CSV FC ­ ASSIPROV Martedì, 25 luglio 2017 CSV FC ­ ASSIPROV Martedì, 25 luglio 2017

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25/07/2017 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) 1 25/07/2017 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 25/07/2017 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile

24/07/2017 Cesena Today Temporali, raffiche di vento e mare mosso: nuova allerta meteo 4 24/07/2017 Forli Today Gran finale per i "Mercoledì del Cuore": bistrot, balli, musica e... 5 24/07/2017 Forli Today Incendio sopra Galeata, brucia il bosco nei pressi dell' Abbazia di Sant'... 7 25/07/2017 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 44 Bosco in fiamme vicino a Sant' Ellero 8 csv e scenario locale

25/07/2017 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 3 Nasce la Consulta della legalità Designati i 9 membri in carica 9 25/07/2017 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 33 I funerali dell' ex maestra 11 25/07/2017 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 42 Monitoraggio sui migranti che rimangono qui 12 25/07/2017 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 45 Volontari internazionali al lavoro nel Parco 13 24/07/2017 Forli Today Fiamme al nuovo centro di accoglienza straordinario: indaga la Polizia 14 volontariato

25/07/2017 Avvenire Pagina 2 Lo Ius culturae visto dalla scuola: l' Italia è meglio di... 15 25/07/2017 Avvenire Pagina 11 MASSIMILIANO CASTELLANI Wafo e quel pallone solidale 17 25/07/2017 Avvenire Pagina 16 ANDREA GIACOBINO «Etica e persona al centro per un' impresa di successo» 19 25/07/2017 Corriere della Sera Pagina 4 Rossella Verga Pd, per Gori l' investitura è rinviataa settembre 21 25/07/2017 Corriere della Sera Pagina 17 Matteo Persivale La scelta di Lucy: la maestra d' ironia insegnerà scienze ai... 23 25/07/2017 Corriere della Sera Pagina 35 di Elisabetta Soglio Addio a Bianchi l'«Africano» anima delle Acli 25 25/07/2017 Italia Oggi Pagina 29 Immobili, ok al bando 27 25/07/2017 La Repubblica Pagina 4 "Pochi uomini e sotto stress ci sostengono i volontari" 28 25 luglio 2017 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 1 25 luglio 2017 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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ambiente e protezione civile

Temporali, raffiche di vento e mare mosso: nuova allerta meteo "I fenomeni sono previsti in successiva rapida attenuazione con intensità sotto soglia", viene specificato

In attesa dell' arrivo dei temporali , la Protezione Civile dell' Emilia Romagna ha diramato una nuova allerta meteo "gialla" (ex fase d' attenzione) per " per vento e stato del mare". Nell' avviso viene specificato che sono attese condizioni di "mare molto mosso al largo (altezza dell' onda tra 1.8 e 2,5 metri) e venti da nord­est sulla costa nelle prime 2­3 ore della giornata di martedì, con intensità attorno a 25 nodi (45 chilometri orari circa). I fenomeni sono previsti in successiva rapida attenuazione con intensità sotto soglia". Per quanto concerne i temporali oggetto dell' allerta diramata domenica, specifica la Protezione Civile, "potranno proseguire, relativamente al settore orientale, oltre la mezzanotte con alta probabilità, ma con altrettanto alta probabilità potranno essere in attenuazione ed esaurirsi nelle successive 2­3 ore". Approfondimenti Vento forte, temporali e rischio grandine: allerta meteo della Protezione Civile 23 luglio 2017.

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ambiente e protezione civile

Gran finale per i "Mercoledì del Cuore": bistrot, balli, musica e F1 sotto le stelle

Dopo due mesi intensi e ricchi di emozioni, i "Mercoledì del Cuore" 2017 arrivano all' ultimo capitolo. Il bilancio finale è straordinario: anche quest' anno migliaia e migliaia di persone hanno popolato le piazze e le vie del centro, dimostrando l' affetto e la grande partecipazione che questa manifestazione sa sempre suscitare a Forlì. Il risultato è frutto del gioco di squadra degli oltre centocinquanta esercenti di Forlì nel Cuore che hanno messo a frutto idee, impegno e il proprio amore per il centro storico, al fine di creare quella speciale sinergia ­ fatta di musica, eventi, spettacoli, degustazioni e vetrine illuminate per gli acquisti ­ che continua a decretare il successo dei "Mercoledì del Cuore". Forlì nel Cuore si incontrerà con la Settimana del Buon Vivere per realizzare un video che racconterà l' anima della città attraverso i volti dei suoi protagonisti, noti o meno noti. Per girare la scena finale e scattare una grande foto­ ricordo, l' appuntamento è in Piazza Saffi dalle 19.30. Sono invitati a partecipare tutti i cittadini e gli esercenti, uniti in una sorta di flash­mob, per immortalare il legame che ci connette al cuore della città mercuriale. IL PROGRAMMA PIAZZA SAFFI . Sul palco principale, dalle 20.30, sale la Scuola di Danza Explodance con un' esibizione prorompente con cui presenteranno parte dei loro corsi per bambini, ragazzi e adulti. Ce n' è per tutti gli stili e tutte le età: hip hop, break dance, reggaeton, fusion e danza moderna, danza del ventre, zumba fitness e tanti altri generi. Successivamente, sullo stesso palco, si scatena il Gruppo Teatrale Qaos con "Non Voglio Mica la Luna!", uno dei loro spettacoli più famosi e apprezzati. Canzoni e gag si inseguono senza sosta, in questo divertissement teatral­musicale che racconta di uno strampalato convento di suore alle prese con tanta musica e ancora più guai. FORMULA UNO ­ Torna a Forlì anche la Rossa di Maranello: con un grande stand informativo sarà presente la Scuderia Ferrari Club Forlì, che porterà tante sorprese e due simulatori di gara per far provare al pubblico l' ebrezza di una corsa di Formula 1. Sempre in Piazza ci saranno le associazioni di volontariato come Avis, Croce Rossa e Wwf Forlì, con il suo contest fotografico dedicato alla natura. Presenti anche i produttori di Campagna Amica con il loro mercatino di prodotti agroalimentari a km0, freschi e genuini. FORLI' DALL' ALTO, MOSTRE E DELIZIE ­ Anche San Mercuriale spiccherà sui Mercoledì: il campanile aperto offrirà la vista mozzafiato di Forlì dall' alto, mentre nel chiostro verranno allestite le due conclusive mostre fotografiche a cura del Foto Cine Club di Forlì: "Sintesi" di Tiziana Catani e "Il momento" di Andrea

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 5 24 luglio 2017 Forli Today

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Severi, due racconti per immagini di quel viaggio intenso e poetico che è la vita. Non mancheranno tanti cocktail e buona musica anche presso gli esercenti della Piazza, come Ceccarelli, Saffi 25 e Paccagnella. Inoltre nel dehor di Eataly continuano le Gin&Tonic Night, mentre la Pizzeria Sole propone cocktails e pizza in piazza con la partecipazione di Modus Games e Velvet Cat. Per l' ultima volta, infine, sarà allestito l' info point di Forlì nel Cuore, con il set fotografico a cura di MyCicero e ArtImmagine dove scattare un selfie del cuore. Lì accanto, Toyota Yuko torna a raccontarci il fondamentale progetto di car sharing che propone anche a Forlì una mobilità intelligente e attenta all' ambiente. continua nella pagina successiva ==== E NON FINISCE QUI! 1 / 3 continua a leggere l' articolo Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Mezzi Pubblici Bici.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 6 24 luglio 2017 Forli Today

ambiente e protezione civile

Incendio sopra Galeata, brucia il bosco nei pressi dell' Abbazia di Sant' Ellero Un incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio di lunedì sopra l' abitato di Galeata, in val Bidente, esattamente in un tratto di bosco poco lontano dall' abbazia di Sant' Ellero.

Un incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio di lunedì sopra l' abitato di Galeata, in val Bidente, esattamente in un tratto di bosco poco lontano dall' abbazia di Sant' Ellero. Sul posto si sono precipitati i Vigili del Fuoco di Forlì e del distaccamento di Rocca San Casciano con cinque squadre, affiancati dal personale della squadra incendi boschivi, nonché l' elicottero del 115 decollato da Bologna, che si è rifornito a poche centinaia di metri, nel lago di Pianetto, per effettuare diversi lanci al fine di fronteggiare l' estensione delle lingue di fuoco, favorita anche dal vento. Presenti anche gli uomini della Protezione Civile, i Carabinieri Forestali ed il sindaco di Galeata, Elisa Deo. In serata i pompieri erano ancora al lavoro per spegnere gli ultimi focolai, prima di iniziari le operazioni di bonifica. Le cause sono ancora in fase d' accertamento. Incendio a Sant' Ellero, anche l' elicottero in volo (foto di Alessandra Salieri)

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 7 25 luglio 2017 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

ambiente e protezione civile

GALEATA INTERVENTO ANCHE CON L' ELICOTTERO PER DOMARE IL FUOCO Bosco in fiamme vicino a Sant' Ellero

ALCUNI ettari di bosco sono andati bruciati ieri pomeriggio a Galeata, a circa un chilometro dall' abbazia di Sant' Ellero. Le cause dell' incendio (foto Frasca) sono ancora da stabilire. L' allarme ai vigili del fuoco è stato dato alle 18.30. Il terreno dove le fiamme si sono sprigionate è conosciuto come podere Rivolto; nella zona si trova anche un' abitazione, messa in sicurezza grazie al lavoro dei vigili del fuoco. Le fiamme hanno divorato sia alberi d' alto fusto che molti pini. Sul posto è intervenuto anche un elicottero che, dall' alto, ha gettato acqua sulle piante. Al lavoro c' erano vigili del fuoco, personale della Protezione civile, carabinieri e carabinieri forestali. Sul posto anche il sindaco del paese, Elisa Deo.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 8 25 luglio 2017 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Nasce la Consulta della legalità Designati i 9 membri in carica Il decreto con le nomine è stato firmato giovedì scorso dal sindaco Davide Drei

FORLÌ ENRICO PASINI Passerà l' estate, poi finalmente si costituirà. A quasi un anno dalla sua istituzione formale con l' approvazione in consiglio comunale dell' ottobre scorso, e a sette mesi dall' avviso pubblico per la ricerca dei suoi componenti. E' la Consulta comunale sulla legalità, l' organismo voluto dalla Giunta come strumento di prevenzione e contrasto a comportamenti improntati all' illegalità nonché di informazione e della cultura della legalità attraverso il coinvolgimento delle realtà associative del territorio impegnate in tale ambito e dotate di Statuto che lo riconoscesse tra le proprie, precipue finalità. L' ufficialità La Consulta, che avrà sede nella Casa della Legalità recentemente inaugurata nell' area ex­Limonetti, e sarà in carica per tre anni, avrà 9 membri. Tutti nominati formalmente giovedì scorso con un decreto del sindaco Davide Drei che recepisce l' istruttoria condotta dall' Unità politiche giovanili sulle candidature pervenute a fine marzo. Lavoro concluso con una relazione redatta il 4 luglio scorso. Due bocciature Erano 11 le proposte pervenute per essere parte attiva dell' organismo e di queste non ne sono state accolte due: quella dell' Aics Forlì ­Cesena che aveva avanzato la candidatura della presidente provinciale Catia Gambadori e quella dell' Associazione Cattolica di Forlì­Bertinoro incarnata da Roberto Faggi. Motivo? «Si ritiene che l' ambito tematico della Consulta non sia strettamente riconducibile a quello d' azione delle suddette associazioni, per le quali è possibile apportare un significativo contributo negli spazi consultivi e partecipativi del Comune già attivi negli ambiti tematici esplicitamente richiamati negli statuti delle stesse». In extremis Accolta, invece, la candidatura dell' associazione "Il progresso delle idee", presieduta da Marco Dori, pur pervenuta oltre il termine del 15 marzo. Scadenza non perentoria, però, secondo l' Amministrazione. Anzi, lo stesso regolamento della Consulta apre all' invio di domande di partecipazione anche successivamente all' istituzione dello stesso organismo. Pertanto Dori sarà uno dei 9 membri individuati.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 9 25 luglio 2017 Pagina 3 Corriere di Romagna

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Gli altri sono: Eraldo Taioli (Legalità Bene Comune), Federica Guardigli (Libera Emilia­Romagna ­ Associazione nomi e numeri contro le mafie), Vanni Ravaglioli (Assistenti civici), Mauro Marconi (For.B), Simone Magnani (Con... tatto Onlus), Riccardo Tessarini (Associazione Mazziniana Circolo Forlì), Letizia Cremonini (Super Partes), Roberto Roccari (Ordine Avvo cati Forlì ­Cesena). L' ordine del giorno della prima riunione prevede la nomina di presidente e vice, poi partirà l' attività, propositiva ma non vincolante nei confronti della Giunta, orientata a formulare proposte operative, progetti e programmi da sottoporre all' Amministrazione relativi alle politiche sulla legalità e sulla cittadinanza responsabile; partecipare a momenti di confronto con altre Consulte, enti e organismi di partecipazione; produrre annualmente una relazione sulle sue attività al consiglio comunale; collaborare, nelle vesti di soggetto terzo e super partes, con l' Osservatorio sulla Legalità.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 10 25 luglio 2017 Pagina 33 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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I funerali dell' ex maestra

SAN PIERO IN BAGNO Si sono svolti ieri i funerali della ex maestra Giovanna Ricci, da tutti conosciuta come "Ricciotta". Dopo la celebrazione del rito funebre nella chiesa parrocchiale la salma è stata accompagnata al cimitero locale. All' età di 94 anni, ha lasciato il fratello Gilberto e uno stuolo di parenti, nipoti e pronipoti. L' ha ricordata con un manifesto di partecipazione anche l' Istituto scolastico comprensivo di Bagno di Romagna, come «stimata maestra di grande professionalità e di instancabile impegno, che per lunghi anni ha prestato la sua preziosa opera nelle scuole del nostro Comune». E l' ha ricordata l' associazione volontari ospedalieri (Avo) per «la vita spesa per gli altri» e perché «sei stata anche per noi una maestra».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 11 25 luglio 2017 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

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IL TAVOLO DELLA POVERTÀ Monitoraggio sui migranti che rimangono qui

NEI GIORNI scorsi si è tenuto in Comune un incontro del 'tavolo povertà' convocato sul tema difficile della cosiddetta accoglienza di secondo livello, ovvero della permanenza in città dei profughi che escono dalle strutture. Si tratta, in effetti, di un ulteriore aspetto da tenere presente quando si parla di emergenza umanitaria, pur sapendo che, in particolare in queste settimane di caldo intenso, sia l' Italia che Cesena sono alle prese con la gestione della prima fase dell' accoglienza. In questo momento nei sei comuni dell' Unione Valle del Savio sono aperte 24 case di accoglienza, di cui 21 nel Comune di Cesena; complessivamente queste strutture ospitano 260 persone (e a queste si aggiungono le due case di San Carlo e Macerone che sono gestite in rapporto diretto con la locale Prefettura dall' Associazione "Croce Oro"). «Sicuramente ­ dichiarano il sindaco Paolo Lucchi e l' assessore ai servizi per le persone Simona Benedetti ­ l' impegno sull' accoglienza è di grande attualità e di notevole complessità. Come da noi scritto all' Anci nei giorni scorsi, ad ormai sei anni ininterrotti da quando è iniziato, questo fenomeno inizia a presentare una serie di criticità che devono essere affrontate innanzitutto dal governo nazionale. Una di queste è rappresentata sicuramente da chi esce dalle strutture di accoglienza e, in alcuni casi anche senza riconoscimento di protezione internazionale, resta nelle nostre città, senza alcuna prospettiva. Ci servono strumenti giuridici e risorse economiche». Hanno preso parte all' incontro del 18 luglio la Caritas, l' Associazione San Vincenzo, il Centro di aiuto alla vita, la Croce Rossa, l' Asp Cesena Valle Savio e il centro sociale diurno "La marmotta rossa". Durante l' incontro i presenti hanno confermato la volontà di cercare di monitorare puntualmente il fenomeno di coloro che restano in città. «L' obiettivo del Comune e delle associazioni ­ aggiungono sindaco ed assessore ­ è quello di conoscere molto meglio queste persone, che non arrivano ai servizi comunali in quanto non residenti: non esiste modo più efficace, infatti, per mettere in piedi interventi che limitino le difficoltà di chi vive in strada e di quanti ne incrocino, per diverse ragioni, il destino. Certo, è dirimente innanzitutto capire quanto tempo ognuno di loro ha ancora a disposizione ­ e se ce lo hanno ­ per rimanere in questo paese. Per costruire percorsi di integrazione servono prospettive certe, tanto, impegno, pazienza. E la consapevolezza che non sempre i risultati arrivano».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 12 25 luglio 2017 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

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Volontari internazionali al lavoro nel Parco

E' IN CORSO nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, che si sviluppa anche in territorio di Bagno di Romagna, la terza sessione di volontariato. In questo periodo si svolge il momento della sessione organizzata in collaborazione con Youth Action for Peace (Yap). In particolare, in questi giorni sono operativi nel territorio protetto tre volontari estoni, due cechi, due italiani, un russo, uno spagnolo e un polacco. LA PRIMA settimana è stata dedicata alla pulizia e al monitoraggio dei sentieri. Sono stati raccolti vari sacchi di rifiuti e sono stati ripuliti da rovi ed erbacce i sentieri meno battuti dagli escursionisti. Poi è cominciata la seconda settimana il cui programma prevede nuovi itinerari e nuove mansioni, tra cui la cura della foresteria (orto, legna, opulizia dintorni, soffitta) condivisa e suddivisa, nell' arco delle due settimane di volontariato, con tirocinanti e ricercatori dell' ente Parco Nazionale. IL COORDINAMENTO è affidato alla cooperativa In Quiete, con l' ausilio del personale dell' ente stesso. I prossimi turni in programma sono quelli brevi, dedicati agli insetti, in calendario a fine luglio e quello lungo di agosto (posti esauriti per entrambi). C' è ancora disponibilità per il turno speciale dedicato all' organizzazione delle giornate per il censimento al bramito del cervo nobile, che avrà luogo dal 22 settembre al 1° ottobre. Spiega Luca Santini, presidente del Parco Nazionale: «Questi giovani generosi sono un piacere per gli occhi e poterli ospitare ci permette di dare un contributo alla costruzione di una piccola rete europea che tiene assieme valori e identità comuni all' insegna dell' amore per la natura». gi. mo.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 13 24 luglio 2017 Forli Today

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Fiamme al nuovo centro di accoglienza straordinario: indaga la Polizia Ad esser interessata dalle fiamme la struttura in via Ca' Mattioli

Fiamme lunedì mattina al nuovo centro di accoglienza straordinario di Forlì gestito dalla Croce Rossa Italia . Ad esser interessata dalle fiamme è stata la struttura in via Ca' Mattioli, nell' area alle spalle del centro commerciale Punta di Ferro, tra l' iper e il centro per l' autotrasporto. A prender fuoco, secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato del legname che si trovava accatastato fuori la depandance della casa. In quel momento vi era una sola persona all' interno, ma fortunatamente non ha subìto conseguenze fisiche. Il rogo è stato spento dai Vigili del Fuoco di Forlì. Le fiamme hanno causato dei danni ad una porta esterna e al tetto del ripostiglio. Per chiarire le cause sono intervenuti gli agenti della Volante della Questura di Corso Garibaldi. Le indagini sono in corso, ma al momento non sono stati trovati elementi tali da indicare la pista dolosa.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 14 25 luglio 2017 Pagina 2 Avvenire

volontariato

Lo Ius culturae visto dalla scuola: l' Italia è meglio di ciò che sembra

Scripta manent G entile direttore, il dibattito in corso sullo Ius culturae è penoso per due motivi: perché tanti danno fiato a motivazioni solo ideologiche e, secondo, perché non si tien conto della reale posta in gioco. Quando parliamo di stranieri nati in Italia a me vengono in mente gli studenti che ho avuto quest' anno ('E.De Nicola', Ragioneria di Sesto San Giovanni): la V S con un cinese (Zhou Yngtong) e un rumeno (Nandra): 2 stranieri in tutto su 17; la II BM con 3 rumeni (Dulgheru, Diaconescu, Bejenarje), 1 cinese (Chen), 3 latinoamericani (Mendez, Arana, Franco), 1 filippina (Like Dimailig), 2 egiziani (Kirollos e Hajar): 10 in tutto su 27; la IV R con 1 cinese (Hu), 1 egiziano (Neanàa), 2 marocchine (Mahi e Younes), 2 rumene (Bogoj, Agrijan), 1 filippino (Carandang): in tutto 7 su 20 studenti. La prima pseudo ragione che ho sentito dire sullo Ius culturae è che sarebbe un pastrocchio (M5S), che è intempestiva rispetto ad altre questioni più urgenti (Ncd): ah, non sarebbe urgente l' integrazione? È chiaro che si deve tener conto della complessità del problema e stabilire condizioni che permettano ai giovani figli degli stranieri di sentirsi sempre più 'italiani': la scuola lo fa già, ma è urgente che anche lo Stato approvi una buona legge che consolidi il senso di appartenenza della generazione degli stranieri nati in Italia. In questo modo si risponde ai tanti problemi di una società ­ detto con le parole del card. Scola ­ che assume il profilo di una società plurale, dell' intercultura e del meticciato. È necessario ragionare a partire dalla realtà senza ricatti elettorali e senza paure: la prima forma di 'integrazione' dei giovani stranieri nati in Italia è la stessa che adottiamo con i nostri ragazzi italiani: accoglierli e rispettarli nella loro alterità, far loro vivere un' esperienza 'umana' e di comunità. Se non si dà la cittadinanza (ma ora, qui!) sarebbe come far cadere nel vuoto tutta la lotta e la fatica quotidiana delle scuole. C' è nel nostro Paese un lavoro umile, sconosciuto a una certa classe politica, che vien prima di ogni 'provvedimento' o misura legislativa... nelle scuole, nelle parrocchie, nelle associazioni di volontariato. Bisogna dargli respiro e sostenerlo. Ogni politica di integrazione è destinata a fallire, scade nella radicalizzazione, se non si intercetta il bisogno 'umano' di appartenere a qualcosa, e l' appartenervi in modo affettivo e reale, di condurre i ragazzi alla stima di sé, come voluti, amati e scelti da «qualcuno». Questa è la cittadinanza! Già tra i ragazzi italiani è all' opera una grande 'distrazione' di massa che si traduce in estraneità, ricerca del branco e, nei più fragili, in solitudine e paura. Facciamo presto una

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 15 25 luglio 2017 Pagina 2 Avvenire

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legge, pur senza illusioni: l' integrazione reale la fa ogni giorno ognuno di noi. Questo Paese è molto meglio di quanto vuol far credere certa miopia politica. Pippo Emmolo.

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volontariato

Wafo e quel pallone solidale

L' ex calciatore camerunense al servizio dell' inclusione C' è una lingua universale che facilita e accelera il processo di "ius culturae" per uno straniero che approda nel nostro Paese, è la lingua del calcio. Idioma globale che conosce molto bene Alexandre Djomo Wafo, ex nazionale di quel Camerun anni '80 in cui giocavano i leggendari Nkono, il portierone idolo di Gigi Buffon e il bomber (allora unico professionista nel paese africano) Roger Milla, che al Mundial di Spagna dell' 82 sfidarono (uscendo indenni, 1­1) l' Italia campione del mondo di Enzo Bearzot. Wafo in Italia c' è arrivato passando dalla Germania «una breve esperienza calcistica nel 1997, poi ho chiuso la carriera qui al Ronco Briantino del caro amico presidente Fausto Colombo» e da laureato in Scienza dell' Educazione Etica, specializzazione in progettazione sociale e gestione delle organizzazioni non profit. Tesi: sul colore della pelle: "Rapporto culturale tra negri e bianchi". «Perché negri? è stata la prima domanda della commissione quando ho presentato il mio lavoro di tesi e io ho risposto: "negri e negroide" è lo stesso ceppo della popolazione di pelle scura, non è un termine offensivo. È offensivo invece se si ricorda la "tratta" dei negri, in quel caso c' è stata la completa perdita di valori della dignità umana». Wafo non crede solo nominalmente allo "ius culturae", perché dice convinto «è solo la forza della cultura che può aiutare un giovane africano ­ o un qualsiasi straniero che arrivi in Italia ­ a difendersi dalla violenza dell' ignoranza. È l' ignoranza che genera il razzismo e la paura per il "diverso"». Concetti che Wafo porta anche in campo, perché pri­ ma di tutto si sente un un educatore di calcio. Il primo a cercarlo una decina di anni fa è stato il grande "cuore Toro" Paolo Pulici («uomo che va ascoltato per i grandi valori che trasmette rappresenta il meglio del calcio, lo "ius sport" allo stato puro») ad allenare i giovani della Tritium, la società di Trezzo d' Adda e poi dopo aver preso la seconda laurea in Scienza dell' Educazione all' università di Bergamo si è iscritto al master promosso dalla Figc e dal Coni per conseguire il titolo di direttore sportivo. «Il mio compito è aiutare a crescere attraverso il calcio tutti i giovani con cui lavoro, specie quelli che sono vittime della "tratta" del pallone come Kean, un ragazzo di 16 anni del Camerun arrivato con il solito inganno del procuratore che promette mari e monti e poi si era ritrovato a dormire alla stazione, come un barbone». Kean per fortuna ora è stato adottato da una società fiorentina che ha fatto prima di tutto un investimento solidale. La democrazia calcistica è quella che ha permesso a un' intera squadra di migranti, «molti dei quali richiedenti asilo », di scendere in campo e di sfidare formazioni italiane e di vincere perfino il campionato di . È il caso della Koa Bosco del centro di accoglienza catanese del Cara Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 17 25 luglio 2017 Pagina 11 Avvenire

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Mineo. Ma la vera integrazione sta nelle rose miste, composte cioè da forze straniere e italiane unite in campo e spesso anche fuori, nella vita di tutti i giorni. Come accade all' Afro Napoli United. La società multietnica che milita in del patron Antonio Gargiulo che da tempo ha messo insieme ragazzi napoletani, africani e sudamericani. Da pochi giorni a questi ragazzi si è aggregato anche Diego Armando Maradona jr, il figlio del "Pibe de Oro", e la cosa ha suscitato il classico clamore. La stessa risonanza e curiosità che a Siracusa lo scorso Natale ha generato il ritorno in panchina di un allenatore con trascorsi in (Lugano e come il "Professore" Giuliano Sonzogni e il suo vice Feliciano Di Blasi che vanta trascorsi al Milan e al Real Madrid con Fabio Capello. Insieme hanno preso in mano una squadra di 22 ragazzi, tutti africani e l' hanno chiamata "Stella Maris". Nome più che simbolico di una formazione che rappresenta, in tutti i sensi, le circa 20mila anime in fuga sbarcate sulle coste siracusane nell' ultimo anno. A metterli assieme è stato un giornalista dell' Ussi (Unione stampa sportiva italiana), Prospero Dente. Il più anziano della Stella Maris ha trent' anni ed è il capitano, l' ugandese Mawa Abduraza. «In Uganda era laureato e qui da noi si è iscritto al corso serale per diplomarsi geometra». «Sforzatevi di parlare italiano, perché vi sarà utile d' ora in poi», urla mister Sonzogni che sa benissimo che la lingua universale del calcio è solo un primo passo verso l' inclusione. RIPRODUZIONE RISERVATA Storie.

MASSIMILIANO CASTELLANI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 18 25 luglio 2017 Pagina 16 Avvenire

volontariato

L' intervista. «Etica e persona al centro per un' impresa di successo»

Gaetano Maccaferri è uno dei più importanti imprenditori italiani. Da Bologna guida il gruppo Seci che fattura oltre un miliardo di euro ed è attivo in diversi settori, dalle energie rinnovabili al celebre sigaro Toscano. In lui la passione dell' impresa si associa a quella di un' etica e di una responsabilità di chi opera.

La sua famiglia è nell' imprenditoria da quasi 150 anni. C' è un filo conduttore che ha legato l' azione imprenditoriale del Gruppo Maccaferri? Fin dal 1879 le attività della mia famiglia si sono caratterizzate per un approccio che oggi si potrebbe definire 'glocal', per usare un termine che va di moda. Siamo partiti da Bologna e a Bologna sempre torneremo e siamo oggi, eppure siamo presenti commercialmente in più di 100 Paesi nel mondo, dove abbiamo anche quasi 60 stabilimenti. Oltre a questo approccio all' internazionalizzazione, un altro fattore importante è stata la forte propensione al reinvestimento per nuove iniziative di intrapresa, che è la ragione della diversificazione che ci ha sempre connotato.

Il suo gruppo ha da poco dato vita alla Fondazione Maccaferri. Quali gli obiettivi? La Fondazione, presieduta da mio fratello Massimo e fortemente legata alla nostra famiglia, è nata con l' obiettivo di contribuire alla creazione di valore collettivo operando primariamente a favore dell' integrazione sociale per migliorare l' inclusione, la partecipazione e l' equità sociale. L' attenzione è rivolta soprattutto ai bambini e ai giovani e in via prioritaria negli ambiti della formazione, ricerca scientifica, cultura e sport.

Quali sono i progetti già realizzati dalla Fondazione e quali quelli futuri? Quest' anno abbiamo sostenuto associazioni riconosciute a livello nazionale che, attraverso diverse discipline, si occupano di integrazione di bambini e ragazzi quali MUS­e, Mozart14, Fondazione ANT, Sport­Fund e Laboratorio 0246. Proprio quest' ultima è stata protagonista pochi giorni fa dell' inaugurazione del Parco Primo Sport alle porte di Bologna, concepito e costruito per sviluppare le prime esigenze di crescita senso­ motoria nei bambini da 0 a 6 anni. Abbiamo anche voluto mostrare la nostra vicinanza alle popolazioni terremotate del centro Italia, supportando la Fondazione Francesca Rava ­ Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 19 25 luglio 2017 Pagina 16 Avvenire

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N.P.H. Italia Onlus alla ricostruzione di una scuola a Cascia (PG), inaugurata a inizio giugno alla presenza delle istituzioni. Lì c' è una classe che porta il nome della Fondazione Maccaferri, la terza B.

Come si declina la responsabilità sociale d' impresa nella cultura? I modi sono molteplici, dalle sponsorizzazioni alla realizzazione di percorsi formativi. Per esempio sosteniamo alcuni corsi di nel campo dell' ingegneria ambientale, in modo da poter trovare i migliori talenti per le nostre aziende. Oppure, ancora, la collaborazione con lo IED di Roma per trovare nuovi modi di narrare il tabacco. Tra le tante iniziative alle quali ci siamo dedicati in questi anni mi piace ricordare il progetto HELP realizzato da Officine Maccaferri sull' isola di Mozia ( Trapani) per sensibilizzare l' opinione pubblica sull' inquinamento causato dai rifiuti di plastica nei mari e negli oceani. Oppure il sostegno alla città di Lucca per la candidatura UNESCO quale 'Città creativa della musica' e il restauro delle 'Pale della Madonna con Bambino e Santi' di Amico Aspertini a Lucca.

Quali i percorsi di valorizzazione dei lavoratori all' interno delle sue aziende? Il nostro gruppo si è sempre distino per una costante ricerca di valori ben definiti tra i suoi collaboratori. A partire dalla selezione. Abbiamo tre parole chiave: People, Enterpreneurship, Flexibility. People perché per noi la persona è al centro della nostra azione imprenditoriale. Entrepreneurship perché garantiamo autonomia a chi lavora con noi, con un approccio, appunto, imprenditoriale. Infine Flexibility perché chi lavora da noi deve essere flessibile e noi, forti della mostra diversificazione e internazionalizzazione, possiamo consentire cambi di ruolo, di settore e di paese, il tutto all' interno del percorso lavorativo. Poi abbiamo programmi specifici, come quelli di Officine Maccaferri, dove attraverso lo Young Engineer Programme abbiamo selezionato i migliori talenti appena usciti dalle università e oggi, dopo un percorso di accelerazione, sono diventati dei giovani ingegneri in giro per il mondo. Un investimento per il futuro: del resto 'Challenge our future' è uno dei nostri motti. RIPRODUZIONE RISERVATA.

ANDREA GIACOBINO

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 20 25 luglio 2017 Pagina 4 Corriere della Sera

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Regionali spunta Civati Pd, per Gori l' investitura è rinviataa settembre

Il primo obiettivo del centrosinistra in vista del voto per le regionali è «allargare il più possibile la coalizione», sulla base «non di formule astratte» ma di programmi. Ecco perché prima del nome dello sfidante di Roberto Maroni per il Pirellone, anche se il candidato in pectore c' è e si chiama Giorgio Gori, è opportuno lavorare su un progetto. Per le investiture ufficiali non c' è fretta («Siamo partiti per tempo») e neppure la decisione sulle primarie è così impellente. Ma ciò che non può attendere è la definizione del progetto che fisserà i contorni dello schieramento: occorre lavorare da subito per un programma di governo capace di attrarre tutte le energie sul campo a sinistra, nella consapevolezza di una situazione non semplicissima, visto che a Roma una coalizione non c' è. Primo step: per il 30 settembre è già stata fissata una conferenza programmatica, con tavoli di lavoro aperti al mondo produttivo e sociale, al terzo settore e al volontariato, ai sindacati e a tutti quelli che «hanno voglia di costruire un progetto per la Lombardia in discontinuità con Maroni e la Lega». Di tutto questo si è parlato al vertice del centrosinistra che si è tenuto ieri a Palazzo Pirelli sulle elezioni regionali in Lombardia previste nella primavera 2018. Al tavolo i rappresentanti lombardi del Pd, Mdp­Articolo 1, Campo progressista, Patto civico, Socialisti, Verdi e Italia dei Valori. «Abbiamo deciso di dare priorità al programma ­ spiega il segretario lombardo del Pd, Alessandro Alfieri ­ perché è quello che definirà il perimetro della coalizione, mentre sulle modalità di scelta del candidato presidente decideremo i primi di settembre». Non è escluso che lo schieramento di centrosinistra possa esprimere altri nomi accanto a quello del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Sulla rampa di lancio di eventuali primarie di coalizione potrebbe arrivare ad esempio Pippo Civati. Si parla anche di un' espressione del mondo radicale, Marco Cappato o Lorenzo Lipparini. Si valuterà e si deciderà a settembre. Per il momento si cerca l' unità sul progetto. «Non ci sono preclusioni sulle primarie ­ conferma Alfieri ­, ma ora ci dobbiamo concentrare sulla stesura del programma». «Il nodo delle primarie ­ prosegue il segretario del Partito democratico ­ non è stato sciolto, ma non sono emerse pregiudiziali». Soddisfatta anche la consigliera regionale Chiara Cremonesi, intervenuta al vertice in rappresentanza di Campo progressista, la formazione lanciata dall' ex sindaco Giuliano Pisapia. «La cosa che ci interessava di più era stringere sul programma e sulla

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 21 25 luglio 2017 Pagina 4 Corriere della Sera

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carta dei valori ­ riferisce ­. Su quello si è deciso di accelerare, mentre il nodo primarie è rimasto sullo sfondo ma senza pregiudiziali».

Rossella Verga

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 22 25 luglio 2017 Pagina 17 Corriere della Sera

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Via dal Financial Times La scelta di Lucy: la maestra d' ironia insegnerà scienze ai liceali di Londra

Se proprio non sono stati gli inglesi a inventare il senso dello humour, l' hanno sicuramente trasformato in un' arte e in uno stile di vita: ma anche per gli (altissimi) standard nazionali le rubriche della columnist del Financial Times , Lucy Kellaway , sono un miracolo di intelligenza e ironia. Specie in un mondo come quello degli affari che si prende ­ generalmente ­ molto sul serio. Non sorprende che Kellaway lasci il giornale dove ha lavorato attraverso un trentennio per andare a insegnare ­ non c' è ateneo prestigioso o scuola di giornalismo del mondo anglosassone che non la vorrebbe come docente o almeno visiting professor . Quello che sorprende, e molto, è che la giornalista che ha dato tante lezioni di intelligenza e di stile alla City ­ ha inventato il personaggio, esilarante, di un manager, Martin Lukes, caricatura spietata che è diventata anche protagonista di un romanzo di successo ­ non vada a Oxford o alla Columbia ma in una scuola secondaria di un quartiere popolare, a insegnare scienze. Kellaway è anche la fondatrice di una non profit, Now Teach, pensata esattamente per convincere professionisti di alto livello a diventare insegnanti (nel sistema scolastico della patria di Isaac Newton c' è una significativa carenza di insegnanti di scienze e matematica). Non è uno scherzo come quelli, micidiali, ai quali ha abituato i lettori ­ il suo Martin Lukes, che firmava una rubrica come se fosse una persona reale, a un certo punto smise di pubblicare. Riprese a farlo qualche settimana più tardi, ma dal carcere e in forma epistolare ­ dopo il crollo della Lehman, Kellaway aveva immaginato che Lukes fosse stato arrestato per insider trading (una battuta che fece ridere un po' meno delle altre il suo pubblico di trader in quei mesi complicati). Maestra d' ironia, la columnist è stata serissima nello spiegare la sua decisione: «Ho avuto il privilegio di fare uno dei lavori più interessanti del mondo del giornalismo per 32 anni, un lavoro che adoro, ma che non voglio fare per il resto della mia vita. L' insegnamento è importantissimo e ho il lusso di poter scegliere ­ ho scelto di accettare questa sfida. Mia madre era un' insegnante. Una delle mie figlie lo è. Ce l' abbiamo nel sangue, in famiglia: sono felicissima di aver fatto questa scelta».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 23 25 luglio 2017 Pagina 17 Corriere della Sera

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La consolazione per chi ammira il talento giornalistico di Kellaway è che non si tratta di un completo addio: «Scriverò un articolo al mese. Approfittando dei weekend, e delle vacanze estive». Secondo il direttore del FT , Lionel Barber, Kellaway ­ la sua rubrica «Dear Lucy» di risposte ai lettori è una delle più lette del giornale ­ è «una voce unica. Le voglio bene come amica e come giornalista, ha fatto un lavoro incredibile». Che una vincitrice del titolo di «Columnist of the year» della stampa britannica vada a insegnare, a 57 anni, al culmine di una carriera straordinaria, in una scuola non di lusso, perché le sembra giusto così, ha sorpreso i lettori. Non chi la conosce personalmente: e ammira la sua generosità prima ancora del suo humour .

Matteo Persivale

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 24 25 luglio 2017 Pagina 35 Corriere della Sera

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Aveva 77 anni Addio a Bianchi l'«Africano» anima delle Acli

Dalla sua Sesto San Giovanni, dalla casa mai abbandonata nella centrale piazza Petazzi dove oggi riceverà l' ultimo saluto nella chiesa di Santo Stefano, Giovanni Bianchi è stato protagonista di un pezzo di storia del mondo dei lavoratori, del cattolicesimo italiano, della politica del Paese. Senza mai apparire e con il suo approccio mite, ma determinato, Bianchi ha lasciato il segno in tanti. E tantissimi ieri, alla notizia della sua scomparsa a 77 anni , dopo una malattia affrontata accanto alla amatissima moglie Silvia e al figlio Davide, di cui era tanto orgoglioso, hanno voluto ricordarlo. Da Romano Prodi a Giorgio Napolitano per citarne due, mentre un' onda di affetto ha investito le Acli nazionali e quelle milanesi, associazione che aveva presieduto dal 1987 al 1994. Parla col cuore Paolo Petracca, presidente milanese delle Acli: «Abbiamo perduto il padre che ci eravamo scelto. Con lui sapevamo di fare sempre la cosa giusta». Una storia che davvero attraversa quella del Paese: docente di filosofia e storia nei licei e colto intellettuale, consigliere della Dc a Sesto dalla fine degli anni Sessanta, chiamato da Mino Martinazzoli a rifondare il partito dopo il disastro di Tangentopoli ripartendo dal Partito popolare, parlamentare e ancora fino all' ultimo attivo come presidente nazionale dei partigiani cristiani. In mezzo c' è di tutto: Bianchi citava a memoria Jacques Maritain ed era di casa a Monte Sole, perché Giuseppe Dossetti era sempre stato sua fonte di ispirazione e i circoli dossettiani li aveva fondati lui. Legatissimo al cardinale Carlo Maria Martini, con cui dialogava spesso, ebbe un fitto rapporto con il teologo padre Marie­Dominique Chenu, domenicano francese teorico della nouvelle théologie . Quella di Bianchi era una spiritualità profonda, ma spiegava ai suoi che il cattolicesimo va vissuto anche col corpo: per questo aveva guidato la marcia disarmata a Sarajevo ed era stato a Gerusalemme a chiedere la pace fra religioni. «In commissione Esteri mi chiamavano Giovanni l' Africano», diceva ridendo agli amici: già, perché le missioni più faticose, quelle nei luoghi più poveri e disagiati senza seguito di telecamere e giornalisti, le accettava tutte, convinto ogni volta di poter fare qualcosa di bene. Giovanni Bianchi era a suo modo un visionario: fu tra i primi a teorizzare la necessità per il mondo dell' associazionismo e del volontariato di fare rete comune, convocando la prima convenzione nazionale sull' associazionismo, embrione del Forum del Terzo settore, come sottolinea oggi il sottosegretario

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 25 25 luglio 2017 Pagina 35 Corriere della Sera

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Luigi Bobba, anche lui aclista e presidente anni dopo Bianchi. L' ex sindaco di Sesto Filippo Penati lo ricorda invece come «teorico della sestesità», perché forse non sapremo mai quanto sulla sua attenzione al mondo del lavoro e ai diritti dei lavoratori abbia influito il fatto di essere nato nella Stalingrado d' Italia, nella città delle fabbriche difese anche quando fu il momento di chiudere e riconvertire. Poi c' è il Bianchi scrittore di testi, una produzione vastissima che comprende anche qualche romanzo e le poesie, perché la poesia era la sua grande passione. Una vita intensa e un dolore grande: la perdita due anni fa della figlia Sara, sconfitta da una malattia a soli 45 anni, stimata collega giornalista e tanto amata dal padre con cui aveva un dialogo fittissimo anche sui temi della spiritualità. Un dolore portato con coraggio al fianco della moglie Silvia, davvero la donna della sua vita: un matrimonio fatto di reciproche attenzioni e complicità, di condivisione e tenerezza, proseguito così, solido e invincibile fino all' ultimo istante. Mano nella mano.

di Elisabetta Soglio

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 26 25 luglio 2017 Pagina 29 Italia Oggi

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Immobili, ok al bando

Online il progetto dell' Agenzia del demanio «Valore Paese­Cammini e Percorsi» per assegnare 43 immobili pubblici in concessione gratuita per nove anni a imprese, cooperative e associazioni costituite in prevalenza da under 40. Il progetto, sostenuto dal Mibact e dal Mit, ha l' obiettivo di promuovere il turismo lento attraverso il recupero di immobili pubblici sui percorsi ciclopedonali e sui tracciati storico­religiosi da trasformare in contenitori di attività e servizi per i viaggiatori. Si tratta della la prima volta che l' Agenzia utilizza lo strumento della concessione gratuita per sostenere l' imprenditoria giovanile e il terzo settore. Da ieri fino al prossimo 11/12, su www.agenziademanio.it si potrà scaricare il bando e tutta la documentazione riguardante i 30 immobili di proprietà statale. Prossimamente anche gli altri enti locali coinvolti pubblicheranno sui rispettivi siti istituzionali i bandi dei 13 beni di loro proprietà inseriti nell' iniziativa. Il bando di gara è stato definito tramite anche ad una consultazione pubblica che ha registrato l' interesse di oltre 25 mila persone.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 27 25 luglio 2017 Pagina 4 La Repubblica

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"Pochi uomini e sotto stress ci sostengono i volontari"

L' INTERVISTA / GIUSEPPE ROMANO, DIRIGENTE VVFF ROMA. «Così tanti roghi non li ricordo dall' estate 2007, un volume di lavoro enorme. E per ora la siccità non ha creato problemi alle squadre, ma quando l' acqua manca nelle città manca anche a noi». L' ingegner Giuseppe Romano è il direttore centrale per l' emergenza dei Vigili del fuoco. Dice: «Siamo in straordinario continuo dal 24 agosto 2016, crollo di Amatrice. Poi Ussita, Norcia, e Rigopiano. E in primavera gli incendi. Non so se il Paese se ne è accorto, ma i nostri uomini da un anno vivono sotto stress». Ingegnere, la pressione aumenta anche perché ormai intervenite solo voi. Terremoti, slavine, roghi. «E sui rischi chimici e nucleari. Abbiamo un modello collaudato: le colonne mobili regionali, in mezz' ora siamo su ogni luogo. La nuova legge sulla Protezione civile ha preso atto di questa realtà».

Avvertite l' indebolimento del Dipartimento della Protezione civile? «Il suo ruolo è stato ridimensionato sul piano dei Grandi eventi e dei poteri amministrativi. Questo fatto, però, non incide sull' intervento, solo sul pagamento delle nostre spese. Attendiamo mesi. E poi c' è troppa differenza regionale: quattro regioni toccate dai terremoti, quattro interventi diversi delle protezioni civili locali». I Vigili del fuoco hanno 28mila uomini, come nel 1941. «Siamo sotto pianta organica e abbiamo mezzi vecchi di 15 anni, ma oggi c' è un volontariato robusto che ci aiuta». ( c. z.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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