Borgo Bonsignore, Affiancato Da Un Cordone Di Basse Dune
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REGIONE SICILIANA ENTE DI SVILUPPO AGRICOLO SEZIONE OPERATIVA N. 75 RIBERA Relazione tecnico – agronomica sul contesto rurale di BORGO ANTONINO BONSIGNORE A cura del Responsabile, Dott. Pietro Sutera Ribera, Aprile 2010 1 Relazione tecnico – agronomica sul contesto rurale di BORGO ANTONINO BONSIGNORE Premessa La presente relazione è predisposta in esecuzione del formale incarico conferito allo scrivente con nota n. 736 del 22/03/2010 e tenuto conto delle direttive con la stessa impartite, con alcune varianti rese necessarie dalla peculiarità del territorio interessato, che può essere facilmente individuato nel contesto riconducibile ai seguenti comuni: Ribera, Sciacca, Burgio, Calamonaci, Villafranca S. Lucca S., Cattolica Eraclea, Siculiana, Caltabellotta e Montallegro. Il Borgo Antonino Bonsignore è stato costruito negli anni 1937-1938 in località San Pietro, in territorio di Ribera; costruito, pertanto, in piena epoca fascista e successivamente intitolato al capitano dei carabinieri, nato ad Agrigento, medaglia d'oro, caduto in combattimento nel 1936 nella seconda battaglia dell’Ogaden (in Africa orientale). E’ costituito da 9 edifici destinati a municipio, ufficio postale e caserma dei carabinieri, ambulatorio medico, scuola, botteghe artigiane, chiesa e canonica, uffici dell’ente, forno, trattoria e rivendita, alloggi (vedi piantina allegata). 2 1 Inquadramento del sito rurale di riferimento Ambiente fisico Inserito in un contesto abbastanza urbanizzato a cui si accede dalla strada provinciale, che si diparte dalla statale 115 Agrigento – Trapani, il borgo è in una posizione sopraelevata a pochi chilometri dal mare, compreso tra Secca Grande e la foce del fiume Platani; è posto a circa 80 metri s.l.m. in un comprensorio a forte vocazione agricola con produzione diversificata di frutta, olio, ortaggi etc. (rinomati le arance di Ribera e l’olio extravergine). E’ adiacente alle riserve naturali Foce del Platani e Torre Salsa, siti di importanza comunitaria, inseriti nella Rete ecologica Natura 2000 per la salvaguardia delle tartarughe marine che vi nidificano. E’ distante pochi chilometri dalla zona archeologica di Eraclea Minoa ed è in posizione mediana tra Selinunte ed Agrigento. Caratteristica di questa zona è la costa incontaminata, con spiagge rinomate e ad alta vocazione turistica . Il territorio in esame per le sue caratteristiche geo-morfologiche corrisponde a contesti ambientali profondamente diversi tra loro; tale diversità ha influito fortemente sui rapporti che nei secoli l’uomo ha stabilito con il territorio e che si ripercuotono nella distribuzione degli usi del suolo, nelle caratteristiche delle aziende agrarie nonché nell’assetto urbanistico. Le diverse situazioni ambientali di cui si è detto, definite come grandi sistemi di paesaggio, possono essere individuate come segue: - depositi alluvionali; - terrazzi marini; - rilievi collinari argillosi; - rilievi collinari e montani carbonatici, costituite da marne, calcilutiti marnose e calcari marnosi; 3 - rilievi collinari e montani carbonatici, costituiti da calcari, calcari dolomitici e dolomie; - rilievi collinari, costituiti da affioramenti della serie gessoso – solfifera. Tra i grandi sistemi di paesaggio sopra menzionati, certamente quello più interessante ai fini della presente relazione è costituito dai depositi alluvionali, ai quali si ascrivono le pianure alluvionali costiere ed interne (Belice, Carboj, Verdura, Magazzolo e Platani). Si tratta di aree a morfologia pianeggiante, con aspetti fisico–chimici e mineralogici notevolmente differenti, caratterizzate da una intensa attività agricola. Per grandi linee trattasi di suoli dalla buona potenzialità agronomica e adatti ad una ampia gamma di scelte colturali (vigneto, frutteto, ortivo, agrumeto, oliveto, ecc). Talvolta lungo le piane costiere sono presenti fasce litorane caratterizzate da dune sabbiose, derivate in buona parte da trasporto eolico, che in presenza di acqua irrigua si prestano particolarmente per le colture ortive. Nel territorio in esame i corsi d’acqua che rivestono particolare importanza sono il Belice, il Carboj, il Sosio-Verdura, il Magazzolo ed il Platani. Quest’ultimo convoglia acque con valori di salinità particolarmente elevati e, pertanto, non idonee a scopi irrigui. Il fiume Magazzolo convoglia acque a salinità mediamente del 5x1000 che occasionalmente, in periodi di prolungata siccità, sono state utilizzate per fini irrigui. Tra gli invasi che insistono sul territorio si elencano: Diga Arancio, ricadente in territorio di Sambuca di Sicilia, con una capacità utile di 31 milioni di mc. Nel 1993, sfruttando la differenza tra la quota di massimo invaso del Garcia e dell’Arancio, è stata realizzata una condotta di collegamento dei suddetti invasi, con l’obiettivo di soddisfare la richiesta irrigua anche in annate di particolare siccità e/o di penuria d’acqua all’Arancio. Diga Castello, ricadente in territorio di Bivona, con una capacità di circa 16 milioni di mc. Dal 1998 è entrato in servizio l’adduttore Castello con sette diramazioni che servono la maggior parte del comprensorio Gorgo – Verdura – Magazzolo. 4 Laghetto Gorgo, comunemente detto di Montallegro, ubicato in territorio di Cattolica Eraclea, con una capacità utile di 2 milioni di mc. Il laghetto veniva alimentato dalle acque sollevate dal fiume Verdura al fine anche di ridurre i valori di salinità dovuti all’acqua invasate dal Magazzolo. Oggi il laghetto è alimentato dalle acque dall’invaso Castello. Invaso Gammauta - ha origine dallo sbarramento della parte di monte del fiume Verdura, nel tratto denominato fiume Sosio, in territorio di Palazzo Adriano. Ha una capacità di 2 milione di mc e funge da semplice vasca di carico, regolando anche le acque provenienti dai lago di Piano Leone (di 3,5 milioni di mc) e dal lago di Prizzi (di 7 milioni di mc) con i quali è interconnesso. Nonostante l’abbondanza di risorse irrigue, l’andamento climatico del comprensorio, caratterizzato da una scarsa ed irregolare distribuzione della piovosità, ne rende la capacità complessiva decisamente insufficiente a fronte della richiesta di acqua per fini irrigui, specialmente nel comprensorio di Ribera. Il clima del territorio risente della presenza di due distinte zone orograficamente definite, cioè l’area dei Monti Sicani e quella pianeggiante e collinare delle zone costiere, con temperature medie annue rispettivamente comprese tra gli 10 – 11 °C e 17 – 18° C. Differenza, questa, legata a tre fattori: l’azione mitigatrice del mare, l’effetto dell’altitudine e l’irraggiamento solare. In prossimità della costa l’effetto del mare tende ad innalzare i valori termici invernali, mentre verso l’interno prevale sempre di più quello della quota, che determina una drastica riduzione delle minime nei mesi invernali; durante i mesi estivi, invece, l’effetto della radiazione solare attenua le differenze dovute all’altitudine. In ordine alle precipitazioni va detto che i totali annui si attestano mediamente intorno ai 500 – 600 mm nelle zone costiere, raggiungendo gli 800 mm man mano che la quota cresce. Valori al di sotto dei 500 mm si riscontrano nella fascia meridionale litoranea . Le precipitazioni sono concentrate per l’ 85% circa nei mesi autunno-invernali (ottobre – marzo), solo il 15% del totale annuo cade in aprile e settembre; mediamente quasi nessuna pioggia si registra da maggio ad agosto. 5 Si riporta di seguito l’andamento medio delle precipitazioni nel periodo 1951 – 2000 (stazione di Sciacca). 80 70 60 50 40 30 pioggia (mm) pioggia 20 10 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic mesi Ai fini della classificazione climatica è possibile avvalersi di indici sintetici capaci di fornire una descrizione generale di alcune caratteristiche ambientali: L’indice di aridità di De Martonne, secondo il quale il 45% del suddetto territorio rientra nella classe a clima semiarido, il 55% nella classe temperato-caldo, mentre solo il 4% ricade nella classe climatica temperato-umido. L’indice bioclimatico di Rivas-Martinez, secondo cui il territorio si può dividere in sette classi che vanno dal termo mediterraneo secco e subumido nelle aree di costa e bassa collina (complessivamente il 55% del territorio), al mesomediterraneo subumido e secco nelle aree di transizione tra la costa e l’interno (circa il 44% del territorio), ed infine alla classe suprameditteraneo subumido delle aree interne con altezze di oltre 1.000 m slm (1% del territorio). L’indice globale di umidità di Thornthwait , per il quale il territorio si può classificare per il 50% come semiarido, per il 44% asciutto subumido, con una ristrettissima area di montagna caratterizzata da clima subumido-umido (2% circa). 6 Ambiente naturale Nel territorio insistono diverse aree destinate a parchi e riserve naturali. Tra queste si ricordano le seguenti: 1- Riserva naturale orientata foce del fiume Platani, ricadente nei territori dei comuni di Ribera e Cattolica Eraclea con una Superficie di Ha 206,88. La Riserva è stata istituita nel 1984 ed è gestita dall’Azienda Regionale Foreste Demaniali. Risulta divisa in due aree con un diverso livello di protezione: • la zona A di 159,06 ha • la zona B di 47,82 ha. La riserva comprende la parte finale del fiume Platani e il tratto sabbioso di Borgo Bonsignore, affiancato da un cordone di basse dune. Il fiume Platani è uno fra i più importanti della Sicilia: nasce da due sorgenti, una in territorio di Castronovo di Sicilia (PA) e l’altra nel territorio di Cammarata (AG), e, dopo un lungo percorso di 110 km, sfocia nel mare in prossimità di Capo