Bollettino n. 1 - anno XXIII - marzo 2019 - ISSN 1828-2121

el 2018 varie Le conferenze, sono state le SULLE TRACCE DEGLI ANTICHI le uscite sul ter- N proposte of- Il FVG crocevia di popoli ritorio e gli in- ferte dalla SFA contri sono stati nell’ottica della co- realizzati per un municazione tra generazioni, legate tra loro pubblico diversificato, tra cui i bambini per i dal interesse per l’archeologia, e quali, in collaborazione con il Comune di della collaborazione con enti, comuni e as- Udine, si sono organizzate attività teoriche sociazioni culturali friulane e non. e pratiche in occasione della Giornata mon- Punti di partenza i progetti, ormai consolida- diale del Gioco; inoltre, in alcuni casi, le no- ti, di “Archeologia in rosa”, “Seguendo le stre iniziative sono state apprezzate e inse- tracce degli antichi” e “Tra antichità e attua- rite in manifestazioni a carattere internazio- lità”, le conferenze sull’antico Egitto e le ini- nale come “Calendidonna” o il “Far East ziative per la Settimana della Cultura Friu- Film Festival”. lana, svolte in collaborazione con la Società Tutte le attività sono documentate nelle pa- Filologica Friulana, con la new entry di “Le- gine seguenti per un ideale bilancio di quan- giomania” che ha portato a Trieste rievoca- to fatto nel 2018 e per offrire ai lettori ampie tori da tutta Italia per presentare ad un pub- informazioni, perché, anche chi non ha po- blico variegato la vita quotidiana dei Roma- tuto partecipare, può sentirsi idealmente… ni. sulle tracce degli antichi. Grazie al finanziamento regionale, con i due Alessandra Gargiulo progetti rivolti ai giovani laureati o a chi si dedica all’archeologia per passione, ma QUOTE SOCIALI 2019 svolge un altro mestiere, si è voluto dar vo- Sono in corso le iscrizioni per l’anno sociale 2019. Le quote sono rimaste invariate: ce a studiosi friulani che hanno presentato - socio ordinario € 25 argomenti di carattere locale, per dimostra- - socio familiare…………… ………………€ 10 re, una volta di più, gli spunti che vengono - socio studente (fino al compimento del 25° anno da due città come e Cividale, pa- d’età) € 16 trimonio dell’umanità, ma anche temi nazio- Le iscrizioni si possono effettuare: - in segreteria (martedì-giovedì-venerdì- ore 17-19 op- nali e internazionali che offrono continui mo- pure presso le sezioni: tivi di confronto e approfondimento. - mediante versamento sul c/c postale n. 5176332 inte- Anche quest’anno non sono mancati gli stato alla Società Friulana di Archeologia - odv; ospiti stranieri che, in un caso, hanno avuto - mediante bonifico bancario sul c/c presso Banca la possibilità di visitare i siti archeologici re- Prossima (IBAN n. IT33J0335901600100000004876) intestato alla Società Friulana di Archeologia - odv. gionali e di creare nuove opportunità di col- Regalate a un amico, a un parente, a un giovane laborazione e relatori che hanno presentato l’iscrizione alla Società Friulana di Archeologia - odv. i risultati degli ultimi scavi o di studi recenti.

1 razie al struzioni tridimen- contributo ARCHEOLOGIA & SCUOLA sionali; proprio G del Comu- Progetto 2018 grazie a queste, i ne di Manzano, bambini si sono volto a valorizzare il patrimonio locale e a resi conto di quanto fossero importanti gli creare una sensibilità nelle nuove genera- edifici che abbellivano la città e di quanto zioni, anche quest’anno, a partire da gen- ci sia ancora da scoprire. naio, si è svolto il progetto “Archeologia & Il 31 gennaio gli alunni delle quarte di via scuola” che ha visto la partecipazione di Rossini sono stati divisi in gruppi per svol- alcune classi delle Primarie dell’Istituto gere uno scavo simulato e fare l’analisi comprensivo cittadino; in particolare, dei reperti con l’aiuto di Massimo Lavaro- l’attività è stata rivolta alle classi terza, ne, Alessandra Gargiulo e Massimo Fu- quarta e quinta di via Libertà e ad una ter- molo; la stessa attività è stata svolta dalla za, due quarte e una quinta di via Rossini. quarta di via Libertà il 3 febbraio, giorno in Grazie all’entusiasmo della dottoressa Pit- cui la quinta ha ascoltato la storia di Aqui- , assessore alla Cultura, e alla dispo- leia. Le lezioni e le attività pratiche si sono svolte con soddisfazione reciproca; spe- riamo che il progetto possa continuare anche i prossimi anni. Alessandra Gargiulo Massimo Lavarone

REDAZIONE Il bollettino è organo della Società Friulana di Archeologia- odv. La Redazione non è responsabile per il contenuto dei contributi pubblicati. Direttore responsabile: Maurizio Buora; Il dottor Lavarone durante una lezione Comitato di redazione: Giorgio Cerasoli, Gian nibilità del dirigente d’Aronco, dei docenti Andrea Cescutti, Anna Degenhardt, Feliciano e della bibliotecaria Qualizza, alcuni ar- Della Mora, Cesare Feruglio Dal Dan, Alessandra cheologi della Società Friulana di Archeo- Gargiulo. logia odv hanno insegnato ai ragazzi co- Disegni di: Anna Degenhardt; me si svolge uno scavo archeologico e immagini dell’archivio fotografico della Società quali sono le fasi di studio dei reperti e Friulana di Archeologia - odv. hanno posto l’attenzione sulla storia di A questo numero hanno collaborato: Marta Bero- Aquileia. gno, Federico Bulfone Gransinigh, Marina Cele- Il 22 e 24 gennaio Massimo Lavarone ha gon, Alessandro De Antoni, Andrea Di Lenardo, illustrato il proprio mestiere, mostrando Valentina Flapp, Marco Gargari, Saul Martìn Gonsàlez, David Àlvarez Jiménez, Massimo La- anche gli attrezzi tipici di un archeologo, a varone, José Antonio Marmol, Susanna Moser, tutti gli alunni, mentre il 23 l’attenzione è Javier Fernàndez Ortea, Emilio Gamo Pazos, Ani- stata posta sulle monete romane con i ra- ta Pinagli, Giovanni Filippo Rosset, Alessandra gazzi della classe quinta di via Rossini Salvin, Generoso Urcioli, Carlo Virili, Andrea Vi- che, sotto la guida di Alessandra Gargiulo, tussi, Chiara Zanforlini. hanno riprodotto su lamina di rame una La Redazione è lieta di accogliere sempre nuovi moneta a scelta. contributi. Il 30 gennaio Massimo Lavarone ha spie- Tipografia Marioni Snc - Via Percoto, 4 - 33100 gato agli stessi alunni la storia di Aquileia Udine - tel. 0432 504033; attraverso le fonti archeologiche e le rico- mail: [email protected]

2 n occasione dida torta a forma della Giornata ARCHEOLOGIA IN ROSA 2018 di rosa, realizzata I Mondiale della da Maria Haiduc. Donna, la Società Friulana di Archeologia Come vedete, il progetto si rivela sempre odv ha riproposto, nella sede udinese di più un’occasione per tutti di arricchimento Porta Villalta, il progetto “Archeologia in Ro- culturale ed umano, perché si creano nuove sa”, creato per invogliare tutti i giovani lau- amicizie e si consolidano quelle precedenti. reati ad essere i protagonisti di un pomerig- Va anche ricordato che, dopo le conferen- gio dedicato all’archeologia al femminile. ze, tutti i partecipanti scrivono un estratto di Nel 2018 l’iniziativa è stata inserita, per la una pagina per il bollettino SFA e un artico- prima volta, nel programma di “Calendidon- lo completo da pubblicare sul sito internet na”, manifestazione organizzata dagli as- che vale per il loro curriculum; intatti, nelle sessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità pagine seguenti, potrete leggere i due del Comune di Udine e dalla Commissione estratti. Pari Opportunità. Alessandra Gargiulo Martedì 6 marzo due giovani laureati friulani hanno presentato alcuni aspetti delle loro tesi, mentre la nostra segretaria ha appro- SOCIETÀ FRIULANA DI ARCHEOLOGIA - fondito un argomento legato all’antica Gre- odv cia. Sede: Torre di Porta Villalta, Via Micesio, 2 Alessandra Salvin, che ha svolto il dottorato 3100 Udine all’University College di Londra, ha analiz- Tel/fax 0432 26560 - URL: http://www.archeofriuli.it zato il ruolo femminile nella Mesopotamia E-mail Direzione: [email protected]; Segre- del III millennio, basandosi sull’analisi di teria: [email protected]; Comunicazione: ar- sessantotto [email protected]; Posta certificata: archeofriu- case appar- [email protected]. tenenti a La sede è aperta nei giorni e con i seguenti orari: cinque di- martedì, giovedì e venerdì - ore17.00 - 19.00 verse città Sezione Carnica (Tolmezzo): situate nel- presso Casa Gortani, Via Del Din, 6 - 33028 Tol- la Mesopo- mezzo (Ud); tel: 3338175555 - e-mail: margheri- tamia del [email protected] - [email protected]; Segreteria: lunedì ore 18.00 - 19.00. La torta di Maria Haiduc sud e del Sezione Fiuli Occidentale - “Acilius” (Pasiano nord, men- di Pordenone) tre Marco Gargari, dell’Università degli Studi Via Maronese, 2 - Pasiano di Pordenone (Pn) tel. di Trieste, ha esaminato la posizione della 3334498387 - e-mail: sfafriulioccidenta- donna longobarda all’interno del matrimo- [email protected]. nio, in base all’ordinamento giuridico Sezione Giuliana (Trieste) dell’epoca. presso C.R.S.S.M.A.M. - Via Schiapparelli, 5 Nadia Rossi, invece, si è soffermata sul mi- 34134 Trieste - e-mail: [email protected]. to greco delle Amazzoni, mostrando anche Sezione Isontina (San Canzian d’Isonzo) delle splendide raffigurazioni su vasi o scul- presso Pro Loco di San Canzian d’Isonzo - Centro ture. Civico, Via Trieste, 12 - 34075 San Canzian d’Isonzo (Go) - e.mail: [email protected]. Ai relatori, in segno di gratitudine, è stata consegnata una pubblicazione SFA o un Sezione Medio Friuli (Codroipo) presso Civico Museo Archeologio, Piazzetta don oggetto artistico creato per l’occasione, Vito Zoratti, 5 - 33033 Codroipo (Ud); mentre alle donne presenti sono stati donati e-mail: [email protected]; degli omaggi a tema. [email protected]. Al termine della serata, è stato offerto un Segreteria: domenica ore 9.30 - 12.30 rinfresco che si è concluso con una splen-

3 l 6 marzo 2018 ho Com’era usato lo spazio tenuto nella torre di Nella Mesopotamia del III° millennio nelle case? Ci sono evi- I Porta Villalta, sede IL RUOLO FEMMINILE denze di differenze di ric- della SFA, una confe- Prospettive archeologiche chezza fra le diverse ca- renza nell’ambito di se? Cos’era considerato “Archeologia in Rosa” su invito della dottoressa pubblico e cos’era considerate privato all’interno Gargiulo che ringrazio sentitamente. Ho presen- delle abitazioni? tato i risultati riguardanti la Lo studio ha smentito alcune condizione femminile che teorie che attribuivano alle ca- sono emersi dalla mia ri- se mesopotamiche caratteri- cerca sulle case mesopo- stiche quali la presenza di una tamiche e su coloro che le stanza specifica per riunire la abitavano nella seconda famiglia distinta da una stanza metà del III millennio a.C. specifica per il ricevimento (ricerca svolta per il dotto- degli ospiti, o la divisione dello rato conseguito a UCL1). spazio per nuclei famigliari In termini di cronologia me- con una stanza per ogni nu- sopotamica si parla di pe- cleo famigliare nel caso di riodo Protodinastico duran- grandi famiglie allargate. te il quale il Sud dell’attuale Per quanto riguarda in partico- Iraq era organizzato in cit- lare le condizioni delle donne, tà-stato indipendenti. Il non è stata rilevata la presen- Nord in passato era stato za di zone segregate per ge- ritenuto dagli studiosi un nere (come ad esempio i gi- prodotto della civilizzazione necei presenti in altre culture del Sud, ma, recentemente, o una stanza per ricevere gli le ricerche hanno eviden- ospiti in cui le donne della ca- ziato come anche al Nord sa non entravano come nelle fossero presenti città-stato Tell Asmar: figura femminile, periodo case islamiche presenti nella culturalmente ed economi- Protodinastico (foto M. Harrasch) stessa regione in epoca suc- camente indipendenti. cessiva). Per avere un quadro della situazione abitativa e In generale le case mesopotamiche del III mil- degli occupanti avevo analizzato 68 case appar- lennio a.C. sembrano essere costituite da gran- tenenti a 7 diversi siti: Tell Melebiya, Titris di stanze multifunzionali in cui la spazio veniva Höyük, Tell Taya nella Mesopotamia del Nord; usato in modo flessibile (per attività artigianali, Khafajah e Tell Asmar nel Centro; Tell Abu Sa- consumo del cibo, riposo notturno, intratteni- labikh e Shuruppak nel Sud. Il criterio di sele- mento degli ospiti) e da piccoli ambienti con usi zione oltre alla disposizione geografica è stata specifici come quelli occupati da forni domestici la presenza di case con la pianta del piano terra generalmente collocati vicino alla porta esterna preservata interamente o sufficientemente pre- o come dispense o magazzini collocati nelle servata da permettere un’analisi della circola- aree più private. zione all’interno degli ambienti. Diagrammi di L’unità abitativa è un’arena fondamentale per le flusso sono stati disegnati per ogni pianta di ca- dinamiche sociali. Lo studio presentato guarda sa per rappresentare il flusso della circolazione ai dati archeologici delle case per rispondere a delle persone all’interno delle abitazioni con domande sulla società mesopotamica del III mil- l’intento di raccogliere dalle evidenze archeolo- lennio, periodo cruciale per l’inizio giche informazioni sulla società ed in particolare dell’urbanizzazione, ed in generale periodo for- sul concetto di “privacy”. mativo di quegli elementi culturali distintivi della Le informazioni sono state analizzate partendo cultura mesopotamica, che la caratterizzarono da quattro domande che hanno guidato la ricer- anche nei millenni successivi. ca: qual era la dimensione dei nuclei famigliari? Alessandra Salvin

(Estratto dell’intervento di “Archeologia in rosa 2018” 1 SALVIN A. 2017, Archaeological Perspectives on Houses del 6 marzo 2018, in Torre. L’intero elaborato sarà and Households in Third Millennium Mesopotamian Socie- pubblicato sul sito internet dell’Associazione ty, Cambridge Scholars Publishing. www.archeofriuli.it)

4 dopo il matri- l periodo monio, passava longobardo IL MATRIMONIO LONGOBARDO al marito. Se I in Italia set- un bagliore di luce nei Secoli Bui quest’ultimo tentrionale si è fosse venuto a sviluppato a partire dal 568 d.C. fino al mancare, sarebbe passato ai figli maschi 774 d.C. con l’arrivo dei Franchi. Il Friuli o al parente maschio a lei più vicino. Co- rappresentò per Alboino e tutto il suo po- me ultima soluzione, se proprio non ci polo un obbligato punto di passaggio per fosse stato nessuno, sarebbe spettato al entrare nella penisola italiana. Qui giunti sovrano stesso il compito di assumersi il poterono sfruttare le costruzioni ancora mundio sulla donna. Nel Capitolo 204 utilizzabili. dell’editto si dice chiaramente che a nes- Insomma in Italia quel popolo che nel cor- suna donna longobarda era consentito vi- so dei secoli aveva conosciuto molti spo- vere secondo il proprio arbitrio. Al contra- stamenti, trovò sistemazione stabile. Ciò rio, doveva sempre restare sotto la pote- comportò anche la necessità di gestire le stà degli uomini o del re, né aveva facoltà differenze che esistevano tra le usanze di vendere o donare alcun bene senza il germaniche e quelle dei Romani. Soprat- consenso di colui sotto il cui mundio ella si tutto nel trovava. campo del Le fonti giuri- diritto, trop- diche dunque po differenti tramandano apparivano un’idea della le elaborate donna asso- teorie giuri- lutamente diche deri- sottomessa vanti da all’uomo lon- secoli di gobardo, evoluzione perciò consi- latina ri- derata alla spetto alle consuetudi- Pavia: nozze di Teodolinda e Autari stregua di un ni germani- minorenne o che tramandate di generazione in genera- di un incapace. Tuttavia, se si considera- zione. Una svolta avvenne il 22 novembre no altri documenti di quel periodo, è pos- del 643 d.C. con la promulgazione del fa- sibile scoprire che la situazione non era moso editto di Rotari che, per la prima vol- proprio così drammatica e arretrata. ta, mise per scritto le norme fino allora tra- Effettivamente, studiando alcuni degli atti trasmesse solo oralmente. Con tale editto che certificavano i matrimoni dell’epoca, è l’illuminato re longobardo provò ad avvici- possibile comprendere che il ruolo della nare la legislazione longobarda a quella donna longobarda era più importante e romana. pregnante nella propria famiglia, e quindi Particolarmente interessanti sono le nor- nell’intera società longobarda, di quanto si me longobarde che riguardano la condi- possa immaginare dalle norme di legge. zione della donna. La cerimonia del matrimonio longobardo è Lei, priva di capacità giuridica, era sotto- un argomento poco affrontato anche a posta al mundio, una sorta di patria pote- causa delle poche informazioni precise a stà svolta dal capo della famiglia. Alla na- disposizione. Molte più fonti descrivono, scita il mundio apparteneva al padre e, invece, l’accordo tipicamente longobardo tra lo sposo e il padre della sposa. Il padre 5 consegnava la wadia al futuro genero, marito se fosse stata in grado di dimostra- mentre lo sposo doveva impegnarsi a re che poteva esserci un conflitto consegnare alla futura moglie il morgen- d’interesse con lui. gabe, il dono del mattino. Questo consi- dunque possibile trovare nel matrimonio steva nella quarta parte di tutti i suoi beni. longobardo uno dei rari momenti in cui il Se avesse mancato all’impegno, sarebbe ruolo femminile acquisiva una propria rile- stato costretto a pagare un’ingente multa. vanza. Inoltre, se avesse cambiato idea sulle Marco Gargari nozze, sarebbe stato costretto a restituire (Estratto dell’intervento di “Archeologia in rosa la wadia oltre a diversi solidi, la moneta 2018” del 6 marzo 2018, in Torre. L’intero dell’epoca. Il dono del mattino, che consi- elaborato sarà pubblicato sul sito internet steva nella controparte della dote ricevuta dell’Associazione www.archeofriuli.it) dal futuro suocero, diventava interamente di proprietà della donna. Ciò significava quindi per lei la possibilità di disporre di ri- PER COMUNICARE MEGLIO sorse economiche, spesso anche consi- Le nostre mail di riferimento: stenti, senza che nessuno, neanche lo Direzione: [email protected] stesso marito, potesse metterle in discus- Segreteria: [email protected] sione. Comunicazione: [email protected] Alcuni documenti dimostrano che, anche Posta certificata: [email protected] nel caso di seconde nozze, la donna man- Sezione Carnica: [email protected] teneva la proprietà su quei beni. Nella Sezione Friuli Occidentale - Acilius: maggior parte dei casi, la sua sostanza [email protected] veniva venduta per recuperare liquidità. Sezione Giuliana: [email protected] Come era disciplinato dall’editto, la vendi- Sezione Isontina: [email protected] ta della proprietà femminile rappresentava Sezione Medio Friuli: un classico episodio in cui era necessario [email protected] il consenso del mundoaldo, cioè di chi Visita il nostro sito internet: possedeva il mundio su di lei. Le abitudini www.archeofriuli.it negoziali però potevano andare oltre e troverai tutte le informazioni utili quanto prescritto dalla norma e le usanze sull’Associazione, le notizie più recenti, le mettevano in risalto in maniera evidente la novità, le comunicazioni, i precedenti numeri libertà di scelta della donna. In alcuni do- del bollettino, alcune pubblicazioni on line e cumenti, infatti, risulta che dopo la presen- altro ancora. tazione della donna e del suo mundoaldo, Visita anche la nostra pagina Facebook. si domandava a lei se si trattava di una Utilizza la mail per snellire i lavori della Se- sua scelta volontaria o se qualche uomo greteria, per contenere i costi postali e per ve- le avesse fatto pressione o violenza per locizzare l’invio delle comunicazioni. Per indurla a cedere i propri beni. Tale pratica quanto sopra, è stato deciso l’invio, via posta risulta diffusa in diversi atti e pare quindi elettronica, di tutte le comunicazioni, com- tipica del formulario notarile. preso il bollettino a tutti i soci che hanno una È possibile nondimeno che nella realtà casella di posta elettronica. una costrizione ci fosse stata, e che quindi Per i rimanenti soci verrà invece inviato via la donna avesse mentito, ma almeno for- posta ordinaria la versione cartacea. malmente era necessario appurare la vo- Se hai un indirizzo di posta elettronica (e non lontà della donna. La tutela contro even- ce lo hai ancora comunicato) trasmettilo con tuali pressioni e violenze è dimostrato an- un messaggio e noi lo inseriremo nella nostra che dalla possibilità per la donna di sce- mailing list. gliere un mundoaldo diverso dal proprio

6 nche uno sguardo ravvicina- quest’anno, tra Antico Egitto to al contesto, alle abi- A marzo e aprile, QUATTRO SITI, QUATTRO STORIE tudini e alla vita quoti- presso la SFA di Udine diana di una famiglia si è tenuto l’ormai con- importante all’interno sueto ciclo di conferenze dedicate all’Antico Egitto della piccola ma altamente selezionata comunità. ed anche quest’anno le conferenze hanno seguito Altra area ed altro periodo storico è quello presen- un filo conduttore che mette in relazione i quattro tato da Marina Celegon che ha raccontato delle interventi proposti. Partendo dall’esperienza degli attività prima degli avventurieri e poi dei primi ar- archeologi dei secoli scorsi Susanna Moser, Chia- cheologi in senso moderno, in quello che è uno ra Zanforlini, Marina Celegon e Andrea Vitussi dei siti archeologici più famosi al mondo: l’altipiano hanno presentato, cogliendone aspetti diversi se- di Giza sito in cui si trova l’unica meraviglia del condo la sensibilità di ciascuno, quattro esperien- mondo antico che ancora esiste: la Grande pira- ze archeologiche in quattro siti diversi dell’Antico mide di Cheope. Seguendo le tracce degli archeo- Egitto, mettendone in evidenza aspetti meno co- logi italiani, austro-tedeschi, americani e egiziani nosciuti con- che nel secolo nessi alla cultu- scorso hanno ra, religione lavorato fianco a degli antichi fianco Egizi, ma an- sull’altopiano, è che agli uomini stato mostrato moderni che come gradual- hanno contri- mente i monu- buito a riportare menti oggi visibili alla luce i mo- e a portata dei numenti e le turisti sono altre tracce da emersi gradual- loro lasciate. mente dalle Ha aperto la sabbie e come serie di confe- gli oggetti, i rilie- renze Susanna I relatori delle quattro conferenze vi e le statue ne- Moser che ha gli stessi conte- portato i presenti a percorrere le strade di Deir el- nuti abbiano riempito le collezioni dei musei che Medina, la cittadina nella quale abitavano gli abi- nel mondo conservano oggetti dall’Antico Egitto. lissimi artigiani che hanno realizzato le magnifiche Ha chiuso il ciclo Andrea Vitussi che si è spostato tombe dei faraoni del Nuovo Regno, tra la XVIII e nuovamente a Tebe, nella tomba del faraone fan- la XX dinastia, ubicate a Tebe, nella nascosta Val- ciullo Tutankhamon. Il racconto della scoperta del- le dei re, e dei loro più stretti familiari nella vicina la tomba, a lungo cercata da Howard Carter e fi- Valle delle regine. Attraverso i resti dell’abitato, dei nalmente trovata nella Valle dei re, attraverso do- luoghi in cui si esprimeva la religiosità della picco- cumenti e commenti d’epoca ha assunto quasi un la comunità e delle piccole ma decoratissime tom- aspetto di cronaca giornalistica. Nell’analisi del be degli artigiani, Susanna ha disegnato un qua- tema della famosa “maledizione di Tutankhamon” dro vivido e ricco di particolari della vita di quella Andrea ha condotto i presenti alla ricerca di possi- che era chiamata “la cittadina” come si è rivelato bili maledizioni nei testi, nelle immagini e negli og- grazie ai decenni di scavi che hanno visto coinvolti getti ritrovati nella sepoltura del giovane re fanciul- anche archeologi italiani sotto la guida di Ernesto lo, concentrandosi su quelli che sono noti come Schiaparelli. mattoni magici, contenenti formule e amuleti pro- Sempre a Deir el-Medina Chiara Zanforlini ha fis- tettivi, sepolti in punti strategici della tomba e pro- sato la lente di ingrandimento su una delle poche ponendo in questi le possibili origini di quello che tombe pervenute intatte fino all’epoca moderna, ormai è un mito dei tempi moderni. quella dell’architetto Kha e della sua sposa Merit, Quest’anno il gruppo si è spostato anche a Trieste sepolti assieme in una tomba priva di decorazio- per la Primavera Egittologica Tergestina propo- ne, ma con un ricco corredo che oggi è possibile nendo, in collaborazione con la locale sezione del- ammirare nel rinnovato Museo egizio di Torino. la SFA, un ciclo di conferenze presso il Civico Mu- Kha lavorò sotto tre faraoni della XVIII dinastia e seo di Storia ed Arte che ospita una ricca e curata probabilmente seguì i lavori della più importante collezione di reperti egizi. costruzione nel regno di ciascun sovrano: la sua Marina Celegon, Susanna Moser, tomba. Le immagini degli oggetti del corredo che Chiara Zanforlini e Andrea Vitussi Chiara ha presentato hanno consentito di gettare 7 el 2018 la pre- sesta edizione della N senza della LA PARTECIPAZIONE DELLA SFA rievocazione storica Società Friu- “ROMANS LANGO- lana di Archeologia Alla V° settimana della Cultura friulana 2018 BARDORUM”. alla Settimana del- Il tema dell'edizione la Cultura Friulana, organizza- 2018 è stato “Alboino, tra Storia ta dalla Società Filologica Friu- e Mito” ed è stato incentrato sulla lana dal 10 al 20 maggio, è vita di Alboino, l'ultimo cosiddetto stata diversificata. "Re Eroe" del popolo longobardo Sabato 12 maggio, a cura del- che condusse nel 568 d.C. ad la Sezione Friuli Occidentale invadere la penisola italica, gua- "Acilius", è stata organizzata dagnandosi così un importante una visita completa all'Abbazia lascito nella memoria storica. benedettina di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Re- Nelle giornate della manifestazione, oltre ai rievoca- ghena (Pn): Massimo Lavarone ha illustrato l'area tori, è stato dato ampio spazio anche archeologica dello scavo esterna, gli esterni ed il ve- all’approfondimento culturale in un tendone all'aperto stibolo, Maurizio Buora l'Antiquarium/Lapidario e la allestito nella medesima area, con tre interessanti cripta con l'Urna di Sant'Anastasia e la dottoressa conferenze che hanno fatto luce su altrettanti aspetti Gottardello la parte architettonica ed artistica. della storia del popolo longobardo. All’iniziativa hanno partecipato 52 persone prove- I temi degli incontri hanno toccato aspetti diversi del- nienti da tutta la Regione ed anche dal Veneto. la vita del popolo longobardo e in particolare Mauri- Martedì 15 zio Buora ha parlato dell'arrivo dei Longobardi nel Visita all'Abbazia di Sesto al Reghena maggio, a 568. Un pubblico numeroso ha partecipato alle tre cura della giornate di rievocazione ed in particolare circa 80 Sede di Udi- persone all'intervento di Maurizio Buora. ne, nonostan- Sabato 19 maggio, a Gorizia, Desirèe Dreos, coordi- te il tempo natrice della Sezione Isontina della Società Friulana non molto fa- di Archeologia, ha parlato di "Segni di migrazioni vorevole, 27 medievali e moderne nella toponomastica storica del persone han- monfalconese", nell'ambito di "èStoria 2018 - Migra- no ammirato zioni", conferenza che è stata inquadrata anche nella la città stellata di ed il Museo Storico Mi- Settimana della Cultura Friulana della Società Filolo- litare. gica Friulana. Sabato 19 maggio, a cura della Sezione Carnica, presso Auditorium UTI di Tolmezzo, si è svolto un incontro dal titolo "ILLEGIO. Un sito archeologico ancora da scoprire e valorizzare"; sono intervenuti alcuni archeologi, che hanno partecipato agli scavi dei diversi siti di Illegio sotto la direzione della dotto- ressa Aurora Cagnana, tra cui il nostro vicepresiden- te Giovanni Filippo Rosset che, al convegno, ha de- dicato un articolo che troverete nelle pagine seguen- ti. Erano presenti 28 persone. Dal 13 al 20 maggio a Branco di Tavagnacco (Ud), è stata allestita la mostra “Bressane e roccoli in Friuli - Palmanova: il gruppo dei partecipanti storia e tradizione”. L’iniziativa, curata dal socio SFA Sandro Comuzzo, è Le migrazioni di popoli ed etnie nel corso della storia stata realizzata in collaborazione con l'Ecomuseo hanno lasciato tracce spesso macroscopiche nel delle Acque del Gemonese, l'Associazione Culturale tessuto socio-culturale dei luoghi interessati dal loro Tricesimana 'Mostra Ornitologica e Avicunicola' e la passaggio; alcune volte, invece, le tracce si fanno Parrocchia di Branco. La mostra ha ripercorso le vi- più lievi e bisogna ricercarle altrove. Sono tracce ce- cende storiche dei roccoli e delle bressane in Friuli, late, appena sussurrate dalle carte d'archivio, che con particolare riferimento al territorio di Tavagnac- vanno svelate, ma non per questo sono meno ricche co. Sono stati evidenziati gli aspetti naturalistici, di- di suggestione ed impatto. dattici e archeologici di queste realtà ormai scom- All'intervento ha partecipato un pubblico di oltre 60 parse, con proposte per una loro riqualificazione e persone. valorizzazione in ambito storico ed ambientalistico. Come si può notare, gli eventi sono stati molti e di- Un folto pubblico ha visitato ed apprezzato l'esposi- versificati e alto è stato il gradimento della gente, in zione. attesa di nuove iniziative per il 2019. Dal 18 al 20 maggio, a Romans d'Isonzo, l’Associazione storica “Invicti Lupi” ha organizzato la Feliciano Della Mora 8 l 19 maggio A seguire Giacomo 2018 ILLEGIO: UN SITO ARCHEOLOGICO Gonella (La cerami- I nell’ambito del- da scoprire e valorizzare ca dagli scavi di Il- la Settimana legio nelle fasi stori- della Cultura Friulana si è svolto a Tolmezzo, che e quotidiane della valle tra V e XII-XIII se- nella sala delle UTI della Carnia, un incontro colo) si è soffermato sugli scavi in località dal titolo Illegio un sito archeologico da scopri- Broili dove sono emerse due torri di età alto- re e valorizzare, organizzato dalla Società medioevale che hanno restituito manufatti di friulana di Archeologia odv, sezione carnica. I vario tipo, il cui studio sta fornendo numerose lavori sono stati aperti dal coordinatore della e preziose indicazioni sulla vita quotidiana medesima, Giuliano Grosso, e condotti dal vi- dell’epoca. cepresidente SFA, Giovanni Filippo Rosset. Poi è stato il turno dello scrivente (Cimiteri (al- Dal 2002 a Illegio si to)medioevali tra Illegio sono susseguite nu- e il Friuli) che ha pro- merose campagne di posto una riflessione scavo, sotto la dire- sulle problematiche di zione scientifica della studio dei cimiteri alto- dottoressa Aurora medieovali e medioeva- Cagnana, che hanno li, concentrandosi su portato alla luce signi- alcuni esempi significa- ficativi resti archeolo- tivi di scavi, in particola- gici relativi a chiese re quelli relativi a due paleocristiane e alto- edifici di culto a Illegio medioevali, infrastrut- (San Floriano e San ture militari di età al- Paolo) e un altro a Udi- tomedioevale e me- ne (chiesa di San Fran- dioevale a testimonia- Tolmezzo: i relatori cesco). re l’importanza strate- A completamento gica del territorio di Illegio nel corso dei secoli. dell’incontro ha preso al parola Roberto Mi- Queste scoperte hanno contribuito ad arric- cheli, ispettore di zona della Soprintendenza chire le conoscenze storico - archeologiche Archeologica del Friuli Venezia Giulia, il quale dell’area e a inquadrarla in un contesto sovra- ha fatto il punto della situazione regionale. sull’archeologia in Carnia con riferimento so- Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, la paro- prattutto a Illegio, sulle certezze e sulle po- la è stata data a monsignor Angelo Zanello il tenzialità archeologiche di questo territorio, quale ha voluto fare una breve introduzione, sugli importanti dati raccolti e pubblicati e sul- sottolineando gli sforzi sostenuti dal Comitato la necessità di un’adeguata valorizzazione e di San Floriano per la realizzazione degli sca- musealizzazione dei siti; ha ribadito la dispo- vi archeologici e lo studio dei dati emersi e ri- nibilità della Soprintendenza regionale a forni- marcando la difficoltà di reperire i finanzia- re sostegno e attenzione ai progetti che si menti per un’adeguata musealizzazione e va- vorranno realizzare al riguardo. lorizzazione dei siti. L’attenzione su questi la- Dopo alcuni interventi di chiarimento e di ap- certi di storia antica da parte della comunità profondimento del pubblico, Massimo Lava- locale rimane comunque costante. rone, consigliere della Società Friulana di Ar- Il primo intervento di Stefano Roascio (Ar- cheologia odv, ha sottolineato che più enti cheologa del territorio ad Illegio. Una espe- istituzionali vengono coinvolti, maggiore è la rienza decennale in una valle alpina) riguar- possibilità di trovare finanziamenti e giungere dava l’importanza del sito di Illegio dal punto a risultati concreti: la Società Friulana di Ar- di vista storico-archeologico tra tardoantico e cheologia, per quanto è nelle sue possibilità, altomedioevo: una disamina chiara e puntuale è disponibile a collaborare con tutti i soggetti in particolare sui risultati degli scavi della pie- interessati nella realizzazione di progetti di tu- ve di San Floriano e di San Paolo di Illegio, tela e valorizzazione a Illegio e in Carnia, in inseriti in un contesto regionale e sovraregio- generale. nale. Giovanni Filippo Rosset 9 nche nella le specializza- primavera zioni del solda- A del 2018 Primavera 2018 to romano at- sono stati vari gli SEGUENDO LE TRACCE DEGLI ANTICHI traverso le te- interventi per il stimonianze progetto “Se- epigrafiche guendo le tracce degli antichi”, rivolto ai provenienti da Aquileia, mentre il 21 del- giovani laureati che hanno fornito un ul- lo stesso mese Loris Bernardis, teriore arricchimento per archeologi e dell’Università degli Studi di Torino, ha appassionati, in un viaggio ideale analizzato i rapporti tra Avari e Longo- dall’epoca preistorica a quella medieva- bardi attraverso il ritrovamento di reperti le. nel Ducato di Forum Iulii. Il programma, inserito nel progetto gene- A giugno sono stati due gli interventi le- rale “Sulle tracce degli antichi… Friuli gati ai Longobardi: il 7 Marco Gargari, Venezia Giulia, crocevia di popoli”, fi- dell’Università degli Studi di Trieste, si è nanziato dalla soffermato sul- Regione, ha vo- le regole del luto dar voce, processo nelle per lo più, a stu- leggi dei duchi diosi o associa- Ratchis e zioni regionali Astolfo, mentre che si sono sof- il 15 giugno fermati, in parti- Valentina colar modo, sulle Flapp ha spie- testimonianze gato i diversi del territorio friu- stili decorativi lano. delle crocette Il 19 aprile Laura La locandina dell'edizione primaverile auree rinvenu- Antonutti, in rap- te nelle necro- presentanza dell’Associazione culturale poli cividalesi. Lacus Timavi, ha illustrato i progetti Il progetto è continuato in autunno, ma ideati per le scuole dell’isontino, mentre di questo parleremo più avanti. Le foto- il 26, come ogni anno, Anita Pinagli ha grafie di tutti gli incontri sono visibili sulla portato a Udine un ospite internazionale pagina Facebook della SFA in un album ed è stata organizzata una videoconfe- apposito e alcune sul sito internet. renza in collaborazione, per la prima vol- Va ricordato che le adesioni a questo ta, con il Far East Festival di Udine. progetto sono aperte a tutti e che, dopo Nell’occasione, Jose Marmol, le conferenze, ai partecipanti si chiede di dell’Universidad Autónoma de Madrid, preparare un estratto per il bollettino ha messo in evidenza il legame tra i film SFA e un articolo completo da pubblica- e i cartoni giapponesi e l’archeologia, re sul sito internet che vale per il loro guidando gli spettatori alla scoperta di curriculum; per questo, nelle prossime reperti archeologici all’interno di se- pagine ne troverete molti. quenze cinematografiche o animate. Buona lettura! Il 4 maggio Alessandro De Antoni, coor- Alessandra Gargiulo dinatore della Sezione Giuliana, ha pre- Anita Pinagli sentato la sua tesi di laurea, spiegando

10 l cinema è un saggio del tem- mezzo di co- CINEMA E ARCHEOLOGIA po e il ruolo della I municazione memoria e della molto efficiente e da quando esiste è materialità nelle nostre vite. Questi due servito a diffondere messaggi politici, sensi ci permettono di trovare diversi tipi sociali e solidali. di elementi nei film giapponesi come l'i- L’esplorazione della presenza del- dea di rovina, il passare del tempo e la l’archeologia nel cinema e nei film è un persistenza del passato nel presente, l'i- tema poco ap- dentità del po- profondito in Ita- polo giappone- lia. Attraverso il se e della na- cinema si può zione o il ruolo comprendere an- dei materiali anche il valore nella costituzio- dell’archeologia ne di perso- per la società e il naggi. Quello suo legame con che José ha il senso di identi- cercato di mo- tà di un territorio. strare è l'impor- In occasione del tanza della Far East Festival preistoria giap- di quest’anno, Il relatore ponese e della abbiamo pensato scienza ar- di proporre un incontro molto particolare: cheologica nella cultura popolare giap- José Antonio Marmol dell’università ponese. Computense di Madrid ha presentato un Jose Antonio Marmol lavoro sulla presenza dell’archeologia e Anita Pinagli della preistoria nel cinema giapponese. (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce Nell’articolo che prestò sarà pubblicato degli antichi 2018” del 26 aprile 2018, in Torre. nel nostro sito web, José esplora alcuni L’intero elaborato sarà pubblicato sul sito inter- film giapponesi, in particolare alcuni di net dell’Associazione www.archeofriuli.it) Akira Kurosawa e Studio Ghibli. In essi ha ritrovato interessanti riferimenti al passato giapponese che non sono stati DEVOLVI IL 5 PER MILLE analizzati mai prima da un punto di vista a favore della archeologico; essi sono stati messi in re- lazione all’archeologia del periodo prei- SOCIETA’ FRIULANA DI storico giapponese e sono stati spiegati ARCHEOLOGIA- odv al pubblico. Per avvicinarsi a questi riferimenti il no- stro ospite straniero ha spiegato due C.F. 94027520305 concetti chiave: l’archeologia può essere codice fiscale da indicare nell’apposito spa- lo studio delle persone del passato at- zio nei modelli per la dichiarazionedei redditi (CUD, UNICO) tuato attraverso i loro resti materiali e la classificazione degli oggetti in culture e Il tuo contributo è una risorsa prezio- periodi, ma anche può essere intesa sa per sostenere le nostre attività come un modo per comprendere il pas-

11 l 4 maggio in cruenti scon- 2018 è stata Dall’epigrafia aquileiese tri nella zona di I illustrata la LE SPECIALITÀ DELL’ESERCITO ROMANO varie unità mili- tesi di laurea tari e cioè il 69 triennale di Storia antica discussa dallo d.C. cioè l’anno della guerra civile tra i quat- scrivente il 7 ottobre 2008 presso la facoltà tro aspiranti imperatori, Galba, Otho, Vitel- di Scienze Storiche dell’Università di Trie- lius e Vespasianus con l’affermazione di ste, aggiornata successivamente con le at- quest’ultimo, e il 235-238 d.C. durante il re- tuali pubblicazioni e nuove scoperte archeo- gno di Massimino il Trace e il suo passag- logiche. gio per Aquileia e l’assedio di quest’ultima Il lavoro prende spunto dalla fondamentale città prima del suo assassinio. opera di Alfred Domaszewski e Brian Dob- È anche interessante notare che quasi nes- son, Die Rangordung des Römischen Hee- suno dei militari menzionati sia effettiva- res, con le tabel- mente decedu- le sulle specializ- to in battaglia, zazioni inerenti i come è, invece, principales della il caso del tubi- legione romana. cen, cioè suo- Tenendole in natore di tuba, evidenza, si è Lucio Decimo passati ad ana- Apri della III lizzare le epigrafi Coorte pretoria, della zona aqui- deceduto a 28 leiese, trala- anni dopo nove sciando quelle anni di servizio. riguardanti i qua- La maggior par- dri superiori e i te riguarda, in- quadri intermedi Il relatore dottor De Antoni vece, veterani inerenti il centu- ritornati dopo il rionato e il decurionato, evidenziando quelle congedo militare nei luoghi che hanno pro- che si riferiscono specificatamente a spe- babilmente conosciuto durante il loro servi- cialisti di quadri intermedi o inferiori. zio effettivo per trascorrervi la loro vecchiaia Sono state considerate 19 epigrafi delle come Sextus Betutius veterano ex signifero quali 2 inerenti la specialità del Frumenta- della Legio VIII. rius, 3 dell’Immaginifero, 7 del Signifero, 1 Due casi particolari degni di nota sono la del Tubicen, 1 dell’Armicustos, 1 presenza di epigrafi dedicatorie commissio- dell’Armidoctor, 1 del Mensor Frumenti, 1 nate da signiferi di legioni di stanza sul Da- del Discens Equitum e 1 del Gubernator. nubio giunti fino ad Aquileia per porvi le loro Si è illustrata, - anche attraverso l’uso di fo- dediche alle divinità, in particolare a Mercu- tografie di rievocatori di associazioni di ar- rio e Mitra a nome della loro legione di ap- cheologia sperimentale con ricostruzioni di partenenza nonché il caso di epigrafi di mili- panoplie inerenti la qualifica nonché di di- tari imbarcati sulla triremi Crocodilo decedu- segni ricostruttivi, - ogni singola specialità ti dopo il congedo per anzianità, cosa che tra quelle attestate con un breve cenno sul- farebbe presumere che tale trireme fosse di la storia dell’unità di appartenenza del mili- base proprio nel porto di Grado. tare menzionato e i presunti motivi della sua Alessandro De Antoni presenza nell’area nonché le cause del suo decesso, in caso di epigrafi funebri. (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli In particolare si è potuto constatare che le antichi 2018” del 4 maggio 2018, in Torre. L’intero epigrafi riguardano due ben precise finestre elaborato sarà pubblicato sul sito internet temporali che hanno visto il coinvolgimento dell’Associazione www.archeofriuli.it)

12 l tema del diritto spesso sottovaluta- longobardo risulta PROCESSO LONGOBARDO te, probabilmente a I molto complesso più della spada poté la penna causa della scarsa e dibattuto. In questa consistenza quanti- sede si vuole analizzare la procedura pro- tativa. In ogni caso, le loro norme contribui- cessuale dell’epoca, mettendo in evidenza rono in maniera significativa ad avvicinare il le innovazioni portate da Rachis e Astolfo, concetto di giustizia dell’epoca a quello che entrambi duchi del Friuli, prima di diventare si intende oggi. In particolare è alla prassi re. che bisogna guardare per scoprire quali fu- In quegli anni il giudice non aveva nessun rono realmente gli effetti dei loro interventi potere di valutazione del merito, poteva normativi sulla società. esclusivamente constatare la situazione di Un esempio di quanto affermato si ha leg- gendo un placito di Pavia risalente al 762 d.C. in cui è evidente quanto il ruolo del do- cumento scritto risultasse rilevante per la decisione finale del giudice. Questa causa venne decisa sulla base di una prova documentale, senza la necessità di dover ricorrere al classico giuramento purgativo. Nei processi più antichi, e anche in quelli di pochi anni anteriori a questo, a prescindere dal valore della chartula pre- sentata, era, invece, sempre stato necessa- rio che la parte giurasse perché si arrivasse alla conclusione del procedimento. È pro- babile che la legislazione di Rachis, incen- trata in particolare sulla volontà di respon- sabilizzare maggiormente il ruolo dei giudi- ci, abbia permesso a questi di raggiungere il fine ultimo della giustizia, prendendosi alcu- ne libertà procedurali ed uscendo dal rigido schema del procedimento ordalico. Proprio Rachis si rese conto di quanto il giuramento non garantisse più il suo fondamentale ruo- lo sacro di purgazione e come, ormai, fos- sero sempre di più le persone che non ave- vano remore a giurare anche il falso pur di vincere una causa. Una controversia veniva L'editto di Rotari così risolta in maniera completamente di- versa da come avrebbero voluto i legislatori. fatto presentatagli dalle parti in causa, e sul- Il processo aveva completamente perso il la base di quella, fornire al convenuto un suo carattere primordiale di sacralità e la apposito mezzo di purgazione con cui sua funzione principale divenne la ricerca avrebbero stabilito il probatum, cioè l’esito della verità e la tutela della giustizia. della prova. I principali mezzi probatori con- sistevano nel giuramento e nel duello, di Marco Gargari conseguenza la sentenza aveva come uni- co ruolo quello di dichiarare i risultati deri- (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli vanti dall’espletamento della prova. antichi 2018” dell’8 giugno 2018, in Torre. L’intero Rachis e Astolfo, ultimi re legislatori, porta- elaborato sarà pubblicato sul sito internet rono profonde innovazioni che sono state dell’Associazione www.archeofriuli.it)

13 Longobardi, un po- Pertica) si è supposto I polo germanico che LE CROCETTE AUREE che fossero opera di nel suo itinerario, dura- uno stesso artigiano to alcuni secoli, aveva Delle sepolture longobarde operante a Cividale. assorbito stimoli cultu- Un motivo ricorrente, sui rali diversi adeguandoli alle proprie esigenze, solo lavori di oreficeria longobarda in Italia e in partico- al momento del loro stanziamento in Italia inizia- lare a Cividale, è quello del cervo che è stato ri- rono a utilizzare le croci auree, che noi conoscia- prodotto sul clipeo centrale di due croci della ne- mo da contesti funerari. cropoli di Santo Stefano in Pertica (tombe nn. 11 e Nella città di sono state riportate 12) e su un bratteato circolare rinvenuto nel sarco- alla luce circa una trentina di croci fago di San Giovanni in Valle. auree provenienti da sepolture sia Le affinità stilistiche e tecnologiche urbane che suburbane. Molte di sulle crocette sono prova queste crocette sono andate di- dell’attività di un centro artigianale sperse negli anni: sono quattordici metallurgico attivo nella capitale del o quindici quelle che oggi non sono primo ducato longobardo. Tale real- più reperibili anche se i luoghi di tà era in grado di produrre oggetti rinvenimento sono noti. di ornamento di altissima qualità, Le crocette sono presenti in sepol- non solamente sulle crocette auree, ture sia maschili, sia femminili, in- ma anche su altri oggetti di metallo. dipendentemente dall’età del de- È il caso di alcune guarnizioni in funto. lamina d’argento di un recipiente Circa la modalità di utilizzo quella Croce decorata in stile zoomorfo ligneo rinvenute nella tomba 44 di oggi maggiormente accreditata so- San Mauro. Il motivo decorativo stiene che venissero cucite su un velo, deposto con figure umane intrecciate è già tra le cro- sul volto del defunto, grazie ai fori distribuiti lungo i cette auree provenienti dalla necropoli di Santo bordi dei bracci. Per lo più le croci presentano otto Stefano in Pertica (tombe nn. 11 e 12). L’unica dif- fori per l’applicazione distribuiti in coppia ferenza riscontrabile è nell’acconciatura dei capel- all’estremità di ciascun braccio; esistono rari casi li. È probabile che alcuni esemplari venissero rea- che presentano dodici, sedici o addirittura trenta- lizzati in maniera frettolosa poco prima di essere sette fori per l’applicazione. applicati sul velo funebre, imprimendo mediante Per quanto riguarda le dimensioni, si può notare l’uso di un modano la decorazione su una lamina che si attestano quasi tutte sui sette o sugli otto d’oro che successivamente veniva ritagliata a for- centimetri con qualche sporadico caso di cinque ma di croce. Spesso, nel ritagliare la lamina nella centimetri (collina di San Pantaleone). Quelle più forma voluta, le porzioni isolate o i tratti salienti del piccole sono prive di decorazioni e il fatto potreb- motivo decorativo non sono stati assecondati o be giustificarsi proprio in rapporto alla loro dimen- rispettati. Ad esempio, si nota come il cordoncino sione. Altri esemplari possono superare i dieci perlinato che delimita lateralmente le decorazioni centimetri di ampiezza come la croce di Gisulfo. risulti spesso intaccato dall’azione di ritaglio, forse È interessante rilevare la presenza – o l’assenza – per la velocità di esecuzione di tale operazione. di decorazioni sulle croci e le loro caratteristiche. Il modano per realizzare queste decorazioni pote- Le croci prive di decorazioni, rinvenute a Cividale, va essere circolare, rettangolare allungato, qua- sono tre: una dalla necropoli Cella, una dalla colli- drato o a “U”. Il motivo decorativo della croce rin- na di San Pantaleone e una dalla tomba n. 3 della venuta nella sepoltura della necropoli di San Mau- necropoli di Santo Stefano in Pertica. L’ipotesi che ro è stato realizzato con un modano circolare, for- le croci a lamina liscia fossero le più antiche non se unico esemplare tra le crocette cividalesi. Il viene confermata dagli esemplari rinvenuti nella margine esterno del modano è ben visibili in due necropoli Cella e nella tomba n. 3 della necropoli dei bracci della croce e parzialmente negli altri di Santo Stefano in Pertica in quanto si datano agli due. inizi del VII secolo. Questi oggetti così affascinanti dal punto di vista Nella zona del Cividalese sono state rinvenute decorativo e così enigmatici per quanto riguarda la delle croci a lamina liscia decorate con borchiette loro funzione meriterebbero ulteriori attenzioni e (tomba n. 1 necropoli di Santo Stefano in Pertica) studi. o con punzonature (tomba A della necropoli Gal- Valentina Flapp lo). Per alcune crocette accomunate da decorazioni (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli affini (tombe nn. 2 e 24; tombe nn. 4 e 13 e quelle antichi 2018” del 15 giugno 2018, in Torre. L’intero nn. 11 e 12 dalla necropoli di Santo Stefano in elaborato sarà pubblicato sul sito internet dell’Associazione www.archeofriuli.it) 14 a Società Sabato 26 Friulana GIORNATA MONDIALE DEL GIOCO maggio, nel L di Ar- 2018 pomeriggio, cheologia, in nel Giardino occasione della Giornata mondiale del gio- del Torso a Udine Zanforlini e De Antoni si co, grazie alla collabo- sono alternati nelle sfi- razione del dottor Mu- de con i partecipanti al- nini e del personale la Giornata Mondiale della Ludoteca di Udi- del Gioco. ne, ha organizzato an- La studiosa ha spiegato che nel 2018 un evento agli interessati alcuni speciale dedicato al giochi egizi (la “senet”, gioco nell’antichità, in- il gioco del serpente e serendolo negli appun- quello della palma), tamenti che, da più an- mentre De Antoni, nei ni, si svolgono nella panni del generale Lu- sede di Porta Villalta cius Aemilius Paulus, con il titolo di “Seguen- accompagnato da Pri- do le tracce degli anti- mus Aurelius Felix, mi- chi…”. Il progetto è na- les della Legio VI Fer- to da un’idea della scri- rata, ha sfidato i pre- vente che, grazie alla senti al Ludus latruncu- collaborazione di altri lorum. archeologi italiani e di A ricordo dell’evento, alcuni rievocatori, ha tutte le fotografie scat- pensato di offrire agli tate nelle due giornate interessati due pome- sono visibili sulla pagi- riggi alla scoperta dei na Facebook della SFA giochi utilizzati dagli Egizi e dai Romani. in due album appositi. Venerdì 25 maggio Chiara Zanforlini, Vista la buona riuscita del progetto e il gra- dell’Università degli Studi di Torino, ha dimento di partecipanti e del Comune di spiegato i giochi egizi all’aperto attraverso Udine, siamo già pronti per la prossima edi- le rappresentazioni sulle mastabe, mentre zione! Seguiteci! Alessandro De Antoni, coordinatore della Alessandra Gargiulo Sezione Giuliana della SFA, ha analizzato le fonti scritte (scrittori latini ed epigrafi) ed ARCHEOLOGIA VIVA A seguito di accordi con la direzione dlla ri- vista “Archeologia Viva”, l’abbonamento ef- fettuato tramite la Società costerà:

- per i nuovi abbonamenti, per rinnovi alla scadenza e abbonamenti regalo a terzi (da parte di nostri iscritti) € 24,00 anziché € 26,40: - per abbonamenti per l’estero € 35,00 anzi- Ricostruzione di un gioco romano ché € 37,00. archeologiche legate al Ludus latrunculo- Rivolgersi alla Segreteria. rum, uno dei passatempi preferiti dai soldati romani.

15 ulle pareti di III a Beni Hassan (XII alcune masta- I GIOCHI NELLE MASTABE dinastia). I giochi S be di Antico e possono essere divisi Medio Regno vi sono in queste categorie: rilievi che raffigurano gruppi di ragazzi intenti in giochi di equilibro, prove di forza, giochi di de- varie attività ludiche e sportive. Uno di questi gio- strezza e abilità, giochi di lotta, giochi statici. chi è conosciuto in arabo (e praticato ancora oggi Nella tomba di Mereruka vi è uno di questi giochi dai bambini egiziani) con il nome di “khazza lawiz- di equilibrio: un ragazzo prova a camminare sulle za” ed è stato identificato con il gioco antico da Z. spalle dei compagni in piedi. Vi è nella tomba di Saad; esso compare nella mastaba del visir Ptah- Ptahhotep il gioco detto “dell’asino”, dove un ra- hotep (fine della V dinastia) e da quella di Mereru- gazzo a quattro zampe porta sul dorso un compa- ka risalente a circa cinquant’anni più tardi, en- gno. Il gioco della stella prevede, invece, due gio- trambe a Saqqara. catori che tengono Due ragazzi seduti per le braccia e fan- sono rappresentati no roteare due com- uno sopra l’altro, pagni ciascuno. Fra con le braccia pro- le prove di forza, è tese, con un terzo in frequente la rappre- piedi rivolto verso di sentazione di ragaz- loro; i due giovani zi intenti a spingersi seduti vanno imma- o tirarsi, sia stando ginati uno di fronte seduti (Khety) sia in all’altro, mentre il piedi (Idw, Khety, terzo sta per saltare Mereruka). Il tiro alla sulle loro braccia fune compare nella intrecciate. È pro- tomba di Mereruka, babile che come av- Uno dei giochi dove si affrontano viene anche in età tre squadre di ra- moderna i due ragazzi seduti alzassero gradual- gazzi. Le tombe di Baqti III e Khety mostrano, in- mente le braccia, per rendere più difficoltoso il sal- vece, scene di sollevamento pesi; per farlo si uti- to. lizzano oggetti piriformi, probabilmente dei maz- Un gioco con la palla era, invece, simile a quello zuoli. conosciuto in Grecia come ephedrismos: esso Fra i giochi di destrezza, vi è un gioco che compa- compare ad esempio nella tomba n. 17 di Beni re nella tomba di Khety, ed è simile all’hockey su Hassan, risalente alla XII dinastia e appartenuta a prato: due giocatori con una mazza si disputano Khety. Si possono vedere due fanciulle che porta- un anello. Nelle tombe di Ptahhotep, Idw e Baqti no sulla schiena una compagna ciascuna e que- III vi sono, invece, scene di lancio di bastoni ap- ste ultime si lanciano una palla. puntiti. Un altro gioco consiste, invece, Anche la lotta era uno sport praticato dai giovani nell’indovinare chi è stato a colpire il giocatore al egizi: nella tomba di Ptahhotep compare una se- centro, oppure quest’ultimo dovrà afferrare il piede quenza di sei “fotogrammi” che mostrano un in- di chi cerca di colpirlo. Fra i giochi di lotta, si pos- contro di lotta. Il figlio di Ptahhotep, anch’egli se- sono annoverare i cosiddetti “gioco degli stranieri” polto in questa tomba, lotta con un compagno, e e “gioco della capanna”. la giovane età di entrambi è indicata dalla treccia I giochi statici compaiono solo nelle tombe di Me- sulla testa rasata. dio Regno a Beni Hassan e, tranne un caso, coin- Molte scene di lotta sono, invece, databili al Medio volgono due giocatori. Regno: della trentina di tombe da Beni Hassan, Anche la caccia era una delle attività sportive più quattro presentano scene di lotta: la tomba di amate durante l’Antico e Medio Regno. Baqti I (n. 29, compaiono le sei sequenze della lot- Nonostante il numero di mastabe e tombe che raf- ta come nella tomba di Ptahhotep), mentre in figurano giochi e attività sportive siano limitate, quelle di Amenemhet (n. 2) e di Khety (n. 17) sono esse ci forniscono uno spaccato interessante della presenti rispettivamente 59 e 122 coppie di lottato- vita quotidiana nell’Antico Egitto. ri; infine nella tomba di Baqti III (n. 15) ve ne sono ben 219! Una scena di combattimento su barche Chiara Zanforlini proviene, invece, dalla tomba di Ty a Saqqara. Altri giochi, la cui natura non è sempre molto chia- (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli ra, compaiono nelle tombe di Ptahhotep e Me- antichi… special 2018” del 25 maggio 2018, in Torre. reruka a Saqqara (V e VI dinastia), in quella di Idw L’intero elaborato sarà pubblicato sul sito internet a Giza (VI dinastia), e nelle tombe di Khety e Baqti dell’Associazione www.archeofriuli.it) 16 l 25 maggio alle altre, quasi a ri- 2018 si è LUDUS LATRUNCULORUM cordare il movimento I svolta a Udi- delle unità militari su ne, per la Gior- un campo di batta- nata mondiale del Gioco, la conferenza del- glia. Le scacchiere sono facilmente rico- lo scrivente dal titolo Ludus Latrunculorum – struibili grazie alle evidenze archeologiche Evidenze letterarie ed archeologiche. Attra- come le tabulae lusorie incise sulle scalina- verso un’attenta ricerca sui testi e sui ritro- te dei fori Roma o di Sabratha in Libia o an- vamenti archeologici, si è tentato di rico- cora le piccole tabulae trovate a Civitamura struire questo antico gioco da tavoliere ro- () o a Tharros (Oristano). I musei ar- mano le cui tracce sono scomparse con la cheologici europei sono, poi, pieni di pedine caduta dell’impero. Il da gioco, spesso non nome del gioco, riconosciute come tali, spesso erroneamen- di svariati materiali a te tradotto con “il gio- seconda della ricchez- co dei piccoli ladri o za del committente, dei ladruncoli”, in come legno, pietra, realtà, secondo il De vetro, ceramica, osso Lingua Latina di Mar- o altro. co Terrenzio Varrone La nostra conoscenza e secondo il passo attuale del gioco è sta- 76 del Miles Glo- ta favorita anche da riosus di Plauto, an- Riproduzioni di giochi romani due straordinari ritro- drebbe tradotto co- vamenti archeologici, a me “il gioco dei mercenari” e già dal titolo si Colchester (Gran Bretagna) nella cosiddetta può facilmente capire che è un passatempo “tomba del dottore” e a Propad in Slovac- di connotazione tipicamente militare. chia nella tomba di un capo germanico dove Per cercare di ricostruire parzialmente le sono state rinvenute due tavole da gioco sue regole, che comunque non ci sono con le rispettive pedine, nel primo caso ad- giunte in maniera complessiva, giova legge- dirittura disposte come dopo alcune mosse re alcuni passi di autori classici come il già dall’inizio di una partita. citato Varrone, oltre a Seneca, Ovidio, Pe- L’interesse per questo gioco nel mondo ro- tronio, Marziale o Isidoro di Siviglia che, mano è dimostrato anche da alcune epigrafi all’interno delle loro opere, fanno dei piccoli particolarissime, una di Roma nella quale il riferimenti a particolari regole di questo gio- defunto viene citato come produttore di gio- co. Ad esempio, grazie a Flavio Vopisco e chi, una in Aquitania dove si cita un certo alla sua Historia Augusta (Procolus 13,2) Caio Afranio la cui lapide funebre da lui possiamo apprendere che il vincitore di una stesso commissionata lo ricorda come “gio- partita di latruncoli doveva venire acclamato catore di latrunculi”. Degno di menzione è come imperator dal suo avversario. Sap- anche un graffito su un muro di Pompei che piamo che le pedine erano di colore diverso ricorda un circolo di “giocatori di latrunculi” e sicuramente vi erano due tipi, i calculi or- che fanno propaganda elettorale per un dinari e il bellator, una sorta di re, ma forse, candidato di loro gradimento. da alcuni controversi passi letterari, pos- Alessandro De Antoni siamo supporre che esistesse un terzo tipo di pezzo la cui particolarità ci sfugge. Sicuramente, anche se veniva giocato su (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce una scacchiera, non era un antenato né del- degli antichi… special 2018” del 25 maggio la dama né degli scacchi, essendo molto di- 2018, in Torre. L’intero elaborato sarà pubblica- verso nella modalità di gioco: le pedine do- to sul sito internet dell’Associazione vevano essere sempre appoggiate le une www.archeofriuli.it) 17 elle giornate del Pia Fidelis Domitiana 28, 29 e 30 set- LEGIOMANIA 2018 (www.legiodecima.it) e N tembre 2018, l’Associazione S.P.Q.R. complice anche uno – Romanitas splendido tempo meteorologico con giorna- (www.romanitas.it) . te di sole, si è svolto all’interno del Museo di Si è iniziato alle 16 del venerdì quando i rie- antichità di Trieste di via Capitelli, intitolato vocatori della sezione giuliana hanno allesti- a giugno al grande studioso tedesco Jo- to nel parco del museo cinque tavoli didatti- hann Joachim Winkelmann, la manifesta- ci, uno con una collezione di giochi da tavo- zione Legiomania 2018, tre giorni di arti, lo romani ricostruiti, due di oggettistica di mestieri e combattimenti nella Tergeste ro- uso comune del mondo romano come strigi- mana. li, vasellame, pergamene, rotoli di papiri, ta- L’evento, nato da un progetto presentato al volette cerate ecc., uno di armi e armature Comune di Trieste dallo scrivente, che è romane e uno con esposte ricostruzioni in riuscito a vincere il bando indetto per scala di macchine da guerra romane della l’edizione 2018 di Legiomania, in questa collezione del Centro Regionale di Studi di edizione è stato incentrato principalmente Storia Militare Antica e Moderna. Degna di sulla didattica, con lo scopo di coinvolgere nota l’esposizione di una panoplia completa famiglie e ragazzi di da oplita romano del tutte le età e di tutte periodo severiano le fasce scolastiche esposta per la prima in un’immersione to- volta al pubblico, frut- tale nel mondo ro- to della ricerca e del- mano, capace di al- la ricostruzione dello largare i loro oriz- scrivente, con lo scu- zonti culturali e di do dipinto dalla mae- accendere se non stria della figlia Fer- una passione alme- nanda, studentessa no un interesse per presso il liceo Artisti- lo studio della storia co di Trieste. antica, ormai sempre Sabato 29 ai giuliani più raro nelle nuove Gladiatori nel teatro tergestino si sono unite le forze generazioni. Le forze degli altri gruppi di messe in campo per la creazione del- rievocazione sopra citati che hanno allestito l’evento, organizzato dal Comune di Trieste, altri banchetti didattici dedicati rispettiva- Assessorato alla Cultura, Servizio Musei e mente alla musica, alla medicina, alla co- Biblioteche in collaborazione con la Soprin- smesi, alla donna, agli usi e costumi, alla tendenza Archeologia Belle Arti e Paesag- cucina, alla religione, ai legionari e ai gla- gio del Friuli Venezia Giulia e curato dalla diatori. Come da programma alle ore 11.30 società di Organizzazione Eventi e servizi di con un corteo formato da centurioni, legio- Venezia “Weavents”, sono state il neocosti- nari, gladiatori, senatori, dominae e fanciulli tuito gruppo di rievocazione storica romana seguiti da un folto pubblico partito dal mu- della sezione giuliana, creato ad hoc per seo, si è raggiunto il teatro romano dove, l’occasione, ma formato da membri con de- grazie all’apertura ottenuta per gentile con- cennale esperienza in altri gruppi di rievo- cessione della Soprintendenza di Trieste, si cazione e archeologia sperimentale romana sono svolte delle dimostrazioni di combatti- che sono stati affiancati da altri importantis- mento gladiatorio che hanno attirato un nu- simi gruppi di rievocazione antica prove- merosissimo pubblico incuriosito dall’insolito nienti da varie parti della penisola, tra i quali spettacolo e dallo splendido scenario. la Cohors Veterana – Taberna Civilis Nel pomeriggio in vari spazi del parco del (www.cohorsveterana.it), la Legio X Gemina museo si sono svolte la ricostruzione del ri-

18 to della Concordia nonché una rappresen- tavola con gli antichi romani – storia, aned- tazione dell’unico testo musicale che è giun- doti e tante ricette” edizioni Efesto, tenuta to fino a noi, l’Epitaffio di Sicilio, cantato e da Giorgio Franchetti e dalla simpaticissima suonato con la cetra dal bravissimo Giorgio “archeocuoca” Cristina Conte al termine Franchetti dell’associazione SPQR, reduce della quale, i più curiosi hanno potuto as- da una rievocazione al museo di Gerusa- saggiare alcuni esempi di cibi ricostruiti lemme in Israele al termine della quale si è presso il banchetto didattico della stessa prestato a raggiungere Trieste per parteci- Cristina. pare al nostro evento. Il pomeriggio del sa- Dopo un’ulteriore dimostrazione gladiatoria bato, inoltre, molto apprezzata dai visitatori questa volta all’interno del parco del museo, di sesso femminile è stata la conferenza di e un'altra didattica sui legionari, la manife- Alessandra Gargiulo, che si è avvalsa della stazione è stata chiusa in maniera sugge- collaborazione di alcune rievocatrici, abbi- stiva da una dedicatio memoriae, cioè da gliate da dominae del periodo imperiale. una ricostruzione di una cerimonia alle divi- Nel tardo pomeriggio un ulteriore corteo sto- nità in memoria di un legionario romano au- rico ha portato i visitatori in un altro sugge- tentico, Caius Ispanus, milite della Legio VII stivo angolo e cioè il foro romano prospi- Gemina originario della città di Palentinus in ciente la Basilica di San Giusto, dove tra le Spagna e deceduto all’età di vent’anni pre- colonne e i capitelli hanno dato nuovamente sumibilmente nel corso della guerra civile spettacolo i bravissimi gladiatori del 69 d.C. nei pressi di Aquileia, la cui epi- dell’Associazione SPQR Romanitas che grafe funebre è esposta all’interno del parco hanno spiegato ai moltissimi ragazzi pre- del museo triestino. senti le tecniche e gli equipaggiamenti delle Assieme a Fabrizio Diana e Ambrogio varie classi gladiatorie. Pompei dell’Associazione SPQR e allo scri- Dopo una didattica sull’addestramento e vente, è stato ricostruito il rito che è stato sugli equipaggiamenti militari dei legionari celebrato nei pressi dell’epigrafe originale, romani portata avanti da una formazione di avvalendosi di una replica di un altare dedi- legionari provenienti da tutte le associazioni catorio preparata ad arte dal- presenti, si è svolta la ricostruzione di un in- l’”archeofalegname” Alberto Ceppi, sul fron- tervento chirurgico romano effettuata dal te del quale è stato posto una replica poliedrico e preparatissimo Giorgio Fran- dell’epigrafe in questione. Assieme al pub- chetti che si è avvalso degli effetti speciali blico visibilmente commosso, si sono offerti del signor Ugo Puglisi di Trieste, il quale ha incenso e vino agli Dei Mani in onore del ricreato su un rievocatore una credibilissima giovane Caius. Con tale cerimonia è termi- frattura scomposta ad una gamba, ottenuta nata l’edizione 2018 di Legiomania che ha con cerone e tinture. Tutti i dialoghi tra gli visto un’affluenza di quasi 8000 visitatori nel attori erano in greco e latino antico e gli museo, oltre a gruppi di bambini accompa- strumenti chirurgici ricostruiti in base ai ri- gnati dagli educatori di otto ricreatori cittadi- trovamenti archeologici erano della colle- ni e a quattro classi del liceo classico Dante zione privata del signor Franchetti. e dell’Istituto Tecnico cittadino per un totale La domenica mattina, oltre ai banchetti di- di circa 350 ragazzi. dattici già citati, si è svolta nella sala confe- Questo evento è stato anche un ottimo test renze del museo l’interessantissima confe- per il neocostituito gruppo di rievocazione renza di Maurizio Buora sul tema La pre- della sezione giuliana che, nel corso dello senza militare romana nel Friuli Venezia stesso, ha ricevuto proposte di partecipa- Giulia alla quale hanno fatto da sfondo un zione ad eventi futuri presso musei ed altri centurione, un aquilifero, un optio e un le- enti oltre a raccogliere diverse nuove iscri- gionario in tenuta da parata. Al termine del- zioni sia alla SFA che al gruppo di rievoca- la seguitissima esposizione, si è svolta zione che ora conta quindici membri attivi. un'altra conferenza, questa volta di sapore culinario, con la presentazione del libro A Alessandro De Antoni

19 Autunno 2018 TRA ANTICHITÀ SEGUENDO LE TRACCE e DEGLI ANTICHI ATTUALITÀ In autunno sono stati quattro gli inter- Quest’anno per il progetto seguito dallo venti per il progetto “Seguendo le tracce scrivente, sono stati organizzati due in- degli antichi”. Si è voluto dar voce a gio- contri molto particolari, ospitati a Palaz- vani friulani e a progetti internazionali. zo Mantica, sede della Società Filologica Il 27 settembre Andrea Di Lenardo, Friulana. dell’Università degli studi di Venezia, ha Il 16 novembre Carlo Virili del Diparti- presentato il suo nuovo studio dedicato mento di Scienze dell’Antichità della Sa- all’analisi delle fonti riguardanti i Popoli pienza Università di Roma, con una bril- del mare, mentre il 4 ottobre si è posta lante presentazione, ha illustrato le ri- l’attenzione sul Wadjmes Project condot- cerche condotte nella Piana di Rieti ed il to da Marta Berogno, egittologa, con la bacino di Piediluco, a partire dal 2011, in collaborazione di Generoso Urciuoli, ar- particolar modo nel sito di Paduli. Le in- cheologo, che vuole ricostruire la vita del dagini hanno messo in luce un sistema principe egizio Wadjmes, vissuto di piccoli villaggi vicini tra loro e dei re- all’inizio della XVIII dinastia. perti davvero unici che testimoniano an- L’11 ottobre Alessandra Salvin ha af- che la presenza di un artigianato specia- frontato un tema molto particolare e in- lizzato e commerci con zone lontane. novativo, l’archeologia di genere, invi- Il 7 dicembre, grazie allo studio tando i presenti ad osservare con occhi dell’architetto Federico Bulfone Gransi- diversi i processi produttivi delle antiche nigh dell’Università di Chieti, i presenti civiltà, mentre il 19 Fiammetta Antoniaz- hanno potuto conoscere le vicende del zi ha analizzato le necropoli delle comu- castello friulano di Gronumbergo per il nità pastorali della valle dell’Eufrate tra quale ci si sta impegnando al fine di va- III e II millennio a.C.. lorizzazione i resti ancora visibili. Attra- Il 27 ottobre è stata la volta dell’ospite verso la ricerca d’archivio il relatore ha internazionale: Saúl Martín González ha ricostruito la storia del maniero, ponendo presentato per la prima volta in Italia il l’attenzione sui particolari più caratteri- Proyecto Caraca che vuole localizzare e stici, mentre l’analisi dell’elevato ha mettere in luce i resti dell’antica città ro- permesso di ricostruire la pianta e di ve- mana di Caraca, la cui ubicazione è an- rificare lo stato di conservazione. cora discussa. Il progetto “Tra antichità e attualità” con- Il progetto continuerà anche nel 2019, tinuerà ancora e siamo sempre disponi- sempre con l’intento di valorizzare studi bili ad ospitare chi, attraverso nuove in- innovativi e dar voce ai giovani archeo- dagini archeologiche o archivistiche, vo- logi che si affacciano nel mondo del la- glia aggiungere un ulteriore tassello al voro. nostro passato.

Alessandra Gargiulo Anita Pinagli Giovanni Filippo Rosset

20 l giorno giovedì alla distruzione 27 settembre I POPOLI DEL MARE NELLA BIBBIA dell'antichissima I 2018, alle ore Gerico, Ugarit, 17:30, ho tenuto la conferenza dal titolo I Popoli degli Stati cantonali pre-fenici e della città di del Mare nella Bibbia, presso la Torre di Porta Troia o Ilio che dir si voglia, al collasso dell'im- Villalta a Udine, sede della Società Friulana di pero ittita, alla fine della civiltà micenea e all'in- Archeologia odv, di cui sono socio, in occasione vasione sicula che scalzò gli autoctoni Sicani in degli eventi autunnali intitolati “Seguendo le Trinacria. tracce degli antichi”. Ringrazio l'archeologa e Io ho tentato di trovare la eco di questa trava- consigliera della Società prof.ssa Alessandra gliata epoca e dei Popoli del Mare nel Tanakh, Gargiulo per aver reso possibile l'iniziativa e il definibile grossomodo come l'Antico Testamen- vicepresidente vicario prof. Giovanni Filippo to ebraico, esattamente in quelli che la Bibbia Rosset per l'introdu- chiama Filistei, Da- zione. niti e Issacariti, cer- L'esposizione di cando di ricostruire quest'anno, che si le migrazioni, le in- configurava come cursioni e gli spo- naturale prosecu- stamenti di questi zione cronologica e raggruppamenti metodologica della multiculturali tra Vi- mia precedente, di cino Oriente antico, venerdì 29 settem- in senso esteso, va- bre 2017, dal titolo le a dire dall'Anato- Rapporti tra Israele e Luxor, tempio di Medinet Habu: raffigurazione di Ramesse III° lia all'Egitto, e Medi- l'Egitto nel II millennio vittorioso sui Popoli del Mare terraneo settentrio- a.C., la quale si era nale e occidentale, basata sui miei primi due libri, Israeliti e Hyksos1 dalla Grecia alla Sicilia, e dall'Etruria alla Sar- ed Exodus2, è stata una trattazione sul tema dei degna, analizzando usi e costumi, prestiti lin- Popoli del Mare, un percorso che dall'archeolo- guistici, miti e tradizioni. gia, l'epigrafia, la storia e la linguistica ci ha Andrea Di Lenardo condotti alla biblistica e alla mitologia greca, esponendo in un discorso unitario parte del con- tenuto dei miei altri due libri sul tema, Le guerre nascoste dalla Bibbia3 e Shardana e Shakala- sa4.

I Popoli del Mare è il nome con cui si chiamano Bibliografia essenziale gruppi eterogenei menzionati nelle lettere di el- De Angelis A., Di Lenardo A. 2017 (2016), Exo- Amarna, nelle iscrizioni di Ramesse II, Me- dus. Dagli Hyksos a Mosè: analisi storica sull'E- renptah e Ramesse III, a Ugarit e a Byblos. Nel- sodo ebraico, Tivoli (Rm), Altera Veritas. le fonti egizie essi sono Dnyn (secondo le mie Di Lenardo A. 2016, Israeliti e Hyksos. Ipotesi ipotesi i Danai e i Daniti), Kwš (Achei), Labw sul II Periodo Intermedio d'Egitto e la sua crono- (Libici), Lkkw (Lici), Plst (Filistei e Cretesu), logia, Patti (Me), Kimerik. Šklwš (Issacariti e Siculi), Šrdn/Šrdnw (sg./pl., Di Lenardo A. 2017, Le guerre nascoste dalla Sardi), kr (Teucri/Troiani), Twrš (Etru- Bibbia. La confederazione dei Nove Archi, Eter- schi/Tirreni) e Wšš (non identificabili al momen- ne Verità. to). Alcuni di questi si confederarono nei “Nove Di Lenardo A., Melis L. 2018, Shardana e Sha- Archi”. Unitamente a una crisi climatica, agricola kalasa. I Popoli del Mare, Eterne Verità. e conseguentemente economica al passaggio tra tardo Bronzo ed età del Ferro, ai Popoli del

Mare va addebitato quel periodo di sconvolgi- menti che portò a vari attacchi all'Egitto, all'in- (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce staurazione dei Filistei nella pentapoli di Gaza, degli antichi 2018” del 27 settembre 2018, in Tor- re. L’intero elaborato sarà pubblicato sul sito in- 1 DI LENARDO 2016. ternet dell’Associazione www.archeofriuli.it) 2 DE ANGELIS, DI LENARDO 2017 (2016). 3 DI LENARDO 2017. 4 DI LENARDO, MELIS 2018. 21 ir William I dati archeologici e Matthew WADJMES: epigrafici rinvenuti, in S Flinders Pe- UN PRINCIPE CON IL CARTIGLIO diversi contesti, e di- trie nella sua pubbli- rettamente collegabili cazione, Six tem- al principe, il cui nome ples at Thebes, 1896, apparsa a Londra nel è stato traslitterato in diversi modi, sono deci- 1897, nel capitolo I “The chapel of Uazmes, and samente scarni e frammentati per una figura per the early XVIIIth dynasty” scrisse a p. 3: “Some cui non solo è stata realizzata una struttura few matters yet waited to be examined”. Il Cen- templare, ma il cui nome, insolitamente per un tro Studi Petrie, un ente non profit italiano che a principe, compare all’interno di un cartiglio. livello divulgativo ha lo scopo di promuovere La ricerca si propone di ricostruire un corpus l’attività archeologica realizzata durante la lunga unico dei dati fino ad oggi pubblicati su Wadj- e prolifica carriera dell’egittologo inglese, par- mes, in cui le fasi della loro raccolta e l’analisi tendo dalle conclusioni a cui giunse Petrie, si ri- non siano separate, ma costituiscano un insie- serva, invece, da un punto di vista di ricerca me per una scelta metodologica di riferimento scientifica, di studiare, approfondire e in molti adottata dai due ricercatori e finalizzata a rico- casi reinterpretare struire la vita di i risultati Wadjmose, verifica- dell’egittologo per re il ritrovamento e trasformarli in un l’esistenza della sua nuovo punto di mummia e di una partenza. In que- sua sepoltura, ri- sto scenario si in- percorrere, attra- serisce il Wadj- verso la ricostruzio- mes Project con- ni delle diverse fasi dotto da Marta di utilizzo della Berogno, egitto- struttura templare, loga, responsabi- la progressione del le del progetto, ricordo di Wadjmes, con la collabora- per rispondere al zione di Genero- quesito se la picco- so Urciuoli, ar- la struttura, rinvenu- cheologo. ta nel 1887 e a lui Nel 1887 lo stu- attribuita, fosse un dioso M. Georges tempio dedicato a Daressy mise in divinità locali o al luce e ripulì una principe divinizzato piccola struttura e oggetto di culto fi- rinvenuta tra il no alla XX dinastia. El Kab, tomba di Paheri: il principe Wadjmes seduto in Ramesseum e il tempio di Thumo- braccio al suo precettore sis IV a Tebe Marta Berogno Ovest. Generoso Urciuoli L’egittologo francese realizzò una pianta di ciò che da lì in avanti venne definito il Tempio di Uazmes. Nel 1896 William Matthew Flinders Petrie indagò tale struttura, riconfermandone l’attribuzione a Uazmes, che identificò come il giovane figlio di Thutmosis I. Il tempio, stando ai risultati ottenuti da Petrie durante la sua indagi- ne, non solo fu utilizzato in epoche successive, ma fu ristrutturato in modo importante da Ame- (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli nofi III. antichi 2018” del 4 ottobre 2018, in Torre. L’intero Nel 1990 una missione francese riconfermò so- elaborato sarà pubblicato sul sito internet stanzialmente le stesse interpretazioni e con- dell’Associazione www.archeofriuli.it) clusioni di Flinders Petrie.

22 ’11 ottobre sulla divisione 2018 ho GLI INVISIBILI IN ARCHEOLOGIA: dei ruoli nelle L tenuto nel- ETÀ, GENERE E CLASSE società di cac- la torre di Porta ciatori- Villalta, sede della SFA, una conferenza raccoglitori non sono sempre conferma- nell’ambito di “Seguendo le tracce degli te dalle evidenze storiche ed archeologi- antichi” su invito di Alessandra Gargiulo che. che ringrazio sentitamente del- L’ultimo esempio è un’analisi della pro- l’opportunità che mi ha dato di parlare di duzione tessile alla fine del III millennio un argomento che mi appassiona molto a.C. nella città di Lagashnella, nella Me- da quando ho ini- sopotamia antica ziato ad occupar- governata dalla di- mene per il PhD e nastia sumerica di di cui ho continuato Ur III. La produzio- ad interessarmi ne- ne tessile si svol- gli anni. geva sia in casa sia L’intervento è stato in laboratori arti- organizzato in due gianali che poteva- parti. Nella prima, no impiegare an- iniziando che centinaia di dall’attualità di quel- Il cartone animato "The Flinstones" immagina un mondo persone. Fino a lo che nei mezzi di preistorico sul modello di una famiglia americana (1960) tempi recenti, comunicazione italiani viene chiamata l’aspetto del genere e dell’età delle per- “Teoria Gender” sono stati presentati gli sone utilizzate non era stato preso in studi scientifici di genere, spiegandone considerazione: si era dato per scontato la genesi e la loro collocazione nei corsi che la produzione non casalinga fosse di teoria archeologica specifici dei curri- prerogativa maschile, basandosi sullo cula di studio delle università anglo- stereotipo che ritiene il raggio di azione americane. delle donne nelle società antiche limitato Nella seconda parte sono state presen- all’ambito domestico. tate diverse applicazioni degli studi di Questo intervento vuole suscitare una ri- genere in casi studio dell’archeologia flessione su come l’attenzione al genere, mondiale. alla classe sociale e all’età nelle dinami- La prima applicazione è quella dell’arte che socioculturali apporti una dovuta re- rupestre del Paleolitico superiore. Sono visione di resoconti archeologici che state analizzate le impronte di mani pre- avevano sistematicamente ignorato, senti in grotte in varie parti del mondo, svalutato, sottostimato i ruoli, le azioni, i alla luce di recenti studi che mettono in contributi e le innovazioni di parte della correlazione la grandezza delle mani popolazione. Molti studiosi parlano di ri- delle impronte con il genere di coloro popolare il passato per restituire che le hanno realizzate. un’immagine che si avvicini di più alla Altri esempi presentati sono gli studi sul- realtà delle società antiche. le popolazioni native sia nomadi che Alessandra Salvin stanziali del Centro e del Nord America (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli che costituiscono la Preistoria di quel antichi 2018” dell’11 ottobre 2018, in Torre. L’intero continente. Gli studi di genere dimostra- elaborato sarà pubblicato sul sito internet no come consolidate teorie tradizionali dell’Associazione)

23 l 27 ottobre zazione, la fine 2018 ha avu- Nella Spagna Centrale del II secolo o I to luogo CARACA, UNA CIVITAS ROMANA l’inizio del III presso la sede d.C.. In questo della S.F.A. nella Torre di Porta Villalta a senso, la presenza di un foro porticato, di Udine la presentazione, per la prima volta edifici pubblici e di un’urbanistica classica in Italia, del Proyecto Caraca (Driebes, (frutto dell’adattamento di quella protosto- Guadalajara, Castilla-La Mancha, Spagna rica precedente) risulta indubitabile. Inol- Centrale) e dei lavori archeologici nel sito tre, sono stati anche documentati parecchi del Cerro de la Virgen de la Muela, luogo tratti di un acquedotto che parte dalla sor- dove si conservano le tracce dell’oppidum gente di Lucos, 3 km verso Nord4. pre-romano e anche della civitas romana sorta allora la necessità di convalidare di Caraca. Si tratta di una città nota dai questi risultati preliminari tramite una pri- testi antichi1, la cui ubicazione è stata as- ma campagna di scavi5, iniziata a luglio- sai discussa con tantissime proposte di- agosto 2017 e continuata nell’estate del verse negli ultimi cinque secoli2. Partendo 20186, quest´ultima ancora in fase di stu- da un’accurata analisi topografica, carto- grafica ed epigrafica, alla fine di 2016 lo 4 Proyecto de prospección arqueológica sin Equipo Arqueológico Caraca 3 organizzò sondeos para la documentación del una ricognizione archeologica di superfi- Acueducto Romano de Driebes (Guadalaja- cie insieme ad una geofisica (georadar ra). Junta de Comunidades de C-LM. Expe- 3D) per cercare di localizzare il sito diente: 161742-P1. Direttori: E. Gamo Paz- dell’antica Caraca. I risultati hanno atte- os e J. Fernández Ortea. Dicembre 2016. 5 stato la presenza di un insediamento ur- Gli scavi sono stati finanziati dalla Junta bano che, secondo l’abbondantissima ce- de Comunidades de Castilla-La Mancha, ramica superficiale, comincerebbe la sua col finanziamento del Comune di Driebes, la sequenza diacronica dall’età del bronzo Asociación de Amigos del Museo de Gua- finale (ca. 900 a.C.), vivendo parecchie dalajara e la Asociación de Mujeres de Brea fasi nell’età del ferro (cultura carpetana) e de Tajo. Membri della team sono: Saúl Mar- tín González (U Nacional de Educación a raggiungendo, dopo l´avvenuta romaniz- Distancia), David Álvarez Jiménez, Es- peranza Martín, Miguel Ángel Rodríguez 1 Ptolomeo, Geog. 2, 5, 56-57; Plutarco, Pascua y María Ángeles Perucha Atienza Sertorio, 17, 1-13; Anonimo di , III, (Instituto Geológico y Minero de España), 44. María Luisa Cerdeño y Alicia Castillo (De- 2 Su questo particolare è da rilevare la partamento de Prehistoria, U. Complutense proposta dai professori Abascal e Sánchez de Madrid), Daniel Méndez (Universidad Lafuente, che identificano ormai dal 1982 il Francisco de Vitoria; Revives), Helena Cerro de la Virgen de la Muela con l’antica Gimeno (Centro CIL II Alcalá de Henares) e Caraca. Inoltre, nel 1945 alla base della col- Miguel Ángel Maté (C.A.I.-Arqueometría-U. lina furono scoperti 13 kg di argento, data- Complutense di Madrid). bili alla fine del III secolo a.C.. 6 Finanziamenti per la realizzazione di pro- 3 Sovvenzione per i progetti di ricerca sul getti di ricerca sul patrimonio archeologico e patrimonio archeologico e paleontológico di paleontológico di Castilla-La Mancha per il Castilla-La Mancha per il 2016 (DOCM nº 2018. Col co-finanziamento del Comune di 172 di 2 settembre 2016). Expediente: Driebes, Comune di Brea de Tajo e la Aso- 16.1448. Directtori: E. Gamo Pazos y J. ciación de Amigos del Museo de Guadalaja- Fernández Ortea. Miembros del equipo: J. ra. Fanno parte del team durante questa Sánchez Velasco, D. Cordero, S. Martin campagna Antonio Alvar (U. de Alcalá de González, D. Álvarez Jiménez. Novembre Henares) e José Francisco Mediato Arribas 2016. (I.G.M.E.). 24 dio. Presso il foro cittadino sono state pra- rono all´abbandono della civitas alla fine ticate tre trincee e il loro scavo ha conva- del II – inizi del III secolo d.C., costituisco- lidato la proposta del georadar. In partico- no la base per le future ricerche. lare, una di esse (trincea C) documenta Per finire, non vogliamo dimenticare un un decumanus maximus pavimentato che aspetto fondamentale del progetto: quello attraversava la civitas in senso E-W. La del ruolo dell’archeologia come possibile trincea A, invece, documenta un edificio a fattore di sviluppo, perchè scienza e cultu- due piani, adattato alla pendenza tramite ra possono essere d’aiuto in un villaggio un criptoportico verso Oriente. Il piano di come Driebes, colpito, come altre regioni sopra, aperto verso il foro tramite gradini, dell’interno della Spagna, dal fenomeno faceva parte di un edificio pubblico collas- dello spopolamento rurale. sato, con abbondantissimi pezzi di stucco Saúl Martín González decorato. Il piano terra, invece, corrispon- Emilio Gamo Pazos, de ad una taberna aperta verso Est, cioè, Javier Fernández Ortea il lato opposto a quello del foro. Anche la David Álvarez Jiménez trincea B risultò interessantissima: dopo parecchie fasi di habitat carpetano- romano e romano-repubblicano, e dopo una fase di incendio, si sono documentate le fondazioni di un lunghissimo edificio (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli porticato, identificabile con una possibile antichi 2018” del 27 ottobre 2018 in Torre. L’intero elaborato sarà pubblicato sul sito internet basilica, che chiude il margine meridionale dell’Associazione) del foro. All’interno di questa trincea ven- nero anche documentati degli interessan- tissimi oggetti d’importazione italica di epoca repubblicana, come un’anfora vina- ria Dressel I dall´area vesuviana e cera- mica campana a vernice nera. La campagna 2018 ha permesso di rico- noscere un complesso pubblico termale di notevoli dimensioni, eretto nel I secolo d.C. (probabilmente in epoca flavia) e di- strutto da un forte incendio. Un aspetto in- teressante del progetto è la lettura di Ca- raca come nodo centrale per lo sfrutta- mento di un´ampia gamma di risorse sia minerarie (l´importante lapis specularis, sfruttato nell’Altopiano Centrale spagnolo) sia agricole (lo sparto e i suoi molteplici utilizzi in antichità), delle sponde del Tago e di possibili percorsi per la transumanza di ovicapridi. Questa rilevanza economica era accresciuta dal commercio, visto l’incrocio tra la Via Espartaria, che colle- gava Complutum con Carthago Nova, e l´eventuale navigabilità del fiume Tago. Un’interpretazione più accurata di questi Campagna di scavi 2018: veduta parziale aspetti, come della stessa urbanistica del dell'edificio termale sito, unite all’analisi dei motivi che porta-

25 per le sorti a Wetland Archeology della comu- Conca RICERCHE DELL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA nità, è sug- L Velina nella conca di Rieti e nel bacino di Piediluco gerito dal ha da sem- fatto che pre rappresentato, per tutti gli archeologi esse sembrano coincidere con lo spopo- che cercano di comprendere le modalità lamento degli insediamenti fondati dagli del popolamento umano in un ambiente avi, il cui abbandono definitivo si compie “umido” durante i periodi più antichi della durante l’VIII sec. a. C.. storia, un osservatorio privilegiato. Probabilmente le cause che portarono al Un ecosistema costitui- collasso del sistema e to da una pluralità di alla graduale interru- specchi lacustri, come zione di una storia mil- probabilmente si pre- lenaria, furono molte- sentava il paesaggio plici: naturali (sconvol- della Piana di Rieti in gimenti climatici che età protostorica (secoli causarono un innal- XX-VIII a. C.), ha inevi- zamento progressivo tabilmente condiziona- della linea di riva dei to e indirizzato gli as- vari specchi d’acqua setti insediativi. su cui gravitava la vi- Oggi sappiamo anche Elemento decorativo in vetro (area padana) ta); socio-economici grazie alle ricerche del (alterazione degli equi- Dipartimento di Scienze dell’Antichità del- libri sociali tesi a stravolgere i vecchi as- la Sapienza Università di Roma, condotte setti egalitari dei vari villaggi). nel territorio a partire dal 2011, che la L’avvio di processi tesi allo stravolgimento Piana di Rieti ed il bacino di Piediluco, degli equilibri sociali su cui poggiavano le ospitavano, in un periodo antecedente la varie comunità di villaggio, ha come con- penetrazione romana, un sistema di abita- seguenza macroscopica la “nascita di un ti di tipo perilacustre articolato in piccoli nuovo mondo” fondato non più sui villaggi, villaggi vicini tra loro, con una millenaria ma sulle città. In particolare nella nostra continuità di “vita”, la cui sussistenza era area di interesse il fenomeno urbano, che in parte garantita dall’abbondante dispo- vede la sua prima maturazione nell’area nibilità di acqua e la cui economia era ba- medio-tirrenica, con la nascita dei princi- sata primariamente sull’agricoltura, ma pali centri etruschi (Veio, , Tar- anche sull’allevamento, sulla pesca e, quinia ecc…) e latini (Roma), è principal- marginalmente, sulla caccia. mente orientato nella vicina conca ternana Quest’importante tessuto insediativo di ti- che inizia un nuovo e grandioso percorso po perilacustre, di fatto il più esteso per sociale proprio quando nella Conca Velina l’Italia centrale, posto in stretta relazione si assiste al crepuscolo di sistema fondato ad un vasto - ma chiuso - ambiente “umi- su comunità di villaggio sparse sul territo- do” entra in crisi a partire dal IX sec. a.C. rio. A tale fase si riferisce anche il momento di Carlo Virili deposizione del ripostiglio di bronzi di Piediluco, in riferimento a probabili atti ri- (Estratto dell’intervento di “Tra antichità e attua- tuali di particolare valore e solennità, de- lità 2018” del 16 novembre 2018, in Torre. stinati alla memoria storica collettiva: che L’intero elaborato sarà pubblicato sul sito inter- si tratti di deposizioni da collegare ad un net dell’Associazione www.archeofriuli.it) evento certamente importante e decisivo

26 l castello di con la perdita Purgessimo, Simbolo e memoria dell’importanza I all’imbocco IL CASTELLO DI GRONUMBERGO strategica del sito delle valli del Na- castellano. Dal tisone, racchiude in sé memorie di persone XVI secolo, inoltre, l’intero territorio friulano e di un territorio riccamente stratificato che fu devastato dalla guerra della lega di Cam- hanno permesso nel tempo di mantenere brai (1508-1516) oltre che, nel 1511, da una viva l’essenza di quest’emergenza architet- serie di rovinosi terremoti e da scontri fra tonica. Oggi, come secoli fa, un interesse opposte fazioni feudali. Nel XVI secolo Giro- nuovo si sta focaliz- lamo da Porcia de- zando attorno a scrisse il castello questo castello che come «rovinato e è uno degli esempi perciò non abitato»2. più significativi fra i A integrare la storia castelli allo stato di desunta dai mano- rudere presenti sul scritti vengono in aiu- territorio friulano. to alcune rappresen- Occorrono azioni vir- tazioni grafiche pro- tuose, le quali pos- dotte dal XVIII secolo sano sostenere in- in poi. Fra le più anti- terventi di manteni- che si attestano i di- mento e tutela dei segni dell’abate Gae- ruderi del castello di tano Filippo Sturolo3; Gronumbergo; sim- tale iconografia è uti- bolo concreto di un’identità storica fiera, le, assieme alle tavole di rilievo e ai disegni qual è quella delle vallate del Natisone e dei materiali ritrovati negli scavi compiuti da della stessa città di Cividale del Friuli. La Michele della Torre Valsassina4, per definire storia documentata del castello inizia ben le condizioni del castello e comprendere dopo l’epoca romana, alla quale alcuni studi l’importanza del contesto paesaggistico e fanno risalire già la presenza di una specola storico in cui, allora come oggi, fu eretta o torre d’avvistamento. L'opera d'incastel- quest’architettura. Documento inedito e ric- lamento, infatti, fortemente sostenuta dai co d’informazioni è anche la relazione e la patriarchi, determinò la nascita, dal XII-XIII mappa che compongono la stima per la secolo, di vari castelli. Il castello di Gro- vendita all'incanto del feudo di Gronumber- numbergo rappresenta un importante tas- go prodotta dai periti incaricati dalla Sere- sello nell'evoluzione delle strutture fortificate nissima nel 17755. Nel 1776 acquistarono del Friuli. Le sue mura sono testimoni così il feudo e la giurisdizione di Gronum- dell’evoluzione dell’arte del fortificare nei territori friulani: dall'incastellamento al con- trollo delle vie commerciali, dalla trasforma- Roma Bari 1983. 2 zione in residenza alla rappresentatività di Cfr. G. DI PORCIA, Descrizione della Patria uno status sociale aristocratico e feudale del Friuli fatta nel secolo XVI, Patronato, che nei secoli è venuto meno e, dal 1420, è Udine 1897. 3 stato completamente accantonato con l'av- M.A.N. Cividale, ms. G. F. Sturolo, Fram- vento della Serenissima Repubblica di Ve- menti antichi e moderni, v. I, tav. 3 (et altre), nezia e la concezione del “fortificare alla 1771. 4 moderna”, che vide nelle opere bastionate M.A.N. Cividale, ms. Michele della Torre la nuova frontiera dei paesaggi da guerra1 Valsassina, Album VI (12), parte VI con 12 tavole, 1826. 5 A.S.Ve., Provveditori sopra i feudi, b. 533, 1Cfr. E. CONCINA, La Macchina territoriale. Remondini; A.S.Ve., Commissione ai feudi La progettazione della difesa nel cinquecen- (1819-1847), Gran Catasto Feudale, to veneto, Laterza, Remondini, v. II, p. 6. 27 bergo i Remondini, nobili di Bassano e, da si riscontra in Friuli anche in altre strutture quella data, conti di Gronumbergo. Prima di fortificate del XIV secolo; questo fa propen- loro, infeudati dei terreni e boschi pertinenti dere per la medesima datazione anche per al castello e delle fiere annuali, si ricordano le murature di Gronumbergo. Il castello e il i Signori di Gronumberch, primi feudatari, i monte hanno rappresentato, inoltre, sino al- nobili de Portis e i conti Formentini del ramo la seconda metà del XX secolo un impor- di Cusano, detentori del feudo sino al 1775. tante elemento di richiamo per la valenza Una lunga lista di famiglie che hanno lascia- militare del sito. Nell’ambito dei lavori di for- to memoria nelle pietre e nei documenti co- tificazione del confine orientale nel secondo sì come nel territorio legato al castello. dopoguerra, infatti, fu costruita una posta- Non solamente i documenti d’archivio, ma zione di artiglieria in grotta sulle pendici del anche l’elevato e i ruderi hanno fornito im- monte stesso. Si comprende, quindi, come portanti informazioni sul manufatto. Salendo parlando di architettura fortificata, di pae- lungo la strada che proviene dall'abitato di saggio munito e di storia ricavata dalle carte Purgessimo i resti sono già visibili; si distin- d’archivio, le emergenze di questo territorio guono, infatti, le alte mura perimetrali rico- vadano valorizzate attraverso un’azione di perte parzialmente d’edera e i resti dei merli conoscenza sia essa documentale sia for- (forse un’aggiunta posteriore) che coronano male e materica. Questo vuol essere un so- la parete a est. La pianta ha forma trape- stegno, uno sprone, alle azioni fattive che in zoidale-rettangolare (24 x 19 metri) e il re- questi mesi hanno visto e, in un prossimo cinto murario segue l’inclinazione del suolo; futuro vedranno, la valorizzazione e la sal- le murature hanno uno spessore che varia vaguardia del castello di Gronumbergo. dai novanta centimetri ai due metri circa. La Federico Bulfone Gransinigh tecnica muraria è quella che prevede l’utilizzo di conci quadrangolari spianati e di (Estratto dell’intervento di “Tra antichità e attua- blocchi sbozzati entrambi in materiale lapi- lità 2018” del 7 dicembre 2018, in Torre. L’intero deo posti in opera a corsi orizzontali, dispo- elaborato sarà pubblicato sul sito internet sti su più file. Tale apparecchiatura muraria dell’Associazione www.archeofriuli.it)

IL BOLLETTINO È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA:

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