Corriere Della Sera in PRIMO PIANO
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Corriere della Sera IN PRIMO PIANO LUNEDÌ 23 LUGLIO 2001 7 La stanza di MONTANELLI CIAMPI PRODI VESPA DIRETTORE DEL SECOLO XIX Il più grande testimone Indipendente in ogni occasione Un esempio da seguire Lezione di oggettività Scompare con Indro Montanelli i è spenta una delle voci più for- Per me Montanelli è stato sem- Quando conobbi Montanelli colui che è stato per gli italiani il S ti della democrazia italiana; la pre «il giornalista» e se ho fatto que- ero vicedirettore del Corriere e mi più grande testimone e cronista del voce di un uomo passato libero at- sto mestiere lo devo a lui, ai suoi chiesi sempre come riusciva un Novecento. traverso la storia, indipendente in articoli sull'Ungheria nel '56. Ave- grande giornalista come lui ad esse- Maestro di lingua, nei suoi libri ogni situazione e in ogni occasio- vo 12 anni e quegli scritti erano re così semplice e così trasparente ha raccontato, con esemplare chia- ne, lucido e libero fino agli ultimi l'esempio di quello che ciascuno nel suo rapporto con i colleghi e nel rezza di parola e di concetti, la sto- istanti della sua vita. che vuole essere giornalista deve se- suo modo di scrivere. Credo di non ria degli italiani, nel suo percorso Romano Prodi guire. L'avevo convinto l'anno scor- aver mai conosciuto in vita mia un millenario, come nessun altro ha Presidente so a presiedere il premio Piovene. giornalista più grande di Indro. La saputo fare. dell’Unione europea Venne a Vicenza e fece un confe- sua lezione e la sua oggettività mi Nei suoi articoli, di grande invia- renza a braccio su Piovene, con accompagneranno sempre nel mio to e di direttore, ha narrato eventi DIRETTORE DELL’UNITA’ una esposizione così brillante che lavoro. Quando gli chiesi di venire storici che hanno segnato il nostro ci lasciò tutti senza parole. È stato a Genova al Secolo XIX, non esitò tempo, dalla guerra di Finlandia Intransigenza esemplare sicuramente il più grande giornali- a farlo e l' incontro con la redazio- all'occupazione sovietica dell'Un- sta italiano degli ultimi sessanta an- ne fu emozionante, avvincente e in- gheria, coniugando la scrupolosa Un grande dolore dal punto di ni e non vedo nessuno che possa dimenticabile. precisione del cronista alla pene- vista umano e una grande mancan- raccoglierne l'eredità. Bruno Vespa Antonio Di Rosa trante analisi dell'uomo di princi- za per me che avevo per lui amici- Direttore del Secolo XIX pi, che guidava il lettore nella retta zia e stima. Soprattutto è un pezzo Direttore di Porta a Porta comprensione della storia del no- dell’Italia pensante che viene me- stro tempo. no. Per tutta la mia generazione CERVI FEDERAZIONE DELLA STAMPA Ci ha lasciato un'ineguagliata Montanelli è stato il giornalismo galleria di ritratti di protagonisti da giovane cronista, da inviato, Non aveva paura della morte L’onestà intellettuale con la macchina da scrivere sulle del novecento. Se n'è andato con la sua testa an- È stato un grande maestro per Intollerante di ogni costrizione, ginocchia Ed è rimasto sempre un maestro più che mai in questi ulti- cora intatta. Se n'è andato rima- tutti noi, ci ha insegnato ad avere conquistò con la schiettezza dei nendo Montanelli. L'ultima volta la schiena diritta, a sapere dire di suoi giudizi l'ammirazione e l'affet- mi anni quando è sembrata esem- plare la sua intransigenza, lui uo- l'ho visto pochi giorni prima dell'in- no ad editori e politici che ci voglio- to di generazioni di italiani. Ne co- tervento. Mi è parso che avesse pau- no imporre il loro modo di fare in- nosceva a fondo vizi e virtù, e fu mo di destra, ma non disposto ad accettare qualunque destra. ra non della morte ma del degrado formazione. Ha insegnato a giorna- spietato ma appassionato giudice che la malattia può causare. Teme- listi di molte generazioni l'onestà in- di un paese che amava sopra ogni Furio Colombo va per ciò che poteva accadere se Direttore dell’Unità tellettuale, la capacità di racconta- altra cosa al mondo. fosse sopraggiunta l' infermità. Mi re e commentare la cronaca e la sto- Per l'Italia, nei momenti delle ha scritto lettere affettuose e, nono- ria con sobrietà e, fino all' ultimo, scelte difficili, dalla Resistenza alla PIENO DI DUBBI tuibile. Sono certo che il suo ricor- BORRELLI stante le nostre diverse posizioni po- do non subirà alcuna scalfittura con grande lucidità. Infine ci ha in- lotta al terrorismo, fu pronto, sen- litiche, la nostra amicizia è rimasta segnato l' ironia, la capacità di non za iattanza, a dare anche la vita. nel tempo. Una parte di me è mor- immutata. Provocava il dialogo ta con lui. Ardore e saggezza prendersi troppo sul serio. (AN- La dignità del suo portamento Mario Cervi SA). Ho appreso in questo momento Carlo Radollovich, Milano Ho ammirato la sua straordina- fisico corrispondeva alla sua retti- Giornalista e scrittore Paolo Serventi Longhi tudine di uomo, di maestro di vita. la notizia della morte di Indro ria capacità di scrivere con uno sti- Montanelli. Sono addolorato per- Segretario Federazione Milioni di italiani che lo amavano MIELI le essenziale e al tempo stesso lieve DA LETTORI per la passione civile, penetrante, ché con lui se ne va, prima che un che paragono a un' eleganza, a una Nazionale Stampa Italiana talvolta toscanamente faziosa ma significativo testimone del Nove- Applauso in sala Albertini levità e a una trasparenza mozartia- mai malevola che lo animava, cento e un grande giornalista, un na. L'ardore che Montanelli aveva Aspettiamo il nuovo indirizzo ALBERTINI piangono la sua scomparsa. uomo libero, capace con la sua pro- L’immagine di Indro che mi tor- conservato, che si sposava con la Lei in un attimo di distrazione, L'Italia intera sentirà la sua fondità e vivacità intellettuale di na alla mente è quella del giorno, saggezza dell'età e che era un ardo- si è addormentato per sempre, ma Un affetto strappato mancanza provocare il dialogo in un mondo nel marzo 1994, in cui tornò al Cor- re nel sostenere le proprie visioni e noi assidui frequentatori della sua Carlo Azeglio Ciampi che non sa più che cos’è. riere, vent’anni dopo essere uscito la sua concezione dell' essere citta- Stanza, ci rifiutiamo di soggiacere E’ un affetto che mi viene strap- alle leggi biologiche di questa terra Presidente della Repubblica Dalle «stanze» di Montanelli ho per fondare il Giornale. dino di uno stato e del mondo. Do- pato. Domani, nei prossimi giorni, imparato molto e gliene sono gra- Non era quello il giorno del ritor- CARRARO po una stagione in cui Montanelli e ci attendiamo una smentita; la negli anni che verranno potremo di- to, oggi che ci ha lasciati. no definitivo, reingresso che sareb- ha strizzato l' occhio a una borghe- sua longevità fisica ed intellettuale, re quanto importanti e grandi sia- PERA Prego per lui che il Signore lo ac- be avvenuto un anno dopo, quan- Un abbraccio con affetto sia un po' conformista, ho molto ci aveva convinti della sua immor- no stati la personalità di Montanel- colga tra le sue braccia, lui che era do si concluse l’esperienza della ammirato il guizzo di libertà in an- talità. Non ha lasciato nulla in so- li e la sua influenza sulla civiltà e La scelta di non piegarsi stato così pieno di dubbi, ma ap- Voce. Ma il momento dell’emozio- Sono grande amico di Indro e ni successivi. Un guizzo forse an- speso con i suoi lettori; il corpo ha l'umanità di questo paese, la sua subito l’opera del tempo, ma lei ci Indro Montanelli ha rappresen- passionato alla vita e alla ricerca ne e dell’abbraccio con amici e av- della sua famiglia da tanti anni e che di rinnovamento degli strumen- capacità di riscattare e illustrare del suo senso. Grazie, Indro! versari di vent’anni prima, fu quel- proprio perché lo conosco bene so ti di analisi della realtà che lo cir- ha salutati con un "arrivederci a set- un popolo senza mai adularlo ma tato il meglio della tradizione gior- tembre", quindi noi l’aspettiamo. nalistica italiana. Voglio ricordare Gianni Mereghetti lo del ’94. Entrando nel palazzo di che non gli piacevano pubbliche condava. anzi criticandolo e contrastandolo Abbiategrasso (Mi) via Solferino, Indro non volle pren- espressioni di sentimenti personali. Francesco Saverio Borrelli Se il nostro desiderio non venis- per farne emergere le qualità mi- in particolare il suo spirito libero, se esaudito, il Padreterno, per i me- la sua indipendenza di giudizio, la dere l’ascensore.Salì le scale com- Mi limito perciò ad abbracciarlo Procuratore generale di Milano gliori. mosso, emozionato, con una pau- con affetto. riti acquisiti su questa terra, le con- Gabriele Albertini sua scelta di non piegarsi mai alle SINDACO DI FUCECCHIO cederà in via del tutto eccezionale mode e ai conformismi culturali e sa ad ogni gradino. Si fermò qual- Franco Carraro Sindaco di Milano che minuto nella stanza del diretto- DISPIACERE di continuare la sua corrisponden- politici di ogni segno. Concittadini come protagonisti re. Poi una sosta davanti alla sala RUTELLI za anche da lassù da qualche parte Il suo coraggio civile ne ha fatto Un uomo che faceva sentire i Albertini dove abitualmente si tie- Un peccato per il libero pensiero nel cielo e quando si sarà annoiato DIRETTORE DEL MESSAGGERO uno dei punti di riferimento princi- suoi concittadini dei protagonisti, ne la riunione di redazione. Quan- del Paradiso, la manderà in missio- pali per tutti gli spiriti liberi del no- La scelta dell’Ulivo Ho saputo.