n.1/2014 spedizione in abbonamento postale art.2 c.20/c L.662/96 TOb - In caso di mancato recapito inviare all’Uff. C.M.P.To Nord per la restituzione al mittente - Taxe perçue - Tariffa riscossa Torino C.M.P. Ed. Casa Generalizia F.S.F. UN MONDO DI AMICI

Foglio di informazione missionaria a cura n. 1 anno 21 - Villa Brea, maggio 2014 del Gruppo Missionario dei Fratelli della Autorizzazione Tribunale di Torino Sacra Famiglia 43 10/11/1995 n. 4846

A 150 anni dalla morte “UN CONTADINO ANDÒ A SEMINARE E…” (LC 8, 5)

fratel Angelo Raimondo A 150 anni dalla morte Centocinquanta anni fa, il 24 novembre di fratel Angelo Raimondo 1864, moriva a Belley (Francia) un semina- Un cammino di fraternità el mondo non c’è nulla di più sacro tore; il suo nome era Gabriele Taborin, il suo e condivisione del gesto del seminatore. Viene dal campo era il mondo, il suo seme la parola a cura della redazione Nprofondo degli anni e apre l’avveni- di Dio. re. Dona gratuitamente, dà fiducia alla terra, Era nato in una famiglia di ottimi cristiani il La Sacra Famiglia spera. E sperare è osare con Dio, è amare 1° novembre del 1799 a Belleydoux, picco- nel cuore dell’Africa come Gesù, che semina la sua vita perché la lo paese dell’Ain, in Francia. Era l’epoca di P. Paul Béré, S.J. vita nasca nel cuore di tutti. una provvidenziale ripresa della Chiesa dalle Un viaggio in di Chiara Martano Il nostro viaggio in Burkina Faso è stato tante cose di Maura Tosco L’apporto del carisma Sa.Fa. fratel Sylvain Zoungrana L’Africa di Francesca di Francesca Lesnoni Clarisse di Luciano Zampini Un mondo senza orologi Elisa Meneghini Lontano nel tempo, vivo nel cuore Tiziano Meneghini Notizie in breve a cura della redazione

direttore responsabile: Angelo Raimondo - comitato di redazione: fratel Marco Barozzi, Marisa Beccaria, Roberto Di Natale, fratel Mauro Romano, fratel Albino Vezzoli - foto: fratel Albino Vezzoli e campisti Progetto grafico: Elisabetta Delfini - stampa: Jona, Paderno Dugnano

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mondo_43.indd 1 05/05/14 21:24 rovine della Rivoluzione Francese, apporta- zione laicale, educatori industriosi, inse- trice di libertà ed uguaglianza, ma anche di Ogni rinnovamento gnanti preparati, fratelli maggiori dei gio- tanta miseria morale e ignoranza. vani, collaboratori dei parroci. Gabriele fin da piccolo si dimostrò un leader, nella Chiesa deve Il Signore, che gli aveva affidato un seme capace di guidare con l’esempio e le parole avere la missione prezioso, guidò la sua mano nel gettarlo. Ora i suoi coetanei. Cresciuto, si fece catechista il piccolo seme ha prodotto 150 anni di bene. e insegnante a servizio della società e delle come suo scopo L’Istituto infatti oggi è presente in quattro parrocchie. per non cadere continenti, dove condivide con i laici della Suo desiderio era rendersi utile ai giovani, grande Famiglia Sa-Fa, la ricchezza della aiutarli a diventare buoni cristiani e onesti preda di una specie “spiritualità”, legata al nome che porta “Fra- cittadini. Concepì l’idea di associare a sé telli della Sacra Famiglia”, ancorata allo stile altri giovani e fondò l’Istituto dei Fratelli d’introversione di vita e di relazioni vissute a Nazaret da della Sacra Famiglia. ecclesiale Giuseppe, Maria e Gesù, e al “carisma”, Ai suoi “Fratelli” propose di essere religiosi rispondente alle urgenze della gente, soprat- consapevoli del valore della loro consacra- Giovanni Paolo II tutto dei giovani.

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mondo_43.indd 2 05/05/14 21:24 PROGETTI REALIZZATI NEL 2013 Un cammino di fraternità e condivisione

Da alcuni decenni in questa missione i Fra- telli, soprattutto in campo ad gentes, sono grandemente e generosamente aiutati dai membri della “Famiglia Sa-Fa”, che con la OPERAZIONE ACQUA POÉSIN - YARGO - BOULKI- parola e la testimonianza di vita dicono ai PER IL SAHEL EMDE fanciulli, ai giovani, alle famiglie, che Dio BAZEGA - Ipélléssé Progetto CAM-SAFA li ama. Progetto CAM-SAFA Perforazione e installazione pompa Oggi e domani il mondo aspetta sempre dei Perforazione e installazione pompa Volanta. seminatori, e non solo nei paesi di missione. Volanta POESSI - - BOULKI- Il mondo ha sempre fame di amore e di spe- EMDE ranza. Mentre ringraziamo il Signore per il BINGLA - BAZEGA-KOMBISSIRI Progetto CAM-SAFA dono del venerabile fratel Gabriele Taborin, Progetto Mc.19 -2013 CAM-SAFA Perforazione e installazione pompa chiediamogli di inviare ancora seminatori, Perforazione e installazione pompa Volanta. in un mondo che li aspetta e dei quali ha Volanta bisogno. ROULOU ()- KOUDOU- DIDYIR - KWEN GOU Progetto EKLA Production Progetto CAM-SAFA. Perforazione e installazione pompa Ricostruzione diga di ROULOU Volanta per la scuola di Kwen SAABA GOUNDI e ROULOU -KOUDOU- Progetto CAM-SAFA GOU Perforazione e installazione pompa Progetto CAM-SAFA Volanta. Due perforazioni e installazio- ni pompa Volanta, pannelli solari. ALTRI PROGETTI Interventi di sostegno al funziona- BAM KONGOUSSI mento dei tre Centri Progetto WEND KUUNI - CAM- SAFA - ARAI NANORO Ristrutturazione Centro accoglienza Progetto CAM-SAFA ragazze che fuggono il matrimonio e Canalizzazioni acque reflue pozzi e inserimento disabile dalle Suore del strada L.P.A., recinzione proprietà: SIC. Più ampliamento per sistema- muro, ponte zione casa delle Suore

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mondo_43.indd 3 05/05/14 21:24 La Sacra Famiglia nel cuore dell’Africa Uno sguardo esterno e africano su carisma e culture

P. Paul Béré, S.J. tro come fare a comprenderlo. L’atteggia- o scorso aprile, durante un pellegri- mento fondamentale diventa quindi quello naggio sui passi di Gesù, ammiravo di cercare in primo luogo di capire, e poi di Linsieme a un amico gesuita filippi- farsi capire. no, i quadri delle diverse nazioni rappre- Per procedere nel ragionamento, vi propongo sentate nella basilica dell’Annunciazione, a di ripartire da Lc 2,51, dove possiamo vedere Nazareth. Naturalmente ognuno cercava il l’approccio di Gesù (I), per definire così la quadro rappresentante la propria terra. Su dinamica dell’inculturazione come incontro quello venuto dall’Africa si leggeva: «Di là con il Figlio del Padre attraverso la media- dai fiumi d’Etiopia, i miei supplicanti porte- zione dello stesso che è figlio della madre, ranno le mie offerte» (So 3,10). Per mezzo dei dalla quale ha appreso una lingua materna numerosi quadri che lo adornano, il monu- (II). Potremo allora arrivare all’Africa come mento commemorativo dell’incarnazione contesto di vita e di missione (III). Questo esprime un movimento di convergenza verso ragionamento, volutamente più teologico Nazareth, (3) stava loro sottomesso. Gesù il centro, rappresentato da Gesù di Nazareth che socio-antropologico, vi anticipa già la lascia la casa di suo Padre (il Tempio di nella sua umanità concreta di Giudeo del I dinamica del movimento teologico dell’in- Gerusalemme) e si avvia verso quella della secolo, figlio del falegname Giuseppe. culturazione nell’Africa di oggi. madre, Nazareth. La sua conoscenza delle Il tema affrontato nel vostro capitolo gene- cose divine e la sua maturità religiosa sono rale mi suggerisce una domanda: «Come, da IL MOVIMENTO CRISTICO state provate; egli si sottomette ora alla cono- Africano, posso ricevere quel Gesù di Naza- LA SECONDA INCARNAZIONE scenza delle cose umane, che riceverà dalla reth ed esprimerlo usando i miei codici cul- Luca presenta Gesù seguendo il tipico sche- sua famiglia di Nazareth. Siamo di fronte, turali, in un modo che mi sia proprio?». For- ma biografico dell’epoca: la nascita (genos: a mio parere, a una nuova incarnazione: la mulando la domanda in questo modo apro un 1,5 - 2,40), l’educazione (paideia: 2,41-52) seconda. A questo stadio, Gesù vive già il dialogo interculturale, che diventa una sfida e le azioni (praxeis: 4,1 - 24,53). La parola difficile passaggio dalla prima incarnazio- transculturale. In altri termini, ponendoci di evangelica (Lc 2,51) che ispira questo capi- ne, il Figlio di Dio che diventa uomo, alla fronte a Gesù di Nazareth instauriamo un tolo generale rinvia alla tappa della paideia, seconda1, in cui l’umanità del Figlio del dialogo con quell’uomo particolare, che era l’educazione di Gesù. I tre verbi utilizzati Padre entra nell’organizzazione umana di di cultura ebraica. Quest’incontro sono importanti ai fini del nostro discorso: una vita di famiglia che gli viene insegnata costituisce allora il paradig- (1) partì con loro, (2) da sua madre (o meglio dai suoi genitori). In ma di tutti i nostri incontri tornò a questo modo, bisogna notarlo, egli sprofonda ed è un appello a uscire ancora più a fondo nella pasta umana: sot- dai nostri schemi tomette la sua umanità alle disposizioni dei culturali (tran- suoi genitori secondo la carne, sebbene loro sculturalità) non abbiano compreso il mistero che egli per imparare tentava di esprimere. dall’al- Questo versetto del Vangelo ci mostra come Gesù non tenti di spiegare il mistero della relazione con Dio suo Padre ai suoi genitori secondo la carne. Non fa il teologo come al Tempio, ma vive il suo mistero inserendosi nell’organizzazione

1. La terza incarnazione si manifesterà nell’Eucaristia, dove il pane e il vino diventeranno rispettivamente il suo corpo e il suo sangue. Egli non sarà semplicemente tra di noi, ma d’ora in poi sarà in noi o, più precisamente, noi saremo in Lui, saremo le membra del suo Corpo.

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mondo_43.indd 4 05/05/14 21:24 BOUNA - LOUROUM - TITAO OUAGADOUGOU - C.A.N.D.L. Progetto CAM-SAFA Dotazione furgone FIAT DUCATO Costruzione struttura scolastica: La Sacra Famiglia nel cuore dell’Africa infissi, porte, finestre,tetti (6 case in SOSTEGNO A DISTANZA banko per gli insegnanti della scuola Scuola elementare S. Anna, media e Uno sguardo esterno e africano su carisma e culture elementare). Liceo Agrario a Nanoro. Scuola ele- mentare e media S. Joseph a Saaba. GOUNDI - Scuole catechisti Bam, Imasgho Progetto CAM-SAFA Banca di Cereali AIUTI AL BUKINA FASO Destinazioni varie: Attrezzature, KOUDOUGOU - CENTRI DI macchinari, materiale sanitario, ali- GOUNDI, NOONG-TABA E LAA- mentari. 4 container da 20 piedi FI-ZIGA Interventi di sostegno al funziona- mento dei tre Centri di formazione N.B. L’esecuzione di tutti i progetti per orfani e ragazzi di strada. è seguita direttamente dai Fratelli S.F. burkinbé. ONG Frères Sainte KOUDOUGOU - LAAFI-ZIGA Famille Oeuvres Sociales Progetto CAM-SAF Attrezzi per 29 neo artigiani. Allievi umana della vita in famiglia. In altre parole, che hanno terminato la formazione vive la sua relazione intima con Dio suo in falegnameria e lavorazione del Padre all’interno dell’organizzazione quoti- ferro diana della vita familiare. KOUDOUGOU - UNIVERSITÀ L’INCULTURAZIONE Sostegno al Forum Internaziona- UNA DINAMICA DI INCONTRO le interreligioso della gioventù per La domanda che ci poniamo riguarda il l’avvenire. (FIIJA) Organizzato da fr. modo in cui vivere questo secondo stadio Koudbi Emmanuel ZONGO e Com- del movimento di incarnazione del Figlio di missione culturale FSF del Burkina Dio, così come il fondatore l’ha percepito e Faso come lo vivranno tutti coloro e tutte colo- ro che seguiranno le sue tracce come via di MENSE SCOLASTICHE santificazione. Per rispondere, permettetemi Nanoro - Saaba - Goundi - Laafi-Ziga di esporre la mia applicazione di un prin- - Noong Taba. Fornitura di cereali cipio ermeneutico che potrebbe servire da punto di riferimento. Si tratta di distinguere OUAGADOUGOU tre livelli di appropriazione dell’esperienza Progetto CAM-SAFA originale: Completato ampliamento C.A.N.D.L Centre Accueil Notre Dame de Primo livello Lorette. La prima esperienza dell’incontro tra il mistero di Gesù e la cultura avviene già SAABA a livello, per esempio, di Fratel Gabriele. Progetto Struttura ambulatoriale Infatti il mistero di Gesù appartiene a tutti i tempi, mentre Fratel Gabriele appartiene SAABA al suo tempo. Progetto CAM-SAFA, CARITAS ANTONIANA Secondo livello Costruzione blocco amministrativo: Il carisma Sa-Fa è un’espressione dell’incon- Construction d’une direction pour le tro tra Fratel Gabriele e Gesù, incontro che collège Saint Joseph de Saaba. resta accessibile e a disposizione di ogni cri- stiana e di ogni cristiano che cerchi una via

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mondo_43.indd 5 05/05/14 21:24 di santità. L’Istituto dei Fratelli della Sacra ha formulato la definizione forse più riuscita ni in Africa dire: «Senti, ammetterai che la Famiglia ha il compito di vegliare su di esso: di inculturazione. Egli la considerava come cultura africana non può essere paragonata a è al corpo apostolico che spetta di mantenere l’incarnazione della vita e del messaggio cri- quella millenaria dell’India o della Cina!». E viva la fiamma del carisma. stiano in un contesto culturale particolare, se evochi la grande civiltà egizia, qualcuno compiuta in modo che quest’esperienza non si affretta a ricordarti che non aveva niente Terzo livello solo possa esprimersi attraverso gli elementi in comune con l’Africa nera. La nostra sorte Il tempo consuma ogni superficie esterna e propri alla cultura in questione, ma diventi nella storia contemporanea ci ha purtroppo i luoghi non sono tutti uguali, per rendere anche un principio che anima, dirige e unifi- fatto interiorizzare questo complesso, di cui il carisma pertinente è quindi necessario ca la cultura, e così facendo, la trasformi e la facciamo fatica a liberarci. Ogni forma di formularlo in un linguaggio proprio a quel- rimodelli in modo che ne risulti una «nuova figura dominante può quindi trasformarsi in la determinata epoca e a quel determina- creazione». un terreno di confronto e un certo numero to luogo. Compito non semplice, perché si La dimensione della cultura africana che ci di religiosi/e d’Africa potrebbe vivere male rischia di presentare tale formulazione come interessa per questa nostra riflessione è inti- il rapporto con l’autorità a causa di questa un’impresa umana e non come un atto di mamente legata alla storia dei popoli africani. struttura incosciente. rilettura di esperienze concrete, vissute da Il nostro continente, e in particolare l’Africa Tuttavia, con la potente crescita della Cina, si comunità che hanno risposto alle sfide della subsahariana, vive «un’avventura ambigua» sta scrivendo anche una nuova storia dell’A- missione in modo ben ponderato. Per evitare nel cuore del mondo, fatta di traumatismi3 e frica nel mondo. La relazione tra Africa e il rischio di un’inculturazione di facciata non di adulazioni. In certe comunità, l’incontro Cina non è particolarmente condizionata a bisogna risparmiarsi nell’ascolto della vita con i portatori del Vangelo ha lasciato tracce livello culturale: non abbiamo un conten- concreta delle comunità, per raccogliere ciò dolorose poiché è avvenuto contemporanea- zioso da regolare, come la tratta dei Neri, che vivono quotidianamente. mente all’incontro con il Colonizzatore, tal- la colonizzazione o il paternalismo politico volta la confusione fu spinta fino a fare del dopo le guerre d’indipendenza. L’incontro L’AFRICA DI IERI E Vangelo un prodotto dell’Occidente. Quello con l’Oriente è sembrato annunciare agli DI OGGI COME CENTRO che resta nel subconscio africano e che al Africani un nuovo giorno in cui confron- DI INSERIMENTO giorno d’oggi emerge spesso alla coscienza tarsi sul piano umano da pari a pari con DEL CARISMA SA-FA è la negazione della sua umanità, sostenuta gli altri. Inoltre, da quando la Cina si posi- La prospettiva che mi chiedete di assumere è ieri da certi filosofi e oggi da certi uomini ziona fortemente in Africa, abbiamo preso quella di uno sguardo africano che vi dipinga politici occidentali4. Così la nostra cultura, coscienza che non solo Dio ci ha messi su la sfida della doppia dinamica «inculturazio- terriccio che fa di noi degli esseri umani a una terra ricca di risorse, ma che abbiamo ne del carisma religioso e evangelizzazio- pieno titolo, è stata presentata al mondo in anche un’opportunità per costruire il nostro ne delle culture». Come ricordava un supe- un modo renderci degli umani completa- avvenire senza gli intralci del passato5. riore generale della mia famiglia religiosa: mente emarginati. Quante volte ho sentito Durante la seconda metà del XX secolo l’A- «L’evangelizzazione non è possibile senza dei missionari che avevano vissuto decen- fro-pessimismo era il marchio depositato del inculturazione. L’inculturazione è il dialogo continente africano; oggi, l’Africa è diven- esistenziale tra un popolo vivente e il Van- tata una terra d’avvenire e questo grazie a gelo vivente2». È Padre Pedro Arrupe che 3. Benedetto XVI, Esortazione apostolica post-sino- diversi fattori: dale Africae munus, n.9 4. Cfr. Discorso di Nicolas Sarkozy all’Universi- 2. Peter-Hans Kolvenbach, Living People, Living tà Cheikh Anta Diop di Dakar (26 luglio 2007): 5. Dambisa Moyo, Winner Take All: China’s Race Gospel, conferenza al Seminario internazionale «L’homme africain n’est pas assez entré dans l’hi- for Resources and What It Means for the World sull’apostolato presso gli autoctoni, Anishinabe, stoire» [«L’uomo africano non è entrato abbastanza (Basic Books, 2012). Canada, 12 ottobre 1993 nella storia»]

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mondo_43.indd 6 05/05/14 21:24 - La resistenza economica e finanziaria del Dio passa necessariamente per l’incarnazio- delle risorse, senza indebite considerazioni continente africano durante la crisi; ne (l’uomo è la strada verso Dio, cfr. Gau- di ordine etnico6. - La demografia del continente, con una dium et spes), allora il giudizio sull’incultu- Un Istituto religioso il cui punto di riferi- popolazione in forte crescita di cui il 64% razione del carisma di un Istituto religioso e mento è la Sacra Famiglia di Nazareth rap- circa è costituito da giovani; l’evangelizzazione delle culture dovrebbero presenterebbe per l’Africa e la Chiesa attuali - La crescita della Chiesa: un numero sempre avvenire in un contesto di dialogo con l’am- una parola profetica su: più grande di cristiani impegnati e assetati di biente concreto della vita. Nel caso dell’A- Dio, in cerca di un incontro personale e pro- frica, le tensioni manifestate a volte dalle FAMIGLIA fondo con Cristo; numerose vocazioni alla nostre comunità sono dovute, a mio pare- il valore della famiglia come scuola d’amore vita sacerdotale e religiosa che si aspettano re, ai diversi mondi che ci fermentano den- dove si impara ad amare perché vi si è amati; una formazione di qualità; la moltiplicazio- tro: un mondo di antica tradizione cristiana scuola di pace; scuola che insegna ad aprirsi, ne delle istituzioni educative, di formazione che sembra morire e un continente africano a praticare la vita comunitaria, a preoccupar- umana e religiosa, di orientamento di ogni dove sta nascendo una tradizione cristia- si per l’altro. A mio parere questa dimensione genere; ecc. na. Il primo lo conosciamo già; il secondo è il centro di uno scambio profondo tra la deve inventarsi. Da qui la spinosa questio- cultura africana in ciò che ha di più nobile e L’Afro-pessimismo ha lasciato il posto all’A- ne dell’autentico e la paura del sincretismo: il modello della Sacra Famiglia di Nazareth7. fro-ottimismo. In questa nuova dinamica, gli come riconoscere ciò che è autentico quando A titolo di esempio: l’appellativo «fratello» Africani di ogni condizione manifestano in non ci sono altri punti di riferimento se non riveste un significato molto importante nella qualche modo il desiderio di partecipare alla il mistero pasquale? cultura africana, dove in numerose lingue costruzione del proprio continente, di dare La cultura, si sa, è una realtà dinamica e manca il termine «cugino». Questo eviden- ai suoi uomini e alle sue donne una ragione mutevole. Quella dell’Africa odierna è un zia la predisposizione della cultura africana di vivere e di sperare. I giovani religiosi che ibrido. Il patrimonio dell’Africa ancestrale a costruire una fraternità universale che vede ho avuto occasione di incontrare ai quattro è ancora vivo, anzi è ben radicato perché in Dio il Padre di tutti. angoli del nostro continente lasciano traspa- rifiuta di morire, e tuttavia si sta lentamente rire il desiderio di essere coinvolti in questa definendo nella modernità. L’organizzazio- SERVIZIO nuova esaltante avventura. Come i fondatori ne sociale ed ecclesiale ricevuta in eredità la semplicità della vita personale al servizio dei nostri Istituti religiosi, anche loro voglio- con la prima evangelizzazione cerca ora degli altri a opera di istituzioni che hanno no dare la vita per salvare l’umanità dei loro una nuova formulazione che sia in accordo una missione e una struttura ambiziose, fratelli e sorelle, nei quali hanno percepito con l’anima africana. Così, in occasione del perché fondamentalmente orientate verso il una miseria che offende quell’icona di Dio primo sinodo dei vescovi per l’Africa, nel servizio alla comunità. In questo modo si che è la persona umana. Perfino gli eremiti 1994, la Chiesa africana ha scelto l’immagi- evangelizzeranno il culto dell’immagine di del deserto sono un messaggio per il mondo, ne della «Famiglia di Dio» come idea trai- sé e il culto delle apparenze, tendenze che parlano alla loro società. nante della sua evangelizzazione caratterizzano la cultura africana moderna, La nuova evangelizzazione, notava il sinodo, impedendole di trasformarsi e di superare il IL CARISMA TRA UN MONDO mirerà a edificare la Chiesa Famiglia, esclu- problema della valorizzazione sociale di se CHE STA MORENDO dendo ogni etnocentrismo e ogni particola- E UNO MONDO CHE NASCE rismo eccessivo, spronando alla riconcilia- 6. Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa n.63 Se ammettiamo che il carisma si vede dalle zione e a una vera comunione tra le diverse 7. Lc 2 dove, durante il pellegrinaggio a Gerusalem- me, Maria e Giuseppe non si preoccupavano, pen- opere e che queste lo manifestano, se accet- etnie. Le Chiese particolari favoriranno la sando che il giovane Gesù fosse con altri membri tiamo che per ogni cristiano l’incontro con solidarietà e la condivisione del personale e della grande famiglia..

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mondo_43.indd 7 05/05/14 21:24 stessi per mettere invece in valore la comu- PAZIENZA Lc 8,21) e nella storia della nazione in cui nità. la pazienza di Gesù che accetta di riman- la sua predicazione sembrava aver riacceso dare il momento del Tempio per vivere il la speranza di una salvezza politica, ma che SEMPLICITÀ momento della casa, è il tempo che Dio ha la sua passione avrebbe compromesso per espressione della vocazione principale della preso in Gesù di Nazareth per ascoltare la sempre (cfr. Lc 24). Insomma, nella storia Chiesa, una chiesa che si mette al servizio e realtà umana. Una delle nostre grandi diffi- di tutta l’umanità (Mt 28)8. Si tratta di una non una chiesa degli onori e dei prestigi. Con coltà deriva dalla mancanza di ascolto che forza capace di integrare una diversità di Papa Francesco, sentiamo risuonare con più si manifesta nella volontà di fare del presen- lingue, culture, età, regioni, religioni, etnie, forza l’appello pressante che i Papi da Gio- te delle società occidentali, se non del loro ecc. Ed è di questo che l’Africa ha sete per vanni XXIII in poi hanno espresso per una passato, l’avvenire dell’Africa, o ancora di costruire la sua unità. vita cristiana fatta di semplicità e sevizio. prendere come misura di tutte le cose ciò che I momenti dolorosi della storia africana, la si fa in Occidente. Il defunto cardinal Paul schiavitù, la colonizzazione, la complicità INCARNAZIONE Zoungrana, in occasione della preparazio- dei grandi marchi internazionali che sfrut- il messaggio dell’incarnazione ha bisogno di ne del SCEAM a Kampala nel 1969, faceva tano l’Africa odierna, tutti questi momenti essere tradotto perché racconti la presenza notare che: «La nostra essenza non potrebbe sono sedimentati nella memoria dei popo- e l’azione di Dio nella nostra storia concre- esserci data dall’esterno». li come nell’inconscio di un individuo. C’è ta e sulla nostra terra. Conviene contrastare quindi bisogno di una redenzione, cioè di la tendenza dei nostri fratelli e delle nostre Ecco enunciati alcuni elementi, che non una profonda guarigione che la forza dell’e- sorelle africani a evadere in una dimensio- hanno niente di esaustivo ma indicano alcu- sempio e la testimonianza di vita possono ne spirituale che non sempre accetta il peso ni punti in cui è in gioco l’interculturalità procurare. del corpo fino alla morte e la morte sulla negli incontri con i nostri simili. Questi sono croce. Il lavoro e la fatica sono invece una veri solo nella stretta misura in cui adottano L’evangelizzazione delle culture africane è dimensione essenziale dell’incarnazione e, come punto di riferimento ultimo l’incontro possibile perché, in generale, l’anima africa- nel contesto africano, sono una dimensione con il Figlio di Dio in Gesù di Nazareth. na è profondamente religiosa9. Essa accetta essenziale della solidarietà con i più poveri la contestazione dei suoi valori culturali fatta per elevarli. LA PRESENZA INVISIBILE DI DIO NELLA NOSTRA STORIA 8. Il mandato missionario per il quale gli apostoli COMUNITÀ Quando contempliamo Gesù all’interno sono inviati in tutte le «ethnos», cioè in tutte le etnie. Vd Paul Béré, S.J., «L’attività missionaria: Fonda- la comunità come segno del Regno di Dio. della Sacra Famiglia prendiamo coscienza di mento teologico e sviluppo del metodo in Africa», Dio regna dove la fraternità non è più solo una presenza: la presenza invisibile ed effi- La Civiltà Cattolica IV/3897 (2012) 251-259 quella del sangue, ma anche quella della cace di Dio nella nostra storia. Nella storia di 9. Nell’omelia di apertura del secondo sinodo per l’A- frica, Benedetto XVI ha pronunciato queste parole fede. Fare in modo che attorno alla comunità persone come Maria e Giuseppe, nella storia molto forti: «l’Africa rappresenta un immenso “pol- religiosa si costituisca una cerchia più larga di questa coppia che ormai vivrà solo per mone” spirituale per un’umanità che appare in crisi di fede e di speranza»; Benedetto XVI, Omelia di basata sulla semplice e comune umanità che quel figlio, di questa famiglia ben integrata apertura (domenica 4 ottobre 2009); cfr. Benedetto condividiamo! a Nazareth (cfr. tua madre, i tuoi fratelli, ecc. XVI, Exhortation apostolique Africae munus, n.13.

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mondo_43.indd 8 05/05/14 21:24 in nome di Dio, e la nostra storia ce lo dimo- nostro posto. L’inculturazione diventa quin- della nostra epoca nelle comunità cristiane stra. Per esempio, uno dei nostri più grandi di evangelizzazione delle culture se è incar- dell’Africa è la separazione tra Vangelo e valori è quello di fondare una famiglia, eppu- nazione, impegno di Dio nella concretezza culture, mentre per noi religiosi è la separa- re accettiamo che ci siano degli «uomini di della quotidianità. La testimonianza delle zione tra carisma e culture. Carisma inteso Dio» e delle «donne di Dio», espressioni che vostre comunità, che si inseriscono nella come fermento unificatore, che fa sì che l’u- designano le persone consacrate e i preti, che quotidianità dei lavoratori com’era Gesù manità di ogni membro della famiglia reli- scelgono di non sposarsi a causa del Regno. quando stava a Nazareth, figlio del falegna- giosa rinasca con il suo ethnos12, perché Il che non significa che per «un’Africa asse- me, attesta con più forza di ogni discorso immersa nel mistero di Cristo. Un’umanità tata di fecondità10», il celibato sia compren- il valore di redenzione del lavoro umano. che si esprime principalmente nella cultura. sibile. Tuttavia a questa categoria di persone Paradossalmente, un qualche cosa di ine- Per arrivare a tanto, ci vuole il tempo del viene riservata una posizione senza uguali: sprimibile viene espresso attraverso le cose silenzio di Maria che accetta di non capire li si considerano dei mediatori perché li si tangibili. Personalmente ci leggo la dimen- ma tuttavia accompagna il mistero che opera crede capaci di agire e parlare a nome di sione sacramentale, quella del segno efficace in suo figlio. Da questo punto di vista, la Dio. Questo è ampiamente dimostrato nella della grazia divina. Compagnia di Gesù ha avuto la grazia di quotidianità della vita africana, e anche vedersi guidata, da P. Pedro Arrupe in poi, nelle grandi transizioni politiche delle nostre CONCLUSIONE da superiori generali che avevano vissuto società, da una ventina d’anni a questa parte, Che cosa ricordare del mio discorso? Che la l’esperienza del «silenzio» che nasce in se si prendono spesso a riferimento gli uomini nostra riflessione su «carisma» e «culture» stessi quando si è immersi in un mondo cul- di Dio. nel contesto africano dovrebbe prendere in turale diverso da quello di origine. Queste considerazioni mi portano a conclu- considerazione il passato dell’Africa, segna- Perché in fondo ogni civiltà è in qualche dere che, perché la trasfigurazione dell’u- to da incontri riusciti ma anche da incon- modo sigillata. Parlare di evangelizzazione manità degli Africani si apra al diverso, tri dolorosi, che hanno lasciato delle tracce della cultura vuol dire accettare che il lato all’altro, deve passare per la capacità di nell’inconscio. La nostra riflessione potreb- tagliente della croce apra il cuore di ogni cul- riconoscere Dio in tutto ciò che vediamo, be tenere in considerazione il fatto che, in tura perché il Vangelo la trasformi, la rige- tocchiamo, sentiamo, ecc. Nella nostra storia generale, l’Africa fino a ieri marginalizza- neri e la fecondi in modo che essa produca, attuale vediamo un’inflazione del religioso ta rappresenta oggi una terra di speranza, «a partire dalla propria Tradizione vivente, che dà l’impressione che abbiamo gli occhi grazie alla sua demografia (una popolazione delle espressioni originali di vita, di celebra- rivolti soprattutto verso il cielo - ed è una giovane e in crescita) e alle risorse del suolo zione e di riflessione cristiana»13. buona cosa se si considera il posto che il e del sottosuolo considerate ora come una 11 mondo globalizzato sembra riservare a Dio! benedizione . 12. Il carattere lasciato dalla prima cultura che ha - ma purtroppo aspettiamo che Dio agisca al Per riprendere le parole di Paolo VI in Evan- formato l’umanità di una persona. L’ethnos assegna un idioma particolare a ogni africano in base alla gelii Nuntiandi (n.20ss), direi che il dramma sua «etnia» e ne costituisce l’identità fondamentale Vd. Paul Béré, «Attività missionaria», art. cit., pp. 10. Sottotitolo di un’opera di Marcel Matungulu, 253-254. S.J., Célibat consacré: Pour une Afrique assoiffée 11. Bendetto XVI, Esortazione apostolica post-sino- 13. Bendetto XVI, Esortazione apostolica post-sino- de fécondité. dale Africae munus, n.13. dale Africae munus, n.13.

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mondo_43.indd 9 05/05/14 21:24 VIAGGIO IN BURKINA FASO un’esperienza di vita

di Chiara Bartano to l’Africa fosse grande. Sono partita per derare quello che si ha”. Durante il nostro questo viaggio con buoni propositi, dubbi, soggiorno abbiamo visitato tante scuole: una orse non tutti sanno che la città paure. Appena l’aereo è atterrato ricordo di scuola dell’infanzia, una scuola primaria e il di Chieri è gemellata con Nano- aver esclamato. “Cavolo, siamo in Africa!”. liceo agrario. Ci hanno raccontato che alcuni ro, un villaggio in Burkina Faso. Infatti il paesaggio e il clima erano comple- genitori per iscrivere i propri figli a scuo- Forse non tutti sanno che a gen- tamente diversi da quelli a cui siamo abituati. la fanno la coda a partire dalla notte per il Fnaio una piccola delegazione di studenti L’Africa ti cambia. Cambia il modo di vedere giorno dopo, poiché i posti sono molto limi- e professori del Liceo Monti si è recata a lo stile di vita che c’è a casa tua. Ti fa doman- tati. Un altro aspetto che si rivaluta quando Nanoro, per fare un campo di lavoro e di dare quale siano le cose davvero importanti. si torna da un’esperienza come quella che amicizia. L’iniziativa è stata resa possibile Credo che ognuno di noi viva “alla ricerca ho fatto io è l’importanza che si dà al cibo e grazie al contributo del Liceo Monti e del della felicità”. all’acqua. Sconvolge vedere le mense scola- Comune di Chieri. I campisti sono stati ospi- Posso affermare con orgoglio che in Afri- stiche, in cui ogni bambino ha a disposizione tati e guidati dai Fratelli della Sacra Fami- ca sono felici. Molto più di noi. Di bambini per il pasto solo una ciotolina di riso. E poi glia, che da molti anni operano in Burkina denutriti ne ho visti tanti, di famiglie lacerate l’importanza dell’acqua: a Nanoro sono stati Faso. Forse non tutti sanno che, fra questi da sofferenze enormi anche, ma di persone costruiti numerosi pozzi e questo ha aiutato studenti, c’ero anche io. tristi, ben poche. Allora viene da chiedersi: la popolazione, ma ci sono moltissimi altri Raccontare a parole che cosa sia l’Africa è “Perché loro, che non hanno nulla, si godo- villaggi che invece sono ancora senza acqua molto difficile. Io stessa ho realizzato alcune no la vita?” La risposta a questa domanda potabile. cose solo una volta tornata in Italia. Essendo ci è stata rivelata tramite una scritta su una Durante questo viaggio ho capito davvero il ritornata alla quotidianità, nelle nostre grigie t-shirt di un bambino. Recitava: “La felicità significato del nostro gemellaggio con Nano- città, solo qui ho capito, per contrasto, quan- non è avere quello che si desidera, ma desi- ro. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare

Il nostro viaggio in Burkina Faso è stato tante cose… Partiti forse solo con l’idea di un’esperienza di se culturali, le nostre rigide sicurezze e abbiamo solidarietà e di conoscenza di un Paese lega- cominciato a respirare all’unisono con la terra to alla nostra città da un gemellaggio, abbiamo africana … inspiegabilmente le nostre torri sono dovuto fare da subito i conti con una realtà polie- diventate ponti dove per dieci giorni sono tran- drica e arricchente. sitate persone, suoni, odori, situazioni, emozioni È stata intanto l’occasione per allargare i nostri regalando ad ognuno di noi l’esperienza della orizzonti e provare a sentirci parte di una realtà reciprocità. più ampia, dove costantemente i diversi stili di Siamo tornati diversi… contaminati da una vita e la diseguaglianza delle risorse ci hanno cultura che dà grande valore all’individuo, alla interpellato pesantemente, suscitando riflessio- famiglia, alla relazione tra le persone, alla scuo- ni importanti sulla nostra impronta occidentale. la, alla natura, al tempo, al cibo, all’acqua… tro- Ma poi l’esperienza si è fatta più toccante e vera vare questa ricchezza in una terra così povera e quando siamo riusciti a far cadere le nostre dife- arida è stata la più grande lezione!

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il re del villaggio, (figura molto rispettata e viaggio. I Fratelli della Sacra Famiglia pres- le, ma non li scorderò mai. Dimenticare la di valore, anche se ormai non più un’autorità so cui eravamo ospiti non avrebbero potuto puntualità e lo stress, ringraziare per tutto politica) che ha tenuto un discorso davvero farci sentire più a casa nostra di così. Un ciò che si ha, vivere in modo comunitario, molto commovente. Ci ha detto che fra Chie- giorno siamo andati all’inaugurazione di un allontanarsi un po’ dalle nuove tecnologie ri e Nanoro vi è una amicizia sincera, ci ha pozzo in un villaggio e come ringraziamento per vivere e respirare la natura, salutare le spronati ad assumerci le nostre responsabi- gli abitanti ci hanno regalato delle caprette, persone che ci stanno accanto, osservare con lità:” Il futuro di questo gemellaggio è in dei polli e delle arachidi. Questi beni erano prospettive diverse, lasciarsi stupire. Que- mano a voi giovani!” ha esclamato. L’ultima di grande valore per loro! Gratitudine e gene- sto significa andare in Burkina Faso. Ancora cosa che mi è restata impressa e che forse è rosità, due valori che noi in Italia abbiamo oggi, se qualcuno mi incontra per strada e mi la più importante è l’amore, l’accoglienza, la ormai dimenticato. E poi il sorriso dei bam- chiede: «Com’è l’Africa?», io rispondo con solidarietà che ho respirato durante questo bini, i giochi e le danze con loro, sarà bana- un sorriso: «Tutto un altro mondo».

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mondo_43.indd 11 05/05/14 21:24 L’apporto del carisma Sa-Fa alla cultura del Burkina Faso e dell’Africa

fratel Sylvain Zoungrana arricchite. Parlando dell’apporto del nostro all’interno di certe comunità africane, i reli- carisma alla nostra cultura, prenderemo in giosi della stessa etnia, dello stesso clan o l carisma non manifesta nessuna considerazione solo i due aspetti seguenti: della stessa terra leghino più facilmente tra « preferenza culturale perché deside- loro, fino al punto di escludere coloro che Ira raggiungere tutte le culture». In IL RAFFORZAMENTO DELLO provengono da altri gruppi etnici. È a questo questo caso, essendo un dono dello Spirito ed SPIRITO DI FAMIGLIA livello che l’apporto del carisma si rivela pre- essendo di ispirazione evangelica, esso rela- Vivendo il carisma, i Fratelli si propongono zioso per la cultura africana. tivizza, purifica e trasforma le culture stesse. di riprodurre nella loro vita comunitaria lo La vita religiosa Sa-fa, attraverso il carisma, Siccome il nostro carisma ci spinge a contem- stesso spirito che univa Gesù, Maria e Giu- appare come il luogo dove si manifestano con plare lo spirito di famiglia, il processo della seppe a Nazareth: lo spirito di famiglia. Tut- più forza i valori di comunione che sono alla sua inculturazione consisterà nel promuovere tavia, anche se lo spirito di comunione e di base dell’immagine di famiglia, il luogo dove all’interno delle culture tutto ciò che include fraternità è ben radicato nella cultura africa- il Fratello, senza rinnegare la propria cultura tale spirito. In questo modo, e relativizzando na, talvolta i legami fraterni possono diven- e i valori su cui si basa, va incontro a Cri- contemporaneamente tutte le pratiche ostili tare un problema all’interno delle comunità sto, che porta tali valori al loro compimen- allo spirito di famiglia, le culture risulteranno religiose. In effetti accade qualche volta che, to. Il Burkinabé che entra nella vita religiosa

L’AFRICA DI FRANCESCA Poi venne l’Africa, dalle albe e dai tramonti struggenti, l’Africa vera, dai maestosi baobab, sconvolgente, imprevedibile, bellissima, dai laghi incantati quella delle strade rosse, su cui galleggiano ninfee d’un rosso che nessuno dei miei pittori immobili e silenti; potrà mai rendere, dai venti impetuosi anche cercando per tutta la vita; che preparano piogge torrenziali verde, d’un verde tanto intenso e ti entrano nell’anima da sembrare irreale e visionario; fino a stravolgerla; gialla, d’un giallo accecante ma soprattutto l’Africa povera da fare apparire sbiadito d’una povertà che grida l’insensatezza quello della mia Sicilia; di un mondo

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mondo_43.indd 12 05/05/14 21:24 più il religioso su se stesso o in un rappor- to stretto e unilaterale con la sua famiglia o Lontano la sua terra d’origine, ma gli permettono di aprirsi a tutti gli uomini, senza distinzione di nel tempo, razza, di paese, di etnia, di tribù e di sesso, in vivo nel cuore una solidarietà universale. Era il 2 luglio 1988, avevo 23 anni appena compiuti. L’APPORTO ALL’EDUCAZIONE Quel giorno d’estate partivo Seguendo il carisma del Fondatore, l’Istituto per l’Africa con l’entusiasmo di è disponibile ad affrontare i compiti aposto- un giovane leone. lici richiesti dalle necessità dei tempi e dei Nanoro mi aspettava e i miei luoghi. In Burkina Faso, i FSF sono aperti ai sogni volavano lontano. bisogni della Chiesa locale e della società, Ricordo che quella mattina mia principalmente attraverso l’educazione cri- madre piangeva. stiana della gioventù. I giovani costituisco- Per trenta giorni ho gustato no la maggioranza della popolazione (il 75% l’essenza delle giornate L’apporto del carisma Sa-Fa di cui il 48,2% ha meno di 15 anni), il 22% africane, respirato la polvere dei maggiori di 15 anni è alfabetizzato, cioè della terra, riempito il cuore del sa leggere e scrivere in una lingua qualun- sorriso dei bimbi. alla cultura del Burkina Faso e dell’Africa que (statistica del 2003). L’importanza della Questa sera di gennaio 2014, popolazione giovane richiede quindi stru- mentre ceniamo insieme, come Fratello della Sacra Famiglia è portato menti importanti per l’educazione. Elisa e Sara raccontano alcuni a vivere meglio e in maniera più spontanea, Pur riconoscendo e rispettando il ruolo dello aneddoti della loro esperienza se non naturale, lo spirito di famiglia. In que- Stato nel campo dell’educazione, affermia- appena vissuta a Nanoro. sto è aiutato dalla rottura radicale che la sua mo il nostro diritto a parteciparvi, portan- vita di religioso Sa-Fa impone nei confronti do, attraverso le nostre strutture educative, il I loro volti si illuminano nel dei legami di fraternità e di sangue. Pur non nostro particolare contributo all’edificazio- ricordo del Natale trascorso in distruggendo completamente tali legami, ne della nazione. Il nostro carisma mira alla Burkina Faso. questa rottura è indispensabile per permet- difesa della vita, il che comporta lo sradica- Mentre loro raccontano, io tergli di dare a Cristo il primo posto nella mento dell’ignoranza per mezzo dell’alfabe- ritorno con la memoria e con sua vita. In questa prospettiva, i legami di tizzazione delle popolazioni e per mezzo di il cuore in quella terra d’Africa solidarietà e di fraternità tipici della fami- un’educazione qualificata che si faccia carico che mi aveva accolto 26 anni glia africana e del Burkina Faso assumono un di tutta la persona. I nostri istituti mettono a prima. senso nuovo. Sostituiti alla luce del Vangelo disposizione della popolazione gli strumenti Grazie ragazze per avermi fatto e all’interno di un processo di imitazione di per accedere al sapere, senza discriminazioni rivivere quei giorni di gioventù, Cristo, questi legami spezzati non richiudono di origine, di ricchezza o di religione. Secon- giorni fecondi, che hanno do l’Africae Munus, l’analfabetismo rappre- contribuito a fare di vostro senta uno degli ostacoli maggiori allo svilup- padre l’uomo che conoscete. po e contribuisce attivamente alla margina- Tiziano Meneghini in cui alcuni hanno troppo lizzazione della persona, che è una forma di e altri meno di nulla, morte sociale, rendendole impossibile acce- dere alla conoscenza. Alfabetizzare l’indivi- del nostro Fondatore. Le nostre scuole sono eppure sorridente, duo vuol dire farlo diventare un membro a strumenti preziosi per imparare, fin dall’in- d’un sorriso e d’uno sguardo tutti gli effetti della società, società che egli fanzia, a tessere dei legami di pace e di armo- che noi abbiamo dimenticato, potrà contribuire a costruire. Frequentare la nia nella società, attraverso l’educazione ai forse perduto per sempre. scuola è dunque una questione di giustizia per valori africani assimilati attraverso quelli del ogni bambino, e l’avvenire stesso dell’Africa Vangelo. Attraverso di essi trasmettiamo il Poi venne l’Africa ne dipende. «saper-fare» e il «saper-essere», animati da e niente fu più lo stesso I FSF rispondono a questa grande sfida una coscienza cristiana, e aiutiamo la società niente può più essere lo stesso. dell’educazione, «vero laboratorio di uma- a capire meglio le sfide che l’Africa di oggi nizzazione», sviluppando programmi effi- deve affrontare. caci e adatti alle popolazioni del Burkina. Francesca Lesnoni Ci sforziamo di vincere questa sfida restando (II parte dell’intervento di fratel Sylvain al 37° Capitolo Generale dei Fratelli della Sacra Famiglio - vedi N. 42 di fedeli al messaggio evangelico e al carisma Un Mondo di Amici)

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mondo_43.indd 13 05/05/14 21:24 Clarissedi Luciano Zampini Anche quest’anno, durante il nostro soggiorno a Nanoro in Burkina Faso, abbiamo incontrato Clarisse, la nostra cara amica che certamente ricordate nelle interviste che abbiamo fatto negli anni passati. Ci ha raccontato cosa è successo in questi due anni in cui non ci siamo visti

ono Clarisse, ho sedici anni e Famiglia, adesso mi sono iscritta al corso sono qui a raccontarvi come è di infermiera presso l’ospedale dei padri trascorsa la mia vita in questi Camilliani a Ouagadougou, scuola che fre- due anni che non ci sentiamo. quento molto volentieri perché, come vi ho Ho finito il primo ciclo di liceo raccontato negli anni passati, è sempre stato S con un buon profitto (ve il lavoro che vorrei fare. È molto impegnati- l’avevo detto che ce va anche perché devo rimanere nella capitale la mettevo tutta) dal lunedì al venerdì, per fortuna ho trovato e ringrazio sem- alloggio nel convitto delle suore. C’è molto da pre chi mi ha aiu- studiare, le materie sono tante e gli insegnanti tato con le ado- sono molto esigenti, c’è anche la matematica, zioni a distanza materia che io ho sempre odiato, ma è solo gestite dai Fra- un ripasso degli anni precedenti. Le lezioni telli della Sacra iniziano alle 8,00 del mattino e si va avan- Un mondo senza orologi

Raccontare con una parola ciò che mi è stato trasmesso, l’Africa che ho vissuto, i volti della gente... Libertà. Uomini che non sono schiavi del denaro, delle difficoltà, del tempo. Sanno apprezzare ogni attimo e dare al singolo istante il valore che merita. Sanno vivere spensierati, senza pensa- re troppo ai problemi che riserva il domani, per- ché in fondo oggi è il giorno che faceva paura ieri. A Nanoro quasi nessuno porta l’orologio. Può sembrare strano e quasi impossibile per chi, come me, è abituato a vivere in una società che richiede l’orologio al polso in ogni istante e pretende che si stia con- tinuamente attenti a non far scorrere le lancette più velocemente di quanto

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mondo_43.indd 14 05/05/14 21:24 Famiglia ed usufruiscono anche loro delle adozioni a distanza. Mio fratello più grande, come certamente ricordate, è sempre stato un pensiero per noi tutti. Circa un anno fa è partito per la Costa d’Avorio. Telefonava con il cellulare almeno una volta alla settimana, dopo sempre meno, adesso saranno quat- tro mesi che non da notizie, non sappiamo più niente e siamo molto preoccupati: è in Costa d’Avorio, ha cambiato stato, è partito per l’America o l’Europa… speriamo che sia ancora vivo. Ho dovuto abbandonare un po’ la parrocchia perché sono via da Nanoro cinque giorni alla settimana ed al sabato e la domenica c’è sem- pre qualche materia da ripassare, comunque canto ancora a messa nel coro dei giovani. ti fino alle ore 13,20, al pomeriggio per tre di paglia e dopo l’ospedale dei Camilliani, Con Willy, quel ragazzo che avete conosciu- giorni alla settimana ci sono i rientri di tre la missione delle suore, le scuole dei Fratelli to due anni fa, va abbastanza bene. Conti- ore, poi c’è il servizio in farmacia a preparare della Sacra Famiglia il lavoro non manca. La nua gli studi anche lui, vuole diventare perito bende, garze, sacchettini di medicinali, lo mamma, dopo il corso di taglio e cucito che elettronico, come me ha dovuto trasferirsi in studio… vai a letto alla sera che sei proprio ha fatto dalle suore, ha cominciato a lavorare capitale. Ci vediamo molto poco, ma sono stanca; dall’anno prossimo dovrò fare anche da sarta, lavoro non ce ne tanto ma lei non si fortunata perché facciamo assieme il viag- la parte pratica facendo l’infermiera in ospe- lamenta, è impegnata sempre nell’orto vici- gio di andata, il lunedì mattina, e quello di dale, è dura… ma devo farcela. Alla fine dei no al lago, è il lavoro che le piace di più e ritorno, il venerdì sera, poi c’è il sabato e la tre anni potrei andare anche all’università, dice sempre: “Se fossi più giovane avrei fatto domenica… ma… lasciamo stare! il liceo Agrario dai Fratelli”. Sono diventata Non vorrei annoiarvi di più con le mie chiac- A casa va abbastanza bene: papà fa sempre il zia una seconda volta perché mia sorella ha chiere; vi ringrazio per quello che fate per muratore e trova da lavorare perché si comin- avuto un altro bambino. I miei due fratelli noi specialmente con la vostra presenza ai cia a costruire anche qui case in cemento e più piccoli frequentano la scuola elementa- campi di lavoro e con le adozioni a distanza. non più capanne con mattoni di terra e tetti re sant’Anna gestita dai Fratelli della Sacra Grazie ancora e vi mando un forte abbraccio.

lo impongano i nostri frenetici mondo infinito, ad un distacco da questa vita materiale, è Un mondo senza orologi ritmi. Il tempo a Nanoro sem- diventata anch’essa coordinata del tempo. Lo si può notare bra scorrere più lentamente, le andando a messa la domenica: cinque minuti prima che la giornate sembrano durare di celebrazione finisca ci si infila già il cappotto, per sfrecciare più. Esistono uomini che sanno ancora ammirare un tra- fuori dalla chiesa non appena il prete abbia pronunciato l’ monto e stupirsi sotto un cielo stellato. Uomini che vivono “amen”. Il prete stesso, sta ben attento a non dilungarsi il silenzio e la notte e rimangono immobili contemplando le troppo e durante la predica si consulta continuamente con bellezze che regala la natura. Nel mondo che conosciamo l’orologio per non sforare nel tempo che gli viene conces- noi è tutto un programma, tutto uno schema. Le nostre so. A Nanoro la Messa non ha una durata precisa: un’ora giornate sono agende piene di impegni, di “cose da fare”, e mezza, due, a volte tre.. Nessuno conosce l’orario in cui abbiamo però perso il piacere di farle, spesso non ci chie- finirà, perché nessuno lo impone. Il prete parla sino a che diamo neanche il perché, corriamo da un impegno ad un non crede di aver trasmesso tutto ciò che i fedeli meritano altro per arrivare a sera e appuntare già il programma del ascoltare. “Il tempo è denaro”: così ho sentito dire da chi giorno seguente. Così cerchiamo di far presto per avere non si accorge di correre dietro a qualcosa di irraggiungibile del tempo che avanza e siamo continuamente sottomessi e di lasciarsi scappare le piccole bellezze di ogni attimo.. al ticchettio dell’ orologio, che riesce a manovrarci e ren- “Pas de problèmes”: così ho sentito rispondere da chi vive derci dipendenti. senza problemi, ciò che non si fa oggi sarà fatto domani, Nella nostra società, siamo riusciti a sottomettere ogni da chi ha capito che di tempo se ne ha una vita intera, cosa all’instancabile scorrere del tempo, persino la fede. bisogna solo sapere come usarlo. Ciò che maggiormente dovrebbe essere ricondotto ad un Elisa Meneghini

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mondo_43.indd 15 05/05/14 21:24 NOTIZIE IN BREVE

♦Anche alla nuova missione cercheremo di Il 1° marzo ha visto, in Burkina Faso, l’apertu- ♦ dare un supporto. Frattanto accompagniamo ra del 150° anniversario della morte del fondato- fratel Nazaire con le nostre preghiere sicuri che re dei Fratelli della Sacra Famiglia, fr. Gabriele Cristo, come lievito divino, penetra sempre più Taborin, nella grande chiesa di Saaba riempitasi profondamente nel presente della vita dell'uma- all’inverosimile. Hanno partecipato le comunità nità diffondendo la Sua Parola.------religiose, le autorità civili, rappresentanti delle scuole, delle opere sociali e delle missioni in cui ♦Grazie alla ricostruzione della diga di Roulou sono impegnati i Fratelli burkinabe. Si è evi- dello scorso anno la popolazione ha potuto ricu- denziato: l’azione della Grazia, la nobiltà della perare i 15 ettari di orti che erano andati distrutti missione di fratel Gabriele, il servizio reso alla e riavviare con successo la coltivazione degli Chiesa per l’evangelizzazione attraverso l’edu- ortaggi.------cazione dei giovani, la fedeltà al suo carisma, l’espansione dell’Istituto nella Chiesa di tutto il mondo, il desiderio di molte e sante vocazioni per l’istituto FSF e la grazia della beatificazione del Venerabile fratel Gabriele Taborin.------

♦A 150 anni dalla morte del venerabile fratel Gabriele Taborin il suo carisma è presente ed ♦Ci è giunto un altro accorato appello dalla opera attualmente nei seguenti paesi: Euro- popolazione di Doulougou che da anni attende pa (Francia, Italia e Spagna), Africa (Burkina che qualche organismo venga in loro soccorso. Faso, Benin e Costa d’Avorio), America Latina La loro diga è sempre lì in attesa di essere ria- (Argentina, Brasile, Colombia, Ecuador, Messi- bilitata. Anche questa diga faceva parte di una co ed Uruguay) e Asia (Filippine, India ed Indo- sessantina di dighe costruite dalla Comunità nesia).------Economica Europea negli anni sessanta nell’al- lora Alto Volta, ora Burkina Faso.------♦Fratel Davide Delbarba nelle Filippine ha dato l’avvio ad un progetto umanitario nella zona ♦Dall’anno scorso i Fratelli sono presenti a devastata dal tifone a Tacloban anche a nome Timor Est in Indonesia. Fratel Nazaire Bakouan, della Caritas bresciana.------burkinabé è ora missionario lì. Dove il Papa Gio- vanni Paolo II rivolgendosi ai Vescovi di Timor ♦Prosegue l’operazione “acqua per il Sahel”. Est disse: «C’è un mondo di “feriti”, scaldate i Ringraziamo quanti attraverso il loro contribu- cuori col Vangelo».------to ed in particolare per gli innumerevoli “obulo della vedova” di evangelica memoria ci hanno permesso di portare acqua potabile in numerosi villaggi. La lista di quanti sono in attesa di que- sto dono è sempre più lunga. Sono oltre trenta i ISTITUTO FRATELLI villaggi ora in attesa.------DELLA SACRA FAMIGLIA UFFICIO MISSIONARIO Strada Pecetto, 14 - 10023 Chieri (TO) Tel. 011 942 6335 - Fax 011 943 2319 CCP n. 34082107 cod IBAN IT67F0100501000000000029440 www.camsafa.org [email protected] [email protected]

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