La Sardegna cresce con l’Europa Ambito Territoriale Medio Campidano

Villaggio nuragico Castello di Progetto cofinanziato dall’Unione Europea di Su Nuraxi Monreale Programma Operativo FESR 2007-2013 UNIONE EUROPEA FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Asse I, Linee di Attività 1.2.3.a

REPUBBLICA ITALIANA

P.O.R. FESR Sardegna 2007-2013, Asse I “Società dell’Informazione”, Obiettivo Specifico 1.2. “Promuovere e sviluppare la società dell’informazione con particolare attenzione ad aspetti chiave per lo sviluppo del territorio e della qualità della vita, quali la sanità, l’istruzione e la promozione della cultura”, Obiettivo Operativo 1.2.3. “Incrementare la produzione di contenuti digitali”, Linea di At - tività 1.2.3.a. “Interventi per la produzione, pubblicazione e condivisione sul web o sui nuovi media (DTV, mobile T, ecc.) di contenu - ti digitali riguardanti la cultura, la letteratura, la musica, il territorio e le immagini della Sardegna per una loro fruizione sociale”.

Patrimonio culturale

Si ringrazia per la collaborazione la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città me - Ambito Territoriale tropolitana di e per le province di Oristano, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra. Medio Campidano

Villaggio nuragico di Su Nuraxi | Barumini

Castello di Monreale | Sardara

Patrimonio Culturale Unicity Srl: Sardegna Virtual Archaeology Coordinamento Produzione Produzione Ricostruzioni 3D, Ambito Territoriale Render 3D, Visite Guidate Virtuali, Medio Campidano Produzione Panorami Virtuali Comunicazione e Multimedia

Villaggio nuragico Testaluna Srl: di Su Nuraxi Programmazione e interattività 3D Dott.ssa Emanuela Atzeni Polonord Adeste Srl: Castello Supporti Pendrive USB di Monreale Testo: Dott.ssa Maria Grazia Arru Imago Multimedia Snc: Testi, Grafica e Immagini Siti Siti culturali principali della Guida a Stampa e Digitale Testi: Dott.ssa Emanuela Atzeni FSG Sas - Unicity Srl: Patrimonio culturale Dottor Giulio Concu Postazioni multimediali interattive e assistenza tecnica Il progetto “Patrimonio Culturale Sardegna Virtual Archaeology”

l patrimonio archeologico e immateriali ancora oggi facilmente architettonico della Sardegna presenta riscontrabili e che sono parte importante del Inumerosi aspetti non riscontrabili altrove patrimonio identitario isolano. Gli aspetti nell’area mediterranea. Le sue specificità si principali dell’archeologia e dell’architettura concentrano in particolare tra la tarda sarda sono noti al grande pubblico per preistoria e la protostoria e hanno il loro eccellenze divenute ormai patrimonio culmine nella civiltà nuragica . Ma anche condiviso come Barumini o Saccargia; e in un dell’età storica l’isola conserva notevoli mondo dove è divenuto facile reperire specificità che derivano dall’importante informazioni, si pone il problema di una presenza fenicia, cartaginese, romana e poi presentazione della cultura identitaria della ancora bizantina che interagendo con le Sardegna da parte dell’ente pubblico in culture locali giunsero a costruire una maniera oggettiva, accurata e tale che sia specifica cultura con i suoi aspetti materiali e fruibile da parte di qualsiasi tipo di studioso e non addetto al settore. Per adempiere a contribuisce inoltre ad accrescere il questo compito, si è scelto di fare leva sulla complesso dei prodotti scientifici, didattici e Medio Campidano spettacolarità di gran parte dei resti divulgativi innovativi relativi ai luoghi della archeologici e architettonici, oltretutto cultura della Sardegna tramite la creazione un spesso collocati in luoghi paesaggisticamente sistema integrato di siti ricostruiti con le più affascinanti anche per un pubblico in genere recenti tecnologie 3D, mettendo a meno interessato. Ma la vera sfida risiede nel disposizione di qualsiasi tipo di utente dei tentativo di contestualizzare le emergenze prodotti di alto profilo qualitativo, affascinanti archeologiche nel loro ambiente culturale. nella grafica e ricchi di informazioni L’idea deriva dal concetto che i resti di culture interattive. Con questi obiettivi, diciassette passate possono “narrare una storia” soltanto fra i siti più significativi ed emblematici per la se vengono “interpretati” congiuntamente storia e la cultura della Sardegna, dislocati in agli altri, come pagine di un libro che otto ambiti territoriali , sono stati oggetto di altrimenti, isolate, ci dicono ben poco. In ricostruzioni virtuali tridimensionali in concreto il progetto tende a illustrare un qualità realistica, come risultato di monumento o un sito mostrando i motivi per un’accurata ricerca sul materiale bibliografico, cui è interessante non solo per sé stesso ma archivistico, cartografico storico e recente. Le anche, e soprattutto, per la sua importanza ricostruzioni digitali rispondono alle ipotesi nel contesto culturale e ambientale di cui è ricostruttive maggiormente accreditate dalla parte. La conoscenza di questo aspetto comunità scientifica e dal mondo fondamentale è utile anche per accademico, scaturite da scavi e ricerche sul l’interpretazione del mondo in cui viviamo, campo, dallo studio storico-archeologico, aiutandoci a comprendere le ragioni che archivistico e artistico: offrono perciò il sottostanno alla tutela dei beni archeologici maggior grado possibile di fedeltà alla e architettonici , di là dalla loro eventuale costruzione originaria, riproducendo il monumentalità e seppure pertinenti a contesto archeologico comprensivo del culture, come ad esempio quella romana, che paesaggio, delle strutture esterne, degli spazi vengono abitualmente vissute come estranee interni e delle ambientazioni di vita reale. Il al patrimonio identitario della Sardegna. I prodotto finale digitale è messo a sistema e modi per divulgare questo tipo di conoscenza reso fruibile in diversi luoghi della cultura sono articolati in base ai media a cui sono individuati dalla Regione Sardegna, come destinati per la fruizione. In ogni caso, il e università, presso i cosiddetti “punti risultato offerto al pubblico va oltre la mera di accesso”, spazi in cui sono state installate esposizione didascalica del sito per giungere a delle postazioni multimediali interattive una descrizione ampia ed esaustiva dal punto destinate al pubblico. Inoltre, il prodotto è di vista culturale. fruibile su supporto digitale per essere distribuito in occasione di convegni, fiere, forum, borse del turismo. La finalità specifica Contenuto e finalità del progetto della Linea di Attività 1.2.3.a, mira infatti a incrementare la produzione, divulgazione e Il progetto “Patrimonio Culturale Sardegna condivisione di contenuti digitali riguardanti Virtual Archaeology” si pone come anche i beni culturali, finalizzandoli al potenziamento del “Sistema Omogeneo di miglioramento del patrimonio di conoscenze Identità Visuale” già avviato dalla R.A.S. e ha dei diversi target di fruitori, nonché al la finalità primaria di creare uno strumento di potenziamento dell’istruzione delle differenti salvaguardia e promozione del patrimonio fasce di studenti, in previsione di una ricaduta culturale della Sardegna. Il progetto socio-culturale nel territorio. • Complesso nuragico Su Nuraxi, Barumini

6 Sardegna Virtual Archaeology Carta generale della Sardegna Ambito territoriale Medio Campidano

Olbia Gallura

Porto Torres Sassari Su Nuraxi

Alghero Barumini Sassarese

Nuoro Sa n luri

Nuorese Castello di Monreale Sardara Oristano Ogliastra Oristanese Medio Su Nuraxi Campidano Barumini San luri Castello di Monreale Sardara Medio Campidano Cagliaritano

Cagliari Iglesiente

Sulcis

Villaggio nuragico Castello di di Su Nuraxi Monreale (Barumini) (Sardara) Barumini • Villaggio coltivata a grano. “ Di altri edifizi nuragici si nuragico di Su Nuraxi hanno pochi resti, o se ne conserva solo il nome al piede della costiera (della giara), come il Bruncu Su Nuraxi, presso la via da a l sito di Su Nuraxi di Barumini sorge nella Barumini ”, scrive l’archeologo Antonio fertile regione della Marmilla, su un Taramelli nel 1907. Le più antiche immagini Iterrazzamento marnoso che domina la fotografiche di Su Nuraxi, il nuraghe per fertile conca di Pardu ’e S’Eda, un tempo antonomasia, in stato di crollo e avente

↑ Area archeologica di Su Nuraxi, veduta da Est ↓ Area archeologica di Su Nuraxi, veduta da Sud-Est

↑↓ Ricostruzione del complesso nuragico e del villaggio

↓ Nuraghe Su Nuraxi, veduta da Nord

10 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 11 l’aspetto di una piccola collina, si datano al si estende tutto intorno. Lo scavo sistematico circa) fino ai tempi della frequentazione dalla documentazione archeologica 1937. Al 1938 risale la prima descrizione del del complesso insediativo, eseguito s otto la punica e romana (III secolo d.C.). Tra il 1981 e attestano momenti di vita differenti ai quali monumento, curata dall’archeologo Giovanni direzione dello stesso Lilliu dal 1951 al 1956 il 1987, esigenze di tutela e conservazione corrispondono fasi edilizie distinte, prodotti Lilliu, che identificò la tipologia e la con l’ausilio di operai reclutati tra i braccianti hanno imposto interventi di consolidamento, della cultura materiale e forme di planimetria del nuraghe. L’area archeologica del paese e con i mezzi molto rudimentali del di protezione preventiva e di restauro del organizzazione sociale. La prima fase di vita include un grande nuraghe, con torri e tempo, consentì, di riconoscere le diverse fasi nuraghe e dell’antemurale curati dalla (XVI-XIV secolo a.C.) è incentrata sulla cortine, cinte murarie turrite, che si erge di vita che testimoniavano l’occupazione del Soprintendenza sotto la direzione costruzione della torre centrale troncoconica, maestoso rispetto al villaggio di capanne che sito dalla metà del II millennio a.C. (1600 a.C. dell’archeologo Giovanni Ugas. I dati emersi costruita impiegando grossi blocchi poliedrici

↑ Ricostruzione del villaggio ↓ Ricostruzione del Bastione ↑ Ricostruzione dell’interno della torre centrale ↓ Ricostruzione del cortile interno

12 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 13 di basalto “a secco”, conosciuta con ancora oggi i due piani sovrapposti, per un terrazzo sostenuto da grandi mensoloni, delle torri e da cui gli ambienti traevano luce l’appellativo di “mastio”, alta in origine oltre 18 un’altezza di 14,10 metri e diametro di base di anch’essi di pietra. L’ingresso si apriva nella e aria. Delle torri perimetrali, in origine metri. Era composta da tre camere circa 11 metri. Tra la fine del XV e il XIII secolo cortina muraria di Sud-Est: attraverso un formate da due camere sovrapposte, sovrapposte. La camera di base, risultava a. C., alla struttura più antica del nuraghe si andito con due nicchie contrapposte, si residuano la camera del piano inferiore e scorporata rispetto all’asse verticale della appoggia il bastione quadrilobato: quattro accedeva all’interno dello spazio a cielo pochi filari di pietre di quella superiore. Nei torre poiché era preceduta da un profondo torri unite da cortine rettilinee disposte ai aperto del cortile, a forma di semiluna, paramenti murari esterni e interni sono state andito. Era presente una scala che metteva in vertici di una figura quadrangolare. La parte provvisto di pozzo d’acqua sorgiva su cui, a impiegate due differenti tecniche murarie: la comunicazione i vari piani. Il mastio conserva terminale esterna della torre era costituita da sua volta, si aprivano gli ingressi comunicanti prima, poligonale, di grandi pietre sbozzate di

Nuraghe Su Nuraxi, veduta del muro del cortile e del mastio Nuraghe Su Nuraxi, veduta del cortile

14 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 15 basalto della Giara, associate a rare di marna si trovano attualmente esposti lungo la e parziali crolli . Il monumento fu di campagna, da cui si dipartono una serie di calcarea; la seconda, isodoma, in filari di conci recinzione dell’area archeologica. Il bastione è completamente rifasciato per l’intero scale che conducono alla sommità dei ben squadrati di marna che in origine si circondato da un antemurale, ossia una cinta perimetro da una massiccia muratura di terrazzi. Nell’antemurale, per ragioni alternavano, in corrispondenza del terrazzo, muraria turrita, di cui attualmente si grandi pietre basaltiche. A seguito di questo difensive, si inseriscono quattro nuove torri, ai mensoloni sporgenti in marna. Mastio, conservano tre torri. Tra il XII e il X secolo intervento furono occluse le feritoie delle per un totale di sette, che ora coprono l’intera cortine e torri erano coronati da mensole che a.C., il nuraghe fu gravemente danneggiato, torri e l’originario ingresso. Quest’ultimo fu circonferenza del nuraghe. Le più antiche sostenevano dei ballatoi-piombatoi. Questi forse a causa di un assestamento di natura dislocato nella cortina muraria di Nord-Est, e attestazioni del villaggio nuragico, di cui sono ultimi, oggi crollati dalla posizione originaria, geologica che provocò lesioni nelle strutture sopraelevato di alcuni metri rispetto al piano note oltre 200 capanne, si riferiscono,

↑ Ricostruzione del villaggio e del bastione ↓ Ricostruzione del complesso nuragico ↑ Ricostruzione del bastione ↓ Ricostruzione del bastione e del villaggio

16 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 17 secondo il Lilliu ai secoli XIII-XII a.C. ambiente e con copertura lignea di forma calcarea, che suggerisce la funzione di luogo grandi e funzionali rispetto alle precedenti, (Bronzo Recente), come dimostrano conica. Una delle strutture più significative di assemblea a carattere civile e religioso. avevano un perimetro murario di forma elementi di cultura materiale di provenienza del villaggio nuragico risalenti a tale periodo è Nell’Età del Ferro (IX-VI sec. a.C.) Su Nuraxi circolare e più vani per lo più quadrangolari, egea, individuati all’interno di alcune capanne la cosiddetta “Capanna delle riunioni”, con andò quasi interamente distrutto e sulle probabilmente dotati di copertura lignea, “a corte centrale”, attribuiti alla fase del sedile circolare e nicchie alle pareti, coperta rovine, in prossimità dell’antemurale e del convergenti a raggiera e in modo centripeto Miceneo IIIC (1210-1110 a.C.). Nella fase del con una travatura di pali di legno e frasche, nuraghe, nei primi decenni del VII secolo a.C., attorno al cortile rotondo lastricato, una Bronzo Finale furono inoltre costruite la all’interno del quale sono stati trovati vari venne costruito un nuovo agglomerato. sorta di corte interna. L’ambiente più maggior parte delle abitazioni del villaggio, di elementi riconducibili all’area sacra e rituale, Le nuove tipologie abitative, “le capanne a significativo è la “Rotonda”, una piccola forma circolare, costituite da un unico come un modellino di nuraghe in pietra corte centrale” o “capanne a settori”, più stanza che in origine probabilmente mostrava

↑Area archeologica di Su Nuraxi, ↓ Area archeologica di Su Nuraxi, ↑ Ricostruzione del villaggio ↓ Area archeologica di Su Nuraxi, veduta dell’abitato veduta dell’abitato ↓ capanna 172; all’interno, una macina

18 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 19 copertura a falsa cupola, dotata di un basso sepoltura, come attestano i rinvenimenti di villaggio della fase precedente furono I crolli delle parti sommitali nel cortile e sedile e un bacile centrale che serviva per ceramiche, di anfore vinarie, di balsamari, di riutilizzate e/o modificate, e si costruirono all’esterno, la sovrapposizione delle contenere dell’acqua, probabilmente lucerne e di numerosi scheletri. Altri materiali anche nuovi ambienti, raggruppati frequentazioni nelle varie epoche e utilizzata a scopo rituale. Nel corso dell’Età di pregio rinvenuti in alcuni ambienti prevalentemente nel settore Nord-Ovest l’accumulo dei depositi naturali hanno Punica e Romana è ben documentata la dell’abitato e all’interno della torre C hanno dell’abitato. Sporadiche frequentazioni portato all’abbandono del monumento, frequentazione degli ambienti del nuraghe, invece suggerito la presenza di un contesto sono attestate durante l’Età Romana- celato sotto a una dimessa e isolata collina utilizzati non solo per conservare derrate di culto attivo dal IV al II-I sec. a.C. In questo Imperiale, fino al III secolo d.C. e l’Età artificiale. Nel 1997 l’Unesco riconobbe Su alimentari ma anche come luogo di lungo lasso di tempo molte strutture del Altomedioevale (VI-VII secolo d.C.). Nuraxi come Patrimonio dell’Umanità. •

Ricostruzione del complesso nuragico di Su Nuraxi

20 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 21 Sardara • Castello di Monreale meridionale). Questa sua posizione così elevata consentiva di controllare con facilità non solo la pianura circostante, il Campidano, l castello di Monreale fu costruito nella ma anche sa bia turresa , vale a dire la strada seconda metà del XIII secolo in cima a principale che durante il Medioevo Iuna collina alta 387 metri, all’interno del congiungeva il Sud con il Nord dell’isola territorio del comune di Sardara (Sardegna collegando la città di Cagliari con Turris

↑ Ricostruzione delle mura e del mastio ↓ Ricostruzione della porta del mastio

Castello di Monreale

22 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 23 Libisonis , l’attuale Porto Torres. Come molte un chilometro e con mura dello spessore di murario era rinforzato, a intervalli regolari, da mastio. Al complesso fortificato si accedeva roccaforti medievali anche il complesso di oltre due metri, circondava le abitazioni almeno otto (forse nove) torri, alcune a da almeno due porte, una a Nord, rivolta Monreale comprendeva il castello vero e costruite in una piccola valle compresa tra pianta semicircolare, altre a pianta verso il paese di Sardara e le terme di Santa proprio (il mastio) e il villaggio fortificato (il due colline, tracciando sul terreno un quadrangolare. Sulla sommità del colle più Maria is Aquas , e una a Ovest detta di San borgo). Attualmente sono ancora visibili sul pentagono di forma irregolare. Per proteggere alto, in corrispondenza del vertice Gavino. All’esterno della porta Nord sono terreno i resti della cinta muraria: lunga quasi meglio questo insediamento il perimetro meridionale del pentagono, è situato il visibili i resti di una piccola chiesa dedicata a

↑ Ricostruzione della porta del borgo detta di San Gavino ↓ Ricostruzione della porta di San Gavino vista dall’interno ↑ Ricostruzione del borgo ↓ Torre semicircolare della cinta muraria del borgo

24 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 25 San Michele, alla quale era collegato un robuste mura esterne e le pareti degli tra loro e quello occidentale obliquo rispetto opposto, a Est, è addossato un ambiente cimitero. I due accessi al borgo erano uniti da ambienti del piano terra, riportate alla luce ai primi due, racchiude una superficie interna quadrangolare con uno spigolo allungato. una strada, ancora visibile nella metà del XIX dagli archeologi durante le indagini in di circa 720 metri quadrati. Il suo lato Ovest, L’ingresso è ricavato nell’angolo in cui si secolo, detta sa ruga manna (la strada quest’area degli ultimi vent’anni. Il mastio, che che si affacciava direttamente sulla bia uniscono i muri perimetrali Sud e Ovest e principale), ricavata in un avvallamento del ha la forma di un trapezio irregolare allungato, turresa , presenta una muratura sono ancora visibili le scanalature verticali colle. Del castello vero e proprio rimangono le con i lati settentrionale e meridionale paralleli particolarmente robusta, mentre sul lato che permettevano alla saracinesca di scorrere

↑ Ricostruzione di uno degli edifici del borgo ↓ Ricostruzione dell’interno di uno degli edifici del borgo ↑ Le mura del mastio da Nord-Est ↓ L’ingresso del mastio

26 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 27 dall’alto in basso, e gli anelli in cui ruotavano i e un bancale a forma di “elle” addossato ai cardini delle porte in legno. Questo accesso muri Ovest e Nord. Da qui si passava al consentiva di arrivare, attraverso un corridoio cortile centrale, a sua volta distribuito su tre provvisto di alcuni gradini, in un primo cortile livelli e attorno al quale si aprivano tutti gli pavimentato con lastre di pietra, dove sono ambienti interni, disposti in posizione ancora visibili la presa d’acqua di una cisterna progressivamente crescente per seguire la

↑↓ Ricostruzione del cortile del mastio ↑ Elemento decorativo inserito nella muratura del mastio ↓ Scala che metteva in comunicazione i cortili

28 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 29 morfologia del colle. Le varie parti del cortile due piani, che si appoggiavano alle pareti è testimoniata dalla presenza, sui muri esterni per questioni di sicurezza non vi erano collegate da gradini costruiti con pietre perimetrali del mastio; al di sopra di queste, perimetrali, di numerosi fori di forma erano aperture, perciò sia gli ambienti del di piccole dimensioni legate con malta. Gli che conservano ancora tracce dei merli, vi quadrata che servivano ad accogliere le piano terra che quelli dei piani superiori elevati si conservano in piedi fino a una erano i camminamenti di ronda pavimentati grosse travi che reggevano i tavolati lignei con venivano illuminati esclusivamente dalle decina di metri e sono riferiti ad ambienti di in cocciopesto. L’esistenza dei piani superiori cui erano realizzati i pavimenti. Sui muri finestre che si aprivano sul cortile interno.

↑ Il cortile interno del mastio ↓ Ricostruzione del cortile interno del mastio con il pozzo

Ricostruzione del cortile del mastio

30 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 31 Grazie alle indagini archeologiche, è stato (epsilon ) e uno spazio sul lato Nord-Orientale convogliata nelle due cisterne presenti e anche in strutture di immagazzinamento possibile capire l’articolazione interna del che è stato interpretato come una torre nei vari settori del cortile, dotate di in elevato. Tutto il sistema di fortificazione mastio. Il piano terra era ripartito sul lato (gamma ). L’approvvigionamento idrico sistemi di controllo e collegate fra loro. era costituito da un’opera muraria irregolare Nord in cinque ambienti, denominati dagli era assicurato dalla raccolta dell’acqua Le riserve alimentari, rappresentate realizzata con pietrame di scisto locale, studiosi alfa , kappa , iota , theta , delta ; piovana che dal tetto dell’edificio, tramite soprattutto da cereali, venivano conservate trachite, granito e calcare e legati da due in quello Sud, uno sul lato Sud-Est i tubi di gronda in terracotta, veniva nei silos ricavati in cavità del terreno abbondante malta. •

Ricostruzione dell’interno del borgo con la porta di San Gavino e la cisterna “su zubu”

32 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 33 Ambito Territoriale Medio Campidano | Siti Culturali principali mattoni di terra cotta, fu e presentava una con volta a botte, e di due realizzato nel 1926 per pavimentazione di lastrine laterali, a copertura piana, in separare il minerale dal grezzo. basaltiche e ciottoli di fiume. cui si aprono gli spazi destinati All’esterno si conserva una alle cappelle. La chiesa è nota 02. • Tombe cista litica, formata da quattro soprattutto perché custodisce megalitiche di lastre di basalto. un dipinto a olio su tavola che Sa Sedda ’e Sa Caudeba raffigura la Crocifissione di 01. Arbus • Miniera dominante. L’area delle mare di , con vista Sorgono su un modesto rilievo 03. • Chiesa Gesù, realizzato intorno alla di Ingurtosu vecchie concessioni minerarie verso il Monte Arcuentu. Il marnoso, ai piedi del versante di Santa Barbara Vergine metà del XVI secolo da Il centro minerario di di Ingurtosu e Gennamari lavoro dell’uomo ha meridionale dell’altopiano Il monumento più importante Antioco Mainas, la statua di Ingurtosu è uno degli otto che occupa un territorio molto trasformato profondamente il basaltico detto “Su Pranu del territorio di Furtei è la Santa Barbara e una campana compongono il Parco paesaggio, e imbattendosi nei Mannu”. L’area funeraria del 1530 proveniente dalla Geominerario Storico vecchi impianti in disuso è dell’Età del Bronzo Medio, chiesa di San Biagio del XII Ambientale della Sardegna come tornare indietro nel Recente e Finale comprende secolo, parrocchiale dello riconosciuto dall’UNESCO. La tempo. Molto interessante la due sepolture megalitiche scomparso villaggio di Nuraxi . scoperta della miniera risale struttura del cantiere Harold , nuragiche edificate in due fasi Nella parte alta del paese si alla prima metà del XIX il cui impianto principale è il distinte e con tecniche trova la chiesetta romanica di secolo. Il giacimento, ricco di Pozzo Gal : costruito nel 1924, costruttive differenti. La San Narciso , del XIII secolo.

Palazzo della Direzione Chiesa di S. Barbara Vergine

Miniera di Ingurtosu Berline nella spiaggia di Piscinas Sa Sedda ’e sa Caudeba Nuraghe S. Marco minerali di zinco e piombo, la sua messa in funzione era tomba A , la più antica, è una 04. Genuri • Nuraghe iniziò la sua attività nel 1855 e finalizzata alla coltivazione in allée couverte di tipo San Marco fu chiuso nel 1968. Il villaggio sotterraneo del filone Brassey. dolmenico: conserva gran Situato alla periferia del centro minerario è disposto su un Nel cantiere è presente anche parte del pavimento della abitato di Genuri e ai piedi ripido pendio sul quale la sala argano, i locali delle camera funeraria ricoperto della Giara di , il sorgono le abitazioni degli Palazzo della Direzione forge, delle officine e la con lastre di scisto, mentre Retablo della Crocifissione complesso nuragico di San operai e degli impiegati, la tramoggia. Naracauli era il resta un solo filare di una delle Marco è stato oggetto di chiesa di Santa Barbara , vasto. La zona più interessante vero centro produttivo della pareti della galleria funeraria. chiesa di Santa Barbara , la recente di importanti l’ospedale e il Palazzo della parte dall’estremità miniera di Ingurtosu. Qui si La tomba B , più grande e più parrocchiale attuale, il cui campagne di scavo che hanno Direzione: chiamato “Il occidentale dell’ampia valle de trovano i resti della laveria recente, fu danneggiata impianto risale al XIII secolo. portato alla luce i resti di un Castello”, fu costruito intorno Is Animas e scende lungo i Pireddu, adiacente alla laveria durante i lavori stradali: fu La pianta interna, a base vasto e importante nuraghe al 1870 da maestranze tornanti di una strada sterrata Brassey . L’impianto, in blocchi costruita con la tecnica a filari quasi quadrata, si compone di polilobato realizzato con tedesche, in posizione che attraversa i colli fino al di cemento, pietre di scisto e sovrapposti a pareti aggettanti una navata centrale coperta grossi massi di basalto durante

34 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 35 l’Età del Bronzo Recente e tecnica ciclopica con l’uso di Bronzo Medio (XVII-XIV al centro di un’esedra, le cui parte meridionale del golfo di riconoscibili a causa della Finale. Lo scavo documenta blocchi irregolari di basalto secolo a.C.). A circa 100 m a ampie ali, percorse da un Oristano. L’area fu popolata sovrapposizione delle un riutilizzo di Età Punica, locale. Presenta planimetria Ovest del nuraghe si estende il basso bancone-sedile, furono dal Neolitico Recente fino al strutture romane. Sono però Romana e Tardo Antica. Il irregolare e si conserva per un villaggio di capanne circolari realizzate con due filari di Bronzo Tardo e Finale, come ancora identificabili i resti complesso include una torre alzato di circa 4,50 m. che conservano i pavimenti blocchi orizzontali. A testimoniano le fondazioni di della cinta muraria del IV centrale, che costituisce il L’ingresso si apre con una lastricati e hanno restituito testimonianza dell’importanza un nuraghe complesso. secolo a.C. e i resti di alcune nucleo originario, attorno a cui scala sulla quale si affaccia materiali del Bronzo Finale del sito, nelle vicinanze sono Dall’VIII secolo a.C., l’abitato tombe a fossa. Il rinvenimento furono edificate altre tre torri una nicchia. La scala, in origine (XIII-X sec. a.C.). presenti anche un nuraghe e fu frequentato dai Fenici o più di un deposito di statuette laterali. Le torri sono unite da probabilmente coperta con un’altra tomba di giganti. probabilmente da un nucleo di votive puniche testimonia la bastioni rettilinei, mentre 06. • Tomba presenza di un santuario un’altra cinta antemurale di giganti di San Cosimo 07. • Città fenicio- dedicato a una divinità include i resti di altre tre torri, Detta anche “Sa Grutta de punica di Neapolis salutifera. A partire dal 238 anch’esse unite da robuste Santu Giuanni”, questa tomba Il territorio di Guspini offre a.C., la città fu occupata dai cortine murarie rettilinee. è una delle più grandi e molti motivi di interesse, Romani che vi costruirono le L’ingresso al bastione si apre interessanti in Sardegna incentrati sui siti di strade, l’acquedotto e le sul lato Sud e immette in un dell’Età del Bronzo. Fu archeologia industriale terme, riciclate in Epoca ampio cortile dal quale si edificata nel Bronzo Medio immersi in una natura Medievale per edificare la accede alla torre centrale e ai (1600-1330 a.C.) su un rigogliosa. Il paese nacque nel chiesa cristiana di Santa Maria corridoi che immettono alle bancone naturale di roccia Medioevo come centro di di Nabui. Il centro fu

Nuraghe Bruncu ’e Madugui Chiesa di S. Nicola di Mira

Nuraghe S. Marco Tomba di giganti di S. Cosimo Basalti colonnari Castello di Marmilla torri laterali finora scavate. Nel granitica e con l’uso di massi riferimento dell’attività delle abbandonato tra il l’VIII e il IX cortile, immediatamente a sbozzati. Presenta la classica miniere d’argento secolo d.C. probabilmente sinistra dell’ingresso, è stato planimetria delle tombe di del territorio circostante. a causa delle incursioni individuato un pozzo per tipo nuragico a filari. Il corpo All’interno dell’abitato si degli Arabi. l’approvvigionamento idrico. Il tombale (lungo oltre 26 m), trovano i basalti colonnari , complesso prende il nome realizzato in granito locale, è a orginatesi dalle manifestazioni 08. • Castello dalla chiesetta campestre Nuraghe Bruncu ’e Madugui pianta rettangolare absidata vulcaniche plio-quaternarie, e Città fenicio-punica di Neapolis di Marmilla consacrata al santo omonimo. coperta da lastroni disposti a la chiesa di San Nicola di Il Castrum Marmillae fu filari aggettanti, immette in un piattabanda. Una piattaforma Mira , in stile gotico- Filistei, fatto testimoniato dal edificato nel XII secolo d.C. 05. Gesturi • Nuraghe andito da cui si accede a due di pietre di medie dimensioni aragonese. Le rovine della ritrovamento di un frammento dai Giudici di Arborea sulla Bruncu ’e Madugui ambienti a pianta curvilinea. rifascia la camera e si unisce al città di Neapolis, fondata dai di sarcofago nella zona dove sommità di un’altura L’area archeologica di Bruncu Sulla sinistra del corridoio si paramento dell’esedra, per Cartaginesi alla fine del VI probabilmente sorgeva la scenografica perfettamente Madugui o Madili , situata individua il vano scala che fornire maggiore staticità ed secolo a.C., si trovano nell’area necropoli. L’insediamento fu conica che domina tutta la sulla Giara di Gesturi, probabilmente conduceva alla evitare infiltrazioni d’acqua. dove sorge la chiesa di Santa in seguito occupato dai Punici, piana sottostante. La comprende un protonuraghe terrazza. Studi recenti L’ingresso del monumento è Maria di Nabui, sulle rive dello anche se le strutture della roccaforte militare, edificata e un villaggio costruiti con propongono una datazione al rivolto a Sud e si trova proprio stagno di Marceddì, nella Neapolis punica non sono ben con cantoni di arenaria, ha una

36 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 37 pianta esagonale irregolare. monumento e gli scavi interesse poiché rappresenta Museo Archeologico di si trova il Nuraghe Bruncu nei locali dell’ex Monte Una vasta cinta muraria archeologici sono stati portati un esempio di tomba di Genna Maria a . Mannu , una struttura trilobata Granatico, conserva una delimita i resti di una cisterna alla luce numerosi reperti, giganti con stele centinata con antemurale e villaggio collezione di oggetti che e due torri. Nel 1192 fu ceduto testimonianza importante edificata nel Centro-Sud della 10. • Nuraxi Fenu edificata nel Bronzo Medio- testimoniano la cultura alla Repubblica di Genova, e della vita quotidiana della Sardegna. Era probabilmente Il paese di Pabillonis sorse Recente sulla sommità di un materiale del territorio e che durante la guerra tra gli guarnigione. La storia del la tomba collettiva degli probabilmente in Epoca colle da cui lo sguardo spazia racconta la storia del paese Arborensi e gli Aragonesi castello è illustrata nel abitanti di uno dei due vicini Romana, quando si chiamava su buona parte del attraverso la testimonianza rappresentò un’importante Museo Multimediale del protonuraghi di Trobas o di Pavilio , e alcuni resti Campidano e sulle vie di delle donne che vi hanno roccaforte strategica lungo il Regno di Arborea (Muda), Pitzu Cummu. Il sito era già dell’antico insediamento sono accesso alle due giare di vissuto. confine meridionale del utilizzato nell’Eneolitico visibili presso la chiesa giudicato, a protezione di una Recente (2400-2100 a.C.), campestre di San Lussorio. Ma 12. • Chiesa delle regioni più fertili quando fu realizzata una l’intera area fu frequentata sin di San Gemiliano dell’isola. I documenti piccola cista litica, ancora dall’ Epoca Neolitica e La chiesa di San Gemiliano è archeologici testimoniano un presente, delimitata da Nuragica. Il sito più un edificio databile alla riutilizzo parziale in Età quattro lastre e coperta a importante del territorio è il seconda metà del XIII secolo Feudale (XV-XVI secolo), piattabanda e che ha restituito Nuraxi Fenu , a Nord-Est e realizzato in stile romanico quando il castello era di materiali riferibili alla cultura dell’abitato. Gli scavi hanno con l’utilizzo di conci di

Castello di Marmilla Chiesa di S. Vincenzo

Castello di Marmilla Tomba di giganti Quaddu ’e Nixias Nuraxi Fenu Chiesa di S. Gemiliano proprietà dei Baroni di Las di Monte Claro. In Epoca messo in luce le strutture di un trachite proveniente dalle Plassas e un impiego di alcuni Nuragica fu aggiunta una nuraghe complesso, sorto vicine cave di . Fu ambienti come carcere camera a corridoio di tipo intorno al Bronzo Medio e impiantata su un’area mandamentale fino dolmenico, di circa 10 m di Recente, costituito da un cimiteriale di Età Bizantina e all’Ottocento. Ciò che resta lunghezza, realizzata con bastione presumibilmente infatti per la sua edificazione del castello, consente di ortostati di marna locale e pentalobato, posto a furono reimpiegati elementi di studiare le tecniche Tomba di giganti Quaddu ’e Nixias coperta a piattabanda. Al protezione del mastio centrale Museo della Donna strutture di Età Alto costruttive e i diversi centro di una vasta esedra e del cortile interno. La cinta Medioevale. Ha pianta rifacimenti e ristrutturazioni ospitato all’interno di una casa realizzata con lastre infisse a dell’antemurale racchiudeva le Gesturi e di Siddi. La monovanata e absidata. La apportate nei secoli. È ancora di Las Plassas in stile coltello si ergeva una capanne del villaggio. Il sito è frequentazione antropica facciata presenta un portale identificabile l’articolazione campidanese del XIX secolo. monumentale stele di arenaria stato frequentato in seguito dell’area si inquadra tra il III con capitelli fitomorfi e degli ambienti interni, con i che presentava una centina dai Punici e dai Romani. millennio a.C. e l’Alto- architravato, chiuso da un arco magazzini e i depositi, la corte 09. • Tomba lungo tutto il perimetro. I Medioevo. Al centro del paese di scarico impostato su d’armi e due grandi cisterne di giganti Quaddu ’e Nixias reperti ritrovati, databili al 11. • Nuraghe si trovano le chiese di San mensole con protomi interrate. Durante i lavori di Il monumento funerario di Bronzo Medio (XVII-XIV Bruncu Mannu Vincenzo e di Sant’Agostino. Il antropomorfe. La facciata consolidamento del Lunamatrona è di grande secolo a.C.), sono esposti nel Nel territorio di Pauli Arbarei Museo della Donna , ospitato termina con un campanile a

38 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 39 vela sotto cui si trovava una il castello di è uno dei Campidano e a Sud la vista donati nel 1927 da Emanuele corridoio e con copertura a Tutto intorno al sito, sono stati bifora oggi obliterata. Nella principali costruiti in Sardegna arrivava fino al castello di San Filiberto di Savoia Duca piattabanda, e da una camera messi in luce i resti di un vasto facciata e nei fianchi la nel periodo giudicale e l’unico Michele di Cagliari. Nel 1355, d’Aosta. Il museo presenta circolare coperta a tholos che recinto, all’interno del quale è struttura è caratterizzata da pressoché intatto. Presenta Pietro IV re d’Aragona fece anche una sezione dedicata a captava la vena sorgiva da ricompreso l’insediamento a un alto zoccolo, paraste pianta quadrangolare su tre incrementarne la potenza cimeli e documenti delle due un’apertura munita di carattere civile e religioso d’angolo, lesene di partizione e piani, con mura alte circa difensiva della struttura e in guerre mondiali, delle architrave posta alla base della protrattosi dal Bronzo archetti semicircolari dodici metri e lunghe seguito alla battaglia di Sanluri campagne d’Africa e del camera del pozzo. Un Recente fino alla prima Età del impostati su peducci venticinque e torrette con del 1409, che sancì la fascismo. Un’altra sezione secondo pozzo fu realizzato in Ferro e frequentato modanati o con decorazioni sommità merlata ai quattro conquista dell’intera isola da presenta delle ceroplastiche, opera isodoma con conci ben occasionalmente anche in geometriche. Su entrambi i angoli. All’interno della corte parte degli Aragonesi, la circa quattrocento ritratti e squadrati; alcuni di questi tempi successivi. Un ampio prospetti laterali si aprono vi è una scala di pietra che fortezza perse il suo ruolo sculture realizzati con la cera conci, con rilievi mammellari e ambiente circolare aveva monofore centinate. La militare. Acquisì però una tra il Cinquecento e l’Ottocento. verosimilmente la funzione di piccola abside presenta tre funzione residenziale e fu “Capanna delle Riunioni”: monofore e archetti pensili. abitato per secoli dalle 14. Sardara • Area dotata di un bancone-sedile e L’interno, semplice e austero, famiglie nobili iberiche. Nel archeologica di di due grandi nicchie presenta una sola navata con 1920 venne acquistato dai Sant’Anastasia rettangolari. Qui sono stati

Sanluri: porta del borgo Area archeologica di S. Anastasia

Chiesa di S. Gemiliano Museo Risorgimentale Chiesa di Sant’Anastasia Bronzetto nuragico tetto ligneo; vi si conserva il conti di Villasanta, che lo L’importante area rinvenuti reperti di mausoleo di Emanuele restaurarono e adibirono archeologica di Sant’Anastasia straordinaria importanza, fra i Castelvì, signore di Samassi e alcune stanze a museo. Nel di Sardara include un quali un altare di arenaria Serrenti, realizzato nel 1586 1943 il castello divenne santuario protostorico inserito modellato a foggia di torre dallo scultore Scipione Aprile quartier generale del comando in un vasto insediamento che nuragica e un orcio in stile rinascimentale, con un Castello di Eleonora d’Arborea dell’aviazione e in seguito della doveva avere carattere civile e Pozzo sacro di S. Anastasia contenente numerosi sarcofago sormontato dalla divisione dei paracadutisti religioso e che aveva come manufatti di bronzo, accanto a statua del defunto conduce al primo piano del Nembo. Oggi ospita il Museo fulcro un tempio a pozzo. Il una protome taurina, sono cui furono ritrovati tre inginocchiato e retto da due cosiddetto “palazzo”. Il primo Risorgimentale Duca tempio, chiamato “Sa funtana murati nella facciata della magnifici bacili di bronzo. leoni, il tutto incorniciato da nucleo fu edificato tra il 1188 e D’Aosta , realizzato in de is dolus” (la fontana dei chiesa di Sant’Anastasia. All’interno di un’alta capanna un arco a tutto sesto retto da il 1195 dal giudice Pietro I di memoria di tutti i sardi caduti dolori), fu realizzato nella All’interno dell’adiacente è stata trovata una ciotola pilastri. Arborea con funzione durante la guerra per tarda Età del Bronzo con conci chiesa cristiana fu ritrovato un contenente lingotti del tipo difensiva lungo il confine tra il l’unificazione dell’Italia, e vi di basalto e calcare. È altro pozzo, inserito “oxhide”. Altri ritrovamenti 13. Sanluri • Castello di giudicato di Arborea e quello sono conservate armi, costituito da un atrio con originariamente in una attestano l’utilizzo dell’area a Eleonora d’Arborea di Cagliari. Infatti, dal suo equipaggiamenti e bandiere – sedili e parzialmente capanna del villaggio, dove scopi religiosi fino all’Età Conosciuto anche come terrazzo è possibile controllare tra cui il tricolore che sventolò lastricato, da una scala di 12 furono recuperati contenitori Bizantina, quando fu edificata “Castello Eleonora d’Arborea”, gran parte della piana del nel 1918 nella Trieste liberata – gradini protetta da uno stretto ceramici dell’Età del Ferro. la chiesa intitolata a

40 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 41 Sant’Anastasia, poi ricostruita settori interni hanno restituito un campanile a vela. L’interno chiesa dedicata a Santa Vitalia dell’uomo a partire dal 19. Siddi • Tomba di giganti nel XV secolo. I reperti venuti testimonianze di un è a navata unica. Il porticato (Santa Vida), giovane sarda prenuragico. Riferibili a questa Sa Domu ’e s’Orcu alla luce nella chiesa sono insediamento di fase Tardo- laterale, così come la sagrestia martirizzata secondo le fase sono le domus de janas È uno dei monumenti nuragici esposti presso il Museo “Villa Punica. All’interno della vicina dove venivano ospitati i ricostruzioni storiche di Sa Domu ’e s’Orcu e di meglio conservati della Abbas” di Sardara e presso il chiesa di Sant’Antonio si pellegrini, sono stati aggiunti nell’anno 120 e le cui reliquie Grutta Sa Pedra , scavate nel Marmilla. Realizzato con Museo Archeologico conserva un ipogeo nel XIV secolo. furono rinvenute nella basilica calcare. Sono presenti anche blocchi ben lavorati di basalto Nazionale di Cagliari. contenente un pozzo sacro. di San Saturnino a Cagliari nel numerosi nuraghi tra cui quelli di medie dimensioni, è della L’edificio in stile tardo- 16. • Chiesa 1614, risale all’ultimo quarto di Furconi Pardu, Maghia tipologia “a filari” con fronte a 15. • Complesso romanico fu eretto nel di San Leonardo del secolo XIII e fu edificato in Sattania, Narazzaxiu, Pau, esedra. Il corpo tombale, nuragico e chiesa XIII-XIV secolo d.C., e La parrocchiale di Serramanna forme romaniche utilizzando , Suraxiu. Il complesso orientato lungo l’asse SE-NO, di Sant’Antonio ritenuto annesso per fu costruita in forme gotico- la pietra locale. Aveva in nuragico più interessante è è lungo 15,20 m e termina con Il complesso nuragico di tradizione a un ospizio aragonesi nel secolo XV e origine un’unica navata con quello di Corte Murus , situato un’abside. Al centro Sant’Antonio, a breve distanza completata nel secolo XVI, copertura in legno a capriate. dell’esedra si trova l’ingresso dal paese di Segariu, fu eretto con il campanile a pianta Nel corso dei secoli fu alla camera sepolcrale, in blocchi calcarei e marnacei ottagonale. L’interno ha una ristrutturata più volte; sormontato da un massiccio e presenta un impianto sola navata sulla quale si nell’Ottocento fu architrave. La camera ha planimetrico quadrilobato, affacciano le cappelle laterali; radicalmente ricostruita e fu pianta rettangolare allungata e con torre centrale e quattro tra queste va ricordata la attuato il mutamento dell’asse sezione a ogiva, e venne realizzata con blocchi disposti

Chiesa di S. Antonio Domu ’e s’Orcu

Complesso nuragico S. Antonio Chiesa di S. Leonardo Chiesa di S. Vitalia Sa Domu ’e s’Orcu torri laterali orientate ai punti cappella di Santa Maria , liturgico rispetto a quello della a filari regolari aggettanti. La cardinali e unite da poderosi riccamente ornata di marmi chiesa romanica. Attualmente, parete absidale è costituita da tratti murari rettilinei. Un largo finemente intagliati. Molte nel fianco Nord-Ovest della un’unica lastra infissa a corridoio immetteva alla torre delle suppellettili appartenute nuova chiesa è compresa la coltello. A sinistra dell’ingresso centrale, caratterizzata da una alla chiesa sono comprese facciata del vecchio edificio è presente una nicchia grossa nicchia a sinistra e da Chiesa di S. Leonardo nella mostra allestita romanico. All’interno ospita Pinnetta sopraelevata. Le indagini un ambiente oblungo a destra, nell’ oratorio delle Anime , non molti interessanti ex- archeologiche hanno posto in ricavato all’interno dello benedettino di cui non si ha lontano dalla parrocchiale. La voto. La festa di Santa Vitalia, sul ciglio meridionale della evidenza un letto di ciottoli sul spessore murario. Anche se i più traccia. Dell’edificio mostra contiene arredi, il primo lunedì di ottobre, è Giara. È costituito da un quale giacevano i resti di resti del complesso non sono originario restano la facciata, paramenti, argenterie e statue nota in tutta la Sardegna. nuraghe monotorre con corredi funerari costituiti da in buone condizioni, attestano i muri laterali e l’abside, lignee provenienti da diverse camera voltata a tholos , e reperti ceramici ascrivibili al però che questo nuraghe decorati con archetti romanici chiese del Comune. 18. Setzu • Siti archeologici nell’area esterna è circondato Bronzo Medio (1600-1330 doveva avere una grande a doppia ghiera. La facciata è del territorio da resti di abitazioni di Età a.C.). La tomba venne importanza nel territorio. Il ornata nella parte superiore da 17. Serrenti • Chiesa Il territorio di Setzu è ricco di Romana. Nell’attuale centro utilizzata anche in Età Punica settore Est a ridosso del una fila di archetti impostati di Santa Vitalia testimonianze archeologiche abitato fu rinvenuta una e Romana, come testimoniato nuraghe e parte dei suoi su peducci e sormontata da L’impianto originario della che documentano la presenza tomba romana. dai reperti rinvenuti.

42 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 43 20. Tuili • Chiesa struttura superstite copertura in legno. Nel 1927 la collegate tra loro da poderose di Santa Barbara , in stile coperte da caratteristiche di San Pietro dell’impianto originario in stile copertura del presbiterio fu cortine murarie. La torre gotico-aragonese, fu cupole emisferiche senza Consacrata nel 1489, la chiesa gotico, è preceduta da un arco realizzata a volta ed entro il centrale è la meglio probabilmente edificata su un tamburo. All’interno la chiesa gotico-catalana subì ogivale con capitelli decorati. 1948 anche la navata fu conservata rispetto al resto oratorio bizantino. è riccamente adorna di marmi successivamente numerosi coperta con volta a botte. La della costruzione e oggi svetta Dell’edificio gotico-catalano si policromi e custodisce un restauri che ne alterarono 21. Turri • Chiesa facciata è molto semplice ed è fino a un’altezza di 7 m; conserva il campanile e la reliquiario in argento del completamente le forme di San Sebastiano arricchita da un campaniletto l’ingresso si apre con un “capilla mayor”. Ha una sola secolo XVII e un organo del originarie, delle quali Il piccolo centro di Turri, nel a vela. All’interno sono corridoio strombato ed a navata sulla quale si 1754. Poco distante dalla rimangono oggi solo pochi cuore della Marmilla, presenta conservati l’altare maggiore in sezione ogivale, oggi in parte affacciano alcune cappelle parrocchiale si trova il Palazzo elementi. Presenta pianta alcuni monumenti interessanti marmo, opera dello Spazzi del crollato; a sinistra dell’ingresso laterali, comunicanti tra loro Vescovile , che ospitò più volte mononavata e absidata. La 1783, e numerose statue lignee si conservano alcuni gradini il viceré di Sardegna e il re facciata presenta un portale dei secoli XVII e XVIII. della scala che consentiva Vittorio Emanuele I. Nella sormontato da un architrave l’accesso ai piani superiori. La parte bassa dell’abitato, in conci di diverso colore. 22. • camera circolare presenta due notevole l’elegante lavatoio Sopra il portale si aprono tre Nuraghe San Pietro nicchie ricavate all’intero delle pubblico , una delle rare opere finestre, fra cui quella al Il territorio di Ussaramanna, pareti. Gli scavi all’esterno del Liberty rimaste in Sardegna, centro è centinata. A sinistra situato tra la Giara di Gesturi, nuraghe hanno evidenziato realizzato in ferro battuto, della facciata si trova il Setzu, Tuili e quella di Siddi e alcuni ambienti a pianta lamiera e ghisa.

Retablo di S. Pietro Chiesa di S. Barbara

Chiesa di S. Pietro Nuraghe S. Pietro Chiesa di S. Barbara Nuraghe Su Mulinu campanile a canna quadrata, all’interno di una fertile valle, rettangolare probabilmente 24. • diviso in ordini da cornici di conserva diverse importanti edificati in Età Romana. Nuraghe Su Mulinu pietra trachitica. L’aula vestigia dell’ Epoca Il paese di Villanovafranca si mononavata è voltata a botte, Protostorica, fra cui uno delle 23. • Chiesa sviluppa intorno alla chiesa di con tre cappelle per lato. Nella più note è il Nuraghe San di Santa Barbara San Sebastiano , eretta nel prima cappella di destra si Pietro . Edificato sulla sommità L’attuale centro di Villacidro XVI secolo, mentre a Nord trova il ben noto “Retablo di di una collina nell’immediata deriva da un insediamento dell’abitato si trova la chiesa di San Pietro”, realizzato dal Chiesa di S. Sebastiano periferia del paese, prende il romano i cui resti sono stati Lavatoio pubblico San Lorenzo , che conserva Maestro di Castelsardo nel nome dall’omonima chiesa messi in luce nella piazza del pregevoli opere d’arte. Il sito XVI secolo, mentre nella dal punto di vista storico. La medioevale oramai Municipio; nel Medioevo si con arcate, e la cappella più importante è il ben noto prima cappella di sinistra si parrocchiale dedicata a San scomparsa. Si tratta di un sviluppò dalla fusione di due maggiore nell’area Nuraghe Su Mulinu . Edificato trova il “Retablo della Sebastiano è stata costruita nuraghe di tipo quadrilobato nuclei. Appartenne al presbiteriale sopraelevata con blocchi di arenaria e Pentecoste”, realizzato nel nel 1500 in stile tardogotico, edificato con grossi blocchi di giudicato di Cagliari e fu rispetto al resto della chiesa. calcare, include un bastione 1534 da autore anonimo. La con impianto a una navata arenaria, e costituito da una incluso nella curatoria di La volta della navata è a botte; trilobato che si addossa a terza cappella a sinistra, unica completata da un presbiterio e torre centrale e quattro laterali Gippi. La chiesa parrocchiale le cappelle laterali sono invece un’imponente torre centrale e

44 Sardegna Virtual Archaeology Sardegna Virtual Archaeology 45 un antemurale con torri e zoccolo in parte modanato. da cui è possibile ammirare cortine. L’aspetto generale è Sulla facciata, sopra il portale, buona parte del Campidano. quello di una vera e propria vi è un campanile a vela. Su Dalla collina sono emerse le fortezza edificata a partire dal tutti i prospetti esterni e sulle strutture di un insediamento nuraghe a corridoio, ma absidi si notano teorie di nuragico, costituito da un l’intero monumento continuò archetti ogivali impostati su nuraghe trilobato, da un a essere frequentato fino peducci allungati e con antemurale esagonale e all’Età del Ferro a scopi numerosi motivi ornamentali dal circostante villaggio di religiosi. A quest’ultima fase va come soggetti floreali e capanne realizzato in ascritto un altare in arenaria protomi umane. diverse fasi. Al Bronzo Medio provvisto di vasca ritrovato risale la grande torre centrale, all’interno della torre E. La in seguito rifasciata con un fortezza e la vita nell’ampio bastione trilobato, edificata insediamento circostante in roccia locale marnosa e ebbero probabilmente inizio a arenacea. Il villaggio dell’Età partire dalla metà del secondo del Ferro (IX-VIII secolo a.C.) millennio a.C., perdurando, è composto in prevalenza con alterne vicende, sino ai da case con pianta a corte tempi dell’Alto-Medioevo. centrale. All’interno dei

Abside della Chiesa di S. Pietro

Chiesa di S. Pietro Area archeologica di Genna Maria

25. • Chiesa vani sono stati rinvenuti di San Pietro numerosi reperti che Edificata in due fasi nel XIII testimoniano la vita secolo con conci di arenaria e quotidiana del tempo. Il trachite probabilmente da villaggio fu abbandonato parte di maestranze arabe, il intorno all’VIII secolo a.C. Fu piccolo ma notevole edificio si Area archeologica di Genna Maria poi riutilizzato in Età Storica trova nel cuore del cosiddetto con funzione di luogo “Quartiere Maiorchino” di 26. Villanovaforru • Area dedicato al culto di Demetra e Villamar. Presenta pianta a archeologica di Core, come attestato dai due navate, ognuna chiusa da Genna Maria numerosi materiali votivi un’abside a Sud-Est. Le Il complesso di Genna Maria rinvenuti nella torre centrale. paraste e le lesene che fu edificato su un’altura ai I reperti sono esposti al suddividono i prospetti in piedi della Giara in una Museo Archeologico di specchi partono da un alto posizione panoramica Villanovaforru. • Area archeologica di Genna Maria, Villanovaforru

46 Sardegna Virtual Archaeology PROGETTO “PATRIMONIO CULTURALE SARDEGNA VIRTUAL ARCHAEOLOGY ”

ELENCO GENERALE DELLE GUIDE

AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE CAGLIARITANO OGLIASTRA Basilica di Complesso nuragico San Saturnino | Cagliari di S’Arcu ’e Is Forros Area archeologica Villagrande Strisaili di Sant’Eulalia | Cagliari Porto e torri costiere di Arbatax | Tortolì

AMBITO TERRITORIALE SULCIS,IGLESIENTE AMBITO TERRITORIALE Necropoli di NUORESE Is Pirixeddus | Sant’Antioco Castello Area archeologica della Fava | Posada di Monte Sirai | Carbonia Tomba di giganti di S’Ena ’e Thomes | Dorgali

AMBITO TERRITORIALE MEDIO CAMPIDANO AMBITO TERRITORIALE Villaggio nuragico SASSARESE di Su Nuraxi | Barumini Necropoli di Castello di Monreale | Sardara Sant’Andrea Priu | Bonorva Chiesa e monastero di San Nicola di Trullas | Semestene AMBITO TERRITORIALE ORISTANESE Area archeologica AMBITO TERRITORIALE di Tharros | Cabras GALLURA Terme romane di Circoli megalitici Forum Traiani | Fordongianus di Li Muri | Arzachena L’area delle basiliche Palazzo di Cornus-Columbaris | Cuglieri di Baldu | Luogosanto Sardegna Virtual Archaeology 49