Sciatori d’epoca STORIA DELLA VALANGA AZZURRA ťD°f¾ f– °  °€f

Nuovi punti FIS nuovi punti FIS con- I fermano l’evoluzione posi- La FIS ha distribuito i nuovi punteggi testa il nostro Gustavo Thoeni ne tiva dello sci italiano: quattro FIS che costituiranno la base per i sono una chiara dimostrazione. atleti per specialità nei primi 30. Di buon auspicio per gruppi di partenza nella prima fase L’azzurro, che ha vinto due slalom l’annata olimpica. della stagione. I punti FIS, come noto nella passata stagione precede in- e come già dettagliato in più occa- fatti Jean Noel Augert che di slalom mero Vaghi, presidente sioni, sono la «croce e delizia» degli speciali ne ha vinti ben cinque! O della FISI riepiloga in atleti: partire nel primo gruppo, o al Come è possibile? Innanzitutto c’è una lunga intervista l’anno massimo nel secondo, è fondamentale da dire che il punteggio finale è la di presidenza dopo la burras- per trovare piste ancora agibili e ot- media dei due migliori punteggi ot- cosa assemblea che lo ha tenere buoni risultati. Le classifiche tenuti nella stagione. Se si tiene poi eletto nel 1970. Intervista molto diplomatica, per non dei punti FIS non sono di facile e im- conto che il punteggio FIS ottenuto dire «vaga», resta sospeso mediata interpretazione. I punteggi in una gara da un atleta dipende l’epilogo dell’avventura ital- dello slalom speciale che vedono in dalla lunghezza della gara, dal dis- iana di Vuarnet. tacco dato ai contendenti e dalla «qualità» dei battuti è più facile ca- risultati della tournèe esti- pire perchè si possa avere in testa I va in Australia mettono in Thoeni e non Augert. evidenza , che dopo un paio di annate Slalom speciale opache sembra aver trovato nello slalom gigante la sua Ciò premesso (che vale anche per migliore dimensione agonis- slalom gigante e discesa libera) l’a- tica, se son rose… Anche nalisi dei punteggi dello speciale Rolando Thoeni, pur senza mette in evidenza diverse e inter- vittorie, ha dimostrato la sua essanti novità. La prima è rap- buona vena e voglia di emergere: sarà lui l’uomo presentata dall’ottava posizione del- nuovo dello sci azzurro? lo spagnolo Francisco Fernandez Ochoa, posizione ottenuta con qual- li ottimi risultati dai libe- che buon piazzamento in Coppa del G risti azzurri hanno ac- Mondo ma soprattutto con la vitto- ceso I riflettori sulla discesa ria in una gara FIS in cui aveva bat- libera, dopo anni di digiuno tuto diversi avversari di primo pia- di vittorie in campo interna- no, a dimostrazione che i buoni zionale. La lunga e docu- punteggi si possono ottenere anche mentata inchiesta di Nevesport fa il punto della situazione della discesa libera in Italia, fra le diffi- coltà ad organizzare gare di Tournèe estive agli antipodi discesa e invogliare I giovani a dedicarsi alla specialità più difficile e pericolosa. Molta acqua è passata sotto i ponti distribuire i fondamentali punti rispetto a soli 3-4 anni fa quando le FIS. Solo per cronaca, fu infatti trasferte extraeuropee erano centelli- nell’estate del 1969 che Gustavo nate con parsimonia da tutte le na- Thoeni riuscì, vincendo in Austra- zionali per i costi di trasferta. Da al- lia, a raggranellare quei punti FIS - cuni anni l’Australia è invece meta che lo fecero balzare nel primo - regolare di trasferta agostana sia per gruppo fin dale gare di dicembre effettuare allenamenti su nevi inver- mentre anno scorso si misero in nali (nell’emisfero australe è inverno luce Carlo Demetz e Rolando quando da noi è piena estate) sia per Thoeni. Quest’anno ha ottenuto partecipare alle gare colà organizzate risultati incoraggianti Helmuth - che hanno l’importante prerogative di Schmalzl che ha guidato la pat- @I- D 9f– °f Nuovi punti FIS già ritiratisi come Kidd e Sabich o in procinto di farlo come Gio- vanoli. Da segnalare l’avanzata di outsider come il tedesco Neu- reuther e il polacco Bachleda che dalle partenze in primo gruppo potranno dare «fastidio» anche Slalom gigante ai migliori. Poco altro da se- gnalare se non il rinnovo della squadra Americana che conta tre nuovi atleti nei primi trenta, oltre al già vìncente Tyler Palmer rag- giungono buone posizioni di partenza Rick Chaffee e Lance Poulsen. Infine gli italiani. Oltre a Gustavo Thoeni che capeggia la classifica abbiamo Rolando Thoeni e Carlo Demetz alle soglie del primo gruppo (19° e 21° rispettivamente) mentre Eber- hard Schmalzl conquista un ono- revole 28° posto, tuttavia sottodi- mensionato rispetto alle aspetta- tive e caratteristiche tecniche. Non sono viceversa riusciti a con- quistare posizioni Giulio Corradi e Ilario Pegogari mentre ne ha perse Pier Lorenzo Clataud.

il prossimo anno, , i tre sunnom- Slalom gigante in gare di secondo rango, purchè inati acquisiranno i punti che Nonostante una stagione meno i battuti siano sciatori da primo guadagneranno in pista, vada brillante rispetto alla precedente gruppo. Precedono Ochoa i plu- come vada. A conferma di questo il francese Patrick Russel, oltre rivincitori della stagione Thoeni, regolamento ci sono anche i no- ad essersi aggiudicato la Coppa di Augert e Russel seguiti da Penz, mi, ancora in classifica, di atleti specialità, guida anche la classifi- Matt, Palmer e Brechu. Di questi solo l’americano Palmer ha vinto una gara di Coppa mentre gli altri tre hanno viceversa vissuto una annata piuttosto opaca con piaz- zamenti modesti. Questa anoma- la posizione ai vertici della classi- fica dei due francesi e di Alfred Matt si spiega con una partico- larità del regolamento che «protegge» tutti gli sciatori da annate sfortunate per infortuni fisici o cali di rendimento. Per un anno gli sciatori possono man- tenere i loro punteggi dell’anno precedente se non ne hanno prodotti di migliori oppure sono stati assenti dale gare. E’ il caso di Alfred Matt che mantiene addirittura il punteggio di due anni fa ( fermo per infortuni) ma 9f– °f$ I!¯#°!¯ ca dei punti FIS sul nostro Gusta- la prossima stagione. Ancora ottenuti. In questa stagione lo vo Thoeni e, grossa sorpresa, Rolando Thoeni alle soglie del svizzero ha spazzato via ogni sull’altro francese Henri primo gruppo con il suo 19° dubbio sella qualità della sua vit- Duvillard che in questa special- posto, Helmuth Schmalzl e toria in Val Gardena. Segue in itò, è il caso di dirlo, ha fatto pas- Giuseppe Compagnoni rispettiva- classifica con uno scarto di ap- si da gigante. Al quarto posto lo mente 28° e 30°. Con Eberhard pena 3 centesimi di punto l’aus- «stagionato» ma sempre valido Schmalzl, di poco fuori dal secon- triaco Karl Cordin, che lo seguiva svizzero Edi Bruggmann sempre do gruppo, potrebbero diventare anche sul podio dei mondiali. in grado di lottare per la vittoria. cinque gli azzurri con possibilità Terzo posto sul podio virtuale per Segue un sestetto di atleti sulle di buoni risultati nella prossima Henri Duvillard, il polivalente cui future ambizioni di vittoria o stagione. per eccellenza. Segue un manipo- di buon piazzamento si ha motive lo di «vecchie» conoscenze della di dubitare: gli austriaci Bleiner e libera, da anni ai vertici delle Schranz - campione e vice- classifiche e sempre in grado di campione del mondo in carica - piazzare la discesa da podio se ma ormai «datati» sia come età non addirittura la vittoria: J.D. che come tecnica, lo svizzero Gio- Daetwyler, gli intramontabili vanoli alle soglie del ritiro, l’altro Schranz e Messner , il francese austriaco Tritscher alle prese con Orcel, l’emergente australiano un difficile recupero dopo l’infor- Milne e il tedesco Vogler. Poi tunio del 1969, i francesi Augert e compaiono nomi nuovi ed il pri- Penz che nell’ultimo anno hanno mo è il nostro che perso smalto in questa specialità compare al 9° posto grazie ai ri- che li aveva già visti vincitori. Il sultati di Sugarloaf, due discese resto della classifica vede l’alter- che hanno consentito anche a narsi di giovani in crescendo Michele Stefani il salto nel primo come gli svizzeri Russi, Roesti, gruppo (12°) preceduto dallo Hemmi e Tresch e gli austriaci svizzero Walter Tresch che guida Zwilling, Pechtl, Rofner e Loidl e una pattuglia di giovani svizzeri «anziani» in progressivo calo at- molto agguerriti. Alle soglie del letico e motivazionale come Discesa libera primo gruppo anche Varallo e Messner e Mauduit. Da seguire I Thoeni. Complessivamente non tedeschi Neureuther, Heckelmil- Capeggia la lista dei punti FIS se la pas sano molto bene gli au- ler e Rieger, il polacco Bachleda e della discesa libera il campione triaci, che oltre a Cordin, hanno l’americano Poulsen. Venendo del mondo della specialità, lo come giovani emergenti il solo agli italiani anche in questa spe- svizzero Bernard Russi. Non po- Loidl in classifica. Idem per i cialità quattro azzurri si sono teva essere altrimenti, visto il nu- francesi con Grosfilley e Pinel nel meritati una buona partenza per mero di vittorie e di piazzamenti secondo gruppo. Da prestare at- tenzione agli americani che nelle annate olimpiche trovano sempre atleti da «colpo grosso». (M.G.) @I- D 9f– °f% Vaghi un anno dopo Parma, 14 giugno 1970: una data storica per lo sci italiano. Al termine di un'assemblea tumultuosa e ricca di colpi di scena, Omero Vaghi viene eletto presidente della Fisi. Da quel giorno è passsato oltre un anno: l'Italia dello sci, evitata la « guerra civile », ha ritrovato serenità ed equilibrio e, grazie anche alla strepitosa vittoria di Thöni in Coppa del Mondo, è in piena fase di rilancio. Vaghi, un uomo pacato ma al tempo stesso energico, un uomo che ha rivelato impreviste qualità di dirigente-pilota, fa il punto sulla situazione dello sci azzurro a sei mesi dalle Olimpiadi di Sapporo.

Noi c'eravamo, racconteremo quotazione in campo interna con molta fierezza. Noi -zionale Terzo: le discipline c'eravamo il giorno che a nordiche e il bob hanno Parma si scatenò la guerra per ottenuto risultati di sicuro il cadreghino. Era di giugno e prestigio e potrebbero faceva un caldo spaven-toso. ripetersi nel '72. Quarto: il Ricordiamo le rotonde biathlon italiano sta facendo ragazze che portavano l'acqua passi da gigante e, dopo al tavolo presidenziale, l'exploit fatto registrare al ricordiamo l'Assirelli da mondiali dello scorso Cortina che squagliò dopo febbraio, stiamo pensando se aver minacciato una strage, non sia il caso di iscriverlo a ricordiamo la strana Sapporo. Quinto: le uniche titubanza del dimissionario preoccupazioni cl vengono Conci, ricordiamo lui, procurate dalla discesa l'Omero Vaghi, candido e un femminile e dal salto: ma po' impacciato, stava stiamo correndo al ripari nell'occhio del ciclone - Con quali speranze si va avendoci contro otto comitati. in Giappone ? Ricordiamo anche quello che scrissero di lui, roba molto « Chiaro che Thöni si batterà simpatica, roba da gentlemen. per le medaglie d'oro e che L'Odissea di Omero (Vaghi) qualche altro azzurro va avanti da tredici mesi, è potrebbe arrivare all'argento sempre vita dura seppure i e al bronzo. Varallo, per tumulti di piazza sono stati esempio, che ha vinto le sedati, è tornata la calma: Preolimpiche della discesa. I tutti, o quasi, hanno capito tempi cupi, grazie al cielo, che Vaghi e l'uomo giusto al sono lontani: i successi di posto giusto, è il presidente Thöni hanno scosso che ci voleva. capi, o finse di non capirlo. Le psicologicamente l'am-biente, hanno dato la carica a ragazzi che - Presidente, cominciamo dal avversità non mi smontano, ho sgobbato sodo ed eccomi qua » prima non avrebbero osato alzare peggio. la testa. Thöni è il numero uno, è «ll peggio è stato a Parma, anzi - Insomma la vita della Fisi la punta di diamante, ma alle sue dopo Parma. Ci fu la contesta- adesso è serena. spalle divampa una salutare zione e io ne soffrii tremenda- «Serena e laboriosa. Lo sci battaglia di emulazione ». mente, vissi un periodo amaris- italiano, ad ogni li vello, è in - E' vero che la posizione di simo. A Parma nessuno se l'era piena fase di rilancio. Siamo alla Vuarnet non è più molto salda? sentita di farsi avanti, di rilevare vigilia della stagione olimpica e l'eredità di Conci. Era un brutto fa piacere soffermarsi su alcune Vuarnet ha un contratto che momento, sarebbe potuto considerazioni di base. Primo: scade alla fine della stagione succedere di tutto. E infatti il Thöni ha vinto da dominatore la olimpica e dunque fino ad allora Coni era pronto a spedirci tra i Coppa del Mondo. Secondo: guiderà la squadra azzurra. Ho piedi il commissario. Lo ripeto dietro a Thöni c'è una squadra saputo che avrebbe intenzione di per la centesima volta: credo di forte e omogenea, ci sono mollare dopo Sapporo, ma posso aver agito per il bene dello sci Varallo, Stefani, Anzi, cioè assicurare che Vuarnet a me italiano, ma certa gente non lo uomini che hanno già una grossa queste cose non le ha mai dette. Pensiamo alle Olimpiadi, che

9f– °f# I!¯#°!¯ sono il traguardo che ci eravamo Angelini non aveva compiti di è tentato vanamente di prefissi nel momento della sua allenatore, ma solo di raggiungere? assunzione; poi si vedrà ». sovrintendente al lavori dei vari « Il boom, come lei lo definisce, è - Si mormora di contrasti tra organismi tecnici. Eppoi io non frutto dell'intenso lavoro Vuarnet e la Commissione credo che Angelini sia davvero la propagandistico svolto dalla Giovani. causa principale delle nostre federazione e al fatto di aver disgrazie ». «No, non c'è nessun contrasto. abbinato alla tessera di iscrizione Può darsi che nel momento della - A Sapporo si rischiano la polizza assicurativa di stesura dei programmi di bruttissime figure. Responsabilità Civile. Ma allenamento sia affiorata qualche «A Sapporo ci sarà una possiamo fare ancor meglio: la divergenza, ma escludo nel modo formazione femminile solo se famiglia dello sci italiano deve più assoluto che ci siano fratture avremo una minima garanzia di diventare sempre più numerosa» tra Commissione Tecnica e poterci difendere. La situazione è - E' vero che dopo Sapporo Commissione Giovani. Dirò di quella che è, nessuno sogna di potreste non rinnovare il più: l'una è parte integrante infilare una delle nostre in zona- contratto a Nilsson? dell'altra » medaglia, ma che almeno si «Con Nilsson, il fondo azzurro ha - La crisi del discesismo battano onorevolmente. toccato vette altissime, ha femminile diventa incubo, la Abbiamo sei mesi per decidere, e ottenuto tra l'altro la portentosa situazione è disastrosa. potremmo decidere per il no». vittoria ad Autrans di Nones. Noi «Stiamo tentando di risolverla - Quanto valgono le vittorie di stimiamo moltissimo Nilsson, con ogni mezzo. Quasi tutti Thöni per l'industria e il questo è bene che si sappia. Nella danno la colpa agli allenatori, che turismo italiani? prossima primavera discuteremo avrebbero sistematicamente «Hanno un valore immenso, la sua posizione » sbagliato le scelte e sistemi di incalcolabile. Lo sci, pur in - Dopo Sapporo si discute- preparazione. Non sta a me dare costante sviluppo, non può ranno molte posizioni, a giudizi tecnici, mi limiterò ancora ritenersi uno sport quanto pare. Anche la sua? soltanto ad esprimere il mio popolare: le vittorie di Thöni, « Per adesso io lavoro e cerco di parere personale: le nostre donne oltrechè funzione promozionale, lavorare nel migliore dei modi. non sono capaci di fare hanno il potere di reclamizzare i Alla prossima assemblea vaglierò dell'agonismo. Il difetto fonda- nostri prodotti. Non è una novità i pro e i contro della situazione, mentale sta qui. Le nostre donne che gli sciatori cosiddetti turistici poi decidero. Ma oggi come si fa corrono, ma corrono per si indirizzano verso gli sci, i a prevedere se Vaghi sarà ancora divertirsi. Stiamo svolgendo un bastoncini, la tuta del campione. presidente? » lavoro in profondità con le zone. Agonismo e industria, si sa, Vuarnet ha indetto una leva di - A Parma si disse che lei vanno a braccetto. Dobbiamo sarebbe stato un presidente di giovanissime per vedere se c'è la ringraziare Thöni per quel che ha transizione. possibilità di rimpolpare la "A". fatto e sta facendo per lo sci Ma le difficoltà sono enormi». italiano ». « In un anno possono essere cambiate molte cose ». - Si dice che Angelini sia stato - Come spiega il boom degli un fallimento. oltre centomila iscritti alla D. Sarugia - Nevesport 31 luglio 1971 «Intanto bisogna precisare che Fisi, traguardo che per anni si

Programma per l’Australia . Programma per il Cile. Le tuglia di italiani alla caccia di vit- Il 27 luglio sono partiti da partenze avverranno in due torie e punti FIS. Da due anni MilanoLinate: Corradi, Carlo scaglioni il 4 e il 9 agosto via sono ritornate in auge anche le Demetz, Rolando Thöni Milanogi-Madrid-Rio-Buenos nevi di Portillo, predilette dai li- accompagnati dall'allenatore Aires-Santiago. Parteciperanno: beristi per i loro allenamenti su Vidi. Essi sono stati raggiunti da Gustav Thöni, Varallo, Stefani, piste adeguatamente lunghe e Eberardo e Helmut Schmalzl Filippa, Compagnoni Stricker nevi più simili a quelle invernali partiti da Milano-Linate il 28 accompagnati dagli allenatori rispetto alle nevi dei ghiacciai luglio. In Australia sono in Peccedi e Messner. Il program- estivi. Anche in Cile si sono programma le seguenti gare: 6 mma definitivo delle gare verrà ritrovati numerosi sciatori euro- agosto a Falls Creek - slalom; 9- comunicato in questi giorni pei con disputa di alcune gare 10 agosto a Thredbo - slalom dagli organizzatori. valevoli per il Kandahar delle An- gigante; 12-13 agosto a Thredbo de. (M.G.) - slalom e slalom gigante. Nevesport 31 luglio 1971

@I- D 9f– °f& Sciatori in gara in Australia e Cile Le gare estive

Helmuth Schmalzl vince il primo gigante Zwilling vince a Portillo il Kandahar in Australia delle Ande Falls Creeck 3 agosto 1971 - L'italiano Helmuth Portillo 11 agosto 1971 - Il forte austriaco Zwilling, Schmalzl ha vinto il gigante di Falls Creeck, prima vincitore dell’ultimo gigante di Coppa del Mondo, di una serie di gare che hanno visto la si è aggiudicato lo slalom gigante valevole per il partecipazione dui numerosi sciatori europei e Kandahar delle Ande precedendo il compagno di americani. Schmalzl ha battuto l'americano squadra Joseph Loidl e il sempre più sorprendente Kashiwa, lo svizzero Tresch e il tedesco spagnolo Ochoa. Al quarto posto il tedesco Hagn Heckelmiller. Al sesto posto si è classificato Carlo che precede due austriaci. Modesta prestazione del Demetz. vice-campione del mondo Werner Bleiner forse giunto a fine carriera.

Neureuther precede Rolando Thoeni a Falls Creek Thredbo: Tresch vince lo speciale, Falls Creek 6 agosto 1971 - Il tedesco Christian 5° Rolando Thoeni Neureuther ha vinto lo slalom gigante del Thredbo 13 agosto 1971 - Prima vittoria svizzera "Memorial Ross Milne" disputato a Falls Creek nella trasferta australiana. Vince il polivalente precedendo Rolando Thoeni e il connazionale Max Walter Tresch (vincitore della libera di St. Moritz Rieger. All'ottavo posto si è classificato Carlo in Coppa del Mondo) che precede il tedesco Lesch Demetz. e i due connazionali Frei e Jakober. Solo quinto Rolando Thoeni che batte comunque i due forti americani Kashiwa e Poulsen. Evanescenti i giovani francesi che piazzano il solo Bonnevie all’ottavo posto. Appena tre anni fa Augert, da giovane promessa come lo è ora Bonnevie, aveva iniziato vincendo in queste gare australiane la sua entusiasmante carriera. Il giorno precedente si era svolto uno slalom gigante vinto dal tedesco Neureuther che aveva approfittao della cadiìura di Tresch vincitore della prima manche. Schmalz secondo a Thredbo, vince l’americano Poulsen Thredbo 11 agosto 1971 - L'americano Eric Poulsen si è aggiudicato lo slalom gigante della "Thredbo Cup" disputatosi nella omonima località. Continuano le buone prove di Helmuth Schmalzl che dopo la vittoria a Falls Creek è giunto secondo, al terzo posto il forte tedesco Neureuther e Si ritira Mauduit e passa professionista l'americano Hank Kashiwa. Solo quinto il primo Il francese Georges Mauduit, medaglia d’argento in svizzero Manfred Jakober. gigante a Portillo, reduce da una stagione difficile dopo una brutta frattura, si ritira dalla nazionale francese e passerà professionista nella prossima stagione. Lo ha comunicato a Denver l’ISRA, l’assciazione degli sciatori professionisti. Il francese ( 30 anni) disputerà le gare del circuito «pro».

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La discesa libera è il thrilling caduta libera » hanno tenuto alte giovani queste gare. Invece della neve, è qualcosa che asso- le sorti del nostro discesismo, più fanno soltanto slalom speciali o, miglia molto a un giallo scioc- di quanto abbiano fatto gli al più, dei giganti, ma giganti cante, è la gara che fa chiedere a artefici della curva, della molto tecnici, molto frenati ». chi non ha mai provato l'ebbrezza controcurva, delle serpentine. Se, l punto di vista di Cotelli è dell'alta velocità sugli sci: ma dunque, si pretende parlare di I condiviso dalla maggioranza come fanno a fermarsi? Discesa una tradizione italiana, bisogna delle persone da noi intervistate. libera, insomma: la cosa più pura riconoscere che essa esiste, Il solo Michele Stefani è contrario e più inebriante e più affa- piccola finché si vuole, proprio all'idea di far disputare gare di scinante che lo sci conservi anco- per quanto riguarda la discesa libera ai ragazzini di dodici- ra. Come se la passa in Italia? libera. Dalla considerazione alla tredici anni. Il dissenso di Quali problemi aleggia? Che domanda il passo è breve: perché Stefani, però, è soltanto appa- futuro le è riservato? Appunto a questa tradizione, che pur aveva rente. In realtà il nostro discesi- questi (e altri) interrogativi il sfornato — nel secolo scorSo – un sta è contrario all'eccessivo servizio si propone di rispondere. campione come Colò, non appare agonismo che aleggia nel mondo [...] Abbiamo sott'occhi una — almeno per il momento - in giovanile dello sci: « Far tabella che riassume i sei migliori grado di assicurare all'Italia un disputare gare ai giovanissimi è piazzamenti in tutti i Campionati match-winner? deleterio. Non sono ancora del Mondo, Olimpiadi e Concorsi Più discese coscienti di quello che fanno. Fis dal 1931 al 1936. In questa Vincono e si illudono, pericolo- tabella (maschile e femminile) per i ragazzi samente, di aver toccato il cielo sono registrati 42 volte nomi con un dito. Abbiamo i quindici- italiani, in questo rapporto: 17 Dice Mario Cotelli, il «braccio destro» di monsieur Vuarnet: sedicenni più forti del mondo, volte nelle due specialità dello eppure quasi tutti si perdono per slalom, 25 nella discesa. La «Saremmo certamente più forti in discesa libera, se i nostri strada. Non si dovrebbe parlare proporzione non cambia di di gare prima dei diciassette molto, nemmeno se si tien conto ragazzi disputassero fin da dei soli risultati compresi tra il 1956 (Cortina) e il '70 (Valgardena): 19 volte compaiono nomi di nostri atleti, 8 negli slalom, 11 in discesa. Le cifre parlano chiaro: negli avvenimenti presi in considerazione (i più importanti) la sola specialità della discesa ha riservato più piazzamenti per gli italiani, di quanto non abbiano fatto congiuntamente slalom speciale e gigante. Anche nei periodi più neri del discesismo italiano, eccezion fatta per i casi sporadici (leggi ), abbiamo avuto i nostri portacolori, come assieme, nei liberisti. Gli Alberti, i Monti, i Mahlknecht, i Mussner, i Milianti, le Demetz, le Riva, questi e altri specialisti della « 9f– °f I!¯#°!¯

anni ». Il discorso perché la velocità è bella e azzurro è in grado di battere di Stefani ci porta semplice. Lo sciatore nasce per la chiunque in gigante e in speciale. fuori dai temi che « libera», perché la libera è bella In discesa, invece, è sopravanzato ci siamo prefis- e semplice. Più tardi, quando le da molti, e non solo all'estero. sati: richiedereb- sue doti lo avranno indirizzato Eppure sono in molti a prono- be una trattazione all'agonismo, imparerà a sticare il taciturno altoatesino, in più lunga di quella complicare le cose e, come un prossimo futuro, protagonista proposta. Torniamo nel semina- fatalmente accade, dimenticherà anche in libera (pronostico facile, to. I giovanissimi gareggiano tra quello che senza maestri aveva stanti le anticipazioni america- loro: quasi sempre negli slalom; imparato. E' ancora Cotelli a ne). Cosa manca ora al liberista raramente o mai in discesa. parlare: «Quasi tutti i giovanis- Thöni? Escluso che sia la classe, Dovrebbero cimentarsi anche in simi che abbiamo sotto mano, si può parlare di una carenza di questa specialità? Rispondiamo vorrebbero fare della "libera”, forma mentis: Gustav, abituato con una constatazione: chiunque eppure è raro trovarne uno che dalle esigenze dello slalom a un abbia pratica con la neve, avrà abbia così, per naturale continuo attacco, non sa avuto modo di imbattersi in quei disposizione, le doti del liberista. aspettare. Vorrebbe attaccare mostri di valligiani, ragazzini alti Anni di gare tra i paletti degli anche in libera, forzare l'azione, un soldo di cacio, inesperti slalom hanno fatto disimparare condurre e non lasciarsi ancora nel camminare, ma vere l'arte. Noi, noi della Fisi, cerchia- condurre. Il che, fatalmente, lo «bombe» su due pezzi di legno. mo di spingere gli allenatori, i porta a strafare, a disunirsi, a Bene: avete visto come scendono, responsabili degli sci club, pasticciare. Per questo Thöni, senza paura, i pendii più scoscesi? Non riuscireste a fargli fare una curva nemmeno a tirar fuori l'uomo nero col sacco. Quei ragazzini rifiutano la curva con la stringente logica che contrad- distingue ogni bambino: perché fare le cose inutili? I bambini, in questo senso, sono gli interpreti perfetti del concetto che animava i pionieri dello sci. Il concetto, all'alba dei tempi, era questo: andiamo sulla montagna con gli sci sulle spalle, tocchiamo la cima e poi ci buttiamo a valle. Vince chi arriva prima, chi percorre la pista in minor tempo. Ma quale pista? Quella che ognuno liberamente si sceglie. asce allora il « liberista », e N lo sciatore – il valligiano, almeno; non quello « di scuola » — nasce liberista. In seguito, quando avrà sfogato appieno i Nella storia del discesismo Italiano spicca la figura di . Il suoi istinti per la velocità, cortinese si è sempre di mostrato un « liberista » capace di competere con i primi dieci specialisti mondiali dell'alta velocità, anche se la fortuna non l'ha imparerà anche a modulare le mai assistito troppo.  sue discese nel tecnicismo fantasioso delle serpentine. In seguito, dunque, imparerà a fare quanti insomma si occupano di finché non sarà tornato... le curve. Il concetto è verificabile giovanissimi, a preparare i ta- bambino, continuerà a vincere anche in città. Prendete un lenti di domani anche e soprat- solo gli slalom speciali e quei bambino e date gli una bicicletta: tutto per la discesa libera. Se giganti molto tecnici, ricchi di una volta trovato il giusto questi ragazzini devono gareg- porte e poveri di falsopiani. equilibrio, nessun futuro uomo giare, che gareggino anche in Lasciamo Thöni e torniamo ai che si rispetti collauderà le sue libera » ragazzini. Perché non gareggiano capacità in una gimkana. No: io uanto fin qui detto, può in libera con la stessa frequenza sarò Merckx e tu sarai Gimondi, e Q essere meglio illustrato da un con la quale si misurano negli via! volate mozzafiato. Ecco: esempio illustre: Gustav Thöni. Il slalom? Due le ragioni principali: l'uomo nasce per la velocità, «golden boy» del discesismo 1) la discesa libera è pericolosa; @I- D 9f– °f@

2) la discesa libera superflua e un pericolo in più. ne basta uno solo. Per il resto, un comporta pro- Abbiamo tutti presenti le semplice pendio, nemmeno blemi organiz- spettacolari cadute dei liberisti di molto lungo, sufficientemente zativi più com- oggi: perdono l'appoggio sugli sci largo per permettere «voli» plessi. e ne trovano uno nuovo nella senza ostacoli. Una buona tuta antiattrito che, da alleata «battitura». Niente di più. che era, si trasforma in un Aggiungiamo, dove è il caso, Pericolo nefasto bob, conducendo il mal- qualche porta direzionale. La capitato a paurose e lunghe sci- gara è bella che organizzata e più e non pericolo volate. Ma, se nelle gare per facilmente (non certo più difficil- «grandi» la tuta è ormai un'esi- mente) di un qualsiasi slalom. E Sul fattore pericolosità, sono tutti genza imprescindibile, nelle organizzata - quel che più conta - d'accordo: la discesa libera è di garette per bambini non porte- ovunque o quasi, perché, mentre gran lunga la disciplina sciistica rebbe davvero nessun vantaggio. per le piste da libere « serie » le più pericolosa. E' gettandosi a Un pericolo in meno, per una località adatte sono poche, si capofitto da un punto di partenza contano sulle dita di una mano a uno di arrivo che si corre il gara non pericolosa. quelle che non sarebbero - o sono rischio di rimetterci la vita. Tony Ovunque - in grado di organizzare una Mark, Ilio Colli, Giacinto gara per campioni in erba. Sertorelli, tanto per citare o quasi qualche nome conosciuto, sono Per quanto riguarda il fatto che Denaro: un'arma morti in discesa libera non in la libera comporta problemi a doppio taglio slalom: qui, al massimo, ci si organizzativi più complessi, rimette una gamba, si rimedia quanto detto sopra ha già in Più libere per i giovani: può un'ingessatura. Tuttavia, come parte smentito l'affermazione. bastare questo accorgimento ad afferma proprio il nipote di Due cronometristi: uno alla assicurare in un domani non «Cinto» Sertorelli, quello Stefano partenza e uno all'arrivo. Magari, molto lontano un nuovo Zeno Anzi che, risultati alla mano, se le due stazioni sono «a vista », Colò? Dice lo stesso Zeno Colò: appare il nostro liberista numero 1, « almeno il 90% degli incidenti che capitano a uno sciatore impegnato nella discesa, sono da attribuire a un suo errore, a un'imprudenza». E' già una considerevole «limitazione di pericolosità», non sufficiente comunque a frenare gli alti lai di mamme e papà, qualora si volesse far cimentare i loro figlioletti in una libera. Che il genitore-tipo italiano sia appren- sivo, è assodato; nessuno, tutta- via, si sentirebbe di criticarlo, se le libere da far disputare ai giovanissimi ricalcassero quelle che siamo abituati a veder combattute da atleti nel pieno delle loro capacità fisiche. questo proposito, Cotelli A parla di «discese non superiori al minuto; anche meno». Noi aggiungiamo: pendii non particolarmente ripidi, tali da assicurare una velocità appena superiore a quella di uno slalom gigante. E, inoltre, sci Carlo Senoner (a sinistra) e Ivo Mahlknecht: il primo, in conclusione di carriera, normali, niente equipaggiamento ha regalato all'Italia un titolo mondiale di slalom; il secondo occupa monstre. Il casco, quello sì. La attualmente il posto di allenatore della nazionale giovanile. « Quando mi tuta, quella no. Rappresen- trovavo in plena velocità, superando al volo le cunette sul filo dei 120 chilometri orari - dice Senoner - provavo, ogni volta, una soddisfazione cosi terebbe soltanto una spesa grande che neppure il titolo mondiale ha saputo darmi». 

9f– °f I!¯#°!¯ «Vedo che oggi Discesa sato una crisi di specializzazione manca la passione. è realtà innegabile. Trascorso il Anche se avessero per lo slalom secolo scorso, nel quale un le possibilità, molti campione era campione in tutte giovani non si de- Il rischio c'è, e grande. La domanda è la seguente: vale la le discipline o quasi (una volta lo dicherebbero alla stesso atleta era capace di libera». Chiediamo al campione pena di affrontarlo, magari fin da giovanissimi? Se la libera fosse conquistare medaglie d'oro nelle se questo « calo» di ardimento prove in verticale e in quelle dal può essere imputato alle più facili una disciplina fine a se stessa e a volere essere realistici, la trampolino), siamo arrivati ai condizioni di benessere dello giorni nostri con un numero di sciatore moder-no. « Si e no - risposta, sebbene a malincuore, sarebbe: no. Il fatto è che la di- eclettici sempre più assottigliato. risponde l'abetonese - Se io avessi Ma non tanto. Ricordiamo, senza potuto ottenere dallo sci i scesa si armonizza perfettamente con le altre prove dello sci alpino, bisogno di consultare tabelle, vantaggi economici che i nostri Tony Sailer, Jean Claude Killy, ragazzi hanno oggi, certamente delle quali è addirittura il presupposto fondamentale. Dice Guy Périllat, Karl Schranz, Egon avrei reso di più. Il denaro mi Zimmerman, Heini Messner, sarebbe servito di sprone. Mi Cotelli: « La preparazione alla Dumeng Giovanoli, Bill Kidd e, pagano per quello che faccio, discesa migliora anche nello dunque è giusto che lo faccia slalom ». Conferma Colò: «Io ero parzialmente, Carletto Senoner, meglio. Per altri, invece, il un buon slalomista, perché ero un Ivo Mahlknecht, Claudio De discorso è diverso: tanto ci buon discesista». Il parere degli Tassis e, domani, Gustav Thöni. guadagno lo stesso. Perché atleti: « La discesa è un ottimo Se dunque crisi c'è stata, è stata rischiare? ». Il discorso di Colò è allenamento per tutte le discipline crisi passeggera, imposta più che esatto: il denaro, a seconda dei » (Stefano Anzi). « Migliorando in altro dal livellamento dei valori casi, a seconda dei soggetti, può discesa mi propongo di migliorare medi, che non ha più permesso, rivelarsi un'efficace leva oppure anche negli slalom » (Michele con la facilità del secolo scorso, un altrettanto efficace freno. Stefani ). Zeno Colò precisa il l'assolo del grande campione. Giusto o sbagliato? Non è il caso concetto, enunciando una regola: Inoltre, se crisi c'è stata, è stata di fare moralismi alla Brundage, « E' più facile che un buon una crisi felicemente superata dal il grande vecchio che vorrebbe liberista diventi un ottimo dirompente successo della Coppa considerare lo sci alla stessa slalomista che viceversa ». E del Mondo, la competizione stregua dell'atletica leggera, Gustav Thöni, allora? E' la fatale dell'eclettico per eccellenza (tanto dimenticando quanta differenza eccezione che conferma la regola? è vero che la scorsa stagione l'ha corra tra una pista innevata e un In un certo senso. Per Thöni il vinta Thöni, bravo, talvolta anello di 400 metri. Lasciamo discorso è diverso. E' sì l'ecce- ottimo, in tutte e tre le discipline, perdere. La realtà è che lo zione, ma in senso assoluto. Il ma mattatore in nessuna). Se la sciatore, più di qualsiasi altro suo ragazzo ha, come precisava Vuar- specializzazione non rappresenta collega sportivo, impegna - se net quando Thöni non era ancora una forca caudina per l'avvenire non propria sacrifica - gran parte Thöni, le doti innate del grande della libera, una dura mazzata le della sua vita. E, tra gli sciatori, il atleta. Potrebbe, in parole povere, viene dalla televisione. Il futuro discesista rischia certamente più eccellere in qualsiasi sport. In lui dello sci è nella TV: capta e dello slalomista. Rischia grosso: nulla è da costruire, ma solo da diffonde e intanto crea un vasto nel migliore dei casi, rischia mesi adattare. La sua classe è tale da giro pubblicitario, che da solo e mesi di mancato o ridotto permettergli di imparare la tiene su tutta la grande baracca «rimborso spese». Nel peggiore, discesa. Ma Thöni è Thöni, per del «circo bianco». Bene, è può trovarsi finito come atleta e tutti gli altri - che come lui non innegabile che la discesa libera, mai incominciato come uomo, ad sono - il discorso valido resta televisivamente parlando, offre, affrontare la vita senza alcuna quello di Zeno Colò. rispetto allo slalom, uno spettacolo incompleto e - almeno specifica preparazione. Perché La «libera» lui, magari, gli anni che gli altri secondo logica - meno avvincen- normalmente dedicano allo domani te. Il discesista, per le studio, li ha consacrati intera- caratteristiche della sua prova, mente allo sci. Se poi non è Nemmeno lo slalomista, dunque, non è ripreso nell'interezza del ancora arrivato agli onori delle può trascurare la discesa. Non lo percorso. Molto spesso, se una cronache, chiude la carriera potrebbe neppure se imperasse caduta lo toglie di gara nella senza nemmeno quel gruzzoletto la, da qualcuno tanto auspicata, parte alta della pista, il pubblicitario che può garantirgli specializzazione. Specializzazio- telespettatore non ha nemmeno il una discreta conduzione dello ne. Esiste o non esiste? Esisterà? piacere di vederlo sfrecciare. avito alberghetto. C'è da Che avvenire, conseguentemente, Inoltre, a differenza degli slalom, meditarci. è riservato alla discesa libera? la libera si disputa in una sola Che lo sci alpino abbia attraver- prova, fatto questo che la pone in @I- D 9f– °f minoranza agli oc- chi degli assertori del thrilling. Eppure, nono- stante queste considerazioni, la discesa libera, indici di gradimento alla... mano, è, tra le tre prove dello sci alpino, quella che attira il maggior numero di aficionados. Tanti anni di prosperità Tanti anni di prosperità, dunque, alla discesa libera. Anche in Italia? Certo, anche in Italia, sebbene nella nostra penisola, ai problemi comuni a tutte le nazioni della cerchia alpina, altri se ne aggiungano. Tra tutti, quelli delle piste. Abbiamo già visto che quasi tutte le stazioni di sport invernali sarebbero in grado di organizzare una libera per giovanissimi. Quante sono quelle Stefano Anzi è il liberista azzurro che la scorsa stagione ha colto il risultato con le carte in regola per più significativo, vincendo la discesa di Sugarloaf, valida per la Coppa del organizzarne una sul serio? Mondo. L'atleta, a detta dei tecnici, non ha ancora espresso appieno tutte le Quante piste omologate esistono sue possibilità. « Sbaglio ancora troppo nelle curve - dice lo stesso Stefano. — in Italia? Non poche, ma Freno troppo, rallento quando dovrel lasciar correre gli sci». Il difetto di Anzi è nemmeno molte. Potrebbero soprattutto di natura psicologica: mancanza di determinazione. Una volta acquistata la pienezza del suol mezzi tecnici, l'atleta di Bormio avrà certamente essere di più, ma basterebbe che più fiducia in se stesso. Fin da bambino ho sempre sognato la discesa. Le quelle già esistenti funzionassero altre discipline le ho trascurate. Forse è stato uno sbaglio»,  sempre come dovrebbero. Sarebbe già un gran cosa. Invece, hanno interesse a sopportare sta. Dice Cotelli: «Quest'anno la più parte delle località gravami finanziari per allestire abbiamo svolto la preparazione, trascurano la preparazione dei gare di discesa libera. Non hanno curando più che in passato la tracciati per la libera. Questi interesse, perché non hanno il discesa libera ». Conferma Anzi: costano enormemente più dei tornaconto. All'estero il discorso « Il lavoro che abbiamo fatto in percorsi degli slalom, che si è diverso. A parte le sovvenzioni Cile mi rende ottimista». Dice possono, condizioni di pendii e di statali, i responsabili turistici Stefani: «Mi sento migliorato ». neve permettendo, allestire nel possono contare sulla forza Dagli atleti già sulla breccia giro di pochi giorni, talvolta uno penetrativa della televisione: possiamo allora legittimamente solo. Una pista per libera, invece, «Spendiamo, si; ma la pubblicità attenderci sostanziali progressi. E è economicamente gravosa: ci ripaga delle spese ». In Italia, dagli atleti di domani? La richiede sistema. zioni durature e stante l'assenteismo dell'organo risposta è nelle note che difficili, lavori di sterramento, di di informazione, non ci sentiamo precedono. Se quanto auspicato ampliamento, di sbancamento, di di buttare la croce addosso agli verrà attuato, certamente, e abbattimento di alberi. Talvolta organizzatori. Domani, probabil- anche a breve scadenza, il si assiste a clamorosi bracci di mente, le cose cambieranno discesismo italiano avrà il suo se. ferro con la benemerita « Italia anche da noi. Soprattutto se il condo Colò, e anche il terzo. In Nostra, giustamente preoccupata bianco e nero dell'immagine del caso contrario, dovremo ancora della tutela del nostro – misero - video assumerà finalmente il affidarci al caso, nella speranza patrimonio boschivo. A chi vive tanto auspicato cromatismo. che le valli italiane ci possano nel mondo della neve, sono regalare un altro talento naturale arcinote le spese sostenute da Ci sarà un come Thöni. San Gennaro, facci Cortina per riottenere l'omolo- nuovo Colò? la grazia. Amen! gazione della sua pista più famosa: quella olimpica delle Avremo un nuovo Colò? La Tofane. Le stazioni sciistiche non risposta è moderatamente ottimi- M. Marconi - Nevesport 31 luglio 1971