Fascicolo Parri
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Ufficio comunicazione istituzionale ITALIANI che hanno fatto l’Italia FerruccIo PArrI A cura dell’Ufficio comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica. © 2011 Senato della Repubblica Stampato presso la Tipografia Monocromo Grafica di Roma. Finito di stampare nel mese di maggio 2011. La presente pubblicazione è edita dal Senato della Repubblica. Non è destinata alla vendita ed è utilizzata solo per scopi di comunicazione istituzionale. Questo fascicolo è stato prodotto con carta riciclata 100% con certificazione FSC, utilizzando inchiostri a base vegetale. Italiani che hanno fatto l’Italia 3 ITALIANI che hANNo FATTo L’I TALIA Nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni del - l'unità d'Italia l’Ufficio comunicazione istituzionale del Senato ha ideato il progetto “Italiani che hanno fatto l'Italia". L'iniziativa ha l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni importanti personalità del nostro Paese protagoniste dei lavori dell'Aula di Palazzo Madama. Le personalità sono state scelte tra quelle che hanno ricoperto il ruolo di senatori a vita o di Presidenti del Senato e fanno riferimento oltre che al mondo della politica, anche a quelli della cultura, dello spettacolo e delle attività produttive. A questi senatori sono stati dedicati appositi fasci - coli e incontri a cui partecipano le scuole secondarie di II grado che visitano il Senato. FerruccIo PArrI Per ricordare il senatore Parri questa pubblicazione contiene il saluto all’Assemblea di Palazzo Madama in qualità di Presidente provvisorio pronunciato il 5 luglio 1976 e l’intervento del 27 aprile 1965 svolto nel - l’aula di Palazzo Madama in occasione del ventesimo anniversario della Liberazione. Inoltre sono riportate l’immagine della prima pagi - na del quotidiano La Stampa del 10 dicembre 1981 e la commemorazione che si è svolta nell’aula di Palazzo Madama il 15 dicembre 1981. 4 Italiani che hanno fatto l’Italia (...) il Senato sappia interpretare le necessità delle masse, le necessità di chi ha bisogno, sappia inter - pretare la sete, la volontà di giustizia che anima il popolo italiano, che esige questa stessa mentalità, questo spirito in chi ne regge il governo, che vuole questa capacità di superare le posizioni e le resistenze dei singoli ed anche dei singoli partiti, che sa che occorre uno spirito nuovo per creare una fase nuova ... Senato della Repubblica, seduta del 5 luglio 1976 Italiani che hanno fatto l’Italia 5 NoTe BIoGrAFIche Nacque a Pinerolo (TO) il 19 gennaio 1890. Frequentò il liceo a Casale Monfer - rato e si laureò in lettere. Fu interventista e partecipò al primo con - flitto mondiale. Gli furono assegnate tre medaglie d'argento. Dal 1922 al 1925 fu redattore al Corriere della Sera di Luigi Albertini. Fu uno degli esponenti più importanti dell’attività antifascista. Alla fine del 1926, insieme a Pertini e Rosselli organizzò l’espatrio in Francia di Filippo Turati. Arrestato, nel 1927, fu processato e inviato al confino. Al termine del periodo al confino, nel 1933 iniziò la colla - borazione con la società Edison. Durante la seconda guerra mondiale si impegnò nella costi - tuzione e nell’attività del Partito d'Azione e del Comitato di liberazione nazionale alta Italia. Dal giugno 1944 assunse la carica di Comandante generale delle formazioni “Giustizia e Libertà” e divenne vicecoman - dante, insieme a Luigi Longo, del Corpo Volontari della Libertà (agosto 1944). Arrestato dai nazisti nel gennaio del 1945 fu rilasciato su precisa richiesta degli Alleati. Fu nominato dal CLN capo del primo Governo dopo la Libe - razione. Il suo Governo rimase in carica dal 21 giugno 1945 all'8 dicembre 1945. Nel febbraio del 1946, abbandonò il Partito d'Azione e fondò, con La Malfa, il Movimento repub - blicano democratico. Fu eletto alla Costituente. Nel 1948 venne nominato senatore in qualità di ex Presidente del Consiglio dei Ministri ed ex deputato della Costituente . 6 Italiani che hanno fatto l’Italia Nel 1949 divenne membro dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa, e, fino al 1970, del Parlamento europeo. Nelle elezioni politiche del 1953 si presentò e fu eletto nelle liste del PSI. Venne nominato senatore a vita il 2 marzo 1963. Fu membro dell’Assemblea di Palazzo Madama fino alla VIII legislatura e nella V legislatura, il 6 giugno 1968, fu eletto Presidente del Gruppo della Sinistra indipendente. Morì a Roma l'8 dicembre 1981. Italiani che hanno fatto l’Italia 7 Saluto del Presidente di ottemperare a questo provvisorio compito che gli sarebbe spettato; e all'amico Gron - PRESIDENTE. Onorevoli chi, esprimo il vostro e il colleghi, la tarda età che mio augurio. Al Presidente voi mi conoscete, e che non della Repubblica esprimo costituisce per me una l'omaggio doveroso del ragione di privilegio, e nep - Senato. pure di litigio, mi attribui - E permettete che non man - sce tuttavia l'onore di inau - chi un saluto memore e gurare la 7 a legislatura del cordiale ai numerosi colle - Senato. Lo faccio in luogo ghi già membri di questo del senatore Gronchi, impe - consesso che dopo le ele - dito dalle condizioni fisiche zioni non vi hanno fatto ritorno. Voi intendete natu - 8 Italiani che hanno fatto l’Italia ralmente e facilmente quale l'attività più importante ne sia lo spirito e quale sia che vi attende; e voi per - l'amicizia che rimane dopo metterete che un anziano il lavoro comune del passa - richiami la vostra partico - to. Permettetemi inoltre di lare attenzione su questo rivolgere a nome anche vostro dovere. vostro un'amichevole stret - Il risultato stesso delle ele - ta di mano a tutti i collabo - zioni ci ha inopinatamente, ratori, dai più elevati in improvvisamente quasi, grado ai più modesti, che ci spinto contro una stretta assistono efficacemente nel che è insieme politica, eco - nostro lavoro. Mi pareva nomico-sociale e morale; necessario che non dimen - una stretta grave, non faci - ticassimo questi compagni le da superare, tanti sono i che devono avere sempre la problemi che attendono il nostra amicizia. vostro giudizio. E allora, se Intendendo non affliggervi vogliamo essere sinceri e con un discorso che sareb - non giocare con le parole, be forse fuori di senso oggi questa è per il nostro paese e che sarebbe anche per me - e noi la dobbiamo ammi - difficile, né desiderando nistrare - una crisi che perdermi nelle solite frasi forse potremmo anche defi - che sono comuni ai discor - nire storica; una crisi gra - si di questo genere, devo vida di problemi che, se dire che non credo che Voi, non saranno composti e onorevoli colleghi, abbiate superati, potrebbero con - bisogno che mi dilunghi durci ad un fallimento del per contro ad illustrare i Parlamento. grandi ed urgenti problemi Questa è la riflessione di un che attendono il vostro collega anziano, abituato a giudizio e il vostro inter - guardare lontano cioè a vento. Questa mi pare sarà guardare che cosa ci atten - Italiani che hanno fatto l’Italia 9 de. Capisco quale può esse - zioni, non vi possono esse - re oggi lo stato d'animo re recriminazioni, ma solo dovuto a una condizione di un ricordo e l'orgoglio, se questo genere, tanto diffici - volete, delle capacità e le come può essere la con - delle possibilità reali del dizione di uno scontro, di popolo italiano, con la spe - un urto. Vi chiedo di con - ranza che esso possa anco - sentirmi di ricordare il pas - ra ugualmente operare, sato, il mio passato, che - e anche nelle condizioni dif - mi rivolgo soprattutto ai ficili nelle quali si trova. più giovani fra voi - è stato Non ho bisogno di illu - sanguinoso, glorioso e duro strarle poichè ciascuno di quando, più di trent'anni voi forse le conosce meglio addietro, questa Italia, allo - di quanto non possa cono - ra logora, sdrucita e disper - scerle io in particolare. Il sa trovò nel popolo la forza passato mi pare debba ser - per la lotta di liberazione. vire solo a questo, ma deve Lo possiamo dimenticare? servire in questo momento Lo potete dimenticare? In critico. Come lo volete defi - quel momento il popolo nire questo momento? È trovò la strada della lotta, certo un'ora di crisi in cui è la strada del suo risorgi - il paese stesso che cerca la mento ed è arrivato alla sua strada e deve trovarla Costituzione. tra forze diverse, anche tra Si apre allora la nuova sto - intenzioni diverse. Tutta - ria d'Italia; dobbiamo in via, nel popolo italiano, questa occasione esaminar - nella maggioranza delle sue la? Direi di no, poichè nel forze, non deve mancare la discorso che possiamo fare nozione viva che questo è oggi, che dovrà essere sere - un tempo nuovo che richie - no e solenne, se non nelle de non forze diverse ma mie parole nelle mie inten - l'unione di tutte le forze 10 Italiani che hanno fatto l’Italia vive. L'espressione “vive” unione delle forze naziona - può essere una parola faci - li. le per chi parla dall'alto: È questa la speranza, è que - vive sono quelle leve, quel - sto il desiderio di quest'ora: le spinte che permettono di che il Senato sappia inter - superare le esigenze pretare le necessità delle momentanee, le esigenze masse, le necessità di chi ha particolari, quelle attraver - bisogno, sappia interpretare so le quali tutti i leaders del la sete, la volontà di giusti - popolo, cioè voi, dovete zia che anima il popolo ita - superare le vedute limitate, liano, che esige questa stes - proporre, indicare le vie sa mentalità, questo spirito d'uscita, le vie di domani. in chi ne regge il governo, Evidentemente per me sono che vuole questa capacità facili indicazioni di questo di superare le posizioni e le genere. A me, vecchio com - resistenze dei singoli ed pagno vostro, che conosce anche dei singoli partiti, la storia del Senato ed che sa che occorre uno spi - anche la storia d'Italia, rito nuovo per creare una sarebbe difficile non sentire fase nuova anche della sto - in questo momento che ria del Senato, e perchè cosa voi rappresentate e questa rimanga come un quale è e sarà il nostro momento felice di intuizio - compito.