del l', allestito al Regio nella serata celebrativa tenutasi il14 febbraio 1901 , fu lei la prescel­ ta per onorare la memoria di Verdi, appena scomparso. Passarono due anni eZazà ritornò aTorino , ma al Vittorio Emanuele. Fu nuovamente la protago­ nista atrionfare, in questo caso la napoletana Emma Carelli, colei che, più di qualunque altra can­ tante, per vocazione ecaratteristiche, raccolse l'eredità della Bellincioni, diventando asua volta la primadonna verista per eccellenza. Nel 1903, all 'epoca del debutto torinese, la CareIli era già da quattro anni moglie di Walter Mocchi, uomo politico di estrema sinistra. Un matrimonio che lecreò difficoltà nell'ottenere scritture sulle scene italiane, ma che non le impedì di apparire più volte alla Scala con Toscanini , con un successo che le aprì le porte di molti teatri stranieri , primi fra tutti quelli sudamerican i. Anche a Torino l'ostracismo nei suoi confronti si fece sentire, costringendola ad una sola, sporadica e tardiva, apparizione al Regio (lris di Mascagni, nel 1909).1 torinesi, però, avevano già avuto la fortuna di applaudirla al Vittorio Emanuele nel 1903, intre "cavallidi battaglia" colti nel suo periodo migliore: Fedora, Santuzza e, come s'è detto, Zazà Una Zaz àsicuramente diversa da que lla inprecedenza proposta da Rosina Storchio, meno sottil­ mente costru ila, di grande effetto, ma senza intemperanzené volgarità. Si ritorna invecea parlare di artiste di portata storica facendo cenno, infine, a Cesira Ferrani e Maria Farneti. A Cesira Zanazzio , in arte Ferrani, torinese cresciuta alla scuola della Fricci con sp iccata altitud ine per il genere fyrique , musica di GiacomoPuccini. francese e per le tinte crepuscolari della Milano, Ricordi, 1893. Prima rappresentazio­ commedia borghese, il desti no riservò il ne:Torino, , 10 Febbraio1893. privilegio(meritato) di essere, nel massimo (ASTR, Fondo Testa 887) teatro della sua città, la prima Manon Cesira Ferrani , prima interprete assoluta del Lescaut (1893) e Mimì pucciniana (1896, personaggio di Manon Lescaut nell'opera con ripresa nel 1898). Se parte delle carat­ omon ima di , rappresentata te rist iche de lla Ferrani si ritroveranno in al Teatro Reg iodi Torino i1 1°Febbraio1893. una Storchio, laforlivese Maria Farneti, di Fotog rafia dei fratelli Lovazzano di Torino, quattord ici anni piùgiovane, è da annove­ condedica aGiulioRicordi. (ASTR) rarsi comeuno dei più luminosi esemp i di belcanto verista, per correttezza d'emissio­ Paginaafronte: ne, purezza di linea di canto , accuratezza GiacomoPuccini inuna fotografia con dedica del frasegg io , il tutto al servizio di aGiulioRicordi, maggio1893. (Milano, ArchivioStoricoRicordi) un'espressi vità tantointensa quanto sobria. ETorino fu fondamentalenell'awiarlaverso Arturo Toscan ini, direttore della prima rap­ una grande carr iera, tra iI 1900 e iI 1904: presentazione asso luta della Bohème di Desdemona de ll'Ofello di Verdi, Ricke in 0 GiacomoPuccini alTeatroRegiodi Torino,1 Germania di Franchetti , Tasca, Mirandol ina febbraio 1896. (ASTR) nell 'omon ima opera di Antonio Lozzi e, soprattutto, fris, della quale fu protagon ista in ben treed izioni successive che offrirono

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