L'immaginazione in Ferito a Morte Di Raffaele La Capria
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Faculteit Letteren en Wijsbegeerte Academiejaar 2009-2010 L’ IMMAGINAZIONE IN FERITO A MORTE DI RAFFAELE LA CAPRIA Masterproef van de opleiding Master in de Taal- en Letterkunde: Frans-Italiaans Ingediend door Jessy Carton Promotor: Prof. Dr. Sabine Verhulst 2 Faculteit Letteren en Wijsbegeerte Academiejaar 2009-2010 L’ IMMAGINAZIONE IN FERITO A MORTE DI RAFFAELE LA CAPRIA Masterproef van de opleiding Master in de Taal- en Letterkunde: Frans-Italiaans Ingediend door Jessy Carton Promotor: Prof. Dr. Sabine Verhulst 3 Prefazione Questa tesi è il risultato finale di una ricerca intensiva e talvolta faticosa sul vago, ma affascinante concetto letterario che si chiama immaginazione. Anzitutto vorrei ringraziare la mia promotrice, la professoressa Sabine Verhulst, che mi ha suggerito di studiare le meravigliose opere di Raffaele La Capria e mi ha dato così l’opportunità di tuffarmi nel mondo napoletano, che a quel punto mi era ancora sconosciuto. Lungo il percorso, lei mi ha aiutato nell’elaborazione di un punto di vista interessante e innovativo, e mi ha fornito informazioni utili per la definizione del termine complesso di immaginazione. Vorrei anche ringraziare i miei genitori, che mi hanno sostenuto – in ogni senso della parola – durante i quattro anni all’Università di Gand, e i miei amici, che hanno saputo distrarmi ogni tanto da questa ricerca. Infine, vorrei aggiungere che sono molto contenta di aver studiato precisamente le opere lacapriane, che parlano quasi tutte di questa splendida Bella Giornata, giustificando così la mia ottima scelta di quattro anni fa, cioè la decisione di studiare la bella lingua e la ricca cultura italiane all’università. Sono insomma felice che questa tesi, anche se si sia realizzata durante un’ennesima primavera grigia, mi ha allo stesso tempo permesso di parlare e di sognare di una lontana Bella Giornata italiana. 4 Indice 1. INTRODUZIONE ................................................................................................................. 7 2. L’ IMMAGINAZIONE LETTERARIA : UN TENTATIVO DI DEFINIZIONE .............................. 10 2.1. L’immaginazione, tra percezione e ragione ............................................................. 11 2.2. Immaginare, un atto conoscitivo .............................................................................. 13 2.3. Il repertorio dell’immaginario .................................................................................. 18 2.4. Alcuni chiarimenti sul metodo di analisi .................................................................. 20 3. L’ IMMAGINE MENTALE DI RAFFAELE LA CAPRIA ........................................................ 24 3.1. L’inquinamento e la stagnazione dell’immaginario ................................................. 24 3.2. La funzione cognitiva dell’immaginazione lacapriana ............................................. 28 4. L’ IMMAGINAZIONE IN FERITO A MORTE ........................................................................ 35 4.1. Introduzione. L’epigrafe di W.H. Auden ................................................................. 35 4.2. ... un mattino tutto luce in fondo al mare . Le immagini della Bella Giornata .......... 38 4.2.1. La Bella Giornata come promessa di felicità ............................................. 38 4.2.2. La giornata, una misura innata e molto napoletana del tempo ................. 43 4.2.3. Un’immagine immobile e atemporale ........................................................ 46 4.2.4. L’armonia perduta o illusoria? .................................................................. 51 4.3. ... carico di minacciosa alterità . La metafora della Foresta Vergine ....................... 57 4.3.1. L’implosione della Bella Giornata ............................................................. 58 4.3.2. Natura e Storia: un matrimonio difficile .................................................... 61 4.3.3. La fresca stimolante corrente della Storia ................................................. 69 4.3.4. L’effetto immobilizzante della Natura ........................................................ 73 4.4. Conclusione. Il rapporto ambiguo con Napoli .......................................................... 79 4.4.1. Napoli, una città che ti ferisce a morte o t’addormenta? ........................... 80 4.4.2. La presa di distanza da una Napoli eternamente giovane ......................... 82 4.4.3. La buona distanza e il possibile incanto di Napoli .................................... 84 5 5. CONCLUSIONE ................................................................................................................ 88 BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................91 FILMOGRAFIA .....................................................................................................................95 6 1. INTRODUZIONE Che cos’è l’immaginazione letteraria e a che serve? Ecco l’argomento centrale di questa tesi, che si pone come obiettivo di indagare il meccanismo dell’immaginazione e la sua funzione cognitiva. Lo scopo è quindi di elaborare una definizione chiara e completa di questo complesso dispositivo letterario e di determinarne le caratteristiche fondamentali. In fondo, l’immaginazione, ossia la capacità di formarsi una ‘immagine mentale’, è una risorsa importante per l’acquisizione di conoscenze. Si presenta giustamente come un atto creativo «anarchico»1 che, attraverso l’inserimento di punti di vista nuovi e inaspettati, riesce a spiegare la complessità del reale ed a cogliere l’essenziale di esso. Si è cercato di chiarire i termini della questione poggiandosi sull’opera di un autore contemporaneo, Raffaele La Capria, la cui poetica risulta intrisa di riflessioni su questo concetto. Ferito a morte , il secondo romanzo dello scrittore napoletano, uscito nel 1961, riveste infatti un carattere emblematico per quanto riguarda il ruolo dell’immaginazione, tra l’altro nella rappresentazione di Napoli, la sua città materna. Il secondo capitolo è incentrato sulla creazione di una definizione possibile e ‘adatta’ del concetto di immaginazione. La prima parte del capitolo sottolinea il ruolo cruciale della percezione nell’atto immaginativo e dimostra come l’interazione tra percezione e lavoro mentale conduce idealmente alla capacità di plasmare un’immagine in absentia (2.1.). In una seconda fase viene evidenziato come la metafora – e dunque l’immaginazione – riesce a generare nuove conoscenze. Infatti, la qualità cognitiva della metafora sta proprio nel suo carattere deviante e nella possibilità di introdurre nuovi punti di vista (2.2.). La terza parte cambia direzione, in quanto esamina il ‘repertorio’ di immagini di cui dispone l’individuo creante. Il ‘diluvio’ di questo immaginario – collettivo, culturale –, che riflette i difetti di una cultura di massa troppo visiva, viene spesso percepito come una minaccia per la creatività artistica (2.3.). Infine, vedremo come e perché l’obiettivo di questa tesi è di svelare l’intenzione dello scrittore attraverso un’analisi dell’immaginazione (2.4.). 1 La definizione è di Valeria Giordano Note sull’immaginare , in Aspettando il nemico. Percorsi dell’immaginario e del corpo , a cura di Valeria Giordano e Stefano Mizzella, Roma, Meltemi, 2006, p. 23, citato da Paolo Jedlowski, Immaginario e senso comune. A partire da “Gli immaginari sociali moderni” di Charles Taylor , in Genealogie dell’immaginario , a cura di Fulvio Carmagnola e Vincenzo Matera, Torino, UTET, 2008, p. 236. 7 Il terzo capitolo, che si concentra sulla saggistica lacapriana dedicata alla letteratura, dimostra come gli aspetti menzionati nel capitolo precedente rientrano senza problemi nella concezione lacapriana dell’immaginazione. In una prima fase, sono precisati i motivi della critica di La Capria nei confronti della società moderna troppo visiva, parlando a questo proposito giustamente di un ‘inquinamento dell’immaginario’ (3.1.). La seconda parte si concentra invece sull’atto creativo stesso e precisa il ruolo e il funzionamento dell’immaginazione lacapriana, che si trova precisamente tra – o meglio, si presenta come una combinazione di – percezione esteriore e elaborazione interiore (3.2.). Il capitolo successivo, imperniato sulla disamina dell’immaginazione in Ferito a morte , costituisce il fulcro di questa tesi. Appoggiandosi agli aspetti trattati nei due capitoli precedenti, l’analisi evidenzia come le metafore e le immagini ricorrenti nel romanzo devono contribuire alla comprensione della natura particolare di Napoli. Come vedremo, un confronto di queste figure fa trasparire il rapporto ambiguo di Raffaele La Capria con la città materna. Prima di affrontare il romanzo stesso, una parte introduttiva si dedica ad un’analisi dell’epigrafe, che riflette precisamente la concezione lacapriana della letteratura e dell’immaginazione (4.1.). La seconda parte del quarto capitolo si dedica alla metafora ‘primaria’ di Ferito a morte , la Bella Giornata. Vedremo che i due elementi costitutivi di questa immagine, la luce e il mare, racchiudono in sé una promessa di felicità. L’entrata della luce serve inoltre da stimolo per la nascita dell’immaginazione e dei ricordi del protagonista, mentre il mare si trasforma in un grembo materno, simboleggiante la spensieratezza dell’infanzia (4.2.1.). Così, la metafora è un concetto intimamente legato alla giovinezza, e La Capria sostiene giustamente che la Giornata (e più specificamente, il mattino) rappresenti la misura perfetta per raffigurare