INDIVIDUAZIONE DI AREE a RISCHIO SINKHOLE: NUOVI CASI DI STUDIO NEL LAZIO MERIDIONALE Dr. Ssa Fabiana Scapola Tutor: Dr.Ssa Stef
INDIVIDUAZIONE DI AREE A RISCHIO SINKHOLE: NUOVI CASI DI STUDIO NEL LAZIO MERIDIONALE Dr. ssa Fabiana Scapola Tutor: Dr.ssa Stefania Nisio PREFAZIONE Nell’ultimo ventennio, si sono registrati, in aree di pianura italiane, fenomeni di sprofondamento naturale, che sono stati tempestivamente osservati, monitorando, in tal modo, la loro evoluzione ed effettuando una gran numero di indagini specifiche. Tali studi hanno portato all’individuazione dei meccanismi genetici che non coincidono con i classici schemi relativi ai processi carsici ma, a causa del notevole spessore della copertura sedimentaria, con fenomeni di erosione dal basso (deep piping): a tali fenomeni è stato dato il nome di piping sinkhole (sprofondamento improvviso connesso alla risalita di fluidi e all’erosione dal basso). Da tempo inoltre erano state osservate sul territorio italiano, anomale cavità o fosse subcircolari, prive di acqua, definite, dagli Autori forme crateriche o pseudo crateriche, di oscura genesi. Alcune si rilevano in aree vulcaniche e quindi attribuite in passato a fenomeni vulcanici (maar, o piccoli crateri) altre, presenti in aree pianeggianti nelle vicinanze di dorsali carbonatiche, attribuite a fenomeni carsici (doline alluvionali), altre ancora attribuite erroneamente a cavità antropiche (cave, anfiteatri romani, voragini dovute ad esplosioni etc.). Inoltre, distribuiti in molte regioni italiane, sono presenti molti laghetti di forma sub-circolare originatesi in epoca storica, di cui le modalità di formazione, la morfologia e il contesto geologico-strutturale potrebbero essere compatibili con fenomenologie di piping sinkhole. Tali laghetti presentano in genere diametro variabile da pochi metri al centinaio di metri e profondità fino ad un massimo di cinquanta metri. Su alcuni si narrano leggende che ne farebbero risalire l’origine ad un unico evento catastrofico.
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