Il Mitico Ponte Sullo Stretto Di Messina
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i i l l e e g g n n A A o o c c n n a a r r F F Sociologia urbana e rurale Aurelio Angelini Il mitico Ponte di Messina sullo Stretto Da Lucio Cecilio Metello ai giorni nostri: la storia, la cultura, l’ambiente Presentazione di Giovanni Puglisi Introduzione di Osvaldo Pieroni Postfazione di Emanuele Sgroi 1561.83 A. Angelini IL MITICO PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA , 2008; , 2009; millenaria 833195 -88-568-3319-5 , 2009. Il Futuro di Gaia ISBN 978 9 788856 Manuale di ecologia, soste- Linee Guida per l’interpretazione , 2008; L'uso della biodiversità in Sicilia (con P. Pizzuto), 2007; (con P. Nulla si butta, tutto si ricicla , 2008; , 2009; , docente di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio nel- , docente di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio (U) 28,00 Aurelio Angelini Il volume offre un’accurata e completa ricostruzione della Il volume offre Il libro illustra i primi progetti, alcuni anche arditi e fantasiosi, che hanno i materiali necessari per discuterne. Questo libro offre l’Università di Palermo e di Ambiente e Sviluppo sostenibile nell’Università IULM di Milano, è presidente del comitato scientifico UNESCO-DESS e direttore della le sue pubblicazioni: Fondazione UNESCO Sicilia. Tra vicenda della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina a partire dalla storia della città omonima. Dalla centralità che, nel corso dei secoli, hanno avuto il suo porto e quello stretto di mare negli avvenimenti che ne hanno segnato la sua fama nel mondo: una storia così antica da essere narrata anche dalla letteratura e tale da essere protagonista di suggestivi miti let- terari che hanno accompagnato la descrizione delle bellezze e delle storie legate allo stretto. alimentato il dibattito politico e scientifico nel corso del tempo. Gli studi dei diversi esperti - ingegneri, tecnici, geologi, ma anche economisti e indu- striali - che si sono interessati al tema dell’individuazione di un “attraver- samento stabile tra la Sicilia e il Continente” hanno avuto una eco tale da istituzionalizzare i discorsi su quello che veniva definito il “cavalcamare”. Le varie posizioni che si sono contrapposte sino agli anni più recenti, quan- do la coscienza ambientalista si è fatta più reale e consistente, hanno spes- so determinato contraddittori passi avanti attraverso iniziative legislative e finanziarie apparentemente risolutive per le sorti di un Mezzogiorno rispetto al resto del Paese. d’Italia trascurato e in difficoltà € Differenza e Gap di genere Il Piano di gestione UNESCO Isole Eolie ambientale delle aree protette nibilità ed educazione ambientale 1561.83 4-11-2010 14:52 Pagina 1 Sociologia urbana e rurale COLLANA DIRETTA DA PAOLO GUIDICINI E GIOVANNI PIERETTI Comitato scientifico: Giandomenico Amendola, Paola Bonora, Ada Cavazzani, Pier Luigi Cervellati, Alberto Gasparini, Nancy Holman, Richard Ingersoll, Jean François Laé, Ezio Marra, Guido Martinotti, Antonietta Mazzette, Alfredo Mela, Fiammetta Mignella Calvosa, Harvey L. Molotch, Osvaldo Pieroni, Fortunata Piselli, Mario L. Small, Antonio Tosi, Francesca Zajczyk La collana Sociologia urbana e rurale, fondata da Paolo Guidicini nel 1976, attraverso la pubblicazione di studi e ricerche si propone come luogo di confronto fra studiosi, opera- tori ed esperti interessati al rapporto che l’uomo intrattiene con il suo ambiente. Le trasformazioni del mondo urbano e di quello rurale, le nuove forme dello sviluppo, i fenomeni di impoverimento ed esclusione sociale, i problemi del governo urbano, i movi- menti migratori su scala locale e globale, le tematiche ambientaliste sono solo alcuni degli ambiti di ricerca che la collana intende promuovere attraverso la pubblicazione di mono- grafie e volumi collettanei. La collana Sociologia urbana e rurale si propone di contribuire alla riflessione intorno alle forme contemporanee del territorio su scala locale, nazionale e internazionale. Sulla base della loro rilevanza all’interno del dibattito scientifico ed accademico, tutte le proposte di pubblicazione vengono sottoposte alla procedura del referaggio (peer re- view), fondata su una valutazione che viene espressa sempre e per ogni lavoro da parte di due referee anonimi, selezionati fra docenti universitari e/o esperti dell’argomento. I lettori che desiderano informarsi sui libri e le riviste da noi pubblicati possono consultare il nostro sito Internet: www.francoangeli.it e iscriversi nella home page al servizio “Informatemi” per ricevere via e-mail le segnalazioni delle novità. Aurelio Angelini Il mitico Ponte sullo Stretto di Messina Da Lucio Cecilio Metello ai giorni nostri: la storia, la cultura, l’ambiente Presentazione di Giovanni Puglisi Introduzione di Osvaldo Pieroni Postfazione di Emanuele Sgroi Sociologia urbana e rurale FrancoAngeli Il volume è stato realizzato grazie ai fondi di ricerca ex 60% anno 2007. Si ringraziano: Clara Cardella, Adriana Giunta, Gianni Mattioli, Osvaldo Pieroni, Pier- giorgio Pizzuto, Giovanni Puglisi, Anna Re, Massimo Scalia, Emanuele Sgroi Per le immagini qui pubblicate è stata concessa l’autorizzazione. Nei casi in cui non è stato possibile contattare gli aventi diritto la Casa editrice rimane a disposizione ai sensi del DPCM 22 febbraio 1988 Copyright © 2011 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy Ristampa Anno 0 1 2 3 4 5 6 2011 2012 2013 2014 2015 2016 L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d’autore. Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma (comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione (ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l’adattamento, la traduzione e la rielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota od in futuro sviluppata). 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Gli anni ’70: ampliamento e istituzionalizzazione del dibattito » 96 6. Gli anni ’80 nel segno della “Stretto di Messina SpA” » 104 7. Gli anni ’90 » 111 3. Oggi un ponte ai blocchi di partenza? » 119 1. Il secondo Governo Amato e i primi pareri al progetto » 119 2. I progetti delle grandi opere del secondo Governo Ber- lusconi » 126 3. Le critiche al piano della società Stretto di Messina SpA » 133 4. Le reazioni al progetto preliminare della Stretto di Mes- sina SpA » 143 5 5. La posizione dell’Unione Europea e l’avanzare del progetto di massima pag. 152 6. Il ponte… parte? » 165 7. La scelta del General Contractor e le polemiche di ca- rattere finanziario » 176 8. Il Governo Prodi II segna la marcia indietro del proget- to del ponte » 190 9. Il quarto Governo Berlusconi e il rilancio dell’opera » 196 4. Postfazione. Il Ponte sullo Stretto: non più mito e per nulla progetto, di Emanuele Sgroi » 213 5. Riferimenti e approfondimenti bibliografici » 225 1. Bibliografia » 225 2. Sitografia » 243 3. Figure » 248 4. Tabelle » 252 5. Schede » 253 6. Riferimenti legislativi » 253 6. Appendice » 255 1. Cronologia » 255 2. I sostenitori del ponte » 264 3. I sostenitori del No al ponte » 266 4. Le motivazioni pro e contro a confronto » 269 6 Presentazione di Giovanni Puglisi I movimenti che in questi anni si sono battuti contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina hanno fatto leva, oltre che sull’impatto am- bientale dell’opera, sull’attuale gap infrastrutturale tra Sud e Nord del Paese che ha allontanato sempre di più la Sicilia dal resto dello stivale. La do- manda a cui oggi dobbiamo dare una risposta è quella di come riavvicinare la Sicilia al resto del Paese e se, per far questo, è sufficiente velocizzare il tratto di tre chilometri della traghettata, sfidando le conseguenze paesaggi- stiche e ambientali, oppure scegliere un’altra strada, dopo un’attenta analisi costi-benefici. L’elenco di quali grandi opere e infrastrutture bisognerebbe realizzare in Sicilia e in Calabria, sono più che note, a partire dalla bestia nera delle infrastrutture italiane, la “Salerno-Reggio Calabria”, per arrivare al raddoppio dei binari ferroviari in Sicilia. Il sogno di buona parte dei siciliani di collegarsi al Continente attraverso un ponte, ha però finora prodotto solo profitti faraonici e costi senza ricavi, se non talora di natura “politica”. Un’attenta riflessione merita la compara- zione tra i benefici immediati sorgenti dalla realizzazione del ponte e le correlate ricadute sul paesaggio, sugli eccezionali ambienti umidi del litora- le con gli acquitrini salati di Faro e Ganzirri, sulla zona costiera di Capo Rasocolmo, ma anche sulle colline da entrambi i lati dello stretto, nonché sui fondali percorsi dalle correnti leggendarie, habitat naturali per comunità di organismi viventi di rara bellezza e importanza. Qualcuno dice che nessuno, o quasi, può essere contrario semplicemente in linea di principio alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina (eccezion fatta per coloro che ritengono l’isolanità un valore culturale e an- tropologico in sé), soprattutto se verranno risolti positivamente i problemi relativi all’impatto-ambientale (che sembrano però ancora lontani dall’es- sere risolti) e verranno date risposte adeguate ad alcune questioni non cer- tamente secondarie, quali gli aspetti geologici e sismici che l’opera, nella sua mastodontica intrusione, comporta in un’area tra le più a rischio tsuna- mi.