Comici Italiani
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FRANCESCO BARTOLI NOTIZIE ISTORICHE DE’ COMICI ITALIANI precedute dal FOGLIO CHE SERVE DI PROSPETTO ALL’OPERA NOTIZIE ISTORICHE DE’ COMICI PIÙ RINOMATI ITALIANI A cura di Giovanna Sparacello Introduzione di Franco Vazzoler Trascrizione di Maurizio Melai « Les savoirs des acteurs italiens » Collection numérique dirigée par Andrea Fabiano réalisée dans le cadre du programme interdisciplinaire « Histoire des Savoirs » 2 – Giovanna Sparacello Questo lavoro è realizzato nell’ambito di una collaborazione tra l’I.R.P.M.F. e l’Università degli Studi di Genova. Giovanna Sparacello ha collaborato grazie ad un assegno di ricerca d’Ateneo dell’Università degli Studi di Genova (2007/2008– 2008/2009). © IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano Francesco Bartoli – 3 Indice Introduzione. Primi appunti e indicazioni provvisorie per uno studio delle Notizie istoriche, di Franco Vazzoler . .5 Nota al testo . .15 Lista dei collaboratori . .16 Lista delle abbreviazioni . .17 Foglio . .21 Indice alfabetico . .25 Notizie istoriche de’ comici italiani . .33 © IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano 4 – Giovanna Sparacello © IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano Francesco Bartoli – 5 FRANCO VAZZOLER Primi appunti e indicazioni provvisorie per uno studio delle Notizie istoriche. Accettisi intanto dal Leggitore discreto il mio buon desiderio di provedere l’Italia d’un’opera erudita, curiosa, piacevole, e certamente affatto nuova. (L’Autore a chi legge) 1. Nella lenta nascita di una storiografi a teatrale, le Notizie del Bartoli occupano un posto del tutto particolare. A differenza delle sistemazioni primo–settecentesche di Maffei e Riccoboni1, l’opera di Bartoli è la prima a porre al centro dell’attenzione gli attori e non gli autori, mentre la sua organizzazione per biografi e, ordinate alfabeticamente, costituirà il modello dei Comici italiani di Luigi Rasi. Del suo autore – che è stato libraio, autore di opere di erudizione artistica, drammaturgo ed attore egli stesso – ci hanno lasciato un vivace ritrat- to (a tratti ironico e quasi caricaturale: il «fi losofo» che vive della passione dei libri, «niente chiedendo per se e niente badando alle sue scarpe rotte e alle sue calze infangate») le Memorie inutili di Carlo Gozzi, opera in cui, da un certo momento in poi, è anche uno dei personaggi di maggior rilievo 2: [...] buona persona, e che prima di fare il Comico, aveva fatto il libraio. Quell’arte aveva lasciato in lui una spezie di fanatismo letterario. Leggeva tutto il giorno, e tutta notte, e scriveva de’ grossi volumi da porre alle stampe, co’ quali, diceva egli, s’essere certo di fare un grosso guadagno e delle investite, per sé ed eredi3. Può essere questo un buon punto di partenza per inrodurci alle Notizie istoriche, in cui il «fanatismo letterario» e la «letteraria perniciosa sterile fi ssazione» hanno dato i loro frutti, 1 Un utile profi lo della storiografi a teatrale settecentesca è quello tracciato, nel relativo capitolo, da F. ARATO in La storiografi a letteraria nel Settecento italiano, Pisa, ETS, 2002, pp. 365–425. Per un più generale inquadramento delle problematiche anche europee si v. R. TESSARI, Teatro e spettacolo nel Settecento, Bari, Laterza, 1995. 2 Su Bartoli – oltre alla voce autobiografi ca nelle Notizie ed al relativo commento – si vedano (con relative bibliografi e) le voci in Enc. Spett., I, coll. 1604–6 (a c. di A. Casella e C. E. Tanfani) e in DBI, vol. 6, 1964, pp. 573– 575 (A. Zapperi), il saggio introduttivo di Claudio Mutini all’unica, parziale (antologica), riproposta editoriale delle Notizie, a c. di R. Mutini (Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma 1976) e la monografi a di R. MILAN, Arte e teatro nell’Italia del Settecento, Minelliana, Rovigo, 1990, che fa riferimento a nuovi documenti. Per quanto riguarda il rapporto con Gozzi (ai tempi della militanza nella compagnia di Sacchi) va detto che documenti interessanti si attendono dai materiali venuti recentemente alla luce, grazie a Fabio Soldini, nell’archivio familiare e oggi acquisiti dalla Biblioteca Marciana di Venezia, per cui v. intanto in catalogo della mostra Carlo Gozzi 1720–1806. Stravaganze sceniche, letterarie battaglie, a c. di F. Soldini, Venezia, Marsilio, 2006. Lettere di Bartoli si trovano presso l’ Accademia dei Concordi di Rovigo. 3 GOZZI, Memorie inutili, vol. II, p. 478. © IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano 6 – Giovanna Sparacello grazie alla copiosa documentazione su cui si basano, raccolta sui libri e restituita col puntiglio del bibliofi lo: come vedremo, indicazioni precise dei titoli, indicazione degli stampatori e del- le varie edizioni di cui è a conoscenza, descrizione dei paratesti e delle illustrazioni, correzio- ne degli errori presenti in altri autori (abbastanza cospicue quelle alla Drammaturgia di Leone Allacci), ampie citazioni di epigrafi e poesie dedicate agli attori soprattutto del passato. Opera di orgogliosa erudizione, rivolta ai dilettanti ed ai professionisti di teatro, che si propone al culmine di una storia iniziata «col fi orire delle famose compagnie de’ Gelosi e de’ Confi denti», per dimostrare i progressi fatti dalla professione fi no ai suoi tempi. Progressi che dovrebbero trovare il loro coronamento in quest’opera che si basa sul presupposto che «il vero comico» deve «aver prima imparato per lo meno la Grammatica, la Rettorica» e «saper alcun poco scrivere in Poesia», perché «un commediante che desideri di far con onore il suo mestiere» deve essere in grado lui stesso di produrre quelle «cose spettanti al Retorico e al Poeta» (come Ragionamenti, Dialoghi, Prologhi e Licenze), fi no divenire lui stesso «idoneo a saper scrivere una intera Rappresentazione», È quanto Bartoli scrive, annunciando il proposito di pubblicare un’opera sulla vita dei Comici nel Foglio d’Avviso, un opuscolo di sedici pagine stampato a Piacenza nel 1781 con l’intenzione di trovare sottoscrittori4. L’esistenza di questo Foglio, oltre a testimoniare della rapidità con cui fu realizzata5, consente di capire meglio, insieme con quello ch’egli dice nella voce autobiografi ca delle stes- se Notizie istoriche6, da quali presupposti si fosse mosso: l’idea di imitare l’Abecedario pittorico del Padre Antonio Pellegrino Orlandi e i Dizionari di Lacombe e di Ladvocat; la prima intenzione di scriverla in ottave (forse tracce ne rimangono nei versi bartoliani, appunto ottave a rima alternata con l’aggiunta un distico a rima baciata, inserite qua e là nelle biografi e) testimonia di un’ambizione non solo erudita, ma letteraria. Che è anche ambizione editoriale. Il progetto, poi naufragato sotto questo aspetto, era di arricchirla con ritratti incisi in rame dei comici (prevedeva la collaborazione degli attori che dovevano mandare a loro spese i ritratti, i loro componimenti e componimenti poetici scritti in loro onore)7; in alcuni casi rimane traccia di questa intenzione nel testo, come quando segnala la presenza di quello di Isabella Andreini, inciso dal Sadeler. Il problema delle fonti è di grande importanza soprattutto per gli attori del passato (affi ancata dalla tradizione orale, come nel caso delle notizie su Florindo De’ Maccheroni raccolte da Agostino Fiorilli, o quelle fornite da Atanasio Zannoni su Orsola Cecchini). Per gli attori contemporanei Bartoli continua ad essere aggiornato sulle novità del mercato librario e dell’editoria teatrale: nutrito è il numero degli autori contemporanei, dalle Rime di Leopoldo Maria Scherli, L’attore in scena di Gianvito Manfredi, all’anonimo La scena illustrata, 4 Piacenza, Bellicci Salvoni, 1781. Una copia è conservata presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. 5 È probabile che, pur portando la data 1781–82, i due volumi siano usciti nel secondo anno indicato. 6 Dove giustifi ca l’aver introdotto nei biografati anche se stesso («come Comico fra’ Comici») con l’esempio del Vasari e dello Zanotti. 7 Probabile la suggestione dei rami della Pasquali goldoniana. Sulla ritrattistica degli attori, in Italia arretrata rispetto a paesi europei come Francia e Inghilterra, cfr. M. I. ALIVERTI, La naissance de l’acteur moderne. L’acteur et son portrait au XVIIIe siècle, Paris, Gallimard, 1998. Della stessa studiosa v. anche, per quanto riguarda l’altro aspetto messo in campo da Bartoli, quello delle poesie celebrative dell’arte degli attori, Poesia fuggitiva sugli attori nell’età di Voltaire, Roma, Bulzoni, 1992. © IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano Francesco Bartoli – 7 ai Teatri antichi e moderni di Maffei, oltre ai testi teatrali; tuttavia prevalgono le informazioni dirette, dalla propria testimonianza, innanzitutto, a quelle di Ferdinando Colombo, che gli dà notizie sulle proprie opere «di carattere serio e romanzesco» – probabilmente è fra quelli che hanno risposto alla sollecitazione dell’Avviso – e di Antonio Gaetta, particolarmente interes- sante per la sua professione: ha settant’anni quando il Bartoli scrive ed è il «portinaro» della compagnia di Francesco Paganini8, dopo esserlo stato in quella del padre Onofrio. D’altra parte, la collaborazione degli stessi attori viventi (il Bartoli rivolgeva anche ai futuri lettori e sottoscrittori perché gli suggerissero anche altri nomi da inserire) era già espressamente richiesta nel Foglio. Il testo citato più antico è del Lasca: il Canto di Zanni e Magnifi chi, parzalmente tra- scritto nel Ragionamento ingenuo di Gozzi9 (che l’aveva