La Contrada Teatro Stabile di presenta UFO – residenze d’arte non identificate un progetto di Marcela Serli

Aprire un dialogo creativo tra gli artisti, la città di Trieste e le sue comunità scientificheè l’intento del progetto “UFO– residenze d’arte non identificate”, ideato dall’attrice, regista e drammaturga Marcela Serli per il Teatro La Contrada di Trieste, un percorso che si inserisce nel programma della Regione Friuli Venezia Giuliasul le residenze per artisti delle arti performative.

Gli artisti coinvolti nel progetto UFO hanno già iniziato a lavorare in queste settimane all’interno degli edifici dei partner sostenitori del progetto, ovvero l’Università degli Studi di Trieste, la SISSA– Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, il Parco e il Castello di Miramare, Trieste Contemporanea e Asuits (Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste), luoghi che offrono la possibilità di essere al tempo stesso lo spazio della ricerca e lo spazio performativo.

Per l’avvio di UFO, progetto che si svolge sotto l’egida di proESOF, sono stati elaboratidiversi percorsi di indagine artistica che uniscono il lavoro degli artisti a quello degli scienziati, gli studenti universitari, i dottorandi e i docenti convolti.

Si aprono adesso le porte anche ai cittadini con una serie di “restituzioni pubbliche” dei laboratori svolti, incontri e conferenze.

Primo appuntamento domani, lunedì 26 novembre alle 18.00 nella sede di Trieste Contemporanea in via del Monte, 2/1 con il regista

Pippo Delbono

Pippo Delbono. “Io, l’altro, l’alieno” è il titolo della conversazione pubblica condotta daRoberto Canziani che indagherà il rapporto tra l’arte e la propria identità. Spesso si attraversano le discipline artistiche per indagare i bisogni e l’identità personali, in tutte le loro sfaccettature. La domanda a cui cerca di rispondere l’incontro è proprio se si può fare arte con la propria identità. Il regista Pippo Delbono è uno di quegli uomini

Pippo Delbono straordinari che ha saputo trasformare il proprio vissuto in spettacoli di altissimo livello poetico, senza perdere per un solo istante il contatto con la realtà.

Le restituzioni pubbliche proseguiranno nel mese di dicembre, protagonisti Paolo Rumiz, Ariella Reggio, i Delta Process, Michele Spanghero, Michela Lucenti e Maurizio Camilli di Balletto Civile, Chiara Boscaro e Marco Di Stefano tra SISSA, Università di Trieste e Castello di Miramare.

Domani 27 novembre prima giornata di RIVE alla Fiera di Pordenone

Si apre martedì 27 novembre, alla Fiera di Pordenone, la seconda edizione di R.I.V.E., la rassegna internazionale di viticoltura ed enologia in programma fino a giovedì 29 novembre.

Per 3 giorni Pordenone diventa il punto di riferimento per tutti gli attori coinvolti nella filiera del vino dal campo alla cantina: 160 espositori presenti in rappresentanza di oltre 220 marchi incontreranno viticoltori, cantine sociali, consorzi di produzione, enologi, vinificatori e distributori. Dal confronto tra questi operatori si farà luce sullo stato dell’arte del settore vitivinicolo ipotizzandone futuri scenari. R.I.V.E. infatti non è solo un luogo di incontro tra domanda e offerta, ma anche un’occasione per fare il punto sulle nuove tendenze in tema di cultura della vite, innovazioni tecniche, ricerca & sviluppo: è questo il focus di ENOTREND, un programma con oltre 40 appuntamenti tra workshop, convegni e degustazioni.

Martedì 27 novembre alle 9.30 in Sala Zuliani ci sarà l’inaugurazione della manifestazione cui seguirà il convegno intitolato “Il sistema delle autorizzazioni: le prospettive della viticoltura italiana”, un tema che vuole fare chiarezza sulla regolamentazione a livello comunitario: dal blocco degli impianti, all’importanza del controllo delle superfici, dalle disposizioni centralizzate alla possibilità per ogni stato membro di operare discrezionalmente fino gli effetti di queste disposizioni sull’equilibrio del mercato vitivinicolo.

Spiega Vasco Boatto, coordinatore di questo convegno: “A quattro anni di applicazione del regime delle autorizzazioni il quadro che si è venuto determinando risulta molto frastagliato con ampie differenze sia tra paesi membri, sia tra regioni come il caso italiano.

In molti casi, come ad esempio le regioni del Triveneto l’applicazione del regime delle autorizzazioni non è stato agevole e si è caratterizzata per un forte divario tra richieste di nuove superfici da parte degli agricoltori e disponibilità.

Al tempo stesso in altre regioni del paese la situazione è risultata diametralmente opposta. Nel primo caso i vincoli del nuovo regime risultano di freno alle possibilità di sviluppo del settore, senza che questo si traduca in un vantaggio per le altre regioni viticole del paese. Gli studiosi italiani e stranieri invitati porteranno alla conferenza i risultati delle ultime ricerche sulle autorizzazioni dell’esperienza francese, italiana e più in generale europea”.

Alle 10.30 in Sala Vite (pad. 1) si svolgerà un workshop organizzato da L’Informatore Agrario. Sul tema “Gestione erbacee spontanee: le alternative alle molecole di sintesi” e alle 12.00 sarà presentato il Bioerogatore di energia, una nuova tecnologia che ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di benessere per animali, piante e persone nell’azienda agricola.

Nel pomeriggio L’Informatore Agrario, in collaborazione con New Holland, alle 14.00 organizza in Sala Superiore – Centro Congressi il workshop “Tecnologie del vigneto sostenibile” e alle 15.30 in Sala Vino (Pad. 5) laBanca di Credito cooperativo pordenonese e Bit Spa organizzano l’incontro “Efficienza energetica e sostenibilità in cantina”

Nello stand 8 del Padiglione 5Ersa proporrà durante la giornata incontri su vari temi: alle 11.00 sui controlli fitosanitari nel vivaismo viticolo, alle 15.00 sulle problematiche della difesa dei vigneti e alle 16.30 sulla flavescenza dorata della vite.

Alle 16.00 nella Sala B Inferiore – Centro Congressi si tiene la presentazione Pan E C-Type: il nuovo filo in acciaio COR- TEN. Infine, in Sala Vino, alle 17.00, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura propone una degustazione di vini del territorio: COABITAZIONI EFFERVESCENTI DEL PORDENONESE: Ribolla Gialla Spumante vs Prosecco DOC Spumante. Sono attesi a Rive più di 300 studenti di oltre 30 scuole tecniche da tutto in Nordest ma anche da Bologna, Pavia e Cesena e centinaia di operatori in comitive organizzate da e Croazia.

R.I.V.E sarà aperta alla Fiera di Pordenone nelle giornate 27-28-29 novembre 2018.

Orario dalle 9.00 alle 18.00. I padiglioni coinvolti dalla manifestazione sono 5: 1, 2, 3, 4, 5 con ingressi Centrale e Sud. L’accesso alla manifestazione è gratuito e riservato agli operatori del settore con registrazione obbligatoria sia on- line nel sito sia direttamente in fiera agli ingressi.

Tutte le informazioni nel sito web: www.exporive.com o nel blog www.enotrend,it

Teatro Miela Mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 20.30 UNA SPLENDIDA GIORNATA… DA CLANDESTINO

UNA SPLENDIDA GIORNATA…

DA CLANDESTINO di Giuseppe Nicodemo ispirato a un reportage di Gianpaolo Sarti per “Il Piccolo” di Trieste con Francesco Godina con la partecipazione in video di Zabiullah Ahmadi scenografie di Marco Juratovec, videodesign Davide Sanson regia di Sabrina Morena produzione Bonawentura in collaborazione con Il Piccolo di Trieste

La scorsa estate il giornalista Gianpaolo Sarti si è finto migrante per scrivere un reportage sulla situazione dei richiedenti asilo a Trieste. Sarti ha trascorso l’intera giornata con un gruppo di ragazzi afgani e pachistani. Ha cambiato identità usando un nome inventato. Si è vestito da migrante pescando dal proprio armadio la t-shirt più vintage, un paio di jeans ormai logori e vecchie ciabatte. La barba incolta e la pelle abbronzata hanno aiutato il cronista nel travestimento.

La giornata è cominciata proprio al Silos, il capannone che da qualche anno funge da riparo abusivo per centinaia di migranti che proprio lì, tra fango, escrementi e spazzatura, talvolta trovano un posto dove dormire. Sono persone che per varie ragioni non sono ancora entrate nel sistema di accoglienza cittadino. Il giornalista si è messo a dormire accanto a loro, usando come giaciglio un asciugamano e uno zaino. “Hai fame? Hai bisogno di una doccia? Bene, vieni con noi!”, si è sentito dire a un certo punto da quel gruppo di giovani stranieri. Il finto migrante, insomma, è stato subito accettato e accolto. Senza troppe domande.

La trasposizione sulla scena del reportage nasce da una proposta dell’attore Francesco Godina che ha intuito per primo le potenzialità artistiche e teatrali del testo. Da parte di Bonawentura con il festival S/paesati c’è stato un immediato interesse sia per il tema che ben si adattava ai temi delle migrazioni, sia per le possibilità sperimentali del lavoro che presentava la sfida di trasporre sulla scena un reportage giornalistico.

Abbiamo concordato di chiedere di scrivere la drammaturgia all’autore e attore Giuseppe Nicodemo che ha adattato il reportage calandolo in una dimensione in cui si confondono sogno e realtà. Nicodemo ha esaltato la situazione del travestimento e la condizione di sospesa marginalità del mondo dei profughi. Tutti insieme abbiamo pensato di coinvolgere un rifugiato, Zabiullah Ahmadi, che vive e lavora a Trieste e che ha al suo attivo alcune esperienze teatrali. Egli compare in video, sia recitando alcune parti che esprimono la condizione dell’attesa, sia raccontando un’esperienza di vita. Questi inserti in video sono al contempo frammenti del mondo mentale del giornalista e parti del reportage. Nel testo teatrale “Fabrizio”, il giornalista, racconta i diversi momenti della sua giornatta, ma anche si racconta perché abbiamo voluto far trasparire sulla scena tutte le emozioni che si intrecciano alla narrazione puntuale degli avvenimenti.

La regia dello spettacolo di Sabrina Morena combina i diversi piani del testo attraverso la ricostruzione di uno spazio che prova a restituire il mondo del Silos e altre parti della città con le immagini rielaborate daDavide Sanson su fotografie di alcuni fotografi del Piccolo che sono proiettate su alcuni elementi scenografici pensati dallo scenografo Marco Juratovec. L’interpretazione giovane e divertita da parte di Francesco Godina del personaggio del giornalista “Fabrizio” permette agli spettatori di immaginare con chiarezza la dimensione in cui si è calato, e di viaggiare con lui nella città nascosta, in quella città che non si conosce, quella città che si prende cura delle persone in difficoltà.

La collaborazione con Il Piccolo è fondamentale per la buona riuscita dello spettacolo perché ci sta aiutando nella realizzazione dello spettacolo mettendo a disposizione il suo archivio fotografico e ci offre un’importante visibilità con l’operazione “Noi con il Piccolo”. Siamo felici di poter mettere a disposizione dei lettori un certo numero di biglietti cortesia, ampliando così il nostro pubblico e coinvolgendolo nello “spazio dialogico” di S/paesati che da quasi vent’anni affronta i problemi dell’attualità attraverso il prisma della creazione artistica.

* Lo spettacolo andrà in scena il 6 dicembre alle ore 11.30 per le scuole.

Info: www.miela.it

Andrea Forliano

Martedì 27 novembre alle ore 20.30 il musicista triestino Denis Novato, campione del mondo di fisarmonica diatonica, festeggerà il 30° anniversario di attività musicale con una serata speciale in occasione il lancio del nuovo cd al Kapuziner Keller di via Pozzo del Mare a Trieste.

Il fisarmonicista triestino Denis Novato festeggerà il 30° anniversario di attività musicale con una serata speciale dedicata al lancio del suo nuovo cd che si terrà martedì 27 novembre 2018 dalle ore 20.30 al Kapuziner Keller di via Pozzo del Mare a Trieste. E’gradita la prenotazione allo 040307997. In precedenza, alle ore 19.30, sempre nello stesso locale, Novato incontrerà la stampa per presentare il suo nuovo lavoro discografico.

Per Denis Novato si tratta del 33° album. Pubblicato dalla casa editrice Bogner Records di Monaco di Baviera (www.bognermusik.de), contiene 21 brani, 6 dei quali inediti, eseguiti in varie formazioni (trio e quintetto). Novato ha curato personalmente tutte le composizioni e gli arrangiamenti. L’obiettivo perseguito dal virtuoso della fisarmonica diatonica è quello di far conoscere il suo strumento a un pubblico più ampio e vasto possibile, togliendogli l’immagine di strumento legato solo a sagre o feste paesane. Per questo motivo collabora con musicisti di altri generi come Perpetuum Jazzile, Big Band della Radiotelevisione slovena, Elhaida Dani e orchestre militari.

L’album in versione fisica è in vendita nei circuiti commerciali austriaci, svizzeri e tedeschi, ma è possibile acquistarlo anche tramite le principali piattaforme digitali Itunes, Spotify e dal sito della casa discografica https://www.bognermusik.de/30-jahre-jubilaeumsaus gabe.html.

Con cortese preghiera di pubblicazione/diffusione.

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/766083817068474/?active_tab=ab out

Scheda del CD https://www.bognermusik.de/30-jahre-jubilaeumsausgabe.html

1. Auf nach Zürs – Novato, Denis Trio / Gabriel Gerhard 002:53 2. Gruß aus Triest – Novato, Denis Trio 002:50 3. Walzer für Valerie – Novato, Denis Trio 002:20 4. Abend in Antermont – Novato, Denis Trio 003:12 5. Berge in Flammen – Novato, Denis Trio 002:41 6. Für meine Mutter – Novato, Denis Quintett 003:12 7. Abend in Emonec – Novato, Denis Trio 002:26 8. Beim Winkler – Novato, Denis Quintett 002:21 9. Der dritte Mann – Novato, Denis Trio 002:33 10. Bei Kraxner in Hatzendorf – Novato, Denis Trio 002:21 11. Papas Lachen – Novato, Denis Trio 002:58 12. Erinnerung an Tokyo – Novato, Denis Trio 002:20 13. Novato potpourri Nr. 1 – Novato, Denis Trio 003:43 14. Al pontejel polka – Novato, Denis Trio 002:46 15. Beim Flek – Novato, Denis Quintett 002:14 16. Burschenfest am Irschenberg – Novato, Denis Trio 002:25 17. Regentropfen – Novato, Denis Trio 002:48 18. Silvy Polka – Novato, Denis Trio 002:32 19. Alter Zug – Novato, Denis Quintett 003:03 20. Time Square Swing – Novato, Denis Trio 003:10 21. Urlaub in Spanien – Novato, Denis Trio 003:07

Biografia

Denis Novato, nato nel 1976 da genitori sloveni a Domio, vicino a Trieste, è campione mondiale assoluto di fisarmonica diatonica. Oltre a essere uno dei più grandi virtuosi di questo strumento a livello mondiale, è anche abile compositore e un ottimo insegnante i cui allievi stanno già conseguendo ottimi risultati. Ha composto più di 100 melodie, per sé e per altri gruppi, nel corso dei 30 anni trascorsi dal suo primo concerto in pubblico con la fisarmonica diatonica e a 10 dall’uscita della sua prima musicassetta. Il suo primo album è stato disco di platino in Slovenia. La prima esibizione con la fisarmonica a piano è datata 1986.

Ha ottenuto un grande successo sia in Italia che all’estero e progetta anche di fondare una sua scuola di fisarmonica diatonica. Tiene concerti in tutto il mondo con i più conosciuti ed eminenti musicisti di questa specialità. A questo proposito citiamo le tournée con il gruppo dei Mooskirchner e vengono svolte regolarmente in , Germania, Olanda e altre nazioni. Dal 2005 collabora al prestigioso festival di Orlando, in Florida, su invito dell’associazione di fisarmonicisti, dove ha partecipato tra i campioni di punta di varie specialità (jazz, etno, folk, blues…) come unico esecutore di fisarmonica diatonica. Con una superba padronanza tecnica dello strumento e con un’esecuzione sopraffina e passionale ha conquistato un pubblico esigente e ottenuto un incredibile successo a livello internazionale. Oltre a musiche folk esegue anche canzoni popolari slovene, italiane e austriache; esegue inoltre arrangiamenti di altri generi di musica popolare. Negli ultimi tempi sta eseguendo una combinazione insolita di arrangiamenti standard jazz con la fisarmonica diatonica. La big band della Radiotelevisione slovena ha arrangiato due sue composizioni per orchestra riscuotendo un enorme successo. Denis è ospite abituale di stazioni radio e televisive italiane, slovene e austriache; ha partecipato inoltre a innumerevoli trasmissioni fino a quella in occasione del 50° anniversario della musica degli Avsenik. Novato è stato ospite degli emigrati sloveni in , negli Stati Uniti e in dove ha tenuto anche dei concerti su invito delle associazioni di immigrati e alle Università di Milwaukee e di Cleveland.

Ha ottenuto 25 primi posti in classifica in differenti gare internazionali di fisarmonica diatonica. Tra i più importanti, si segnalano i tre primi posti al campionato mondiale di fisarmonicisti diatonici, targa dorata a Liubecna, come miglior musicista del Litorale 1993, moltissimi riconoscimenti e coppe in diverse competizioni internazionali, premio speciale per la composizione al campionato mondiale e soprattutto il titolo di campione mondiale assoluto nell’anno 1998.

Andrea Forliano Edoardo De Angelis regala emozioni al Teatro S. Giorgio di Udine

Splendido concerto ieri sera al Teatro S. Giorgio di Udine nell’ambito del 1° Festival Alpe-Adria dell’Archeologia “Senza confini”, organizzato dall’associazione culturale CulturArti. L’evento dal titolo “Storie da Raccontare” non poteva che coinvolgere un cantautore che di storie ne ha cantate moltissime, Edoardo De Angelis, poeta della musica sempre più legato a questa terra di confine che è il Friuli Venezia Giulia. Sul palco anche Francesco Cevaro ad introdurre i racconti del musicista romano, attraverso brevi riflessioni di un ipotetico archeologo che si sforza di spiegare il senso del suo lavoro, ma anche il senso della vita stessa.

De Angelis, attraverso i suoi testi ha proiettato l’attento pubblico nelle storie del passato e del presente; ha introdotto personaggi realmente vissuti e uomini mitologici, ha cantato di amore e di dolore. “Edoardo è un cantautore necessario” secondo l’inconfutabile analisi del giornalista Nicola Cossar. Tra i brani che hanno donato sensazioni di forte intensità emotiva vanno ricordati: “Padre nostro”, vera e propria preghiera contro la sofferenza;“Te la ricordi Lella”, tema tristemente attuale su un femminicidio;“Una storia Americana”, analisi sulla formazione della terra delle opportunità e delle ambiguità;“Un’altra medicina”, l’incredibile viaggio del giovane Ernesto “Che” e del suo sogno di curare tutto il Sud America;“Rosso” , la vita predestinata di un uomo che trasformerà l’esistenza del mondo attraverso la sua morte sulla croce. Uno straordinario spettacolo, carico di sentimento e di spunti di riflessione, che De Angelis regala ogni volta attraverso quella lingua universale che è la musica.

Carlo L.

Rossini Petit messe solennelle martedì 27 novembre, ore 21, Chiesa di San Francesco, Borgo Cappuccini, Pordenone mercoledì 28 novembre, ore 21, Chiesa S. Bartolomeo, Roveredo in Piano giovedì 29 novembre, ore 21, Duomo di S. Maria Maggiore, Cordenons #MagredimusicaloChiusura in bellezza con la Petite messe solennelle di Gioachino Rossini per #MagrediMusica di Cordenons, realizzata dall’omonima associazione col sostegno di Comune di Cordenons e Fondazione Friuli, giovedì 29 novembre, ore 21, Duomo di S. Maria Maggiore, Cordenons. La messa – affidata all’interpretazione del Gruppo Corale Gialuth e del Coro Polifonico S. Antonio Abate; solisti, Diana Mian soprano, Chiara Segato alto, Davide Zacchigna, tenore, Abramo Rosalen basso; ai pianoforti Ferdinando Mussutto e Matteo Andri; all’armonium Beppino Delle Vedove, con la direzione di Piero Monti – verrà eseguita anche martedì 27 novembre alle 21, nella Chiesa di San Francesco (Borgo Cappuccini), di Pordenone e mercoledì 28 novembre alle 21 nella Chiesa di S. Bartolomeo a Roveredo in Piano. La petite Messe Solenelle è l’unica messa scritta da Rossini, celebre per le sue opere buffe, come il Barbiere di Siviglia e capolavori come Guillaume Tell. Compose la Petite messe solennelle, in quattro parti con accompagnamento di due pianoforti e un armonium, durante una vacanza in campagna a Passy. “Dodici cantanti di tre sessi – uomini, donne e castrati – saranno sufficienti per la sua esecuzione, ovvero otto per il coro, quattro solisti per un totale di dodici cherubini. Oh Dio, perdonami questo paragone: dodici sono anche gli Apostoli nel celebrato affresco di Leonardo chiamato L’Ultima Cena, chi lo crederebbe! Fra i tuoi discepoli ce ne furono alcuni che presero delle note false: Signore, stai sicuro che non ci sarà alcun Giuda alla mia cena e che i miei canteranno intonati e con amore le tue preghiere e questa piccola composizione, che è – ahimé – il mio ultimo peccato di vecchiaia”. Così egli la descriveva. Durando ben oltre un’ora, la Petite messe in realtà è tutt’altro che “piccola”. L’aggettivo è un gesto di modestia e si riferisce alla formazione strumentale e vocale. Fu scritta infatti per essere eseguita nella nuova residenza parigina della Contessa Louise Pillet-Will, dedicataria dell’opera. Alla prima rappresentazione, Rossini supervisionò le prove e girò le pagine al primo pianista, Georges Mathias, indicando il tempo di ogni movimento con cenni del capo. Con i suoi toni drammatici, il pathos, i colori accesi e la sua intensità, la Messa è invece sicuramente “solenne” e vede riversate in ambito sacro tutte le incredibili capacità di uno straordinario compositore di teatro.

Piero Monti

L’inizio del Kyrie è al contempo solenne e drammatico, laddove il Christe, emula lo stile polifonico rinascimentale in un perfetto doppio canone. Il Gloria è caratterizzato da uno stile magnificente ed estroverso, tra toni misteriosi, sereni, struggenti, soffusa malinconia, appassionate esplosioni, fughe avvincenti, raffinato lirismo. Un clima di travolgente esaltazione è calato in una costruzione architettonica ammirevole per proporzione e respiro, che si colloca al centro ideale di tutta la Messa. Il Credo è ambiziosamente monumentale. Il conclusivo Agnus Dei è un momento di altissimo valore espressivo, oscillante tra la dolcezza triste e commossa e la drammaticità più cupa e intensa. Come afferma Bruno Cagli, la Petite Messe, a dispetto del parere dei contemporanei dei Rossini, è un’autentica composizione sacra. Composizione sacra di uno scettico e dunque di una sacralità spalancata sul futuro. Piero Monti ha lavorato col Teatro Comunale di Bologna, con il Teatro La Fenice di Venezia, col Maggio Musicale Fiorentino, con la London Philharmonic Orchestra , con la National Centre for the Performing Arts di Pechino colTeatro Massimo di Palermo, collaborando con artisti del calibro di Zubin Mehta, Ozawa, Bichkov, Hogwood, Maazel. Ha diretto numerosi concerti tra cui Petite Messe Solennelle di Rossini, Carmina Burana e Catulli Carmina di Orff, Les Noces di Stravinski, Messa in re magg. di Dvorak, Quattro pezzi sacri di Verdi, Messa di Gloria di Puccini.

E. L.

ALLA FONDAZIONE ADOLFO PINI LA MOSTRA SUMMERISNOTOVER DI ŠEJLA KAMERIĆ nov. 2018-8 mar. 2019

La Fondazione Adolfo Pini, dal 27 novembre 2018 all’8 marzo 2019, presenta il progetto site-specific SUMMERISNOTOVER di Šejla Kamerić, a cura di Erzen Shkololli. I lavori dell’artista accompagnano il pubblico alla scoperta dei nuovi spazi espositivi della Fondazione in Corso Garibaldi 2: un nuovo ingresso e nuove sale nell’elegante palazzina di fine Ottocento. Nata a Sarajevo, Šejla Kamerić è cresciuta durante la guerra, sopravvivendo all’assedio e al bombardamento della città durato tre anni e mezzo. Questo fatto biografico ha influenzato tutta la sua pratica artistica. Negli ultimi anni ha ricevuto ampi consensi per l’impegno sociale e per il suo lavoro artistico dall’intimità commovente, basato su esperienze personali, ricordi e sogni. Con SUMMERISNOTOVER l’artista sviluppa un progetto che si modella sullo spazio espositivo della Fondazione Pini. Il corpo di lavori in mostra riflette sulla percezione che abbiamo delle notizie, sottolineando come sia cambiato il ruolo della fotografia così come il problema dell’utilizzo delle immagini (di guerra) e della loro distribuzione. In questo senso, se storicamente guerre e rivoluzioni hanno spesso avuto inizio in primavera e in estate, oggi queste stagioni sono forse il periodo in cui utilizziamo più intensamente i social media per mettere in mostra le nostre vite. Alterando la presunta autenticità della fotografia e adoperando le stesse tecniche dei social per raggiungere un pubblico diffuso, SUMMERISNOTOVER supera la tradizionale convinzione che la fotografia esista come categoria separata e distinta. L’artista crea, quindi, un gigantesco flusso di immagini per ricordare allo spettatore che l’estate non è finita: la guerra non è finita. Tra le opere in mostra il video “Sunset”, basato su quella che si ritiene essere l’unica fotografia a colori che mostra il Ghetto di Varsavia in fiamme durante la rivolta del 1943. Questa foto è stata realizzata da Karol Grabski, che al tempo era nascosto a Varsavia. In Sunset, il momento catturato nella singola immagine viene esteso. Il fumo sale verso il cielo, il sole svanisce e il tempo si dilata. “Position Absolute”, è una collezione di sfere di pietra, realizzate dall’artista nel 2015. In ogni sfera sono state incise delle coordinate geografiche di fosse comuni. Fa riferimento alle sfere mistiche di pietra che si possono trovare in Paesi come Costa Rica, Honduras, Belize, Messico e Bosnia ed Erzegovina. Dopo aver presentato i primi quattro progetti site-specific, The Missing Link di Michele Gabriele, Materia prima di Lucia Leuci, Memory as Resistance di Nasan Tur e Labyrinth di Jimmie Durham, la Fondazione Adolfo Pini prosegue con questa nuova mostra il proprio percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci. Šejla Kamerić (Sarajevo 1976) attualmente vive tra Sarajevo e Berlino. Fino al 2000 ha lavorato con il gruppo di designer Trio e ha lavorato come Art Director nell’agenzia di marketing “Fabrika”, Sarajevo. Usa principalmente la fotografia e il video come media giustapponendo un esplicito contesto sociale con intime prospettive. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre individuali e collettive (Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Kosovo, Giappone, Regno Unito, Belgio, Olanda, Stati Uniti, Israele). I suoi film a effetto sono stati proiettati e premiati in numerosi festival (Daydreaming (2004): 51. Festival internazionale del cortometraggio Dinanzi alla vasta gamma dei meccanismi culturali della nostra civiltà contraddittoria, Šejla Kamerić si concentra quasi ostinatamente sul racconto di dettagli tratti da immagini significative. Le caratteristiche ameboidi di questi frammenti rappresentano eventi che si dissolvono in un flusso sempre crescente di rumore informativo che possono funzionare come spie di calamità sociale.

Oberhausen, Germania; cosa so (2007): anteprima mondiale alle 64. Venezia Corto Cortissimo, proiettato al 13 ° SFF, selezione dei concorsi al 30 ° Clermont – Ferrand Short Film Festival. il programma del 5 ° Zagreb Film Festival 2007 ha vinto QUALE CONOSCERE come miglior cortometraggio, e ha vinto anche quest’anno il Premio al Miglior Film di Fiction Adana Altin Koza. Šejla Kamerić ha ricevuto il DAAD Fellowship 2007. Erzen Shkololli (Pejë, Kosovo, 1976) è un curatore e artista che lavora tra il Kosovo e l’Albania. È direttore della National Gallery of Arts di Tirana dal gennaio 2018 e ha curato insieme a Kathrin Rhomberg e Joanna Mytkowska la prima mostra retrospettiva dell’artista albanese Edi Hila. Prima della sua attuale posizione, Shkololli è stato il direttore di “Un e Du Kosovën”, una fondazione privata in Kosovo che sostiene progetti che mirano a incoraggiare lo sviluppo sociale attraverso la cultura e la tecnologia. Nel 2017 è stato nominato consulente per l’arte albanese dal direttore artistico di Documenta 14. Dal 2011 al 2014, Shkololli ha diretto la National Gallery of Kosovo con un nuovo approccio, creando connessioni e lavorando con artisti e istituzioni culturali in tutta la regione e in Europa. Il suo lavoro istituzionale è stato fondamentale per stabilire la presenza artistica del Kosovo nel mondo dell’arte: è stato il commissario del Padiglione della Repubblica del Kosovo nella 55a Biennale di Venezia. Il suo lavoro come artista è stato mostrato in mostre personali e collettive e in biennali, tra cui Interrupted Histories al Museum of Modern Art di Lubiana, nel 2006; Alcuni dei suoi progetti sono: In the Gorges of the Balkans (Kunsthalle Fridericianum, Kassel 2003); New Video, New Europe (The Kitchen, New York 2006), The Folkestone Biennial, 2009, DAAD Gallery, Berlin, 2010 e molti altri. Il suo lavoro è stato ospitato anche in importanti musei europei come il Van Abbemuseum e lo Stedelijk Museum nei Paesi Bassi e la Tate Modern, a Londra. Erzen Shkololli è stato ospite per l’anno 2008/09 del programma Berlin Artist del DAAD. Fondazione Adolfo Pini Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini (1920-1986), la Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi 2. Oltre ad Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di promuoverne e valorizzarne l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative. Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla Fondazione Adolfo Pini vi è Storie Milanesi, a cura di Rosanna Pavoni, @Pini- Casa dei Saperi a cura di Valeria Cantoni e una serie di progetti dedicati all’arte contemporanea, a cura di Adrian Paci, che coinvolgono in particolare giovani artisti. Šejla Kamerić

SUMMERISNOTOVER A cura di Erzen Shkololli Dal 27 Novembre 2018 all’8 Marzo 2019 Orari: da lunedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00 Informazioni Fondazione Adolfo Pini Corso Garibaldi 2, Milano Tel. 02 874502 www.fondazionepini.it PRESENTATE LE MATTINATE FAI D’INVERNO A TRIESTE (27-29 novembre 2018) – in FVG aperture riservate alle scuole anche a Grado, Gorizia e Pordenone

Tornano per il settimo anno consecutivo le Mattinate FAI d’Inverno, il grande evento nazionale del FAI – Fondo Ambiente Italiano pensato per il mondo della scuola e in particolare dedicato alle Classi Amiche FAIche, sottoscrivendo l’iscrizione, condividono gli obiettivi della Fondazione e contribuiscono alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio di arte e natura del nostro Paese. Grazie a questa collaborazione gli studenti sono chiamati a mettersi in gioco in prima persona per scoprire le loro città da protagonisti. Un’esperienza di “educazione tra pari”, che privilegia la trasmissione del sapere e la partecipazione attiva al processo di apprendimento In tutta Italia, da lunedì 26 novembre a sabato 1 dicembre 2018 gli allievi delle scuole sono infatti invitatia conoscere il patrimonio storico e artistico del loro territorio accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni®, giovani studenti appositamente preparati dai volontari FAI che operano in un dialogo continuo con i loro docenti. Indossati i panni di narratori d’eccezione, gli Apprendisti Ciceroni racconteranno alle classi in visita il valore di questi beni e le storie che custodiscono. Su tutto il territorio nazionale saranno aperti più di 170 meravigliosi tesori poco conosciuti e spesso chiusi al pubblico in oltre 100 città d’Italia. Chiese, aree archeologiche, centri storici, palazzi cittadini e delle istituzioni, ville, raccolte museali, scuole storiche, biblioteche, castelli, monasteri, teatri, orti botanici accoglieranno gli studenti per avvicinarli alla storia e alla cultura del loro territorio e per coinvolgerli in un processo di assunzione di responsabilità nei confronti dei beni che esso custodisce. poiché quest’anno il FAI dedica particolare attenzione al tema dell’acqua, con la campagna #salvalacqua, fanno parte dei beni visitabili anche terme romane, acquedotti, fontane, riserve naturali e itinerari che si sviluppano lungo incantevoli corsi d’acqua. Il programma dell’iniziativa a Trieste, che sarà dedicata alla scoperta della Famiglia Sartorio e avrà luogo per le scuole dal 27 al 29 novembre, dalle ore 9 alle ore 14,è stato presentato questa mattina da Maurizio Bucci, Assessore al Turismo del Comune di Trieste dae Mirella Pipani Vicecapodelegazione di Trieste e Responsabile FAI Scuola FVG. Il programma prevede la visita dellaVilla Sartorio un’elegante villa borghese, situata a breve distanza dal mare e circondata da un ampio giardino, edificata nel ‘700 e poi modificata ed ampliata in epoca neoclassica. Tipica dimora della ricca borghesia ottocentesca, la villa presenta un piano terra, due piani superiori, cantina e soffitta, dove si possono ammirare arredi, opere d’arte, ma anche oggetti di uso quotidiano. L’impianto interno, di gusto veneto settecentesco, prevede un grande salone al centro sul quale si affacciano, comunicanti fra loro, ampie stanze ove convivono gli stili Impero e Biedermeier. L’aspetto attuale della villa è il risultato dell’intervento operato nel 1838-1839 dall’architetto Nicolò Pertsch, che connotò la facciata principale sul giardino e quella postica con i caratteri desunti dall’architettura neoclassica allora in voga. Numerosi interventi vennero attuati nell’ 800 anche all’interno dell’edificio con la costruzione di ambienti supplementari che oggi corrispondono alla biblioteca e alla sala neogotica e a quella sottostante coperta a volta; queste ultime si legano alla piccola cappella. Nel 1839, inoltre, i Sartorio fecero progettare l’ingresso principale e il piccolo edificio per il custode che servì anche all’abbellimento della contrada stessa.

Le Mattinate a Trieste coinvolgeranno circa 1.500 ragazzi delle scuole primarie e secondarie di I e II grado, accompagnati da 70 Apprendisti Ciceroni®provenienti da varie classi del Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei, dell’ITS Alessandro Volta, degli Istituti da Vinci – Carli – de Sandrinelli, dell’Istituto Tecnico per Geometri Max Fabiani, del Liceo Scientifico Statale Sloveno “France Prešeren”, del Liceo Anton Martin Slomšek, del DIZ – I.S.I.S. Jožef Stefan. Per prepararsi a “guidare” i loro coetanei, gli Apprendisti Ciceroni® hanno seguito un apposito progetto di formazione volto a far nascere nei giovani la consapevolezza del valore che i beni artistici e paesaggistici rappresentano per il sistema territoriale. Il progetto prende spunto dalla constatazione che il patrimonio storico artistico e paesaggistico italiano èl bene collettivo più prezioso che possediamo, fonte inesauribile per il turismo, uno dei principali motori economici del Paese e perciò meritevole di essere tutelato. Le Mattinate a Trieste sono possibili grazie alla collaborazione con l’Assessorato al Turismo e Promozione del Territorio del Comune di Trieste che, nell’ambito del più vasto FAI – Progetto Giovani, ha approvato il programma delle attività in un’ottica di valorizzazione del patrimonio storico-culturale-turistico della città, con il coinvolgimento e formazione di giovani, favorendo l’integrazione con le attività di sviluppo turistico. L’iniziativa ha anche il prezioso supporto dei volontari della Delegazione FAI di Trieste e del Gruppo FAI Giovani di Trieste, e dell’Associazione Vigili del Fuoco.

Per maggiori informazioni sui beni aperti www.mattinatefai.it Per le prenotazioni inviare una email a: [email protected] – ALTRE APERTURE IN FVG GORIZIA Sede Unione Ginnastica Goriziana L’Unione Ginnastica Goriziana, fondata nel 1868 quando Gorizia faceva parte dell’Impero asburgico, festeggia i 150 anni dalla sua fondazione. Saranno molte le curiosità che gli Apprendisti Ciceroni illustreranno ai loro compagni di scuola su questa storica istituzione; gli stessi ragazzi potranno partecipare la sera del 13 ottobre alle ore 19.30 al grande ballo in costume ambientato negli anni ’20 e ’30 sulle note della musica del tempo. Visite a cura dell’ISIS “Scipio Slataper – Dante Alighieri – Duca degli Abruzzi” di Gorizia e dell’ISIS BEM di Staranzano. GRADO Grado Vecia La città di Grado, tra alberghi e case vacanze nasconde ancora un cuore antico, dove si può respirare l’aria di un tempo: è la Grado vecchia, o vecia, come si dice in dialetto locale. Sarà compito degli Apprendisti Ciceroni far rivivere ai loro compagni di scuola le storie che questo luogo ha da raccontare, passeggiando all’ombra dell’imponente cinta muraria che cingeva il Castrum, oggi inglobata dalle abitazioni dei gradesi ma ancora intuibile nella sua forma originaria, oppure inoltrandosi nella serie di buie e anguste calli o ammirando i luoghi di culto con i loro preziosi mosaici. Visite a cura dell’ISIS Michelangelo Buonarroti di Monfalcone e dell’ISIS BEM di Staranzano PORDENONE Le opere di G.A. De Sacchis conservati presso il Museo Civico del Duomo L’interno del Duomo si presenta secondo l’assetto raggiunto nel Settecento ad aula unica e contiene numerose opere d’arte importanti, di cui tre del famoso pittore Giovanni Antonio de Sacchis, detto “il Pordenone”: la Pala della Misericordia con figure d’inedita monumentalità e libertà nei movimenti, gli Affreschi di San Rocco e gli Affreschi di S. Erasmo, risalenti ai primi decenni del Cinquecento. Visite a cura del Liceo Leopardi-Majorana, del Liceo scientifico “Michelangelo Grigoletti”, del Liceo Artistico “E. Galvani”, dell’ISIS “Federici Flora”, dell’ITSSE “Odorico Mattiussi” e dell’ISIS per Geometri “S. Pertini” Per informazioni sui beni aperti e per le prenotazioni delle visite consultare il sito internet www.mattinatefai.it — A livello nazionale, il progetto Mattinate FAI d’Inverno è sostenuto per il terzo anno consecutivo da Gruppo Autogas. Il grande interesse nei confronti di iniziative che coinvolgono la scuola, insieme all’attenzione e al rispetto per l’ambiente, ha portato il Gruppo a sostenere il progetto dalla forte valenza didattica, sociale e culturale, mettendo a disposizione la sua esperienza nell’ambito del risparmio energetico. LA TUA IDEA GREEN (http://mattinategreen.gruppoautogas.com) è il progetto educativo promosso dal Gruppo per sensibilizzare i giovani alla sostenibilità ambientale, con “ecoconsigli” che potranno essere utilizzati anche dagli insegnanti come spunto per la didattica. Dall’8 ottobre al 17 dicembre 2018, inoltre, gli studenti potranno partecipare a un concorso a premi e a un’indagine sulle “ecoabitudini” utili a rendere più sostenibile il nostro pianeta. Il progetto si avvale anche della collaborazione della Rappresentanza regionale a Milano della Commissione Europea nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, del Patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia e di Regione Lombardia, del sostegno di Regione Lazio, del contributo di Regione Toscana, del sostegno di Fondazione Cariverona, si ringrazia Regione Campania, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Scuola. Andrea Forliano

Cuore, grinta e Nicola e l’Udinese batte la Roma

Ci sono delle immagini che dicono tutto: il nuovo tecnico bianconero Nicola alza De Paul vicino alla sua panchina dopo un contrasto di gioco facilitando la ripresa del gioco e l’argentino dopo una buona trama friulana trova il gol del vantaggio facendo esplodere un Friuli sempre vicino alla squadra e speranzoso in una nuova ripartenza.

Nicola rialza De Paul e l’intero ambiente friulano mettendo carica e voglia, accompagnando la squadra in ogni azione indicando ai suoi giocatori come muoversi e che intensità metterci in una partita vinta con merito contro una Roma che si presenta al Friuli forse con la testa più al Real Madrid che alla gara contro i bianconeri. Merito comunque all’Udinese capace di imbrigliare una Roma che punge poco ma che consolida il vantaggio dopo la rete di De Paul andando più vicina al raddoppio che a subire la rete del pareggio. Il raddoppio ci sarebbe pure ma l’arbitro annulla, con la VAR, la conclusione vincente di Pussetto che avrebbe permesso al pubblico bianconero di vivere un finale di gara più spensierato.

La Roma dopo lo svantaggio ci prova più con qualche palla inattiva e qualche conclusione da fuori, con Musso bravo a rifugiarsi in angolo quando chiamato in causa, in modo particolare su Pellegrini.

Debutto vincente per Nicola, buon viatico per provare a riportare i bianconeri in una zona un po’ più tranquilla della classifica. Grinta, cuore, determinazione e un nuovo feeling in un ambiente che prova ad affidarsi al suo nuovo condottiero capace di dare la scossa giusta ad un gruppo in fase depressiva. La strada è ancora lunga certo, ma se è vero che dalle prime quattro gare di Nicola forse si poteva capire di che pasta è fatta l’Udinese, l’inizio fa sperare bene con la testa concentrata ora sulla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo con tre punti in più in saccoccia.

Rudi Buset [email protected] @RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica 25 novembre Le Lezioni di Storia al Teatro Nuovo:

Quarto appuntamento del ciclo delle Lezioni di Storia – Guerre Civili domenica 25 novembre alle ore 11.00 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Questa volta sarà Germano Maifreda, professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano, a raccontare al pubblico il più celebre episodio delle guerre civili e religiose del Cinquecento,la strage di San Bartolomeo. L’assassinio di migliaia di protestanti disarmati da parte di civili e militari cattolici, nell’agosto 1572, ha aperto un dibattito inesauribile. Gli intellettuali illuministi vi vedranno rappresentato il massimo segno degli orrori provocati dal fanatismo e dal pregiudizio. All’epoca le reazioni all’evento furono però differenti: da tutta Europa giunsero congratulazioni al giovane re Carlo IX, che si assunse la responsabilità politica della strage. Il papa, per parte sua, fece coniare una medaglia commemorativa e commissionò a Giorgio Vasari degli affreschi celebrativi

Il ciclo delle Lezioni di Storia – Guerre Civili proposto dagli Editori Laterza e dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine vede protagonisti sul palcoscenico del teatro udinese, per il terzo anno consecutivo, alcuni tra i migliori storici italiani in grado di presentare al meglio, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello della capacità espressiva e della divulgazione, argomenti di grande fascino e suggestione.

Tema del nuovo ciclo sono appunto le guerre civili, affrontate nelle loro maggiori manifestazioni dall’antichità a oggi: dagli scontri nell’antica Roma a quelli fra fascisti e antifascisti che dominarono l’Italia fra il 1915 al 1945, alle lotte fra Sunniti e Sciiti. Il conflitto sociale e politico è comune ad ogni società, del passato e del presente. Ci sono momenti, però, nella storia di un paese in cui non si riesce più a risolvere i conflitti e a contenere le tensioni in un quadro condiviso. È allora che uno stesso popolo si divide in fazioni avverse, che hanno il solo scopo di annientarsi l’un l’altra. I cittadini della stessa comunità prendono le armi e si scontrano in nome di differenze politiche, religiose o etniche. Sette fra i più affermati storici italiani affronteranno dunque il come e il perché di conflitti intestini prodotti da fratture che appaiono ormai insanabili.

Media partner: Messaggero Veneto

Biglietto a prezzo unico: 8 euro

Biglietteria del Teatro aperta dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti vivaticket. Per info: tel. 0432 248418 e [email protected].