© ljplus.ru KYALAMI

MONACO

ZANDVOORT

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ei mesi a cavallo tra la fine del 1966 e l’inizio del ’67 Robin Herd fa fronte al progetto della nuova M4B, N SPA-FRANCOR. la monoposto che Bruce McLaren utilizzerà nel Mondiale di Formula Uno che avrà inizio il 2 gennaio 1967 sul cir- cuito di Kyalami in Sudafrica. Per quella data, però, la macchina non sarà pronta per cui tutto è rinviato all’appuntamento successivo, il 7 maggio a Montecarlo. LE MANS ri, avrebbe potuto vincere proprio Love, il quale, quando era in testa, si era dovuto fermare per un rifor- nimento volante lasciando via libe- ra a Rodriguez. SILVERSTONE McLaren nell’approntare la nuova macchina per il ’67 riparte Il Gran Premio del Sudafrica pare da zero, non perché la precedente più un prolungamento della Stagio- non fosse valida, ma per il fatto che ne ’66 piuttosto che l’inizio del ’67, la soluzione utilizzata, il telaio in dove la prima fila è formata dal duo mallite, si era rivelata complicata e della - con il Cam- poco flessibile. pione del mondo Jack Brabham in La caccia a un motore competi- NURBURGRING Pole e Denny Hulme a fianco. Die- tivo, durata per tutto il 1966, trova tro ci sono Jim Clark con la Lotus- sbocco nell’acquisizione del nuovo BRM H16 e Pedro Rodriguez con V12 BRM, unità che pare promet- la Cooper-Maserati T 81. E sarà tere bene. Del resto, dopo il Traco- proprio Rodriguez a cogliere la Ford e il Serenissima, di alternative vittoria, che negli annali figura co- non ce ne sono, dato che Ferrari, MOSPORT me ultimo successo della Cooper Honda e Weslake non vendono i nella massima formula e come pri- propri motori. A dire il vero un ma affermazione del pilota messi- altro motore ci sarebbe ed è il V12 cano in un Gran Premio iridato. La Maserati, ma è la stessa Casa mo- gara, complice l’afa, avrà una sele- denese ad annunciare che, a partire MONZA zione durissima, con tutti i princi- dal 1967, non produrrà più motori pali protagonisti eliminati o attarda- per la Formula Uno, eccezion fatta ti da noie meccaniche. Al secondo per la Cooper con la quale c’è un posto troviamo infatti John Love, precedente contratto di fornitura. Si sudafricano che corre con una Coo- sa anche che ci sarà un nuovo Ford per-Climax privata, davanti alla V8 ancora in fase di approntamento WATKINS GLEN Honda di Surtees che termina la presso la di Costin e Du- gara con due gomme quasi a terra. ckworth, ma per il momento è in Terzo è Hulme che, pur attardato di esclusiva alla Lotus per cui anche tre giri, segna il giro più veloce. E in quella direzione non c’è pensare che, assenti anche le Ferra- un’immediata prospettiva. MEXICO CITY La nuova M4B è una monoscocca in La M4B utilizzata a Montecarlo aveva il colore rosso che nel 1967 identifica tutte le McLa- alluminio, semplice nella concezione ed è ren ufficiali, ma con un contorno bianco attorno al musetto. stata concepita per essere utilizzata come telaio universale, adattabile alla F1, alla F2 (M4A) e alla formula B per le gare nel Nord America. Le ruote da tredici pollici ospitano i medesimi dischi freno della F2, ma per Bruce, che tratta i freni con garbo, questo non è un problema. Il problema è invece il ritardo da parte della BRM nel completa- mento del V12, ragione per cui Bruce deve ricorrere ad un otto cilindri BRM, portato a 2,1 litri, che è quello impiegato a Montecar- lo per il debutto stagionale il 7 maggio 1967. © F1-Stats.com

Foto di gruppo per alcuni dei piloti che si sfideranno sulle strade del Principato. Da sx, Dan Gurney, Lorenzo Bandini, John Surtees, Richie Gin- ther, Bruce McLaren, Jim Clark, Jack Bra- © modelfoxbrianza.it bham e Graham Hill.

che era quarto, riesce a sopravanza- re Surtees e a guadagnare la terza piazza che terrà fino al settantune- simo giro, quando sarà superato dalla Ferrari di Chris Amon e dalla © istenbizony.hu Lotus-BRM di Graham Hill. Gran rincorsa di Clark che, In Sudafrica Clark si ritrova senza il casco. E deve at- dopo aver urtato un sacco di ce- tendere che lo portino da Nairobi dove era stato lascia- to. Si sospetta che sia stato Graham Hill, suo nuovo Il circuito salotto è prima di mento messo a protezione della compagno di squadra, ad organizzare la cosa, ma arri- tutto un appuntamento mondano. chicane, riguadagnerà in undici giri va la smentita. In gara, dato il clima torrido, Clark Ai box le mogli e le fidanzate dei ben sette posizioni, dalla tredicesi- (ritirato al 23° giro causa motore) farà alcuni giri senza piloti ci sono tutte. Inoltre si ritro- ma alla sesta. Ma non c’è fortuna la carenatura superiore della monoposto. vano i Campioni di ieri: Louis Chi- per l’asso scozzese a Montecarlo, ron, in veste di mossiere e direttore perché cede un ammortizzatore e la di gara, si intrattiene con Fangio, sua Lotus “tocca” alla curva del Cortese, Taruffi, insomma con Tabaccaio costringendolo al ritiro. quelli con cui duellava lungo le Intanto Hulme è in testa seguito da stesse strade. Quest’anno la sensa- Bandini e Surtees che al ventottesi- zione comune è che sia l’anno di mo giro inizia, però, a rallentare, Lorenzo Bandini: la Ferrari 312 è viene superato da McLaren, retro- competitiva e Bandini, a trentadue cede ancora di qualche posizione anni, è nel pieno della maturità. Ed per ritirarsi al trentatreesimo con il è anche stato promosso a prima motore in avaria. guida della Scuderia di Maranello. All’ottantunesimo giro il dram- In prova stacca il secondo tempo ma di Bandini. La sua Ferrari va con 1’28”3 a sette decimi da Bra- lunga alla chicane, scivola verso bham, che gli vale la prima fila. sinistra e urta con la fiancata una Precede Surtees su Honda e Hulme bitta. Il serbatoio della benzina si con l’altra Brabham. Bruce McLa- squarcia e le fiamme divampano in ren con la sua rossa monoposto pochi istanti. Il soccorsi giungono nuova è schierato in quinta fila con tardivi e, purtroppo, con loro giun- il tempo di 1’30”0, identico a quel- ge anche l’elicottero della televi- lo fatto segnare da Siffert su Coo- sione che dall’alto riprende la sce- per-Maserati. na, con il risultato che la corrente È Bandini a portarsi in testa al d’aria provocata dalle pale, alimen- © AutoMotoundSport via, ma al secondo giro viene supe- tando le fiamme, rende lo spegni- rato da Hulme e Stewart, complice mento ancora più difficoltoso. Pas- GP Monaco, giro 82: Bandini arriva troppo veloce alla una scivolata su di una chiazza sano oltre tre minuti prima che chicane del porto. La sua Ferrari sbanda e colpisce una d’olio. Lo scozzese della BRM, Bandini possa essere estratto dalle bitta di ormeggio, si solleva e ricade a terra avvolta dalle fiamme. Alcuni pensano che Bandini sia finito in acqua, dopo qualche giro, si porta al co- lamiere arroventate. Le gravissime ma quando le fiamme vengono domate, il corpo del pilo- mando, ma si ritira al quindicesimo ustioni riportate su oltre il settanta ta è drammaticamente visibile nell’abitacolo. Trasportato per rottura della trasmissione. Nel per cento del corpo, saranno la all’Ospedale di Montecarlo con una profonda ferita alla corso dello stesso giro McLaren, causa della morte. milza e ustioni sul 60% del corpo, Lorenzo Bandini si spegne il 10 Maggio 1967, dopo settanta ore di agonia. La corsa continua, le macchi- proposito: c’era dell’olio sulla ne passano giro dopo giro accanto pista, molto olio (circa 20 litri), al rottame annerito della Ferrari, lasciato dalla macchina di Jack fino a che, dopo cento giri di ga- Brabham ritiratosi al primo giro ra, è Hulme a passare per primo per cedimento del motore. E le sotto la bandiera a scacchi. Se- tracce viscide, malgrado il filler condo, a un giro, sarà Hill, terzo, sparso dai commissari, rimarran- a due giri, Amon, quarto a tre giri no per tutta la durata del Gran McLaren. Denny ha condotto la Premio, ben visibili sugli pneu- gara in modo spettacolare, con matici delle monoposto che hanno una guida piena di controsterzi. A il battistrada vistosamente lucido.

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Bandini, durante le prove del venerdì, aveva avuto un incidente, ma i meccanici erano riusciti, lavorando tutta la notte, a rimettergli in sesto la macchina.

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Inghilterra, Hill invece si. Ed è Hill ad aver svolto il lavoro di collaudo della 49 che conosce meglio di © The Cahier Archive Clark. Bruce McLaren è indietro: è in penultima fila con il quattordice- Il sabato Lorenzo era nervoso, agitato, un segno premo- simo tempo e precede di due deci- nitore? Amon sostiene la tesi della stanchezza come mi Lodovico Scarfiotti, che ha pre- causa dell’incidente, anche perché, come riferito dal pilota neozelandese, nel tragitto in auto da Modena a so il posto dello scomparso Bandi- Montecarlo, Lorenzo aveva fatto numerose soste per A Zandvoort la Lotus presenta ni. La gara di Bruce durerà due soli salutare parenti e amici e i due erano arrivati a destina- la nuova 49 con motore V8 Ford- giri per un’uscita di pista causata zione a notte fonda. Forse Lorenzo aveva sottovalutato i Cosworth, ma la dicitura, in osse- da una chiazza d’olio. tempi di recupero fisico in una gara estenuante come il Gran Premio di Montecarlo, ma sono ipotesi. Come è quio alla Casa americana che ha un’ipotesi quella fatta dopo l’incidente di un principio di messo a disposizione mezzi finan- avvelenamento dovuto all’aver respirato per molto tempo ziari e laboratori per la realizzazio- gli scarichi misti a olio bruciato della Brabham di Hulme, ne del motore, è solo Ford. Acca- che avrebbe prodotto su di lui una sorta di intontimento. dono episodi da antologia qui a Zandvoort: per esempio Graham Hill porta l’esordiente monoposto immediatamente in Pole-position, mentre Clark, nervoso per il bril- lante risultato del compagno, è solo ottavo, staccato di due secondi e due decimi da Hill. Gurney e Hul- me, nell’ordine, completano la prima fila. Uno si chiede: come mai Clark è così indietro? La ragio- ne è...fiscale! Clark, proprio per il © Documentingreality © F1Fanatic.co.uk suddetto motivo, non risiede più in Di fatto la sua Ferrari fu trovata con il cambio in quinta, quindi non la marcia giusta per affrontare la chicane del porto. Lorenzo, dunque, non aveva scalato come aveva fatto fino al giro precedente. L’ipotesi fatica, come pos- sibile causa di incidente, indurrà gli organizzatori a par- tire dal 1968, a ridurre i giri da compiere da 100 a 80.

Enzo Ferrari, che osserva il Gran Premio in televisio- ne, alla vista della colonna di fumo nero che si levava dal porto, ha la percezione immediata che si tratti di © Motorsportretro.com Bandini: la stessa perce- zione che ai box ha in quel Bandini a Montecarlo aveva il numero 18. momento Margherita, mo- Per scaramanzia Amon non vorrà saperne, © F1Olivier.info glie di Lorenzo. in futuro, di portare il numero 18 in gara. Al via Hill scatta in testa, ma da battere. Per ora in Brabham si all’undicesimo giro le speranze di godono il primato in Coppa Costrut- vittoria sono rese vane da una panne tori davanti alla Cooper-Maserati e al motore. Al comando passa Bra- Hulme la testa della Classifica irida- bham ma, durante il doppiaggio di ta. È costante e veloce Denny e la alcuni concorrenti, Clark approfitta lotta con Jack Brabham che, piccolo della situazione e, con una manovra particolare, è anche il suo datore di che fa rabbrividire persino Cha- lavoro, è reale e leale. Black Jack pman, balza al comando. E ci resta sarà un duro, specie quando non ci fino alla fine, consegnando alla sto- sta a farsi sorpassare, (non a caso lo ria la 49 per essere stata una mac- chiamano Black Jack) avrà un carat- china completamente nuova a vin- tere fermo e deciso, non sempre cere all’esordio. Secondo è Bra- socievole, ma in pista e ai box è © nicolacancelierrepros bham, terzo Hulme, quarto Amon. Il correttissimo e lascia libero Denny ritmo imposto da Clark, autore an- di giocarsela contro di lui. Dopotut- A Zandvoort la vittoria di Clark ha dell’incredibile. A fine gara si scopre che la sua 49 ha i freni squilibrati, la frizione inuti- che del giro più veloce, fa capire to a vincere o a piazzarsi è una Bra- lizzabile e si è rotto pure un ingranaggio della distribuzione. che la Lotus sarà presto la macchina bham in entrambi i casi!

© The Cahier Archive © gpl.krej.cz Due settimane dopo, a Spa- portando fratture alle gambe che gli coste- un’altra? Per tanti motivi: manca in primo Francorchamps, Dan Gurney fa letteralmen- ranno il futuro come pilota di Formula Uno. luogo il tempo necessario per costruirla e te volare la sua Eagle-Weslake blu e bianca. Alla fine è Gurney ad imporsi dopo aver collaudarla in vista del prossimo Gran Pre- La Pole è di Clark, che va al comando ma superato Stewart al ventunesimo giro. Una mio e inoltre la McLaren ha altre priorità in lo deve cedere per una serie di problemi bella soddisfazione per il bravo pilota co- questo momento, tra le quali il completa- all’ancora acerbo motore Ford. Chiuderà al struttore americano che, fra l’altro, è fresco mento della nuova M5A alla quale orami sesto posto. La 49 di Hill parte con un ritar- vincitore della 24 Ore di Le Mans su di una manca solo il motore V12 BRM che non è do di oltre un minuto a causa delle difficol- Ford GT 40 in coppia con A.J. Foyt. Ma...e ancora pronto. Fosse almeno competitiva, la tà di accensione del motore dovute al mal- Bruce McLaren? Se non l’abbiamo nomina- M4B, varrebbe la pena di lavorare giorno e funzionamento della batteria. In testa tro- to è perché non figura nell’elenco dei par- notte, ma purtroppo non lo è. viamo così Stewart con la BRM H16 rivista tenti. Come mai? Durante le prove private, In soccorso di Bruce giunge provviden- e alleggerita. Al primo giro, tuttavia, c’è un la sua M4B, dopo essere stata riparata dai ziale l’amico Dan (Gurney), che gli offre serio incidente che coinvolge la Ferrari di danni riportati alle sospensioni a Zandvoort, una delle sue Eagle per il Gran Premio di Mike Parkes: alla curva di Carrières il pilo- si è incendiata andando distrutta. Ergo, Bru- Francia in calendario il 2 luglio sul circuito ta inglese urta le barriere frontalmente ri- ce è senza macchina. Come mai non ce n’è di Le Mans.

© Peter Singhof © Tumblr.com © F1Passion.it

Il monegasco Louis Chiron, dopo aver appeso il casco al chiodo, oltre all’attività di direttore del Gran Premio lavora come diplomatico. È rappresen- tante a Montecarlo di una piccola repub- Ad inizio Stagione Jack Brabham aveva blica sudamericana e nello stesso tempo fatto capire che avrebbe sostenuto Hulme Per la Ferrari la situazione piloti nel 1967 è transitoria. Per- si diletta con la cucina. Appare in televi- nella conquista al Titolo iridato. Una volta duto Bandini, infortunatosi Parkes, la squadra in Francia sione nei panni del cuoco buongustaio scesi in pista, tuttavia, l’istinto del pilota deve rinunciare anche a Scarfiotti che ha fatto altre scelte e, non bastasse, dimostra in materia una prevale sul calcolo del costruttore e Jack motivate da situazioni contingenti in seno alla Scuderia. preparazione ferrea, tanto da rispondere sarà per Denny un avversario in più. esattamente ai più svariati quiz. superato da Clark segnala al compa- gno il problema che, puntuale, si manifesterà anche a lui. Risultato, entrambe le Lotus sono ferme per guai alla trasmissione. A questo pun- to le posizioni di testa sono appan- naggio del duo Brabham, con Amon Fin dalle prove si capisce quale saldamente in terza posizione seguito sarà, a meno di imprevisti, l’esito da Stewart. La proverbiale jella di della gara. Hill, con un giro fantasti- Amon quando occupa una delle pri- © imageshack.us/JYHELBE56 co, stacca la Pole, ma Brabham è lì, me tre posizioni ha modo di espri- ad un solo decimo di secondo segui- mersi con il distacco del cavo to da Gurney che chiude la prima dell’acceleratore, che lo costringe al fila. Bruce McLaren, con una Eagle ritiro. Le posizioni non cambieranno ben migliore della M4B, fa valere le e così, dopo ottanta giri di un circui- proprie qualità ed è in seconda fila to lungo 4.422 metri (fanno 353,76 preceduto da Clark. Qualifiche diffi- km di gara), “Black Jack” sarà il cili per Hulme, che parte una fila più vincitore, seguito da Hulme a 49”5 e indietro a fianco della Ferrari di A- da Stewart a un giro. mon e della Cooper-Maserati di Il cambio macchina per ora non Rindt. In ultima fila, con una Cooper produce risultati utili per Bruce © Fotocommunity.de -Maserati, c’è un nome che avrà un Mclaren che si ritira al ventiseiesimo futuro come costruttore in Formula giro per noie all’accensione, seguito Uno: è Guy . da Gurney quindici giri dopo con In gara è Brabham a scattare in l’alimentazione del V12 Weslake in testa, ma dopo quattro giri cede il disordine. comando a Clark e dopo altri tre Nella Classifica Piloti Hulme deve cedere alla pressione di Hill, il resta al comando con ventidue punti, quale, all’undicesimo, superando seguito da Brabham con sedici. Non Clark si porta in testa. Ma ci resta lontani si trovano Rodriguez e A- poco perché il cambio Hewland della mon, rispettivamente a quota dodici sua 49 comincia a creare problemi e undici. Le Lotus, dopo l’esordio per cedere del tutto alla quindicesima vincente, dimostrano di essere molto tornata. Hill, che aveva dovuto ral- veloci, ma pagano gli inevitabili mali lentare, nel momento in cui viene di gioventù. © unknown

© unknown tutto facile ed invece lo scozzese, partito in testa, malgrado una vettura non perfetta, deve subire il sorpasso di Hill che gli la- scerà via libera ritirandosi con il motore rotto, quando mancano quattordici giri al termine. Un fine settimana sfortunato per il Campione inglese che ha preso il via con Silverstone, negli anni dispari, è teatro una 49 messa assieme durante la notte del Gran Premio di Gran Bretagna in ca- dopo essere stata pesantemente danneggia- lendario il 15 luglio. È il Gran Premio di ta dall’urto contro un muretto causato dal Clark, che in casa ha vinto per quattro cedimento di una sospensione. E dire che volte. Saprà ripetersi anche nel ’67? La Graham, mentre era in testa, aveva dovuto pista è larga e in prima fila ci stanno quat- pure sostare al box per sostituire il dado di tro vetture, rispettivamente Clark (Pole), fissaggio di una ruota. Ancora problemi Hill, Brabham e Hulme: vale a dire tutti i per McLaren e Gurney, fermatisi rispetti- più competitivi dell’anno. In seconda fila vamente al quattordicesimo giro con il si sta in tre per partire sfalsati (è una nor- motore in avaria e al trentaquattresimo per ma di sicurezza) e il trio è formato da Gur- il cedimento della frizione. ney, Amon e Surtees. In quarta fila, in Al terzo posto troviamo la Ferrari di direzione del “buco” tra il ferrarista e Amon che precede di cinque secondi Bra- l’alfiere della Honda, si trova McLaren bham. Il neozelandese ha duellato per qua- con la fida Eagle. In penultima troviamo si tutta la gara con l’australiano e solo al un altro nome che sarà protagonista nel termine è riuscito a superarlo, ma era tardi 1970, non come pilota, ma come socio per andare a prendere Hulme al secondo © Sutton fondatore della March. È Alan Rees (la posto. In questa gara Brabham, noto “osso La pista di Silverstone è piuttosto sporca, ma “R” di March) con la Cooper-Maserati duro” da sorpassare, ha sfoderato tutte le non di residui di gomma, bensì di sassolini che versione clienti. Morale della favola, Jim malizie per restare davanti ad Amon. Le vengono sparati dalle ruote di chi sta davanti vince il Gran premio di Gran Bretagna per stesse che sfodererà tra due anni verso il verso chi segue. Ed è un ostacolo in più. Alla fine i musetti delle monoposto presentano la la quinta volta davanti a Hulme e ad A- compagno di squadra Ickx, al quale, però, vernice rovinata e qualche ammaccatura. mon, con Brabham quarto. Sembrerebbe non andranno giù e lo dirà a chiare lettere. © Sutton

che lo farebbe partire addirittura in prima fila tra le F1, con il terzo tempo dopo il Pole-man Clark (8’04”1) e Denny Hulme (8’13”5). E prima addirittura del quarto che parte in pri- ma fila, Gurney che ottiene 8’16”9. Anche Bruce McLaren, sempre su Eagle-Weslake, qui ottiene un buon tempo che lo pone dietro Il sei agosto il Nürbürgring, con la sua il caposquadra Gurney, 8’17”7. maestosità che incute nei piloti un timore In gara Clark, che manifesta una certa reverenziale, attende il circus della Formula rivalità con lo scomodo compagno di squa- © hotrodmachine.com Uno. Qui non ci sono scuse, il pilota è fonda- dra, non perde l’occasione per “vendicarsi” mentale. Il Ring è il solo circuito ad assegna- della gara in Francia e rifila un distacco di re il titolo di Maestro, che da solo consacra ventisette secondi a Hill, il quale, a sua volta, un pilota alla pari di un Titolo iridato. Pecca- è in crisi con la macchina che in prova lo ha to che per ottenerlo ci vogliano tre vittorie: fatto soffrire. Si ferma con una sospensione sembrano poche, ma per contare i Maestri rotta dopo otto giri, lo stesso problema che del Nürbürgring in tutta la storia dei Gran ha afflitto Clark al quarto giro di un Gran Premi (non solo dal 1950) le dita di una ma- Premio che fin lì aveva dominato. Ricordia- no bastano ed avanzano. Come precisato mo, per inciso, che quattro giri al Nürbür- altre volte, al Ring corrono anche le Formula gring equivalgono a circa un terzo di gara. © itsawheelthing Due ed è un’occasione per i talent-scout per Subentra al comando Gurney, ma anche lui, scoprire i nuovi, veri talenti. Proprio qui il al penultimo giro, deve abbandonare con un belga Jackie Ickx, ventidue anni, figlio di un semiasse rotto. Vince così Hulme davanti a ex pilota e noto giornalista automobilistico, Brabham, Amon e Surtees. La difficile gior- compie un’impresa che ha del mirabolante. nata, ritirati Stewart, McLaren e Rindt, riser- Stacca un tempone che fa mettere gli occhiali va un momento di gloria a Jo Bonnier, quinto anche a chi ci vede benissimo per essere cer- su Cooper-Maserati, e a Guy Ligier con una to del responso del cronometro: 8’14”3 con Brabham-Repco privata. Tra le BRM, ritirata una Matra-Ford di 1.6 litri, tempo che non anche quella di Mike Spence, l’unica solo gli vale la Pole tra le Formula Due (che all’arrivo, settima, è quella del britannico partono dietro lo schieramento della F1), ma Chris Irwin. © itsawheelthing

Hill, in Germania, Ron Tauranac, progettista commenta con sottile della Brabham e socio di ironia lo stato di for- Jack, è convinto che i telai ma negativo in cui tubolari siano superiori versa la Lotus. Dice: alla monoscocca. E affer- “È come una roulette, ma che la miglior mono- dove uno punta sul scocca che finora ha visto rosso, perde, ripunta è....Jim Clark!! I fatti, visto sul rosso perché pri- che la Brabham è larga- ma o poi dovrà pur mente in testa alla Classi- uscire e invece esce fica di Coppa Costruttori, © grandprixhistory.com sempre il nero”. © Sutton per ora gli danno ragione.

Si attraversa ora l’Oceano Atlantico per giungere a Mosport, in Canadà, sede del Gran Premio previsto per il 27 agosto. “Piove...governo ladro”, verrebbe da dire parafrasando il noto detto popolare. E for- se è ciò che pensa Chris Amon il quale, © F1-grandprix.com come è noto, non ama le gare bagnate. Tanto che in gara compie un testacoda Brabham, che era terzo, approfitta di una recupero olio si fosse surriscaldata e il durante il giro di ricognizione per chiudere sosta...tecnica di Denny al box (deve cam- calore trasmesso alla batteria, che si trova- sesto. Clark invece ottiene la Pole davanti biare gli occhialoni, poi Denny si fermerà va giusto sotto, l’avesse mandata in tilt. a Hill e a Hulme. Le Qualifiche, con di nuovo e chiederà una visiera) per portar- Bruce è costretto a fermarsi per sostituirla l’asciutto, vedono in seconda fila Amon e si al comando e vincere davanti al compa- perdendo così ben quattro giri. Uno si po- Gurney con Bruce McLaren subito dietro. gno di scuderia. Terzo è Gurney che prece- trebbe chiedere come mai ci volesse il Bruce, però, questa volta non è al volante de Hill e Spence. Bruce McLaren chiude tempo equivalente a quattro giri di pista della Eagle, ma finalmente della sua fiam- settimo dopo svariate noie, ma era arrivato per cambiare una batteria. Di certo non ci mante M5A con il nuovo motore BRM ad essere in seconda posizione dietro ad vuole tutto quel tempo se la batteria è in V12. Le altre BRM, di Stewart, Spence e Hulme prima di perdere terreno. Anzi, bella vista, raggiungibile. Ma se per la Irwin, hanno ancora l’H16. portatosi a ridosso dei primi, compie un sostituzione Bruce deve uscire Clark, al via sotto la pioggia, si porta in testa coda sul bagnato che lo fa arretrare, dall’abitacolo, si deve togliere il sedile, testa ma, complice l’inferiore resa delle ma poi ritorna a pressare Hulme. E, forse, smontare la pompa di recupero olio e solo gomme Firestone rispetto alle GoodYear avrebbe addirittura potuto vincere se in dopo aver fatto questo si può mettere la montate dalla Brabham, deve arrendersi a McLaren non avessero avuto la brillante batteria nuova e rimontare tutto, allora si Hulme. Mantiene tuttavia la seconda posi- idea di togliere l’alternatore per guadagna- capisce che i meccanici hanno fatto un zione e, quando la pioggia cessa, si rifà re peso, contando che la sola batteria a- mezzo miracolo. sotto e torna al comando. Poi ricomincia a vrebbe potuto reggere la richiesta di cor- Comunque la macchina pare esserci. piovere e la Lotus 49 n° 3 perde terreno rente del motore per tutta la gara. Teddy La nuova M5A adotta ancora la livrea ros- per ritirarsi dopo sessantanove giri a causa Mayer ebbe a dire che questa non fu certo sa, però con una banda longitudinale color di un corto circuito provocato da la più brillante delle idee nella storia della blu medio che termina con una rastrema- un’infiltrazione d’acqua. Nel frattempo Casa, perché caso volle che la pompa di zione a mo’ di freccia verso il musetto.

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Al rientro dal Canadà Enzo © motorsportsmarketingresources Ferrari, commentando con Amon la scialba prestazione ottenuta sul bagnato, si para- gona al Duca di Modena. Per- ché? Perché - spiega al neo- zelandese - il Duca di Modena aveva al suo servizio soldati che avrebbero voluto combat- tere solo con il bel tempo. © motorsportsmarketingresources Nella foto, Chris Amon va in La M5A utilizzata da Bruce McLaren in Canadà fu in se- testa coda durante il giro di guito venduta a Jo Bonnier che alla fine la appese verti- ricognizione. Finirà sesto. calmente al muro della sua galleria d’arte a Losanna. Dopo Mosport si rifanno le valigie per tornare in Europa. È l’ora del Gran Premio d’Italia, il 10 settembre a Monza. E in terra italica Bruce in Qualifica issa la M5A in prima fila con il terzo tempo, a fianco di Brabham e di Clark che segna il miglior riscontro cronometrico. La secon- da Eagle è ora affidata a Lodovico Scar- fiotti, qui vincitore l’anno prima. Non han- © TheVRL.it no fortuna le monoposto blu e bianche con il caratteristico musetto a becco d’aquila: rò, inizia a rallentare vistosamente per un storia. Il fotofinish dirà che tra Surtees e Gurney, dopo aver condotto la gara per i problema di pescaggio della benzina. In Brabham, che ha tentato un ultimo sorpas- primi due giri, si ritira al quinto con il V12 realtà ci sono ancora circa tredici litri suf- so in scia, ci sono solo due centesimi di in panne. Stessa sorte per Scarfiotti dopo ficienti a compiere gli ultimi giri, ma nei secondo. Terzo è Clark che è riuscito a altri quattro. In testa va Clark che pare serbatoi della Lotus sono presenti delle conservare parte del margine che aveva intenzionato a vincere, ma deve fare i con- spugne che fanno da separatori per impe- sulla Cooper-Maserati di Rindt. ti con una foratura che gli fa perdere un dire lo sciacquio del carburante quando il Una piccola nota di colore: la Honda di giro. Monza, complice il gioco delle scie, livello si abbassa. Nel frattempo si avvici- fatto ha un telaio Lola e per questo vede alternarsi al comando, dopo Clark, na minaccioso Surtees con la Honda RA nell’ambiente è scherzosamente ribattezza- Hulme, poi Brabham per un giro, poi an- 301 a 12 cilindri, macchina pesante ma ta “Hondola”. cora Hulme, poi Hill, ancora Hulme e an- potente e veloce, che va a prendere Bra- La lotta per l’iride si fa ora incande- cora Hill che vi resta fino al cinquantano- bham e lo supera. All’ultimo passaggio in scente perché, con i sei punti conquistati, vesimo dei sessantotto giri in programma, parabolica Brabham, con una staccata da Brabham si porta a sole tre lunghezze da quando è il motore a tradirlo. Nel frattem- paura, infila Surtees all’interno, ma deve Hulme mentre Clark è in terza posizione. po la rimonta furiosa di Clark, applauditis- allargare in uscita. Surtees, astutamente, lo Il Mondiale sarà però “cosa Brabham”, sima dal pubblico, lo porta a superare Bra- tiene largo in uscita e, tenendosi a sua vol- perché il distacco che lo scozzese ha in bham che, complice il ritiro di Hulme, ta più all’interno, porta la Honda a vincere Classifica nei confronti di Hulme, venti aveva preso il comando. Lo scozzese, pe- in volata il secondo Gran Premio della sua punti a due gare dalla fine, è incolmabile.

© unknown Alla presentazione la M5A era di colore rosso, con una banda longitudinale color argento al centro, con due sottili linee verde scuro a lato. Questa ban- da con questi colori non fu mai vista in gara a favore di una geometrica- mente uguale, ma blu.

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Viene spontaneo chiedersi come mai, in Canadà, la squadra BRM non abbia il nuovo motore V12 mentre la McLaren invece già lo monta. Anzi, di più: il V12 viene fornito gratuitamente alla McLaren, ma non per grazia ricevuta dalla Owen Racing Organisa- tion, bensì in virtù di un accordo che prevede, per l’inverno 1968, la partecipazione di Bruce McLaren alle prime quattro gare della Tasmania Cup al volante di una BRM con motore V12 di F1 ridotto a 2,5 litri di cilindrata. Se teniamo conto che in quell’edizione della Tasmania erano presenti piloti che correvano con delle McLaren private, è dav- vero curioso constatare come Bruce abbia corso contro le sue stesse macchine. Però è contento quando Piers Courage, con una McLaren, lo precede sul traguardo. © itsawheelthing A Watkins-Glen, il primo ottobre, Clark prende la rivincita di Monza e conduce la Lotus ad una meritata vittoria, precedendo Hill, Hulme e Siffert. Brabham è quinto. La Pole era stata di Hill davanti a Clark, Gur- ney e Amon, mentre il duo Brabham - Hulme prendeva il via, nell’ordine, dalla terza fila. McLaren partiva in quinta fila davanti a Stewart, primo tra le BRM a 16 cilindri. Gurney, davanti al pubblico di casa, ci tiene a fare bella figura e al secondo giro supera Clark, mantenen- do la seconda piazza per altri cinque giri. Dietro di lui rinviene Amon che alla ventesima tornata lo supera piazzandosi alle spalle del duo Lotus. Quando, al 41° giro Clark passa Hill, Amon inizia a spingere ancora di più fino a superare Hill e andando ad insidiare Clark. La lotta tra lo scozzese e il neozelandese è serrata ma, quando mancano dodici soli giri al termine (su 108) il V12 Ferrari alza bandiera bianca. Bruce McLaren ave- © manuelvegagamiz.com va già abbandonato al 17° giro per la rottura di un con- L’annata 1967 è vissuta, pur con si è dimostrata all’altezza della Lo- dotto dell’acqua di raffreddamento causata dall’urto mille altri spunti, all’insegna del tus, ma ha pagato la messa a punto contro un codolo per un un testa-coda. dualismo Brabham-Lotus. E della a volte carente o frettolosa dovuta rivalità, composta ma reale, tra i all’impegno della Casa di Maranel- compagni di ciascuna squadra. lo sul fronte Mondiale Marche, Alla fine hanno prevalso vinto nel 1967 proprio dalla Ferrari. l’affidabilità e la maneggevolezza E ha sofferto la morte di Bandini, della Brabham-Repco BT 24 sulla affidando la prima guida al giovane maggiore velocità e potenza della Amon che in più di un’occasione è Lotus-Ford 49, troppe volte afflitta stato l’unico della Scuderia di Ma- da cedimenti strutturali causati da ranello presente in gara. un’esasperata ricerca della legge- La Eagle, ben progettata e rea- rezza. lizzata, fra l’altro con molte parti in Clark ha vinto più di tutti e si è titanio, ha avuto una sorte analoga confermato il più veloce, imponen- alla Mclaren, dove le grandi qualità © unknown dosi in quattro Gran Premi contro i di guida di Dan Gurney sono state due ciascuno di Hulme e Brabham. mortificate dalle rotture del propul- Ma a premiare Hulme è stata la sore Weslake. regolarità con cui è andato a punti, La BRM si consola con il se- unita a una sapiente visione di gara. condo posto ottenuto a Spa da Ste- Denny, infatti, ha affondato il colpo wart, unica soddisfazione tra i tanti al momento opportuno, ma ha sapu- problemi del complicato H16. Che to cogliere il massimo risultato utile è rimasto, oltretutto, fermo nello L’ultimo Gran Premio, il 22 ottobre a Magdalena- quando le chance di vittoria non sviluppo essendo la Casa britannica Mixhuca in Messico, deciderà la Stagione. c’erano. Hill è stato in molte occa- concentrata sul nuovo e più sempli- Clark fa di nuovo il miglior tempo in prova seguito sioni l’ago della bilancia, ma ha ce V12. da Amon. Gurney e Hill condividono la seconda fila, patito troppi ritiri dovuti a noie Honda e Cooper hanno vissuto Brabham e Hulme, nell’ordine, la terza. Tra gli altri meccaniche. di luce riflessa, fatto salvo l’acuto piloti si vedono schierati il messicano Moisés Solana Per Bruce Mclaren l’annata è da di Surtees a Monza. Troppo pesante su Lotus (ritirato per cedimento di una sospensione archiviare in modo positivo, non la monoposto giapponese, troppo anteriore) e il britannico Jonathan Williams su Ferrari, traggano in inganno i soli tre punti assetato il pur robusto e potente (chiude ottavo) per quella che sarà, per lui pilota di conquistati nell’arco della Stagione. V12 Maserati, che costringe i piloti Sport Prototipo, l’unica apparizione in F1. La monoscocca della M5A si è ri- Cooper a partire con un peso di Vince Clark, ma il Mondiale è di Hulme terminato velata valida, la telaistica c’è, il carburante supplementare. La Coo- terzo alle spalle di Brabham. Poi, a seguire, Surtees, problema è stato la poca affidabilità per, tuttavia, grazie alla notevole Spence e Rodriguez. Solita sfortuna per Amon che, in del V12 BRM, che è l’identico pro- affidabilità meccanica, è riuscita seconda posizione a tre giri dal termine, resta a secco blema che ha afflitto Bruce nella spesso a portare i propri piloti in di carburante. McLaren, in quel momento sesto, quan- gare disputate al volante della Ea- zona punti, per cui chiude in Coppa do mancano venti giri si ritira con la pressione olio del gle. Costruttori con un buon terzo posto suo V12 a zero. Quanto agli altri, la Ferrari 312 dietro Brabham e Lotus. PILOTA MACCHINA PUNTI COSTRUTTORE PUNTI

Denis Hulme Brabham-Repco 51 Brabham-Repco 63

Jack Brabham Brabham-Repco 46 (+2 scartati) Lotus-Ford 44

Jim Clark Lotus-Ford 41 Cooper-Maserati 28

Chris Amon Ferrari 20 Ferrari 20

John Surtees Honda 20 Honda 20

Pedro Rodriguez Cooper-Maserati 15 BRM 17

Graham Hill Lotus-Ford 15 Eagle-Weslake 13

Dan Gurney Eagle-Weslake 13 Cooper-Climax 6

Jackie Stewart BRM 10 Lotus-BRM 6

Mike Spence BRM 9 McLaren-BRM 3

John Love Brabham-Climax 6 Brabham-Climax 2

Jochen Rindt Cooper-Maserati 6 Vale la regola che a conquistare i punti è la macchina meglio piazzata in ogni singolo gran Jo Siffert Cooper-Maserati 6 premio, scartando un eventuale risultato per ciascuna metà in cui è suddivisa la stagione Bruce McLaren McLaren-BRM e Eagle-Weslake 3 qualora la macchina si sia piazzata a punti in Joakim Bonnier Cooper-Maserati 3 ogni gara. Per regolamento il telaio va abbinato al motore, ragione per cui, per esempio, la Bra- Bob Anderson Brabham-Climax 2 bham-Repco non può sommare i punti ottenuti dallo stesso telaio quando sia montato un mo- Mike Parkes Ferrari 2 tore diverso, che farà quindi classifica a parte.

Chris Irwin BRM 2 La Formula Uno prevede motori di cilindrata Lodovico Scarfiotti Ferrari e Eagle-Weslake 1 massima di 3000 cc aspirati oppure di 1500 cc con compressore. Il peso della monoposto non Guy Ligier Cooper-Maserati e Brabham-Repco 1 deve essere inferiore a 500 kg con serbatoi di benzina vuoti, ma con acqua e olio. Il carburan- Jacky Ickx Cooper-Maserati 1 te utilizzato deve essere del tipo commerciale. I punti sono così conteggiati: 9 al vincitore, 6 al secondo classificato, 4 al terzo, tre al quarto, due al quinto, uno al se- sto. Occorre, tuttavia, scartare un punteggio a scelta qualora un pilota figuri piazzato a punti in ciascuna delle due parti in cui il campionato è suddiviso, dove la prima parte arriva fino al Gran premio di Gran Bretagna compreso.