Progetto Di Piano Stralcio Per L'assetto Idrogeologico (PAI)
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Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Interventi sulla rete idrografica e sui versanti Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6-ter Adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n.1 in data 11.05.1999 4. Caratteri paesistici e beni naturalistici, storico-culturali, ambientali Indice Indice 1. Premessa ................................................................................................................................. 1 2. Caratteri generali del paesaggio.............................................................................................. 1 2.1 Morfologia del terreno ......................................................................................................1 2.2 Assetto vegetazionale ...................................................................................................... 4 2.3 Strutturazione storica del territorio ................................................................................. 10 2.4 Assetti tipici del paesaggio ............................................................................................. 18 3. Emergenze naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali................................................ 34 3.1 Metodologia .................................................................................................................... 34 3.1.1 Emergenze naturalistiche ..................................................................................... 40 3.1.2 Emergenze paesaggistiche e storico-culturali...................................................... 51 3.2 Presupposti metodologici e considerazioni circa l’utilizzabilità del database ................ 76 3.3 Carta delle emergenze naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali presenti nelle aree di dissesto idraulico-idrogeologico .................................................. 77 4. Aree protette e sistemi di tutela del paesaggio e dei beni storico-culturali............................ 82 4.1 Il quadro di riferimento normativo e attuativo delle aree protette................................... 83 4.1.1 Regione Valle d’Aosta .......................................................................................... 83 4.1.2 Regione Piemonte ................................................................................................ 86 4.1.3 Regione Liguria..................................................................................................... 87 4.1.4 Regione Lombardia .............................................................................................. 88 4.1.5 Regione Emilia Romagna..................................................................................... 89 4.1.6 Provincia Autonoma di Trento .............................................................................. 93 4.1.7 Regione Veneto.................................................................................................... 95 4.2 Il quadro di riferimento normativo e attuativo del sistema di tutela del paesaggio e dei beni storico-culturali............................................................................. 96 4.2.1 Regione Valle d’Aosta .......................................................................................... 97 4.2.2 Regione Piemonte .............................................................................................. 103 4.2.3 Regione Liguria................................................................................................... 109 4.2.4 Regione Lombardia ............................................................................................ 111 4.2.5 Regione Emilia Romagna................................................................................... 113 4.2.6 Provincia Autonoma di Trento ............................................................................ 116 4.2.7 Regione Veneto.................................................................................................. 123 Autorità di bacino del fiume Po I Caratteri paesistici e beni naturalistici, storico-culturali, ambientali Caratteri paesistici e beni naturalistici, storico-culturali, ambientali 1. Premessa In relazione all’obiettivo di Piano “riqualificazione e tutela delle caratteristiche ambientali del territorio”, l’elaborato affronta gli aspetti naturalistici, storico- culturali, paesaggistici, evidenziando gli ambiti di elevato interesse ambientale e le esigenze di conservazione e tutela dei beni, in rapporto agli interventi di difesa idrogeologica. In particolare, sono descritti: • i caratteri paesistici del bacino, con l’approfondimento degli aspetti vegetazionali, la strutturazione storica del territorio, l’individuazione degli assetti tipici del paesaggio; • l’attività di “Censimento delle emergenze naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali” svolta nell’ambito degli studi propedeutici al Piano, i sottoprogetti SP1 “Piene e naturalità degli alvei fluviali” ed SP2 ”Stabilità dei versanti”, finalizzata al preventivo inserimento ambientale degli interventi di difesa idrogeologica mediante la valutazione delle loro possibili interferenze, territoriali o visuali, con i beni; • l’attuale quadro di riferimento normativo ed attuativo del sistema delle aree protette e di quello di tutela dei beni storico-culturali e del paesaggio (vedi Fig.1.1). 2. Caratteri generali del paesaggio 2.1 Morfologia del terreno Le principali forme del terreno del bacino del Po, procedendo dalla parte alpina a quella più pianeggiante ed al mare Adriatico, sono fondamentalmente caratterizzate dai seguenti elementi (vedi Fig. 2.1): Autorità di bacino del fiume Po 1 Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico • montagne modellate dall’erosione glaciale in rocce prevalentemente cristalline (estese all’intero arco alpino); • montagne modellate dall’erosione glaciale in rocce prevalentemente calcaree (alcuni tratti limitati della catena alpina: Alpi Liguri, Marittime, Cozie, Graie, Pennine, Prealpi Lombarde, Venete, Alpi Camoniche, Alpi Giudicarie); • montagne e colline modellate dall’erosione in rocce prevalentemente cristalline o arenaceo-marnose, od in rocce prevalentemente calcaree; morene (fascia di limitata profondità ma estesa all’intera corona alpina ed a ridosso delle zone più collinari); • ripiani terrazzati (alluvionali e talvolta marini), grandi conoidi (ampia fascia subalpina e fascia, assai estesa ma poco profonda, subappenninica); • pianure alluvionali; • montagne e colline modellate dall’erosione in rocce prevalentemente cristalline o arenaceo-marnose (intero ambito appenninico e costituente il limite meridionale del bacino del Po). 2.2 Assetto vegetazionale L’assetto vegetazionale del territorio del bacino risulta estremamente articolato e differenziato in virtù delle diverse caratteristiche climatiche, altitudinali, geomorfologiche, continentali presenti. I complessi rapporti ecosistemici che legano clima e vegetazione, caratterizzano la variazione delle diverse formazioni in rapporto all’altitudine. L’analisi delle tipologie vegetazionali è stata effettuata in maniera sintetica ricorrendo essenzialmente alle classificazioni basate sulla fitosociologia. Ricordando che l’intero bacino del Po è interno alla regione biogeografica medio-europea ben distinta da quella mediterranea e che è interessato dai principali biomi europei1 , rispettivamente: • area alpina: dal bioma montano boreale; • area padana: dal bioma temperato a latifoglie; • area appenninica: dal bioma temperato misto; 1 Tomaselli, 1977 4 Autorità di bacino del fiume Po Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico si possono individuare cinque sistemi fito-geografici appartenenti alla regione medio-europea2 (vedi Fig.2.2): - intralpino continentale; - prealpino meridionale; - planiziale padano; - collinare monferrino-langhiano; - appenninico settentrionale. Intralpino continentale L’arco alpino è divisibile in due grandi domini: una fascia centrale intralpina e la sua corona di massicci prealpini. La fascia intralpina è relativamente omogenea, di altitudine media elevata (molte cime superano i 3.500 e diverse i 4.000 metri), con predominio di rocce silicee ed a clima decisamente continentale (4-6 mesi di gelo, regione axerica fredda). Contiene i caratteri del piano alpino e delle valli interne secche. Il suo settore interno-occidentale è caratterizzato da elementi rocciosi cristallini prevalentemente silicei ed è dominato dalla serie interna del peccio Picetum montanum, con sottobosco piuttosto povero, e, nelle valli più secche, dalla serie interna del pino silvestre Ononido-Pinion con presenza di praterie continentali del tipo Festucetalia vallesiacae. Sul piano superiore (subalpino) sono frequenti i Larici-Cembretum accompagnati da Rhododendron ferrugineum e Vaccinium myrtillus. Sono numerose le praterie del tipo Triseto-polygonion bistortae; tipici anche gli arbusteti di ontano verde (Alnetum viridis) che assumono, in un certo senso, nelle Alpi silicee la funzione colonizzatrice che le pinete di pino montano assumono in quelle calcaree. Nel piano alpino sono dominanti i curvuleti (Caricetea curvulae); questo settore risente, soprattutto nella parte nord (Alpi Graie, Pennine, Bernesi e dell’Alta Savoia), della presenza dei grandi ghiacciai alpini. Il settore interno-orientale è caratterizzato da elementi rocciosi ancora cristallini, sormontati spesso da strati sedimentari calcarei e spesso dolomitici ed è dominato anch’esso dalla serie vegetazionale interna del peccio Picetum montanum. La presenza dei Larici-Cembretum è spesso assai