Anno I - N. 2 - Aprile 2011 - Luglio 2011 - Registrazione n. 336 del 20 Dicembre 2010. Distribuzione gratuita Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia, Finanza, Identità ValoriCultura, e di Quadrimestrale di Palermo per i minorenni del tribunale procuratore Intervista al XXI secolo e lesfide del Cooperativo Il Credito

Periodico QUADRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELLA BANCA DON RIZZO Anno I, n. 2, Aprile 2011 – Luglio 2011

DIRETTORE RESPONSABILE Antonio prof. Fundarò COMITATO DI DIREZIONE Giuseppe dott. Mistretta Presidente Banca Don Rizzo Carmelo dott. Guido Direttore Generale Banca Don Rizzo Enzo dott. Nuzzo Vice Presidente Banca Don Rizzo Antonio prof. Fundarò Direttore Responsabile Pasquale prof. Hamel Responsabile Comitato Scientifico Salvatore dott. Cartuccio Ufficio marketing Banca Don Rizzo REDAZIONE Ufficio marketing e comunicazione Via Stefano Polizzi, 13, 91011 (Tp) PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE Stampa Stampato in Italia presso Arti Grafiche Campo S.r.l, Alcamo. Fotografie, testi e illustrazioni La rivista pubblica solo gli articoli commissionati. Eventuali proposte di contributi vanno inoltrate al Comitato Editoriale alla seguente email: [email protected] Le fotografie della città di Alcamo sono del maestro fotografo Enzo Adragna, per gentile concessione. Grafica ed impaginazione ADA Comunicazione, Antonio Fundarò, Salvatore Cartuccio. L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. I dati relativi ai destinatari della Rivista vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per nessun motivo. Resta ferma la possibilità per l’interessato di esercitare i diritti di cui all’articolo 13 della legge 675/96. Pubblicazione quadrimestrale. Don Rizzo: l’uomo e il prete, Il valore della la fede, le opere, la solidarietà 10 cooperazione e le BCC 12

LETTERA APERTA Alcamo e il rilancio turistico DEL PRESIDENTE 4 22

LETTERA APERTA Una piccola grande DEL DIRETTORE GENERALE 5 rivoluzione 26

Intervista a Alcamo da gustare Roberto Camazzini 6 28

Don Rizzo: Alcamo tra ghiaccio, sabbia, l’uomo e il prete, la fede, 10 acqua termalE 32 le opere,la solidarietà e cavallo

I valori della cooperazione e Recupero della memoria le BCC 12 35

Intervista al Procuratore Quando un marchio diventa Amalia Settineri 14 leggenda: 60 anni di storia 38 e amore

Questi giovani Cresceranno Ceuso:un vino per palati e diventeranno grandi 16 esigenti 42

Il familismo amorale Una fresca bontà nasce 17 dalla tradizione Sorrentino 43 E DEL BIS BAR

Il saluto del Sindaco Design, innovazione 18 e stile a portata di mano 44

Fausto Cannone Antonio e Vittoria Vitiello musicista, cantautore 20 hanno scelto e 45 e collezionista alcamese consigliano Don Rizzo SOMMARIOSOMMARIO

Alcamo da gustare Lombardo una e per dormire 28 “Due ruote tutta siciliana” 38

“Il sogno mediterraneo” Giovani, futuro e denaro: di Ludovico Corrao 46 leve per il cambiamento 58

Ecco come. Federcasse ed i giovani Cambiare la Sicilia in 10 48 60 mosse di Donato Didonna

Alcamo alla BIT di Milano Il nuovo conto giovani 49 package 61

Banca Don Rizzo Parola d’ordine: su Facebook 50 pagamenti innovativi 61

L’investimento in fondi L’orientamento e la comodità di gestione 51 alla soddisfazione 62 del cliente

Sicurezza informatica: Il Centro Studi Don Rizzo: prevenzione e buon senso 52 volàno di cultura per lo 63 sviluppo del territorio

Regione Sicilia Il credito di imposta Regione P.O. FESR 2007/2013 53 Sicilia per gli investimenti e 65 la crescita dimensionale

La qualità lavorativa La cerimonia al museo Pepoli 55 di Trapani 66

La BCC regista Il ruolo della BCC a 360 gradi del territorio 56 a sostegno della 68 cooperazione

Grifo d’oro e Premio Rocco Chinnici 57 Lettera aperta del Presidente

Cari soci, i riscontri che abbiamo ricevuto in merito ai contenuti ed all’impostazione del primo numero della Rivista sono stati estremamente positivi. Ciò ci incoraggia ad andare avanti in questa iniziativa. Desidero ringraziare tutto il personale della struttura ed i soci che hanno collaborato all’iniziativa, oltre che ad Antonio Fundarò senza il quale l’idea della Rivista non sarebbe andata in porto. Personalmente confido in una vostra partecipazione sempre maggiore. Un particolare ringraziamento sento di dover rivolgere singolarmente ad ogni componente del Consiglio d’Amministrazione della Banca: Massimo Aleccia, Giuseppe Alesi, Vito Asta, Gianfranco Cassarà, Giuseppe Cassarà, Camillo Navarra, Vincenzo Nuzzo, Andrea Oddo, Vito Sanclemente, Andrea Santoro, Antonio Spezia, Giuseppe Giuseppe Mistretta Varvaro; tutti sempre al mio fianco con entusiasmo e Presidente Banca Don Rizzo fattiva collaborazione nelle iniziative intraprese. Ogni numero della Rivista dedica un approfondimento ad un comune in cui la Banca opera. Come avrete notato il primo numero non è stato dedicato ad Alcamo, la città in cui la Banca è nata; questo non è stato un caso, in quanto abbiamo voluto sottolineare che la nostra attenzione è ugualmente distribuita in tutto il territorio in cui la Banca è presente. Realizzare un focus su Alcamo non è stato facile; abbiamo cercato di raccontare il territorio e alcune eccellenze che non sempre vengono evidenziate e che non riguardano solamente il lato storico o culturale ma anche quello gastronomico e di svago. Infatti è nostro intento che questa Rivista sia uno strumento di comunicazione per i soci della Banca e per le altre BBC, che sono circa 430 distribuite in tutto il territorio italiano con quasi un milione di soci. Un enorme patrimonio di relazioni, nel quale l’attività bancaria può essere felicemente accompagnata da altre attività. La Banca ha posto sempre al centro delle proprie attività i giovani, ed è prorpio questo il principio che ha ispirato il rinnovo del Consiglio Direttivo del Centro Studi; l’aver garantito una folta rappresentanza giovanile nasce dal desiderio di interpretare al meglio esigenze ed ispirazioni delle nuove generazioni.

4 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Lettera aperta del Direttore Generale

Sono già trascorsi oltre due anni anni e mezzo da quando è esplosa la più grave crisi finanziaria, dopo quella del 1929, che ha interessato in particolare il mondo occidentale industrializzato. Ed ancora oggi i governi dei principali paesi, lavorano per mettere in campo strategie e soluzioni capaci di fare superare gli sconquassi che si sono creati e ricondurre alla normalità situazioni fortemente deteriorate. Ma inesorabilmente gli squilibri che un certo modello di sviluppo ha generato, continuano a provocare contraccolpi difficili da assorbire. L’idea di fondo, alla quale stiamo probabilmente abituandoci, è che il futuro ci si prospetta peggiore di quello che ci si poteva immaginare. Occorre uno scatto, un colpo di reni per reagire e trovare le giuste soluzioni. Carmelo Guido Quali leve dobbiamo azionare per fronteggiare tali Direttore Generale Banca Don Rizzo difficoltà? Il mondo si è rimesso in moto; le grandi realtà si sono adoperate per risolvere le situazioni di crisi puntando sull’innovazione e sul cambiamento per restare sul mercato. Innovazione e cambiamento sono concetti sui quali devono necessariamente misurarsi anche le piccole realtà. Tali concetti devono fare parte di un patrimonio culturale che deve esistere dentro un’azienda. Devono costituire quegli attivi intangibili a cui poter far ricorso nei momenti di crisi. E quando parliamo di cambiamento dobbiamo partire, prima di tutto, dalla disponibilità che abbiamo noi stessi a cambiare. Non si può immaginare di potere cambiare ciò che ci sta intorno se prima non abbiamo la capacità di cambiare qualcosa nel nostro modo di essere e di fare. Ed il cambiamento intorno a noi lo possiamo realizzare soltanto se riusciamo a farlo insieme agli altri. Qualcuno ha detto: Ci vuole un grande coraggio a dire Io. Dà un grande coraggio dire Noi. è questa l’altra grande leva sulla quale agire per riuscire a superare un contesto di difficoltà. Lavorare in un’ottica di cooperazione. In questo, noi cooperatori di credito, ci portiamo dentro un modo di essere e di vivere in cui tanti riescono a creare una rete che raccoglie buoni frutti per tutti. è un diverso modo di essere, di vivere una esperienza sia personale che professionale, che nel contesto in cui viviamo mostra ancora la sua attualità. In una società ripetutamente definita fluida, liquida, incapace di tessere trame e di dare sostegno, trovare uno stile in cui esprimere la propria autonomia in un contesto di relazione, può essere il modo con cui affrontare le difficoltà. Questa può essere una formula valida per affrontare, nell’attuale difficile contesto competitivo, concorrenti con i quali lo scontro individuale ci vedrebbe perdenti. In questa prospettiva abbiamo voluto recentemente, come realtà cooperativa, fare incontrare diverse realtà dei diversi territori per confrontarsi, per raccontarsi le reciproche esperienze, per fare rete, sistema. Lungo questa via continueremo il nostro cammino nella certezza che, una formula antica, ma che guarda al desiderio essenziale dell’uomo di cooperare con gli altri uomini, si dimostrerà ancora essere quella più efficace per affrontare il futuro.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 5 LaIl progetto galassia legalità del credito cooperativo LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Intervista a Roberto Camazzini Vice Direttore Generale di Iccrea Banca Il Credito Cooperativo e le sfide del XXI secolo di Enrico Stellino

Dottore, il mercato della monetica continua a manifestare un forte sviluppo, soprattutto nel comparto dei servizi evoluti e delle nuove tipologie di carte. Ritiene che il Sistema del Credito Cooperativo sia al passo con l’offerta di nuovi canali distributivi e di prodotti dell’ultima generazione? Il network delle Banche di Credito Cooperativo esprime circa 2,5 milioni di carte di pagamento attive, che hanno movimentato nel corso del 2010 un totale di oltre 5 miliardi di euro. La nostraquota di mercato a livello nazionale è pari al 9%. Questi risultati si possono considerare del tutto positivi, se si tiene conto che sono stati raggiunti nell’ambito di uno sfavorevole momento congiunturale, rappresentato da un contesto di mercato caratterizzato da una forte contrazione dei consumi e dalla tendenza delle famiglie/imprese a razionalizzare l’utilizzo degli strumenti di pagamento a loro disposizione, cioè a diminuirne il numero e l’intensità di utilizzo rispetto al passato. Il settore delle carte di pagamento, però, continua a mostrare un’innegabile vitalità e anche tutta la gamma delle nostre “CarteBCC” punta a recepire le più significative tendenze di mercato, come ad esempio, quelle sintetizzatenella CartaBCC Beep! La Beep! è l’ultima nata fra le nostre carte di credito e potrebbe rappresentare un radicale cambiamento dell’utenza circa le proprie modalità di pagamento, perché utilizza quella che, con il linguaggiodegli addetti ai lavori, viene definita la tecnologiacontactless ossia “senza contatto, a distanza”.Infatti, in virtù di una rete di accettazione compatibile, questo prodotto velocizza i tempi di pagamento, in quanto il merchant non deve richiedere la firma al relativo portatore fino ad un certo importo. I benefici impatti sulla vita quotidiana di ognuno di noi, sempre più frenetica e con sempre minore tempo a nostra disposizione, pertanto, potrebbero rivelarsi davvero sorprendenti, se la diffusione di questa carta fosse capillare e rapida come noi auspichiamo. Ci attendiamo, quindi, che le Banche di Credito Cooperativo si attivino per favorire l’implementazione della rete dei P.O.S. dedicati all’accettazione della Beep! Se ciò avverrà, tutti i possessori di questa carta si troveranno nella condizione di evitare di cercare gli spiccioli nelle proprie tasche per pagare i giornali, il caffè e il panino al bar, ecc. Mi piace pensare a questa soluzione un po’ come all’entrata sul mercato del Telepass, che ha consentito di snellire notevolmente i tempi di accesso ai caselli autostradali. Ecco, tramite la Beep!, sarà possibile ridurre in misura significativa i tempi di permanenza davanti alla cassa di un supermercato oppure di qualsiasi altro negozio e, soprattutto, eliminare il fastidio di doversi munire di un minimo quantitativo di monete metalliche. Insomma, un’innovazione che semplificherà certamente la vita ai clienti ed il lavoro agli esercenti e alle Banche! All’interno del territorio nazionale, alcuni Comuni hanno già lanciato una specifica campagna per incentivare l’utilizzo della Beep!, come ad esempio quello di Alba in Piemonte. Personalmente sono un fautore ed un convinto sostenitore circa la validità di questo strumento e tengo una carta Beep! nel mio portafoglio sin dalla sua uscita. Aggiungo che il cd. “mercato di massa” non esiste più da tempo, visto che oggi gli operatori devono riferirsiad una “massa di nicchie”, che li costringe a sviluppare - in

Intervista via sistematica - una serie sempre più numerosa prodotti “tailor made” ossia realizzati

6 Banca Don Rizzo N. 2 2011 per soddisfare le esigenze di una specifica categoria di i relativi strumenti, compresi quelli all’apparenza più clienti. All’interno del nostro Sistema siamo in grado sofisticati, una volta “metabolizzati”, diventano semplici e di citare parecchi esempi di come questa politica convenienti da utilizzare. In proposito, rilevo che i clienti sia stata felicemente applicata sul campo da più di delle Banche di Credito Cooperativo stanno velocemente qualche Banca di Credito Cooperativo, come la carta recuperando il tempo perduto in passato, colmando “Albarella Card” che la BCC del Polesine distribuisce agli il gap che li separava dagli utenti del restante Sistema ospiti dell’omonima isola veneta, piuttosto che la carta nazionale, considerato che, ogni giorno che passa, colgo “Ateneum”. Quest’ultima, cioè “Ateneum”, è un prodotto con maggiore forza la richiesta delle nostre Banche di che abbiamo pensato con un grado di flessibilità così mettersi al passo con le ultimissime tecnologie espresse elevato, tale da consentirci di “vestirlo”, ancora una volta dal mercato. su misura, in relazione alle richieste che ci possono pervenire da più Università. Iccrea Banca, con riferimento alla gamma dei prodotti La secca virata registrata dall’intero Sistema nazionale riconducibili al brand “CartaBCC”, ha lanciato il nuovo circa l’approccio a strumenti di moneta elettronica è portale www.cartabcc.it. Quali sono le iniziative che il oggetto - datempo -di ampie ed articolate discussioni suo Istituto ha attivato, intendendo sfruttare “a tutto e confronti da parte di economisti e specialisti nella tondo” le potenzialità del portale? comunicazione, ma questo è solo un grande vantaggio Il web è il canale che gli operatori di settore per le Banche, tenuto conto che consente, finalmente,di tenderanno a privilegiare sempre con maggiore forza valorizzare appieno la peculiarità strutturale delle Banche e frequenza, considerato che permette di sviluppare di Credito Cooperativo, che si sono sempreaffrancate da una relazione con i propri clienti molto trasparente, qualsiasi tentazione di standardizzare l’offerta dei propri flessibile, interattiva e a basso costo. Tramite il nuovo prodotti/servizi e circa le modalità di approccio verso la sito ci siamo posti l’obiettivo di migliorare il livello loro clientela. di contatto che i titolari e tutta la potenziale utenza Non deve, altresì, sfuggire come una platea sempre più (compresi i “curiosi”) manifestano nei confronti della estesa di utenti abbia deciso di mantenersi stabilmente “CartaBCC”. Abbiamo, pertanto, creato un modello di al passo con le nuove tecnologie, comprendendone navigazione caratterizzato da una migliore fruibilità, e sfruttandone i relativi vantaggi. è innegabile che ci che pone le “informazioni chiave” sempre in primo troviamo di fronte a controparti che hanno accettato piano. La navigazione, in particolare, risulta più consapevolmente tutte le possibilità operative offerte intuitiva, consentendo di individuare con chiarezza e da questi nuovi strumenti,assumendo anche adeguata approfondire i contenuti del sito, che abbiamo inteso conoscenza circa i rischi che il loro utilizzo comporta. arricchire notevolmente rispetto alla precedente Quest’ultimo è uno dei motivi per cui i sistemi di versione, comprendendo anche le protezioni degli pagamento evoluti stanno assumendo una capillare acquisti effettuati con la carta e un’interessante rosa di diffusione e le stesse imprese iniziano ad effettuare servizi di assistenza. Nel 2011, tramite il sito web www. significativi investimenti nella loro sicurezza in questo cartabcc.it, consentiremo ai titolari delle nostre carte di campo (box1). partecipare ad uno specifico “programma fedeltà” ad essi riservato, ispirato alla responsabilità sociale e all’esclusiva Ritiene che i clienti delle Banche ed in particolare quelli relazione che le Banche di Credito Cooperativo degli Istituti di Credito Cooperativo siano pronti ad intrattengono con le realtà territoriali che esse servono. utilizzare stabilmente questi nuovi servizi e, soprattutto, Mi riferisco ad un’iniziativa ancora in corso di definizione, quelli dotati delle tecnologie maggiormente sofisticate? che prevede la valorizzazione di entità locali (animate Solo pochi anni fa non avremmo mai creduto fosse da obiettivi etico-sociali), che verranno indicate dalle possibile essere raggiunti al telefono ossia comunicare stesse Banche di Credito Cooperativo. Saranno, quindi, le con un nostro parente oppure un amico in luoghi lontani nostre Banche a decidere quali controparti coinvolgere e senza la classica “cornetta del telefono”. Così come, come le associazioni no-profit e i Comuni, tramite la non saremmo mai stati in grado di immaginare che la condivisione ed il sostegno relativo a progetti con fini tecnologia avrebbe consentito ad una coppia di genitori etici. Per la prima volta, inoltre, daremo alle Banche di dialogare a distanza con il figlio impegnato negli di Credito Cooperativo la possibilità di “far salire sul studi fuori Italia, tramite una semplice “applicazione” del carro della solidarietà” anche imprese (loro clienti) PC. Oggi tutto ciò è possibile, perché è la tecnologia operanti nel campo agro-alimentare. Il meccanismo a governare alcuni momenti della nostra vita ed a premiante adottato sarà quello dell’instant-win. semplificare, se lo vogliamo, parte della gestione della Ma, il nostro sito non è solo questo, tenuto conto che nostra giornata. A mio avviso, è assai difficile restare durante il corrente anno gli esercenti in rapporto con impassibili di fronte a questo radicale cambiamento delle le Banche di Credito Cooperativo potranno aderire abitudini legate alle modalità di comunicare e anche ad un’ulteriore iniziativa ad essi dedicata, denominata

Banca Don Rizzo N. 2 2011 7 LA TRADIZIONELA EL’INNOVAZIONE

Intervista fatica. alcuna ciò, tutto senza realizzare per rilevante più sempre contributo un fornirci a destinate di sono pagamento carte le E acquisti. nostri i effettuare per dedicare da ai tempo il accessorie nonché spese pagamenti, le ridurre semplice, più futuro nostro rendereil di consentono ci tecnologie queste che conto rendiamo ci casa, da spostarci senza volta, una Ancora interessato. dell’utente corrente conto dal disposto bonifico un di mezzo a oppure credito/prepagata l’utilizzo di con carta sia una di avvenire, potrà PayPal Conto del ricarica quali La elettronico, Amazon. e commercio di Itunes Ebay, siti importanti più sui privati tra transazioni le ossia quattro oltre peer”pagamenti to cd. “peer ai sono ricorso stabilmente fanno che Italia users, frequent i milioni in Attualmente Internet. in navigatori giovani dai maggiormente utilizzata pagamento di modalità la cioé PayPal a - vantaggiose condizioni a - ad La “4YOU”,concorrenza. dalla l’accesso rispetto proposti infatti,prevede già strumenti analoghi distinzione effettiva di elementi alcuni ingloba che considerato giovani, e entrata dei l’interesse in catturare a nostra bonifici “4YOU”,particolare,punta La RID. in e come accrediti uscita, corrente, conto un di funzionalità tipiche altre standard pochissimi mesi - sul mercato. entro - lanciare a apprestiamo ci che IBAN, 4YOU”,alla Penso carta “CartaBCC nostra la le Banche di Credito Cooperativo potranno offrire ai propri clienti? sempre più innovative, quale sarà, a suo avviso, il “prodotto di punta”Se delcome 2011 leiche ha dichiarato in premessa, il mercato è alla continua ricerca di soluzioni nazionale. territorio del fuori di al anche quali dei molti ovunque, sparsi compratori di da contattato concessione essere di grado la in sarà acquisiti, tramite agli legati disposizione, vantaggi altri oppure sua sconti a mette sito il che “vetrina” alla aderire vorrà che merchant il Insomma, internazionale. ed nazionale utenza potenziale una di “BccClub”, che mira a valorizzare il loro catalogo di offerta,che verràportato a conoscenza 8 è La galassia del credito cooperativo credito del galassia La un prodotto che abbina ai servizi di una classicaprepagata Banca Don Rizzo BancaDon Banca Don Rizzo La galassia del credito cooperativo LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Don Rizzo: l’uomo e il prete, la fede, le opere, la solidarietà di Luigi Culmone

La Luce che promana dalla breve ma intensa esistenza terrena del sacerdote Giuseppe Rizzo, vissuto appena 49 anni (era nato nel 1863 ed è morto nel1912) ancora oggi, dopo un secolo, illumina Alcamo e l’intera Sicilia occidentale. Come ebbe a scrivere Luigi Giussani, uno dei pilastri della Chiesa del XX secolo, Don Rizzo è un Gigante della Fede, un protagonista di primissimo piano in quel periodo a cavallo tra l’ottecento ed il novecento, periodo che vide i cattolici italiani ed in particolare quelli siciliani, uscire dal trauma del 1870 (l’occupazione “manu militari” dello Stato Pontificio da parte della monarchia sabauda) e riprendere il ruolo di tessitori della trama sociale, culturale ed economica della nazione italiana, ruolo che il cristianesimo ha nella nostra penisola in pratica da diciassette secoli, ovvero dal 313. I cattolici subito dopo il 1861, furono estranei ed estraniati dal governo, delle istituzioni sia locali che nazionali nel primo quarantennio di vita dello stato italiano. Il “Non Expedit” di Pio IX impediva ai cattolici di impegnarsi direttamente in politica… a poco a poco, le disperate condizioni delle classi più povere di un’Italia povera rendevano necessario, come sempre è avvenuto nella storia italiana, l’intervento dei cattolici a sostegno del popolo. Un popolo, occorre dirlo, che non trasse eccessivi benefici dall’unificazione statuale italiana. Anzi, la divisione delle proprietà della “manomorta“ ecclesiastica aveva reso i ricchi più ricchi ed i poveri più poveri… Da lì l’emigrazione verso le americhe. Emigrazione che nel Meridione assunse dimensioni bibliche. Preti coraggiosi e santi cominciarono a dare speranza ad un popolo afflitto da mille mali cui si assommarono le tragedie delle imbelli avventure coloniali italiane con la disfatta di Adua e l’umiliante sconfitta ad opera degli abissini. L’italia aveva bisogno delle sue forze migliori e le forze migliori da sempre l’italia le ha avute nel suo popolo. Nascono le leghe ed i fasci dei lavoratori prontamente represse dai governi dell’Italia umbertina. Ma nasce, soprattutto sotto la spinta della enciclica “Rerum Novarum” del grande Leone XIII, un reticolo di opere ed iniziative sociali, culturali ed economiche di ispirazione cristiana. Don Rizzo è affascinato dalle grandiose figure di Leone XIII e soprattutto di un grandissimo Genio della cattolicità di tutti i tempi: Don Bosco. Don Bosco è fedele al Papa, anzi fedelissimo ma non rompe del tutto con lo stato italiano… strappa anche ai più accesi anticlericali spazi per l’assistenza sociale, sanitaria, educativa. Don Rizzo il giovane prete alcamese è affascinato dall’opera di Don Bosco. Crea ad Alcamo il circolo Don Bosco, che è all’origine dell’attuale oratorio salesiano di Alcamo. Don Rizzo non sta con le mani in mano. Stampa giornali (“Il granellino”), spinge i giovani cattolici alcamesi all’impegno diretto nella gestione della cosa pubblica. è soprattutto, fedele al principio che senza le opere la Fede è ben poca cosa. Fonda una cassa rurale ed artigiana che chiama “l’Assunta”. “L’Assunta” a cui è dedicata la Chiesa Madre di Alcamo e, all’ombra del cui campanile, si tengono (di preciso negli odierni locali della contabilità dei preti) i primi consigli di amministrazione della Banca. Don Rizzo è un fiume in piena… dice Messa, confessa, salta alla contabilità a gestire la banca, stampa giornali, sente il popolo… è un vulcano. Le forze anticlericali che per oltre 50 anni hanno governato Alcamo con risultati disastrosi lo odiano, lo vogliono morto, lo vogliono rovinare. Riescono a farlo arrestare accusandolo di avere sobillato il popolo… ma Dio volge il male in bene: Don Rizzo rifulge di luce grandissima anche nelle buie carceri trapanesi. Dal carcere scrive lettere, splendide che ancora oggi possiamo leggere con commozione, prega per i suoi persecutori… le lettere dal carcere di Don Rizzo sembrano tratte dagli atti degli apostoli. Don Rizzo è solo nella sua umida cella ma con

10 Banca Don Rizzo N. 2 2011 lui è tutto il popolo alcamese. Tutta l’Italia scrive a Don Don Rizzo anticipò Gentiloni il quale riportò i cattolici Rizzo con in testa il suo amico Don Sturzo: Don Rizzo è italiani nel grande dibattito politico nazionale. In riconosciuto innocente… il suo ritorno ad Alcamo è un ogni aspetto della sua attività geniale e poliedrica trionfo… così come un trionfo saranno i suoi funerali Don Rizzo fu un anticipatore dei tempi… Si può come testimonia l’articolo pubblicato sul Giornale di dire che il famoso Patto Gentiloni (che riaprì le porte Sicilia il giorno dopo lo svolgimento delle esequie. Tutta della partecipazione politica dei cattolici italiani alla Alcamo segue Don Rizzo per l’ultima volta fisicamente vita istituzionale dello Stato unitario) ad Alcamo fu ma Alcamo, dall’Aprile del 1912, non ha mai smesso di anticipato da don Rizzo di almeno dieci anni. Nel seguire il suo Prete. suo nome, amato con ardore da tutti, ma proprio da Da 100 anni gli alcamesi lo considerano vivo e presente tutti gli alcamesi e da centinaia di migliaia di siciliani, e non rare volte nella splendida Cappella Don Rizzo tante cose sono sorte, si sono fortificate in Sicilia disegnata con genio semplice ma espressivo da occidentale. Don Rizzo è l’esempio, tra i più eclatanti, Paolo Portoghesi, nella Basilica dell’Assunta, si vedono di come ci sono morti che non muoiono mai e che alcamesi sostare davanti le sue ceneri… a chiedere incitano, quotidianamente, i vivi ad essere sempre conforto e consiglio. più vivi e generosi. Il rapporto tra Don Rizzo ed il suo popolo non si è mai Don Rizzo infine, oggi sarebbe orgoglioso della sua interrotto… questo filo che lega il prete alcamese, banca e sarebbe orgoglioso del gemellaggio della dalle scarpe consunte e bucate (non volle mai essere sua creatura con una sorella del credito cooperativo retribuito per il suo ruolo di primo Direttore della in Ecuador. Banca), e le generazioni di alcamesi e di siciliani che Don Rizzo, ne siamo sicuri, ha sorriso quando in suo si sono succedute in questi cento anni non si è mai nome i campesignos latinoamericani hanno potuto spezzato anzi… Come scrisse Giussani la sua figura seminare e raccogliere i frutti della loro splendida giganteggia ancora (con quel manto immenso per il terra. In fondo così, prima di Don Rizzo fece Don corpo gracile e fine, con cui lo ha raffigurato lo scultore Bosco. Partito dai poveri dell’Italia (Torino o Alcamo Paolo Borghi) e sembra proteggere ancora i suoi amici non importa) per arrivare in America Latina, l’America che sono l’ossatura della Sicilia che non muore e che che fu il primo pensiero missionario di Don bosco. non si arrende a tutte le mafie di tutti i tempi. Così oggi possiamo celebrare l’unità d’Italia senza Un Prete per noi; un prete che prese per mano le classi fanfare e senza fanti piumati ma con l’immagine più che avevano come unica ricchezza le proprie mani ed il bella che accomuna due grandi sacerdoti italiani: Don proprio ingegno (artigiani ed agricoltori) e li portò, a poco Rizzo e Don Bosco… Dall’Italia, sede del successore a poco, ad essere padroni del proprio destino e cittadini di San Pietro alle Ande insieme italiani del Nord e consapevoli della nuova Italia. Fiorì l’economia alcamese del Sud… ecco un’altra lezione di Don Rizzo, il prete e fiorì la partecipazione popolare alla democrazia che che non ha mai lasciato la sua gente, il prete che ci con Giolitti era divenuta meno elitaria. sbalordisce e ci educa ancora…

Banca Don Rizzo N. 2 2011 11 La galassia del credito cooperativo LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

I valori della cooperazione e le BCC di Enzo Nuzzo

Ripensare i propri modelli operativi e di business è, incentivi distorti che, come unanimemente affermato, oggi, per molte realtà imprenditoriali e finanziarie, una hanno concorso ad innescare la crisi finanziaria; andrà scelta di differenza. I comportamenti diventano sempre riposta maggiore attenzione alle relazioni con la clientela, più il fattore di successo. Il legame con i “valori antichi”, in linea con le più recenti indicazioni normative nazionali ad esempio, come quello che ha fatto e fa unica la Bcc e internazionali. Don Rizzo, della cooperazione può costituire un presidio Anche le Banche di credito cooperativo, al pari di tutti nell’affrontare le nuove sfide. gli altri intermediari, dovranno confrontarsi con la Una riflessione sul “valore della cooperazione” è riforma, i cui effetti - sul capitale, sull’organizzazione, sulla fondamentale per porsi, in modo competitivi, sul mercato. governance - non saranno marginali. Occorre interrogarsi, Il modello cooperativo di progettazione di impresa nasce, oggi, sulle vie da percorrere per potenziare gli elementi lo sottolineò Don Rizzo, più di 100 anni fa, per venire di forza insiti nel modello cooperativo, ma anche per incontro alle esigenze dei più deboli, sulla base di una correggerne le debolezze. visione solidaristica del mercato che non nega il profitto, L’ancoraggio ai valori della cooperazione, a una visione ma lo integra con obiettivi di responsabilità sociale. solidaristica del mercato, può aiutare le Bcc ad adeguarsi, Ne scaturisce una visione dell’impresa ispirata alla in modo ordinato, al nuovo complessivo quadro valorizzazione degli interessi dei soci, dei dipendenti, dei regolamentare senza far venire meno il necessario clienti e del territorio. Si tratta, a ben vedere, dei principi sostegno all’economia. Ma perché si innesti questo fulcro su cui si fonda il benessere delle comunità, principi processo virtuoso, sono necessarie sempre più elevate che dovrebbero essere di guida per tutti gli operatori, capacità imprenditoriali e competenze professionali, e soprattutto nella presente difficile situazione economica. una visione strategica di lungo periodo coniugata con un’efficace gestione dei rischi. È necessario, oggi, un cambiamento di portata epocale del quadro regolamentare degli intermediari finanziari: Per le Bcc che si sono mantenute più vicine al modello essi dovranno accrescere, sebbene con gradualità, qualità cooperativo originario, ritengo che la Don Rizzo sia tra e quantità del capitale; occorrerà correggere quegli queste, l’impegno più forte sarà quello di rafforzare

12 Banca Don Rizzo N. 2 2011 i presidi a garanzia della qualità del credito e di che le scelte strategiche e i comportamenti gestionali perseguire una crescita bilanciata tra impieghi e raccolta siano costantemente improntati al pieno adeguamento stabile, che richiederà un’attenta gestione del rischio alle regole di correttezza e trasparenza nei confronti della di liquidità. A fronte degli svantaggi connessi con la clientela. Questa convinta adesione agevola l’instaurarsi piccola dimensione, vanno accuratamente valutate le di relazioni durature tra intermediari e clienti, assicura possibilità offerte dalla attivazione di accordi distributivi e costanza nel funding, redditività e stabile permanenza iniziative consortili, che possono permettere la fruizione sul mercato, è un modo per dare concretezza ai principi di importanti economie di scala. Per le banche di di solidarietà e centralità della persona che ispirano il credito cooperativo, si pone prioritariamente l’esigenza modello cooperativo, anche e soprattutto di questa Bcc. di affinare le metodologie di misurazione dei rischi e di Queste, dunque, le sfide che le BCC devono oggi rafforzare i presidi organizzativi; in tale ambito, assumono affrontare. importanza fondamentale una proficua dialettica tra gli Il modello cooperativo, ispirato anche alla dottrina sociale organi sociali, strutture organizzative funzionali e capacità della Chiesa, dovrà sempre di più prestare attenzione al di indirizzo e coordinamento. contesto di riferimento, attuare forme di solidarietà in Al potenziamento dei legami con la comunità di modo efficiente, esaltare corrette relazioni tra i diversi riferimento deve accompagnarsi il potenziamento dei attori coinvolti, coniugare gli obiettivi di mutualità con le sistemi di controllo, il costante rispetto dei valori della esigenze di efficienza allocativa e operativa. cooperazione e delle regole, la prossimità a chi ha È un obiettivo difficile ma ineludibile. E la Bcc Don Rizzo davvero bisogno. È necessario produrre reddito “sano” ha il dovere morale e storico di continuare, con lo stesso con comportamenti prudenti. Il tema della correttezza slancio e la stessa energia, nel solco tracciato dal suo verso i clienti deve permeare l’intera azienda. fondatore, sempre più intensificando i legami intensi Le verifiche condotte, da molti analisti, fanno emergere con le comunità locali, la conoscenza della clientela e la comportamenti più virtuosi da parte delle banche di fiducia di quest’ultima. credito cooperativo rispetto al resto del sistema. Occorre

Banca Don Rizzo N. 2 2011 13 Il progetto legalità LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Intervista al Procuratore del Tribunale per i minorenni di Palermo, Amalia Settineri «Questo ufficio è quello che amo di più» di Antonio Fundarò

C’è un prima e un dopo, nella vita di Amalia Settineri, 57 anni, sposata, tre figli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, designata all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della magistratura. Il prima era una giovane laureata, la voglia di cambiare il mondo, un concorso per uditore giudiziario vinto pochi giorni dopo il compimento del 25° anno di età. Era il 1978. Un dopo da Pretore, prima, per 2 anni, ad Iglesias in Sardegna e, per 7, a Castelvetrano in provincia di Trapani (durante i quali si occupa di civile, penale, lavoro, volontaria giurisdizione e altro), e poi alla Procura della Repubblica dei Minori (tra l’altro, per un anno, al fianco di Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone e come lui deceduta nella strage di Capaci del 23 maggio 1992), alla Corte d’Appello, nel 1993, per 7 anni (come giudice delle sezioni penali. In questa sede ha trattato vicende rilevanti, come quella conclusasi con l’assoluzione di padre Frittitta, confessore del superboss Pietro Aglieri. L’assoluzione fu poi confermata dalla Cassazione e in altri processi per mafia), in Procura Generale presso la Corte d’Appello, nel 2000, e al Ministero della Giustizia, ed, infine, alla guida della Procura della Repubblica per i Minori di Palermo, dal Gennaio del 2011. «Ma questo Ufficio è quello che amo di più. Qui per davvero le Istituzioni stanno dalla parte dei più deboli» ha affermato Amalia Settineri parlando del suo impegno quotidiano. La sua scrivania è invasa dalle carte. Due barattoli pieni di matite di vari colori, forme e dimensioni. Tra documenti e fascicoli si intravedono libri, chissà cosa legge questa donna amabile, decisa, forte. Il Procuratore ci riceve puntualmente, solo dopo avere espletato qualche impegno urgente. E dopo i saluti di rito, il sorriso sincero sul volto, due occhi profondi, le parole scorrono via leggere, fino a tradire quel tanto di commozione che consente di vedere, oltre l’immagine di Giudice di razza, una mamma innamorata dei suoi tre figli. Una mamma ancora felice di viaggiare con essi e di divertirsi spensieratamente. Come funziona la giustizia minorile? Dove vanno i ragazzi “rei” di crimini? La macchina della giustizia minorile è complessa e chiede attenzione, specializzazione e capacità di guardare a un futuro possibile per questi giovani. Due le parole chiave: famiglia e prevenzione. E la dott.ssa Settineri è decisamente una donna competente, all’altezza del ruolo ricoperto, capace di dare risposte alle sfide di una società che deve cambiare. Quanto contano, Signor Procuratore, sensibilità e delicatezza nel diritto minorile? Sono assolutamente essenziali. Unici. Ma lo sono in qualunque giurisdizione. Il soggetto, qui, però, è più debole. In ragione di ciò sono importanti sia la sensibilità che la delicatezza per mettere a loro agio le persone che hai di fronte. Perché quando una persona si sente accolta si pone meglio e si apre. Riesce a dire la verità, prima di tutto a se stesso, ad essere sincera, permettendo la nascita di un rapporto di fiducia. Chi viene da noi deve trovare

Intervista fiducia nella Giustizia e, quindi, nel Giudice.

14 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Ragazzi senza. Senza famiglia, senza scuola, senza un ha tutto ma si sente profondamente condizionato territorio che li accolga, senza punti di riferimento, dalle aspettative proprie ed altrui, nonché da una senza persone con le quali stabilire un legame famiglia spesso affettivamente assente. Si delinque affettivo. Cosa manca ai tanti che delinquono? in entrambi i casi? Manca tutto assieme. Mancano punti di riferimenti certi. Statisticamente è più evidente l’ingresso, nel circuito La famiglia è spesso costituita da soggetti incapaci di penale, di soggetti che appartengono a gruppi sociali trasmettere valori. I ragazzi che delinquono non riescono svantaggiati. a rappresentare a sé e agli altri il loro stato di essere ed il loro malessere. I ragazzi chiedono e vogliono risposte. Il bullismo é un fenomeno trasversale. Il bullismo La mancanza di risposte comporta un crescendo della è un vero e proprio fenomeno delinquenziale di loro sofferenza. E più le risposte tardano ad arrivare più gruppo? Un fenomeno che oggi esiste in tutte le essi delinquono. società ricche? Io non amo la definizione di “bullismo” perché sbiadisce il L’ambito di appartenenza di un bambino svolge un problema. Il bullismo è da studiare e da affrontare come ruolo sostanziale nella sua crescita. La delinquenza canale di espressione della sofferenza che non riesce è una questione di eredità familiare? ad essere manifestata in altro modo, che non riesce ad Il minore deve trovare fuori da sé un adulto in grado essere canalizzata. Il minore sente il bisogno di esprimersi. di dare risposte e contenere i problemi. Agli adulti il Si nasconde nel gruppo, nella notte, dietro il video di un compito di farsi portavoce di regole da rispettare e far pc, e delinque. rispettare. Il ruolo della scuola. Non credo che sia un fatto genetico determinare la propensione a delinquere. C’è la predisposizione È fondamentale, perché i ragazzi che non hanno una alla violenza, forse. Ma la mia esperienza, però, mi famiglia adeguata potrebbero trovare nella scuola e porta a ritenere che il problema è legato al contesto nell’insegnante il riferimento di cui hanno bisogno. Però di appartenenza, alla mancanza, ripeto, di punti di oggi, al di là del fatto che esistono ancora buoni docenti, riferimento. È fondamentale, dunque, il contesto in la scuola come sistema è allo sbando cui un ragazzo è nato. E ci sono ragazzi che nascono Sul banco degli imputati, accanto alla scuola, spesso in ambienti per cui il loro destino è quasi segnato. È c’è la famiglia. chiaro, però, che il contesto non è determinante ma È in famiglia che si impara il rispetto delle regole. predisponente. La formazione comincia dalla culla. Come si fa ad interrompere il circolo vizioso della criminalità tramandata? La formazione inizia il primo istante di vita. Man mano che cresce, il ragazzino deve avere dei paletti da non Il trattamento del minore è un fenomeno complesso, oltrepassare, fino al raggiungimento della sua autonomia. specie se il ragazzo è già entrato nel circolo vizioso. C’è Senza regole non si gioca, e figurarsi se si diventa adulti. bisogno di più interventi. Bisogna, infatti, lavorare sul minore, sulla famiglia. Qui la meravigliosa esperienza I genitori sono colpevoli, distratti? che sto vivendo in questo Ufficio. Ti permette di lavorare A volte colpevoli, a volte distratti. Ma anche la distrazione su tutto. Si fa prevenendo, e attrezzando il territorio è una colpa. Ci si deve render conto che quando un di opportunità, in modo che questi ragazzi possano bambino nasce, la vita dei genitori cambia. I genitori trovare nel mondo immediatamente circostante quello devono essere aiutati. Io credo in un programma di che non hanno trovato nella famiglia e nella scuola. prevenzione reale. Esiste ad oggi un sistema di monitoraggio e prevenzione? è favorevole a concedere il diritto di adozione ai La prevenzione passa attraverso la scuola. La scuola, single? per i ragazzi deprivati di certezze, è la famiglia che non Non ho mai avuto preclusioni. Il single è assimilabile hanno mai avuto. Il nostro sistema giudiziario minorile al genitore rimasto solo, perché vedovo o separato, o non nasce per punire. Coglie i segni del malessere, perché mai coniugato. Se c’è da scegliere, però, la coppia interviene con i servizi (come da noi, dove ci si impegna ha la precedenza. con entusiasmo e professionalità), fornisce opportunità. Quando arriva la sanzione non si può che prendere atto Lei è favorevole all’istituzione del Tribunale per la del fallimento del sistema giudiziario minorile. Famiglia? Da un lato, il ragazzo nato povero è troppo impegnato Si, certo. Penso a un tribunale in cui accanto ai giudici a realizzare qualcosa per sopravvivere. Dall’altro, il togati vi siano vari staff, composti da psicologi e da ragazzo che appartiene alla classe sociale medio-alta persone a cui poter delegare molteplici funzioni, tra cui

Banca Don Rizzo N. 2 2011 15 proprio l’ascolto dei minori. Il giudice, infatti, è un tecnico Questi giovani in cui l’empatia o la sensibilità sono doti aggiuntive ma cresceranno non scontate. La verità è che per fare il Giudice Minorile non serve soltanto essere un tecnico ma anche un e diventeranno conoscitore dell’animo umano. Proprio per questo motivo grandi sono indispensabili la specializzazione e l’aggiornamento Lei ha figli? di Alessandra Vivona Si, ne ho tre e tutti cresciuti. Figli che, come capita sovente, non smettono mai di essere figli. Legalità: il rispetto delle leggi. Siamo veramente sicuri di sapere cosa è vero che non esistono buoni genitori ma solo significa, ma soprattutto chi riguarda? persone che cercano di essere dei buoni genitori? Certamente non è un argomento molto Si. Di certo non esistono i genitori perfetti. I buoni genitori amato dai giovani, che provano verso sono quelli che costantemente si fanno un esame di lo Stato e le leggi un sentimento di coscienza, chiedendosi come migliorare il rapporto repulsione non indifferente. quotidiano con i figli, e come riservare parte del proprio Che la colpa sia degli scandali, del poco tempo a loro. sostegno che essi ricevono proprio dallo Il suo peggior difetto e la migliore qualità come Stato, della lontananza dai bisogni dei genitore. ragazzi poco importa; fatto sta che i giovani ripongono sempre meno fiducia Bisogna chiedere ai miei figli, però. nelle autorità e nella giustizia. Il ricordo che non dimentica. Qualcosa in Italia non funziona e il Tutti davvero belli. Ma i più belli sono collegati alla loro risentimento dei ragazzi va letto come un infanzia. Ho una costellazione di ricordi. E li ho perché campanello d’allarme. ritengo di avere sempre avuto una vocazione alla In Parlamento siedono persone colluse maternità. con la mafia e spesso l’impegno civico non basta: le nuove generazioni vogliono E quello che se ci pensa ancora sorride. sicurezze e non si fidano più di un sistema Sorrido spesso. Con loro non è mai capitato che non mi che non riesce a dargliele. sia divertita. Anche oggi lo faccio. Un ragazzo, appena diciottenne, preferisce non “immischiarsi” in faccende politiche, non parteggiare per nessuno e perciò non votare, piuttosto che schierarsi dalla parte di un partito che non lo ascolta e nel quale non si rispecchia. Le cause di questo rifiuto vanno ricercate nella legalità oggi una virtù parecchio rara. Spesso le istituzione si dimostrano poco credibili nonostante l’impegno provato in manifestazioni contro la mafia, conferenze nelle scuole e quant’altro. Forse quello che i “grandi” non hanno capito è che noi giovani abbiamo bisogno di fatti e anche, perché no, di voce “in capitolo”. Un sistema troppo vecchio, non aperto a nuove menti e nuove proposte non riuscirà mai nella lotta per la legalità perché, a differenza della giustizia, mafia e crimine si rinnovano.

16 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Il progetto legalità LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Il familismo amorale di Angelo Donatelli

Cinquant’anni fa un sociologo americano, Edward Spiegano la loro vita, la romanzano, ne vendono la Banfield, visitando l’Italia meridionale parlò di “familismo musica e le tradizioni (quasi fossero un semplice oggetto amorale” per evidenziare la tendenza del nostro Sud a folkloristico) e spiegano così le ragioni della loro vita. privilegiare la famiglia alla collettività, i propri interessi Figli che studiano nelle migliori scuole del mondo e a quelli dello Stato. Le persone i familiari, amici, parenti che hanno in mano patrimoni, oramai ripuliti, e che, vari del boss che urlano, gridano davanti contro lo Stato come dice Alberto Cisterna, procuratore della Direzione e indicando il boss come “uomo di pace” che ha fatto Nazionale Antimafia, possono parlare con la politica del bene a tanti sono la fotografia di quello che Banfield e con la finanza con la faccia “pulita” di una nuova scrisse tanti anni fa. generazione che sembra lontana anni luce dalle coppole La “famiglia” prima dello Stato. Uno Stato trattato come e dalle lupare. “il malfattore” che arresta “un buono”. Gli sbirri, i cattivi, da La parola, come hanno detto Al Gore e Roberto Saviano deridere. al festival del giornalismo di Perugia, è lo strumento, Ma non è di questo che dobbiamo parlare. Dobbiamo il mezzo, l’arma da utilizzare sempre di più contro il semmai mettere in luce che le nuove generazioni crimine, i soprusi, le violenze. criminali frequentano le Università, affinano la loro La parola, che non è una scoperta di oggi, ma di cui cultura imprenditoriale, economica per migliorare il dobbiamo riappropriarcene per non permettere a loro “sistema” finanziario delle famiglie. di poterla usare come e meglio di noi. È di questo che dobbiamo parlare per dare voce a Dobbiamo parlare di mafie ma anche e soprattutto quelle forze dell’ordine che a costo di grandi sacrifici dell’Italia onesta che si oppone, quella che si fa continuano a lavorare per uno Stato che sembra così domande, che non si arrende, che fa cultura e “non bacia lontano da loro e che vengono “scherniti” come si fa con le mani”, quella che non si riconosce nell’anticoscienza chi si è “macchiato” dell’oltraggio al “potere”, quello del della legalità. familismo amorale. Perché parlandone raccontiamo anche l’Italia che si batte contro i collusi e che, all’estero (al contrario di quello che dice il premier) viene apprezzata ed amata. Quell’Italia che ci permette ancora di amare il nostro Paese. Un’Italia fatta di uomini e donne che raccontano e vivono ogni giorno la discriminazione di essere “onesti”. Parlarne permette di raccontare che in Germania si vendono itinerari legati all’associazione Addiopizzo e ai beni confiscati alle mafie. Parlarne ci permette di dire che Don Ciotti e Libera hanno “esportato” la coscienza della legalità in tutta Europa e nel mondo diventando un esempio per milioni di persone: uno spot per l’Italia che “non bacia le mani”. Parlarne permette di non sentirsi inutili in un paese anestetizzato dalla televisione e dalle dispute “o con me o contro di me”, come se la vita fosse solo uno schieramento da una parte o dall’altra senza neanche approfondire il perché. Senza una minima capacità di critica, di ragionamento come se tutti avessimo perso la capacità di ragionare. Parlarne è importante perché le mafie hanno capito molto bene che la parola è importante (Flaiano diceva “la parola ferisce, la parola guarisce”). E infatti anche gli appartenenti alle mafie scrivono libri, rilasciano interviste.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 17 Gli enti istituzionali LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Il saluto del Sindaco di Giacomo Scala

È con vero piacere che accetto, e per questo va il mio sentimento di gratitudine al presidente della BCC Don Rizzo Giuseppe Mistretta ed al suo direttore generale Carmelo Guido, di porgere ai lettori, numerosi e qualificati, il mio benvenuto nella città di Alcamo. E, al contempo, di ringraziare la Bcc e Don Rizzo per aver permesso, a questa realtà, sociale, prima di tutto, economica e, anche, culturale, di essere, oggi, quella che è: con la sua floridezza, la sua dinamicità, la caparbietà imprenditoriale, ed anche la salvaguardia della dimensione cooperativa e solidale che ha permesso e permette a questa Città di poter affrontare, a testa alta e con coraggio, le sfide della nuova modernità. Benvenuti ad Alcamo, Città di Cielo, Città d’Arte, di pace, di solidarietà e del vino; in questa ridente città dal mare azzurro e dalla spiaggia dorata, dalle campagne verdeggianti e dalla magnifica riserva di Monte Bonifato intrisa di storia e testimonianza di una cultura che ha segnato la nostra civiltà. Alcamo, magnifica e colorata città siciliana adagiata sul blu del mare tirreno, fu fondata dagli Arabi ed è sempre stata, nei secoli, come lo è tuttora, aperta ai flussi commerciali ed alla convivenza culturale come dimostra la plurisecolare presenza di una folta comunità ebraica. Il mio vuole essere un saluto che sia, al contempo, un invito a ripercorrere il lungo cammino della Città che il primo cantore della lingua italiana, Cielo d’Alcamo, definì “giocosa ed opulenta”, dalla preistoria fino ad oggi, e per gustare, fotografare, dipingere e trasformare in versi le immagini di una delle più vaste necropoli di età pre-protostorica della Sicilia occidentale e dei reperti preistorici rinvenuti nelle campagne alcamesi. Immagini che vanno dai castelli alle ultime vestigia dell’architettura trecentesca e quattrocentesca, dai bagli rurali alle Chiese, fino all’immagine della Madonna con in braccio il Bambino, venerata sotto il titolo di Maria Santissima dei Miracoli, e custodita al Santuario, questo mese meta di un sentito e devoto pellegrinaggio. Un viaggio incantevole tra mare, campagna, montagna e isole per raccontare una vita, una storia e le tante emozioni. Un racconto che si snoda attraverso la descrizione di gran parte delle opere monumentali ed artistiche che oggi convivono ad Alcamo accanto agli insediamenti più recenti: i suggestivi resti della Chiesa dell’Annunziata, l’imponenza del Castello dei Conti di Modica, lo sfavillante barocco delle Chiese, le pregevoli opere in esse custodite create dalle mani di illustri artisti quali Antonello Gagini, Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Giacomo Serpotta.

18 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Un viaggio nella storia e nell’arte, ma anche nella ha conosciuto i greci, gli arabi, i romani e gli spagnoli. cultura della devozione mariana, forte e viva ancora In ultimo, non va dimenticata la dimensione culturale, adesso e fortificata da una rinnovata fiducia in questo tanto più forte, quanto più i prodotti riescono a richiamare Terzo Millennio di pace; nella cultura della sussidiarietà sapori, memorie, valori e rappresentazioni collettive. nell’economia che ha visto uomini grandi come Don Dimensione che si collega alle uve, al melone “purceddu” Giuseppe Rizzo impegnati, attraverso la fondazione verde e rugato, al vino (rosso, bianco e rosato), all’olio, dell’omonima banca, nella progettazione di una ai numerosi e variopinti dolci, che mantiene inalterata, nuova visione dell’imprenditoria; nella cultura della nel tempo, quella virtù immateriale che collega questi solidarietà che si è palesata attraverso una nuova forma prodotti per associazione mentale d’idee a quel di accoglienza e di integrazione che ci ha fatto ripartire particolare luogo, evocando l’unicità delle sue tradizioni dagli ultimi per svilupparci in un ripartire con gli ultimi; un e della cultura dei suoi abitanti da centinaia di anni legati viaggio, infine, nella storia degli alcamesi e mia, popolo alla terra che ancora lavorano con amore e con metodi ben ancorato a quello che siamo stati e che siamo, ma tradizionali a garanzia della tutela della identità e della in grado di scommettere su quello che vogliamo essere. tipicità alcamese. Ma Alcamo, piccola capitale della “tipicità” è anche da Alcamo è ricchissima di tali realtà enogastronomiche, gustare. basti pensare ai formaggi o a quei dolci come i cannoli, A partire dal famoso, unico ed introvabile origano, pronto le “cassateddi”, le ravazzate e le “minni di virgini” che a colorare ed a profumare piatti di ogni natura. risultano tipici non tanto per il dove, quanto per il come La tipicità spesso consiste proprio nei vincoli produttivi essi vengono prodotti, stagionati e conservati. diretti con il territorio d’origine. Nell’auguravi una buona lettura e, me lo auguro di Innumerevoli sono i casi in cui la tipicità delle produzioni cuore, per chi volesse, un buon soggiorno ad Alcamo, si manifesta nell’inscindibile legame delle loro materie ringrazio la BCC Don Rizzo, il suo presidente, il suo prime al territorio. direttore generale, tutto il consiglio di amministrazione, i Il sapore, l’odore ed il colore della pasta “finocchi e sarde”, dipendenti, i soci, ed il direttore responsabile della rivista, della pasta “incaciata”, dei famosi “maccarruna” con e mio amico, Antonio Fundarò, per aver permesso ad salsa di pomodoro, melanzane fritte, ricotta di pecora Alcamo, alla città che ha dato i natali a Cielo, a Bagolino, a e basilico, degli spaghetti con aglio, olio, basilico e Mirabella, a Navarra, a Caruso, a Don Rizzo ed a tanti altri peperoncino, delle “busiate” con pesce spada, melanzane grandi, di continuare a vivere, anche attraverso questa fritte e mentuccia, dei “bruciuluna”, delle melanzana alla splendida e ben curata rivista, nuova sfida dell’istituto di parmigiana, restano unici ed irripetibili. Unici e irripetibili credito cooperativo che proprio nella città che guido è perché hanno gli anni della storia di questo popolo che nato più di cento anni fa.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 19 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Fausto Cannone musicista, cantautore e collezionista alcamese discusso in una tesi di laurea Un museo per la città di Francesco Gianno

Il maestro e cantautore alcamese Fausto Cannone, della cultura alcamese, sia considerato il precursore e conosciuto ai più, per la fantastica collezione di l’esponente più importante dell’esperienza musicale strumenti musicali delle 5 aree geografiche del globo, è etnica regionale. tra i pochi, crediamo, che sia stato discusso, in vita, in una È pur vero che tanti testi delle sue canzoni sono in lingua tesi di laurea, realizzata questa da una studentessa della italiana. Soprattutto quelli dei primi anni di attività. Testi Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di apprezzati dal pubblico e dalla critica, testi che gli sono Palermo. In essa, la studentessa, ha avuto la possibilità di valsi importanti riconoscimenti. raccontare un mondo fatto di musica e di versi. Ma è con la rivisitazione delle sonorità tradizionali e della Titolo della tesi “Strumenti musicali del mondo ad lingua degli antichi siculi e sicani che Fausto Cannone, Alcamo: la collezione privata di Fausto Cannone”. in questi anni, ha saputo fondere, in un connubio felice, Trattasi di un fantastico viaggio che non trascura nulla il codice, i ritmi e i profumi dell’isola. Lui stesso ama del cantautore Cannone, neppure la sua storia personale definirsi, non a caso, capace di fiutare le radici della e familiare, legata com’è a quel nobile uomo che è stato tradizione e della storia di questa terra ubriaca di mare e Gaspare Cannone, giornalista internazionale, letterato e di verde. Ubriaca di canto e di poesia. critico, capace di restare fedele alle sue idee, sino alla Fausto Cannone preferisce uno stile dal registro morte, avendo la dignità di rinunciare ad un ministero colloquiale e, perciò, canta in versi (in molte silloge) nel Governo Mussolini, per non tradire la sua storia e ciò personaggi di vario tipo: da Padre Pio a Giovanni Falcone, che lo ha reso unico: l’onestà. da Madre Teresa di Calcutta a Paolo Borsellino. L’afflato È indubbio che Fausto Cannone, personaggio di spicco religioso e l’amore per l’umanità sono cardini sui quali si

20 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi

fonda la sua poetica: la scrittura è quindi luogo deputato che lega la felicità ad un elevatissimo numero di accessori. ove approfondire la propria personalità intrecciando Scorrere la sua poesia e ascoltare le note della sua musica pensieri su un foglio nudo. dà benessere mentale e fisico; ecco perché è necessario L’opera poetica e musicale di Cannone è tutta permeata leggerlo, ascoltarlo, accostarcene. di una delicata sensibilità e di un sommesso fascino che Di lui, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, amico sono come la carta d’identità dell’autore. In essa rivivono intimo di Bruni Ficili, più volte candidato al Premio Nobel non solo le esperienze artistiche vissute a fianco di famosi per la Pace, non possiamo, però, neppure trascurare cantautori, come Rosa Balistreri, ma anche e soprattutto l’eccezionale, ed unica nel suo genere, collezione di l’afflato corroborante della fede. La poesia di Fausto strumenti musicali provenienti dalle più disparate aree Cannone è una poesia che vuole cantare il valore salvifico geografiche: Nanga, Congo; Qanun, Egitto; Rebab, Algeria; della sofferenza e che crede ostinatamente nella vita e Kornai, Turkestan; Saran; India; Pipa, Cina; Yùeh ch’in, Cina; nell’uomo nonostante tutto. Gender, Indonesia; Berimbau o urmwngo, due esemplari, L’impatto psichico con il poeta Fausto è stupendo. Brasile; Zither, due esemplari, Austria; Kantele, Finlandia; Gusle, ex-jugoslavia. Un migliaio di strumenti che Chi ha avuto la fortuna di ascoltare o di leggere la poetica raccontano la storia di uomo che non possiamo che definire titolata”Ballata a Paolo Borsellino” ma anche il suo “Inno ai unico, eclettico, fantastico, e per questo, insostituibile. centocinquanta anni di Unità d’Italia”, o quello altrettanto grande a “Madre Teresa”, o a “Giovanni Paolo II”. O allo Sarebbe bello che questi strumenti, custoditi gelosamente stesso “Falcone”, non può che convincersi che in lui vi tra le mura della sua casa-museo, potessero, presto, essere resi sia l’eccezionale, stupefacente e pregiata “stoffa artistica”. fruibili a quanti volessero apprezzare, come lo fa il maestro, Quella stoffa che lo fa e lo rende unico. Davvero unico. note e sogni d’un mondo che la musica rende eguale. I suoi lavori, poesie, canzoni, musiche, acrostici e ballate, entrano nell’animo del lettore in punta di piedi; non hanno un rumore enfatico, ma viceversa un bisbiglio essenziale che le rende soavemente captabili! Sono versi e note ‘essenziali’ per il lettore, concatenati uno all’altro con una paziente tessitura d’amore al tempo giusto ed al posto esatto. Per comprenderlo appieno basterebbe lasciarsi trasportare dal’ultimo suo cd “Diario d’amore” per comprenderlo e per comprendere la capacità che ha di fare vibrare i nostri cuori. Vi è una continuità nella ritmica poetica di questo estro che assomiglia al ritmo di un respiro. Le sue composizioni sono sempre di questo stampo, parole semplici, nate da un gettito dell’animo; uno zampillo poetico fresco e piacevole, quasi silente. Chi, pregno di dolore, si accosta al suo rimario, avverte un senso di lenta ma inarrestabile marcia di avvicinamento alla soglia della gioia; una gioia semplice ed ignara di un modo di vivere che sembra del tutto per il comune lettore

Banca Don Rizzo N. 2 2011 21 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Alcamo e il rilancio turistico di Roberto Calia

Vogliamo far crescere la città di Alcamo, proponendo crescendo, e che ha tutti i requisiti per diventare un momenti di rinascita e di promozione culturale, in punto di riferimento della nostra splendida Sicilia. modo da essere un volano per l’economia alcamese. Per Bisogna creare le condizioni per crescere nello scenario promuovere la bella cittadina, che ha dato i natali al primo regionale, avendo i titoli per il rilancio. ed originale cantore in lingua italiana “ Cielo d’Alcamo”, Si vuole emancipare una realtà, la nostra, che ha tanto da per farne conoscere i monumenti, le bellezze artistiche, offrire ai visitatori, perché per far crescere una comunità, le capacità imprenditoriali, l’artigianato, la particolarità è necessario rifondarne i capisaldi culturali ed investire dei nostri prodotti tipici e la simpatia e ospitalità della sia nella formazione che nello svago dei giovani e dei nostra gente. cittadini, in genere. L’arte e la cultura sono una grande ricchezza per ogni Alcamo è arte, è cultura, è la bellezza dei monumenti, è città e, dalle attenzioni, che a queste si dedicano, emerge la dimensione mistica delle chiese, ricche di sculture e quanto si creda nel futuro. Chi non è aperto alla cultura tele di pregiata fattura, di una spiaggia con un invidiabile ed al bello, non ha speranza; ed ancora di meno ne ha arenile, di una montagna con un lussureggiante bosco di chi non sa capire che ogni cambiamento ha dei capisaldi conifere, di tipici agriturismi immersi in aperta campagna. rigidamente culturali. Una terra dove frequenti sono i concerti, i teatri di Se gli anziani sono la memoria e le radici, i giovani sono filodrammatica siciliana, gli artisti di strada, le mostre e le la speranza di crescita, il futuro. degustazioni gastronomiche. La città di Alcamo è una comunità che merita di essere L’amministrazione comunale e l’autorità ecclesiale hanno conosciuta ed apprezzata per ciò che essa contiene come obiettivo quello di formare testimoni e costruttori e racchiude. Bisogna investire su questa città, che sta di una civiltà del bello, dell’amore, edificata su una cultura

22 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi

della gratuità e della fraternità. Oggi, più di ieri, comunità civile e comunità ecclesiale debbono essere una guida al servizio della verità, dell’onestà, della promozione umana e culturale e la Chiesa è chiamata a testimoniare accoglienza, offerta e condivisione, memoria e dono, comunicazione e missione. La chiesa di Alcamo, chiama a raccolta i fedeli, e non, per attuare la missione della fraternità, in un momento in cui la gente sembra avere perduto il senso del dialogo, sommersa probabilmente, dai tanti problemi quotidiani. Ad Alcamo, nel cuore della favolosa terra del primo cantore in lingua italiana Ciullo, esistono tanti luoghi dove la golosità ha trovato casa. Concedetevi una passeggiata per la piazza Ciullo e il corso 6 Aprile, e venite a visitare il bar “Napoleon”, il bar “Novecento”, il bar “Impero”, il bar “Grazia”, il “Bis Bar”, e l’estivo “Bis Bar on the beach”, dove, in una luminosa e cordiale atmosfera, troverete le nostre infinite specialità dolciarie (paste vergini, ravazzate, cannoli, cassatelle, sfinge di S. Giuseppe, iris fritte o a

Banca Don Rizzo N. 2 2011 23 forno, la cassata siciliana, la torta Paradiso, pastine di La storia del pane poi è inevitabilmente legata alla storia mandorle e di pistacchio). Il gelato artigianale è il tipico dell’uomo e della sua attività. gelato da passeggio o da portare comodamente a casa, Lavorare sin dall’una di notte per impastare, attendere nelle vaschette, morbido e corposo. Sono molte le la levitazione, infornare e sfornare in mattinata, non è persone che amano vedere una vetrina con tanti gusti solamente un’attività ma rappresenta soprattutto una tra cui scegliere. missione, spesso tramandata da padre in figlio. I bar pasticceria Napoleon, Bis Bar e Novecento offrono Oltre al pane, i fornai preparano, con ingredienti genuini, questa possibilità, proponendo una straordinaria gamma focacce, pizzette, sfincione, sfogliate, panzarotti, calzoni, di gusti che esaltano le caratteristiche del gelato artiginale, schiacciate, millefiori, indispensabili per una colazione, una ricetta semplice, che ha alla base ingredienti freschi, merenda o per una pausa sfiziosa e saporita. lavorati secondo le tecniche tradizionali siciliane e l’uso di Un break che può andare bene per ogni attimo della materie prime di provata qualità. Il risultato è un’antologia giornata, da gustare soli o in compagnia. di odori e sapori, una eccellente simbiosi. Il gelato artigianale è un ottimo rinfrescante ed è particolarmente Si va, dalla tradizionale pizza origanata o margherita, o indicato per l’alimentazione dei bambini, grazie alla sua quattro gusti o capricciosa, alle soluzioni più complesse. elevata quantità di latte, uova, zuccheri e frutta fresca. Un assortimento che va incontro alle esigenze dei palati più golosi. La specialità è il pistacchio di Bronte, oro verde accuratamente confezionato, una delizia straordinaria, Il tutto si basa su una attenta selezione delle materie che incanta anche i palati più esigenti. prime e su una lavorazione rigorosamente artigianale. Un altro elemento primario della gastronomia che in Promuovere Alcamo significa promuovere il territorio, Alcamo è molto apprezzato è il pane. Il pane non stufa partendo dalla valorizzazione del contesto territoriale, su mai, recita un antico detto alcamese. è forse anche scala nazionale e internazionale, creando una rassegna per questo motivo che il pane che viene sfornato ad internazionale, che promuova l’immagine del territorio, e Alcamo è molto apprezzato dai palati dei buongustai. che non si limiti ad essere << una tantum>>, ma un << Farina di grano duro, acqua, lievitazione naturale sono format >> replicabile, significa valorizzare e promuovere gli ingredienti base che, pur nella loro semplicità, la bontà della gastronomia alcamese. permettono di realizzare uno degli elementi fondanti Quindi occorrono sviluppo e promozione dei percorsi della buona alimentazione. turistico – culturali monumenti architettonici, castelli,

24 Banca Don Rizzo N. 2 2011 palazzi, chiese, dipinti, sculture, arti decorative, musei, centesimi al chilo, cioè meno di una caramella, per biblioteche) ed enogastronomici, che, a partire dai tutta una politica sbagliata che, più che premiare gli prodotti tipici (capretto, agnello, suino, pesce, verdure, agricoltori, premia le amministrazioni delle cantine di legumi, formaggi) stimolino l’interesse verso le tradizioni turno “ autentici strozzini” nelle mani dei politici. (cene di S. Giuseppe, Patrocinio di S. Giuseppe, festività Comunque speriamo che le cose cambino, registriamo in natalizie, festività pasquali, festa della patrona “ Maria SS. città un grande fermento giovanile di cambiamento, una dei Miracoli”) e verso gli antichi mestieri (falegnami, ferrai, forte dialettica, un interesse nel promuovere e difendere cestai, marmorai, ricamatrici). Occorre favorire gli scambi il territorio in tutte le sue compagini. culturali e commerciali con altre realtà del settore, Il lancio turistico di un territorio non avviene per caso, promuovere e divulgare i luoghi della tradizione e della non è l’improvvisa fiammata di alcune recenti importanti commercializzazione dei prodotti ittici, delle carni e e lodevoli iniziative tra loro non connesse ( se così fosse agricoli, dando risalto alla cultura e alla tipicità del luogo. rischierebbe di esaurirsi altrettanto rapidamente) ma Tutto questo occorre per promuovere le eccellenze è il frutto di una strategia complessiva che questa città del nostro territorio che, pur se apprezzate, non sono e questa provincia si son data: pensandola nel tempo conosciute fuori dal nostro ambito territoriale; e, per e realizzandola tra mille difficoltà, delle quali per altro tutti questi investimenti, si pensa di trovare dei riscontri ancora molte persistono. economici e commerciali. Pensata evoluta da un contesto sociale globale, in cui Occorre infine coniugare gli eventi artistici, culturali la politica, quella con la P maiuscola, è stata il motore e di spettacolo con la promozione dei prodotti della principale, riuscendo a saldarsi con la società tutta nostra terra e dei piatti gastronomici della nostra cucina. (comune, imprese, commercianti, ristoratori, albergatori, Ogni manifestazione di questo tipo attirerà certamente artigiani, produttori) e a dare al territorio un nuovo e più l’attenzione di pubblici differenziati e coinvolgerà le strutturato assetto, e soprattutto, fiducia in se stesso. Che organizzazioni, i produttori e le imprese che operano Alcamo abbia raggiunto traguardi tanto importanti è un nei loro comparti, nonché operatori del settore e buyer, esempio per tutta la provincia. Speriamo solo che siano anche a livello internazionale, con particolare riferimento risultati acquisiti e non traguardi fatui. ai Paesi del bacino del Mediterraneo. Inoltre non sono da trascurare gli aspetti legati all’entertainment. L’alcamese Francesco Oliveri, erede di una lunga tradizione di pupari, D. Luigi e D. Gaspare Canino, ha voluto riproporre soprattutto ai giovani una cultura popolare che affonda le sue radici nella peculiare cultura siciliana relativa alla “sagra “ dei Paladini di Francia. L’esposizione dell’opera dei pupi nel castello dei Conti di Modica, con un repertorio di pupi, circa 25, costruiti da Francesco Oliveri, sarà una struttura teatrale ed espositiva dei pupi e di tipiche scenografie teatrali con l’obbiettivo primario di diffondere la cultura popolare legata all’opera dei pupi che prima dell’avvento della televisione fu uno degli aspetti culturali ed artistici di maggiore attrazione, volto alla conoscenza, in particolare, della storia di Carlo Magno e i Paladini di Francia. Queste rassegne hanno, tra i suoi principali obiettivi, quello di coinvolgere un pubblico, ampio e diversificato, stimolando la partecipazione della gente, in modo particolare di chi viene da fuori, agli eventi e, in questo modo, di sensibilizzarlo sul valore delle tematiche delle manifestazioni di notevole importanza. Tutto questo servirà a dare slancio e un nuovo impulso propositivo ad un’agricoltura che versa oggi, purtroppo, in uno stato di profonda crisi. La superficie vitata in Alcamo, sin dall’antichità a vocazione viticola, ammonta a 3 mila ettari di terreno. I produttori di uva sono circa tre mila e, pur essendo i nostri vigneti tra i più ambiti, per la loro abbondante produzione di qualità, l’uva va venduta per pochi

Banca Don Rizzo N. 2 2011 25 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Una piccola grande rivoluzione di Giuseppe Cutino

Non viviamo in un periodo storico facile. Per conoscenza diretta ( 47 anni di vita serviranno pure a qualcosa) ed indiretta (lo studio, talvolta, ad alcuni fa avere una memoria storica) credo che un epoca così buia non la si attraversi da diversi decenni. Voglio limitarmi a parlare di Cultura: la Cultura dovrebbe essere parte integrante di un Popolo ed una Nazione come la nostra, circondata a 360° da cultura visiva, uditiva, olfattiva, tattile, dovrebbe essere abituata alla cultura come ci si abitua all’aria che respiriamo. Dovrebbe. Perché forse non siamo abituati ma assuefatti e tale assuefazione come ci fa inquinare l’ambiente e quindi l’aria che respiriamo, così non ci fa rendere conto che possedere e fruire di cultura non è poi così scontato. Non è così scontato, per i più, che senza interventi economici crollano le chiese, crollano i monumenti, crollano le menti ed i pensieri di quanti tentano di mantenere in piedi o produrre cultura. Per chi non lo sapesse, o lo avesse dimenticato, anche il Teatro è Cultura. Certo per molti io sarei la persona meno attendibile a difendere il Teatro: lo faccio, quindi sono di parte. Direi fazioso. Oramai chi difende un valore in cui crede è fazioso. Si sono fazioso: credo fermamente che il Teatro sia necessario al genere umano. Che attraverso il Teatro si possano ancora scuotere le coscienze. Che il Teatro sia una forma d’arte necessaria ad una comunità. Insieme al Cinema, alla Danza, alla Musica, alle Arti Visive. Ed essendo un grandissimo fazioso dirò di più: è il Teatro “necessario” ad essere davvero necessario, quello fatto perché si ha l’urgenza di dovere esprimere un pensiero, una idea. Ma oramai c’è una scarsa abitudine al Teatro. Fin dall’antichità chi faceva Teatro doveva avere un Mecenate, perché nessuno di solito riusciva a sopravvivere con il Teatro. Ma oggi, nell’epoca del business, anche il Teatro è diventato business. Anche per chi il Teatro dovrebbe promuoverlo e sostenerlo, come gli enti pubblici: perché i primi a non credere al valore culturale intrinseco del Teatro sono proprio loro, i nostri amministratori che basano tutto sui numeri: se non hai pubblico, significa che non vali, ciò che si deve sostenere è ciò che il pubblico vuole. È la logica che oramai ha preso il sopravvento. Quindi si produce sempre più ciò che la televisione ci propina e i palcoscenici sono pieni di gente che, uscita dal reality di turno, si ricicla anche in Teatro. Se si da una occhiata alle leggi regionali o nazionali sui finanziamenti al Teatro si potrà notare come si basino oramai quasi esclusivamente sul numero degli spettatori che una compagnia fa in un anno; quindi, paradossalmente, gli enti pubblici finanziano chi in realtà un pubblico pagante lo avrebbe lo stesso anche senza un minimo di contributi. Oramai sono rari i comuni, le regioni o le province che possono vantare una vera e propria politica culturale: i contributi diventano semplicemente il contentino da dare all’amico di turno. Mentre le grandi strutture, come gli stabili o gli enti lirici, sono carrozzoni ancorati a vecchie logiche che porteranno ad una vera e propria esplosione del sistema teatrale in Italia. Ma forse la salvezza potrebbe davvero arrivare solo dai piccoli comuni: dovremmo prendere esempio dai piccoli centri della Emilia Romagna o della Toscana, dove i comuni che hanno i teatri li aprono, creano piccole fondazioni o strutture a partecipazione pubblica per fare del Teatro un centro di interesse polivalente con l’apertura di scuole di teatro, rassegne di Teatro di ricerca, laboratori mirati, corsi di musica…non tanto per sfornare nuovi artisti ma per riuscire a innescare nelle nuove generazioni nuovi interessi e formare una comunità di persone in grado di pensare con la propria testa. Perché è a questo che serve la Cultura: ad aprire le menti; nessuno di noi va in Palestra per vincere le Olimpiadi, come nessuno di noi che ha studiato matematica diventerà un fisico nucleare o che avendo studiato letteratura riuscirà a scrivere la Divina Commedia. Ma tutto questo serve a stimolare il nostro cervello. Ed il Teatro, come qualsiasi altra forma d’arte, serve a questo. Rischiamo di lasciare ai nostri figli un mondo arido sia materialmente che umanamente. Non possiamo solo lamentarci della mancanza di valori, della crisi dei giovani. I giovani non sono che l’esempio lampante della educazione che noi abbiamo loro impartito: chi sta al potere maggiormente deve sentire addosso il peso di questa responsabilità. Non si può cambiare il mondo dall’oggi al domani, ma cominciare da piccole cose come la maggiore diffusione della Cultura credo sarebbe davvero una piccola grande idea quasi rivoluzionaria.

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Banca Don Rizzo Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Alcamo da gustare di Antonio Fundarò

I sapori e gli aromi della cucina tradizionale siciliana Al Bianco d’Alcamo, uno dei vini siciliani più pregiati costituiscono il retaggio delle varie civiltà che, per millenni, ed apprezzati, è stata riconosciuta la “Denominazione si sono succedute nell’isola. d’Origine Controllata” nel 1972. All’influenza della cultura greca è da ricollegare l’uso delle Da un importante progetto volto a valorizzare il turismo olive nella preparazione di focacce, della ricotta salata, del enogastronomico nasce, all’interno del Castello dei Conti miele. A partire dal III secolo A.C., la Sicilia divenne il granaio di Modica, il museo del vino e la prestigiosa Enoteca di Roma e conobbe un progressivo impoverimento visibile Regionale Siciliana. anche nella gastronomia. Tuttavia, si possono accreditare Per gli intenditori e gli amanti del buon vino e della al periodo romano l’uso del maccu di fave (da maccare, buona tavola la città di Alcamo propone un percorso schiacciare) delle seppie ripiene, delle salsicce. enogastronomico tra i migliori in Sicilia. Durante la dominazione bizantina, fecero la loro Ad Alcamo esistono dei veri maestri d’arte. comparsa i primi aromi orientali di cui la cucina siciliana Pur non volendo trascurare nessuno, elenchiamo alcuni si impregnerà per sempre, ma anche il gusto dei formaggi ristoranti tipici, iniziando proprio dal Ristorante La Giara, piccanti e l’uso della bottarga di tonno. Furono poi gli costruito all’interno di un vecchio deposito di botti di vino Arabi ad introdurre nell’isola la coltura di agrumi, di frutti (di cui mantiene l’originale struttura) e locato in Corso dei come la pesca e l’albicocca, di ortaggi come gli asparagi Mille, 105, tel. 0924 507979. Di proprietà dei fratelli Dario e i carciofi. E poi ancora: riso, canna da zucchero, cotone e Massimiliano Ciccia, è senza dubbio il fiore all’occhiello carrubo, pistacchio, sesamo e il profumato gelsomino, da della cucina che intende offrire il massimo della qualità, cui si ricava un delicatissimo gelato, chiamato Scursunera. la migliore tradizione, la contaminazione di alcuni piatti Furono proprio loro gli inventori della cassata, il dolce con odori, sapori e colori tipicamente siciliani. È il caso, tipico siciliano più conosciuto. Al periodo normanno, ad esempio, dell’utilizzo della crema di fichi d’india per risale l’introduzione del merluzzo salato, mentre sono insaporire alcune tenerissime carni rosse. espressione della successiva cultura francese i Pupi ri Svariate carni, antipasti rustici e tipici, copiose portate di zuccaru (pupi di zucchero) che ripropongono i personaggi antipasti di pesce ed una raffinatissima pizza cotta a legna della Chanson de , come Orlando, , che mantiene tutta la fragranza di una volta. Davvero Rinaldo, etc. speciali sono, tra queste, il nonno Ciccio e la Mamma Se nel periodo angioino si consolidava una cucina Franca con impasto alle olive. Il tutto può essere annaffiato, aristocratica, in quello aragonese si sviluppava una cucina tra i molteplici e rinomati vini, da uno prodotto dalla casa, ricca di odori che amava volgarizzare la cucina dei nobili. dal caratteristico nome “Camurria”. Prelibate le mousse, le Agli spagnoli accreditiamo la caponata e il pan di Spagna. cassateddi siciliane, il Cannolo scomposto con ricotta di Tra Settecento e Ottocento si consolida l’elegante e pecora passata al setaccio ed impreziosita da composto raffinata cucina baronale, mentre di pari passo, presso il di arance, cioccolato fondente a scaglie e zucchero, e i popolo si diffuse la cosiddetta cucina vastasa (da vastasu, tanti amari, molti dei quali prodotti dalla sapienti mani facchino). I prodotti di base di questa cucina erano di Massimiliano con erbe raccolte personalmente nelle semplici e poco costosi come le melanzane, i pomodori, le campagne verdeggiati e sui monti incontaminati che zucchine, la pasta, raramente la carne o il pesce, rielaborati fanno da cornice alla città che diede i natali a Cielo. con grande fantasia. Tra i piatti tipici, originali ed unici nella loro raffinata A queste tradizioni, millenarie, si rifà la cucina alcamese, composizione di gusto, odoro e colori, i Paccheri della tra le più prelibate ed apprezzate in campo mondiale. zia Rosa, la Busiata con La cucina locale rispecchia i canoni della tradizione Ricciola e Cernia agli mediterranea e deve la gran varietà dei propri piatti agrumi di Sicilia (limoni alla ricchezza e genuinità delle materie prime offerte ed arance), colorata da generosamente dal mare e dalla terra. granella di pistacchio Alla tradizione gastronomica si affianca una produzione e sfumata con brandy vinicola di qualità ottenuta coniugando le capacità e succo di limone; o, imprenditoriali locali con caratteristiche ambientali tra i secondi piatti, che consentono la produzione di vini con diversi profili rigorosamente cotti a sensoriali e qualitativi, in grado di competere sui mercati carbonella (ricavata da nazionali e internazionali. tralci di viti autoctone) il

28 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi

Black Angus, il Bisonte, il Filetto ai Fichi d’India o ai Frutti di fantastica, unica ed insuperabile Pizza Faranna. bosco. Carni, insomma, per palati esigenti e raffinati. A conduzione familiare il Ristorante Pizzeria Via Veneto, Una tappa immancabile per i cultori del gusto e gli amanti in Via Vittorio Veneto, di fronte il Liceo Classico, a due passi della buona cucina, quella determinata dall’utilizzo sapiente dal Viale Europa, telefoni 339 8968561, 0924 200602, 333 della tradizione siciliana e d prodotti di primissima qualità. 9507634. Da Via Veneto, tutte le sere, puoi gustare ottime Conduzione familiare, pietanze, tipiche regionali, a base di carne o di pesce e quella dei fratelli Vaglica, fragranti pizze in tutti i gusti (tradizionali e familiari). Inoltre per il Ristorante Samsara, puoi trovare cibi pronti da gustare comodamente a casa. sito in Contrada Timpi Rossi Ottimi i primi, sia a base di pasta che di roso, di carne, di 16, tel. 0924514237, mail pesce o alle verdure. In Via Veneto potrai trovare cortesia samsara@ristorantiitaliani. e gentilezza. it. Al ristorante Samsara si Di fascino il centralissimo, a due passi dalla Piazza Cielo è maestri nell’arte culinaria d’Alcamo (detta anche Ciullo) e dal Collegio dei Gesuiti, il grazie alla sapienza dei Ristorante Hotel Centrale sito in Via G. Amendola 24, tel. titolari e alla professionalità 0924507845, Fax 0924507768, e-mail info@hotelcentrale. dei collaboratori che sicilia.it, web www.hotelcentrale.sicilia.it. hanno saputo far emergere il ristor ante a tempio Il Ristorante Centrale, aperto tutti giorni a pranzo e a cena, dell’ottima cucina. Un posto sicuramente originale che è il luogo ideale in cui organizzare feste, buffet, cene e vanta come propri punti di forza la qualità, la serietà, la pranzi di lavoro, trascorrere una romantica cena a lume professionalità, l’esperienza nonché la fantasia propria dei di candela. luoghi con grande tradizione. La cucina propone periodicamente menù a tema, che di Il legame al territorio e alle tradizioni è presente senza volta in volta accompagneranno il cliente in un magico tralasciare la creatività. viaggio culinario, tra diverse culture e tradizioni. Il bar Legato alla realtà del tempo e dello spazio, Samsara si dell’Hotel Centrale propone colazioni di lavoro, aperitivi muove - quanto più è possibile - nel quadro delle stagioni e coktails, dal coffee break al rilassante tè fra amici, in un e del loro ciclo e sul terreno dei prodotti e delle tradizioni ambiente tranquillo e locali. L’alleanza col cliente coinvitato si basa su un patto riservato. Tra le specialità che comincia a delinearsi nel momento del suo ingresso proposte segnaliamo le nel Ristorante, ma che si realizza nel piatto scelto. “Linguine HC” (pomodorino, Tra le specialità: Focaccia Bottarga di Tonno, Busiate scampi bottarga, mandorle e e zucchine, Spaghetti allo scoglio, Spiedini di Calamaro profumo di limone), e Gamberi, Grigliata di pesce, Filetto alla brace, Filetto ai il “Risotto fumè con porcini, Cassatelle. Ottime le pizze specie l’Origanata Doc. scampi allo zafferano”, le “Linguine al tonnaroto” Ottimo e sempre a conduzione familiare, quello della (bottarga, tonno affumicato, famiglia Orlando, il Ristorante Faranna sito sulla S.S.113, lattume di tonno, uvetta, direzione Partinico, tel. 0924506603 e mail faranna@ pinoli,,pachino, olive), le “Busiate dello Chef “(funghi, ristorantiitaliani.it. Il locale, fattoci visitare da Benedetto, straccetti di vitello, pomodoro pachino, zafferano), e la il figlio piccoli della dinastia Orlando, è suggestivo, “Rana pescatrice al pepe verde”. accogliente, incastonato in un paesaggio di rara tranquillità e bellezza. Il ristorante Faranna è uno dei locali Da non dimenticare, per via della sua decennale esperienza di riferimento per coloro che intendono degustare una e per la varietà di contorni, primi, secondi piatti e di pizze, il cucina tradizionale all’insegna della semplicità e della rinomato Ristorante Gulliver, solo fino a qualche anno fa, tradizione. Un menu davvero interessante con proposte pittorescamente in vetta al Monte Bonifato, ora adagiato gastronomiche che privilegiano la cucina tradizionale sulla lussureggiante piana di Alcamo, a due passi dallo siciliana. La struttura per svincolo autostradale A29, uscita Alcamo, in contrada San la capacità recettiva che Gaetano, numero 1, tel. 0924 24012. possiede è in grado di Splendido anche il Ristorante La Batia, sito in via Porta ospitare grandi eventi. Palermo, 106, contrada Furchi, uscita Alcamo, dalla SS 113. Dispone infatti di oltre 300 La Batìa è un ristorante pizzeria sala ricevimenti situato posti. Le specialità vanno all’interno di un antico baglio caratteristico. Il caseggiato dal Rustico Faranna, ai fu costruito nella prima metà dell’800 per essere adibito Maccheroni Faranna, alla a magazzino rurale. All’inizio del 900 fu ampliato e Pasta fresca, alla Grigliata ristrutturato per divenire un agglomerato di magazzini e mista di selvaggina, alla di rifugi a cura della nobile famiglia proprietaria De Blasi

Banca Don Rizzo N. 2 2011 29 di Alcamo. Furono quindi realizzate delle sopraelevazioni e il cortile interno (baglio) per rendere il tutto più confortevole come dimora di villeggiatura estiva. Nel 1925 venne ceduto gratuitamente dalla proprietaria, Signora Maria De Blasi, vedova Casale alle Suore Oblate al Divino Amore che vi ospitarono un Istituto sotto il titolo di “Ricovero di Maria S.S. dei Miracoli”. Detta istituzione non ebbe successo, pertanto nel 1928 l’immobile ritornò alla legittima proprietaria, finché nel 1950 lo lasciò in eredità alle Suore “Figlie del bambin Gesù” di Palermo che lo denominarono “Villa Gaia” e lo abitarono nei mesi estivi. Proprio dalla presenza di queste Suore nel fabbricato ne è derivata la denominazione popolare “La Batìa”. La cucina va dal raffinato al casereccio con ottimi piatti di selvaggina e di pesce preparati da sapienti mani di chef professionisti. Oltre alle specialità alla carte che i clienti possono assaporare, il locale propone alcuni piatti del giorno. Da gustare il famoso Matribatissa, composto da alcune specialità marinare, come l’insalata di mare, il cocktail di gamberi, gli affumicati misti, il salmone fresco e lo spada fresco marinato, come antipasto, o le orecchiette fresche, pasta fresca con vongole, cime di rape e mollica tostata. In posizione incantevole, in riva al mare ed a bordo piscina, il Ristorante la Battigia, in Alcamo Marina, Lungomare La Battigia, tel. 0924.597259, fax 0924.598804. Fiore all’occhiello dell’Hotel La Battigia sono, infatti, i ristoranti, uno dei quali sulla splendida terrazza. Nella veranda o all’aperto, entrambi godono della vista meravigliosa sul Golfo di Castellammare e la sera quando il mare si tinge di mille sfumature, lo spettacolo è davvero incantevole. Privilegio unico per gli ospiti dell’albergo e per pochi selezionati clienti è degustare la saporita cucina della Sicilia a base di pescato freschissimo di Castellammare del Golfo, di selvaggina delle colline di Alcamo, di pomodoro e degli altri saporitissimi ortaggi siciliani, davanti a tanta bellezza. I deliziosi e conosciutissimi dolci (cannoli, cassate, frutta martorana etc.) e i prestigiosi vini bianchi e rossi di etichette selezionate completano il menù. Tra le specialità: Bottarga di tonno del mediterraneo, Carpaccio di pesce marinato, Cous cous, spaghetti ai ricci di mare, Branzino di mare sottosale, Fagottini di pesce spada in salsa con tartare di cozze e menta, Cassata Siciliana e Cannolo. E, poi, il Ristorante Salsapariglia in Via Libertà 1, tel. 0924508302, mail [email protected]; il Ristorante Fiore in Viale Europa 237, tel. 3318696294; il Ristorante Baglio Case Rosse in Via Di Calatubo, tel. 092450370; il Ristorante Perricone nel Corso dei Mille 135, tel. 0924502253; il Ristorante Gli Archi nel Corso dei Mille 172, tel. 092422080, fax 092422080, email [email protected]; il Ristorante baglio Fastuchera sito in C.da Fastuchera, sulla SS.119, stradella al km.5, tel. 338 8316832 e 334 3356060. Da non dimenticare il Ristorante Lo Sperone, in contrada Sasi, tel. 0924 26638; l’Agriturismo Tarantola Dei Conti Testa in C. Tarantola, raggiungibile percorrendo la Alcamo - Camporeale, uscita da via Madonna del Riposo, perpendicolare al Viale Europa. lel 3292713073, e-mail [email protected]; l’agriturismo è situato a metà strada tra Alcamo e Camporeale, nel cuore delle colline dell’Alcamo D.O.C; è circondato dal verde dei suoi vigneti con i quali vengono prodotti i vini Gorgo Del Drago Inzolia - Chardonnay, e la nuova linea di prodotti Conti Testa fra cui il Cabernet-Syrah. Tra le tante coltivazioni spiccano quelle degli ortaggi, dell’olivo, del grano e dei meloni gialli e verdi, la Trattoria dei Mille in Via Delle Rose 8, tel. 0924514039; Il Gattopardo, nel pieno centro storico, in fronte alla Chiesa Madre, nella via 11 Febbraio, tel. 0924.24498, fax 0924.24498, buon ristorante e pizzeria; il Ristorante Il Monello, in Via Tenente Navarra, 2, telefono 0924514385; il Ristorante Sunshine, in Ctr. Canalotto ad Alcamo Marina, Tel. 0924.597872; il Sefl Service CIBUS, sito in via Gen. Medici 15, tel. 0924.23170, fax 0924.23170 e-mail ezioconticello@ virgilio.it con freschissimi pasti a base di carni e pesci. Il venerdì, ad esempio, il prelibatissimo Couscous di pesce, mentre il martedì ed il venerdì un variegato arrosto misto di verdure.

Alcamo per dormire Alcamo città d’arte e tradizioni è anche luogo ideale per soggiornare. Tra le strutture che meritano di essere segnalate, ad Alcamo Marina, ad esempio, l’Hotel La Battigia, ubicato direttamente sulla spiaggia di Alcamo Marina al centro del Golfo di Castellammare, unico hotel a godere di questa incantevole posizione. L’hotel è vicinissimo a borghi d’arte (Segesta -Erice) e alle riserve naturali per chi ama coniugare relax e cultura. L’hotel dispone di piscina solarium con accesso diretto alla spiaggia privata attrezzata (sdraio e ombrelloni) disponibile e gratuita per gli ospiti; Il ristorante offre una suggestiva vista sul golfo dove gustare prelibati piatti della cucina siciliana

30 Banca Don Rizzo N. 2 2011 con specialità di mare dallo chef proposte, ideale per organizzare banchetti, feste, meeting coffe break, lauree. Il Bar esterno per freschi break diurni e serali (gelati, croassant, panini, snack) ottimo ritrovo per incontri con amici. Le camere dell’hotel La Battigia sono arredate in un fresco stile mediterraneo e dotate di tutti i piu moderni comfort (A/C, Tv, Telefono, minibar, cassaforte, wi-fi gratis) accolgono gli ospiti con atmosfere rilassanti e confortevoli. Su richiesta l’hotel mette a disposizione della clientela anche i servizi di noleggio auto e di transfer da e per gli aeroporti e un tour service. Per informazioni Lungomare La Battigia - Alcamo Marina, tel. 0924.597259, fax 0924.598804. Ad Alcamo città, invece, ricordiamo lo splendido Hotel Centrale. Durante il suo Grand Tour il 19 Aprile 1787 Goethe si ferma ad Alcamo “Siamo ad Alcamo, cittadina linda e tranquilla, con un albergo ben tenuto che merita d’essere raccomandato a chi viaggia; da qui si può comodamente compiere la visita al solitario ed appartato tempio di Segesta”. L’albergo “ben tenuto” di cui parlava Goethe era proprio questo! L’Hotel Centrale sorge nel settecentesco palazzo nobiliare Lazio De Quiros, in pieno centro ad Alcamo, nel cuore del Golfo di Castellammare, in una posizione ideale per chi intende soggiornare in Sicilia Occidentale per giri turistici o affari. L’albergo è dotato di camere spaziose, un elegante ristorante, sala congressi, bar e un internet point con postazioni multimediali e connessione Wi-fi. L’hotel è dotato di 31 camere e 87 posti letto. Le camere, molto grandi rispetto agli standard, sono tutte dotate di telefono diretto, frigo bar, aria condizionata e riscaldamento, TV satellitare, cassaforte e linea ADSL. Inoltre, agli ospiti sono offerte alcune categorie di camere rese maggiormente confortevoli grazie ai servizi quali SKY, vasca o doccia idromassaggio e altri ancora. Per info Via Giovanni Amendola, 24, tel. 0924 507845 e fax 0924 507768. Confortevole, anche, l’Hotel Bonifato, sito in Via G. Tomasi di Lampedusa, in piena preriserva naturale, tel. 0924 24889, fax 0924 24889. Con una splendida vista sul mare, infine, le camere messe a disposizione dall’Enny Bar, uscita autostradale Alcamo Ovest, sulla strada che collega la città di Cielo alla spiaggia di Alcamo Marina, in Via San Gaetano, 16. Alloggi moderni dotati di connessione internet wireless, aria condizionata, TV satellitare, doccia idromassaggio. Il tutto a 5 minuti dal mare.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 31 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE

Alcamo tra ghiaccio, sabbia, acqua termale e cavallo Ma senza trascurare corpo e palato, per un turista sempre più esigente di Antonio Fundarò

Alcamo, città d’arte e del vino, è anche città dalle mille attrazioni sportive, per gli amanti, non solo dell’agonismo, ma anche e soprattutto, del loisir e dello svago. Cominciando dal mare, la vera ricchezza per il patrimonio paesaggistico, ad Alcamo Marina, dove i 7 chilometri di bianco arenile danno, a ciascuno, la possibilità di bearsi sotto i raggi del sole e di bagnarsi nel blu del mar Tirreno, usufruendo, a richiesta, dei servizi offerti da numerosi, ma non invasivi, centri attrezzati, come il Blue water, in zona Battigia, o gustando delle tipicità, ad esempio, nella qualificata pasticceria del Bar Paziente (incrocio di contrada Canalotto, sulla SS187); per proseguire alle terme di acqua solfurea, le così dette acque calde, da vivere, naturalmente, utilizzando le pozze create lungo il fiume (in prossimità della stazione di Alcamo diramazione) o, con i migliori confort, in una eccellente struttura attrezzata. La struttura termale Gorga è immersa nelle campagne di Calatafimi Segesta, al confine con il territorio di Alcamo, famosa città del vino. Le terme Gorga sono situate a pochi chilometri dal tempio e dal teatro greco di Segesta e dalle maggiori località turistiche quali Alcamo Marina, Riserva del Monte Bonifato, Scopello, Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo. Presso la struttura avrete la possibilità di dedicarvi al relax più completo e, contemporaneamente, di visitare gli splendidi dintorni e le loro bellezze storiche e naturali. Non perdete l’occasione di concedervi qualche giorno di svago e benessere! Terme Gorga, uscita Alcamo Ovest, dall’autostrada A29, vi regala una piacevole vacanza all’insegna del relax e del benessere. Un soggiorno presso la struttura vi permetterà di dedicarvi alla forma fisica e mentale. è possibile usufruire di un’intera offerta di servizi estetici e medici, affidandovi alle cure di un personale esperto e altamente qualificato che vi fornirà consigli preziosi con professionalità e competenza. Le cure termali hanno un effetto benefico per il trattamento di molte problematiche quali, ad esempio, quelle inerenti l’apparato respiratorio. E per i più esigenti, due magnifiche piscine, una per i bambini, rigorosamente d’acqua solfurea, una sala musica, un albergo attrezzato e confortevole, ed un ristorante qualificato e caratteristico, dove sono di casa, qualità e servizio. Nel ristorante è possibile gustare piatti tipici siciliani, specialità caserecce, pizza cotta a legna. Come può coniugarsi il caldo tipico siciliano, con lo scirocco che la fa quasi sempre da padrone, con il ghiaccio? Alcamo è anche l’unico centro, della Sicilia Occidentale, ed oltre, ad offrire strutture sportive e ricretive di grande qualità. La Fenice, ad esempio, sita in via San Leonardo, offre una splendida pista di ghiaccio, in grado, davvero, di far pattinare tutti: più o meno bravi, atleti e amatori.

32 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi

L’eleganza dei pattinatori e la forza dei giocatori di hockey avvalendosi della professionalità di qualificati istruttori. qui trovano spazio per esprimersi. È possibile imparare o Ma Alcamo è anche cavalli, cavalcante, sentieri perfezionarsi. Mentre gli amici si rilassano con una bibita e incontaminati dall’uomo da vivere al groppo di splendidi un panino, i pattinatori volteggiano sicuri provando nuove cavalli, quelli messi a disposizione dall’eccellente figure. Non è necessario possedere l’attrezzatura: la Fenice maneggio Lo Sperone di Stefano Varvaro, sito in doterà di pattini e di paracolpi adatti per farvi divertire senza contrada SASA, facilmente raggiungibile dalla SS 113, rischi. E dopo un turno in pista di ghiaccio si può provare uscita Alcamo. Chi si avvicina a questo sport non soltanto la bellissima sensazione di tuffarsi nell’acqua azzurra delle svolge una notevole attività fisica ma impara a conoscere piscine presenti nella stessa struttura e aperte al pubblico un ambiente nuovo, un contatto con la natura ed un tutto l’anno. Il centro acquatico si compone di ben 4 amico che pensa, che ha sentimenti carattere e, a modo vasche. La più grande, 25 metri, ospita durante l’inverno il tutto suo ti dimostra affetto stima e rispetto e si aspetta nuoto libero e il nuoto assistito. A fianco della grande vasca da te la stessa cosa! sono presenti altri 3 bacini: uno dotato di idromassaggio, uno dedicato alla acqua music e un terzo, con cascata, per i più piccoli e per i bagnanti...che amano stare con i piedi per terra. Ma l’unicità della Fenice risiede anche in un’altra caratteristica: d’estate, tutto si trasforma. Via la copertura e tutto diventa un meraviglioso parco acquatico con giochi, animazione e divertimenti. Allora è gradevole alternare una bella nuotata a un tuffo con lo scivolo gonfiabile oppure nel solarium prendere la tintarella, gustare un gelato o giocare a carte con gli amici sotto gli ombrelloni, all’aria aperta e a pochi passi da casa. Oppure immergersi nella piscina idromassaggio dove piacere e benessere derivante dal movimento salutare delle acque, vi concederanno momenti di totale relax. Stupefacente far vivere, ai propri figli, la bellezza della Laguna per i bambini, uno spazio acquatico creato per loro; qui si potranno divertire in totale sicurezza. Giochi colorati e un fungo a cascata allieteranno i vostri bimbi tutto l’anno. E per loro, ogni estate dai primi giorni di giugno, La Fenice organizza un miniclub estivo che impegna i bambini tutta la mattina in attività ludiche sia nel parco giochi che in piscina o nel solarium. Ed, infine, la piscina semiolimpionica che tutto l’anno ospita corsi di nuoto per tutte le età e tutti i livelli

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Il maneggio, mette a disposizione cavalli che grazie al Di notevole interesse anche gli accessori indispensabili loro ottimo addestramento, ma soprattutto grazie al che adornavano le case alcamesi di un tempo, botti per loro docile carattere, si prestano ad essere utilizzati per il vino (vutti) contenitori per l’acqua (quartari) vasca in accompagnarti in rilassanti passeggiate o per svolgere legno per lavare gli indumenti (pila), per concludere con lezioni di equitazione presso il campo interno al centro. le selle per i muli (sidduna). Il centro propone diversi tipi di attività: passeggiate, corsi Ed, infine, il ristorante “Lo Sperone” inserito all’interno di equitazione tradizionali e, per i ragazzi, i pony games; del centro ippico “Lo Sperone”, nasce dalla sapiente per i più piccini, il “battesimo” sui pony. ristrutturazione di un antico casale. Lo Sperone dispone di animali di indole tranquilla adatti è un ambiente dai colori caldi e risulta accogliente e non solo a chi già sa cavalcare, ma anche ai cavalieri intimo, il luogo ideale per festeggiare ricorrenze oppure principianti; organizziamo suggestive passeggiate di divertirsi in compagnia, degustando un buon bicchiere una o più ore o anche trekking di più giorni, sempre di vino rigorosamente siciliano. accompagnati da una guida qualificata. Il menù proposto è molto vario: si va dalla cucina Finita la passeggiata a cavallo, Lo Sperone offre sia la tradizionale mediterranea ricca di aromi a quella possibilità di visionare il museo demoetnoantropologico, nazionale. Ma ciò che lo caratterizza maggiormente, sono che degustare tipicità dal sapore incontaminato ed i piatti creati e proposti dal suo giovane chef Claudio, inalterato. piatti dai colori vivaci, dai sapori aspri e dolci e dagli Nel museo, uno spazio molto ampio è dedicato odori forti e morbidi. I piatti, sempre ricercati nel gusto all’agricoltura al quale sono assegnate diverse pareti e nella qualità, sono presentati con arte e fantasia. Una lungo le quali sono in bella mostra tutti gli oggetti vera delizia! Accompagnano le gustose preparazioni i connessi alla semina, alla mietitura (falci, i faci), alla migliori vini siciliani. Si organizzano degustazioni tipiche, trebbiatura (sacchi, crivedda, pale), panara, coffi e cufina ricercate o proposti dai clienti. e altre ceste usate nella raccolta delle olive e dell’uva.

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Recupero della memoria Il Castello dei Conti di Modica con il Museo del vino e il Collegio dei Gesuiti di Filippo Nobile

“L’antico principio secondo il quale l’acquisizione del sapere è del territorio e al tempo stesso ne promuova lo sviluppo inscindibile dalla formazione (Bildung) dello spirito, e anche anche culturale; il secondo la ristrutturazione dell’ex della personalità, cade e cadrà sempre in disuso” questa è la Collegio dei gesuiti destinato a Biblioteca Civica, Archivio realtà del mondo in cui viviamo: la società non richiede storico, Museo del Libro e Pinacoteca. più all’individuo di “essere”, la giustificazione a tutto ciò è Per questo, sul primo versante, ha individuato nel data dal fatto che “il sapere viene e verrà prodotto per essere Castello medioevale dei Conti di Modica, emergenza venduto, e viene e verrà consumato per essere valorizzato in architettonico storica recentemente restaurata e oggetto un nuovo tipo di produzione: in entrambi i casi, per essere di riqualificazione, la sede naturale di un iniziativa di tale scambiato.” direzione. Castello che in questi ultimi anni ha ospitato, Dunque oggi si parla di sapere funzionale al guadagno, la con grande eco nazionale ed internazionale, eventi legati memoria viene così spezzettata e usata a proprio piacere. al mondo dei sapori, degli odori, dei colori ed all’economia Ma non sempre e non dovunque, per fortuna, è così. del territorio votata all’agricoltura e all’artigianato. C’è chi, oggi, si è preso l’onere, nella nostra società, di Obiettivo primario della istituzione del Museo e salvaguardare la memoria del passato. Ed Alcamo ne è dell’Enoteca è, quello, di accreditare Alcamo come voce l’esempio tangibile. rilevante nel mondo della produzione vinicola Siciliana in Europa e nel Mondo e vetrina del proprio territorio non La centralità di Alcamo in una delle aree vinicole più soltanto come produttore tradizionale di vini ma anche rilevanti d’Italia ha suggerito, infatti, all’Amministrazione come tutore e promotore della cultura da esso generata. Cittadina, guidata da Giacomo Scala, di investire su due versanti di recupero della memoria. Ciò significa valorizzare e promuovere i vini di qualità, favorire le vendite degli stessi, guidare il pubblico ad una Il primo sulla creazione di un punto di riferimento conoscenza più approfondita dei prodotti, stimolare la tematico, il Museo del Vino, che sottolinei la vocazione

Banca Don Rizzo N. 2 2011 35 produzione alla qualità e all’articolazione dei prodotti. Altro grande impegno di recupero della memoria storica Creare, dunque, un punto di aggregazione qualificata è stato profuso per il recupero dell’ex Collegio dei Gesuiti, per Alcamo e l’intera Regione; promuovere le possibilità eseguito grazie ad’una sinergia tra amministrazione locale, turistiche e fornire spazi per la formazione e la quella guidata da Giacomo Scala, che ha investito più di qualificazione del lavoro. un milione di euro, ed Europa che grazie ai finanziamenti cospicui del PIT che ha fatto giungere in città più di 6 Il Museo del Vino, con la costituenda Enoteca Regionale, milioni di euro. deve necessariamente essere un luogo polifunzionale. Il progetto di restauro ha permesso che si realizzasse, Il Museo interpreta la sua funzione nel modo più attuale dopo diversi decenni, la Biblioteca, al piano terra dell’ala e dinamico così da raggiungere realmente gli ambiziosi ovest dell’edificio, una sala conferenze, sale destinate alla obiettivi dati. Deve, dunque, accogliere nei suoi ambienti pinacoteca, al museo del libro, all’archivio. alcune attività permanenti e temporanee e saperle esportare nel mondo attraverso le tecnologie che lo Uno degli aspetti più significativi del progetto è stato il permettono, il tutto con linguaggi che accolgano la recupero e la riconfigurazione del loggiato su piazza capacità di lettura locali, ma anche il gusto e la cultura più Ciullo con la creazione di un grande spazio di affaccio in internazionali. quota. Ciò ha permesso di allargare la prospettiva della bella piazza e di entrare all’intero del cuore della città, tra Per ottenere perfetta sinergia dei due Istituti è stata verde rigoglioso ed un caffè letterario, che a breve sarà prevista una integrazione spaziale tra Enoteca e Museo. allocato nell’attuale biblioteca comunale. Ecco, dunque, che aree del Castello sono state dedicate Tale riconfigurazione ha comportato la realizzazione di a doppie attività enfatizzando le funzioni che possono una struttura pilastrata che, recuperando tre strutture essere sintoniche. Tale integrazione permette un superstiti, ha riproposto un modulo di tre arcate sulla dinamismo propositivo e l’uso creativo e il recupero di piazza e di tre arcate sulla corte. tutti gli spazi della struttura non trascurando anche gli aspetti spettacolari e paesaggistici della stessa. Le nove campate così risultanti sono state coperte da voltine a crociera e da un sovrastante solaio piano, che L’Enoteca Regionale Siciliana verrà allestita con ambienti è una piazza, in quota, dalla quale affacciarsi sugli spazi di incontro e degustazione, con possibilità di ristoro; pubblici sottostanti. Ambienti di presentazione dei prodotti; Ambienti per attività di formazione professionale e d’ incontro e Il collegamento in verticale è stato realizzato tramite una presentazione anche commerciale; Archivi informatici scala in acciaio attraverso la quale accedere al loggiato e non con consultazione e diffusione (redazione stesso. multimediale); Servizi adeguati all’ afflusso di pubblico; L’intervento ha garantito la piena riconoscibilità della Uffici di gestione e amministrazione delle varie attività. struttura originaria da quella di riconfigurazione. Il Museo propone un percorso di incontri altamente Delle strutture settecentesche il restauro ha rimesso in multimediatico, integrato da schermi televisivi e vista la struttura muraria in conci di pietra arenaria ad postazioni interattive, filmati e ricostruzioni virtuali, ma intaglio, mentre la nuova struttura integrativa è stata con una base reale e concreta: l’incontro con il vino e la definita da una intonacatura, eccezion fatta per il quarto sua degustazione. arco sulla piazza che per garantire una fruizione visiva Un sito internet di grande efficacia visiva sarà la vetrina omogenea del prospetto ha proposto un rivestimento internazionale che consentirà scambi e verifiche ad intonaco a finta pietra, che è comunque individuabile quotidiane con il mondo intero. rispetto alle parti originarie limitrofe. Il museo nel Castello dei Conti di Modica di Alcamo Due esempi di recupero della memoria da plaudire è allestito con: ambienti di incontro e degustazione, e da imitare, per non permettere, alla storia, di essere con possibilità di ristoro; ambienti di presentazione dei dimenticata e sepolta sotto cumuli di indifferenza prodotti enogastronomici locali e extralocali; ambienti per la presentazione di una collezione permanente museale relativa alla produzione del vino e alla cultura locale, oggetti, immagini, opere; ambienti per mostre temporanee di diversa tipologia sia di prodotto che di natura diversa quali immagini, opere d’ arte, fotografie, vini, bottiglie; ambienti per piccole conferenze, lezioni, incontri, discussioni, conferenze stampa, seminari, laboratori; la corte per attività di intrattenimento all’aperto, concerti, spettacoli, performances, proiezioni; servizi adeguati all’afflusso di pubblico; uffici per la direzione del museo.

36 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Banca Don Rizzo N. 2 2011 37 Storie d’aziende IL NOSTRO IMPEGNO

Quando un marchio diventa leggenda: 60 anni di storia e amore Lombardo una “Due ruote tutta siciliana”, con la passione ed i colori del sole e del mare. Sulla due ruote della “passione” anche Giorgio Napolitano. di Antonio Fundarò Lombardo da sempre ha giocato un ruolo di primo alla longevità e al successo di un marchio leader nel piano nella storia del ciclismo siciliano e dell’industria ciclismo agonistico, nel design e nella tecnologia. della nostra regione ed, ora, per fortuna, tanto oltre, Ciò che rende Lombardo davvero speciale è la passione diventando una leggenda che va ben oltre i confini dello che lega tutti quelli che hanno lavorato in Lombardo sport. nel corso degli anni: il successo nasce, infatti, da grandi Sono pochi infatti i marchi che possono essere considerati persone, da grandi uomini, da grandi valori, da grande leggendari: solo il tempo, la passione, l’innovazione, fermezza e coraggio e, forse, anche da una grande fiducia l’eccellenza ed un alto grado di professionalità possono nelle capacità di una famiglia che ha fatto della serietà assicurare un simile riconoscimento. e dell’onestà il suo vero, unico, eccezionale, cavallo di Quello, ovviamente, della famiglia Lombardo, una terra battaglia. da secoli dedita alla terra e al marmo, ed ora, oltremodo Bici Lombardo nasce quasi per caso. Gaspare Lombardo, proiettata, con la più avanzata tecnologia e la mai nato a Buseto Palizzolo nel 1934, purtroppo, all’età di immutata passione ed amore, verso i cinque continenti. dieci anni, nel periodo di maggior bisogno economico Un successo che ha la forza e la determinazione della (finisce la guerra e l’economia italiana è in ginocchio) è sua Mission; quella, ovvero, di soddisfare e superare le costretto ad abbandonare la scuola per aiutare il padre aspettative del cliente, stimolando continuamente il nella sua attività di fabbro. processo produttivo e la creatività aziendale fornendo La passione per il ferro diventa presto impegno ed un prodotto innovativo, curato nel dettaglio, sicuro e di ingegno. qualità, nel completo rispetto dell’ambiente. Per quattro anni, con intensità e mai negando impegno Quando pensiamo a Lombardo, si pensa immediatamente e tempo, perfeziona l’arte del fabbro.

38 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Ma, quando l’Italia comincia a pensare in grado, quando al Nord scoppia il boom industriale, anche Gaspare Lombardo si lascia travolgere dai sogni e nel 1950 comincia a pensare di sostituire il cavallo con la bicicletta. Un passaggio epocale quello dai “ferri di cavallo” che pure produceva con grande sapienza e maestria, alla due ruote. Gaspare Lombardo, inizia, così, a studiale quelle due ruote, accontentandosi, dapprima, di ripararle. E mentre il padre riposava, stanco del duro lavoro, allora seriamente artigianale, lui, quello che di lì a poco sarebbe diventato “il principe della due ruote” comincia, dapprima, a ripararle, poi a costruirle. Spesso lavorando a volte anche 16 ore al giorno. Avviene la svolta. Grazie alla collaborazione del padre che incomincia a credere nel suo lavoro, grazie alla moglie che lo ha aiutato e lo aiuta sempre in tutto, si fa coraggio e da inizio alla sua attività utilizzando una sua tecnica: tutti i soldi che guadagnava li reinvestiva nell’attività. Tecnica che, per la verità, con sapienza, hanno fatto loro anche i tre figli. Nel 1952 Gaspare Lombardo, a soli 18 anni, avvia la propria attività a Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani, da allora il marchio Lombardo è sinonimo di Design italiano, alta qualità e tecnologie avanzate. Ma anche sinonimo di passione, serietà, capacità di rinvestire gli utili in ditta per fare del fiore all’occhiello dell’industria siciliana un vanto nazionale ed internazionale. Non a caso il presidente della Repubblica, nel 2005 nomina il fondatore Cavaliere della Repubblica e nel Nel 1998 il passaggio generazionale ai tre figli, Giuseppe, 2010 Grand’Ufficiale, a dimostrazione del fatto che Francesco ed Emilio, consente di portare avanti azioni Gaspare Lombardo e figli rappresentano davvero, se ma sempre più dinamiche e moderne, mantenendo ci fossero dubbi, l’avanguardia delle due ruote in Italia. invariate le caratteristiche fondamentali trasmesse dal Negli anni Ottanta, la collaborazione dei figli spingerà padre, quali serietà e passione per il lavoro. la crescita della Cicli Lombardo; le incessanti azioni di Il 2006 è l’anno della svolta internazionale: viene aperta re-investimento consentiranno, infatti, di sottoporre una filiale commerciale in Germania, che amplierà il l’azienda ad un continuo miglioramento. campo d’azione, consacrando l’Azienda nel panorama L’attività si radica sul mercato, trova un suo adeguato delle realtà industriali europee più attive e in crescita. posizionamento, e alla fine del decennio viene acquistato Oggi, la Cicli Lombardo S.p.A. è tra le prime dieci aziende un primo appezzamento su cui sorge l’attuale fabbrica; italiane nel settore del ciclo e la prima da Bologna in giù, Gaspare Lombardo, che segue personalmente la filiera leadership che ha permesso di stimolare positivamente produttiva, comincia a maturare l’idea di aumentare il mercato nazionale in quanto prima industria ciclistica la produzione delle biciclette, raggiungendo un italiana a pubblicizzare i propri prodotti su reti televisive quantitativo annuale pari a 100. nazionali e prima azienda al mondo ad offrire la possibilità In maniera del tutto graduale, la visione della realtà muta, di personalizzare la propria bicicletta. i confini locali si aprono alla realtà nazionale; la presenza Una società che è stata capace, anno dopo anno, di in alcune fiere di settore consentirà, infatti, di acquisire erodere posizioni di mercato conquistate, in decenni di una conoscenza diretta di fornitori ed agenti. attività, da altre importanti industrie ciclistiche; industrie Nel 1994 il grande cambiamento: da struttura che, ora, devono, necessariamente, competere con una prettamente familiare, la Cicli Lombardo diventa una fabbrica in grado di produrre (senza inquinare l’ambiente vera e propria realtà industriale, che assume un carattere nel processo produttivo), assemblare e spedire, più di sempre più internazionale, dal momento in cui comincia 800 cicli al giorno; in tutte le parti del mondo, a partire ad esportare. dagli 8mila punti vendita italiani.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 39 L’inconfondibile perfezione delle biciclette Lombardo, il più, tanto d’avere triplicato il suo fatturato rispetto a soli suo designer, i suoi color, hanno segnato e segneranno 10 anni fa. per sempre la storia del ciclismo. È nel 2005 che la ditta Lombardo si trasforma in società Lombardo non significa soltanto biciclette: è uno stile di per Azioni e, nel 2007, acquista una filiale in Germania. vita, un modo di muoversi, un modo di correre. Ad oggi, l’azienda vanta di essere l’unico partner Ecco perché molti VIP’s hanno scelto il marchio tecnologico di BOSCH per le biciclette elettriche che Lombardo, da testimonial e da clienti. saranno presentate, in Germania, il 31 Agosto 2011. Il prestigio e l’importanza dell’azienda Lombardo è Una società che negli ultimi anni ha fornito - come legata indissolubilmente ai nomi di grandi campioni che ha affermato Emilio Lombardo - le biciclette alle lasciano sulle strade di tutto il mondo un traccia indelebile Poste Italiane, principalmente del centro nord Italia, di Lombardo bici. Perché è la storia a creare ogni giorno il dando oggi, a circa 3000 postini, l’opportunità di fascino di un nome, la fama di un marchio;a farlo entrare distribuire pacchi e lettere con le biciclette Lombardo, prepotentemente nell’immaginario collettivo. salvaguardando l’ambiente, pedalando comodamente La storia del ciclismo, quella che spesso diventa racconto, e vivendo una stagione della loro vita meno stressante impresa, epica. e più adatta alla salvaguardia di efficienti standard di buona salute; ma non solo, alcune Questure d’Italia sono Dici Lombardo e pensi ai grandi campioni di ieri e di dotate di biciclette Lombardo con la scritta Polizia di oggi, ai volti indimenticabili ed ai grandi nomi che in Stato che danno ai poliziotti di quartiere la possibilità di sella alle bici hanno pedalato e pedalano, sudato e vinto muoversi con maggiore agilità e agevolezza anche nelle sulle strade di tutto il mondo. strade più piccole. Una bicicletta è anche utilizzata dal Da sempre, Lombardo ha voluto cimentarsi e confrontarsi nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: con il ciclismo, anche agonistico, affinché le sue biciclette a donargliela l’Amministratore Delegato dell’Azienda fossero non solo sinonimo di tecnica e qualità, ma anche Emilio Lombardo. di successo. La storia ci ha dato ragione: oggi la storia di Ricorda Emilio Lombardo di avere montato, la sua Lombardo è già divenuta leggenda. prima bicicletta, all’età di sei anni. Da allora è stata una Il marchio Lombardo è uno strumento ed un opportunità escalation, la passione per questo mezzo di locomozione. di business in tutto il mondo. Tuttavia la visione di un Studi mirati, una laurea in comunicazione, l’utilizzo delle marchio e l’offerta di prodotti globali non possono lingue straniere, ed adesso, la gestione dei rapporti con i prescindere dalle caratteristiche e dalle richieste dei clienti, non solo italiani, ma più ancora, dell’intero globo. singoli mercati. Come non può prescindere, guardando Nessun continente escluso. al futuro, dalle tradizioni. E mentre molte aziende lasciano il territorio, impauriti da Il passaggio generazionale avvenuto da più di 10 anni un sistema troppo compromesso dai condizionamenti sta dando, al Cav. Lombardo, la grande soddisfazione di mafiosi, i Lombardo pensano a costruire, nei prossimi vedere l’azienda, da lui fondata, crescere ogni anno di mesi, un nuovo capannone, di 10 mila metri quadri, a

40 Banca Don Rizzo N. 2 2011 dimostrazione del fatto che, dice Emilio. “In Sicilia si può e si deve fare impresa”. E per incrementare, le già floride vendite l’azienda ha fatto, di recente, uno strepitoso investimento in termine di risorsa umana assumendo e nominando come responsabile vendite dell’azienda, Sergio Amoriello, 25 anni di esperienza nelle più importanti industrie italiane di due ruote. La Cicli Lombardo Spa, oltre 6.000 mq di stabilimenti coperti a Buseto Palizzolo (Trapani) e una produzione di 75.000 bici all’anno e 500 al giorno, dunque, è senza dubbio l’azienda leader del settore in Italia, che si presenta ai tanti appassionati, in questo 2011, con un nuovo packaging di circa 80 modelli, suddivisi tra city bike, full suspension, trekking e fitness e mountain bike sotto i due marchi aziendali: Lombardo, destinate ad un target di amatori, e Hicker, ad un target professionale. Ha ragione Emilio Lombardo, dinamico, affascinante, entusiasta ed intraprendente AD dell’impresa: la loro vera ricchezza e la loro vera fortuna è stata ed è la Passione. Senza passione, oggi, non ci può essere e non si può fare impresa. Passione ed amore che saranno, presto in tv, grazie al “Segreto dell’Acqua”. Non solo biciclette che vanno in tutto il mondo ma anche cinema negli stabilimenti di Buseto Palizzolo, dunque. La Cicli Lombardo Spa si è trasformata, infatti, in set cinematografico per ospitare le riprese di “Il segreto dell’acqua”, la fiction ambientata a Palermo e prodotta da Magnolia per Rai Fiction, che sarà trasmessa su Rai Uno in autunno in sei puntate. Quattro giorni di riprese che hanno visto Riccardo Scamarcio vestire i panni di un burbero commissario di Polizia, il detective Angelo Caronia. Nel cast anche Michele Riondino, che nella fiction è il titolare appunto di un’azienda di biciclette, Valentina Lodovini, Luigi Maria Burruano e Ninni Bruschetta, volto di Squadra Antimafia, diretti dal regista Renato De Maria. I vertici di Magnolia e Rai Fiction hanno scelto l’azienda quale eccellenza nel panorama regionale e simbolo di una Sicilia che funziona e che non si piega. E gli auguriamo davvero di non piegarsi e di farsi leader del suo settore nel mondo e modello di “buona impresa”.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 41 Medaglie IL NOSTRO IMPEGNO

Ceuso: un vino per palati esigenti di Francesco Gianno

È tra i filari di famiglia che i fratelli Melia maturano l’idea di produrre pregiati vini rossi in un territorio di antica tradizione viticola: Alcamo. Con uno spirito pionieristico, i Melia credono ed investono sui vitigni a bacca nera in un’area da sempre vocata alla produzione di vini bianchi. All’inizio degli anni ’90 si introducono varietà quali il Nero d’Avola, il Cabernet Sauvignon, il Merlot puntando sulla qualità delle uve. I vigneti si trovano nell’area nord occidentale della Sicilia, a pochi chilometri dal rinomato Tempio di Segesta, in una terra ricca di bellezze e di fascino. Ceuso è un luogo che richiama alla mente lo splendore della Magna Grecia, con le sue bellezze architettoniche e naturalistiche da sempre catalizzatrici dell’attenzione di numerosi visitatori. In questo contesto unico nasce l’azienda agricola Ceuso, con le vigne di proprietà a ridosso del famoso sito archeologico. L’elevato livello produttivo raggiunto traspare in maniera evidente dalla batteria dei vini presentata; a fare da battistrada è il vino che porta il nome dell’azienda, quel Ceuso figlio di un assemblaggio tra il vitigno autoctono per eccellenza di questa regione, il Nero d’Avola, e due fuoriclasse internazionali, il Cabernet Sauvignon e il Merlot; il risultato è un prodotto in cui le diverse anime delle varietà selezionate riescono a giovarsi l’una delle peuculiarità dell’altra. Di assoluto pregio anche gli altri prodotti, dal Fastaia, blend dal respiro internazionale che regala una piacevole carnosità, intensità ed esuberanza, con una bocca dai tannini morbidi e consistenti, ai due vini di base, lo Scurati Bianco e lo Scurati Rosso di un rubino intenso. In questo ultimo caso il suo impatto olfattivo è molto intenso, con le note fruttate che poi lasciano spazio a una fresca nota verde aromatica. Intenso e concentrato alla beva, ha corpo possente, sostenuto da una fitta trama tannica e una fresca acidità, ed un finale all’altezza. Davvero i fratelli Melia hanno regalato alla città famosa al mondo per i vini, una singolarità che è davvero stupefacente; come lo sono i proprietari, sempre disponibili, a far visitare una cantina gioiello, davvero unica nel suo genere e nella sua concezione, una via di mezzo tra tradizione ed innovazione. Per quanti volessero trascorrere una giornata incantevole, organizzare una visita guidata, anche per scolaresche o acquistare direttamente dal produttore basta raggiungere l’Azienda Agricola Ceuso s.r.l. in c/da Vivignato, a due passi dalla stazione vecchia di Alcamo, percorrendo la starda statale che, uscendo da corso dei Mille, conduce a Gibellina. Sales&Marketing Luisa Melia tel: +39.0924.22836 fax: +39.0924.515806.

42 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Medaglie IL NOSTRO IMPEGNO

Una fresca bontà nasce dalla tradizione Sorrentino e del Bis Bar l gelati restano la passione estiva degli italiani e dei turisti in Sicilia di Filippo Nobile

È il peccato più dolce, la trasgressione più gratificante, il Il gelato alle creme è prodotto con latte e panna sempre rito estivo più classico. freschi. Il latte dei gusti Creme e Cioccolato è di alta qualità. Nonostante la moda delle diete punitive, le nuove I gusti proposti vanno dal cioccolato extra-fondente, al tendenze culinarie e le ossessioni alimentari che vanno gianduia, alla nocciola e al pistacchio, fino al tiramisù, per la maggiore, il gelato rimane al primo posto tra i dolci panna cotta, amaretto e fior di panna. Ogni gusto celebra preferiti dagli italiani. le qualità del Bis Bar, riproponendole in versione gelato dal Lo conferma un sondaggio pubblicato dal mensile Salute gusto unico ed equilibrato. naturale, spiegando che viene vissuto come un cibo fresco, Tutte le ricette sono prive di glutine, aromi artificiali, buono e naturale da grandi e bambini, ricchi e poveri, conservanti, grassi idrogenati e coloranti per garantire maschi e femmine, felici e depressi, magri o “in carne”. un alimento genuino adatto a giovani, adulti e anziani e Chi è a dieta lo considera una sostituzione del pasto ideale per bambini. Qualità e professionalità si sciolgono in molto soddisfacente, chi non ha problemi di calorie come un’apoteosi di sapore. un’ottima conclusione del pranzo. I gelati alla frutta sono quasi tutti privi di latte, senza grassi, Bambini, anziani o persone inappetenti “arrotondano” conservanti, coloranti di sintesi ed aromi; si presentano con un gelato l’apporto di elementi nutrizionali di come sorbetti di frutta fresca, acqua e zucchero, come un’alimentazione incompleta. esige la tradizione. Insomma un vero e proprio sorbetto Ad Alcamo, tra le tante gelaterie, una menzione speciale spatolabile rinfrescante e leggero, di rara cremosità e spetta proprio ai fratelli Sorrentino, figli d’arte, sinonimo di delicatezza e a basso contenuto calorico. Accattivante per dolci di eccellenza, che ha proposto, anche quest’estate, la tutti e ideale per chi deve quotidianamente fare i conti con sua esperienza e la sua tradizione nella declinazione fredda le calorie. del gelato. Il Bis Bar, sito nel viale Europa ad Alcamo, al civico 167, Un prodotto nel quale si ritrovano i valori nei quali da per una totale trasparenza verso i clienti e consumatori, sempre Vito, Giovanna e Vincenzo Sorrentino credono e presenta la Dichiarazione di Qualità sui suoi gelati e la sui quali hanno fondato il loro patrimonio di bontà. possibilità di conoscere gli ingredienti che li compongono. Qualità, tradizione e bontà si sposano, quindi, nella dolce Fresche bontà tutte da scoprire, è proprio il caso di dirlo se freschezza del gelato. lo assaggi, capisci. La passione e la competenza per il cioccolato sono la Da Luglio a Settembre, anche in Alcamo Marina, sulla SS filosofia che guida il Bis Bar anche nel gelato. 187, con il “Bis Bar on the beach”. Per questo il Bis Bar abbraccia la filosofia del “better for you”, uno style of life dove la cura della genuinità e della qualità del prodotto si accompagna all’attenzione per i gusti, la bontà ed il benessere. Mangiare un buon gelato porta gioia e allegria come è stato dimostrato dai ricercatori dell’Istituto di psichiatria di Londra. Un prodotto che è fortemente connotato come stagionale, ma che nei periodi freddi rivela il suo lato edonistico visto che si consuma per il solo piacere che la degustazione genera, e non per la necessità di rinfrescarsi. Salute e benessere inoltre sono due aspetti che nel gelato ricoprono molta importanza vista la peculiarità del prodotto. Per questo i Sorrentino pongono grande attenzione alle materie prime: per i gusti alle creme proposti nelle nelle gelaterie vengono utilizzati gli stessi ingredienti dei dolci prestigiosi del Bis Bar.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 43 IL NOSTRO IMPEGNO

Design, innovazione e stile a portata di mano Arteinox di Gabriele D’Angelo ai vertici dell’artigianato siciliano di Antonio Fundarò

“…e le fucine e le fatiche insieme la tenaglia di Efesto Lavora dai fratelli Di Gaetano come apprendista, ed, infine, fa vibrare ed i lebèti lavorati a fuoco e i tripodi, a 20 anni, era il 1976, apre la sua prima ditta individuale la cadendo uno sull’altro, fanno un fragore orribile, “D’Angelo e Di Giuseppe”, dove lavora ferro, rame, zinco, fu tale lo strepito prodotto quella volta dallo scudo alluminio e acciaio. rotondo…”. Qualche lustro fa fonda, nel 2001, la “Arteinox” viene alla luce e, quasi per magia, e prontamente, inizia ad Design, innovazione e stile. Queste le caratteristiche di affermarsi, per la splendida raffinatezza dei suoi prodotti, una delle aziende artigiane più importanti e di maggior in tutta la Sicilia. qualità del comprensorio alcamese. Realizza, infatti, magnifiche opere d’arte a Gibellina, la Parliamo della Arteinox di Gabriele D’Angelo, ai vertici città simbolo della contemporaneità e dell’arte simbiosi dell’artigianato siciliano, ma conosciuta anche in molte umana tra fruibilità e godimento (per l’allora sindaco grandi città italiane, dove ha operato e lavora tuttora. Ludovico Corrao), e copartecipa alla definizione artistica Con sede in contrada Palma, 154, ad Alcamo (recapiti della direzione generale della Banca Don Rizzo, ad telefonici 092426842 e 368667687, e-mail [email protected]), Alcamo, con delle opere in acciaio. Arteinox ha alle spalle una quarantennale esperienza nel Ma i suoi lavori si trovano a Milano, Roma ed in molte altri campo della lavorazione, artigianale, di ogni metallo duro. grandi e piccole città, Alcamo tra queste. È stata, infatti, Il fortunato incontro tra tradizione artigianale e stile affidata all’Arteinox di Gabriele D’Angelo, la realizzazione contemporaneo è alla base delle collezioni di arredi delle parti in acciaio dell’appena ristrutturato ex Collegio e complementi delle case, degli uffici, delle strutture dei Gesuiti, vero fiore all’occhiello per una città che cresce pubbliche e delle aree monumentali firmati Gabriele culturalmente e che scommette sul suo patrimonio D’Angelo: oggetti unici simili a opere d’arte. artistico. Arteinox di Gabriele D’Angelo è, infatti, un’azienda Come per ogni artista ed ogni pregiata e raffinata impresa specializzata nella lavorazione dell’acciaio inox con anche l’Arteinox ha già un qualificato allieve, il figlio di un’anima familiare e una solida vocazione artistica. Due Gabriele, Vincenzo, 22 anni, che è riuscito ad ereditare fattori indispensabili per essere competitivi e all’altezza dal padre, la manualità, il senso del nuovo, il gusto e, delle sfide del terzo millennio. principalmente, la cura dei particolari. La ditta Arteinox di Gabriele D’Angelo opera nel settore Un design raffinato e una produzione a regola d’arte, dal 1971 circa. dunque, sono le caratteristiche principali dei prodotti Nata nel settore della lavorazione di ogni tipo di metallo, dell’Arteinox di Gabriele D’Angelo, vero poeta dell’acciao. nel tempo è passata anche alla lavorazione dell’acciaio, oggi l’attività primaria. “La conoscenza e l’esperienza nel campo ci permette di soddisfare le esigenze dei nostri clienti, in quanto siamo in grado di sviluppare e creare sia le opere d’arte, che le opere di designer realizzati con estrema cura dei particolari, dell’estetica e della funzionalità, con grande soddisfazione dei clienti, degli operatori tecnici del settore” ha affermato Gabriele D’Angelo. Gabriele D’Angelo è artigiano da 40 anni. Ha iniziato da bambino facendo il fabbro nella bottega del maniscalco Gaetano Ippolito. Questa la dice lunga sulla qualità della professionalità di D’Angelo e sulla attenzione, che egli affida, ai particolari che fanno, dell’artigiano, un buon artigiano.

44 Banca Don Rizzo N. 2 2011 La parola ai soci IL NOSTRO IMPEGNO

Per crescere, una maggiore attenzione alla persona e alla famiglia. Antonio e Vittoria Vitiello hanno scelto e consigliano Don Rizzo di Filippo Nobile

L’attenzione alla famiglia e alla persona. La Banca di afferma la signora Vittoria - un esempio di uomo prossimo Credito Cooperativo Don Rizzo si rivolge alle famiglie e ai a chi ha bisogno. E come lui, adesso, lo è l’istituto che singoli, alle cui esigenze guarda da sempre per costruire ha creato, voluto e fatto crescere con un forte, unico, una proposta “su misura”. eccezionale, radicamento sul territorio”. A ribadirlo, anche stavolta, un socio ed un cliente, stavolta “Abbiamo avuto di tutto, beneficiando, più che altrove, della sede di Alcamo. Per l’avvocato Antonio Mario Vitiello, molto di più, della cordialità, davvero unica dei dipendenti 35 anni, da poco cliente e socio del noto istituto di credito della Banca. La loro puntualità, l’affabilità, il sorriso sulle cooperativo “La famiglia, in particolare, rappresenta il labbra e, anche, la capacità, davvero eccezionale, di primo nucleo della comunità locale e la sua crescita comprendere i bisogni, fanno della BCC Don Rizzo, il è garanzia di crescita per la comunità di riferimento. meglio che questo territorio possa esprimere in termini di Promuovere il valore della persona significa, per la nostra prossimità al cliente e al socio” ha commentato Antonio Banca, dar forma ai valori che posero a battesimo tutte le Vitiello. esperienze di mutualità e solidarismo del nostro territorio, E continua “La capillarità dei canali distributivi e della rete attraverso cui i singoli autonomamente scelsero - e vendita, la realizzazione di offerte e di servizi orientati continuano oggi a scegliere, grazie all’impegno sinergico per la gestione del risparmio e degli investimenti, gli del presidente Giuseppe Mistretta, del direttore generale accessi facilitati, la capacità di interpretare le esigenze, la Carmelo Guido e dei preposti tutti - di costruire originali formazione del personale, la scelta di operare in forma esperienze di condivisione e di sostegno reciproco”. partenariale con gli altri soggetti del territorio per favorire Della stessa lunghezza d’onda la madre, Vittoria Vita la famiglia e il singolo, rappresentano i segni concreti di Coppola, che dopo avere provato, anche col defunto una politica volta a sostenere chi vive nel nostro territorio. marito, più istituti, approda, con soddisfazione e Per queste ragioni consigliamo Don Rizzo a chi non compiacimento, a Don Rizzo che “è, lui come persona, - l’avesse ancora scelta”.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 45 Gli autori da leggere IL NOSTRO IMPEGNO

“Il sogno mediterraneo” di Ludovico Corrao ed il suo tentativo di “umanizzare la città” con l’arte. In un volume edito da Ernesto Di Lorenzo di Antonio Fundarò

Un libro - intervista a e di Ludovico Corrao (a cura di Baldo Carollo, Ernesto Di Lorenzo Editore), di recente presentato dal professore Achille Bonito Oliva, docente di Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma, ripercorre, meticolosamente e con aneddoti, in una lettura semplice quanto esaustiva, la vita di uno degli intellettuali più fini, e veramente tali, del panorama italiano a cavallo tra il XX ed il XXI secolo. Dalle battaglie politiche di Corrao, con particolare riferimento all’esperienza del milazzismo, alla fine degli anni Cinquanta, al progetto culturale della Fondazione Orestiadi di Gibellina, che ha il merito d’avere sottolineato, il valore dell’arte nella rinascita sociale del centro belicino, alle sue esperienze, numerose e d’altro profilo, come ambasciatore della cultura italiana nei paesi rivieraschi del Mediterraneo. Scrive il musicista Fausto Cannone: “Lodovico Corrao è un pezzo di Sicilia, Gibellina lo ricorda con amore per tutto ciò che ha dato a questa terra col suo vivo ingegno senza età”. Una vita spesa per la cultura e a garanzia di una crescita e di uno sviluppo “Umano” meglio “umanizzato” delle città, per lui sempre troppo fredde e sempre poco capaci di spingere oltre il visibile e il leggibile. Gibellina, ad esempio, un comune siciliano uscito alla ribalta alla fine degli anni sessanta quando il terremoto del ‘68 distrusse completamente la Valle del Belice, è oggi, senza smentita, il più grande museo all’aperto che sia stato mai edificato recentemente. Sulle macerie che stroncate le vite di tanti uomini e donne, molti i bambini, spezzando sogni e desidere, su queste macerie l’artista Alberto Burri ha realizzato l’opera pubblica, a dimensioni ambientali, chiamata Il Grande Cretto, costituita da un’enorme colata di cemento bianco che compatta i dodici ettari di macerie del centro storico di Gibellina. Assieme a questo monumentale lavoro celebrativo, Ludovico Corrao avvia un progetto di ricostruzione della nuova Gibellina, ideato sul modello delle città - giardino europee e lancia un appello di solidarietà per rifondare la città nei termini di una nuova identità, che fu subito sottoscritto da autori e intellettuali come Cagli, Caruso, Damiani, Guttuso, Levi, Sciascia, Treccani, Zavattini e Zavoli. Chiamò così a raccolta artisti, architetti e uomini di cultura per riqualificare gli spazi della città e affermare un nuovo ideale di civiltà e cultura. Tra i famosi artisti: Accardi, Cappello, Cascella, Consagra, Franchina, Isgrò, Legnaghi, Marchigiani, Melotti, Mendini, Moncada, Salvatore, Schiavocampo, Simeti, Spagnulo, Staccioli, Uncini, Vigo. In seguito, la città si è arricchita con ulteriori opere di Ciussi, Colla, Di Cesare, Nunzio, Pomodoro, Rotella, Severini. Grazie a questo sogno Mediterraneo di Ludovico Corrao, un sogno che coinvolge popoli, culture, tradizioni e colori, Gibellina, capitale della sua visione mediterranea, è forse il più grande Museo en plein-air del mondo, un museo vivo, in progressivo ampliamento e in continua evoluzione, dove le opere d’arte diventano pietre miliari di un cammino quotidiano dell’arte, in relazione con la storia, la tradizione, la cultura e la natura del territorio siciliano. Tra i capolavori del contemporaneo, la famosa Montagna di Sale di Mimmo Paladino che, solo qualche settimana fa, è stata riprodotta in Piazza Duomo a Milano in occasione dei cerimoniali per le ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ludovico Corrao, intervistato da Baldo Carollo, ripercorre in questo libro sessant’anni di vita e di storia siciliana, dagli anni Cinquanta in poi: il milazzismo, il caso Franca Viola, la mafia, il terremoto del Belice, la ricostruzione di Gibellina, la Fondazione Orestiadi, l’amicizia e la collaborazione con alcuni dei maggiori artisti ed intellettuali del Novecento, da Leonardo Sciascia a Pietro Consagra, da Carlo Levi a Danilo Dolci, da Mario Schifano ad Alberto Burri. Ma il senatore Corrao delinea, in questa pregevole opera voluta dall’editore alcamese Ernesto Di Lorenzo, apprezzato giornalista e qualificato uomo di cultura, il suo progetto: quello che, nella sua lunga vita, ha ispirato, talvolta fortemente determinato, il suo impegno politico per il rilancio della Sicilia come Isola - oasi al centro del dialogo interculturale tra i popoli del Mediterraneo. Scrive il cantautore Fausto Cannone: “Il sogno del Mediterraneo si realizzerà vivrà, rivivrà nel tempo volerà fra le ali del vento verso il riscatto della libertà”. Una Sicilia capace di farsi patria, contemporaneamente, delle tre diverse culture e confessioni monoteistiche; capace di porsi al di là degli angusti confini dei personalismi culturali, tradizionali, identitari, talvolta, nazionali.

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Scrive: “Il Mediterraneo è sempre il Mare nostrum, dove diversi popoli s’incontrano, si scontrano ma insieme costituiscono la koinè mediterranea. In un tempo carico di tensioni, di integralismi e fondamentalismi, il Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina ha la forza di un manifesto filosofico e morale. è una ricerca che ho condotto dall’inizio della mia vita, è la mia ricerca di vita, se vogliamo la mia ragione di vita. è una rilettura della Storia più vera e profonda della Sicilia. è il tentativo di un percorso di fratellanza, a partire dai segni plurimi e comuni dei vari popoli del Mediterraneo, con i quali ho cercato di intensificare il dialogo, di essere, nel mio piccolo, un mediatore, uno strumento. Ricordo il mio manifesto elettorale del ’94, che è un’opera d’arte di Mario Schifano: rappresenta la Sicilia come un’oasi di palme e un ‘isola zattera. è questa la sintesi ideale del mio progetto, in un’unione di arte, politica, economia e storia”. Scrive il grande Eugenio Bennato nella sua canzone “Sogno Mediterraneo”: “Dov’è la luna che naviga tra il deserto e la carovana dov’è la vela sbattuta tra lo scirocco e la tramontana dov’è la pelle bruciata di sentimento e di troppo sole e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore E questa musica senza nome di nessun confine di nessun padrone di festa sogno blues emigrazione E questa musica differente di ogni Woodstock di ogni continente che per altre onde va liberamente”. E poi… “Dov’è la nave che approda nel grande sogno Mediterraneo dove la musica che viene e va da Tunisi a Giugliano dov’è la pelle bruciata di sentimento e di troppo sole e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore”.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 47 Gli autori da leggere IL NOSTRO IMPEGNO

Ecco come. Cambiare la Sicilia in 10 mosse di Donato Didonna di Francesca Fundarò

È in libreria il volume di Donato Didonna, “Ecco come. Cambiare la Sicilia in 10 mosse”. L’autore, barese di nascita e palermitano d’adozione con all’attivo esperienze, prima professionali e poi imprenditoriali, nel settore finanziario, immobiliare, della comunicazione e dell’agricoltura di qualità, tra Milano e Palermo, ci propone un volume in grado, sostiene, di far cambiare la Sicilia ed i siciliani. Perché ci rassegniamo a sopravvivere, aggrappati ad un’ormai insostenibile economia parassitaria, quando potremmo vivere bene sfruttando in modo moderno le risorse dell’Isola? Perché in Sicilia la perpetuazione del presente o del recente passato sembra essere l’unico modo di immaginare un comune futuro? La spiegazione esiste ed è inconfessabile, come tutti sappiamo, ma per i ragazzi cui è stato rubato il futuro o per quanti dispongano di una sufficiente libertà intellettuale ed economica, è possibile immaginare un diverso futuro, anzi, incominciare a costruirlo? “Ecco come” (cambiare la Sicilia in 10 mosse) vuole rappresentare una possibile risposta a quest’ultima domanda, facendo appello alla responsabilità sociale: “chi ha la capacità di capire, ha poi la responsabilità di agire”. Un modo sicuramente diverso di intendere sia la Politica che l’impegno sociale. Si propone, in particolare, un’alleanza tra generazioni finalizzata alla creazione di imprese coerenti con una visione di sviluppo incentrata sulla qualità della vita nei settori del cibo e del turismo di qualità, delle energie rinnovabili e della ricerca, nella tutela dell’ambiente e della vivibilità dei centri urbani, ecc. Cosa cercano i nuovi ricchi nati dalla globalizzazione? Qualità della vita. Se si lavorasse per far riconoscere internazionalmente la Sicilia come un isola al centro delle civiltà del Mediterraneo caratterizzata da una grande qualità della vita, avremmo di che far vivere bene cinque milioni e passa di siciliani. Il file del libro è scaricabile on-line, gratuitamente, da diversi siti (Rosalio, Mobilita Palermo, Muovi Palermo, Il Grillo di Palermo, ecc.) mentre è in vendita, on-line, presso ilmiolibro.it e lafeltrinelli.it oppure presso la Libreria Khalesa di Palermo.

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IL NOSTRO IMPEGNO

Alcamo alla BIT di Milano di Rosalia Rimi

L’arte e la cultura di Alcamo presentati alla BIT di Milano alberghiere situate in luoghi naturalistici incantevoli o in dal 17 al 20 Febbraio. I quattro gironi della 31° edizione palazzi e dimore storiche. della Borsa Internazionale del Turismo di Milano sono Riti, feste, imponenti architetture del passato e moderne stati un’ottima occasione per portare alla ribalta le strutture adibite a luoghi di rappresentazione dell’arte pregevoli opere artistiche - naturalistiche e monumentali musicale, teatrale, o utilizzati per scopi didattici e di di Alcamo. I tesori dell’arte custoditi in chiese e palazzi, formazione, il riferimento è al trecentesco Castello i castelli, il Bosco d’Alcamo, il ricco patrimonio culturale dei Conti di Modica, al complesso monumentale del intriso di tradizioni e fervore religioso resi visibili anche Collegio dei Gesuiti, alla suggestiva Cava dei Cappuccini, grazie ad una nuova pubblicazione dal titolo “Alcamo al Centro Congressi Marconi. A quest’edizione di BIT, Ora come mai”. Immagini di tesori artistici che invitano a si è soprattutto voluto mettere in luce la bellezza delle visitare la nostra città e godere di emozioni che solo l’arte opere di illustri artisti che hanno creato ad Alcamo sa regalare. Quattro giorni per comunicare agli operatori capolavori di scultura, pittura, letteratura quali Antonello turistici presenti e al grande pubblico dei viaggiatori, Gagini, Giacomo Serpotta, Giuseppe Renda, Guglielmo quest’anno più di 100.000, l’offerta del nostro territorio. Borremans. Alla realizzazione di questa importante Quest’edizione ha visto la partecipazione del Comune di promozione ha certamente contribuito la Banca Don Alcamo nello stand espositivo della Provincia Regionale Rizzo che da anni opera nel territorio e comuni limitrofi di Trapani, che ha saputo coniugare e offrire un’immagine ed ha sempre creduto nella possibilità di fruire delle unitaria del territorio della provincia. La conferenza stampa risorse del territorio per lo sviluppo del turismo. Il nuovo organizzata dall’Unione Regionale delle Province Siciliane booklet, con testo italiano-inglese e con le ammirevoli ha dato modo di trasmettere a giornalisti e operatori del immagini scattate principalmente dal fotografo Enzo settore turistico il ricco patrimonio artistico culturale Adragna, ha consentito di qualificare la città e le sue della città di Alcamo e degli altri comuni presenti, la eccellenze. La scelta di partecipare alla BIT, voluta negli rinnovata capacità delle amministrazioni di creare eventi anni dall’amministrazione comunale di Alcamo, ha avuto e conservare le tradizioni secolari che ci distinguono nel il merito di scommettere sulla possibilità di far conoscere mondo, accompagnata da una crescita, negli ultimi anni, ad un ampio pubblico le innumerevoli bellezze che la della capacità ricettiva di strutture alberghiere ed extra città possiede, con l’invito di venire e vivere la città.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 49 Le comunicazioni istituzionali LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Banca Don Rizzo su Facebook di Salvo Cartuccio Da recentissime statistiche, risultano essere intorno ai 30 milioni gli utenti di Internet in Italia. Tra questi, circa 18 milioni dispongono di un profilo Facebook ed usano abitualmente tale new media. Che si stia assistendo ad uno spostamento verso l’utilizzo di nuovi mezzi e di nuovi stili comunicativi è cosa già nota, ma numeri così elevati di internauti pro Facebook spostano prepotentemente l’attenzione sul nuovo ed autorevole social network. Tra l’altro, questo risulta non essere un fenomeno che stimola soltanto l’interesse dei giovanissimi. Circa il 50% degli utenti abituali ha, infatti, un’età compresa tra i 25 ed i 35 anni, mentre il 30% di individui di età tra i 36 ed i 45 anni comunica abitualmente attraverso il proprio profilo Facebook. Da ciò la volontà della Banca Don Rizzo di essere presente anche in rete attraverso una propria “pagina”, in modo da poter interagire in maniera dinamica, interattiva e diretta con quella comunità digitale, ma anche molto umana e reale, che sembra vada sviluppando una cultura partecipativa sempre più virtuale e on-line. Coinvolgere i propri Soci ed i propri Clienti sul Web, è diventato, pertanto, prerogativa anche della Banca. Cercare ad oggi su Facebook “Banca Don Rizzo”, permette di cliccare sul “mi piace” ed aggiungere la pagina tra “gli amici” del profilo, potendo così prendere visione delle iniziative, delle curiosità e degli attori della Banca stessa, con i quali è possibile scambiarsi feedback e confrontarsi apertamente.

La Banca aderisce al progetto “Laboratorio Sud” La Fondazione Tertio Millennio - Onlus, attraverso il progetto “Laboratorio Sud” attivo dal 2003, promuove iniziative a sostegno dell’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno. In particolare, mette a disposizione delle imprese, selezionate tramite apposita istruttoria di valutazione, un contributo a fondo perduto per l’acquisto di beni strumentali nonchè la consulenza gratuita di un Tutor. Quest’anno, la Banca Don Rizzo ha deciso di affiancare e supportare la Fondazione in questa iniziativa attraverso la raccolta dei progetti imprenditoriali e delle richieste di contributo e sarà, inoltre, partner finanziario dei progetti che avranno superato positivamente la valutazione. Possono presentare istanza di partecipazione, entro il 15 giugno 2011, tutte le imprese giovanili operanti nelle regioni del Mezzogiorno che possiedono i seguenti requisiti: • essere costituite da almeno 12 mesi; • avere sede legale ed operativa nel Mezzogiorno; • avere la forma giuridica di cooperativa, consorzio cooperative, associazione, ditta individuale, impresa familiare; • avere una compagine sociale composta per la maggioranza da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Per avere ulteriori informazioni e la modulistica necessaria è possibile collegarsi al sito internet www.creditocooperativo.it/millennio.

50 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Finanza ed economia reale e finanziaria LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

L’investimento in fondi e la comodità di gestione di Marcello Ingrassia

Uno degli ostacoli reali all’investimento ben gestito, può accedere in maniera competente ai mercati ed paradossalmente, non è costituito dalla disponibilità agli strumenti finanziari più disparati, realizzando di denaro del risparmiatore, ma da quella di tempo. un sostanziale risparmio in termini di expertise e di Qualsiasi scelta si decida di operare al momento commissioni, in quanto eventuali accessi effettuati di destinare i propri capitali ad un investimento, in autonomia su mercati esotici o su valute minori dev’essere necessariamente seguita da un’attività possono essere tanto costosi da annullare i guadagni, di ricerca d’informazioni che supporti le scelte di soprattutto se le somme investite sono di piccola manutenzione dell’investimento stesso. Mentre entità. è auspicabile che questa funzione sia sempre più Negli anni passati i fondi hanno sofferto il assistita, in termini puramente propositivi, dalla banca, generalizzato crollo dei mercati, con un sensibile di fatto la manutenzione dei portafogli è ancora in gran strascico in termini d’immagine. Ma l’investitore parte demandata al risparmiatore. Purtroppo, questi oculato potrebbe dedicare il tempo necessario alla non fa corrispondere, all’attenzione prestata in sede di scelta del fondo giusto per lui, pesando attentamente scelta dello strumento finanziario, un’adeguata attività i metodi ed i costi di gestione, l’esposizione al rischio, manutentiva, non cogliendo quindi i momenti giusti la composizione per tipologie di strumenti finanziari, per operazioni di consolidamento dei guadagni e, la scelta dei Paesi in cui il fondo investe e tanti altri soprattutto, di limitazione delle perdite. aspetti che possono o meno essere ritenuti importanti. In quest’ottica la funzione dei fondi è importantissima, Un investimento di tempo quindi solo iniziale, visto che è basata su una delega contrattuale al gestore che limiterebbe la manutenzione da parte del che, nell’ambito dei paletti contrattuali posti dalla risparmiatore al semplice controllo del valore del fondo struttura del fondo scelto, movimenta la composizione ed all’occasionale lettura delle note del gestore, a cui dell’investimento in modo ottimale. sarebbe delegato quasi tutto. Tranne il godimento In questo caso anche il meno informato degli investitori degli sperati guadagni!

Banca Don Rizzo N. 2 2011 51 Focus di approfondimento LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Sicurezza informatica: prevenzione e buon senso di Rosario Maltese

Negli ultimi anni lo sviluppo e l’utilizzo di nuove tecnologie Comunque per evitare di diventare vittima della criminalità e strumenti elettronici ha determinato la modifica del informatica è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici rapporto tra banca e cliente non più ancorato all’approccio ed utili consigli: tradizionale tramite la filiale della banca. • acquistare ed installare sul proprio computer un Ciò, se da un lato ha consentito una maggiore facilità buon pacchetto di protezione Internet comprensivo e autonomia di accesso ai servizi bancari, dall’altro ha di antivirus, anti-spam, anti-phishing e rilevamento/ richiesto una sempre maggiore attenzione da parte del prevenzione delle intrusioni (firewall) facilmente cliente alla tutela della propria “identità” informatica. reperibili sul mercato; Infatti la conoscenza dei potenziali pericoli, e soprattutto • aggiornare costantemente le patch di sicurezza del la conoscenza di alcune regole generali da rispettare, è di sistema operativo e del software applicativo utilizzato fondamentale importanza per proteggersi da eventuali sul computer (browser internet, antivirus, e-mail, instant frodi informatiche. messaging, etc.); Le tecniche maggiormente utilizzate dai pirati informatici • non rispondere mai a richieste di informazioni personali sono: ricevute tramite posta elettronica o via sms, anche se CRIMEWARE - è un termine generico che descrive provenienti da mittenti apparentemente noti: la tua il software “maligno” che viene utilizzato per il furto banca non ti chiederebbe mai dati personali tramite finanziario. Generalmente può presentarsi sotto forma di questi canali; virus, worm, trojan o altro malware; • effettuare spese con carte di credito via web utilizzando PHISHING - frode informatica mirata alla sottrazione di dati siti conosciuti o che abbiano credibilità. Verificare che, personali, chiavi d’accesso, numeri di carte di credito ed durante l’inserimento dei dati richiesti per il pagamento altre informazioni sensibili; (nome e cognome, scadenza carta, numero carta, etc.), SKIMMING - sottrazione dei dati contenuti sulle carte il sito sia crittografato e che utilizzi protocolli di sicurezza di credito o di debito utilizzate su apparecchiature adeguati quale il Secure Socket Layer - SSL (basta elettroniche attraverso uno strumento chiamato skimmer verificare che l’indirizzo che compare nella barra in alto ed una o più microcamere; cominci con la desinenza https:// e che sia presente, in SNIFFING - intercettazione delle coordinate di pagamento basso a destra della finestra, un’icona con il lucchetto); utilizzate dal titolare della carta di credito durante una • prestare attenzione a eventuali modifiche improvvise transazione online; delle impostazioni del computer o a peggioramenti SPYWARE e KEYLOGGER - programmi informatici in grado delle prestazioni come ad esempio rallentamenti e di installarsi sul computer della vittima e di registrare aperture di finestre e programmi non richiesti; qualsiasi informazione venga digitata sulla tastiera. • verificare, prima dell’utilizzo della carta di debito presso un bancomat, la presenza di apparecchi aggiuntivi, quali lettori di carte sovrapposti o microcamere; in ogni caso è sufficiente sovrapporre l’altra mano durante la digitazione del PIN per evitare la registrazione o proteggersi da sguardi indiscreti; • richiedere alla propria banca l’attivazione del servizio di alert via sms per gli utilizzi delle carte di debito e di credito; • richiedere alla propria banca la fornitura di apparecchi sicuri per l’accesso e l’inserimento di disposizioni di pagamento su Home Banking, quali ad esempio i Token (dispositivi elettronici in grado di generare password dinamiche one-time). Infine, è buona norma verificare, regolarmente, gli estratti conto bancari e delle carte di credito al fine di individuare e segnalare, prontamente, eventuali addebiti non riconosciuti.

52 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Focus di approfondimento LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Regione Sicilia P.O. FESR 2007/2013 Le agevolazioni per il settore turistico - ricettivo di Rosario Pollina

Il bando pubblico per l’attivazione, la riqualificazione • alberghi e motels; e l’ampliamento dell’offerta ricettiva alberghiera ed • villaggi albergo, villaggi turistici, residence turistico- extralberghiera e delle correlate attività di completamento, alberghiere; prevede risorse per 125 milioni di euro a valere sui fondi • campeggi; comunitari che sono stati stanziati dall’Assessorato delle • case vacanze, appartamenti per vacanze, affittacamere; Attività Produttive a valere sulla linea d’intervento 3.3.1.4 del • ostelli per la gioventù; PO Fesr Sicilia 2007-2013. • rifugi alpini; Si tratta di un importante strumento a sostegno dello • aziende turistico-residenziali; sviluppo del settore ricettivo, settore strategico per • turismo rurale. l’economia siciliana, che negli ultimi anni ha registrato degli Sono escluse dalle agevolazioni i bed & breakfast le strutture incoraggianti trend di crescita, in controtendenza rispetto agrituristiche. Sono inoltre ammesse le seguenti attività ai dati economici generali. solo se correlate ad una struttura ricettiva già esistente: I primi dati diffusi dall’assessorato regionale al turismo ristorazione, impianti sportivi, centri per il benessere fisico, relativi al 2010, stimano in 4,1 milioni gli arrivi di turisti e sale congressuali. in 13,3 milioni le presenze, con una crescita di oltre il 10% rispetto al 2009 confermando con ciò l’interesse per la Interventi ammissibili nostra regione, nonostante vi sia un’offerta ricettiva che Le suddette attività ammissibili possono realizzarsi è ancora carente sia sul piano quantitativo che su quello esclusivamente attraverso: qualitativo. • interventi di riconversione e riqualificazione edilizia del Tali risorse consentiranno alle imprese turistiche di ampliare patrimonio immobiliare già esistente; e qualificare la propria offerta migliorando gli standard • riiqualificazione e/o ampliamento di esistenti attività qualitativi ed essere con ciò maggiormente competitivi sul di completamento correlate ad una struttura ricettiva mercato nazionale ed internazionale. esistente; • riattivazione e/o ampliamento di attività ricettiva Soggetti e attività ammissibili esistente; I soggetti che possono beneficiare delle agevolazioni sono • attivazione di nuova attività ricettiva. le micro, piccole e medie imprese (PMI) che intendono realizzare gli investimenti sul territorio siciliano e che Requisiti di ammissibilità gestiscono o intendano gestire le seguenti attività: L’impresa proponente deve dimostrare, mediante un titolo regolarmente registrato, la piena disponibilità dell’immobile che deve inoltre essere già rispondente, in termini di destinazione d’uso, al tipo di attività svolta o che si intende svolgere. I programmi ammessi saranno esclusivamente quelli corredati da un progetto tecnico definitivo. Tale progetto dovrà inoltre possedere, entro i termini di presentazione dell’istanza, tutte le autorizzazioni

Banca Don Rizzo N. 2 2011 53 necessarie per la realizzazione dell’intervento (concessione Possono accedere alle agevolazioni anche le imprese di e/o autorizzazione edilizia) ai sensi della normativa urbanistica nuova costituzione purchè iscritte al registro delle imprese. vigente rilasciata dagli Enti Territoriali competenti (Comuni, provincie, genio civile soprintendenza, forestale, ecc.) Agevolazione Gli interventi proposti devono essere realizzati Il regime di aiuti consiste nell’erogazione di un contributo esclusivamente attraverso interventi sul patrimonio in conto impianti (fondo perduto) di intensità pari al 50 per immobiliare già esistente, ovvero edifici già ultimati in cento dell’investimento ammissibile per i progetti presentati ogni parte che richiedano soltanto opere di recupero, dalle piccole imprese, ed al 40 per cento dell’importo delle risanamento, sostituzione di parte degli elementi e/o spese ammissibili per i progetti presentati dalle medie parziale ristrutturazione. Si precisa che inoltre non è imprese. Il contributo massimo concedibile per singolo considerato ammissibile alcun aumento volumetrico. progetto non può comunque superare gli otto milioni di euro. Requisiti soggettivi Potranno partecipare esclusivamente le micro, piccole e Modalità di erogazione del contributo medie imprese che: Le quote di erogazione del contributo sono stabilite, per • siano già iscritte nei relativi registri delle imprese tutte le tipologie d’intervento, in numero di tre di eguale e costituite sotto forma di società regolari o ditte importo. individuali; • non rientrino tra le imprese in difficoltà, Scadenza • dimostrino di possedere adeguate risorse economiche Il termine ultimo di presentazione delle istanza è il 06 al fine di garantire la quota di investimento non coperta giugno 2011, salvo proroga, che ad oggi appare verosimile. dal contributo.

54 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Focus di approfondimento LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

La qualità lavorativa La soddisfazione del personale è il prerequisito della soddisfazione del cliente di Alessandra Attardi

“La soddisfazione e motivazione del personale sono la prima condizione per soddisfare il mercato” (Levionnois).

Il prof. James Heskett1 col ciclo del Successo/Fallimento La banca Don Rizzo è molto attenta e sensibile (vedi fig. 1), raffigura efficacemente il nesso di circolarità nei confronti dei dipendenti e proprio per questo, esistente tra la soddisfazione del personale, la qualità periodicamente predispone incontri volti, non solo, di servizio offerta e quindi, come ricaduta principale la alla formazione specialistica economico-finanziaria e soddisfazione del cliente. Questo ovviamente si traduce normativa, ma anche finalizzati alla creazione di un in un senso di benessere lavorativo, indispensabile per “gruppo di appartenenza”, allo scopo di migliorare il lavorare bene e soddisfare la clientela. lavoro di gruppo. In termini psicosociali, ciò vuol dire I dipendenti, adeguatamente formati, motivati e intervenire positivamente: sul clima organizzativo, responsabilizzati, svolgono il proprio lavoro con e di conseguenza influenzare la comunicazione tra entusiasmo, propositività, produttività, condivisione i colleghi al fine di facilitarla; sulla leadership per degli obiettivi aziendali e faranno di tutto per soddisfare rendenderla più competente e meno autoritaria; le richieste dei clienti. Nonostante la soddisfazione sulla interdipendenza, la cosiddetta membership, e il coinvolgimento dei dipendenti sia un tema per aumentare il legame tra i dipendenti e quindi molto complesso, in quanto hanno a che fare con la rafforzare l’identità di gruppo e in ultimo la produttività complessità degli esseri umani in termini di aspirazioni, lavorativa. comportamenti, motivazioni e stati d’animo, studi Questi temi sono molto importanti per tutti i sistemi internazionali hanno dimostrato che la soddisfazione del aziendali e per la loro complessità troveranno un personale dipende, da un numero circoscritto di fattori: adeguato approfondimento nei prossimi articoli. • la chiarezza dei compiti; • il riconoscimento dei meriti; • il senso di appartenenza; • la fiducia e il coinvolgimento; • il clima interno all’organizzazione.

1 James L. Heskett è Baker Foundation Professor alla Graduate School of Business Administration della Harvard University. è autore del libro “La catena del profitto nei servizi” di Heskett James L. - Sasser W. Earl - Schlesinger Leonard editore Sperling & Kupfer, 1998

Banca Don Rizzo N. 2 2011 55 BCC a confronto LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

La BCC regista a 360 gradi del territorio Un esempio di progettualità in partnership di Stefano Boffini

Dopo un lavoro di sei mesi volto a definirne gli estremi, prende avvio il progetto di “comunità residenziale” per anziani a Gottolengo (BS), presso Villa Giuseppina. è una prima sperimentazione nella quale Cassa Padana, come in molte altre occasioni, svolge un ruolo attivo di regia territoriale. Si parte dal bisogno, costantemente in aumento, della fascia più anziana di popolazione e dall’impossibilità di rispondere con gli strumenti tradizionali come le RSA (case di riposo). Ecco quindi l’idea sperimentare nuove forme di vita comunitaria per anziani, intermedie fra lo stare a casa e l’essere ricoverato in una casa di riposo. L’obiettivo - ambizioso - è quello di mantenere costi contenuti, pur facendo a meno del rilevante contributo regionale dato alle case di riposo, in un contesto bello e confortevole dal punto di vista della sistemazione e della qualità della vita. La struttura avrà 24 posti. Come in altre occasioni la scommessa si può vincere se intorno all’iniziativa si forma una rete di partnership. Lo scenario attuale con cui ci confrontiamo è caratterizzato da bisogni crescenti nelle comunità locali e di minori risorse a disposizione. Affrontare in rete progetti condivisi sarà sempre di più in futuro uno dei pochi strumenti a disposizione per dare risposte efficaci per il territorio. è una via non facile. Ciascuno deve assumersi un pezzo del peso e del rischio. Da parte sua la banca, per riuscire ad essere così proattiva per il territorio, di base deve investire in un presidio organizzativo stabile dedicato. In questo progetto “comunità alloggio” di Gottolengo che la banca ha attivato è costituita da: • Cassa Padana che mette a disposizione una propria struttura, Villa Giuseppina, sistemata con la nuova destinazione d’uso; • la Cooperativa sociale “Genesi” che si assume l’onere della gestione; • l’Asl che, attraverso vari organismi e attività, fornisce tutti i servizi di supporto; • il distretto dei 20 comuni della Bassa Bresciana che, attivando i servizi sociali, individua i soggetti a cui questo tipo di struttura può essere la risposta ai loro bisogni; • il comune di Gottolengo che si attiva per cercare, formare e costituire un nucleo di volontari a sostegno delle attività svolte dalla comunità alloggio; • varie entità del terzo settore, come la Croce Bianca, che verranno coinvolte per la prestazione di servizi Cassa Padana Cassa Padana è una BCC con sede a Leno in provincia di Brescia. Ha una storia di oltre 110 anni, ha 49 filiali ed è attiva in 7 province. La Cassa ha concretizzato, con comportamenti precisi e soluzioni organizzative, una visione di banca locale che promuove uno sviluppo integrale della comunità locale in cui opera, non semplicemente economico, ma a 360 gradi. Ha una divisione con 13 persone che si occupano stabilmente delle tre mutualità, interna, esterna e internazionale. La Cassa oggi gestisce un ospedale, ha creato e partecipa a fondazioni che promuovono cultura e identità, ha fatto direttamente progetti nel campo della salute, degli anziani, dell’handicap, dell’housing sociale, del microcredito. Ha un rapporto stretto, di partnership - non di mero erogatore di beneficenza - con la cooperazione sociale e il tessuto associativo per fare progetti insieme.

56 Banca Don Rizzo N. 2 2011 BCC a confronto LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Grifo d’oro e Premio Rocco Chinnici di Nicola La Rocca

Ha preso il via venerdì 18 marzo, con la conferenza stampa tenutasi presso la sala conferenze del Paradise Beach Hotel di Selinunte, la 10° edizione del Concorso Nazionale Teatro-Scuola “Grifo d’Oro”, organizzato dall’Istituto Comprensivo “Amedeo di Savoia Aosta” di Partanna e rivolto a tutte le scolaresche presenti sul territorio nazionale. Il decennale della kermesse teatrale ha visto, anche in questa edizione, l’adesione di numerosi istituti scolastici, rappresentativi dell’intera penisola, che hanno inviato la richiesta di partecipazione presentando lavori di ottima fattura. Dodici le opere ammesse alla finale, che dal 10 aprile al 21 maggio metteranno in scena i loro lavori presso l’Auditorium “Giacomo Leggio” di Partanna, provenienti da 6 diverse regioni (Lombardia, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Oltre all’ambito Trofeo “Grifo d’Oro”, diversi gli altri riconoscimenti di prestigio che vengono assegnati: il premio speciale del Ministero dell’Istruzione e la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica, sono due chiare testimonianze di come il Concorso, negli anni, abbia riscosso un crescente interesse anche da parte delle più alte Istituzioni. Particolarmente ambito è, inoltre, il premio Rocco Chinnici istituito dalla Banca di Credito Cooperativo del Belice, con il Patrocinio della Fondazione Rocco Chinnici e da quest’anno anche affiancata dalla Banca Don Rizzo, ed assegnato alla scuola che mette in scena il lavoro che, per le tematiche trattate ed i contenuti rappresentati, si distingue per i chiari messaggi pro legalità e rispetto del vivere civile, propri del Magistrato assassinato dalla mafia il 29 luglio del 1983. L’istituzione del premio Rocco Chinnici, la prima edizione risale al 1997, è una testimonianza dell’impegno della BCC del Belice per la crescita culturale e sociale del territorio, che attraverso il premio intitolato al Magistrato, che a Partanna per 12 anni (dal ’54 al 66) ricopri l’incarico di Pretore lasciando un forte e profondo sentimento di stima nella popolazione, vuole proporre ai giovani, in particolare, un modello di legalità, nel pieno rispetto dello spirito del Magistrato che tanto interesse ed attenzione mostrava nei loro confronti, da lui considerati indispensabili per costruire una migliore società civile, e che tra i primi inizio ad andare nelle scuole per metterli in guardia dai pericoli che la mafia rappresentava. Dopo la rappresentazione delle opere finaliste, l’appuntamento è con la finalissima, in programma a Partanna il 3, 4 e 5 giugno 2011.

BCC DEL BELICE La storia della BCC del Belice ha formalmente inizio il 19 dicembre 1981. In tale data, infatti, viene redatto l’Atto Costitutivo della “Cassa Rurale ed Artigiana del Belice”. L’inizio dell’operatività è invece datato febbraio 1989, quando viene inaugurato il primo sportello a Partanna. Nel novembre del 1998 viene aperta la seconda agenzia a Montevago, in provincia di Agrigento, mentre nel luglio del 2003 prende il via l’operatività dell’agenzia di Marinella di Selinunte, nota località turistica del territorio di Castelvetrano. Al 31.12.2010 la BCC del Belice conta su 477 soci, una raccolta diretta di oltre 140 milioni di euro ed impieghi per circa 100 milioni.

DALLA BCC DEL BELICE ALLA FONDAZIONE ROCCO CHINNICI La Fondazione Rocco Chinnici è stata costituita il 24 luglio 2003, in concomitanza con il ventesimo anniversario della tragica uccisione del Magistrato (29/7/1983), sulla scia del successo del “Premio Rocco Chinnici”, indetto annualmente dalla BCC del Belice. Oltre alla presenza dei familiari, I’iniziativa ha visto l’adesione di diversi colleghi di Rocco Chinnici, docenti universitari, giornalisti. L’elemento innovativo che caratterizza l’attività della Fondazione sta nella circostanza che essa si propone di rivolgersi non soltanto al mondo giudiziario ma anche a quello economico-finanziario ed a quello della scuola e della formazione creando iniziative di comunicazione tra questi tre settori. Una particolare attenzione è rivolta proprio ai giovani per contribuire alla formazione di un nuovo tessuto sociale, intriso di quella cultura della legalità per l’affermazione della quale Chinnici si batteva e che è il presupposto indispensabile della definitiva sconfitta di tutte le mafie.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 57 Il progetto giovani della Banca LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Giovani, futuro e denaro: leve per il cambiamento Risultati da una ricerca di mercato tra Trapani e Palermo di Mariangela Grimaudo

Li vediamo scherzare davanti alle scuole, o sfrecciarci spericolatamente accanto con i loro scooter; li scopriamo negli angoli più appartati delle nostre città a condividere segreti, o nascosti nelle loro stanze a soffrire disperatamente per un amore passeggero. E noi i giovani li immaginiamo così: liberi, frivoli, incoscienti e incuranti di tutto ciò che li circonda ad esclusione del piacere che possono trarre da ogni attimo di vita. Ma sono davvero così impermeabili alla crisi culturale ed economica che ha investito anche il nostro paese? Da una ricerca condotta per la Banca di Credito Cooperativo Don Rizzo, su un campione rappresentativo di 1022 ragazzi nella provincia di Trapani e Palermo, è emerso uno scenario che non ci aspettavamo. I nostri giovani descrivono la loro età principalmente come”spensierata e purtroppo destinata a terminare” (graf. 1). La raccontano con le parole degli adulti, parole pesanti che trasformano la giovinezza in un rifugio da una vita futura piena di problemi e mille difficoltà. Molti di noi diranno “bene, sanno cosa li aspetta”, e questo in parte è vero: avere una visione realista può aiutarli ad affrontare meglio le difficoltà. Di contro il pessimismo, nelle sue forme croniche, si trasforma nell’incapacità profonda di investire su qualsiasi forma di futuro: non a caso quest’ultimo è ciò che più li spaventa.

58 Banca Don Rizzo N. 2 2011 L’unica spinta significativa verso la crescita e il futuro è rappresentata dalla necessità di indipendenza economica (graf.2). Ecco che il denaro si fa motore indiretto di sviluppo e di cambiamento. E come è rappresentato il denaro nella mente dei nostri ragazzi? I giovani mostrano un’idea del denaro molto concreta e positiva: è un mezzo che serve per vivere, vivere bene, è un sinonimo di benessere. Viene inoltre descritto come “potere” nella sua accezione più positiva: inteso non come capacità di prevaricare, ma piuttosto come strumento che difende da ingiustizie e soprusi, permettendo il raggiungimento di qualsiasi obiettivo. Unica nota dolente è l’idea che esso non si accumuli per bravura né per impegno, ma solo grazie alla fortuna o ancora peggio a principi ingiusti quali la corruzione (graf.3). Lavorare sui giovani per instillare in loro la fiducia in sé e nella società, non significa soltanto aiutarli a divenire capaci di costruire per sè un posto meritevole nel mondo, significa soprattutto ripristinare le dinamiche di una società sana, basata sul merito e quindi generatrice di un futuro prospero. In questa filosofia la banca Don Rizzo non solo crede e si riconosce per identità e missione, ma si percepisce come attore promotore impegnandosi da tempo nella messa in opera di iniziative che possano dare ai giovani un ruolo da protagonisti nel futuro che meritano.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 59 Il progetto giovani della Banca LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Federcasse ed i giovani di Salvo Cartuccio

I giovani non vivono, di certo, oggi, in un’isola felice. La ricerca ha avuto lo scopo di analizzare la concezione Sono parte integrante di una società complessa del denaro e del risparmio per i giovani, il loro rapporto che si trova a fronteggiare un evidente stato di crisi con il mondo delle banche, della cooperazione e delle economica, sociale e culturale in cui le stesse istituzioni Banche di Credito Cooperativo. interagiscono con essi in maniera differente, vantando Sono emerse delle considerazioni interessanti, dichiara mutevoli aspettative e svariati comportamenti. a tal proposito, il professor Mannheimer: “il denaro non Una partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e dà la felicità, ma aiuta; nonostante una concezione alle attività locali è essenziale, se si vogliono costruire valoriale negativa delle banche, i giovani sono aperti delle società più democratiche e più solidali. ad un rapporto trasparente, personalizzato ed aperto Federcasse si è subito dimostrata molto interessata a tale con le stesse”. Maggiore apprezzamento viene, inoltre, target, spesso dimenticato e sottovalutato, e ha avviato espresso verso la socialità di alcuni aspetti delle BCC, un “Progetto Giovani” dalle finalità prettamente sociali quali la mutualità, l’interesse per le comunità locali ed il e valoriali, ma anche di marketing e di accreditamento rapporto “personalizzato” con il cliente. del sistema BCC per la definizione di prodotti e servizi Il professore Vittorino Andreoli, attraverso il suo libro adatti alle loro esigenze. “le parole per crescere”, nella seconda fase di analisi Il progetto ha mirato ad individuare i bisogni rilevanti qualitativa, ha proposto invece una serie di temi-chiave nella vita dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni per la comprensione del complesso universo dei e ha cercato di identificare le loro capacità progettuali giovani. e le loro aspettative sul futuro, al fine di comprendere Riuscirne a capire e identificarne gli effettivi bisogni, il meglio in che modo una Banca di Credito Cooperativo loro stile di vita e il tipo di sostegno di cui necessitano, possa essere un partner vicino, aiutandoli a superare le diventa pertanto una priorità per le BCC, le quali barriere psicologiche, culturali e di carattere economico dovrebbero essere in grado di fornire delle risposte che ne potrebbero condizionare il futuro. concrete, in strumenti e in competenze, sulla base di Il progetto “BCC. La Banca dei giovani”, ancora in nuovo profondo legame di fiducia e di collaborazione continua evoluzione, si esplica attraverso 4 step tra le parti. fondamentali e conta anche sugli autorevoli contributi La rendicontazione delle politiche e delle azioni in dei professori Renato Mannheimer e Vittorino Andreoli. essere rivolte ai giovani presso le BCC del territorio La prima fase, di ricerca demoscopica, si è basata su nazionale (terza fase), ha permesso, infine, di recuperare un sondaggio quantitativo su oltre 2 mila giovani e su intuizioni ed esperienze che, attraverso un’accurata un’indagine qualitativa attraverso 6 focus group rivolti fase di sintesi, sono state rese pubbliche (quarta a giovani di età compresa tra i 15 ed i 20 anni delle città fase) attraverso diversi strumenti, quali ad esempio la di Sesto San Giovanni, Rimini e Treviso. pubblicazione dell’atlante delle buone pratiche del Credito Cooperativo. Accreditare “la differenza” delle BCC rispetto le altre banche, risulterà pertanto ancor più facile se queste saranno in grado di costruire il proprio futuro attribuendo il giusto interesse ai giovani, i quali potranno diventare i protagonisti della comunità che cresce nel proprio territorio, sviluppando una cultura partecipativa maggiore rispetto a quella attuale.

60 Banca Don Rizzo N. 2 2011 I prodotti ed i servizi LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA

Il nuovo conto giovani package di Enrico Stellino Nell’ambito del “progetto giovani” la Banca ha ribadito la volontà di puntare e di investire sul target giovani, intraprendendo una serie di azioni e di iniziative a favore degli stessi. Tra queste, la realizzazione del nuovo Conto Giovani Package, che consiste in un conto a pacchetto comprendente la carta Pagobancomat e Inbank, ideato dalla Banca per tutti i giovani con età compresa tra i 18 ed i 35 anni, al fine di soddisfare le loro esigenze primarie di risparmio sino a quelle più complesse, sfruttando l’operatività elettronica. Vengono, infatti, riconosciute condizioni agevolate per le operazioni effettuate da Inbank e dagli ATM evoluti, rispetto a quelle effettuate allo sportello (franchigia di 50 operazioni). Nello specifico, la Banca mette a disposizione dei giovani il “Conto Giovani (18-35) Package” e il “Conto Soci Giovani (18-35) Package” che si differenziano solamente per il canone trimestrale, sulla base dei vantaggi che lo status di socio attribuisce al giovane.

Parola d’ordine: pagamenti innovativi di Oreste Orlando La tecnologia stà vivendo un periodo dinamico che spinge le aziende più innovative e attente al cambiamento,a studiare soluzioni innovative che raggiungono un livello di penetrazione e di diffusione tali da modificare le abitudini e i bisogni dei consumatori. Si tratta infatti di clienti sempre più consapevoli,più esigenti e più attenti a quanto viene offerto loro. Cresce la richiesta di accedere a servizi innovativi ma utili,all’avanguardia ma facilmente fruibili, comunque sempre convenienti. Basti pensare all’incremento dei servizi di Internet Banking che permettono di effettuare oltre alle comuni operazioni di sportello bancario, servizi alternativi quali il pagamento di bollettini postali,canone rai,ricariche telefoniche, digitale terrestre e carte prepagate stando comodamente seduti in poltrona ed utilizzando un personal computer oppure uno smartphone di ultima generazione. Recentemente inoltre, in Italia l’utilizzo di carte di pagamento è in forte crescita posizionandosi tra i primi posti Europa per valore di pagamenti effettuati tramite moneta elettronica. La realizzazione di nuovi metodi di pagamento o il loro perfezionamento si accompagna ad un continuo lavoro di ricerca e sviluppo tecnologico. Ad esempio, proprio dall’unione di questi due elementi prende vita la tecnologia “Contactless” che spalanca le porte dei pagamenti elettronici anche agli acquisti quotidiani di basso importo. La tecnologia “Contactless” permette di effettuare con la carta di credito micro pagamenti al supermercato, al fast food, o in libreria avvicinando solamente la carta al Pos abilitato. Le vecchie care monete potrebbero non pesare più nelle tasche dei consumatori e lasciare il passo alle nuove carte con modalità “Tap and Go”. Il futuro dei pagamenti sarà all’insegna della comodità, dell’innovazione e della sicurezza, con l’obiettivo di semplificare la vita quotidiana della gente.

Banca Don Rizzo N. 2 2011 61 Con Noi FILO DIRETTO

L’orientamento alla soddisfazione del cliente di Sergio Dragotto La rilevanza della Customer satisfaction come obiettivo valutativa e deve sempre rispondere ad una esigenza di strategico della Banca trova origine in alcune tendenze conoscenza finalizzata ad interventi migliorativi. evolutive del mercato, che fanno capo alla struttura Per tale ragione il progetto tende a valorizzare anche del rapporto domanda-offerta, ma non solo. L’idea l’efficacia operativa dell’organizzazione e ciò per progettuale è quella di stimolare, da un lato, lo sviluppo realizzare il miglioramento continuo all’interno delle unità dell’organizzazione, per realizzare soluzioni innovative produttive, dove si crea valore per il cliente, introducendo in grado di determinare il miglioramento continuo e, una nuova filosofia di pensiero: il metodo “Kaizen”, dall’altro lato, di focalizzare le esigenze del cliente per lo spirito giapponese del miglioramento continuo porle in assoluta centralità, in quanto esiste uno stretto attraverso piccoli e grandi cambiamenti. legame tra soddisfazione del cliente e la qualità di un Avendo riguardo al progressivo incremento della prodotto o di un servizio. pressione concorrenziale, alle nuove fonti di vantaggio Il concetto di soddisfazione rappresenta uno stato relativo competitivo, legate al valore aggiunto dei prodotti/ derivante dalle aspettative esplicite o latenti del cliente servizi, alla formulazione dei criteri di scelta chiari ed o fruitore e la percezione che egli ha del complesso espliciti dei prodotti/servizi, alla dinamica evolutiva dei fattori di qualità incorporati nel prodotto o servizio della domanda caratterizzata, più che in passato, da un utilizzati. consumatore alla ricerca di prodotti e servizi di qualità Col proposito di trasformare in misura quantitativa il superiore, ed in generale da un consumatore che cerca concetto di soddisfazione del cliente è stato usato il nel consumo l’integrazione di più bisogni, il consumo, modello Servqual per l’elaborazione dei dati, perché non è più limitato al solo beneficio materiale per il identifica una serie di aree di indagine che caratterizzano consumatore, ma si pone come il risultato di meccanismi la qualità del prodotto/servizio, attraverso l’applicazione di definizione di sé. di tecniche di tipo fattoriale che si identificano in 5 Attraverso l’acquisto di un prodotto si vuole definire aree caratterizzanti la soddisfazione del cliente: aspetti anche un’identità. tangibili, affidabilità, capacità di risposta, capacità di Ecco perché la componente del servizio diventa rassicurazione, empatia. fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi L’indagine di customer soddisfaction, fine a se stessa, e avvolge e sostiene il prodotto in tutti i processi di costituisce un indicatore di esito di per sé non esaustivo, consumo, diventano un caposaldo necessario per ma, imprescindibile, in un corretto percorso di ricerca ottenere il vantaggio competitivo.

62 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Le iniziative per la cultura e la solidarietà FILO DIRETTO

Il Centro Studi Don Rizzo: volàno di cultura per lo sviluppo del territorio di Paolino Calvaruso

Nel 2002 in occasione della celebrazione del primo del rilevante patrimonio culturale di Alcamo, grazie centenario della fondazione della Banca (1902) il consiglio alla ricostruzione artistica del pittore del prof. Roberto di amministrazione ha pensato di istituire un Centro Studi Calia, curata col supporto scientifico della prof.ssa Maria intestato a Don Giuseppe Rizzo, fondatore della banca, al Concetta Di Natale e dal prof. Maurizio Vitella e le splendide fine di onorare la sua memoria, diffondere il suo pensiero foto di Enzo Brai; e dare un ulteriore servizio alla comunità locale. La realizzazione del “Progetto school-movie” mediante Lo ha dotato inoltre di una prestigiosa sede, concessa in la proiezione di tre films presso il cinema Esperia nelle comodato d’uso, nei locali degli ex uffici della direzione, giornate del 20 gennaio, 17 e 25 febbraio del 2005 adeguatamente ristrutturati, sita in via Manzoni, 15 di finalizzati alla creazione di dibattiti fra gli studenti, Alcamo. coordinati dal Preside della Facoltà Teologica di Sicilia – Il Centro Studi, che non ha scopi di lucro, in questi primi Palermo Sac. Dr. Nino Raspanti e da critici cinematografici anni ha operato in linea con le sue finalità promuovendo e insegnanti della facoltà di teologia. lo sviluppo delle attività culturali, sociali ed economiche La cerimonia di presentazione del Crocifisso di Antonello nell’ambito del vasto territorio ove opera la banca. Gagini (sec. XVI), restaurato con il contributo della Banca E grazie al sostegno economico della Banca, ha potuto Don Rizzo, tenutasi il 12 marzo 2008 presso la Basilica organizzare tutta una serie di conferenze, convegni, Maria Assunta (Chiesa Madre). In tale occasione è stato dibattiti, incontri culturali mettendo a fuoco vari temi presentato il “Quaderno di restauro” pubblicato dalla sociali, che hanno interessato le più disparate fasce sociali Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di della comunità alcamese e dintorni. Ora, volendo fare un Trapani e dal Centro Studi Don Rizzo a cura di Renato bilancio di quanto finora fatto, non si può prescindere dal Alongi e Luigi Biondo. riportare qui di seguito l’elenco delle iniziative ritenute più Una adeguata illuminazione delle due cappelle all’interno rappresentative: della basilica: “la Madonna del Lume”, “Il Crocifisso”, e del La pubblicazione nel 2004 del volume sul pittore alcamese “Sacello di Don Rizzo” con la collocazione all’interno di della seconda metà del settecento Giuseppe Renda, ognuna delle due cappelle e del sacello di un elegante inserito in un ciclo di interventi dedicati alla valorizzazione leggio in plexiglas corredato da schede in quattro lingue

Banca Don Rizzo N. 2 2011 63 (Italiano, Inglese, Francese e Tedesco) con traduzione Leonardo Agueci, Presidente dell’Istituto Regionale a cura della sezione linguistica dell’Istituto Magistrale della Vite e del Vino; l’arch. Felice Bonanno, Dirigente Statale “Vito Fazio Allmayer”. Le schede sono state tradotte Generale della Programmazione della Regione Siciliana; anche in Braille per le persone non vedenti. il dott. Vincenzo Cusumano, Presidente della Strada del Sui punti 2 e 3 il Giornale di Sicilia nell’edizione del 13 Vino Alcamo DOC;. il dott. Gerardo Diana, Presidente marzo 2008 ha dedicato un’intera pagina all’avvenimento della Confagricoltura Sicilia; l’On. dott. Massimo Ferrara, a firma di Max Ferreri; Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana ; il prof. Il Progetto Tutti all’Opera, iniziato nella primavera del 2007, Giuseppe Giordano, Preside della Facoltà di Agraria di in collaborazione con gli Amici della Musica di Alcamo ed Palermo; il prof. Alessandro Hoffmann, Professore di il Teatro Bellini di , e negli anni successivi, fino ad Politica Agraria presso la Facoltà di Agraria dell’Università oggi, con il Teatro Massimo di Palermo, che ha avuto come di Palermo; scopo quello di avvicinare i ragazzi delle scuole, di primo e La presentazione nel corso del 2009 di quattro interessanti secondo grado, al mondo della musica lirica e dell’opera. libri, tutti di autori alcamesi: “Il Coraggio di vivere” di Teresa In quattro anni, circa mille studenti hanno potuto godere Negro Vivona, “Demetra ad Alcamo” di. Ignazio Messana, della visione di opere come l’AIDA di Giuseppe Verdi, The “Alcamo nel XX secolo” II volume di Andrea Chiarelli e Rake’s Progress di Stravinskij, Il Trittico di Giacomo Puccini, Dario Cocchiera, “Bambini… l’altra faccia del mondo” di ed il balletto Il Lago dei Cigni di Cajkovskij, solo per citarne Melo Mannella, Editore Ernesto Di Lorenzo; alcune. Pregevole l’opera della prof.ssa Vita Cammarata La pubblicazione del libro “Caricature e caricaturisti in nel lavoro di preparazione alla visione ed all’ascolto delle Alcamo” di Roberto Calia in collaborazione con i Clubs di opere. Oggi è motivo di grande soddisfazione apprendere servizio di Alcamo Lions, Rotary e Kiwanis. che gli studenti del liceo classico e scientifico, guidati dalla Ed in breve tantissime altre attività come: prof.ssa Placenta, hanno sottoscritto autonomamente Il convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà cento l’abbonamenti per alcune opere al Teatro Massimo. Teologica di Sicilia – Palermo sul tema “Religione, cultura e Si dice “Chi semina raccoglie” e in questo campo il Centro società: una sfida per Islam e Cristianesimo” il 16/06/2004 Studi ha seminato bene e questi sono i frutti. presso la sala congressi Marconi di Alcamo; Due Master Food Olio di primo livello, nel mese di maggio La conferenza sull’Enciclica di S.S. Benedetto XVI “Deus e giugno del 2008, nei locali del Centro Studi Don Rizzo, Caritas Est”, il 12 maggio 2006, in collaborazione con le Condotte Slow Food di Alcamo La presentazione del romanzo “Giù dalla rupe” di Gery e Trapani, mirato soprattutto agli operatori del settore. Al Palazzotto, tenutasi mercoledì 5 luglio nell’atrio del termine del corso ad ogni partecipante è stato rilasciato Castello dei Conti di Modica di Alcamo; un attestato di partecipazione. La presentazione del libro “Mafia, legalità debole e sviluppo Il corso di ” Laboratorio di giornalismo” indirizzato alle quarte del Mezzogiorno” di Antonio La Spina, 1° dicembre presso classi degli Istituti Superiori, coordinato dal giornalista prof. la sala assemblee della Banca Don Rizzo; Benedetto Barranca e con la partecipazione di Giuseppe Il Progetto “Suite ‘07 Arte, Letteratura, Musica”, in Maniscalchi del Giornale di Sicilia. La partecipazione è collaborazione della Libreria Mondadori di Alcamo, valsa agli studenti come credito formativo; finalizzato ad una serie di Incontri con noti autori letterari Il Convegno su Girolamo Caruso, (Alcamo, 18 settembre dal 16 marzo al 31 maggio 2007, avvenuti anche con gli 1842 – Pisa, 2 gennaio 1923). Illustre figura alcamese, a cui studenti di alcuni istituti superiori; è stato intestato l’Istituto Tecnico di Alcamo, e dimenticato La Presentazione della Rivista “I Quaderni dell’Alveare” dalla nostra comunità. Direttore della Scuola Agraria di Pisa, presso la sala Assemblee della Banca Don Rizzo mercoledì docente di Agronomia, agricoltura ed economia rurale, 05 marzo. Un’iniziativa editoriale nell’ambito delle attività per circa 50 anni, Girolamo Caruso ha pubblicato circa dell’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” di 130 volumi e ha dato circa 500 tesi di laurea. Il “Trattato di Palermo; Agronomia” è anche oggi il più completo ed importante La redazione e consegna il 26 febbraio 2009 del Report “Il del genere, e la “Monografia dell’olivo” resterà sempre uno Territorio della Banca Don Rizzo” a completamento dello dei testi più importanti sulla coltivazione della preziosa stage formativo della convenzione Centro Studi Don pianta. Egli ha contribuito a trasformare l’agricoltura italiana Rizzo - UNISOM; da agricoltura empirica ad agricoltura scientifica. La Realizzazione del DVD relativo al progetto “ Alcamo… La Tavola Rotonda “Il Territorio protagonista: l’agro di Una città nasce “ in collaborazione con il Plesso scolastico Alcamo e lo sviluppo rurale” tenutasi presso la sala Gentile; assemblee della Banca Don Rizzo. Incontro promosso La rassegna “Cieli Letterari” presentata in collaborazione per la presentazione del nuovo libro del prof. Alessandro con l’Associazione culturale TconZero, nei giorni dal 18 al Hoffman: “Il modello delle politiche agricole” con una rosa 21 dicembre 2008, presso il Castello dei Conti di Modica di relatori di grande rilevanza come la dott.ssa Francesca con la partecipazione di scrittori come Emiliano Poddi, Abate, Direttore dell’Ufficio Regionale dell’ISTAT; il dott. Gaetano Savatteri, Roberto Scarpinato, Alfio Caruso.

64 Banca Don Rizzo N. 2 2011 Filo diretto con la clientela FILO DIRETTO

Il credito di imposta Regione Sicilia per gli investimenti e la crescita dimensionale di Angelo Irienti

Con il Decreto n. 104 del 14 Marzo 2011, l’Assessore all’economia Avv. Gaetano Armao ha prorogato i termini per la presentazione del modello ICIS necessario per consentire alle imprese siciliane di partecipare nell’aggiudicazione dei fondi stanziati dalla legge regionale n. 11 del 17 Novembre 2009. La proroga si è resa necessaria in ragione alle segnalazioni che le categorie imprenditoriali e gli ordini professionali avevano sollevato per la difficoltà di acquisire il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) entro il termine di avvio per la presentazione delle istanze per l’anno 2011, inizialmente fissato per le ore 10.00 del 21 Marzo 2011. Il nuovo Decreto differisce, quindi, la scadenza al 23 Maggio 2011 a partire dalle ore 10,00 e fino alle ore 24,00 del 2 Agosto 2011, con la possibilità di fruire del prodotto di gestione informatica sul sito dell’Agenzia delle Entrate creditoimpostasicilia, a partire dal 16 Maggio 2011.

In sintesi si riepilogano gli elementi essenziali della legge: 102, 102bis e 103 del D.P.R. n. 917/1986 acquistati in proprietà, compresi quelli acquisiti mediante contratto Imprese beneficiarie di locazione finanziaria. A titolo esemplificativo, trattasi Sono le PMI che effettuino entro il termine del di: Attrezzatura varia e minuta, impianti e macchinari 31/12/2013 nuovi investimenti nel territorio della specifici, impianti e macchinari generici, Costruzioni Regione, ivi incluse quelle artigiane, operanti nei settori leggere, tettoie e baracche, Beni immobili. delle attività estrattive (limitatamente all’estrazione Si evidenzia che i terreni e gli immobili sono ammissibili di pietre ornamentali e da costruzione, di argilla e alle agevolazioni per un importo totale non superiore caolino, di pomice e di altri minerali e prodotti di al 25 per cento del costo complessivo del progetto cava,nonché produzione di sale), manifatturiere (con d’investimento. esclusione fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari), turismo, servizi Utilizzo del credito d’imposta legati all’information-technology (informatica, ricerca), Per fruire del contributo le imprese dovranno inoltrare agroalimentare concernente la trasformazione dei entro i termini suindicati, in via telematica, l’istanza prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. indicante gli elementi identificativi dell’impresa, l’ammontare complessivo dei nuovi investimenti, il Misura dell’aiuto credito spettante, etc. La misura dell’agevolazione è stata fissata dalla legge Entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione delle regionale nel rispetto ai massimali di intensità di aiuto domande, viene comunicato in via telematica, comunitari ed avuto riguardo alla natura delle imprese l’accoglimento o l’eventuale diniego del contributo ed ai settori in cui esse operano. per la mancanza di uno degli elementi previsti dalla Nella generalità dei casi la misura viene fissata pari al 40% normativa, ovvero per l’esaurimento dei fondi stanziati. del costo complessivo dell’investimento da realizzare. In caso di accoglimento l’azienda dovrà avviare Oggetto dell’agevolazione l’investimento entro sei mesi e procedere alla fruizione Per quanto riguarda gli investimenti ammissibili alle del credito d’imposta nel rispetto delle percentuali agevolazioni, si precisa trattarsi di beni strumentali minime del 30 per cento nell’anno di accoglimento, del materiali ed immateriali nuovi di cui agli articoli 70 per cento nell’anno successivo e del 100 per cento nel secondo anno successivo alla presentazione dell’istanza.

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La cerimonia al museo Pepoli di Trapani di Salvo Cartuccio

Da sempre l’ingresso dei nuovi Soci rappresenta per la sulla presenza e sugli interventi di prestigiose personalità Banca Don Rizzo un’occasione di crescita e di maggior a supporto e analisi delle tematiche trattate. radicamento sul territorio. è per tale motivo che, con Giovedì 7 Aprile, presso il museo “Agostino Pepoli” di cadenza quasi trimestrale, il Consiglio di Amministrazione Trapani si è realizzata la prima ceromonia di ammissione delibera l’ammissione di nuovi Soci. Gli stessi sono poi Soci del 2011 e, nell’occasione, si è anche proceduto invitati alle cerimonie di benvenuto, nelle quali viene data alla consegna delle borse di studio per tutti gli studenti loro l’opportunità di prendere parte ad un aperitivo o ad Soci o figli di Soci che si sono distinti per aver ottenuto una cena, permettendo ai neo associati di incontrarsi e il massimo dei voti. Con l’ultima delibera del Consiglio di avere i primi contatti con gli organi istituzionali della Banca con lo scopo di mostrare e di conoscere meglio le caratteristiche distintive del Credito Cooperativo. Sin dal primo cocktail di benvenuto, realizzato nel Marzo del 2007 presso la suggestiva struttura del Charleston di Mondello, si è cercato, infatti, di favorire la conoscenza tra i Soci stessi, al fine di aumentarne la consapevolezza di essere cooperatori e parte integrante di un sistema a rete che li vede assoluti protagonisti. Tutte le cerimonie sono, inoltre, incentrate su focus tematici mirati e di approfondimento, che variano dall’ambito culturale, a quello sociale e non per ultimo ambientale e contano

66 Banca Don Rizzo N. 2 2011 di Amministrazione del 19 ottobre 2010, la Banca ha tra bellezze artistiche del Museo e della provincia di Trapani. l’altro previsto, oltre al consueto bonus in denaro, anche La ricostruzione storica realizzata dalla direttrice del l’attribuzione dello status di Socio Giovane a tutti i neo- Museo Pepoli, Patrizia Livigni, e l’autorevole supporto diplomati ed i neo-laureati, a cui è assegnato il premio di del Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana, studio. Ciò ha creato un alto grado di compiacimento tra Sebastiano Tusa, hanno permesso di “dipingere” ai i giovani studenti, i quali nel corso della manifestazione Soci un preciso “affresco” del patrimonio artistico del hanno più volte dimostrato grande riconoscenza per territorio. lo speciale privilegio riconosciuto. Infine, sono stati Anche gli studenti hanno avuto il loro momento di gloria; anche premiati i partecipanti al concorso fotografico il presidente Mistretta e il Direttore Guido hanno infatti che la Banca annualmente indice e che, attraverso i 12 invitato i circa quaranta premiati a recarsi sul palco per scatti scelti da un’apposita giuria, hanno permesso di l’attribuzione degli attestati e per la consueta fotografia, costituire il calendario ufficiale della Banca Don Rizzo in cui i massimi vertici dirigenziali posano con gli studenti per l’anno 2011. eccellenti su cui sono stati riposti gratidudine e grande L’evento ha preso inizio alle 17 circa e si è svolto, in speranza per il futuro della comunità e del territorio. una prima fase, presso una delle splendide sale della La consegna di un Iphone e di due Ipod per i primi tre galleria, adibita appositamente per la realizzazione del classificati, oltre gli attestati per gli altri nove fotografi, convegno avente per oggetto la presentazione delle ha in ultimo concluso la premiazione dei partecipanti al concorso fotografico “Gesti più di mille parole”. La cerimonia è poi proseguita con la visita guidata e la scoperta delle pregevoli collezioni conservate presso il Museo, offrendo l’opportunità ai tanti Soci di usufruire di uno storico a loro completa disposizione per ulteriori dettagli e approfondimenti in merito. La manifestazione è, infine, terminata con uno speciale buffet artistico, realizzato dal rinomato chef Giuseppe Giuffrè, avente da sfondo alle splendide composizioni, il tema della semplicità e della bontà del pane.

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Il ruolo della BCC a sostegno della cooperazione, un valido strumento di impresa per i giovani di Salvo Cartuccio

“Il ruolo delle BCC a sostegno dell’impresa cooperativa” è stato Presidente di Confcooperative Sicilia. il tema trattato, venerdì 15 Aprile, nel corso dell’incontro “Alla luce delle esperienze maturate da alcune BCC che hanno organizzato ad Alcamo dalla Banca Don Rizzo in contribuito allo sviluppo di importanti cooperative, abbiamo collaborazione con Confcooperative Sicilia, il Comune di ritenuto opportuno presentare ai nostri imprenditori questi Alcamo e la Provincia di Trapani, per discutere su come la casi di successo, convinti che possano essere mutuabili cooperazione tra imprese possa favorire lo sviluppo di un nel nostro territorio”, dichiara a tal proposito, il Presidente territorio. Giuseppe Mistretta. “Riteniamo che la formula giuridica Al centro del dibattito il ruolo delle Banche di Credito della cooperativa possa essere un validissimo strumento di Cooperativo per la nascita e il sostegno dell’impresa; creazione di impresa da parte dei giovani. Ed infatti oggi erano ne hanno parlato, moderati dalla giornalista del TG3 presenti molti studenti delle ultime classi delle scuole superiori Rosa Ricciardi, importanti rappresentanti del Credito per i quali la Banca Don Rizzo si mostrerà sensibile nell’erogare Cooperativo italiano tra cui Nicola Di Santo, Presidente eventuali finanziamenti per investimenti futuri”. Credito Trevigiano, Umberto Longo, Direttore Generale Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i casi di maggior Credito Trevigiano, Diego Schelfi, Presidente Federazione successo nazionale e regionale di cooperazione tra Trentina della Cooperazione, Luigi Pettinati, Direttore produttori, tra cui l’Associazione Consorziale Produttori Generale Cassa Padana, Antonino Albano, Presidente Ortofrutticoli Trentini, Cavit di Trento, Cantine Mezzacorona, Federazione Siciliana delle Banche di Credito Cooperativo, Sicilconad, Coop “25 Aprile”, consorzio Connecting People, oltre ad altri Direttori di BCC siciliane e Gaetano Mancini, consorzio Ortofrutta Sicilia e Cantine Trapanesi Riunite.

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