Ente Ufficio locale d'approvvigionamento di 1915 aprile 27 - 1921 novembre 30

Luoghi Nave San Rocco (Tn)

Archivi prodotti Ufficio locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco, 1915 aprile 27 - 1921 novembre 30

Storia Gli uffici locali di approvvigionamento del Capitanato distrettuale di erano situati nei seguenti 26 comuni: , Vervò, , Dercolo, Grumo, , Nave San Rocco, Gegno-Vion, Fai, Roverè della Luna, , , , Quetta, Termon, Vige di Non, Mezzolombardo, , Masi di Vigo, Lover, Dardine, Priò, Mollaro-Torra-Tuenetto, , e Toss.
Secondo il dettato della circolare n. A1066/8 del 1915 del Capitanato distrettuale di Mezzolombardo, l'ufficio locale di approvvigionamento doveva distribuire grano e macinati alle persone residenti nel in base al fabbisogno calcolato tra il febbraio del 1915 e agosto, periodo nel quale, a seconda dei luoghi e delle condizioni climatiche, si effettuava la nuova raccolta di grano e cereali.
La fine delle attività degli Uffici locali è stabilita nella "Relazione sulla gestione 1921 e sulla chiusura definitiva dell'esercizio, approvata dal Comitato nella seduta del 14 febbraio 1922 " del Comitato distrettuale di approvvigionamento di Mezzolombardo, secondo le direttive generali che mettevano termine a tutti gli organi straordinari per l'approvvigionamento sorti durante la guerra o nel dopoguerra per lasciare il campo aperto al libero commercio.

L'ufficio locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco iniziò la propria attività nel periodo bellico, più precisamente nel maggio del 1915. Il comitato per la gestione dell'ufficio fu però nominato precedentemente, nella seduta della rappresentanza del 27 aprile 1915 (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1917, IX, n. 108).
Il comitato locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco rimase operativo per tutto il periodo bellico ed oltre: il 26 novembre 1918 l'ufficio distrettuale di Mezzolombardo spedì all'ufficio locale di Nave San Rocco una circolare con cui si annunciava che il sistema d'approvvigionamento che fu in vita fino all'occupazione del paese da parte delle truppe italiane, doveva continuare a sussistere fino a nuove disposizioni (Archivio dell'ufficio locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco, carteggio ed atti, 1918, 4, n. 55); era sempre attivo nel 1920, quando in gennaio iniziò la propria attività il "Consorzio provinciale granario per la Venezia Tridentina" i cui magazzini periferici erano gli uffici distrettuali d'approvvigionamento già esistenti (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1920, IX, n. 112); era ancora attivo nel 1921 quando il 24 maggio il comitato distrettuale di Mezzolombardo rese nota la relazione sulla gestione dell'ufficio distrettuale per gli anni 1919 e 1920 e la ripartizione degli utili che dovevano essere liquidati comune per comune, tra cui anche quello di Nave S. Rocco; sempre nel 1921, il 30 luglio il commissariato civile per il distretto politico di Mezzolombardo notificò con una circolare agli uffici locali d'approvvigionamento l'inizio della liquidazione dei comitati distrettuali, anche per facilitare il ritorno al libero commercio.
La liquidazione dei comitati distrettuali d'approvvigionamento e di conseguenza quella dei comitati locali continuò per tutto il 1922: del 14 febbraio 1922 è la "Relazione sulla gestione 1921 del comitato distrettuale e sulla chiusura definitiva dell'esercizio" in cui viene chiaramente detto che con il 30 novembre 1921 vennero a "cessare tutti gli organi straordinari per l'approvvigionamento sorti durante la guerra o nel dopoguerra".
Del 16 dicembre 1922 è invece il protocollo della seduta del collegio dei sindaci del distretto di Mezzolombardo con cui vennero liquidati i crediti dell'ufficio distrettuale con i diversi comuni; sempre nella stessa seduta si ripartiscono gli utili, comune per comune, del Consorzio granario per la Venezia Tridentina anch'esso in liquidazione; il ritorno al libero commercio è definitivo (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1921, IX, n. 113).

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Condizione giuridica L'ordinanza imperiale 21 febbraio 1915, n. 41 "con cui si regola il traffico con i grani ed i macinati", dava disposizioni per tutte le forniture di granaglie e macinati di grano che si trovavano nei regni e nei paesi rappresentati nel Consiglio dell'Impero d'Austria.
L'ordinanza 27 febbraio 1915, n. 47 concernente lo stabilimento per il traffico di granaglie durante la guerra, stabiliva che la sede dell'istituto fosse a Vienna e che avesse personalità giuridica.
La circolare n. A1066/8 del 1915 del distretto politico di Mezzolombardo dettava a tutti i comuni di quel distretto organizzazione dei tre uffici, statale, distrettuale e locale per l'approvvigionamento di grani e cereali.
Secondo la sezione 16 dell'ordinanza imperiale 21.2.1915, n. 41, tutte le operazioni relative agli approvvigionamenti svolte dal comune, rientravano nelle attribuzioni delegate del comune stesso.

Funzioni, occupazioni e attività La circolare n. A1066/8 del 1915 indirizzata a tutti i comuni del distretto politico di Mezzolombardo notificava l'organizzazione dell'intero approvvigionamento di cereali tramite tre uffici gerarchicamente organizzati. Nella circolare sopracitata era specificato che all'ufficio locale di approvvigionamento spettava la distribuzione di macinati alle persone residenti nel comune che ne fossero sprovviste, utilizzando, se necessario, le quantità eccedenti di coloro che ne avevano più di quanto era stato stabilito d'autorità; doveva distribuire il quantitativo di granaglie assegnatogli dall'ufficio distrettuale ad un comune che ne fosse sprovvisto; l'ufficio poteva scegliere se ricevere dall'istituto per il traffico del grano la farina già macinata oppure il grano, meno deteriorabile della farina. L'ufficio doveva inoltre assistere l'ufficio distrettuale nell'acquisto di cereali in un comune e per detta mansione veniva assegnata una provvigione. Le disposizioni dall'ufficio distrettuale all'ufficio locale erano comunque aggiornate ad ogni raccolta di grano e cereali dopo l'insinuazione e la divisione dei quantitativi di macinati.
Era obbligo del comune collaborare e mettere a disposizione dell'ufficio locale di approvvigionamento i mezzi finanziari necessari.
Secondo le disposizioni dell'ordinanza imperiale 21 febbraio 1915, n. 41, il comune aveva il compito di regolare il rilievo delle provviste tramite fogli di insinuazione da compilare. L'autorità doveva fissare le condizioni locali con le quali si procedeva alla compilazione dei dati relativi alle provviste di grano e cereali e controllare se le indicazioni erano corrette. Ogni autorità locale o il comune stesso doveva compilare un prospetto comunale. In base ai prospetti comunali veniva poi compilato un prospetto distrettuale.
L'autorità politica provinciale poteva autorizzare il comune a provvedere alla fornitura di pane e macinati in determinate quantità e luoghi di consegna, e in ore prestabilite; ad ordinare la produzione di un pane di tipo unico; a regolare la produzione e lo smercio di pane e biscotti entro i limiti delle norme generali esistenti; a stabilire il prezzo di vendita per il commercio al dettaglio.

Le competenze degli uffici locali di approvvigionamento, così come furono definite nelle disposizioni del capitanato distrettuale di Mezzolombardo del 1 maggio 1915 (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti annuali, 1915, V, n. 106) erano le seguenti:
"1. La distribuzione dei macinati a quelle persone nel comune che ne siano sprovviste", dove per "macinati" si intende principalmente la farina, e fino a ricorrere, se necessario, alla requisizione del grano a chi ne possiede di più, per consegnarlo a chi ne è sprovvisto. In questo caso l'uff. locale doveva agire da "mediatore tra le rispettive parti".
"2. La distribuzione di quel quantitativo di macinati che è stato assegnato dall'uff. distrettuale ad un comune che è sprovvisto di macinati", dove la quantità spettante ad ogni comune doveva essere preventivamente definita con dei rilievi sulle scorte presenti. Tali rilievi venivano fatti col metodo delle "insinuazioni" o denuncie delle derrate di farina o grano possedute dalle famiglie su formulari forniti d'ufficio.
L'ufficio locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco era gestito da un comitato il quale era "responsabile personalmente di fronte alla rappresentanza dell'amministrazione e giusta distribuzione delle merci"; il comitato, inoltre, "distribuisce in propria regia tutti i cereali, fagioli, patate, crauti, lucaniche, grassi, oli, pesci e tutte le scorte agrarie" (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, protocolli delle sedute della rappresentanza, del consiglio e del podestà, 1916, n. 6).
Dalla prima relazione dei revisori dei conti relativa all'attività del comitato locale d'approvvigionamento di Nave S. Rocco, risulta poi che il bilancio dell'ufficio locale del 1916 presentava un piccolo avanzo e che restava in deposito una piccola quantità di merce (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1917, IX, n. 108).

Struttura Amministrativa L'articolo 30 dell'ordinanza imperiale n. 41/1915 stabiliva che per "autorità" senza ulteriore specificazione si doveva intendere l'autorità politica distrettuale dello Stato; in comuni con proprio statuto era l'autorità locale, a meno che l'autorità politica provinciale non avocasse a sè del tutto o in parte gli affari.
Secondo il dettato della stessa ordinanza n. 41/1915 ciascuno era tenuto ad assumere dietro invito dell'autorità l'ufficio di fiduciario e di cooperare al rilievo delle provviste, alla 2/4

revisione e alla elaborazione dei dati. I fiduciari erano tenuti a procedere senza riguardo a persone ed erano obbligati a mantenere il segreto sulle condizioni private di cui erano giunti a conoscenza. L'ufficio era gratuito. Era ammessa la dimissione da fiduciario solo per motivi importanti.
L'autorità aveva il diritto di praticare mediante propri incaricati ispezioni in qualunque momento negli esercizi, nei depositi di provviste ed in altri locali e aveva facoltà di visionare le carte relative all'economia e agli affari. Agli incaricati dell'autorità doveva essere permesso l'accesso ai locali e si dovevano fornire tutte le informazioni eventualmente richieste; ciò valeva sia per singoli che per produttori, commercianti, magazzini e imprese di trasporto. Indicando il falso nell'insinuazione si incorreva nella procedura penale. Le provviste non insinuate potevano essere confiscate dallo Stato e venivano utilizzate per l'approvvigionamento della popolazione.
Compito del comune, nella sfera delle sue funzioni delegate, era di fornire le disposizioni necessarie per la regolazione del consumo nei singoli comuni. Nel disbrigo di tali affari l'autorità poteva servirsi di una consulta speciale stabile o di periti.
Se la regolazione del consumo veniva trasmessa al comune, la rappresentanza comunale poteva nominare una giunta speciale per l'approvvigionamento. Sia la consulta che la giunta che i periti dovevano seguire le sopra accennate disposizioni valide per i fiduciari.
Per l'esecuzione della ripartizione delle provviste disponibili sui singoli territori era destinato un istituto per il traffico del grano, sottoposto alla sorveglianza ed influenza dello Stato e con sede a Vienna. L'ordinamento ed i compiti di tale ufficio erano specificati in un'altra Ordinanza (art.26, O.I. n. 41/1915).

Da quello che risulta dalla prima relazione dei revisori dei conti riguardante l'attività del comitato locale d'approvvigionamento di Nave San Rocco (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1917, IX, n. 108), il comitato locale fu nominato nella seduta della rappresentanza comunale del 27 aprile 1915 diventando operativo col maggio 1915; del comitato faceva parte il capocomune, Fabbiano Castellan, in qualità di presidente del comitato; il rappresentante comunale Stefano Castellan quale vice - presidente; don Giuseppe Maurina e Quirino Garzetti come membri e Mario Castellan in qualità di segretario.
Nella seduta della rappresentanza del 24 dicembre 1916 vennero confermati tutti i precedenti appartenenti al comitato e vennero inoltre nominati Massimino Stenech come membro e Giovanni Castellan come magazziniere.
In tale seduta fu presentato inoltre il commissario all'approvvigionamento nominato direttamente dal capitano distrettuale, il signor Giuseppe Conci e fu meglio specificata l'organizzazione per la gestione delle merci:
previa autorizzazione del commissario, le merci venivano ritirate dal magazzino distrettuale e venivano trasportate nel magazzino locale presente nel comune; tale magazzino era provvisto di due diverse serrature le cui chiavi erano possedute un paio dal presidente e l'altro paio dal magazziniere. Le merci inoltre venivano distribuite alle famiglie settimanalmente il sabato pomeriggio, nella quantità stabilita dall'autorità. In realtà le merci conservate nel magazzino del comitato locale non erano solamente granaglie, ma anche sale, zucchero, caffè, sapone e crauti; non era invece conservata la "grassina" o salumi, per la difficoltà di preparazione e conservazione a lungo termine. Per il ritiro delle derrate veniva poi consegnato, ad ogni famiglia che non ne disponesse un quantitativo sufficiente, in libretto di consumo per le farine e il pane, unico mezzo possibile per ritirare le merci contingentate.
Alla fine di ogni anno amministrativo, l'ufficio locale d'approvvigionamento doveva presentare al rispettivo comune un dettagliato resoconto della propria attività che veniva sottoposto all'approvazione della rappresentanza comunale e all'esame dei revisori dei conti comunali, proprio come il conto comunale (AC Nave San Rocco, ordinamento austriaco, protocolli delle sedute della rappresentanza, del consiglio e del podestà, 1916, n. 6).

Contesto generale La circolare n. A1066/8 del 1915 indirizzata a tutti i comuni del distretto politico di Mezzolombardo forniva informazioni sull'organizzazione gerarchica di tutto l'approvvigionamento di cereali.
L'istituto per il traffico del grano in guerra seguiva le disposizioni dettate dall'ordinanza imperiale 21 febbraio 1915, n. 41 e dall'ordinanza ministeriale del 27 febbraio 1915, n. 47 oltre che dalle disposizioni del proprio statuto. Il compito dell'istituto era acquistare le provviste rimanenti pagandole con la tariffa massima; procurarsi grano, frumento e segala dai distretti nei quali essi erano più abbondanti senza considerare il fabbisogno generale del distretto, compensando con denaro, granoturco o con la rispettiva farina; prendere il grano e rendere farina per garantire una macinatura corrispondente; espropriare il grano pagandolo il 10% meno rispetto alla tariffa massima (incarico specifico del capitanato distrettuale); requisire le provviste di cereali che correvano il rischio di guastarsi o essere utilizzate quale foraggio per animali. Tutte le consegne dei cereali acquistati dovevano essere effettuate in presenza di un'apposita commissione e con l'intervento di un delegato capitanale. Dall'acquisto erano eccettuate le provviste per il fabbisogno personale in una certa quantità prestabilita fino alla successiva raccolta; il grano, il frumento, la segala, l'orzo e l'avena coltivati appositamente per la semina. L'istituto aveva inoltre il compito di assegnare le provviste di cereali al distretto secondo la quantità precisata dal rilievo, cioè in base al fabbisogno settimanale per persona residente. Una persona incaricata dal dirigente dell'i.r. capitanato distrettuale, detta "commissionato", si occupava di tutti gli affari commerciali nel distretto e solo questa era autorizzata a vendere e comperare all'ingrosso i cereali nel distretto.

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L'ufficio distrettuale d'approvvigionamento provvedeva a distribuire fra i vari comuni le rimanenti provviste di cereali che si trovavano nel distretto; a ritirare dall'istituto il quantitativo di grano spettante al distretti; a distribuire tra i comuni, ai quali toccava un supplemento di provviste, il grano ritirato. Per effettuare i commerci l'ufficio distrettuale si serviva del commissionato anzidetto, al quale si dovevano versare i rispettivi pagamenti. Il commissionato era soltanto l'organo commerciale dell'istituto e dell'ufficio distrettuale, dunque non poteva ricevere ordinazioni.

Durante il periodo bellico gli uffici distrettuali e gli uffici locali di approvvigionamento furono riorganizzati per far fronte alle nuove esigenze; i due enti, però, facevano capo, in primo luogo, al nuovo "Istituto per il Traffico del Grano in Guerra" istituito con ordinanza imperiale del 21 febbraio 1915, n. 41 ed entrato subito in attività. In concomitanza della creazione dell'istituto, ogni altra attività di commercio all'ingrosso di grano, farina e cereali fu sospesa. I compiti principali dell'istituto per il traffico dei grani erano quelli di acquistare le provviste necessarie di grano, farina e cereali e di distribuirle poi in quantitativi previamente accordati agli uffici distrettuali d'approvvigionamento.
In ogni distretto giudiziario, sotto il controllo diretto del capitanato, vennero poi istituiti dei commissari all'approvvigionamento, che curavano tutti gli affari commerciali e le compra - vendite all'ingrosso di cereali nel territorio del distretto; ogni commissariato aveva un proprio commissario per il traffico dei grani, nominato dal capitano distrettuale, la cui autorizzazione era necessaria per ogni tipo di commercio; tali commissari all'approvvigionamento erano inoltre "esecutori delle ordinanze statali, provinciali e capitanali in materia di alimentazione" ed avevano assoluto diritto di precedenza sull'eventuale acquisto di merce vendibile all'interno del distretto (Menapace Luigi, "Criteri e metodi dell'approvvigionamento civile durante la guerra 1914-18", IN: Economia Trentina, della C.C.I.A.A. di , n. 5-6, 1968).
Per il distretto politico di Mezzolombardo il commissario per il traffico dei grani era il signor Giuseppe Conci, già presidente della famiglia cooperativa di Mezzocorona, a cui dovevano far capo tutti gli affari commerciali e i rispettivi pagamenti.
L'ufficio distrettuale d'approvvigionamento era l'organo superiore da cui dipendevano i comitati locali creati nei vari comuni del distretto. I compiti principali di tale organo erano:
1. Fare dei rilievi delle scorte di cereali presenti in ogni comune del distretto per mezzo di formulari forniti d'ufficio e, su segnalazione degli stessi comuni, distribuire comune per comune i quantitativi di cereali assegnati.
2. Ritirare per mezzo del commissario all'approvvigionamento i quantitativi di scorte di farina e grano necessari al distretto dall'istituto per il traffico di grano in guerra e distribuirlo ai vari uffici locali.
Agli uffici distrettuali erano direttamente subordinati tutti gli uffici locali istituiti nei comuni (AC Nave S. Rocco, ordinamento austriaco, carteggio ed atti, 1915, V, n. 106, b. 106. Circolare del capitanato distrettuale di Mezzolombardo del 1 maggio 1915).

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