Piero Della Francesca”

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Piero Della Francesca” “L’Avvenimento della Conoscenza nella pittura di Masaccio, Beato Angelico, Piero della Francesca” PIERO DELLA FRANCESCA G - Piero della Francesca ed il suo tempo g1 - Lo scisma d'Occidente g2 - Il travaglio della Chiesa e la caduta di Costantinopoli g3 - Vita ed Opere g4 - Nicolò Cusano 1 - La visione intellettuale 2 - Proporzione, numero, armonia H - La Leggenda della Vera Croce in San Francesco ad Arezzo h1 - Arezzo, i francescani e i Bacci h2 - Le fasi di esecuzione del ciclo della Vera Croce 1 - Prima Fase 2 - Seconda Fase 3 - Terza Fase h3 - Lo schema iconografico I - Descrizione delle Opere 1 - Morte di Adamo 2 - Riconoscimento del legno della Vera Croce e Incontro tra la regina di Saba e Salomone 3 - Seppellimento del legno della Croce 4 - Sogno di Costantino 5 - Vittoria di Costantino su Massenzio 6 - Tortura dell'ebreo Giuda 7 - Ritrovamento delle tre croci e riconoscimento della Vera Croce 8 - Disfatta di Cosroe 9 - Esaltazione della Croce 10 - Annunciazione G - Piero della Francesca ed il suo tempo g1 - Lo scisma d'Occidente Nel 1377 papa Gregorio XI pose fine alla cattività avignonese che dal 1309 teneva la curia pontificia sotto l'influenza della monarchia francese. In seguito agli insistenti appelli da parte di prestigiose figure del mondo cristiano – come Caterina da Siena e Brigida di Svezia – e a causa della minore sicurezza nella Francia meridionale per la guerra dei Cent'Anni, Gregorio XI trasferì definitivamente la sede papale à Roma. Un anno dopo ebbe inizio lo scisma d'Occidente. Alla morte di Gregorio XI sì elessero due papi: prima si nominò Urbano VI per placare la folla romana desiderosa di un papa italiano; poi i cardinali francesi proclamarono papa Clemente VII di Ginevra, che si insediò ad Avignone. In seguito entrambi i collegi cardinalizi procedettero regolarmente alla nomina di un nuovo papa ogni volta che la sede si rendeva vacante. Lo sconcerto e la volontà di riunificazione di tutto il mondo cattolico condussero nel 1409 alla convocazione di un concilio universale a Pisa, in cui furono deposti i due papi e ne venne eletto un terzo. Il carattere rivoluzionario del concilio determinò però un oscuramento radicale del primato di Pietro ed ebbe come risultato un'ulteriore disgregazione: anziché due, i papi diventarono tre. Nonostante la scarsa efficacia di questa esperienza si rafforzò l'idea che il concilio fosse Io strumento più idoneo non solo per risolvere Io scisma, ma anche per avviare finalmente un'opera di riforma della Chiesa. Venne quindi convocato un nuovo concilio nel 1414 a Costanza. Il decreto Haec Sancta che lì fu approvato dichiarò che il concilio universale aveva autorità su tutti i cristiani, compreso il papa, poiché derivava il suo potere direttamente da Cristo. In linea con quanto stabilito il concilio elesse come unico papa Martino V, il quale, secondo le nuove norme, era vincolato a convocare un concilio a scadenza regolare. Martino V fece riunire un concilio nel 1431 a Basilea, dove fu affrontato il problema della riforma della Chiesa: fu ridimensionato il potere del papa e degli organismi curiali, in favore del clero diocesano. Tuttavia il nuovo papa Eugenio IV ordinò che il concilio fosse trasferito prima a Ferrara (1438) e poi a Firenze (1439), per meglio controllarlo e per favorire la partecipazione della Chiesa greca. Alla presenza dell'imperatore bizantino Giovanni Paleologo, venne promulgato il decreto d'unione tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente. Esso non si tradusse però in una concreta riconciliazione poiché le questioni più importanti rimanevano ancora irrisolte. Intanto un nuovo scisma, stavolta di breve durata, sorse all'interno della Chiesa a causa dell'elezione nel 1439, da parte di alcuni cardinali ribelli ancora riuniti a Basilea, di Felice V. Nel 1449 Felice V abdicò e riconobbe il nuovo papa romano Niccolò V. g2 - Il travaglio della Chiesa e la caduta di Costantinopoli Nel terzo decennio del XV secolo la Chiesa attraversò numerose difficoltà. Superato da tempo lo scisma avignonese, doveva ora affrontare i contrasti con le potenti famiglie romane e con alcuni vescovi e cardinali intenzionati a delegittimare il potere. Mentre in Occidente Martino V fece riuniva un concilio nel 1431 a Basilea, trasferito poi da papa Eugenio IV prima a Ferrara (1438) e poi a Firenze (1439), in Oriente bisognava affrontare la minaccia turca, le cui pressioni sulla città di Costantinopoli erano divenute insostenibili. Nel disinteresse generale dell'Occidente, nel 1402 la città era stata posta in assedio dal sultano Murad. L'imperatore Giovanni VIII rispose così all'ultimatum dei Turchi: «Dite al vostro signore che noi siamo deboli, ma che confidiamo in Dio che ci può rendere forti e può deporre i più potenti dai loro troni. Che il vostro signore faccia come gli aggrada». La situazione in quella occasione non si risolse per un intervento occidentale, ma grazie all'attacco del Tamerlano, discendente di Gengis Kahn, che cercò di contrastare l'eccessiva espansione del Murad. Visto l'aggravarsi della situazione, gli imperatori greci si resero disponibili a promuovere l'unione con la Chiesa d'Occidente, riconoscendo il primato di Roma, rinnegato nel 1054. In quest'ottica una delegazione greca partecipò al concilio che l'8 gennaio 1438 aveva spostato la sua sede a Ferrara, fino ad approdare a Firenze nel 1439. Da Costantinopoli giunsero Giovanni Paleologo, imperatore d'Oriente, e Bessarione, cardinale di Nicea ed esponente della parte del clero orientale meno conservatore e più propensa alla riunificazione con l'Occidente. È il Bessarione, infatti, a firmare insieme al cardinale Cesarini l'atto di Unione in Santa Maria del Fiore il 6 luglio 1439. In realtà le più scottanti questioni teologiche non vennero risolte e per Costantinopoli la situazione precipitò nel 1453, quando le truppe ottomane comandate da Maometto II violarono definitivamente le mura della seconda Roma. g3 - Vita ed opere Piero della Francesca (Sansepolcro, 1416-1420 – Sansepolcro, 12 ottobre 1492), è tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano e fu un esponente della seconda generazione di pittori umanisti. Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e un complesso sistema di questioni teologiche, filosofiche e d'attualità. La ricostruzione biografica della vita di Piero è un'impresa ardua alla quale si sono dedicate generazioni di studiosi, affidandosi ai più sottili indizi, nella generale scarsità di documenti ufficiali attendibili che ci siano pervenuti. La stessa sua opera ci è pervenuta solo in maniera frammentaria, con numerose perdite di estrema importanza. 1 - Gli esordi a Sansepolcro Piero nacque da un ricco commerciante di tessuti e da una nobildonna di famiglia umbra, a Borgo San Sepolcro in una anno imprecisato tra il 1416 e il 1420 e probabilmente la sua formazione avvenne nella sua cittadina di origine tra influenze fiorentine, senesi e apporti umbri. Nel 1438 è documentato a Sansepolcro, dove è citato tra gli aiutanti di Antonio d'Anghiari, a cui era stata affidata la commissione per la pala della chiesa di San Francesco (poi realizzata dal Sassetta). È difficile comunque dire se il maestro di Piero fu proprio Antonio, dal momento che di quest'ultimo non si conserva alcuna opera certa. 2 – Collaborazione con Domenico Veneziano e Battesimo di Cristo Nel 1439 è documentato per la prima volta a Firenze, dove forse era avvenuta la sua vera formazione, forse già intorno dal 1435. Il 7 settembre infatti è citato tra gli aiutanti di Domenico Veneziano negli affreschi, oggi perduti, nel coro della chiesa di Sant'Egidio. La pittura luminosa di Domenico Veneziano e quella moderna di Masaccio furono determinanti negli sviluppi del suo percorso artistico, ispirandogli alcune caratteristiche fondamentali che utilizzò per tutta la vita. La prima sua opera che ci è conservata è la Madonna col Bambino, attribuita per la prima volta a Piero nel 1942 da Roberto Longhi, che la fa risalire agli anni 1435-1440, durante i quali Piero era ancora collaboratore di Domenico Veneziano. Piuttosto controversa è la datazione del Battesimo di Cristo alla National Gallery di Londra. Alcuni elementi iconografici, come la presenza dei dignitari bizantini sullo sfondo, farebbero collocare l'opera a ridosso del 1439, anno del Concilio di Firenze in cui si riunificarono le Chiese d'Occidente e d'Oriente. Altri datano la pala più tardi, addirittura al 1460. 3 - Il polittico della Misericordia Nel 1445 ricevette dalla locale Confraternita della Misericordia la commissione del Polittico della Misericordia per l'altare della loro chiesa. Nelle prime tavole (San Sebastiano, San Giovanni Battista) le figure rammentano la gravità pesante e fisica di Masaccio. 4 - I viaggi e la Storie della Vera Croce, prima fase (1452-1458) Negli anni quaranta Piero soggiornò in varie corti italiane: Urbino, Ferrara e probabilmente Bologna, realizzando affreschi che sono andati completamente perduti. A Ferrara forse ebbe un primo contatto con l'arte fiamminga; il contatto coi fiamminghi è particolarmente evidente se si pensa al suo precoce uso della pittura a olio. Nel 1451 fu a Rimini, chiamato a lavorare al Tempio Malatestiano dove lasciò l'affresco votivo monumentale con San Sigismondo e Sigismondo Pandolfo Malatesta. Qui probabilmente poté conoscere Leon Battista Alberti. Nel 1452 fu chiamato a sostituire Bicci di Lorenzo nella decorazione murale della Cappella Maggiore di San Francesco ad Arezzo, dove affrescò le celebri Storie della Vera Croce. 5 - Roma (1458-1459) e Perugia Nel 1458-1459 Piero fu a attivo a Roma, chiamato da papa Niccolò V, dove eseguì nel Palazzo Apostolico affreschi ben documentati ma oggi perduti, dopo che nel XVI secolo vennero distrutti per far posto alla prima delle Stanze Vaticane di Raffaello. A questo periodo vengono datate anche la Flagellazione e la Madonna del Parto. 6 - Il Polittico di Sant'Agostino e Urbino (1469-1472) Il polittico per la chiesa agostiniana di Sansepolcro era stato commissionato nel 1454, ma venne portato a termine solo nel 1469.
Recommended publications
  • Brandi Restoration. Theory and Practice2
    History of restoration and restorers 2 This book contains material that is protected by copyright and cannot be copied, reproduced, transferred, distributed, rented, licensed or broadcast in public, or used in any other way except for what is specifically authorised by the publisher, under the terms and conditions of purchase or whatever is explicitly required by applicable laws. Any unauthorised distribution or utilisation of this text violates the publisher’s and author’s rights, and will be prosecuted under civil and penal law according to the provisions of law no. 633/1941 and subsequent modifications. CESARE BRANDI RESTORATION. THEORY AND PRACTICE Edited by Giuseppe Basile ISBN 978-88-98957-01-9 Digital edition © 2013 F. Provenzani & C. Editore S.r.l. - Palermo - www.provenzanieditore.it © 2013 Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) – Rome (photos) © 2015 Associazione Internazionale per la storia e l'attualità del restauro – per Cesare Brandi (AISAR – Palermo – www.aisarweb.com Cover: Malta, Chapel of Italy: Caravaggio, St. Jerome reading (after restoration) TRANSLATION: Dara Jokilehto COVER AND TEXT LAYOUT: Francesco Provenzani Since it is impossible to contact all copyright holders, the publisher undertakes to deal with any commitments regarding claims relating to the illustrations. INDICE Who’s afraid of Cesare Brandi? Giuseppe Basile ……………………….……………................ pag. 9 GENERAL ISSUES AND PRINCIPLES Restoration ……...……………………………….................…. pag. 15 Restoration Today ……………………………............…........ pag. 37 Restoration and Scientific Investigations ……........……..… pag. 42 Investigations and Reversibility of Restoration ……......….. pag. 55 Sicilian Archaeology ………………………….….............….. pag. 59 The New on the Old …………………….…….............……... pag. 73 The protection of the traditional figurative values of the Italian landscape …………………..……............…….. pag. 82 OPERATIONAL EXPERIENCES The Icon of the Madonna della Clemenza ………...….........
    [Show full text]
  • Tra Le Terre Di Piero
    PERCORSI D’ARTE E CULTURA TTrraa llee TTeerrrree ddii PPiieerroo Egli fu studiosissimo nell’arte, e nella prospettiva valse tanto, che nessuno più di lui fu mirabile nelle cose della cognizione di Euclide… Giorgio Vasari, Le Vite, 1568 Aura Marcelli Sansepolcro è il bellissimo Non è certo il primo né il solo artista ad menso orgoglio, questo sì, ma parte della borgo dove è nato Piero esser chiamato per nome. Eppure quando normalità quotidiana, come un vicino fa - della Francesca e qui si per le vie del Borgo Sansepolcro si sente moso che dopo un po’ non fa più scalpore conservano alcuni dei suoi capolavori assoluti. parlare di “Piero”, si capisce che si tratta a trovarselo al bar a fare colazione. Sansepocro is the di una licenza dettata dall’affetto e dalla wonderful little native city familiarità dei suoi concittadini. Piero Il vero stile di vita italiano of Piero della Francesca della Francesca, forse il più grande pitto - Ma è proprio questo il fascino delle città and some of his masterpieces are displayed re del Rinascimento Italiano, uno degli minori italiane, veri e propri gioielli d’arte here. Credits: Barbara Ainis “inventori” della prospettiva, genio della e storia, ma pur sempre luoghi di tranquil - luce e dei simboli, è ancora, a seicento la quotidianità, esempi di quello stile di anni dalla sua nascita, uno del Borgo. Ed vita italiano, tanto apprezzato all’estero e è tanto naturale la sua presenza in città, sempre meno presente nelle grandi città che opere di grandezza incommensurabi - d’arte. le, come la Resurrezione e il Polittico del - L’itinerario alla scoperta dei luoghi e delle la Misericordia, il San Giuliano e il San terre di Piero della Francesca passa esat - Ludovico, conservati nel Museo Civico, tamente da queste piccole e medie città sono quasi date per scontate, fonte di im - della provincia dell’Italia centrale: Rimini, 1-2 2016 70 www.mastermeeting.it PERCORSI D’ARTE E CULTURA grande ispirazione.
    [Show full text]
  • Percorso Espositivo
    , Percorso espositivo Se è vero che Piero della Francesca inizia presto a viaggiare e per tutta la vita trascorre lunghi periodi presso le corti più importanti dell’Italia centrale ed adriatica è altrettanto certo che egli non si legherà mai in modo definitivo ad un signore e manterrà sempre uno stretto rapporto con la sua città natale, tanto da firmare le sue opere come Pietro“ da Borgo”, quasi a sottolineare con orgoglio la sua provenienza. E appunto Petrus de Burgo s’intitola la prima sezione della mostra, in cui i tratti caratterizzanti della figura del maestro e della sua poetica, così come il legame con la sua terra, sono suggeriti fin da subito attraverso tre opere chiave: la Madonna con il Bambino, prima opera di Piero, rintracciata eccezionalmente in collezione privata dopo oltre cinquant’anni di assenza, il Trattato de abaco compiuto nel corso degli anni sessanta e il San Girolamo con Girolomo Amadi, prestato dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, databile intorno alla fine degli anni quaranta del Quattrocento. MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI L’affascinante anconetta della Madonna già in collezione Contini, che tanto Longhi quanto Salmi avevano considerato primizia del giovanissimo Piero– il che oggi, al luce di quanto si sa sulla data di nascita del maestro, SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PER IL PAESAGGIO significa ben prima della collaborazione con Domenico Veneziano o almeno ai suoi inizi – riappare nella mostra E PER IL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO ED ETNOANTROPOLOGICO di Arezzo dopo molti anni durante i quali se ne erano perdute le tracce e, grazie alle innegabili novità del dipinto, DELLA PROVINCIA DI AREZZO contribuisce a ridefinire – tra i principali problemi sollevati dalla mostra – il ruolo avuto da Piero nella formazione REGIONE TOSCANA della civiltà ferrarese e padovana e quanto egli avesse già appreso da Firenze, prima del suo passaggio a Ferrara.
    [Show full text]
  • Resurrezione Di Piero Della Francesca
    SANSEPOLCRO (AREZZO)-SALA DEI CONSERVATORI ERA LA SEDE GOVERNATIVA DELLA CITTÀ PIERO DELLA FRANCESCA PIERO DI BENEDETTO DE’ FRANCESCHI ( 1420 ? -1492) Nacque a Borgo Sansepolcro tra il 1410 e il 1420. Si formò a Firenze insieme a Domenico Veneziano. Le prime opere sono collocabili anteriormente al 1450 e già ci mostrano il personale carattere dell'artista: struttura prospettica rigorosissima, perfezione dei volumi geometrici, rappresentazione di figure grandiose immerse in un'atmosfera dalla luminosità diffusa, sottile e quasi astratta, che mantiene i personaggi come sospesi nel tempo. Nel 1442 Piero ritorna a Borgo Sansepolcro dove fu candidato alle elezioni per la carica di consigliere popolare. Qui, la confraternita della Misericordia gli commissionò un polittico che doveva essere consegnato entro tre anni, ma che in effetti realizzò in ben quindici anni. Il Polittico della Misericordia è composto da ventitré scomparti alcuni dei quali, come la predella, sono dipinti da aiutanti del pittore. Contemporaneamente ai primi pannelli di questo polittico Piero eseguì il Battesimo di Cristo, che oggi si trova a Londra alla National Gallery. In questo dipinto la trasparenza dell'atmosfera, la chiara luminosità del paesaggio rievocano le opere di Domenico Veneziano e del Beato Angelico. La prospettiva rigorosa il cui perno centrale è costituito dalla figura del Cristo conferisce all'opera equilibrio e armonia. Intorno al 1451 il pittore si recò a Rimini dove lavorò nel Tempio Malatestiano all'affresco votivo col ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Nel 1452, alla morte di Bicci di Lorenzo, Piero fu chiamato dalla famiglia Bacci per proseguire la decorazione ad affresco del coro di S.
    [Show full text]
  • Piero Della Francesca, Autoritratto, Partic
    PIEROPIERO DELLADELLA FRANCESCAFRANCESCA ► Una delle più importanti personalità dell’arte italiana. ► Protagonista del Rinascimento. ► Pittore, ma anche trattatista, teorico, conoscitore di scienze matematiche e geometria. Conoscenze che applicò allo studio della prospettiva. ► Lavorò per le più importanti corti e città italiane del tempo: Ferrara, Rimini, Arezzo, Urbino e Perugia. Piero della Francesca, Autoritratto, partic. Storie della Vera Croce, 1452 - 1466, Arezzo, Chiesa di San Francesco. LaLa formazioneformazione aa BorgoBorgo SansepolcroSansepolcro ► Piero della Francesca nasce a Borgo Sansepolcro (vicino ad Arezzo) intorno al 1415/1420 da una famiglia di mercanti. ► La sua iniziale educazione è affidata ad un maestro di abaco, che gli dà i primi insegnamenti di aritmetica, algebra e geometria, indispensabili per apprendere la contabilità mercantile. ► Egli coltiverà per tutta la vita un profondo interesse per le scienze matematiche. ► Dopo un breve apprendistato a Borgo Sansepolcro si reca nella vicina Firenze, dove è Piero della Francesca, Veduta di Borgo San Sepolcro, partic. San Gerolamo, documentato nel 1439. 1460 ca., Venezia, Galleria dell’Accademia. IlIl soggiornosoggiorno aa FirenzeFirenze (1439(1439 –– 1440)1440) ► La Firenze della prima metà del Quattrocento è un centro artistico vivo e moderno. ► Piero rimarrà influenzato dalla pittura di Masaccio, dalle sculture di Donatello, dalle architetture di Brunelleschi. ► Studio della prospettiva. ► A Firenze poteva studiare anche la F. Brunelleschi, Cupola di Santa Maria Masaccio, Trinità, 1426 - 1428, Firenze, pittura del Trecento (Giotto). del Fiore, 1420 – 1436, Santa Maria Novella. ► Una nuova generazione di pittori (Paolo Uccello, Beato Angelico) porta avanti in quegli anni lo studio della prospettiva e l’interesse per la raffigurazione della luce. Giotto, Funerali di San Francesco, 1325 Beato Angelico, Annunciazione, ca., Firenze, Basilica di Santa Croce 1440 ca.
    [Show full text]
  • Federico Barocci
    Federico Barocci Reviewers of a recent exhibition termed Federico Barocci (ca. 1533–1612), ‘the great- est artist you’ve never heard of’. One of the first original iconographers of the Counter Reformation, Barocci was a remarkably inventive religious painter and draftsman, and the first Italian artist to incorporate extensive color into his drawings. The pur- pose of this volume is to offer new insights into Barocci’s work and to accord this artist, the dates of whose career fall between the traditional Renaissance and Baroque periods, the critical attention he deserves. Employing a range of methodologies, the essays include new ideas on Barocci’s masterpiece, the Entombment; fresh thinking about his use of color in his drawings and innovative design methods; insights into his approach to the nude; revelations on a key early patron; a consideration of the reasons behind some of his most original iconography; an analysis of his unusual approach to the marketing of his pictures; an exploration of some little-known aspects of his early production, such as his reliance on Italian majolica and contemporary sculpture in developing his compositions; and an examination of a key Barocci document, the post mortem inventory of his studio. A translated transcription of the inventory is included as an appendix. Judith W. Mann is Curator of European Art to 1800 at the Saint Louis Art Museum, USA. Federico Barocci Inspiration and Innovation in Early Modern Italy Edited by Judith W. Mann First published 2018 by Routledge 2 Park Square, Milton Park, Abingdon, Oxon OX14 4RN and by Routledge 711 Third Avenue, New York, NY 10017 Routledge is an imprint of the Taylor & Francis Group, an informa business © 2018 The Saint Louis Art Museum The right of The Saint Louis Art Museum to be identified as the author of the editorial material, and of the authors for their individual chapters, has been asserted in accordance with sections 77 and 78 of the Copyright, Designs and Patents Act 1988.
    [Show full text]
  • Piero Della Francesca: La Soluzione Dell’Enigma Della Flagellazione E Il Ritrovamento Dell’Affresco Perduto
    Piero della Francesca: la soluzione dell’enigma della Flagellazione e il ritrovamento dell’affresco perduto Pier Gabriele Molari (*) Ritratto di duchessa (Giovanna Da Montefeltro) (Francesco Laurana – Louvre, Parigi) (*) ordinario di Costruzione di Macchine Università di Bologna [email protected] Pagina 1 Riassunto L‟interpretazione dell‟iconografia della Flagellazione di Piero della Francesca è dibattuta da lungo tempo e non ha trovato fino ad ora una risposta definitiva malgrado i numerosi tentativi. In questo saggio si associa la Flagellazione alla tavola detta di San Bernardino, ora a Brera, e alle tavolette dei Signori di Montefeltro, ora alla Galleria degli Uffizi di Firenze, ipotizzando che esse appartengano ad un'unica opera, realizzata da Piero per la meditazione di Federico da Montefeltro. L‟ inedito e, forse, ardito accostamento pone l'insieme dei quattro dipinti sotto la stessa ottica e ne permette una definitiva interpretazione iconografica, come pure una datazione certa. Collocando l‟insieme delle tavole nel loco sacro del Palazzo ducale di Urbino si scoprono coinvolgenti scenari di luce che danno una nuova visione dell‟opera e della personalità di Piero della Francesca. Viene poi accostata alla Flagellazione la scritta presente sul fregio della cosiddetta cappellina del perdono e si scopre quale sia il tema dominante del dipinto: l‟affermazione del primato dell‟Imperatore Romano sulla Chiesa di Cristo, primato conferito da Dio stesso. Era proprio questo il tema principale in discussione nelle corti italiane di allora, tema filtrato attraverso la delega divina ad esercitare la giustizia. Si riportano in Appendice le scritte presenti nell‟intorno del loco sacro e si identificano, attraverso una numerazione, i personaggi rappresentati.
    [Show full text]
  • Biografia Piero Della Francesca
    https://www.atuttarte.it/artista/della-francesca-piero.html PIERO DELLA FRANCESCA (Borgo San Sepolcro, Arezzo, 1410/20 –1492) Piero della Francesca è uno tra i più importanti pittori rinascimentali, esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. Ricostruire la sua vita non è impresa facile data la scarsità dei documenti a cui riferirsi. Il vero nome dell’artista è Piero di Benedetto de' Franceschi, ma è comunemente conosciuto come Piero della Francesca. VITA Piero della Francesca nasce tra il 1415 e il 1417 a Borgo San Sepolcro, nella provincia di Arezzo, all’epoca libero comune toscano. Viaggia molto in Italia: Firenze, Roma, Ferrara, Rimini, Arezzo, Urbino. La formazione di Piero della Francesca inizia a Firenze, dove collabora con Domenico Veneziano. Quando lascia Firenze il suo patrimonio culturale è enormemente arricchito dalla conoscenza delle opere di Masaccio, dalla prospettiva di Brunelleschi, dalle teorie dell’Alberti, dalle geometriche figure di Paolo Uccello e infine dall’uso della luce dell’Angelico. A Ferrara Piero della Francesca entra in contatto con la pittura fiamminga approdando alla corte estense nello stesso periodo in cui vi lavora il pittore fiammingo Rogier Van der Weyden. OPERE DI PIERO DELLA FRANCESCA La prima opera documentata di Piero della Francesca è il polittico della Misericordia. Il fondo oro testimonia il legame con la tradizione gotica mentre le figure rivelano già la nuova e originale impostazione geometrica. A Rimini collabora all’affresco del Tempio Malatestiano. Nel 1452 lavora al celebre ciclo della Leggenda della vera Croce, che gli viene commissionata dalla famiglia Bacci. Con la Madonna del Parto, Piero della Francesca si cimenta con un soggetto iconografico insolito: la Vergine rappresentata come una semplice donna in stato di gravidanza.
    [Show full text]
  • Piero Della Francesca
    PIERO DELLA FRANCESCA (1412 c.a-1492) L’assetto territoriale dell’Italia dopo la pace di Lodi Piero della Francesca, il cui vero nome è Piero di Benedetto de' Franceschi. Nasce tra il 1412 ed il 1420 a Borgo San Sepolcro (oggi Sansepolcro), nell’alta Valle Tiberina, ai confini tra Toscana e Umbria, in una famiglia di commercianti e tintori. Non ci sono notizie sulla sua vita e quindi non si sa a che tipo di studi abbia seguito. Ma dato il periodo storico, si suppone che Piero della Francesca, conoscesse bene le tecniche pittoriche usate dai pittori del suo tempo e dei Maestri del Trecento (Pittura Gotica). La prima notizia ufficiale ci dice che, nel 1439, esegue gli affreschi (perduti) delle Storie della Vergine per il Coro di Sant'Egidio, insieme al maestro Domenico Veneziano dal quale impara la realizzazione di una pittura chiara e luminosa oltre che nozioni di prospettica. Toscano di nascita e di carattere, Piero della Francesca, pur abitando ad Arezzo, viaggiò molto in tutta l’Italia centrale, lavorò a Ferrara alla Corte degli Estensi, a Rimini dai Malatesta, a Urbino alla corte dei Montefeltro ed a Roma, per i Pontefici Niccolò V e di Pio II. Nel 1442, si trova certamente al suo paese natale, dato che risulta da documenti storici che concorre per la carica di Consigliere Popolare. Nel 1445 il pittore Piero della Francesca firma un contratto con la Confraternita della Misericordia che gli commissiona il grande Polittico della Misericordia da realizzare in tre anni. In realtà il pittore, conteso dalle corti più ricche, colte e raffinate d'Italia, ne impiega quindici.
    [Show full text]
  • Piero Della Francesca
    Piero della Francesca (c. 1415-1492) Contents The Highlights Polyptych of the Misericordia (1445-62) Baptism of Christ (c. 1448-50) Saint Jerome in Penitence (c. 1449-51) Portrait of Sigismondo Pandolfo Malatesta (c. 1451) The History of the True Cross (c. 1455-64) Flagellation of Christ (c. 1460) Polyptych of Saint Augustine (1460-70) Madonna of Parturition (c. 1460) Resurrection (c. 1463) Hercules (c. 1465) Polyptych of Perugia (c. 1470) Brera Madonna (1474) The Duke and Duchess of Urbino (c. 1472) Madonna di Senigallia (c. 1474) Nativity (c. 1475) The Paintings The Complete Paintings Alphabetical List of Paintings The Biographies Life of Piero Della Francesca (1550) by Giorgio Vasari Piero da San Sepolcro (1913) by George Kriehn The Delphi Classics Catalogue © Delphi Classics 2021 Version 1 Masters of Art Series Piero della Francesca By Delphi Classics, 2021 COPYRIGHT Masters of Art - Piero della Francesca First published in the United Kingdom in 2021 by Delphi Classics. © Delphi Classics, 2021. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means, without the prior permission in writing of the publisher, nor be otherwise circulated in any form other than that in which it is published. ISBN: 978 1 80170 007 8 Delphi Classics is an imprint of Delphi Publishing Ltd Hastings, East Sussex United Kingdom Contact: [email protected] www.delphiclassics.com Enjoying our Art series of eBooks? Then try our Classical Music series: A first of its kind in digital print, the Delphi Great Composers series allows digital readers to explore the works of the world’s greatest composers in comprehensive detail, with interactive links to popular streaming services.
    [Show full text]