<<

I ragazzi della classe TERZA N hanno raccolto i testi delle canzoni che a loro parere meglio rappresentano le problematiche del disagio giovanile ed hanno commentato brevemente la loro scelta rifacendosi alla situazione vissuta da molti loro coetanei

Titolo: Borderline Autore: Low Low

Hanno diciassette anni, sognano poco Sognare non è un abitudine del luogo nel quale sono cresciute Ma Lara chiude gli occhi e immagina La vita che vede dal suo computer

Scusate per l’intrusione, che stupido narratore Lara odia il posto in cui sta, vorrebbe spegnere il sole Dice “basta!”, va dalla sua amica e gli chiede “Tu non sei stanca di essere invisibile quando sei in corridoio? Di non vedere niente negli occhi di ti guarda? Io così ci muoio, io così mi annoio "Ieri stavo sola a casa nel bagno di mamma Volevo tagliarmi i capelli con il rasoio Ho messo la mano su una lametta da barba Mi sono chiesta che prova una ragazza che si taglia?”

Lara si guarda allo specchio, ripensa alla sua amica Pensa che è una stupida e che non l’ha mai capita, lei Lei soffre troppo ma fuori fa meno male Ha bisogno di tagliarsi, vuole sentirsi reale

Un po’ le sembra di cadere Un po’ le sembra di vedere Agnese, la sua amica del cuore Lei è sempre stata cortese e crede a tutto ciò che sente Pensa che fortuna esserle amica Finché non si risveglia dentro una clinica

Apri gli occhi, guardati dentro Vedo tutto bianco, ora tutto sfocato Dottori in apprensione, i miei genitori commossi Dove mi trovo? Su un lettino, perché sono accerchiata? Mi sento rigida, perché non muovo i polsi? Dicono che sono salva, è tutto a posto ora Non devo riprovarci e per un po’ non andrò a scuola Io mi vergogno da morire, voi lasciatemi da sola Soltanto per un minuto, ti prego, chiudi la porta Fin quando non bussa Agnese (toc toc) Mi da un diario con una dedica sopra Scritta al contrario “Ti voglio bene Lara, non ti preoccupare L’unico sbaglio che puoi fare è vergognarti di sbagliare”

COMMENTO: Questa canzone parla dell'autolesionismo tra gli adolescenti. Secondo il mio parere, non bisogna giudicare le persone senza conoscerle. Attraverso questo testo, il cantautore, ci trasmette la finzione delle persone e il non sentirsi accettati pur cercando una soluzione alle volte sbagliata.

Borderline, LowLow.

"Scusate per l'intrusione, che stupido narratore: Lara odia il posto in cui sta, vorrebbe spegnere il sole! Dice basta, va dalla sua amica e gli chiede: "Tu non sei stanca di essere invisibile quando sei in corridoio? Di non vedere niente negli occhi di chi ti guarda? Io così ci muoio, io così mi annoio. Ieri stavo sola a casa, nel bagno di mamma, Volevo tagliarmi i capelli con il rasoio, Ho messo la mano su una lametta da barba, mi sono chiesta: "Che prova una ragazza che si taglia?" Lara si guarda allo specchio, ripensa alla sua amica Pensa che è una stupida e che non l'ha mai capita, lei. Lei soffre troppo ma fuori fa meno male Ha bisogno di tagliarsi vuole sentirsi reale. Un po' le sembra di cadere, Un po' le sembra di vedere Agnese, la sua amica del cuore. Lei è sempre stata cortese e crede a tutto ciò che sente Pensa "Che fortuna esserle amica" Finché non si risveglia dentro una clinica."

COMMENTO: Ho scelto questa canzone perché parla di uno dei disagi che colpiscono gli adolescenti, l'autolesionismo, e spiega come potrebbero sentirsi i ragazzi prima di tagliarsi.

Titolo: Quella che non sei Autore: Ligabue

ti ho vista fare giochi con lo specchio e aver fretta di essere grande e poi voler tornare indietro quando non si può…

Commento: ho scelto questa canzone perché il significato di “Quella che non sei” può essere riassunto dicendo che non bisogna essere diversi da come si è, solo per piacere agli altri nascondendosi in se stessi, ma cercare di essere se stessi.

Titolo: TAKE ME TO CHURCH Autore: HOZIER

’Siamo nati malati” li senti dire La mia Chiesa non offre assoluzioni mi dice “prega in camera da letto” l’unico paradiso al quale verrò spedito è quando sono solo con te

Sono nato malato ma lo amo ordinami di stare bene

Portami in chiesa pregherò come un cane davanti al reliquiario delle tue bugie ti dirò i miei peccati e potrai affilare il tuo coltello offrimi quell'immortale morte buon Dio, lascia che ti dia la mia vita

COMMENTO: Questa canzone, rappresenta l’amore di due giovani ragazzi, considerati dalla loro comunità e dalla chiesa dei ‘’malati’’, per la loro omosessualità. L’unico modo per essere assolto dai suoi peccati e non far passare al suo compagno tutte le violenze e gli atti di bullismo provocati da persone ignoranti e insensibili, che non hanno la capacità di capire il loro amore è quello di sacrificarsi e morire, per trovare la pace.

Titolo: Selezione naturale Autore: Eugenio in via di gioia

[...]Più bulli, più bulli e meno ciccioni Più bulli, che sappiano difendersi da soli Più bulli, più bulli e meno ciccioni Abbiamo bisogno di molti più bulli che sappiano difendersi da soli[...]

Commento: Ho scelto questo brano perché parla non del bullismo in se ma del bullo. In particolar modo la seconda riga dice che c'è bisogno di bulli che sappiano difendersi da soli e questo rispecchia la realtà. Il ragazzo che maltratta gli altri agisce sempre con altri, mai da solo e quando la vittima si ribella il bullo per difendersi è sempre con altra gente e ciò dimostra che essi sono persone deboli e in molti casi hanno anche loro paura.

Autore e Titolo… "Troppi ragazzi di oggi hanno i denti dritti ma una morale storta"

COMMENTO: All'apparenza sembrano persone stupende ma in realtà non lo sono per nulla…

Titolo: “Se si potesse non morire” Autore: Modà

…per coprire ogni centimetro di mare. Se potessi mantenere più promesse e in cambio avere la certezza che le rose fioriranno senza spine, cambierebbero le cose...

Commento: questa canzone, secondo me, rappresenta il disagio giovanile perché trovo che le parole siano significative soprattutto per quanto riguarda il sentimento d'amore verso qualcuno, la speranza di amare senza soffrire. Trovo che anche il video sia molto bello e significativo.

Titolo: "Il coraggio che non c'è" Autore:

Ci sono giorni in cui la vita è piena di perché La speranza fa fatica a risolvere i tuoi se Perdi fede nell'amore nella gente e pensi che Sia impossibile soffrire più di te E sono giorni in cui ti arrendi al mondo intorno per Non sentire la paura di un coraggio che non c'è E ti senti così solo da non poterne più Senza forza per lottare aspetti

Una via di uscita un domani che Curi la ferita chiusa dentro te Se la cercherai, troverai il coraggio che non c'è

Commento: Questa canzone, come si può notare, parla della stanchezza psicologica che si può avere in certi periodi della vita. Stanchezza che si riscontra spesso nell'età adolescenziale, quando si hanno mille esperienze da fare e bisogna riuscire ad integrarsi in gruppi. Possono esserci difficoltà di tutti i generi e, come dice la canzone, bisogna riuscire a trovare, in questi casi, il coraggio che pensiamo non esista in noi; bisogna trovarlo e farne buon uso, cercare di affrontare tutte le complicanze che si mostrano davanti a noi, da soli o sarebbe meglio con l'aiuto di qualcuno. Perché ognuno di noi si deve ricordare che non è da solo, che ci sarà sempre qualcuno disposta a darci una mano. Per far in modo che nessuno debba più compiere gesti estremi.

Titolo: “No Love Autore: Eminem e Lil Wayne

“Yeah, my life a b-tch, but you know nothing bout her. Been to hell and back, I can show you vouchers…” “si, la mia vita fa schifo, ma tu non ne sai niente. Sono stato all’inferno e sono tornato, posso mostrarti i biglietti..” “It’s a little too late to say that you’re sorry now. You kicked me when I was down. F-ck what you say,..” “E’ troppo tardi che tu ora mi chieda scusa. Mi hai preso a calci quando ero giù. Non mi interessa ciò che dici,…”

Commento: ho scelto questa canzone perché l’autore del brano ha vissuto in prima persona il disagio giovanile e tutto ciò che c’è attorno, quindi con questa canzone, in particolare con queste parole, riesce a esprimere al meglio ciò che ha vissuto e ciò che i ragazzi vivono tutti i giorni, aiutandoli a sfogare la loro rabbia e ad uscire da questo mondo crudele.

“La gente che ha rovinato il mondo. Ha la cravatta, non i tatuaggi” Trovata sul web Commento: Ho scelto questa frase perché penso sia vera e significativa.Negli ultimi anni le varie mode sono state create dagli adolescenti e dal loro desiderio di rendere evidente la loro appartenenza ad un gruppo. I tatuaggi, la musica ed i piercing , ad esempio, sono tutte cose che ci fanno sentire più grandi ma che gli adulti giudicano come comportamenti dettati dalla massa o peggio ancora scorretti. Molte persone sono ancora dell'idea che chi abbraccia queste “mode” non sia una persona degna della loro fiducia e, di conseguenza, un poco di buono, quando invece potrebbe essere uno degli aspetti che ci appartiene e la dimostrazione di un disagio che inevitabilmente fa parte di noi.Uno studio scientifico dimostra che il cervello di un adolescente non è ancora completamente formato, infatti si pensa che sia composto per il 70% da emotività e per il restante 30% da razionalità; questo caratterizza il comportamento impulsivo e “leggero” di tutti i ragazzi. Penso che l'adolescenza abbia più cose positive che negative, perché è quel periodo della vita in cui non sei ancora adulto quindi, a volte, puoi “permetterti” un comportamento da bambino. L'adolescenza è l'età delle prime esperienze e, per questo, indimenticabile.

Titolo: Imparerai da me Autore: Mostro . LowLow

“Avrai da camminare perché sbagliando si impara imparerai a sbagliare da me Non ho trofei sugli scaffali è la fottuta prova che i migliori sono sempre i meno bravi Ripenso a quei bastardi mi sarei preso una pallottola per loro e furono loro i primi a spararmi”…

COMMENTO: Penso rappresenti un tipo di disagio perché spiega che crescendo si sbaglierà e si faranno sempre errori, ma allo stesso tempo ci dice anche che le persone con cui si sta e si sbaglia, per noi potrebbero essere tutto e per questo saremmo anche pronti a rischiare per loro, mentre loro per noi no, anzi sarebbero i primi a voltarci le spalle.

Titolo: SALLY Autore:

Sally ha già visto che cosa ti può crollare addosso Sally è già stata punita per ogni sua distrazione o debolezza per ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza

Senti che fuori piove senti che bel rumore

Sally cammina per la strada sicura senza pensare a niente ormai guarda la gente con aria indifferente Sono lontani quei momenti quando uno sguardo provocava turbamenti quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole perché la vita è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia sopra follia

Senti che fuori piove senti che bel rumore

Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso del tuo vagare forse davvero ci si deve sentire alla fine un po' male

Forse alla fine di questa triste storia qualcuno troverà il coraggio per affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio per vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento e come se fosse l'ultimo

Sally cammina per la strada leggera ormai è sera si accendono le luci dei lampioni tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni ed un pensiero le passa per la testa forse la vita non è stata tutta persa forse qualcosa s'è salvato forse davvero non è stato poi tutto sbagliato forse era giusto così eheheh forse ma forse ma si cosa vuoi che ti dica io senti che bel rumore

COMMENTO: Ho scelto di scrivere l’intero testo della canzone, ma ho scelto di commentarlo solo in parte per spiegare il disagio d questa donna è adattarsi a ciò che sta intorno invece di fare scelte irrazionali, che portano alla felicità. In una frase della canzone in cui Vasco dice “perché la vita è un brivido che vola via”, vuole dire che tutto avviene molto in fretta e ci si ritrova senza nemmeno accorgersene in situazioni impreviste. In un’altra frase dice che ormai cammina con aria indifferente, poiché ormai non è lei che decide per se stessa ma le situazioni consequenziali chela travolgono. Secondo la mia opinione, anche se questa canzone è stata scritta nel 1996 si adatta perfettamente ai nostri tempi i quali parlano della moda, dei social network che spingono le persone a essere ciò che non sono solo per essere accettate. Penso che questo sia un disagio sociale molto profondo nella personalità delle persone che si ostinano ad essere qualcosa che in realtà non sono. La canzone di Vasco nacque in un dopo serata nei pressi di Saint Tropez: Vasco era stato in una discoteca insieme ad un amico e quando uscì era ancora “invaso” dalle tante ragazze che aveva visto e aveva quest’immagine del divertimento in testa. Poco dopo salì sulla barca dell’amico e vide una donna che si stava allontanando: era la segretaria ed amante del suo amico che se ne stava andando via, da sola, senza nessuno, dopo aver vissuto attimi intensi col suo amante. Vasco rivelò che rimase colpito da quell’immagine, da quella donna che sembrava sconfitta dalla vita, la immaginava sempre triste; così prese la chitarra e le parole gli vennero di getto, riflettendo la sua immagine, il suo io, in questa canzone, ma non la intitolò “Vasco”, al contrario decise di coniare il nome Sally. Vasco prese spunto da una figura femminile per poi parlare di se stesso fino in fondo. Come disse il cantante “a dire il vero stavo parlando di me nella canzone”.

Mi ha colpito molto questo brano, per questo ho scelto di documentarmi e di far sapere anche ad altri che non è mai solo un testo o una canzone. Dobbiamo imparare a guardare da tutti i lati e approfondire per poter avere le idee chiare, pero che queste mie opinioni possano essere condivise. Trovo giusto aggiungere che questa ricerca ha suscitato in me curiosità nell’approfondire e imparare a guardare la realtà da nuove prospettive.

Titolo: DEVI MORIRE Autore: J-AX

"Mi sfottevano e pestavano io non alzavo un dito Anno dopo anno ho iniziato a odiarmi e farmi schifo Un verme inerme neanche degno di uno sguardo Pensavo "È tutta colpa mia che sono debole e codardo" Ogni giorno uno spintone nuovo mi buttava a terra Stavo in classe coi vestiti sporchi di erba e di merda Pranzavo nascosto al cesso con la puzza di piscio Ed ero sempre nei casini e agli altri andava tutto liscio Come l'olio nei capelli che non mi lavavo mai Fantasticavo di ammazzarli tutti stile Columbine I grandi non vedono o fanno finta, nessuno t'aiuta Si impara l'omertà e a trovare sempre una scusa Per gli occhi neri o per le labbra gonfie La prof muta che altrimenti poi le tagliano le gomme Poi a casa con lo zaino rotto e la maglia strappata Mamma che ti mena e urla, "sai quanto m'è costata?!""

COMMENTO: È una canzone riguardante il tema del bullismo, questo tema talvolta non viene preso con la giusta attenzione e capita di arrivare tardi. Proprio per questo penso sia uno dei problemi giovanili più gravi e urgenti da affrontare.

Titolo: “DEVI MORIRE” Autore: J-AX

Perché i bambini sanno essere crudeli “Devi morire, devi morire” J-Ax, tutti mi dicevano “Devi morire, devi morire” E lo dicono ancora, ma sono ancora qui “Devi morire” Primo giorno, nuova scuola, all’intervallo a calcio non giocavo Mi illudevo di lavarmi via la puzza da sfigato Osservavo un ricciolino che era un demone sul prato Da come ordinava agli altri si capiva che era il capo Ma la sfiga esiste, mandò il pallone fuori campo Tra i miei piedi d’un tratto guardarono tutti quanti Il ricciolino urla “faccia da ricchione muoviti e ridallo” Io fermo come un cervo davanti ai fari abbaglianti Veniva verso me e io con la palla in mano Quando fu ad un metro non so perché, ma la buttai lontano Forse mi chiedevo a ribellarsi cosa si provasse Ma provai un pugno in bocca ed il sapore del mio sangue Mentre mi sputavo addosso fissavo le mie scarpe Ridevano tutti anche le ragazze Non ero gay o straniero ma trattato uguale Per questo so cosa prova alla pena l’agnello sacrificale Sappiamo come ci si sente Quando la luce poi si spegne Se dopo il cielo non c’è niente Restano qui tutte le paure che hai Chissà se sarà vero Che la vita è come un treno E forse a quanto pare a noi ci ha preso in pieno Siamo vivi nonostante ci dicevano “Devi morire, devi morire” Mi sfottevano e pestavano io non alzavo un dito Anno dopo anno ho iniziato a odiarmi e farmi schifo Un verme inerme neanche degno di uno sguardo Pensavo “è tutta colpa mia che sono debole e codardo” Ogni giorno uno spintone nuovo mi buttava a terra Stavo in classe coi vestiti sporchi di erba e di merda Pranzavo nascosto al cesso con la puzza di piscio Ed ero sempre nei casini e agli altri andava tutto liscio Come l’olio nei capelli che non mi lavavo mai Fantasticavo di ammazzarli tutti stile Columbine I grandi non vedono o fanno finta, nessuno t’aiuta Si impara l’omertà e a trovare sempre una scusa Per gli occhi neri o per le labbra gonfie La prof muta che altrimenti poi le tagliano le gomme Poi a casa con lo zaino rotto e la maglia strappata Mamma che ti mena e urla “Sai quanto mi è costata?!” Sappiamo come ci si sente Quando la luce poi si spegne Se dopo il cielo non c’è niente Restano qui tutte le paure che hai Chissà se sarà vero Che la vita è come un treno E forse a quanto pare a noi ci ha preso in pieno Siamo vivi nonostante ci dicevano “Devi morire, devi morire” Ed illuso che alla fine a certi stronzi pensi il karma Ho cercato su Facebook il profilo del ricciolino Lo immaginavo con dei precedenti, senza denti Invece è in forma, anzi ha una moglie figa, un buon lavoro e un bel bambino Nella lista dei suoi amici c’è chi pensavo lo schifasse Il mio primo amico, il primo amore e la mia classe Pubblica le foto in birreria col sindaco ed il prete Qualche stronza ci commenta sotto: “Sei il più bello del paese” Re di una provincia boia fabbrica di noia Che partorisce fascistelli da brava mamma troia E dopo tutti questi anni zio la cosa che mi infoia È che dovrei dimenticarlo invece spero che lui muoia Non m’ha formato il carattere come in giro si dice Piuttosto m’ha lasciato una cicatrice nella psiche Ora ho i mezzi per rimuoverla come l’appendicite Ma magari un giorno gli sparo poi vado in galera felice “Devi morire, devi morire” “Devi morire, devi morire” Sappiamo come ci si sente Quando la luce poi si spegne Se dopo il cielo non c’è niente Restano qui tutte le paure che hai Chissà se sarà vero Che la vita è come un treno E forse a quanto pare a noi ci ha preso in pieno Siamo vivi nonostante ci dicevano “Devi morire, devi morire”

Commento: Secondo me questa canzone riesce a esprimere il disagio giovanile dato che l’autore ha scritto il testo basandosi sulla sua esperienza personale e raccontando suoi sentimenti. In un’intervista J-AX dice che la canzone è stata scritta per:“…incoraggiare i ragazzi a non mollare e non lasciarsi andare allo sconforto, perché la vita quando ci toglie qualcosa – anche se fa così dannatamente male subito – poi ci restituisce delle esperienze di valore incalcolabile. Per questo motivo ho scritto “Devi Morire”, una canzone in cui racconto tutto quello che ho passato e che spero vi darà la stessa forza che la musica ha sempre dato a me.”

Titolo: "Una chiave" Autore: Caparezza

Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi Da come cammini, come ti vesti Dagli occhi spalancati come I libri di fumetti che leggi Da come pensi che hai più difetti che pregi Dall'invisibile che indossi tutte le mattine Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite Le spalle curve per il peso delle aspettative Come le portassi nelle buste della spesa all'Iper E dalla timidezza che non ti nasconde perché ha il velo corto Da come diventi rosso e ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto Potessi abbattere lo schermo degli anni Ti donerei l'inconsistenza dello scherno, degli altri So che siamo tanto presenti quanto distanti So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi

No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave

Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo Ma dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco E ti fai solitario quando tutti fanno branco Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando Tutti bardati, cavalli da condottieri I tui maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri Sei nato nel Mezzogiorno però purtroppo vedi Solo neve e freddo tutt'intorno come un uomo Yeti

La vita è un cinema tanto che taci Le tue bottiglie non hanno messaggi Chi dice che il mondo è meraviglioso Non ha visto quello che ti stai creando per restarci Rimani zitto, niente pareri Il tuo soffitto, stelle e pianeti A capofitto nel tuo limbo, in preda ai pensieri Procedi nel tuo labirinto senza pareti

No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave

Noi siamo tali e quali, facciamo viaggi astrali Con i crani tra le mani Abbiamo planetari tra le ossa parietali Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati Ci separano solo i calendari Vai, tallone sinistro verso l'interno Caronte, diritto verso l'inferno Lunghe corse, unghie morse, lune storte Qualche notte svanita in un sonno incerto Poi l'incendio Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso E mi diresti: "Guarda, tutto apposto Da quel che vedo, invece, tu l'opposto Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l'orco Lasciami stare, fa uno sforzo, e prenditi il cosmo E non aver paura che"

No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave No, non è vero Che non sei capace, che non c'è una chiave Una chiave, una chiave, una chiave, una chiave

Commento: In questa canzone l' autore parla al se stesso ragazzo, il ritornello dice: "NO, non è vero che non sei capace, che non c`è una chiave". Questa canzone affronta il tema dell` insicurezza giovanile, della timidezza e della paura del mondo e del futuro. Da una strofa "Da come pensi che hai più difetti che pregi, dall`invisibile che indossi tutte le mattine, dagli incisivi con cui mordi tutte le matite, le spalle curve per il peso delle aspettative...".

Titolo: MARY Autore: Gemelli diversi

Mary è andata via

L'hanno vista piangere Correva nel buio di una ferrovia Notti di sirene in quella periferia Si dice che di noi tutti ha un po' nostalgia Ma lei se ne è andata, Mary Si sente sola, Mary, ora ha paura, Mary L'ho vista piangere e poi chiedere una risposta al cielo, Mary Ora il suo sguardo non mente Ha gli occhi di chi nasconde alla gente Gli abusi osceni del padre Ma non vuol parlarne, Mary, e cela i suoi dolori In ogni foglio del diario che ora ha tra le mani Guardando vecchie foto chiede aiuto ad una preghiera Sui polsi i segni di quegli anni chiusa in una galera La madre che sa tutto e resta zitta Ora il suo volto porta i segni di una nuova sconfitta E l'ho vista Girar per la città senza una meta Dentro lo zaino i ricordi che le han sporcato la vita, tradita Da chi l'ha messa al mondo, in un secondo, sul suo corpo I segni di un padre che per Mary adesso è morto È stanca, Mary, non ha più lacrime ed ora Chiede al destino un sorriso chiuso in un sogno la sera Ma Dicono che Mary se n'è andata via L'hanno vista piangere Correva nel buio di una ferrovia Sanno che scappava Notti di sirene in quella periferia Non bastava correre Si dice che di noi tutti ha un po' nostalgia Ma lei se n'è andata Mary che cammina su sentieri più scuri Sta cercando sorrisi sinceri Oltre i muri di questa città No, Mary camminando su sentieri più scuri Sul diario segreto scrivevi "Quella bestia non è il mio papà" Ora ripenso a quando mi parlavi in lacrime Dicevi: "Questa vita non la cambio, ma Ci sto provando, sto pregando, ma sembra inutile" Abbracciandomi dicesti: "Tornerò" Hey, guarda c'è Mary è tornata in stazione Sai stringe la mano a due persone Il suo bel viso ha cambiato espressione Senza più gocce di dolore Ora la bacia al sole Bacia il suo uomo e la bimba nata dal suo vero amore Con quel suo sorriso che dà senso a tutto il resto Protetto da un mondo sporco che ha scoperto troppo presto Ha un'anima ferita un'innocenza rubata Sa che è la vita non è una fiaba Ma ora Mary è tornata una fata Cammina lenta ma sembra che sia contenta, attenta Una sfida eterna aspetta ma non la spaventa Era altrove suo padre ha smesso di vivere Mary fissa la sua lapide, versare lacrime impossibile Si chiedono: "Ma è Mary quella in fondo alla via?" È riuscita a crescere Tornata con il giorno in quella ferrovia Fresca di rugiada Parla di sé Mary, senza nostalgia Stanca ormai di piangere Lei sa quanto dura questa vita sia Ma lei l'ha cambiata Mary, camminando su sentieri più scuri Hai trovato sorrisi sinceri Oltre i muri di questa città Oh, Mary Camminavi sentieri più scuri E sul diario segreto scrivevi "Quella bestia non è il mio papà" Guarda Mary Camminava su sentieri più scuri Sul diario segreto scriveva "Quella bestia non è il mio papà" Mary, camminava su sentieri più scuri Che ha trovato sorrisi sinceri Oltre i muri di questa città Oh, Mary Camminava su sentieri più scuri Sul diario segreto scriveva "Quella bestia non è il mio papà"

COMMENTO: Il testo parla di una ragazza “Mary” che per dimenticare gli abusi subiti da parte del padre, sceglie di abbandonare la sua città. La ragazza per scaricare le sue paure e i suoi pensieri scriveva su un vecchio diario “quella bestia non è mio papà” Dopo essersi rifatta una vita, un amore ed un figlio, torna al suo vecchio paese di periferia e davanti alla lapide del padre non prova nessuna compassione. Pur essendo felice e serena con la sua nuova famiglia, il dolore causato negli anni passati dalle violenze fisiche e psicologiche da “quell’orco” e “la madre che sa tutto e resta zitta” non riesce a dimenticare. Questa canzone mostra come certe ferite siano difficili/impossibili da cancellare.

Titolo: Castle on the Hill Autore:

Fifteen years old and smoking hand-rolled cigarettes Running from the law through the backfields and getting drunk with my friends

Traduzione: Quindici anni fumando sigarette arrotolate Sfuggivo dalla legge attraversando il campo e mi ubriacavo con gli amici

COMMENTO: penso che alla base di tutto ciò ci sia l’educazione data dalle famiglie; sovente , purtroppo, i genitori tendono a dare molta libertà ai ragazzi lasciando fare loro tutto ciò che vogliono, senza alcun controllo.

Titolo: Gente che spera Autore: Articolo 31

“Quando ti accorgi di essere solo al mondo Quando il mondo intorno cola a picco Quando il mondo che volevi migliore ti sorrise col suo ghigno peggiore Quando vedo crollare quello in cui credo”

COMMENTO: Colgo in questi versi sofferenza e solitudine con una visione negativa e disfattista del mondo e della società, contraddistingue gli adolescenti aventi gravi disagi di questo tipo.

Titolo: Crescendo Autore: Jesto

"Crescendo mi sono abituato ai grammi Da quando avevo tipo 15 anni Poi un giorno ho scoperto i grammi Ho chiesto "potete aiutarmi?" "

COMMENTO: Ho scelto questa canzone e in particolare questa strofa perché mi ha fatto aprire gli occhi sul fatto che, come l'autore stesso scrive, spesso i ragazzi crescendo, durante l'adolescenza, se la loro situazione o quella attorno a loro non è delle migliori finiscano per far uso di droghe. Tale comportamento porta così il ragazzo, se non ha altro con cui "sfogarsi", a diventarne dipendente.

Titolo: Human Autore: Christina Perri

Posso trattenere il respiro, posso mordermi la lingua, posso stare sveglia per giorni, se è questo quello che vuoi, ed essere sempre lì per te. Posso fingere un sorriso, posso forzare una risata, posso ballare e recitare la parte, se mi chiedi questo, e dare a te tutto ciò che sono.

Posso farlo.

Ma sono solo un essere umano, e, quando cado, sanguino. Sono solo un essere umano, e mi infrango e cado a pezzi. Le tue parole sono come coltelli per il mio cuore. Mi tiri su, e poi io precipito. Sono solo un essere umano.

COMMENTO: Ho scelto questa canzone perché rispecchia le sensazione che alcuni giovani d’oggi provano nella loro vita, nascondo quello che sono, nascondono il fatto di stare male e sorridono nonostante tutto, ogni giorno portano una maschera e, senza nemmeno accorgercene, loro soffrono. Tutti noi abbiamo dei sentimenti, siamo esseri umani.

Titolo: La ballata degli impiccati Autore: Fabrizio De Andrè

«Cominciammo a provar la vergogna/ per aver ceduto alla mente/ e pensando fosse nostra la colpa/ nascondemmo il problema alla gente./ Poi ci dissero che era sbagliato/ preoccuparsi per quell’incidente/che bastava “tirar fuori i coglioni”/ per non farsi fregare dal niente».

COMMENTO: Il cantautore, nel testo, riflette su come affrontare i problemi nella vita. Spesso questi vengono risolti con l’essere aggressivo verso gli altri.

Titolo: Sconosciuti da una vita Autori: jax e

Io lo so che cosa pensa tutta questa gente Questo è vuoto dentro ma è pieno di sé Tutto il giorno non fa niente, sta a letto con l'influencer Ti chiedo una foto, sì, ma non è per me Poi ti insulto tanto per farci su due chiacchiere Citazioni su Baudelaire anche se non so chi è Sono poco docile, non ho il sangue nobile So che qui chi ti disprezza compra i followers E comunque vada, cara, tu sei la mia intifada Comunista con il Rolex di rifondazione Prada Con te peso le parole in un messaggio Ho messo qualche spazio in più, che faccio, lascio? Ti conosco da sempre, ma non ti ho mai capita È meglio così: sconosciuti da una vita E ogni giorno è per sempre, ogni giorno è finita Ma è bello così: sconosciuti da una vita Ricordo le canzoni, mai gli anniversari Ho un lavoro straordinario ma che impone straordinari Troppa gente pensa che sia sempre in ferie e si fa viaggi strani Io più conosco esseri umani, più amo gli animali Vogliono solo fare foto, siamo dei trofei nei display La musica leggera pesa come un pachiderma Vogliono supereroi ma senza i soldi di Bruce Wayne Quindi faccio l'eremita nella Batcaverna

Amare uno che vive in un mondo fantasy, stile libro di Tolkien È una strada dissestata da sbalzi d'umore A volte t'accarezzo come Elsa di Frozen Non vorrei, però ti ghiaccio il cuore Ti conosco da sempre, ma non ti ho mai capita È meglio così: sconosciuti da una vita E ogni giorno è per sempre, ogni giorno è finita Ma è bello così: sconosciuti da una vita Poi sono castelli in aria che diventano macerie Perché darsi tutto è spesso anche darsi sui nervi Quante volte ci siamo gridati in faccia cattiverie Ma alla fine era tutto per finta come il wrestling Io non so cantare Non trovo la nota giusta, ma trovo la giusta nota vocale Da mandare a te

COMMENTO: Significativo del disagio della società quando dice: “Ti chiedo una foto, sì, ma non è per me . Poi ti insulto tanto per farci su due chiacchiere”. Oggigiorno, tramite i social, si offendono persone che, come dice la canzone, sono praticamente sconosciute senza conoscere nulla della loro vita .

Titolo: non mi avete fatto niente Autore: Ermal Meta e Fabrizio Moro

Non mi avete fatto niente Non mi avete tolto niente Questa è la mia vita che va avanti Oltre tutto, oltre la gente Non mi avete fatto niente Non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre

COMMENTO: ho scelto questo testo perché mi ha molto colpito il suo significato. La canzone infatti tratta l’argomento della guerra, di come sia un atto devastante per l’umanità ma, nonostante questa violenza, l’umanità si sia sempre ripresa e sia diventata sempre più forte. Che malgrado tutto, la vita continua.

Titolo: influenze negative Autore: Ninna Nanna

“ Lei è maledettamente testarda, ossia non accetta che litigare è sinonimo di stare male ed è ancora peggio esserne consapevoli e restare uguale. Affoga i rimorsi in qualche Tennent’s , poi la notte scappa. “

COMMENTO: Secondo me in questa strofa l’autore vuole far notare come i ragazzi scappino dai problemi che li circondano facendo uso di alcool. Inoltre fa capire come i giovani siano tanto testardi è pur di rimanere della loro idea, soffrono.

“Lei è bella come sua madre, ma lei non la conosce, ha il cuore distrutto, massimo straforte. Ha gli occhi di chi è stato dimenticato perché il passato gliene ha date molte. Lei saprà come colorare la vita a sua figlia perché sa quant’è grigia la vita in casa famiglia. Lei è figlia di un medico. Uomo d’esser bravo, ma non c’è medicina che non le cancelli il passato. Lei i problemi li lascia all’entrata di una serata tekno”

COMMENTO: In questa strofa vuole evidenziare il fatto che chi non ha più i genitori o non ha avuto la possibilità di crescere in famiglia, in futuro, vorrebbe dare il meglio ai propri figli, ma nonostante le belle aspettative che si hanno, il passato nessuno lo può cancellare. Come detto nella strofa precedente, oltre a bere alcool per ovviare ai problemi, i ragazzi vanno in discoteca per potersi svagare.

Titolo: Leggenda Autore:

… “ Vedo fogli blu diventare viola, vedo il mio passato diventare storia, gloria per quei raga di zona, non c’è pa’ quando torni da scuola”.

COMMENTO: L’autore parla del suo passato, di suo padre che é mancato quando era un ragazzino ed era anche povero. Ora invece é famoso ed augura della gloria anche ai ragazzi della sua zona, dove viveva prima (Cinisello). Questa strofa mi ha colpito particolarmente nella parte del testo relativa al padre perché ho degli amici che, purtroppo, hanno perso il padre o hanno i genitori separati, come nel mio caso. Ci sono ragazzi più fortunati che magari riescono a vedere il padre molto spesso ed altri meno fortunati che lo vedono qualche volta all’anno. I problemi dei giovani non sono soltanto droga o alcool ma anche problemi legati agli affetti familiari. Secondo me uno dei problemi é quello di aver perso il genitore o la separazione

Titolo: Ragazzo inadeguato Autore: Max Pezzali

Fosse per me vivrei al McDrive ma devo accontentarmi di una mozzarella light tra recessione e austerità il mio metabolismo annaspa ma non ce la fa mi dovrei fiondare in palestra e massacrare di attrezzi cardio fitness e push up tutte le vetrate e le tute griffate delle ragazze sui tapis roulants

Davvero che peccato sono un ragazzo inadeguato lo sono sempre stato un po' fuori posto, un po' sbagliato

Vorrei esser come quelli che al ristorante sembrano giudici di MasterChef brillanti e sicuri di sé con la carta dei vini esperti come sommeliere e le fidanzate sognanti e affascinate da tanta classe che le vizierà al fuoco di un camino con un ballon in mano non come me che ordino una Bud

Davvero che peccato sono un ragazzo inadeguato lo sono sempre stato un po' fuori posto un po' sbagliato

Non sono mai cambiato sono un ragazzo inadeguato anche se son cresciuto sono rimasto un po' sfasato

Mi piacerebbe essere cool vestito come un uomo-copertina di GQ elengantissimo anche in jeans un po' selvaggio un po' ribelle come Steve McQueen

L'accessorio giusto a mio agio in ogni posto dall'oasi nel Sahara all'happy hour mentre io mi specchio e qualsiasi cosa metto c'è sempre qualche cosa che non va

Davvero che peccato “Sei un ragazzo inadeguato“ Lo sono sempre stato un po' fuori posto un po' sbagliato Davvero che peccato sono un ragazzo inadeguato lo sono sempre stato un po' fuori posto un po' sbagliato

Non sono mai cambiato sono un ragazzo inadeguato però tutto sommato è il mondo che è un po' complicato

Commento: Questa canzone, anche se non è un testo nuovissimo, racconta situazioni sempre presenti e attuali: seguire le mode per essere sempre esteticamente perfetti, dare importanza all’aspetto fisico per non sentirsi inadeguati, vestirsi come un modello di una rivista soltanto per comparire più belli al pubblico.