Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/
Monte Spertuli, Montespertuli, Monte Spertoli, Montespertoli - Via, Strada Volterrana
ID: 3164 N. scheda: 34540 Volume: 3; 5; 6S Pagina: 532 - 536; 731; 161 ______Riferimenti: Toponimo IGM: Montespertoli Comune: MONTESPERTOLI Provincia: FI Quadrante IGM: 113-4 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1667435, 4834382 WGS 1984: 11.07683, 43.64515 ______UTM (32N): 667498, 4834557 Denominazione: Monte Spertuli, Montespertuli, Monte Spertoli, Montespertoli - Via, Strada Volterrana Popolo: S. Andrea a Montespertoli Piviere: S. Pietro in Mercato Comunità: Montespertoli Giurisdizione: Montespertoli Diocesi: Firenze Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______
MONTE SPERTULI, MONTESPERTULI, (già Mons Sighipertuli ) fra la Val di Pesa e la Val d'Elsa. - Borgo capoluo di Comunità e di giurisdizione civile, con chiesa prioria (S. Andrea) nel piviere di S. Pietro in Mercato, Diocesi e Compartimento di Firenze. Questo borgo, attraversato dalla strada provinciale volterrana, è posto sulla cima di una collina marnosa di origine marina coperta da banchi di ghiaja, alla di cui base orientale scorre il torrente Virginio tributario del fiume Pesa, mentre nell'opposto fianco volto ad ostro hanno origine varj borri che fluiscono nell'Elsa. Trovasi fra il grado 28° 44' longitudine e 43° 41' lalitudine circa 6 miglia toscane a ponente-libeccio di San Casciano, altrettante a grecale-levante di Castel Fiorentino, 9 miglia toscane a ostro-scirocco di Montelupo, e 12 miglia toscane a libeccio di Firenze. Uno dei più antichi documenti da me conosciuti che rammentino questo luogo, se mal non mi appongo, è un atto pubblico scritto nell'aprile dell'anno mille in Monte Sighipertuli , giudicaria fiorentina ; col quale atto Teuderigo
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chiamato Gherardo, figlio che fu di altro Teuderigo, donò al monastero di Passignano alcuni beni situati in loco Nuvole , che il donatore predetto aveva comprato dal fu Farolfo di Rainaldo. - Con meno titubanza possono assegnarsi a Montespertoli tre altri documenti appartenuti alla badia medesima di Passignano, scritti nel giugno del 1083, nel 22 settembre del 1091 e nel 17 ottobre del 1098. - Col primo di essi rogalo in Montespertuli , territorio fiorentino Ranieri, appellato Pagano, figlio del fu Ghisolfo, donò al monastero di Passignano la metà di una terra situata in luogo detto Palaja sotto Lignano . - Col secondo documento fatto presso il castello di Scopeto in Mugello , Ugo del fu Ildebrando rinunziò per cento lire a liberto causidico figlio del fu Benzo i castelli, terre e vigne ch'egli possedeva ne'contadi di Firenze e di Fiesole, e specialmente a Monte Tedaldi , a Manziano e a Montespertuli , nei pivieri di S. Pietro in Bossolo, dell'Impruneta, di S. Pietro in Mercato, ed in altri pivieri della Val di Pesa e del Mugello. Al che si aggiunse altra donazione fatta nel 1 ottobre 1097 presso Firenze nella chiesa di S. Miniato da Imilda del fu Rodolfo; la quale donna, appena rimasta vedova del predetto Ugo figlio d'Ildebrando, assegnò allo stesso Uberto causidico tutti i castelli, corti e servi che aveva Manzano , a Monte Tedaldi presso la Pesa, a Scopeto , a Materaja , in Albignole , a Corterozo , e altrove. - Finalmente con istrumento del 17 ottobre 1098 rogato in Montespertuli il medesimo Uberto causidico e Imilda figlia del fu Rodolfo, restata vedova di Ugo d'Ildebrando, e rimaritatasi al suddetto Uberto, donarono alla badia stessa di Passignano tutte le sostanze che il detto Ugo primo marito d'Imilda possedeva nella corte di Materaja sulla Pesa, fra Rimaggio il fosso di Rignana e la strada che guida a S. Pietro a Sillano, eccettuato il castello di Materaja e la chiesa di S. Brizio al Poggio a Vento (ora a Passignano). - (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia cit .) Che però le corti e castelli qui sopra nominati non fossero che semplici possessioni allodiali senza giurisdizione alcuna d'impero si deduce dalle espressioni medesime di quei contratti. Nè tampoco apparisce che nel secolo XII vi acquistassero signoria i CC. Alberti, e specialmente i figli del primo letto del C. Alberto appellato Nontigiova , per quanto può arguirsi dal lodo di divisione pronunziato li 24 febbrajo 1208 ( stile fior .) nel Castello di Licignano in Val di Pesa, col quale gli arbitri Ildebrandino di Castelvecchio e Ranieri di Montespertoli, (forse lo stesso Ranieri di Montespertoli che fu potestà di Volterra nel 1203), decisero, che al conte Maghinardo figlio del suddetto C. Alberto si pervenivano tutte le castella e giurisdizioni possedute dal di lui padre in Val di Pesa e in Val d'Elsa a partire dalle sorgenti del Virginio e lungh'esso fino allo sbocco della Pesa in Arno sotto Monte Lupo, e di là avanzandosi contro l'Elsa verso Poggibonsi. Arroge a ciò il pagamento di mille lire fatto in Montespertoli nel giorno 18 agosto 1231 a nome del Comune di Volterra ai sindaci della contessa G.... moglie del conte Rainaldo in conseguenza della convenzione già stabilita con quel Comune di comprare dal conte Rainaldo il Castello d'Elci. - Vedere ELICI. - (ARCH. DIPL. FIOR., Carte di Bonifazio e della Comunità di Volterra ). Anche un istrumento dei 21 marzo 1190 scritto nel Borgo S. Genesio rammenta un nobile di questo paese; cioè, quando Arrigo Testa, delegato in Toscana di Arrigo VI, prese ad imprestito per servizio dell'Imperatore mille marche d'argento da Ildebranido Pannochieschi vescovo di Volterra, cui assegnò in compenso diversi redditi e dazj che solevano pagare varie città e paesi della Toscana, fra i quali fuvvi il pedaggio di Castel Fiorentino, eccettuata quella porzione che fu concessa ad Arrigo da Montespertoli. Finalmeinte di un Arrigo di Manfredi da Montespertoli tratta un istrumento rogato in detto luogo li 10 settembre del 1168, quando lo stesso Arrigo con Adelasia di Brunetto di Uberto sua moglie vendè per lire 214 alla badia e monaci di Passignano tutti i diritti e possessioni che quei coniugi avevano in Val di Pesa dal Castello di Petrojo sino a S. Donato in
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Poggio, e altrove. - (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di detta Badia ). Non per questo tali documenti bastano a provare che Montespertoli nei primi tre secoli dopo il mille sia stato feudo di alcuno di quei signori di sopra nominati. Che anzi tendono a dimostrare il contrario due istrumenti del 18 giugno 1283, accennati dal Lami nel Mon. Eccl. Flor. a pag. 272, dai quali si rileva, che mess. Stoldo de'Frescobaldi doveva pagare annualmente 14 staja di grano alla mensa vescovile di Firenze per canone del podere di Marzano ch'egli aveva comprato dagli uomini di Montespertoli . La qual ultima espressione ci fa conoscere che il paese di Montespertoli fino d'allora si reggeva a Comune senza altra servitù. Contuttociò questo luogo non somministra riscontro alcuno della sua prima sottomissione alla Rep. Fior., dalla quale ricevè un segno di parziale protezione, allorché la Signoria di Firenze in contemplazione dello stato desolante in cui allora si trovava il paese di Montespertoli, con provvisione del 17 agosto 1465 permise, che ivi si facesse ogni settimana nel giorno di mercoledì un mercato libero . - (ARCH. DELLE RIFORMAG. DI FIRENZE). Questo paese siccome era nella giurisdizione canonica del pivire, così esso lo fu nel militare e nel politico della lega di S. Piero in Mercato, unitamente ai pivieri di Celiaula e di S. Pancrazio in Val di Pesa, della qual lega fu poi costituita una comunità e una potesteria di terza classe, facendo capoluogo Montespertoli.