IL TIROLO E GLI SCHÜTZEN Dio, Patria E Famiglia
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STORIA MILITARE ILIL TIRTIROLOLOO EE GLIGLI SCHÜTZENSCHÜTZEN Dio,Dio, patriapatria ee famigliafamiglia TEN.COL. GIOVANNI VULTAGGIO* territorio: Castello Tirolo (vicino Merano). Questa antica definizione caratterizzava, e caratterizza tutt’ora, l’aspetto esteriore del pae- saggio del Tirolo. L’area tirolese è depositaria di una storia e di una cultura millenaria. E questa storia come le espressioni culturali che ne derivano, patrimo- nio comune di tutti i popoli che abitano questi territori, belli ma anche dal clima e dalla geo- grafia così problematici e difficili, si riflette direttamente sul territorio e rivive nei suoi discendenti. Questa antica fierezza, lealtà alla terra e alla montagna, sentimento di apparte- nenza, si ritrovano ancora oggi nella popolazio- ne e costituiscono, dunque, il retaggio di una lunga tradizione ed evoluzione storica. a storia dei “cappelli piumati” rappresenta Numerosi reperti archeologici testimoniano LLun interessante esempio di difesa territoria- la presenza di tribù sui versanti della catena le che si identifica con la storia di una regione: orientale delle Alpi fin dall’anno 1000 a.c. Le il Tirolo, le cui popolazioni hanno da sempre popolazioni che vivevano in quei territori, avuto una vocazione marcatamente autonomi- prima dell’arrivo dei romani, parlavano una sta. In Tirolo esisteva, infatti, fino dal XVI lingua preindogermanica, definita “reto”, secolo una struttura difensiva definita Lande- “breonica” o “vecchio tirolese”. Nel IV secolo sverteidigung Tirols (difesa territoriale tirolese), d.C., durante l’Impero di Roma, le province di strettamente legata al territorio ed alla popola- confine furono divise in Rezia prima, corri- zione e le cui origini risalgono ad un privilegio spondente alla parte occidentale e Rezia secon- concesso dall’imperatore Massimiliano I. da corrispondente alla parte orientale. Queste “Land im Gebirge” – “terra inter montes”: province comprendevano tutto il territorio che paese fra le montagne. E’ l’antica definizione si estende dalle Prealpi fin oltre le Alpi stesse. del territorio del Tirolo, prima che il nome di L’odierno Tirolo apparteneva alla Rezia secon- un castello definisse più precisamente questo da, fatta eccezione per la Val Venosta che * C.do RFC Regionale Trentino Alto Adige 51 STORIA MILITARE apparteneva alla Rezia prima, detta anche Rezia di Coira. Si è soliti far coincidere la fine del mondo antico e l’inizio dell’era medioeva- le con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nell’anno 476. In realtà a quella epoca quest’ultimo aveva già cessa- to di esistere come organizzazione statale omogenea. Già da tempo erano maturate, infatti, al suo interno le contraddizioni che ne avrebbero causato la caduta: crisi dell’e- conomia, presenza di forze centrifughe ed invasioni barbariche.1 Dopo la caduta del- l’Impero Romano d’Occidente, Teodori- co, re degli Ostrogoti cercò di trasformare la regione in un avamposto che difendesse il marca trentina al vescovo di Trento delimitan- suo regno italico da altre invasioni, ma dopo la do, in tale maniera, il confine meridionale del- sua morte (526), i Baiuvari si impadronirono l’impero germanico che si identificava, inoltre, del Sudtirolo e più tardi i Longobardi conqui- con quelle del futuro Tirolo. Nella valle d’Adi- starono anche il Trentino, costituendolo in ge essa correva in corrispondenza della chiusa ducato (569). Fu poi la volta delle scorrerie dei di Verona (Borghetto). Nel 1027 il vescovo di Franchi, dal 584 in lotta contro i Longobardi e Trento ottenne anche la contea di Bolzano e Baiuvari, lotta protrattasi con alterne vicende della valle Venosta. Contemporaneamente la sino al consolidarsi del dominio di Carlo contea Norital, estendendosi da Bolzano al Magno, che trasformò il ducato tridentino in Brennero e fino alla valle dell’Inn, fu assegnata Marca (territorio di confine). I margravi di al vescovo di Bressanone. Nel 1091 il vescovo Trento proseguirono la lotta contro i Baiuvari e di Bressanone ottenne anche la contea della sconfissero il loro duca, Tassilone III, debellan- valle Pusteria, in tal modo il “Tirolo storico” doli (788) e consentendo l’inglobamento del era affrancato dal ducato di Baviera: i vescovi di Tirolo e della Baviera nel Sacro Romano Impe- Bressanone e Trento disponevano infatti di ro. Nell’anno 843, alla divisione del Regno tutto il territorio che va dal Garda alla valle del- Carolingio, il Ducato di Baviera, con l’odierno l’Inn. Tirolo, fu annesso al regno Franco orientale di Il diritto canonico proibiva, però, ai vescovi Ludovico il Germanico, denominato anche a l’esercizio dei poteri temporali, sicché questi partire dell’XI secolo “regno teutonico”, la pensarono di investire le famiglie nobili locali Marca di Trento al Regno d’Italia. Nel 962, del titolo di advocatus, affidando loro il domi- Ottone I riunificò tutti i territori nel Sacro nio delle contee.2 Romano Impero. Per garantire la fedeltà delle Nel 1140, i conti di Tirolo (da Castello zone di valico alpine fra la Germania e l’Italia, Tirolo, località presso Merano) divennero conti strategicamente importanti per la politica nella valle Venosta, balivi di Trento nel secolo imperiale ottoniana-salica, parecchie contee XII e codetentori della contea di Bolzano, nel furono assegnate in feudo a vescovi regionali. 1170. I conti di Ronsberg, invece, nel XII seco- Nel 1004 l’imperatore Enrico II assegnò la lo dominarono l’alta valle dell’Inn, fino al (1) I confini occidentali dell’Impero romano cominciarono a sgretolarsi verso la fine del IV secolo. Odoacre e Teodorico fondarono i loro Regni Germanici (476-552) dimostrando una certa supremazia rispetto alle province alpine romane. Il Regno Ostrogoto di Teodori- co continuò formalmente a far parte dell’Impero romano. Cfr. M.L. DE BIASI, Il Sudtirolo nella storia, ATHESIA, Bolzano, 1999, pp.52-56. (2) L’avvocazia è un istituto giuridico che ebbe particolare importanza nel Tirolo. Tale istituto riguardava, fin dai tempi carolingi, un aspet- to particolare del processo di feudalizzazione della Chiesa. “Ecclesia non sitit sanguinem”, la Chiesa non poteva esercitare direttamente l’alta giustizia, ma doveva servirsi di un avvocato a ciò preposto. In epoca carolingia, la nomina regia degli avvocati consentiva al pote- re centrale di esercitare un controllo sul potere temporale della Chiesa. In tempi successivi, l’avvocato divenne un vassallo dei vescovi e a partire del X secolo crebbe di importanza. Cfr. M. FORCHER, Il Tirolo, Panorama Editore, Vienna, 1984, p. 115. 52 STORIA MILITARE 1215, quando furono sop- vamente, però, nel 1271, piantati dai conti di questi dovette dividere il Appiano-Ultimo. I conti potere con il fratello di Andechs ottennero, nel Alberto. Un trattato ne 1165, il dominio della sancì la spartizione e a valle dell’Inn, dell’Isarco e Alberto furono assegnati Pusteria, nonché il baliato3 i territori goriziani, la su Bressanone. Pusteria, il Lurngau e la I conti furono impe- Carinzia, mentre Mai- gnati a consolidare il loro nardo II mantennero il potere e ad ingrandire i suo dominio sui feudi di possedimenti. Ciò fu pos- Trento e Bressanone sibile grazie a contratti, (Tirolo). Successivamen- acquisti, eredità e matrimoni, ma anche al te, egli inaugurò una stagione di espansione prezzo di atti violenti. territoriale che lo porterà ad ampliare notevol- Fu il conte Alberto IV (1185-1253) ad uni- mente i propri domini. Nel 1295, Mainardo II ficare quasi tutta la regione sotto il dominio moriva e l’influenza del Tirolo cominciò ad della casata del Tirolo. Alberto ottenne il balia- indebolirsi, mentre i vescovi principi riacqui- to su Bressanone ed il dominio sulla valle d’I- stavano la loro autonomia e vedevano riconfer- sarco. Nel 1240, il vescovo di Trento confermò mati i loro antichi “diritti temporali”. Il 13 ad Alberto il baliato di Trento e il dominio feu- gennaio 1363, con la morte di Mainardo III si dale con diritto di successione sulla valle Veno- estingueva la stirpe dei Tirolo-Gorizia-Wittel- sta e su Bolzano. Nel 1248, infine, con l’estin- sbach. Il 26 gennaio 1363, Margherita, sopran- zione dei conti di Appiano-Ultimo e dei duchi nominata Maultasch (boccalarga), Sua Grazia, di Andechs-Meranien, il conte Alberto III la contessa della Marca di Brandeburgo, duchessa ottenne dai vescovi di Trento e Bolzano il di Baviera e Carinzia, contessa del Tirolo e di dominio feudale sui possedimenti feudali di Gorizia, l’ultima della famiglia del Tirolo, non queste due famiglie. In tal modo, nel 1248, il avendo avuto alcun erede, cedeva la propria “Tirolo storico” era riunito sotto l’unico domi- contea al duca Rodolfo IV d’Asburgo, che dal nio degli omonimi conti del Tirolo, “domi- vescovo Alberto di Ortenburg ne ricevette l’in- nium comitis Tyrolis”. La sovranità laica venne vestitura. Appare, dunque, all’orizzonte politi- così ad avere il sopravvento sui principi della co il nome del casato che fino al 1918 esercite- chiesa. Il possedimento realizzato dal conte rà un ruolo di primo piano in Europa e in Tiro- Alberto, tuttavia, non gli sopravvisse. Sua figlia lo.4 Elisabetta andò in sposa al conte bavarese Geb- Nell’evoluzione storica delle radici di questa hard von Hirschberg, mentre l’altra figlia, Ade- terra, è interessante notare che il Tirolo ha sem- laide, fu sposa di Mainardo III, conte di Gori- pre giovato di numerosi diritti democratici e di zia. Allorché il conte Alberto morì, nel 1253, i molte libertà. Non solo la nobiltà ed il clero, generi se ne spartirono i domini. A Mainardo ma anche la borghesia ed i contadini concorre- di Gorizia (I del Tirolo) spettò la parte meri- vano alla gestione politica, alla difesa del terri- dionale, mentre al conte von Hirschberg quel- torio, dei diritti acquisiti e delle “antiche liber- la settentrionale (degno di nota il fatto che il tà”. Nel 1342, le “antiche libertà” furono codi- confine fra i due domini non seguiva la displu- ficate, la Grosser Freiheitsbrief (la gran carta viale alpina, ma le strette vallive).