Relazione Tecnica Generale E Quadro Conoscitivo

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Relazione Tecnica Generale E Quadro Conoscitivo Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 1 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ STUDIO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO NELLA REGIONE MOLISE SEZIONE B - RISCHIO IDRAULICO IMPOSTAZIONE GENERALE E QUADRO CONOSCITIVO INDICE 1 PREMESSA __________________________________________________ 2 2 IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO SUL RISCHIO IDRAULICO 3 2.1 Realizzazione del quadro conoscitivo ________________________________ 3 2.2 Individuazione dei corsi d’acqua oggetto di studio _____________________ 4 2.3 L’approccio metodologico _________________________________________ 5 2.4 Classificazione e zonazione del rischio idraulico ______________________ 8 3 IL QUADRO CONOSCITIVO ____________________________________ 10 3.1 Gli studi esistenti________________________________________________ 10 3.2 I dati pluviometrici _______________________________________________ 16 3.3 I dati idrometrici_________________________________________________ 22 3.4 I dati topografici_________________________________________________ 25 3.4.1 I rilievi topografici____________________________________________________ 27 3.4.2 Archiviazione dei dati topografici________________________________________ 30 3.4.3 Dati geometrici sui principali invasi ______________________________________ 31 3.5 I dati sedimentologici ____________________________________________ 32 3.5.1 Individuazione delle sezioni sedimentologiche rappresentative ________________ 32 3.5.2 Rilievo delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti d’alveo _____________ 33 3.5.3 Criteri geomorfologici per il campionamento dei sedimenti d’alveo _____________ 35 3.5.4 Metodi di campionamento dei sedimenti d’alveo ___________________________ 36 3.6 I dati territoriali__________________________________________________ 38 Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 2 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 1 PREMESSA A seguito dell’aggiudicazione della gara indetta dalla Regione Molise per l’affidamento delle attività inerenti lo studio sul “Rischio idrogeologico nella Regione”, in data 12 settembre 2000 veniva stipulata la convenzione tra la Regione e l’Associazione Temporanea di Imprese che in sintesi prevede: - la definizione del quadro conoscitivo in relazione ai fenomeni di dissesto idrogeologico; - l’elaborazione di un modello di classificazione, previsione e controllo del rischio da frana e idraulico; - la realizzazione di un SIT sul rischio idrogeologico; - la redazione delle linee guida di un sistema di monitoraggio a scala regionale; - la definizione di una strategia di intervento a breve e lungo termine; - l’analisi della sostenibilità ambientale, economico-finanziaria e amministrativa degli interventi previsti - implementazione sul Web internet di una sintesi dei dati contenuti nel SIT regionale. La presente relazione illustra l’impostazione generale e le attività per la predisposizione del quadro conoscitivo dello studio condotto sul rischio idraulico, secondo le linee generali descritte nel Piano di Lavoro concordato con il Gruppo di Verifica e Controllo (delibera n. 2114 del 30/12/99) e con le metodologie già illustrate nella bozza preliminare consegnata nel Dicembre 2000 e nelle successive integrazioni. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 3 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2 IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO SUL RISCHIO IDRAULICO Nel già citato Piano di Lavoro è stata definita la strategia di base per l’impostazione generale dello studio sintetizzabile nei seguenti punti: a) definizione di un approccio metodologico che risulti adeguato alla scala di indagine dei fenomeni considerati e tale da conservare validità e applicabilità a seguito di futuri aggiornamenti e/o modifiche del quadro conoscitivo di base; b) realizzazione di un data base per la gestione e l’analisi dei dati acquisiti, utili per qualità e quantità ai fini della configurazione del quadro conoscitivo; c) sviluppo e applicazione di strumenti di analisi e di metodologie analitiche idonee al raggiungimento degli obiettivi previsti con intrinseche garanzie di adeguato livello qualitativo. Per quanto sopra, l’analisi del rischio idraulico è stata condotta sulla base di una impostazione metodologica articolata come segue. 2.1 Realizzazione del quadro conoscitivo L’analisi e la definizione delle condizioni di rischio necessitano di un adeguato inquadramento del contesto fisico, socio-economico e normativo che ne permetta una corretta valutazione, classificazione e zonazione sul territorio. L’elevata complessità dello studio, insieme alle sue caratteristiche di forte interdisciplinarietà, richiedono l’organizzazione e la predisposizione di un quadro conoscitivo di base tale da risultare congruente con gli obiettivi del presente studio, e al tempo stesso avere caratteristiche di fruibilità e aggiornabilità. In particolare, la struttura del quadro conoscitivo adottato è tale da consentire il superamento della frammentarietà e della disomogeneità degli studi e dei dati esistenti, l’utilizzo di metodologie di acquisizione, interpretazione ed elaborazione Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 4 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ dati scientificamente validate, il raggiungimento della coerenza delle informazioni e l’omogeneità dei risultati. 2.2 Individuazione dei corsi d’acqua oggetto di studio L’ambito fisico di applicazione delle metodologie di seguito descritte è stato definito individuando dapprima i principali corsi d’acqua che storicamente hanno manifestato condizioni di criticità nei riguardi del rischio idraulico. Tale identificazione, basata sull’analisi dei dati e della documentazione disponibile, nonché sulle indicazioni emerse in seno al già citato Gruppo di Lavoro e su quelle fornite dall’Assessorato ai Lavori Pubblici – Settore Lavori della Regione Molise, ha condotto al seguente elenco dei corsi d’acqua oggetto di studio: - F. Biferno, dalle sorgenti fino alla contrada Covatta, per una lunghezza di circa 33 km; - T. il Rio, dalla confluenza col T. Callora fino alla confluenza con il F. Biferno, per una lunghezza di circa 3.2 km; - T. Callora dal ponte della S.P. 30 fino alla confluenza con il F. Biferno, per una lunghezza di circa 6 km; - F. Biferno, dalla Diga di Ponte Liscione fino alla foce, per una lunghezza di circa 29 km; - T. Cigno, dal ponte della S.S. 87 Sannitica fino alla confluenza con il F. Biferno, per una lunghezza di circa 2 km; - T. Sinarca, dalla confluenza col Vallone Cupo fino alla foce, per una lunghezza di circa 7.5 km; - F. Trigno, tratto terminale fino alla foce, per una lunghezza di circa 6 km. Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico nella Regione 5 _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2.3 L’approccio metodologico La delimitazione delle aree a rischio idraulico è stata eseguita secondo le linee metodologiche generali illustrate nel Piano di Lavoro. Il Piano di Lavoro prevedeva un approccio metodologico diversificato in funzione della scala di indagine e del livello informativo disponibile. In particolare si prevedeva di adottare un approccio specifico riferito ad un bacino campione e un modello semplificato per l’intero territorio regionale. ll bacino campione, per il quale doveva essere definito un quadro conoscitivo di dettaglio che permettesse l’applicazione di una modellazione maggiormente raffinata rispetto a quella da applicarsi sull’intero territorio regionale era stato individuato nella parte alta del bacino del Biferno sotteso dalla stazione di Ripalimosani come riportato nelle TAVOLE B.3.1.1-2. La differenziazione dell’approccio scaturiva essenzialmente dalla previsione di non poter disporre su tutto il territorio regionale di un quadro conoscitivo di dettaglio adeguato all’utilizzo di simulazioni ad alta risoluzione spazio-temporale. Nella fase di acquisizione ed elaborazione dati, anche a fronte di una maggiore quantità di dati disponibili rispetto a quelli previsti nel Piano di Lavoro e a seguito di specifiche richieste dell’Assessorato ai Lavori Pubblici – Settore Lavori della Regione Molise, si è ritenuto utile estendere, nelle sue linee fondamentali, l’approccio previsto per il solo bacino campione a tutto il territorio regionale. Le attività condotte per la perimetrazione delle aree a rischio idraulico sono state le seguenti: - implementazione di un modello a parametri distribuiti su tutti i bacini ricadenti anche in parte nel territorio della regione Molise con acquisizione ed elaborazione della cartografia di base (modello digitale del terreno 250x250, geolitologia, uso del suolo); - taratura del modello a parametri distribuiti sul bacino del fiume Biferno nelle stazioni di Ripalimosani, P.te del Liscione e Altopantano; Europrogetti & Finanza – Sudgest – Physis Regione Molise – Studio del Rischio Idrogeologico
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