Bilancio 2016
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BILANCIO 2016 Ad Aldo, Franco, Roberto, Maurizio e Luca. Anche grazie a voi, siamo arrivati fin qui. BILANCIO 2016 Bilancio 2016 INDICE Cariche sociali..…….………………………………………………………………..…………… pag. 7 Relazione sulla gestione..………………………………………………………………....……… pag. 11 Bilancio.……….………………………………………………………………………………… pag. 43 Nota Integrativa..…….…………………………………………………………………………… pag. 55 Relazione del Collegio Sindacale....………………………………………………………………. pag. 147 Relazione della Società di Revisione....…..…………………………….…………………………. pag. 153 Appendice statistica.....…………………..……………………………….………………………. pag. 157 Bilancio 2016 Denominazione Cooperfidi Italia, Società Cooperativa di Garanzia dei fidi Forma abbreviata Cooperfidi Italia Soc. Coop. Sede legale e Direzione Generale Bologna (BO), Via Alfredo Calzoni, 1/3 - 40128 Codice Fiscale e iscrizione Registro Imprese 10732701007 REA: BO/483612 Intermediario finanziario iscritto nell’Albo Unico ex articolo 106 del D. Lgs. 385/93. Codice meccanografico n. 19549 Atto costitutivo 16/12/2009 Bilancio 2016 CARICHE SOCIALI Bilancio 2016 - Cariche Sociali CARICHE SOCIALI Consiglio di Amministrazione Mauro Frangi Presidente Aldo Soldi Vicepresidente Fausto Fontanesi Franco Nicolò De Palo Giuseppe Tubertini Massimo Mota Riccardo Vannini Roberto Cutrona Stefano Baratti Collegio Sindacale Maurizio Romano Antonio Rivalta Presidente Gian Paolo Galletti Membro effettivo Luca Grossi Membro effettivo Comitato Parti Collegate Dario Lodi Gianfranco Tilli Mario Spera Società di Revisione Ria Grant Thornton s.p.a. Direzione Ferruccio Vannucci Direttore Generale 9 Bilancio 2016 RELAZIONE SULLA GESTIONE Bilancio 2016 - Relazione sulla Gestione RELAZIONE SULLA GESTIONE DELL’ESERCIZIO 2016 I - PARTE GENERALE 1. Introduzione Signori Soci, il bilancio dell’esercizio 2016, che sottoponiamo al vostro esame ed approvazione, chiude con una perdita di esercizio pari ad euro 176.074, in leggero miglioramento rispetto alla perdita di euro 193.786, registrata nell’esercizio precedente. Con questa assemblea il Consiglio rimette il mandato ricevuto dalla base sociale. Si conclude, quindi, un triennio di intenso lavoro che ha segnato la crescita della Società e consolidato il suo ruolo a sostegno e supporto delle imprese cooperative. Un triennio in cui Cooperfidi Italia – pur non riuscendo ancora a conseguire un pieno equilibrio sotto il profilo reddituale – ha ampliato il numero delle imprese associate e delle garanzie rilasciate, ha esteso il proprio mercato di riferimento rispetto ai territori e ai settori originariamente coperti dai Confidi che si sono tra loro fusi nel 2010, sia sotto il profilo geografico che settoriale, estendendo la propria azione al settore agroalimentare e a quello della pesca. Al contempo, la Società ha positivamente superato la prima ispezione ordinaria della Vigilanza nel secon- do semestre del 2015 e ottenuto, nel 2016, l’iscrizione all’Albo unico degli intermediari finanziari vigilati. Nel corso dell’esercizio 2016 – coerentemente con quanto previsto dal Piano di Attività 2016/2018, ap- provato dall’assemblea dei Soci e sottoposto alla valutazione di Banca d’Italia in sede di presentazione della domanda di iscrizione all’Albo Unico degli intermediari finanziari vigilati - sono state perfezionate tre operazioni straordinarie che hanno contribuito in maniera significativa alla crescita della Società: l’acquisizione del portafoglio di garanzie di “Solidarfidi”, un confidi minore specializzato nell’eco- nomia sociale e no profit, attivo soprattutto nel nord est del Paese; la scissione della base sociale e delle garanzie di Agriconfidi, un confidi minore promosso dalla Confederazione Italiana degli Agricoltori, specializzato nel settore primario e attivo in tutto il Paese ad eccezione del Veneto; la fusione per incorporazione di Fidipesca Italia, il confidi nazionale delle imprese del settore ittico promosso dalle associazioni imprenditoriali di settore espressione dell’Alleanza delle cooperative italiane e di Confindustria. Queste tre operazioni hanno consentito di allargare in maniera significativa la base sociale, di incrementa- re lo stock delle garanzie in essere, di rafforzare la patrimonializzazione della società. Più ancora, le operazioni straordinarie realizzate renderanno possibile nel triennio considerato dal Piano, la progressiva specializzazione di Cooperfidi Italia quale strumento finanziario di eccellenza per l’econo- mia mutualistica e cooperativa, specializzato, in particolare, nell’economia sociale e nel settore primario, rendendo possibile l’incremento dell’attività di rilascio di garanzie e delle connesse commissioni attive. I maggiori ricavi, accompagnati dal sistematico utilizzo degli strumenti pubblici per la mitigazione del rischio di credito, dovrebbero rendere possibile il conseguimento, nel 2018, quindi alla conclusione del 13 Bilancio 2016 - Relazione sulla Gestione triennio oggetto del Piano, del pareggio di bilancio. Tutto ciò in un mercato che rimane molto difficile per i Confidi. Anche nel 2016, infatti, il rilascio delle garanzie mutualistiche dei fidi è stato condizionato dall’ulteriore espansione delle garanzie pubbliche rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia. Permane, inoltre, pur in presenza di un sistema bancario dotato di abbondante liquidità, spesso raccolta a tassi molto bassi, una situazione del mercato del credito frenata sia dal lato dell’offerta, per le politiche selettive degli Istituti, che dal lato della domanda delle imprese, in particolare di quella per finanziamenti a supporto degli investimenti, che rimane bassa. Nello stesso tempo, i bassi tassi di interesse sul mercato obbligazionario e su quello dei titoli pubblici, con- tinuano a penalizzare la gestione della tesoreria aziendale dei Confidi e quindi a condizionarne gli equilibri economici. Basti pensare, al riguardo, che Cooperfidi Italia nel 2012 copriva con gli interessi maturati sul proprio patrimonio il 75% del costo del lavoro e degli organi societari, mentre nel 2016 tale percentuale di copertura si è ridotta, pur in presenza di disponibilità liquide significativamente superiori, sino al 39,8%. Nei primi giorni di settembre, l’Assemblea dei Soci di Eurofidi, il principale Confidi italiano per volumi di garanzie rilasciate e capillarità di presenza territoriale, ha deliberato la messa in liquidazione della società a seguito di perdite che ne hanno azzerato l’intero patrimonio sociale: un ulteriore colpo alla reputazione dei Confidi che certamente non aiuterà a migliorare il loro rapporto con le banche. All’interno di questo quadro complesso è risultata sin qui vincente la scelta di Cooperfidi Italia di non perseguire una politica di sviluppo dei volumi della produzione a discapito della qualità degli attivi e del portafoglio. Le trasformazioni del mercato, sopra sintetizzate e che saranno più dettagliatamente illustrate in segui- to, penalizzano fortemente soprattutto i “Confidi generalisti”, ovvero quei confidi che sono usciti, per inseguire una più rapida crescita dei propri ricavi, dal loro consolidato bacino territoriale e/o settoriale per porsi al servizio delle banche e abbattere i loro rischi di credito, ovviamente assumendo portafogli progressivamente più rischiosi. Nel Piano di Attività 2016-2018 venne definito di “nicchia” il modello di business di Cooperfidi Italia, grazie al quale viene offerta alle banche, oltre a garanzie solidamente supportate dal patrimonio aziendale, autonome valutazioni sul merito di credito dell’impresa da garantire e, successivamente al perfezionamen- to dell’operazione garantita, una attenta e costante attività di monitoraggio. Valutazioni e monitoraggio rese estremamente qualificate dalla profonda conoscenza delle imprese socie, del loro specifico modello di business e dei mercati di riferimento, mantenendo il perimetro di attività di Cooperfidi strettamente connesso all’economia cooperativa e sociale. In questo inedito scenario, le banche stanno selezionando i confidi per valutarne la capacità di onorare gli impegni assunti. Le informazioni che ci giungono premiano Cooperfidi Italia e la sua solidità patrimoniale. Altrettanto sarà chiamato a fare nel futuro Cooperfidi Italia nei confronti delle banche convenzionate: valorizzando unicamente quelle realmente interessate a sviluppare una vera partnership con il consorzio della cooperazione. Solo su queste, infatti, si punterà per conseguire gli obiettivi di produzione fissati dal Piano di attività. 2. Lo scenario economico di riferimento Le condizioni dell’economia mondiale sono leggermente migliorate nel corso del 2016. Secondo il FMI il PIL del pianeta si sarebbe incrementato del 3,1% ed è previsto in crescita del 3,4% nel 2017 e del 3,6% nel 2018. Una crescita sostenuta dal buon andamento delle economie avanzate ma insidiata da molti fattori di in- certezza. Il principale dei quali è rappresentato dagli interventi e dalla politica protezionistica della nuova amministrazione statunitense. Il rilancio degli investimenti per opere pubbliche annunciato da Trump potrebbe avere un impatto favorevole sul PIL, mentre l’adozione di misure protezionistiche comporterà forti tensioni sul commercio internazionale rischiando di imprimere un impatto recessivo sull’economia mondiale. Nell’area Euro le trattative per l’uscita del Regno Unito dall’UE e il rallentamento delle politiche moneta- rie espansive della BCE, qualora nel 2017 il tasso di inflazione si avvicinasse al 2%, potrebbero rallentare la prevista crescita delle economie europee. 14 Bilancio 2016 - Relazione sulla Gestione Il PIL italiano del 2016 è cresciuto solo