mensile di informazione e cultura musicale 09|13 ANNO XXIX, n. 306 / settembre 2013 € 2,50

Nel laboratorio di Benjamin Il festival torinese-milanese MITO apre il 4 settembre, e dedica il suo ritratto contemporaneo al compositore inglese: ne parla il direttore artistico Enzo Restagno A PAGINA 8

George Benjamin AT T U A L I TÀ concerti opere festival CULTURE temi libri d i s c h i L’I NCHI ESTA PROFESSIONI Nel nome di Verdi 3 formazione lavoro strumenti Il cupo Gesualdo Parma: il Festival nell’anno CLASSICA L’8 settembre del 1613 19 del bicentenario Beatrice d’argento moriva uno dei grandi CLASSICA di Alessandro Rigolli La pianista Beatrice Rana 13 compositori del Rinascimento si è classificata seconda al CLASSICA di Dinko Fabris Il destino Concorso “Van Cliburn” di Silvana Porcu di Hvorostovsky 10 Sperimentare Il 14 settembre alla Staatsoper CLASSICA di Vienna il baritono russo sarà La casa del violino Wilson 21 per la prima volta Jago Il 14 settembre apre a 15 Il regista mette in scena CLASSICA nell’Otello di Verdi Cremona il nuovo Museo CLASSICA Helmuth Lachenmann di Susanna Franchi di Maddalena Schito di Stefano Nardelli

Poste Italiane s.p.a. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB MILANO - n. 8 SETTEMBRE 2013 - IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI MILANO ROSERIO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, PREVIO PAGAMENTO RESI 2 | sommario 9|13

Un Governo che per ora c’è PROFESSIONI 7 formazione lavoro strumenti al 27 aprile 2013 c’è un Governo “di Dprogramma” presieduto da Enrico Letta (PD), 13 CLASSICA sostenuto da PD, PDL e Scelta Civica; Massimo Argento italiano di Silvana Porcu La pianista ventenne Beatrice Rana, seconda classifi cata al Bray è il Ministro per i beni culturali e il turismo: Concorso Van Cliburn di Fort Worth racconta la sua esperienza già direttore editoriale dell’Enciclopedia Treccani, americana e i programmi per i prossimi tre anni presidente della festival Notte della Taranta in Puglia, è deputato PD; sottosegretari sono Simonetta 15 Giordani (PD, ex uffi cio stampa Società Autostrade) Uno scrigno per Cremona di Maddalena Schito Il 14 settembre si inaugura il Museo del Violino che ha anche e Ilaria Borletti Buitoni (Scelta Civica, ex presidente un Auditorium Fai, mecenate attiva con la Borletti-Buitoni Trust). Il 2 agosto il Governo più incerto di tutti i tempi, ogni giorno minacciato di crisi, ha varato un Decreto 9 Cultura che si attendeva da tredici anni; per la musica, si introdurrà un meccanismo più effi ciente per l’erogazione di fi nanziamenti per gli spettacoli CULTURE dal vivo; i criteri terranno conto di qualità artistica temi libri dischi e culturale, nonché degli indici di affl uenza del pubblico e della buona gestione; verrà istituito un 19 CLASSICA fondo di 75 milioni di euro destinato al salvataggio Il principe malinconico di Dinko Fabris L’8 settembre del 1613 moriva Carlo Gesualdo, uno dei delle Fondazioni lirico-sinfoniche in diffi coltà grandi compositori del Rinascimento. Aristocratico potente e fi nanziarie, che dovranno presentare un piano di conosciuto in tutta l’Italia del tempo, ebbe una vita violenta risanamento solido e procedere a una profonda e disperata, e come unico suo interesse la musica: suonava il riorganizzazione del personale e delle strutture; la liuto e scrissse Madrigali di misteriosa e cupa bellezza gestione del fondo sarà garantita da un commissario 21 straordinario. Sperimentare Wilson di Stefano Nardelli Settembre si riapre con quotidiani allarmi di crisi. Il 14 settembre, a Bochum, nel programma della Massimo Bray, che ha già confermato Fuortes al 30 Ruhrtriennale diretta da Heiner Goebbels, il regista Petruzzelli di Bari, e incontrato gli imprenditori dello americano cura la regia della Piccola fi ammiferaia del spettacolo, e l’Associazione dei Comuni presieduta compositore Helmuth Lachenmann. Nel 2017, alla Staatsoper di Berlino, con Daniel Barenboim sul podio, da Piero Fassino sindaco di Torino, ha lavorato fi rmerà la messinscena di Tristan und Isolde molto, in questi mesi, mostrandosi consapevole che le risorse per la cultura e per la musica non possono 23 rimanere così esigue, e garantendo al mondo della Viste sul pianoforte di Benedetta Saglietti musica sfi nito dalla crisi almeno un primo fatto Una biografi a di Ciccolini, Schiff su Beethoven, la “storia naturale” di Stuart Isacoff concreto: un punto di riferimento. 24 Orchestra Abbado di Elisabetta Fava In due dischi DG con la bolognese Mozart il direttore incide Mozart e Schumann

26 JAZZ Un lunghissimo istante di Leo Izzo ATTUALITÀ La storia dell’Instant Composers Pool, nato nel 1967 ad concerti opere festival Amsterdam, in un box

3 CLASSICA POP in questa pagina, dall’alto: 29 L’INCHIESTA: Nel nome di Verdi Frontiere digitali di Alberto Campo The Goldlandbergs di Emanuel Gat a Romaeuropa di Alessandro Rigolli Novità dal sottobosco dell’elettronica: nuovi dischi per Parma: la sfida del Festival Verdi nell’anno del bicentenario Warm Sum Up di Hotel Pro Forma al Transart di Bolzano The Haxan Cloack, Boards of Canada, James Holden e Jon Victor Jara Hopkins 6 CLASSICA Verdi in Cattedrale di Elisabetta Torselli 30 WORLD La tredicesima edizione di Anima Mundi, il festival di Il canto, il sentimento, la ragione di Guido Festinese musica sacra a Pisa, si apre il 14 settembre con la Messa da Nel settembre del 1973, nei giorni del colpo di stato di Requiem di Verdi diretta da Aldo Ceccato con l’Orchestra “il giornale della musica” torna in edicola il 1° ottobre 2013 Pinochet, moriva assassinato in Cile Victor Jara Giovanile Italiana, l’Orchestra Giovanile Albanese e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino 7 Quando l’arte sa reagire di Giorgio Cerasoli www.giornaledellamusica.it Fabrizio Grifasi racconta l’edizione di Romaeuropa 2013 che [email protected] ha per titolo “The art reacts” distribuzione in edicola: So.di.p. Angelo Patuzzi s.p.a., direttore responsabile: Enzo Peruccio Cinisello Balsamo (MI)‚ tel.02660301 8 condirettore: Daniele Martino Il germoglio di MITO di Daniele Martino caporedattrice: Susanna Franchi (tel. 0115591804) il giornale della musica si può anche leggere su iPad al prezzo Parla Enzo Restagno, direttore artistico della rassegna di redazione: Jacopo Tomatis (tel. 0115591842) di € 2,69 nell’edicola digitale Ultima Kiosk e nell’edicola Torino e Milano collaboratori della redazione: Gabriella Zecchinato (cartellone), Apple iTunes Stefano Cena (audizioni, concorsi, corsi) il giornale della musica è pubblicato da 9 editor: Stefano Zenni (jazz), Alberto Campo (pop), Contro la guerra di Monique Ciola Marcello Lorrai (world) via Pianezza 17‚ 10149 Torino Transart di Bolzano apre l’11 settembre con l’opera “manga” grafi ca e prepress: Enzo Ciliberti tel. 0115591811 fax 0112307035 War Sum Up di Hotel Pro Forma progetto grafi co: elyron

10 web e IT: Marco Verlengia Registrazione del Tribunale di Torino: n. 3591 del 2/12/85 Il destino di Hvorostovsky di Susanna Franchi Conto corrente postale: n. 17853102 Il 14 settembre alla Staatsoper di Vienna il baritono russo pubblicità: Antonietta Sortino (responsabile, tel. 0115591828); diff usione, abbonamenti e vendite: Eloisa Bianco sarà per la prima volta Jago nell’ Otello diretto da Dan € Ettinger (tel. 0115591831); numeri arretrati: Italia 5,00; Unione Europea € 8,00; Paesi extraeuropei € 10,00 il giornale della musica 12 amministrazione: Silvia Venezia è stampato su carta ecologica riciclata naturale; Beethoven mondiale di Giorgio Cerasoli produzione: Alberto Capano (responsabile), Daniela Vittorino questa carta ha ottenuto dal Ministero Il festival della città natale Bonn si apre alla world stampa: Seregni Cernusco s.r.l., Cernusco sul Naviglio (MI) dell’Ambiente Tedesco il marchio “Angelo Blu” 02|10 ATTUALITÁATTUALITÁ concerti opere festival Nel nome di Verdi Nell’anno del bicentenario il Festival di Parma cerca il riscatto: per la città e per la regione il brand Verdi è sinonimo di sicuri incassi turistici

ALESSANDRO RIGOLLI Parma ci riprova. A poco più di un anno dal passaggio del- la gestione della città dal com- missario Ciclosi al sindaco cin- que stelle Federico Pizzarotti Il Teatro Regio di Parma (che a metà luglio ha annunciato: «Entro il 2013 estingue- remo il debito del Comune di Parma») e dopo la recente conferma di Carlo Fontana nel ruolo di Amministratore data dal suo Direttore musicale Daniele Gatti, protagoni- Esecutivo della Fondazione Teatro Regio di Parma fi no sta di due appuntamenti: un concerto sinfonico dedicato alla fi ne del piano quadriennale di risanamento e rilan- a Wagner e la Messa da Requiem di Verdi, con il coro del cio (il debito del teatro si attesta sui 5,4 milioni di euro) Teatro del Regio di Parma e i solisti Cedolins, Barcello- previsto per fi ne 2016, ecco arrivare il tempo del Festival na, Meli e Pertusi. Il 10 ottobre Yuri Temirkanov, alla testa Verdi 2013. Un festival che cade nell’anno del bicentenario della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro verdiano e in uno dei momenti più diffi cili di una crisi che Regio di Parma, festeggia il duecentesimo compleanno di ormai pare diventata cronica, specie in ambito culturale. Verdi con sinfonie e ballabili dalle opere e il secondo atto E come nel 1913 – primo centenario della nascita di Ver- di Aida in forma di concerto. Ai tre grandi direttori si af- di con Cleofonte Campanini a Parma e Arturo Toscanini fi ancano, sul podio delle opere in programma, tre giovani: a Busseto – o nel 2001 – primo centenario della morte, Jader Bignamini al suo debutto al Regio, Francesco Ivan con Bruno Cagli a Parma e la Fondazione Toscanini con Ciampa e Sebastiano Rolli. Per le opere in scena al Teatro l’Aida “mignon” di Zeffi relli a Busseto – anche quest’anno Regio – con la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del ci sono di fatto due manifestazioni autonome, unite però Teatro Regio diretto da Martino Faggiani – abbiamo scelto nella conferma di un Falstaff presente nel cartellone di Par- due titoli, Simon Boccanegra e I masnadieri, che testimo- ma e allestito al Teatro Verdi di Busseto. niano il percorso e lo sviluppo dello stile verdiano nell’ar- Entriamo quindi nel dettaglio del festival parmigiano, co di circa quarant’anni, dagli esordi alla maturità. Sono che si svolgerà dal 30 settembre al 31 ottobre, con Paolo due titoli che sono sintonizzati più che mai con i tormenti Arcà, direttore artistico di un Regio che ha rinnovato l’or- del nostro mondo contemporaneo: la lotta per il potere, chestra (con audizioni svolte in collaborazione con la To- la presenza del male, l’incomunicabilità, la solitudine. scanini e il Conservatorio “Boito”) e sta anche mettendo Simon Boccanegra va in scena nella produzione di Hugo mano al coro attraverso un bando scaduto a luglio. de Ana, con Frontali, Remigio, Prestia, Caria e il giovane Quali sono i caratteri più rilevanti di questo Festival tenore messicano Diego Torre al suo debutto in Italia. I Verdi 2013? masnadieri torna al Regio nell’edizione critica, dopo poco «L’idea che muove il Festival è onorare Giuseppe Verdi meno di quarant’anni, nella nuova produzione con la re- e dare testimonianza della sua grandezza e della sua at- gia di Leo Muscato. Falstaff, terza opera in cartellone, è in tualità, più che mai viva in questo anno del bicentenario. scena al Teatro Verdi di Busseto nell’allestimento storico Due città signifi cative della carriera e del percorso artistico che Toscanini volle per le Celebrazioni del Centenario da di Verdi aprono e chiudono, simbolicamente, il cartellone: lui dirette nel 1913. Protagonista Renato Bruson, che fi rma Milano (con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo anche la regia con Marina Bianchi. Il direttore parmigiano Chailly, con un programma di sinfonie e ballabili di raro SEGUE A PAGINA 4 ascolto) e Parigi, con l’Orchestre National de France gui- » 4 AT T U A L I TÁ | CLASSICA n.306, settembre 2013

FESTIVAL VERDI

» si progetti che durante tutto l’anno svolgono attività che SEGUE DA PAGINA 3 raggiungono nel Festival Verdi espressione massima. Que- st’anno, ad esempio, in occasione del Bicentenario saranno Sebastiano Rolli dirige la Filarmonica e il Coro del Teatro quattro le esposizioni che in modo inedito racconteranno Regio di Parma e i solisti dell’Accademia di perfeziona- la forza di questo legame, l’ardente passione verdiana». mento per cantanti lirici del Teatro alla Scala». Concorso internazionale Ha incontrato diffi coltà nella composizione di questo Che dice Busseto programma, anche in considerazione del poco tempo Spostandoci di 40 km circa, andiamo a Busseto per racco- “Sergio Dragoni” a Sua disposizione e le condizioni economiche del tea- gliere il punto di vista del sindaco Maria Giovanna Gam- per una composizione tro? bazza. per quartetto d’archi «Dieci mesi fa, quando Carlo Fontana mi ha chiesto di Oltre alla “buona notizia” rappresentata dalla con- dedicata alla città di Milano essere con lui alla testa del Teatro Regio – in gravi condi- ferma del Falstaff in collaborazione tra con Parma, cosa zioni economiche – il Festival Verdi 2013 era una pagina propone il vostro programma? Come accadeva nei primi decenni di bianca. Da subito abbiamo lavorato per dare a Parma un «Sì, la collaborazione tra la Città di Busseto e il Teatro festival all’altezza della sua tradizione musicale e dell’im- Regio di Parma si realizzerà con l’allestimento di Falstaff vita del Quartetto, viene indetto portante ricorrenza che quest’anno tutto il mondo festeg- al Teatro Verdi di Busseto dal 12 al 26 ottobre. Per il resto il un concorso internazionale aperto gia. Mi ritengo molto soddisfatto del risultato e devo dare cartellone di Busseto prevede un recital di Michele Pertusi a giovani musicisti conto della generosa collaborazione e disponibilità degli il 16 dicembre al Teatro Verdi e il progetto permanente nati dopo il 31 dicembre 1974. artisti e delle forze vive della città: istituzioni e associazio- rappresentato dall’apertura del Museo Renata Tebaldi ni grazie alle quali il calendario del Festival si è arricchito presso le scuderie di Villa Pallavicino previsto in ottobre». Termine d’iscrizione: 30 novembre 2013. di concerti, incontri, letture, approfondimenti che anima-

€ uartettomilano.it Premio al vincitore: 6.000. no ogni giorno le sale del Teatro. Tra i diversi appunta- Il brand turistico La composizione vincitrice sarà eseguita q menti voglio ricordare la prima esecuzione assoluta di Un festival è – o dovrebbe essere – anche uno strumen- in prima mondiale dal Quartetto di Madreterra, commissione del Teatro Regio ad Azio Cor- to di valorizzazione turistico-culturale di un territorio e, ghi, che propone un ideale punto di incontro tra la musica a questo proposito, abbiamo chiesto un riscontro a Enzo Cremona presso il Conservatorio verdiana dell’Ave Maria sopra una scala enigmatica e la Malanca, presidente di Parma Incoming, tour operator di di Milano nella “giornata a porte aperte” poesia Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini; Fuoco di Ascom Confcommercio Parma: «Il Festival Verdi, a mio

del 29 giugno 2014. www. gioia, serata speciale realizzata dal Gruppo Appassionati parere, è oggi il principale evento culturale concretamente Verdiani-Club dei 27 con venti tra i maggiori interpreti del capace di attrarre turismo nazionale ma soprattutto estero

Con il sostegno di Il premio è offerto dalla repertorio verdiano diretti da Donato Renzetti sul podio sul nostro territorio. Questo grazie ad un brand, quello di della Filarmonica Arturo Toscanini e della Corale Giu- Verdi, tra i più conosciuti ed apprezzati al mondo e che seppe Verdi di Parma e che vedrà ospiti d’onore Fiorenza non può non essere sfruttato a favore dell’intero territorio Cossotto, Renata Scotto, Renato Bruson e Pier Luigi Pizzi; parmense. Dati alla mano, infatti, dal 2006 (anno di inizio Con il contributo di Sponsor istituzionali la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & fi gli, con la del Festival Verdi) al 2012 le presenze straniere nel comu- nuova creazione Attila e ancora i numerosi concerti con ne di Parma sono aumentate del 42% e i biglietti gestiti per i 150 anni del Quartetto le corali cittadine e in collaborazione con il Conservatorio dalla nostra agenzia Parma Incoming sono stati richiesti, di Musica “A. Boito” di Parma. Il Comitato di consulenza negli ultimi anni, per circa il 90% da clientela straniera. musicologica per il Festival Verdi, composto dai professori Questo testimonia in modo oggettivo e inequivocabile il Marcello Conati, Gerardo Guccini e Emilio Sala, insedia- valore attrattivo dell’evento e la sua grande potenzialità CONSEGNAsu www.edt.it AcquistaGRATUITA tosi recentemente, ci guiderà nelle scelte culturali, artisti- per il futuro a cui va aggiunto che già oggi il valore stimato che e scientifi che delle prossime edizioni del Festival». della ricaduta economica sul territorio raggiunge i 10 mi- Guido Paduano A proposito del Falstaff : rimane un evento legato alle lioni di euro. Affi nché però il brand Verdi e gli eventi ad GRATUITdt necessità contingenti o può rappresentare il primo pas- esso legati diventino prodotti turistici spendibili a livello .i t so per una collaborazione più organica tra Parma e Bus- internazionale, cosi da garantire la massima ricaduta sul TuttoVerditoVerdi seto? territorio (ricordo infatti che la presenza media dei turisti Programmaramma di salsalaa A «È questo il tempo di realizzare azioni di cooperazione italiani è di 1 notte, mentre quella dei turisti stranieri va che ci permettano di ottimizzare le risorse condividendo da 3 a 4 notti) è indispensabile che il calendario annuale di competenze ed energie. Quest’idea, che condividiamo an- questi eventi, che devono essere ovviamente signifi cativi, che con gli altri teatri della Regione con i quali mettiamo sia reso disponibile con almeno 12 mesi di anticipo come spesso in atto coproduzioni e collaborazioni, ci ha guidati richiesto da tutti i grandi tour operator esteri con cui Parma nella realizzazione di Falstaff a Busseto e nella program- Incoming ha ormai da diversi anni instaurato un rapporto mazione della prossima Stagione Lirica. Falstaff, come ho che, nonostante le diffi coltà, si è consolidato nel tempo.» detto, con il coinvolgimento dell’Accademia del Teatro Quali sono i caratteri necessari per un pieno sviluppo alla Scala, aggiunge a questi aspetti anche una preziosa del volano turistico-culturale legato al nome di Giusep- opportunità per i giovani interpreti che vi prenderanno pe Verdi per questo territorio? parte. Ritengo dunque che possa essere considerato il pri- «Se è vero che negli ultimi anni il Festival Verdi ha sapu- mo importante risultato di un nuovo modo di produrre to confermarsi quale appuntamento internazionale atteso cultura nel nostro territorio». da tour operator esteri, allo stesso tempo le sue potenzia- lità sono di gran lunga maggiori rispetto a quanto avviene 12,50

€ Che dice Parma oggi. Innanzitutto la tendenza dovrebbe essere quella insi- Ma come si colloca questo festival nel tessuto culturale stere maggiormente sul festival ampliandone il periodo ed della città emiliana? Lo abbiamo chiesto all’assessore alle arricchendo il cartellone anche di opere del Maestro nor- attività culturali del comune Laura Maria Ferraris: «Parma malmente meno rappresentate. Fermo restando la neces- nutre una sana passione per Verdi e per la musica, qua- sità di coinvolgere sempre più l’intero bacino dei territori si genetica. Il Festival Verdi è in questo senso un capitale verdiani (Busseto, Fidenza ecc), occorre inoltre instaurare concreto su cui investire e lavorare per continuare ad af- una forte sinergia tra enti ed istituzioni coinvolte perché fermare il ruolo della città nel cuore delle terre di Verdi, partecipare al Festival Verdi non signifi chi solo assistere ad come luogo socio culturale nel quale il compositore visse una o più opere, ma rappresenti l’esperienza unica di vi- Collana Risonanze, pp. 176, parte della sua vita e che inevitabilmente infl uì sulla sua vere il Maestro nella sua terra d’origine godendo a pieno arte. Venire a Parma per ascoltare e vivere l’opera verdia- dell’atmosfera che solo questi luoghi sanno offrire, in un Una guidada eesessenzialesenziale al momondondo verdiano na deve sempre più diventare esperienza unica, sia per le mix di cultura, gastronomia, musica e arte. In quest’otti- attraversoso iill rraccontoacconto ddii cciascunaiascunade dellelle sue scelte artistiche sia per il contesto cittadino, impregnato ca Parma Incoming, in collaborazione con Fucina Italia, a 28 opere.e Un ggioielloioiello di acuacutezzatezza e sensibilità di un’atmosfera che è impossibile trovare e riprodurre al- partire dal 2013, ha creato il progetto MusicaParma che scritto da uno dei più stimati letterati italiani. trove. Nell’universalità di Verdi ogni appassionato sente realizza eventi lirici al di fuori della programmazione del battere a Parma il cuore delle sue origini. Il Festival Verdi Teatro Regio e del normale periodo di svolgimento del si innesta in un sistema culturale cittadino assai vivace e Festival, per lo più concentrati nei luoghi verdiani che già che nel tempo ha visto in istituzioni quali ad esempio la dalle prime realizzazioni hanno incontrato l’interesse di Casa della Musica, centro museale e di ricerca, sviluppar- centinaia di turisti stranieri.» 2013-2014

"VEJUPSJVNj(JPWBOOJ"HOFMMJxt5PSJOP lunedì 21 ottobre 2013 ore 20.30 martedì 25 febbraio 2014 ore 20.30 Sächsische Staatskapelle Dresden Mozarteum Orchester Salzburg Myung-Whun Chung direttore Marc Minkowski direttore Musiche di Mahler Sergej Krylov violino Musiche di Mendelssohn e Rimsky Korsakov martedì 29 ottobre 2013 ore 20.30 Kammerorchester Basel lunedì 17 marzo 2014 ore 20.30 Estonian Philharmonic Chamber Choir Orchestre des Champs Élyseés Paul McCreesh direttore Collegium Vocale Gent Kaia Urb soprano Philippe Herreweghe direttore Iris Oja contralto Christina Landshamer soprano Oliver Kuusik tenore Maximilian Schmitt tenore Uku Joller basso Rudolf Rosen basso Musiche di Bach, Mendelssohn, Musiche di Haydn Parry e Mozart martedì 8 aprile 2014 ore 20.30 martedì 3 dicembre 2013 ore 20.30 London Symphony Orchestra Prague Chamber Orchestra Valery Gergiev direttore Vadim Repin direttore e violino Denis Matsuev pianoforte Musiche di Mozart, Mendelssohn, Dvořák e Waxman Musiche di Messiaen, Liszt e Skrjabin mercoledì 22 gennaio 2014 ore 20.30 domenica 18 maggio 2014 ore 20.30 Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen Mahler Chamber Orchestra Mikhail Pletnev direttore Collegium Vocale 1704 Rafal Blechacz pianoforte Leif Ove Andsnes direttore e pianoforte Musiche di Chopin e Beethoven Musiche di Bach, Beethoven e Stravinskij

/607*"##0/".&/5* tEBMVOFEÖBTBCBUPTFUUFNCSF 13&7&/%*5"#*(-*&55*4*/(0-*$0/$&35* tEBNFSDPMFEÖBNFSDPMFEÖPUUPCSF INFORMAZIONI 0116677415 - [email protected] - www.lingottomusica.it 6 AT T U A L I TÁ | CLASSICA n.306, settembre 2013

FESTIVAL Verdi in Cattedrale Pisa: il Festival Anima Mundi apre il 14 con la Messa da Requiem diretta da Ceccato

ELISABETTA TORSELLI

a tredicesima edizione di Ani- ste giovani ma già affermate, Serena Monteverdi Choir e gli strumentisti ma Mundi, musica sacra nella Daolio, Cristina Melis, Alessandro dell’English Baroque Soloist, mentre LCattedrale di Pisa, non poteva Liberatore, Raffaele Costantini». la chiusura, il 27 settembre, è affi data non tenere conto del bicentenario ver- Alla Scuola di Musica di Fiesole al giovane Mozart sacro dell’Exultate, Sir John Eliot Gardiner diano in corso, e dunque il Requiem i contatti e gli scambi con l’Albania Jubilate e della Messa dell’Incorona- costituirà l’apertura delle manifesta- non sono una novità. Cosa ci può zione K 317, nella lettura trasparente zioni il 14 settembre. Ne parliamo raccontare di questa giovane orche- e luminosa di Christopher Hogwood to da un ‘Kinder Programme’ pianisti- gnato e anche ispirato edizione dopo con Guido Corti, cornista, direttore, stra albanese ? sul podio dell’orchestra e coro della co con il recital di Andrea Lucchesini edizione. Il concerto del 21 settembre fra gli animatori delle attività della «È un’orchestra buona, oramai Norddeutscher Rundfunk, voci soli- del 17 settembre al Camposanto Mo- è frutto di una collaborazione nuova Scuola di Musica di Fiesole, che da non più neonata, che si sta proponen- ste Ania Vegry, Theresa Holzhauser, numentale, che accosta alle note rac- con la fi orentina Accademia de’ Ge- molti anni affi anca il direttore artisti- do come una vera e propria orchestra Martin Platz, Rafal Pawnuk, interca- colte di Schumann e Debussy i Chil- nerosi, nata nel Settecento e recente- co John Eliot Gardiner nel costruire e giovanile per tutti i Balcani, che han- lando a Mozart la sinfonia haydniana dren’s Songs di Chick Corea, che per mente ricostituita, e vede la compa- realizzare un programma che da sem- no veramente bisogno di progetti cul- della “Passione”. me sono un vero e proprio pallino». gnia vocale dell’Accademia insieme pre ha i suoi pilastri nei grandi capola- turali di questo respiro». Ma se questi sono i pilastri, un al- Rimane da dire degli altri due al Quartetto Prometeo in un pro- vori della musica sacra, ma che poi si Ma, centenari a parte, il 2013 è per tro tema dell’edizione 2013 è quello concerti, anche questi al Camposan- gramma dall’impaginazione molto sostanzia, anno dopo anno, di trame, John Eliot Gardiner un anno che si dei bambini. to Monumentale, che dopo i gravi originale, alternando pagine corali e temi e arricchimenti diversi: pone sotto un’altra e certo non meno «Il concorso di composizione sa- danneggiamenti della guerra può ora, solistiche di Verdi, Stravinskij e Che- «L’idea di Gardiner per Anima importante insegna, vista l’imminen- cra di quest’anno richiedeva un brano dopo lunghi e complessi restauri, ri- rubini, tre Pater Noster e tre quartetti Mundi è quella di partire sempre da te pubblicazione della sua attesa mo- con le voci bianche - continua Corti proporre alla vista dei visitatori, oltre d’archi, quello del 25 settembre, con questi pilastri, e quest’anno il primo nografi a bachiana Music in the Castle - il brano vincitore, il Credo di Simone alla collezione di sarcofaghi romani, l’Akademie fuer Alte Musik Berlin di essi non poteva che essere il Re- of Heaven, ed è pertanto naturale Baiocchi, sarà eseguito il 19 settem- anche ampi brani pittorici, fra cui per la prima volta ospite di Anima quiem di Verdi. Un Requiem con una che il suo personale pilastro per que- bre nel concerto diretto da Antonio gli affreschi del Maestro del Trionfo Mundi e il soprano Johannette Zo- presenza prestigiosa sul podio, quella st’edizione di Anima Mundi (dopo Greco con il Coro “Costanzo Porta” della Morte (da molti identifi cato con mer, mescola il Bach sacro e profano, di Aldo Ceccato, il confl uire di due il Vespro della Beata Vergine, Israele e il Coro di voci bianche “Giuseppe il Buffalmacco amico e burlatore di cantate e concerti, in una sintesi che orchestre giovanili, l’Orchestra Gio- in Egitto, e la beethoveniana Messa Verdi” di Ravenna, insieme a pagi- Calandrino nel Decamerone di Boc- ci sembra particolarmente riuscita per vanile Italiana e l’Orchestra Giovanile Solenne) sia costituito proprio dalla ne di Caldara, Leo, Razzi, Brahms, caccio). commentare gli affreschi e gli spazi Albanese, il coro del Maggio Musicale Messa in si minore, che eseguirà il 23 Rheinberger, Allegri, de Silva. Ma ci è «I lavori di restauro di questo spa- del Camposanto Monumentale». Fiorentino e un quartetto di voci soli- settembre con i suoi fi di complessi, il piaciuto far precedere questo concer- zio straordinario ci hanno accompa-

CONTEMPORANEA La sfida di far cantare insieme la mamma e il nascituro A Spoleto due prime assolute commissionate dallo Sperimentale: Doglie di Valerio Sannicandro e Euridice e Orfeo di Mario Guido Scappucci

MAURO MARIANI

l Teatro Lirico Sperimentale di testo di un noto autore di teatro, An- nuove. Per cercare una traccia di let- che però a febbraio ha rinunciato, e stato trattato in tanti grandi capola- Spoleto è da sempre un luogo tonio Tarantino, e di Euridice e Orfeo tura più consona a me, ho avuto bi- quindi ha potuto proporre una per- vori operistici? Iprivilegiato per il debutto di di Mario Guido Scappucci con te- sogno di trasfi gurare il carattere così sona - Gino Nappo - che aveva già «Credo nell’opera nell’accezione giovani cantanti di talento ma è di- sto di Gino Nappo. Questi atti unici crudo del testo, collocando alcuni lavorato con lui e con cui, essendo tradizionale, interamente cantata, e ventato anche un importante labora- saranno entrambi diretti da Marco momenti nell’immaginario, altri nel- entrambi musicisti, si intende imme- per questo non ho voluto avvalermi torio nel campo del teatro musicale. Angius, il primo con regia di Sandra la realtà. Ma ho comunque usato il diatamente. della possibilità offertami dallo Spe- Quest’anno è in cartellone un titolo De Falco, il secondo di Giorgio Bon- testo integrale, anche per una forma «In Euridice e Orfeo abbiamo ri- rimentale di usufruire di attori ma del repertorio più conosciuto, Tosca, giovanni. di rispetto verso l’autore». baltato - ci dice il compositore - il ho usato un tenore e un mezzoso- con la direzione di Carlo Palleschi e Abbiamo chiesto a Valerio San- Come ha risolto musicalmente il punto di vista consueto. Ci siamo prano. Potrei essere ritenuto un neo- la regia di Lucio Gabriele Dolcini, a nicandro - uno dei più interessanti confronto con questo testo? chiesti che sensazioni provasse Eu- romantico, ma in realtà nasco come Spoleto dal 27 al 29 settembre (e pri- giovani compositori italiani, la cui «Nei momenti che secondo la mia ridice e abbiamo pensato che fosse compositore postmoderno e ho ma tre recite per le scuole) e poi in formazione è avvenuta quasi intera- idea si svolgono nell’immaginario in uno stato mentale particolare, “pasticciato”a lungo con gli stili. Poi altre quattro città del circuito regio- mente in Germania e la cui attività uso una vocalità sussurrata, con una confuso: non ricorda quanto è ac- ho sentito la necessità di trovare una nale fi no al 6 ottobre. Gli sarà affi an- si svolge prevalentemente all’estero, forte presenza del respiro, ma into- caduto, non sa di essere morta, non nuova coerenza. Prediligo la musica cato un titolo sconosciuto, Grilletta e in Francia e Germania - di parlarci di nata: pensavo di affi darla a un’attri- sa dove è, percepisce una presenza del primo Novecento, soprattutto Porsugnacco, un intermezzo settecen- questa sua prima opera: ce, ma alla fi ne ho optato per una che la sta trainando, poi recupera Mahler e Strauss, poi Puccini, Skrja- tesco di Giuseppe Maria Orlandini «Il testo di Doglie, che è stato com- cantante. I momenti che invece si gardualmente brandelli di memoria bin e Stravinskij, ma anche il jazz: su testo tratto da Molière (maestro missionato a Tarantino e poi affi dato svolgono nella realtà li ho risolti con e riconosce Orfeo, ma non capisce queste diverse provenienze si rico- concertatore Francesco Massimi, re- a me, usa un tipo di linguaggio par- una recitazione e una vocalità tradi- perchè si comporta così, la sfugge, noscono, ma sono fuse insieme, non gia di Giorgio Bongiovanni, il 20, 21 lato, quasi verista, in linea con l’idea zionali. Ho a disposizione un piccolo non le parla. Orfeo alla fi ne cede, si danno l’idea di essere accostate e di e 22 settembre, con anteprima il 19 a dello Sperimentale di esplorare for- gruppo strumentale e ho cercato di volta e la guarda. E qui c’è una bel- restare estranee l’una all’altra. Que- Foligno per Segni Barocchi Festival). me ibride di teatro e musica. Si tratta allargare al massimo le possibilità lissima intuizione di Nappo, perché sto concetto l’ho chiamato “gradien- Contemporaneamente lo Sperimen- di un dialogo tra una partoriente e un timbriche dei sei strumenti che lo lei legge negli occhi di lui di essere te stilistico”, in omaggio al “gradien- tale continua nella ricerca musicale, bambino che deve ancora nascere, a compongono, tra cui il pianoforte morta (questo avviene in un lungo te armonico” di Hindemith». offrendo il proprio palcoscenico a tratti molto violento, diffi cile da mu- preparato e il fl auto, che uso con tec- intermezzo strumentale) e non vuole due nuove creazioni appositamente sicare, perché funziona perfettamen- niche vocali già sperimentate in miei più tornare tra i vivi, accetta il fatto commissionate, riunite sotto il titolo te sul piano teatrale e non avrebbe precedenti pezzi». che tutto passa, tutto fi nisce e non Opera Nova (Teatro di San Nicolò bisogno della musica: è una sfi da Anche a Mario Guido Scappucci c’è ritorno». il 13, 14 e 15 settembre). Si tratta che ho accettato come un modo per era stato assegnato come ‘libretti- Che tipo di musica ha scritto per di Doglie di Valerio Sannicandro su confrontarmi con tematiche per me sta’ un affermato autore teatrale, questa rilettura di un mito che è già AT T U A L I TÁ | CLASSICA 7

FESTIVAL IN BREVE

L’ O r t i n b i c i c l e t t a Quando l’arte sa reagire Visto il prossimo svolgimento dei Campionati Mondiali di Ciclismo a Firenze, non poteva che essere dedicato alla bicicletta l’avvio del Dal 25 settembre Romaeuropa Festival sotto il titolo “The art reacts”, ne parla Grifasi progetto “Sound SpORT” dell’Orchestra della Toscana, destinato, nelle intenzioni del direttore artistico Giorgio Battistelli (che al momento del GIORGIO CERASOLI suo insediamento ha fatto riferimento a questo progetto come a uno dei punti forti della sua programmazione), a celebrare in musica i fasti degli l Romaeuropa Festival 2013 si giustifi cazione autonoma – valutiamo ginalità, novità di sguardo, c’è qual- sport più popolari. Il debutto si avrà il 26 settembre al Teatro Verdi di aprirà il 25 settembre e proporrà un’opera con criteri di natura estetica cosa che ci sta molto a cuore. Così Firenze con Alto sui pedali, sinfonia per bicicletta e orchestra di Cristian Ioltre quaranta appuntamenti in – essa dunque ha anche una sua im- come l’aver chiesto a David Venturel- Carrara, commissione Ort, sul podio Gabriele Bonolis. A questa sinfonica un ricco calendario, fi no al 25 no- portanza all’interno del momento li di lavorare assieme a Tempo Reale celebrazione dell’epos della bicicletta si accompagneranno le proiezioni vembre, dislocato su ben dodici pal- che stiamo vivendo, perché ci offre per concepire un progetto attorno a sia di materiali d’archivio proveniente dalle Teche Rai che di riprese di coscenici della capitale, per offrire le una migliore comprensione di alcune una scelta di brani dell’opera di Berio, eventi più recenti. proposte più interessanti della scena cose e rappresenta comunque uno quindi non una semplice esecuzione contemporanea internazionale. Pro- strumento per provare a ricostruire ma un qualcosa di più, con l’apporto Mahler a Dobbiaco tagonisti sono i mondi del teatro, del- la frammentarietà di questo presente, signifi cativo da artisti che apparten- Dopo il divorzio tra il direttore Gustav Kuhn e l’orchestra Haydn di la danza, della musica, l’universo del nel quale ci sentiamo persi. Questo il gono a un’altra generazione e che non Bolzano e Trento si pensava che terminasse anche l’Alto Adige Festival, mondo digitale, con diverse prime senso di “The art reacts”, con cui vo- sono semplicemente dei musicisti ma ciclo di concerti dedicati a Mahler nato tre anni or sono a Dobbiaco italiane e, soprattutto, con l’intento gliamo ancora una volta sottolineare operano per esempio nel campo visi- per volontà del maestro salisburghese. E invece l’orchestra regionale di favorire nuove interconnessioni che una società senza creazione arti- vo. Sguardi diversi, da esperienze di- cambia la direzione artistica, ora affi data a Daniele Spini, ma mantiene tra le discipline, di stimolare l’esplo- stica, senza una progettualità cultura- verse, che ci permettono di rileggere l’appuntamento di settembre in Pusteria e lo fa stringendo la mano razione delle possibilità dell’arte le, è una società destinata a perdere anche il patrimonio della musica con- alle Settimane Musicali Gustav Mahler, lo storico festival della località contemporanea. Questa edizione ha l’anima». temporanea del secolo scorso. Stesso tanto amata dall’autore boemo. Dalla collaborazione tra le due rassegne come titolo “The art reacts” e con il Lo spazio dato alla musica nel discorso possiamo fare per Emanuel è nato l’evento di punta dell’estate di Dobbiaco lo scorso 27 agosto, direttore artistico Fabrizio Grifasi programma di quest’anno si carat- Gat, il quale utilizzerà le Variazioni ossia la Nona Sinfonia con l’orchestra della Gewandhaus di Lipsia per approfondiamo proprio questo tema terizza grazie a diverse e particolari Goldberg eseguite da Glenn Gould in- la direzione di Riccardo Chailly, unico concerto con musica di Mahler in dell’arte che reagisce, per rispondere proposte, partendo dallo spettaco- trecciandole col materiale di due do- tutto il calendario dell’edizione 2013. L’Alto Adige Festival prosegue quindi alle contraddizioni dell’uomo con- lo inaugurale in cui l’universo sono- cumentari che il pianista realizzò per dal 13 al 22 settembre con appuntamenti quotidiani. In programma, tra temporaneo. ro di Glenn Gould viene combinato la radio canadese su delle comunità i Carmina Burana e Vivaldi, anche il binomio Verdi (Requiem diretto da «Per noi è chiaro che un’esperien- con la danza, per arrivare a uno dei del Nord del Canada». Andrea Battistoni con Tiziana Caruso, soprano, Daniela Innamorati, za estetica, pur nella sua autonomia, due spettacoli dedicati a Luciano Nuove prospettive su materiale Alessandro Liberatore, Mirco Palazzo e il Coro del Teatro Municipale di non è affatto dissociata dalla società Berio, che vede protagonista l’elet- musicale esistente possono cam- Piacenza) e Wagner (Der Ring ohne Worte, arrangiamento di Lorin Maazel, nella quale si attua, soprattutto quan- tronica. biare anche l’approccio tradizionale diretto da Arvo Volmer ) sempre con l’orchestra Haydn. do stiamo parlando di creazione con- «La presenza musicale resta mol- alla musica? temporanea. Quindi da un lato c’è to forte ma – questo è tipico del Ro- «Direi che devono cambiarlo, è Gli abbonati dell’Orchestra Rai ascoltano sul sito un profondo rapporto tra i temi che maeuropa Festival – ci preme che sia una questione molto importante. Tut- Prepararsi al concerto ascoltando storiche interpretazioni e poi poter ricorrono negli spettacoli che presen- combinata assieme ad altre arti. Ci in- to questo straordinario patrimonio riascoltare i brani ascoltati dal vivo: è la nuova opportunità che dal 30 tiamo quest’anno e le trasformazioni teressano molto questi punti di vista musicale contemporaneo, in cui una settembre il sito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai off re ai della nostra società, compreso questo originali, questo il senso, per esem- serie di di grandi artisti hanno aperto propri abbonati (www.osn.rai.it). Tutti i brani in programma nella stagione diffuso sentimento di sofferenza e di pio, di una proposta come quella di delle strade innovative, talvolta si è 2013/2014 si potranno ascoltare in streaming in storiche interpretazioni timore; dall’altra parte nonostante la Harawi di Olivier Messiaen, che non andato come a richiudere in una cer- (da Abbado a Celibidache, da Ciani a Rostropovič) custodite nelle Teche situazione di diffi coltà – abbiamo ben nasce certo come progetto di teatro chia concertistica che ne ha segnato Rai e poi dal sabato mattina si potrà riascoltare il concerto eseguito il presente problemi gravi come la di- musicale. Il collettivo Santasangre anche in qualche modo i limiti. Credo giovedì sera all’Auditorium Rai “Toscanini” di Torino: per accedere allo soccupazione e tante altre questioni si è impadronito dell’esecuzione di fermamente che attraverso gli sguardi streaming a tutti gli abbonati alla stagione verrà fornita una password. – continua a esserci un’urgenza crea- quest’opera e l’ha trasformata in uno di una generazione ‘altra’ si possa re- tiva, una reazione da parte degli ar- spettacolo: in questa interpretazione stituire a queste opere una nuova luce tisti ma anche da parte del pubblico, da parte di giovani artisti di un bra- e soprattutto metterle in connessione che ha già risposto nei primi giorni di no che appartiene al patrimonio della con un nuovo pubblico». vendita dei biglietti. Se l’arte ha una musica del Novecento, in questa ori-

OPERA Un universo ingrandito per gli incubi di Amina Giorgio Barberio Corsetti racconta la sua regia di Sonnambula in scena al Petruzzelli di Bari dal 14 settembre

FIORELLA SASSANELLI

arà una Sonnambula visionaria dimensione del sogno, il che se uni- equivoci, l’invidia, la gelosia», men- to più semplice. È quello che capita bene è proprio la Sonnambula che più che realistica l’opera di Bel- to alla sua natura di trovatella, fa di tre le scene di Cristian Taraborrelli a ognuno di noi quando tornando a cammina nel sonno dall’alto della sua Slini che dal 14 al 24 settembre lei una donna rimasta bambina, dallo traducono un «senso di spaesamento osservare un luogo o degli oggetti vi- purezza». va in scena a Bari nella nuova produ- sfondo non risolto». rispetto alle cose. Le montagne della sti da bambini, ci si rende conto che I costumi, realizzati sempre da zione della Fondazione Petruzzelli Tanti sono i coni d’ombra della Svizzera diventano nello spettacolo il tempo li ha ricondotti a dimensioni Cristian Taraborrelli, sono «una sti- con la regia di Giorgio Barberio Cor- storia, e uno di questi è rappresen- dei mobili sovradimensionati, perché semplicemente normali». lizzazione di fi ne Ottocento, legati setti e la direzione di Daniele Calle- tato dalla fi gura del Conte. quei monti, come ogni oggetto fami- Una simile lettura anticipa molte a un’epoca lontana, riconoscibile ma gari. «Nella Sonnambula raccontata «Se questi fosse suo padre, scat- liare, possono assumere una dimen- correnti letterarie del secondo ro- vaga. Anche i costumi sono il portato da Eugène Scribe e Germaine Dela- terebbe l’incesto e allora sulla vita di sione visionaria, dettata dell’incon- manticismo. di un’idea più che di una rappresen- vigne dodici anni prima della ripresa Amina incomberebbe un che di ter- scio. Nella locanda del fattaccio gli «Infatti, allontanandosi dal tempo tazione concreta». Cantano Paolo di Felice Romani per l’opera di Bellini ribile da rimuovere a tutti i costi: è stessi mobili assumono una dimen- della storia, penso alle esplorazioni Pecchioli (Il Conte Rodolfo), Sara (Milano, 1831), la protagonista è una l’infanzia perduta». sione reale, sino a ridursi a piccoli pu- dei surrealisti applicate agli oggetti, Allegretta (Teresa), Jessica Pratt (Ami- giovane donna che – spiega il regista L’apparato scenico è funzionale pazzi quando l’intreccio si risolve». o per tornare all’Ottocento, ai rac- na), John Osborne (Elvino), Alessan- – vive una parte della sua vita che ella all’idea di Barberio Corsetti. I video Amina come Alice? conti di Hoffmann dove ci si diverte dra Marianelli (Lisa), Francesco Verna stessa dimentica e dunque ignora. La di Gianluigi Toccafondo «raccontano «No, lì era il personaggio che di- a giocare con la crudeltà e l’equivo- (Alessio). ragazza vive intere parentesi nella con i colori i desideri, le pulsioni, gli ventava grande o piccolo, qui è tut- co, anche se qui l’unica che ne esce 8 AT T U A L I TÁ | CLASSICA n.306, settembre 2013

FESTIVAL Il germoglio di MITO Sagra trasfigurata Parla Enzo Restagno, direttore artistico della rassegna di Torino e Milano Alberto Batisti spiega il tema della rassegna umbra

DANIELE MARTINO MAURO MARIANI

l 4 settembre a Milano ( il 5 a To- compongono la popolazione di una l percorso della sessantottesi- «una geniale fusione della sacra rap- rino) comincia la nuova edizione metropoli moderna coi loro differen- ma Sagra Musicale Umbra (15- presentazione medioevale con la sti- Idi MITO Settembre Musica, il ti livelli di cultura e la varietà quasi I25 settembre) si svolge, come lizzazione simbolista del teatro Nô festival che dal 2007 ha esportato infi nita delle loro predilezioni». nelle precedenti edizioni, intorno a giapponese, nell’intensità narrativa anche a Milano la formula avvincen- Come assessore alla Cultura un’idea centrale, che quest’anno è la ed emozionale del dolore di una ma- te ideata a Torino nel 1978 dall’allo- della Città di Milano ti sei ritrovato “trasfi gurazione”, perché «la musica dre trasfi gurato nella fede». Curlew ra assessore alla cultura della città, un giovane compositore e organiz- - dice il direttore artistico Alberto Ba- River torna dunque alla Sagra Musi- Giorgio Balmas. Enzo Restagno è zatore culturale come Filippo Del tisti - è l’arte che meglio di ogni altra cale Umbra, dove nel 1965 ebbe la direttore artistico dal 1986: in questo Corno, che da tempo con Sentieri espressione riesce nel miracolo della prima esecuzione italiana, curata da annus horribilis per l’economia e per Selvaggi lavora a diff ondere la mu- trasfi gurazione: le passioni umane, Britten stesso. Questa volta la dire- la musica in particolare abbiamo vo- sica contemporanea in tandem con il pensiero, il mistero dell’inconscio zione musicale è affi data a Jonathan luto rifl ettere con lui su cosa signifi - Carlo Boccadoro (saranno a MITO il si trasformano in suono e il reale ne Webb e la messa in scena a Andrea chi continuare a produrre un festival 7 settembre a Milano): Del Corno ti Enzo Restagno risulta sublimato». De Rosa. dalla storia recente e importante. ha dato qualche idea? Ha scelto prima il tema da dare «L’Accademia Hermans diretta da Come motto dell’edizione 2013 «Sì, ma ancor prima di diventa- alla Sagra, o prima le musiche che Fabio Ciofi ni eseguirà il 18 lo Sta- di MITO hai scelto alcune parole di re assessore, Filippo del Corno mi di fronte a uno dei maggiori talenti voleva programmare e da lì è risali- bat Mater di Haydn, una grande e Igor Stravinskij, di cui in maggio si propose di realizzare con Sentieri del nostro tempo. Naturalmente mi to a un tema che le unisse? bellissima partitura consacrata alla è festeggiato il centenario del Sacre Selvaggi un concerto monografi co faceva piacere che la mia opinione «L’idea di scegliere la trasfi gurazio- trasfi gurazione musicale del dolo- du Printemps: «Ogni strumento è dedicato a Boccadoro in occasione fosse condivisa da personaggi come ne come Leitmotiv è legata in parti- re straziante di Maria ai piedi della come un germoglio». Bello. Si tratta dei suoi cinquant’anni. Fui ben lieto Messiaen, Boulez, Carter, Petrassi e colare al bicentenario di Wagner, cui croce. Trasfi gurazione è un concet- di una volontà di resistere nell’anno di accettare». Berio. Con gli anni è diventato an- è dedicato il concerto inaugurale del- to molto estensibile e per analogia più terribile della crisi? Cosa hai scelto di privilegiare, che un ottimo direttore d’orchestra la Prague Philharmonia diretta da Jiři indica anche una metamorfosi o un «La frase di Stravinskij che tanto all’interno della ampia rosa di anni- e quindi sarà lui a dirigere ben due Belhohavek. La Sagra inizia perciò passaggio. In quest’accezione pos- ti è piaciuta contiene certo un segno versari di compositori che cadono dei tre concerti a lui dedicati ma vo- dalle potenti trasfi gurazioni sonore siamo trovare il nostro Leitmotiv augurale ed esprime il desiderio di quest’anno? Verdi, Wagner, Berio, glio ricordare che da qualche anno wagneriane, da quel concetto di Ve- nell’incanto dell’addio alla vita dei un rinnovamento della musica e del- Rachmaninov, Britten, Gesualdo, MITO allestisce una coppia di ritratti rklärung che ha in sé il signifi cato di Quattro ultimi Lieder di Strauss, in la società della quale essa fa parte. Monteverdi… e quindi a quello di Benjamin si af- passaggio dalla condizione corporea programma nel concerto fi nale, in Non so se questo possa essere de- «Verdi e Wagner li ho lasciati da fi anca uno dedicato a Britten». e materiale a quella della luce, dello cui David Afkham dirigerà anche fi nito l’anno più terribile della crisi parte perché tocca ai teatri celebrar- Jazz, pop e world sembrano un spirito, infi ne del suono. È l’epicedio Lontano di Ligeti, un capolavoro del ma mi auguro che abbia ragione tu e ne il bicentenario della nascita. Io poco rimpiccioliti: questione di bu- sulla morte di Sigfrido, che accompa- ventesimo secolo che realizza una che a partire dal 2014 ci sia qualche ho rivolto la mia attenzione ai cen- dget? Avete verifi cato che il vostro gna l’ascesa di quell’eroe all’eternità. trasfi gurazione del suono dell’orche- schiarita nel nostro orizzonte». to anni di Britten, ai cinquanta della pubblico è fondamentalmente di È la metamorfosi fi nale di Isotta, stra”. Alla liturgia dell’antica festa Quanto i tagli imposti dai soste- scomparsa di Hindemith e di Pou- antica e classica? trasfi gurata nell’assoluto di un amo- della Trasfi gurazione - «perché per nitori (Città di Torino e di Milano) lenc, ai 70 di quella di Rachmaninov, «Jazz, pop e world music sono in re fatto canto: Wagner la chiamava noi la parola trasfi gurazione è col- hanno infl uenzato la tua program- ai 400 anni della morte di Gesualdo, poco rimpiccioliti al pari degli altri proprio trasfi gurazione, mentre in legata principalmente all’episodio mazione di quest’anno? ai 300 di quella di Corelli, ai 100 generi e ti confesso che per me la Italia è diventata ‘la morte di Isotta’, del Vangelo» - è dedicato il concerto «I tagli si sono fatti sentire, ecco- della nascita di Lutoslawski. Come rinuncia più dolorosa, causata dalle un nome d’uso che viene dalla nostra della Stagione Armonica diretta da me, però abbiamo cercato di lasciare vedi, sono convinto che la memoria ristrettezze economiche, è la world tradizione melodrammatica». Sergio Balestracci con musiche di inalterato il format del festival che storica sia un dovere da accudire con music alla quale avevo dedicato in Facendoci da guida alla Sagra, il Palestrina, Victoria e altri grandi po- coincide con la sua storia e la sua la migliore cura possibile». passato alcune rassegne che non esi- direttore artistico mette in rilievo lifonisti rinascimentali (il 22). ideologia. MITO Settembre Musica Il tuo ritratto contemporaneo to a defi nire memorabili: la banda dei l’altro momento clou dell’edizione Quanto al concerto del 21 diretto - non mi stanco mai di ripeterlo - è quest’anno sarà circoscritto, e de- Giannizzeri o quella dei Banda Linda di quest’anno, anch’esso collegato al da Penderecki, Batisti ammette che un festival che ogni anno raccoglie dicato a George Benjamin: ci parli con le loro trombe di legno, le musi- tema della trasfi gurazione: per i cen- «non c’entra molto col tema», ma nelle due città quasi 200.000 spetta- di lui? Perché ti sembra importante che e le danze dei monaci del Tibet, to anni dalla nascita di Britten sarà è «una festa per gli ottant’anni del tori offrendo concerti che sono per farlo ascoltare in Italia? le danze di Giava col gamelan ap- rappresentata il 22 settembre nella compositore» e segna il ritorno del- la metà gratuiti e per l’altra metà a «George Benjamin ha solo 53 anni partengono ai miei ricordi più belli e chiesa romanica di San Bevignate la Sagra nel chiostro del convento di prezzo ”politico”. In questa marea di ma da almeno un paio di decenni è sono felice di avere condiviso queste la parabola da chiesa Curlew River, San Francesco ad Assisi. eventi musicali convivono i grandi un compositore celebre, posso dirti emozioni e queste scoperte culturali classici, la musica antica, quella mo- senza ombra di vanteria di essere con tanti miei concittadini». derna e quella sperimentale con una stato io a scoprirlo quando aveva La linea della sperimentazione FESTIVAL molteplicità di tendenze in cui si ri- solo vent’anni ed immediatamen- resiste ma si è fatta sottile: Teardo, specchia la varietà delle persone che te ebbi la sensazione di trovarmi Sylvian con Fennesz, Chrysta Bell la musa musicale di David Lynch… Firenze suona contemporanea perché non spingete di più sul con- temporaneissimo? el cortile fi orentino del Bargello, dal 13 al 22 settembre, c’è Firenze Cento primavere: parlando del Sacre «Quello che tu chiami il contem- Nsuona Contemporanea (www.fl amensemble.com), sei concerti dedicati poraneissimo, ma anche la world ai grandi maestri, Boulez, Xenakis, Lachenmann, Crumb, Berio, Birtwistle, ITO si chiude a Torino il 21 settembre con Il Sacre eseguito music, la sperimentazione ecc. sono Ferneyhough, Furrer, Grisey, ma anche alle tendenze e autori più recenti, Mdall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da tutto generi che si possono coltiva- con tante prime italiane e assolute. Molte le collaborazioni predisposte Mehta: l’Università di Torino il 20 (alla Biblioteca Della Corte) e il 21 re quando un grande festival gode dal direttore artistico Andrea Cavallari: con Tempo Reale per l’ingegneria (all’Auditorium Rai) ha organizzato “Cento primavere, due giornate di di buona salute, ovvero è anche in sonora, con i musicisti dell’Ensemble Intercontemporain e della London studio su Le Sacre du Printemps” a cura di Nicoletta Betta e Marida Rizzuti grado di offrire dei concerti tradizio- Sinfonietta, ben cinque le commissioni (fra cui quella di Betty Olivero ([email protected]). Le tre sessioni (“Parigi 1913”, “Le Sacre nali di grande qualità. Diversamente dell’ultimo concerto). Spigolando qua e là nel programma, segnaliamo du Printemps”, “Cento Primavere”) e la tavola rotonda (“1913: tutto l’anno si trasforma in una nicchia che può almeno il quartetto Natura morta con fi amma di Fausto Romitelli nel minuto per minuto”) saranno presiedute da Maria Teresa Arfi ni, Alberto anche essere interessantissima ma in concerto del Quartetto Paul Klee (14 settembre), Opus contra natura di Rizzuti e Susanna Franchi; tra i relatori Febo Guizzi, Ernesto Napolitano, questo modo cambi la natura del fe- Ferneyhough e la Toccata di Francesco Filidei nel concerto del pianista Ian Gianfranco Vinay, Patrizia Veroli, Andrea Malvano, Alberto Bosco, Luca stival, quella defi nizioni storico-so- Pace (15 settembre), Le Noir de l’étoile di Gérard Grisey nel concerto dei Rossetto Casel, Giangiorgio Satragni. ciale che tanto successo ha riscosso percussionisti dell’ensemble We Spoke (21 settembre). e.t. negli anni». AT T U A L I TÁ | CLASSICA 9

FESTIVAL Il virtuosismo di Alkan Contro la guerra Venezia: il Palazzetto Bru Zane riscopre il pianista e compositore francese War Sum Up, “opera manga” del gruppo sperimentale danese Hotel Pro Forma, inaugura Transart l’11 MONIQUE CIOLA settembre a Bolzano

l Palazzetto Bru Zane apre la proprio a causa della sua diffi coltà le tournée internazionali di Liszt, non ’inaugura non a caso l’11 set- anche alla Biennale di Venezia. Nella nuova stagione il 28 settembre tecnica. Ciò detto, di questo compo- ha avuto una potente rete di allievi tembre la nuova edizione di sua prima esecuzione venne utiliz- Icon un ciclo di concerti dal titolo sitore conosciamo solo i grandi pez- come Chopin. Per lunghi anni si è ad- STransart, il festival di arte con- zato un box di legno con delle pareti “Il pianoforte visionario”, dedicato al zi di bravura (Festin d’Ésope, Études, dirittura ritirato dalle scene parigine. temporanea di Bolzano. L’apertura mobili che interferivano sull’acustica compositore Charles-Valentin Alkan. Quatre Âges) e dimentichiamo che ha Già in origine non ottempera dun- presenta infatti in prima italiana War stessa, come una voce nello spartito. La musica di questo grande virtuoso lasciato anche molte pagine più rac- que alle esigenze dei posteri. Rimane Sum Up, “opera manga” del gruppo Noi cercheremo anche una presenta- del pianoforte, al pari di Liszt e Thal- colte e dunque semplici come i Not- poi innegabile che la sua musica, per creativo danese Hotel Pro Forma, che zione spaziale utilizzando due palchi berg, cadde in oblio proprio a causa turni, alcuni dei Preludi o dei Trente quanto riguarda le opere più memo- continua a riprendere con successo e mettendo il pubblico al centro per della sua diffi coltà tecnica. Ora il Pa- Chants. Appare ben chiaro che il rabili, sia spaventosamente diffi cile». da un paio d’anni: dodici cantanti e ricreare una musica che è molto raf- lazzetto veneziano ne approfondisce virtuosismo di Alkan è più diffi cile di Quale valore si apprezza di que- un suggestivo light design per rac- fi nata sulla lunghezza delle onde so- la produzione soprattutto pianistica, quello di Liszt. In Alkan l’esperienza sto compositore con il gusto di contare, in giapponese, l’impressio- nore. Sarà lo stesso Furrer a dirigere il anche con il piano-pédalier suona- dei limiti è una dimensione poetica oggi? nante volto della guerra. Klangforum Wien e a presentare nella to da Roberto Prosseda (20/10), at- e artistica a sé stante (come in alcu- «Tre cose nella musica di Alkan «Vi partecipa anche il Coro della stessa serata il brano strumentale Li- traverso otto concerti ma non solo. ni compositori del Novecento quali possono soddisfare immediatamente Radio della Lettonia diretto da Kaspar nea dell’orizzonte in prima italiana». «Abbiamo sostenuto e sosterremo Ferneyhough). Pare anzi che l’idea di l’ascoltatore di oggi: prima di tutto, Putnins – spiega Peter Paul Kainrath, Tra le sei prime esecuzioni italia- all’incirca una decina di registrazio- “impossibile” sia onnipresente in lui, ovviamente, l’aspetto spettacolare del direttore artistico di Transart – in un ne in calendario c’è anche Helicop- ni discografi che – spiega Alexandre a differenza di Liszt che molto spesso virtuosismo. L’abbondanza di titoli continuo movimento di masse, in un ters and Butterfl ies di Lucia Ronchetti Dratwicki, direttore scientifi co del adotta la strategia del “sotterfugio” più o meno misteriosi, la presenza di incessante mescolarsi di mondi sono- eseguita dal percussionista Christian Centro di musica romantica francese per dare l’impressione di una diffi - un “programma” extra-musicale of- ri diversi». Diersten (15/9, Monte San Vigilio) e in laguna - che offrono uno sguar- coltà che in realtà viene semplifi cata frono poi una sorta di guida all’ascol- Gli appuntamenti in calendario tra Melting Pot di Bernhard Gander per do nuovo su questo compositore. (è il caso, per esempio, di tutto il la- to che consente di sensibilizzare e di musica, danza, conversazioni e club- grande orchestra, dj, rap, poetry slam Era importante, in particolare, che a voro di riscrittura degli Études d’exé- orientare la mente dell’ascoltatore. bing sono una trentina e si svolgono e break dance in programma a Bolza- confrontarsi con questa musica fosse cution transcendante nella loro ultima Infi ne la qualità delle melodie e la in diverse località della provincia di no (27/9) e a Trento (28/9) nel Muse, la nuova generazione di interpreti. formulazione). In un certo senso per ricchezza delle armonie fanno della Bolzano, in luoghi sempre suggestivi, il nuovo Museo di scienze naturali Ci siamo riusciti con pianisti come tecnica digitale Alkan è più vicino a musica di Alkan un’evidente e accat- perlopiù grandi magazzini industriali disegnato da Renzo Piano, a chiusura Maltempo e Deljavan». Thalberg. La grande differenza sta tivante espressione del romanticismo dismessi e non, ma anche funivie in dell’edizione 2013 di Transart. Saran- Non poteva che essere affi data ad nella qualità dell’ispirazione, che in in quanto ha di più eccessivo, di più movimento ed ex-posti di blocco sui no poi i vagoni della funivia ad ospi- un pianista virtuoso l’inaugurazione Thalberg rimane spesso prosaica no- passionale, di più estroso, di più im- valichi di frontiera. «L’evento di pun- tare due prime mondiali con le istal- di questo ciclo e sarà dunque Gio- nostante le innegabili attrattive». prevedibile insomma». ta è Fama (21/9, Bressanone) – pro- lazioni sonore Aui Oi(14/9, Renon) e vanni Bellucci ad aprire il festival, Perché la musica di Alkan è cadu- segue Kainrath - votata dal giornale Liftboys (15/9, San Vigilio). che terminerà il 23 ottobre. ta nell’oblio? Die Zeitung come una tra le opere più Da segnalare l’accoppiata Teho Com’era il virtuosismo di Alkan? «Di fatto nella sua vita Alkan si è importanti degli ultimi cento anni. Teardo & Blixa Bargeld che il 22 set- «È evidente che la musica di Alkan dedicato poco all’autopromozione Si tratta di un’opera contemporanea tembre al Museo Plessi del Brennero non viene più eseguita molto spesso delle proprie opere: non ha effettuato dal concetto spaziale. Composta nel presentano Still Smiling, l’ultimo la- 2005 da Beat Furrer è stata presentata voro discografi co che hanno prodot- to quest’anno. m.c. FESTIVAL Agli Amici piace il canto Firenze: Jessica Pratt e Alessandro Corbelli nel programma di Settembre Musica

ELISABETTA TORSELLI

n tre concerti (30 settembre, 2 e rarità, è quella suggerita da Ales- e 6 ottobre) al Saloncino della sandro Corbelli (6 ottobre) in com- IPergola, il Settembre Musica pagnia della pianista Anna Tocca- degli Amici della Musica di Firen- fondi, tra il Verdi delle romanze da ze, curato come sempre da Fran- camera e il Wagner dei Wesendonck cesco Ermini Polacci, onora la sua Lieder, passando per Mercadante, duplice missione di fare da preludio Ponchielli, Tosti, Donizetti, ma ravvicinato ad alcuni dei contenuti anche Schumann, Strauss e il Liszt più rilevanti della stagione (che ini- pellegrino in Italia. Il concerto del zia il 12 ottobre con il concerto di 2 ottobre, in collaborazione con la Viktoria Mullova con l’Accademia Scuola di Musica di Fiesole e Acca- Bizantina di Ottavio Dantone), e demia Europea del Quartetto, guar- di esplorare repertori meno battuti da invece ad uno dei pilastri storici dalla storica associazione fi orenti- della programmazione degli Amici, na. L’opera e i suoi protagonisti, ad il quartetto d’archi appunto, dal- AlessandroAlessandro Corbelli esempio, con il programma propo- (foto(foto Pietro Pietro Spagnoli) l’angolo visuale del futuro, con una sto da uno dei più interessanti so- formazione emergente, il Quartet- prani lirico-leggeri di questa gene- to Wu, inglese ma capeggiato dalla razione, l’australiana Jessica Pratt torni” (c’è infatti anche l’Opéra-Co- violinista cinese Qian Wu, recente (30 settembre), che, con Vincenzo mique nonché Lyrique, con pagine vincitore del premio Rimbotti della Scalera al pianoforte, lascia i terreni di Rossini, Donizetti, Massenet, Scuola di Musica di Fiesole. Suone- del belcanto per un’escursione nel Gounod e C.) Una molto peculiare ranno Schubert, Wolf e Mendels- suo più recente repertorio, quello angolazione per il bicentenario ver- sohn. francese del “Grand-Opéra e din- diano-wagneriano, tra pezzi forti 10 AT T U A L I TÁ | CLASSICA n.306, settembre 2013

CANTANTI Il destino di Hvorostovsky Il 14 settembre alla Staatsoper di Vienna il baritono russo sarà per la prima volta Jago in un Otello diretto da Dan Ettinger

SUSANNA FRANCHI

mitri Hvorostovsky ha fl ette i pensieri e la musica». quanto riguarda la vocalità verdia- passato l’estate leggendo Quali sono gli interpreti di Jago na? DShakespeare, perché il 14 del passato che più ammira? «James Levine. Abbiamo realiz- settembre alla Staatsoper di Vienna «Tito Gobbi, uno dei più grandi! E zato insieme diverse opere di Verdi canterà il suo primo Jago nell’Otello poi Piero Cappuccilli». ma l’ultimo Simone Boccanegra al verdiano: dirige Dan Ettinger, regia Restiamo in campo shakespea- Metropolitan per me resta indimen- di Christine Mielitz, con Josè Cura riano: c’è anche Macbeth nel suo ticabile!» come Otello e Anja Harteros come futuro? Le piacerebbe fare la regia di Desdemona. Negli ultimi anni Verdi «Certamente!» un’opera? Le è mai stato proposto? è diventato una presenza costante Quali sono i ruoli verdiani che «Qualche volta quando lavoro nella carriera del baritono russo, che preferisce? Il “cattivo” Luna o il pa- con registi non professionali e testar- nel 1984 affrontò per la prima volta dre Simone? di, che non amano o non conoscono il palcoscenico come Marullo in Ri- «Simone è uno dei ruoli più com- l’opera lirica, mi viene l’idea di diri- goletto: che ricordo ne ha? plessi mai scritti per un baritono». gere io stesso i registi! E qualche vol- «Opera di Stato di Krasnoyarsk, Che esperienza è stata lavorare ta l’ho anche fatto!» [ride] 30 dicembre 1984! Ero pietrifi cato con Antonio Pappano nel Ballo in Lei parla correntemente l’italia- e a malapena riesco a ricordare cosa maschera in forma di concerto nel no: nel Suo futuro c’è anche un ruo- stessi facendo! Tutto ciò di cui mi giugno scorso a Roma? Avete pros- lo pucciniano? Magari Scarpia? preoccupavo era che la mia voce sca- simi impegni insieme? «Mi servono ancora alcuni anni valcasse l’orchestra!» «Lavorare con il maestro Pappa- per pensarci!» Quanto cambia la vocalità bari- no è una gioia! È stata la principale E Wagner? tonale in Verdi da Germont, il pri- ragione della mia presenza a Roma. «Canterò Wolfram nel Tannhäu- mo “grande” ruolo verdiano che ha Amo lavorare con lui e nel futuro sto ser nel 2018». interpretato, a Jago? pensando a più progetti!» Lei è uno dei pochi cantanti lirici «La mia voce è come uno stru- Quali sono i direttori d’orchestra che svolgono anche un’intensa atti- mento che segue la mia mente e ri- che le hanno insegnato di più per vità concertistica, come mai?

CONSEGNAsu www.edt.itAcquista GRATUITA Madama Butterfly A cura di Michele Girardi Dmitri Hvorostovsky (foto Pavel Antonov)

«Mi dà un grande piacere e molti «Renée è una grande cantante sot- soldi!» to diversi aspetti e ciò mi rende più Nel Suo repertorio, oltre a quello facile interpretare i miei ruoli. È ra- russo da camera, c’è anche il cros- gazza, donna, amante, rivale, madre sover e ci sono i concerti in luoghi e molte altre inaspettate sfaccettatu- pop come la Piazza Rossa: mani- re! Amo confrontarmi in ogni ruolo festazioni come quella del giugno che faccio con questa grande artista scorso a Mosca servono a portare che si chiama Renée Fleming». nuovo pubblico verso la musica C’è un ruolo vocale, non da bari- ,

39,00 classica? tono, che sogna di interpretare?

€ «Certamente mi piace fare anche «Due: Otello e Hermann dalla anche quel tipo di concerti: aiuta a Dama di picche di Čajkovskij». rendere più popolare la classica e Visto che ha girato anche un fi lm ,pp , l’opera e mi danno molto più che su Don Giovanni le piacerebbe fare una semplice scarica di adrenalina!» l’attore cinematografi co? C’è ancora Mozart nel Suo reper- «Non posso prendere in giro il torio? dono che ho ricevuto! Questo tipo «No. Ho smesso di cantare Mo- di voce è una missione, così devo zart più di 10 anni fa. La ragione? realizzare ciò che sta scritto nel mio È un po’ troppo basso per la mia “libro del destino”. Recitare è una voce». grande parte del mio lavoro come Eugenio Onegin invece rimane? cantante d’opera e inoltre ho mol- Collana Centro Studi Puccini, pp. 228, pp. Puccini, Studi Centro Collana «Sì, continuo a cantare Onegin». tissime occasioni di essere ripreso in A proposito di Onegin, è famo- quelle trasmissioni in alta defi nizio- La regia di Madamama BButterflutterfl y come la volevavoleva Puccini.Puccini. Il primoprim volume sissimo il dvd del suo Onegin dal ne dal Metropolitan e da altri teatri di una serie dedicatacata aallelle mises-en-scènemises-en-scènee originalioriginali delledelle opereope del Metropolitan con Renée Fleming in tutto il mondo, e questo mi dà grande compositore. come Tatiana: è una cantante con la molta soddisfazione!». quale lavora spesso: ad esempio in Traviata in cui Lei è un crudelissimo Germont, o Simone Boccanegra dove invece è il “padre” della Fleming. AT T U A L I TÁ | CLASSICA 11

FESTIVAL Un’orchestra per Ascona Enescu, festival no-stop Denise Fedeli parla dell’Osi di Lugano A Bucarest e in altre città della Romania, con la direzione artistica di Ioan Holender e Settimane Musicali di Asco- le uscite in tutte le voci possibili e FRANCO SODA na, uno degli appuntamenti aumentare le entrate». Ltradizionalil dell’estate tici- Ci illustra l’impegno dell’Orche- a Romania non è considerata ed alla musica da camera, dall’opera e nese, si sono appena aperte e pro- stra nei diversi progetti in Svizzera una meta dai festival hopper balletto alla musica contemporanea, seguono sino al 18 ottobre. Uno dei e all’estero? Linternazionali, ma la crescita «per dare al pubblico la possibilità di complessi più presenti nel program- «L’Osi è una delle 13 formazio- del Festival “George Enescu” è entra- ascoltare interpretazioni musicali di ma è l’Orchestra della Svizzera Ita- ni a livello professionale attive in ta nelle loro agende. Lasciamo parlare livello ospitando i migliori esecutori liana, che il 6 settembre, nella Chiesa Svizzera. Composta da 41 musici- i numeri: oltre 150 appuntamenti (sei dal repertorio barocco al contempo- di San Francesco a Locarno, presenta sti stabili, dà vita annualmente alle di musica romena, otto per la sezio- raneo, con un’attenzione particolare un programma dedicato a Beethoven due stagioni musicali della Rsi-Rete ne “Enescu e i suoi contemporanei”, alla produzione di George Enescu» e Schumann, diretta da Christian Za- Due (Concerti d’autunno al Palazzo quattordici di musica da camera, tre dice Ioan Holender, già sovrinten- iioioioioioioio charias, che sarà anche solista al pia- dei Congressi di Lugano e Concerti d’opera – Otello, Oedipe e Tannhäu- dente della Staatsoper di Vienna, noforte. Parliamo con Denise Fedeli, dell’Auditorio Rsi) e partecipa rego- ser – due di balletto, con trentacinque tornato nel suo Paese per prendere in direttrice d’orchestra e direttore ar- larmente alle Settimane Musicali di formazioni orchestrali e cameristi- mano la barra di comando di un fe- tistico dell’Orchestra della Svizzera Ascona, a Lugano Festival e al Pro- che, oltre quaranta solisti). Il festival, stival che sembra quello di Spoleto: italiana di Lugano. getto Martha Argerich». che si terrà nella capitale Bucarest e in un ventaglio di proposte prende per L’Orchestra è retta da una Fonda- Qualche anticipazione sulla pro- un altre città (Arad, Cluj, Iaşi, Sibiu, mano lo spettatore dal mattino fi no a zione: in questo periodo di crisi in grammazione del prossimo futuro? Timişoara, Bacau, Braşov, Oradea), si notte fonda. Può capitare di iniziare che modo si riesce a stare a galla? «Oltre a concerti con Christian svolge dal 1° al 29 settembre. alle 11 con musica contemporanea «Per noi il 2013 è un anno fatidi- Zacharias, Juraj Valcuha, Eivind Gul- Una prima novità della edizio- romena e fi nire alle 22.30 con un’ope- co, perché il grosso taglio al fi nanzia- lberg Jensen e solisti quali Patricia ne di quest’anno è la scissione dal ra di Haendel… Dice Holender: «Mi mento all’Orchestra della Svizzera Kopatchinskaja, Louis Lortie, Enri- Concorso Internazionale, fi no a ora fa piacere segnalare in particolare la italiana da parte della Radiotelevi- co Dindo, per il futuro abbiamo un sempre tenuto contemporaneamente Royal Concertgebouw Amsterdam sione svizzera, annunciato tre anni progetto artistico basato sulla colla- al festival: la cadenza biennale fa sì guidata da Mariss Jansons, la Staa- fa, ha iniziato ad essere applicato. borazione di due importanti fi gure: Ioan Holender che le due iniziative si alternernino: tskapelle Berlin diretta da Daniel In questo lasso di tempo, però, il un direttore principale, giovane ma (foto Ligia Enasescu) «In questo modo i rifl ettori dei media Barenboim, la Pittsburg Symphony Consiglio di Fondazione, presieduto straordinario maestro, in grado di internazionali saranno accesi su Bu- Orchestra (per la prima volta in Ro- da Pietro Antonini, ha lavorato per lavorare con l’Orchestra diverse set- carest ogni anno - dichiara il direttore mania), l’Orchestra dell’Accademia nale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sin- sensibilizzare l’opinione pubblica e timane all’anno, delineando un per- di produzione Mihai Constantinescu Nazionale di Santa Cecilia diretta da fonica Nazionale della Rai, l’Europa trovare soluzioni alternative. Il Can- corso musicale profi lato; un direttore -: anche il pubblico ne trarrà benefi - Antonio Pappano, i recital pianistici Galante, La Venexiana e il Ghislieri tone Ticino si è attivato aumentan- ospite principale, celebre artista di in- cio, perché non dovrà scegliere tra le di Radu Lupu, Murray Perahia, Ev- Choir&Consort. Di grande interesse do il suo contributo annuale, la Città fi nita ispirazione, disposto a mettere due manifestazioni ma potrà agevol- genyi Kissin. Tra i progetti speciali è l’attenzione del festival per la mu- di Lugano è entrata nella cerchia dei in luce l’Osi a livello internazionale. I mente seguirle entrambe». La scelta fi gura la Tetralogia wagneriana in sica contemporanea, completato da fi nanziatori principali, è stata co- due direttori d’orchestra guideranno di alternare le due manifestazioni è forma di concerto affi data alla Run- workshop tenuti da Zygmunt Krau- stituita l’Associazione degli Amici l’Osi nelle prossime stagioni. Presto anche legata a problemi organizzati- dfunk-Sinfonieorchester Berlin sotto ze, Peter Maxwell Davies, Wolfgang dell’Osi, che quest’anno verserà un sveleremo i nomi di questi due an- vi e di budget, ovviamente. la bacchetta di Marek Janowski». Rihm, Jörg Widmann. notevole contributo all’Orchestra... geli custodi». Il festival è diviso in sezioni che Buona la presenza italiana: oltre Naturalmente abbiamo fatto anche Graziano Ballerini vanno dalle grandi orchestre ai recital all’Orchestra dell’Accademia Nazio- un grosso lavoro di lima, per ridurre abbonarsi a [email protected] | tel. 0115591831

SÌ, SOTTOSCRIVO UN ABBONAMENTO tab_gdm_306 DATI PERSONALI DESIDERO INOLTRE RICEVERE: via e-mail la newsletter del “giornale della musica” con ITALIA cognome e nome/rag. sociale* l’anteprima del numero in edicola € 14,00 abbonamento postale 1 anno* indirizzo* (CARTA+PDF) cap* località* prov.* ESTERO In qualità di nostro abbonato avrà la possibilità di usufruire € tel. di un buono sconto del 15% su tutto il catalogo EDT. Per solo PDF online 14,00 poter ricevere il suo codice promozionale da utilizzare sul Unione Europea 1 anno (CARTA+PDF) € 62,00 La mia e-mail è* nostro shop online (www.edt.it o www.lonelyplanetitalia.it) resto del mondo (CARTA+PDF) € 77,00 la preghiamo di inserire il suo indirizzo e-mail in questo form. professione* Il codice promozionale le verrà inviato all’e-mail da lei segnalata.

titolo di studio* TORINO fax 011 2307035

PAGAMENTO | allego assegno non trasferibile intestato a EDT srl data di nascita* voglio regalare questo abbonamento a: allego fotocopia della ricevuta del versamento sesso* nome/cognome sul ccp 17853102 intestato a “il giornale della musica” * dati obbligatori indirizzo cap località prov. pago con carta di credito e-mail CartaSì Visa MasterCard L’abbonamento cartaceo a “il giornale della musica” dà diritto n. anche al gdmonline, ovvero al giornale in formato PDF. Basta Informativa Privacy - D.Lgs. n. 196/2003 I suoi dati personali potranno essere utilizzati esclusivamente da EDT s.r.l. al solo scopo di scad. codice di sicurezza (cvv) utilizzare il codice numerico che si trova sull’etichetta postale e informarla in futuro sulle novità editoriali e sulle relative iniziative commerciali utilizzando

L’abbonamento verrà attivato dal primo numero utile l’indirizzo e-mail fornito all’atto della sottoscrizione. l’invio di documentazione elettronica e/o cartacee. Useremo a tal fi ne solo calcolatori via Pianezza 17, 10149 elettronici e/o archivi cartacei affi dati ad incaricati preposti alle operazioni di trattamento successivo dalla data di sottoscrizione della richiesta fi nalizzate alla elaborazione e gestione dei dati. Il conferimento dei dati personali è necessario per evadere la presente richiesta. Titolare del trattamento è EDT s.r.l. Via Pianezza 17, 10149 Torino, tel 011.5591811 ovvero [email protected] al quale, come prescritto desidero fattura quietanzata TIMBRO e FIRMA dall’art. 7, D.L. 196/2003, potrà scrivere per esercitare i suoi diritti, modifi care ed even- (riservato a enti e persone giuridiche) tualmente cancellare suoi dati od opporsi al loro trattamento.

P. IVA DO IL CONSENSO NEGO IL CONSENSO

codice fiscale Per presa visione dell’informativa (indicare anche se uguale alla P.IVA)

(fi rma) La cedola compilata va inviata via posta o fax a: 12 AT T U A L I TÁ | CLASSICA n.306, settembre 2013

FESTIVAL Beethoven mondiale Il festival della città natale Bonn si apre alla world

l Beethovenfest 2013 porta il quindi trasformata, secondo modali- titolo di “Metamorfosi”, un ter- tà completamente nuove». Imine che rifl ette in vari modi il Quali gli appuntamenti più im- ricco programma che anche que- portanti riguardanti Beethoven? st’anno animerà la città di Bonn. Dal «Oltre alla prosecuzione dei cicli 5 settembre al 5 ottobre orchestre, con Andras Schiff e il Borodin Quar- direttori, formazioni cameristiche e tet – rispettivamente dedicati alle so- solisti di rango internazionale, insie- nate per pianoforte e ai quartetti per me a giovani promettenti interpreti, archi – vorrei segnalare il nuovo alle- si daranno appuntamento per questo stimento del Fidelio, opera non facile festival. Chiediamo a Ilona Schmiel, né per gli esecutori né per il pubbli- che da anni è direttrice del Festival, co. Paavo Järvi dirigerà una orchestre di concentrarci proprio su quest’ulti- residenti del Festival, la Deutsche ma serie di eventi, anche in relazione Kammerphilharmonie Bremen, com- al titolo scelto per l’edizione 2013. plesso peraltro che sarà particolar- «Se nel 2012 abbiamo puntato mente interessante ascoltare perché l’interesse verso gli artisti, posso dire di solito non si dedica all’opera. Pos- che quest’anno ci siamo concentrati siamo defi nire ‘semi-scenico’ questo particolarmente sul materiale musi- innovativo allestimento, nel quale cale, indagando il concetto di meta- Ulrich Tukur, attore molto noto qui morfosi non solo nel senso di ‘varia- da noi, reciterà dei testi aggiuntivi zione’ ma anche di ‘adattamento’, scritti da Walter Jensen». ‘rielaborazione’. Ritengo sia nostro Il programma di quest’anno si compito mostrare nuove possibilità, segnala anche per la presenza di per esempio nella serata “Wagner musica world e jazz. open air”, ascolteremo come i temi «Abbiamo invitato giovanissimi del compositore tedesco, in un conti- solisti che in vari modi porteranno nente diverso dall’Europa, diventino una speciale connessione col loro materiale per un’elaborazione che Paese di origine, si tratta di una stra- vede protagonisti gli ottoni: Tristano da che abbiamo scelto per integrare potrà così recarsi ad Harlem, mentre l’ascolto della musica folk a quello Lohengrin potrà incontrare gli scate- dei brani classici. Per esempio avre- nati ritmi del Mambo e della Bossa mo la violinista Patricia Kopatchin- Nova. Ancora, in un altro concerto, skaja, impegnata nel Concerto op. 61 su www.edt.it CONSEGNAAcquista GRATUITA ci siamo fatti direttamente promo- di Beethoven insieme alla Bamberg tori di una ‘metamorfosi’, decidendo Symphony Orchestra diretta da Jo- di invitare il mezzo-soprano Dagmar nathan Nott, ma anche protagonista Andrea Fabiano, Michel Noiray Pecková – una delle migliori inter- di una serata dedicata al repertorio preti di Kundry – a cantare le arie di del suo Paese, la Moldavia. Poi ci sa- L’opera italiana in Francia questo personaggio in una formula ranno la cantante irlandese Caitriona completamente originale: Angelika O’Leary, la violinista norvegese Ra- nel Settecento Niescier, alla guida della German gnhild Hemsing e un altro violinista, Il viaggio di un’idea di teatro Women’s Jazz Orchestra, creerà un Pekka Kuuisto, grazie al quale la contesto musicale particolarissimo musica tradizionale fi nlandese verrà per le melodie di questo personag- combinata col jazz e con la musica gio del Parsifal. Sono alcuni esempi elettronica». di come vogliamo creare le premesse Giorgio Cerasoli perché la materia musicale sia usata,

IN BREVE

Il Teatro alla Scala va in Giappone con Harding e Dudamel 12,50 I complessi artistici del Teatro alla Scala saranno in tournée in Giappone € dal 4 al 23 settembre. Orchestra e Coro del Teatro alla Scala saranno al Bunka Kaikan di Tokyo il 4, 6, 8, 12, 14 settembre con il Falstaff diretto da Daniel Harding, regia di Robert Carsen; con il Rigoletto alla NHK Hall di Tokyo, direzione di Gustavo Dudamel, regia di Gilbert Defl o, e con il Corpo Novità di Ballo scaligero; Aida sempre alla NHK Hall di Tokyo il 19 settembre, e alla Festival Hall di Osaka il 24: Dudamel sul podio, in forma di concerto. Altri concerti il 5 settembre al Bunka Kaikan di Tokyo con Harding che dirige repertorio italiano e Wagner; il 16 settembre alla NHK Hall e il 25

Collana Risonanze, pp. 128, alla Festival Hall di Osaka con Dudamel che dirige sinfonie e arie italiane; il 20 settembre all’Aichi Prefectural Art Theater di Nagoya con Dudamel La storia dello scambiombio sotterraneo e continuo tra operaopera italiana e il Coro diretto da Bruno Casoni in sinfonie e cori del repertorio italiano. e opera francese nelel Settecento. Fra polemiche, successuccessi,s fi aschi Il Corpo di Ballo della Scala, con David Garforth a dirigere la Tokyo City e grandi capolavori.i Philharmonnic Orchestra, allestirà il Romeo e Giulietta di Prokof’ev dal 20 al 23 settembre al Bunka Kaikan di Tokyo. Il Main Partner della tournée è UniCredit. PROFESSIONI formazione lavoro strumenti Argento italiano La pianista ventenne Beatrice Rana, seconda classificata al Concorso Van Cliburn di Fort Worth, racconta la sua esperienza americana e i programmi per i prossimi tre anni

Beatrice Rana suona al Van Cliburn, dirige Leonard Slatkin (foto Ralph Lauer)

SILVANA PORCU

Il sorriso era di una gioia quasi York, non avevo avuto una sola possibilità di suonare negli Usa». trionfale, in quella sera del 9 giu- Ritorniamo all’inizio del tuo percorso: come ti sei avvicinata alla musica? gno a Fort Worth, anche se gli oc- «I miei genitori sono pianisti. Abbiamo sempre avu- to pianoforti per casa e persone che li suonavano. I miei chi tradivano un bel po’ di stan- studiavano e tenevano lezioni, quindi ero abituata a ve- chezza. Eppure Beatrice Rana dere bambini al piano. Vedevo tutti suonare, e un po’ come vedevo che tutti mangiavano e bevevano, anche ce l’ha fatta: non solo ha resistito alla prova di forza di io volevo mangiare, bere e suonare. È stato molto na- un concorso esigente e a tratti soffocante come il Van turale». Cliburn, ma ha portato a casa la medaglia d’argento, sba- I tuoi genitori ti hanno seguita come insegnanti? ragliando quasi trenta concorrenti da tutto il mondo. «No. Non hanno mai voluto, perché pensano che Dopo la competizione texana, Beatrice è tornata alla la fi gura del genitore e quella dell’insegnante siano en- Corsi di Perfezionamento Hochschule di Hannover, dove studia da quando aveva trambe necessarie. Ma sono molto presenti nella mia 18 anni. Oggi ne ha venti ed è da qui che ci racconta la vita musicale. Avere genitori con cui puoi condividere sua avventura americana, iniziata quest’anno ma ormai idee e scambiare opinioni sulla musica aiuta anche nella flauto in programma per i prossimi tre: come da regolamento, scelta degli insegnanti, infatti ho avuto la fortuna incre- il Van Cliburn l’ha premiata anche con un management dibile di iniziare da piccolissima con Benedetto Lupo, ottavino triennale che la porterà a suonare in tutti gli Stati Uniti. con cui ho studiato dagli 8 ai 18 anni. E al Van Cliburn oboe «Il primo tour sarà a ottobre – dice – e l’altro a febbraio, sono andata con mia madre». clarinetto e saranno abbastanza impegnativi». Quando hai deciso di trasferirti in Germania? Cos’è successo subito dopo la vittoria? «Lupo insisteva sulla necessità di andare all’estero, e «Di tutto. Subito dopo l’annuncio dei vincitori, il Cli- io sentivo la necessità di confrontarmi con altre realtà Ino: burn ha dato il via sia alle procedure per un visto di che non fossero quella italiana. Così ho deciso di guar- lavoro in America sia al management, da cui ora ricevo darmi intorno. Fra i nomi che mi interessavano c’era an- una trentina di email al giorno. È diffi cile ma è entusia- che Arie Vardi. Ero andata a una sua masterclass e mi era smante. Terrò anche le mie prime masterclass negli Sta- piaciuta tanto. Gli ho chiesto se potessi andare a studiare ti Uniti. Quello americano è un mercato diffi cilissimo con lui ad Hannover e lui mi ha accolta a braccia aperte. www.scatolasonora.it | [email protected] da approcciare. Pur avendo vinto il concorso di Mon- SEGUE A PAGINA 14 treal, in Canada, cioè a cinque ore di macchina da New » 14 PROFESSIONI | CLASSICA n.306, settembre 2013

VAN CLIBURN

» tatrice. Ho seguito tutte le prove, dalla prima all’ultima. SEGUE DA PAGINA 13 È stata un’esperienza sconvolgente». Perché? Ha una personalità musicale interessantissima ed è un «Era il primo concorso internazionale di questo cali- ottimo insegnante». bro che potessi seguire. Il livello era altissimo e la scelta Che cosa manca oggi ai Conservatori in Italia? di repertorio era molto avanti rispetto a quella in cui mi «Sono grata ai Conservatori italiani perché ho avuto trovavo quattro anni fa. Ma lì ho capito a cosa dovessi l’opportunità di studiare con un grandioso insegnante a mirare. Due anni dopo ho fatto il concorso di Montreal livello pubblico. Ma mi ha dato anche molti problemi. e inaspettatamente l’ho vinto. Così mi sono chiesta se L’errore più grande è stato la riforma. L’ho vissuta dal- farne altri. La vittoria in Canada mi aveva già cambiato l’interno, con due genitori insegnanti. Trovo che in Italia la vita facendomi entrare in agenzia e incidere un disco. non ci siano i presupposti. Si pensa che un bambino pos- Però mi era rimasto il pallino del Van Cliburn. A inizio sa studiare seriamente musica alle elementari ma non è ottobre del 2012 ho deciso: lo faccio. Poi, un po’ per la vero: mi ricordo otto frustrantissimi anni di scuola prima- paura di non essere presa, un po’ perché ormai avevo de- ria e secondaria in cui le lezioni di educazione musicale ciso di fare altri concorsi, mi sono iscritta anche al Regina erano incentrate sulla differenza fra suono e rumore. Mi Elisabetta, così se non mi avessero scelta avrei fatto co- domando come un bambino possa interessarsi così alla munque l’altro. Le preselezioni per il Van Cliburn, qui ad musica. Il danno maggiore sarà una grossa diseducazione Hannover, erano andate bene. Stavo iniziando a crederci a livello di pubblico. È già un problema oggi. Se i giovani un po’. A fi ne febbraio sono arrivate risposte positive da non vengono mai messi di fronte alla musica classica, le entrambi i concorsi. A quel punto, dopo un dubbio am- sale da concerto resteranno vuote». letico, ho deciso per il Van Cliburn». Come scegli il repertorio? Com’è stata la preparazione? «In genere scelgo per affi nità. Però, anche se inizio a «Terrifi cante. Questi concorsi mettono a dura prova la studiare una cosa, non per forza la suono in pubblico: ci psiche. In questi anni ho avuto modo di provare una vita vuole un certo percorso di maturazione. Per ora cerco di concertistica non densissima ma comunque impegnati- avere un repertorio bilanciato: non ho ancora deciso se va, e davvero non è niente in confronto allo stress del diventare specialista di Chopin, Beethoven o di altri. Ma concorso. L’esperienza a Fort Worth è stata bellissima, devo dire che se c’è un autore di cui ho particolarmente ma la mia sensazione è che il Van Cliburn ti scortichi paura è Beethoven». lentamente i nervi. Sono sei prove in due settimane. A Perché? livello di repertorio è davvero impegnativo!» «Mi ci vuole davvero grande autostima per portarlo in C’è stato qualcosa di inaspettato? concerto. Ogni anno studio una sonata ma raramente la «È tutto molto diverso dalla vita normale. Arrivi in ae- suono in pubblico. Per i Concerti di Beethoven non mi roporto e c’è la troupe televisiva ad aspettarti, e poi l’ac- capita la stessa cosa, ma con le sonate sì. Mentre invece coglienza, l’organizzazione. Mi hanno sorpreso le criti- Brahms mi piace tantissimo e lo ascolto molto, ma non che dei giornali, perché all’inizio secondo le recensioni mi sento ancora pronta». erano tutti bravissimi e incredibili, mentre alle semifi nali Quando hai deciso di partecipare al concorso? qualcuno ha scritto che nessuno era all’altezza. Mi pare «Tutto è iniziato quattro anni fa. Sono stata proprio a che l’ambiente mediatico sia un po’ scollato dalla musi- Fort Worth, in Texas, per frequentare un’accademia, e ho ca, ma la visibilità che mi ha dato in quelle tre settimane avuto l’opportunità di seguire il Van Cliburn come spet- non l’ho mai avuta in tutta la vita, quindi posso solo es- sere grata al Cliburn». Chi era l’avversario che temevi di più? «All’inizio, direi tutti. Eravamo trenta personalità di- verse. Ma in fi nale era chiaro che l’avversario temibile La parola ai giurati fosse Vadym Kholodenko, che poi ha vinto la medaglia d’oro. In realtà lo avevo identifi cato da prima: quando ell’albo d’oro della quattordicesima edizione sono state pubblicate le scelte di repertorio, oltre ai soliti Ndella Van Cliburn Competition, andata avanti nomi da concorso, c’era questo ragazzo che non avevo per oltre due settimane fra maggio e giugno, mai sentito nominare. Non solo aveva vinto un sacco di resteranno sicuramente i tre giovani vincitori – oltre premi ma aveva un repertorio interessantissimo». a Beatrice Rana, che ha portato a casa la medaglia Durante questa edizione si è parlato molto delle pos- d’argento e il premio del pubblico, anche Vadym sibili infl uenze della giuria, dato che nove concorrenti Kholodenko, medaglia d’oro, e Sean Chen, a cui è su trenta sono stati o sono ancora allievi di alcuni giura- andato il “crystal award” – tutti già impegnati in un ti (che, tuttavia, in questo caso non possono esprimere calendario di concerti in giro per il mondo. Ma un un voto per i propri studenti). Tu sei allieva di Arie Var- posto d’onore spetta anche alle persone che hanno di, che era appunto fra i giudici del Van Cliburn 2013. deciso del loro destino: i dieci componenti della Come hai vissuto le critiche? giuria internazionale presieduta da John Giordano. «Sapevo che ci sarebbero state. A dire la verità Vardi è Fra loro c’è anche Liu Shin Kun, che sfi dò lo stesso stato quello che più di ogni altro, quando ho dovuto sce- Van Cliburn nella storica edizione del Čajkovskij gliere, ha cercato di spingermi a fare il Regina Elisabetta del 1958 in cui l’americano trionfò, in piena guerra e non il Van Cliburn, proprio perché lui era in commis- fredda. Era quindi una tavolata piuttosto lunga quella sione. Nel mio caso posso dire che è penalizzante, sem- che si è confrontata con il pubblico in una delle plicemente perché non hai l’opportunità di parlare con il conferenze in programma. Un incontro illuminante tuo insegnante durante il concorso, cosa di cui ognuno per infi larsi fra le pieghe di un concorso di questo ha bisogno. Per questo mi sono costantemente sentita calibro, ovvero una competizione ancora imponente, con Lupo, per avere consigli per le prove successive». nonostante il numero di concorsi cresca a dismisura. Che cosa ti aspetti da questi tre anni di tour? È Andrea Bonatta, unico italiano in giuria, a ricordare «Spero di riuscire ad avere una carriera qualitativamen- che solo nel nostro paese ce ne sono oltre trecento. E te buona. Non voglio essere inondata di date. Vorrei avere sono pochi quelli che fanno la diff erenza. Per fortuna il tempo di fare concerti belli e anche di continuare a stu- non è solo una questione di numeri: il livello si fa di diare. Penso che ora sia importantissimo ampliare il reper- anno in anno più alto. Ma capita spesso che i fi nalisti torio, specialmente con una tale richiesta di concerti». si scontrino sulle stesse pagine. Come puntualizza E dopo? Arie Vardi, docente di pianoforte alla Hochschule «Non ci ho ancora pensato. Mi auguro di avere l’op- di Hannover, è pur vero che è con Rachmaninov e portunità di lavorare con musicisti degni di questo nome. Prokof’ev che si vincono i concorsi, non certo con Già solo il fatto di suonare con il Quartetto Brentano, o Brahms. s.p.di essere diretta da Slatkin, sono boccate d’aria di cui i giovani musicisti hanno veramente bisogno». PROFESSIONI | CLASSICA 15

ARCHI L’Auditorium del Museo del Violino (foto Mino Boiocchi) Uno scrigno per Cremona Il 14 settembre si inaugura il Museo del Violino, che ha anche un Auditorium

MADDALENA SCHITO

il sogno che diventa realtà. spazio per l’attività didattica rivolta lo Joachim-Ma (Ma, New York), lo Cremona ha il suo Museo alle scuole... Sbirciare nella bottega Scotland (Lam) una viola da gamba Èdel Violino. Realizzato gra- del liutaio e sentire l’inconfondibile Amati (Ch. Beare) la chitarra Sabio- zie alla volontà e all’impegno della profumo di legno e vernici. Pensate nari di Stradivari (Domenichini)... Il Fondazione Arvedi-Buschini che ha più per addetti ai lavori sono inve- Museo garantisce il know-how sulla fi nanziato il restauro di Palazzo del- ce le tre postazioni dove il liutaio conservazione degli strumenti e la l’Arte - opera del 1941 dell’architet- troverà un archivio di informazioni loro valorizzazione. La possibilità di to razionalista Carlo Cocchia – e la sugli strumenti esposti: foto in alta ospitare periodicamente nuove col- riqualifi cazione di Piazza Marconi, defi nizione, schede tecniche delle lezioni sarà il pretesto per invitare antistante al Museo, e grazie al Co- misure... Si potranno sovrapporre le nuovi interpreti a suonare gli stru- mune di Cremona, che ne ha con- immagini per confrontare gli stru- menti esposti. Non dimentichiamo cesso l’uso in comodato, il Museo è menti tra loro». che il Museo ha anche un Audito- pronto per l’inaugurazione uffi ciale La contemporaneità è un altro rium!». Già: vero gioiello d’ingegne- strumento. È l’esigenza che determi- nato, renderà protagonista la liuteria del 14 settembre. L’apertura del Mu- elemento distintivo del Museo del ria acustica, l’Auditorium “Giovanni na la scelta del legno. Un po’ come il contemporanea internazionale. I dati seo coinciderà con la prima edizione Violino. Arvedi” nasce dal lavoro sinergico liutaio, che sceglie il legno migliore dello scorso anno (230 espositori, 60 dello Stradivari Festival. Protagonisti «La Sala 8 ospita la collezione tra lo studio Nagata Acoustics del- per il suo violino!». eventi e oltre 14.000 visitatori) pro- i grandi interpreti e i loro strumen- contemporanea che la Fondazione l’ingegnere acustico Yasuhisa Toyota E mentre l’apertura del Museo mettono cifre importanti anche per ti: concerti nei cinque weekend Stradivari ha acquisito con la Trien- (suoi i progetti del Mariinsky Thea- attirerà l’attenzione mediatica na- il 2013. Cifre che, secondo le aspet- (14 settembre - 13 ottobre) mostre, nale, il concorso di liuteria che si tie- tre Concert Hall di San Pietroburgo zionale ed estera, nei padiglioni di tative, coinvolgeranno anche il terzo workshop... L’evento più atteso na- ne ogni tre anni a Cremona. Questa e del Walt Disney Concert Hall di CremonaFiere si svolgerà la 36a salone Cremona Pianoforte che da turalmente è quello del 14, con l’or- trentina di strumenti ad arco, vinci- Los Angeles!) e lo studio Arkpabi edizione di Cremona Mondomusica subito si è imposto all’attenzione dei chestra da camera Festival Strings tori di medaglia d’oro, costituisce degli architetti Giorgio Palù e Mi- (27-29 settembre). Tappa obbligata visitatori di Mondomusica (si terrà Lucerne. Il 21 lo Stradivari-Quartett, un importante patrimonio contem- chele Bianchi di Cremona. Ricavato per dealers e buyers europei e d’ol- nel padiglione accanto alla kermesse mentre nel weekend del 28-29 ascol- poraneo. Uno spazio del Museo è nell’originale Salone delle Adunate treoceano, il primo salone al mondo della liuteria). teremo Renaud Capuçon (con il suo dedicato anche ai liutai di oggi. Per di Palazzo dell’Arte, l’Auditorium è dedicato agli strumenti di alto artigia- Guarneri del Gesù “ex Panette” del rendere visibile quanto sia importan- una sala di 450 posti progettato da 1737) e l’Amati String Trio. Chiuderà te e numerosa - più che nel passato Toyota (parte acustica) per l’esecu- il festival Mario Brunello (12 ottobre) - la comunità dei liutai che hanno zione di musica con strumenti ad con uno dei suoi progetti Antiruggi- bottega in città. Sono loro i custodi arco, solistica e da camera. La sua CORSI ne, insieme con Andrea Lucchesini. del “saper fare liutario”!» struttura a tulipano racchiude al cen- Al progetto concorrono tante Il padiglione a piano terra? tro un piccolo palcoscenico ovale (il realtà: un comitato scientifi co per «È per le esposizioni tempora- diametro maggiore è di appena 10 Perfezionarsi alla Stauff er l’allestimento museale, coordinato nee. Dal 22 settembre al 13 ottobre metri) che garantisce una visuale e da Renato Meucci (organologo, do ospiterà la mostra Bottega italiana. un’acustica ottimale. Da qualsiasi ncora fi no al 13 settembre sarà possibile iscriversi ai corsi e direttore del Conservatorio di No- Ventidue strumenti provenienti dalla punto. La “scultura” della sala, im- Ainternazionali di perfezionamento per strumentisti ad arco, vara); il sistema museale di Cremo- Chimei Foundation di Taiwan. Rare piallacciata in acero, richiama il le- organizzati dall’Accademia Walter Stauff er, in collaborazione con il na, per l’allestimento dei laboratori opere di liutai italiani (Cremona, Mi- gno dei violini. Prevalgono il color Comune di Cremona. Dal 1985 a oggi intere generazioni di giovani didattici; il Teatro Ponchielli per il lano, Torino, Mantova, Venezia...) miele del legno e il velluto arancio musicisti italiani e stranieri vantano nel loro curriculum artistico la coordinamento artistico-musicale e realizzate tra la fi ne del ‘600 e la pri- delle poltrone. Se le forme architet- frequenza ai corsi annuali della Stauff er. Molti di loro hanno fi nito con il la gestione dell’Auditorium. Fausto ma metà dell’Ottocento: Grancino, toniche dell’Auditorium colpiscono prolungare l’esperienza cremonese, tornando a studiare in Accademia Cacciatori, liutaio, sarà il conserva- Mantegazza, Tononi...» l’occhio – più che un tulipano a noi ancora per quattro o cinque anni. E molti sono ancora coloro che tore delle collezioni storiche. Cos’è la Sala 9, “Friends of Stra- ricordano le linee di un violino! - la ambiscono a farlo. Vuoi per la gratuità dei corsi (caso raro, se non Virginia Villa, direttore del Mu- divari? purezza del suono è semplicemente unico di istituzione italiana privata che, da quasi trent’anni, promuove e seo, racconta: «L’allestimento è con- «Quello dei “friends” è un proget- straordinaria, incredibile. incoraggia allo studio i giovani musicisti), vuoi per il prestigio dei docenti: cepito per raccontare, tra ampi spazi to promosso dalla Fondazione Stra- Dalla progettazione di grandi Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Franco Petracchi. espositivi (1.660 metri quadrati sud- divari (ora Museo del Violino Fonda- concert hall a una sala di appena Sono loro i maestri storici che da 28 anni, da novembre a giugno, ogni divisi in 9 sale) la storia del violino. zione Antonio Stradivari Cremona). 450 posti. Le diffi coltà si riducono? mese, sono a Cremona per formare nuovi esecutori di musica da camera Un percorso storico itinerante dal Nato circa tre anni fa – risponde «Al contrario, aumentano – ha e giovani solisti. Autentica e instancabile dedizione all’insegnamento. Una 1500 a oggi: dalle origini del violino Paolo Bodini, presidente dei friends spiegato Toyota -! Quando per la storia che, in occasione dei primi 25 anni di corsi accademici, è diventata alla storia dei grandi liutai cremo- – è un network internazionale di cui prima volta ho visto Palazzo delle un libro, edito due anni fa, in cui i quattro docenti si raccontano. Nel 2011 nesi – Amati, Stradivari, Guarneri fanno parte collezionisti, musicisti, Arti l’idea di realizzare una sala da l’Accademia Stauff er ha inoltre istituito il nuovo corso di perfezionamento del Gesù... – fi no alle opere dei con- liutai, istituzioni pubbliche o private concerto così piccola sembrava im- per quartetto d’archi, tenuto dal Quartetto di Cremona. Per il terzo anno temporanei. Cuore del Museo è lo di tutto il mondo, che vogliano con- possibile. Il soffi tto era molto basso. consecutivo, in collaborazione con la Fondazione Teatro Ponchielli (le Scrigno dei Tesori (Sala 5) che custo- dividere o sostenere la conoscenza Mancavano volume e altezza per lezioni di quartetto si tengono in teatro), i quattro musicisti genovesi - disce, avvolti in un’atmosfera sug- della liuteria classica. Ciò ha per- una buona resa acustica. L’architetto Cristiano Gualco, Paolo Andreoli, Simone Gramaglia e Giovanni Scaglione, gestiva, gli undici tesori storici della messo, in questi anni, esposizioni Palù propose allora di scavare per ab- a loro volta ex corsisti Stauff er - tornano in Accademia in veste di docenti collezione civica e della Fondazione temporanee di collezioni private. bassare il livello del pavimento, gua- per condividere, con l’invidiabile entusiasmo della loro età, il prezioso Stauffer mentre nella Sala 6 troviamo Che altrimenti non avremmo visto. dagnando così il volume necessario. bagaglio di esperienze maturate nel corso di una decennale e fortunata i cimeli dello Stradivariano (disegni, Prima fra tutte quella della famiglia E questa è stata la soluzione». carriera di concertismo internazionale. Il corso è frequentato con successo modelli, forme e attrezzi provenienti Lam di New York». Progettando l’Auditorium del soprattutto da quartetti italiani che fanno ben sperare nella nascita di una dalla bottega di Stradivari). Il Museo Tra i best friends? Museo ha pensato a un suono spe- tradizione quartettistica italiana, di cui se ne sente davvero il bisogno. vuole suscitare curiosità, “catturare” «L’Henry Ford Museum, la Royal ciale? Ai corsi Stauff er possono accedere, dopo un esame di ammissione, anche il turista per caso. La conce- Academy of Music di Londra, Evelyn «Un suono il più possibile natu- diplomati di Conservatorio o allievi meritevoli che non abbiano superato zione espositiva è a più livelli, frui- e Herbert Axelrod. Ultimi l’Ashmo- rale. Un’acustica ideale per gli stru- i 35 anni (programma d’esame e date sul sito della Fondazione: www. bile anche da un pubblico che per lean di Oxford e il Glinka di Mosca. menti ad arco. La scelta dei materiali, fondazionestauff er.it). Ai docenti, invece, l’arduo compito di giudicare e la prima volta si accosta al mondo In realtà i nostri sostenitori sono il volume della sala, le linee architet- selezionare i musicisti, sempre più bravi e di alto livello. Ricordiamo che della liuteria. Un museo da toccare anche tanti piccoli azionisti. Che toniche... tutto concorre. Anche il ogni anno accademico si conclude tradizionalmente con il Concerto fi nale, e da sfogliare: tavole multimediali, aiutano ugualmente a far crescere il pavimento del palcoscenico, in acero di allievi e docenti, al Teatro Ponchielli. m.s. video proiezioni, audioguide, posta- progetto. A Museo aperto vedremo dell’Alaska, è concepito per risuona- zioni multi-touch per i bambini, uno due Stradivari intarsiati (Axelrod), re come la cassa di risonanza di uno

03|10 CULTURE temi libri dischi

Il principe malinconico L’8 settembre del 1613 moriva Carlo Gesualdo, uno dei grandi compositori del Rinascimento. Aristocratico potente e conosciuto in tutta l’Italia del tempo, ebbe una vita violenta e disperata, e come unico suo interesse la musica: suonava il liuto e scrisse Madrigali di misteriosa e cupa bellezza

Carlo Gesualdo

DINKO FABRIS

musica, una passione coltivata con competenza tale da con-

«Il Principe se bene a prima vi- ch sacrarlo, accanto a Claudio Monteverdi e Luca Marenzio, www. sta non ha presenza di quello come il più grande compositore vissuto tra fi ne Cinquecen- to e inizi Seicento. La sua scrittura estremamente originale ch’è, io per me mi compiac- e ardita, soprattutto negli ultimi libri di madrigali, ha da sempre attirato l’interesse e l’ammirazione dei musicisti di teatrodeltempo. cio suffi cientemente dell’aspet- tutti i tempi, ma soprattutto delle avanguardie artistiche del to suo. Raggiona molto et non Novecento, che lo considerarono una sorta di precursore. Primo fra tutti Igor Stravinskij, che dopo un pellegrinaggio a dà segno alcuno. Se non forse Venosa e Gesualdo, dedicò a Gesualdo il suo Monumentum Argonauti pro Gesualdo del 1960 (in occasione di quel che si credeva 5/6 ottobre nell’effi ge, malenconico. Tratta di caccia e di musica, et si il quarto centenario della nascita), dove sono inseriti e stru- 2013 dichiara profesore dell’uno et dell’altra della Musica m’ha mentati madrigali sublimi del quinto e sesto libro, e volle detto tanto ch’io non ne ho sentito altretanto in un anno studiare e completare alcuni mottetti incompleti, fi rmando intiero. Ne fa apertissima professione et espone le cose poi la prefazione alla prima Edizione delle Opere, realizza- sue partite a tutti per indurli a meraviglia dell’arte sua. ta in gran parte da Glenn Watkins, massimo studioso del Dice d’haver lasciato quel primo stile et d’essersi messo compositore di Venosa, alla fi ne degli anni ’50 del secolo all’imitatione del Luzzasco da lui sommamente amato et scorso (a Watkins si deve inoltre la migliore monografi a sul- Un’odissea celebrato»: questa ormai celebre descrizione di Carlo Ge- l’autore fi nora realizzata, ristampata da Oxford Clarendon in battello attraverso sualdo, inviata nel 1594 al duca di Ferrara Alfonso II d’Este Press nel 1991 ma mai tradotta in italiano, e il recente volu- il lago dal suo emissario, il musicofi lo conte Alfonso Fontanelli, ci me The Gesualdo Hex Norton 2010). È vero che Gesualdo, di Lugano mostra alcune delle caratteristiche peculiari del principe di liutista provetto e cantante come altri nobili napoletani del con concerti Venosa, che impressionarono fortemente i contemporanei. suo tempo, era particolarmente attratto da strumenti mu- spettacoli Già prima di sposare in seconde nozze la cugina del duca sicali sperimentali come l’arciliuto inventato da Piccinnini proiezioni di Ferrara Eleonora d’Este, si trattava di uno dei più ricchi e o il clavicembalo enarmonico suonato alla corte di Ferrara incontri potenti aristocratici del suo tempo, un principe con grandi dal suo idolo Luzzaschi (spinse infatti il virtuoso tastierista ristori feudi imparentato per via materna con un papa Medici, un Stella, giunto con lui da Napoli, ad impratichirsi dell’arduo arcivescovo e un santo di casa Borromeo (cugino di Federi- strumento). Da qui nacque una nobile gara artistica tra Na- co e nipote di San Carlo) e il cui zio, il cardinale Ascanio Ge- poli e Ferrara che continuò nella generazione successiva sualdo, era in odore di diventare papa (morirà prima della SEGUE A PAGINA 20 nomina). Eppure l’unico interesse esistenziale di Carlo era la » 20 CULTURE | CLASSICA n.306, settembre 2013

GESUALDO

» con i napoletani come Trabaci e Maione e il ferrarese Fre- e appena due strumentali), un evento biografi co sconvol- di autori di oggi a lui dedicate, da Schnittke a Francesconi SEGUE DA PAGINA 19 scobaldi. Ed è lecito pensare che lo status nobiliare avrebbe gente ha da sempre aggiunto un’aura di orrore e di torbido e Sciarrino. Tuttavia le iniziative per Gesualdo di questo potuto consentire al principe di Venosa arditezze impensa- pregiudizio alla sua fama: il 17 ottobre 1590 nel suo palazzo quarto centenario della morte hanno stentato a prendere bili per comuni artisti, se è vero che amava esporre «le cose napoletano, fece uccidere dai suoi sgherri la moglie Maria corpo, soprattutto in Italia, schiacciate dalla concorrenza sue partite a tutti per indurli a meraviglia dell’arte sua». Ma d’Avalos e l’amante Fabrizio Carafa duca d’Andria, colti celebrativa di Verdi-Wagner. il precorrere le avanguardie novecentesche è chiaramente in fl agrante adulterio dopo che da anni andava avanti una un mito moderno inadeguato a comprendere la vera essen- relazione nota a tutti in città. Maria era una cugina di Car- Studi, convegni, concerti za della sua musica, che mai esce dai limiti rigorosi delle lo, di quattro anni più grande di lui e al terzo matrimonio, Con molte diffi coltà è stato realizzato un fruttuoso coor- regole del contrappunto rinascimentale, al contrario di quel considerata la più bella donna di Napoli. Delitto d’onore, dinamento di tutte le istituzioni interessate a Gesualdo in salto compiuto da Monteverdi con la “seconda prattica”. più che giustifi cato dagli assurdi codici del tempo, ma che Italia ed è stata avviata la prima Edizione Nazionale di Una osservazione che non vale però a chiarire perché gli lasciò il segno nelle cronache e nella letteratura: Torquato tutte le Opere di Carlo Gesualdo, che sarà realizzata in ascoltatori di oggi avvertano una distanza siderale dei capo- Tasso dedicò al duplice delitto ben tre sonetti. Forse anche 12 volumi da Bärenreiter Verlag, progetto prestigioso che lavori del principe rispetto ai suoi contemporanei, tanto che per questa tragedia, il carattere già introverso del giovane vede unite l’Università della Basilicata a Potenza (dove fi n praticamente nessuna interpretazione gesualdiana né in di- principe lo portò verso forme estreme di superstizione reli- dal 2003 Claudio Abbado, nell’accettare la laurea hono- sco né in concerto lascia del tutto convinti: un mistero non giosa e di ostentata penitenza, da cui solo la musica poteva ris causa, aveva dichiarato il suo interesse per Gesualdo risolvibile con la pura analisi musicale (ma neppure con la sollevarlo, divenendo a sua volta una ossessione. Purtroppo e raccomandato di avviarne l’Edizione, divenendo nume psicanalisi, come pure si è proposto) e che è stato riproposto il morboso interesse per questo episodio noir ha prevalso tutelare della riscoperta gesualdiana in atto), l’Istituto Ita- con acutezza da Alex Ross sulle pagine del “New Yorker” per secoli su altre piste di ricerca, solo recentemente avviate liano per la Storia della Musica diretto da Agostino Ziino qualche tempo fa. con successo. Conosciamo adesso la prima composizione a Roma e il Dipartimento di Musicologia di Cremona del- di Carlo, pubblicata a vent’anni nel 1586, che ha permes- l’Università di Pavia rappresentato da Maria Caraci e con Malocchio e fattucchiere so di ricostruire l’ambiente musicale della sua educazione un comitato scientifi co internazionale (di cui fanno parte Negli ultimi decenni abbiamo cominciato a saperne di più nella casa paterna, con nomi di maestri che ne condivido- anche Iain Fenlon, Anthony Newcomb, Philippe Vendrix,) almeno sulla vita. Contrariamente a quel che si pensava no lo stile “sperimentale”: Jean de Macque, Stefano Felis, presieduto dal veterano Glenn Watkins. Oltre a concerti al tempo di Stravinskij, Carlo era davvero nato a Venosa Pomponio Nenna e Muzio Effrem. Carlo Piccardi ha esa- e spettacoli teatrali programmati a Avellino e a Napoli, la (i dizionari indicavano Napoli) ma sei anni dopo quel che minato le lettere in cui, dopo l’uxoricidio, il principe chie- cittadina di Gesualdo ospiterà una nutrita serie di eventi si pensava, l’8 marzo del 1566. Questo elemento può giu- de ossessivamente reliquie; questo elemento ha aperto la organizzata dall’Istituto di studi gesualdiani e dalla Fonda- stifi care la defi nizione di Gesualdo “da Venosa” comune- strada allo storico Annibale Cogliano (soprattutto nei suoi zione Carlo Gesualdo, mentre la Regione Basilicata - dove mente usata, che tuttavia è sbagliata, come mi spiega un libri editi a Napoli da ESI Gesualdo omicida e Il principe e si è creato un fecondo coordinamento tra Università e i altro principe musicista di oggi, il compositore Francesco la strega, in attesa che esca nei prossimi giorni, presso La due Conservatori di Matera e Potenza, quest’ultimo intio- d’Avalos: nel titolo viene indicato il feudo, per cui la defi - Bautta di Matera, una nuova biografi a basata su centinaia lato a Gesualdo - fi nanzia attraverso un Comitato per le nizione corretta è Carlo Gesualdo “di Venosa” (sottointen- di documenti inediti) per ricostruire la natura della lunga Celebrazioni di Gesualdo numerose attività fi no al 2014. dendo principe). Nonostante la continua ammirazione dai malattia che aveva portato il principe quasi alla tomba pri- In tutta Italia, oltre a concerti, spettacoli e varie iniziative suoi tempi ad oggi per la stupefacente produzione musicale ma del 1604: convinto di essere stato vittima di una fat- didattiche divulgative, vi sarà una nutrita serie di convegni di Gesualdo (sei libri a stampa di madrigali a 5 voci, uno tura di malocchio lanciata da una semplice contadina che scientifi ci in rete, che è stata avviata dalla giornata dedi- giunto incompleto a 6 voci, i Responsorii e le Sacrae Can- era stata sua amante per un decennio, Carlo aveva tentato cata a Gesualdo nell’ambito del convegno “Medieval and tiones nel campo sacro oltre ad alcuni isolati brani vocali ogni rimedio convocando preti, fattucchiere e ciarlatani e Renaissance Music” di Certaldo nel luglio scorso. Il primo assumendo pericolosi “rimedi” di ogni tipo. La scomparsa convegno si terrà al Conservatorio di Napoli dal 14 al 16 dei due fi gli maschi spegnerà, oltre alla sopravvivenza della novembre sul tema “Gesualdo e il Novecento”; segue dal casata, la residua voglia di vivere del principe ormai isolato 17 al 18 novembre la Fondazione Carlo Gesualdo con un nel suo castello di Gesualdo, dove aveva fatto trasferire la doppio incontro a Gesualdo e all’Università di Salerno sul- piccola corte con i musici e perfi no la tipografi a musicale di la “poesia per musica al tempo di Gesualdo” e una lezione Carlino a lui solo dedicata, fi nendo la sua tormentata esi- magistrale di Watkins nel castello di Gesualdo (nell’oc- stenza l’8 settembre 1613. Diversi atti di convegno (tra cui il casione si terrà la cerimonia di assegnazione del premio più recente, La musica del principe, è pubblicato dalla Lim) e Gesualdo a Claudio Abbado). Altre iniziative saranno so- altre pubblicazioni hanno consentito di aggiungere partico- stenute dalla Regione Basilicata. Poi, dopo una giornata lari sull’ambiente musicale e culturale intorno a Gesualdo, di studi a Genova il 16 su Simone Molinaro (curatore nel sul rapporto con i testi letterari, e ulteriori tasselli biografi ci. 1613 dell’edizione in partitura dei madrigali di Gesualdo), Tutte le nuove acquisizioni (per esempio l’identifi cazione gran fi nale a Milano dove Giovanni Iudica (autore di una del vero palazzo abitato a Napoli dai Gesualdo dove si con- fortunata biografi a gesualdiana per Sellerio, di cui è appe- sumò l’assassinio) confl uiranno nella nuova monografi a in na uscito Il caso Gesualdo, edizioni La Vita Felice) ha or- uscita di Orsola Fraternali che già aveva prodotto nel 2009 ganizzato con la Gioventù Musicale un Festival Gesualdo un volume pieno di dati e suggestive immagini, con prefa- con una giornata di studi e concerto dell’Hilliard Ensemble zione di Abbado, per l’editore De Venezia: Fasti dimenticati in duomo il giorno 20 e presentazione dei primi due vo- di un principe del rinascimento). Dispiace invece dire che lumi dell’Edizione Gesualdo il 21 novembre al Teatro alla proprio sulla musica di Gesualdo non si riscontrano appro- Scala, oltre a concerti diversi dal 13 al 25 e un “Processo fondimenti e studi specifi ci, come se la musicologia fosse a Gesualdo” il 30 al Piccolo Teatro Studio. Fuori d’Italia in diffi coltà di fronte alla scrittura del principe. Del resto in le manifestazioni più interessanti saranno il Festival rina- diffi coltà è spesso il pubblico, attratto dalla fama di queste scimentale di Copenhagen (1-12 novembre), interamente composizioni che poi non riesce quasi mai ad apprezzare dedicato a Gesualdo e dintorni con gruppi come Concer- pienamente in concerto, poiché richiedono una notevole to Soave, i Turchini di Antonio Florio e i danesi Musica competenza di ascolto e soprattutto eccezionali interpreti. Ficta diretti da Bo Holten (anche autore dell’ultima opera contemporanea su Gesualdo, prevista per il 2014 in tour Dischi, film europeo) e un convegno a York il 23 e 24 novembre. Sen- Ciononostante negli ultimi anni si sono moltiplicate le za dimenticare l’evento che ha attirato l’attenzione inter- incisioni discografi che, non soltanto con varie integrali di nazionale a Martina Franca l’estate scorsa: l’opera Maria celebri complessi stranieri ma fi nalmente anche da parte di di Venosa (composta nel 1992) per la prima volta allestita esecutori italiani (La Venexiana di Claudio Cavina, Il Con- scenicamente per il Festival della Valle d’Itria il 19 luglio certo Italiano di Rinaldo Alessandrini, Le Dame di Ferrara scorso, composta da Francesco d’Avalos, discendente di- di Sergio Vartolo, Arte Musica di Francesco Cera e più di retto della Maria assassinata da Gesualdo. Questa com- recente l’integrale dei 6 libri di madrigali con Delitiae Musi- plessa ed affascinante partitura (ne esiste una incisione cae di Marco Longhini per Naxos ed è in preparazione tutta discografi ca del 2005 prodotta da Chandos) propone un la musica sacra da parte di Odhecaton diretto da Paolo da interessante esempio di come coniugare la musica auten- Col). Ovviamente a dominare la scena sono ancora decine tica del passato – da eseguirsi rigorosamente con voci e di spettacoli teatrali e fi lm ispirati dalla fi gura tormentata strumenti “storici” – con una scrittura musicale originale del principe (dopo Werner Herzog, Rocco Brancati e Luigi e prodotta nel nostro tempo. Forse la maniera più idonea Di Gianni, sarebbe dovuto essere il turno di un fi lm di Ber- per comprendere più da vicino, ai nostri giorni, la miste- tolucci, poi sfumato, mentre si parla di una fi ction con Ales- riosa alchimia compositiva del principe dei visionari. sandro Preziosi), e superano ormai la decina le opere liriche CULTURE | CLASSICA 21

REGISTI Sperimentare Wilson Il 14 settembre, a Bochum, nel programma della Ruhrtriennale diretta da Heiner Goebbels, il regista americano cura la regia della Piccola fiammiferaia del compositore Helmuth Lachenmann. Nel 2017, alla Staatsoper di Berlino con Daniel Barenboim sul podio, firmerà la messinscena di Tristan und Isolde

Robert Wilson in Lecture on Nothing di John Cage (Ruhrtriennale 2012)

STEFANO NARDELLI

obert Wilson è uno dei grandi artisti della scena luoghi un tempo usati per scopi industriali in cui nasco- una struttura chiara, un libretto in senso stretto, i per- del nostro tempo. Personalità dal tratto persona- no gli spettacoli. È una fonte di ispirazione per il Suo sonaggi con ruoli assegnati, i suoni sono non conven- Rle, riconoscibilissimo, ha attraversato tutti i ge- lavoro, in particolare gli spazi sconfi nati della Jahrhun- zionali. Quali sono gli elementi che più hanno ispirato il neri e le forme delle arti rappresentative dal suo debutto derthalle? Suo lavoro di artista totale per questo lavoro, che il suo alla fi ne degli anni ‘60. Nato a Waco in Texas nel 1941, si «Non potrei davvero immaginiarmi di presentare in compositore ha defi nito “musica con immagini”? trasferisce a New York attratto dal lavoro di personalità particolare questo lavoro in un teatro convenzionale. Per «Da un certo punto di vista, la musica di Lachenmann innovative nel campo della coreografi a come George Ba- quanto mi riguarda, la Jahrhunderthalle è un ambiente offre al regista una vastissima libertà di inventare situazio- lanchine, Merce Cunningham e Martha Graham, prima molto stimolante per il mio lavoro». ni teatrali. D’altro canto, questa libertà deve essere maneg- dell’incontro fondamentale nel 1976 con il compositore Lo scorso anno Cage, quest’anno Lachenmann: due giata con grande cura. Il pericolo per un regista è di creare Philip Glass, con cui crea Einstein on the Beach per il Festival scelte decisamente anticonvenzionali. Chi le ha ispira- degli allestimenti superfi ciali, interpretativi che confondo- di Avignone, spettacolo memorabile che segna una svolta te? no lo spettatore. Per quanto mi riguarda, la mia personale nella sua carriera, da allora sempre più centrata nel conti- «Entrambe mi sono state suggerite da Heiner Goeb- sfi da era quella di creare una trasparenza visiva tale che nente europeo. Sperimentatore tenace, nei suoi spettacoli bels». una scena aiuti lo spettatore ad ascoltare la musica». Wilson mette insieme testi, musica, movimento, danza, A dispetto della fonte, la favola di Andersen, La picco- SEGUE A PAGINA 20 design e naturalmente luce, l’elemento che forse più carat- la fi ammiferaia non può defi nirsi opera narrativa: manca » terizza il suo fare teatro («La luce nel mio lavoro funziona come parte di un tutto architettonico. È un elemento che ci aiuta a sentire e vedere, che è la modalità primaria in cui noi comunichiamo. Senza luce non c’è spazio» ha dichia- rato). Dopo le collaborazioni con Tom Waits e William S. Borroughs per il musical The Black Rider (1991), David Byrne per The Knee Plays da CIVIL warS (1984) e The Forest (1988), Allen Ginsberg per Cosmopolitan Greetings (1988) e Laurie Anderson per Alceste di Euripide (1986), Wilson approda all’opera con un allestimento del wagneriano Parsifal ad Amburgo nel 1991 cui faranno seguito nume- rosi allestimenti regolarmente ripresi nei maggiori teatri lirici del mondo. Il suo interesse per la ricerca artistica e il desiderio di dare prospettive concrete agli artisti del fu- turo lo portano a fondare nei primi anni ’90 il Watermill Centre, laboratorio interdisciplinare permanente rivolto ai giovani, che lì possono anche trovare una rete di contatti di sostegno alla loro produzione artistica. Già presente nella scorsa edizione con una fortunata versione scenica di Lecture on Nothing (Lezione sul nulla) di John Cage di cui è stato anche interprete sulla scena, a set- tembre Robert Wilson torna alla Ruhrtriennale, la seconda diretta da Heiner Goebbels, per una nuova produzione di Das Mädchen mit den Schwefelhölzern (La piccola fi ammife- raia), “musica con immagini” di Helmut Lachenmann il cui debutto è in programma il 14 settembre alla Jahrhun- derthalle di Bochum. Di questo suo prossimo impegno e più in generale del suo fare teatro, ci ha raccontato Robert Wilson, raggiunto a qualche settimana dall’inizio delle prove. Mister Wilson, dopo la Lecture on Nothing (Lezione sul nulla), Lei torna quest’anno alla Ruhrtriennale: qual è la Sua opinione di questo festival? «Credo che la Ruhrtriennale sia unica. Fa un lavoro che nessun altro fa, con un forte investimento nella musica e nelle arti visive contemporanee. Offre spazi davvero uni- ci che sono una fonte di ispirazione e che rappresentano un invito all’invenzione e a nuove possibilità per la arti. Heiner Goebbels è un visionario e una guida eccellente per dirigere la Ruhrtriennale. Da artista e compositore, è anche molto aperto alle idee di arti artisti». Uno degli aspetti più aff ascinanti del festival sono i 22 CULTURE | CLASSICA n.306, settembre 2013

REGISTI »

to in prigione. Quest’estate comincerò a lavorare su Bon- SEGUE DA PAGINA 19 nie and Clyde, la mia collaborazione più recente con Tom La fi ammiferaia terrorista di Lachenmann Waits. Ogni progetto è molto diverso e questo è l’aspetto In generale, Lei preferisce lavorare su testi con una più entusiasmante. Scelgo spesso lavori che differiscono onsiderata da alcuni l’opera estrema della fi ne del secolo scorso, drammaturgia aperta o più defi nita come nell’opera tra- molto l’uno dall’altro». CDas Mädchen mit den Schwefelhölzern (La piccola fi ammiferaia) è il dizionale? Come adatta il Suo metodo di lavoro al tipo Uno degli aspetti che più colpiscono nelle Sue pro- risultato di un lungo percorso durato un quarto di secolo del suo autore di drammaturgia? duzioni è l’equilibrio (o la perfezione) di ogni suo ele- Helmut Lachenmann. Andato in scena per la prima volta all’Opera di «Io penso a tutto il mio lavoro in maniera astratta. Non mento: movimento, luci, suoni. Con quanto anticipa Stato di Amburgo nel gennaio del 1997 con la direzione musicale di Lothar cerco di interpretare ma di presentare. L’interpretazione i suoi progetti? C’è una evoluzione durante le prove o Zagrosek e la regia di Achim Freyer, il lavoro ha conosciuto una certa non è compito del regista o dello scenografo o degli ese- immagina già tutto sulla carta? fortuna con diversi allestimenti a Stoccarda, Parigi, Salisburgo, Berlino, cutori. Interpretare è compito del pubblico». «Lavoro su vari progetti in palcoscenici differenti per Francoforte, Vienna e Tokyo, prima di approdare alla Jahrhunderthalle di All’epoca della prima messa in scena del lavo- periodo di tempo. Un periodo di ritiro mi dà tempo per Bochum. ro, Lachenmann ha raccontato che il regista Achim pensare e rifl ettere su un lavoro, così quando lo rivisito, Ispirata alla favola di Hans Christian Andersen, la composizione di Freyer gli chiese se il pubblico si dovesse commuo- lo vedo con occhi nuovi. Convivendo con esso, imparo a Lachenmann non ne è il racconto ma si sviluppa sull’intreccio di tre vere. «Certo! - fu la risposta -. C’è una qualsiasi conoscerlo». fonti testuali molto distanti – Andersen, Gudrun Ensslin, la terrorista opera d’arte che non voglia commuovere, se non Quanta libertà dà ai Suoi interpreti? Permette loro di dell’organizzazione Rote Armee Fraktion (RAF) morta nel 1977 a 37 anni tutto il pubblico almeno uno spettatore, e davan- esprimersi nonostante l’estrema precisione e rigore dei nel carcere di massima sicurezza di Stammheim, e Leonardo Da Vinci ti alla quale il pubblico non voglia commuoversi?» Suoi spettacoli? – ma legate da un substrato comune, secondo l’autore: «La fi ammiferaia Rivolgo a Lei la stessa domanda: c’è spazio per la com- «Io mi limito a dare indicazioni formali, come più ve- di Andersen è il centro della mia opera. Ma l’archetipo dell’essere mozione nel Suo teatro? loce, più lento, più interiore, più esteriore, più grande, più marginalizzati che si fonde in questo personaggio da favola, che per «Io non so se commuovo o emoziono il pubblico. piccolo, più rude, più delicato. La forma è rigorosa, nel salvarsi si distrugge, secondo me comprende la “criminale e pazza Quello che so è che è impossibile per noi vivere senza le lungo periodo non è importante. È come ci si sente nella suicida” evocata nelle lettere di Gudrun Esslin, che forse si riferiva a se nostre emozioni». forma che la rende importante. In quarantacinque anni stessa in maniera visionaria. In una luce del tutto diversa, c’è anche colui L’interpretazione di questo personaggio che ha dato di lavoro non ho mai detto a un attore cosa dovesse pen- che è mosso da un desiderio ardente, al quale fa riferimento l’altro testo Lachenmann è decisamente insolita: “La bambina trova sare. Al contrario, l’attore è libero di dare alla forma un di Leonardo da Vinci, quando parla del timore e del desiderio davanti a una felicità che soddisfa e distrugge, persino trascen- contenuto che le si adatti». una grotta mentre si interroga su cosa vi sia al suo interno. A mio avviso, de, tutte le sue riduzioni standardizzate di felicità per il testo di Leonardo e quello della Esslin si complementano e allo stesso usi quotidiani: anziché introspezione, c’è una radicale Lavorare con i compositori tempo evitano al racconto di Andersen di essere mera poesia innocua sensualità, «folle, criminale, suicida» (Gudrun Esslin) Lei ha lavorato molto spesso con compositori per crea- e di evasione». Si tratta anche di tre fi gure – la povera, la terrorista e che è intrecciata alla vicenda, fra persone che devono zioni originali. Come funziona la collaborazione? l’artista visionario – marginalizzate dalla freddezza della società che prima re-imparare a usare i loro sensi in modo umano”. «Non c’è un unico modo di iniziare un nuovo lavoro. autorizzano una possibile lettura politica, fra le tante possibili, che lo E Lei come vede la fi ammiferaia? Di solito comincio con una pagina bianca. Si può iniziare stesso Lachenmann non ha escluso: «Un’amara condanna della società si «Sono sostanzialmente d’accordo con il modo in cui con un’idea per un costume, con un gesto, con un suono. nasconde dietro questo triste idillio. È quasi un atto rivoluzionario usare Lachenmann l’ha presentata nella sua musica. È una co- Io normalmente comincio con la luce, che crea lo spazio. per se stessa i fi ammiferi che la ragazza dovrebbe invece vendere». struzione spazio-temporale, è formale, è classica. Non è Io lavoro in maniera molto intuitiva. Non mi piace parlare Alla Jahrhunderthalle di Bochum l’esecuzione musicale sarà affi data una traduzione romantica della storia». di un lavoro, mi piace farlo». alla hr-Sinfonieorchester di Francoforte, per la prima volta invitata alla Lachnemann ha anche off erto un’interpretazione po- Così come in Lecture on Nothing e nel recente L’ultimo Ruhrtriennale, al ChorWerk Ruhr, ai pianisti Yukiko Sugawara e Tomoko litica di questo lavoro. È una dimensione rilevante nella nastro di Krapp di Beckett, anche nella Piccola fi ammife- Hemmi e Mayumi Miyata allo shō, l’organo a bocca di tradizione sua concezione registica? Più in generale, che cosa si- raia Lei apparirà in scena in un ruolo recitante: recitare giapponese. Accanto a loro, l’attrice Angela Winkler e lo stesso Robert gnifi ca teatro politico per Lei? è il prossimo mestiere di Robert Wilson? Wilson in due ruoli recitanti. La direzione musicale è dell’italo-argentino «Penso che la politica, come la religione, divida gli uo- «No, non credo. In effetti, non mi piace troppo esibir- Emilio Pomárico. La prima è in calendario il 14 settembre e cinque sono le mini. L’arte può unirli». mi sulla scena. Preferisco molto di più creare un lavoro e repliche in programma, fi no al 22 settembre. s.n. Lachemann immaginava per questo suo lavoro una guardarlo». distribuzione spaziale per gli esecutori. È una sfi da spe- L’aspetto che più colpisce nei Suoi lavori, special- cialmente complessa per il suo teatro “bi-dimensiona- mente quelli più recenti, è l’apparente semplicità, che le” (se mi passa la defi nizione…)? risulta dal dominio perfetto di tutti gli elementi della «Lachenmann offre un mondo acustico che mi con- scena. È lungo percorso per arrivarci? Helmuth Lachenmann sente di collocare in modo astratto eventi che accadono «La linea retta è la più diffi cile da disegnare. Non la si con una costruzione spazio-temporale in relazione alla domina mai, c’è sempre qualcosa da imparare». musica. Talvolta presento materiale che è parallelo alla L’elenco delle Sue prossime produzioni è impres- musica, mentre in altri casi è direttamente collegato a sionante. C’è un progetto che Le sta particolarmente a essa. È come lavorare con due reticoli o matrici che in cuore? alcuni casi si sovrappongono, invece in altri si trovano in «Sì, è il Tristan und Isolde alla Staatsoper di Berlino nel opposizione». 2017 con Daniel Barenboim». Secondo il programma «Wilson ha creato uno con- Una parola sul suo Watermill Centre? cetto spaziale, scenico e illuminotecnico special- «Al Watermill Centre dovremmo sempre fare quello mente per la Jahrhunderthalle, in cui l’idea originale che nessun altro sta facendo. Dovrebbe essere un posto del compositore può essere realizzata in un modo a dove si può liberare la testa o magari perderla». malapena possibile in un teatro d’opera tradiziona- Alla domanda “dove va l’opera oggi?”, Lei 25 anni fa le. Lo spazio acustico intensifi cherà l’esperienza di ha risposto: »L’opera sta conquistando un nuovo pub- completa immersione nella musica dell’ascoltatore». blico. Le opere diventano più visive e quindi più acces- Può dare qualche dettaglio in più su come avverrà que- sibili. Credo sia diventando una sorta di rinascimento sta esperienza? della forma artistica». Cosa ne pensa oggi? «Credo che questa descrizione rappresenti in maniera «Penso che stiamo iniziando a trovare un nuovo pub- molto chiara le mie intenzioni». blico, che è molto diverso da quello dell’idea di opera del Si vedrà altrove questa produzione dopo Bochum? XIX secolo». «Lo spero, ma al momento non c’è niente di concre- Torniamo a Lachenmann, che ha detto (Gespräch mit to». Ursula Stürzbecher, 1971): “Quel che voglio è sempre lo È noto che Lei programma con largo anticipo i Suoi stesso: una musica che per essere aff errata non richieda impegni. Come li sceglie normalmente? Quali sono gli un’educazione intellettuale privilegiata, ma che possa elementi principali che Lei privilegia quando decide di basarsi unicamente sulla sua chiarezza e logica com- lavorare su un’opera d’arte, un testo teatrale o un’ope- positiva.” Cosa vuole invece Robert Wilson per il suo ra? teatro? «Mi piace variare nei miei progetti. Per citare solo i più «Vorrei che le persone semplicemente sperimentasse- recenti, in aprile ho presentato Peter Pan con musiche di ro ciò che vedono e ascoltano». CocoRosie per il Berliner Ensemble. Il 4 luglio ha debut- tato La vecchia di Daniil Kharms, un surrealista russo di avanguardia, arrestato a San Pietroburgo nel 1941 e mor- CULTURE | CLASSICA 23

STRUMENTI COMPOSITORI

Lento, choccante Incardona

Federico Incardona. Bagliori del melos estremo. Viste sul pianoforte Contesti, opera, sviluppi

Una biografia di Ciccolini, Schiff su Beethoven, la “storia naturale” di Stuart Isacoff a cura di Stefano Lombardi Vallauri e Marco Spagnolo PALERMO, DUEPUNTI 2012, 268 PP., €18,00

Dario Candela anzitutto l’integrità morale di Federico Incardona a emergere dallo Conversazioni con Aldo Ciccolini Èsfaccettato ritratto a cura di Lombardi Vallauri e Spagnolo, studiosi attenti delle sue partiture, che hanno raccolto i contributi di una giornata Milano, Edizioni Curci 2012, 192 pp., € 17,00 di studi dedicata dall’Università di Palermo al compositore palermitano nel 2011, a cinque anni dalla sua scomparsa. La musica di Incardona András Schiff è una musica che sveglia, «fosse pure a picconate», che scuote le Le Sonate per pianoforte di Beethoven e il loro coscienze e agisce sul tessuto sociale mostrandosi come l’unica strada significato. Conversazioni con Martin Meyer da perseguire per la ricerca della verità. Lo choc nasce da quello che Spagnolo chiama virtuosismo della lentezza, da una tensione che genera Milano, il Saggiatore 2012, 152 pp., € 15,00 sgomento già nell’esecutore perché per Incardona la percezione passa solo dalla soff erenza. E se ne è assunto con rigore la responsabilità etica, Stuart Isacoff anche volando solo come un’aquila mentre i corvi (la generazione dei Storia naturale del pianoforte. Lo strumento, neoromantici) andavano a schiere. la musica, i musicisti: da Mozart al jazz, e oltre Accanto a un’analisi della sua poetica e delle sue opere, lette anche in relazione Torino, EDT 2012, 360 pp., € 22,00 all’interpretazione, sono presi in esame il suo rapporto con il contesto, l’impegno di sapiente organizzatore musicale in Sicilia e la storia del Fondo Incardona conservato nella biblioteca del Dipartimento Fieri-Aglaia dell’Università di al Beethoven-Haus e attualmente chimisti” (ci portano nell’empireo, Palermo. alla Società del Quartetto di Milano Debussy), “ritmizzatori” (Art Ta- Alessandra Sciortino (2012-2014). L’integrale «resta per tum), “melodisti” (da Schubert a Nat ogni interprete una montagna senza “King” Cole), cioè in base alle loro certezze defi nitive», ed evita anche peculiarità timbrico/tecniche. Una di creare nel pubblico quelle im- lettura vitaminica. pressioni generiche e parziali con- Benedetta Saglietti seguenza dell’ascolto limitato alle Sonate più famose. Il pianista desi- dera coinvolgere i suoi ascoltatori e va detto che l’esposizione dialogata rende assai godibile questo volume tradotto da Clelia Parvopassu (mag- giormente accessibile rispetto ai testi da consultazione di Donald Tovey o Gaspare Scuderi, oppure quello più recente di Charles Rosen, rivolto agli specialisti). Più che un’introdu- zione alle Sonate per neofi ti è inve- ce un’opportunità per riascoltarle e per ripensarci, avendo come guida un interprete dall’eloquio chiaro e un interlocutore colto e curioso che ario Candela, allievo di pone domande molto precise. Giu- Aldo Ciccolini, ha com- stamente Michael Ladenburger inse- Dposto una biografi a sul risce questo volume tra le rifl essioni maestro in forma di conversazione, di interpreti beethoveniani, come senza toni agiografi ci. Non potreb- Edwin Fischer (Roma, A. De Santis be essere diversamente. Chi cono- 1958) o Alfred Brendel. sce Ciccolini, anche solo di fama, Stuart Isacoff collega le inno- sa quanto poco si atteggi a divo del vazioni tecniche conosciute dal pianoforte: alieno dai compromessi, pianoforte alla diffusione che ebbe si legga ad esempio il motivo della presso tutte le classi sociali, tanto da sua fuga in Francia nel 1949. Mae- divenire un autentico simbolo. Un stro e allievo affrontano i temi più successo che decretò l’ampliamento diversi molto liberamente. Ridotto a del repertorio e la nascita di nuove una massima: Ciccolini consiglia di professioni. La storia del pianoforte suonare con amore e umiltà. Ultimo è narrata qui anche tramite i suoi di una serie di profi li del pianista interpreti, da Mozart a Lang Lang, (scritti da Jean Jacques Lafaye, Ro- in prospettiva diacronica e andan- berto Piana, Riccardo Risalti, Sergio do oltre il genere musicale. L’autore, Della Mura), questo libro contiene noto per lo stile eccentrico, proce- un’appendice sullo studio del piano- de per illuminazioni, accostamenti forte, con dovizia di esempi. imprevedibili, insomma quanto di È un dialogo tra Martin Meyer e più lontano possa dal didascalico. András Schiff anche l’ultimo testo Ad esempio: i pianisti sono ripartiti sulle Sonate per pianoforte di Beetho- fra “combustibili” (artisti la cui mu- ven, nato in occasione del ciclo di sica riecheggia le mutevoli maree 32 Sonate eseguite da Schiff prima della vita tipo Jerry Lee Lewis), “al- 24 CULTURE | CLASSICA n.306, settembre 2013

DIRETTORI Orchestra Abbado In due dischi DG con la bolognese Mozart il direttore incide Mozart e Schumann

Wolfgang Amadeus Mozart Concerti per strumenti a fiato

fagotto Guilhaume Santana, flauto Jacques Zoon, clarinetto Alessandro Carbonare; Orchestra Mozart, direttore Claudio Abbado Deutsche Grammophon

laudio Abbado torna a Mo- te c’è il carisma di Abbado. L’Orche- zart insieme all’orchestra stra di Santa Cecilia è una grande Cche porta proprio il nome orchestra, in costante e sensibile del compositore salisburghese, in miglioramento da diversi anni: or- una splendida incisione contenente mai nella sezione dei fi ati mi trovo a l’Orchestra dell’Accademia mi offre i concerti per strumenti a fi ato. Per lavorare insieme a colleghi di livello la possibilità di affrontare un reper- l’occasione il direttore italiano ha eccezionale. Sicuramente Antonio torio vario e di fare esperienza con coinvolto tre solisti di altissimo livel- Pappano in questi anni ha giocato diversi direttori. E soprattutto c’è lo, Jacques Zoon, Guilhaume Santa- un ruolo insostituibile nel far cre- anche più tempo per lavorare con i na e Alessandro Carbonare, rispetti- scere l’orchestra e nel promuoverla colleghi, per conoscerli». vamente impegnati nel Secondo dei a livello internazionale. Il lavoro con Giorgio Cerasoli Concerti per fl auto (K 314), e in quei due irripetibili capolavori costituiti dal Concerto per fagotto K 191 e dal Concerto per clarinetto K 622. Su que- st’ultimo brano è lo stesso Carbona- re a sottolinearci che lo strumento richiesto è il clarinetto di bassetto: «Il concerto fu abbozzato per clarinetto di bassetto in sol, poi su proposta di Stadler fu scritto per lo stesso strumento ma in la. A vol- te per l’esecuzione di questo brano viene usato il clarinetto in la ma così facendo si è obbligati a degli adatta- menti, addirittura a trasportare alcu- ni passaggi un’ottava sopra, essendo il clarinetto in la privo di alcuni suoni Alessandro Carbonare bassi richiesti da Mozart. Anche sen- za tirare in ballo grandi discorsi sulla fi lologia, bisogna riconoscere che è un concerto chiaramente pensato per il clarinetto di bassetto in la, ov- Ottant’anni schumanniani vero lo strumento che uso in questa registrazione». Robert Schumann, Sinfonia n. 2; Ouvertures per Manfred e Genoveva; Quando è nato questo progetto Orchestra Mozart, direttore Claudio Abbado. Deutsche Grammophon discografi co? «Per quanto mi riguarda l’idea asta sentire lo squillo penetrante di lavorare a questo concerto risale Bdel corno su cui si apre la Seconda a dieci anni fa, quando Abbado mi Sinfonia per restare catturati: risveglio propose di entrare a far parte del- mattutino sotto cui si sgrana, agli archi, l’Orchestra Mozart. Lo abbiamo il disegno pensoso dell‘introduzione; ampiamente suonato in pubblico, e se non avessimo mai sentito prima quindi è seguita l’idea di registrarlo questo brano, capiremmo subito dal vivo, cosa che abbiamo fatto in che sarà la voce del corno ad avere realtà alcuni anni fa e che poi è ser- la meglio, e a smuovere il tessuto vita appunto per completare questa dalle more della ricerca portandolo interessante panoramica sui concerti all‘esplosione vitalissima dell‘Allegro per fi ati». ma non troppo. Questo cd diretto da Abbado è uscito in concomitanza Parliamo anche della Sua espe- con l‘ottantesimo compleanno del maestro: quasi a rispondere alle tante rienza con le due orchestre di cui fa manifestazioni d’aff etto e di stima col regalo di un lavoro fi nora mai inciso parte. da Abbado. Sotto la sua guida, l‘Orchestra Mozart stupisce sempre per «L’Orchestra Mozart è certamen- l‘equilibrio fra l‘intimismo delle emersioni cameristiche e la saldezza te un complesso particolare: i singoli dell’insieme; spesso le Sinfonie di Schumann patiscono direzioni che strumentisti sono stati selezionati appesantiscono i ripieni un po’ enfatici, anziché farli lievitare con la verve individualmente da Claudio Abba- ritmica che si sente qui o ravvivarli con la trasparenza dei richiami interni. do tra persone di esperienza e nu- Completano il cd l’ouverture per Manfred, che coglie in pieno il senso di merosi giovani di talento. Malgrado mistero e di dolore della pagina, e l’ouverture dall’opera Genoveva, da cui ci siano ovviamente ‘peccati’ legati speriamo nasca in molti il desiderio di conoscere meglio anche l‘opera a una certa mancanza di esperienza, stessa, troppo poco apprezzata. Elisabetta Fava la grinta e la voglia di fare che emer- gono sono strepitose. E naturalmen- 30 Concerto di Inaugurazione 20 ASHER FISCH OTTOBRE DANIELE RUSTIONI FEBBRAIO direttore e pianoforte MERCOLEDÌ direttore GIOVEDÌ ANTONIO CORIANÒ MOZART, SCHÖNBERG, MAHLER tenore Concerto di Carnevale ROSSINI, VERDI-BERIO, WAGNER, MENDELSSOHN 4 MARZO MARIA CASSI MARTEDÌ attrice Ospitalità LEONARDO CANTELLI 7 regia NOVEMBRE ORCHESTRA GIOVEDÌ DA CAMERA MENDELSSOHN, MOZART, ROSSINI, BIZET, BEETHOVEN, RODRIGO, DE ANDRÈ, DI MANTOVA BERNSTEIN, J.STRAUSS

30 TAN DUN 8 PAOLO CARIGNANI NOVEMBRE direttore APRILE direttore SABATO MARTEDÌ LAURA POLVERELLI TAN DUN the Water, Paper and Earth Trilogy mezzosoprano

BEETHOVEN, BERIO, SCHUBERT 24 Concerto di Natale DICEMBRE DANIELE RUSTIONI MARTEDÌ direttore 16 Concerto di Pasqua APRILE DANIEL SMITH GLINKA, ČAJKOVSKIJ, PONCHIELLI, PROKOF’EV MERCOLEDÌ direttore CLOË HANSLIP violino 7 DANIEL KAWKA GENNAIO direttore BEETHOVEN, ADAMS, IVES MARTEDÌ GLORIA CAMPANER pianoforte 8 TITO CECCHERINI SCHUBERT-WEBERN, SCHUMANN, SCHUBERT MAGGIO direttore GIOVEDÌ FLORALEDA SACCHI arpa 22 DANIELE RUSTIONI FABIO FABBRIZZI GENNAIO direttore flauto MERCOLEDÌ NAREK HAKHNAZARYAN violoncello C.TEDESCO, MOZART, SCHUBERT

DALLAPICCOLA, SCHUMANN, MARTUCCI, MENDELSSOHN 16 DANIEL KAWKA MAGGIO direttore VENERDÌ ISABELLE FAUST 30 PATRICIA violino GENNAIO KOPATCHINSKAJA UMBERTO CODECÀ GIOVEDÌ direttore e violino fagotto

BEETHOVEN, MOZART, MANSURJAN MALIPIERO, BARTÓK, ELGAR, SIBELIUS

MICHELE CAMPANELLA THOMAS DAUSGAARD 5 concertatore e pianoforte 28 FEBBRAIO MAGGIO direttore MERCOLEDÌ MERCOLEDÌ ALBAN GERHARDT MOZART, BRAHMS violoncello

PROKOF’EV, ČAJKOVSKIJ

Fondazione ORT Via Verdi, 5 Firenze // tel 055.2340710 - 055.2342722 // [email protected] Teatro Verdi e Biglietteria Via Ghibellina, 99/97 Firenze // dal lun al sab 10.00-13.00 e 16.00-19.00 // Tel. 055212320 // [email protected]

www.orchestradellatoscana.it 26 CULTURE | JAZZ n.306, settembre 2013

IMPROVVISAZIONE Un lunghissimo istante Un box celebra l’Instant Composers Pool, nato ad Amsterdam nel 1967 intorno alla figura del pianista Misha Mengelberg

LEO IZZO

msterdam, 1967: un gruppo dopo disco, è un’impresa che richiede di musicisti, raccolti attorno tempo e dedizione, ma è un’esperien- Aalla fi gura carismatica del za che arricchisce l’ascoltatore da più pianista Misha Mengelberg, decide di punti di vista. Se scorriamo questo in- intraprendere un percorso comune in terminabile percorso musicale da una cui far convergere critica culturale, im- prospettiva storica, i dischi assumono provvisazione radicale e indipenden- le sembianze di un capillare reportage za produttiva: viene fondato l’Instant sonoro che attraversa mezzo secolo: Composers Pool (ICP), che è nel con- in particolare, nei primi della serie tempo un’associazione di musicisti, affi orano voci e suoni di un mondo un’etichetta e un’orchestra di improv- ormai lontanissimo, esplosivo, vitale, visatori. A distanza di quasi mezzo sperimentatore e intransigente: una secolo questo gruppo di “compositori realtà diffi cile da immaginare per chi istantanei” (la cui composizione si è non l’abbia vissuta, ma che ha lascia- nel frattempo allargata e modifi cata) to tracce profonde nell’arte e nella rappresenta una realtà tra le più lon- musica di ricerca. Queste registrazio- geve nell’ambito dell’improvvisazio- ni quindi non testimoniano soltanto il spiccatamente teatrale della perfor- come Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, te, si prendano gioco gli uni degli altri ne europea. La determinazione di risultato prezioso di ricerche musicali mance e stata gradualmente assorbita Eugenio Colombo, Renato Geremia e o confl iggano apertamente, trasfor- questi musicisti – insieme al sistema e compositive, ma anche le affi nità all’interno delle esibizioni musicali, Giancarlo Schiaffi ni. mando un concerto in qualcosa di olandese di sovvenzioni statali a tu- dell’ICP con il movimento artistico attraverso una peculiare concezione Tanto il teatro dadaista quanto davvero poco prevedibile. Quando tela delle arti – ha fatto sì che questa Fluxus nel ‘68, l’irrompere dell’azione di “libera improvvisazione”, in cui ri- la tradizione jazzistica sono però poi queste due “anime” del movi- esperienza potesse maturare ed evol- artistica nella vita quotidiana e – fi si- gore costruttivo e sovvertimento delle solo alcuni dei numerosi ingredienti mento convergono attorno a progetti versi nel tempo senza dover necessa- camente – nella strada, l’umorismo regole convivono in un idiosincratico alla base del ricettario ICP. A fare da incentrati sulle grandi fi gure della sto- riamente venire a compromessi con le irriverente e il desiderio di sovverti- ecosistema musicale, in cui il jazz ri- amalgama in questo variegato pa- ria del jazz, come nei dischi dedicati ferree leggi del mercato. re il consueto rituale dell’esibizione veste un ruolo importante. Si prenda norama di individualità e interessi è a Herbie Nichols, Thelonious Monk Per festeggiare il cinquantesimo concertistica: sono tutti tratti che ad esempio il sodalizio tra Mengel- una concezione peculiare dell’arte di e Duke Ellington, allora la freschezza disco dell’ICP, l’etichetta olandese accomunano i primi passi dell’ICP, berg e il batterista Han Bennink: una improvvisare, che si manifesta come del linguaggio dell’ICP riesce proiet- ha raccolto in un unico box l’intero seppur declinati nelle differenze sti- pluriennale collaborazione che si la sintesi di due tendenze antitetiche. tare una nuova luce anche sui luoghi catalogo (52 cd e 2 dvd al prezzo di listiche dei vari componenti. I dischi estende nell’arco dell’intera discogra- Da un lato vi è l’impegno verso il rigo- più battuti del repertorio jazzistico, 534 euro), corredato da uno splen- del sassofonista e compositore Wil- fi a ICP. Entrambi fecero i primi passi re costruttivo: i musicisti collaborano regalando all’ascoltatore l’energia e la dido libro fotografi co di Pieter Boer- lem Breuker (uscito dal collettivo nel nel jazz di avanguardia, a partire da per costruire qualcosa di coordinato e fugacità di quel magico momento di sma: un’occasione unica per gettare 1973 e scomparso nel 2010) sono i più uno storico concerto del 1964 (pub- danno vita ad un processo che, attra- “composizione istantanea” avvenuto uno sguardo retrospettivo su questa rappresentativi di questa vena dadai- blicato però solo nel 1974) a fi anco verso l’ascolto reciproco, il controllo durante la registrazione. Un istante esperienza fuori dal comune. In que- sta: talvolta le sue rappresentazioni di Eric Dolphy. Da allora l’anima più della forma e la padronanza della tec- che, tra i canali di Amsterdam, dura st’epoca di regressione dell’ascolto sfociavano in comportamenti plateal- marcatamente jazzistica dell’ICP ha nica strumentale, può scaturire in un ormai da quasi cinquant’anni. e di standardizzazione dei prodotti mente teatrali e tendenti al parados- dato luogo ad importanti incontri con risultato coerente e lineare. Dall’altro discografi ci, il box monumentale del- so, dando vita a pantomime musicali alcune fi gure di spicco del panorama lato, questo approccio convive con la La ICP Orchestra nel 1998: da sinistra, l’ICP permette di riconsiderare l’im- la cui memoria visiva oggi è conser- jazz statunitense ed europeo. Tra i tendenza opposta: la sovversione del- Ernst Glerum, Ab Baars, Wolter Wierbos, portanza storica e la qualità che ha vata attraverso il lavoro fotografi co di musicisti di “passaggio” in questa rac- le regole attraverso il distanziamento Han Bennink, Thomas Heberer, caratterizzato la scena dell’improvvi- Boersma. In una fase successiva, nelle colta troviamo infatti Anthony Brax- ironico e il sabotaggio. Così può acca- Misha Mengelberg,Tristan Honsinger, sazione radicale in Europa. Affrontare varie formazioni che si sono succedu- ton, Steve Lacy, George Lewis e John dere che durante un’improvvisazione Mary Oliver, Michael Moore per intero il contenuto del box, disco te all’interno dell’ICP, la componente Tchicai e un nutrito gruppo di italiani, i musicisti si ignorino deliberatamen- (foto di Francesca Patella)

CONSEGNAsu www.edt.itAcquista GRATUITA CULTURE | JAZZ 27

ECM OMAGGI

Camera con ascolto fruire distrattamente, ma che invitano Riletture originali a sedersi sul divano e, semplicemen- Lucian Ban/ te, ascoltare. Splendido ad esempio il Alessandro duo tra il pianista rumeno Lucian Ban Mat Maneri Fabbri e il violista americano Mat Maneri: tra Transylvanian improvvisazioni oblique e il recupero StrayHorns Concert di materiali folklorici (sia nella scrittura CALIGOLA di Ban, che è cresciuto in quella Tran- silvania terra di melodie bartokiane, sia nella bella rilettura per sola viola dello spiritual “Nobody Knows The Troubles Gary Peacock I’ve Seen”), ombre malinconiche e ad- Dovrebbe far tremare i polsi un omaggio & Marilyn densamenti melodici quasi spettrali. a Billy Strayhorn, e invece Alessandro Crispell Altro duo ad alto tasso di sensibilità è Fabbri - uno dei batteristi più brillanti quello tra il pianoforte di Marilyn Cri- e meno in vista della scena italiana - lo Azure spell e il contrabbasso di Gary Peacock affronta non solo con relax, ma con una (rimasti “orfani” della batteria di Paul felice dose di indipendenza di gusto. Motian). Le inquietudini dell’iniziale Questo non è il solito rifacimento di pez- “Patterns” ricordano all’ascoltatore il zi noti, ma una vera e propria riscrittura creativa, forse più vicina nello spirito a Susanne passato “avant” dei due, accanto a gi- ganti come Braxton o Ayler, ma il disco Gil Evans che allo stesso Strayhorn. Ci Abbuehl prende poi linee prevalentemente più sono cinque fi ati più basso e batteria, e The Gift morbide e melodiche, innervate da un il suono ha la pienezza di un’orchestra lirismo asciutto e da un fantastico senso e l’agilità di un piccolo gruppo. Fabbri estrae dalla musica di Strayhorn nuovi ECM degli spazi. La poesia, quella di Emily Dickin- umori a cui non avevamo mai pensato: son in particolare, ma anche quella di “Isfahan” rinasce a tempo medio-velo- Sara Teasdale, Wallace Stevens e Emi- ce, con fl uidi cambi di tempo, mentre Al di fuori dei circuiti, un po’ rigidi, ly Brontë, è invece il terreno su cui si “Take the A Train” si rivela una ballad delle stagioni e della produzione disco- muove la cantante svizzera Susanne piena di calore, “Lotus Blossom” conser- grafi ca classica, ha ancora senso parlare Abbuehl, che musica i testi e li canta va la sua mite fragranza ma con colori di musica da camera? Oggi tutta la mu- con una voce attenta a fare risuonare in cangianti, e “Day Dream” sprigiona un sica è “da camera” – fruita cioè spesso modo chiaro ogni nota. Con l’apporto insospettato dinamismo senza perdere in ambiente domestico – e al tempo del pianista Wolfert Brederode (anche quella piega malinconica. Altrove Fabbri stesso non lo è, per la scarsa attenzione all’armonium), del fl icorno di Matthieu si mantiene vicino alla lettera dell’origi- media all’ascolto e il sempre meno rile- Michel e delle delicate percussioni di nale, ma scavando in insolite combina- vante livello della qualità sonora degli Olavi Louhivuori, la Abbuehl costruisce zioni timbriche e contrappuntistiche. impianti di diffusione. Di certo la Ecm, in The Gift una sorta di raccolta di Lie- In questo viaggio così ricco di sorprese per la sua antonomastica attenzione al der fuori dal tempo, intimi e evocativi. hanno un ruolo fondamentale i solisti, suono e ai percorsi sonori più intimi, Tre dischi che richiedono un’attenzione tra cui Roberto Rossi e soprattutto un resta tra le etichette che nell’ambito, raccolta e personale, forse un po’ demo- Maurizio Giammarco, all’alto e al tenore, piuttosto elastico, delle musiche che dé, ma in un certo senso preziosa. in stato di grazia. Completano la forma- vanno sotto il cappello “jazz”, produce Enrico Bettinello zione il trombettista Fabrizio Gaudino, il ancora una musica che non si può che cornista Alberto Serpente e il tubista Da- defi nire “da camera”. Piccole formazio- rio Duso; Ares Tavolazzi al basso si spo- ni, impasti delicati, momenti, sia com- sa da par suo con la batteria di Fabbri. Un posti che improvvisati, impossibili da disco che non ci si stanca di riascoltare e che va annoverato tra i migliori lavori del genere. Stefano Zenni FRESCHEZZA ITALIANA

Incroci internazionali ve o trasognate (anche con l’aiuto delle Fughe in piano trio tastiere), più spesso astratte e sospese. Nei fraseggi più mistici affi ora qualche Hobby Horse sprazzo di Steve Coleman, ma anche Ta m T ’ i e n Eponymous tracce delle più avanzate introspezioni The Fourth PARCO DELLA di Rudresh Mahanthappa. Il contrab- Door basso di Joe Rehmer e la batteria di Ste- MUSICA IMPROVVISATORE fano Tamborrino non stanno a guardare, RECORDS circoscrivono e impregnano di tensioni, INVOLONTARIO colorazioni ritmiche e visioni (anche vocali) il viaggio immaginifi co di Epony- Simone mous. Ecco un piano trio di quelli che ti fan- Anche in Frontal la breve apertura è il no saltare sulla sedia al primo ascolto. Graziano manifesto del disco: un impasto intri- Frontal E che fanno capire quanto il linguaggio gante di suoni radicali che si disperdono jazzistico moderno sia bene rappre- AUAND lentamente nel silenzio. Musica struttu- sentato in Italia senza necessariamente rata, sinuosa, elegante, quella di Simone cercare sempre all’estero. Luca Dell’An- Graziano, sempre aperta agli intrecci di na al pianoforte e rhodes, Ivo Barbieri una front line di grande prestigio - David al contrabbasso e Francesco Cusa alla Binney al sax alto e Chris Speed al teno- batteria confezionano dodici pezzi di Pur nelle loro diversità progettuali ed re - che garantisce un dialogo serrato, bravura di un jazz che ha assorbito le Eponymous Frontal estetiche sia che ci magicamente urbano e poetico. Come lezioni funk, rock e trance con una con- regalano una bella ventata d’aria fresca, in “Tre Spirali”, dove i due si lanciano in vinzione e una sicurezza stupefacenti. boccata d’ossigeno che ci fa riprendere una rocambolesca, sublime trama sono- Cicli ritmici spiraliformi si intrecciano dai rischi d’assopimento insiti in buo- ra; oppure negli unisoni ostinati e asfi s- senza sosta in una sequenza di inven- na parte del panorama discografi co na- sianti di “Takehiko”, dove la travolgente, zioni dal profi lo melodico coinvolgen- zionale. Già nei due minuti d’apertura secca pulsione ritmica della batteria di te. Una perfetta intesa tra i tre e la cifra di “Battle (Part 1)” gli Hobby Horse ci Tamborrino si disperde in un sognante originale di ognuno di loro ci regalano descrivono i temi che svilupperanno: spazio dove emerge la cavata elegante, un disco eccitante dove si passa dal melodie abbozzate, improvvisazioni solida ed elastica del contrabbasso di turbinare di groove ossessivi a paesag- ipnotiche, tempi sghembi. Materiali poi Gabriele Evangelista. Graziano compo- gi sfrangiati, inquieti ed evocativi. Dei diluiti in quadri, più o meno brevi, che sitore, con Frontal, esprime un’estetica tre il più conosciuto è il batterista Cusa, danno forma ad un’opera che esplora avanzata e avventurosa salvaguardando, anima dell’etichetta Improvvisatore spazi sonori variabili ma anche, sulla senza nostalgie, come valori ancora de- Involontario, sempre generosa nel pro- strada della brevità, un tema caro alle cisivi: tema, arrangiamento e melodia, porre nuovi talenti e interessanti fughe avanguardie musicali: quello della “du- all’interno di una scrittura di notevole in avanti del nuovo jazz italiano. rata”. Lavoro paritario, ma sbilanciato capacità descrittiva. Sul piano strumen- Flavio Massarutto molto sulla poetica delle ance di Dan tale è essenziale, il suo pianoforte è più Kinzelman, che attraversano tutto il la- guida che protagonista. Salvo l’ultima voro con notevole personalità. Ricerca traccia dove percorre, in solo, un viaggio ossessiva di sonorità inusuali, aggressi- intimo e commovente. Paolo Carradori 13/14 Prendete nota Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Stagione sinfonica 26, 28 e 30 ottobre 18, 20 e 21 gennaio 5, 7 e 8 aprile Orchestra e Coro direttore Antonio Pappano direttore Antonio Pappano direttore Yuri Temirkanov dell’Accademia Nazionale di Britten Peter Grimes pianoforte Yuja Wang Santa Cecilia in forma di concerto 12, 14 e 15 aprile 25, 27 e 28 gennaio direttore Yuri Temirkanov 2, 4 e 5 novembre direttore Lorin Maazel pianoforte Rudolf Buchbinder Direttore musicale direttore e soprano Sir Barbara Hannigan 1, 2 e 3 febbraio 27, 28 e 29 aprile Antonio Pappano direttore Valery Gergiev direttore Antonio Pappano Maestro del coro 16, 18 e 19 novembre Ciro Visco direttore Jonathan Nott 8, 10 e 11 febbraio 4, 5 e 6 maggio violino Isabelle Faust direttore Antonio Pappano direttore Semyon Bychkov violoncello Sol Gabetta pianoforte Kirill Gerstein Nuovi abbonamenti 23, 25 e 26 novembre da lunedì 2 settembre 2013 Orchestra e Coro 14, 15 e 16 febbraio 10, 12 e 13 maggio dell’Accademia di Santa Cecilia Orchestra Mozart direttore Stéphane Denève e Orchestra Mozart direttore Claudio Abbado Auditorium direttore Claudio Abbado 24, 26 e 27 maggio 22, 24 e 25 febbraio direttore Manfred Honeck Parco della Musica 30 novembre, 2 e 3 dicembre direttore Antonio Pappano violoncello Mario Brunello Roma direttore Kent Nagano pianoforte Rafał Blechacz 1, 3 e 4 marzo 31 maggio, 1 e 3 giugno direttore Antonio Pappano direttore Fabio Luisi infoline 068082058 7, 8 e 9 dicembre pianoforte Lang Lang violoncello Gabriele Geminiani www.santacecilia.it/abbonamenti direttore Antonio Pappano violino Leonidas Kavakos 8, 10 e 11 marzo 14, 16 e 17 giugno direttore Tomas Netopil Orchestra e Coro 14, 16 e 17 dicembre dell’Accademia di Santa Cecilia direttore Antonio Pappano 15, 17 e 18 marzo e PMJO Parco della Musica Jazz pianoforte Radu Lupu direttore Ton Koopman Orchestra direttore Wayne Marshall 5, 6 e 7 gennaio 22, 24 e 25 marzo direttore Georges Prêtre direttore Mark Elder pianoforte Daniil Trifonov 11, 13 e 14 gennaio direttore Cornelius Meister 29 e 31 marzo, 1 aprile corno Alessio Allegrini direttore Vladimir Jurowski

SOCI FONDATORI ISTITUZIONALI SOCI PRIVATI PARTNER ISTITUZIONALI Stato Italiano Enel Lottomatica Roma Capitale BNL - Gruppo BNP Paribas Telecom Italia VENTICARATTERUZZI Provincia di Roma Assicurazioni Generali Camera di Commercio di Roma Autostrade per l’Italia MEDIA SPONSOR Regione Lazio Astaldi La Repubblica Gruppo Poste Italiane . Ferrovie dello Stato Italiane COM CULTURE | POP 29

ELETTRONICA HIP HOP

Un ritorno massimalista Nuove selvagge Black Power! Frontiere digitali Primal Scream Savages Kanye West More Light Silence Yourself Yeezus Novità dal sottobosco elettronico, dall’ambient al doom FIRST MATADOR/POP DEF JAM INTERNATIONAL NOIRE Boards Of Canada Tomorrow’s Harvest Da quando apparvero nel 1986 su C86, Dopo concerti apprezzatissimi, in- Un uomo che ha fegato proporziona- Warp la celebre compilation del “New Mu- terviste, apparizioni tv di qua e di là to all’ego. Un divo determinato a non sical Express”, con un delizioso pezzo dell’oceano, il debutto delle londinesi oziare sugli allori. Al sesto , il jangle pop (“Velocity Girl”), gli scozzesi Savages era molto atteso. Poteva esse- 36enne rapper e produttore di Chica- The Haxan Cloak Primal Scream hanno esplorato innu- re, però, anche una grande delusione. go sposta più avanti ancora la frontiera Excavation merevoli generi: dalla psichedelia pop à E invece no: è davvero un’esplosione della propria immaginazione. “Ci dirà la Byrds (Sonic Flower Groove, 1987) al di energia. Ma attenzione: non aspet- ciò di cui abbiamo bisogno/potrebbe Tri Angle glam rock (Primal Scream, 1989), dalla tatevi un sound innovativo. I paragoni non essere quel che vogliamo”, recita fusione tra indie pop e house (il capo- della cantante Camille Berthomier (di l’iniziale “On Sight”. E così è: musica lavoro Screamadelica, 1991) all’hard Poitiers, Francia) in arte feroce, dall’intensità mozzafi ato, asso- James Holden rock in stile Stones (Give Out But Don’t con sono azzecatissimi. ciata a testi altrettanto oltraggiosi. Il ter- The Inheritors Give Up, 1994) o all’industrial techno Aggiungete pure anche Patti Smith, PJ zo pezzo è intitolato “I Am God”, ma (XTRMNTR, 2000). Dopo alcuni album Harvey e ancora Lesley Rankine (chi si sembra di scendere all’inferno. Il suono Border Community non eccelsi negli anni Zero e il tour per ricorda dei Silverfi sh?). La musica del esce da una betoniera in cui turbina- il ventennale di Screamadelica, la band gruppo, dove è protagonista il basso no R&B, hip hop, reggae da dancehall di Bobby Gillespie torna con un lavo- di Ayse Hassan, ricorda il post-punk ed elettronica da rave, ed è poderoso. Jon Hopkins ro decisamente massimalista, prodotto di Public Image Ltd, Bauhaus e Killing Il comiziare da Pantera Nera di “New Immunity da David Holmes. Tredici pezzi molto Joke con manciate di hardcore e per- Slaves” ha sfondo a tratti quasi wagne- zatore modulare, si sviluppa lungo belli (i nostri preferiti: “2013”, l’ipnoti- sino di hard rock (Jehnny ama i Black riano e l’incalzante “Black Skinhead” è ca “River of Pain”, “Invisible City” e la Sabbath). La novità è nell’ispirazione e rude quanto promette il titolo. L’apice Domino un tragitto in cui convergono tanto velvetiana “Walking With The Beast”), non solo per i proclami delle Savages, è raggiunto in “Blood on the Leaves”, l’esperienza dei minimalisti (l’eco di che ci tramortiscono unendo testi per che invitano a sfuggire al fl usso di voci, dove lo spleen androide dell’Auto-Tune cozzesi, a dispetto delle deno- Steve Reich è a tratti nitida) quanto certi versi politici con psichedelia, pop, opinioni e immagini che ci allontana da e un campionamento struggente di minazione che li accompagna, l’euforia tribale dei raves. In alcuni rock, ritmi danzabili e molto altro. E quel che siamo. Amore, morte, passio- Nina Simone che canta “Strange Fruit” i fratelli Sandison – Michael e momenti la sua forza d’urto è davve- se 78 minuti di musica e ospiti illustri ne e violenza sono cantati e urlati con dialogano sotto il tiro di sintetizzato- S come Robert Plant, Mark Stewart (Pop urgenza negli undici pezzi, a dir poco ri terroristici. E che nello stesso disco Marcus – costituiscono uno dei mag- ro impressionante (in “Caterpillar’s Group) e Kevin Shields (My Bloody Va- potenti, prodotti da Johnny Hostile (so- possano convivere ospiti diversi come i giori fenomeni di culto nel sottobo- Intervention”, con un sax imbizzar- lentine) non vi bastano, nella versione cio di Jehnny nel duo John and Jehn) e Daft Punk e Justin Vernon (Bon Iver), ne sco del suono elettronico. E la biz- rito, ad esempio) e la musica sembra deluxe avrete anche sei pezzi extra, tra Rodaidh McDonald (The xx, Vampire defi nisce l’ampiezza di vedute, tale che zarra campagna di comunicazione evocare l’impeto selvaggio di un ri- cui anche un remix di “2013”, curato da Weekend, How To Dress Well). Splen- per snellirlo (alla fi ne dieci episodi in 40 un collaboratore storico, il dj Andrew didi “City’s Full”, “No Face”, “Husban- minuti) e conferirgli coerenza West è che ha preceduto la pubblicazione tuale pagano: sensazione di primi- Weatherall. ds” e il fi nale “Marshal Dear”. p.b. dovuto ricorrere all’intervento in extre- del loro quarto album, una sorta di tivismo rafforzata dal titolo dell’al- Paolo Bogo mis dell’überproduttore Rick Rubin. a.c. caccia al tesoro fra web, televisione e bum, mutuato da quello del secondo negozi di dischi, ne ha enfatizzato il romanzo del premio Nobel William profi lo enigmatico. Elusivi per tem- Golding, che racconta la storia degli peramento e artisticamente latitanti ultimi uomini di Neanderthal. da otto anni, i Boards Of Canada Tema narrativo di Immunity, quar- offrono musica che a sua volta esi- to titolo in carriera per Jon Hopkins, bisce identità aleatoria, fatta com’è è invece il viaggio dentro una notte di sonorità ambient soltanto a tratti metropolitana: inizialmente scandi- percorse da impulsi ritmici e altret- to dal ritmo incalzante della techno tanto occasionalmente animate da e da metà in poi incline viceversa a interferenze “viventi” (canti di uccel- sonorità più meditative. Il produt- li, voci che elencano numeri…). Più tore londinese – noto per la part- di tutto, affascina la qualità arcadica nership con Brian Eno e alcune mu- di ciò che si ascolta, a dispetto del- siche per il cinema, da Amabili resti la sua origine artifi ciale (per quan- a Monsters – mostra tutta la propria to vintage: le macchine impiegate abilità nella costruzione di architet- sono infatti analogiche). Tomorrow’s ture di suono austere e allo stesso Harvest prosegue – perfezionando tempo complesse, dove ha rilevante lo standard formale - nel cammino peso specifi co l’uso di rumori captati imboccato quindici anni fa con Mu- nella quotidianità, ma a differenza sic Has the Right to Children, album delle volte precedenti riesce a infon- affermatosi a lungo andare come in- dere calore emotivo al suo progetto fl uenza carsica nella scena elettroni- musicale. Un altro genere di viaggio ca contemporanea. viene esplorato dal suo concittadino A suo tempo, venne paragonato Bobby Krlic, al debutto su album con proprio al primo disco dei “canade- lo pseudonimo The Haxan Cloak: è si” l’esordio di James Holden, The quello di un’anima dopo la morte. Idiots Are Winning, datato 2006. Da Ovvio che l’atmosfera sia spettrale, allora il dj e produttore britannico ma all’ascolto Excavation si afferma ha arricchito il proprio curriculum come un piccolo capolavoro: qual- con remix ad alto livello (Depeche cosa come il doom metal concettuale Mode, Radiohead, Madonna) e am- dei Sunn O))) su scala elettronica, pliato il cast della sua etichetta Bor- per come la struttura musicale si der Community, oltre a esibirsi con compone sostanzialmente di drones, continuità dal vivo, differendo sino a affi ne nell’ambito di appartenenza un paio di mesi fa l’impegno di dar- alle produzioni targate Blackest Ever gli un seguito. Diciamo che è valsa Black o al gotico postindustriale dei la pena di attenderlo: The Inheritors Demdike Stare. è un’opera densa di argomenti con- Alberto Campo vincenti. Confezionata ricorrendo essenzialmente alle proprietà sonore quasi “archeologiche” del sintetiz- 30 CULTURE | WORLD n.306, settembre 2013

CILE Il canto, il sentimento, la ragione Il 16 settembre di quarant’anni fa moriva, ucciso dagli sgherri di Pinochet, Victor Jara, “lavoratore della chitarra, cantante popolare”

GUIDO FESTINESE

iamo cinquemila in que- “Nuova Canzone” cilena fi orita nel di tutti che passa, prima di tutto, per il compositore aveva capito come, st’angolo della città, cuore di un Paese che, con Allende, la fatica di essere se stessi senza ipo- nella pratica quotidiana, Jara avesse «Ssiamo cinquemila, ma sembrava aver trovato una propria e crisia. Ha lasciato un’eredità enorme, risolto tanti dei nodi teorici che la quanti ancora in tutta la città e in tut- pacifi ca via per il “socialismo dal vol- che ha resistito ad ogni oltraggio del musica contemporanea aveva allora to il Paese? Diecimila mani che po- to umano”. Lo riconobbero, lo tortu- tempo, ad ogni moda passeggera de- al centro della rifl essione. Victor Jara, trebbe seminare i campi, potrebbero rarono, per dileggio gli spezzarono gli ultimi quattro decenni, e pure al- nato a Lonquén, un paesino in mano far funzionare le fabbriche. Quanta le mani che avevano impugnato mi- l’immediata infamia della distruzione a feroci latifondisti, fi glio di contadi- umanità ora piena di fame, dolore, gliaia di volte la chitarra, gridandogli dei master originali delle sue raccolte ni poverissimi, ebbe il primo model- panico e terrore?»: sono le ultime «cantale ora le canzoni di Unidad Po- di canzoni da parte degli esecutori lo musicale nella madre, una cantora parole scritte da Victor Jara nella Sta- pular». E lui, a quanto ci raccontano della “banalità del male” di Pinochet: dei repertori tradizionali che sapeva dio Chile, lasciate su un foglietto. Il le testimonianze, continuò a cantare, perché la Nueva Canción cilena che anche suonare la chitarra, e che gli grande vecchio del folk Pete Seeger le anche stravolto dal dolore. Poi, il 16 ebbe in Victor Jara il portavoce, il insegnò i rudimenti del suono. Una Victor Jara ha fatte risuonare in ogni angolo del settembre, arrivò la morte a restituir- simbolo vivente, l’animatore è la lezione ripresa poi dalle parole e dal- mondo, dagli anni Settanta ad oggi. I gli un po’ di pace: quarantaquattro storia stessa (con mille nomi diversi, l’esempio della grande Violeta Parra, cinquemila cui allude erano gente di colpi di arma da fuoco ritrovati sul in mille altre lingue che non siano il conosciuta a Santiago, musicista e oggi sono modelli di poesia messa tutte le età, rastrellata dai militari, at- cadavere con le mani mozzate. castigliano parlato nell’America lati- intellettuale cilena con un ruolo pa- in musica, sempre dalla parte dei più tonita, riunita a forza in un luogo che È notizia di quest’anno che la na) della più nobile canzone “popu- ragonabile, per certi versi, a quello sfortunati: basterebbe ricordare “Te era culla di sport e cultura e musica, giustizia cilena ha ordinato la deten- lar”, come dicono gli anglosassoni, della “nostra” Giovanna Marini. Con recuerdo Amanda”, “El derecho de e fu trasformato, in pochi minuti, in zione di otto ex uffi ciali dell’esercito in grado di parlare ed emozionare lei (cui è stato appena dedicato un vivir en paz”, “El cigarrito”, “Mani- lager di interrogatori, torture, morte. accusati di essere autori o complici tutti, al contempo preservando certi fi lm recentissimo, Violeta se fue a los fi est”. Di sé diceva: «Non canto per Erano i giorni dopo l’11 settembre dell’assassinio di Victor Jara. elementi del folk immediatamente cielos di André Wood) fondò anche amore del canto o perché ho una bel- 1973. Quelle parole Victor Jara le Non era solo un “cantautore”, riconoscibili. Non a caso di Victor un’etichetta discografi ca. Il giovane la voce. Canto perché la mia chitarra riuscì a vergare su un foglietto, pri- Victor Jara: era anche un uomo di Jara fu amico ed entusiasta sosteni- Victor Jara, infaticabile lavoratore, ha insieme sentimento e ragione». ma che gli sgherri feroci di Pinochet teatro, attore e regista, un infaticabi- tore il “nostro” Luciano Berio, che imparò a districarsi fra le sue grandi Ed ancora: «Sono di origine contadi- lo riconoscessero - riconoscessero il le organizzatore di eventi, un entu- al poeta cileno dedicò un commos- passioni, il teatro e la musica, mentre na. Sono un lavoratore della chitar- pericoloso, trascinante maestro della siasta della vita, dell’arte, del riscatto so ricordo sulle pagine dell’“Unità”: in Cile tanti altri musicisti coagula- ra, un cantante popolare. Il canto è vano assieme esperienze, tratti di come l’acqua che pulisce la pietra, vita, sogni e realtà nell’appoggio ad il vento che purifi ca, il fuoco che ci Unidad Popular di Salvator Allende, unisce e che resta qui, nel fondo del creando la “nueva canción”. Victor nostro essere, per farci migliori. La lavorò con i Quilapayún, divenendo- migliore risposta del canto è il canto ne direttore artistico, scrivendo de- come risposta». cine e decine di canzoni che ancora

Victor Jara italiano

ultimo tributo a Victor Jara è arrivato dall’Italia. Un dato che non deve

@MITO SettembreMusica/Celestina Ielmoni SettembreMusica/Celestina @MITO L’ sorprendere, considerando anche che la comunità degli esuli cileni dalla dittatura militare nella penisola fu numerosa, ben accolta ed assai attiva, a partire dagli Inti Illimani, per i quali l’Italia fu a lungo una seconda patria . Il tributo arriva da Ugo Guizzardi e Angelo Palma, specialisti e cultori dei repertori latino americani a far data dal 1974 e dal gruppo Umami. Il cd, si intitola Canción Nueva /Tributo a Victor Jara (Felmay), e riesce nel diffi cile intento di dar conto delle magnifi che canzoni di Jara, al contempo non fi nendo nel campo della MILANO pedanteria fi lologica: ecco allora sitar e steel guitar, e tanti ospiti nel disco, CIVICA a partire dalla voce di Lalli. Racconta il duo: «Con l’assassinio di Victor i militari non ottennero altro che renderne eterno il ricordo e il valore. Noi SCUOLA DI MUSICA lo abbiamo conosciuto indirettamente, “invadendo” ancora ragazzini i camerini italiani degli Inti Illimani, per carpire i segreti su come si suona antica, classica, contemporanea il charango, la queña, il sikus. Oggi, quarant’anni dopo, sono vecchi tecnologie, cori, jazz, corsi amatoriali amici che si incontrano almeno una volta l’anno. Siamo anche in contatto con la fondazione Victor Jara, che è stata informata dell’elaborazione fondazionemilano.eu/musica del tributo». Abbiamo detto “ultimo tributo”, perché in Italia non sono mancati, negli anni, gli omaggi al generoso campione della Nueva Canción. Nel 1999 l’etichetta friulana Nota Records fece uscire Jara: un puente dall’anno accademico 2013/2014 para la memoria, accreditato al musicista brasiliano Alberto Chicayban, Milano Civica Scuola di Musica che conobbe gli orrori di un’altra dittatura sudamericana, quella poco rilascia il titolo di Alta Formazione ricordata del suo Paese, ed al folksinger friulano Lino Straulino. Il cd rende Artistica e Musicale di primo livello conto di uno spettacolo che, in scena, ripercorreva con parole e musica equipollente al titolo universitario CULTURE | WORLD 31

STRUMENTI POPOLARI

di Aldo sono state costruite da Marco tradizionali degli aerofoni popolari: Tomassi, che riteniamo come un quin- sulla sua carta d’identità Spedino ha Zampogne al futuro to componente del gruppo: è colui fatto scrivere, testualmente, profes- che crea, sperimenta con noi, adatta sione: zampognaro! «Non ci poniamo le ance e gli strumenti alle nostre esi- nemmeno il problema. Siamo zam- Giuseppe Moffa racconta il progetto della Zampognorchestra, tra Abruzzo e Molise genze. Antonello usa una zampogna pognari della tradizione in quanto di Enzo Miniscalco e una di Piero Ric- suoniamo le novene natalizie in giro ci. Le ciaramelle sono di fabbricazio- per i nostri paesi, siamo anche inse- su aerofoni di differente grandezza e zampogne, ma di traccia in traccia si ne spagnola (Sans)». Beatles, Stones, gnanti di formazione classica e perio- Zampognorchestra tonalità», spiega Moffa. «Visto che i attraversano atmosfere pop (“Velvet”) Brit pop, funk, Beethoven e Dvořák... dicamente svolgiamo corsi di zampo- Bag To the Future risultati non erano niente male, una e classiche (“Movimento X”, “Inno al Come conciliare tecnicamente le so- gna. Detto questo, siamo soprattutto volta incontrati quelli che sarebbero Nuovo mondo”); ci riporta nel nostro norità rock e pop con la singolarità dei musicisti che amano a tal punto Rara Records diventati i miei compagni di viaggio, sud “Zampogna battente”, richiama organologica degli aerofoni popola- lo strumento da farlo confrontare con abbiamo sperimentato insieme ed la melopea irlandese “Nobord”, pre- ri? «Una cosa abbastanza naturale. nuove esperienze musicali. La tradi- è nata la Zampognorchestra». Bag senta tratti popolari campani “O raste Fin dall’inizio ci siamo resi conto che zione che tanto amiamo si è confron- ensate ad un musicista di 194 To the Future è il titolo irresistibile ro salute”, complice il tenore-maestro suonando il funky o i Rolling Stones, tata da sempre con le esigenze mu- cm di altezza che imbraccia del loro disco, con for- di cerimonia Citarella. Notevole riuscivamo a restituire anche dal vivo sicali di ogni epoca rendendosi così Puna zampogna lunga 170 cm: mazione in trio, di cui poi il tiro di “Funky quell’intenzione e quel groove che sempre viva e al passo coi tempi. La è Giuseppe Spedino Moffa, ideatore Moffa fi rma la maggior Goat”, in cui ci mette rendono irresistibili quei brani. Da lì contrapposizione fra la tradizione e il della Zampognorchestra. Immagina- parte dei brani. «Questo il suo segno graffi ante a restituire invece la precisione e le rock è molto sentita dai “puristi”, dai te una zampogna gigante che tiene percorso è iniziato con Daniele Sepe; squisi- sfumature armoniche e melodiche cultori del folk revival inteso come ri- la linea del basso rock e le ciaramelle Antonello Di Matteo, ta anche la riproposta di Beethoven, certo ce ne passa, ma proposta di un repertorio storico ben che ricordano una sezione fi ati soul e Aldo Iezza e Christian della beatlesiana “With è stato proprio sperimentando che ci formalizzato, e le persone che vivono R&B: avrete un’idea della fi sionomia Panichella. Quest’ulti- a Little Help For My siamo accorti dell’ampiezza delle po- le trasformazioni come tradimenti di questa ultima creatura sonora, nata mo ci ha dovuti abban- Friends”. Ad ogni modo, tenzialità che questi nostri strumenti sono spesso persone colte che vivo- tra Abruzzo e Molise, che, come già donare per motivi di non si tratta di divertis- popolari possiedono. Con la zampo- no in ambienti sociali molto diversi avevano fatto Piero Ricci e Nico Berar- lavoro proprio nel pe- sement ma di studio, gna ho suonato “Take Five” di Dave dal nostro Appennino meridionale, di, spinge la funzione degli aerofoni a riodo delle registrazioni del cd, che preparazione musicale Brubeck con Francesco Loccisano alla dove al contrario gli zampognari di sacco popolari oltre i confi ni natalizi. abbiamo completato in tre. Per una e sperimentazione delle possibilità chitarra battente, Vincenzo Gaglia- tradizione familiare e locale (molisa- «In fondo è la continuazione naturale stagione abbiamo suonato anche con armoniche, coniugando strumenti di ni al tamburello, Giuseppe Grassi al ni, laziali, campani, lucani e calabre- del mio lavoro di compositore», rac- un bravissimo sassofonista jazz, Pao- differente tonalità e foggia: «Suonia- mandolino e Salvatore Ancora al con- si) di diverse età, sono rimasti molto conta Spedino, già noto in veste di lo Licastro. Infi ne abbiamo trovato mo zampogne e ciaramelle. La mia è trabasso. Sembrava scritta per quegli affascinati dal nostro lavoro, non ricercatore di suoni molisani e come Massimiliano Mezzadonna, il quarto una gigante laziale, una sei palmi che strumenti». Zampogna che guarda chiedendosi assolutamente se questo autore dell’eccellente Non investo in elemento defi nitivo». Nel disco sono suona la linea del basso. Le altre sono alla prassi esecutiva delle cornamuse rinnegasse la tradizione o meno». beni immobili, che avrebbe meritato numerosi gli interventi di ospiti di “25” molisane modifi cate e una zoppa britanniche e irlandesi, che suona il Ciro De Rosa più visibilità nei templi della canzone grosso calibro, che danno lustro al- in fa modifi cata. Le zampogne mie e rock, ma certo non abiura i repertori d’autore. «Dopo i primi esperimenti l’operazione: la voce possente, istrio- fatti per lo strumento solo, e dopo nica ed irriverente di Nando Citarella, essermi cimentato con brani in cui la il sax di Daniele Sepe, le uilleann pipes zampogna dialogava con strumenti di Massimo Giuntini, la chitarra bat- differenti o addirittura in ensemble, tente di Francesco Loccisano. Spacca è nata l’esigenza di comporre per tutto “Satisfaction” (quella degli Sto- un’orchestra di zampogne, lavorando nes…), in cui trionfa la potenza delle Con l’ Alto Patrocinio Della Presidenza Del Consiglio Dei Ministri

30^ edizione Concorso Pianistico Internazionale la vita breve, intensa e tragica di Jara. Coraggiosa la scelta di tradurre circa la metà dei brani di Jara in friulano: una “universalità” ricostruita nel Alessandro Casagrande particolare. Nel 2000 ci pensò il sassofonista e compositore napoletano Daniele Sepe con Conosci Victor Jara? (Il manifesto), accompagnato da Auli Kokko, José Seves ed altri quindici musicisti. Un disco importante, in TERNI 15-25 maggio 2014 cui si trova anche la drammatica (ed integrale) ultima registrazione della voce del presidente Salvator Allende assediato dai golpisti. Ed è importante anche Homenaje a una sonrisa / Victor Jara, del gruppo Chiloe con Silvia Balducci (Cni), del 2003, trentennale del golpe: il “sorriso” del titolo viene Prova di musica da camera con da una dichiarazione di un operatore culturale cileno al gruppo, uno dei il Quartetto d’archi della Scala sopravvissuti agli orrori delle galere di Pinochet, che per Victor disse: «Come hanno potuto uccidere un uomo con un sorriso così bello?». Il 2003 è anche l’anno in cui Stefano Giaccone, già compagno d’avventure Finale con orchestra a Roma in collaborazione con sonore di Lalli nei Franti pubblica “Piccola canzone per Victor Jara” in un l’Istituzione Universitaria dei Concerti disco da ricordare, Tutto quello che vediamo è qualcos’altro (Santeria). Chi volesse riascoltare il magnifi co canzoniere di Jara con le voci degli Inti Illimani trova raccolte tutte le interpretazioni del gruppo nel quarto volume dell’antologia (Warner Music) uscita nel 2000: c’è anche “Las siete rejas”, Primo Premio 20.000 euro con la voce di Victor ritrovata su una cassetta, e concessa da Joan Jara al gruppo per “ricostruirci” una canzone tanto sontuosa quanto struggente. più di 25 concerti Un altro splendido lavoro in Homenaje a Victor Jara, cd e dvd usciti nel 2012 (Wea): è la registrazione di un concerto dell’agosto del 2009, in cui in prestigiose stagioni sinfoniche e da camera il gruppo che lavorò con Jara, i Quilapayun, ne riaff ronta il repertorio, ospitando sul palco per quattro brani Inti Illimani Histórico, il gruppo “parallelo” agli Inti che accoglie diversi musicisti passati, nei decenni, per la formazione (e che si esibirà a MITO Torino il 15 settembre, al Teatro Colosseo, per i quarant’anni del golpe). g.f. www.concorsocasagrande.org