Marina Botteri Nicolò Rasmo E Il Settecento: Percorsi Inediti E Tutela
Marina Botteri Nicolò Rasmo e il Settecento: percorsi inediti e tutela Abstract Il Settecento è un campo di studio cui Rasmo dedica particolare attenzione con lavori pionieristici riguardanti, in particolare, la cosiddetta Scuola di Fiemme. In questo contesto ricostruisce criticamente la figura di Giuseppe Alberti (Tesero, 1640- Cavalese 1716), che ne fu promotore e maestro indiscusso, e di Francesco Unterperger (Cavalese, 1707-1776), cui Rasmo si interessa già all’inizio della sua attività, verso la metà degli anni Trenta, e al quale dedica una mostra monografica nel 1977. Altrettanto significativo è avere riportato alla luce un artista sconosciuto come Antonio Longo (Varena 1742-Varena 1820), pittore e architetto eclettico. Anche Giovan Battista Lampi (Romeno 1751 - Vienna 1830), pittore che lega la sua fama di artista ai ritratti eseguiti presso le più importanti corti europee, è oggetto precoce degli studi di Rasmo. Nella mostra del 1951, a lui dedicata al castello del Buonconsiglio, Rasmo rivela non solo una grande capacità critica nel presentare il pittore, ma dà anche l'avvio agli studi sulla ritrattistica del Settecento trentino, tanto che il relativo catalogo rimane per molto tempo un testo di riferimento fondamentale per queste ricerche. Si tratta anche del primo lavoro in cui viene presentata l'attività di Domenico Zeni (Bardolino 1762-Brescia 1819), autore allora praticamente sconosciuto, quale ritrattista della nobiltà trentina. Più legata all’ambiente bolzanino è la figura di Carl Henrici (Schweidnitz 1737-Bolzano 1823), prolifico pittore rococò, anch’esso oggetto di studi costanti e di ricerche archivistiche, culminati nella mostra monografica del 1977. L’intervento affronta questi temi, unitamente alla segnalazione di uno dei molteplici episodi legati alla tutela, riguardante la salvaguardia della chiesa della Disciplina a Riva del Garda.
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