Ufficio comunicazione istituzionale ITALIANI che hanno fatto l’Italia

FerruccIo PArrI A cura dell’Ufficio comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica. © 2011 Senato della Repubblica Stampato presso la Tipografia Monocromo Grafica di Roma. Finito di stampare nel mese di maggio 2011.

La presente pubblicazione è edita dal Senato della Repubblica. Non è destinata alla vendita ed è utilizzata solo per scopi di comunicazione istituzionale.

Questo fascicolo è stato prodotto con carta riciclata 100% con certificazione FSC, utilizzando inchiostri a base vegetale. Italiani che hanno fatto l’Italia 3

ITALIANI che hANNo FATTo L’I TALIA Nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni del - l'unità d'Italia l’Ufficio comunicazione istituzionale del Senato ha ideato il progetto “Italiani che hanno fatto l'Italia". L'iniziativa ha l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni importanti personalità del nostro Paese protagoniste dei lavori dell'Aula di Palazzo Madama. Le personalità sono state scelte tra quelle che hanno ricoperto il ruolo di senatori a vita o di Presidenti del Senato e fanno riferimento oltre che al mondo della politica, anche a quelli della cultura, dello spettacolo e delle attività produttive. A questi senatori sono stati dedicati appositi fasci - coli e incontri a cui partecipano le scuole secondarie di II grado che visitano il Senato.

FerruccIo PArrI

Per ricordare il senatore Parri questa pubblicazione contiene il saluto all’Assemblea di Palazzo Madama in qualità di Presidente provvisorio pronunciato il 5 luglio 1976 e l’intervento del 27 aprile 1965 svolto nel - l’aula di Palazzo Madama in occasione del ventesimo anniversario della Liberazione. Inoltre sono riportate l’immagine della prima pagi - na del quotidiano La Stampa del 10 dicembre 1981 e la commemorazione che si è svolta nell’aula di Palazzo Madama il 15 dicembre 1981. 4 Italiani che hanno fatto l’Italia

(...) il Senato sappia interpretare le necessità delle masse, le necessità di chi ha bisogno, sappia inter - pretare la sete, la volontà di giustizia che anima il popolo italiano, che esige questa stessa mentalità, questo spirito in chi ne regge il governo, che vuole questa capacità di superare le posizioni e le resistenze dei singoli ed anche dei singoli partiti, che sa che occorre uno spirito nuovo per creare una fase nuova ... Senato della Repubblica, seduta del 5 luglio 1976 Italiani che hanno fatto l’Italia 5

NoTe BIoGrAFIche Nacque a Pinerolo (TO) il 19 gennaio 1890. Frequentò il liceo a Casale Monfer - rato e si laureò in lettere. Fu interventista e partecipò al primo con - flitto mondiale. Gli furono assegnate tre medaglie d'argento. Dal 1922 al 1925 fu redattore al di Luigi Albertini. Fu uno degli esponenti più importanti dell’attività antifascista. Alla fine del 1926, insieme a Pertini e Rosselli organizzò l’espatrio in Francia di . Arrestato, nel 1927, fu processato e inviato al confino. Al termine del periodo al confino, nel 1933 iniziò la colla - borazione con la società Edison. Durante la seconda guerra mondiale si impegnò nella costi - tuzione e nell’attività del Partito d'Azione e del Comitato di liberazione nazionale alta Italia. Dal giugno 1944 assunse la carica di Comandante generale delle formazioni “Giustizia e Libertà” e divenne vicecoman - dante, insieme a , del Corpo Volontari della Libertà (agosto 1944). Arrestato dai nazisti nel gennaio del 1945 fu rilasciato su precisa richiesta degli Alleati. Fu nominato dal CLN capo del primo Governo dopo la Libe - razione. Il suo Governo rimase in carica dal 21 giugno 1945 all'8 dicembre 1945. Nel febbraio del 1946, abbandonò il Partito d'Azione e fondò, con La Malfa, il Movimento repub - blicano democratico. Fu eletto alla Costituente. Nel 1948 venne nominato senatore in qualità di ex Presidente del Consiglio dei Ministri ed ex deputato della Costituente . 6 Italiani che hanno fatto l’Italia

Nel 1949 divenne membro dell'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa, e, fino al 1970, del Parlamento europeo. Nelle elezioni politiche del 1953 si presentò e fu eletto nelle liste del PSI. Venne nominato senatore a vita il 2 marzo 1963. Fu membro dell’Assemblea di Palazzo Madama fino alla VIII legislatura e nella V legislatura, il 6 giugno 1968, fu eletto Presidente del Gruppo della Sinistra indipendente. Morì a Roma l'8 dicembre 1981. Italiani che hanno fatto l’Italia 7

Saluto del Presidente di ottemperare a questo provvisorio compito che gli sarebbe spettato; e all'amico Gron - PRESIDENTE. Onorevoli chi, esprimo il vostro e il colleghi, la tarda età che mio augurio. Al Presidente voi mi conoscete, e che non della Repubblica esprimo costituisce per me una l'omaggio doveroso del ragione di privilegio, e nep - Senato. pure di litigio, mi attribui - E permettete che non man - sce tuttavia l'onore di inau - chi un saluto memore e gurare la 7 a legislatura del cordiale ai numerosi colle - Senato. Lo faccio in luogo ghi già membri di questo del senatore Gronchi, impe - consesso che dopo le ele - dito dalle condizioni fisiche zioni non vi hanno fatto ritorno. Voi intendete natu - 8 Italiani che hanno fatto l’Italia ralmente e facilmente quale l'attività più importante ne sia lo spirito e quale sia che vi attende; e voi per - l'amicizia che rimane dopo metterete che un anziano il lavoro comune del passa - richiami la vostra partico - to. Permettetemi inoltre di lare attenzione su questo rivolgere a nome anche vostro dovere. vostro un'amichevole stret - Il risultato stesso delle ele - ta di mano a tutti i collabo - zioni ci ha inopinatamente, ratori, dai più elevati in improvvisamente quasi, grado ai più modesti, che ci spinto contro una stretta assistono efficacemente nel che è insieme politica, eco - nostro lavoro. Mi pareva nomico-sociale e morale; necessario che non dimen - una stretta grave, non faci - ticassimo questi compagni le da superare, tanti sono i che devono avere sempre la problemi che attendono il nostra amicizia. vostro giudizio. E allora, se Intendendo non affliggervi vogliamo essere sinceri e con un discorso che sareb - non giocare con le parole, be forse fuori di senso oggi questa è per il nostro paese e che sarebbe anche per me - e noi la dobbiamo ammi - difficile, né desiderando nistrare - una crisi che perdermi nelle solite frasi forse potremmo anche defi - che sono comuni ai discor - nire storica; una crisi gra - si di questo genere, devo vida di problemi che, se dire che non credo che Voi, non saranno composti e onorevoli colleghi, abbiate superati, potrebbero con - bisogno che mi dilunghi durci ad un fallimento del per contro ad illustrare i Parlamento. grandi ed urgenti problemi Questa è la riflessione di un che attendono il vostro collega anziano, abituato a giudizio e il vostro inter - guardare lontano cioè a vento. Questa mi pare sarà guardare che cosa ci atten - Italiani che hanno fatto l’Italia 9 de. Capisco quale può esse - zioni, non vi possono esse - re oggi lo stato d'animo re recriminazioni, ma solo dovuto a una condizione di un ricordo e l'orgoglio, se questo genere, tanto diffici - volete, delle capacità e le come può essere la con - delle possibilità reali del dizione di uno scontro, di popolo italiano, con la spe - un urto. Vi chiedo di con - ranza che esso possa anco - sentirmi di ricordare il pas - ra ugualmente operare, sato, il mio passato, che - e anche nelle condizioni dif - mi rivolgo soprattutto ai ficili nelle quali si trova. più giovani fra voi - è stato Non ho bisogno di illu - sanguinoso, glorioso e duro strarle poichè ciascuno di quando, più di trent'anni voi forse le conosce meglio addietro, questa Italia, allo - di quanto non possa cono - ra logora, sdrucita e disper - scerle io in particolare. Il sa trovò nel popolo la forza passato mi pare debba ser - per la lotta di liberazione. vire solo a questo, ma deve Lo possiamo dimenticare? servire in questo momento Lo potete dimenticare? In critico. Come lo volete defi - quel momento il popolo nire questo momento? È trovò la strada della lotta, certo un'ora di crisi in cui è la strada del suo risorgi - il paese stesso che cerca la mento ed è arrivato alla sua strada e deve trovarla Costituzione. tra forze diverse, anche tra Si apre allora la nuova sto - intenzioni diverse. Tutta - ria d'Italia; dobbiamo in via, nel popolo italiano, questa occasione esaminar - nella maggioranza delle sue la? Direi di no, poichè nel forze, non deve mancare la discorso che possiamo fare nozione viva che questo è oggi, che dovrà essere sere - un tempo nuovo che richie - no e solenne, se non nelle de non forze diverse ma mie parole nelle mie inten - l'unione di tutte le forze 10 Italiani che hanno fatto l’Italia vive. L'espressione “vive” unione delle forze naziona - può essere una parola faci - li. le per chi parla dall'alto: È questa la speranza, è que - vive sono quelle leve, quel - sto il desiderio di quest'ora: le spinte che permettono di che il Senato sappia inter - superare le esigenze pretare le necessità delle momentanee, le esigenze masse, le necessità di chi ha particolari, quelle attraver - bisogno, sappia interpretare so le quali tutti i leaders del la sete, la volontà di giusti - popolo, cioè voi, dovete zia che anima il popolo ita - superare le vedute limitate, liano, che esige questa stes - proporre, indicare le vie sa mentalità, questo spirito d'uscita, le vie di domani. in chi ne regge il governo, Evidentemente per me sono che vuole questa capacità facili indicazioni di questo di superare le posizioni e le genere. A me, vecchio com - resistenze dei singoli ed pagno vostro, che conosce anche dei singoli partiti, la storia del Senato ed che sa che occorre uno spi - anche la storia d'Italia, rito nuovo per creare una sarebbe difficile non sentire fase nuova anche della sto - in questo momento che ria del Senato, e perchè cosa voi rappresentate e questa rimanga come un quale è e sarà il nostro momento felice di intuizio - compito. Questo sarà certa - ni nuove e di consenso. mente difficile, ma difficile Posso chiedervelo spero in nel senso che esigerà degli questa visione di un dovere sforzi, delle visioni d'insie - che tocca ciascuno di voi me delle misure della capa - che avete avuto l'applauso cità globale del popolo ita - delle folle, che vuole tocca - liano, che vi permetterà di re ciascuno di voi al di lasciare nella storia il ricor - sopra di quelle che possono do grande di questa nuova essere le indicazioni del Italiani che hanno fatto l’Italia 11 momento. chiaro, sperando sia sentito Ed è con la visione di que - e capito, non solo da colo - sto nostro paese, che si ro che mi conoscono, nello trova dopo trent'anni nel spirito con il quale io lo ho momento storico più diffi - espresso. ( Vivissimi cile e nella necessità di applausi ). Non applaudite dimostrare la sua capacità perchè non merito il vostro di avvenire, che vi chiedo applauso, non nello spirito di permettermi di non pro - ma per il modo che mi seguire in questo saluto che viene consentito dalle mie almeno nelle sue intenzioni condizioni di salute. mi sembra abbastanza 12 Italiani che hanno fatto l’Italia

Per il ventesimo l'anniversario della Libera - anniversario zione, e sembra a me, della Liberazione come, credo, a voi tutti, necessario che il Senato PARRI. Domando di parla - dedichi qualche ricordo a re. una ricorrenza che è resa più solenne dalla coinci - PRESIDENTE. Ne ha facol - denza col ventennale. tà. A me sembra che sia opportuno ricercare i valori PARRI. Signor Presidente, storici e morali permanenti onorevoli colleghi, il Sena - e perenni di una ricorrenza to riprende i suoi lavori il come questa. Credo che si 27 aprile, due giorni dopo ridurrebbe il suo valore, se Italiani che hanno fatto l’Italia 13 noi ci limitassimo ad una successiva se non ci rifa - apologia di carattere gene - cessimo a questi antece - rico, che è ben lontana denti. dalle nostre intenzioni, o ci Vi sono alcune figure che limitassimo ad una agio - mi permetterete di ricorda - grafia, facile, degli eroi e re, e che sono tradizionali dei martiri. Interessa vedere nella storia patriottica, questo fatto, questo grande quasi come numi tutelari fatto storico, nel contesto della democrazia italiana: della storia d'Italia. Esso sono Matteotti, Gramsci, chiude un periodo e ne apre Amendola, Don Minzoni e, un altro, e non si potrebbe se vogliamo aggiungere un intenderne il valore se non rappresentante di quella ci si rifacesse all'origine. che è stata la profonda crisi La storia d'Italia, in questo morale e intellettuale di ventennio, ha avuto due quel momento storico, protagonisti; il fascismo e aggiungiamo Gobetti, e, più l’antifascismo; l’antifasci - in là nel tempo, Carlo Ros - smo, voglio dire, in termini selli. Perchè questi nomi, storici, non in dimensione perchè parlando di valori polemica. Comincia, questo storici ricorriamo a questi periodo, con la disfatta nomi? Perchè sono i rap - delle forze democratiche e presentanti delle forze poli - con la distruzione delle tiche, delle forze sociali, organizzazioni socialiste, che aspirano all'ascesa, con la piena disfatta dei sono i rappresentanti delle partiti che si consuma nel tradizioni anteriori di cul - 1922, nel 1924 e 1926, anni tura e di pensiero. Sono cruciali della storia d'Italia, importanti perchè quando tra il delitto Matteotti e le l'orizzonte internazionale leggi eccezionali. Non impone la convergenza potremmo capire la ripresa delle forze, quando il fasci - 14 Italiani che hanno fatto l’Italia smo ha raggiunto la fine nette». Pesa fortemente della sua parabola fatale, sulla storia d'Italia la disso - sono queste forze rappre - luzione di quest'apparato sentate da queste immagi - militare, che salva l'onore ni, da questi uomini, che solo per merito di alcuni danno le idee. Sono queste grandi sacrifici: Cefalonia, forze che danno i pionieri, le isole dell'Egeo, Bergami - che danno i capifila. ni con la sua nave, la resi - Ed ecco allora che rintrac - stenza con la Jugoslavia; e ciamo già all'origine il forse più ancora cosa che primo importante carattere normalmente si dimentica dell’insurrezione che poi la resistenza morale che scatta nel 1943, dopo l'8 hanno opposto gli internati settembre: è la rappresen - militari in Germania, oltre tanza nazionale, piena, 600 mila. Di questi una completa, del passato, e minima minoranza è poi della necessità di riscatto. venuta in Italia a costituire Potremmo quasi intendere, le milizie fasciste contro i in termini approssimativi partigiani; la massima ma efficaci, la lotta del parte, ufficiali e soldati ha 1943-45 come la rivincita detto «no» al nazismo, e delle disfatte del 1922 e del nelle condizioni in cui essi 1924-26. Credo peraltro si trovavano, lontani dalle che non intenderemmo ap famiglie, soggetti a tutte le pieno questa storia se non pressioni e a tutte le lusin - ci rifacessimo mentalmente ghe, vorrei dire che questo al 1943, l'anno più tragico è un atto di eroismo mora - forse della storia d'Italia, le che la Nazione non deve l'anno del crollo, l'anno dimenticare. della dissoluzione dramma - tica dell'esercito fascista, Sono dunque oltre 600 mila degli «otto milioni di baio - i prigionieri in Germania, e Italiani che hanno fatto l’Italia 15 alcune centinaia di migliaia ne molto facile da prendere i prigionieri in Russia, in in quel tempo, date le condi - Etiopia, in Libia, nelle mani zioni e data la situazione degli Alleati, alcune centina - psicologica e militare italia - ia di migliaia purtroppo sot - na, eppure la sua necessità toterra, 300 mila, forse, morale si imponeva già da rimasti nell’Italia meridiona - allora. le e adibiti dagli alleati ai servizi più modesti e scon - Spinge ai monti questa idea, fortanti. questo spirito, animatore di In questo panorama di un un movimento molto ampio; Paese in cui non c'è nessuno, non una sommossa, non un al momento dell'8 settembre, sussulto estemporaneo di non vi è più un'autorità che ribellione, di pochi indivi - comanda, non vi è più Stato, dui; è un vero movimento di il Re è fuggito, manca un liberazione, superiore a Governo e chi possa dar quella che potrebbe definirsi ordini, scatta questa insurre - una normale guerra di libe - zione che non si capirebbe razione patriottica, è un se non si intende il passato. movimento che contiene Occorre tener presente che il come movente una necessità 1943 stesso era stato impie - politica e morale più ampia: gato dalle forze antifasciste liberare il Paese e dare ad per la loro preparazione, e esso un altro stato, un altro che già in quell'anno si era reggimento, altre visuali, chiarita ne posso dare testi - altre prospettive, altri ideali. monianza personale tra le Se non fosse così, come si forze antifasciste e le forze potrebbe intendere la forza, della riscossa, la necessità di la vigoria, la carica morale passare attraverso la guerra di quella lotta? Non sono di liberazione contro i tede - queste frasi facili che si pos - schi. Non era una conclusio - sono pronunciare adesso: vi 16 Italiani che hanno fatto l’Italia sono testimonianze note - una testimonianza non volissime. Abbiamo le testi - valida? Diciamolo adesso: è monianze che ci vengono la testimonianza di un dai due ceti vorrei dire, più momento di altezza morale interessanti e importanti da quale il nostro paese su questo punto di vista stori - questa ampia base non ha co: dagli intellettuali e avuto mai. dagli umili. Si è inaugurata l'altro gior - no a Bologna una Mostra Dagli intellettuali abbiamo internazionale della Resi - le testimonianze, del resto stenza eccellente come note, come quelle di Mar - livello artistico, che pareva chesi, di Ginzburg, di la trascrizione figurativa Colorni, di Giaime Pintor, delle lettere dei condannati con la sua lettera famosa, a morte. Troviamo espressi di Albertelli, Curiel e tanti gli stessi sentimenti, trovia - altri. Sono gli intellettuali mo il ricorso agli stessi che, ancor ignoti, escono motivi, non soltanto da dalla notte fascista e parte degli italiani - è da dichiarano il dovere del - dire che per fortuna l'Italia l'uomo di cultura di dare in questa Mostra ha un l'esempio, la necessità di posto di primo piano - ma soffrire le stesse sofferenze in tutti i paesi d'Europa, in e la stessa lotta della socie - tutti i Paesi che hanno tà cui si appartiene per aver avuto un movimento di il diritto di parlare e di liberazione. Segno, questo, insegnare. di una comune profonda ribellione morale che ha Dagli umili ci vengono le investito tutta l'Europa, ed lettere dei condannati a insieme l'Italia, un segno morte, in massima parte che ci spiega l'intensità gente del popolo. È questa dinamica di questa storia e Italiani che hanno fatto l’Italia 17 di questo movimento, che vi, che creavano evidente - altrimenti non intenderem - mente dissensi di fondo. mo. Se non avesse presieduto E tuttavia, che cosa è che ad esso una volontà tiene uniti? Ad esempio, costante e unitaria non nella Francia, l'unità da noi intenderemmo come avreb - conservata non c'è stata. be potuto creare le proprie Quando i liberatori entrano coerenti organizzazioni in Parigi trovano quattro politiche e militari attraver - manifesti, diversi delle so le difficoltà di ogni sorta quattro grandi organizza - che si possono immaginare. zioni della Resistenza. Que - Nessuno di noi deve mai sta non aveva dietro di sè il volere non solo nasconde - nostro passato. Su di noi re, ma neppure attenuare le incombeva l'imperativo, la difficoltà che nascono dai necessità di costruire una diversi pensieri, dai diversi società italiana nuova e obiettivi, lontani come pos - migliore. Noi avevamo un sono essere lontani i libera - comando ed esso è stato li dai comunisti. Lontani obbedito; perciò i CLN non per molteplici ragioni di sono stati accademie di dissenso, che certo non compromessi passeggeri, devono essere taciute: la che celano reticenze e questione istituzionale; i nascondono inganni futuri. rapporti con gli alleati, così No, non si spiegherebbe difficili, che hanno creato questa storia se non s'in - tanti problemi così gravi; la tendesse che il movimento stessa unificazione delle si è mantenuto unitario, e forze; la questione dell'at - l'unità si è formata su quel - tesismo che ci ha tormenta - le che tra partiti civili, in to, che ha tormenta il CLN una società civile sono le fino in fondo: questioni gra mediazioni necessarie. 18 Italiani che hanno fatto l’Italia

Queste non potevano non governano con l'accordo di essere, tra obiettivi così tutti, secondo questi chiari lontani e diversi, se non le principi, secondo queste impostazioni di una demo - direttive. Questo comune crazia nuova. Nuova? Que - Governo continua fino al sti che appaiono aggettivi momento della Liberazione, ora molto facili, hanno tut - quando gli alleati trovano i tavia avuto un loro preciso nostri prefetti, i nostri sin - contenuto. Affermazioni daci, le nostre amministra - nuove che allora nel zioni. Continua, onorevole momento della lotta erano Presidente, con la gestione state accettate da tutte le della economia dell'Italia parti, si concretarono in un settentrionale diretta da un principio di giustizia socia - Comitato presieduto da le e di eguaglianza ricco di Cesare Merzagora. Segno sviluppi. questo di una unità di fondo, mantenuta fino in La riprova concreta di que - fondo per realizzare gli st'unità sostanziale si trova obiettivi superiori e neces - nell'attività stessa dei CLN, sari. soprattutto dei grandi cen - Si potrebbe spiegare diver - tri, dove l'equilibrio politi - samente la Costituzione co era meglio assicurato, stessa? La Costituzione è dove la rappresentanza ancora portata da questa delle varie parti era più onda, e presenta veramente solida. Le deliberazioni la fisionomia e la natura di amministrative, politiche e un ultimo grande CLN, in giudiziarie sono prese cui la rappresentanza poli - all'unanimità, e sono tal - tica non è in ragione della volta gravi. Nelle zone libe - forza numerica, ma in rate i governi (il Governo ragione della rappresentan - dell'Ossola, ad esempio) za di un settore di idee, e la Italiani che hanno fatto l’Italia 19

Costituzione non è né che giungano gli alleati: a monolitica né si regge su Milano i carri armati sono compromessi, ma su obbligati ad incolonnarsi mediazioni, i cui termini ad un certo punto dietro ai essa riprende dalla lotta e tram cittadini. Dappertutto ripete, come legge dello gli alleati sono ricevuti dal Stato, come linguaggio Prefetto della liberazione, comune per tutti noi. dal Sindaco della liberazio - Quando si avvicina il ne. momento della liberazione, Allora, onorevoli colleghi, a partire dal 20 aprile, i ecco che registriamo un partigiani, non seguendo grande evento nella storia fortunatamente le istruzio - del nostro Paese: un popolo ni strategiche del mare - che nel momento più criti - sciallo Alexander, iniziano co della sua storia non senz'altro l'insurrezione accetta la libertà dagli altri che impegna furiosamente come un dono, ma vuole la tutti i centri, tutte le città sua guerra di liberazione, dell'Italia settentrionale, vuole combattere per la travolge le resistenze nemi - propria libertà. E debbo che, costringe circa due - dire che purtroppo da parte centomila tedeschi ad degli alleati non abbiamo arrendersi agli odiati «ban - avuto il trattamento al diti», a cominciare dal quale il popolo italiano Corpo di armata del gene - aveva diritto dopo questa rale Meinhold a Genova. È lotta. allora che appaiono le Ora, onorevoli colleghi, a grandi realizzazioni della mio parere, l'Italia può lotta: gli impianti elettrici ristabilire l'unità della sua ed industriali sono salvati storia riallacciandosi nel quasi completamente. Le passato con quella del città sono liberate prima Risorgimento, e può anche 20 Italiani che hanno fatto l’Italia rivolgersi verso l'avvenire, fatto che la scuola non perchè il suo popolo ha l'abbia fatta sua. La scuola pagato con il sangue il di tutti i Paesi, a tutti i riscatto del suo onore e la livelli e in tutti i tempi, riconquista della libertà. deve servire ad una prima - ria funzione educativa. Questa mi sembra la cosa Quale strumento migliore grande, questi i valori pro - per la formazione del carat - fondi della lotta di libera - tere e dell'educazione civi - zione. La consacra la sua le, che tanto ci è necessaria, carica morale, la sua altez - delle prove di questa lotta? za, la sua purezza di eroi - Non vorrei insistere nel smo e di fede. I caduti per ricercare, per noi e per i la Patria sono tutti degni di giovani, quelle riforme par - onore e di rispetto: per que - ticolari che potrebbero sti caduti non si domanda costituire il legato della certo un rispetto di privile - Resistenza. Quello che gio, ma da parte loro vi è occorre, quello che dobbia - stata una offerta volontaria mo richiamare e far vivo è di fede, di sacrificio e di ancora e soltanto un mes - sangue, in obbedienza ad saggio di chiarezza, un una legge per la quale si grande esempio di energia può morire, ma che non si morale per le nostre lotte può tradire, che ne fa, a civili. parer mio, il momento più Io la ringrazio, signor Pre - alto della storia dello Stato sidente, di avere consentito italiano. questo ricordo, e ringrazio Io credo che questa storia voi, onorevoli colleghi, del - abbia in sé una profonda l'attenzione che avete dato capacità educativa. È per alle mie parole, pregandovi questo che, ormai da trop - di vedere in esse un po' il po tempo, lamentiamo il riflesso del sentimento di Italiani che hanno fatto l’Italia 21 tutti coloro che hanno dato Milano e darà il congedo a la loro pietra, il loro contri - queste forze: io credo che buto, piccolo o grande, a debba esprimere loro il rin - questa lotta. graziamento della Nazione Il 9 maggio prossimo il intera. (Vivi, prolungati Capo del Governo andrà a applausi) . 22 Italiani che hanno fatto l’Italia

I pagina del quotidiano La Stampa del 10 dicembre 1981. Editrice La Stampa S.p.A. Archivio storico - La Stampa.it Italiani che hanno fatto l’Italia 23

commemorazione del del Celio all'alba dell'8 senatore Ferruccio Parri dicembre. All'inizio dell'ultimo viag - PRESIDENTE. ( Si leva in gio da Roma al cimitero di piedi e con lui tutta l'As - Genova, il Presidente della semblea ). Repubblica, le rappresen - Onorevoli colleghi, una set - tanze delle massime istitu - timana fa Palazzo Madama zioni nazionali e delle ha aperto le sue porte ad organizzazioni dei combat - autorità e cittadini accorsi tenti per la libertà, e i citta - a rendere l'estremo saluto a dini hanno partecipato agli Ferruccio Parri, quasi onori civili ed alla celebra - novantaduenne - perchè zione religiosa che, in ese - nato il 19 gennaio 1890 a cuzione delle decisioni del Pinerolo - deceduto nel Governo e nel rispetto della romano Ospedale militare volontà dei familiari, il 24 Italiani che hanno fatto l’Italia

Senato ha predisposto nel è stata fatta nel discorso Palazzo della Sapienza. pronunziato da In quella occasione un vici - nel cortile della Sapienza. nissimo compagno nella Sento il dovere di esprime - lotta per la libertà e l'ordi - re a nome di tutti e mio un nario militare hanno con sincero ringraziamento grande chiarezza illustrato all'appassionato oratore, le virtù dimostrate e le sottolineando il generale benemerenze acquisite da consenso manifestato al Ferruccio Parri quale uomo, suo dire dal lungo applauso quale cittadino, quale valo - di tutti gli astanti e dal roso soldato della prima significativo abbraccio di guerra mondiale, quale chi - come il Presidente tenace oppositore del fasci - Pertini - della lotta di Parri smo e promotore di conse - essendo stato comparteci - guente azione politica pe, si è trovato nella felice clandestina ed aperta per posizione di potere valutar - contrastarlo, quale autore - ne appieno l'eroicità ed il volissimo ed assai impe - grande merito. gnato capo per combattere L'eloquente rievocazione il nazi-fascismo nel biennio del collega Valiani, tutta - di guerra partigiana che via, non mi dispensa dal portò l'Italia alla liberazio - prestare la mia voce per ne e lui stesso alla guida fare in questa Aula, nelle del primo Governo ad essa forme tradizionali e con la seguito. particolare ispirazione di Una densa serena rievoca - una lunga amicizia, obietti - zione di quello che è stato vo ricordo del mandato che Parri nella vita italiana del - il grande italiano testè l'ultimo cinquantennio e scomparso, dopo aver par - del posto che egli ormai tecipato alla Consulta ed occupa nella storia d'Italia alla Costituente, ha svolto Italiani che hanno fatto l’Italia 25 in questa Assemblea. amico ad amico, è la sinte - Per esperienza diretta mi tica conclusione di un'at - trovo in condizione di dire tenta osservazione dei che l'espletamento del nostri atti. Mentre li rileg - mandato parlamentare è gevo nei giorni scorsi per stato svolto da Ferruccio ritrovare in essi l'eco della Parri con assiduità e attiva parola di Parri tra noi, ho partecipazione in ogni potuto constatare che quale sede, in ogni momento. membro della Consulta e Solo la degenza, per il male della Costituente in quelle che lo ha afflitto, ne ha due assemblee prese parte impedito la presenza in attiva ai dibattiti per una questi ultimi anni. ventina di volte. Altrimenti, da senatore di Nell'Assemblea senatoriale diritto nella prima e eletto quale senatore di diritto nella terza legislatura, da nella prima e eletto nella senatore a vita dal '63 in terza legislatura prese la poi, con interrogazioni, parola complessivamente interpellanze, mozioni, pre - ottanta volte. Quale senato - sentazione di proposte di re a vita nelle successive legge; partecipazione non legislature, fino all'inizio di sola presenza a Commis - della sua malattia nel 1978, sioni permanenti, speciali e prese la parola ancora per bicamerali, interventi nelle altre ottanta volte. E sem - sedute dedicate in Aula ai pre non per polemiche dibattiti sulla fiducia, sulle interruzioni o per poche leggi, sul controllo dell'Ese - parole, ma per ampi inter - cutivo, Ferruccio Parri ha venti, frutto evidente di costituito per tutti un pre - attento studio dei problemi claro esempio. all'ordine del giorno. Non è questa una espres - E se aggiungiamo il rilievo sione laudativa rivolta da che, membro a volta a volta 26 Italiani che hanno fatto l’Italia delle Commissioni perma - dell'ordine democratico, nenti degli esteri, bilancio, della violenza, del terrori - finanze e tesoro, istruzione, smo, dell'unità europea, delle Commissioni interca - della NATO, della distensio - merali per la mafia, il Sifar, ne, del disarmo, del terzo la delega sui dazi doganali, mondo, della pace, in ogni della Commissione speciale momento delicato della sulla legge per l'energia storia italiana e mondiale elettrica, sempre in esse degli ultimi trent'anni. prese parte attiva ai lavori, E sempre in quasi tutti gli giungiamo in tutta obietti - interventi un costante vità a concludere che anche ammonimento, come quel - sotto questo profilo la per - lo espresso in quest'Aula il sonalità di Ferruccio Parri 18 dicembre 1968: «Dob - merita di essere segnalata biamo domandare delle come eccezionalmente vedute nuove, delle vedute esemplare. d'insieme che la situazione Esemplare la confermano la rende necessarie... Non preparazione personale che sono più tempi di ordinaria tutti i suoi interventi in amministrazione, questi». Aula rivelano, sia quando Cinque mesi prima, parlan - si riferiscono alla politica do sulla fiducia al Governo generale, che alle politiche Leone, più diffusamente particolarmente connesse aveva precisato: «Non c'è alla sua lunga esperienza strategia di riforme, non c'è ed alle vicende della sua gruppo di programmi, di vita: i problemi della infla - obiettivi intermedi validi zione negli anni '40, i pro - senza questo respiro più blemi delle riforme negli ampio delle cose umane, anni ' 50, della programma - della vita umana. In questo zione negli anni '60, dello ordine d'idee certi fatti sviluppo negli anni '70, politici dovrebbero portare Italiani che hanno fatto l’Italia 27 a combattere contro i dire, ciclica, ma occorre detentori reali del controllo vedere che cosa ci attende dei bottoni, quelli cioè che al di là di essa. Per ora rile - controllano lo sviluppo del viamo un pericoloso aggra - nostro sistema... Ogni rifor - varsi dei fattori di disgrega - ma sia accompagnata da zione mentre, proprio in questo senso nuovo della questa fase, occorrerebbero società alla misura dell'uo - propositi ed iniziative coe - mo, della dignità dell'uo - renti, costanti, capaci di mo, del lavoratore nella una influenza aggregatrice, fabbrica che ha bisogno sociale e quindi politica... prima di tutto non di uno Sono solo i grandi ideali statuto sindacale ma dello che possono richiamare i statuto civile del lavoratore giovani, che possono fer - nel luogo del lavoro». mare i processi di disgrega - Quasi continuando le sue zione». osservazioni del '68, par - Due anni prima aveva anti - lando sulla fiducia al cipato la sua persuasione Governo Rumor, il 10 apri - che doveva essere stata le 1970 il senatore Ferruc - all'origine in decenni pas - cio Parri sottolineava sati di un impulso ideale quanto fosse difficile la della sua azione politica e presente fase sociale, «ricca sociale: «un principio di fermenti positivi... ma morale è elementare, un anche disgregativi». E precetto evangelico, una aggiungeva: «Assistiamo ad concezione generale che una specie di rivolta dei considera la libertà anche giovani contro gli anziani sul piano internazionale, della quale non ci stupiamo come non mai scindibile perchè è, vorrei dire, nor - dalla giustizia. Libertà e male nella vicenda delle giustizia sono espressioni generazioni; è, per così dell'unità dello spirito 28 Italiani che hanno fatto l’Italia umano e sono inscindibili e nome del Partito repubbli - correlate: tanta è la libertà cano del quale era entrato a quanta è la giustizia ». far parte, Parri recisamente A questo punto possiamo affermò: «Noi non abbiamo insieme dire di trovarci di altra strada per organizzare fronte ad una eloquente la nostra pace, se non quel - conferma dell'adesione che la di organizzare l'Europa e anche Parri aveva dato nel in linea politica l'Europa '47 al secondo comma del occidentale in special terzo articolo della nostra modo. Noi dobbiamo cerca - Costituzione: «E’ compito re di vedere anche più in là: della Repubblica rimuovere la pace d'Europa è condi - gli ostacoli di ordine eco - zionata dalla pace del nomico e sociale, che, limi - mondo». tando di fatto la libertà e Con questa consapevolezza l'eguaglianza dei cittadini, Parri seguì e commentò i impediscono il pieno svi - vari momenti della vita luppo della persona umana internazionale, con partico - e l'effettiva partecipazione lare attenzione quelli delle di tutti i lavoratori all'orga - relazioni tra l'Europa e gli nizzazione politica, econo - Stati Uniti d'America e mica e sociale del Paese». quelli delle relazioni del - Altro punto di riferimento l'Occidente con i Paesi del - di tutto il pensiero politico l'area comunista. Pronto e di Parri è quello che con - deciso nel condannare le cerne l'Europa. Idea da lui menomazioni che in questi sempre collegata allo svi - ultimi di volta in volta luppo del nostro continente subiva la libertà, ma pronto ed alla pace del mondo. altresì a sollecitare vigile Proprio parlando sulla condotta per fronteggiare fiducia al Governo De contraccolpi temibili. Gasperi il 1° luglio 1948, a In questi giorni in cui deci - Italiani che hanno fatto l’Italia 29 sioni quasi universalmente compressi... deprecate hanno arrestato «Ed è con profonda preoc - in Polonia una evoluzione cupazione per l'avvenire della vita politica da molti che il nostro giudizio è raf - salutata come l'avvio alla forzato dalla profonda con - democratizzazione di un sapevolezza delle gravi sistema assai carente in conseguenze che indubbia - materia, non possiamo non mente questo evento porta rileggere quando il 31 ago - con sé nella convivenza sto 1968, dopo i fatti di internazionale e può porta - Praga, Parri espresse con - re anche nella politica ita - danna e deplorazione per liana». quanto era avvenuto in Il momento che sta attra - Cecoslovacchia. Per quanto versando il mondo rende obiettivo possa essere - particolarmente meritevoli disse Parri - l'esame «delle di considerazione queste motivazioni che possono parole di Parri, ferme nel avere indotto cinque paesi giudicare condotte riprove - comunisti a muoversi a voli, preoccupate di non mano armata contro un derogare dalla insistente altro dei paesi vicini»... ricerca della pace, in modi «nessuna delle ragioni e forme che mai calpestino addotte per la repressione il valore immenso della in Cecoslovacchia, conside - libertà per gli individui e i rando perduta alla comuni - popoli. L'adesione a quanto tà del sistema comunista la di Parri e su Parri ha detto Cecoslovacchia stessa, può nei giorni scorsi un emi - sormontare il principio ed il nente collega, il ricordo di diritto alla libertà e alla quanto Parri operò in Sena - autodeterminazione dei to e disse in mezzo a noi, popoli, che non tollerano rende ancora più commos - nessun pretesto per essere sa l'espressione di cordo - 30 Italiani che hanno fatto l’Italia glio che rinnoviamo al nato, in memoria di Ferruc - figlio, alla nuora, ai nipoti cio Parri, animatore del oggi presenti in quest'Aula, secondo Risorgimento nonchè ai colleghi che par - d'Italia, primo Presidente ticolarmente lo ebbero pre - del Consiglio dell'Italia sidente per certo tempo e interamente liberata, ulti - guida sempre del Gruppo mo Presidente del Consiglio della Sinistra indipendente. di quella tradizione liberal- Ma al di là di ogni distin - democratica che prima del zione di parentela e di scel - fascismo aveva guidato il te politiche reciprocamente paese. In lui si congiunsero, tutti possiamo condolerci in una difficile congiunzio - della grande perdita che ne che rese solitaria e seve - con la morte di Ferruccio ra la sua esperienza, intran - Parri ha fatto il Senato ed sigenza di pensiero e rigore ha fatto l'Italia. di azione in difesa della libertà. Il suo stesso leggen - SPADOLINI, presidente del dario coraggio fu una Consiglio dei ministri . lezione di stile. Parri incar - Domando di parlare. nò valori secolari della sto - ria risorgimentale italiana, PRESIDENTE. Ne ha facol - valori che vorrei definire tà. quiritari; interpretò e visse anche la lotta armata con SPADOLINI, presidente del lo stesso schivo modello Consiglio dei ministri . con cui occupò, in france - Onorevole Presidente, ono - scana povertà, il suo posto, revoli colleghi, il Governo al Viminale, di Presidente si associa con sentimento del Consiglio fra giugno e commosso alle elevate novembre del 1945. Egli ci parole pronunciate da lei, disse e ci dice che il dovere signor Presidente del Se· dell'opposizione all'arbitrio Italiani che hanno fatto l’Italia 31 dittatoriale, il dovere di sull'austerità, sull'anticon - scandagliare i problemi nei formismo, sul coraggio termini più concreti possi - delle scelte impopolari, a bili, il dovere dell'onestà cominciare dal giorno in fanno, devono fare parte cui lasciò, nel novembre del della normalità del cittadi - 1925, la leggendaria reda - no e della società civile. Era zione del «Corriere della la lezione di Mazzini e di Sera» per solidarietà col Rosselli che viveva in lui e direttore Luigi Albertini, all'insegnamento di Rossel - estromesso dal fascismo. La li Parri rimase sempre fede - provvida norma costituzio - le. Nella sua ricerca di un nale che permette ai bene - modello di democrazia meriti della patria di sedere integrale, senza aggettivi, in questa Assemblea gli egli non separò mai gli consentì di trovare un'altis - ideali di libertà dagli ideali sima cattedra alla sua di giustizia, gli uni e gli lezione, alla lezione che lei altri consegnati in una ha ricordato nelle fasi bandiera destinata a racco - salienti, signor Presidente, gliere nella lotta di Libera - dopo una ricca e complessa zione tante energie e tanti esperienza politica combat - eroismi: il Partito d'azione, tuta nelle file azioniste, risorgimentale anch'esso repubblicane, socialiste e nella remota ispiratrice poi della Sinistra indipen - testata. Si dice che fu un dente. E la sua lezione di profeta solitario e lo fu in dignità e di probità morale un certo significato corrivo ineguagliabile rimane nel del termine solitudine; ma cuore di tutti noi. non lo fu quanto a capaci - tà di lasciare a molti il senso di una scabra visione di cultura politica basata www.senato.it - www.senatoperiragazzi.it