R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO, DEI SAPERI E DEI TALENTI SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO C.R.S.E.C. LE/43 - -

LE RISORSE CULTURALI DEL TERRITORIO DI -

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R E G I O N E P U G L I A AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO, DEI SAPERI E DEI TALENTI SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO C.R.S.E.C. LE/43 Via Pietro Refolo, 20 M A G L I E

Responsabile: Primaldo De Luca

Operatori del C.R.S.E.C. LE/43 impegnati nel progetto:

De Giorgi Pierpaolo De Iaco Maria Grazia De Mitri Lucia My Fabiana Scoletta Maria Grazia Toma Selene

Coordinamento editoriale, impaginazione a cura degli Operatori del C.R.S.E.C. LE/43

Riprese fotografiche: Raffaele Puce

Coordinamento Progetto, Ricerca e Studio delle Emergenze Architettoniche, Ambientali, Beni Speleologici, lettura del Territorio e resa topografica: Giovanni Giangreco – testi e schede Giuseppina Grande Musio : elaborazione grafica - schede - cartografia

Tutti i diritti riservati Copyright 2009 Regione Puglia – CRSEC LE/43 – Maglie –

Stampa – Sprint Arti Grafiche – Maglie -

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PRESENTAZIONE

L’obiettivo del CRSEC di realizzare la mappa dei Beni culturali del

Territorio del Distretto LE/43 di Maglie si è concretizzato ulteriormente con la presente pubblicazione “ Le Risorse Culturali del Territorio: Cursi,

Melpignano, Palmariggi”; segue infatti la precedente che ha interessato il territorio di Maglie, Castrignano dei Greci, , .

Rimangono da censire i Comuni di Bagnolo del , ,

Corigliano d’, e Otranto; con l’auspicio che il nostro

Settore di competenza della Regione Puglia intenda intervenire in favore dei Centri culturali per la programmazione degli anni successivi e poter permettere, quindi, il completamento della rilevazione dei BB.CC.AA. dei

Comuni prima citati, poiché ognuno di questi presenta delle identità, specificità e ricchezze culturali di grande interesse.

La ricerca sul territorio, la consultazione della bibliografia varia e le foto sono state curate dagli Operatori culturali del CRSEC con la preziosa collaborazione degli esperti, della loro guida e della loro valutazione critica:

 il Dott. Giovanni Giangreco, della Soprintendenza per i Beni

Architettonici e Paesaggistici per le Province di , Brindisi e

Taranto;

 l’Architetto Giuseppina Grande Musio;

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 il fotografo Raffaele Puce.

La ricerca ha permesso la compilazione di schede tematiche dei

BB.CC.AA., corredate di foto, note, bibliografia e cartine topografiche,

con la descrizione delle emergenze culturali, i vincoli esistenti, lo stato

di conservazione delle stesse, attraverso sopralluoghi “in loco” e

l’approfondimento e rilettura della documentazione libraria esistente e

con l’aggiornamento di altre notizie e riferimenti scaturiti da alcune

testimonianze orali e documentarie delle Comunità interessate.

La presente pubblicazione si presenta come un valido strumento di consultazione utile ad amministratori, istituzioni e associazioni, operatori del settore e cittadini tutti per la conoscenza, tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale di quella parte di territorio salentino ricadente nell’ambito distrettuale del CRSEC LE/43 di Maglie.

Il Responsabile (Primaldo DE LUCA)

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CURSI

Nell’immaginario dei Salentini il nome di Cursi si accompagna sempre a quello della pietra, non leccese ma di Cursi a specificare una qualità litologica diversa da quella del capoluogo con caratteristiche e funzioni che ne hanno diffuso l’utilizzo e la conoscenza.

Forse più di Melpignano, Cursi è riuscita ad identificarsi con la sua pietra e di questa ha seguito le fortune attraverso i secoli. Tuttavia, un aspetto di un territorio, per quanto essenziale, non può rappresentare l’intera gamma delle peculiarità di un centro abitato.

Anche qui gli edifici presentano caratteristiche rilevanti e l’architettura, come negli altri centri della Grecìa Salentina, ha dato buona prova di sé coinvolgendo alcune illustri personalità (Placido Boffelli) attraverso la commissione di grandi monumenti. Ma la sensibilità verso l’eredità dei padri è stata meno attenta rispetto a quella di altre città griche; certamente nei confronti di alcuni monumenti che sono crollati o sono stati rifatti modificandone completamente le antiche configurazioni.

Sono mancate, comunque, le condizioni idonee per l’accumulo di grandi ricchezze. Questo dato risulta piuttosto sconfortante se paragonato a quello di altri centri della Grecìa; non sono bastati, infatti, neppure tentativi e iniziative consortili per valorizzare un dono della natura come la pietra delle numerose cave! A bilanciare questo elemento, per fortuna,

7 c’è stata una forte religiosità – legata, in particolare, al Santuario dell’Abbondanza – che ha contrastato la tendenza a valutare come primario l’aspetto economico delle cose. E’ mancato probabilmente il collante di una profonda cultura, e, più ancora, quello di grandi personalità, sensibili ed impegnate per il bene , come ad esempio a Melpignano, che avrebbero potuto rappresentare una spinta alla solidarietà sociale, elemento indispensabile per lo sviluppo.

cave di pietra

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DATI GENERALI

GEOGRAFIA Ubicazione: Italia, regione Puglia, Penisola Salentina, Provincia di Lecce, piana di Maglie. Cartografia: (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie, N.E. Muro Leccese, S. E. . Confini: Nord: Castrignano dei Greci; Sud: Maglie; Est: ; ; Ovest: Melpignano e Maglie. Estensione: Kmq. 8,18 Altitudine: media: 90 metri s.l.m. Clima: Mediterraneo (temperato). Distanze dal mare: Otranto Km. 18,00 Gallipoli Km. 35,00 Leuca Km. 40.00 MORFOLOGIA Rilievi: Assenti Pianure: Tutto il territorio è pianeggiante anche se punteggiato dai vuoti artificiali di coltivazione delle cave di pietra leccese, in particolare nella zona di confine col feudo di Melpignano. Zone umide: Assenti

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Boschi: Assenti Macchie: Assenti Aree Agricole: Ha Aree Incolte: Ha Centro Abitato: Ha Cave attive: Località Petruse , Lamella, Serpintane, Perse, Masseria Vasili. Cave dismesse: Fin dai secoli passati molte antiche cave, dopo la dismissione sono state trasformate in agrumeti, frutteti e oliveti secondo uno schema di coltivazione di ascendenza araba. Le zone interessate sono concentrate lungo la Strada Provinciale Cursi-Melpignano e verso Maglie intorno alla frazione di Morigino.

GEOLOGIA Formazioni Litologiche: Pietra leccese, detta pietra di Cursi, per differenziarla da quella di Lecce Carsismo: Solchi carsici, ventarole, vora Avisu Idrografia superficiale: Assente Sotterranea: Le sole forme di idrografia presenti riguardano le falde acquifere visibili all‟interno delle cave quando la coltivazione dei banchi di pietra leccese, con l‟asportazione degli orizzonti di cava, le fa emergere periodicamente. La profondità della falda acquifera si trova alla profondità di ml 80,00 / 100,00 – 120,00.

ABITANTI: N. 4'122 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul territorio comunale risulta di numero 519 per Kmq)

DISTANZE: da Lecce, Km. 29.50; da Bari, Km. 180.00 ; da Roma, Km 650c. .; da Bruxelles, Km. ... Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali)

VIE DI COMUNICAZIONE: Terrestri Strade Statali: S.S. Adriatica (N.16); Strade Provinciali: S.P Cursi - Bagnolo; S.P. Cursi - Maglie; S.P Cursi - Melpignano; S.P Cursi - Santuario - per Bagnolo - Maglie; S.P Cursi – Carpignano Strade Comunali: Strade urbane ed extraurbane Ferroviarie: Sud – Est , Maglie; FF.SS. , Lecce. Marittime: Otranto, Brindisi. Aeree: Brindisi

DENOMINAZIONE CITTA’: Cursi ABITANTI: Cursiati (Cursesi) Messapico: - - Grìco: Curse Latino: Curse Arabo: - - Altro: Dialetto Salentino: Curse Cursiati

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STEMMA CIVICO Descrizione: Un corriere con gonnellino che regge un rotolo Iscrizione: Assente Colori araldici: Blu Cronologia: Secolo XV – XVI. La leggenda di fondazione del paese nasce, probabilmente, insieme allo stemma, in epoca umanistica quando si realizzano le prime libertà civiche su impulso della corona aragonese. Stemmi antichi: Non se ne ha notizia

MATERIALI DA COSTRUZIONE Edifici: Petra te Curse, tufo di , carparo. Murature: A sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi. Finiture: Intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio; paramenti in pietra a vista; scialbature con colori a calce; rivestimenti in materiali e colori sintetici; mattoni di cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di Sicilia, granito, anticorodal, legno. Strade: basoli in pietra di ; bitume; sampietrini; terra battuta;

BIBLIOGRAFIA 1693 TASSELLI, Luigi, Antichità di Leuca, Lecce, Eredi di Pietro Micheli, pag. 226; 1879 - 1885 ARDITI, Giacomo, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato,pagg. 164-165; 1888 DE GIORGI, Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, Lecce, ed. G. Spacciante, vol. 2°, pagg. 354-355; 1994 AA.VV., Gli stemmi raccontano, a cura di Antonio Maglio, Lecce, Nuovaemme, (I Libri di Quotidiano, 3), pag. 148; 2003 GIANNUZZI, Donato, Cursi – La storia, la vita, la pietra,, Congedo.

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Chiesa e Convento di S. Antonio Abate

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa e Convento di S. Antonio Abate Ubicazione: Largo Convento Tipologia: Chiesa conventuale ad aula unica con cappelle laterali. Orientamento: Ovest - Est Fruizione: Chiesa - Aperta al culto e sede della Associazione Sant‟Agostino. Convento – Civile abitazione

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Rettoria Proprietà: Ecclesiastica e privata Dati Catastali: foglio 7 particella 967

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi – Zona “B” Furti: Nessuno

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Perdite: Volta, organo, tela altare maggiore, infissi esterni, n. 2 altari del lato sinistro. (La vera del pozzo del chiostro del convento, a forma di parallelepipedo e con le quattro facciate decorate a rilievo con simboli agostiniani, si trova conservata presso il giardino di pertinenza del palazzo del senatore De Pietro.)

STORIA Epoca: Secolo XVI; XVII; XX Autore: Ignoto architetto salentino. E‟ attivo come scultore Placido Buffelli di Maestranze: Salentine Note: Arricchita da un portale a protiro su colonne con timpano sormontato da una scultura lapidea (S. Agostino). Sul lato meridionale si conserva un portale lunettato di epoca cinquecentesca e subito dopo vi è un campanile a vela a doppio fornice con coronamento orizzontale. All‟interno esiste l‟altare maggiore dedicato alla Vergine della Consolazione, di dimensioni notevoli e realizzato da Placido Buffelli di Alessano la cui firma si legge a rilievo sulla trabeazione dell‟alzata. Lungo i muri perimetrali entro profonde cappelle vi erano sei altari dedicati a S. Nicola da Tolentino, Madonna del Rosario, Madonna delle Grazie, S. Brigida sul lato destro, S. Antonio di Padova (oggi di S. Antonio Abate), Madonna di Costantinopoli, e S. Antonio sul lato sinistro. Mancano i primi due altari del lato sinistro distrutti nel 1950 quando si verificò il crollo della volta e della facciata. Della cinquecentesca tela della Vergine della Consolazione non abbiamo più notizie; oggi risulta sostituita da una copia moderna.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. – Maglie LE/43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: libri liturgici

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ricostruzione della facciata, della volta e parte delle murature del lato sinistro. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1650, marzo 24 A. G. A. ROMA, “Il Convento di S. Antonio dell‟Ordine Eremitano di S.Agostino di Curse, Diocesi di Otranto “; 1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1882 – 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol.2, Lecce; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1972 VAN LUIJK B. A. L., Le monde augustinien du XIII au XIX siécle, Assen, Pays- Bas; 1985 CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e documenti in margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di , in: “Sallentum” a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, nota 17, pag.36; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1986 AA. VV., Ordini religiosi e società nel mezzogiorno moderno. Atti del Seminario di Studio (Lecce, 29-31 gennaio) a cura di Bruno Pellegrino e Francesco Gaudioso, Galatina, Congedo Editore, 1987, voll. 3; 1988 CASTELLANA Claudia, Gli insediamenti agostiniani della Puglia Meridionale, in: Puglia e Basilicata tra Medioevo ed età moderna. Uomini, spazio e territorio. Miscellanea di studi in onore di C. D. Fonseca, a cura di F. Ladiana, Galatina, Congedo, , pp. 75; 81-82; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Santuario Madonna dell‟Abbondanza

DATI GENERALI Denominazione: Santuario Madonna dell’Abbondanza Ubicazione: S.P. Maglie-Bagnolo Località Melito Tipologia: Chiesa a pianta centrale (croce greca) Orientamento: Ovest - Est Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Santuario Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 9 part. A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi – Zona “E” Furti: Tele ovali del Buon Pastore, Divina Pastora, Annunciazione, Visitazione, Purificazione, Natività di Maria, Presentazione di Maria al Tempio, Assunzione di Maria. Dalle notizie orali fornite dal compianto prof. Donato Giannuzzi le caratteristiche stilistiche delle opere rubate erano del tutto simili a quella, ancora in situ, dell‟Immacolata. Pertanto è plausibile che l‟intera serie delle tele sia stata realizzata dal pittore scorranese don Giuseppe Andrea Manfredi. Perdite: Testa e mano destra della scultura della Vergine dell‟Abbondanza posta sulla facciata.

STORIA Epoca: Secolo XVII (1650); 1694 Autore: Attribuita a Francesco Manuli di Corigliano Maestranze: Maestranze coriglianesi Note: La chiesa fu edificata nel 1650 su commissione del principe di Cursi Giovan Battista Cicinelli sul luogo ove preesisteva una cappella dedicara alla Madonna di Milito. Esternamente si presenta con una facciata a paramenti lisci con un portale a timpano spezzato entro il quale sorge la statua lapidea della Titolare attribuita a G. D. Chiarello di , alle cui spalle, nel Settecento, è stata inserita una quinta barocca a volute in stucco. La copertura è costituita da una cupola ottagonale con gli spigoli ingentiliti da paraste a capitello dorico che reggono una trabeazione sormontata dagli spicchi e dal lanternino circolare. Fu ricostruita dopo in crollo in seguito ad un violento nubifragio e ad un fulmine nel 1708. Tutte le finestre sono quadrangolari con grate lapidee circolari.

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La pianta è a croce greca e all‟interno vi sono tre altari inseriti entro archivolti. Sui pennacchi della cupola vi sono quattro stemmi che raffigurano le armi del feudatario Giovan Battista Cicinelli e quelle dell‟Università di Cursi. Sull‟altare maggiore, opera dello scultore copertinese Giovanni Donato Chiarello, è presente una pregevole immagine a fresco della Vergine col Bambino (di Melito ?) proveniente, probabilmente, da un‟antica chiesa bizantina. La presenza di questo antico affresco inserito in un altare moderno, come tanti altri consimili in Terra d‟ Otranto, va inserito nell‟ambito del recupero delle testimonianze delle radici della religiosità popolare fortemente voluto dal Concilio di Trento e già operante nell‟antica provincia di Lecce fin dagli albori del XVI secolo. Nel Salento queste testimonianze erano soprattutto di epoca bizantina in ragione della matrice greca della religiosità di Terra d‟Otranto. La mensa, invece, fu inserita alla fine del settecento ad opera dello scultore Emanuele Orfano di Alessano. Le tele rubate erano opera dello scorranese Giuseppe Andrea Manfredi e sono state sostituite da quelle attuali di Don Franco Verri.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Archivio del Santuario Fotografie: CRSEC – Maglie Le/43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Atti del Santuario Biblioteca: Libri liturgici

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Pavimentazione del sagrato, pulitura paramenti esterni, sistemazione area di pertinenza Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 - 1885 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato 1882 – 1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce 1929 Cenno Storico della prodigiosa apparizione di Maria SS. Dell‟Abbondanza avvenuta nelle vicinanze della Parrocchia di Cursi (anno 1640), Maglie, Tipografia Francesca Capece 1937 FRA ANTONIO DA STIGLIANO, I Santuari Mariani di Puglia, Bari 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina 1984 FATTIZZO Sebastiano, La Grazia, Galatina, Editrice Salentina 1985 CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e documenti in margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di Galatone, in: “Sallentum” a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, nota 17, pag.36.

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1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore (1991) PELUSO Vincenzo, Architettura e Pietà ai margini dell‟area galatinese. Il caso della Madonna dell‟Abbondanza a Cursi, estratto da “Bollettino Storico di Terra d‟Otranto”, anno 1 Galatina, Mario Congedo Editore 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74 [1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2 2001 DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice Salentina

Madonna dell‟Abbondanza Affresco sec. XV

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Chiesa Maria Addolorata

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Maria Addolorata Ubicazione: Località Madonna Addolorata affiancata dalla strada per Bagnolo del Salento Tipologia: Chiesa ad aula unica, coperta alla leccese con volta a spigolo, con unico altare dedicato alla Titolare Orientamento: Est – Ovest Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio Privato Proprietà: Privata Dati Catastali: foglio … particella …

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “E” Furti: Sculture in pietra leccese di S. Eligio e S. Emidio rintracciate e recuperate Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Secolo XIX (1834) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Altari: Unico altare, in pietra leccese, dedicato alla Madonna della Pietà Note: Edificata nel 1834 su committenza di due fratelli sacerdoti, Don Nicola e Don Metello Macchia, la chiesa si presenta con una facciata a profilo orizzontale cui è stato aggiunto un fastigio a timpano spezzato (forse proveniente da un edificio ecclesiastico più antico) sormontato da una croce. I paramenti in pietra leccese, sono lisci a conci isodomi. L‟accesso è costituito da un‟unica porta sormontata, in asse, da una finestra a lira trilobata e da una targa con epigrafe decorata da due rilievi a cartoccio protetti da un umbraculo modanato. L‟interno è coperto a volta a spigolo alla leccese e possiede un solo altare in pietra leccese con pedana e gradini d‟altare che sostengono l‟ancona entro cui è raffigurata la tela della Vergine della Pietà col Cristo morto in grembo e la Maddalena, S. Giovanni e Maria di Cleofa. L‟altare è inserito entro un profondo archivolto a rilievo sostenuto da due colonne a capitello corinzio su alti plinti e mostra ancora evidenti legami stilistici con la fase tardo barocca salentina nella alzata mentre nella mensa l‟elemento più aggiornato sembra il sarcofago di tipico sapore neoclassico. All‟interno sono conservate due antiche sculture dei Santi Vescovi, Eligio ed Emidio. Si tratta di due sculture di probabile epoca barocca che avrebbero bisogno di interventi di restauro delle quali risulta ignota la provenienza.

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DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – Le/43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Pavimentazione e manutenzione ordinaria Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39. 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

Chiesa Madonna Addolorata altare

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Chiesa di Santa Lucia

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa di Santa Lucia Ubicazione: Piazza Pio XII Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta a volta Orientamento: Ovest-Est Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Rettoria Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 7 particella E

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi Zona “A” C.S. Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: XIX secolo Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Ignoti artigiani salentini Note: La Chiesa fu presumibilmente edificata nel XIX secolo nel sito precedentemente occupato da un edificio più antico. Si presenta con la facciata cuspidata sormontata da una croce lapidea raggiata e da due pinnacoli monchi alle estremità con un campanile a vela posto sul retro. Due poderosi contrafforti ottocenteschi, ostruiscono parzialmente la visione della facciata e sono sormontati, rispettivamente, da due sculture lapidee raffiguranti, a sinistra, S. Giovanni Battista e, a destra, un Santo Domenicano (forse S. Domenico). Di queste due sculture non si conosce la provenienza ma potrebbero essere state recuperata dalla distruzione di chiese più antiche (per esempio quella di san Giovanni), oggi scomparse. L‟accesso è costituito da un‟unica porta sormontata da una finestra rettangolare in asse mentre l‟interno, con un unico altare raffigurante la Titolare, di probabile autore salentino e scarsamente leggibile, è voltato alla leccese a spigolo.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie LE/43 Inventari: Nessuno

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DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Chiesa Santa Marina

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Santa Marina Ubicazione: Via Santuario (località Le Logne) Tipologia: Chiesa ad aula unica, coperta a volta a spigolo alla leccese,con tre altari Orientamento: Est – Ovest Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Chiesa Conventuale Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: Foglio 7 particella B

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. d. F. di Cursi - Zona “A” – Centro Storico Furti: Nessuno Perdite: Tela di S. Marina

STORIA Epoca: XVIII secolo Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: La chiesa si presenta con la facciata scandita da due paraste a capitello dorico entro le quali vi è il portale di accesso, con cornice modanata e trabeazione a sporto su mensole a volute, e una finestra lobata agli estremi. Il cornicione di coronamento, modanato, si sviluppa a profilo orizzontale mentre l‟interno, ad aula unica è coperto da volte a spigolo alla leccese inframmezzate da lunette. Vi sono tre altari dei quali il maggiore, settecentesco è dedicato al Crocefisso ma, in origine ospitava la tela di S. Marina scomparsa negli anni sessanta. Gli altri due altari, risalenti al XX secolo, sono addossati alle pareti laterali della chiesa e sono dedicati all‟Immacolata e al Sacro Cuore di Gesù. Il pavimento si presenta in battuto tradizionale salentino (astricu) e si conserva discretamente. Purtroppo non si conosce nessuno degli operatori né degli artisti che vi hanno operato.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno

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Fotografie: C.R.S.E.C. – Maglie Le/43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente. Biblioteca: libri per il servizio liturgico

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39. 1998 Giannuzzi Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74

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Chiesa Matrice di S. Nicola

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Matrice di S. Nicola Ubicazione: Piazza Pio XII Tipologia: Chiesa a croce latina con altari laterali entro archivolti coperta a volta Orientamento: Sud – Nord Fruizione: Aperta al culto Note: L‟orientamento della precedente Chiesa cinquecentesca era Ovest- Est

STATO GIURIDICO Definizione Canonica:. Chiesa Parrocchiale Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 7 particella A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/ 2000 Strumenti urbanistici: P.d.F. di Cursi Zona “A” Centro Storico Furti: Non si ha notizia ufficiale di furti avvenuti nella chiesa madre Perdite: Sono stati tagliate le mense degli altari laterali. L‟altare maggiore e l‟organo sono stati eliminati dopo il Concilio Vaticano II. E‟ stato distrutto anche l‟altare del cappellone di cui resta il solo tabernacolo. Sono scomparse anche le tele degli altari raffiguranti Santa Filomena, Sacro Cuore di Gesù, Madonna del Buon Consiglio, Annunciazione. Manca anche la statua in cartapesta raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.

STORIA Epoca: XV; XVI-XVII; XIX secolo (1830-1838) Autore: La redazione cinquecentesca superstite lungo la fiancata destra è concordemente attribuita dalla critica a Giovanni Maria Tarantino (Nardò). Non si conosce il progettista della nuova chiesa. Maestranze: Maestranze salentine (sec. XV), neretine (sec. XVI-XVII), ignote (sec. XIX). Note: La Chiesa fu edificata nel 1830-1838 in ampliamento di quella precedente (di cui fu distrutta l‟intera navata), con asse di sviluppo ortogonale. Di stile tardo neoclassico, l‟edificio religioso si stacca dalla tradizione costruttiva salentina coeva ed anticipa in qualche misura lo stile che andrà in voga con l‟Italia unita. Per questa Chiesa si adotta

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una tipologia stilistica neorinascimentale probabilmente per creare un collegamento ideale con la precedente chiesa di epoca cinquecentesca. La facciata si articola in un ordine gigante scandita da quattro lesene a capitello ionico con trabeazione e timpano retto. Il tutto sorge su di un alto basamento modanato con un portale trabeato e, come la facciata, anch‟esso sormontato da timpano. Lungo il lato est è ancora visibile la zona presbiterale con abside estradossata e il campanile, a quattro ordini con colonne e lesene angolari che si eleva per quasi 27 metri, appartenenti alla chiesa cinquecentesca di rito greco. Quest‟ultimo è un manufatto ascrivibile all‟attività di Giovanni Maria Tarantino di Nardò, l‟attivo architetto di fiducia dei Domenicani molto operoso in tutto il Salento (Muro, Morciano, Minervino, Nardò, , Copertino, , , Galatone). All‟interno della chiesa ottocentesca, sfondata ai lati da cappelle con altari entro archivolti, vi sono tele di una qualche rilevanza tra cui un S. Nicola di Myra datato 1616 posto nella testata destra del transetto accanto ad altre di valore minore. Mentre a sinistra una tela della Madonna dell‟Abbondanza sovrasta l‟altare a lei dedicato. Sono presenti inoltre, opere moderne in ceramica (Fuga in Egitto e Battesimo di Gesù nel Giordano della fabbrica Garrisi di Galatina), Ultima cena (tela di Giuseppe De Donno di Maglie del 1950), Immacolata in caratapesta di bottega leccese della prima metà del XX secolo. Vi sono, infine, sculture in legno policromo di buona qualità come un San Nicola di bottega napoletana (XVII secolo), un‟Assunta del „700 proveniente dall‟omonima chiesa distrutta, un San Francesco di Paola, cartapesta dell‟inizio del XX secolo di bottega leccese.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Archivio parrocchiale di Cursi Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie LE/43 Inventari: Ufficio Diocesano per i Beni Culturali di Otranto

DOTAZIONE Archivio: Archivio Parrocchiale di Cursi Biblioteca: Biblioteca parrocchiale

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari Ufficio Diocesano per i Beni Culturali di Otranto

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: 1956: Dipinti murali raffiguranti scene del Nuovo Testamento, che hanno distrutto due precedenti affreschi di San Nicola e della Madonna di Costantinopoli dentro l‟abside dell‟antica matrice. Anche questi dipinti sono stati eliminati. Successivamente fu distrutto l‟antico altare della vecchia matrice del quale è stato recuperato il solo tabernacolo oggi conservato al centro dell‟abside del cappellone. 1995: Realizzazione del pavimento. 2003: Restauro esterno ed interno delle strutture dell‟antica matrice e del relativo campanile. Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1985 CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e documenti in margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di Galatone, in: “Sallentum” a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, pag.36, nota 17; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 39; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74; [1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2002, agosto15 GELAO Clara, Rinascimento di Puglia – Architettura a Lecce e dintorni, La Gazzetta del Mezzogiorno , pag. 21.

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Casa a corte di via Cairoli, 11

DATI GENERALI Denominazione: Casa a corte di via Cairoli, 11 Ubicazione: Via Cairoli, 11 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl.7 Part.26

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XV. Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: La convivenza di edifici di epoca diversa che vanno dal XV all‟inizio del XVII secolo è un dato riscontrabile in tutta l‟area della Grecìa salentina e qui a Cursi è ricorrente. E‟ molto probabile che questi due secoli, in quest‟area dell‟antica Terra d‟Otranto, siano stati caratterizzati dalla presenza di maestranze di elevata qualità tecnica e progettuale e capaci di scegliere materiali per le costruzioni di prima qualità. L‟impianto di questa casa a corte può essere ritenuto di epoca quattrocentesca; la conferma indiretta ci viene dalla tipologia del portale di ingresso al complesso architettonico di stile catalano - durazzesco. All‟interno, la sequenza di abitazioni di epoca differente, una delle quali datata 1620, conferma tale ipotesi.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo,pag. 39; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore.

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Casa a corte di via Roma, 33

DATI GENERALI Denominazione: Casa a corte di via Roma, 33 Ubicazione: Via Roma, 33 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 361

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04, Legge Regionale: PUTT/ 2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977- Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secc. XVII (1666) – XVIII Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: La corte, che comprende un lotto di dimensioni notevoli, conserva al suo interno alcune cellule originarie insieme con altre recentemente ricostruite. Sulla ghiera dell‟arco del portale di ingresso si legge incisa la data “1666”; mentre al di sopra della chiave dell‟arco si nota lo scudo di uno stemma araldico tardo barocco decorato a volute e incassato in epoca successiva (sec XVIII) nella muratura più antica. Sugli stipiti del portale sono visibili i segni di usura dei carri che vi transitavano per entrare nella corte interna.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1979 COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, , I edizione, pagg. 70-74.

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Casa a corte di via S. Nicola, 3

DATI GENERALI Denominazione: Casa a corte di via S. Nicola, 3 Ubicazione: Via S. Nicola, 3 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Abitazione privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 504

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVIII Autore: Maestranze: Note: E‟ una piccola casa a corte con impianto di modeste dimensioni notevolmente trasformato nel corso dei secoli. Il portale d‟accesso, ad arco centinato poggiante su colonne lisce – strutture tutte convesse -, riveste notevole importanza sotto l‟aspetto formale. All‟interno dell‟area della corte qualche cellula abitativa contigua all‟ingresso presenta delle discrete qualità architettoniche.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1979 COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Casa a corte di via S. Nicola,13

DATI GENERALI Denominazione: Casa a corte di via S. Nicola,13 Ubicazione: Via S. Nicola, 13 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Abitazione privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 576

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XV Autore: Ignoto architetto salentino. Maestranze: Salentine. Note: La corte, articolata in lotto di modeste dimensioni, durante i secoli è stata notevolmente trasformata. La tipologia dell‟arco del portale di accesso rientra nell‟ambito della produzione catalano - durazzesca che rinvia alla fine dell‟età aragonese che in Terra d‟Otranto ha lasciato numerose testimonianze nell‟ambito dell‟architettura civile. Anche Cursi, quindi, ha partecipato al rinnovamento dell‟architettura salentina del XV secolo con diverse testimonianze di abitazioni civili. Questo elemento ci induce ad ipotizzare una congiuntura positiva nell‟economia locale dovuta, con ogni verosimiglianza, allo sfruttamento intensivo delle cave di pietra leccese che si affianca alla pietra carpara nella realizzazione degli edifici più significativi dell‟area dell‟antica Grecia.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE /43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1979 COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Casa a corte di via S. Nicola,17

DATI GENERALI Denominazione: Casa a corte di via S. Nicola, 17 Ubicazione: Via S. Nicola, 17 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 594

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04; D.M. 8.03.1982 Legge Regionale: 56/80 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVI Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: La casa dimostra di aver subito naturali trasformazioni e sostituzioni edilizie. Il portale di ingresso è tipicamente cinquecentesco. Le modifiche e le aggiunte non consentono di individuare la configurazione dello spazio della corte originaria. L‟impianto in effetti, è stato modificato nel corso dei secoli dal continuo uso degli spazi abitativi. Attualmente si conservano le celle antistanti, evidentemente più antiche, cui si sono aggiunte quelle retrostanti. Dei servizi comuni si conserva ancora il pozzo.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. – Maglie LE/43 Inventari: Nessuno

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DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: E‟ stato inserito il cancello d‟ingresso Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1882-1888 De Giorni Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce; 1967-1968 Spano B., Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei Trulli e Terra D‟Otranto), Pisa; 1972 De Rossi Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1979 Costantini Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1990 Cazzato Mario – Costantini Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 Giannuzzi Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Palazzo De Donno

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo De Donno Ubicazione: Piazza Pio XII, via Melpignano Tipologia: Opificio con abitazione Fruizione: Attività culturale (mostre, convegni, manifestazioni socio – culturali)

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Fgl. …. Part. ….

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.vo 42/04 LeggeRegionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. zona “A”, 1977 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secc. XIX-XX Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Nel tentativo di superare la tradizione delle scuole artistiche regionali e nell‟intento di creare uno stile nazionale, in Italia, subito dopo l‟Unità, si afferma un atteggiamento eclettico in architettura e per la progettazione dei nuovi edifici si fa riferimento ai momenti più gloriosi dell‟architettura toscana (rinascimentale, romanica e gotica). Questo palazzo rappresenta il tentativo di riprodurre, in un piccolo centro abitato del Salento, un edificio che si ispira a questi modelli architettonici anche se deve rispondere, eminentemente, alle richieste di una committenza la cui maggiore esigenza era quella di realizzare un opificio con un‟abitazione soprastante per meglio controllare l‟attività produttiva dei dipendenti. E tale schema insediativo era molto diffuso nella Terra d‟Otranto. La fabbrica si sviluppa in due piani fuori terra ed uno ipogeo costituito dal trappeto a grotta. L‟attuale stato dei luoghi rappresenta il frutto di un intervento di recupero e restauro operato negli anni Novanta del XX secolo ad opera del Comune di Cursi. Originariamente l‟edificio, occupato per gran parte dai locali dall‟ex magazzino

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tabacchi, si sviluppava in un unico piano fuori terra e solo per una piccola porzione dalla casa padronale. Quest‟ultima, posta sulla sinistra del prospetto principale, era l‟una parte del complesso architettonico che si articolava in due piani e mostrava chiaramente l‟interruzione della costruzione all‟altezza del coronamento rispetto ad un‟idea originaria che ne prevedeva, invece, il completamento. Il collegamento col sottostante trappeto a grotta era garantito da una scala cui era possibile accedere sia dall‟esterno che dall‟interno della costruzione. Dopo la sopraelevazione l‟edificio appare meglio integrato sotto l‟aspetto della scena urbana ed ha migliorato il disegno della quinta nord della piazza accentuandone la funzione di spazio privilegiato per l‟αγορα.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Archivio Privato Rilievi grafici: Archivio Comunale di Cursi Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente. A memoria d‟uomo si ricorda la presenza dell‟archivio relativo all‟attività produttiva dell‟opificio (magazzino greggi) quand‟era in attività. Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Recupero, restauro e sopraelevazione progettati e diretti dall‟arch. Davide Mancina. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito

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Palazzo del Municipio

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo del Municipio Ubicazione: Piazza Pio XII Tipologia: Palazzo nobiliare con androne e giardino retrostante Fruizione: Pubblica Note: Era l‟antico palazzo baronale costruito dai feudatari di Cursi. Probabilmente i Maremonti.

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale. Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 262

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secc. XVI - XIX Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Il Palazzo risulta dalla demolizione e ricostruzione dell‟antica dimora feudale della quale restano in piedi pochi muri ed una colonna angolare in corrispondenza dello spigolo sud-est, sormontata dall‟arme gentilizia dei feudatari. Sorge sul sito che fino al XV secolo dovette essere occupato da una residenza fortificata; tale ipotesi è suffragata da notizie d‟archivio di epoca seicentesca che definiscono l‟attuale costruzione “palazzo seu castello”. La fabbrica è a due piani fuori terra e documenta soprattutto sulla sua facciata le numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli. Sorse con ogni probabilità come residenza nobiliare a cavallo dei secoli XVI-XVII servita da un ampio giardino con frutteto e tutti i servizi necessari all‟attività baronale. Un passaggio sotterraneo, sufficientemente ampio per l‟accesso di una carrozza, esiste tuttora lungo il versante ovest come via di fuga in caso di eventuali pericoli per i proprietari. La zona meglio conservata dell‟edificio è rappresentata dal piano terra e dal grande scalone che conduce al piano nobile: le volte sono di tipo cinquecentesco e tipiche di una costruzione di grandi dimensioni simili a quelle di altri palazzi leccesi e salentini. La facciata attuale è caratterizzata al piano terra da un portale a protiro contratto

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sporgente rispetto alle due coppie di porte laterali, antiche finestre allargate, con una colonna d‟angolo con capitello composito che regge lo stemma araldico dei Maremonti, probabili committenti dell‟edificio. Il primo piano è caratterizzato da uno sfondato centrale arricchito da quattro colonne doriche trabeate e da una balaustra in pietra leccese frutto di trasformazioni tarde risalenti al XX secolo con ai lati due porte finestre a balcone con balaustre simmetricamente collocate e in asse con le sottostante aperture. Il coronamento è costituito da un ulteriore balaustra che corre lungo l‟intero perimetro della fabbrica e al centro della facciata incastona un orologio aggiunto dopo le modifiche apportate per l‟allocazione della sede municipale.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Comune di Cursi Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE/43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Archivio Comunale di Cursi Biblioteca: Biblioteca Comunale di Cursi

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Consolidamento e straordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 - ‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Palazzo Pasca

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Pasca Ubicazione: Via Roma, 2 Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Abitazione Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 473

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/ 2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi,1977 Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVIII Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Il Palazzo settecentesco è impostato sotto l‟aspetto planimetrico secondo lo schema tipico del palazzo barocco salentino. Sfrutta la sua ubicazione ad angolo e si prospetta, attraverso l‟incrocio con via Alogne, sulla piazza pubblica con una balconata in corrispondenza del lato ovest, arricchita da una balaustra; quest‟ultima perimetra elegantemente una terrazza posta al primo piano che costituisce, di fatto, una visuale privilegiata sulla piazza. Il portale di accesso, posto all‟imbocco di via Roma è abbastanza semplice e quasi anonimo rispetto alla balaustra il cui spigolo è scenograficamente arricchito dell‟arma gentilizia dei Pasca di Cursi collocata ad angolo per essere vista sia da via Roma che dalla stessa piazza.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Interventi di ordinaria manutenzione. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore

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Palazzo di via Roma, 17

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo di via Roma 17 Ubicazione: Via Roma, 17 Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Abitazione privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 338

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: P. U. T. T. 2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A”. Furti: Nessuno

STORIA Epoca: sec. XVI (1547) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Tipico esempio di casa palazziata salentina del „500. L‟impianto ancora tradizionale (tardo medievale) è arricchito dalla presenza di elementi decorativi di tipo rinascimentale come le finestre in cui l‟elemento bugnato e le riseghe che lo incorniciano contrastano con le decorazioni ed i caratteri dell‟iscrizione della trabeazione dichiaratamente rinascimentale (capitale umanistica) e di valenza religiosa.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Lavori di ordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39. 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Palazzo di via Roma, 19

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo di via Roma 19 Ubicazione: Via Roma, 19 Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Abitazione privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 339

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVI (1564) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Costituisce uno degli esempi più interessanti di architettura cinquecentesca a Cursi. Articolato in due piani fuori terra rappresenta la tipica residenza della piccola nobiltà salentina. Come accade in tutta la Terra d‟Otranto in questo periodo (1564, data incisa sulla finestra in asse col portale), le decorazioni interne ed esterne si equilibrano nella scelta dei simboli e nella quantità decorativa ostentata. Gli elementi architettonici più interessati dai rilievi decorativi, infatti, sono le finestre e il portale, all‟esterno, e le volte e la scala che conduce al piano nobile, all‟interno.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione

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Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39. 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Colonna dell‟Abbondanza

DATI GENERALI Denominazione: Colonna dell’Abbondanza Ubicazione : Attuale: Località Madonna dell‟Abbondanza Originaria: Località Madonna dell‟Abbondanza Tipologia: Colonna votiva Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Foglio 9 partic.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/2004 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII (1733) Autore: Ignoto scultore salentino Materiali: Pietra leccese Misure: n.r. Orientamento: Est-Ovest Graffiti - Incisioni: Sul capitello è incisa la data: “1733”. Note: La colonna, ubicata di fronte all‟ingresso del Santuario della Madonna dell‟Abbondanza, sorge su un alto basamento litico di due gradoni con l‟accesso rivolto verso il santuario e vi si accede dal solo lato orientale attraverso quattro gradini, il tutto in pietra leccese. E‟ costituita da un plinto a cornice modanata, da un fusto liscio, un capitello composito su cui poggia il basamento a pigna di una croce raggiata con gli estremi trilobati. La realizzazione della colonna è avvenuta dopo i lavori di restauro all‟edificio del Santuario in conseguenza del crollo della cupola successivi al nubifragio del 1708.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno

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Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 - ‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 2001 DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice Salentina; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra,Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Edicola Madonna dell‟Abbondanza

DATI GENERALI Denominazione: Edicola Madonna dell’Abbondanza Ubicazione : Attuale: Via Santuario Originaria: Via Santuario Tipologia: Edicola votiva Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: foglio partic.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 490/99, tit. I Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977- zona “E” Furti: nessuno

STORIA Epoca: Secolo XX Autore: Edicola: Ignoto artigiano salentino; dipinto: decoratore: Il Ferroviere D.(onato) G.(iannuzzi) (2000). Materiali: Pietra leccese dipinta a tempera. Misure: n. r. Orientamento: Ovest – est. Graffiti - Incisioni: Nessuna. Note: Si trova incassata nel muro di cinta del Centro Sportivo “Sergio Pio” lungo la strada che da Cursi conduce al Santuario della Madonna dell‟Abbondanza. L‟edicola, di valore esclusivamente devozionale è più antica di quanto le ridipinture più recenti lascino intravedere, è realizzata in pietra leccese dipinta con più strati di colore ed ha la forma di una nicchia (cunedda) ad arco ribassato che termina a cuspide. Al suo interno vi è un pannello dipinto ad olio di fattura popolare e raffigurante la Madonna dell‟Abbondanza Protettrice di Cursi. L‟immagine dipinta riproduce quella della scultura processionale esistente nel Santuario con ai piedi una veduta della stessa chiesa e della Croce – Osanna antistante ed è firmata: “Il Ferroviere / D.(onato) G.(iannuzzi) 21. 04.2000”.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno. Rilievi grafici: Nessuno. Fotografie: CRSEC Maglie – LE/43.

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna.

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Recente ridipintura dell‟esterno. Interventi previsti: Nessuno.

BIBLIOGRAFIA Inedita.

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Edicola Madonna dell‟Abbondanza (Sergi)

DATI GENERALI Denominazione: Edicola Madonna dell’Abbondanza (Sergi) Ubicazione : Attuale: Via Santuario Originaria: Via Santuario Tipologia: Edicola votiva Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata. Dati Catastali: foglio partic.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/02 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “E” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XX Autore: Edicola: Ignoto scalpellino salentino; dipinto: decoratore F. D. Salvatore (1983) Materiali: Pietra leccese Misure: n. r. Orientamento: Ovest - est Graffiti - Incisioni: Sulla chiave dell‟arco è inciso il monogramma “A(VE) M(ARIA)”. Sulla ghiera dell‟arco vi è incisa l‟iscrizione: “A DIVOZIONE DI GIUSEPPE SERGI”. Note: L‟immagine raffigura quella della scultura processionale del Santuario omonimo e, nei riquadri laterali, due angeli in volo. L‟edicola di forma quadrangolare, presenta la facciata decorata da un archivolto su due colonne binate a capitello dorico e con la ghiera dell‟arco a rilievo. Il coronamento si presenta a profilo orizzontale con cornice a sporto sorretta da tre mensole a modiglioni. Il basamento è costituito da due gradini in conci sconnessi. L‟immagine è protetta da una grata in ferro con motivo a nido d‟ape. Il committente dell‟edicola, il cui nome è inciso sulla ghiera dell‟arco, è “Giuseppe Sergi”

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CRSEC Maglie – LE/43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno

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Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedita

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Menhir “Croce delle Tagliate”

DATI GENERALI Denominazione: Menhir “Croce delle Tagliate” Ubicazione : Attuale: Località Croce vicinanza di via Melpignano, ad ovest del centro abitato. Originaria: Località Croce vicinanza di via Melpignano, ad ovest del centro abitato. Tipologia: Pietrafitta. Fruizione: Pubblica.

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata. Dati Catastali: Coord. G. m. 34 TBK72854810

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/2004. I Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E” Furti: Nessuno.

STORIA Epoca: Alto medioevo Autore: Ignoto Materiali: Pietra Leccese Misure: mt 3,30 x 0,33 x 0,20 Orientamento: Est – Ovest Graffiti - Incisioni: Croce incisa sul lato ovest Note: Posto a circa un chilometro dal paese ad un incrocio di strade che portano alle vicine cave, incastrato in un muro di cinta, il menhir è alto m. 3.30. Alla base misura cm. 30x20.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno. Rilievi grafici: Nessuno. Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – Le/43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna.

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno. Interventi previsti: Nessuno.

BIBLIOGRAFIA 1978 MALAGRINÒ L. , Dolmen e nenhir di Puglia, Fasano;

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1978 PANARESE E., Demografia di Maglie del „700 e del primo „800, in studi di storia e cultura salentina, Maglie; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 2001 DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice Salentina; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione.

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Menhir “Croce di Bagnolo”

DATI GENERALI Denominazione: Menhir “Croce di Bagnolo” Ubicazione : Attuale: Via Cursi –Bagnolo Originaria: Via Cursi –Bagnolo Tipologia: Pietrafitta Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Coord. G. m. 34 TBK72854810

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d. F. di Cursi 1977 - Zona “E” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Alto medioevo Autore: Ignoto scalpellino salentino Materiali: Pietra leccese Misure: mt 4,60 x 0,50 x 0,30 Orientamento: Est – Ovest Graffiti - Incisioni: Note: Posto sulla strada per Bagnolo ai confini del territorio di Cursi, il menhir è alto m. 4.60. Alla base misura cm.50x30. Secondo le più recenti ipotesi interpretative dovrebbe rappresentare una testimonianza della diffusione del cristianesimo nelle campagne salentine (Arthur, in: BERTELLI Gioia, Puglia paleocristiana, Milano, Jaca Book, 2005.).

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – LE /43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1916 DE GIORGI Cosimo, I menhir in Terra d‟Otranto, in: “Rivista Storica Salentina”, a. XI, nn. 4-5-6-7. 1978 MALAGRINÒ Luigi , Dolmen e nenhir di Puglia, Fasano; 1978 PANARESE Emilio, Demografia di Maglie del „700 e del primo „800, in studi di storia e cultura salentina; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.

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Monumento alla pietra leccese

DATI GENERALI Denominazione: Monumento alla pietra leccese Ubicazione: Attuale: via Roma Originaria: via Roma Tipologia: Scultura d‟arredo urbano Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: foglio … partic. …

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “B” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XX Autore: Arch. Ugo La Pietra Materiali: Pietra leccese Misure: n. r. Orientamento: Graffiti - Incisioni: Note: La scultura è stata realizzata pochi anni addietro durante una delle note manifestazioni organizzate dal Comune dal titolo “Territori di Pietra” e rappresenta un omaggio dell‟artista milanese a Cursi e al suo patrimonio di pietra e di arte.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE/43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo pag. 39;

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1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra,Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione.

Cursi – cava di pietra

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Torre dell’orologio

DATI GENERALI Denominazione: Torre dell’orologio Ubicazione : Attuale: Piazza Pio XII Originaria: Piazza Pio XII Tipologia: Torre civica Fruizione: Pubblica Note: Attualmente la macchina e il quadrante dell‟orologio mancano dalla sede dell‟incasso originario.

STATO GIURIDICO Proprietà: A partire dalla fine degli anni ‟50 del XX secolo è stato venduto a privati. Fin dall‟origine la torre era di proprietà Comunale. Dati Catastali: foglio 7 partic. 423

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 42/2004, tit. I Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. – Zona “A” – Centro Storico. Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII (1605) Autore: Ignoto architetto salentino Materiali: Pietra leccese Misure: H mt 20 c. Orientamento: Nord – Sud Graffiti - Incisioni: Note: La Torre, attualmente in disuso, conteneva la macchina dell‟orologio e due campane rimosse in epoca recente. Sul frontespizio resta l‟arme civica comunale molto corrosa ed a fianco si legge la data “1605”. Il manufatto ha tipologia a torre e si sviluppa in tre piani fuori terra di forma quadrangolare. Il primo piano è a paramenti lisci, il secondo è arricchito da quattro colonne angolari a capitello ionico, il terzo oltre alle colonne angolari è decorato da 9 cherubini collocati a cerchio intorno all‟alloggiamento che un tempo ospitava l‟orologio ed è concluso da un fastigio a campanile cuspidato decorato con elementi fitomorfi.

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DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 - ‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato; 1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74

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Casa (?) rurale

DATI GENERALI Denominazione: Casa (?) rurale Ubicazione: Via Pirandello Tipologia: Abitazione rurale Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. Part.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. L.vo 42/04 Legge Regionale: P.U.T.T. 2000 Strumenti Urbanistici:P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A” Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVIII Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: L‟edificio, recentemente ristrutturato, è costituito da un piano fuori terra con due cellule abitative di epoca differente addossate in fasi costruttive diverse. I paramenti sono a vista e l‟accesso principale si presenta decorato da stipiti modanati e da tre edicole a modesto incasso centinato che un tempo ospitavano dei dipinti dei quali oggi rimangono solamente le tracce dell‟arriccio del fondo. Le evidenti lacune delle murature e delle coperture non consentono di individuare con certezza la destinazione d‟uso della costruzione anche se, diversi elementi costitutivi farebbero propendere per un‟origine religiosa del complesso architettonico.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: ristrutturazione dell‟intero edificio Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito.

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Masseria Bianchi, detta Marrucu

DATI GENERALI Denominazione: Masseria Bianchi, detta Marrucu Ubicazione: Via vecchia Serrano Accesso: Attraverso una pista (stradone) che circonda la masseria Tipologia: Masseria Fruizione: Abbandonata Note: L‟accesso originario è intercluso da un muro in pietre a secco

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. p.lle

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs. vo 42 /04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E” Furti:

STORIA Epoca: Secc. XVIII – XIX –XX Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: La masseria Bianchi, nota anche come Marrucu, sorge in margine al territorio di Cursi al confine orientale del feudo in prossimità di quello di Serrano. Occupa, comprese le pertinenze, diversi ettari di una territorio brullo e pietroso adatto, quasi esclusivamente, per pascolo e mantiene inalterata la sua configurazione del periodo di attività produttiva. Si sviluppa in una serie di blocchi costruttivi di epoca e funzioni differenti che sono articolati, sotto l‟aspetto planimetrico, a forma di L. Presenta evidenti gli interventi di trasformazione ottocenteschi che le hanno fatto assumere la struttura compositiva attuale; pur tuttavia, ad un esame più approfondito, appaiono evidenti i diversi corpi di fabbrica nella loro costituzione originaria nonostante le trasformazioni che, numerose, si sono succedute nel tempo. L‟edificio è costituito da un piano fuori terra con una sola grande cellula coperta a spioventi di cannizzi protetti da coppi, al primo piano, per l‟abitazione del massaro. L‟ingresso si configura come il classico androne voltato a spigolo aperto verso il cortile con un grande ambiente destinato alla produzione dei latticini a sinistra dotato del camino per la bollitura con nicchie laterali. A destra, isolati dall‟androne, vi sono gli ambienti voltati a spigolo, ma certamente più antichi, che fungevano da stalle per le pecore e, più avanti, con murature ruotate ad angolo di 90 gradi, altre stalle che si concludono con la scala che serve il piano superiore. Nella corte scoperta (curti) con piano di calpestio naturale fatto di roccia affiorante vi è una cisterna e due basse pajare,che servivano per i cani da guardia e per animali da cortile, poste agli angoli del muro di cinta del complesso masserizio in pietre a secco. Le

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coperture sono alla leccese a spigolo e a botte, al piano terra, a spioventi con manto di copertura a coppi, al primo piano.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Assenti Fotografie: Assenti

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Assenti

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito.

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Trappeto a grotta di palazzo De Donno

DATI GENERALI Denominazione: Trappeto a grotta di palazzo De Donno Ubicazione: Piazza Pio XII Tipologia: Trappeto a grotta Orientamento: Nord – Sud Fruizione: Pubblica Note: Dopo il recupero il trappeto viene utilizzato per manifestazioni culturali

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Fg. P.lla

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgv. 42 / 2002 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. d. F. Zona “A” – Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XVII-XVIII Note: Il trappeto a grotta ubicato sotto Palazzo De Donno rappresenta il risultato dell‟unione di due trappeti differenti scavati nel banco di pietra leccese su cui sorge il centro abitato di Cursi. Non si conosce con precisione l‟epoca di tale fusione (oppure allargamento) ma diversi elementi costruttivi lascerebbero ipotizzare il periodo di realizzazione dell‟opificio soprastante. Gli invasi che articolano l‟intera struttura ipogea sono ampi ed ariosi rispetto alla maggior parte dei trappeti a grotta e sono serviti da numerose finestre per l‟aerazione che danno sia sulla piazza che sul giardino retrostante. Le volte in alcune zone sono rafforzate da archi in muratura; gli ambienti destinati alla conservazione dell‟olio ospitano delle pile in pietra leccese di particolari dimensioni e capacità mentre le ruote delle macine, di dimensioni fuori del comune giacciono riutilizzate fuori dei loro alloggiamenti originari.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Archivio Comunale di Cursi Fotografie: Archivio Comunale di Cursi Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna CONSERVAZIONE

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Interventi eseguiti: Recupero e ripristino ad opera del Comune di Cursi. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1912 ORSI Paolo, Recensioni a Pasquale Maggiulli, Le Grotticelle - sepolcro artificiali in Terra d‟Otranto, , Anno III (1912) Fascc. 1, 2, Martina Franca, Casa Editrice Apulia pagg. 70-79; 1911 MAGGIULLI Pasquale, Le grotticelle- secpolcro artificiali in Terra D‟Otranto, in Comunicazioni al Congresso delle Scienze in Roma, , Tip. Donato Siena; 1989 C.R.S.E.C. DI MAGLIE, Rapporto tra territorio e beni ambientali e culturali, Erreci Edizioni Maglie.

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Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano Ubicazione: Vico Bianco, largo Trioti Tipologia: Chiesa rupestre a croce greca Orientamento: Est – Ovest Fruizione: Pubblica Note: Scoperta nel 1955 durante lavori di sistemazione dello spazio soprastante

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Foglio 7 part. 51

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgv. 42 / 2004 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. d. F. di Cursi - Zona “A” – Centro Storico Furti: Vasi in terracotta (volgarmente denominati “carafine”) rinvenuti sull‟altare sud e scomparsi subito dopo la scoperta della chiesa rupestre.

STORIA Epoca: Sec. XI

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Note: Secondo Domenico De Rossi la chiesa rupestre sarebbe stata scoperta nel 1923 e murata nel 1931 ad opera degli Amministratori comunali dell‟epoca. Certamente fu riscoperta nel 1955 e dal 1957 è stata oggetto d‟interesse da parte degli studiosi. La Cripta, forse con funzione di cappella privata, legata alla tradizione rupestre, presenta affreschi raffiguranti i Santi guerrieri Giorgio e Teodoro e probabilmente S. Parasceve. Presenta iscrizioni in greco. Non vi sono indizi certi circa la datazione che forse è da porre intorno all‟ XI secolo. La chiesa rupestre, sorta con ogni probabilità durante la diffusione del culto di San Pietro la cui immagine è raffigurata sul primo pilastro di fronte all‟ingresso, ha fatto ipotizzare ad alcuni studiosi (Falla Castelfranchi) che la sua originaria intitolazione fosse in onore del principe degli apostoli. Tale ipotesi è rafforzata da un diploma di Federico II di Svevia del 9 giugno 1219 in cui si cita una “ecclesia Sancti Petri de Curse” che l‟imperatore dona a Tancredi degli Annibaldi, arcivescovo di Otranto. La localizzazione nella parte più antica del paese potrebbe indurci ad ipotizzarla come l‟antica sede della chiesa parrocchiale successivamente spostata nel sito attuale in seguito alla costruzione della residenza feudale che spostò l‟asse di sviluppo urbano in direzione della residenza del feudatario. Le pareti della chiesa rupestre sono in buona parte decorate da affreschi di buona fattura, con santi olosomi e simboli liturgici, di stretto ambito italo-greco. Tutt‟intorno ai muri perimetrali spicca un subsellium e due soli pilastri reggono le coperture piane. Lungo la zona nord dell‟invaso rupestre una nicchia cilindrica permette di ipotizzarne l‟uso a granaio precedente la chiesa rupestre. L‟orientamento originario dell‟accesso all‟ambiente ipogeo era rivolto verso est ma attualmente risulta interdetto da una muratura posticcia che ne vieta l‟accesso.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Archivio Comunale di Cursi Fotografie: Archivio Comunale di Cursi Inventari: Nessuno Scavi: Eseguiti duranti il restauro della chiesa rupestre hanno consentito di rinvenire tracce di tombe scavate sulla superficie del banco roccioso ove è scavata la chiesa rupestre. Vi furono rinvenute dei resti umani ma già manomessi in epoche precedenti.

DOTAZIONE Archivio: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Archivio Soprintendenza Archeologica di Puglia – Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Restauro della chiesa rupestre e degli affreschi Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1893 MAGGIULLI Pasquale, Otranto ricordi, Lecce, Tip. Cooperativa, pp. 183-184; 1906 TANZI Gianferrante, La città di Otranto e il Territorio municipale, Lecce, Stab. Tip. Giurdignano, pp. 29-30;

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1911 MAGGIULLI Pasquale, Le grotticelle- secpolcro artificiali in Terra D‟Otranto, in Comunicazioni al Congresso delle Scienze in Roma, Matino, Tip. Donato Siena; 1912 ORSI Paolo, Recensioni a Pasquale Maggiulli, Le Grotticelle - sepolcro artificiali in Terra d‟Otranto, Apulia, Anno III (1912) Fascc. 1, 2, Martina Franca, Casa Editrice Apulia, pagg. 70 – 79; 1951 PARLANGELI Oronzo, Il monastero di S. Nicola di Casole, in Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata, V., pagg.30-45; 1966 RAINO‟ Beniamino, Maglie e le sue chiese, Galatina, Editrice Salentina, p. 21; 1978 ROSSI Domenico, Civiltà Salentina, Cutrofiano, Toraldo e Panico, 1978, pp. 265-266; 1979 FONSECA C.D., BRUNO A. R., INGROSSO V., MAROTTA A., Gli insediamenti rupestri medievali nel Basso Salento, Galatina; 1980 GIANNUZZI Donato, Cursi Cripta di Santo Stefano o di San Giorgio, Galatina, Ed. Salentina; 1989 C.R.S.E.C. DI MAGLIE, Rapporto tra territorio e beni ambientali e culturali, Erteci Edizioni, Maglie Congedo; 1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo pp. 57 – 66.

Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano Immagine del Santo Profeta

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Cappella Negri

DATI GENERALI Denominazione: Cappella Negri Ubicazione: Cimitero Tipologia: Edicola funeraria Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio privato Proprietà: Privata Dati Catastali: fg. part.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Legsl. 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 – Area cimiteriale Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Sec. XX Autore: Ignoto progettista salentino Maestranze: Salentine. Note: La cappella funeraria della famiglia Negri è l‟unica edicola funeraria risparmiata dalla distruzione tra tutte quelle esistenti nel cimitero di Cursi. Sembra come se negli ultimi decenni l‟architettura tradizionale che caratterizzava alcune delle cappelle più antiche del cimitero fosse stata bandita attraverso trasformazioni e distruzioni vere e proprie. La cappella Negri è realizzata in pietra leccese e si articola in una cella con unico accesso arricchito da un portale neoclassico a timpano su colonne doriche lisce e stipiti modanati e conclusi da una centina cieca con al centro una stella che divide i lobi di una bifora non realizzata. I cantonali sono decorati da due pseudo lesene incassate al centro che reggono una trabeazione a profilo liscio con cornicione marcapiano a sporto. Il fastigio, costituito dal basamento di una croce in ferro lobata agli estremi e decorato a volute, conclude la facciata della costruzione. L‟interno contiene un modesto altare con vecchie foto degli individui sepolti e le tombe a cassettone che riempiono quasi tutto lo spazio disponibile. La copertura è realizzata alla leccese a squadro.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito.

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MELPIGNANO

La vivacità culturale della Grecia Salentina si rispecchia nel centro abitato di Melpignano sia per quanto attiene gli edifici, sia per gli eventi che ne hanno caratterizzato la storia.

Il punto di partenza della storia di Melpignano è rappresentato dalle cave di pietra leccese. L’antica consuetudine con questo tipo di pietra, con la quale è stata costruita l’intera città, rappresenta ancora oggi il principale carattere originale della sua popolazione per la ricaduta economica, culturale ed antropologica sui suoi abitanti.

Anche la fase di espansione economica conosciuta al tempo del vescovo Maiorano e che tanto lustro ha dato alla città, non è riuscita ad incidere sul carattere dei melpignanesi quanto la pietra leccese.

Cave, quindi, come punto di riferimento essenziale nella cultura popolare e in quella dotta. Probabilmente è stata l’attività estrattiva il punto di riferimento, la forza centripeta della memoria collettiva, nella quale l’intera città si riconosce.

La pietra leccese come metafora e riferimento costante della vita quotidiana di tutti i melpignanesi. Ma, a differenza di Cursi,

73 qui la pietra leccese è solo il punto di partenza per attività, riflessioni, iniziative che portano molto lontano e consentono a questi abitanti iniziative altrove non ripetibili. Questo omaggio della natura è ancora sentito come un dono degli dei che hanno riconosciuto in questi abitanti uomini veri che ci si deve ingraziare piuttosto che invidiare. E di questo sono ben consci a

Melpignano. A differenza di altri centri salentini per loro la cultura è stata occasione per esportare fuori dal loro paese la loro idea della vita, il loro senso della tradizione classica e quella dei padri, il loro legame col passato più remoto che li rende più moderni di altri. In questa loro ansia di far conoscere la loro identità più consolidata, hanno trascurato talvolta, anche i loro interessi economici; ma non sono mai diventati poveri.

Panoramica delle cave di Melpignano

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DATI GENERALI

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GEOGRAFIA: Ubicazione: Italia, regione Puglia, penisola salentina, provincia di Lecce, piana di Maglie Cartografia (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie Confini: Nord: Castrignano dei Greci; Sud: Maglie; Est: Corigliano; Ovest: Maglie e Cursi Estensione: Kmq. 10.93 Altitudine: media: 89 Clima: Mediterraneo (temperato) Distanze dal mare: Otranto Km.20,00 Gallipoli Km. 37,00 Leuca Km. 42.00 MORFOLOGIA: Rilievi: Assenti Pianure: Tutto il territorio è pianeggiante anche se punteggiato dai vuoti artificiali di coltivazione delle cave di pietra leccese, in particolare nella zona di confine col feudo di Cursi. Zone umide: Assenti Boschi: Assenti Macchie: Assenti Aree Agricole: Ha ………………. Aree Incolte: Ha ……………….. Centro Abitato: Ha ………………... Cave attive: Ha ………………… Cave dismesse: Fin dai secoli passati molte antiche cave, dopo la dismissione sono state trasformate in agrumeti e oliveti secondo uno schema di coltivazione di ascendenza araba. Attualmente sono riconoscibili per la loro altimetria più bassa rispetto a quella media del piano di campagna. Alcune cave sono rimaste abbandonate senza subire modifiche ulteriori. Tra queste le cave di località S. Giorgio.

GEOLOGIA: Formazioni Litologiche: Pietra leccese Carsismo: Solchi carsici, ventarole Idrografia superficiale : Le sole forme di idrografia presenti riguardano le falde acquifere visibili all‟interno delle cave quando la coltivazione dei banchi di pietra leccese, con l‟asportazione degli orizzonti di cava, le fa emergere periodicamente. sotterranea: Falda freatica

ABITANTI: N. 2222 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul territorio comunale risulta di numero 203 per Kmq

DISTANZE: da Lecce, Km 26; da Bari, Km. 176; da Roma, Km 650; da Bruxelles, Km. ………. Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali.)

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VIE DI COMUNICAZIONE: Strade Statale: S.S. Adriatica (N.16); Strade Provinciali: S.P. Melpignano – Castrignano dei Greci “ Melpignano – Maglie “ Melpignano – Cursi – “ Melpignano – Corigliano d‟Otranto Strade Comunali: Strade urbane ed extraurbane: Ferroviarie: Sud – Est stazione di Melpignano- tratta Otranto . FF.SS. stazione di Lecce. Marittime: Porto di Otranto e Porto di Brindisi. Aeree: Aeroporto di Brindisi.

DENOMINAZIONE CITTA’: Melpignano ABITANTI: Melpignanesi Messapico: // Grìco: Lipignana Latino: Melpignanum Dialetto Salentino: Merpignanu

STEMMA CIVICO: Descrizione: Un albero di pino sovrasta un favo di miele Iscrizione: Assente Colori araldici: Fondo azzurro Cronologia: Sec. XVI circa Stemmi antichi: Nessuno Note: Non si conosce con certezza l‟origine dello stemma araldico.

MATERIALI DA COSTRUZIONE: Edifici: Petra te Curse, tufo di Cutrofiano, carparo . Murature: A sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi. Finiture: Intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio; paramenti in pietra a vista; scialbature con colori a calce; rivestimenti in materiali e colori sintetici; mattoni di cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di Sicilia, granito, anticorodal, legno. Strade: basoli in pietra di Soleto; bitume; sampietrini; terra battuta;

GESTIONE E TUTELA DEI B.C.e A. LOCALI Note: Ufficio Tecnico Comunale , Soprintendenza BAPPSAE, Regione Puglia, Provincia di Lecce

BIBLIOGRAFIA 1909 De Giorgi Cosimo, La Provincia di Lecce. Cenni geografici per le scuole primarie e secondarie di Terra d‟Otranto, II edizione a cura di M. Mainardi, Lecce, Tip. Ed. Salentina F.lli Spaccianti , pp..45-46

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1986 Rohlfs Gerhard, Dizionario toponomastico del Salento. Prontuario geografico, storico e filologico, Ravenna, Longo editore, p.88 1993 Palma Pantaleo, Istituzioni, società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf, 1997 Provincia di Lecce, Lecce e i suoi comuni a cura di Roberto Boiardi, (guida alle province d‟Italia),s.l., Herald Editore, p.118

Stemma civico Piazza S. Giorgio Porticato sinistro

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Cappella di S. Giorgio

DATI GENERALI Denominazione: Cappella di S. Giorgio Ubicazione: Località S. Giorgio Tipologia: Chiesa ad aula unica voltata a botte Orientamento: Est- Ovest Fruizione: Rudere Note: La chiesa è crollata e rimangono solo dei ruderi delle strutture del lato sud

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Nessuna Proprietà: Privata Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C.S. Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Perdite: Chiesa, lato nord e abside

STORIA Epoca: Secolo XVI Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Altari: Nessuno Note: Attualmente rimangono solo dei ruderi della cappella cinquecentesca che testimoniano la buona qualità muraria dell‟antica fabbrica. Il crollo, avvenuto presumibilmente per l‟attività estrattiva della sottostante cava di pietra leccese, ha distrutto tutto il lato sinistro, l‟abside e le coperture dell‟edificio originario. Rimangono, come testimonianza del luogo di culto, le strutture murarie e le imposte della volta del lato destro.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno

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Fotografie: C.S.P.C.R Maglie. Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 77; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico,; 2005 MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale, .

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Cappella Madonna di Costantinopoli

DATI GENERALI Denominazione: Cappella Madonna di Costantinopoli Ubicazione: Via D. Pellegrino Tipologia: Chiesa ad aula unica con copertura piana Orientamento: Fruizione: aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Rettoria Proprietà: Pubblica Dati Catastali: foglio 4 particella 303

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C.S. Piano di Recupero del C. S. 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Sec. XVIII ( metà c.) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: salentine Iscrizioni: Nessuna Note: L‟edificio sorto some cappella gentilizia, fino al secolo scorso, era addossata al palazzo “Pellegrino”. Successivamente la residenza nobiliare fu demolita parzialmente per l‟apertura dell‟attuale via Margherita. La cappella risulta di poco successiva al palazzo e non presenta particolari costruttivi di rilievo ad eccezione del portale trabeato e della cornice di coronamento, ad andamento orizzontale, sormontata da una croce lapidea. L‟attuale copertura piana sostituisce, verisimilmente, una precedente copertura a spioventi.

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DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Piano del Colore di Melpignano 2005 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Piano del Colore di Melpignano 2005

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale, .

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Cappella dei SS. Rocco e Sebastiano o dell’Assunta

DATI GENERALI Denominazione: Cappella dei SS. Rocco e Sebastiano o dell’Assunta Ubicazione: Piazza S. Giorgio Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta a volta con pronao antistante inglobato. Orientamento: Ovest - Est Fruizione: aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Chiesa confraternale Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: Foglio 4 part. B

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico; Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984; Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006; Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Secoli XVI-XVII (1678) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Nessuna Note: Il nucleo più antico della cappella risale alla fine del 500 e segue di alcuni decenni l‟epoca di costruzione dell‟attigua chiesa madre. Ad opera dei sodali dell‟omonima confraternita. La cappella fu ristrutturata e ampliata nel 1678 con la costruzione dell‟attuale facciata anteposta a quella più antica che attualmente trovasi inglobata all‟interno dell‟edificio. Il portale di accesso è stato attribuito a Placido Buffelli eseguito dall‟artista durante il periodo di permanenza nel cantiere del Convento degli Agostiniani. Dal portale è stato asportato un angelo collocato nella fascia decorata dello stipite destro.

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DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Archivio Comunale Fotografie: Archivio Comunale Inventari: Ufficio Beni Culturali Diocesi di Otranto

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Libri liturgici

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Pulitura della facciata (2006) Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879- „85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato. 1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1983 PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale .

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Cappella S. Antonio Abate

DATI GENERALI Denominazione: Ex - Cappella S. Antonio Abate Ubicazione: Piazzetta Asilo Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta a volta Orientamento: Fruizione: Deposito Note: Da molti anni la chiesa non è più officiata e si è perduta anche la memoria della sua destinazione religiosa.

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Nessuna Proprietà: Privata Dati Catastali: Foglio 4 particella 1

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1 – C.S. Piano di Recupero del Centro Storico 24.5.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Affreschi lungo le pareti perimetrali interne

STORIA Epoca: Sec. XVI (1530) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Sull‟architrave del portale di accesso vi è un‟iscrizione latina illeggibile con la data 1530. Note: L‟ ex cappella da molti decenni non viene più officiata ed il ricordo della sua destinazione religiosa è patrimonio di pochissime persone anziane le quali, peraltro, ne hanno solo avuto notizia orale. Attualmente l‟edificio è adibito ad usi profani (deposito). Sull‟architrave del portale d‟ingresso si intravede un‟iscrizione latina con la data 1530;

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all‟interno coperte da uno spesso strato di calcinacci, si vedono le tracce di antiche decorazioni a fresco coeve alla fase iniziale della chiesa.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Piano del Colore di Melpignano 2005 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Piano del Colore di Melpignano 2005

BIBLIOGRAFIA 1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Cappella S. Pietro d‟Alcantara

DATI GENERALI Denominazione: Cappella S. Pietro d’Alcantara Ubicazione: Via Roma Tipologia: Chiesa ad aula unica Orientamento: Fruizione: Oratorio privato Note: Cappella appartenente a Palazzo Villani

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio privato Proprietà: Privata Dati Catastali: Foglio 4 particella 314 Note: Come gran parte degli oratori privati, attualmente la chiesa non è più officiata.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgv. 42/04 Legge Regionale: PUTT 2000 Strumenti Urbanistici:PRG zona A1- Centro Storico; Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984; Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Sec. XVII (1696) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Architrave della finestra: PORTENTIUM PAENITENTIAE / ANNO DOMINI 1693. Note: La cappella appartiene al vicino palazzo “Villani”. Precedentemente il complesso architettonico apparteneva alla famiglia Maggio che commissionò la realizzazione della chiesetta. L‟interno, coperto a volta, è caratterizzato dalla presenza di un unico altare in pietra leccese di discreta fattura di epoca barocca come la fabbrica ed arricchito da una pala dipinta su tela, raffigurante il Santo iberico Pietro d‟Alcantara, fondatore della Famiglia Francescana dei Frati Alcantarini che si diffusero nel Mezzogiorno durante il viceregno spagnolo e titolare della chiesa. Sui lati dei capi altare vi sono le statue di S. Vincenzo Ferreri e S. Giuseppe da Copertino e, in alto, al centro, il fondatore dei Minimi

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S. Francesco di Paola tra le armi araldiche dei proprietari, Santi scelti dal committente perché vicini alla sua sensibilità devozionale. La facciata si presenta con un unico accesso modanato ed un finestrone con grate a brise-soleil sormontato nel coronamento orizzontale da una piccola croce lapidea.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Cappella di S. Rocco

DATI GENERALI Denominazione: Cappella di S. Rocco Ubicazione: Via Fazzi, s.n.c. angolo Foggiari Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta Orientamento: Ovest- Est Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio privato Proprietà: Privata Dati Catastali: foglio 4 particella 210

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII (1760 c.).2 Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Nessuna Altari: Vi è un unico altare dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano con una tela coeva alla chiesa che raffigura i titolari e la Vergine con il Bambino. Note: La chiesa ad aula unica voltata alla leccese ha un solo ingresso ed è illuminata da una finestra quadrangolare in asse con la porta. All‟interno, privo di decorazioni, vi è un unico altare tardo barocco con la tela della Vergine tra i due Titolari, S. Michele Arcangelo e S. Andrea Avellino della stessa epoca della chiesa, opera di pennello salentino di modesta qualità pittorica. Fu costruita nel 1760 dall‟arcidiacono Francesco Veris che l‟aveva riservata al culto della propria famiglia cui destina, per testamento il palazzo contiguo e la cappella stessa.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

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DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,;

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Chiesa e Convento degli Agostiniani

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa e Convento degli Agostiniani Ubicazione: Via Convento – Via Roma Tipologia: Complesso conventuale mendicante successivo alla riforma tridentina Orientamento: Est – Ovest Fruizione: Chiesa, aperta al culto; ex convento, sede di manifestazioni culturali Note: Lo spazio antistante la chiesa viene utilizzato per manifestazioni culturali

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Chiesa, rettoria; convento, nessuna Proprietà: Pubblica, comunale Dati Catastali: foglio 5 particella 10-A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgvo 42/2004 Legge Regionale: PUTT - 2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Alcuni elementi scolpiti e modanati dopo il crollo che ha interessato il convento Perdite: Chiostro del convento ed ambienti adiacenti

STORIA Epoca: Secoli XVI – XVII Autore: Su disegno di Giuseppe Zimbalo, Francesco Manuli Maestranze: Coriglianesi

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Note: Sulla preesistente cappella di Santa Maria del Carmine, costruita dall‟Università di Melpignano venne successivamente edificata l‟attuale chiesa degli Agostiniani che, in un primo tempo prese il nome di S. Agostino e dopo tornò ad essere denominata del Carmine. Il disegno per il complesso conventuale fu eseguito da Giuseppe Zimbalo su commissione del priore del convento, Padre Raffaele Monosi. Questi volle aggiornare le strutture conventuali risalenti alla fine del cinquecento (1573) rifacendo completamente la chiesa del Carmine il cui nome fu esteso anche al complesso conventuale originariamente intitolato, come la chiesa, a S. Agostino. Per ragioni legate all‟intensa attività dello Zimbalo, che oltre al disegno aveva diretto l‟inizio dei lavori del complesso architettonico, la responsabilità della costruzione fu affidata al coriglianese Francesco Manuli che aveva ottenuto l‟appalto dei lavori. Questi si sforzò di realizzare il disegno dello Zimbalo, ma esprimendosi in un linguaggio costruttivo più sobrio secondo un modellato delle decorazioni più asciutto e lineare rispetto a quello zimbalesco. D‟altronde oltre allo Zimbalo, da Melpignano fu assente anche il Monosi nella prosecuzione dei lavori, per cui il risultato complessivo dell‟opera, pur mantenendo i caratteri tipici dell‟architettura zimbalesca, assunse dei connotati completamente nuovi che ci consentono oggi, di apparentare al convento agostiniano altre opere del Manuli e individuarne il corpus dell‟opera. Attualmente l‟edificio del convento si trova allo stato di rudere perché, dopo un crollo disastroso dovuto all‟abbandono, il recupero ed il restauro effettuati hanno consentito di salvarlo solo in maniera parziale. All‟interno della chiesa vi sono alcuni altari datati alla fine del „600, intagliati dallo scultore Placido Buffelli i quali rappresentano le prime opere documentate dell‟artista alessanese a riprova del felice connubio iniziale creatosi tra il committente, il progettista e gli esecutori del complesso conventuale.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Comune di Melpignano Fotografie: Soprintendenza BAAS di Bari Inventari: Soprintendenza BAAS di Bari

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Libri liturgici

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza BAAS di Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Recupero e restauro dell‟intero complesso conventuale Interventi previsti: Ordinaria manutenzione

BIBLIOGRAFIA 1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato.

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1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353; 1959 N. VACCA, In rovina un capolavoro del bel barocco leccese: chiesa e chiostro agostiniani a Melpignano, in: La Gazzetta del Mezzogiorno, Bari 6 dicembre. 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1982 G. COSI, Note d‟archivio. Melpignano nel „600, in : Voce del sud, Lecce 30 ottobre, anno XXIX, n. 38. 1983 PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

Particolare ingresso

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Chiesa Madre “S. Giorgio”

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Madre “S. Giorgio” Ubicazione: Piazzetta S. Giorgio Tipologia: Chiesa a pianta basilicale Orientamento: Ovest - Est Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Chiesa Parrocchiale Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 4 particella A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: nessuno Perdite: Tele di quasi tutti gli altari e il cenotafio del vescovo Maiorano

STORIA Epoca: Secoli XVI – XVIII (1785). Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine

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Iscrizioni: Transetto, braccio destro, accesso alla cappella del Rosario, sulla parete a sinistra, lastra in pietra leccese del 1584 incisa a caratteri maiuscoli latini che concede delle indulgenze ai fedeli che pregavano davanti all‟altare del Rosario: GREG. XIII PONT. MAX / OMNIUM SALUTI PATERNA CHARITATE / INTENTI INTER TAM MULTA PIETATIS OFF.A QUAE / NOS PRO MUNERE NOSTRO CONVENIT EXERCERE SACRA / INTERDUM LOCA SPECIALI PRIVILEGIO INSIGNIMUS / UT INDE FIDELIUM ANIMARUM SALUTI AM- / PLIUS CONSULATUR QUOCIRCA UT MATRIZ / ECCLESIA TERRAE MELPIGNANI HIDRUNTINAE DIOECE- / SIS SIMILI USQUE AD EO PRIVILEGIO MINIME / DECORATA ET IN EA ALTARE CAPELLAE SAN- / CTISSIMI ROSARII SUMPTIBUS VENERABILIS / FRATRIS NOSTRI MAIORANI EPISCOPI MELFITENSIS INDI- / GENAE CONSTRUCTAE QUOD IN ILLA ECCLESIA / NON EST MAIUS HOC SPECIALI DONO ILLUSTRE- / TUR AUCTORITATE NOBIS A DOMINO TRADITA CON- / CEDIMUS UT QUOTIES AB ALIQUO SACERDOTE / DICTAE ECCLESIAE DUMTAXTAT SINGULIS SEXTIS FE- / RIIS TANTUM MISSA DEFUNCTORUM AD / PRAEDICTUM ALTARE CELEBRABITUR PRO ANIMA CU- / IUSCUMQUE FIDELIS QUAE DEO IN CHARITATE / AB HAC LUCE MIGRAVERIT IPSA DE THESAURO / ECCLESIAE INDULGENTIAM CONSEQUATUR QUATE- / NUS DOMINI NOSTRI IESU CHRISTI ET BEATISSIMAE VIRGI- / NIS MARIAE BEATORUM APOSTOLORUM PETRI / ET PAULI ALIORUMQUE SANCTORUM OM- / NIUM MERITIS SUFFRAGANTIBUS A PUR- / GATORI POENIS LIBERETUR. DATUM / ROMAE APUD SANCTUM MARCUM AN- / NO INCARNATIONIS DOMINICAE 1584 / SEXTO IDUS IULII PONTIFICATUS / NOSTRI ANNO XIII. Note: La chiesa matrice di Melpignano sembra che originariamente fosse ubicata fuori dal centro abitato. Nel XV secolo venne realizzata nel sito dove si trova ancora oggi e subì diversi ampliamenti e trasformazioni nel 500 e nel 700. L‟attuale edificio è stata ricostruito ed ampliato nella seconda metà del 700 sul posto occupato dall‟antica chiesa della quale fu conservato il portale maggiore che venne smontato e rimontato sulla nuova facciata nonché la struttura muraria che attualmente costituisce il coro. Quanto rimane della più antica redazione pervenutaci risale alla prima metà del 500 come è confermato da alcuni residui affreschi esistenti nel coro datati 1528. L‟edificio attuale è costituito da un organismo a croce latina e tre navate suddiviso da arcate poggianti su colonne con una copertura piana. Gli altari, che numerosi si appoggiano alle murature perimetrali sono testimonianza dell‟antica religiosità dei melpignanesi di lontana origine greca e del numeroso clero appartenente al Capitolo Parrocchiale. Degli altari settecenteschi alcuni furono realizzati da Emanuele Orfano (Rosario e S. Giorgio). All‟interno della Chiesa esisteva il monumento sepolcrale del Vescovo Niccolò Maiorano, del quale oggi rimane la sola effige scolpita che venne asportato intorno al 1790. I lavori di ristrutturazione vennero conclusi nel 1794. Alcuni dipinti delle navate laterali e del transetto sono stati realizzati nella metà del XX secolo ad opera del pittore leccese Gaetano Giorgino (1904- 1977). Sul lato destro della facciata alla fine del XIX secolo è stata realizzata la torre dell‟orologio ad opera dell‟ing. Antonio Dimitri.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Archivio Comunale di Melpignano Fotografie: Nessuna Inventari: Ufficio Beni Culturali Diocesi di Otranto

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DOTAZIONE Archivio: Archivio Parrocchiale Biblioteca: Parrocchiale, libri liturgici.

CATALOGAZIONE Schede ICCD:

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti:Sistemazione della pertinenza retrostante la Chiesa, restauro affreschi del presbiterio, tela Madonna Immacolata e San Giorgio. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato. 1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1983 PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Chiesa S. Maria Maddalena

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa S. Maria Maddalena Ubicazione: Cimitero Comunale Tipologia: Chiesa ad aula unica. Orientamento: Est – Ovest. Fruizione: Chiesa funeraria del cimitero.

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Rettoria. Proprietà: Pubblica, Comunale. Dati Catastali: foglio 3 particella A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgvo 42/‟04 Legge Regionale: PUTT / 2000. Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984

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Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Secolo XVII (1661) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Nessuna Altari: Altare maggiore Note: L‟edificio fu edificato su di una chiesa preesistente nel 1661 come ex voto dei melpignanesi per ringraziare la Santa dello scampato pericolo della peste che aveva colpito tutto il regno di Napoli senza interessare la Terra d‟Otranto. Il culto per la Maddalena a Melpignano, è molto antico e i fedeli l‟hanno proclamata Protettrice della città accanto a S. Giorgio. L‟edificio si presenta con forme semplici legate al linguaggio architettonico tradizionale salentino che trova le sue radici in un attardato manierismo che, all‟interno si sforza di imitare le novità del barocco che nel vicino complesso degli Agostiniani veniva espresso dallo Zimbalo e dalle maestranze del Manuli. L‟elemento che risente maggiormente di questa vicinanza è l‟altare che si ispira direttamente a quello del Buffelli esistente nella Chiesa del Carmine.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno. Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Assente

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale .

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Cappella di S. Michele Arcangelo

DATI GENERALI Denominazione: Cappella di S. Michele Arcangelo Ubicazione: Via D. Pellegrino Tipologia: Chiesa ad aula unica Orientamento: Est – Ovest. Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio privato Proprietà: Privata Dati Catastali: foglio 4 particella 210

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C. S. Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Secolo XVIII (1741) Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Architrave del portale: DEO OMNIPOTENTI AC DIVO MICHAELI / ARCHANGELORUM PRINCIPI VOTA SUA REDDIDIT / D. NICOLAUS FRANCISCUS VERIS CANTOR ANNO DOMINI / MDCCXLI / SEMPRE PROTEXI ET PROTEGAM. Al di sotto della mensa, sul dossale si legge: TU PACEM MICHAEL POSUISTI FORTIS OLIMPO, / SIC PACEM NOBIS, MUNERE REDDE TUO. Note: La Chiesa si trova aggregata ad un complesso architettonico che comprende il palazzo Treglia del quale fungeva da cappella di famiglia. E‟ costituita da un unico ambiente voltato con altare dedicato al titolare del quale esiste una scultura lapidea di discreta fattura posta entro l‟ancona centinata. L‟edificio fu commissionato da Don Nicola Veris,

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cantore del capitolo parrocchiale e proprietario anche dell‟attiguo palazzo. Successivamente la cappella passò alla famiglia Caggiula e poi ai Treglia.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Piano del Colore di Melpignano 2005 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Ufficio Beni Culturali Diocesi di Otranto

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, pp. 215- 216; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.

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Casa a Corte di Largo Rimembranza, 11

DATI GENERALI Denominazione: Casa a Corte Ubicazione: Largo Rimembranza 11 Tipologia: Casa a Corte Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 4 Part. 542

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: Con questo edificio ci troviamo di fronte all‟esempio di un residuo di una antica ed elegante corte totalmente modificata senza rispettare l‟originario impianto. Gli elementi d‟arredo e stilistici superstiti, nonostante le modifiche, consentono di datate l‟antica costruzione alla piena età barocca secondo il gusto dominante nell‟area della Grecia Salentina rimasta più fedele all‟idea del bello razionale di tradizione greca.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno

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Interventi previsti: Piano del colore di Melpignano, 2006

BIBLIOGRAFIA 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce. 1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa. 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo , pag. 75.

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Casa a Corte di Via Foggiari, 20

DATI GENERALI Denominazione: Casa a Corte Ubicazione: Via Foggiari 20 Tipologia: Casa a corte Fruizione: Abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 106-108

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs. 42/2004 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici:PRG zona A1- C.S. Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, 2006 Furti:

STORIA Epoca: Secolo XVI Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: Il prospetto esterno della casa a corte presenta caratteri stilistici di tipo catalano durazzesco localizzabili soprattutto nell‟arco del portale di accesso modanato e a centina lievemente ribassata. La nicchia del lato destro, oggi vuota appare di epoca successiva. I nuclei abitativi che affacciano all‟interno della corte, non sembrano eccessivamente distanti dall‟epoca del prospetto esterno della corte il cui impianto potrebbe essere coevo della fase economica più significativa di Melpignano che vide la costruzione dei portici di piazza S. Giorgio nei primi decenni del cinquecento.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce. 1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa. 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo , pag. 73.

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Casa Dimitri di Via Lama

DATI GENERALI Denominazione: Casa Dimitri Ubicazione: Via Lama Tipologia: Casa palazzata Fruizione: Abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 4 Part.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs. 42/2004 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Il complesso edilizio che data al 1776 è costituito da un unico piano fuori terra ed è caratterizzato da un portale bugnato liscio con stemma nobiliare posto al di sopra della chiave dell‟arco appartenuto agli antichi proprietari. Il prospetto presenta un coronamento orizzontale modanato che conclude dei paramenti lisci nell‟alveo della cultura architettonica salentina di epoca tarda barocca che risente, ormai, della incipiente cultura neoclassica. Si tratta di uno dei numerosi esempi di abitazione di quella classe borghese che nella seconda metà del XVIII secolo si affermerà ai danni della classe nobiliare che vedrà segnato il proprio destino con la legge sull‟eversione della feudalità voluta dal governo francese nel 1806.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

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Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente ed Occidente. Documenti ed immagini di una comunità della Grecia Salentina, Galatina, Panico.

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Casa Dimitri di Via Roma

Edificio in Piazzetta C. Dimitri, 14 DATI GENERALI Denominazione: Casa Dimitri Ubicazione: Via Roma Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 4 Part. 173-174-175

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgsl. 42/2004 Legge Regionale: Nessuna Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti:

STORIA Epoca: Secolo XVI (1585) Autore: Ignoto architetto salentino

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Maestranze: Salentine Note: L‟edificio ubicato lungo il principale asse viario di accesso al centro storico, si sviluppa in un unico piano fuori terra e si presenta come uno dei più interessanti dell‟intero nucleo abitato di Melpignano. Nonostante le trasformazioni recenti, che ne hanno in parte modificato la conformazione originaria tardo cinquecentesca, conserva ancora riconoscibili alcuni elementi costruttivi originari come la colonna d‟angolo che appare oggi l‟elemento più significativo dell‟intera costruzione. L‟interno infatti, ha subito sostanziali modifiche che hanno trasformato parte dell‟impianto più antico a causa della destinazione recente.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1882-1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce. 1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa. 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 76.

Edificio in via Roma angolo via D. Pellegrino

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Edificio di Via Roma, 3

DATI GENERALI Denominazione: Edificio Ubicazione: Via Roma 3 Tipologia: Servizi commerciali Fruizione: Studio professionale

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 413-414-415

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. M. 11/6/1979 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVI Autore: Ignoto architetto salentino. Maestranze: Salentine Note: L‟edificio, ubicato all‟ingresso di piazza S. Giorgio, con ogni probabilità è stato realizzato, unitamente a quello posto di fronte al numero quattro, come sede di servizio per il controllo delle merci vendute sotto i portici della stessa piazza. Probabilmente dovette essere un locale pubblico di pertinenza della Università di Melpignano. La decorazione del portale ancora visibile e la dimensione della luce del vano porta originaria mostra chiaramente la probabile destinazione sopra riportata. I problemi conservativi che l‟edificio evidenzia, con una quadro fessurativo preoccupante, denotano un precario equilibrio statico della fabbrica, dovuto alla scarsa manutenzione.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie

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Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 71.

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Palazzo Bacco

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Bacco Ubicazione: Via Dante ,1-3-5 Tipologia: Palazzo Fruizione: Abitazione privata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata (Bacco, Veris, Dimitri) Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 429

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L. 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Ignoro architetto salentino Maestranze: Salentine Note: L‟edificio, a due piani fuori terra, senza coronamento, è stato realizzato, nelle forme attuali, dalla famiglia Veris in epoca tardo settecentesca. Probabilmente esisteva già una costruzione ad unico piano (appartenuta alla famiglia Bacco, oggi estinta a Melpignano) che i Veris, famiglia di nobiltà di toga, dovettero sopraelevare. Il palazzo è arricchito da un portale con colonne lisce, sormontato da balcone con balaustra metallica secondo una tipologia residenziale che avrà molta fortuna. Questo edificio annuncia l‟affermazione di uno schema compositivo della facciata che avrà grande diffusione in Terra d‟Otranto per tutto l‟Ottocento ed il Novecento. L‟asse prospettico risulta decentrato rispetto all‟intero complesso architettonico la cui asimmetria si riflette nella differente distribuzione delle luci della facciata: una a sinistra e due a destra, tutte in asse nei due piani. L‟impiego di materiali con pezzature differenti nei due piani ne sottolineano la diversa cronologia. Le aperture ai due livelli del complesso residenziale sono costituite da porte, al piano terra, e da porte finestre al primo piano, tutte architravate con mensole reggi soglie al solo piano nobile. Le decorazioni a rilievo che ingentiliscono la facciata sono pienamente neoclassiche anche se qualche elemento, come lo stemma araldico di famiglia, si attarda

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su stilemi tardo barocchi. L‟impianto planimetrico segue quello del palazzo nobiliare salentino con androne coperto, scalone di servizio ai piani superiori e giardino retrostante. L‟interno presenta dei vani voltati a spigolo alla leccese e a padiglione.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.0984 Fotografie: Piano del Colore 2005 Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Piano del Colore di Melpignano 2005

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, pp. 161-162; 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale .

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Palazzo Castriota

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Castriota Ubicazione: Via Roma, 17 Tipologia: Palazzo Fruizione: Nessuna

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 408-409

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. M. 8/5/69 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII (1636) Autore: Ignoto architetto salentino

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Maestranze: Salentine Note: Il palazzo baronale, che da sempre ha rappresentato la residenza dei feudatari di Melpignano, fu costruito nei primi decenni del XVII secolo e completato nel 1636 da Giorgio Castriota sul posto precedentemente occupato dal castello del quale restano alcune torri angolari ed il fossato. In alcuni documenti d‟archivio sembra che l‟area attualmente occupata dal giardino, perimetrata da una cinta muraria con torri angolari, anticamente abbia ospitato la terra che, sviluppatasi successivamente fuori da quel sito, si sia definitivamente assestata nel sito oggi occupato dal centro storico. Questo dato urbanistico ci aiuta a comprendere meglio lo sviluppo della città e la modificazione dei suoi rapporti col feudatario che, in una qualche misura, dovettero influire anche sulla scelta della trasformazione del castello in palazzo signorile. L‟edificio si sviluppa su due piani fuori terra oltre ad uno ipogeo destinato a frantoio e depositi. Un portale sporgente a protiro, impostato su due colonne doriche lisce e sormontato da un elegante balconcino balaustrato, è stato addossato all‟ingresso principale per arricchire il prospetto e movimentare la composizione dell‟intera facciata. Il piano terra, destinato a servizi, si caratterizza con aperture di modesta entità sormontate da finestre sopraluce e due portoni centinati dei quali quello centrale arricchito da una ghiera a bugne lisce sottolinea l‟accesso al palazzo. Il primo piano è arricchito da finestre architravate a timpano curvo e triangolare alternate per creare movimento ai paramenti murari lisci della facciata; solo quella centrale presenta un timpano spezzato a volute per ospitare lo stemma dei proprietari.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno. Rilievi grafici: Comune di Melpignano Fotografie: Comune di Melpignano Inventari: Nessuno.

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Assente

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Consolidamento strutturale Interventi previsti: Restauro

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, p. 343. 1882-1888 DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 352. 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1983 PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84;

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1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale .

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Palazzo Maggio

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Maggio Ubicazione: Via S. Stefano 12 Tipologia: Palazzo Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl 4 Part. 168-169

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs. 42/2004 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Ignoto Maestranze: Salentine Note: La realizzazione di questo palazzo risente di una concezione “tradizionalista”dell‟architettura da parte dei suoi proprietari committenti. L‟edificio, a due piani fuori terra, riproduce una residenza di stile tardo cinquecentesco realizzata in pieno XVIII secolo. Gli elementi costruttivi come il portale, le finestre al primo piano e, soprattutto, il coronamento orizzontale su mensole, denotano ad abbundantiam, quanto affermato. Non sappiamo se l‟edificio riproduca una preesistente fabbrica con le stesse caratteristiche andata distrutta o, se si tratta di una determinata volontà del committente di costruire all‟antica. Presumibilmente questa seconda ipotesi potrebbe essere più plausibile se si tiene conto della localizzazione urbanistica decentrata del palazzo rispetto a piazza S. Giorgio. Sta di fatto che una “corrente” stilistica tradizionalista a Melpignano è possibile riscontrarla sia in alcuni portali di palazzi e di giardini del centro abitato sia nella scelta di stilemi tradizionali cinquecenteschi presenti su diversi edifici. Questo dato, che andrebbe approfondito sul piano storico e culturale, potrebbe essere collegato alla

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presenza ed alla attività di alcune famiglie sacerdotali locali (per esempio i Maiorano) che hanno fatto la fortuna della città.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 72.

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Palazzo Treglia e Cappella di S. Michele

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Treglia e Cappella di S. Michele Ubicazione: Via D. Pellegrino Tipologia: Abitazione privata e luogo di culto Fruizione: civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 4 Part. 210

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgsl. 42/2004 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C. S Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVI Autore: Ignoto Maestranze: Salentine Note: Questo edificio rappresenta un esempio eloquente di casa a corte con cappella di pertinenza dedicata ad un culto di famiglia. Sorto in epoca Cinquecentesca (1581), durante la fase economica più florida della città, dovette appartenere ad una famiglia benestante e, probabilmente, intorno al Settecento dovette appartenere ad un ecclesiastico che avrebbe fatto costruire la cappella dell‟Arcangelo Michele per sua devozione privata. Sul portale di accesso alla corte, nella centina, sono presenti le foglie d‟acqua e, sui capitelli, decori fitomorfi che sembrano accentuare una traduzione locale di motivi tardo rinascimentali interpretati con gusto popolare. Questi stilemi si rinvengono anche in altri portali melpignanesi, spesso semplici accessi a giardini; presenti lungo via Roma. E‟ probabile che siano tutti riconducibili ad un unico esecutore locale che dovette incontrare molta fortuna tra i committenti concittadini.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno

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Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 71.

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Palazzo Veris

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Veris Ubicazione: Via Catalana, 7 Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 147

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L. 42/04 LeggeRegionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Emanuele Orfano Maestranze: Salentine Note: L‟edificio, ad un piano fuori terra, concentra tutta la sua qualità architettonica sul portale che si rivela particolarmente raffinato. Il manufatto si configura in un vero e proprio tendaggio ad andamento sinuoso che gli fa perdere il valore architettonico di luogo di affaccio per assumere quello di un elemento da interno. In effetti la tipologia del mignano da cui parte il progettista, tende a divenire evanescente, sia nella struttura che nell‟ornato, raggiungendo l‟effetto del ricamo soprattutto sulla balaustra e, tale effetto viene sottolineato dalla cimosa. Lo stemma araldico dei Veris ci conferma non solo la proprietà dell‟edificio, ma testimonia, in forma indiretta, la presenza di Emanuele Orfano di Alessano, scultore ed architetto di fiducia di questa famiglia che per i parenti di Scorrano aveva realizzato l‟ampliamento e la realizzazione della facciata del palazzo degli avi Volante nella piazza di quella città.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno

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Fotografie: Archivio CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno Biblioteca: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Pulitura facciata, tamponature vani porte (lato cortile), parziale tamponatura su via Catalana, arretramento vano porta d'ingresso Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 161; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 71. 2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

Stemma angolare situato in Piazza S. Giorgio angolo via Roma

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Portici S. Giorgio

DATI GENERALI Denominazione: Portici S. Giorgio Ubicazione: Piazza S. Giorgio Tipologia: Portici Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: Fgl. 4 part. 138-427

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L. 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVI-XVII Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Il sedicesimo secolo ha rappresentato per Melpignano il periodo di maggiore floridezza economica. La contemporanea presenza di cittadini di grande cultura ed esperienza come il vescovo Maiorano consentì la realizzazione dei portici come struttura a servizio dei mercanti che numerosi giungevano da ogni parte del Regno di Napoli. A quel tempo questa struttura fu considerata all‟avanguardia per la destinazione al commercio; in effetti,

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ad eccezione di Francavilla Fontana non si ricordano altre opere consimili nel Salento. Forse facevano eccezione le cosiddette “Capande” di Piazza dei Mercanti a Lecce distrutte in epoca fascista. Ma queste ultime erano delle botteghe chiuse e non portici. L‟articolazione dell‟impianto originario denuncia una chiara volontà da parte del Maiorano di progettare uno spazio ben organizzato a servizio dei commercianti i quali erano sotto la diretta influenza del clero e, assai meno, del feudatario.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, pp. 343, 344; 1882-1888 DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 352; 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina; 1983 PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; [1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Calvario

DATI GENERALI Denominazione: Calvario Ubicazione: Attuale: via Vittorio Veneto Originaria: via Vittorio Veneto Tipologia: Calvario a esedra Fruizione: Aperto al culto

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali:

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. lgs 41/2004 Legge Regionale: PUTT / 2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XIX

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Autore: Ignoto scultore salentino Materiali: Pietra leccese Misure: Orientamento: Nord Graffiti - Incisioni: Epigrafe recante data di realizzazione 1874 Note: Il calvario di impianto ad esedra poligonale è protetto da un muro a paramento liscio con cornice modanata e da una inferriata con motivo a lancia tipico di questo manufatto devozionale. La quinta del fondale è suddivisa in cinque scomparti scanditi da paraste che reggono dei pinnacoli con gli strumenti della Passione scolpiti. Al centro dell‟esedra vi è il Sepolcro costruito in pietra leccese e obliterato da pietre informi ad imitazione del Sepolcro di Cristo. Le sculture raffigurano le tre Marie piangenti inginocchiate davanti al Cristo morto. Tale schema iconografico si ispira ad esempi di scultura aulica di epoca rinascimentale.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Ufficio Beni Culturali di Otranto

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Recupero struttura architettonica Interventi previsti: Restauro sculture

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, fig. 27; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.

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Colonna di Parco Rimembranza

DATI GENERALI Denominazione: Colonna di parco Rimembranza Ubicazione Attuale: Parco Rimembranza Originaria: Ignota Tipologia: Osanna Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali:

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: PUTT / 2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII (1739) Autore: Ignoto scultore salentino Materiali: Pietra leccese Misure: n.r. Orientamento: n.r. Graffiti - Incisioni: Nessuna Note: Non si conosce l‟ubicazione originaria del monumento. Attualmente è collocato all‟interno del parco della Rimembranza ed è stata realizzata in ricordo della missione popolare tenuta a Melpignano dai Padri della Missione nel 1739 per committenza di Rosa De Cicco. La stele è costituita da un basso plinto posto al centro di una pedana a due gradini, dal fusto della colonna con capitello corinzio e da figure sormontate da una croce lapidea.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuna Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Archivio C.S.P.C.R.

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuna Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 75; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico, pag.40; 2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Menhir “Candelora”

DATI GENERALI Denominazione: Menhir “Candelora” Ubicazione: Contrada “Candelora” all‟interno di una azienda di lavorazione della pietra Tipologia: Pietrafitta Fruizione: Pubblica

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT /2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona E Furti: nessuno

STORIA Epoca: Protostorica Autore: Ignoto Maestranze: Ignote Note: Il monolite, che sorge ai margini del centro abitato, lungo la via per Corigliano d‟Otranto, misura in altezza m. 3.30 e cm. 50 x 30 alla base, con le facce più larghe orientate N-S. Caratteristica la forma un po‟ appuntita nella zona superiore che denuncia il distacco di parte dello spessore originario del monolite dovuto, presumibilmente, al degrado del blocco.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: G. Palumbo (1955) tav. XII, a; P. Malagrinò (1982), f. n. 36; Regione Puglia C.S.P.C.R. (1986), pag. 76, scheda n. 23; P. Palma (2005) pag.81.

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuna Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1916 DE GIORGI Cosimo, “I menhir della provincia di Lecce”, in Rivista Storica Salentina, pag. 60-61;

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1956 PALUMBO Giuseppe (1955), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Rivista di Scienze Preistoriche, pag. 114-115; 1956 PALUMBO Giuseppe. (1956), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Rivista di Scienze Preistoriche, pag. 72; 1982 MALAGRINO‟ Paolo, Dolmen e menhir di Puglia, Fasano, Schena Editore, 1978, seconda edizione, pag. 81; 1997 MALAGRINÒ Paolo, Monumenti megalitici in Puglia, Fasano, Schena Editore; 1999 CALO‟ Toti, Pietre – Architetture megalitiche di Puglia, Edizioni del Grifo, Lecce, pag.43; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico, pag.81.

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Menhir “Lama”

DATI GENERALI Denominazione: Menhir “Lama” Ubicazione: Piazzetta Asilo (ex largo Lama) Tipologia: Pietrafitta Fruizione: Pubblica Note: Originariamente il menhir era ubicato in via IV novembre. Fu spostato nell‟attuale ubicazione, posta circa 30 metri ad ovest, nel 1956.

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT /2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Protostorica autore: Ignoto Maestranze: Ignote Note: Misura in altezza m. 4.20 e cm. 30 x 20 alla base con le facce più larghe orientate E-W. La sua fattura potrebbe far ipotizzare una realizzazione del manufatto con strumenti metallici e, quindi, la datazione potrebbe essere spostata in epoca alto medievale. La sua attuale ubicazione non ne consente una sufficiente visibilità e fruizione.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: G. Palumbo (1955) tav. XII, a; P. Malagrinò (1982), f. n. 35; Regione Puglia C.S.P.C.R. (1986), pag. 76, scheda n. 23

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Archivio Soprintendenza Archeologica di Taranto

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuna Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1916 DE GIORGI Cosimo, “I menhir della provincia di Lecce”, in Riv. Stor. Sal., pag. 60-61; 1956 PALUMBO Giuseppe (1955), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Riv. Sc. Preist., pag. 114-115; 1956 PALUMBO Giuseppe (1956), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Riv. Sc. Preist., pag. 72; 1978 MALAGRINO‟ Paolo., Dolmen e menhir di Puglia, Fasano, pag. 81; 1997 MALAGRINÒ Paolo., Monumenti megalitici in Puglia, Fasano, Schena Editore; 1999 CALO‟ Toti, Pietre - Architetture megalitiche di Puglia, Edizioni del Grifo, Lecce, pag.43; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico, pag.81.

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Cinta Muraria con Torri

DATI GENERALI Denominazione: Cinta Muraria con Torri Ubicazione: Palazzo De Luca Tipologia: Mura difensive Fruizione: Turistica

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.M. 8/5/1969 Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XV – XVI Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: La cinta muraria si distende lungo i tre lati posteriori del Palazzo Baronale De Luca (anticamente castello) e, in parte, sul fronte anteriore. La struttura fortificata è rinforzata ai due angoli meridionali da torri poste in comunicazione dall‟antico cammino di ronda risalente ad epoca tardo medievale. Si tratta di uno dei rari esempi di muri di cinta

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fortificati ancora integri e riconoscibili nella loro struttura originaria. Sono costituiti in gran parte da murature in conci isodomi di pietra leccese che hanno bisogno di un intervento di restauro.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza ai BAAPSAE di Lecce Brindisi e Taranto

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: \Restauro conservativo

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,; [1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico - culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Masseria “Sant‟Aloia”

DATI GENERALI Denominazione: Masseria “S. Aloia” Ubicazione: Località S. Aloia Tipologia: masseria fortificata Fruizione: abbandonata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 7 part. 41

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona E - Agricola Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secoli XVI-XVIII autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: L‟edificio si articola su due piani fuori terra. Le sue gravi condizioni statiche ed i crolli verificatesi non consentono di riconoscerne l‟impianto e/o le eventuali modifiche avvenute nel tempo. E‟ ancora visibile una caditoia posta a difesa della porta di accesso; per il resto l‟avanzato degrado ed il quadro fessurativo preoccupante fanno temere per il suo futuro. Nelle sue pertinenze vi è anche una torre colombaia del 1576 in condizioni statiche migliori ma da molti decenni in abbandono.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1957 G. M. SERGI, Distribuzione delle dimore rurali sorte per necessità di difesa nel salento, in Atti del XVII congresso geografico italiano, Bari, pp. 368-376; 1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;

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1970 C. COLAMONICO, La casa rurale nella Puglia, Firenze; 19… W. LAGANA‟, Le masserie fortificate in Puglia, in: Cronache della Regione Puglia; 1973 A. LEPRE, Feudi e masserie. Problemi della società meridionale nel „600 e nel „700. Napoli; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico; 2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano, Amministrazione Comunale.

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Masseria “Schiatta”

DATI GENERALI Denominazione: Masseria “Schiatta” Ubicazione: Località Schiatta Tipologia: masseria Fruizione: abbandonata

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fgl. 10 part. 17

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona E - Agricola Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Salentine Note: Il complesso masserizio risulta costituito da un‟antica torre,seicentesca, ancora riconoscibile nelle sue strutture architettoniche fondamentali, e dagli edifici addossati in epoca settecentesca. L‟edificio a due piani fuori terra, conserva gran parte delle strutture in elevato e permette la lettura agevole dell‟impianto originario e della sua modifica settecentesca.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1970 C. COLAMONICO, La casa rurale nella Puglia, Firenze; 19… W. LAGANA‟, Le masserie fortificate in Puglia, in: Cronache della Regione Puglia; 1973 A. LEPRE, Feudi e masserie. Problemi della società meridionale nel „600 e nel „700. Napoli;

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1957 G. M. SERGI, Distribuzione delle dimore rurali sorte per necessità di difesa nel salento, in Atti del XVII congresso geografico italiano, Bari, pp. 368-37; 1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.

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Chiesa rupestre della Candelora

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Rupestre della Candelora (interrata) Ubicazione: Via Crispi Tipologia: Chiesa rupestre Orientamento: Est - Ovest Fruizione: Nessuna

STATO GIURIDICO Proprietà: Ignota Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: ante 1541 Note: Di quest‟antica chiesa rupestre, oggi interrata ma emersa durante alcuni lavori di pavimentazione stradale, siamo informati soltanto attraverso le visite pastorali degli ordinari di Otranto. Anticamente sorgeva lungo la strada delli Dragonetti seu della Candelora. Nella Visita pastorale del 24 gennaio 1541 di mons. Pietro Antonio De Capua la chiesa era ubicata al di sotto di un‟altra costruita in muratura e si trovava extra suburbium ipsius casalis appena fuori le mura; era di diritto di patronato con dei benefici in agro di Cutrofiano. Nella visita del 1607 di mons. Lucio De Morra la chiesa subdivale era passata alle dipendenze del clero parrocchiale e un cunicolo conduceva alla chiesa rupestre sottostante.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 233-234; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf, pag. 23.

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Trappeto a Grotta

DATI GENERALI Denominazione: Trappeto a grotta Ubicazione: Via Roma Tipologia: Trappeto a grotta Orientamento: Sud – Nord Fruizione: Turistica

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984 Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006 Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVI Note: L‟invaso ipogeo conserva ancora l‟assetto dell‟impianto originario con le "sciave" per la conservazione delle olive ed i vani per la refezione dei frantoiani e la stalla dell‟animale da tiro. Al centro esiste la fonte che moliva la pasta pressata da torchi alla calabrese dei quali rimangono i soli ceppi di base in pietra leccese

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno Scavi: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore, Galatina Congedo Editore, p. 34; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69; 1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario Congedo Editore; 1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,; 2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;

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Cappella Fazzi

DATI GENERALI Denominazione: Cappella Fazzi Ubicazione: Cimitero Tipologia: Edicola funeraria Fruizione: Privata

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio prrivato Proprietà: Privata Dati Catastali: fg…. part….

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgl. 42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PR.G Area cimiteriale Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XIX (seconda metà) Autore: Ignoto progettista salentino Maestranze: Salentine Note: L‟edificio, costruito nella seconda metà dell‟ottocento, riflette il gusto neogotico tipico dell‟Italia unita quando l‟inesistenza di uno stile razionale obbligò i progettisti italiani a ripiegare verso l‟eclettismo architettonico. Il riferimento alle tipologie costruttive che dovevano essere realizzate si scelsero gli stili allora ritenuti più adatti alla funzione: per gli edifici religiosi e le cappelle funerarie si optò per il neogotico in quanto ritenuto stile che più di altri si confaceva alla funzione spirituale. La cappella Fazzi si presenta a pianta centrale con quattro prospetti secondo il modello di certi reliquiari gotici; dei due pinnacoli originari della facciata conserva solo quello di destra e la decorazione superiore della cuspide. Realizzata in pietra leccese è opera di maestranze locali.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito

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PALMARIGGI

A differenza di altre città dell’interno, Palmariggi ha risentito delle sue condizioni geografiche di prossimità con Otranto della quale potrebbe considerarsi una propaggine verso l’entroterra salentino.

Non sappiamo con certezza documentaria quando il paese si sia affrancato dalla città dei Martiri, ma neppure se sia sorto autonomo da essa. Certamente due sono i dati che ne hanno condizionato la storia e l’immagine: la nascita del Santuario di Monte Vergine e l’abbattimento della parte meridionale del castello; l’uno e l’altro testimoniano la contraddittorietà della sua storia, o, meglio, il suo controverso rapporto con l’antico capoluogo del Salento. Il terreno sul quale sorge il Santuario fa parte del feudo di Otranto e il parziale abbattimento del castello (quasi come tentativo di svincolarsi da un passato militare condizionato dalla memoria del sacco di Otranto), per far posto al palazzo ducale dei feudatari, hanno come comune denominatore la città costiera la cui ombra ha aleggiato spesso sulle vicende storiche palmariggine.

Il suo scarso incremento demografico e, la sua sostanziale marginalità territoriale, sembrerebbero rafforzare quanto sopra affermato.

Rimane comunque considerevole lo sviluppo del suo centro urbano che, nonostante la limitata estensione, custodisce in sé le tracce di un’evoluzione coerente e significativa rispetto a quella di altri piccoli

145 centri salentini: da una fase rupestre che ruotava attorno ad una struttura fortificata, alla nascita del castello, e ad un primo nucleo murato che si espande con la realizzazione degli edifici religiosi più importanti come la Chiesa matrice e quella della Palma le quali tenderanno a sostituirsi alla mole e all’importanza territoriale del castello stesso e, col consolidarsi del culto nel Santuario, alla definitiva consacrazione del potere religioso sull’intero territorio.

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DATI GENERALI

GEOGRAFIA Ubicazione: Italia, regione Puglia, penisola salentina, provincia di Lecce, piana di Maglie Cartografia (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie Confini: Nord: Bagnolo del Salento e Cannole; Sud: Minervino, e Muro Leccese; Est: Otranto e Giurdignano; Ovest: Maglie Estensione: Kmq. 8.78. Altitudine: Media: tra i 30 ed i 99 s.l.m.. Clima: Mediterraneo (temperato). Distanze dal mare: Otranto Km.9,7 Gallipoli Km. 40,8 Leuca Km. 45.00

MORFOLOGIA Rilievi: Assenti Pianure: Tutto il territorio è pianeggiante Zone umide: Assenti Boschi: Assenti Macchie: Assenti Aree Agricole: Ha ……… Aree Incolte: Ha ……… Centro Abitato: Ha ……… Cave attive: Ha ……… Cave dismesse: Ha ………

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GEOLOGIA Formazioni Litologiche: Pietra leccese. Carsismo: Solchi carsici, ventarole, . Idrografia: superficiale : Assente.. sotterranea: Falda freatica

ABITANTI: N. 1‟603 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul territorio comunale risulta di numero 182,6 per Kmq.)

DISTANZE: da Lecce, Km 36; da Bari, Km. 186; da Roma, Km ……; da Bruxelles, Km. ………. Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali.)

VIE DI COMUNICAZIONE: Strade Statale: S.S. Adriatica (N.16); Strade Provinciali: Maglie Otranto e Palmariggi Minervino Carpignano Strade Comunali: Strade urbane ed extraurbane: Bagnolo Palmariggi Ferroviarie: Sud – Est stazione di Maglie; FF.SS. stazione di Lecce Marittime: Porto di Otranto e Porto di Brindisi. Aeree: Aeroporto di Brindisi

DENOMINAZIONE CITTA’: Palmariggi ABITANTI: Palmariggioti o Palmariggini Messapico: nessuno Grìco: nessuno Latino: Palmaricium Dialetto: Salentino, Palmarici

STEMMA CIVICO Descrizione: D'argento al ramo di palma, di verde posto in palo. Ornamenti esteriori da Comune: ramo di quercia e ramo d'alloro con frutto incrociati e legati da nastro di stoffa; lo stemma è sormontato da corona turrita Iscrizione: assente Colori araldici: Argento e verde Cronologia: Sec. XVIII – Riconoscimento giuridico: Gonfalone e stemma concessi con decreto del Presidente della Repubblica in data 9 gennaio 1970 Stemmi antichi: nessuno Note: . Non si conosce con certezza l‟origine dello stemma araldico.

MATERIALI DA COSTRUZIONE Edifici: petra te Curse, tufo di Cutrofiano, carparo . Murature: a sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi.

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Finiture: intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio; paramenti in pietra a vista; scialbature con colori a calce; rivestimenti in materiali e colori sintetici; mattoni di cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di Sicilia, granito, anticorodal, legno. Strade: basoli in pietra di Soleto; bitume; terra battuta;

GESTIONE E TUTELA DEI B. C. e A. LOCALI Note: Ufficio Tecnico Comunale , Soprintendenza BAP di Lecce,Soprintendenza PSAE di Bari,Regione Puglia, Provincia di Lecce

BIBLIOGRAFIA 1879-1885 ARDITI Giacomo, La corografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, Stabilimento Tipografico «Scipione Ammirato» Prop. Leonardo Cisaria, ristampa anastatica a cura di Alessandro Laporta, Lecce, “Quotidiano” - Viale degli Studenti, s.d. (1994), pp. 465-466. 1972 DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, Stab. Graf. Scorrano, pagg. 287-289 1986 ROHLFS Gerhard, Dizionario toponomastico del Salento. Prontuario geografico, storico e filologico, Ravenna, Longo editore, pag.98 1990 PELLEGRINI Giovan Battista et alii, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, pag. 470 1968 GALLONE Maria Bianca, Lecce e la sua Provincia, Lecce, L‟Orsa Maggiore, pag.210 1983 COLIZZI Antonio, Fenomeni carsici a Monte Vergine, in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.62-68. 1893 MAGGIULLI Luigi, Otranto ricordi, Lecce, Tipografia Cooperativa, pag. 151. 1983 RIZZELLI Ruggiero, Storia di Palmariggi, in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, , pp. 15-25.

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Chiesa Matrice di San Luca

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Matrice di San Luca Ubicazione: Piazza Garibaldi Tipologia: Aula unica coperta a volta alla leccese secondo uno schema longitudinale con altari laterali di derivazione post tridentina. Orientamento: Nord-Sud Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Chiesa Parrocchiale Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: Foglio7 particella A

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgs.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Nessuno Perdite: Mense e pedane degli altari laterali

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Clan dei Saracino Maestranze: Martanesi Note: L‟attuale edificio fu eretto da maestranze martanesi (Saracino), al centro della piazza sui resti di una antica cappella dedicata a S. Luca. La spinta maggiore per realizzare la nuova chiesa venne da un ordine dell‟arcivescovo Giulio Pignatelli; a partire dal 1777 infatti, al posto della precedente chiesa parrocchiale edificata, dal 1564 al 1569, iniziarono i lavori che si protrassero ben oltre la vita del costruttore, fino al 1783, come si legge nel frontespizio della facciata. La nuova chiesa fu benedetta dal parroco D. Giuseppe Strati nel 1787 dopo che venne collocata, sull‟architrave del portale, la statua della Madonna della Palma, protettrice del paese. Esternamente l‟edificio si presenta scandito da due ordini, sormontati da un alto fastigio. Quello inferiore ospita la Porta d‟accesso rivolta a nord e si presenta scandito da quattro lesene e due nicchie, una sola

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delle quali ospita una scultura raffigurante S. Antonio da Padova, mentre l‟altra risulta vuota. (Recentemente, però, nell‟edicola vuota è stata inserita una scultura, estranea al contesto originario della facciata, raffigurante la Vergine col Bambino, di epoca settecentesca, della quale non è nota la provenienza). Il secondo ordine è forato da un finestrone che illumina l‟interno della navata ed è fiancheggiato da due pinnacoli su lesene in asse con quelle sottostanti. Un alto fastigio recante lo stemma civico e sormontato da una croce, conclude il ritmo affettatamente ascensionale del prospetto che sembra ergersi al di sopra di tutti gli edifici del centro urbano quasi per affermare una visibilità incontrastata del potere ecclesiastico nei confronti di quello laico. La scelta dell‟orientamento del sacro edificio verso la zona di espansione settecentesca, aveva sancito una tendenza, manifesta anche nella Chiesa precedente, di differenziazione col potere feudale e di avvicinamento a quella classe borghese che stava costruendo le proprie residenze nelle aree settentrionali del centro abitato, lontano dal castello simbolo degli antichi privilegi baronali.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101; 1879 ARDITI Giacomo, La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce; 1983 MEGHA Salvatore, Chiesa parrocchiale, Fondazione della chiesa di M. SS. della Palma, Madonna della Spernozzata, Madonna del Monte, in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, , pp. 26-38; 1990 BOCCADAMO Vittorio, Terra d‟Otranto nel Cinquecento. La visita pastorale dell‟Archidiocesi di Otranto del 1522, Società e Religione, 11, Galatina, Congedo Editore, pp. 78-79; 1997 CAZZATO Mario, Confraternite e città in epoca barocca: il caso di Gallipoli, in: PINDINELLI Elio – CAZZATO Mario, Civitas Confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in

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età barocca, CRSEC, LE/48, Distretto di Gallipoli, Galatina, Mario Congedo Editore, p.79; 2008 TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di Palmariggi in età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride.

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Cappella Madonna della Palma

DATI GENERALI Denominazione:Cappella Madonna della Palma Ubicazione: Via Palma Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta con volte alla leccese Orientamento: Nord - Sud Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Canonica: Rettoria Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 7 particella B

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgs.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P di F di Palmariggi Furti: Nessuno Perdite: Nessuna

STORIA Epoca: Secolo XVIII Autore: Tommaso Pasquale Margoleo (, 1703-1778) Maestranze: Martanesi Iscrizioni: Sulla facciata, nell‟architrave si legge “HAEC DOMUS, O VIRGO, CLARA SUB NOMINE PALM[A]E / TUTUM PR[A]ESIDIUM, NOSTER ASYLUS ERIT / A[NNO] D[OMINI] 1751” Altari: presenta all‟interno un altare in pietra leccese Note: Sorto sui resti di una precedente chiesa di epoca medievale, officiata con rito greco, l‟attuale edificio fu edificato dal 1751 al 1755. La facciata si presenta articolata da quattro lesene a capitello dorico inframmezzate da due edicole centinate che ospitano dipinti murali raffiguranti Santa Rosa da Lima (?) e S. Nicola di Mira. Al centro sorge un portale modanato con un‟epigrafe dedicatoria latina al di sopra del quale è collocato un angelo portacroce che, con ogni probabilità, proviene da un sito diverso. Sul muro di fondo, dietro lo stesso putto, una picchettatura del paramento murario indica che doveva esserci, anticamente, una decorazione (dipinta o a stucco) originaria oggi scomparsa. L‟unica finestra che illumina l‟interno dal prospetto si presenta modanata e centinata sui lati corti protetta in alto da una cornice sporgente che si riflette in quella del cornicione di coronamento sormontato da un timpano spezzato riempito, in epoca tarda, per l‟innesto

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della croce sommitale. Al suo interno la chiesa presenta un battistero in pietra leccese del 1561 ed un altare, sempre dello stesso materiale, arricchito con le statue di San Tommaso D‟Aquino e San Vincenzo Ferreri poste ai capialtare, che fiancheggiano quella della Titolare, protettrice del paese, (Madonna della Palma). All‟interno della chiesa è conservata un‟ epigrafe funeraria bizantina risalente al XIV secolo testimonianza rilevante della fase bizantina della comunità di Palmariggi.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno Chiesa Madonna della Palma Particolare ingresso

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101; 1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce; 1983 TONI Antonella e COLIZZI Antonio (a cura di), “Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione”. Editrice Salentina , pagg.30-31; 1997 CAZZATO Mario, Confraternite e città in epoca barocca: il caso di Gallipoli, in: PINDINELLI Elio – CAZZATO Mario, Civitas Confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in età barocca, CRSEC, LE/48, Distretto di Gallipoli, Galatina, Mario Congedo Editore, pp. 78-79; 1996 JACOB Andrè, Deux épitaphes byzantines inédites de Terre d‟Otrante, in: Studi in onore di Michele D‟Elia. Archeologia Arte Restauro e Tutela Archivistica, a cura di Clara Gelao, Bari, R&R Editrice, pp. 166-172.

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Cappella Madonna del Monte

DATI GENERALI Denominazione: Cappella della Madonna del Monte Ubicazione: Località Madonna del Monte

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Tipologia: Chiesa ad aula unica con copertura a tetto Orientamento: Ovest – Est Fruizione: Aperta al culto il primo martedì di marzo. Note: La cappella era originariamente intitolata “Madonna di Costantinopoli”

STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Oratorio privato Proprietà: Privata Dati Catastali: Coordinate g. m. 34TBk77314636

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Perdite:

STORIA Epoca: Secolo XIX ( di origine medievale) Autore: Ignoto capomastro salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: Altari: Madonna di Costantinopoli. Note: La cappella deve ritenersi probabilmente molto antica. Il titolo esatto della cappella è Madonna di Costantinopoli. La costruzione, che si presenta come una modesta abitazione di campagna con copertura a spioventi ed accesso trilitico sormontato da una finestra quadrangolare in asse, costituisce un esempio di edificio religioso rurale di epoca tardo medievale abbellito da un campanile a vela con vano quadrangolare (privo di campana) e croce lapidea sulla cuspide della facciata. All‟interno esiste un unico altare con l‟immagine della Madonna di Costantinopoli ridipinta nel 1989 da G. Galati che ha cancellato le fattezze originarie. Al di sotto del busto della Vergine e del Bambino, che regge un uccellino, simbolo dell‟anima, si intravede il particolare iconografico dell‟incendio della Chiesa di S. Sofia durante l‟assedio di Costantinopoli nel 1453. L‟icona, incorniciata entro una finta edicola centinata, è inserita entro una lunetta decorata a motivi fitomorfi e girali coevi alla ridipintura. L‟altare a blocco, addossato alla parete, appare realizzato in pietra leccese e risulta decorato con le iniziali AVE e, entro un clipeo, il monogramma di Cristo IHS, dipinti di color bruno.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno

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DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104.

Chiesa Madonna del Monte – Interno e particolare dell‟affresco

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Chiesa Madonna di Monte Vergine

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Madonna di Monte Vergine Ubicazione: località Madonna di Monte Vergine, Comune di Otranto. Questa apparente incongruenza del territorio del Santuario, amministrativamente dipendente da Otranto, non ha impedito, attraverso i secoli, che i fedeli di Palmariggi gestissero l‟area interessata al Sacro Edificio come se fosse parte integrante del loro territorio. In effetti, fin dalla scoperta dell‟immagine affrescata della Madonna di Monte Vergine i palmariggini, hanno sentito sia il Santuario che le sue pertinenze come territorio da custodire e valorizzare sia dal punto di vista religioso che storico artistico. Le diatribe territoriali sono state spesso vivaci e alcuni documenti d‟archivio rivendicano il possesso dei luoghi del Santuario. Tipologia: Chiesa ad aula unica con sviluppo longitudinale coperta a volta alla leccese. L‟interno è articolato da diversi piani, di differente quota, collegati tra loro da rampe che, al centro, portano alla sottostante chiesa rupestre Orientamento: Ovest – Est Fruizione: Aperta al culto

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STATO GIURIDICO Definizione Canonica: Santuario Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: foglio 4 particella 10

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P di F di Palmariggi

STORIA Epoca: Secolo XVIII (1783) Autore: Ignoto capomastro salentino Maestranze: Salentine Iscrizioni: All‟esterno della facciata una lapide riporta la seguente scritta: ”D. O. M./DEIPARAEIN MONTE VIRGINE/ELAPSIS IAM SAECULIS/AC DENUO MIRACULIS CLARAE MAXIME/UT QUAM PLURIMI MIRUM HIC FIDELES ADVENERIT QUORUM STIPE/ RENDUS DNUS BERNARDINUS MODONI/A PALMARICIO PROCURATOR AB EODEM CAPITULO PRAECIPUE LECTUS/HANC SACRAM FUNDITUS AEDEM/ ERIGI CURAVI T/ REDDITIBUSQUE EX AELEMOSINIS FACTIS/ SACRA DEO/ SINGULIS UT FESTIS QUOLIBET, AC SABBATO/ IMMOLARENTUR/ A. 1707 D./ DEO OPTIMO MAXIMO” Note: L‟edificio attuale fu costruito, per devozione cittadina, ad opera del Reverendo Bernardino Modoni, nel 1707 al posto della cappella, eretta nel 1608, al tempo dell‟arcivescovo Lucio De Morra, e successivamente crollata, in adiacenza all‟ingresso della Chiesa rupestre della Madonna di Monte Vergine. La fabbrica attuale, ad aula unica, risulta edificata interamente in pietra leccese. L‟interno, costituito da piani sfalzati, presenta rampe di collegamento che permettono l‟accesso sia ai diversi livelli che alla cripta sottostante. La copertura richiama quella della Madonna delle Grazie di , opera del De Bellis di Muro Leccese. L‟unico altare presente è addossato alla parete orientale ed occupa la maggior parte della superficie muraria. Realizzato da un artista salentino, in forme barocche che richiamano gli stilemi degli altari presenti nelle testate del transetto della Chiesa matrice dell‟Annunziata di Muro e quelli dell‟altare della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Minervino, questo manufatto, attira l‟occhio del visitatore come una grande quinta teatrale sia per l‟enorme mole delle dimensioni che per la fattura squisitamente raffinata del suo modellato e delle immagini riprodotte. La pala dell‟altare è costituita da una tela dipinta ad olio raffigurante la Madonna di Monte Vergine tra angeli, opera di pennello salentino del Settecento. Il 16 febbraio del 1931, con regio decreto venne conferito alla Chiesa il titolo di Santuario.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario

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Fotografie: U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario Inventari: Ufficio Beni Culturali Diocesani Otranto

DOTAZIONE Archivio: Documenti relativi all‟attività religiosa e amministrativa del Santuario Biblioteca: Libri per il servizio liturgico

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: 1901: restauro dell‟immobile; 1929-‟30 realizzazione di otto sale di accoglienza per i pellegrini; 1965: restauro del tempio e costruzione di una grande sala attigua alla chiesa per accogliere i pellegrini; 2004: realizzazione sulla collina di una via crucis. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104; 1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce; 1983 ANONIMO, Storia di Monte Vergine nella tradizione orale, in: in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.69-77; 1983 CIARDO Vincenzo, Ave Maria del Monte Vergine, (1905), revisione di Antonella Toni, in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.75-76; 2008 TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di Palmariggi in età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride, pagg. 149-158;

Santuario di Monte Vergine Veduta di insieme

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Palazzo Modoni

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Modoni Ubicazione: Via G. Modoni, 20 Tipologia: Casa palazzata Fruizione: Civile abitazione e scuola materna

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 7 Part. 49

TUTELA Vincolo: LeggeStatale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C.S. Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XIX Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: Realizzato nel 1811, l‟edificio si presenta con una grande mole costruttiva che costeggia la quinta orientale della via G. Modoni cui ha dato il nome. La fabbrica, che risale al periodo di presenza francese nel mezzogiorno, rappresenta la residenza tipica della borghesia salentina che si afferma, come in tutto il mezzogiorno d‟Italia, proprio durante la fase di amministrazione francese del regno di Napoli. La facciata del palazzo si presenta divisa in due piani fuori terra; quello inferiore è arricchito da un portale con balcone e portafinestra in asse che dominano visivamente, per aggetto e dimensioni, la mole dell‟intero palazzo. Il piano superiore risulta animato da una serie di porte finestre architravate con balaustra a ringhiere metalliche che denunciano l‟avvenuto superamento della tradizione locale indirizzandosi verso schemi costruttivi di gusto internazionale. L‟impianto distributivo dei vani, pur realizzato su due piani, tende a privilegiare la parte della quinta caratterizzata dalle grandi finestre che si affacciano lungo la strada secondo uno schema costruttivo che avrà molta fortuna nel „800 e nel „900. L‟interno ha subito delle trasformazioni che non permettono di apprezzarne l‟originaria articolazione; sul retro dell‟edificio le trasformazioni dovute alla destinazione scolastica del complesso architettonico, hanno compromesso anche l‟impianto dell‟antico giardino che, un tempo, arricchiva non solo il prospetto posteriore, ma l‟intera area retrostante.

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DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.S.P.C.R. Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce; 1882-1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce; 1967-1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 103.

Palazzo Modoni Particolare Blasone

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Palazzo Marcucci

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Marcucci Ubicazione: Via Roma, 53 Tipologia: Casa palazziata Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 7 Part. 424

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: L‟edificio si presenta con una semplice facciata arricchita da un portale decorato a bugne, secondo uno schema figurativo che nel salento ha avuto molta fortuna a partire dalla fine del XVI secolo e che nel „700 ha avuto una diffusione notevolissima nell‟area ionica e interna della provincia (Parabbita, Maglie, Castrignano dei Greci, Matino).

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: C.S.P.C.R. Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce; 1882- 1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce; 1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.

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Casa a corte “Piccinni”

DATI GENERALI Denominazione: Casa a Corte “Piccinni” Ubicazione: Via Roma, 59 Tipologia: Casa a Corte Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 7 Part. 230; 235; 236

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1 – Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: La struttura, presumibilmente sorta nel XVII secolo, presenta su strada, un sontuoso portale evidenziato da bugne, sormontato dal mignano al centro del quale vi è uno stemma araldico. All‟interno le varie cellule abitative prospettano, con semplici e lineari facciate, su di un ampia corte dove un tempo gli abitanti si riunivano ed usufruivano dei servizi comuni.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Piano del colore di Melpignano, 2006

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce; 1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce; 1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.

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Casa a corte De Blasi

DATI GENERALI Denominazione: Casa a Corte De Blasi Ubicazione: Via A. Diaz 12 Tipologia: Casa a Corte Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 7 Part. 94

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVII Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: La severità e la semplicità delle paramenti murari dell‟edificio, unitamente alle sue caratteristiche tipologiche, permettono di ipotizzarne la cronologia in una fase di assetto urbanistico della città avventa tra il XVII secolo e quello successivo. Trattandosi di un piccolo borgo rurale, Palmariggi non ha conosciuto una stagione costruttiva particolarmente ricca ed articolata nel suo tessuto edilizio; gli edifici abitativi del borgo non presentano esempi eclatanti di architettura. Questo edificio, in particolare, si inserisce in forma quasi anonima all‟interno del nucleo storico e concorre a creare quell‟insieme di edifici che consentono alla chiesa matrice ed al castello di emergere nello skyline urbano.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce; 1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce; 1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.

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Palazzo Sansò

DATI GENERALI Denominazione: Palazzo Sansò Ubicazione: Piazza Garibaldi Tipologia: Casa palazzata Fruizione: Civile abitazione

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: Fg. 7 Part. 100

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 LeggeRegionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C.S. Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVIII - seconda metà Autore: Ignoto architetto salentino Maestranze: Ignote maestranze salentine Note: L‟edificio, sorto nel 1796, si sviluppa su due piani fuori terra e presenta una facciata decorata da una notevole balconata a primo piano. La sua ubicazione funge da quinta scenografica e delimita lo spazio della piazza antistante configurandolo secondo una forma geometrica quadrangolare che circoscrive l‟area del mercato tra la chiesa ed il castello. La sua posizione eminente ne ha fatto una delle costruzioni più importanti della piazza Garibaldi e testimonia l‟evoluzione dello spazio urbano del centro di Palmariggi che dall‟area del castello si evolve verso la zona nord con la costruzione dei posteriori palazzi ubicati lungo le vie per Cannole e Bagnolo.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: CSPCR Maglie Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1979 A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce; 1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce; 1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 103.

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Menhir di Monte Vergine

DATI GENERALI Denominazione: Menhir di Monte Vergine Ubicazione Attuale: Località Monte Vergine Originaria: Località Monte Vergine Tipologia: Pietra fitta Fruizione: Turistica Note: Abbattuto il 04 giugno 1972 e successivamente restaurato

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT 2000 Strumenti Urbanistici: Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Preistorica Autore: Ignoto Materiali: Pietra leccese Misure: De Giorgi ne indicò l‟altezza a m 2,45 Orientamento: E-W Graffiti - Incisioni: Nessuna Note: il menhir, (h. 1.90x cm. 35 x 20) è in pietra leccese ben squadrato, rastremato in cima e inserito nel banco calcarenitico affiorante. In origine dovrebbe essere stato sormontato da un corpo superiore, forse un capitello o una croce come tanti altri manufatti consimili. Le superfici risultano coperte da patina lichenica, piuttosto spessa prima dell‟intervento di restauro. Il menhir presentava una leggera inclinazione verso Est con delle croci poste sia sulla faccia orientale che su quella rivolta ad Ovest.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Arch. Sopr. Arch. TA Fotografie: C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI Maglie,1989,pag. 26.

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Restauro conservativo dopo la rottura del monolite. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1916 C. De Giorgi, I menhir nella Provincia di Lecce, in Rivista Storica Salentina; 1982 P. Malagrinò, Dolmen e menhir di Puglia , Fasano, Ed. Schena 1978, 2° ed.; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104; 1989 C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI Maglie, pag. 26; 1999 Toti Calò, Pietre Architetture megalitiche di Puglia, Lecce, Edizioni del Grifo, pag.49; 19… C.R.S.E.C. Maglie, Schede dei beni archeologici, ERRECI Maglie, pag 77.

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Torre dell’Orologio

DATI GENERALI Denominazione:Torre dell’orologio Ubicazione Attuale: P.zza Garibaldi Originaria: P.zza Garibaldi Tipologia: Torre civica Fruizione: Arredo urbano

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgs. 42/04 Legge Regionale: Nessuna Strumenti Urbanistici: Nessuno Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XIX Autore: Ignoto scalpellino salentino Materiali: Pietra leccese Graffiti - Incisioni: Nessuna Note: La Torre si erge a due piani dei quali quello inferiore risulta molto più accentuato in altezza ed ospita la scala di accesso al vano riservato al meccanismo dell‟orologio. I due quadranti dell‟orologio, ubicati nei prospetti nord ed ovest, sono arricchiti da modanature e da motivi fitomorfi con al centro una valva pecten. Lungo il prospetto sud vi è la porta di accesso al vano. Le due campane delle ore e dei quarti, sono allocate, a vista, entro un supporto in ferro battuto ancorato al di sopra della torre.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

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BIBLIOGRAFIA Inedito

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Colonna Madonna della Palma

DATI GENERALI Denominazione: Colonna Madonna della Palma Ubicazione Attuale: via Roma Originaria: via Roma Tipologia: Monumento votivo Fruizione: Arredo urbano

STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgs. 42/04 LeggeRegionale: Nessuna Strumenti Urbanistici: Nessuno Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XX (1924) Autore: Ignoto scalpellino salentino Materiali: Pietra leccese Graffiti - Incisioni: Sulla facciata del plinto di base, su un riquadro dipinto si legge: “DIVOTO / TUNDO PIETRO / 1924 /” più in basso: “QUASI PALMA / EXALTATA / SUM IN CADES / TU / HONORIFICENTIA / POPULI NOSTRI” Note: Il manufatto, realizzato secondo lo schema tradizionale salentino dell‟Osanna è costituito da un alto plinto modanato alla base e al capitello e dalla scultura della Vergine col Bambino collocata su di una base di pietre informi simboleggianti nuvole. La scultura raffigura la protettrice del paese, Madonna della Palma raffigurata olosoma mentre regge con la sinistra il Bambino nudo e con la destra la palma suo attributo icongrafico principale. La fattura è opera di uno scalpellino salentino che ha guardato all‟esemplare processionale della Protettrice ma senza eccessiva capacità emulativa. Il risultato estetico comunque va annoverato nell‟ambito delle testimonianze della religiosità popolare frequenti in tutta Terra d‟Otranto.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno

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Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno. Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA Inedito

Colonna Madonna della Palma - particolare

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Colonna Madonna di Monte Vergine

DATI GENERALI Denominazione: Colonna Madonna di Monte Vergine Ubicazione Attuale: località Santuario di Monte Vergine – pertinenze Originaria: località Santuario di Monte Vergine – pertinenze Tipologia: Monumento votivo Fruizione: Arredo urbano

STATO GIURIDICO Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.Lgs. 42/04 Legge Regionale: Nessuna Strumenti Urbanistici: Nessuno Furti: nessuno

STORIA Epoca: Secolo XX (1905) Autori: Ing. Costantino Dimidri (Potenza, 15 febbraio 1872-Melpignano, 13 agosto 1944) Scultore: Luigi Guacci (Lecce, 8 gennaio 1870 – Lecce 13 giugno 1934) Materiali: Pietra leccese e travertino Graffiti - Incisioni:

Note: La colonna fu progettata dall‟ingegnere melpignanese Costantino Dimitri ed ultimata nel 1905. Alla sua costruzione concorsero molte illustri famiglie magliesi e salentine con donazioni che consentirono l‟ultimazione dei lavori. La scultura fu eseguita dal leccese Luigi Guacci, all‟epoca ritenuto uno dei maggiori scultori salentini. L‟immagine, realizzata secondo schemi neorinascimentali, in ossequio al gusto classicheggiante dell‟epoca, riprende il modello iconografico della Madonna della Palma ma se ne distacca per l‟articolazione del braccio che si stende con la mano aperta verso l‟osservatore in senso di protezione.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno

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CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano indagine su un centro minore, Biblioteca di Cultura Pugliese, s. s. 34, Galatina, Congedo Editore, , fig. 428.

Colonna Madonna di Monte Vergine particolari statua Madonna e base colonna

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Menhir

DATI GENERALI Denominazione: Menhir Ubicazione Attuale: località agricola Originaria: località agricola Tipologia: Pietra fitta Fruizione: Turistica STATO GIURIDICO Proprietà: Pubblica Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D. Lgs 42/04 Legge Regionale: PUTT 2000 Strumenti Urbanistici: P. di F. zona E

STORIA Epoca: Preistorica Autore: Ignoto Materiali: Pietra leccese Misure: n. r. Orientamento: E-W Graffiti - Incisioni: Nessuna Note: il menhir, è in pietra leccese ben squadrato, spezzato nella zona superiore e incassato all‟interno di un muro a secco di recinzione di un fondo agricolo. Al centro della zona superiore della facciata maggiore, è visibile una croce incisa. Le sue dimensioni originarie dovevano essere maggiori di quelle attuali e doveva essere sormontato da una croce o da un capitello come tanti altri manufatti consimili. Le superfici risultano coperte da patina lichenica.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA: Inedito

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Edicola Sacra

DATI GENERALI Denominazione: Edicola Sacra Ubicazione Attuale: Strada vicinale per Monte Vergine Originaria: Strada vicinale per Monte Vergine Tipologia: Edicola sacra rurale Fruizione: Culto

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: Furti: Nessuno

STORIA Epoca: ? Autore: Ignoto Materiali: Dipinto murale su pietra leccese Graffiti - Incisioni: Nessuno Note: L‟edicola appartiene a quei manufatti senza tempo che numerosi arredano il territorio Salentino. L‟immagine dipinta raffigura una Madonna col Bambino realizzata su moduli iconografici della tradizione popolare che conserva ancora la memoria delle immagini bizantine ripetute come schema iconografico più che ispirate a precisi modelli. Si presenta ridipinta anche se, gli elementi stilistici e compositivi inducono ad individuarne l‟origine del culto nel tipo bizantino della Deipara (la mano di Dio).

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

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CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA : Inedito

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Castello

DATI GENERALI Denominazione: Castello Ubicazione: Piazza Garibaldi Tipologia: Palazzo e castello (rudere) Fruizione: Il palazzo è sede municipale, ed occupa una metà del castello; la fortezza è in stato di rudere restaurato.

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Fg. 7 Part. 507

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secoli XV- XVI. Autore: Ignoto Maestranze: Ignote maestranze salentine

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Note: Il castello fu edificato nel XV secolo e modificato dopo la presa di Otranto secondo le più aggiornate tecniche difensive contro le armi da fuoco. Fu costruito dai baroni del luogo (Ventura), i quali per tutto il cinquecento ebbero una grande rilevanza anche in altre località del Salento, oltre che a Palmariggi. Nel 1724 i feudatari decisero di modificare la parte meridionale del castello trasformandolo in palazzo conservando però gli ampi locali dl piano terra. Durante il fascismo le strutture fortificate oggi esistenti rischiarono di essere abbattute per la costruzione di una scuola pubblica su progetto dell‟ing. Emilio Corti. Al rilievo di questo progetto dobbiamo la conoscenza di un terzo torrione tondo esistente lungo il lato sud est dell‟edificio. Attualmente il castello si trova quasi allo stato di rudere, ed è stato restaurato negli anni ‟80 del ventesimo secolo. Fino agli anni ‟50 del secolo scorso era ancora conservato il fossato che perimetrava le strutture fortificate lungo i lati est, nord ed ovest. Esiste ancora la documentazione fotografica che testimonia la presenza del fossato e del torrione di sud est. Un tratto della cortina muraria e due torrioni circolari molto vicini a quelli di Otranto e di Acaia sono conservati lungo il lato settentrionale la cui tipologia ci consente di ipotizzare la data di costruzione del castello intorno alla fine del „400 od ai primi del „500. Al centro della piazza d‟armi è stato collocato, nel dopoguerra, il monumento ai caduti.

DOCUMENTAZIONE Disegni originali: Nessuno Rilievi grafici: U. T. C. di Palmariggi Fotografie: CSPCR Maglie – U.T.C. di Palmariggi – Soprintendenza ai BAAS di Bari Inventari: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Assente Biblioteca: Assente

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Soprintendenza per i BAAS di Bari

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Restauro conservativo della cortina e dei due torrioni di sud est e nord ovest. Interventi previsti: Recupero fossato, restauro ex palazzo Vernazza oggi sede municipale.

BIBLIOGRAFIA 1737 A. S. Napoli, Regia Camera della Sommaria, Catasto Onciario di Palmariggi Processo dell‟accesso fatto per il Pror(ation)ale della Reg(i)a Cam(er)a Giacinto Fontana nella Terra di Palmerigi per la formazione del Gen(era)le Catasto della med(esi)ma ad istanza de suoi Cre[ditori] Fiscala[rii]…. Vol. n. 7979, ff. n. I, 1-405; 1879 G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce; 1930 COCO A. P., Porti Castelli e torri salentine, Roma;

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1974 DE VITA R. (A CURA DI), Castelli, torri ed opere fortificate in Puglia, Bari, pag. 210; 1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101; 1988 VISCEGLIA Maria Antonietta, Territorio, feudo e potere locale. Terra d'Otranto tra medioevo ed età moderna, L‟altra Europa, 3, Napoli, Guida Editori, pp. 196, 197, 251, 258, 260, 308; 1989 C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI Maglie, pag. 50; a. a. 2007 – 2008 CITO Iolanda, Le Terre fortificate nel Salento. Dati e modelli, Università del Salento, Fac. di Conservazione dei Beni Culturali, Corso di Laurea in Beni Architettonici, Archeologici e dell‟Ambiente, Tesi di Laurea in Archeologia Medievale,. 2008 TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di Palmariggi in età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride.

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Chiesa rupestre della Madonna delle Grazie detta “Spernozzata”

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Rupestre della Madonna delle Grazie detta della Spernozzata Ubicazione: Palanzano - Serra De Donatis Tipologia: Chiesa rupestre Fruizione: Aperta al culto

STATO GIURIDICO Proprietà: Privata Dati Catastali: n.r.

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Art.1 D. Lgs 41/2004 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: Nessuno

STORIA Epoca: Medioevo Note: L‟unico vano che costituisce la chiesa rupestre è sorretto da un pilastro centrale. L‟arredo è costituito da dipinti murali raffiguranti la Madonna delle Grazie, posta sull‟unico altare, S. Onofrio. Le due immagini sono realizzate con la tecnica dell‟affresco e sono in cattivo stato di conservazione. Dalla volta un lucernaio consente l‟illuminazione all‟interno del vano.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuno Inventari: Nessuno Scavi: Nessuno

DOTAZIONE Archivio: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuno

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1983 MEGHA Salvatore, Chiesa parrocchiale, Fondazione della chiesa di M. SS. della Palma, Madonna della Spernozzata, Madonna del Monte, in: Palmariggi e Monte Vergine tra

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storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp. 34-35; 1983 Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.36-37.

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Chiesa rupestre di Monte Vergine

DATI GENERALI Denominazione: Chiesa Rupestre di Monte Vergine Ubicazione: Località Madonna di Monte Vergine, Comune di Otranto. Questa apparente incongruenza del territorio del Santuario, amministrativamente dipendente da Otranto, non ha impedito, attraverso i secoli, che i fedeli di Palmariggi gestissero l‟area interessata al Sacro Edificio come se fosse parte integrante del loro territorio. In effetti, fin dalla scoperta dell‟immagine affrescata della Madonna di Monte Vergine i palmariggini, hanno sentito sia il Santuario che le sue pertinenze come territorio da custodire e valorizzare sia dal punto di vista religioso che storico artistico. Tipologia: Chiesa rupestre Orientamento: Ovest- Est Fruizione: Aperta al culto Note: Notizie orali ci informano dell‟esistenza di altri ipogei decorati con affreschi medievali che un tempo (circa trenta anni addietro) punteggiavano le pertinenze dell‟area in cui sorge il santuario. Questo dato conferma l‟importanza storico culturale del sito che si può ipotizzare di rilevanza storico archeologica riferita al periodo medievale.

STATO GIURIDICO Proprietà: Ecclesiastica Dati Catastali: Foglio 4 particella 10

TUTELA Vincolo: Legge Statale: D.L.42/04 Legge Regionale: PUTT/2000 Strumenti Urbanistici: P di F di Palmariggi Furti:

STORIA Epoca: Tardo medievale Note: La chiesa rupestre dedicata alla Madonna di Monte Vergine, è stata scoperta, come altri santuari meridionali di epoca tridentina, da un pastorello che pascolava il suo gregge. La Titolare è raffigurata sul muro entro un ovale posto su un altare barocco che la ingloba con una cornice raggiata ed è opera di pittore italo-greco-salentino. L‟iconografia rappresenta l‟immagine della Madonna dell‟Odegitria molto diffusa nel Salento bizantino che assume la denominazione locale, di volta in volta, secondo le esigenze devozionali e religiose dei luoghi di riferimento. Altri affreschi sono ancora leggibili lungo le pareti della grotta; ma l‟identificazione delle immagini risulta piuttosto ardua a causa del loro cattivo stato di conservazione. Fa eccezione uno stemma araldico dei Vernazza baroni di Palmariggi che si impegnarono per la valorizzazione e la costruzione del santuario.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario

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Fotografie: U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario Inventari: Ufficio Beni Culturali Diocesani Otranto Scavi:

DOTAZIONE Archivio: Documenti relativi all‟attività religiosa e amministrativa del Santuario

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Nessuno Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA 1902 TANZI Ferrante, L‟archivio di Stato in Lecce. Note e documenti, Lecce, pp. 106-107. 1922 COCO Antonio Primaldo, Vestigi di grecismo in Terra d‟Otranto. Vol. I, Arcidiocesi di Otranto, Grottaferrata. Estratto da “Roma e l‟Oriente”, pp. 97-98. (1934) GABRIELLI Giuseppe, Il monachesimo in Puglia. Saggio elencativo e bibliografico, in” Japigia”, V, pp. 431- 451. 1936 GABRIELI Giuseppe, Inventario topografico e bibliografico delle cripte eremitiche basiliane di Puglia, (R. Istituto d‟Archeologia e Storia dell‟Arte), Roma, Grafiche Fratelli Palombi, , p. 59. 1962 BERTARELLI L. V., Guida d‟Italia del Touring Club Italiano. Italia Meridionale: primo volume. Abruzzo, Molise e Puglia, Milano, T. C. I., p. 137 1979 FONSECA Cosimo Damiano, et alii, Insediamenti rupestri medioevali nel Basso Salento, (Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Lettere e Filosofia, Istituto di Storia Medioevale e Moderna, Saggi e Ricerche, 5), Galatina, Congedo Editore, pp. 19, 40, 41, 47, 254. 1983 ANONIMO, Storia di Monte Vergine nella tradizione orale, in: Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.69-77. 1989 C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI Maglie, pag. 35.

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Trappeto a Grotta

DATI GENERALI Denominazione: Trappeto a grotta Ubicazione: S. P. per Bagnolo Tipologia: Trappeto a grotta Orientamento: Est - Ovest Fruizione: Nessuna

STATO GIURIDICO Proprietà: Comunale Dati Catastali: Fg. p.lla

TUTELA Vincolo: Legge Statale: Legge Regionale: Strumenti Urbanistici: P.d. F. zona E Furti: Nessuno

STORIA Epoca: Secolo XVI

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Note: Il trappeto a grotta si sviluppa a pianta centrale con la fonte collocata al centro di un ampio vano della quale rimangono alcuni elementi (macina in pietra calcarea e blocchi del bordo); intorno al perimetro del vano per la macinatura si sviluppano, in senso radiale, le diverse nicchie per i vani più piccoli destinati a conservare le olive, alla consumazione dei pasti dei frantoiani, alla stalla per l‟animale da tiro. In alto una larga botola, parzialmente crollata, illumina tutti gli ambienti dell‟invaso. Vi si notano ancora i plinti dei torchi alla calabrese che ci consentono di datare l‟intero trappeto.

DOCUMENTAZIONE Rilievi grafici: Nessuno Fotografie: Nessuna Inventari: Nessuno Scavi: Negli ultimi anni il trappeto è stato liberato da gran parte dei detriti che ostruivano l‟invaso

DOTAZIONE Archivio: Nessuno

CATALOGAZIONE Schede ICCD: Nessuna

CONSERVAZIONE Interventi eseguiti: Parziale rimozione dei detriti Interventi previsti: Nessuno

BIBLIOGRAFIA inedito Inedito

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Sommario PRESENTAZIONE 5 CURSI  DATI GENERALI  Chiesa e Convento di S. Antonio Abate Santuario Madonna dell’Abbondanza  Chiesa Maria Addolorata  Chiesa di Santa Lucia Chiesa Santa Marina Chiesa Matrice di S. Nicola   Casa a corte di via Cairoli, 11  Casa a corte di via Roma, 33  Casa a corte di via S. Nicola, 3 Casa a corte di via S. Nicola,13  Casa a corte di via S. Nicola,17  Palazzo De Donno  Palazzo del Municipio  Palazzo Pasca  Palazzo di via Roma, 17  Palazzo di via Roma, 19  Colonna dell’Abbondanza   Edicola Madonna dell’Abbondanza   Edicola Madonna dell’Abbondanza (Sergi)   Menhir “Croce delle Tagliate”   Menhir “Croce di Bagnolo”   Monumento alla pietra leccese       Torre dell’orologio   Casa (?) rurale   Masseria Bianchi, detta Marrucu 

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Trappeto a grotta di palazzo De Donno   Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano  Cappella Negri  MELPIGNANO  DATI GENERALI   Cappella di S. Giorgio  Cappella Madonna di Costantinopoli  Cappella dei SS. Rocco e Sebastiano o dell’Assunta  Cappella S. Antonio Abate   Cappella S. Pietro d’Alcantara  Cappella di S. Rocco  Chiesa e Convento degli Agostiniani  Chiesa Madre “S. Giorgio”    Chiesa S. Maria Maddalena    Cappella di S. Michele Arcangelo   Casa a Corte di Largo Rimembranza, 11  Casa a Corte di Via Foggiari, 20   Casa Dimitri di Via Lama    Casa Dimitri di Via Roma   Edificio di Via Roma, 3   Palazzo Bacco  Palazzo Castriota   Palazzo Maggio   Palazzo Treglia e Cappella di S. Michele  Palazzo Veris   Portici S. Giorgio  Calvario    Colonna di Parco Rimembranza    Menhir “Candelora”   Menhir “Lama”  

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Cinta Muraria con Torri  Masseria “Sant’Aloia”   Masseria “Schiatta”   Chiesa rupestre della Candelora   Trappeto a Grotta    Cappella Fazzi  PALMARIGGI   DATI GENERALI   Cappella Madonna della Palma  Cappella Madonna del Monte  Chiesa Madonna di Monte Vergine   Palazzo Modoni   Palazzo Marcucci  Casa a corte “Piccinni”   Casa a corte De Blasi  Palazzo Sansò    Menhir di Monte Vergine   Torre dell’Orologio   Colonna Madonna della Palma  Colonna Madonna di Monte Vergine   Menhir    Edicola Sacra   Castello   Chiesa rupestre della Madonna delle Grazie detta “Spernozzata”   Chiesa rupestre di Monte Vergine  Trappeto a Grotta   

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Finito di stampare nel mese di settembre 2009