Irpinia ed Irpini 1

Rivista dell’Associazione Irpinia Nostra Insieme storia, cultura, tradizioni, prodotti tipici ed attualità p e r v a l o r i z z a r e con rassegne economiche la nostra terra

Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 www.irpinia.biz/irpinianostra [email protected] Distribuzione gratuita L’editoriale Il Sindaco dell’Unità d’Italia L’Associazione Irpinia Nostra Questo numero di Andrea Massaro di Donato Violante

inalmente abbiamo chiuso questo nu- mero, che ci ha impegnato molto. Ab- Fbiamo dovuto “tagliare” diversi articoli lunghetti, in modo da dare spazio a più per- sone. Abbiamo cercato di segnalare diversi eventi, da svolgersi, in svolgimento o svolti. Abbiamo ricevuto numerose e-mail di pro- testa da parte di Irpini residenti in Comuni che non vengono recensiti. Ho già spiega- - 18 maggio 2010 - Giro d’Italia to il problema: ci sono Comuni dell’Irpinia che non rispondono alle nostre numerose (Avellino - Largo dei Tribunali, oggi Piazza Libertà) (Altre immagini sul sito dell’AIN e facebook) sollecitazioni, per cui, non ricevendo artico- li, con dispiacere, siamo costretti a lascia- on la cerimonia del 5 maggio u.s. re delle lacune. A maggior ragione, anche tenuta a Quarto alla presenza di ‘O Castellone per questo numero resta sempre valido l’in- CGiorgio Napolitano, Presidente di Massimo Zullo vito rivolto a chi avesse voglia di scrivere della Repubblica, hanno avuto inizio le Il castello di Cervinara sorge sulla cima d’un celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità sull’Irpinia e sugli Irpini, di farci pervenire colle alle falde del monte Pizzone e sovrasta gli articoli all’indirizzo di posta elettronica d’Italia. L’avvenimento è stato preceduto l’omonima frazione, nucleo originario di Cer- da forti polemiche sulla opportunità di [email protected] . Aggiungiamo che vinara. La prima citazione della città si tro- siamo anche reperibili su facebook, pre- celebrare un evento che per alcuni, oggi, va in un documento del IX secolo (Chronicon cisando che tale strumento è aggiuntivo e non ha alcun significato. L’argomento ha Volturnense), in cui il monaco Giovanni par- non sostitutivo del nostro sito su Internet, aperto un ampio dibattito, anche in vista lò d’una permuta avvenuta nell’837 d.C., fra www.irpinia.biz/irpinianostra . Con questo della pressione politica della Lega Nord per l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno ed il Prin- numero ci congediamo prima delle vacanze l’attuazione del federalismo, che secondo cipe longobardo beneventano Sicardo (succe- estive, augurando a tutti i lettori ed alle loro alcuni riporterebbe l’Italia ad una nuova duto al padre Sico), che ricevette “castrum famiglie di trascorrere un periodo spensie- divisione economica, con grave pregiudizio quod dicitur Cerbinaria in Caudetanis” (ca- rato ed assai felice. Saluto oltre ai collabo- per le regioni meridionali. Le celebrazioni, stello ubicato a Cerbinaria in Valle Caudina). ratori, anche i tantissimi Irpini nel mondo. inoltre, hanno fatto riaffiorare sentimenti ► continua a pagina 3 fortemente nostalgici in chi ha ritenuto che l’Unità è stata una colonizzazione del meridione. Lasciando da parte polemiche e rimpianti riteniamo qui proporre il tratto Santa Maria Liberatrice dei Templari umano e politico di un Sindaco di Avellino di Antonio Stiscia che nei convulsi giorni dell’estate del 1860 fu chiamato a ricoprire il ruolo di primo Come al solito, l’Autore ci ha fatto giunge- cittadino di Avellino: l’Avvocato Domenico re un interessantissimo articolo, il cui ti- Capuano. La partenza dei Mille da Quarto nel tolo integrale è “La Madonna della Libera maggio di quell’anno, nel capoluogo irpino o La Madonna del Parto o Santa Maria Li- non aveva prodotto nessun cambiamento. beratrice dei Templari”. La sua lunghezza IL Largo dei Tribunali, quattro anni dopo ci ha indotto ad estrarne un pezzettino, in battezzata Piazza della Libertà, brulicava cui, facendo riferimento ad i Templari, ap- come sempre di avventori, avvocati, pare citato un personaggio montecalvese. 4 magistrati, commercianti, cittadini ignari e I Templari furono annientati perché ricchis- Avellino 5-13, 7, 13 militari borbonici, per lo più di lingua tedesca, simi e forse perché antesignani di una civi- Cervinara 1-3 intenti a ripetere i movimenti ed i gesti di le convivenza tra i popoli e le religioni,nel sempre. Il 31 luglio il Sindaco di Avellino, nome dell’Unico Dio. La conoscenza e lo stu- 9-15 “l’industriante” Nicola Maria Galasso, ( dio, la pratica esoterica e la medicina, furo- 12-13 1798 – 1880), in carica dal 1856 al 31 luglio no le concause della loro dissoluzione, senza 8 1860, quel giorno, cede la carica di primo dimenticarne la potenza politica e religiosa, Montecalvo Irpino 1-6, 8 cittadino all’Avv. Capuano, che governerà la rafforzate dal fatto che i cavalieri templa- Monteverde 11 città di Avellino dal 1° agosto 1860 fino al ri erano alle dirette dipendenze del Papa e Montoro Superiore 10-11 21 settembre 1865, giorno della sua morte. non soggetti a nessuna limitazione canonica. 4-5 Domenico Capuano nacque in Avellino ► continua a pagina 6 nel 1791. Laureato in legge, esercitò la 9 professione di Avvocato. La sua adesione Trevico 14 alle idee liberali risale ai moti costituzionali 24-25 aprile - Due giorni a Trevico 5 avellinese del 1820 ed a quelli del 1848, ai di Franca Molinaro Trevico 1-14, 3 quali partecipò con convinto entusiasmo. In gioventù fu anche rapito e tenuto in ostaggio 24 aprile: Percorro l’autostrada osservando dal famigerato brigante Lorenzo de Feo, questa terra che si offre differente ad ogni In evidenza: di S. Stefano del Sole, alias Laurenziello, viaggio. Ora il verde è lucente e già qualche il quale lo rilasciò dopo il pagamento di finocchio selvatico mostra le sue belle om- Cervinara Pagg. 1-3 una forte somma. Il de Feo fu giustiziato brelle luminose. Oggi faccio da guida in Baro- Problemi dell’Irpinia Pag. 5 nia e per quanto abbia rispolverato il Salmon, nel Largo dei Tribunali il 6 maggio 1812. Un viaggio emozionale sulla Pag. 7 Don Domenico Capuano nel 1820 marciò Tagliamonti e alcuni appunti di Johannowsky, Avellino - Rocchetta Sant’An- come sergente dei militi e si unì ai ribelli in ho la consapevolezza di non conoscere molto tonio Monteforte. Nel nonimestre costituzionale della civiltà che già nel VI secolo a.C. lasciò in SPECIALE Pagg. 10-11 fu Giudice del Circondario di Volturara. questi luoghi la sua magnifica testimonianza. Intervista a Eliana Petrizzi Con negli occhi l’immagine di una fine situla Arrestato come cospiratore, fu rinchiuso Trevico Pag. 14 nel carcere di Napoli, dal quale ne uscì per di bronzo mi ritrovo allo svincolo di tra una nebbia fitta che impedisce ogni orizzonte. ► continua da pagina 1 L’indice completo è alla pagina seguente ► continua a pagina 14 Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 2 Editoriale - Eventi - Contenuti Comuni vari ► continua da pagina 1 Eventi svolti, in svolgimento e da svolgersi di Bianca Grazia Violante l’esilio, passato a Menton, nel Principato di Monaco. Nel 1825 fu autorizzato a rientrare Sagra del Fungo Porcino dal 23 al 25 luglio to al Turismo dell’omonimo , la festa in Avellino e sottoposto a particolare misura 2010, a Torchiati di Montoro Superiore, gli In- organizzata dal Comitato Promotore D.O.P “ di vigilanza. Sindaco di Avellino dal 1860 contri itineranti di architettura in Irpinia, che Irpinia – Colline dell’Ufita” Ravece per l’iscri- al 1861, in un periodo cruciale della vita vedono attivamente impegnato Angelo Verde- zione della DOP nel registro delle denomina- politica della nazione, si trovò a traghettare rosa, Dal pensiero al libro, dal libro al gran- zioni d’origine protette, Soccorso scolastico la città dall’ordinamento borbonico a quello de pubblico, svoltosi presso il Centro Sociale contro la dispersione e le esclusioni scolasti- unitario, con tutte le grandi incognite e “Pasquale Campanello” di otti- che organizzato dalla Misericordia di Avellino, le numerose insidie del nuovo corso. Il mamente coordinato da Donatella De Barto- il Premio Abruzzo 2010 ritirato dal Concerto 24 febbraio 1865, pochi mesi prima della lomeis, le partite disputate dalla Polisportiva bandistico Città di , SportArt una morte, sposò la nobildonna austro-ungarica segnalatici da Nicola Di Popolo, (sc) manifestazione ideata per coniugare Sport, Domenica Levazich (Trieste 1802 – Avellino ARTI in mostra presso il Carcere Borbonico di Arte e Spettacolo all’insegna del divertimen- 11 maggio 1879). Con Decreto Reale del 13 Avellino, Salvalarte: aperta al turismo to segnalata da Rosaria Librera, i tantissimi marzo 1863 il Cavaliere Domenico Capuano segnalata da Lega Ambiente Solofra, il con- eventi organizzati in provincia di Avellino in fu nominato nuovamente Sindaco della vegno Tutela dei diritti e sicurezza nazionale occasione della XII Settimana della Cultura, la città, carica che tenne fino al giorno della tenutosi ad e segnalato da Sal- presentazione del Progetto di Protezione Civi- sua morte. La carica di Sindaco di quel vatore Pignataro, l’incontro-dibattito La cri- le nelle scuole elementari di segna- periodo procurò gravissime conseguenze al si dell’agricoltura, che fare! organizzata dalla lata da Carmine D’Agostino, la nascita dell’As- Capuano ed ai suoi eredi negli anni seguenti. Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) aria- sociazione “Il Cratere” segnalata da Gerardo nese, GustAltavilla segnalata dall’Assessora- Lupo, infine, la Disfida del soffritto a .

Contenuti Editoriale Storia dell’Irpinia 1-2 Il Sindaco dell’Unità d’Italia 4 Irpinia Terra di castelli di Andrea Massaro Avella di Pellegrino Villani Visitando l’Irpinia 12-13 Lacedonia 7 Avellino A Lacedonia non si viveva solo di aria - Crisi agraria Un viaggio emozionale sulla Avellino- Rocchetta Sant’An- (1585-1615) - Seconda parte tonio di Michele Bortone di Giovanni Ventre Problemi dell’Irpinia Artisti in Irpinia 5 Taurasi 9 Montoro Superiore SOS acqua! Un problema irpino Intervista a Eliana Petrizzi di Antonio Panzone di Filomena Formica 5-13 Avellino Il futuro del servizio idrico integrato ad Avellino e Bene- Associazioni irpine vento 6 Cambriano (Torino) di Raffaele Cappuccio L’Associazione Culturale per la Conservazione delle Tradizioni Popolari di Michele Mastromartino Resto del Mondo 3 Cremona “Il Sole nella musica” scultura fotovoltaica interattiva Comuni dell’Irpinia di Lucia Sironi Grillo 1-3 Cervinara ‘O Castellone 13 Caracas (Venezuela) di Massimo Zullo “Il mondo si spezza” di Pietro Pinto 1-6 Montecalvo Irpino Santa Maria Liberatrice dei Templari di Antonio Stiscia Cultura e società 8 Lioni 1-14 Trevico Resto ateo grazie a Dio e ... Paolo VI 24-25 aprile - Due giorni a Trevico di Lucio Garofalo di Franca Molinaro 9-15 Grottaminarda 3 Trevico Educazione popolare - Gli Italiani sono ancora lontani Concorso “Irpinia mia” dalla via del vivere secondo la Costituzione di Mariangela Cioria di Nunziante Minichiello 8 Montecalvo Irpino I fuochi e i piccoli aerostati di San Giuseppe nella tradi- Eventi zione montecalvese 2 Comuni vari di Angelo Siciliano Eventi svolti, in svolgimento e da svolgersi 9 Pietradefusi di Bianca Grazia Violante Cerimonia per i 100 anni del Liceo Pascucci 5 Nusco di Dionisio Pascucci Il Professore La Penna a Nusco 11 Monteverde di Franca Molinaro Gaetano, emigrante di di Maria Freda Recensioni e Poesie 13 Avellino 3 Dilatazioni Le Cheerleaders dell’AIR Avellino - Danza, bellezza e di Sabina Porfido simpatia al Palazzetto dello sport di Avellino di Nicola Coppola 14 Il vecchio e noi 15 San Potito Ultra di Melissa Giannetta “Irpinia Si ... cura” 14 L’Amore irraggiungibile di Domenico Giannetta di Antonio Ferrara Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini 3 Resto del mondo Comuni dell’Irpinia - Eventi Cremona Cervinara “ll Sole nella Musica” ‘O Castellone scultura fotovoltaica interattiva di Massimo Zullo di Lucia Sironi Grillo

E’ cremonese di adozione (e moglie di un irpi- no) Lucia Sironi Grillo, che ha ideato una scul- tura fotovoltaica interattiva per l’arredo urba- no ed è irpino doc, di Prata di Principato Ultra, lo scultore Carlo Petruzziello che ne ha realiz- zato il plastico (in scala 1:15), vera e propria scultura in acciaio e marmo, che interpreta perfettamente l’idea di Lucia Sironi Grillo di rendere omaggio ai grandi maestri dell’Arte Liutaria Cremonese dando forma all’acciaio e di offrire nel contempo un piccolo servizio alla comunità nel pieno rispetto dell’ambiente. L’idea è stata proposta al Comune di Cremona per l’arredo di piazza Marconi, una delle più importanti della città ed il plastico della scul- tura fotovoltaica interattiva sarà esposto sino a fine mese nelle sale del Palazzo Comunale. Senza voler approfondire in questa sede i numerosi e interessantissimi dati tec- nici e le svariate funzioni dell’ope- ► continua da pagina 1 Valle Caudina meridionale: i castelli medioevali era- ra, ecco in sintesi di cosa si tratta: no generalmente edifici assai semplici, costituiti da • il violino, esatta riproduzione in accia- Si può perciò ipotizzare l’edificazione in epoca lon- una torre e da una cinta muraria; piccole fortezze io di uno Stradivari, che si illumina e gobarda di un fortilizio difensivo, attorniato dalla a scopo essenzialmente difensivo. L’osservazione suona ad un’ora prestabilita del giorno; parte più antica del borgo medioevale: Ioffredo (da complessiva evidenzia come il castello costituisse • il leggio e lo spartito, che con il suo im- Gottfred, forse fra i primi feudatari) e Castello (che un quadrilatero (dalle dimensioni massime di metri pianto fotovoltaico produce energia pu- mostra ancora aspetti tipicamente longobardi), che 70 x 90), di cui residuano parti della cortina muraria, lita e illumina l’intera piazza ed infine furono le parti originarie del borgo medievale. L’ope- che consentono di delineare le torri di difesa - sette • le “pietre”, 16 panchine e 4 stele polifunzio- ra attuale è probabilmente il risultato della sovrappo- torrette, che sporgevano dal piano delle mura ver- nali ad incorniciare l’intero gruppo scultoreo. sizione di vari interventi, sulle rovine di un preceden- so l’esterno, per facilitare la difesa dagli assalti - la La tecnica prevista nella realizzazione te fortilizio longobardo. Un fundus Cervinaria è più torre principale e parte della residenza dei feuda- dell’opera, un impianto fotovoltaico mono- tardi citato nel Chronicon Farfense. La Valle Cau- tari locali. In particolare, il mastio quadrangolare fa assiale ad inseguimento solare, è già sta- dina reagì con decisione al pericolo comune delle pensare a una struttura sviluppata su tre piani, con ta sperimentata dallo scultore Carlo Pe- invasioni barbariche: sorsero, perciò, nel periodo volta a botte, a cui si accedeva utilizzando delle bo- truzziello nelle sue opere “Aton” e “Geb”, Longobardo i castelli di San Martino, Montesarchio tole sovrapposte. Pur molto danneggiato, il mastio é che fornisce energia alla sua abitazione ed e Cervinara. All’originaria struttura, nel corso dei la parte meglio conservata e domina un panorama al suo atelier in Prata di Principato Ultra. secoli, se ne sono sovrapposte altre, edificate dai di mura diroccate. Era presumibilmente circonda- E (… se e quando …) sarà lo stesso Carlo Pe- successivi invasori. I Normanni, infatti, ricostruirono to da un fossato che impediva il facile assalto alla truzziello a realizzare l’idea di Lucia Sironi Gril- ed ingrandirono il Castello, e così fecero più tardi gli struttura e presentava un ponte levatoio; superato- lo, sintesi di arte, tecnologia, cultura, ecologia, Svevi. Col passare del tempo il castello assunse an- lo, gli eventuali assalitori accedevano ad uno spazio informazione e che rappresenta certamente che la funzione di residenza dei feudatari. Ulteriori aperto sul quale i difensori avevano gioco facile con una assoluta novità nello specifico settore. interventi si effettuarono in epoca angioina. Senza frecce, olio e pece bollenti. La pavimentazione del sistematici interventi di consolidamento la struttura cortile vero e proprio, un lastricato di pietre irregolari Trevico deperì. Già in un atto notarile del 1528, il castello appoggiate sulla terra battuta, è quasi tutta coperta Concorso “Irpinia mia” venne definito “antiquo et mezzo rovinato”. Perciò dalla vegetazione. Ai piedi del complesso si conser- di Mariangela Cioria la famiglia D’Avalos, beneficiaria nel 1532 del feudo va un lavatoio pubblico di epoca tardo-medievale, in donazione dal Regio Demanio spagnolo, serven- segno di confine fra l’abitato e la montagna. Oggi Il Concorso Irpinia Mia, giunto quest’anno alla VII do enormi capitali per una ristrutturazione profonda, si seguita a chiamarlo ‘O Castellone, ma il maniero Edizione, riscuote successo da diversi anni e vede scelse di erigere, a partire dal 1562, un edificio gen- è ormai ridotto a affascinante rudere. Eppure il mo- la partecipazione di concorrenti non solo da tutta Ita- tilizio a Ferrari, la cui costruzione venne terminata numento é testimone di oltre dieci secoli di storia lia ma anche dall’Estero. Le due sezioni previste dal solo nel 1581. Finito il Medioevo, il castello di Cervi- della nostra terra. Lambito dalla tremenda alluvione bando sono fotografia e poesia ed è possibile pre- nara andò in rovina. Non fu più sede e simbolo del del 16 dicembre 1999, ha resistito tuttavia all’urto. sentare al massimo tre elaborati per ogni sezione. potere feudale. Perdute le strutture orizzontali, andò Resiste qualche leggenda. Dalle urla di dolore, udi- Il termine per la presentazione degli elaborati scade riducendosi all’essenziale struttura verticale, fino a bili durante la notte, attribuite ad una nobildonna il 30 maggio ed è possibile scaricare il bando com- diventare un simbolo puro. Oggi è preferibile visitarlo adultera perita nella sua cella per il fuoco appiccato pleto dal sito www.trevico.net/concorso.asp. durante il periodo invernale, quando é possibile rag- dagli invasori, al ritrovamento, nella canna fuma- La premiazione dei vincitori avverrà come sempre a giungere il mastio per la scarsa presenza di vegeta- ria di un camino del mastio, di uno scheletro di un Trevico, nel mese di agosto. Sezione poesia: massi- zione; nel periodo estivo, invece, la folta vegetazione infante di pochi anni; fino all’esistenza, nei sotter- mo 3 elaborati inediti a tema libero, in lingua italiana ostruisce l’accesso al sito. Il complesso del castello ranei, segnatamente nelle vie di fuga del castello, o in vernacolo. Sezione fotografia: massimo 3 foto- appare di circa 600 metri per il perimetro della cinta d’una gallina dalle uova d’oro con i suoi sette pulcini. grafie inedite a tema libero. Contributo di partecipa- muraria, sotto i due ettari per l’area recintata, intor- Queste storie vanno oggi esaurendosi. Di zione: € 5,00 Premi: 1° Premio: euro 100,00, 2° e 3° no a due are per il suolo di mastio e palazzo. Non pari passo con i ruderi del castello cedono Premio: Coppa e attestato di partecipazione. sono grandi dimensioni e non si tratta di un grande all’usura del tempo e vanno verso l’oblio por- Segreteria: Concorso “Irpinia Mia” - c/o Mariangela castello. Ma ciò riguarda anche gli altri castelli della tandosi un pezzo della storia di Cervinara. Cioria - V. Dante Alighieri, 10 - 83058 Trevico (AV). Inviare le opere anche via e-mail: concorso@trevi- Dilatazioni co.net” Idee per migliorare “Irpinia ed Irpini”? il tempo dilata le immagini la sera vorrei cancellarle tutte Sabina Comunicatecele www.irpinia.info ci provo Porfido all’indirizzo di posta elettronica Tutti i Comuni dell’Irpinia ma fioriscono come coriandoli 128 battute [email protected] e non sono colorate Feltrinelli purtroppo. Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 4 Storia dell’Irpinia - Eventi Nusco Irpinia terra di castelli Il professore La Penna a Nusco Avella di Franca Molinaro di Pellegrino Villani

Situata nel bacino superiore del fiume Clanio, 19 maggio ore 17 presso il palazzo vesco- Serpeggia tra i suoi versi un senso di so- Avella si trova allo sbocco di una via naturale che vile, l’Amministrazione Comunale di Nusco litudine e di incomunicabilità a volte con dall’Irpinia penetra nella pianura campana: per la e il Centro di Documentazione sulla Poesia la stessa madre o con un conoscente che sua posizione ha sempre rappresentato il luogo di del Sud, con il Liceo Scientifico Classico R. incontra: Sopra il ponte di tavole, nell’aria scambio tra le culture dell’interno e quelle della D’Aquino di Nusco, hanno orga- / torpida di novembre, e non m’ha chiesto costa. Municipio romano a partire dal III secolo nizzato la lectio magistralis del Prof. Anto- / della mia vita ( A mia madre da Salmi a.C., durante il periodo di decadenza dell’Impero nio La Penna, dal titolo La letteratura lati- senza musica e varietà). Non c’è rasse- in seguito alle invasioni barbariche del VI seco- na in età imperiale. Il programma prevede gnazione per la scelta fatta e v’è chiusu- lo d.C. perse di importanza, fino a quando tra VI gli interventi del sindaco di Nusco Giusep- ra verso quelli che crede di aver tradito e VII secolo venne inglobata nel Ducato Longo- pe De Mita, del Dirigente Scolastico Paola per aver scelto l’altra fatica, quella lette- bardo di Benevento. Per il territorio iniziò, allora, Di Natale, del responsabile della sede del raria. Dopo tutto è una caratteristica dei una fase definita “incastellamento”: sulle cime dei Liceo di Nusco Giuseppe Recupero, di Ugo poeti meridionalisti e in particolare della colli o in siti molto protetti vennero edificati dei Piscopo, di gerardo Bianco, moderano l’in- sua generazione quella di sentire il disagio castra, spazi chiusi e fortificati atti al controllo e contro Giuseppe Iuliano e Paolo Saggese proprio delle epoche di transizione. Il pas- alla difesa del Ducato. Uno di questi fu proprio il del CDPS. saggio violento da una civiltà cristallizzata castello di Avella. L’opera di realizzazione di tutti Antonio La Penna nacque a nel per millenni con i suoi dolori ma con le sue questi piccoli centri fortificati continuò durante la 1925 nella contrada Oscata. La Penna fu certezze, ad una modernità incerta e so- dominazione normanna, in cui iniziò ad apparire, costretto ad abbandonare la sua terra tan- prattutto disumana, frattura l’animo nobile nelle costruzioni, il maschio - o mastio, la torre to amata per ragioni di studio. La provincia che dalla concretezza della terra si eleva, più grossa del castello, residenza dei feudatari ed non offriva possibilità di ricerca e di rea- attraverso lo studio impegnato, ad una di- estrema difesa in caso di invasione della corte. So- lizzazione ad un uomo che, come lui, ave- mensione culturale capace di intendere, di litamente di forma quadrata o rettangolare, aveva va voglia e capacità di edificare, nel suo discernere il giusto al di là di ogni visione altezza variabile, con lo spessore dei muri che di- corpo, un monumento alla cultura. Illustre politica o religiosa. minuisce gradatamente man mano che l’edificio si latinista ma anche esperto di letteratura Con la sua terra nel cuore torna ad Osca- eleva in altezza. Ma torniamo ad Avella. Fu sotto italiana ed europea, con una produzione ta forse per riallacciare un contatto con il governo dei baroni normanni di Aversa che la saggistica sconfinata, La Penna è stato sé stesso ma l’Irpinia è cambiata: Anche città risorse. Il loro dominio durò tre secoli: le po- docente presso l’Università di Firenze e la gli olmi sono secchi, ischeletriti, / mentre polazioni che si erano rifugiate tra i monti durante Normale di Pisa. Nelle sue innumerevoli primavera d’intorno / finalmente prorom- le invasioni ritornarono in pianura e si sparsero, pubblicazioni troviamo anche due raccolte pe. (...) / Il progresso è arrivato anche qui dando vita ai diversi nuclei (gli attuali quartieri di di poesia, a cominciare dagli anni ’40 fino / con automobili, case imbiancate, / con Avella) intorno a una chiesa, oppure, attorno al ai nostri giorni. La sua produzione poetica blue jeans e provocanti seni / con cartel- Castello. Dopo gli Svevi e gli Angioini dal 1356 il totale non è quantificabile perchè le sue loni logori piantati / sui letamai. (...) Ma feudo di Avella passò di nobili in nobili (Del Balzo, poesie sono pubblicate in diverse riviste ora gli olmi sono secchi. Proprio negli anni Orsini, Colonna, Spinelli). I Doria del Carretto, in- letterarie. Una parte dei suoi componimen- ’80 (la poesia è dell’84) una malattia colpì fine, lo governarono fino al 1806, anno di abolizio- ti sono stati raccolti in un testo curato dal tutti gli olmi che restarono scheletriti nei ne del sistema feudale. Tra gli esempi di incastel- professore Paolo Saggese e sponsorizzato pioppeti a tutori morti delle viti, La Pen- lamento dell’Italia meridionale il castello di Avella dall’Amministrazione Comunale di Bisac- na nota questo triste spettacolo, gli amici è quello che conserva più elementi. Costruito dai cia, che sarà distribuito a Bisaccia il giorno lussureggianti dell’infanzia non sfoggiano Longobardi sulle rovine di un antichissimo tempio 20 maggio, il titolo del libro è Qui vidi ri- più il fogliame smeraldino, sono ischeletriti pagano consacrato a Ercole, gode di una posizione dere le ninfe eterne, verso di una poesia di come a simboleggiare qualcosa che è mor- strategica su un colle ad oltre 300 metri di altezza. La Penna dedicata al paese d’origine. to per sempre. Forse è morto l’incanto fan- Da questo luogo si potevano avvistare, quindi, le La Penna è uomo che ha vissuto il dolore, ciullo che vide ridere nel cielo le ninfe eter- incursioni provenienti sia dal mare che dalla Valle dalla crudeltà di alcuni aspetti del mondo ne, / rifiorire le primavere / dei patriarchi, dell’Irpinia. Il castello presenta due sistemi di cin- contadino, attraverso la guerra, al il distac- alzarsi cupole / di eguaglianze e giustizia ta muraria. La prima, interna e di forma ellittica, co dalla propria terra che è anche madre e / in palingenesi millenaria (Oscata 1 da La risalente al periodo longobardo, ha torrette roton- senso d’origine. In una poesia del ’46 rie- città moribonda). Da cultore dei classici de costruite a difesa del castrum (zona fortifica- suma un ricordo di fanciullo atterrito e se- non poteva evitare chiari riferimenti ai pa- ta) e del palatium (zona adibita alla residenza); la gnato da un evento naturale, quasi rituale dri della letteratura così in Mephitis, forse seconda, esterna, è di epoca normanna, con torri nella civiltà contadina, l’uccisione del ma- la poesia di La Penna più bella in assoluto: quadrangolari con merlature. Nella parte alta del- iale. Come tutti i bambini osserva l’atroce Introduce i versi di Virgilio nell’Eneide: Est la collina si conservano in buono stato il mastio spettacolo della macellazione e il sangue locus Italiae... (...) ma non è la dea ma- normanno e quello svevo-angioino. La struttura della bestia, maledetta dall’uomo, disegna ligna / dalle gole secche e velenose: / al del castello costituisce una sintesi delle tecniche nel suo animo una cruda convinzione: noi mormorio del vento / che disperde i mia- costruttive militari adottate in tra VII viviamo / schiacciando nella polvere a ogni smi, / al gorgogliare del gas / dai visceri e XIV secolo. Alcuni studi fanno supporre che sia istante / altra vita (Epigramma di gennaio terrestri / per la fanghiglia gialla / sotto presente un passaggio sotterraneo che collega il da Salmi senza musica e varietà). Ma è il il pendio boscoso, / dorme il suo tempio castello con la collina di fronte o, addirittura, con mondo che egli ama, che si porta dentro e / negl’immobili millenni. Non risuona nei il palazzo ducale, fatto edificare ad Avella dagli che contrasta con la vita che ha scelto per versi l’armonia del verso classico ma un Spinelli quando decisero di abbandonare il palazzo sfamare il suo bisogno di sapere. dolore cupo, più cupo della mefitica spe- per risiedere in una dimora più prestigiosa. Tra le Ogni spirito sensibile, nato in quegli anni, lonca, più velenoso dei miasmi mortali: rovine del castello medievale - detto anche Ca- ricorda le sofferenze della guerra, le scelte Altra peste ti spopola / Irpinia desolata, / stello di San Michele poiché i longobardi avevano inaudite del governo dell’epoca, gli uomi- peste di miseria e di paura, / di rassegna- un culto particolare per l’Arcangelo - fu rinvenu- ni che non credevano eroico morire per lo zione e torpore. / dopo i baroni i galantuo- to nel 1685 il cippus abellanus (lapide risalente stato. Egli definisce il suo secolo: Secolo mini, / dopo i galantuomini i ras / di una al 150 a.C.), iscrizione in lingua osca recante la breve, più carico di orrore / che una notte sottile politica, / impastata di menzogne e convenzione tra Abella e Nola, inerente ai terre- di molti secoli. L’immenso mattatoio / fun- di ricatti, di segrete manovre e di rapine / ni in mezzo ai due centri. Attualmente la lapide zionò con scientifica efficienza. / mai am- (Mephitis da La città moribonda); sembra massò tante montagne di cadaveri / con che il poeta si arrenda e chiuda il cuore è custodita presso il seminario Vescovile di Nola. ritmi così rapidi. Sempre la peste, / ine- al futuro vedovo di speranza. A 63 anni, luttabile, ripullula fino agli angoli lontani / uomo maturo, osserva ancora con deso- Chi avesse notizie in merito a quanto riportato o volesse segna- lare ulteriori informazioni, può contattare Pellegrino Villani di un mondo più fanatico. Il mattatoio / è lata malinconia, la sua terra d’Alta Irpinia all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] sempre aperto. (Secolo breve da Poeti del e invia un grezzo messaggio di prosaico Sud a cura di Paolo Saggese). ► continua a pagina 5 di tali segnalazioni consentirà Volete entrare in contatto con rivitalizzazione dei le- di richiamare le Autorità com- gami e delle tradizio petenti alle loro responsabilità. l’Associazione Irpinia Nostra? ni delle genti irpine, ovun- Operata una inevitabile sele- Inviate un’email all’indirizzo di posta que essi si trovino. zione, Vi faremo leggere quelle elettronica [email protected] La parola ai lettori I lettori possno contribuire alla più significative, sia di carattere [email protected] crea-zione dei suoi contenu- generale, sia anche dedicate a ti, inviando un articolo all’in- problemi particolari di uno spe- dirizzo [email protected] cifico quartiere, rione, frazione. “Irpinia ed Irpini” è un conteni- Possono altresì segnalare dis- L’attenzione anche per le pic- tore aperto, la cui progettazione servizi, inciviltà, emergenze ur- colissime problematiche o re- è finalizzata alla valorizzazione bane e simili. La pubblicazione altà non verrà mai a mancare! delle risorse dell’Irpinia ed alla Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini 5 Problemi dell’Irpinia - Eventi Taurasi Avellino SOS acqua! Un problema irpino Il futuro del servizio idrico integrato ad Avellino e di Antonio Panzone Benevento di Raffaele Cappuccio sono andate meglio anche per noi. Solo fino all’anno scorso da giugno a novembre si sof- L’Autore ci ha inviato due articoli. Per friva perché quasi ogni sera veniva a man- ragioni di spazio, ne pubblichiamo uno care l’erogazione dell’acqua, e nel contem- solo, fornendovene solo alcuni pezzi,che po si susseguivano le ordinanze sindacali, riteniamo significativi. ma anche provinciali e regionali che faceva- no divieto di lavare l’auto, irrorare i campi, Il decreto “Ronchi” affida la gestione delle e intanto veniva avviata una campagna per acque ai privati. Lo scenario in Irpinia e nel il risparmio dell’acqua per lavarsi i denti o Sannio è intrecciato con le sorti dell’Alto Ca- per lo sciacquone. Possiamo vivere tranquil- lore Servizi. Quale sarà il futuro del servizio li se basta qualche inverno poco piovoso a idrico ad Avellino? La domanda ad onor del mettere in crisi le nostre falde? O in Irpinia, vero non riguarda solo la provincia irpina ma colpa di una pessima politica, sta diventando anche quella sannita, in quanto entrambe tutto provvisorio e comunque, deve avere un sono comprese nell’area dell’ATO “Calore Ir- nome l’ organizzazione civile, in regola con la pino”, così come disposto da una legge regio- leggi e valori che regolano la nostra civiltà, nale del 1997. L’ago della bilancia, infatti, è che ritiene giusta questo tipo di filosofia, di rappresentato proprio dall’autorità di bacino Il Prof. Antonio Panzone ci ha fatto giun- logica matematica, secondo la quale gli Irpi- che entro la fine dell’anno dovrà indicare il gere un articolo interessante e molto ni, pur essendo la nostra terra ricca di acqua gestore unico del servizio idrico integrato. La lungo. Per problemi di spazio siamo co- • non devono sapere quan- normativa vigente, sempre in continua tra- stretti ad estrarre alcuni passi, sperando ta acqua serve all’utenza; sformazione, dispone che le varie ATO devo- di riuscire a cogliere nel pieno il pensie- • non devono avere alcun ritorno per no affidare il servizio a soggetti privati o, in ro dell’Autore, anche perchè pubblicando il bene che mettono a disposizione; alternativa, a società miste. Questo significa l’articolo a distanza di tempo, alcuni ele- • devono vedere assicurata la prima acqua la morte quasi certa di una società che ha ac- menti tralasciati, attualissimi al momento all’utenza, captando più a fondo la pro- compagnato lo sviluppo economico e socia- della stesura del testo, lo sono ora molto pria, sobbarcandosi così anche l’aggravio le di una vasta zona interna della Campania: meno: la storia dell’acquedotto Pugliese, di spesa sulla bolletta per i macchinari; l’Alto Calore Irpino. La storia dell’Alto Calo- tratta da Pompeo Giannantonio “Corso di • devono constatare che altri coltivi- re Irpino - La società di Corso Europa nasce Storia” - vol. III, Edizioni Loffredo Napoli e no i campi, esportando i prodotti agri- in piena epoca fascista come distaccamento la relazione dell’Idrogeo- coli, mentre, non essendo possibi- della locale sezione del Genio Civile, e viene logo dott. Sabino Aquino le lavorare i campi, la soluzione per costituita per volontà dello stesso Mussolini, Presidente Parco Regionale dei loro (gli Irpini) rimane l’emigrazione. che, in visita nel 1938, constatò la mancanza Monti Picentini, intitolata “Il pro- Oggi al tavolo delle trattative siedono Pu- di approvvigionamento di acqua per gran par- blema delle acque in Campania - glia, Regione Campania e Provincia di Avel- te della popolazione, a tal punto che l’unica Province di Avellino e Benevento”. Da lino per trovare un accordo sulla realiz- fonte di ristoro era costituita dalla rete del- quest’ultimo, particolarmente signifi- zazione della Pavoncelli bis, che mira a le fontane pubbliche. Nel secondo dopoguer- cativo ci è sembrato questo passo: “Una potenziare la portata d’acqua alla Puglia. ra avvenne la prima trasformazione giuridica sciagurata decisione fu una logica politica Dovremmo forse ringraziare la Puglia se con la mutazione in Consorzio di enti locali, del tempo: impedire di far crescere una re- alla nostra terra, l’Irpinia,la portata d’ac- su base interprovinciale. Promotore di questo altà, i cui abitanti in buona parte dovettero qua sarà aumentata a 1000 litri al secondo? cambiamento fu Fiorentino Sullo, parlamen- e ancora oggi rimediano con l’emigrazione. Oggi, inoltre, lo Stato parla di privatizza- tare irpino e anche Ministro dei Lavori Pub- . . Più di qualcuno dovrebbe fare ammenda zione, cioè affidare la gestione dell’acqua ad blici nel Governo Tambroni. Nel corso degli verso gli Irpini dopo aver approfondito le sto- aziende private per favorire altri passaggi anni l’ente si è ingrandito progressivamente rie dei nostri emigranti. Se la Puglia ha cam- a spese degli utenti. Non sarebbe, invece, il e, all’insegna dell’equità sociale, ha aumenta- biato coltura nel tavoliere non è forse grazie caso che l’acqua venga gestita direttamente to il proprio bacino di utenza, ponendo in es- all’acqua irpina? Chi paga per questi errori? da noi cittadini come fanno al Nord nella ter- sere un’importante opera di capillarizzazione Si dividono gli introiti del maggiore benesse- ra dei leghisti? Basta un presidente e tecni- del servizio. All’inizio degli anni Novanta, con re pugliese? Perché l’Irpinia e il Sannio - il ci e impiegati strettamente necessari. .... l’entrata in vigore nel 1994 della legge “Galli”, cui diritto sull’acqua si rifà agli insediamen- Infine, appare utile sottolineare che ilgo- l’Alto Calore si è trasformata in società per ti umani in zona, proprio grazie alla fertilità verno complessivo delle acque dell’Appenni- azioni, acquisendo piena personalità giuridica. dei terreni offerta dall’acqua- devono paga- no Campano non può prescindere dalla dif- Nel 2003 si è disposto anche lo sdoppiamento re tariffe maggiorate per captare in profon- fusione di bacini di ritenuta, quali i laghetti della società, con un ramo che si occupa solo dità l’acqua potabile che ci viene erogata?”. collinari o i piccoli invasi, che possono cer- della gestione del servizio (Alto Calore Servizi) Ecco quanto abbiamo estratto dal testo del- tamente costituire importante riserva ag- e l’altro che ha competenza per le infrastrut- Prof. Panzone: E’ semplicemente assurdo che giuntiva, in un’area morfologicamente artico- ture (Alto Calore Patrimonio e Infrastruttre). noi Irpini abbiamo tanta acqua, che scorre lata. Con la realizzazioni di tali opere, oltre In questo modo si è verificata la progressi- sotto i piedi, ma che, mentre serve svariati ad assicurare nei mesi estivi l’irrigazione dei va fuoriuscita di molto Comuni dal pacchetto milioni di persone, a noi viene razionata. Da terreni a destinazione agricola, si garanti- azionario della società e il contestuale affida- qualche anno a questa parte, grazie all’au- rebbe, negli stessi mesi, un flusso cospicuo mento del servizio idrico ad altri gestori, per lo mento della piovosità, ma anche da quando e continuo ai corsi d’acqua in modo da ga- più con municipalizzate se non addirittura con è cambiata la gestione dell’ACServizi, le cose rantire la vita dell’intero ecosistema fluviale. privati. La scelta del 2003 ha aperto la strada alla privatizzazione della gestione del servizio Nusco La parola ai lettori idrico integrato. La situazione è drammatica Il professore La Penna a Nusco [email protected] perché sembra ormai scontato l’affidamento di Franca Molinaro della gestione ai privati, a meno che non si “Irpinia ed Irpini” è un contenitore faccia ricorso all’art. 15 del già citato decreto ► da pagina 4 aperto, la cui progettazione è finaliz- “Ronchi”, che al comma 3 prevede il cd “affi- metro dalle spiagge inquinate del Tirreno (...) fino ai monti zata alla valorizzazione delle risorse damento in house”, in presenza di non meglio cretosi che declinano / verso il Tavoliere assetato. Un mes- dell’Irpinia ed alla rivitalizzazione specificate condizioni “economiche, sociali, saggio imbarazzato dalla sua convinzione di aver tradito dei legami e delle tradizioni delle ambientali e geomorfologiche del contesto l’Irpinia ma ancora un messaggio forte, megalitico: libertà genti irpine, ovunque essi si trovino. territoriale”. In queste condizioni non è per- e giustizia non sono scritte nella storia / ma nell’amore I lettori possono contribuire messo un utile ricorso al mercato. Acqua, bene dei vinti. E con la saggezza di chi ormai ha raggiunto la alla creazione dei suoi contenu- a rilevanza economica? - Il nocciolo della que- conoscenza del vero, ammonisce: Tu non irridere, cerca ti, inviando un articolo all’in- stione risiede proprio nel fatto che l’acqua si di comprendere (Messaggio agli amici di Bisaccia da L’Im- dirizzo [email protected]. consideri “un bene a rilevanza economica”. La maginazione). Dopo vent’anni il messaggio di La Penna è Possono altresì segnalare disservizi, legge “Galli”, a tal proposito, non fa altro che ancora forte e chiaro e l’Irpinia lo raccoglie e nobilita la inciviltà, emergenze urbane e simili. recepire i contenuti della normativa europea sua sua voce. Grazie agli studi e alle pubblicazioni del pro- La pubblicazione di tali segnalazioni di settore: a Bruxelles si ritiene, infatti, che fessore Saggese, oggi la sua terra d’origine può leggerlo, consentirà di richiamare le Autorità l’ingresso del mercato, anche in settori come apprezzarlo, comprenderlo e rendergli l’onore che merita. competenti alle loro responsabilità. quello dei servizi pubblici, possa contribuire Operata una inevitabile selezione, Vi a rendere un servizio migliore ai cittadini. A faremo leggere quelle più significati- tal proposito si fa riferimento alla tre fatidiche www.irpinia.info ve, sia di carattere generale, sia anche “e”: “efficienza, efficacia, economicità”. Sulla Tutti i Comuni dell’Irpinia dedicate a problemi particolari di uno terza “e” sono state espresse varie critiche. specifico quartiere, rione, frazione. ► continua a pagina 13 L’attenzione anche per le pic- colissime problematiche o re- altà non verrà mai a mancare! Irpinia ed Irpini Anno 4, NUMERO 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010

6 Associazioni irpine Cambriano (Torino) L’Associazione Culturale per la Conservazione delle Tradizioni Popolari di Michele Mastromartino

Il Presidente Mario Castucci con il Papà Gerardo

Il Presidente Mario Castucci con il segretario Nicola Gizzi e la giornalista RAI Filomena Rorro, Gruppo di Irpini in corteo ospite della 6° edizione della Festa Funzione

L’ Associazione Culturale per la Conservazio- ceramica Irpina. Tra le iniziative promosse tematiche varie come il territorio, le vie di co- ne Delle Tradizioni Popolari IRPINE nasce a dall’associazione,un evento di notevole rile- municazionr, l’arte contadina, l’integrazione, Cambiano (Torino) nel 2003, per mantene- vanza è la “Festa Irpina”, che ogni anno viene la cucina Irpina, ecc. re un forte legame con il proprio territorio organizzata nella prima settimana di giugno, d’origine,si propone di studiare e valorizzare con grande partecipazione della comunità di Indirizzo: Via Borgarellli 4 - 10020 Cambriano tutti gli elementi della tradizione e della Cul- Cambiano dei paesi limitrofi e soprattutto dai (Torino) tura Irpina. L’associazione costituisce il punto paesi d’origine. Durante i due giorni di festa di riferimento per la numerosa comunità, or- l’Associazione organizza, sfilate con gruppi Telefono: 011-9441200 ganizzando eventi culturali, mostra fotogra- folkloristici Irpini, stand gastronomici, degu- fica, allestimento museo delle origini e della stazioni di prodotti tipici, suoni, canti e balli e Informazioni: [email protected] Montecalvo Irpino Santa Maria Liberatrice dei Templari di Antonio Stiscia

► da pagina 1 te ed altri uccisi. Per la qual cosa il re ordina di Napoli, riuscendovi, solo parzialmente, a I Templari non sparirono, anzi, giustiziati i capi a tutti gli uffiziali regi di Puglia e di Abruzzo Montecalvo, per la vicinanza storica,politica e e pochi altri, la gran parte di loro confluì, per di non commettere essi, né di fare ad altri religiosa della nostra cittadina a Benevento e volontà del Papa, nell’Ordine dei Cavalieri Ge- commettere siflatti eccessi. In questo stesso quindi a Roma e per la presenza di Cavalieri rosolimitani e/o Girolamini o nell’Ordine degli giorno re Carlo ordina al Giustiziere ed a’ pro- Templari tra le famiglie feudatarie della Con- Ospitalieri di Sant’Agostino, l’ordine che reg- fessori dello Studio di Napoli di permettere a tea. La Madonna della Libera sembra incam- gerà l’Ospedale di Santa Caterina di Mon- Maestro Giacomo Forroaldo di Scalea di poter minarsi con questo suo protendere le braccia tecalvo dal 1500 sotto l’egida del Beato Feli- liberamente in NeapoUfano Studio regerc ac rassicuranti ad abbracciare il mondo al suo ce da Corsano e nel di cui Atto di affidamento docere in phisica, essendo stato all’oggetto seno, pieno di grazia. In età bizantina, la Ma- si ricorda la presenza dei Cavalieri (Templari) esaminato ed approvato da Maestro Simone donna orante diventa la Vergine che proten- fin dal 1200.* di Montecalvo, da Maestro Giovanni de Ni- de le mani immacolate ed è proprio durante gel e da Tommaso di Firenze, i primi due suoi l’impero bizantino che si avrà una particolare *Dal Registro della Cancelleria Angioina anni chierici e tutti suoi medici e familiari. venerazione per la Madre di Dio. Il Basileus 1273-1283 ,regnando Carlo I d’Angiò,fratello Il rescritto la dice lunga su questo Maestro Si- condivideva con Lei l’effigie sulle monete, e del re di Francia – San Luigi IX, si legge di un mone che oltre a essere Medico (Fisico) è an- i documenti venivano autenticati con i sigilli proprio rescritto che viene riportato integral- che Religioso (forse monaco templare) non- riportanti l’immagine della Vergine. L’Impe- mente: ché familiare del Re. ratore Andronico II Paleologo (1282-1328), Non va trascurato che la regola di Sant’Ago- esprime la sua gratitudine a “Colei che vigila “12, ivi.( 12 febbraio 1273) — stino era quella che i primi Templari aveva- sulla nostra tranquillità in mille circostanze e Il milite Sinibaldo de Yallecupa regio familiare no mutuato dai Canonici della Cattedrale del respinge i nostri nemici”. Una particolare sta- ricorre a re Carlo dicendo che dovendo egli Santo Sepolcro a Gerusalemme. Carlo II d’An- tua della Vergine,proveniente dalla basilica mandare i suoi armenti di vaccine e di pecore giò, detto lo zoppo, cugino di Filippo il Bello del Santo Sepolcro,veniva portata in proces- della Puglia ad partes Marsie Montanas , molti (il re persecutore dei Templari) si adopererà sione e sulle mura di Gerusalemme in caso di di questi animali vengono presi arbitrariamen- per annientare i templari anche nel Regno assedio da parte dei Turchi.

Volete proporre un articolo? Volete navigare il sito internet dell’Associazione Irpinia Nostra? Inviatelo all’indirizzo di posta elettronica Visitate la pagina web [email protected] www.irpinia.biz/irpinianostra Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini

7 Visitando l’Irpinia Avellino Irpinia ed Irpini Un viaggio emozionale sulla Avellino-Rocchetta Sant’Antonio di Giovanni Ventre

vento liberatrice, ma nel profondo del mio animo non vi è alcun vento, sicchè l’improvvisa malinconia resta im- mobile padrona dei miei sentimenti. Prendo la bottiglia d’acqua dallo zaino e bevo alcune sorsate. Mi disseto ma la malinconia non annega nel liquido ingerito. Allora cerco di distrarmi ammirando il paesaggio sedendomi. Arriviamo alla stazione di Rapone, Ruvo, San Fele, sia- mo in terra di Basilicata, sulla sponda destra dell’Ofan- to, mi affaccio dal finestrino e guardando il paesaggio lo sguardo si sofferma ai margini della massicciata, una fila interminabile di formiche si inseguono senza mai raggiungersi, mi portano alla mente i poveri contadini che si avviavano al treno che li avrebbe portati in terra straniera in cerca di una dignità e di un tozzo di pane per i loro figli. Anche quegli uomini come le formiche erano tutti uguali, tutti in fila con la valigia di cartone legata da uno spago consunto. All’improvviso quelle figure si materializzano nel mio cervello, li vedo salire sul treno Avellino - Torre dell’Orlogio e timidamente sedersi al mio fianco. La faccia rugosa frastagliata da anni di vento e sole, le mani callose e for- Il treno è appena partito, la stazione di Avellino si al- zute, allenata da anni ed anni di esercizi con la zappa e lontana lentamente, le rotaie scorrono dietro il piccolo la vanga. Riesco addirittura a sentire l’odore della nafta- treno composto di due carrozze. A bordo un centinaio di lina che ancora impregna quell’unica giacca conservata curiosi in cerca di emozioni. La tratta Avellino Rocchetta gelosamente per i giorni di festa. Li vedo affacciarsi al è un poco il filo di Arianna della storia d’Irpinia. Un gran- finestrino e salutare con la mano i cari che sventolano de uomo politico oltre che un insigne maestro poi diven- fazzoletti bianchi come a voler scacciare le mosche fa- tato il maggiore critico letterario italiano, Francesco De stidiose della povertà. Quando la stazione sparisce alla Sanctis, ebbe alla fine dell’ottocento l’ intuizione di far vista i disgraziati si seggono con gli occhi umidi di lacri- attraversare buona parte dell’Irpinia da una strada fer- me, lacrime amare che stanno a significare il fallimento rata che avrebbe significato per i territori attraversati un di una vita. Il fischio del treno irrompe improvviso nei faro nella notte buia dei collegamenti con il mondo. La miei pensieri frantumandoli, ritorno in me e mi accorgo strada ferrata attraversa tre valli in cui scorrono i mag- che il treno sta ripartendo e che alla stazione ci sono giori corsi d’acqua irpini, la valle del Sabato, quella del solo le formiche in fila indiana. Le saluto e andiamo via. Calore e quella dell’Ofanto, le stazioni ( quello che rima- Mi accorgo che il groppo che avevo in gola è sparito. ne) sono situate in basso rispetto ai paesi che la domi- Ecco, mi dico, per un attimo stavo vivendo le sensazio- nano dall’alto, appollaiati sulle vette come galli stanchi ni che intere generazioni di contadini avevano vissuto persino di annunciare l’alba. Una volta uomini, donne in questi territori. Per fortuna oggi qualcosa è cambia- e bambini, si levavano a notte fonda per intraprende- to. A tutte le stazioni successive immagino i contadini re a piedi o a dorso d’asino la sterrata che li avrebbe fermi ad aspettare il treno della speranza. Alla stazio- condotti al treno e poi alla città. Il viaggio continua e il ne di invece ricordo del film magnifico girato treno avanza lento col suo sferragliare caratteristico e da Camillo Marino e Silvio Siano, “La Donnaccia” La col suono acuto che ne indica il passaggio, la prima cosa protagonista è Mariarosa Apicella, una bella prostituta, che mi colpisce è certamente molto singolare. In alcuni interpretata dalla sensuale Domique Boschero rimpa- punti il fischiare del treno diventa continuo e lo stesso triata con il foglio di via al Sud, nel paese d’origine. rallenta fino quasi a fermarsi, mi affaccio al finestrino Qui Mariarosa suscita scalpore perché i contadini ini- certo che vi siano dei lavori in corso e con mia somma ziano a frequentarla fino a quando uno di loro, tra la meraviglia mi accorgo che vi sono delle mulattiere che disapprovazione dei compaesani, decide di sposarla. intersecano la ferrovia e che nessun passaggio a livello Sullo sfondo il dramma dell’emigrazione, il mito ameri- esiste ad indicare il passaggio del treno, allora il macchi- cano e la superstizione con l’episodio dell’indemoniata nista fa di necessità virtù, quasi si ferma prima di con- da esorcizzare. Mi ritornano in mente i bellissimi giorni tinuare il viaggio. Abbiamo superato la valle del Sabato trascorsi a Cairano questa estate in occasione della riu- e ci stiamo immettendo dal torrente Salzola nella valle scitissima manifestazione “Cairano 7X”. Lentamente ed del Calore, ci fermiamo alla stazione di Ponteromito – inesorabilmente il treno si avvicina ad Avellino ed alla fine Cassano, poi a Montella e a Bagnoli, siamo nel cuore del di questo surreale viaggio in una terra mortificata dalla Parco dei Picentini. Raggiungiamo Nusco e poi Lioni, qui nullità di chi la amministra ricca solo di promesse non sale a bordo l’onorevole Rosetta D’Amelio, unico rappre- mantenute e di progetti mai partiti. E a proposito di par- sentante politico ad avere accettato l’invito, la signora si tenze, qualcuno vuole che anche il treno del De Sanctis presenta sorridente e socievole, in men che non si dica non parta più e che quei binari intrisi della storia della no- Idee ha accalappiato l’attenzione di quasi tutti i partecipanti. stra gente contadina arrugginiscano nella dimenticanza per migliorare Mentre il treno viaggia veloce verso Conza per poi rag- di chi lastrica di indifferenza le strade della nostra storia. “Irpinia ed Irpini”? giungere , nel vagone si parla delle potenzialità Comunicatecele della ferrovia e dello stato di abbandono in cui versa. Riceviamo dalla disponibilissima D’Amelio la promessa all’indirizzo di posta che qualcosa sarà fatto e che troveremo in lei una pre- elettronica ziosa alleata. Il professore Antonio Panzone da Taurasi [email protected] fa comparire una bottiglia di nettare rosso con la quale brindiamo alle promesse dell’Onorevole. A Calitri la si- gnora ci lascia per altri impegni e il viaggio continua nel- la Valle dell’Ofanto, fiume che è statopalcoscenico di importantissimi eventi nei millenni scorsi. Basta ricorda- re la battaglia di Canne e quella di Aquilonia. All’improv- viso il paesaggio inizia a mutare, stiamo attraversando il territorio di Monteverde, e dopo il ponte di santa Venere entriamo nella stazione di Rocchetta Sant’Antonio. So- sta di un quarto d’ora prima della ripartenza. Quando il capostazione ci invita a salire per il viaggio di ritorno una www.irpinia.biz/irpinianostra cupa malinconia si impadronisce del mio animo. Strana- il sito web dell’AIN mente e non so perché l’improvviso cambio di umore è palpabile quasi come la nebbia che la mattina avvol- [email protected] e-mail per informazioni geva il colle di Cairano. Cerco inutilmente una folata di Calitri generali

[email protected] www.irpinia.biz/irpinianostra [email protected] e-mai per gli articoli il sito web dell’Associazione Irpinia Nostra e-mail per informazioni generali da proporre (siamo anche su facebook) [email protected] Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 8 Cultura e Società - Comuni dell’Irpinia Lioni Montecalvo Irpino Resto ateo, grazie a Dio e … a Paolo VI I fuochi e i piccoli aerostati di San Giuseppe di Lucio Garofalo nella tradizione montecalvese di Angelo Siciliano Pochi giorni fa sono convolato felicemente a nozze, celebrate in chiesa con il rito misto. Qualcuno mi ha chiesto, in modo provocatorio: “Un comunista che si sposa in chiesa?”. Per tale ragione ritengo giusto ed opportuno esporre le mie ragioni, A Montecalvo Irpino, il 19 marzo naso all’insù, fino a che essi non provando a precisare la mia posizione rispetto alla scelta compiuta. si festeggia S. Giuseppe e nel po- fossero definitivamente scompar- Ebbene, chiarisco immediatamente che il sottoscritto si è sposato in meriggio il paese si anima, perché si alla vista. Una volta che i fuochi chiesa in qualità di ateo dichiarato. è attraversato dalla processione si erano spenti e i globi luminosi Infatti, io e la mia consorte abbiamo deciso e concordato con il parro- con la statua del santo, apparte- erano svaniti nel buio, tutti ritor- co la formula del rito misto, la quale prevede la possibilità di contrarre nente alla chiesa di S. Bartolomeo, navano mestamente alle proprie matrimonio tra membri della chiesa cattolica apostolica romana ed seguita dai fedeli e da diversi au- case commentando ciò a cui si esponenti di diverse confessioni religiose, non cattolici oppure non tomezzi. In passato, questa festa era assistito. Si accendevano i credenti ed atei come il sottoscritto, che siano battezzati o meno. riguardava soprattutto gli artigia- fuochi anche pochi giorni dopo, la In pratica il sottoscritto non ha partecipato ai vari momenti del rito ni. Anche i contadini e i massari, sera del 25 marzo, giorno dell’An- cattolico, astenendosi dal recitare le preghiere e le formule di culto, tuttavia, partecipavano con muc- nunciazione di Nostro Signore, in astenendosi soprattutto dalla liturgia eucaristica celebrata al termine che e carri. Con l’introduzione onore della Madonna dell’Annun- della cerimonia: ad esempio, nel pronunciare le formule tipiche del di camion e trattori nelle attività ziata, ma erano meno numerosi e matrimonio cattolico, il sottoscritto non ha mai menzionato dio. lavorative, si cominciò a sfilare sontuosi di quelli dedicati a S. Giu- Per i cristiani il rito del matrimonio misto non rappresenta, sul versan- anche con questi mezzi dietro la seppe. Tra i contadini circolava un te della diversità religiosa, un atto impossibile. Tale soluzione matri- processione e i gas di scarico am- detto, “Lu juórnu di la Nunzijàta, moniale è prevista dal diritto canonico, ma probabilmente nelle nostre morbavano l’aria rendendola irre- mancu la vòcchila rrivòta l’óva” (Il zone non è stata applicata in modo frequente. spirabile. Era una specie di sfida giorno dell’Annunziata, nemmeno Il 31 marzo 1970 il pontefice Paolo VI scrisse “Matrimonia Mixta”, una per mostrare agli occhi della gen- la chioccia gira le uova). Per que- lettera apostolica redatta in forma di “Motu Proprio”, ossia assunta di te le mucche più belle, con le cor- sto essi, in occasione di questa “propria iniziativa” dal papa. In questo testo sono state impartite le na infiocchettate di nastri colorati festività, sospendevano qualsiasi norme relative ai matrimoni misti. Tale lettera, altrimenti nota come e, anni dopo, il trattore lucidato, lavoro agricolo. Queste usanze Dispensa Paolina, è estremamente importante e significativa per com- più grosso e potente di quelli del- relative all’Annunciazione, forse prendere i notevoli progressi, a tratti persino rivoluzionari, compiuti la concorrenza. All’imbrunire, era perché la chiesa della Madonna dalla dottrina cattolica e dal codice del diritto canonico nell’ambito tradizione accendere dei fuochi dell’Annunziata di Montecalvo fu specifico del matrimonio. negli slarghi del paese e davanti abbattuta a seguito del terremoto Dunque, sebbene sembri che mi sia parzialmente piegato, chiedendo alle case di chi viveva in campa- del 1930, sono del tutto sparite la celebrazione di una formula mista che mi riconosca come ateo e gna. Questa tradizione è comune e lo stesso è successo per gli ae- non credente, in realtà la mia scelta è stata quella di un “compromes- ad altri paesi dell’Irpinia. Qual- rostati di S. Giuseppe. Oggi ci si so” compiuto per amore verso mia moglie e mio figlio. che giorno prima della festa, le potrebbe porre non una, ma più Per quanto concerne la procedura da seguire, occorre anzitutto ren- famiglie, o la gente dei rioni che domande, a proposito di queste dere esplicita al sacerdote la propria eventuale posizione di credente era animata dallo spirito di clan, tradizioni. Perché i fuochi? Sono in un’altra fede, o di ateo, e concordare la celebrazione di un rito ma- si davano da fare per raccogliere forse ciò che resta di un antico ri- trimoniale misto. Per ciò che attiene alla cerimonia religiosa, in effetti materiale da ardere per l’occasio- tuale, con cui si festeggiava la fine non cambia nulla, tranne il fatto che la parte di fede diversa, o non ne. Accatastavano paglia, rama- dell’inverno, freddo e uggioso, e credente, si astiene dal partecipare alle fasi della liturgia cattolica, glie, fascine e, giunto il momento l’arrivo della primavera ridente e alle preghiere e soprattutto al momento dell’eucarestia. Comunque dell’accensione, adulti e bambini luminosa? O non poteva trattarsi confesso che, malgrado io sia un ateo, durante la celebrazione del si radunavano eccitati e vocian- anche di un rito ancestrale di pu- matrimonio mi sono emozionato ugualmente. ti attorno al cumulo di materiale rificazione, con origini remote nel Ma perché sono ateo? E soprattutto, perché resto ateo, grazie a dio? che si era riusciti a costruire. A tempo, legato al mito del fuoco, Proverò a rispondere brevemente a questo interrogativo, se possibile un certo punto colui che fungeva che secondo la filosofia antica è senza complicare troppo il ragionamento, che è essenzialmente di or- da capo clan, diventava piromane uno dei quattro elementi dell’uni- dine teorico e filosofico. dando fuoco alla catasta. Se non verso? Gli altri tre elementi sono La mia adesione alle posizioni dell’ateismo convinto e praticante, direi era piovuto, la paglia era asciutta acqua, aria e terra originati tutti quasi fondamentalista (per usare una sorta di ossimoro concettuale), e in pochi secondi la combustione dal fuoco. E i palloni di carta co- deriva anzitutto da una riflessione “astratta” molto semplice e chiara, faceva levare alte fiamme e infi- lorati e illuminati, che fanno pen- che si spiega e si comprende facilmente. nite scintille nell’aria. Si bighel- sare a paesi lontani come il Giap- In teoria, se dio non esistesse tanto meglio, vuol dire che avrebbe ra- lonava tutti allegramente attorno pone e la Cina, rappresentavano gione chi lo rinnega. Ma anche se dio esistesse, il discorso logico non a lu fucóne. Il fuoco brillava sui forse una sorta di messaggi bene muterebbe di una virgola in quanto: volti e negli occhi delle persone e auguranti, nel senso che auspica- 1) se dio è onnipotente, come asseriscono i suoi vescovi e rappre- queste, oltre a godersi il proprio vano una stagione propizia e un sentanti in terra o le sacre scritture, perché non interviene per elimi- rogo, scrutavano in giro per vede- soddisfacente raccolto per i con- nare la violenza e il dolore? re quanto duravano i fuochi acce- tadini? Di certo le risposte non 2) se invece dio non è onnipotente e non può fare assolutamente si dagli altri, non senza una punta possono essere univoche e forse nulla contro il male insito nel mondo, allora è come se dio non esistes- d’invidia per quelli più luminosi e altre ipotesi, anch’esse plausibili, se, è un essere inutile, una sorta di soprammobile neanche tanto bello con una maggiore durata nel tem- si potrebbero avanzare in propo- da vedere, dato che è invisibile; po, rispetto al proprio. Sempre la sito. Anche ad altre latitudini c’è 3) la terza ipotesi, la più accreditata dalla dottrina ufficiale della sera di S. Giuseppe, dall’abitato l’usanza dei fuochi. In Trentino, chiesa e pure dagli atei, si basa sulla teoria formulata da Sant’Agosti- di Montecalvo, sino a circa una ad esempio, a Borgo Valsugana no, uno dei padri spirituali della chiesa cattolica apostolica romana, sessantina di anni fa, si faceva- (TN), è molto sentita la tradizione ossia che dio ha concesso all’uomo il dono del libero arbitrio, vale a no ascendere in cielo dei pallo- del Trato marzo (Entrato marzo), dire la libertà di pensare ed agire assumendosi le proprie responsabi- ni di carta lucida colorata. Erano antichissimo rito di passaggio, lità, dunque anche la possibilità e la capacità di negare dio. aperti nella parte inferiore a mo’ non legato ad alcuna ricorrenza Sulla base di tali premesse teoriche, forse oltremodo semplificate, di piccole mongolfiere. Proprio in religiosa, con cui, a ogni inizio si evince chiaramente il percorso filosofico e raziona-le che mi ha corrispondenza di quest’apertu- di marzo, si festeggia l’approssi- condotto verso un approdo di tipo ateistico, così come discende pure ra, era agganciata una candela marsi della primavera. I ragazzini un sentimento di sincera gratitudine verso dio, in quanto mi ha con- di cera che, una volta accesa, ol- scorrazzano per le vie del paese cesso il prezioso dono del libero arbitrio, grazie al quale sono (appun- tre a far risplendere i colori della trascinandosi dietro degli assor- to) ateo. carta, produceva aria calda, che danti barattoli vuoti, legati con Insomma resto ateo, pur essendomi sposato in chiesa. Una simile consentiva al piccolo aerostato di cordicelle. Poi si procede all’accen- scelta non equivale ad un gesto di incoerenza, come è fin troppo facile innalzarsi a diverse centinaia di sione dei fuochi. Ecco, anche qui, obiettare, in quanto le mie convinzioni non sono minimamente scalfite metri d’altezza, per andare poi ad a più di 800 chilometri di distanza da un rito nuziale celebrato dal sacerdote sull’altare. atterrare nelle campagne a qual- dall’Irpinia, si accendono dei fuo- che chilometro di distanza. Era chi. È un caso, una coincidenza, o Potete sostenere la nostra iniziativa cultura- uno spettacolo impareggiabile e non è forse un punto di contatto le secondo diverse modalità, che abbiamo riportato si ammirava nel cielo buio e stel- tra le culture di genti così lontane alla pagina 16. Per informazioni, inviate un’email all’in- lato questa sorta di corpi astrali geograficamente, oltre che per i gravitare liberamente – l’attuale rispettivi usi e costumi? (Articolo dirizzo di posta elettronica [email protected] o tele- inquinamento luminoso era tutto e dipinto sono nel sito www.ange- fonate al numero (0039)333-9121161 da venire – e la gente teneva il losiciliano.com). Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini Comuni dell’Irpinia - Cultura e Società 9 Pietradefusi Grottaminarda Cerimonia per i 100 anni del Ginnasio Pascucci Educazione popolare - Gli Italiani sono ancora di Dionisio Pascucci lontani dalla via del vivere secondo la Costituzio- ne di Nunziante Minichiello

L’elevazione dei livelli minimi della scolarizza- zione di tutta la popolazione e soprattutto di quella meno abbiente non è stata mai propo- sta, pur suggerita da esigenze di civiltà e dai principi costituzionali di sovranità e di parità. Parità culturale consente parità sociale, con- ferma parità civile e fa tollerare più facilmen- te le differenze economiche, comunque da appianare vietando la concentrazione della ricchezza e la creazione di squilibri forti tra cittadino e cittadino: omogeneità di popolo sovrano è fondamentale per la realizzazione La copertina del libro (recto e tergo) Liceo-Ginnasio - Sede originaria (Dentecane) della democrazia e della pace sociale. L’ave- re portato la scuola dell’obbligo alla media ha Venerdì 8 gennaio 2010 sono anni, spesi in battaglie lega- quasi totalmente analfabeta voluto solo dimostrare che si era arrivati alla iniziate le celebrazioni per il li, in seguito alle riforme che ed il suo obiettivo fu quello di condizione di non poter essere uomo, lavora- centenario del Ginnasio Pa- portarono alla soppressione educare ed istruire i giovani, tore e cittadino normale con una istruzione al scucci di Pietradefusi. Alla della personalità giuridica de- senza distinzione di sesso e di di sotto di quella prevista dal nuovo livello di presentazione del libro “Sto- gli Enti ecclesiastici. Verso la condizioni economiche. Il suo scuola. La diffusione degli istituti professiona- ria di una fondazione: L’Opera fine del 1800, le controver- lascito, dunque, ha segnato li adeguò le conoscenze tecniche all’espleta- Pia Pascucci di Pietradefusi” sie si risolsero a favore del- positivamente il destino del mento del lavoro: il nuovo tipo di scolarizza- sono intervenuti il presidente le volontà testamentarie del nostro paese che, nelle sue zione rispondeva all’esigenza dell’industria, della Fondazione, dr.Giovanni giurista, e così furono avviati intenzioni, doveva divenire mettendo il lavoratore in condizione di capi- De Caro, il sindaco di Pietra- i lavori di costruzione del Pio un faro luminoso di sapere. re e di praticare nuove tecniche con nozioni defusi, dr. Giulio Belmonte, Stabilimento, del Convitto e Pertanto per continuare nel- pratiche di chimica, di fisica, di matematica e l’assessore alla Cultura e alla della Chiesa di San Paolo,su la sua scia, è mia intenzione di altre materie necessarie all’ottimale com- Pubblica Istruzione di Pietra- progetto. Illustre ingegnere devolvere il ricavato del libro pimento della funzione lavorativa, mentre defusi, dr. Raffaello De Nisco, architetto beneventano Alme- alla istituzione di una borsa di il cittadino restava del tutto privo, oltre che l’autore del libro, dr.Dionisio rico Meomartini. studio per alunni meritevoli di di approfondimento scientifico, delle cono- Pascucci, il prof. Emerito del La prima classe ginnasiale fu Pietradefusi, economicamen- scenze riguardanti convivenza, politica e Liceo Ginnasio di Pietradefusi istituita nel 1910, e via via te svantaggiati, che al termi- finanza, di cui spesso fa le spese. La scien- Mario Aquilino Iarrobino ed il le classi successive, tanto che ne della terza media vogliano za, sempre segregata nei pensatoi, viene, prof. Francesco Barra, Docen- l’Istituto nei primi anni del intraprendere gli studi presso per esigenze produttive, liberalizzata come te di Storia Moderna all’Uni- secolo Ventesimo divenne un il nostro ginnasio”. tecnica, come applicazione e cioè come ca- versità di Salerno. prospero ginnasio pareggia- Soddisfazione anche da parte pacità di fare dell’uomo macchina da lavoro, Un omaggio all’illustre cittadi- to, con convitto annesso per dell’Amministrazione comu- che non è molto diverso dall’uomo macchina no di Dentecane, il magistra- ospitare gli alunni provenienti nale di Pietradefusi. In par- da soldi: l’uomo macchina da lavoro è il lavo- to Dionisio Pascucci, che nelle dai paesi dell’Irpinia, ma an- ticolare, l’assessore Raffaello ratore orientato a guadagnare per condur- sue disposizioni testamenta- che di altre province. Tanti gli De Nisco ringrazia l’autore re vita agiata; l’uomo macchina da soldi è lo rie decise di lasciare tutto il studenti illustri che frequen- del libro, evidenziando che specialista che guadagna anche per far vivere suo patrimonio per la costru- tando la scuola di Pietrade- “è compito di una valente e nell’abbondanza le sue future generazioni e zione di un Pio Stabilimento fusi, sono poi diventati noti buona amministrazione pro- per appropriarsi della storia, che molto fre- di educazione ed istruzione e professionisti non solo nella muovere le diverse modalità quentemente non menzionerà gli altri neanche l’annessa Chiesa di San Paolo provincia, ma in Italia. Valga con cui la cultura si manife- per categoria. Difficile ammettere che ai pen- Apostolo. Un gesto di grande per tutti il nome di Giovanni sta favorendo con ogni mezzo satori sia sfuggita, per elevare moralmente generosità e di amore verso la Palatucci, lo Schindler Italia- la sua espressione. In parti- e materialmente tutti i cittadini, la necessità sua terra, scaturito dal dolore no. colare, è compito di un buon di dare a tutti i cittadini parità conoscitiva e della prematura perdita del “In questo libro – dichiara amministratore sostenere le conseguente parità culturale, oltre che parità suo unico figlio, Paolo Emilio, l’autore, Dionisio Pascucci - diverse manifestazioni cultu- di diritti: armonica crescita e cosciente e re- allo scopo di “far risorgere la ho voluto effettuare una rico- rali allo scopo di evidenziare sponsabile partecipazione alla vita associativa persona del figlio e perpe- struzione storica degli eventi e rafforzare messaggi educa- dell’intera cittadinanza diventa naturale per le tuarne la memoria presso i che, a partire dal testamento tivi ed istruttivi che siano da comunità che, anche accettando la diversità posteri”. Nel libro l’autore, tra hanno consentito la realizza- esempio per tutti i cittadini. dei risultati, danno a tutti pari possibilità di l’altro discendente del famo- zione dell’Istituto. Ed, al tem- La costruzione di una coscien- partenza, investendo sull’intera popolazione. so giurista, vuole ripercorrere po stesso dare il giusto merito za critica che accompagni i Maturità classica da terzo millennio consenti- le tappe che, a partire dal te- non solo al testatore, ma an- giovani nella realizzazione del rebbe di migliorare rapidamente qualità della stamento olografo del 1851, che agli artefici materiali che proprio futuro non può che vita, rendimento delle aziende ed efficienza dei hanno segnato la nascita del- hanno direttamente contribu- basarsi sulla conoscenza del servizi, pubblici e privati: poca spesa e grandi la Fondazione e del Ginnasio. ito alla nascita e alla crescita passato, di chi siamo stati, per conquiste. La dignità del cittadino non sareb- L’insigne giudice, che ricoprì culturale delle generazioni di proiettare se stessi nel futu- be mai più legata al tipo di lavoro, che invece ruoli di primo piano nella ma- studenti di Pietradefusi e non ro”. “Un libro - conclude- che acquisterebbe, in tutte le sue manifestazioni, gistratura del Regno di Napo- solo. Davvero meritevole, ripercorre la storia della Fon- importanza dalla professionalità e dalla leva- li, lasciò tutto il suo ingente dunque,il gesto del magistra- dazione Pascucci “ab origine”, tura del lavoratore. Conoscenze umanistiche, patrimonio alla Reverenda to Dionisio Pascucci che, ne- mettendo in luce funzioni e tecniche e pratiche, conformi ai principi di pa- Congregazione dei Chierici gli anni della sua professione, finalità di una struttura- cen rità, già largamente condivisi, avvicinano gli Regolari di San Paolo di Na- aveva intuito che l’istruzione tenaria che rappresenta il fio- esseri umani, diversi per natura e più per sa- poli, per la fondazione di una e la cultura fossero il punto di re all’occhiello della comunità pere e per avere: corretto liceo classico met- scuola nel suo paese affinché partenza per consentire agli dentecanese. Un libro utile a terebbe tutti in condizione di sapersi adattare i giovani di ambo i sessi rice- individui di elevare la propria chi vuole conoscere le vicende e sapere tanto da non sfigurare mai, da avere vessero la dovuta istruzione, condizione sociale, lasciando- di una maestosa struttura che le possibilità di aggiornarsi continuamente e anche quelli provenienti dalle si alle spalle la miseria e l’im- si incrocia con quella di una di guadagnare secondo le proprie possibilità e famiglie disagiate. potenza di fronte alle anghe- comunità da sempre sensibile secondo le proprie esigenze. Maestri, dotati Prima che però le ultime vo- rie dei potenti. Verso la fine al mondo dell’erudizione, del- della necessaria disciplina, godrebbero degli lontà del Pascucci andassero del 1800, infatti, la maggior la scuola, della cultura”. onori conseguiti dagli allievi. Media, televisio- in porto passarono circa 25 parte della popolazione era ne ed internet accostano gli esseri viventi, cui però non sempre danno la giusta conoscen- za, come la moda che fornisce l’abito firmato, www.irpinia.biz/irpinianostra ma non certamente l’eleganza o come l’edi- toria che riempie librerie, ma non certifica si- il sito dell’Associazione Irpinia Nostra cura scienza, senza per questo togliere merito ai media, alla moda ed alla editoria. Lo Stato ► continua da pagina 15 Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 10 Artisti irpini Montoro Superiore Intervista ad Eliana Petrizzi di Filomena Formica

Leggendo le righe successive, vi rendere- agli altri ciò che hai sentito. Vuol dire captare luce. Io non ho mai dipinto case e persone te conto quale sia lo “spessore”, non solo una gamma di frequenze emotive e concet- che conosco, mai raccontato delle cose che qui artistico di Eliana. L’intervista è “lunghet- tuali che devono poi essere portate nell’opera non funzionano, mai lamentato quanto possa ta”, ma anziché annoiare, incuriosisce, affinché ad essa possano partecipare tutti. La essere difficile per un’artista vivere tra sagre attrae, tanto che nemmeno le esigenze mia missione attraverso la pittura è porgere e amministratori improvvisati, mai nemmeno di impaginazione ci hanno indotto a pub- un messaggio di armonia, un invito a coglie- parlato dei fatti che pure, di tanto in tanto, blicarne solo uno stralcio. Quest’artista re il significato essenziale delle cose che è in anche qui vanno a lieto fine. Oggi, nutro una merita più di una pagina! fondo uno solo. Foglie, uomini, oceani, storie, Fede granitica nella serietà del lavoro, nel ri- sono intimamente connessi ad un principio gore della ricerca personale fuori dalle urla di intelligenza e di equilibrio. Comprendere del mercato all’ingrosso dell’Arte, nell’umiltà il senso della vita vuol dire riscoprire questo e nella tenacia di un proprio metodo in vista di nesso. risultati cui spero presto di approdare. In caso contrario, morirò sola. Come nasci come “Artista”? Qual è il tuo legame con la Terra natia? La mia è una formazione spontanea, un pò Dal legame con le radici non si scappa. Sono come avviene per le piante di rosmarino o partita, ma poi sempre ritornata. Sulla mia di finocchio che crescono ai cigli delle- stra vita qui a Montoro, in fondo non ho molto de. Ero una bambina molto precoce, curiosa, da obiettare. Pregiudizio, noia, pettegolezzo esuberante, che amava molto stare da sola. sono i contro della piccola provincia, come di Una bambina cresciuta in parte con la nonna ogni provincia. La mia vita sociale qui è pros- materna che la teneva con sé durante il la- sima allo zero assoluto. Quando esco dal mio voro nei campi e che per questo ha trascorso isolamento ricevo a volte piacevoli sorprese, un’infanzia gioiosa, semplice e piena di luce. altre ottengo solo raccapriccianti delusioni. Ma Ho iniziato a dipingere a 5 anni, e da subito penso che questo accadrebbe anche a Man- ho compreso che era quello che volevo fare hattan. Comunque, non mi piace frequentare ed essere nella vita. gli esseri umani. Raramente mi sorprendono. Avrai subito delle influenze artistiche ... Il più delle volte mi annoiano. Ma questo è Quand’ero bambina, mio padre, di ritorno dal un mio problema. I miei occhi inciampano in lavoro, mi portava una tela, qualche pennello, sciatterie addirittura dolorose. Pesano, in Ir- un pacchetto di colori. Aspettavo quel momen- pinia come altrove, la crisi economica, una to come si aspettano i dolci la domenica. Ogni certa corruzione delle coscienze, il disorien- cosa diventava all’improvviso per me come tamento dell’industria, l’opportunismo delle certi quadri in cui cielo, acqua e terra risplen- combriccole politiche, gli scempi perpetrati dono in un’unica luce. In quegli anni, ad ogni ai danni del paesaggio e dell’urbanistica dalla mio compleanno, mio padre mi regalava uno ricostruzione scellerata del dopo terremoto. splendido volume monografico di un grande Resto spesso desolata dal ciarpame dei luo- pittore della Classicità, e io non ho fatto che ghi comuni, sconfortata da cervelli in perenne nutrirmi per anni di quelle immagini così ric- bancarotta intellettuale, dalla paccottiglia alti- che di insegnamenti. I Fiamminghi, Raffaello, sonante di tanta pseudo-borghesia, da troppe Michelangelo, Botticelli: adoravo conoscerne aggregazioni di comodo. La vita e le relazioni la storia, studiarne e poi sperimentarne la di ogni giorno sono troppo poco per quello che tecnica, immedesimarmi nell’atmosfera di se- ho sempre desiderato da me stessa e da una coli così lontani ed ideali, perché già da allora mia idea di umanità ricca e fiduciosa che mi avevo la sensazione, poi confermata nel tem- trovo puntualmente a dover smentire. Esiste po, che la pittura abbia una sua grammatica tuttavia nella mia Terra un quadro variega- Estraneità basale - Olio su tavola, 2009 che l’artista deve conoscere a fondo per poter to. Non mi stancherò mai di ripetere che la crescere diritto. Poi è arrivato l’universo oniri- nostra gente non è ignorante, ma piuttosto co dei Surrealisti, che ho sperimentato a lun- non abituata a determinati linguaggi culturali. go e sentito profondamente per anni, in una Nella realtà in cui vivo osservo con piacere, ricerca che ho cercato di rendere sempre più per esempio, che i giovani - che nel disastro personale e lontana dai modelli di riferimento generazionale hanno saputo mantenere qui delle prime influenze della giovinezza. da noi un carattere ancora abbastanza sano Non è facile affermarsi ... - costituiscono una forza motrice importante. La mia affermazione è stata un processo lento Vedo ragazzi che amano prepararsi alla vita che non è ancora concluso visto che in Italia, attraverso lo studio, giovani che si interessa- più che altrove, un artista fino ai quarant’anni no dei problemi sociali, attenti all’esperienza viene ancora considerato un artista giovane religiosa, al volontariato, che si organizzano o emergente. A vent’anni avevo intrapren- in associazioni culturali per la salvaguardia Interno - Olio su tavola, 2009 denza e faccia tosta. Sapevo propormi e ven- del patrimonio artistico e delle tradizioni po- dere il mio lavoro, presentarmi nei luoghi ed polari. Ciò nondimeno, ci sono anche troppi Cos’è per te l’arte? alle persone giuste. Poi con gli anni, delusa e giovani sbandati: tossicodipendenza e micro- L’Arte è per me un progetto globale, che ha disgustata dalla mediocrità del settore, dalla delinquenza sembrano diventate per molti di a che fare cioè con tutti gli aspetti della mia sconfitta pressoché costante del merito a fa- loro doverosi passatempi per salvarsi dal te- vita. E’ un impegno continuo sia nei confron- vore di meccanismi di altra natura, mi sono dio del piccolo paese. Di certo, se mi fossi tra- ti dell’inafferrabile che dell’esprimibile. Ho defilata, lasciando che il mio lavoro cammi- sferita a Milano o a Manhattan, non avrei mai sempre pensato che a ciascuno di noi, dalla nasse da solo, privo cioè della mia presenza incontrato la piccola piazza di S. Felice dove, nascita, Dio affida un piccolo mondo fatto di pubblica. E bene ho fatto. Se ho un rimpian- appena posso, mi siedo per aprire lo sguardo. persone, di alberi, di animali, di oggetti, di to, infatti, è quello, negli anni della mia gio- Qui, su una panchina quasi sempre vuota, da- idee. Il nostro compito durante tutta la vita è vinezza, di aver sporcato il mio talento con vanti alla lapide in memoria dei caduti dell’ul- di prendercene cura nella maniera più com- l’esibizione di una vanità aggressiva e un po’ tima Guerra, si apre un campo verde. L’olmo pleta. La pittura è un modo per raggiungere pacchiana, di aver confuso la verità con l’esi- al centro della piazza, in primavera, diventa la questo scopo. Il lavoro dell’artista è un lavoro bizione, la sincerità con la sfacciataggine. Ho cattedrale di insetti felici e piccoli fiori. Qui, da lento e faticoso fatto di attenzione, di ricerca, dato di me solo il peggio, per il quale la gente un anno, sono rimasti ancora appesi i festoni di ascolto e di grande responsabilità. Quan- mi ha messa presto al bando come figurina per la nomina del nuovo sacerdote. Vengo qui do un pittore crea un’opera deve infine porsi ambigua. Dieci anni non sono pochi ed io non a scrivere e a schizzare disegni per i miei qua- questa domanda: “Cosa ho messo al mondo?” sono più la stessa. Eppure, come accade nel- dri. L’altro giorno è venuta a trovarmi a casa Chi fa l’artista per vezzo o vanità partorisce le migliori famiglie, in cui si convive per anni una signora che ha perso il figlio da undici spesso opere incapaci di toccare una sor- senza intendersi mai, io e il mio paese siamo anni. Non ce la fa a rialzarsi e, per distrarsi si ta di fondo collettivo che risiede in ciascuno oggi separati in casa. Ciascuno fa la propria è messa a dipingere. Viene ogni tanto a tro- di noi. Solo quando un’opera tocca e accen- vita, senza tante domande né curiosità. L’in- varmi per qualche consiglio sull’ultimo qua- de questa grande anima - ricca di emozioni e quietudine nella mia pittura e nelle cose che dro, di solito il ritratto del figlio, che non riesce quesiti che ci riguardano tutti dall’origine del- scrivo non ha niente a che fare con la mia re- mai a finire. Mentre mi ringraziava, la vedevo la nostra storia al momento presente - siamo sidenza. I miei sono fossili anteriori, caverne armeggiare faticosamente con le mani nella di fronte ad un’autentica opera d’arte. Essere che hanno a che fare con una più generale e borsa e io non capivo cosa stesse facendo. artista vuol dire aprirsi, riempirsi e restituire complessa condizione dell’essere venuta alla ► continua a pagina 11 Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini 11 Artisti irpini - Comuni dell’Irpinia Montoro Superiore Monteverde Intervista ad Eliana Petrizzi Gaetano, emigrante di Montemarano di Filomena Formica di Maria Freda

L’Irpinia è da sempre Terra di emigrazione, oggi anche di immigrazione. Gli Irpini in ► continua da pagina 10 Irpinia sono minoranza rispetto agli Irpini emigrati ed i loro discendenti. Questi ul- timi nati fuori dai confini d’Irpinia, o semplicemente nati e poi emigrati in giovanins- Alla fine, vi ha cacciato un intero dolce, un sima età, non recidono mai il “cordone ombelicale” che li lega alla Terra natia. Que- pan di spagna con mele e pere, caldo, giallo sto legame è fortissimo, indissolubile, come dimostra questa bellissima filastrocca; come una luna piena, fatto apposta per me. stupenda è altresì l’intruduzione, che sintetizza brillantemente la condizione di tanti Non una fetta, un dolce intero. Solo perché emigrati Irpini, Irpini D.O.C.! Grazie Maria per l’emozione che chi hai regalato e scu- l’avevo ascoltata per qualche minuto. Ecco; saci se l’Irpinia ha fatto e fa assai poco per te e quelli come te. sono questi piccoli episodi pieni di luce, vasti silenzi, la paura di non farcela a darmi la spin- Sono nata a Monteverde, in provincia di Avellino, e ho la fortuna di aver avuto un padre me- ta per un salto ancora. Ogni volta che dipingo raviglioso che amava raccontarmi dei tempi andati. Si pensa sempre di avere un sacco di un nuovo quadro, che scrivo una pagina, mi tempo a disposizione e per questo ho sempre rimandato il mio progetto di stilare una sorta dico: “Non chiuderti. Conserva sempre una di intervista a mio padre per lasciare una traccia indelebile dei suoi ricordi. Purtroppo non è mente curiosa ed aperta; un istinto affilato, stato possibile e così, quando ogni tanto mi riaffiorano alla mente i suoi racconti, scrivo. Que- la capacità di amare l’Esistenza con il suo sta filastrocca è ispirata alla sua vita e alle sue emozioni: la paura di partire e di lasciare il prezioso carico di povertà, varietà e bellezza”. paese d’origine, l’inquietudine di ritrovarsi improvvisamente in una grande città come Milano, Quando il salto arriva, anche in questo crate- la difficoltà di farsi capire, l’umiliazione di sentirsi chiamare “terrone” ma, soprattutto, l’emo- re spento, i miei quadri nascono senza sforzo, zione data dal senso di riscatto: aver comperato una casa per la sua famiglia a Milano e, come la scrittura va da sola come un vento portato diceva lui, essere riuscito a “mantenere i figli allo studio”. Come Gaetano anche a mio padre dall’urgenza del suo racconto. Ho tempo. Ne piaceva cantare e, seppur non abbia mai fatto parte di un coro, ricordo con quanto impegno ho molto in questo mio vivere nel poco, nel cantava le canzoni religiose durante la celebrazione della messa domenicale. Ricordava tutte mio aspettare che arrivino prima o poi il mo- le date dei suoi viaggi da emigrante, c’era stato il treno per la Svizzera, quello per la Francia mento buono, il posto giusto, nel mio cercare e per ultimo il treno per Milano ricordava anche gli orari di partenza e di arrivo. Mio nonno sempre quello che è già mio. non è stato un eroe partigiano ma mio zio Michele, soldato semplice, fatto prigioniero, era Qual è la tua corrente artistica di appar- riuscito a scappare dal treno che lo avrebbe portato in un campo di concentramento. Era sta- tenenza? to tenuto nascosto per diversi mesi da una famiglia contadina nelle campagne del vercellese Oggi non esistono più correnti artistiche. Tutto e mio padre ha raccontato un miliardo di volte, a noi figli e ai suoi nipoti, della commozione è lecito, tutto è possibile, tutto ha un senso; per il ritorno al paese dello zio Michele, dato ormai per disperso. Diversamente da Gaetano fonte di grandi possibilità come di catastrofici mio padre non ha mai preso l’aereo per tornare al paese, bisognava risparmiare per manda- arbìtri. Mi definisco un’artista contemporanea re avanti la famiglia. A Gaetano ho fatto prendere l’aereo perché avrei voluto che anche mio “non allineata”, nel senso che seguo una mia padre si fosse tolto qualche piccola soddisfazione in più. Per motivi di rima ho scelto il paese ricerca, piuttosto incurante di quello che il di Montemarano che comunque è su un colle, è dedito all’agricoltura, ha pochi abitanti ed è in mercato rende di moda. Di certo sono attenta provincia di Avellino come il mio amato Monteverde. Spero che sia di vostro gradimento. Con a quello che mi circonda; viaggio, mi sposto, affetto una monteverdese D.O.C. mi confronto, analizzo e valuto quello che fan- no gli altri artisti, quello che propongono le Questa è la storia di Gaetano poi passò manovale in cantiere a Rozzano Fiere di settore e le grandi gallerie internazio- un emigrante di Montemarano Il lavoro era duro e altresì disumano nali. Rifletto sulle differenti direzioni che as- luogo tranquillo semplice e sano faticava a capire il dialetto padano sume la sensibilità pittorica del nostro tempo, posizionato su un colle campano Casa sua una baracca senza neanche il me- ma mi lascio coinvolgere molto poco. Defini- Al suo paese faceva il mandriano tano rei la mia pittura “iperfigurazione simbolica”. avvolto d’inverno nel caldo pastrano l’acqua presa nel secchio dentro un pozzo ar- Credo che questa definizione descriva bene Il padre era stato un eroe partigiano tesiano da un lato la mia tecnica fortemente classica, morì combattendo in un bosco friuliano Ma a patire con lui c’era un napoletano da un lato la mia attenzione alle tematiche La moglie Antonietta ed il figlio mezzano due pugliesi un romano ed un trio veneziano psicologiche del profondo rese mediante ap- vendevano bulbi di tulipano lavorò qualche mese anche un cuoco emilia- punto simboli e metafore. Gli artisti che più accanto al banco dell’ortolano no amo, ancorché lontani dalla mia ricerca, sono durante la festa di San Sebastiano che gli fece scoprir che cos’è il parmigiano da sempre Bosch, Bruegel, Morandi, Rothko, Aveva un bel sogno lo so pare strano Dividevano tutto anche l’asciugamano Burri, Licini, Afro, Paladino, Cucchi. cantare in un coro da mezzo soprano e i racconti avvincenti del marmista Giuliano Hai altri interessi. Quali sono i tuoi gusti Ma i soldi eran pochi e il sogno suo vano ogni sera narrava dello zio americano e le tue preferenze? dovette partire ed andare lontano che viveva oltreoceano da vero sultano Musicalmente, gli Smiths, gli Joy Division, i eran gli anni sessanta e valigia alla mano Ma di notte volava con la mente Gaetano Dead Can Dance, i Radiohead, la musica me- tanta gente approdava nella grande Milano e sognava appagato l’ombra del melograno dievale e rinascimentale, i notturni di Chopin, i Terza classe per lui e il compare Luciano il calor di Antonietta il suo vecchio divano concerti per piano e violino di Paganini, Rach- ma quel treno era freddo come un transibe- verdi ulivi ed il giallo dorato del grano maninoff e Beethoven, “Il trillo del Diavolo” di riano Quanti insulti la sera presso il bar Ambrosia- Tartini, le Variazioni Goldberg di Bach suonate Salutato l’amico destinato a Bolzano no da Glenn Gould, il pianoforte di Erik Satie. Il si trovò alla stazione proprio in mezzo al bac- gli dicevan mafioso ladro e pure villano profumo dell’erba e della carta bruciata. Quel- cano “Ti te se vegniu chi, chi da nun a Milano lo delle cantine, del cuoio, del letame, della Spaventato e impaurito nel cappotto pacchia- torna a cà tua terrun, ti te se n’ africano!!” muffa e dell’incenso. I telegiornali, i docu- no rispondeva per tutti “Turi il siciliano” mentari sulla natura, i reportage antropologi- con lo sguardo cercava chi gli desse una “sugnu un fiero isolano e sugnu pure italia- ci, gli approfondimenti storici e giornalistici, le mano no!!” trasmissioni di utilità sociale, e poi “Un posto “L’importante mio caro è arrivare a Milano Venne poi ripagato nel suo orgoglio Gaetano al Sole”. I miei autori: Peter Handke, Emile lì vedrai incontrerai certo un compaesano” c’era un posto nel coro al Centro Domenica- Cioran, Fernando Pessoa, Pablo Neruda. Così disse al paese il fratello Damiano no” Sintetizzaci le tue mostre ed esposizioni un fedele devoto bravo e buon parrocchiano e nei giorni di festa col suo far grossolano Ho iniziato ad esporre ufficialmente le mie Camminò tutto il giorno e sotto un ippocasta- lui cantava felice accompagnato dal piano opere nel 1995 alla Fiera d’Arte Contempora- no Risparmiò e tutto l’anno mangiò vegetariano nea di Bari. Da lì ho continuato il mio percorso si fermò a respirare quell’olezzo malsano ma tornò al suo paese a bordo di un aeropla- espositivo in maniera ininterrotta, in un cir- Ebbe pena di lui il signor Sagrestano no! cuito di numerose rassegne di Arte Contem- che gli diede riparo presso il C.A.D. Salesiano poranea nazionali ed internazionali, Fiere di Cominciò a lavorare prima da un artigiano DEDICATA al mio adorato Papà e al mio settore, mostre personali e collettive di ri- amato zio Michele lievo. Sul suo lavoro pittorico, hanno scritto critici e scrittori quali Vittorio Sgarbi, Massimo Bignardi, Rino Mele, Franco Marcoaldi, Paolo Rizzi, Marco Alfano, Giada Caliendo, Ada Pa- trizia Fiorillo. “IRPINIA ED IRPINI”

La responsablità legale relativa al contenuto degli articoli e degli annunci pubblicati www.irpinia.biz/irpinianostra su “Irpinia ed Irpini” è a carico dei singoli Autori. La riproduzione degli articoli, an- che solo parziale, è vietata, salvo che non sia stata rilasciata specifica autorizzazione Il sito web dell’Associazione Irpinia Nostra da parte dell’Associazione Irpinia Nostra. Gli articolisti collaborano a titolo gratuito. Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 12 Storia dell’Irpinia Lacedonia A Lacedonia non si viveva solo di aria - Crisi agraria (1585-1615) - Seconda parte di Michele Bortone All’inizio del ‘500 le sorti feudali dei due cen- erano libere e pienamente disponibili nelle Longobardi. In alcune chiese e cappelle, i mo- tri dopo circa un secolo si separano. Il 1501, mani del Principe di Melfi. Ripartite in quattro nasteri locali dei monaci virginiani, i monaste- Lacedonia fu acquistata da Carlo Pappacoda, masserie, (Canestrello, Media, Fontana e Ac- ri forestieri di S.Maria di Banzi e di S. Bene- al prezzo di 76.500 ducati. Rocchetta da In- quabianca) gestite in proprio dai Signori, ma detto di Venosa. Questi enti nel Cinquecento nigo del Tufo per 72.000 ducati. Avigliano da affittate in proprio dai Signori, in un territorio erano proprietari di terre di una superficie Alessandro Ferrero per 48.000 ducati. San di circa 100 tomoli, un antico posto di dogana complessiva e redditizia di cereali ai magazzi- Fele da Giacomo Grimaldi per 69.000 ducati. ed emporio di cereali, detto Scaricaturo. Di ni signorili, e destinata ad espandersi grazie L’incremento di popolazione per Lacedonia nel quelle terre che rappresentavano circa la set- ai legati pii e donazioni del secolo successivo. 1532 era di 250 fuochi (cioè famiglie), (nel tima parte del territorio candelese, rilevato Per cui certi amministratori baronali, con ama- 1545 di 281, nel 1561 di 299, e nel 1595 di dal compasso. Una quota di 1.080 tomoli rezza avrebbero di tempo in tempo notificato 327.) I Pappacoda, sulle cui vicende avre- spettava al clero locale, mentre all’università al principe di turno, la quota maggiore di ren- mo modo di occuparci piú dettagliatamente due difese di circa 3.900 tomoli, destinato al dita fondiaria finiva agli ecclesiastici. E così in seguito, provenivano dall’isola di Procida. pascolo dei buoi. Tutte le altre terre erano nel 1547 Marcantonio Doria vendette in “per- Mentre Rocchetta passò sotto la potestà pri- feudali, “appadronate” gestite a colonia per- petuum” all’università i diritti d’uso di tutta la ma dei D’Aquino, poi dei De Cardines, dei Ca- petua dai vassalli candelesi. Concludendo la superficie boscosa, sull’erba e la spiga delle rocciolo d’Atripalda, dei Del Tufo, ed infine per distribuzione del patrimonio fondiario si pre- terre coltivate, per un censo annuo di 130 du- ricongiungersi definitivamente a Lacedonia senta cosi: Feudatario tomoli 2.600, Clero cati. La situazione di Melfi va complicandosi, sotto la Signoria dei Doria di Melfi nel 1584. 1.080 tomoli, terre demaniali dell’Università ma ci viene in aiuto il compasso del suo terri- A Lacedonia i Pappacoda si erano insediati ai 3.900 tomoli, terre feudali appadronate 9.999 torio eseguito nel 1583, con l’Atto di transizio- principi del secolo XVI e senza soluzione di tomoli. A questo mancano le terre feudali di ne, rogato in Melfi il 23.10.1547, con ricorso continuità vi erano rimasti fino alla metà degli Canestrello, San Giuliano e Tufara, gestite presentato dal Capitolo della Cattedrale. Il anni ottanta; basta pensare alla rivoluzione dalla Dogana delle pecore che nel 1959 porta- Clero protestava contro l’operato della Doga- scoppiata a Lacedonia il 1547 (è l’anno del vano nelle casse baronali un introito di 162 na. A Forenza, Lagopesole e Lacedonia i prin- tentativo di introdurre l’inquisizione spagnola ducati e dal 1564 avrebbero dato una rendita cipi di Melfi esigevano esclusivamente terrag- a Napoli!) e che il Colapietra ha definito di fissa annua di ducati 191 .2.7. E come se non gi. A Melfi, esigevano affitti e soltanto in “singolare importanza”, proprio contro Carlo bastasse, cadevano sotto il controllo feudale, denaro. Mentre a Candela esigevano terrag- Pappacoda, costretto a fuggire a Nusco con tutte le terre che abbiamo indicate come “ap- gi, affitti però in natura. Tra la seconda metà il padre Ferrante per sottrarsi alla furia della pradonate”. Per cui, su queste terre di anno in del Quattrocento e i primi decenni del Cinque- città. La rivolta che il Colapietra colloca nel anno coltivate a cereali, i principi di Melfi ave- cento, la politica feudale nelle campagne si quadro generale “della guerra sociale delle vano il diritto di prelievo sulla produzione di attestava su due scelte fondamentali: In campagne” ancor prima del 1585 “ma non cereali. Facendo riferimento ai documenti del montagna ridurre a difesa, sottrarre ai vassal- definisce seppur parziale l’atmosfera in cui vi- 1559 sappiamo che i candelesi in quell’anno li, le terre pascolative e soprattutto i boschi- veva la società lacedoniesi, per quasi tutto il coltivarono 4.171 tomoli di terre a grano e ve, nei feudi in pianura e di collina ridurre a Cinquecento. È apparso…al Villari come l’inizio 912 ad orzo, e che da queste culture al mo- difesa ed esclusivo dominio le terre coltivate. della rivolta antispagnola”. Conclude ancora il mento del raccolto i signori prelevarono: Le espropriazioni subite dalle comunità di La- Colapietra, di una rivolta che trova le origini (3.476 tomoli di grano e 383 di orzo.) E non cedonia, Candela Melfi e Forenza, di conse- in un preciso atteggiamento antifeudale, altro era finito perché erano di diritto feudale, an- guenza di politica baronale, sono documenta- che la qualifica di buoni principi che ingenua- che il pascolo della spiga e dell’erba. Tagliate bili. I Doria ereditarono e mantennero la mente il Palmese attribuisce ai Pappacoda. le messi, tutte le ristoppie con la spiga lascia- stessa politica. Ma lasciava al colono ampia Nel 1586 si venne a creare una situazione di- ta sui campi dalle falci dei mietitori era di per- facoltà di disporre della terra, quella nelle sue sastrosa, con i cambiamenti climatici delle tinenza signorile, e venivano vendute per pa- mani era “appadronata” e non era cosa sua stagioni, le epidemie nocive agli uomini e al scolo agli stessi vassalli e ai forestieri. Rendita propria. Eppure era più semplice possesso. bestiame. Nonostante la fragilità delle strut- del 1599: ducati 296.3.10. Per l’erba i principi Poteva sfruttarla, darla in eredità, affittarla e ture produttive, e dell’annate insoddisfacenti esigevano ogni anno 60 ducati dall’università, perfino venderla, ma chi la ereditava, chi la agrarie. Venne inviata al Principe Giovanni sulle difese di Isca e Serra, e 30 ducati dai prendeva in affitto, e chi l’acquistava, rimane- Andrea Doria, una nota sugli affitti che erano pastori abruzzesi, che usavano il pascolo del va obbligato a corrispondere il terraggio al si- stati rinnovati in anticipo, remunerati in ma- demanio di Monteroccilo. Per cui tutto il terri- gnore, una sorta di diritto perpetuo. E non fi- niera ben superiore a quelli precedenti. Per torio candelese, coltivato e incolto, era tribu- niva così: Il colono che per tre anni lasciava in cui, l’erario di Melfi, Gian Battista Lucatelli, tario di rendita per le casse feudale. Restava colto la terra, e non avesse prodotto reddito feudo di Leonessa precisava: “Il feudo come fuori da questo strapotere economico il diritto al signore, questi potevano privarlo della ter- si trovava coltivato continuamente non baste- goduto dal clero locale a riscuotere la “deci- ra. I rapporti in regime di colonia, a Forenza i rà ad aumentare per un prezzo, adeguato al ma”. Tale diritto doveva impensierire i produt- Doria, e come anche i Carocciolo, esigevano il nuovo affitto ducati Otto Centi Venticinque.” E tori e non i Principi di Melfi. A Lacedonia la terraggo nel misura intera, senza il prelievo concludeva con una preziosa annotazione: situazione era diversa con qualche novità di commisurato, nel rapporto di uno a uno, della “l’aumento ha causato il prezzo che ha avuto qualità interessante rispetto a quelle di Lago- quantità di grano, orzo e legumi seminati. Il il grano, e che ogni persona ha dato alla cul- pesole e Candela. Comparivano terreni non prelievo era maggiore, perché i coloni erano tura. La portata e l’intensità della tempesta reddenti al Principe, e di assoluta proprietà di tenuti a pagare le cortesie, consegnando il congiunturale degli anni 1585-1615, ci daran- singoli cittadini. Una superficie 1.700 tomoli a prodotto in misura colma, in modo che la ren- no un sistema produttivo e le vicende agrarie luoghi pii ed enti ecclesiastici. Briciole nei con- dita finiva per crescere di un buon dieci per dei feudi dello stato e principato di Melfi fronti dei 21.150 tomoli complessivi del terri- cento. Ed i trasporti dai terraggi alle aie, ai nell’arco di un secolo. Alla fine del 1531 fu da torio lacedoniese. Di cui, oltre 288 tomoli di magazzini baronali erano per intero a spese Carlo V dato in signoria ad Andrea Doria, con terre private, i signori possedevano sei dife- dell’università. A Lagopesole figurava esatta- il titolo di principe i Feudi di Melfi, Candela, se: (Chiancarelle, Montevaccaro, Serrone, mente la decima parte della produzione. Ri- Forenza e Lagoposele, ai successo di Del Do- Origlio, Pauroso e Salaco,) per complessivi scossione e trasporto erano a carico dell’azien- ria, mediante acquisto si aggiunse Lacedonia 3.866 tomoli, fittate a pascolo ed in parte a da feudale fino al 1591. A Candela l’intera (1584), Rocchetta (1609), Avigliano (1612), coltura. Anche qui i Doria avevano il diritto di semenza, con misura a colmo fu esatta fino al e San Fele (1613). Si venne a creare una prelievo sulla produzione cerealicola delle ter- raccolto del 1556 dell’anno seguente. Poi per micro-regione, definendola Volturo-Ofantina, re appadronate, e su certe terre dell’Universi- una transazione avvenuta tra il principe, l’uni- un vasto territorio di transizione tra la Puglia tà, compreso “l’Accinto” quando erano messo versità e i coloni, la signoria riscosse un sesto e l’Appennino appulo, campano lucano. Re- a cultura. Le pretese erano di cinque grana su in meno sui terraggi di grano e legumi, e un gione di transizione tra le zone di grano, e ogni vigna e di grana due e mezzo su ogni dodicesimo in meno su l’orzo e per di più a quelle dei pascoli e di boschi, zone di latifondo canneto che ricadeva nel demanio. Ed infine il misura rasa. A Lacedonia i Doria trovarono la e delle masserie in cui si produceva prevalen- diritto signorile sull’erba e sulla spiga vigeva mezza semenza un prelievo più leggero che temente per il mercato. E zone mini-fondi, anche a Lacedonia. All’Università, oltre a “l’Ac- vigeva già in epoca angioina. Cosi annate delle terre signorile gestite a colonia perpetua cinto” spettavano quattro difese: (Macchia buone poniamo rese medie di dieci tomoli di che producevano esclusivamente per l’auto- Focazza per dieci carri, Curci per carrì nove, prodotto, per ogni tomolo di seme. Di solito i consumo. Il compasso delle masserie e del Mezzana per carrì 12, e Serralonga per carrì principi si dovevano accontentare, perché non territorio di Candela redatto nel 1559, alcuni dieci.) con superficie di 2.460 tomoli, di cui avrebbero trovato facilmente altre braccia dati ci aiutano a rilevare la posizione barona- una parte di (tomoli 1.490) soggetti agli usi pronte a far produrre la terra sottratta ai co- le. Quel compasso rilevò 12.362 tomoli impie- delle difese baronali. La confutazione corposa loni non redittizi. Il governatore circa le corte- gati per la produzione cerealicola, 5.217 di e la fedualità del territorio forenzese, non era- sie annotava: “li massari pagano quasi ogni terre salde, inserite anche loro nel processo no tuttavia le terre private. Pretese prima dai diece uno, vale a dire da cinque tomoli in giù produttivo come terre pascolative. Per cui su Carocciolo e poi dai Doria, ma erano le terre non si paga niente, dalli cinque in su mezzo, e un territorio di complessivi 17.759 tomoli, una ecclesiastiche, queste possedevano terre di come passa il sette in su se ne paga uno. Con parte di circa 2.600 tomoli di terre seminative due parrocchie di S. Nicola e di S. Maria dei ► continua a pagina 13 Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini 13 Recensioni e poesie- Comuni dell’Irpinia - Resto del mondo Lacedonia Avellino A Lacedonia non si viveva solo di aria - Le Cheerleaders dell’AIR Avellino - Danza, bellezza e simpatia al Palazzetto dello sport di Avellino Crisi agraria (1585-1615) - Seconda parte di Nicola Coppola di Michele Bortone

► da pagina 12 I successi della squadra di basket di Avellino, che in pochi anni è diventata una realtà sportiva di livello europeo, sono andati di pari passo con il crescente interesse del pubbli- la distribuzione fondiaria i rapporti di produzione co irpino e con il sostegno dei tifosi della nostra città. Non è dunque un caso che anche nei feudi, si pose la questione e lo status, di colono ad Avellino si sia costituito un gruppo di “cheerleaders”, fondato da 5 atletiche ragazze o di fittavolo senza alcuna importanza. A Candela che prima della gara e durante gli intervalli di gioco, incoraggiano giocatori e pubblico si poteva essere colono, mentre a Melfi, nonostan- con le loro colorate coreografie. A dire il vero, già da qualche anno gli spettatori che si te le terre private la massa degli agricoltori, pote- ritrovano al Palazzetto dello Sport “Giacomo Del Mauro” hanno avuto modo di apprezza- va essere costituita che da fittavoli, mentre a Fo- re le doti atletiche ed il calore delle belle “ragazze pon pon”, ma la decisione di rendere renza e Lacedonia, più coloni. Poiché vi erano terre tali esibizioni ad un livello professionale è stata presa all’inizio di questo campionato private, erano assieme coloni e coltivatori di terre con la costituzione del gruppo “Cheerleader dell’Air Avellino”: il termine Cheerleading proprie. Tutti i conduttori di terre erano generica- (dall’inglese “to cheer” = incoraggiare) indica infatti un vero e proprio sport che combina mente indicati come (massari,) e quelli che pro- coreografie composte da elementi di ginnastica, danza e stunt. ducevano in gran parte e soprattutto per il merca- to erano (massari di campo). Chi voleva produrre Per capire come è nata questa idea, rivolgiamo alcune domande alle ragazze che fanno per il mercato, sia che avesse terre proprie, o che parte del gruppo. Alexia Romano, Desirèe Bove, Emilia Mottola, Ermelinda Corbo e Livia tenesse a colonia o ad affitto, finiva per passare Carullo ci accolgono sorridenti ed in tenuta rigorosamente biancoverde, quella indossata attraverso la disponibilità di capitale. Perché oltre durante le esibizioni sul parquet del Palazzetto, prima della gara interna con la Martos alla terra, doveva procurasi i mezzi di produzione, Napoli. la forza lavoro, dato che per coltivare 20 tomoli di Ciao ragazze, mi raccontate di come è nata la vostra passione? terra era necessario avere almeno due buoi, poi la Agli inizi, quando abbiamo incominciato a sostenere la Scandone Avellino, avevamo in semente, gli attrezzi e i salariati. Quelli meglio for- comune l’amore per la danza aerobica e le coroegrafie, ma non avevamo una idea preci- niti e ben attrezzati si associavano per ampliare e sa di fondare un gruppo organizzato. Non è stato semplice darci una forma organizzata, rendere un’agricoltura più efficiente e produttiva, perché in Italia le cheerleaders vengono scambiate con le “majorettes”, e non si imma- e consentire l’attesa la scelta e il momento miglio- ginano la fatica degli allenamenti e gli sforzi per rendere perfette le coreografie. re per la vendita dei prodotti. E non sempre tutto Vantate dunque precedenti esperienze nel campo della danza o della ginnastica si poteva programmare perché uno dei punti strut- … turali più deboli dell’agricoltura, doveva rivelarsi la Tutte noi abbiamo praticato sport o seguito corsi di danza fin da piccole, ed Ermelinda scarsa disponibilità di liquido da destinare ai salari. Corbo è ballerina professionista: è lei la nostra coordinatrice, sempre pronta a darci i Quanto all’aspetto sociale, il compasso di Candela suggerimenti giusti per migliorare ed imparare nuovi passi. Ma, come abbiamo detto, la del 1559 e quello di Melfi del 1583 si può dedurre a passione per tali discipline si è unita alla passione per la Scandone, di qui l’idea di for- chiare lettere che l’attività produttiva per il merca- mare il nostro gruppo. to, era affare di pochissime persone. Il Candelese Chi vi sponsorizza? Massenzio Rondone, (professor utriusque iuris,) a Pur avendo un ottimo rapporto con la dirigenza dell’Air-Scandone e col Presidente Erco- metà del Cinquecento, già da molti anni tesoriere lino, che ci offre la possibilità di esibirci durante le partite casalinghe, il nostro sponsor è e contabile dei Doria, prestava denaro a baroni e esterno: si tratta del centro estetico “Estetica Amica” di Valle, cui vorremmo esprimere università, commerciava in cereali, coltivava vigne, il nostro ringraziamento. allevava pecore, ed aveva la sua buona (masseria Ma il vostro è un gruppo “chiuso” o altre ragazze possono entrare a farvi par- di campo.) Tra il 1541 e il ’53 il Rondone investì te? in fiscali e in crediti ad università e baroni almeno No, anche se per quest’anno la nostra formazione è al completo, non siamo un gruppo 5.000 ducati, altri 1.400 ducati investiti in società chiuso e incoraggiamo ragazze piene di energia ad avvicinarsi a tale sport. Le ragazze con altro sulle rendite dell’università di Melfi. Nel che entrano a far parte del nostro gruppo, però, devono farlo con assoluta serietà e in 1549, acquistò per 2.000 ducati una (masseria di cambio troveranno un ambiente sicuro, divertente e gratificante, un’organizzazione che campo) del principe Marcantonio Doria. Possedeva mira all’accrescimento atletico. Probabilmente le prossime selezioni si terranno dopo la diverse migliaia di pecore e tre vigne che gli pro- fine del campionato: il nostro sponsor si sta impegnando perché ciò accada, ma prima è ducevano 80 salme di vino l’anno. (Salme, Unità necessario far conoscere quanto più possibile in cosa consiste la nostra attività. di misura di capacità per i liquidi). Nel 1533-45 Le ragazze dimostrano di avere determinazione, oltre che preparazione atletica una fase di assestamento sulle strutture produtti- ed indiscussa bellezza fisica. Sperando che anche questo articolo possa contri- ve, alcune annate carestose tra cui quella del 1539 buire a creare interesse intorno al gruppo, chiediamo loro se questo affiata- colse due tristi primati, fece cadere la produzio- mento le renda amiche anche nella vita. ne del grano al punto più basso portandolo a 80 Il tempo dedicato agli allenamenti è compensato dai risultati: ci si diverte e si rafforzano grana il tomolo. La comunità già tassata per 400 la nostra amicizia ed il rapporto con i nostri fans. Abbiamo anche un gruppo su facebook fuochi nel 1532 fu ritassata per 405. L’università con le foto delle nostre esibizioni, che si chiama appunto Cheerleader dell’Air Avellino. protestava presso la Sommaria per ottenere il di- Invitiamo tutti ad iscriversi! sgravio di un certo numero di fuochi, i contadini si rifiutavano collettivamente di pagare i -terrag Tutti sanno come nello sport sia importante tenere alto il morale della squadra che si gi ai Doria. La Sommaria intervenne a riaffermare supporta: dopo l’incontro con queste ragazze di Avellino siamo sicuri che la nostra squa- l’obbligo ai contadini ad essere redditicii all’azien- dra di basket, incoraggiata dai tifosi ed incitata dalle nostre cheerleaders, sia davvero in da feudale è nel 1535 ridusse i fuochi a 322. buone mani. Il caso di Lacedonia non ci è possibile rilevare la vi- cenda agrarie anteriore al 1584, l’anno in cui que- Caracas (Venezuela) ► sto feudi di Principato Ultra fu acquistato dai Doria. “Il mondo si spezza” a pochi anni un canuto breve si fa forte la stanghezza Per cui nel ventennio 1591-1610 la cerealicoltura di Pietro Pinto arretrò del 22-23 per cento. E questa recessione inciampando nel zompare a Lacedonia avveniva nonostante le strutture pro- la stessa scorza, nell’asciutto freddo. duttive godessero dei vantaggi. Uno, il prelievo della rendita dalla produzione era il più basso che in tutto il principato, pagato generalmente nella Avellino misura della mezza semenza. Due, i prezzi del Riportiamo la poesia inviataci dal Venezuela Il futuro del servizio idrico integrato ad Avellino e da un emigrato di origini Conzane e Pesco- grano quotavano a Lacedonia di un carlino in più Benevento rispetto a Candela e Melfi e di due carlini rispetto paganesi. Non abbiamo operato delle “rile- di Raffaele Cappuccio a Forenza e Lagoposele, data la vicinanza all’im- vanti” correzioni, per mostrare come i no- portante dogana di Avellino. Il caso di Lacedonia ci stri emigranti, privi del contatto giornaliero complica i problemi, quel che possiamo constatare con la lingua-madre, la vadano “perdendo”. ► continua da pagina 5 Ad esempio in un territorio come l’Irpinia il è che durante il Cinquecento questo luogo demo- Correre l’affetto ai confini, servizio idrico non riesce ad adempiere a un graficamente non diede segni di buona salute, dal scompare l’ombra chiara criterio di economicità, visti gli enormi costi 1532 al 1595 i fuochi non crebbero di 77 unità, poi schizzare l’ombra tra orbi che bisogna sostenere a causa della difficile diminuirono fino a tutta la prima metà del seicento. como allargare la superba conformazione orografica del territorio. Di con Il vescovo nella sua Relazione ad limina del 1652, nei cespugli, e rimani attonito sequenza è lecito pensare che con l’entrata avrebbe rilevato che vi erano soltanto 160 fuochi accertare quei rumori. dei privati si perseguirà un unico intento: la e 500 anime da comunione concludendo:( Verum Quando si rompe nella cenere massimizzazione del profitto, il che va tutto nunc adeo diminuta et fere destructa et depopula- l’ultimo tizzone, riappare a discapito delle utenze. Ci sarebbe un au- ta conspicitur ac carens multis necessariis pro vic- il freddo che secca la pelle mento delle tariffe con un contestuale taglio tu et convictu hominum. Cidonia, Forenza, e La- indurita ai calli, che fanno dei costi. Senza dimenticare che si procede- gopesole nonostante tutto si mantenevano bene. vita nella faccia ricamata ► rà a molti tagli tra i dipendenti della società. Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010

14 Comuni dell’Irpinia - Recensioni e poesie Trevico 24-25 aprile a Trevico di Franca Molinaro

Risalgo il colle attraverso il bosco, per una vicina cima di . L’aria è ancora fresca strada chiusa da cinque anni, non mi rattri- e morde l’iride, il globo oculare si vela di la- sta il viaggio, conosco queste strade come le crime pensando a quanto amore hanno dato i SEGNALAZIONI mie tasche e il fuoristrada si presta, mi pre- suoi figli a questa Terra senza ottenere mai un occupa piuttosto l’impossibilità di mostrare ai risultato soddisfacente, quanti hanno tentato visitatori gli spettacolari orizzonti che la cima di valorizzare la natura e la storia col risultato offre nei giorni sereni. A 1094 metri la nebbia di ritrovarsi feriti da lunghi coltelli piantati nei è nuvola e la puoi toccare con le mani, puoi fianchi dei colli ed “alleggeriti” dei rari refer- attraversare il vapore denso, freddo, e sentire ti portati via dalla Sovrintendenza perché le l’aria che liquefa a contatto del tuo respiro. leggi lo stabiliscono, lasciando le tombe vuote Mi chiedo cosa dirò agli eventuali visitatori se o richiudendole. Non reggo a questi pensie- mai ce ne saranno con queste condizioni ma il ri e m’immergo tra i sierri imboccando una dubbio è presto risolto, nella nebbia un signo- stradina ripida che scende ad uno spiazzo. Mi re in un lungo cappotto chiaro mi si avvicina fermo tra l’erba bagnata e recupero alcune e si presenta, è un Irpino così giustifico l’ab- foto per la mia ricerca. Questo luogo è ancora bigliamento preventivo. Subito dopo si ferma- incontaminato e fa la gioia di biologi e stu- no altre persone infreddolite, mal coperte per diosi. Alle dieci il sindaco ci aspetta in piazza quel clima, ma niente affatto scoraggiate. Tra Ferrara, non c’è ancora nessuno e approfit- di loro lego con Mario, un giovane architet- to per chiacchierare. Apprendo che in questa to e Enza, un’operatrice cinematografica che, primavera andrà in appalto la ristrutturazione venendo dalla Terra di Lavoro, ha fatto oltre del Palazzo Scola, casa natale del famoso re- cento chilometri per raggiungerci. Sono due gista ed attuale sede Ass. Mancini. A lavoro ragazzi unici, interessati ad ogni pietra, ogni concluso vi nascerà una biblioteca multime- piccolo particolare e presto prendono con- diale con un’ala dedicata agli autori locali e tatti coi giovani del luogo. Il sacerdote che una al cinema. Gli chiedo conto della chieset- ha promosso l’iniziativa mi allevia il lavoro e ta settecentesca che è pericolante e che vive con entusiasmo incomincia a fare da guida e lo stato di abbandono di tanta piccole chiese a raccontare la storia di quegli affreschi tre- di altri centri e lui mi assicura che si stanno centeschi venuti alla luce dopo il terremoto impegnando per trovare i fondi necessari. C’è dell’80 per uno scherzo del destino; se non da dire che i piccoli Comuni sono svantaggiati Il vecchio e noi avessero ceduto i sostegni dell’abside supe- perché si ritrovano con pochi abitanti su una riore, mai si sarebbe giunti a scoprire la cripta vasta estensione territoriale. In effetti il pa- Dall’amore di un uomo e una donna che all’esterno si nascondeva dietro una porta esino è ben tenuto, la parrocchia efficiente, i nasce un bimbo, amato dal nonno e dalla murata. Il parroco fece intervenire degli ope- giovani presenti. La presenza cristiana è testi- nonna. rai e, mentre liberavano l’ipogeo, scoprì che moniata da ben tre chiese al centro e una per Passano gli anni, quel bambino l’intonaco era decorato. Ora illustra tutti i par- ogni contrada. Il sacerdote anima le operazio- diventa un omino: ticolari tecnici, i problemi sorti durante i lavo- ni culturali con l’impegno apostolico promuo- lavora e lavora, ri, i rapporti fecondi con la sovrintendenza, i vendo attività feconde alla luce della fede. Egli crea una famiglia, accudisce i suoi figli, li cre- visitatori si meravigliano apprendendo che nel stesso si muove per cercare fondi da investire sce e li adora. giro di tre anni il luogo venne aperto al pub- nella salvaguardia del patrimonio storico-ar- Le felicità si alternano alle tristezze degli blico e si complimentano. La tappa successiva tistico. La piacevole chiacchierata è interrotta anni, è la visita al castello medievale e all’osser- dall’arrivo di visitatori provenienti da Foggia le fatiche sono tante e il corpo è pieno di af- vatorio meteorologico. Qui ometto i commen- che ascoltano con interesse la guida ed infine fanni; ti dei visitatori perché, effettivamente, chi, si trattengono ad osservare le colline a Nord nella sua mente, all’epoca, decise di edificare quella costruzio- con la Daunia Meridionale e quelle orientali sopraggiunge sfuggente, ne all’interno della cinta muraria, non aveva dove, con Sant’Agata, è già Puglia. Commen- il pensiero della vecchiaia imminente. le idee molto chiare sulla conservazione dei tano il piacere dell’aria che si respira. Nel po- Il ciclo della vita volge al tramonto, beni culturali. meriggio arrivano visitatori da Bari, da Milano e solo ora egli si rende conto, Il clima è crudele, gocce di nebbia condensa- e dall’Irpinia, i più sono interessati a visitare di quanto fulmineo ne è stato il canto; ta si posano sui vestiti, è impossibile conti- gli affreschi della cattedrale, poi sbalorditi da- i progetti erano tanti, nuare così optiamo per fermarci al Tegamino, gli orizzonti ripartono con occhi gonfi di cielo. le gioie, le ansie e i dolori sono stati altret- un posto caldo, familiare e soprattutto dove I due giorni a Trevico son passati in fretta, tanti. si mangia magnificamente. Tra aglianico, fed- è ora di tornare, scelgo la strada interna per All’improvviso si ritrova solitario, data, tridd’ e suffr’tt’ r’ puorch, il pranzo di- fermarmi a presso le tombe in località tra l’indifferenza della gente in ogni orario, venta lugulliano, scalda il cuore e finalmente Addolorata. L’erba è alta o maltagliata, dallo mentre lo sgomento, le membra. steccato non si distingue molto. Forse sareb- gli crea tanto spavento. 25 aprile: Il sole splende magnificamente e be stato meglio non riesumare quella civiltà Il vecchietto che un tempo era fonte di sag- promette una bella giornata, anticipo la par- magari in attesa di tempi migliori. Come altri gezza tenza. Decido di risalire il monte da Vallata e siti di provincia anche questo è stato spogliato e per i nipoti aveva sempre una carezza, mi fermo in un punto panoramico familiare, mi del suo immenso tesoro e le tombe lasciate in oggi è tralasciato, ritrovo ai piedi tutta la Baronia e lo sguardo balia delle erbacce; il pensiero va a Flumeri, trascurato ed emarginato. spazia lontano fino a scorgere il campanile di speriamo non si verifichi lo stesso per Fiocca- Il povero nonnetto, Guardia, il Montagnone di Nusco dietro la più glie. pieno di dolori, spesso a letto diviene nervosetto, ma le virtù dei suoi capelli bianchi sono tali e tante, che gli donano la forza di chiacchierare con la gente. Egli ci ha donato la vita, Per partecipare a questa iniziativa indipendente che sta si è prodigato per la sua buona riuscita, riscuotendo favorevoli consensi: ma oggi sa con certezza che solitudine significa tristezza. 1. segnalate questa rivista ai vostri amici ed alle persone che Il mondo e la società sono assenti, sapete avere a cuore le sorti dell’Irpinia e degli Irpini; noi giovani che siamo le leve emergenti, 2. scrivete articoli che riguardino l’Irpinia, le sue tradizioni, la dobbiamo essere presenti, sua storia, i suoi prodotti tipici, il dialetto o i suoi Comuni; perché soltanto con il nostro amore, www.irpinia.biz/irpinianostra 3. segnalate eventi e manifestazioni; agli anziani potremmo alleviare il dolore. 4. segnalate attività tradizionali o innovative che svolgete; Insieme faremo tanta strada: [email protected] 5. informateci in merito a personaggi, vicende, storie personali o “IL VECCHIO E NOI” [email protected] di comunità irpine, in Irpinia o fuori dell’Irpinia; cosciente lui, [email protected] 6. scrivete agli indirizzi che appaiono nel riquadro a sinistra. consapevoli noi Siamo presenti anche su facebook. Inserite “Associazione Irpi- facebook nessuna radice può sopravvivere senza il suo nia Nostra” nel riquadro di ricerca di facebook (o di Google) e albero, lui raggiungerete la nostra pagina: cliccate su “Diventa fan”! nessun albero può crescere senza le sue ra- dici, noi. Melissa Giannetta - San Potito Ultra Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010 Irpinia ed Irpini

15 Comuni dell’Irpinia - Cultura e Società San Potito Ultra Progetto “Irpinia Si … cura”” di Domenico Giannetta Attivazione di servizi e strumenti innovativi fruendo della piattaforma formativa FAD per la polizia locale. messa in atto dalla Scuola Regionale di Il progetto si pone come obiettivi il migliora- Polizia Locale di Benevento nell’ambito del mento della qualità della vita urbana sotto il Progetto Europeo “Poliforme”, un agente profilo specifico del degrado e dell’inciviltà, la completamente inserito nel tessuto sociale creazione di momenti di aggregazione, per in- del territorio che va oltre il confine del sin- centivare la comunicazione e la socializzazio- golo Comune in un presunto Ambito Terri- ne tra i cittadini, la rivitalizzazione delle zone toriale Ottimale, consulente dei cittadini, meno frequentate andando a riscoprire vec- con precisi compiti di tipo preventivo, edu- chie ed antiche tradizioni locali, l’incremento cativo e solo in ultima analisi repressivo. della percezione soggettiva di sicurezza, sti- 11. Corsi di Educazione Stradale – Educazione molando la crescita delle relazioni sociali e alla Legalità – Vigili Junior. sollecitando i cittadini a divenire soggetti atti- 12. Realizzazione di un sistema di video-sor- vi sui temi della prevenzione e della sicurezza veglianza. urbana, per mettere in rete le giuste sinergie 13. Avvio di una Sala Operativa presso il Co- tra tutte le risorse territoriali, la diffusione tra mando della Polizia Municipale del Comune adolescenti, famiglie e quindi Comunità locale Capofila. e sistema produttivo delle norme del vivere 14. Postazione operativa mobile della Polizia civile puntando sulla collaborazione di quelle Municipale. che sono le agenzie di istruzione primaria, la Perno di tutta la questione resta quello di raf- promozione di modelli organizzativi di Polizia forzare la presenza sul territorio della Polizia Locale che permettano l’interscambiabilità del Municipale, non nella veste di repressione La Regione Campania Campania assegna personale sul territorio dei sei Comuni affron- bensì nella veste di prevenzione e nell’ottica 70 mila euro al Comune di San Potito Ul- tando le problematiche della sicurezza urbana di una sicurezza urbana condivisa che vede il tra in associazione con i Comuni di Mano- attraverso il miglioramento del livello qualita- cittadino al centro delle politiche di governo calzati – Candida – tivo e di automazione degli strumenti opera- del territorio. – tivi ma soprattutto la promozione di attività Leo Longanesi, noto scrittore e giornalista so- Il progetto di sicurezza urbana “Irpinia Si … ludico ricreative sui temi della legalità, della steneva che “Se c’è una cosa in Italia che fun- cura” presentato dai Comuni di San Potito Ul- sicurezza, della conoscenza e conservazione ziona è il disordine” esso dà qualche speran- tra – – Candida – Montefalcione – del territorio quale volano dell’economia loca- za a tanti, mentre l’ordine a nessuno ma ciò Lapio e Parolise nel marzo 2009 alla Regione le andando ad analizzare, su tali tematiche, il non fa al nostro caso dove i Sindaci: Giuseppe Campania ottiene il primo posto nella gradua- punto di visto dei vari attori e stekeolders. Moricola, Pasquale Tirone, Raffaele Petrosino, toria dei 41 progetti finanziabili. Il progetto prevede la realizzazione di ben 15 Vanda Grassi, Ubaldo Reppucci e Stanislao De Con tale attività progettuale, ancora una vol- azioni ed in particolare: Lauri hanno e credono fortemente nelle po- ta, l’Irpinia si distingue ponendo un ennesi- 1. Interventi di riqualificazione di spazi pub- tenzialità della Polizia Municipale al servizio mo tassello nella costruzione del mosaico del- blici delle zone dei Centri Storici. del cittadino per il controllo delle comunità la sicurezza urbana, partecipata e condivisa, 2. Le strade delle produzioni agricole locali locali. Un esempio da seguire ed imitare in attraverso il riconoscimento ufficiale da -par attraverso la promozione dei prodotti tipici tempi dove da un lato le ristrettezze econo- te della Regione Campania che, con Decreto : Fiano di Avellino e olio extravergine di miche impongono nuovi modelli gestionali ed Dirigenziale n. 364 del 21 Dicembre 2009 - oliva. associativi e dall’altro la sicurezza urbana di- Pubblicato sul BURC n. 3 dell’11/01/2010, gli 3. La antiche tradizioni con la sponsorizzazio- venta un bene primario nella scala dei bisogni ha attribuito l’ambito primo posto, segno che ne di una manifestazione ricreativo cultu- umani. quando le cose si fanno per bene i risultati rale per ognuno dei sei Comuni : NOTTE vengono e per San Potito Ultra questo non è ‘E TAMMORRE a San Potito Ultra, PER … che una riconferma per il lavoro portato avan- BACCO a Manocalzati, PRESEPE VIVENTE ti ormai già da alcuni anni. a Candida, PER LE VIE DEL BORGO a Mon- L’ideazione e la progettazione sono state cu- tefalcione, SACRA RAPPRESENTAZIONE a rate nei minimi particolari dal Ten. Domenico Lapio e MOSTRA MERCATO DEL DISCO DA Giannetta, Comandante del Servizio Associa- COLLEZIONE a Parolise. to di Polizia Municipale di San Potito Ultra, e 4. Attività Sportive con lo scopo di sensibiliz- i risultati ottenuti, primo in graduatoria re- zare la cittadinanza sui temi della sicurez- gionale con 75 punti e un contributo pari a za urbana. € 70.000,00, dimostrano l’ottimo lavoro svi- 5. Campagna di presentazione del progetto luppato ma soprattutto la presenza di compe- tramite l’organizzazione di incontri pub- tenze specifiche e qualificate nel campo della blici, tavole rotonde, convegni e coinvol- sicurezza secondo quelli che sono gli indirizzi gimento dei mass media locali durante le varie fasi di attivazione. Nazionali e Regionali nelle Politiche della Sicu- Il Sindaco, Prof. Michele Moricola rezza Urbana Integrata. 6. Rilevazione degli indici di criminalità sul territorio dei 6 Comuni. Indagine sulla per- ed il Comandante della Polizia Municipale, Tale risultato ripaga particolarmente il Sindaco Dott. Domenico Giannetta di San Potito Ultra Giuseppe Moricola il quale cezione dell’insicurezza dei cittadini e degli ha fortemente voluto che fosse il Comandante imprenditori. Domenico Giannetta a curarne l’ideazione e 7. Interventi delle Associazioni di volonta- la progettazione, volontà poi condivisa dagli riato, delle Parrocchie e del Piano di Zona altri primi cittadini Pasquale Tirone, Raffaele Sociale partecipanti al progetto per la pro- Petrosino, Vanda Grassi, Ubaldo Reppucci e mozione della convivenza interculturale, Stanislao De Lauri. dell’inte¬grazione sociale e civile degli Il progetto partendo dall’analisi del contesto stranieri. territoriale di riferimento e dalla descrizione 8. Aggregazione nelle parrocchie : Cineforum delle problematiche che più attanagliano le di genere, Incontri sulla prevenzione. realtà locali tra cui l’alcolismo, la tossicodipen- 9. Concorso di idee presso gli istituti scolasti- denza, la delinquenza minorile, la microcrimi- ci “Come vedi la tua città?” ma soprattutto nalità, il degrado urbano, la contraffazione dei “Quale sviluppo futuro immagini per la tua prodotti, l’ambiente, i videogiochi, individua città”. tre ambiti di intervento: Miglioramento degli 10. Operatore di Prossimità. Le Amministra- spazi pubblici e delle condizioni di vita nelle zioni comunali sono decise ad affrontare città, Diffusione della cultura della legalità e le esigenze della collettività, istituendo la Una Fiat punto della Polizia Municipale figura dell’ “Operatore di Prossimità” usu-

Grottaminarda ► continua da pagina 9 Educazione popolare - Gli Italiani sono ancora lontani dalla via del vivere secondo la Costituzione è tenuto alla istruzione alta e diffusa, a promuovere progresso, benessere e civiltà, che pog- di Nunziante Minichiello giano su studio e ricerca e che attestano volontà e conseguente azione politica. Principi e leggi danno parità civile agli esseri umani, cioè di essere tutti “cives”, ma studio ed educazione aggiungono parità conoscitiva, sociale ed umana: dopo oltre mezzo secolo gli Italiani sognano ancora giustizia ed uguaglianza e sono ancora lontani dalla via del vivere secondo la Costitu- zione, che, allora, si trovano chi sa come, chi sa perché e chi sa per chi. Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 MAGGIO-AGOSTO 2010

16 Associazione Irpinia Nostra Regalate la rivista ai vostri amici e conoscenti! Registrazione L’Associazione Irpinia Nostra è re- gistrata presso l’Agenzia delle En- Regalate un abbonamento gratuito alla rivista “Irpinia ed Irpini” trate - Ufficio di Avellino al numero a parenti, amici, conoscenti ed ogni altra persona interessata. 3582, Serie III (7/9/2006). Non vi costa nulla!!! Sito web www.irpinia.biz/irpinianostra E’ sufficiente che segnaliate loro e-mail E-mail [email protected] al seguente indirizzo di posta elettronica: Telefono (Presidente) (0039) 333-9121161 Sostegno finanziario Per sostenere l’attività dell’Associa- [email protected] zione Irpinia Nostra potete effettuare un versamento secondo le modalità riportate in questa pagina, in basso a Chi siamo e cosa facciamo: sinistra, sotto la voce “Come soste- nere questa iniziativa”. L’Associazione Irpinia Nostra (AIN) è: Finanziamento dell’attività Chi volesse favorire il finanziamen- • un ente non lucrativo indipendente finalizzato alla tutela della cultura to dell’iniziativa, pubblicizzando la irpina; sua attività sulla rivista “Irpinia ed • non usufruisce di alcun finanziamento pubblico; Irpini”, può contattarci all’indirizzo • si regge esclusivamente sui contributi volontari degli associati e sulle e-mail [email protected] erogazioni liberali dei terzi.

Nel riquadri sulla destra abbiamo riportato tutti i dati utili per consentirvi di Missione - (Art. 2. - Oggetto sociale L’Associazione “Irpinia Nostra” per- conoscere l’Associazione Irpinia Nostra e la sua rivista “Irpinia ed Irpini”. dell’Associazione) segue i seguenti scopi: Per qualunque informazione potete contattarci all’indirizzo di posta elet- - pubblicazione riviste; tronica [email protected] o al telefono 333-9121161. - pubblicazione giornali, con partico- lare attenzione dedicata all’Irpinia, sia in formato cartaceo che elettronico; Il nostro sito web: - editoria ed editoria elettronica; - diffusione del sentimento di identi- www.irpinia.biz/irpinianostra tà degli Irpini e di appartenenza alla loro terra d’origine, attraverso la tute- la della cultura, delle tradizioni e del dialetto dell’Irpinia e l’instaurazione ed il mantenimento dei rapporti con gli Irpini nel mondo; - promozione degli scambi culturali tra l’Irpinia ed il resto del mondo; - promozione di nuovi enti autarchici territoriali ed altri organismi affini ri- guardanti l’Irpinia.

Irpinia ed Irpini Anno 4, Numero 5-8 31-8-2010 Rivista dell’Associazione Irpinia Nostra storia, cultura, tradizioni, prodotti tipici ed attualità con rassegne economiche Direttore responsabile: Andrea Massaro

Ideazione, progettazione Donato Violante e coordinamento: Distribuzione: Digitale via Internet Editore e Proprietario: Associazione Irpinia Nostra - Avellino Registrazione Tribunale: Avellino, n. 447 del 22/9/2006 Iscrizione R.O.C. N. 15131 del 5/2/2007 Registrazione Archivio Avellino, n. 9569 dell’8/2/2007 e n. 9882 del di Stato: 22/1/2009 Registrazione Biblioteca Avellino, posizione di catalogo n. 250 - Perio- Provinciale: dici Provinciali Stampa Copie rivista in deposito presso i due Enti Come sostenere questa iniziativa: pubblici sovraindicati Pubblicità [email protected] Offerta libera Andrea Massaro (Avellino), Donato Violante Consegnate a mano il contributo al Presidente, al Vice-Presidente o Hanno collaborato 1 gratuitamente alla (Avellino), Massimo Zullo (Cervinara), Lu- al Segretario, che Vi consegneranno una ricevuta; realizazione di cia Sironi Grillo (Cremona), Pellegrino Villani Assegno bancario (o postale) non trasferibile questo numero: (Avellino), Antonio Panzone (Taurasi), Raffaele 2Intestate l’assegno non trasferibile e “barrato” a: Associazione Irpinia Cappuccio (Avellino), Michele Mastromartino Nostra - Avellino (preferibilmente consegnatelo a mano alle persone (Cambriano - To), Angelo Verderosa (Sant’Angelo dei Lombardi), Lucio Garofalo (Lioni), Nicola indicate al punto 1); Coppola (Avellino), Pietro Pinto (Venezuela), Vaglia postale Michele Bortone (Svizzera), Angelo Siciliano 3Recatevi presso un ufficio postale, compilando il modulo “Richiesta (Montecalvo Irpino), Nunziante Minichiello di emissione Vaglia Postale” indicando come beneficiario “Associazio- (Grottaminarda), Domenico Giannetta (San Potito ne Irpinia Nostra”, Via Circumvallazione 159, 83100 Avellino - causale: Ultra), Donatella De Bartolomeis (Manocalzati), Bianca Grazia Violante (Avellino), Antonio Stiscia contributo liberale. (Montecalvo Irpino), Franca Molinaro (Bonito), Mariangela Cioria (Trevico), Giovanni Ventre (Avellino), Dionisio Pascucci (Pietradefusi), Filo- mena Formica (Montoro Inferiore). Maria Freda (Monteverde), Sabina Porfido (San Potito Ultra), Melissa Giannetta (San Potito Ultra) http://www.facebook.com/pages/Avellino/Associazione-Irpinia- Nostra/109986527993