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PIANO DI EMERGENZA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE

Pagina I di V 2017

INDICE

INTRODUZIONE DEL SINDACO EMILIO DEL BONO INTRODUZIONE DELL’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE GIANLUIGI FONDRA GRUPPO DI LAVORO

pagina RIFERIMENTI NORMATIVI 1 Normativa statale 1 Normativa regionale 3

ANALISI TERRITORIALE INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, MORFOLOGICO E 6 IDROGRAFICO A ANALISI DELLA PERICOLOSITA’ 8 PERICOLOSITÀ IDROGEOLOGICA E IDRAULICA 8 Eventi storici 8 Pericolosità attuale 10 Sottopassaggi a rischio di allagamento 14 Portate e tempi di ritorno 17 INCENDI BOSCHIVI 18 INDUSTRIE A RISCHIO 20 Caffaro S.r.l. 21 Pialorsi Stivengas S.r.l. 23 Systema Ambiente S.r.l. 25 Riporti Galvanici S.r.l. 27 Torchiani S.r.l. 28 Benoni S.n.c. 30 Baratti di Eredi Inselvini S.r.l. 32 O.R.I. Martin S.p.a. 33 PERICOLOSITÀ SISMICA 35 Sismicità storica 37 Normativa sismica vigente 41 Microzonazione sismica 43 Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) 45 B ANALISI DEL TESSUTO URBANIZZATO 46 EDIFICI E STRUTTURE DI RILEVANZA STRATEGICA 46 EDIFICI E STRUTTURE VULNERABILI 50 Scuole di ogni ordine e grado (VS) 50 Case di riposo, strutture sanitarie assistenziali (VAS) 62 Musei e attrezzature culturali (VM) 67 Edifici religiosi, oratori, centri parrocchiali, C.A.G., collegi e 70 pensionati (VC)

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Impianti sportivi comunali e privati (VSP) 77 Locali pubblici, discoteche, live music (VL) 80 Centri commerciali, supermercati e grandi magazzini (VEC) 81 Altri edifici (VA) 83 AREE DI EMERGENZA 85 Aree di ricovero 85 Aree di ammassamento dei soccorritori 90 VIABILITÀ 91 Viabilità stradale esistente 91 Rete ferroviaria esistente 93 Elisuperfici 94 Metropolitana 98 RETI DI SERVIZI 99

SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO 101 Zona occidentale, confine con i comuni di Gussago e 103 Cellatica, Villaggio Badia Zona occidentale, porzione pedecollinare di Urago Mella e 105 aree limitrofe Zona settentrionale, Conicchio e confine con il comune di 106 Bovezzo Zona orientale e sud-orientale 108 Fiume Mella 111 Fasi operative di risposta all’emergenza 113 RISCHI DERIVANTI DA EVENTI METEOCLIMATICI 116 RISCHIO INCENDI BOSCHIVI 117 RISCHIO INDUSTRIALE 119 Caffaro S.r.l. 120 Pialorsi Stivengas S.r.l. 123 Systema Ambiente S.r.l. 126 Riporti Galvanici S.r.l. 128 Torchiani S.r.l. 130 Benoni S.n.c. 132 Baratti di Eredi Inselvini S.r.l. 133 Ori Martin S.p.A. 136 RISCHIO SISMICO 139 Terremoto di scenario del sito 139 Caratteristiche del patrimonio edilizio 139 Vulnerabilità degli edifici strategici e rilevanti 140 Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) 140 Aree utilizzabili in emergenza 140

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Aree di attesa 141 Procedure di emergenza specifiche 144 Operatività a livello comunale 145 Partecipazione dei cittadini 146 RISCHIO VIABILITÀ E TRASPORTI 148 Compiti della Polizia Locale 149 RISCHIO BLACK OUT ELETTRICO 150 RISCHIO ONDATA DI CALORE 151 RISCHIO NUCLEARE 153 Rinvenimento di una sorgente radioattiva all’interno di un 154 mezzo EMERGENZA GRAVI ATTENTATI TERRORISTICI 156 EMERGENZE SULLA RETE METROPOLITANA 159 Accessi e dotazioni per le squadre di soccorso 160 Organizzazione per la gestione e il coordinamento delle 161 emergenze Scenari e procedure di emergenza 165 Evento sismico 167 SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI 170

METODI DI PREANNUNCIO ALLERTAMENTO REGIONALE 171 Il Centro Funzionale di Monitoraggio Rischi Naturali (CFMR) 171 Direttiva Allertamento 173 ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO IDRO-METEO: 173 IDROGEOLOGICO, IDRAULICO, TEMPORALI FORTI E VENTO FORTE Codici e soglie di pericolo idrogeologico e idraulico 174 Scenari e codici colore di allerta per rischio idrogeologico ed 174 idraulico Reti di monitoraggio 178 ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER IL RISCHIO TEMPORALI FORTI 180 Codici e soglie di pericolo per i temporali forti 180 Scenari e codici colore di allerta per rischio temporali forti 181 ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO VENTO FORTE 182 Codici e soglie di pericolo per vento forte 182 Scenari e codici colore di allerta per rischio vento forte 182 ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO NEVE 183 Codici e soglie di pericolo per neve 183 Scenari e codici colore di allerta per rischio neve 184 ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO VALANGHE 185 Codici e soglie di pericolo per valanghe 186 Scenari e codici colore di allerta per rischio valanghe 186

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO INCENDI BOSCHIVI 187 Codici e soglie di pericolo per incendi boschivi 188 Scenari e codici colore di allerta per rischio incendi boschivi 188 ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO REGIONALE 189

UNITA’ DI CRISI LOCALE UNITÀ DI CRISI LOCALE (UCL) E CENTRO OPERATIVO COMUNALE 191 (COC) TITOLARI DELLE FUNZIONI AUGUSTUS 191 ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO 196 RUBRICA OPERATIVA 199 DATI DI BASE 210

ALLEGATI Aree di emergenza Unità di Crisi Locale Titolari delle funzioni Metodo Augustus Schede di rilevamento scenario sismico

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N. TAVOLE SCALA 1/A 1:15.000 1/A-1 1/A-2 Analisi della pericolosità idraulica e idrogeologica - 1:7.500 1/A-3 1/A-4 1/B Analisi della pericolosità: incendi boschivi 1:15.000 1/C Analisi della pericolosità: industrie a rischio 1:15.000 1/D Analisi della pericolosità: terremoti 1:15.000 1/E Analisi della pericolosità: sottopassi a rischio di allagamento 1:15.000 2/A-1 2/A-2 2/A-3 2/A-4 Analisi del tessuto urbanizzato: edifici e strutture strategiche, 2/A-5 1:5.000 aree di emergenza 2/A-6 2/A-7 2/A-8 2/A-9 2/B-1 2/B-2 Analisi del tessuto urbanizzato: viabilità principale e minore 1:10.000 2/B-3 2/B-4 2/B-5 Analisi del tessuto urbanizzato: linea metropolitana 1:6.000 2/B-6 3.1.1 Scenario rischio idraulico: zona occidentale – Villaggio Badia 1:3.000 3.1.2 Scenario rischio idraulico: zona occidentale – Urago Mella 1:3.000 3.1.3 Scenario rischio idraulico: zona settentrionale 1:3.000 3.1.4 Scenario rischio idraulico: zona orientale e sud-orientale 1:8.000 3.2 Scenario sismico: suddivisione in zone per verifica accessibilità 1:15.000 3.3 Incendi boschivi: uso del suolo 1:15.000 3.4 Aziende a rischio di incidente rilevante: distanze di danno 1:20.000 3.5.1 Nord Metropolitana: accessi e uscite stazioni 1:6.000 3.5.1 Sud 3.5.2 Nord Metropolitana: pozzi di accesso per i Vigili del Fuoco 1:5.000 3.5.2 Sud

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PIANO DI EMERGENZA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

INTRODUZIONE DEL SINDACO EMILIO DEL BONO

È opinione comune associare la Protezione civile soltanto alle calamità naturali: inondazioni, terremoti, incendi. Prendiamo atto dell’esistenza di questa struttura solo quando i responsabili nazionali vengono intervistati in coincidenza di eventi eccezionali. La Protezione civile, naturalmente, non è solo questo. Il grande pubblico, generalmente, non conosce la sua effettiva organizzazione, le aree di intervento e le task force sulle quali può contare. Il Piano aggiornato di Protezione Civile del Comune di Brescia vuole essere, soprattutto, uno strumento a disposizione dei cittadini perché abbiano la certezza di essere protetti. Come Sindaco, e come Autorità Comunale di Protezione Civile, ho sempre sentito forte la responsabilità e il dovere di dotare il Comune di un apparato organizzativo in grado di salvaguardare al meglio la popolazione. La normativa nazionale, infatti, attribuisce proprio al Sindaco la responsabilità di organizzare le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio. Il Piano è ben strutturato e presenta caratteristiche altamente operative. Per ogni tipologia di rischio, per ogni accadimento calamitoso, il Piano stabilisce con esattezza chi deve intervenire, cosa deve essere fatto e come. Sono tre le aree di intervento della Protezione Civile comunale. Oltre all’attività di risposta alle emergenze, la più conosciuta, è di fondamentale importanza quella di previsione e prevenzione. Nel Piano vengono individuati e costantemente aggiornati i rischi potenziali, in modo da prevedere e ridurre, quando accadono, gli effetti degli eventi calamitosi. Tutt’altro che secondaria, infine, è l’attività di informazione verso i cittadini: come comportarsi, come collaborare nell’emergenza e i numeri di telefono di riferimento. L’aggiornamento del piano ha consentito inoltre di definire i ruoli di coordinamento e di regia svolti dalla Protezione civile, vitali in circostanze critiche. Le strutture coinvolte sono davvero tante. Il Comune e i Vigili del Fuoco, le Forze dell’ordine e i Corpi specializzati. Infine, ma non da ultimi, i volontari, vera anima e

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cuore pulsante in tutti gli interventi. Il loro ruolo, prezioso e competente, è sempre più indispensabile. La redazione di un Piano di Protezione Civile comporta sempre delle spese ingenti. Con orgoglio voglio sottolineare che il lavoro è stato svolto con il decisivo contributo del Servizio Comunale di Protezione Civile, all’interno del quale operano persone qualificate. E per questo voglio ringraziarli tutti per l’impegno che hanno profuso e per l’ottimo risultato ottenuto. Con soddisfazione ricordo inoltre che il Comune di Brescia è stato uno dei primi in Italia a dotarsi di un articolato Piano di Protezione Civile. All’interno del documento sono riportati anche gli esiti di studi approfonditi sulla micro zonazione sismica del territorio comunale, in considerazione del fatto che, da un anno a questa parte, Brescia è stata inclusa nella Zona 2 per il rischio sismico. Il Piano è davvero uno strumento utile. I cittadini infatti, quando sono consapevoli e informati, non soltanto possono fronteggiare gli eventi con la certezza di essere aiutati ma sanno anche contribuire a superare le emergenze.

Emilio Del Bono Sindaco di Brescia

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INTRODUZIONE DELL’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE GIANLUIGI FONDRA

Il Piano Comunale di Protezione Civile, completamente revisionato e aggiornato in questa nuova edizione, è stato elaborato con lo scopo di fornire alla macchina amministrativa e operativa comunale, e soprattutto ai cittadini, uno strumento utile per fronteggiare le emergenze. In caso di necessità, oltre all’indispensabile coinvolgimento delle strutture operative che svolgono attività di soccorso a livello istituzionale, il Comune potrà richiedere il contributo, prezioso, del volontariato, che ricopre un ruolo fondamentale non solo durante il soccorso alla popolazione ma anche in tutte le altre fasi che contraddistinguono l’attività di Protezione Civile. Inoltre, di fronte all’emergenza, potrà in alcuni casi essere necessario ricorrere all’aiuto delle risorse tecnologiche e strumentali che le attività economiche private del nostro territorio possono mettere a disposizione. Il Piano in questa edizione ha subito una attenta revisione. Sono stati integrati, in particolare, gli scenari legati al black-out, al pericolo sismico e idraulico e agli attentati terroristici. Anche dal punto di vista della rete stradale e dei trasporti pubblici nel Piano sono stati aggiornati e inseriti i nuovi snodi viabilistici e la Metropolitana, che attraversa da nord a sud il territorio cittadino. Presupposto fondamentale per l’efficacia del Piano in caso di emergenza è che sia conosciuto anche dai cittadini. Si è pensato quindi a un documento rivolto non soltanto agli addetti ai lavori, ma prodotto e diffuso in una logica di piena trasparenza, utilizzando linguaggi comprensibili a tutti. Nessuno dei pericoli o dei rischi presenti sul territorio deve essere nascosto o sottovalutato nell’informazione alla popolazione. Allo stesso modo, è necessario evitare qualsiasi inutile allarmismo o sviamento nella corretta percezione dei pericoli. Il ruolo dei cittadini è uno degli elementi caratterizzanti della filosofia del Piano: non più soggetti passivi ma partecipi della propria sicurezza. Ne è un esempio la figura del segnalatore qualificato, opportunamente formato dal Comune per fronteggiare le emergenze sismiche.

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Il Servizio di Protezione Civile comunale sarà sempre più impegnato nell’informare la popolazione attraverso incontri pubblici e mediante la diffusione di opuscoli informativi sul tema del rischio e sulle procedure di soccorso e di accoglienza in caso di emergenza. Il nuovo Piano di protezione civile si occupa a tutto tondo della sicurezza delle persone curando prevenzione, emergenze e superamento delle emergenze. Va sempre ricordato, però, che ognuno di noi deve essere partecipe della propria sicurezza. È necessario che tutti mettiamo in pratica, nella vita di tutti i giorni, buone pratiche di auto protezione. Voglio ringraziare di cuore tutto il personale del Settore Protezione Ambientale e Protezione Civile dei quali sono fiero di essere Assessore. In questi mesi hanno profuso impegno, competenza, entusiasmo e spirito propositivo per realizzare questo importante strumento.

Gianluigi Fondra Assessore alla Protezione Civile del Comune di Brescia

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GRUPPO DI LAVORO

Il presente lavoro è stato realizzato da Risorse e Ambiente S.r.l. su incarico del Comune di Brescia – Area Tutela Ambientale, Sostenibilità, Verde e Protezione Civile – Settore Protezione Ambientale e Protezione Civile, avente per oggetto l’”Aggiornamento dell’esistente Piano di Emergenza del Comune di Brescia, in conformità alle linee guida di cui alla D.G.R. VIII del 18/05/2007 – Direttiva Regionale per la pianificazione di emergenza degli enti locali e successive modifiche, e di quanto previsto dalla legge di riordino della Protezione Civile attraverso la Legge 100del 12/7/2012”.

Lo staff di Risorse e Ambiente che ha lavorato all’aggiornamento del Piano di Emergenza è stato composto da: dott. ing. Filippo Mutti (direttore tecnico) dott. nat. Ruggero Bontempi (coordinatore del gruppo di lavoro) dott. geol. Mirko Demozzi dott. ing. Paolo Graziani p.a. Luca Lanfredi geom. Mario Nocchiero

Per il comune di Brescia hanno collaborato: dott.ssa Elsa Boemi (responsabile del Servizio Protezione Ambientale e Civile) geom. Paolo Martinelli (tecnico del Servizio Protezione Ambientale e Civile)

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PIANO DI EMERGENZA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE RIFERIMENTI NORMATIVI

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RIFERIMENTI NORMATIVI

Vengono di seguito riportati i principali riferimenti normativi in materia di protezione civile a carattere nazionale e a carattere regionale.

Normativa statale

Decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 16 gennaio 2014 n. 28: "Direttiva inerente il Programma nazionale di soccorso per il rischio sismico"

Decreto Presidente Consiglio - Circolare Dipartimento di Protezione Civile del 30 aprile 2013: "Istituzione Elenco Centrale e Territoriale"

Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 8 marzo 2013: "Disciplina sistema monitoraggio e verifica attuazione misure contenute nelle ordinanze - art. 5 legge 24 febbraio 1992 n. 225"

D.P.C.M. - Direttiva Presidente Consiglio dei Ministri 8 febbraio 2013: "Indirizzi operativi per l'istituzione dell'Unità di Comando e Controllo del bacino del fiume Po, ai fini del governo delle piene"

D.P.C.M. - Direttiva Presidente Consiglio dei Ministri 9 novembre 2012 - "indirizzi operativi volti ad assicurare l'unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all'attività di protezione civile"

D.P.C. Dipartimento Protezione Civile - Nota del 12 ottobre 2012: "Indicazioni operative per la gestione di situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici"

Legge n. 12 luglio 2012 n. 100: "Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile" - Testo Coordinato

D.P.C.M. Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 7 novembre 2012: "Organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile"

Decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2012: "Adozione intesa tra Dipartimento e Regioni su indirizzi comuni per applicazione misure contenute nel medesimo decreto. Richiamo al D.Lgs. n. 81/08"

Decreto Presidente del Consiglio 3 dicembre 2008 n. 739: "Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze"

Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008: "Controllo sanitario e sicurezza lavoro"

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Direttiva Presidente Consiglio Ministri del 27 febbraio'04: "Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale"

Circolare Presidenza Consiglio Ministri - Dipartimento di Protezione Civile n. 5114 del 30 settembre 2002: "Ripartizione competenze amministrative in materia di Protezione Civile"

Legge 9 novembre 2001 n. 401: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001 n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di Protezione Civile"

Decreto Presidente della Repubblica dell'8 febbraio 2001: "Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di Protezione Civile"

Direttiva Ministro dell'Interno del 30 gennaio 2001: "Applicazione dei benefici previsti dall’art. 4-bis della legge 11 dicembre 2000, n. 365"

Legge quadro del 21 novembre 2000, n. 353: "Disposizioni in materia di incendi boschivi"

Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112: "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I° della legge 15 marzo 1997, n. 59"

Decreto Presidente della Repubblica 21 settembre 1994 n. 613: "Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di Protezione Civile"

Legge del 24 febbraio 1992 n. 225: "Istituzione del Servizio nazionale della Protezione Civile"

Legge del 11 agosto 1991 n. 266: "Legge-quadro sul volontariato"

Decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 13 febbraio 1990 n. 112: "Regolamento concernente istituzione ed organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri"

Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) n. 66 del 6 febbraio 1981: "Regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996, recante norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità - Protezione civile"

Legge n. 996 del 8 dicembre 1980: "Norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità - Protezione civile"

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Normativa regionale

D.G.R. 19giugno 2017 n. X/6738 “Disposizioni regionali concernenti l’attuazione del piano di gestione dei rischi di alluvione (PRGA) nel settore urbanistico e di pianificazione dell’emergenza

D.G.R. 6 marzo 2017 n. X/6309 - Direttiva Regionale in materia di gestione delle emergenze regionali

D.G.R. 17 dicembre 2015 n. SX/4599 “Direttiva allertamento”

Decreto Assessore Regionale n. 531 del 18 novembre 2016

Decreto Direttore Generale n. 977 del 1 febbraio 2016

Decreto Direttore Generale n. 3536 del 21 aprile 2016

Decreto Direttore Generale n. 1992 del 18 marzo 2016

Decreto Direttore Generale n. 10216 del 17 ottobre 2016

Decreto Dirigente di Struttura (D.D.S.) n. 738 del 4 febbraio 2015: "Aggiornamento dell’ «Elenco territoriale del volontariato di protezione civile» della Lombardia alla data del 31 dicembre 2014"

Legge regionale n. 35 del 31 dicembre 2014: "Disposizioni per l'attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi articolo 9-ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle procedure della programmazione)"

D.D.S. 11 aprile 2014 - n. 3170 Ricognizione dei comuni dotati di piano di emergenza comunale di protezione civile alla data del 31 marzo 2014 Aggiornamento del D.D.S. n. 2005 del 7 marzo 2013

D.G.R. 14 febbraio 2014 - n. X/1371 Promozione della cultura e percorso formativo inerenti la protezione civile per il triennio 2014/2016 - Standard formativi - Adeguamento organizzativo scuola superiore protezione civile

Decreto Dirigente Unità Operativa del 30 dicembre 2013 n. 128123: Aggiornamento tecnico della direttiva per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali ai fini di protezione civile (D.G.R. 8753/2008)

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Decreto Dirigente Struttura n.12748 del 24 dicembre 2013: Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di Protezione Civile

Delibera Giunta n. X/1123 del 20 dicembre 2013: Determinazioni in ordine alla strutturazione della colonna mobile

Decreto Dirigente Struttura (D.D.S.) n.7626 del 7 agosto 2013: "Modalità operative per la richiesta di attivazione dei benefici previsti dagli artt. 9 e 10 del dpr 194/2001, in applicazione della Direttiva PCM del 9 novembre 2012"

Delibera Giunta (D.G.R.) n.581 del 2 agosto 2013: "Determinazioni in ordine all’attivazione del volontariato di protezione civile, in attuazione della Direttiva PCM del 9 novembre 2012"

Decreto Direttore (D.D.G.) n. 4564 del 30 maggio 2013: "Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile - procedure di iscrizione, modifica dati, cancellazione, mantenimento requisiti"

Decreto Direttore (D.D.R.) n. 1917 del 5 Marzo 2013: "Adeguamento della scheda unica informatizzata. Mantenimento requisiti iscrizione nei registri alla disciplina prevista dalla D.G.R. IX/4331 del 26 ottobre 2012"

Decreto Direttore (D.D.G.) n. 7 del 4 Febbraio 2013: "Determinazioni in ordine alle modalità operative di attuazione della D.G.R. IX/4331 del 26 ottobre 2012"

Delibera Giunta (D.G.R.) n. IX/4331 del 26 ottobre 2012: "Determinazione in ordine alla semplificazione, razionalizzazione e informatizzazione dei registri delle Associazioni, Organizzazioni di volontariato, Associazioni"

Delibera Giunta (D.G.R.) n. IX/3246 del 4 aprile 2012: " Istituzione dell'elenco regionale dei soggetti di rilevanza per il sistema di Protezione Civile lombardo"

Regolamento Regionale (R.R.) n.9 del 18 ottobre 2010: "Regolamento di attuazione dell'Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile"

Decreto Dirigente Struttura (D.D.S.) n. 10490 del 15 ottobre 2009: "Attivazione del Database del Volontariato di Protezione Civile della Regione Lombardia"

L.R. n. 1 del 14 Febbraio 2008: "Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso"

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Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) n. 8753 del 22 dicembre 2008: "Determinazione in merito alla gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali ai fini di Protezione Civile"

Delibera Giunta Regionale (D.G.R.) n. 580 del 2 agosto 2008: "Schema di accordo di collaborazione con la Regione Liguria per le attività di reciproco ausilio operativo nell’ambito della prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi"

Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) n. 4036 del 24 marzo 2007: "Criteri per il riconoscimento delle attività della Scuola Superiore di Protezione Civile - modifica alla D.R.G. n. 19616/2004"

Delibera Giunta Regionale n. 3116 del 1 agosto 2006: "Modifiche e integrazioni alla D.G.R. 19723/04 di approvazione del protocollo d'intesa con le Province lombarde per l'impiego volontariato Protezione Civile nella prevenzione rischio idrogeologico"

Legge Regionale (L.R.) n. 16 del 22 maggio 2004 e successive integrazioni (aggiornato con il collegato ordinamentale 2010): "Testo unico delle disposizioni regionali in materia di protezione civile"

Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) n. 47579 del 29 dicembre 1999: "Linee guida sui criteri per l'individuazione e la costituzione dei Centri Polifunzionali di Emergenza in attuazione dell'art. 21, comma 1,2,3 l.r.54/90 e successive modifiche"

L.R. n. 22 del 24 luglio 1993: "Legge Regionale sul Volontariato"

Legge Regionale (L.R.) n. 54 del 12 maggio 1990 (e collegato ordinamentale 1996 e 1999): "Organizzazione e interventi di competenza regionale in materia di Protezione Civile"

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INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, MORFOLOGICO E IDROGRAFICO

La superficie complessiva del comune di Brescia è pari a 90,34 chilometri quadrati, e si distribuisce in corrispondenza dell’immissione del Fiume Mella nell’alta pianura lombarda. L’altitudine minima è di 104 metri s.l.m. (a sud di Folzano), e la massima di 874 metri (Monte Maddalena). I comuni confinanti da nord a sud e in senso orario sono: Bovezzo, Nave, Botticino, Rezzato, Castenedolo, Borgosatollo, San Zeno Naviglio, Flero, Castel Mella, Roncadelle, Gussago, Cellatica e Collebeato.

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Gli ambiti morfologici principali sono rappresentati da: • Fondovalle del fiume Mella, con andamento pianeggiante. Si caratterizza per una densa urbanizzazione ad eccezione di alcune aree agricole poste a sud dell'autostrada Milano-Venezia, e delle aree estrattive localizzate nella porzione sud-orientale. • Fascia di raccordo tra i versanti montuosi e il fondovalle. Presenta un’acclività variabile e terrazzamenti antropici, spesso urbanizzati. • Versanti montuosi. A nord-est sono rappresentati dal rilievo del Monte Maddalena, e a nord-ovest da quelli dei monti Ratto e Picastello fino al Colle della Badia, separati dal corso del Fiume Mella.

L’origine della vasta zona pianeggiante va ricondotta ai depositi fluviali e fluvioglaciali trasportati dai corsi d'acqua, in particolare dal Fiume Mella. Il conoide alluvionale del Mella si unisce nella porzione orientale del territorio ai depositi fluvioglaciali del conoide del Fiume Chiese, composto in prevalenza da depositi grossolani ghiaiosi e sabbiosi, a tratti limosi. I depositi fluviali, in particolare nella zona occidentale, sono caratterizzati dalla presenza di una matrice argilloso-limosa, a tratti abbondante. In prossimità dei rilievi collinari si osserva la presenza in superficie di coltri limoso- sabbiose che derivano dal dilavamento dei depositi eluvio-colluviali. Nella zona di raccordo tra la pianura e i versanti montuosi sono presenti depositi eluviali e/o colluviali, falde e coni di detrito che possono generalmente essere considerati inattivi, in quanto stabilizzati e colonizzati. I rilievi montuosi sono costituiti da rocce in gran parte di composizione calcarea. Presentano stratificazioni di età mesozoica con la sola eccezione del colle della Badia, modellato in depositi clastici cementati di età miocenica successiva. La Successione mesozoica, dai litotipi più recenti a quelli più antichi, è la seguente: - Scaglia Lombarda; - Maiolica; - Selcifero Lombardo; - Formazione di Concesio; - Medolo; - Corna. Depositi clastici miocenici: - Conglomerato di Montorfano. Il reticolo idrografico è principalmente rappresentato dal fiume Mella (che attraversa l’ambito occidentale del territorio comunale con andamento da nord a sud) e dal torrente Garza. E’ inoltre presente una serie di canali minori, in parte di origine completamente artificiale, e in parte di origine naturale, anche questi sottoposti a notevoli interventi. Modifiche sull’alveo e sulle sponde (rettifiche, rifacimento degli argini e coperture) interessano anche quasi tutto il corso cittadino del Mella e del Garza.

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A. ANALISI DELLA PERICOLOSITÀ

PERICOLOSITA’ IDROGEOLOGICA E IDRAULICA

Eventi storici

Il Sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche (SICI), realizzato dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalla Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), e gestito dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del CNR, fornisce dati e informazioni sul dissesto idrogeologico, in particolare sulle frane e gli eventi di inondazione avvenuti in Italia. Le informazioni provengono da archivi diversi, alcuni prodotti e gestiti direttamente dal CNR-GNDCI e dal CNR-IRPI, altri messi a disposizione da altri Enti di ricerca e da Enti locali. Rientra in tale contesto di raccolta di informazioni anche il Progetto AVI (Aree Vulnerate Italiane), commissionato dal Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile al GNDCI del CNR per realizzare un censimento delle aree storicamente colpite da calamità geologiche (frane) e idrauliche (piene). L’archivio contiene per il territorio del comune di Brescia le seguenti informazioni:

Progetto AVI – Piene censite nel comune di Brescia nell’ultimo secolo numero data corso d’acqua note 1200242 // Garza Danni lievi alla viabilità 11200045 /6/1997 Garza 72 ore di pioggia ininterrotta; evento di interesse regionale con danni vari 9200023 13/11/1996 Non specificato 7 giorni di maltempo; evento di interesse regionale con danni vari 7200060 26/08/1993 Garzetta Via Labirinto e Villaggio Sereno 7200041 19/6/1992 Mella e Naviglio 85 mm di pioggia caduti su Brescia in Grande meno di 48 ore; danni estesi soprattutto a Caionvico, Conicchio, S. Eufemia 1202299 7/6/1990 Garza Danni a San Polo 1200343 30/10/1976 Garza Non specificato 1202282 /10/1976 Garza Danni a San Polo 1202283 //1976 Garza Non specificato 1200224 39/8/1968 Garza e Mella Danni a San Polo 1202242 /11/1940 Mella Danni a Stocchetta; l’acqua raggiunge 70 centimetri sulla strada tra Stocchetta e Collebeato 1200241 8/5/1930 Naviglio Danni in particolare a Borgo Trento Grande, Celato, Garza e Mella

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1200239 1/11/1928 Garza e Mella Danni a San Polo (edifici e infrastrutture) 1200240 2/4/1928 Garza e Mella Danni a San Polo (seminativi) 5200141 1/11/1928 Mella e Celato Danni vari in particolare a Borgo Trento

Progetto AVI – Frane censite nel comune di Brescia nell’ultimo secolo numero data note 11200400 10/2000 Nel bresciano frane e smottamenti hanno bloccato il traffico di molte strade comunali. 11200401 6/11/2002 Danni lievi a infrastrutture di comunicazione 7200229 8/12/1992 Distacco di un grosso masso in Via Cave a Mompiano

A quelli censiti dal Progetto AVI si aggiungono alcuni eventi più recenti, e in particolare: 2010 Allagamenti a Sant’Eufemia 2015 Caduta di un masso a Caionvico (Monte Mascheda)

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Pericolosità attuale

Le problematiche di carattere idrogeologico e idraulico che hanno coinvolto l’ambito comunale nel passato e in anni recenti possono essere ricostruite attraverso gli strumenti realizzati a supporto della pianificazione urbanistica, in particolare: • “Studio geologico del Territorio Comunale per la revisione del PRG”, redatto nel 1996; • “Aggiornamento della Componente Geologica, Idrogeologica e Sismica del Piano di Governo del Territorio”, redatto nel 2008.

Risulta utile anche il confronto con specifiche banche dati di interesse regionale e nazionale quali: • Progetto IFFI – Inventario dei fenomeni franosi in Italia; • GeoIFFINet – Inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della Regione Lombardia; • Progetto AVI – Censimento delle aree italiane storicamente vulnerate da calamità geologiche ed idrauliche; • Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po redatto dell’Autorità di Bacino del Fiume Po; • Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del distretto idrografico padano (PGRA).

Le analisi condotte sui fenomeni di dissesto conosciuti avvenuti nel passato, caratterizzate da tipologie e dinamiche che possono coinvolgere il territorio anche attualmente, hanno evidenziato l’accadimento di fenomeni generalmente localizzati e causa di emergenze di gravità contenuta, Si tratta di dissesti riconducibili soprattutto a scivolamenti traslazionali, che si manifestano in aree nelle quali la copertura detritica è caratterizzata da considerevoli spessori. Ad essere coinvolti in particolare sono i depositi detritico-colluviali, che si distribuiscono nelle zone dove il substrato roccioso è composto da rocce calcaree sottilmente stratificate e/o marnose e marnoso-argillose. Questi litotipi sono facilmente alterabili, e producono notevoli quantità di materiale con una ricca componente argillosa. I depositi di copertura presenti negli ambiti interessati sono spesso caratterizzati da una notevole potenza e da una pendenza prossima all'angolo limite di stabilità. Il loro basso grado di permeabilità, in determinate condizioni idrogeologiche, o in occasione di precipitazioni abbondanti, porta tali depositi ad impregnarsi d'acqua, alla successiva perdita di coesione e ad un progressivo appesantimento, dal quale possono generarsi movimenti franosi.

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Un’altra tipologia di evento riguarda il crollo di blocchi rocciosi da pareti e anche da tratti di versante con elevata acclività. Sono interessate soprattutto le pareti rocciose composte da calcari caratterizzati da livelli di fratturazione variabili, in particolare della Corna e del Medolo che si estendono sul versante sud-est del Monte Maddalena.

Le conoscenze e i dati attualmente a disposizione forniscono, per la tipologia di aree individuate nella tabella, i dati di sommatoria delle superfici riportati:

informazioni estratte dalla tavole del P.G.T. Carta dissesto P.A.I. Tavola di sintesi degli aspetti geologici e idrogeologici Area di frana attiva (Fa) 12,13 ha Frane attive 1,54 ha Area di frana quiescente (Fq) 44,22 ha Frane di crollo 11,29 ha

Nella cartografia sono stati indicati anche i fenomeni franosi individuati dal Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), realizzato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalle Regioni e Province Autonome. La perimetrazione delle aree interessate in tale contesto di ricerca coincide in gran parte con quelle riportate sul P.G.T.

Si segnala inoltre la presenza di un’area a criticità diffusa sul versante sudorientale del Monte Mascheda, lungo il quale sono avvenuti fenomeni di distacco di massi.

Per quanto attiene specificatamente le criticità di carattere idraulico si riconoscono i seguenti principali ambiti:

Fiume Mella Nell’attraversamento della città di Brescia, dal confine con il comune di Concesio a quello con il comune di Castel Mella, l’alveo mostra un andamento subrettilineo, caratterizzato da un elevato livello di artificializzazione con difese spondali e opere trasversali, che lo trasformano in un corso d’acqua canalizzato e morfologicamente stabile. All’interno del Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) le fasce fluviali individuate mostrano il coinvolgimento di porzioni di territorio urbanizzato nell’ambito della sola Fascia C (inondazione per piena catastrofica).

Torrente Garza e Naviglio Grande Bresciano Il percorso di attraversamento della città da parte del torrente Garza mostra un alveo interamente canalizzato, con opere di sponda a carattere continuo e lunghi tratti della sua sezione a cielo chiuso. Presenta due tratti coinvolti dalla perimetrazione di aree a rischio riconosciute dalla Direttiva Alluvioni.

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Il primo è posto nella zona più settentrionale del territorio comunale, dal confine con Bovezzo fino a Via Benedetto Castelli. Il secondo interessa il torrente nel tratto di percorrenza che dal Cavalcavia Kennedy prosegue fino alla zona delle cave. Il Garza rappresenta il principale ricettore della rete di smaltimento delle acque meteoriche della città, e riceve numerosi affluenti secondo uno schema idrografico di rilevante complessità. Tra i corsi d’acqua che si immettono nel Garza è compreso anche il Naviglio Grande Bresciano, che raggiunge la città da est (Rezzato).

Aree individuate dalla Direttiva Alluvioni e classificate a rischio moderato (R1), medio (R2), elevato (R3) e molto elevato (R4) interessano le zone del Villaggio Badia, Urago Mella e San Polo.

Relativamente agli altri corsi d’acqua che appartengono al Reticolo Idrico Minore del comune e che percorrono il versante occidentale e meridionale del Monte Maddalena, dei quali il più rilevante per estensione del bacino e per lunghezza è rappresentato dal Torrente Garzetta di Costalunga (a seguire Rio Valle Carobbio, Scolo Valle Bottesa, Rio Roncai e Rio Valle di Coni), eventi di esondazione possono essere causati soprattutto dalla mancanza di interventi sugli alvei, sia per quanto concerne l’asportazione del materiale depositato di varia origine, sia per la rimozione della vegetazione, sia per la necessità di effettuare interventi di risezionamento. La realizzazione di tali attività manutentive può contribuire a potenziare la capacità idraulica di trasporto. Anche se talvolta caratterizzati da portate idrauliche nulle, o da deflussi saltuari e di portata generalmente ridotta, le condizioni di precarietà dei paramenti murari e degli alvei, l’innalzamento del fondo e la sua ridotta pendenza possono innescare, in occasione di eventi meteorologici intensi e concentrati in breve tempo, fenomeni di esondazione.

Le principali condizioni di criticità e il rischio di allagamenti sono riconducibili alle seguenti situazioni: - concentrazioni dei deflussi di piena anche per eventi di basso tempo di ritorno, a causa dell’intensa espansione delle zone urbanizzate, in particolar modo nei bacini idrografici del Garza e del Naviglio Grande Bresciano; - opere idrauliche sul reticolo idrografico non adeguate; - interferenze con opere di attraversamento inadeguate al passaggio di portate sostenute.

Criticità di carattere idraulico e idrogeologico che interessano ambiti territoriali di varia estensione sono stati oggetto di studi particolareggiati commissionati dal

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Comune di Brescia, che hanno contribuito a fornire indicazioni di dettaglio per l’individuazione delle cause e per la progettazione degli interventi di mitigazione.

Torrente Garzetta di Costalunga. Sulla base delle informazioni contenute nell’”Indagine relativa alle criticità di carattere idraulico riguardanti i torrenti ed impluvi montani del Monte Maddalena” e del successivo studio sulle “Opere di regimazione idraulica del torrente Garzetta di Costalunga” (Studio Pezzagno, aprile 2011 e ottobre 2012), si evince che in corrispondenza di eventi di piena le portate non seguano il percorso del Vaso, ma possano riversarsi nel campo incolto presente tra Via della Garzetta e Via Val di Fassa, trasformandolo in una vasta area di spaglio. L’area è stata oggetto, anche con interventi realizzati su scala di bacino più a monte, di consolidamento delle sponde, ripristino di opere trasversali e pulizia degli alvei.

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Sottopassaggi a rischio di allagamento

Tra le zone che presentano criticità di carattere idraulico si segnala anche la presenza di una serie di sottopassaggi dove, in caso di fenomeni piovosi intensi e concentrati in breve tempo, si possono verificare allagamenti e interruzione della viabilità stradale. I sottopassaggi sono riportati sulla tavola 1/E, con l’indicazione dell’eventuale presenza degli impianti i sollevamento.

Sottopassaggi a rischio di allagamento n. ubicazione tipologia fotografia

1 Campo Grande stradale

2 Via dei Prati stradale

3 Via Lamarmora stradale

4 Via del Mella stradale

5 Ortomercato stradale

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Sottopassaggi a rischio di allagamento n. ubicazione tipologia fotografia

6 Viale Piave pedonale

7 Via Ponte stradale

8 Via Re Rotari stradale

9 Via Roncadelle stradale

10 Via San Polo stradale

11 Tangenziale Ovest stradale

12 Via Turati pedonale

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Sottopassaggi a rischio di allagamento n. ubicazione tipologia fotografia

13 Via Sorbanella stradale

14 Via Zammarchi stradale

15 Via Dalmazia stradale

16 Via Corsica stradale

17 Via Cremona stradale

18 Viale Duca degli Abruzzi stradale

19 Via Casotti stradale

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Portate e tempi di ritorno

L’Autorità di Bacino del fiume Po ha realizzato elaborazioni idrologiche che forniscono per il sistema idrografico della zona limitrofa alla città di Brescia i seguenti dati:

Superficie Q10 Q20 Q50 Q100 Q200 Q500 Corso d’acqua km2 m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s Garza a Crocevia Nave 57 55 70 100 120 165,8 191,2 Garzetta a Porta Trento 12,1 15 20 30 35 49,1 56,6 Bacini urbani di Brescia 10,65 18 23 31 37 - - San Carlo 5,5 10 15 20 25 27,6 31,9 Rudone 9,7 15 20 30 35 41,8 48,2 Giava 12 16 23 35 42 48,8 56,3 Musia 15 15 20 30 38 57,4 66,3 Botticino 5,8 10 15 22 25 28,5 32,9 Carobbio 2,4 7 10 12 15 14,8 17,1 Aree urbane del 24,7 23 30 36 45 - - Naviglio Mella a Brescia 311 - 520 - 690 820 940

Nell’ambito dell’”Indagine relativa alle criticità di carattere idraulico riguardanti i torrenti ed impluvi montani del Monte Maddalena” sono riportati i seguenti valori di portate al colmo:

Valore portata al colmo Corso d’acqua Trit=5 Trit=10 Trit=20 Trit=50 Torrente Garzetta di Costalunga 13,23 15,88 18,23 21,38 Scolo Val Bottesa 4,58 5,33 6,35 7,48 Rio Val Tavareda Mattina 1 0,36 0,43 0,49 0,58 Rio Val Tavareda Sera 2 0,53 0,63 0,73 0,85 Rio Val Tavareda 1 0,65 0,78 0,90 1,05 Rio Val Tavareda Mattina 2 1,19 1,42 1,64 1,92 Rio Val Coni 3,41 4,13 4,74 5,62 Rio Val Lana 1,54 1,85 2,13 2,50 Rio Val Carobbio 6,45 7,67 8,83 10,33

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INCENDI BOSCHIVI

Per l’inquadramento di questo rischio si fa riferimento al “Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2017- 2019 (Legge n. 353/2000)” della Regione Lombardia, approvato con Deliberazione n. 6093 del 29/12/2016. Il piano fornisce una mappatura del rischio attraverso l’analisi della distribuzione temporale degli incendi e delle loro caratteristiche, unitamente alla distribuzione spaziale della frequenza e delle superfici percorse dal fuoco. L’analisi dei diversi parametri per la definizione del rischio di incendio è stata effettuata a due livelli territoriali: quello comunale e quello di Area di Base (raggruppamento di comuni coincidenti con la Comunità Montana, per quanto riguarda l’area montana, e con le province per il restante territorio regionale). Il comune di Brescia è stato inserito nell’area omogenea F10 – Mella-Chiese.

I parametri scelti per la caratterizzazione pirologica dei comuni lombardi sono: • superficie totale (ha); • superficie bruciabile (ha); • numero di incendi boschivi nel periodo 2006-2015; • superficie totale percorsa nel periodo 2006-2015 (ha); e in particolare per Brescia:

Superficie Superficie Numero Superficie percorsa Classe di totale (ha) bruciabile (ha) incendi 2006-15 totale 2006-2015 (ha) rischio 9.051,49 2.020,60 5 5,52 2

Sulla tavola 1/B sono evidenziate le classi di rischio del comune di Brescia e di tutti quelli limitrofi.

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Il Piano Regionale Antincendi Boschivi ha assegnato al comune di Brescia l’appartenenza alla classe di rischio 2, le cui caratteristiche sono:

Incendi boschivi sporadici e di piccole dimensioni: tali condizioni sono Classe 1 tipiche della frazione fisiologica del fenomeno e richiedono prevalentemente attività di controllo. Incendi di grande estensione, con frequenza molto ridotta. La bassa frequenza evidenzia che questi eventi si manifestano solo in condizioni Classe 2 eccezionali, pertanto si tratta di aree nelle quali occorre dare particolare importanza alla previsione del pericolo e al preallertaggio in corrispondenza di livelli di soglia medio-alti. Incendi di media frequenza e di estensione contenuta. Deve essere assicurato il collegamento tra previsione del pericolo e gli interventi di Classe 3 estinzione. In particolare si dovrà dare grande rilievo anche alle operazioni di prevenzione, da realizzarsi con cura proprio per l’incidenza sul territorio degli eventi. Classe 4 Incendi di media frequenza, e di incidenza sul territorio medio-alta, che impone attenzione. Incendi di alta frequenza, continuità temporale e incidenza territoriale. Classe 5 A questi eventi deve essere rivolta la massima attenzione per la loro incidenza territoriale; le attività preventive, previsionali e di ricostituzione dovranno essere massimizzate.

La scelta degli indicatori impiegati come dati di input per il calcolo del rischio è stata adottata in funzione del loro grado di influenza sul fenomeno degli incendi, nonché della reale disponibilità del dato. Gli indicatori sono riferibili a: geomorfologia, uso del suolo, meteorologia e presenza antropica.

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INDUSTRIE A RISCHIO

Si intende per “stabilimento a rischio di incidente rilevante” (RIR) lo stabilimento in cui si ha la presenza di determinate sostanze o categorie di sostanze, potenzialmente pericolose, in quantità tali da superare determinate soglie. Per “presenza di sostanze pericolose” si intende la presenza reale o prevista di sostanze pericolose, ovvero di quelle che si reputa possano essere generate in caso di perdita di controllo di un processo industriale (articolo 2 del D. Lgs. 334/99). Il D. Lgs. 105/2015 ha abrogato la precedente normativa e ha rafforzato la necessità di favorire, da parte del gestore dello stabilimento, l’informazione alla popolazione.

Sul territorio comunale allo stato attuale hanno sede le seguenti aziende a rischio di incidente rilevante (rif. tavola 1/C):

N. AZIENDA INDIRIZZO 1 CAFFARO S.R.L. Via F. Nullo, 8 2 PIALORSI STIVENGAS S.R.L. Via Buffalora, 40 3 SYSTEMA AMBIENTE S.R.L. Via dei Santi, 58 4 RIPORTI GALVANICI S.R.L. Via Grandi, 12 5 TORCHIANI S.R.L. Via Cacciamali, 45 6 BENONI S.N.C. Via R. Gessi, 24 7 BARATTI DI EREDI INSELVINI S.R.L. Via Padova, 7 8 ORI MARTIN S.P.A. Via Cosimo Canovetti, 13

Tali informazioni sono state ricavate sulla base di quanto indicato dalla relazione “ALall02 – Allegati E.R.I.R. Elaborati Rischi di Incidenti Rilevanti”, allegata al PGT del Comune di Brescia – marzo 2008, utilizzato come base di lavoro per la stesura del presente capitolo, oltre che dal documento “Piano Speditivo Industrie a Rischio di Incidente Rilevante” - Prefettura di Brescia, ottobre 2010, per quanto riguarda l'azienda Baratti di Eredi Inselvini S.r.l. Dell’azienda Ori Martin si dispone del documento sui rischi di incidente rilevante aggiornato al maggio 2017, in riferimento al campo di applicazione del D.Lgs. 105/15.

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Caffaro S.r.l.

Lo stabilimento Caffaro S.r.l. si trova in Via Francesco Nullo, 8 ed occupa una superficie di circa 109.000 m2.

Dall’attività dell’azienda si ottengono prodotti chimici di base, destinati a vari utilizzi (fitofarmaci; medicinali; impianti di trattamento o potabilizzazione di acque).

Le produzioni vengono svolte all’interno dello stabilimento seguendo un procedimento di logica integrata, in base alla quale i prodotti di un impianto sono anche le materie prime per altre lavorazioni.

In particolare, gli impianti presenti nello stabilimento Caffaro sono: 1. Impianto Clorato di Sodio; 2. Impianto Clorito di Sodio; 3. Impianto Trattamento Cloro; 4. Impianto Ipoclorito di Sodio; 5. Impianto Clortalonil; 6. Impianto Cloruro di Calcio; 7. Magazzino Comburenti; 8. Caldaia produzione vapore; 9. Reti distribuzione fluidi; 10. Servizi di stabilimento

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Secondo quanto indicato nel rapporto di sicurezza aziendale, le sostanze pericolose presenti nei vari impianti dello stabilimento sono:

FRASI DI RISCHIO QUANTITA’ (t) NOME HOLD-UP “R” STOCCAGGIO TOTALE IMPIANTO Acqua ossigenata 70% R8 – R34 77 0,0 77,1 R6 – R8 – R26 – Biossido di cloro - 0,035 0,035 R34 – R50 Clorato di sodio sol. R9 – R22 160 20 180 48% Clorato di sodio umido R9 – R22 20 - 20 Clorato di sodio R9 – R22 686 196 882 500/100 Cloro liquido R23 – R 36/37/38 9 < 16 < 25 Cloro gas – R50 - < 0,010 < 0,010 R26 – R37 – R40 – Clortalonil R41 – R43 – 1000 10 1010 R50/53 Idrogeno R12 - - - Metano R12 - - - Cloro calce (ipoclorito R8 – R22 – R31 – di calcio con cloruro di 25 - 25 R34 – R50 calcio) R8 - R21 – R25 – Dicromato di sodio R26 – R37/38 – 2 0,5 2,5 soluzione R41 – R43 – R46 – R49 – R50/53 Nitrato di sodio R8 25 - 25 Fluido dielettrico con R33 – R50/83 10,7 233,5 244,2 policlorobifenile

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Pialorsi Stivengas S.r.l.

Lo stabilimento Pialorsi Stivengas S.r.l. si trova in Via Buffalora, 40.

L’attività svolta al suo interno consiste nel ricevimento e nel deposito di gas infiammabili. In particolare, lo stoccaggio avviene in due zone: 1. Stoccaggio Nord, in cui si trovano 2 serbatoi tumulati con una capacità geometrica da 150 m3/cad ed 1 serbatoio tumulato di capacità pari a 50 m3; 2. Stoccaggio Sud, in cui vi sono 3 serbatoi tumulati aventi capacità geometrica di 200 m3/cad. E’ inoltre installato un serbatoio di GPL da 1 m3, per l’alimentazione della caldaia di riscaldamento degli uffici e dell’appartamento del custode, oltre che per gli usi domestici.

La tipologia di gas infiammabile alla temperatura ambiente e sotto pressione è il GPL, ovvero propano commerciale, butano commerciale o miscela di propano/butano commerciali.

Il deposito confina con un’area rurale, con alcuni insediamenti civili e industriali nelle vicinanze, come indicato nella tabella seguente:

DISTANZA DISTANZA DAL POSIZIONE DAL MURO BARICENTRO DI INSEDIAMENTO RISPETTO ALLO DI CINTA STOCCAGGIO STABILIMENTO (m) NORD O SUD (m) Casa di civile - N 100 190 abitazione Casa di civile - O 190 220 abitazione Area feste comunale - S 300 350 di Via Buffalora - Linea ferroviaria MI-VE N 220 320 - Via Serenissima O 520 550 - Tangenziale Sud S 1000 1050 - Area industriale O 270 320

La quantità massima effettiva prevista di prodotti pericolosi corrisponde alla massima capacità di stoccaggio, ed è legata alla capacità geometrica dei serbatoi e al grado di riempimento del prodotto che contengono, rappresentato da propano, butano o miscela.

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Per quanto riguarda la valutazione dei rischi, la miscela di GPL liquido contenuta all’interno del deposito è stata considerata assimilabile al propano puro, tranne nel caso in cui tale ipotesi sarebbe eccessivamente conservativa. I quantitativi massimi stoccati presso il deposito dell’azienda, determinati secondo quanto riportato nel DM 13/10/1994, sono i seguenti:

LUOGO VOLUMI QUANTITÀ n. 1 serbatoio da 50 m3 Deposito Nord 350 m3 n. 2 serbatoi da 150 m3/cad. Deposito Sud n. 3 serbatoi da 200 m3/cad. 600 m3

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Systema Ambiente S.r.l.

Lo stabilimento Sistema Ambiente S.r.l. si trova in Via dei Santi, 58. Occupa una superficie di circa 44.000 m2, dei quali 8.915 m2 coperti.

L’insediamento ricade in un’area periferica, solo parzialmente abitata. I principali elementi vulnerabili posti in prossimità dello stabilimento sono:

POSIZIONE DISTANZA DISTANZA DAI INSEDIAMENTO RISPETTO ALLO DAL MURO DI PRINCIPALI STABILIMENTO CINTA (m) IMPIANTI (m) - Cascina N-E 30 40 Scuola primaria di - S 925 960 Capodimonte, Castenedolo Scuola dell’infanzia di - S 1025 1060 Capodimonte, Castenedolo - SS Brescia – Castenedolo N 900 950 - Autostrada A4 MI-VE N 1100 1150 - Linea ferroviaria MI-VE N 3400 3450

L’attività della ditta consiste nel trattamento di rifiuti speciali e pericolosi il cui schema di flusso è così riassumibile: 1) scarico dei reflui in ingresso; 2) stoccaggio dei reflui in ingresso, da inviare a successivo trattamento (in serbatoi, vasche fuori terra o aree dedicate); 3) pre-trattamento fisico-chimico; 4) impianto chimico-fisico-biologico ed osmosi inversa; 5) impianto inertizzazione fanghi; 6) impianto inertizzazione fanghi e polveri; 7) stoccaggio dei reflui trattati per successivi invii a stoccaggi terzi; 8) operazioni varie di ricondizionamento.

In particolare, si individuano fondamentalmente tre linee di lavorazione: 1. linea di inertizzazione; 2. linea di ricondizionamento; 3. linea di trattamento acque.

Per quanto riguarda la valutazione dei rischi derivanti dall’attività, essi sono riconducibili alla classificazione dei rifiuti trattati ai sensi del D.Lgs. 334/99 e del D.Lgs. 238/05, ovvero: pericolosi per l’ambiente, tossici, molto tossici e facilmente infiammabili.

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Dal rapporto di sicurezza aziendale si ricavano, per ogni sostanza, l’impianto in cui potrebbe trovarsi il rifiuto la classificazione di pericolo, le frasi di rischio che ne definiscono la pericolosità e la classificazione del rifiuto basata sulla massima concentrazione presente di sostanza pura e la massima quantità presente in azienda. Si identificano e analizzano alcune tipologie di rifiuti pericolosi, tra quelli presenti in sede: • rifiuti pericolosi per l’ambiente; • rifiuti tossici; • rifiuti molto tossici; • rifiuti facilmente infiammabili; • reagenti.

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Riporti Galvanici S.r.l.

Lo stabilimento Riporti Galvanici S.r.l. si trova in Via Grandi, 12. Occupa una superficie di circa 1.900 m2. L’insediamento ricade in un’area a destinazione industriale–artigianale (Zona Industriale di Brescia). I principali elementi vulnerabili posti in prossimità dello stabilimento sono:

DISTANZA POSIZIONE DAL MURO INSEDIAMENTO RISPETTO A DI CINTA STABILIMENTO (m) - Autostrada N 600 - Villaggio Sereno E 1.600 - Centro città di Brescia N 2.500 - Cascina Trebeschi N-E 1.300 VEC3 Centro commerciale Campo Grande N-E 1.500 - Torchiani S.r.l. N-E 1.200

L’attività della ditta consiste nella realizzazione di trattamenti galvanici conto terzi di nichelatura, ramatura, ottonatura, bronzatura, stagnatura, argentatura, doratura su minuteria metallica, oltre che di finitura a rotobarile su minuterie metalliche in zama, ferro e ottone.

Il ciclo produttivo, basato su procedimenti elettrochimici, consta di queste fasi: • ingresso del materiale da lavorare; • preparazione delle superfici con eventuale detersione; decapaggio; pulitura; sgrassatura; • carico dei pezzi in cilindri trasportatori e inizio del ciclo di trattamento superficiale per elettrodeposizione dei metalli; • scarico dei pezzi e trasferimento degli stessi nelle centrifughe di asciugatura; • trattamenti di finitura; • preparazione dei lotti trattati per la consegna ai clienti.

Sulla base del rapporto di sicurezza elaborato dall'azienda, si può stabilire che le sostanze pericolose presenti nello stabilimento siano:

• bagni galvanici molto tossici (contenenti sali di cianuro): 18,68 t; • bagni galvanici tossici (contenenti sali di cianuro): 5,70 t; • bagni galvanici pericolosi per l'ambiente (contenenti solfato di nichel e cloruro di nichel): 49,38 t; • sali di cianuro: 0,2 t.

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Torchiani S.r.l.

Lo stabilimento Torchiani S.r.l. si trova in Via Cacciamali, 45. Occupa una superficie di circa 18.100 m2. L’insediamento ricade in un’area a destinazione industriale–artigianale, ma valutata vulnerabile in quanto con presenza di insediamenti civili nelle vicinanze. I principali elementi vulnerabili posti in prossimità dello stabilimento sono:

POSIZIONE DISTANZA DAL INSEDIAMENTO RISPETTO A MURO DI CINTA STABILIMENTO (m) - Autostrada N 250 - Villaggio Sereno E 375 - Centro città di Brescia N 3500 - Cascina Trebeschi W 325 VEC3 Centro commerciale Campo Grande N 300 Attività artigianali (ditte Frabe, - N 300 Vanessa) - Attività edile (Aldo Pollonio SpA) N-E 30 - Attività farmaceutica (Magis) N-O 30 - Case di civile abitazione O 20

L’attività della ditta consiste nella commercializzazione di prodotti chimici vari per le industrie. Al suo interno vengono eseguite operazioni di carico/scarico di materiale confezionato in fusti e sacchi su bancali, oppure di prodotti sfusi movimentati con autocisterne.

I prodotti confezionati sono custoditi e stoccati in diversi magazzini (prodotti tossici; prodotti infiammabili; deposito cianuri; prodotti combustibili; prodotti e materiale vario) aventi caratteristiche di costruzione e sicurezza adeguate al loro contenuto. I prodotti sfusi (acidi; basi; combustibili; solventi clorurati; vari) vengono stoccati in serbatoi di materiale adatto alla sostanza contenuta.

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La situazione delle sostanze pericolose presenti nello stabilimento, come ricavabile dal rapporto di sicurezza della stessa azienda, si può riassumere nel modo seguente, ove ne viene indicata la quantità massima detenuta:

• prodotti molto tossici: 13,5 t • prodotti tossici (e comburenti contemporaneamente tossici): 39,0 t • prodotti comburenti (e tossici contemporaneamente comburenti): 44,0 t • prodotti pericolosi per l'ambiente (R50): 80,0 t • prodotti pericolosi per l'ambiente (R51/R53): 50,0 t • prodotti facilmente infiammabili (R11): 8,5 t • prodotti infiammabili (R10): 1,2 t • metanolo: 10,0 t

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Benoni S.n.c.

Lo stabilimento Benoni S.n.c. si trova in Via Gessi, 24, all'interno di un'area a destinazione industriale-artigianale.

I principali elementi vulnerabili posti in prossimità dello stabilimento sono:

POSIZIONE DISTANZA DAL MURO INSEDIAMENTO RISPETTO A DI CINTA (m) STABILIMENTO - Centro abitato di S. Eufemia N-O 600 - Centro abitato di Rezzato N-E 2000 - Stabilimento Pialorsi Stivengas Srl S 300

L’attività della ditta consiste nel trattamento superficiale di metalli con processo elettrochimico, per mezzo di trattamenti galvanici di cromatura e nichelatura. La ditta Benoni si occupa anche di lavorazione del riporto galvanico a misura, con operazioni di rifinitura della superficie trattata al fine di uniformarne lo spessore sulla base dei disegni esecutivi di progetto.

Riassumendo, i processi tecnologici e le macchine presenti nell'azienda sono: • linee galvaniche di cromatura; • linee galvaniche di nichelatura; • rettifiche per interni ed esterni; • fresatrici; • sala buratto e brillantatura; • attrezzatura per carpenteria leggera • impianto di trattamento e recupero in ciclo chiuso delle acque reflue.

Sono adottate le seguenti misure impiantistiche: • stoccaggio delle materie prime pericolose esclusivamente nel magazzino chiuso, in condizioni di totale sicurezza; • aspirazione dei vapori prodotti dagli impianti galvanici; • in caso di sovrariempimento di una vasca, il liquido ricade nella vasca di contenimento sottostante e viene poi avviato all'impianto di trattamento acque; • la linea di cromatura è anch'essa posta al di sopra di un sistema di contenimento di eventuali sversamenti, con avvio degli stessi all'impianto di trattamento acque; • presenza di sistemi automatici di controllo dei parametri di processo galvanico, con segnalatori d'allarme in caso di superamento delle soglie di attenzione;

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• l'impianto di depurazione delle acque è dotato di strumentazione di controllo, di allarme e di blocco; • impiego di soli materiali di qualità per la realizzazione degli impianti; • ciclo chiuso sulle acque contenenti cromo o nichel (ovvero senza scarico in fognatura o corpo idrico).

Dal rapporto di sicurezza redatto dalla Benoni Srl, si evince che le quantità di sostanze pericolose detenute in azienda sono: • sostanze molto tossiche: 56,1 t; • sostanze tossiche: 0,1 t; • sostanze comburenti: 56,1 t; • sostanze pericolose per l'ambiente (R50): 1,1 t; • sostanze pericolose per l'ambiente (R51/53): 55,1.

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Baratti di Eredi Inselvini S.r.l.

Lo stabilimento Baratti Inselvini S.r.l. si trova in Via Padova, 7, ove occupa una superficie di 4.500 m2, dei quali 1.800 m2 coperti.

L’attività della ditta consiste nel trattamento superficiale di metalli con processo elettrochimico, per mezzo di trattamenti galvanici di cromatura e nichelatura, oltre che di operazioni meccaniche di levigatura e di rettifica a spessore.

Nel rapporto di sicurezza redatto dalla ditta, le quantità di sostanze pericolose detenute in azienda indicate sono: • sostanze infiammabili: ca. 6,0 t; • sostanze tossiche: ca. 2 t; • sostanze corrosive: ca. 2 t; • sostanze pericolose per l'ambiente: ca. 7,5 t; • sostanze irritanti: ca. 6 t; • sostanze nocive: ca. 5,5.

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O.R.I. Martin S.p.A.

Lo stabilimento O.R.I. MARTIN SPA, con sede legale in C.so Garibaldi n. 49 a Milano ed insediamento produttivo in Via Cosimo Canovetti n. 13 a Brescia gestisce nello stabilimento di Brescia un impianto di produzione di acciai di qualità e speciali in forma di billette, laminati in rotoli e barre.

La produzione delle billette in acciaio avviene con forno elettrico e colaggio con colata continua. Il forno viene alimentato in continuo mediante il sistema Consteel costituito da un convogliatore meccanico caricato con uno strato di rottame con gru a magnete, il cui movimento permette il trasferimento verso la parte terminale, dove in piccole quantità cade all’interno del bagno sempre liquido. Gli acciai vengono laminati in treno continuo con gabbie orizzontali – verticali e monoblocco finitore per ottenere rotoli di vergella o bordione e barre. Un reparto di trattamento termico di ricottura del laminato in rotoli e di bonifica delle barre completa le lavorazioni dello stabilimento. La produzione è a ciclo continuo con impianti funzionanti 24 ore su 24, con saltuarie interruzioni programmate per manutenzione, e una fermata annuale generale dello stabilimento della durata di 2-3 settimane nel mese di agosto.

Lo stabilimento ha un magazzino centrale per i ricambi, un’officina elettrica centrale di manutenzione, mentre i reparti di produzione sono corredati di officine per la manutenzione meccanica. All’interno dell’insediamento oltre ad impianti per il trattamento delle acque di raffreddamento e un impianto principale di abbattimento fumi, ci sono edifici adibiti ad uffici amministrativi e tecnici, ed una mensa aziendale per tutti i dipendenti.

Lo stabilimento è suddiviso in tre reparti produttivi: • reparto acciaieria; • reparto laminatoio; • reparto trattamenti termici.

Per quanto riguarda i rischi di incidente rilevante si evince che:

‐ il ciclo produttivo prevede la produzione e stoccaggio di polveri di abbattimento fumi (CER 10.02.07*) contenenti sostanze pericolose comprese nelle classi previste dal D.Lgs. 105/2015, in particolare ossido di zinco e composti del piombo classificati pericolosi per l’ambiente; pertanto le polveri rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs. 105/15; ‐ lo stabilimento è classificato a rischio di incidente rilevante in base al D.Lgs. 105/15 per la produzione e stoccaggio, oltre le soglie previste dal decreto,

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di tali polveri, che sono classificate pericolose per l’ambiente a causa del contenuto di ossidi di zinco e composti del piombo; ‐ gli impianti e depositi di cui al D.Lgs. 105/2015 (impianto di aspirazione e abbattimento fumi dell’acciaieria e relativi depositi di polveri derivanti da tale processo) sono inseriti all’interno del complesso industriale occupando solo una piccola parte dello stabilimento.

Per quanto riguarda le sostanze soggette al D.Lgs. 105/15, dalle verifiche effettuate si è riscontrato che sono presenti, con riferimento all’allegato 1 del D.Lgs. 105/15, parte 1 e parte 2, sostanze soggette al D.Lgs. 105/15.

Nella tabella sottostante sono riassunte le quantità detenute per categoria di pericolo prevista dal D.Lgs. 105/15 raffrontandole con i limiti di soglia.

Situazione Situazione rispetto rispetto alla alla quantità quantità limite (t) Quantità limite (t) di soglia Sostanze di soglia Classificazione CLP detenuta inferiore ai fini pericolose superiore ai fini totale (t) dell’applicazione dell’applicazione degli artt. 13 e 14 dell’art. 13, 14 e (t) 15 (t) Sostanze di parte prima E1 – Sostanze pericolose per l’ambiente Aquatic Acute 1 H400 acquatico Aquatic Chronic 1 150.3 > 100 < 200 con Tossicità H410 Acuta cat.1 o Cronica cat.1 Sostanze nominate di parte seconda Gas liquefatti infiammabili Flam. Gas 1 H220 0.2 << 50 << 200 (GPL) Acetilene Flam. Gas 1 H220 0.24 << 5 << 50 Ossigeno Ox. Gas 1 H270 153.41 < 200 << 2000 Prodotti Flam. Liq. 3 H226 petroliferi Aquatic Chronic 2 18 << 2500 << 25000 C) gasolio H411

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PERICOLOSITA’ SISMICA

Si intende per pericolosità sismica di base quella "componente della pericolosità sismica dovuta alle caratteristiche sismologiche dell’area (tipo, dimensioni e profondità delle sorgenti sismiche, energia e frequenza dei terremoti). La pericolosità sismica di base calcola (generalmente in maniera probabilistica), per una certa regione e in un determinato periodo di tempo, i valori di parametri corrispondenti a prefissate probabilità di eccedenza. Tali parametri (velocità, accelerazione, intensità, ordinate spettrali) descrivono lo scuotimento prodotto dal terremoto in condizioni di suolo rigido e senza irregolarità morfologiche (terremoto di riferimento). La scala di studio è solitamente regionale. Una delle finalità di questi studi è la classificazione sismica a vasta scala del territorio, finalizzata alla programmazione delle attività di prevenzione e alla pianificazione dell’emergenza. Costituisce una base per la definizione del terremoto di riferimento per studi di microzonazione sismica" (definizione estratta dal glossario del Dipartimento della Protezione Civile).

La pericolosità sismica esprime quindi la probabilità di superamento di un livello di scuotimento fissato in un sito, in un prestabilito intervallo di tempo. In altri termini un’analisi di pericolosità sismica (al sito) consiste nel calcolo dei livelli di scuotimento ai quali è associata una data probabilità (es. 10%) di superamento in un determinato numero di anni (es. 50 anni). Le mappe di pericolosità sismica esprimono il risultato del calcolo dell’accelerazione massima sul suolo rigido rispetto a g (accelerazione di gravità).

Dalle Mappe interattive di pericolosità sismica redatte dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (http://esse1-gis.mi.ingv.it/) si ottiene per Brescia il quadro riportato nella seguente figura:

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A livello descrittivo la situazione aggiornata del territorio del comune di Brescia, relativa all’inquadramento strutturale e sismotettonico è riportata all’interno di alcuni studi e strumenti di pianificazione. Si citano in particolare lo “Studio di Microzonazione sismica del territorio comunale di cui all’Ordinanza C.D.P.C. n. 52/2013 e s.m.i. e Decreto D.P.C. 15 aprile 2013” (dott. geol. Davide Gasparetti e dott. geol. Gianantonio Quassoli, gennaio 2016), e l’”Adeguamento della componente sismica alla D.G.R. IX/2616 del 30-11-2011 con aggiornamento della carta della fattibilità geologica per le azioni di piano e delle relative norme” (dott. geol. Davide Gasparetti e dott. geol. Gianantonio Quassoli, gennaio 2016).

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Sismicità storica

Relativamente alla sismicità storica l’ambito territoriale bresciano è stato interessato, a partire dall’anno 1000, da una serie di eventi sismici riportati all’interno dei cataloghi dei terremoti italiani, dei quali la versione più recente è la CPTI15 del 2015 (Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (eds), 2016. CPTI15, the 2015 version of the Parametric Catalogue of Italian Earthquakes. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. doi:http://doi.org/10.6092/INGV.IT-CPTI15). I dati contenuti sono i seguenti:

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani 2015 Coordinate (lat, lon): 45.539, 10.220 numero di eventi: 88

anno/mese/ ora/minuti/ Intensità Area epicentrale Io Mw giorno secondi 8 1065/03/27 Brescia 7 5,1 7 1117/01/03 15:15 Veronese 9 6,52 8 1222/12/25 12:30 Bresciano-Veronese 7-8 5,68 HF 1348/01/25 Alpi Giulie 9 6,63 F 1471 Brescia 4 3,7 5 1471/08/15 16:40 Brescia 5 4,16 5 1505/01/03 02:00 Bolognese 8 5,62 5 1520/02/18 04:30 Bresciano-Veronese F 1536/08/17 00:05 Appennino settentrionale 6-7 5,12 5 1540/09/01 08:10 Brescia 5 4,16 4 1695/02/25 05:30 Asolano 10 6,4 5 1719/12/12 19:00 Valli Giudicarie 5 4,16 5 1771/08/15 08:15 Pianura lombarda 5 4,16 5-6 1774/03/31 14:49 Bresciano 5-6 4,4 4-5 1796/10/22 04:00 Emilia orientale 7 5,45 6-7 1799/05/29 19:00 Bresciano 6-7 5,04 5 1802/05/12 09:30 Valle dell'Oglio 8 5,6 F 1810/12/25 00:45 Pianura emiliana 6 5,06 3 1818/12/09 18:55 Parmense 7 5,24 3 1826/06/24 12:15 Garda occidentale 5 4,62 3 1828/10/09 02:20 Oltrepò Pavese 8 5,72 4 1832/03/13 03:30 Reggiano 7-8 5,51

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anno/mese/ ora/minuti/ Intensità Area epicentrale Io Mw giorno secondi 4 1834/07/04 00:45 Val di Taro-Lunigiana 6-7 5,08 4 1836/06/12 02:30 Asolano 8 5,53 5 1839/08/09 08:45 Brescia 5 4,16 5 1851/02/05 09:50 Valtellina 5 4,72 F 1857/02/01 - Parmense-Reggiano 6-7 5,11 4-5 1873/06/29 03:58 Alpago Cansiglio 9-10 6,29 3-4 1877/10/01 07:20 Monte Baldo 6 4,44 3 1879/02/14 - Garda occidentale 5 4,62 3 1882/02/27 06:30 Valle Seriana 6-7 4,81 3 1882/09/18 19:25 Monte Baldo 7 5,08 3-4 1884/09/12 07:23 Pianura lombarda 6 4,7 3 1885/02/26 20:48 Pianura Padana 6 5,01 3 1887/02/23 05:21 50” Liguria occidentale 9 6,27 5 1891/06/07 01:06 14” Valle d'Illasi 8-9 5,87 6 1892/01/05 - Garda occidentale 6-7 4,96 3 1892/08/09 07:58 Valle d'Alpone 6-7 4,91 F 1894/02/09 12:48 05” Valle d'Illasi 6 4,74 6 1894/11/27 05:07 Bresciano 6 4,89 3 1898/03/04 21:05 Parmense 7-8 5,37 4-5 1898/11/16 - Garda occidentale 6 4,63 6-7 1901/10/30 14:49 58” Garda occidentale 7-8 5,44 3 1906/08/02 03:48 Bresciano 4 3,76 4 1907/04/25 04:52 Veronese 6 4,79 4 1909/01/13 00:45 Emilia Romagna orientale 6-7 5,36 3 1909/12/24 18:40 Garda occidentale 5 4,17 4 1913/11/25 20:55 Appennino parmense 4-5 4,65 4 1914/10/27 09:22 Lucchesia 7 5,63 2 1915/10/10 23:10 Reggiano 6 4,87 3 1916/05/17 12:50 Riminese 8 5,82 3-4 1918/04/24 14:21 Lecchese 6 4,95 3-4 1918/07/19 19:03 Mantovano 4 4,06 NF 1919/06/29 15:06 13” Mugello 10 6,38 4-5 1919/11/23 01:50 Bresciano 4 4,79 3 1920/09/07 05:55 40” Garfagnana 10 6,53 NF 1920/10/06 22:47 Mantovano 4-5 4,14 2 1926/01/01 18:04 03” Carniola interna 7-8 5,72

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anno/mese/ ora/minuti/ Intensità Area epicentrale Io Mw giorno secondi 2-3 1928/03/27 08:32 Carnia 9 6,02 3 1929 04 19 04 16 04:16 Bolognese 6-7 5,13 3-4 1929 04 20 01 10 01:10 Bolognese 7 5,36 F 1930 07 23 00 08 00:08 Irpinia 10 6,67 2-3 1931 04 14 22 13 22:13 Valli Giudicarie 6 4,77 3 1932/02/19 12:57 11” Garda orientale 7-8 5,16 5 1947/12/25 20:42 34” Brescia 4 3,7 5-6 1951/05/15 22:54 Lodigiano 6-7 5,17 5 1960/02/19 02:30 Valli Giudicarie 6 4,81 5 1961/11/23 01:12 05” Prealpi bergamasche 6-7 4,86 F 1968/06/22 12:21 37” Val Lagarina 6-7 4,74 4 1970/04/19 18:16 32” Garda occidentale 5 4,55 4-5 1971/07/15 01:33 23” Parmense 8 5,51 3-4 1972/10/25 21:56 11.31” Appennino settentrionale 5 4,87 3 1975/01/11 15:54 Monte Baldo 5-6 4,42 2 1976/12/13 05:24 Garda settentrionale 7 4,9 3 1977/09/16 23:48 07.64” Friuli 6-7 5,26 5 1979/02/09 14:44 Bergamasco 6 4,78 F 1979/11/17 20:53 Lago d'Iseo 5-6 4,37 3-4 1980/12/23 12:01 06” Piacentino 6-7 4,57 4 1983/11/09 16:29 52” Parmense 6-7 5,04 4 1987/05/02 20:43 53.32” Reggiano 6 4,71 4 1989/09/13 21:54 01.50” Prealpi Vicentine 6-7 4,85 3-4 1993/12/09 18:16 50.88” Lago d'Iseo 5 4,11 NF 1995/10/29 13:00 27.69” Lago d'Iseo 5-6 4,35 NF 1995/12/31 21:29 47.60” Appennino reggiano 4-5 4,51 3-4 1996/10/15 09:55 59.95” Pianura emiliana 7 5,38 5-6 2004/11/24 22:59 38.55” Garda occidentale 7-8 4,99 4 2008/12/23 15:24 21.77” Parmense 6-7 5,36 3-4 2011/07/17 18:30 27.31” Pianura lombardo-veneta 5 4,79 Io = Intensità epicentrale Mw = Magnitudo momento (viene definita successivamente al verificarsi di una scossa analizzando la registrazione di tutto il segnale sismico, e fornisce una stima accurata dell’energia rilasciata dal terremoto)

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Gli stessi dati della tabella sono riportati nel seguente grafico (sull’asse delle ordinate l’intensità e su quello delle ascisse l’anno dell’evento):

Degli eventi successivi a quelli riportati nel catalogo i principali sono i seguenti:

• sciame sismico dell’inverno-primavera 2012, caratterizzato da una serie di eventi dei quali i più importanti sono stati: - 25 gennaio 2012 (magnitudo 4.2, area epicentrale a circa 10 chilometri dalla città di Verona) - 25 gennaio 2015 (magnitudo 4.9, area epicentrale tra Parma e Reggio Emilia nel distretto sismico Pianura padana Emiliana) - 27 gennaio 2015 (magnitudo 5.0, area epicentrale tra Parma e Reggio Emilia nel distretto sismico Frignano)

• sequenza sismica di Modena-Ferrara del maggio 2012, in particolare: - 20 maggio 2012 (magnitudo 5.9, area epicentrale Finale Emilia - Mirandola in provincia di Modena) - tra il 20 e 21 maggio altre numerose repliche comprendenti un sisma di magnitudo 4.1 e dieci con magnitudo compresa tra 4 e 5

• terremoto del 3 ottobre 2016 (magnitudo 4.5, area epicentrale comuni di Bettola, Farini e Morfasso in provincia di Piacenza)

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Normativa sismica vigente

L’evoluzione della conoscenza del territorio ha comportato, anche per il comune di Brescia, una serie di revisioni della classificazione sismica (1984, 2003, 2014). Per zonazione s’intende l’attribuzione a un comune di un grado di sismicità. Viene quindi indicata la sua pericolosità come stima dello scuotimento del terreno in una determinata area.

Con la D.G.R. 11 luglio 2014 n. 2129 la Giunta Regionale ha provveduto all’Aggiornamento delle zone sismiche in Regione Lombardia (L.R. 1/2000, art. 3, comma 108, lett. D ) sulla base dei valori di accelerazione di gravità (ag) riportati sulla carta della pericolosità sismica di cui alla OPCM 3519 del 27/04/06.

La L.R. 33/15 si è posta come obiettivo la riduzione dei danni causati dai terremoti, cercando di fare in modo che gli edifici subiscano pochi danni in caso di terremoti di media entità, e non crollino in caso di forti terremoti, con il risultato di evitare la perdita di vite umane. La nuova zonazione sismica dei comuni lombardi è entrata in vigore il 10 aprile 2016 contemporaneamente all’entrata in vigore della DGR 5001 30/marzo 2016 - Linee di indirizzo e coordinamento delle funzioni trasferite.

DGR 2129 del 11/07/2014, in vigore dal 10 aprile 2016

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Il territorio del comune di Brescia risulta quindi attualmente classificato nella zona 2, con un valore di riferimento di ag max pari a 0.154219. Le variazioni rispetto alla classificazione precedente per i comuni di Brescia e quelli limitrofi sono riportate nella seguente figura:

Gli effetti della nuova zonazione sono:

R = P x V il rischio viene inteso come probabilità

R = Rischio P = Pericolosità. E’ la probabilità che un fenomeno di determinata intensità si verifichi in un certo intervallo di tempo e in una data area V = Vulnerabilità. La vulnerabilità di un elemento (persone, edifici, infrastrutture, attività economiche) è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità;

La zonazione sismica: - non incide sulla pericolosità (suolo) - incide sulla vulnerabilità (strutture) - incide sull’esposizione (persone e beni) - indice sul rischio sismico aumentando il livello di prevenzione - non incide sulla progettazione, che è basata su valori definiti dalle NTA 2008 (da relazione di Angelo Crippa, Regione Lombardia:“La zonazione sismica e l’aggiornamento delle zone sismiche in Regione Lombardia”, Brescia, 2016).

Sulla tavola 1/D il territorio del comune di Brescia e quello dei comuni limitrofi sono evidenziati nelle diverse zone sismiche di appartenenza.

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Microzonazione sismica

Lo “Studio di Microzonazione sismica del territorio comunale di cui all’Ordinanza C.D.P.C. n. 52/2013 e s.m.i. e Decreto D.P.C. 15 aprile 2013” (dott. geol. Davide Gasparetti e dott. geol. Gianantonio Quassoli, gennaio 2016), si è rivolto con particolare attenzione agli elementi litologici e morfologici che presentano una specifica sensibilità in termini di amplificazione locale degli effetti di un sisma. Nel contesto di tale studio è stata prodotta la " Carta dei fattori di amplificazione derivante dall’Applicazione del livello 2 ai sensi dei criteri regionali". Su questa sono evidenziate le porzioni di territorio caratterizzate da maggiori criticità in prospettiva sismica attraverso la rappresentazione di fattori di amplificazione che gli elementi locali, sia litologici, sia morfologici, producono rispetto ad una sismicità di base attesa.

territorio del comune di Brescia: fattori di amplificazione sismica

L'osservazione della cartografia e dei dati consente di esprimere le seguenti considerazioni:

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• il settore di pianura, caratterizzato da un elevato grado di urbanizzazione, presenta fattori di amplificazione litologica generalmente compresi tra 1.7 e 1.8. Fanno eccezione i depositi alluvionali del fiume Mella presenti nella porzione sud-occidentale del territorio e i terreni presenti nella zona della Mandolossa che, a causa del minore grado di addensamento hanno valori più elevati, pari rispettivamente a 2.1 e 2.3; • in corrispondenza del centro storico sono state individuate due aree nelle quali la presenza di spessori non trascurabili di depositi di origine antropica, a causa di un minore stato di addensamento, fornisce fattori di amplificazione pari a 2.0; • i depositi di copertura e di conoide presentano fattori di amplificazione elevati, nell'ordine di 2.0-2.1; • per quanto riguarda l'amplificazione di carattere topografico, le aree sono concentrate lungo le zone di cresta dei versanti montuosi, senza interessare aree caratterizzate da urbanizzazione intensa.

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Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE)

Nel contesto della redazione del Piano di Emergenza si è fatto riferimento anche all’”Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE)” (ing. Claudia Confortini, 2016). La CLE viene definita quella condizione dell’insediamento urbano per cui, successivamente al verificarsi di un evento sismico, viene comunque complessivamente mantenuta l’operatività delle funzioni strategiche necessarie per le attività di gestione dell’emergenza, la loro accessibilità e la loro connessione con il contesto territoriale. Tale condizione deve mantenersi anche in concomitanza di danni fisici e funzionali tali da portare all’interruzione della quasi totalità delle funzioni urbane presenti, tra le quali anche la residenza. L’analisi della CLE ha fornito i seguenti elementi: • l’individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per l’emergenza; • l’ individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto precedente e gli eventuali elementi critici; • l’ individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale.

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B. ANALISI DEL TESSUTO URBANIZZATO

EDIFICI E STRUTTURE DI RILEVANZA STRATEGICA (rif. tavola 2/A)

CODICE EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO 03029771 A Municipio Palazzo Loggia, 1 ¡ centralino UC1 – Uffici comunali - Settore Palazzo Broletto – UC 0302977754 ¡ Anagrafe Stato Civile Piazza Paolo VI UC2 – Uffici comunali – Settore ¡UC Protezione Ambientale e Protezione Via Marconi, 12 0302978625 Civile UC3 – Uffici comunali Via Vittorio Emanuele UC 0303775060 ¡ Giudice di Pace II, 26 UC4 – Uffici comunali – Settore Piazzale della 0302424006 UC ¡ Servizi Sociali Repubblica 0302977400 Palazzo Rizzotti – UC UC5 – Uffici comunali – Settore URP 030297302 ¡ Piazza della Loggia, 2 0302978807 PL1 – Polizia Locale Comando Via Donegani, 12 0302978811 "» Centrale operativa (sede del COC) 03045001 PL2 – Polizia Locale – 0302978835 Via San Faustino, 3A "» Distaccamento Centro Storico 0308378565 PL3 – Polizia Locale via L. Fiorentini, 11/E 0302977071 "» Distaccamento Sanpolino

¡MA Magazzini comunali Via Rose 03025771

VVF1 – Vigili del Fuoco Via Scuole, 6 030371911 Comando Provinciale VVF2 – Vigili del Fuoco Via Romiglia 030371911 Distaccamento di San Polo

CC1 – Piazza Tebaldo 0303752198 " Caserma Comando Provinciale Brusato, 19 CC2 - Carabinieri Via Montegrappa, 26 030302287 " Comando stazione S. Eustacchio CC3 - Carabinieri Via F.lli Bandiera, 28 03049412 " Comando stazione S. Faustino CC4 – Carabinieri Via S. Zeno, 107 0302451163 " Comando stazione Lamarmora

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CODICE EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO

""í PS1 – Questura Via S. Botticelli, 2 03037441 PS2 – / Scuola "í Via Montegrappa, 25 03037131 " POL.G.A.I. c/o Stazione FS "í PS3 – Polizia Ferroviaria - Polfer 0303757857 " Viale Stazione, 82 PS4 - Polizia di Stato Commissariato "í Via Elia Capriolo, 3 030297521 " Brescia Carmine

GF – 0303750239 Via Milano, 9 "" Comando Provinciale 0303750662

GCF – Gruppo Carabinieri Forestale Via Donatello, 202 0302305813 di Brescia

PREF – Prefettura – UTG e sede CCS Piazza Paolo VI, 29 03037431 (Centro Coordinamento Soccorsi)

STER – Regione Lombardia Via Dalmazia, 92/94 0303462434 Palazzo Broletto - " PROV1 – Provincia di Brescia 03037491 " piazza Paolo VI, 29 PROV2 – Provincia di Brescia – Area " Via Milano, 13 0303748506 " Innovazione e Servizi ai Comuni PROV3 – Provincia di Brescia – Area Piazza Tebaldo " 0303749829 " Tecnica Brusato, 20 PROV4 - Provincia di Brescia – Area " Via Musei, 32 0303749951 " delle Risorse

"» PP - Polizia Provinciale Via Romiglia, 2 0303748011

H1 - Azienda ospedaliera Spedali Piazzale Spedali Civili, " 03039951 civili di Brescia 1

" H2 – Casa di Cura Poliambulanza Via Bissolati, 57 03035151

" H3 – Istituto clinico S. Anna Via del Franzone, 31 0303197111

" H4 – Casa di Cura Domus Salutis Via Lazzaretto, 3 03037091

" H5 – Casa di Cura S. Camillo Via Turati, 44 0302910311

" H6 – Istituto clinico Città di Brescia Via Gualla, 15 03037101

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CODICE EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO

""G CRI1 – Croce Rossa Italiana Via Bainsizza, 1 030302171 0303531931 "G CRI2 – Croce Rossa Italiana Via Palazzina, 21 " 3351037541 CB1 – Croce Bianca Via della Maggia, 6 0303755431

CB2 – Croce Bianca Via F.lli Bandiera, 22 0303511811

0302310920 CBL – Croce Blu Via delle Bettole, 101 0302309862 030222242 CVB – Croce Verde Brixia Via Cremona, 280 3339552643 BS – Brescia Soccorso Via Trento, 155 030391775

Nucleo Comunale di Protezione Via Donegani, 12 03045001 Civile (sede del COC) Gruppo Valcarobbio Protezione 0302312191 Via Gatti, 55 Civile 3481334301 030313467 Gruppo Volontari Protezione Civile Via Prima, 115 0302410494 Oltremella villaggio Badia 3357501270 0302003976 ANA – Associazione Nazionale Alpini Via Nikolajewka, 15 3389521278 Villaggio Sereno – ANA – Associazione Nazionale Alpini 030 3543310 Traversa Ventesima 0303733810 Gruppo Cinofili Leonessa Brescia Via Rose, 12/a 3493979091 ARI – Associazione Radioamatori 0302808689 Via Maiera, 21 Italiani 3488807236 Gruppo Volontari Protezione Civile 0302148117 Via Lupi di Toscana, 2 Paracadutisti Brescia 3488054784 c/o Ipasvi Via P. CIVES – Infermieri per l’emergenza 030291478 Metastasio, 26 CAI – Club Alpino Italiano sezione di 3472736509 Via Villa Glori, 13 Brescia 3347724018 Fondazione Opera Caritas San Piazza Martiri Belfiore, 0303757746 Martino 4 Associazione club CB Leonessa Via Bissolati, 60 0303531900 "

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CODICE EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO Via Longinotti, 1 c/o Associazione Gnari dé Mompià 0302005816 A. Pedrazzani CISOM – Corpo Italiano Soccorso 3407147079 Via Rose, 10/a dell’Ordine di Malta Brescia 3313615133 CODA – Centro Operativo Difesa Via Zuccari, 14 030392656 Ambiente I LUPI – Gruppo Cinofilo Protezione 3387214405 Via San Zeno, 35 Civile 3481310334 3356863635 Amici della montagna 1976 Via Raffaello, 165 3473749706 Associazione Nazionale Cadetti Via Cefalonia, 70 3483012017 d’Italia

" FS – Stazione ferroviaria Trenitalia Viale Stazione 0303770131

) FN1 – Stazione ferroviaria Trenord Viale Stazione 0302140142 FN2 – Stazione ferroviaria Trenord Via Villa Glori n.p. ) Borgo San Giovanni

Nota

In relazione alle caratteristiche strutturali e agli aspetti costruttivi di alcuni edifici strategici, nonché alla loro posizione nel contesto urbano e ai tratti stradali di accesso, è opportuno valutare la possibilità di trasferimento di alcune delle strutture strategiche in sedi diverse e più idonee da quelle attuali, con particolare riferimento allo scenario di rischio sismico. Tali considerazioni, già espresse nella relazione illustrativa dell’Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza, riguardano in particolare le attuali sedi della Prefettura e dell’Ufficio Protezione Civile della Provincia di Brescia.

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EDIFICI E STRUTTURE VULNERABILI

Viene riportato di seguito un elenco di edifici che, per la presenza di particolari categorie di persone (bambini, anziani, ecc.) e/o per la possibile presenza contemporanea di numerose persone, sono giudicati particolarmente vulnerabili nel caso di eventi di tipo calamitoso (rif. tavola 2/A).

Scuole di ogni ordine e grado (VS)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola Primaria VS1 Via Boccacci, 2 0302000755 1 I1c Valdadige Scuola dell'Infanzia Quartiere Abba, VS2 0303732229 2 I1b Abba Via Prima, 18 Piazzetta San Scuola dell'Infanzia VS3 Francesco e 0302092572 3 I1b Valotti Chiara, 1 Scuola dell'Infanzia VS4 Via Boccacci, 4 0302009425 4 I1b Agazzi Scuola dell'Infanzia VS5 Via Toscana, 16 0302427178 5 I1b Bettinzoli Scuola dell'Infanzia VS6 Via S. Orsola, 130 0303366802 6 I1b Caionvico Scuola dell'Infanzia VS7 Via Gadola, 14 0302009427 8 I1b Tadini Scuola dell'Infanzia VS8 Via Ercoliani, 34 0303533316 9 I1b Collodi Scuola dell'Infanzia VS9 Via Caleppe, 13 0302427177 10 I1b Don Bosco Tempo famiglia VS10 Via Flero, 29 0303533312 11 I1b comunale Formica Scuola dell'Infanzia VS11 Via Vespucci, 4 0302009428 12 I1b Monterosso Scuola dell'Infanzia Via della VS12 0303533321 13 I1b Leonessa Palazzina, 27 Scuola dell'Infanzia VS13 Via Quaranta, 2/A 0303366800 15 I1b Rebuffone Scuola Primaria Via S. Bartolomeo, VS14 030302749 16 I1c Corridoni 2/4 Scuola dell'Infanzia S. Via Sabbioneta, VS15 0302306939 17 I1b Polo 1° 12

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola dell'Infanzia VS16 Via Marchetti, 25 0303775000 20 I1b Tonini Scuola dell'Infanzia VS17 Via Pasquali, 1 0303384563 21 I1b Borgo Trento Scuola dell'Infanzia Battisti 030397253 VS18 Via Trento, 35 22 I1b Scuola Primaria 030304233 Battisti Scuola dell'Infanzia VS19 Viale Piave, 34 0303366803 23 I1b Zammarchi Scuola dell'Infanzia Folzano 030266503 VS20 Via della Palla, 11 24 I1b Scuola primaria 0302667071 Prandini Scuola dell'Infanzia VS21 Via Omassi, 25 0303544508 25 I1b Lamarmora Scuola dell'Infanzia e VS22 Via Diaz, 8 0303750637 26 I1b Scuola primaria Diaz Scuola dell'Infanzia VS23 Via Cimabue, 36 0302305442 27 I1b Andersen Scuola dell'Infanzia VS24 Via Livorno, 15 0303543965 28 I1 Chizzolini Scuola dell'Infanzia VS25 Via Gaggia, 14 0302008904 30 I1b Berther Scuola dell'Infanzia Via Colle di Tenda, VS26 0302005165 31 I1b Walt Disney 8 Scuola dell'Infanzia VS27 Via Drammis, 28 030301335 36 I1b Pendolina Scuola dell'Infanzia Fornaci 0302680476 VS28 Via Verziano, 8 37 I1b Scuola Primaria 0302680475 Bertolotti Scuola dell'Infanzia Via Renato Serra, VS29 0305787640 39 I1b Cristo Re 4/c Scuola Primaria VS30 Istituto Maddalena di Via Diaz, 30 0302886518 40 I1 Canossa Scuola dell'Infanzia VS31 Via Fornaci, 68 0302680472 41 I1b Maria Immacolata Scuola dell'Infanzia Via Torricella di VS32 0303733479 43 I1b Paolo VI Sopra, 150

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola dell'Infanzia VS33 Via Belvedere, 26 0303544045 44 I1b Passerini Scuola dell'Infanzia Villaggio Sereno VS34 0303540152 46 I1b San Filippo Neri trav. XIV 187 Scuola dell'Infanzia VS35 Via Moretto, 38 03046292 48 I1b San Giuseppe Scuola dell'Infanzia Via Pietro Marone, VS36 03044415 50 I1b Santa Marta 18 Scuola dell'Infanzia e Via G. Sega S. VS37 030360192 52 I1b asilo nido G. Sega Eufemia, 12 VS38 Scuola dell'Infanzia Via Lombardia, 40 030221325 53 I1b Scuola primaria Santa VS39 Maria Ausiliatrice Via Lombardia, 40 030221325 53 I1b Salesiani VS40 Asilo nido Girasole Via Casazza, 38 0302009433 588 I1a Asilo nido Abbraccio Via S. Rocchino, 0303384860 VS41 Scuola dell’infanzia 589 I1a 27 0303384564 Pasquali VS42 Asilo nido Scoiattolo Via Noce, 69 033533315 594 I1a Scuola dell’infanzia VS43 Via Raffaello, 200 0302306938 595 I1a Agosti Asilo nido comunale VS44 Via Panigada, 4 0303732226 n.p. n.p. Mondo del Colore VS45 Asilo nido Girotondo Via Franchi, 25 0303774985 598 I1a Asilo nido VS46 Via Cimabue, 275 0302312054 601 I1a Magicomondo Scuola dell'Infanzia Via Prima, 79 – VS47 030313495 605 I1 Nuova Badia Badia Asilo nido Crescere VS48 Via Cernaia, 2 0303553781 621 I1a assieme Scuola secondaria di Via S. Giovanni VS49 030244050 706 I1d I grado Bosco, 15 Istituto tecnico, scuola di formazione Via S. Giovanni VS50 professionale e 030244050 706 I1d Bosco, 15 scuola secondaria di I grado Don Bosco Scuola primaria VS51 Via Gadola, 18 0302000207 805 I1 Casazza VS52 Scuola primaria Crispi Via Lamberti, 2/A 030222480 809 I1c

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola primaria VS53 Via Parenzo, 101 030348908 810 I1c Deledda Scuola Infanzia VS54 Via Passo Gavia, 7 030322251 811 I1b Divisione Acqui Scuola primaria Don VS55 Via Longure, 2 030311497 813 I1c Vender Scuola primaria Via Sabbioneta, VS56 0302303817 814 I1c Giovanni XXIII 16 Scuola primaria Via della Chiesa, VS57 030303228 815 I1c Mameli 73 Scuola primaria VS58 Via dei Mille, 4/A 0303753253 816 I1c Manzoni Scuola primaria Villaggio Sereno, VS59 0303533011 817 I1c Marcolini Via VII, 38 Scuola primaria VS60 Via G. Sega, 3 030361090 818 I1c Marconi VS61 Scuola primaria Melzi Via Scuole, 39 0302002355 819 I1c Scuola primaria Villaggio Violino, VS62 030311023 820 I1c Montale Via IX, 38 Scuola primaria Via Costalunga, VS63 030307858 822 I1c Quasimodo 15 Scuola primaria Quartiere VS64 0303543422 823 I1c Rinaldini Leonessa, 25 Scuola dell’infanzia S. Via Albertano da VS65 030316714 824 I1c Giacomo Brescia, 57 Scuola primaria Via Albertano da VS66 030314658 824 I1c Rodari Brescia, 57 VS67 Scuola primaria Sauro Via del Brolo, 6 0302008303 827 I1c Scuola primaria Via Repubblica VS68 030223713 830 I1c Ugolini Argentina, 122 Tempo famiglia Contrada S. VS69 0302807552 n.p. n.p. L’isola che non c’è Giovanni, 8 Scuola dell'Infanzia VS70 Via Panigada, 6 030318008 833 I1b Fiumicello Scuola secondaria di VS71 Via Zadei, 76 030391780 834 I1d I grado Lana Scuola primaria S. VS72 Via Pace, 10 0303757002 838 I1c Maria della Pace

VS73 Liceo Classico C. Arici Via Trieste, 17 03042432 839 U

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola Secondaria di Via delle Grazie, VS74 0303757973 844 I1d I grado Mompiani 11 Scuola secondaria di VS75 I grado Divisione Via Bagatta, 6 030301366 846 I1d Tridentina Scuola secondaria di VS76 Via Carducci, 88 0303732763 848 I1d I grado Romanino Villaggio Scuola secondaria di VS77 Prealpino, trav 0302090803 849 I1d I grado Pirandello XVII, 2 Scuola secondaria di VS78 Via Nikolajewka, 5 0302091472 852 I1d I grado Virgilio Scuola secondaria di VS79 I grado Foscolo e Via Galilei, 46 030304954 853 I1c CPIA 1 Brescia Scuola secondaria di Villaggio Sereno, VS80 0303545164 862 I1d I grado Franchi Trav XII, 21 Scuola secondaria di VS81 I grado Calvino e Via Parenzo, 105 030346003 863 I1d CPIA 1 Brescia Asilo nido comunale VS82 Viale Piave, 46 0303366804 n.p. n.p. Sole Università Cattolica VS83 Via Trieste, 17 0302406440 n.p. n.p. del Sacro Cuore VS84 Scuola primaria Calini Via N. Bixio, 9 0303751350 999 I1c Università degli Studi – VS85 Dipartimento di Via S. Faustino, 74 0302988701 1037 R1 Economia Asilo nido VS86 Via Castellini, 9 03045071 n.p. n.p. Abracadabra Scuola secondaria di VS87 II grado Liceo Via Montesuello, 2 030390249 1474 I2a Scientifico Calini Scuola secondaria di Viale Duca degli VS88 II grado Liceo 030225881 1476 I2a Abruzzi, 17 Scientifico Copernico Scuola secondaria di VS89 II grado Liceo Scienze Via Gambara, 3 0303778049 1477 I Umane V. Gambara

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola secondaria di II grado Istituto VS90 Viale Bornata, 110 030361000 1479 I2a Tecnico Agrario G. Pastori Scuola secondaria di II grado Istituto VS91 Via Cantore, 9 0303700267 1481 I2a Tecnico Industriale B. Castelli Scuola secondaria di VS92 II grado IIS Tartaglia - Via Oberdan, 12/E 030305892 1482 I2a Olivieri Scuola secondaria di VS93 II grado Istituto Via Comboni, 6 03041253 1485 I2a Professionale Sraffa Scuola secondaria di Piazzetta SS. II grado Istituto VS94 Francesco e 0302006346 1486 I2a Professionale IPSCS Chiara, 2 Sraffa succursale Scuola Secondaria di II grado Istituto VS95 Via Berchet, 5 0302410794 1488 I2a Professionale IPSIA e ITI Fortuny Scuola Secondaria di Via Ragazzi del VS96 0308374010 1489 I2a II grado ITT F. Baracca ’99, 11 Scuola Secondaria di II grado Istituto PST e VS97 Via Rodi, 16 0302422445 1491 I2a Iefp Grafico Camillo Golgi Scuola Secondaria di II grado Istituto VS98 Via Fura, 96 0303533151 1493 I2a Professionale IPSSAR e ITC A. Mantegna Scuola Secondaria di II grado Istituto 0303533151 VS99 Professionale IPSSAR Via Ghislandi, 1 1494 I2a (sede) A. Mantegna succursale

Asilo nido La fabbrica VS100 Via Bramante, 272 0302312676 n.p. n.p. dei sogni

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola Secondaria di VS101 II grado Istituto Ven. Via A. Monti, 14 0303757998 1503 I2a A. Luzzago VS102 Servizi Universitari Via San Martino 1505 U1 Fondazione Pio VS103 Via N. Castellini, 7 03043170 1521 I2a Istituto Pavoni Università degli Studi VS104 di Brescia - Dip. Viale Europa, 11 0303717494 n.p. n.p. Medicina e Chirurgia Università degli Studi – Dip. di Ingegneria, VS105 Architettura, Territorio Via Branze, 43 03037151 1650 U1 Ambiente e Matematica Università degli Studi – VS106 Via Branze, 38 03029881 1651 U1 Dip. di Ingegneria Università degli Studi Piazza del VS107 0302988201 n.p. n.p. di Brescia - Rettorato Mercato, 15 Scuola Primaria Bellini 030230122 VS108 – Scuola Secondaria Via Buffalora, 43 1664 I1c 0302301024 di I grado Scuola Secondaria di Via della Garzetta, VS109 II grado Scuola Edile 0302007193 3056 I2a 51 Bresciana Asilo nido Il piccolo principe VS110 Via Chiusure, 83 030310497 n.p. n.p. Scuola dell’infanzia S. Antonio Scuola Secondaria di VS111 II grado Liceo Gianni Via Randaccio, 3 030390924 3058 I1a Brera Scuola Secondaria di II grado Libera Via Don Vender, VS112 030380994 3059 I2b Accademia delle 66 Belle Arti - LABA

Scuola Secondaria di II grado Liceo delle VS113 Via Bonini, 58 030311044 3060 I2a Scienze Umane F. De Andrè

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola Secondaria di II grado Liceo delle VS114 Via Ferrando, 1 030320933 3061 I2a Scienze Umane Marco Polo Scuola Primaria Don Villaggio Badia VS115 030316744 3062 I1c Milani trav. IV, 12 Istituto Santa Maria VS116 Via Ferri, 91 0302306871 3069 I1 Bambina Scuola infanzia Franceschetti 03048788 VS117 Scuola Secondaria di Via Piamarta, 6 3070 I2b 03049512 II grado Istituto Artigianelli Scuola Secondaria di Via Del VS118 I grado Tovini 0302310965 3071 I1c Verrocchio, 328 Verrocchio Scuola Primaria VS119 Via Gheda, 18 0303540537 3073 I1c Angelo Canossi Scuola Secondaria di VS120 Via Caleppe, 13 030221400 3074 I1d I grado Bettinzoli Scuola Secondaria di 03022711 VS121 II grado ITC Piamarta Via Cremona, 99 3076 I2a 0303770554 Liceo Artistico Foppa Tempo famiglia VS122 comunale Gioco in Via Zanelli, 12 0302422773 3077 I1b allegria Scuola Secondaria di VS123 II grado Liceo Via Balestrieri, 6 0302420989 3078 I2a scientifico Leonardo VS124 Asilo Nido La Giostra Via Ercoli, 1 0303384561 3105 I1a VS125 Asilo Nido Primavera Via Micheli, 2 0303533314 3108 I1a Asilo Nido VS126 Via Mantice, 10 0302009433 3110 I1a Arcobaleno Università degli Studi – Via San Faustino, VS127 Dipartimento di 0302988777 3126 U 74b Giurisprudenza Asilo nido Corte VS128 Via Trento, 155/157 3499108319 n.p. n.p. Chiara Istituto Santa Maria di VS129 Via Ferri, 91 0302306871 3130 I1 Nazareth

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Buffalora Trav. IV, VS130 Scuola Materna 0302301023 3141 I1c 11 Asilo nido Pollicino vicolo Medici, 6 0303776420 VS131 Scuola dell’infanzia 3142 I1b V.lo Tre Archi, 6 0303775005 Carboni Scuola dell’infanzia S. VS132 Via Bonatelli, 8 030363142 n.p. n.p. Stefano Scuola dell'Infanzia Villaggio Violino, VS133 030312628 3145 I1b Bonicelli Via Prima, 6 Scuola Primaria VS134 Viale Colombo, 30 030310897 3146 I1c Torricella Scuola Secondaria di VS135 II grado ITC Abba Via Tirandi, 3 030307332 3147 I2a Ballini Scuola Secondaria di Via Repubblica VS136 0302420565 3159 I1c I grado Pascoli Argentina, 3 Istituto Luigi Palazzolo Via Fratelli VS137 e Istituto Suore delle 030293594 3511 I1 Bronzetti, 17 Poverelle Scuola Secondaria di Corso Magenta, VS138 II grado Liceo 03041212 3512 I2a 56 Classico Arnaldo Scuola Primaria Tito VS139 Via Trieste, 31 0303755120 3513 I1c Speri Asilo Nido Tempi per VS140 le Famiglie - Via Fasser 0302310506 3514 I1a Sanpolino Tempo famiglia VS141 Via Simoni, 85 0303732227 n.p. n.p. comunale Coccinella Libera Accademia delle Belle Arti - Via Privata de 030380994 VS142 3516 I2 Distaccamento LABA Vitalis (sede) Production Università degli studi VS143 Brescia Dipartimento Corso Mameli 0302988787 3561 U di Giurisprudenza Tempo famiglia VS144 comunale Piccoli Via Pulusella, 10 0303775454 n.p. n.p. Passi Asilo nido Albero dei Contrada S. VS145 0302807552 n.p. n.p. Sogni Giovanni, 12

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Università degli studi di Brescia – Biblioteca Vicolo VS146 0302989469 3565 U1 di Economia e dell'Anguilla, 8 Giurisprudenza Scuola Secondaria di VS147 II grado ITPACLE Via Riccobelli, 47 0302009500 n.p. n.p. Lunardi Istituto Vittoria VS148 Via Milano, 30 0303752355 372 X Razzetti Onlus Istituto Professionale VS149 Via Apollonio, 21 0303719811 1484 X di Stato Ipsia Moretto Scuola Secondaria di VS150 II grado Euroscuola e Via F.lli Bronzetti, 9 0303774081 n.p. n.p. IT Geometri Bianchi Scuola Bottega Via G. Carducci, VS151 0302301463 n.p. n.p. Artigiani 88 Scuola Secondaria di VS152 II grado CFP Via Gamba, 10/12 0303848542 n.p. n.p. Zanardelli Tempo famiglia VS153 comunale Centro Via Fontane, 27/H 0302093006 n.p. n.p. Zero Tre Tempo famiglia VS154 comunale Il Ponte Via Livorno, 17 3737502206 n.p. n.p. Arcobaleno Scuola Secondaria di II grado Liceo delle Via S. Martino VS155 Scienze Umane 03029753 n.p. n.p. della Battaglia, 13 Maddalena di Canossa Scuola secondaria di VS156 Via Violante, 18 0302310947 n.p. n.p. I grado Tovini Scuola dell’infanzia Via delle Tofane, VS157 030397162 n.p. n.p. Piaget 33 Scuola dell’infanzia S. VS158 Via Tovini, 6 0302008915 n.p. n.p. Giulia Scuola dell’infanzia S. Via Crocifissa di VS159 Maria Crocifissa di 030304875 n.p. n.p. Rosa, 26 Rosa Scuola primaria Via Amba d’Oro, VS160 030363882 n.p. n.p. Collodi 81

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola primaria XXVIII VS161 Via Zadei, 76 030302739 n.p. n.p. Maggio VS162 Scuola primaria Tiboni Via Interna, 22 030393217 n.p. n.p. Scuola primaria S. VS163 Via Marsala, 30 0303754486 n.p. n.p. Dorotea Scuola secondaria di VS164 Via Montello, 3 030396448 n.p. n.p. I grado Fermi Scuola primaria VS165 Via Orefici, 12 030383626 n.p. n.p. Alighieri VS166 Scuola primaria Volta Via Panigada, 6 030314005 n.p. n.p. Scuola secondaria di VS167 Viale Piave, 50 030361210 n.p. n.p. I grado Carducci Scuola primaria G. VS168 Viale Piave, 44 030362631 n.p. n.p. Ungaretti Scuola secondaria di Via del Santellone, VS169 0303738911 n.p. n.p. I° grado J.F. Kennedy 4 Scuola secondaria di VS170 Via Piamarta, 1 0303757413 n.p. n.p. I grado Marconi Asilo nido Pesciolino Via Levi Sandri, 45, VS171 0302319207 n.p. n.p. rosso Sanpolino Scuola secondaria di VS172 Via S. Orsola, 124 0303758413 801 I1c I grado Caionvico Università Cattolica del Sacro Cuore – VS173 Via Romiglia, 4 0302455711 n.p. n.p. Scienze Infermieristiche Università degli Studi Via delle Battaglie, VS174 di Brescia - Dip. 0302989601 n.p. n.p. 58 Giurisprudenza Nido e Scuola VS175 Via S. Antonio, 61 0302004005 928 I2b dell’infanzia A. Uberti VS176 Scuola primaria Via S. Antonio, 61 0302004005 928 I2b Scuola secondaria di VS177 Via S. Antonio, 61 0302004005 928 I2b I grado G. Bonoris VS178 Scuola Audiofonetica Via S. Antonio, 61 0302004005 928 I2b Scuola primaria VS179 Via Raffaello, 210 0302300381 826 I1c Sanzio Scuola secondaria di VS180 Via Raffaello, 210 0302300357 826 I1c I grado

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Scuola primaria VS181 Via Passo Gavia, 7 030318915 811 I1b Divisione Acqui Contrada delle VS182 Scuola dell’infanzia 0303772551 54 I1c Bassiche, 38 Scuola Primaria S. Contrada delle VS183 0303772551 54 I1c Maria degli Angeli Bassiche, 38 Scuola Secondaria di II grado Liceo Contrada delle VS184 0303772551 54 I1c Scientifico S. Maria Bassiche, 38 degli Angeli Scuola primaria VS185 Via S. Orsola, 124 030360698 801 I1c Boifava Piazza Arturo Conservatorio Luca 0302886717 VS186 Benedetti n.p. n.p. Marenzio 0302886711 Michelangeli, 1 (n.p. = non presente)

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Case di riposo, strutture sanitarie assistenziali (VAS)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Cooperativa Sociale Via Nikolajewka, VAS1 0302006353 506 S3 Nikolajewka Onlus 15 IRCCS Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli Via Pilastroni, VAS2 0303501461 552 O1 Centro Diurno 4/10 Integrato Fra’ Pietro Ghiaini R.S.A. Leonardo Via Mantova, VAS3 030294211 553 S Arvedi 91/99 R.S.A. Fondazione Via delle VAS4 0303390556 566 S Pasotti Cottinelli Onlus Grazzine, 6 Distretto socio VAS5 sanitario 1 – ATS Via Piave, 40 0303838852 831 X Brescia Poliambulatorio – VAS6 Via Marconi, 26 030302381 938 O2b ASST Spedali Civili Poliambulatorio – VAS7 Via Biseo, 17 030306051 972 O2b ASST Spedali Civili ARPA Lombardia VAS8 Dipartimento di Via Cantore, 20 03076811 973 O2b Brescia Distretto socio Via Duca degli VAS9 sanitario 1 – ATS 0303839752 975 O2b Abruzzi, 103 Brescia ASST degli Spedali Via Nikolajewka, VAS10 0302027111 977 O2b Civili - distaccamento 13 Ambulatorio VAS11 Via Reggio, 6 0302090980 1219 O2b psichiatrico Comunità protetta Via Duca degli VAS12 Giardino – ASST 0302455275 1223 O2b Abruzzi, 13/A Spedali Civili Casa di Riposo VAS13 Via Calatafimi, 1 800100510 n.p. n.p. Residenza Vittoria R.S.A. Villa Elisa – VAS14 Fondazione Brescia Via San Polo, 2 0302303700 3111 C4 Solidale Onlus

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Dipartimento Dipendenze – VAS15 Via Gheda, 4 0303839940 1233 O2a Algologia – ASST Spedali Civili Consultorio Familiare VAS16 Via Paganini, 1 0303838097 1238 O2 – ASST Spedali Civili ATS – Agenzia di Via Duca degli VAS17 Tutela della Salute di 0303838255 2235 A1 Abruzzi, 15 Brescia (ex ASL) R.S.A. Casa di Dio, Centro Diurno Integrato e Via Vittorio VAS18 0304099400 3028 S2a minialloggi – Emanuele II, 7 Fondazione Casa di Dio Onlus Servizio Prelievi - ASST VAS19 Via Ducco, 91 03039951 3079 O2a Spedali Civili Casa Marcolini Via Caduti del VAS20 Bevilacqua – alloggi 030310061 3080 S Lavoro, 17 temporanei AVIS Provinciale - servizi sanitari VAS21 Piazzetta Avis, 1 0303514411 3081 O2b ambulatoriali – unità di raccolta Comunità Riabilitativa ad Alta assistenza – VAS22 Via Palermo, 16 0303541412 3083 O2b C.R.A. ASST Spedali Civili R.S.A. – Fondazione Via della Lama, VAS23 0302016611 3099 S2b Casa di Dio Onlus 67 Casa di Riposo Villa di VAS24 Salute Suore Ancelle Via Montini, 37 0302019011 3100 S2a della Carità Centro Bresciano VAS25 Via della Trisia, 3 0303731416 3103 S3a Down Centro diurno disabili Via VAS26 Italo e Beatrice Gnutti Michelangelo, 0302319071 3112 S3a – Fobap 405 Poliambulatorio – VAS27 Via Corsica, 145 030244261 3164 O2a ASST Spedali Civili

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Poliambulatori ATS Via Giovanni VAS28 03038381 3531 O2a Brescia Acerbi, 6 Casa Albergo Villa VAS29 Palazzoli Fondazione Via Val Sorda, 5 0303366801 3547 S2a Brescia Solidale Onlus R.S.A. S. Giuseppe VAS30 Via Milano, 69 030314136 3548 S2a Figlie di San Camillo R.S.A. Fondazione Via V. Gambara, VAS31 Casa di Industria 0303772713 3549 S2a 6 Onlus Asilo notturno San Riccardo Pampuri VAS32 Via Moretto, 26 0303530386 n.p. n.p. Fatebenefratelli Onlus (ex. S. Orsola) R.S.A. Arici Sega - Via L. Fiorentini, VAS33 Fondazione Brescia 0308847200 3559 S2a 19/B Solidale Onlus Ospedale dei bambini Dipartimento VAS34 Via Maiera, 21 0303704433 620 S di Neuropsichiatria Infantile Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza VAS35 Via Romiglia, 1 0302405608 1215 A1 (CRA) – ASST Spedali Civili Centro Comunale di Viale Duca degli VAS36 Accoglienza 0302977629 n.p. n.p. Abruzzi, 60 Femminile Chizzolini Dormitorio “San Contrada S. VAS37 Vincenzo de Paoli” - 03041362 n.p. n.p. Urbano 10 Maschile Casa di Accoglienza “Federico Ozanam” VAS38 Via G. Rosa 1 0303757550 n.p. n.p. per donne sole e/o donne con bambini

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Casa Accoglienza Via Benacense VAS39 “La tenda di Sara” – 0303757550 n.p. n.p. 19 Dormitorio Femminile

Centro Diurno Integrato Achille Via del VAS40 0303229753 n.p. n.p. Papa - Fondazione Santellone, 2 Brescia Solidale Onlus R.S.A. La Residenza – VAS41 Fondazione Casa di Via dei Mille, 41 0304099100 n.p. n.p. Dio Onlus Casa Accoglienza “La tenda di Viale Venezia VAS42 0303366252 n.p. n.p. Abramo” – Dormitorio 116 Maschile La Casa dei Bambini "Don F. Rossini" - Casa Via VAS43 Ronald Brescia - 0303390218 n.p. n.p. Valbarbisona, 9 Fondazione Casa di Dio Onlus La Casa dei Bambini "S. G. Emiliani" - Via Pietro da VAS44 0303390218 n.p. n.p. Fondazione Casa di Cemmo, 8 Dio Onlus Centro Comunale di VAS45 Accoglienza Maschile Via Corridoni, 9 0302977629 n.p. n.p. Corridoni Asilo notturno San VAS46 Riccardo Pampuri Via Corsica, 341 0303530386 n.p. n.p. Fatebenefratelli Onlus Centro diurno disabili La Zebra a Pois Quartiere VAS47 0303530674 n.p. n.p. (Coop. La Leonessa, 1 Mongolfiera) CDD / CSS La Mongolfiera (Coop. Trav. XII, 166 – VAS48 030349104 n.p. n.p. La Mongolfiera) Villaggio Sereno

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria CSS Casa Famiglia Via Divisione VAS49 Gianni Boninsegna - 0303753005 528 S Acqui, 99 Fobap CSS Hebron VAS50 Via Riccardi, 14 0302002320 n.p. n.p. (Comunità Mamrè) CSS Sichem VAS51 Via Arici, 9 0302306879 n.p. n.p. (Comunità Mamrè) RSD G. Tonini G. Via Buttafuoco, VAS52 0303756559 n.p. n.p. Boninsegna 15 Comunità Via Donatello, VAS53 terapeutica 0302304357 n.p. n.p. 105 residenziale Donatello Istituto chirurgico VAS54 Via dei Mille, 14 0302942437 n.p. n.p. Palazzo Manzoni Pensione Paola di VAS55 Via Moretto, 16 0303772608 n.p. n.p. Rosa (n.p. = non presente)

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Musei e attrezzature culturali (VM)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Spazio Mostre VM1 Palazzo Martinengo Via Musei, 30 3273339846 886 C1 Cesaresco 0303400240 Museo Romano VM2 Via Musei, 57a Brescia 887 C1 Tempio Capitolino Musei 0303400240 Santa Giulia Museo VM3 Via Musei, 81b Brescia 888 C1 della città Musei Museo di Scienze VM4 Via Ozanam, 4 0302978672 892 C1 Naturali 0303400240 Castello e Musei del VM5 Colle Cidneo Brescia 893 C1 Castello Musei Piazzetta San VM6 Chiesa di San Giorgio - n.p. n.p. Giorgio 0303400240 Pinacoteca Civica VM7 Piazza Moretto, 4 Brescia 896 C1 Tosio Martinengo Musei Sala Mostre SS Filippo VM8 Via Battaglie, 61 03043018 897 C e Giacomo Museo Diocesano VM9 Via G. da Salò, 13 03040233 898 C1 d'arte sacra Corso Zanardelli, 9/A VM10 Teatro Grande 0302939711 909 C2 Via Paganora, 19/A Contrada S. VM11 Teatro Santa Chiara 0303772134 910 C2 Chiara 50 VM12 Teatro Sociale Via Cavallotti, 20 0302808600 911 C VM13 Pala Banco Brescia Via Ziziola, 91 030348888 913 C2 Auditorium S. Piazzetta Benedetti VM14 0302978227 915 C Barnaba Michelangeli Teatro Scena VM15 Via G. Rosa, 4 0302400060 916 C2 Sintetica VM16 Cinema Sociale Via Cavallotti, 20 03041140 924 C2 Biblioteca VM17 Via Mazzini, 1 0302978200 929 C3 Queriniana

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Emeroteca Piazza Martiri VM18 0302979211 930 C Scientifica Belfiore Archivio Storico VM19 Via Galilei, 44 030305204 931 C1 Civico Cinema-teatro VM20 Via L. Manara, 26 030315103 n.p. n.p. Arcobaleno VM21 Teatro Caravella Via S. Polo, 243 0302300204 n.p. n.p. Sala di lettura VM22 Via Cairoli, 9 03041563 1647 C3 Cavallerizza Museo della Contrada VM23 03049137 2243 C1 fotografia Carmine, 2F VM24 Parco Museo Scienze Via Ozanam 0302978672 3016 C1 VM25 Teatro Pavoni Via S. Eustacchio, 8 030318345 n.p. n.p. Soprintendenza Via Lupi di VM26 Archeologica della 0302400655 3018 C1 Toscana, 2 Lombardia VM27 Cinema Nuovo Eden Via Nino Bixio, 9 0308379403 3019 C2 VM28 Teatro Piamarta Via Cremona, 99 0302422711 - - VM29 Teatro San Carlino corso Matteotti, 6 0303749911 3021 C2 Sala Venerabile Piazzetta S. Maria VM30 03040013 n.p. n.p. Luzzago Calchera, 2 VM31 Cinema Moretto Via Moretto, 71 03048383 3023 C2 Teatro S. Giovanni Contrada S. VM32 0303755146 n.p. n.p. Evangelista Giovanni, 8 Sala consiliare Piazzetta Bruno VM33 Università degli Studi 03029881 n.p. n.p. Boni di Brescia Museo della Mille VM34 Viale Bornata, 123 0303365631 3032 C1 Miglia Teatro S. Giuseppe Trav. VIII, 4 – VM35 030312620 n.p. n.p. Lavoratore Villaggio Violino Centro Sociale VM36 Via Industriale, 10 0302056647 3102 C Magazzino 47 VM37 Salone Ferramola Via Moretto, 16 0303772608 n.p. n.p. Via Quinta, 5 – VM38 Teatro Santa Giulia 0302010830 n.p. n.p. Villaggio Prealpino Cinema Pace (Sala VM39 Via della Pace, 10 0303750221 n.p. n.p. Bevilacqua)

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Trav. XII, 162 VM40 Cinema Sereno 030346026 n.p. n.p. Villaggio Sereno VM41 Multisala OZ Via Sorbanella, 12 0303507911 n.p. n.p. c/o Freccia Rossa, VM42 Multisala WIZ 0302889211 n.p. n.p. Viale Italia, 31/C Cinema-teatro VM43 Via Chiusure, 79/C 030311071 n.p. n.p. Colonna Cinema-teatro San VM44 Via Fornaci, 82 0302680160 n.p. n.p. Rocco VM45 Auditorium Capretti Via Piamarta, 6 03049512 n.p. n.p. Auditorium VM46 Confartigianato Via Orzinuovi, 28 03037451 n.p. n.p. Unione Brescia Auditorium VM47 Via Callegari, 11 03037271 n.p. n.p. Franciscanum Auditorium Provincia VM48 Via Balestrieri, 6 0303749983 n.p. n.p. di Brescia Associazione Casa VM49 Via S. Faustino, 38 0302400636 n.p. n.p. delle Donne Sale Romanino e San VM50 Via Piamarta, 9 0303772780 n.p. n.p. Cristo Miss.ri Saveriani Sala polifunzionale VM51 Via Valotti, 3 0302016081 n.p. n.p. CEDISU Via della Maggia, VM52 Cascina Maggia 0303530735 n.p. n.p. 3 VM53 Casa San Filippo Via Ferrando, 1 030311131 n.p. n.p. VM54 Sala Piamarta Via S. Faustino, 70 03043752 n.p. n.p. Sala conferenze VM55 Cavaliere del Lavoro Via Cefalonia, 62 0302292281 n.p. n.p. Pietro Beretta – AIB VM56 Sala ISFOR Via Pietro Nenni, 30 0302426481 n.p. n.p. Sala per riunione Via S. M. Crocifissa VM57 030399114 n.p. n.p. Hotel Ambasciatori di Rosa, 90/92 Sala per riunioni Hotel VM58 Via Triumplina, 66 030398762 n.p. n.p. Ca’ Nöa Sala per riunioni Hotel VM59 Via L. Apollonio, 72 030399037 n.p. n.p. Master Chiesa del SS. Corpo VM60 di Cristo e Sala delle Via Piamarta, 6 0303772780 n.p. n.p. Colonne

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Edifici religiosi, oratori, centri parrocchiali, C.A.G., collegi e pensionati (VC)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Oratorio San VC1 Via L. Manara, 21 030313091 361 R52 Giuseppe Oratorio di S. VC2 Vicolo Due Torri, 5 030280305 373 R5 Giovanni Evangelista Oratorio Divin 030396284 VC3 Via Molino, 34 452 R51 Redentore (ab. Parroco) Parrocchia e oratorio Via Carpaccio, VC4 0302300336 475 R1 di San Luigi Gonzaga 28 Via del Franzone, VC5 Oratorio di S. Anna 030310553 478 R51 47 Parrocchia degli Piazzale Spedali VC6 0303995466 n.p. n.p. Spedali Civili Civili, 1 Parrocchia di S. VC7 Via Rione, 56 0302667072 652 R51 Silvestro Parrocchia e oratorio VC8 Via Fornaci, 78 0302680160 654 R51 di S. Rocco Parrocchia e oratorio Via Divisione VC9 d San Benedetto 0303755265 680 R51 Acqui, 105 Abate Oratorio di San VC10 Via Cipro, 63 030224580 693 R51 Giacinto Parrocchia e oratorio Via San Giovanni VC11 030221399 705 R51 San Giovanni Bosco Bosco, 15 Concattedrale 03042714 invernale di S. Maria VC12 Piazza Paolo VI (Sacrestia del n.p. n.p. Assunta – Duomo Duomo) Vecchio Oratorio Parrocchia Vicolo G. VC13 03040545 n.p. n.p. di S. Agata Malvezzi, 8 Parrocchia di S. VC14 Via A. Diaz, 162 030266100 n.p. n.p. Zenone Oratorio dei SS. 030292195 VC15 Via Rodone, 17 859 R51 Faustino e Giovita 0303752523 Parrocchia e oratorio VC16 S. Maria Madre della Via Casazza, 42 0302001789 n.p. n.p. Chiesa Parrocchia e VC17 oratorio Natività di Via Buffalora, 91 0302303568 984 R1 Maria

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Parrocchia e oratorio Viale Venezia, VC18 030364081 985 R Buon Pastore 108 Parrocchia dei SS. VC19 Via Caionvico, 25 030361156 986 R1 Faustino e Giovita Parrocchia e oratorio Via Cimabue, VC20 0302304223 987 R1 S. Angela Merici 271 Parrocchia e oratorio VC21 della SS. Capitanio e Via Botticelli, 5 0303750213 988 R1 Gerosa Parrocchia e oratorio VC22 S. Eufemia della Via Indipendenza 030360185 989 R51 Fonte Parrocchia Sacro VC23 Via Milano, 32 0303750742 990 R1 Cuore di Gesù Parrocchia e oratorio Via Benacense, VC24 di S. Francesco da 030362134 991 R1 19 Paola Parrocchia di S. Via S. Gottardo, VC25 030363088 992 R1 Gottardo 19 Parrocchia e oratorio VC26 Conversione di S. Via S. Polo, 241 0302300204 994 R Paolo Parrocchia di S. VC27 Via Bonatelli, 16 030363236 995 R1 Stefano protomartire Chiesa e oratorio di Via Costalunga, VC28 030398898 996 R1 S. Bernardo 38 Parrocchia e oratorio VC29 Via F. Filzi, 5 0303700600 997 R1 di Cristo Re Chiesa e oratorio di VC30 Via Fontane, 26 0302004254 1000 R1 S. Gaudenzio Parrocchia di S. VC31 Via Corsica, 14/B 030224044 1001 R1 Maria in Silva Parrocchia di S. Via della Valle, VC32 030305363 1002 R1 Barnaba Apostolo 37 Monastero Suore VC33 Via Lama, 83 0302010127 n.p. n.p. Buon Pastore Parrocchia dei SS. VC34 Via Bligny, 10/B 0302008259 1004 R1 Francesco e Chiara Parrocchia di SS. Piazzale Spedali VC35 030303352 1006 R5 Trinità Civili, 51

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Parrocchia S. Via Triumplina, VC36 0302005608 n.p. n.p. Giovanni Battista 268 Chiesa e oratorio Via Prima, 81 VC37 Madonna del 030313492 1009 R1 Villaggio Badia Rosario Parrocchia Divin VC38 Via Pendolina, 4 030396284 1010 R1 Redentore Parrocchia di S. VC39 Via L. Manara, 25 030315103 1011 R1 Maria Nascente Parrocchia di S. VC40 Via Bonini, 26 030310553 1012 R1 Anna Parrocchia e oratorio VC41 di S. Antonio di Via Antegnati, 17 030311071 1013 R51 Padova Oratorio di S. Carlo – VC42 Via Luzzago, 9 0303750742 1014 R1 parrocchie S. Cuore Parrocchia e oratorio VC43 Via O. Denari, 5 030315504 1015 R1 di S. Giacomo Parrocchia e oratorio Via Quinta, 51 VC44 di S. Giovanna 030310908 1016 R1 Quartiere Abba Antida Chiesa di S. Maria Piazzetta delle 03037221 VC45 n.p. n.p. delle Consolazioni Consolazioni (Diocesi) Parrocchia Natività Via Risorgimento, VC46 030300782 n.p. n.p. della Beata Vergine 36 Parrocchia di S. Traversa VIII, 2 VC47 030312620 1019 R1 Giuseppe Lavoratore Villaggio Violino Cappella VC48 parrocchiale Beato Via C. Botta, 46 0303542542 1020 R1 Luigi Maria Palazzolo Chiesa di S. Marco 0303722211 VC49 Via L. Cereto n.p. n.p. Evangelista (Diocesi) Chiesa di Santa 0303722211 VC50 Via Moretto n.p. n.p. Croce (Diocesi) Chiesa di S. Maria Contrada delle VC51 0302005863 n.p. n.p. degli Angeli Bassiche Parrocchia e oratorio VC52 di S. Maria della Via Noce, 103 0303545155 1024 R1 Noce Casa di Formazione Via Benacense, VC53 0303366069 n.p. n.p. S. Efrem diacono 13

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Parrocchia di S. Piazza Giacinto VC54 030224415 1026 R1 Giacinto Tredici, 15 Parrocchia e oratorio VC55 Via Cremona, 97 0302422801 1028 R51 S. Maria della Vittoria Convitto vescovile S. VC56 Via Galilei, 67 0303701183 n.p. n.p. Giorgio Oratorio di S. Maria in VC57 Via Sardegna, 24 0302424270 1029 R1 Silva Parrocchia e oratorio Via XI, 34 VC58 0303542055 1030 R1 di S. Filippo Neri Villaggio Sereno Parrocchia e oratorio Via V, 12 VC59 0303542873 1031 R1 S. Giulio Prete Villaggio Sereno Chiesa e oratorio SS Viale Duca degli VC60 0303534053 1032 R1 Piero e Paolo Abruzzi, 72 Cattedrale estiva di 03042714 VC61 S. Maria Assunta – Piazza Paolo VI 1033 R1 0303757037 Duomo Nuovo Chiesa S. Afra in S. Vicolo VC62 0303750299 1034 R1 Eufemia dell’Ortaglia, 4 Parrocchia di S. Corsetto S. VC63 0303750535 1035 R1 Agata Agata, 27 Parrocchia di S. VC64 Via Moretto, 73 03046306 1036 R1 Alessandro Parrocchia e oratorio 030292195 VC65 dei SS. Faustino e Via S. Faustino, 74 1037 R1 03043752 Giovita Parrocchia di S. Contrada S. VC66 030289099 1038 R1 Giovanni Evangelista Giovanni, 12 Parrocchia di S. VC67 Via Moretto, 55 0303757350 1040 R1 Lorenzo Oratorio S. Maria in 03047371 VC68 Via Musei, 58 1041 R51 Calchera (ab. Parroco) Oratorio dei SS. Via F.lli Bronzetti, VC69 030296588 1042 R51 Nazaro e Celso 29 Chiesa di S . Angela VC70 Via Crispi, 19 0302304223 1043 R1 Merici Centro Pastorale 0302807336 VC71 Via G. Calini, 30 1044 R5 Paolo VI 0303756468 Chiesa di S. Vicolo S. VC72 030293255 n.p. R1 Clemente Clemente

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Basilica di Santa Via delle Grazie, 0303722211 VC73 1047 R1 Maria delle Grazie 13 (Diocesi) Chiesa e oratorio di Via della Pace, VC74 03048221 1048 R1 S. Maria della Pace 12b Ufficio Missionario Via G. Rosa, 30 VC75 Diocesano 03037221 1049 R4 Via Trieste, 13 Curia Diocesana Chiesa di S. Maria Contrada del 0303722211 VC76 1051 R1 del Carmine Carmine (Diocesi) Chiesa di S. Pietro in Via del Castello, 0303722211 VC77 1052 R1 Oliveto 10 (Diocesi) Seminario vescovile Via delle VC78 diocesano Maria 0307741131 n.p. n.p. Bazziche, 4 Immacolata Chiesa di S. Zeno al 0303722211 VC79 Piazza del Foro 1055 R1 Foro (Diocesi) Chiesa di S. Maria 0303722211 VC80 Via dei Musei 1056 R1 della Carità (Diocesi) Chiesa di S. Faustino 0303722211 VC81 Vicolo della Torre 1057 R1 in Riposo (Diocesi) Centro Mater VC82 Via S. Emiliano, 30 030384721 n.p. n.p. Divinae Gratiae Chiesa di S. Vicolo San 0303722211 VC83 1059 R1 Giuseppe Giuseppe, 5 (Diocesi) Chiesa e convento Piazzetta S. VC84 di S. Francesco Francesco 0302926701 1060 R1 d'Assisi d'Assisi, 3 Chiesa di S. Maria Corso Martiri 0303722211 VC85 1061 R1 dei Miracoli della Libertà, 3 (Diocesi) 0303722211 VC86 Chiesa di S. Carlo Via Moretto, 6 1062 R1 (Diocesi) Chiesa VC87 Via Moretto, 33 0303772581 1064 R1 dell’Adorazione Via S. Martino VC88 Chiesa di S. Luca 03037221 1065 R1 della Battaglia Parrocchia di S. Piazzetta S. Maria VC89 03047371 1066 R1 Maria in Calchera in Calchera, 5 Chiesa Evangelica VC90 Valdese Via dei Mille, 4 0303755109 1067 R1

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria 0303722211 VC91 Chiesa di S. Gaetano Via V. Monti n.p. n.p. (Diocesi) Istituto Suore Maestre Contrada S. VC92 03041186 n.p. n.p. Santa Dorotea Chiara, 36 Centro Culturale VC93 Via Corsica, 130 0303534350 3031 R1 Islamico Associazione Via della Volta, VC94 0303366643 3035 R1 Culturale Islamica 156 Parrocchia e oratorio Via Don Vender, VC95 030310447 3084 R1 Santo Spirito 25 Chiesa Sant'Antonio 0303722211 VC96 Via Badia, 86 3085 R1 della Badia (Diocesi) Chiesa della Via Roncadelle, 0303722211 VC97 Madonna della 3086 R1 11 (Diocesi) Strada – Mandolossa Chiesa della Piazza del 0303722211 VC98 3087 R1 Madonna del Lino Mercato (Diocesi) 0302971801 VC99 Chiesa Sant'Orsola Via Moretto 0302971803 3089 R1 (fondazione) Istituto Figlie del Via Martinengo VC100 0303775230 3090 R2 Sacro Cuore da Barco, 2 Convitto Maddalena VC101 Via A. Aleardi, 14 03029753 n.p. n.p. di Canossa Parrocchiale di S. Via Monte VC102 030361156 3092 R1 Massimiliano Kolbe Mascheda, 17 Istituto religioso VC103 Via San Zeno, 150 0303540037 3093 R4 Palazzolo 0303722211 VC104 Chiesa S. Antonio Via Maternini 3098 R1 (Diocesi) Istituto suore di S. Via Chiesanuova, VC105 0305240370 n.p. n.p. Dorotea da Cemmo 12 Parrocchia e oratorio VC106 Via Tovini, 2 0302090003 3119 R di Santa Giulia Casa famiglia Vicolo San VC107 03041313 n.p. n.p. Bandini Zanino, 11 Parrocchia e oratorio di Santa Maria VC108 Via Fura, 119 0303541615 3101 R1 Assunta

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Congregazione VC109 Sacra Famiglia di Via Ferri, 77 0302306871 363 S Nazareth Parrocchia di S. VC110 Maria Crocifissa di Via Galilei, 57 030380956 n.p. n.p. Rosa Casa Marcolini Via delle VC111 Facella – Fondazione 030380290 n.p. n.p. Grazzine P. Marcolini Famiglia Universitaria VC112 "Card. G. Bevilacqua Via Ferrando, 1 030318051 n.p. n.p. - E. Rinaldini" Via della VC113 Cascina Buren 3284006922 n.p. n.p. Maddalena, 20 Parrocchia e oratorio VC114 Via Gabbiane, 8 0302002438 3166 R1 di S. Anna Parrocchia di S. VC115 Via L. Pavoni, 11 030300265 998 X Maria Immacolata Chiesa dei SS. Contrada delle 0303722211 VC116 3542 R1 Cosma e Damiano Bassiche (Diocesi) VC117 Oratorio di S. Afra Via S. Marco, 49 0303755517 n.p. n.p. Parrocchia SS. Via F.lli Bronzetti, VC118 030296588 3544 R1 Nazaro e Celso 9 Polo Culturale 03037121 VC119 Via Bollani, 20 3123 X Diocesano 0303722444 Chiesa di S. Maria ed 0303722211 VC120 Via F. Lana n.p. n.p. Elisabetta (Diocesi) Chiesa di S. 0303722211 VC121 Via Milano n.p. n.p. Giacomo al Mella (Diocesi) Parrocchia di Via della 0303722211 VC122 n.p. n.p. Sant’Eufemia Parrocchia (Diocesi) (n.p. = non presente)

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Impianti sportivi comunali e privati (VSP)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Bocciodromo VSP1 Via B. Castelli, 24 030200414 356 G1 comunale Castelli Campo calcio VSP2 Via Novagani 3499618059 383 G2 Antistadio Centro sportivo Via della Badia, VSP3 030322004 384 G2 comunale Badia 113 Campo calcio VSP4 Via Savona, 36 3392905089 387 G2 Chiesanuova Campo calcio Via Lamarmora, VSP5 360501655 388 G2 Pasolini (comunale) 237 Campo calcio Gigi VSP6 Via Chiappa, 12 3299445793 389 G De Paoli Campo calcio Villaggio Sereno, VSP7 03047191 390 G2 Sereno 1 IV Trav. 2 Campo Iacopo VSP8 Via Robusti, 102 3343702300 391 G2 Robusti Campo rugby Via della VSP9 0303530706 394 G2 Invernici Maggia, 18 Centro ippico VSP10 Via Chiappa, 15 030361005 396 G Cavallerizza Bettoni Bocciodromo VSP11 Via Rodi, 20 0302428803 n.p. n.p. Pescheto Via Collebeato, VSP12 Polivalente 0302977608 500 G 6 VSP13 Stadio Rigamonti Via Novagani, 6 0302091004 505 G2 Campo atletica VSP14 Via Morosini, 12 3335308701 580 G Calvesi Centro Sportivo San VSP15 Via Bazoli, 6 030316152 591 G Filippo VSP16 Skatepark Via Ziziola 3935361423 n.p. n.p. Centro tennis Spalto Via spalto S. VSP17 030292194 n.p. n.p. S. Marco Marco, 22 VSP18 Piscina Lamarmora Via Rodi, 20 0302421029 784 G

VSP19 Piscina Viale Piave Viale Piave, 40 030362638 788 G

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Centro natatorio di Via dello Stadio, VSP20 0302004108 789 G Mompiano 22 Club Azzurri Sport Via della VSP21 0302004819 807 G Village Garzetta, 57 Via F. Gamba, VSP22 Nuovo Tennis Jottini 3291641880 825 G2 44 Centro sportivo Urban VSP23 Via B. Maggi, 37 3482324900 868 G2 Sporting Via F. Petrarca, VSP24 Polisportiva S. Agata 3356746566 872 G2 15 Gruppo sportivo VSP25 Via S. Donino, 18 030301348 1005 G Pavoniana Calcio Campo hockey S. VSP26 Via Giotto 3493724322 n.p. n.p. Polo Poligono di tiro TSN Via della VSP27 0302000016 3043 G2 Brescia Garzetta, 55 Centro tennis Forza e Via del Castello, VSP28 Costanza 1911 03041160 n.p. n.p. 15 Castello Tennis Arca Enel S. VSP29 Via Scuole, 3 030306871 3046 G2 Bartolomeo Centro Sportivo Via Nicolò VSP30 3356311445 3047 G Pavoni Tommaseo, 68 Polivalente Azzurri VSP31 Via Nullo 03037308888 3048 G1 d'Italia Centro sportivo San VSP32 Via Gatti, 25 3477892240 3049 G2 Francesco Via Raffaello, VSP33 Polivalente Raffaello 3483173822 3050 G1 208 VSP34 Palestra P. Molinari Via Goldoni, 11 3388083177 3052 G1 Palazzetto polivalente 3388815115 Vittorio Mero e VSP35 Via Baresani, 20 0302540522 3053 G1 campo calcio Vittorio 3493535303 Mero Villaggio Sereno VSP36 Bengals Stadium 3292299765 3054 G2 Traversa XX, 108 VSP37 Palestra Beppe Nava Via Malibran 0303581929 3072 G Centro tennis Al VSP38 Via Boves, 10 0303533585 n.p. n.p. Parco

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria VSP39 Palestra G. Nicoli Via Villa Glori, 13 030311229 n.p. n.p.

VSP40 Baseball CUS Brescia Via Branze, 34 0302008634 n.p. n.p. Via Collebeato, VSP41 Campo rugby Menta 3393642319 3135 G 110 VSP42 Palestra Delfino Via Roma, 27 3464963899 3502 B Via D. Mainetti, VSP43 Cover Tennis 0302004016 3149 G1 15 VSP44 Tennis Olimpia Via B. Castelli, 30 0302000307 3150 G2 Bresciagolf Country VSP45 Via Stretta, 48 0302006981 3151 G Club VSP46 Campo Cricket Via Gatti 0302977608 3505 G2 Millennium Sport & Via Vittime civili VSP47 0303540613 3153 G1 Fitness di guerra, 10 Via Tennis Club VSP48 Michelangelo, 0302305464 3156 G2 Michelangelo 232 VSP49 Palestra Violino Via della Trisia, 5 3467936436 n.p. n.p. Centro sportivo Mario Via Serenissima, VSP50 0302301004 3160 G Rigamonti 34 (n.p. = non presente)

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Locali pubblici, discoteche, live music (VL)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO categori P.E. servizio a VL1 Latte Più Live Via Di Vittorio, 38 3282550096 n.p. n.p.

VL2 Seconda Classe Via Carlo Zima, 9/a 0303753821 n.p. n.p.

VL3 Lio Bar Via Togni, 43 0302906242 n.p. n.p.

VL4 L’Orso Furioso Viale S. Eufemia, 26 3393656415 n.p. n.p.

VL5 Carmen Town Via F.lli Bandiera, 3 0306376332 n.p. n.p.

VL6 Lo StranPalato Via Risorgimento, 18 3346756711 n.p. n.p. 0303534084 VL7 Circus Beat Club Via Dalmazia, 127 n.p. n.p. 0303532672 VL8 Dietro Le Quinte Via Stretta, 175 3925090313 n.p. n.p.

VL9 Social Club Via della Ziziola, 105 0303530024 n.p. n.p.

VL10 Papero e Fragole Via Orzinuovi, 19/21 0303546088 n.p. n.p.

VL11 Paradiso Disco Via Casotti, 12 0302302210 n.p. n.p. Via Marziale Ducos, VL12 Latteria Molloy 3468780428 3033 C5 2b VL13 Club Vinile 45 Via del Serpente, 45 3423846241 n.p. n.p.

VL14 Spiller via Cefalonia, 49 0302476791 n.p. n.p.

VL15 Palabanco via Ziziola 030348888 n.p. n.p. via Sorbanella, 3 VL16 Molo 3 3383839465 n.p. n.p. quartiere Noce 3466730989 VL17 Ring Caffè via Triumplina n.p. n.p. 3297626807 VL18 Ex Boomerang via Triumplina, 223 030200546 n.p. n.p.

VL19 Banana Loca via Vergnano, 59 3470549486 n.p. n.p.

VL20 Cinana villaggio Violino 030312703 n.p. n.p. (n.p. = non presente)

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Centri commerciali, supermercati e grandi magazzini (VEC)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Freccia Rossa centro VEC1 Viale Italia, 31 0302817911 n.p. n.p. commerciale Bennet centro VEC2 Via Genova, 76 800236638 n.p. n.p. commerciale Parco commerciale 030348172 VEC3 Via A. Tadini, 27 n.p. n.p. Campo Grande (Bennet) VEC4 Leroy Merlin Brescia Via Genova, 93 030351300 n.p. n.p. Via VEC5 IperSimply Vallecamonica, 0303731849 n.p. n.p. 15 Centro commerciale VEC6 La casa di Margherita Via Giorgione, 7 0302311237 n.p. n.p. d’Este Via F.lli VEC7 Supermercato PAM 03040325 n.p. n.p. Porcellaga, 26 Supermercato Via Albertano da VEC8 0303738540 n.p. n.p. Italmark Brescia, 5 Supermercato Via A. Marchetti, VEC9 0302404581 n.p. n.p. Italmark 6 Supermercato VEC10 Via Cipro, 15 0307723725 n.p. n.p. Despar Via S. VEC11 Supermercato Simply 030302893 n.p. n.p. Bartolomeo, 23 VEC12 Supermercato Simply Via Cefalonia, 16 030221278 n.p. n.p. Supermercato Via Ragazzi del VEC13 030398005 n.p. n.p. Conad ’99, 99 VEC14 Metro Brescia Via d. Noce, 116 0303504111 n.p. n.p. VEC15 Supermercato Simply Via San Zeno, 76 0302425236 n.p. n.p. VEC16 Supermercato Simply Via Tirandi, 30 0302093184 n.p. n.p. Via Foro Boario, VEC17 NaturaSì 0302303779 n.p. n.p. 46 Via S.M. VEC18 Carrefour Market Crocifissa di 030306936 n.p. n.p. Rosa, 60 Via Triumplina, VEC19 Conad Superstore 030488920 n.p. n.p. 173 COOP Centro Via Mantova, VEC20 030297061 n.p. n.p. commerciale 104

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria COOP Brescia Corsica – Centro VEC21 Via Corsica, 74 0302428193 n.p. n.p. commerciale Flaminia Supermercato VEC22 Via Vivanti, 19 0307723740 n.p. n.p. Despar Supermercato VEC23 Via Zadei, 49 0307723720 n.p. n.p. Despar Supermercato VEC24 Via Giotto, 25 0302311790 n.p. n.p. Eurospin Supermercato Family VEC25 Via Panigada, 19 0303736686 n.p. n.p. Market VEC26 Mondo Convenienza Via Tadini, 45 0691515 n.p. n.p. Supermercato Via Don Vender, VEC27 030311567 n.p. n.p. Italmark 20 Supermercato VEC28 Viale Piave, 50/C 030362092 n.p. n.p. Italmark Supermercato VEC29 Via Vivanti, 31 0302099794 n.p. n.p. Italmark Supermercato Via Cremona, VEC30 0302449805 n.p. n.p. Italmark 145 Via Triumplina, VEC31 Supermercato LD 0302008864 n.p. n.p. 207 VEC32 Supermercato SMA Via Apollonio, 17 0303382771 n.p. n.p. Supermercato VEC33 Via Foppa, 5 0303758477 n.p. n.p. Oriente-Asia VEC34 Supermercato Simply Via Masaccio, 20 0302310880 n.p. n.p. Supermercato VEC35 Via Bissolati, 4 0303547211 n.p. n.p. Superdì China & Via Dalmazia, VEC36 0303544704 n.p. n.p. AfricanMarket 137 Corso Magenta, VEC37 Coin Brescia 0303775992 n.p. n.p. 2 Supermercato Via della Volta, VEC38 0303542060 n.p. n.p. Esselunga 54 Supermercato VEC39 Via Milano, 50 0303730340 n.p. n.p. Esselunga Supermercato Punto VEC40 Via Casazza 0302001431 n.p. n.p. Risparmio (n.p. = non presente)

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Altri edifici (VA)

CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Via L. Gambara, VA1 Tribunale di Brescia 0307672111 2414 M1a 40 VA2 Sede INAIL Brescia Via Cefalonia, 32 03024341 n.p. n.p. Casa circondariale Via Spalti San VA3 0303773523 1097 A1 Canton Mombello Marco, 20 Casa di reclusione VA4 Via Flero, 157 0303580386 1098 A3 Brescia – Verziano Tribunale per i Via Vittorio VA5 0304075411 1175 A1 minorenni Emanuele II, 96 Agenzia delle Entrate VA6 Via Marsala, 29 0308356111 1196 A1 Direzione Provinciale VA7 Sede INPS Brescia Via B. Croce, 32 03029871 1200 A1 VA8 Ufficio delle Dogane Via F. Perotti, 9 0307680130 1208 A1 Via Vittorio VA9 Uffici Giudice di Pace 0303775060 n.p. n.p. Emanuele II, 8 Via vittime d'Istria Centro Diurno San VA10 Fiume e Dalmazia, 0302091702 n.p. n.p. Bartolomeo 12 Camera di Commercio, VA11 Via L. Einaudi, 23 03037251 3519 A1a Artigianato Industria e Agricoltura VA12 Centro diurno Odorici Via Odorici, 4 0303778042 n.p. n.p. Ufficio Motorizzazione VA13 Via Grandi, 1 0302685711 1290 A1a Civile Centro Diurno per VA14 Via Presolana 38 03038381 n.p. n.p. Anziani Rose Unione italiana Sport Via Berardo VA15 03047191 n.p. n.p. per tutti (UISP) Maggi, 9 Ufficio Scolastico VA16 Via S. Antonio, 14 03020121 1194 X Provinciale Associazione “6… in VA17 Via Lottieri, 3 0303533199 1234 S compagnia” Spazio Giovani Piastra Via Ragazzi del 99, VA18 0302978914 3045 n.p. Pendolina 11 Auser Insieme Gruppo Traversa XII n. 58/a VA19 Animazione Anziani 0303540787 n.p. n.p. – Villaggio Sereno Onlus

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CODICE CODICI PGT EDIFICIO INDIRIZZO TELEFONO P.E. servizio categoria Centro Diurno per VA20 Via Cimabue, 18 0302305383 n.p. n.p. anziani Cimabue Auser insieme “Amici VA21 Via Arici, 7 0302304406 n.p. n.p. del Parco Arici Sega” Centro Diurno Via Indipendenza, VA22 0303365606 n.p. n.p. Mantovani 27/a Centro Socio-culturale Via della Rocca, VA23 0303753171 n.p. n.p. F. Balestrieri 16 Associazione “Vivere VA24 Via Livorno, 15 0303534444 n.p. n.p. Insieme” VA25 Iveco Via Volturno, 62 0306597111 n.p. n.p. VA26 INNSE Cilindri Via Franchi, 20 030370371 n.p. n.p. VA27 Alfa Acciai Via San Polo, 152 03029311 n.p. n.p. (n.p. = non presente)

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AREE DI EMERGENZA

Aree di ricovero

Sono le aree in cui può trovare accoglienza la popolazione costretta ad abbandonare la propria casa, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di emergenza (da pochi giorni a mesi).

SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) Parco pubblico (parco 1-R1 Via Tavelli / Via Scarella 9.500 Belvedere) Parco pubblico (parco 2-R1 Via A. Reggio / Via Gadola 13.500 Casazza) 3-R1 Parco pubblico Via Monte Nevoso 33.400 Campi sportivi CUS Brescia Interno complesso 4-R1 c/o scuole Tartaglia-Abba- 61.200 scolastico – Via Oberdan Olivieri Campi sportivi Oratorio 5-R1 Via Torricella di Sopra 4.000 Torricella 6-R1 Rugby Fiumicello Via Collebeato 20.000 Campi sportivi Oratorio 6-R2 Via del Risorgimento 7.600 Giovanni Paolo II 7-R1 Giardino pubblico Via Longure 11.700 Parco pubblico (parco 8-R1 Via Castelli 24.500 Castelli) Via Castelli / Via dello 8-R2 Parcheggio 6.700 Stadio Parco pubblico (parco Via Montini / Via della 9-R1 23.900 Nikolajewka nord) Lama Parco pubblico (parco 10-R1 Via Nikolajewka 45.200 Nikolajewka) 10-R2 Centro sportivo Club Azzurri Via della Garzetta 46.500 Impianto sportivo (CUS 11-R1 Via Europa / Via Branze 17.700 Baseball) Via Torricella di Sotto 12-R1 Giardino pubblico 7.100 Via Magnocavallo Parco pubblico (parco G. 13-R1 Via Caduti del Lavoro 10.400 Frugoni) 13-R2 Centro sportivo San Filippo Via Luigi Bazoli 47.300 14-R1 Giardino pubblico Via F. Corridoni 14.000 Centro sportivo Pavoniana 14-R2 Via S. Donino 20.300 Calcio

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SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) Giardino pubblico (Campo Via Goito / Via Monte 15-R1 32.500 Marte) Santo / Via Pasubio Campi oratorio Crocifissa di 17-R1 Via S.M. Crocifissa di Rosa 5.400 Rosa 18-R1 Campi oratorio SS. Trinità Via Costalunga 4.300 20-R1 Giardino pubblico Via Prima 27.500 Campo sportivo comunale e 20-R2 Via della Badia 47.900 parcheggio Parco pubblico (Parco della 21-R1 Via della Trisia 32.000 Musica John Lennon) 22-R1 Parco pubblico Via F. Petrarca 8.700 23-R1 Campo sportivo Calvesi Via Domenico Chinca 32.000 Parco “Caduti di Nassiriya” e Via Carducci / Via Trivellini 25-R1 parcheggio Parco “dott. 19.400 / Via del sebino Lavecchia” Giardino pubblico (Parco 26-R1 Via Somalia 5.600 Venturini) Giardini pubblici Via dei Mille / Via Fratelli 28-R1 11.300 (giardini Falcone-Borsellino) Ugoni 29-R1 Giardini pubblici Via F. Turati 13.600 31-R1 Parcheggio pubblico Via Castellini / Via Mantova 6.500 33-R1 Parco pubblico Viale della Bornata 11.500 Parco pubblico “Vento del 34-R1 Via Monte Mascheda 13.600 Mascheda” e parcheggio 35-R1 Parcheggio presso Palafiera Via Caprera 79.500 37-R1 Parco pubblico del Pescheto Via Lamarmora 9.200 Via Sostegno / Via 38-R1 Parco pubblico “Tarello” 19.000 Cefalonia Via della Ziziola / Via G. Asti 39-R1 Parcheggi e parco pubblico 19.100 / Via C. Botta Via A. Lunardi / Via A. 40-R1 Parco pubblico 15.200 Lottieri 41-R1 Parco pubblico Viale Duca degli Abruzzi 16.100 Centro sportivo 42-R1 Via Alessandro Lamarmora 7.400 (Leonessa calcio) 42-R2 Campi sportivi oratorio Volta Viale Duca degli Abruzzi 11.100 Via della Palazzina / Via P. 43-R1 Parco pubblico 16.500 Signorini Parcheggio pubblico 44-R1 Via S. Botticelli 11.200 (parcheggio Questura)

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SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) Parcheggio presso area 45-R1 Via Dario Morelli 6.300 spettacoli viaggianti tra via della Maggia e via 45-R2 Centro sportivo 49.200 Giotto Parco pubblico 46-R1 Via Francesco Lonati 59.300 (parco Ducos parte sud) 46-R2 Parco pubblico Via Antica str. Mantovana 27.800 Via Francesco Lonati 46-R3 Parco pubblico 22.300 Via G. Battista Tiepolo Via Gatti / Via Iacopo 46-R4 Parcheggio del cimitero 4.300 Gussago Campo da cricket e Via Gatti / Via Lucio 46-R5 41.000 parcheggio Fiorentini 47-R1 Parco pubblico Via Giovanni Cimabue 12.300 Centro sportivo Iacopo 47-R2 Via Giovanni Cimabue 14.500 Robusti Parco pubblico e Via G. Zoppa e Via 49-R1 25.000 parcheggio antistante Monsignor C. Manziana Parcheggio Casello Brescia Svincolo casello Brescia 50-R1 5.000 Centro Centro Svincolo casello Brescia 50-R2 Parcheggio Brescia Park 44.200 Centro Via Casotti / Via Del 51-R1 Parco pubblico 11.200 Lapidario Area agricola presso Via Agostino Chiappa 52-R1 35.500 Cavallerizza Bettoni Via Serenissima 52-R2 Area spettacoli Via Leonardo Magnolini 29.800 52-R3 Parco pubblico (Parco Avis) Via Seriola Vescovada 10.100 Traverse XI, XVI e XVIII 53-R1 Piazza e parcheggio 5.200 Villaggio Sereno Parco pubblico (Parco Traverse XII e IV 53-R2 18.500 Giffoni) Villaggio Sereno Vie I e III Terza 53-R3 Campo da calcio Sereno 1 11.500 Villaggio Sereno Traversa XX Villaggio 53-R4 Bengals Stadium 23.500 Sereno Campi sportivi oratorio S. 54-R1 Via Fornaci 17.000 Rocco 56-R1 Campo sportivo “V. Mero” Via Case Sparse 7.800 TOTALE 1.381.900

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Note

La scelta di utilizzare per il ricovero della popolazione soltanto aree e non anche edifici è conforme alla decisione già adottata dal Comune di Brescia nell’ambito dell’Analisi della CLE (Condizione Limite per l’Emergenza), “non essendovi tra essi strutture espressamente antisismiche”.

La verifica dell’adeguatezza delle superfici a disposizione per le aree di ricovero/accoglienza va riferita a quanto stabilito dalla Direttiva del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 1099 del 31 marzo 2015, “Indicazioni operative per l’individuazione dei Centri operativi di coordinamento e delle Aree di emergenza”, nella quale si esprime la necessità di disporre di una quota minima di 20 metri quadrati per persona ospitata. Sulla base di tale parametro le superfici a disposizione consentono di accogliere un numero elevato di persone, oltre 69.000, pari a oltre un terzo dell’intera popolazione cittadina. Nel caso di gestione di un’emergenza di notevole estensione e gravità le superfici totali potranno essere incrementate, su decisione del sindaco, con quelle di alcune aree e strutture private, indicate in tabella e ubicate sulla tavola 2/A. Per questo stesso motivo, in riferimento anche alle necessità e alle caratteristiche specifiche del territorio suddiviso per zone, sono state indicate anche aree sulle quali sono presenti arredi o piante, che presentano tuttavia una discreta superficie libera fruibile per il posizionamento in breve tempo di servizi di assistenza (tende, cucine da campo, moduli bagno e docce).

L’individuazione delle aree propone una funzionalità applicata a eventi calamitosi specifici, pertanto alcune aree non utilizzabili in caso di allagamento potranno essere utilizzate per il ricovero temporaneo di persone in caso di terremoto.

Nel contesto urbano sono presenti alcune caserme dismesse che possiedono una notevole estensione, dotate di edifici coperti e aree aperte, attualmente solo in parte utilizzati. Si tratta di spazi che in un contesto emergenziale potrebbero svolgere una funzione di rilievo per il ricovero della popolazione, l’ammassamento dei soccorritori, il deposito di risorse. Si tratta in particolare della ex caserma “Papa” di via Franchi, della “Goito” di via Callegari e della “Randaccio” in via Lupi di Toscana.

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Caserma “Goito” via Callegari oltre 50.000 m2

Caserma “Papa” via Franchi accordo di riutilizzo tra il Comune e la Guardia di Finanza

Caserma Randaccio via Lupi di Toscana oltre 36.000 m2

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Aree di ammassamento dei soccorritori

Rappresentano le aree dove possono trovare sistemazione idonea i soccorritori e le risorse strumentali a supporto e integrazione di quelle già presenti sul territorio interessato dall’emergenza. Quelle individuate rispondono in parte ai criteri riportati sulla Direttiva del Capo del Dipartimento P.C. n. 1099 del 31 marzo 2015, tra i quali la prossimità a uno svincolo autostradale o la vicinanza a viabilità percorribile da mezzi di grandi dimensioni.

SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) Via Volturno 25-S1 Parcheggio Via B. Zamboni 18.700 Via del Sebino Parcheggio piazzale 35-S1 Via Orzinuovi 11.500 Ortomercato 45-S1 Area spettacoli viaggianti Via Dario Morelli 21.000

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VIABILITA’

Viabilità stradale esistente

Per la sua posizione geografica Brescia rappresenta un importante crocevia per i transiti nazionali, e la città risulta interessata da un importante reticolo di strade e di linee ferroviarie. L’ambito urbano è percorso da una rete di strade ad alta intensità di traffico costituita da:

Autostrada Serenissima A4 (Milano – Venezia): attraversa tutta la parte sud del territorio con andamento est-ovest. Lungo il suo tragitto insistono sul territorio comunale due caselli autostradali (Brescia Ovest e Brescia Centro) raccordati con la rete viaria cittadina.

Autostrada A21 (Brescia – Piacenza – Torino): si raccorda all’autostrada A4 all’altezza del casello autostradale Brescia Centro. Insiste sul territorio comunale a sud per circa 2-3 km.

Strada Provinciale ex SS n. 11 (Via Alcide de Gasperi): è chiamata anche Tangenziale Sud. Attraversa tutto il territorio comunale da est a ovest parallelamente all’autostrada A4 e a nord della stessa.

Tangenziale Ovest (Via Montelungo): superstrada a carreggiata doppia, con due corsie per ogni senso di marcia All'estremità settentrionale giunge in località Ponte Crotte dove si allaccia alla strada urbana di Via Oberdan, mentre in direzione sud prosegue nella SP IX Quinzanese.

Strada Provinciale ex SS n. 236 Brescia – Mantova: penetra nel territorio comunale nella zona sud-orientale della città con il nome di Via delle Bettole, e poi si raccorda alla Tangenziale Sud.

Strada Provinciale ex SS n. 45 bis Brescia – Cremona: interessa il territorio comunale con il nome di Via della Volta nella zona sud della città, interseca e si raccorda alla Tangenziale Sud.

Strada Provinciale ex SS n. 235 (Orceana): interessa il territorio comunale a ovest con il nome di Via Orzinuovi. Si interseca con la Tangenziale Ovest e si raccorda con questa e con la Tangenziale Sud.

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Strada Provinciale ex SS n. 345 (della Valtrompia): percorre la zona nord della città con il nome di Via Triumplina, e si raccorda alla Tangenziale Ovest. Collega la città alla valle Trompia.

Strada Provinciale ex SS n. 237 (del Caffaro): interessa il territorio comunale nella zona nord-est con il nome di Via Conicchio. Si unisce alla Tangenziale Ovest per mezzo di Via Triumplina.

Strada Provinciale n. 10: interessa il territorio comunale con il nome di Via Torricella di Sopra nella zona nord-ovest. Unisce la città ai comuni siti a nord-ovest della provincia.

Strada Provinciale IX (Quinzanese): Interessa il territorio comunale nella zona sud-ovest, con il nome di Tangenziale Ovest – tronco sud.

E’ assente un collegamento diretto tra l’ambito settentrionale e quello orientale del territorio comunale.

All’interno dell’area delimitata dal percorso delle tangenziali, la rete stradale cittadina è così caratterizzata: • centro storico cittadino, con larghezza delle strade talvolta significativamente ridotta e andamento prevalentemente circolare. • due strade di circonvallazione (“ring” e “contro-ring”) delimitano il centro storico e avanzano con andamento circolare in senso opposto una all’altra. Favoriscono il collegamento fra le diverse zone della città e intersecano e raccolgono il traffico delle strade cosiddette “di penetrazione”. • strade di penetrazione o collegamento, caratterizzate da grande afflusso di traffico, provengono dalla provincia e penetrano nella città dall’estrema periferia o dalle tangenziali. Tra queste, in particolare, per la possibilità di transito anche ai mezzi pesanti si possono segnalare: a nord: Via Triumplina, che raccoglie tutta la rete viaria dei comuni della Valtrompia e parzialmente anche della Valsabbia (SP ex SS 345 e SS 237); a est: Viale S. Eufemia - Bornata di collegamento con la SP ex SS 11; a sud-est: Via Bettole (SP ex SS 236 per Mantova); a sud: Via Volta (SP ex SS 45bis per Cremona) e Via Flero (SP22); a sud-ovest: Via Labirinto di collegamento con la Strada Provinciale Quinzanese; a ovest: Via Valcamonica - Via Milano di collegamento alle strade provinciali (ex SS510 e ex SS 11); Via Orzinuovi di collegamento con la SP ex SS 235 Orceana.

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Estratto da Cartografia Viabilità provinciale - Provincia di Brescia – Settore strade (agg. maggio 2017)

Il reticolo della viabilità principale e di quella minore sono riportati sulla tavola 2/B- 1, 2/B-2, 2/B-3, 2/B-4.

Rete ferroviaria esistente

Alla Stazione ferroviaria di Brescia, la principale della città, posta sulla linea ferroviaria Milano – Venezia, fanno attualmente capo le seguenti linee: ‐ Milano – Venezia (gestore RFI) ‐ Brescia – Bergamo (RFI) ‐ Brescia – Cremona (RFI) ‐ Brescia – Parma (RFI) ‐ Brescia – Iseo – Edolo (Trenord) ‐ Tratta Alta Velocità Milano – Verona (realizzata nel tratto da Treviglio a Brescia)

Il territorio comunale è attraversato in direzione ovest-est e nord-sud dalle infrastrutture che fanno capo a tali direttrici.

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Elisuperfici

ELI1

Elisuperficie Piazzola presso Ospedale Civile

Ubicazione Via Valsabbina

Coordinate N = 5045766,47 WGS84/UTM32N E = 596005,84

Note

Estratto cartografico

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ELI2

Elisuperficie Piazzola presso Ospedale Poliambulanza

Ubicazione Via Don Pinzoni

Coordinate N = 5041674,48 WGS84/UTM32N E = 596610,66

Note

Estratto cartografico

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ELI3

Elisuperficie Piazzola presso Palafiera

Ubicazione Via Caprera

Coordinate N = 5042491,41 WGS84/UTM32N E = 591457,55

Note

Estratto cartografico

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ELI4

Elisuperficie Piazzola presso sede Gruppo Val Carobbio Protezione Civile

Ubicazione Via Gatti

Coordinate N = 5041654,49 WGS84/UTM32N E = 598780,46

Note

Estratto cartografico

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Metropolitana

Il percorso della Metropolitana Leggera Automatica Metrobus – Brescia si sviluppa sulla tratta Prealpino – S. Eufemia con le seguenti caratteristiche: lunghezza totale linea: 13,7 km dei quali 4,7 in trincea 6 in galleria 1,3 raso 1,7 in viadotto numero stazioni: 17 - Prealpino, Casazza, Mompiano, Europa, Ospedale, Marconi, San Faustino, Vittoria, Stazione F.S., Bresciadue, Lamarmora, Volta, Poliambulanza, San Polo Parco, San Polo, Sanpolino, Sant’Eufemia Buffalora

Il percorso della metropolitana è riportato sulla tavola 2/B-5 e 2/B-6.

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RETI DI SERVIZI

TELEFONO TEL. PRONTO RETE GESTORE SEDE E FAX INTERVENTO A2A Via Lamarmora 030 35531 Fognatura 800 933359 Ciclo Idrico n. 230 Brescia 030 3553204 Via Lamarmora 030 35531 Elettricità Unareti 800 933301 n. 230 Brescia 030 3553204 Via Lamarmora 030 35531 Gas naturale Unareti 800 066722 n. 230 Brescia 030 3553204 A2A Via Lamarmora 800 912198 800 933387 Teleriscaldamento Calore e n. 230 Brescia 02 77207691 fax 02 77206071 Servizi

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SSCCEENNAARRII DDII RRIISSCCHHIIOO

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Sulla base delle indagini condotte relative agli elementi di pericolosità che insistono sul territorio del comune di Brescia, e del livello di approfondimento delle conoscenze attualmente a disposizione, viene di seguito proposta l’esposizione degli scenari di rischio, che viene resa mediante l’utilizzo di estratti cartografici e sintetiche descrizioni. Il livello di dettaglio utilizzato varia in funzione dell’effettiva incidenza di ciascun rischio sul territorio comunale, come descritto nella parte di analisi della pericolosità.

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RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO

L’Allegato 2 del della D.G.R. 19 giugno 2017 n. X/6738, relativa all’attuazione del Piano di Gestione dei Rischi di Alluvione (PGRA), ha inserito la seguente classificazione della quale sono stati utilizzati i medesimi colori:

AMBITO RP Comuni con aree allagabili in ambito RP X Reticolo Comuni con fasce fluviali PAI vigenti X Principale AMBITO Comuni con aree allagabili in ambito RSCM X RSCM Comuni tenuti all’aggiornamento dell’elaborato 2 del PAI da X Reticolo D.G.R. VII/365/2001 Secondario Aree allagabili derivanti da studi di sottobacino idrografico, eventi Collinare alluvionali recenti o segnalate da comuni (paragrafo 3.3 delle X Montano disposizioni) Aree allagabili corrispondenti alle aree a rischio idrogeologico X molto elevato di tipo idraulico già presenti nel PAI (norme titolo IV) Comuni appartenenti nell’ambito RSP (non tenuti AMBITO all’aggiornamento dell’elaborato 2 del PAI da D.G.R. RSP VII/7365/2001) Reticolo Comuni con aree allagabili in abito RSP X Secondario Aree allagabili tratte dai PGT dei comuni Pianura Segnalazioni di aree allagabili dai consorzi di bonifica X Aree allagabili da studi sovracomunali

Le perimetrazioni effettuate hanno evidenziato, per ogni singola tipologia, il totale delle superfici riportate in tabella:

Direttiva Alluvioni 2007/60/CE – aree a rischio idraulico Classe di rischio Superficie interessata R1 – Moderato 951,96 ha Danni economici attesi marginali. R2 – Medio Danni che non pregiudicano l’incolumità delle persone e 1.645,46 ha che parzialmente pregiudicano la funzionalità delle attività economiche. R3 – Elevato Possibili effetti sull’incolumità degli abitanti, gravi danni 253,06 ha funzionali a edifici e infrastrutture e parziale perdita della funzionalità delle attività socioeconomiche. R4 – Molto elevato Possibili danni alle persone, edifici, infrastrutture e 249,18 ha distruzione delle attività economiche.

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La suddivisione delle macro zone che presentano le aree con le maggiori criticità (R3 e R4) è la seguente, e riprende le schede degli ambiti del presidio idraulico nei quali è organizzato il Presidio Territoriale Idraulico e Idrogeologico di Brescia: zona occidentale, confine con i comuni di Gussago e Cellatica, Villaggio Badia (tavola 3.1.1) zona occidentale, porzione pedecollinare di Urago Mella e aree limitrofe (tavola 3.1.2) zona settentrionale, Conicchio e confine con il comune di Bovezzo (tavola 3.1.3) zona orientale e sud-orientale (tavola 3.1.4)

A tali zone vanno aggiunte aree di dimensioni più limitate presenti soprattutto all’interno di Mompiano, Costalunga e val Carobbio, oggetto di studi di dettaglio e interventi di manutenzione.

Relativamente al fiume Mella si riscontra la presenza di un’area d’inondazione per piena catastrofica, costituita dalla porzione di territorio esterna alla fascia B, interessata da inondazioni al verificarsi di eventi con portate maggiori della piena di riferimento. Coinvolge la porzione nord-occidentale e sud-occidentale del territorio cittadino con una superficie complessiva interessata pari a 1.997,34 ha , mentre la Fascia B (di esondazione) ha un’estensione analoga a quello della Fascia A (di deflusso della piena).

La perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico riportata sulle tavole è derivata dal confronto tra i tematismi del PGRA con quelli di dettaglio utilizzati nel contesto della pianificazione di governo del territorio del Comune di Brescia.

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Zona occidentale, confine con i comuni di Gussago e Cellatica, Villaggio Badia

corsi d’acqua torrente Gandovere, torrente La Canale interessati altri comuni Gussago, Cellatica, Rodengo Saiano interessati ARS (PGRA) RL19 ambito di presidio A2/RL-BS-032 cod. area RME - (L. 267/98) Allagamento di una zona residenziale del Villaggio Badia tra previsioni v. Traversa Ottava a ovest, v. del Santellone a nord, Traversa Quarta a est e v. Prima a sud persone interessate 1.323 edifici strategici e - vulnerabili coinvolti aree di attesa 20-A1 parcheggio adiacente giardini di v.Prima utilizzabili 20-R1 – giardino pubblico di v. Prima aree di ricovero 20-R2 – campo sportivo comunale e parcheggio di v. della utilizzabili Badia incrocio tra v. Tartaglia e v. Torricelli (comune di Gussago) incrocio tra v. del Santellone e Traversa Quarta cancelli di incrocio tra v. Prima e Traversa Quarta regolazione di incrocio tra Traversa Sesta e Traversa XVIII afflussi e deflussi incrocio tra v. Prima e Traversa Decima tutti gli incroci di Traversa IV Monitoraggi Presidio Tombotti stradali; edifici residenziali territoriale Idraulico cod. 13 v. Vallecamonica; cod. 18 attraversamento privato; e idrogeologico di cod. 19 ponte su v. Tartaglia Brescia altri punti da - presidiare idrometri Bovegno (ARPA) - Stocchetta (ARPA) tavola di dettaglio 3.1.1

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codice ambito di presidio A2/RL-BS-032

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Zona occidentale, porzione pedecollinare di Urago Mella e aree limitrofe

corsi d’acqua Fiume Mella, rogge Porcellaga e Roggia Uraga e altri coli interessati minori altri comuni - interessati ARS (PGRA) - ambito di presidio non rientrante cod. area RME (L. - 267/98) Allagamento di: Zona 1: Polivalente, campo da rugby e aree adiacenti Zona 2: zona residenziale Via Gazzoletti previsioni Zona 3: zona residenziale ai piedi del M. Picastello (vie Manziana, Zuccari, Brunelli, Sant’Emiliano, Della Chiesa e Salodini) Zona 1: 1 persone interessate Zona 2: 120 Zona 3: 832 VC82 – Centro Mater Divinae Gratiae edifici strategici e VS57 – Scuola Primaria Mameli vulnerabili coinvolti sede Centro Operativo Difesa Ambiente aree di attesa 5-A1 Giardino pubblico Quartiere Abba utilizzabili 7-A1 Giardino Pubblico Via Ottavio Rossi aree di ricovero 6-R2 Campi sportivi oratorio Via del Risorgimento utilizzabili 7-R1 Giardino pubblico Via Longure Zona 1: incrocio tra v. del Risorgimento e v. Collebeato; incrocio tra v. Collebeato e v. Bagatta; incrocio tra v. Interna e v. Collebeato; incrocio tra V. Montiglio e v. Collebeato; incrocio tra v. Collebeato e v. del Molino cancelli di Zona 2: incrocio tra v. Collebeato e v. Gazzoletti regolazione di Zona 3: Incrocio tra v. Sant’Emiliano e traversa Sesta; afflussi e deflussi incrocio tra V. Tredicesima e V. Sant’Emiliano; incrocio tra v. della Chiesa e v. Tredicesima; incrocio tra v. del Risorgimento e v. della Chiesa; incrocio tra v. Interna e v. della Chiesa; incrocio tra v. degli Orefici e v. della Piazza; incrocio tra v. Montecucco e v. Campiani altri punti da - presidiare idrometri - tavola di dettaglio 3.1.2

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Zona settentrionale, Conicchio e confine con il comune di Bovezzo

corsi d’acqua torrente Garza interessati altri comuni Bovezzo, Nave interessati ARS (PGRA) RL23 ambito di presidio A2/RL-BS-034 cod. area RME (L. 031-LO-BS 267/98) Criticità per esondazioni frequenti/poco frequenti del torrente Garza (area RME per esondazione) dalla località Prada di Nave alla presa dello scolmatore nel fiume Mella. previsioni Allagamenti di zone industriali e residenziali nelle vie Conicchio, Sant’Antonio, SP237 nel tratto tra le fermate MM Casazza e Prealpino persone interessate 184 edifici strategici e - vulnerabili coinvolti aree di attesa 1-A2 – giardino tra v. Tamburini e v. Col di Tenda utilizzabili 2-A2 – parcheggio supermercato via Casazza aree di ricovero 1-R1 – parco Belvedere tra v. Tavelli e v. Scarella utilizzabili incrocio tra le vie Zola, Passo del Moncenisio e Scarella cancelli di incrocio tra v. Sant’Antonio e v. Villasca regolazione di rotonda SP237 MM Prealpino afflussi e deflussi rotonda SP237 MM Casazza Opere lungo il tratto allagabile, di tipo longitudinale (anche muri di sostegno di aree private), e trasversale (briglie). Monitoraggi Presidio cod. 28 passaggio t. Garza sotto insediamento produttivo; territoriale Idraulico cod. 29 accesso depuratore; cod. 30 passerella pedonale; e idrogeologico di cod. 31 ponte stradale v. Sant’Antonio Brescia Ponti stradali di via San Cristoforo e via Sant’Antonio. Passaggio pedonale di collegamento a via S. Cristoforo. altri punti da ponte sul t. Garza su v. dello Stadio presidiare idrometri - tavola di dettaglio 3.1.3

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codice ambito di presidio A2/RL-BS-034

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Zona orientale e sud-orientale corsi d’acqua Naviglio Grande Bresciano; torrente Garza; roggia naviglio interessati cerca e Roggia Vescovada altri comuni Botticino, Rezzato, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Paitone interessati ARS (PGRA) RL24 ambito di presidio A2/RL-BS-048 cod. area RME (L. 031-LO-BS 267/98) Zona allagabile del naviglio Grande che coinvolge vari comuni, e in parte corrisponde a un’area RME. Le previsioni esondazioni coinvolgono ampie aree a diverse destinazioni, tra le quali parti di Caionvico e Sant’Eufemia. Presenti aree allagabili anche lungo la Roggia Naviglio Cerca e il Garza. persone interessate circa 5.300 VS19 – Scuola dell'Infanzia Zammarchi VS82 – Asilo nido comunale Sole VS90 – Scuola secondaria di II grado I. T. Agrario G. Pastori VS167 – Scuola secondaria di I grado Carducci VS168 - Scuola primaria G. Ungaretti VAS5 - Distretto socio sanitario 1 – ATS Brescia edifici strategici e VAS26 - Centro diurno disabili Italo e Beatrice Gnutti – Fobap vulnerabili coinvolti VSP6 - Campo calcio Gigi De Paoli VSP19 – Piscina Viale Piave VSP48 - Tennis Club Michelangelo VL4 - L’Orso Furioso VEC6 - Centro commerciale La casa di Margherita d’Este VEC28 - Supermercato Italmark 46-A1 – parcheggio v. Lonati 48-A1 – parco pubblico e parcheggio v. Levi Sandri 34-A1 – parco pubblico v. Zambaldi aree di attesa 45-A1 – parcheggio e piastra polivalente v. Sanzio utilizzabili 47-A1 – parcheggio v. Robusti 49-A1 – parcheggio parco pubblico v. Manziana 51-A1 – marciapiede e parcheggio v. del Lapidario 46-R1 – zona sud del parco Ducos v. Lonati 46-R5 – campo cricket e parcheggio tra v. Gatti e Fiorentini aree di ricovero 47-R1 – parco pubblico v. Cimabue utilizzabili 47-R2 – centro sportivo v. Cimabue 51-R1 – parco pubblico tra v. Casotti e v. del Lapidario 52-R2 – area spettacolo v. Magnolini

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incrocio tra v. Breve e v. Sant’Eufemia incrocio tra v. Breve e v. Bormioli incrocio tra v. Serenissima e v. Buffalora bretelle accesso e uscita tra v. Serenissima e v. Sant’Eufemia incrocio tra le vie Gessi, Bormioli e della Musia incrocio tra v. Goldoni e v. della Musia incrocio tra v. di Giacomo e v. della Musia incrocio tra v. della Musia e v. Crosette cancelli di incrocio tra v. Sant’Eufemia e v. della Musia regolazione di incrocio tra v. Salodiana e v. Goldoni afflussi e deflussi incrocio tra v. Sant’Orsola e v. Salodiana Corso d’acqua incrocio tra v. Indipendenza e v. Sant’Orsola interessato: incrocio tra v. della Rimembranza e v. Saleri Naviglio Grande rotatoria tra viale della Bornata e Borgo Wuhrer rotonda tra v.le Bornata, v. Piave, v.le Venezia e v. Benacense incrocio tra v. Piave e v. Bazzini incrocio tra v. Piave e v. Sant’Angela Merici incrocio tra v. Piave e v. Quaranta rotatoria tra viale Piave e v. Duca d’Aosta incrocio tra v. Cadorna e viale Duca d’Aosta rotonda tra v. San Polo e cavalcavia v. Mantova (cavalcavia Kolbe) cancelli di incrocio tra v. Ferri e v. Foro Boario regolazione di incroci tra v. San Polo e le vie Lonati, Veronese, Tiepolo, del afflussi e deflussi Sarto, Brunelleschi, Bertoli, Colpani, Giorgione, Ferrari Corso d’acqua rotatoria tra le vie della Maggia, Mensi e S. Polo interessato: torrente incrocio tra v. San Polo e v. Fiorentini Garza incrocio tra le vie San Polo, Cadizzoni e Asola incrocio tra v. delle Bettole e v. Ponte cancelli di regolazione di incrocio tra v. Cerca e v. Chiappa afflussi e deflussi rotatoria tra v. Serenissima e v. Chiappa Corsi d’acqua svincolo nord di v. Serenissima con SS45Bis interessati: roggia incrocio tra v. Arici e v. Canneto Naviglio Cerca e roggia Vescovada Condizioni degli alvei, ponti e attraversamenti Monitoraggi Presidio cod. 32 ponte viale S. Eufemia; cod. 33, 34, 38, 39, 40 territoriale Idraulico attraversamenti privati su v. Monte Mascheda; cod. 35 e idrogeologico di ponte v. Salodiana; cod. 36 ponte v. Goldoni; cod. 37 ponte Brescia v. della Musia; cod. 44 e 45 ponti su v. Molino Prati; cod. 46 attraversamento privato su v. Molino Prati

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I principali assi viari maggiormente coinvolti nell’allagamento sono due: 1. collegamento tra Rezzato e la zona orientale e il centro di Brescia (Viale Sant’Eufemia, Viale della Bornata, Via Piave) altri punti da 2. collegamento tra il centro di Brescia e Buffalora (Via presidiare Mantova, Via san Polo, Via delle Bettole Lungo tali assi sono presenti i seguenti sottopassaggi a rischio di allagamento: viale Piave pedonale (n. 6), v. Ponte (n. 7), v. San Polo (n. 10), v. Zammarchi (n. 14), viale Duca degli Abruzzi (n. 18), v. Casotto (n. 19) idrometri - tavola di dettaglio 3.1.4

codice ambito di presidio A2/RL-BS-048

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Fiume Mella altri comuni Compresi nel tratto di fiume tra Concesio e la confluenza in interessati Oglio Allagamenti diffusi per le aree comprese nella Fascia C del PAI. Evento riconducibile alla piena catastrofica, esterno alla fascia B, che supera quello per cui è definito l’assetto di progetto del corso d’acqua, con tempo di ritorno di riferimento di 500 anni.

previsioni

L’area allagabile di dimensioni maggiori si distribuisce in sponda sinistra. Dal punto di massima estensione settentrionale del confine del territorio comunale di Brescia (loc. Stocchetta) prosegue in direzione sud fino a lambire il centro storico. Da qui il confine dell’area allagabile prosegue in direzione sud-ovest fino a lambire lo scalo merci fino alla zona del mercato ortofrutticolo, dove piega in direzione sud fino alla loc. Fornaci sul confine meridionale. In sponda destra, dalla zona di Urago Mella al confine con il comune di Collebeato, il limite dell’area allagabile si sposta in direzione sud-ovest ai piedi del M. Ratto e del M. Picastello, fino a raggiungere il confine del territorio di Brescia con quello di Roncadelle sui binari della linea ferroviaria Brescia- Iseo-Edolo. persone ca. 42.348 interessate idrometri Bovegno (ARPA) - Stocchetta (ARPA) Per la sua estensione l’evento rientra in un ambito di gestione di gestione scala vasta, previsto all’interno del Piano di Emergenza della dell’evento Provincia di Brescia con il codice di scenario IDR02901a-b.

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Fasi operative di risposta all’emergenza codice di allerta ARANCIO – livello di criticità MODERATA – fase di ATTENZIONE Rischio idrogeologico, idraulico, temporali forti, neve e vento forte

E’ la fase in cui i fenomeni iniziano a manifestare i primi effetti. Alla ricezione dell’avviso di criticità regionale con codice di allerta arancio:

soggetto attività e destinatario numeri e riferimenti utili Sindaco Trasmissione dell’avviso a ROC e numeri del ROC e dei componenti dell’UCL in membri U.C.L. rubrica Referente Attiva il personale reperibile e numeri dei titolari delle Funzioni Augustus in rubrica Operativo verifica la disponibilità di materiali e Comunale mezzi attraverso il titolare della Funzione Augustus n. 4 Referente Attiva la sorveglianza diretta sulle numeri dei titolari delle Funzioni Augustus in rubrica Operativo aree a rischio di allagamento (tav. Comunale 3.1.1 tav. 3.1.2 tav. 3.1.3) con i titolari delle Funzioni Augustus n. 1 e n. 3 Sindaco Monitora la situazione con strumenti http://idro.arpalombardia.it/pmapper- online 4.0/map.phtml?config=enti www.agenziainterregionalepo.it/dati-idrologici.html www.centrometeolombardo.com/radar/ www.protezionecivile.gov.it www.eumetsat.it www.fulmini.it www.euclid.org Referente Informa la popolazione sui numeri della Polizia Locale in rubrica Operativo comportamenti da adottare con numeri delle associazioni di volontariato in rubrica Comunale agenti della Polizia Locale, associazioni di volontariato e l’utilizzo di altoparlanti Sindaco Mantiene il contatto con la Sala 800.061.160 Operativa della regione Lombardia [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] fax 0269901091

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codice di allerta ROSSO – livello di criticità ELEVATA – fase di PREALLARME Rischio idrogeologico, idraulico, temporali forti, neve e vento forte

E’ la fase in cui i fenomeni generano effetti in modo distinto e diffuso, anche a seguito del superamento di soglie di monitoraggio. Alla ricezione dell’avviso di criticità regionale con codice di allerta rosso:

soggetto attività e destinatario numeri e riferimenti utili Sindaco In coordinamento con il Prefetto valuta Prefettura: 030 37431/20/89 l’opportunità di attivazione dell’UCL/COC 0303743613 numeri membri UCL in rubrica Referente Operativo Verifica i superamenti delle soglie indicative Vd. valori di soglia di Comunale dell’attivazione degli scenari di rischio con il riferimento riportati nel titolare della Funzione Augustus n. 1 e mantiene i Piano rapporti con gli operatori del Presidio territoriale Ufficio Territoriale Regionale Idraulico e idrogeologico di Brescia di Brescia 03034261 Referente Operativo Mantiene la sorveglianza diretta h24 sulle aree a numeri dei titolari delle Comunale rischio di allagamento (tav. 3.1.1 tav. 3.1.2 tav. Funzioni Augustus in rubrica 3.1.3) con i titolari delle Funzioni Augustus n. 1 e n. 3, con particolare riferimento ai sottopassi stradali (S) o pedonali (P) a rischio di allagamento nelle seguenti vie: 1. Campo Grande (S) - 2. Via dei Prati (S) 3. Via Lamarmora (S) - 4. Via del Mella (S) 5. Ortomercato (S) - 6. Viale Piave (P) - 7. Ponte (S) 8. Re Rotari (S) - 9. Roncadelle (S) - 10. San Polo (S) 11. Tangenziale Ovest (S) - 12 Turati (P) 13 Sorbanella (S) - 14. Zammarchi (S) 15. Dalmazia (S) - 16. Corsica (S) - 17. Cremona (S) 18. Viale Duca degli Abruzzi (S) - 19. Casotti (S) Referente Operativo Informa la popolazione sui comportamenti da numeri della Polizia Locale e Comunale adottare per salvaguardare l’incolumità, delle associazioni di attraverso l’azione di agenti della Polizia Locale e volontariato in rubrica delle associazioni di volontariato Sindaco Valuta l’ipotesi di evacuazione delle zone a numero del titolare della rischio evidenziate (tav. 3.1.1 tav. 3.1.2 tav. 3.1.3), Funzioni Augustus in rubrica in collaborazione con il titolare della Funzione Augustus n. 1. Sindaco Verifica della necessità di attivare le aree di numeri del ROC e dei titolari attesa con il ROC e i titolari delle funzioni Augustus delle Funzioni Augustus in n. 1, 2, 3 e 7 rubrica Sindaco Mantiene il contatto con 800.061.160 la Sala Operativa della [email protected] regione Lombardia [email protected] [email protected] [email protected] fax 0269901091

Ricevuta comunicazione della revoca del livello di criticità elevata il Sindaco informa con immediatezza tutti i membri dell’Unità di Crisi Locale. La conclusione di questa fase può significare il ritorno alle condizioni di normalità o il passaggio alla successiva fase di emergenza.

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codice di allerta ROSSO – livello di criticità ELEVATA – fase di ALLARME Rischio idrogeologico, idraulico, temporali forti, neve e vento forte

Rappresenta l’evoluzione della fase di allarme, che corrisponde alla fase vicina alla massima gravità ed estensione dei fenomeni.

soggetto attività e destinatario numeri e riferimenti utili Sindaco Mantiene il contatto diretto con la Prefettura. Prefettura: 030 37431/20/89 0303743613 Sindaco Attiva In coordinamento con il Prefetto, se non è numeri membri dell’UCL in già stato fatto nella fase precedente, l’UCL/COC. rubrica Referente Operativo Mantiene i rapporti con gli operatori del Presidio Ufficio Territoriale Regionale Comunale territoriale Idraulico e idrogeologico di Brescia di Brescia 03034261 Referente Operativo Raccoglie i report forniti dalle ispezioni sul terreno numeri dei titolari delle Comunale dai titolari delle Funzioni Augustus n. 1, 2 e 3 Funzioni Augustus in rubrica Referente Operativo Valuta quali misure di contrasto degli eventi e di numeri dei titolari delle Comunale soccorso possono essere messe in atto, assieme ai Funzioni Augustus in rubrica titolari di tutte le Funzioni Augustus Responsabile Operativo Rende fruibili con i titolari delle Funzioni Augustus Comunale 1, 3 e 7 le seguenti aree di attesa e di ricovero: zona occidentale 20-A1 + 20-R1, 20-R2 (tav. 3.1.1) zona settentrionale 1-A2, 2-A2 + 1-R1 (tav. 3.1.2) zona orientale e sud-orientale 46-A1, 48-A1, 34-A1, 45-A1, 47-A1, 49-A1, 51-A1 + 46-R1, 46-R5, 47-R1, 47-R2, 51-R1, 52-R2 (tav. 3.1.3) Responsabile Operativo Adotta i provvedimenti utili per regolare il transito numeri dei titolari delle Comunale sui tratti di viabilità alternativi a quelli interrotti, con Funzioni Augustus in rubrica il titolari delle Funzioni Augustus 3 e 7, e attiva i presidi sui cancelli di regolazione degli afflussi e dei deflussi evidenziati sulle tav. 3.1.1 tav. 3.1.2 tav. 3.1.3 Referente Operativo Informa la popolazione sui comportamenti da numeri della Polizia Locale e Comunale adottare, attraverso l’azione di agenti della Polizia delle associazioni di Locale e delle associazioni di volontariato di volontariato in rubrica Protezione Civile e di soccorso Referente Operativo Attiva il titolare della Funzione Augustus n. 6 per numero del titolare della Comunale compilare e inviare schede RASDA Funzione Augustus in rubrica Referente Operativo Attiva il titolare della Funzione Augustus n. 4 per il numero del titolare della Comunale reperimento di materiali e attrezzature necessarie, Funzione Augustus in rubrica valutando l’intervento di ditte specializzate Sindaco Mantiene il contatto con 800.061.160 la Sala Operativa della [email protected] regione Lombardia [email protected] [email protected] [email protected] fax 0269901091

Ricevuta comunicazione della revoca del livello di emergenza il Sindaco informa con immediatezza tutti i membri dell’Unità di Crisi Locale, comunicando il passaggio alla fase che risulta definita dalla situazione in corso, dalle condizioni del territorio e dai dati forniti dagli strumenti di monitoraggio esistenti.

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RISCHI DERIVANTI DA EVENTI METEOCLIMATICI

I rischi di carattere meteoclimatico che possono principalmente interessare la città di Brescia, così come si evince dalle analisi dei dati riportati sul database dell’European Severe Weather Database (ESWD), banca dati europea sui fenomeni meteorologici locali e violenti, liberamente accessibile a questo indirizzo: www.eswd.eu/ cgi-bin/eswd.cgi?lang=it_20&lastquery=853343476&force_dynamic_map=true;

Nel periodo che intercorre tra l’1 gennaio 1997 e il 30 giugno 2017 gli eventi principali hanno riguardato le seguenti tipologie: • nubifragi e acquazzoni intensi (cosiddette “bombe d’acqua”) • tempeste di vento • grandinate

A livello regionale vengono fornite previsioni sulla possibile insorgenza di questi eventi da parte del Centro Funzionale di Monitoraggio Rischi Naturali (CFMR), attivo presso la Sala Operativa della Regione Lombardia.

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RISCHIO INCENDI BOSCHIVI

Periodo a rischio d’incendio boschivo

Il Piano regionale AIB individua i “periodi a rischio di incendio boschivo”, come definito dall’art. 3 della Legge 353/2000. Dall’elaborazione delle frequenze medie mensili degli incendi regionali della serie storica 2006-2015 risulta in Lombardia che: • il periodo con maggior grado di pericolosità è quello che va da dicembre ad aprile compresi; • in alcuni anni il fenomeno risulta essere significativo anche in altri periodi dell’anno, in particolare nei mesi estivi, determinando l’impegno delle strutture AIB locali. È pertanto emersa la necessità di prevedere anche in tale periodo dell’anno, soprattutto in concomitanza di periodi siccitosi, l’attività di monitoraggio ed attenzione da parte degli Enti preposti. Ai fini dell’applicazione dell’art. 45, comma 4, della L.R. 31/2008 sul territorio lombardo sono stabiliti due tipologie di periodi a rischio, con diversa suscettibilità del territorio agli incendi boschivi: • “periodo ad alto rischio di incendio boschivo”: si intende il periodo di volta in volta definito da parte di Regione Lombardia, ai sensi della L. 353/2000, mediante “dichiarazione dello stato di alto rischio di incendi boschivi su tutto il territorio regionale”, nel quale scattano i divieti e le sanzioni previsti per Legge, e di cui ne viene data la più ampia comunicazione alla popolazione. Tale periodo si colloca di norma all’interno della stagione in cui statisticamente si verifica il maggior numero di incendi; • “periodo di allerta AIB”: viene attivato da Regione Lombardia, ai sensi della DGR n. 8753 del 22/12/2008, come modificata dalla DGR n. 4599 del 17/12/2015, in concomitanza di particolari condizioni meteo favorevoli all’innesco e propagazione di incendi boschivi, mediante l’emissione di un “Avviso di Criticità regionale”, attraverso il quale vengono allertati gli Enti AIB responsabili dei servizi di avvistamento e spegnimento nelle Zone Omogenee dove è previsto un aumento del rischio di incendi boschivi.

Periodo ad alto rischio d’incendio boschivo

In relazione all’andamento meteorologico, all’evoluzione degli indici di pericolo e dello stato vegetazionale, quando si evidenziano particolari e ripetute situazioni favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi boschivi Regione Lombardia rende noto lo “stato di alto rischio di incendi boschivi”, con un’apposita comunicazione indirizzata ai Presidi territoriali interessati (tra questi gli Uffici Territoriali Regionali, Province, Parchi e Riserve Naturali Regionali, comuni esclusi). La comunicazione di “stato di rischio” identifica:

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• le azioni determinanti, anche solo potenzialmente, l’innesco degli incendi e vietate nei territori boscati e nei terreni coltivati o incolti e nei pascoli limitrofi alle aree boscate; • le sanzioni previste per la violazione dei divieti. Il “periodo ad alto rischio di incendio boschivo” presenta le seguenti caratteristiche: • implica la massima comunicazione e diffusione ad Enti, Istituzioni, popolazione e mass media, • viene aperto e chiuso in base alle condizioni di rischio complessivo dell’intero territorio regionale, • viene attivato generalmente nel periodo invernale-primaverile, in cui si concentrano la maggior parte degli incendi, • in presenza di situazioni straordinarie potrà essere attivato anche in altri periodi dell’anno.

Ruolo del Comune e del Sindaco nelle attività AIB

I comuni sono tenuti a fornire il supporto tecnico-logistico alle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi. Il sindaco collabora con gli Enti territorialmente competenti a cui sono conferite da Regione Lombardia le funzioni in materia di AIB (L.R. 31/2008). In caso di incendio boschivo, il sindaco viene informato dal Responsabile AIB/Referente Operativo AIB dell’Ente dell’evento in corso, in modo da poter fornire il supporto logistico necessario al Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS).

Codice Livello di Attività del sindaco colore allerta criticità arancio moderata - Informa il ROC e i responsabili delle Funzioni Augustus n. 3, 4 e 7 per assicurare la pronta disponibilità di personale, mezzi e attrezzature - Mantiene il contatto con i Carabinieri Forestali rosso elevata - Valuta l’attivazione del COC - Collabora all’attività di presidio sul territorio e di controllo della viabilità mediante le associazioni di volontariato e la Polizia Locale

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RISCHIO INDUSTRIALE

Viene di seguito riportato un inquadramento di sintesi delle aziende RIR che hanno sede sul territorio comunale.

Si specifica che la classificazione delle sostanze pericolose indicate nelle schede fornite dalle aziende è precedente all’entrata in vigore del Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele, che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006.

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Caffaro S.r.l. – Via Francesco Nullo, 8

In prossimità dello stabilimento sono presenti le seguenti strutture che possono accogliere elevate concentrazioni di persone:

DISTANZA DA POSIZIONE DISTANZA DISTANZA DA IMPIANTO INSEDIAMENTO RISPETTO A DA MURO DI STOCCAGGIO CLORITO DI CAFFARO CINTA (m) CLORO (m) SODIO (m) Campo atletica S-O 4 156 164 VSP14 Calvesi Scuola Infanzia S-O 420 510 534 VS54 Divisione Acqui Polivalente Azzurri E 22 244 280 VSP31 d’Italia Parrocchia Sacro E 330 600 620 VC23 Cuore di Gesù Supermercato N-E 50 340 420 VEC39 Esselunga Parrocchia di S. Maria N 284 514 492 VC39 Nascente Scuola Secondaria di N 220 420 450 II grado Istituto VS95 Professionale IPSIA e ITI Fortuny Scuola secondaria di N 250 450 480 VS76 I grado Romanino O 167 420 381 R.S.A. S. Giuseppe VAS30 da Clortalonil: Figlie di San Camillo 330 Linea ferroviaria S 900 - - - Milano-Venezia Linea Trenord Brescia S 20 - - - – Edolo - Tangenziale Ovest O 700 - - - Via Volturno N 400 - - - Via Dalmazia S-E 900 - -

Gli eventi incidentali così come ipotizzati e valutati dal Gestore vengono riassunti nella tabella che segue.

Frequenza di Fascia EVENTO Descrizione ipotesi accadimento scenario probabilistica [occ/anno] Impianto Clorito di sodio EV1 – Fuoriuscita di cloro dal portello antiscoppio del generatore G101 per alta Estremamente 1 1.24 10-7 pressione nello stesso alla sezione reazione improbabile dell’impianto clorito di sodio

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EV2 – Esplosione della torre C1401A di Estremamente 2 assorbimento del biossido di cloro alla 3.80 10-7 improbabile sezione assorbimento dello stesso impianto EV3 – Fuoriuscita di biossido di cloro dal camino della torre C1401A di assorbimento Estremamente 3 8.90 10-7 del biossido di cloro alla sezione improbabile assorbimento dello stesso impianto EV4 – Fuoriuscita di cloro da una fessurazione della tubazione fino alla Molto 4 3.78 10-5 guardia idraulica alla sezione reazione improbabile dello stesso impianto EV5 – Decomposizione dell’acqua Molto 5 ossigenata stoccata in un serbatoio nella 5.07 10-5 improbabile sezione stoccaggi acqua ossigenata Impianto Clorato di sodio EV6 – Mancato funzionamento del sistema

6 di lavaggio del gas in uscita delle celle con Improbabile 1.81 10-4 emissione di cloro al camino EV7 – Innalzamento anomalo della quantità di ossigeno nei gas di cella con 7 formazione di una miscela idrogeno- 3.408 10-4 Improbabile ossigeno all’interno del campo di infiammabilità che reagisce violentemente Impianto Clortalonil EV11 – Perdita di cloro gas dalla tubazione del cloro evaporato all’interno del reparto, 8 5.1 10-3 Improbabile nella sezione clorurazione dello stesso impianto EV12 – Esplosione di una apparecchiatura Molto 9 di processo, nella sezione alimentazione IPN 1.0 10-3 improbabile dello stesso impianto Impianto Gestione cloro EV13 – Perdita assimilabile alla fuoriuscita di Estremamente 10 cloro gas dalla tubazione che invia cloro 1.0 10-8 improbabile evaporato ai reparti utilizzatori EV14 – Mancato abbattimento di cloro nell’impianto di abbattimento cloro di Estremamente 11 1.70 10-8 sicurezza nella sezione abbattimento cloro improbabile di sicurezza dell’impianto Gestione Cloro

La compatibilità territoriale dello stabilimento Caffaro S.r.l. è stata valutata secondo quanto riportato nella D.G.R. n. 7/19794 “Linee guida per la predisposizione dell’Elaborato Tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (ERIR) nei comuni a rischio di incidenti rilevanti”, identificando quale sostanza ritenuta critica il cloro. A fronte delle considerazioni eseguite, si può supporre che per il cloro liquido non esista possibilità di rilascio all’esterno, in quanto la zona di liquefazione, stoccaggio intermedio ed evaporazione del cloro si trova all’interno di un bunker sotto aspirazione.

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Sulla base dei risultati conseguiti risulta che: • la distanza massima con effetti di elevata letalità (32 m) ricade all’interno del perimetro dello stabilimento ed è quindi compatibile con la categoria F; • la distanza massima entro cui si causerebbero effetti irreversibili (250 m) fuoriesce dai confini dello stabilimento; fino a questa distanza NON sono pertanto ammesse destinazioni d'uso di categoria A. Non risultano attualmente nell'area in esame destinazioni d'uso appartenenti a tale categoria, ed è quindi possibile concludere che lo stabilimento Caffaro S.p.A. non dà luogo a situazioni di incompatibilità territoriale. Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, è stabilito che presso lo stabilimento Caffaro S.r.l. siano stoccate diverse tonnellate di prodotti pericolosi per l’ambiente (frasi di rischio R50, 51, 53), tra cui Biossido di Cloro, Cloro, Clortalonil, Cloro calce, Dicromato di sodio, Fluido dielettrico con policlorobifenile. Dalla documentazione citata si ricava che l’azienda ha descritto in apposite istruzioni operative le procedure da seguire al fine di evitare la contaminazione delle acque superficiali. Tali procedure appaiono atte a contenere qualsiasi sostanza contaminante all’interno del sistema idrico interno, per il suo trattamento e/o smaltimento secondo le leggi vigenti. La probabilità di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee può considerarsi, pertanto, remota.

Confini dello stabilimento Caffaro S.r.l. e distanze di danno

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Pialorsi Stivengas S.r.l. – Via Buffalora, 40

Nel piano di sicurezza aziendale sono stati identificati, basandosi sia sull’esperienza dell’impianto sia consultando banche date internazionali, gli eventi incidentali che potrebbero interessare lo stabilimento, e a ciascuno di questi è stata assegnata una possibile frequenza di accadimento. I Top Events sono riassunti nella tabella seguente.

N. DESCRIZIONE EVENTO INIZIATORE FREQUENZA DI ACCADIMENTO (occ./anno) Evento Rilascio per rottura in zona serbatoi - urto di automezzi 1.51 10-6 01 - urto esterno - difetto materiale - intercettazione errata - errore dell’operatore Evento Rilascio per rottura tubazioni (compreso - urto di automezzi 2.00 10-5 02 distacco manichetta durante lo scarico) - urto esterno - difetto materiale - intercettazione errata Evento Rilascio GPL in fase gassosa per - sovrariempimento 3.29 10-4 03 apertura delle valvole di sicurezza sui - alta temperature serbatoi - errore dell’operatore

In particolare, i primi due eventi sono di categoria B e non ragionevolmente credibili; è invece di tipo A il rilascio di GPL che può essere considerato un evento ragionevolmente credibile. Per quanto riguarda una verifica della compatibilità territoriale, sulla base di dati forniti dall’azienda, gli estensori del rapporto hanno compilato la tabella seguente in cui vengono presi in considerazione gli eventi con probabilità non trascurabile.

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INIZIO INIZIO LESIONI LESIONI LESIONI ELEVATA ELEVATA LETALITA’ LETALITA’ LETALITA’ CLASSE DI DI CLASSE PROBABIL. STRUTTURE SCENARIO SCENARIO SOSTANZA SOSTANZA REVERSIBILI REVERSIBILI DANNI ALLE ALLE DANNI COINVOLTA COINVOLTA LOCALIZZAZ. LOCALIZZAZ. IRREVERSIBILI IRREVERSIBILI INCIDENTALE INCIDENTALE

INCENDIO (pool fire) 12.5 7 5 3 12.5 Radiazione 2 2 2 2 2 termica kW/m kW/m kW/m kW/m kW/m stazionaria 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ Rilascio per Serbatoi di 5/D F D F D F D F D F 1.51 10-6 rottura limitata stoccaggio in zona serbatoi Nord e Sud 30 29 42 40 55 54 70 68 30 29 m m m m m m m m m m Rilascio per 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/D rottura tubazioni F D F D F D F D F (compreso Travaso 2.0 10-5 distacco autocisterne GPL manichetta Nord e Sud 31 30 40 39 54 53 71 69 31 30 durante lo m m m m m m m m m m scarico) Rilascio GPL in 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ 5/ 2/ fase gassosa 5/D Serbatoi di F D F D F D F D F per apertura 3.39 10-4 stoccaggio delle valvole di 4 4 6 5 15 14 20 19 4 Nord e Sud 4 m sicurezza sui m m m m m m m m m serbatoi VCE 0,14 0,07 0,03 Sovrapressione 0,3 bar 0,3 bar di picco bar bar bar Rilascio per Serbatoi di 2.0 10-6 rottura limitata stoccaggio 20 m 40 m 100 m 120 m 20 m in zona serbatoi Nord e Sud Rilascio per rottura tubazioni GPL (compreso Travaso 1.51 10-6 distacco autocisterne 20 m 40 m 100 m 120 m 20 m manichetta Nord e Sud durante lo scarico)

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Da tale analisi, combinata con un attento esame del D.M. 15/05/1996 per quanto riguarda la tipologia degli eventi incidentali ivi definite, e completate con la modellizzazione di possibili fuoriuscite di GPL liquido quale ipotesi aggiuntiva, si giunge alle seguenti conclusioni:

• la distanza massima con effetti di elevata letalità è pari a 122 m. Fino a tale distanza sono ammesse destinazioni d'uso delle categorie D, E, F; • la distanza massima entro la quale potrebbero essere causati effetti irreversibili è pari a 185 m, fino alla quale sono ammesse destinazioni d'uso delle categorie C, D, E, F.

Le limitazioni d'uso fino a 185 m riguardano pertanto le sole categorie A, B e C. Nell'area in esame non risultano attualmente destinazioni d'uso di tali categorie ed è quindi possibile valutare che lo stabilimento Pialorsi Stivengas Srl non dà luogo a situazioni di incompatibilità territoriale.

Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, poiché lo stabilimento in oggetto non detiene quantitativi significativi di sostanze pericolose per l'ambiente, e non è ubicato in un'area ambientalmente sensibile, si segnala che a norma di legge lo stesso non è soggetto alla verifica.

Confini dello stabilimento Pialorsi S.r.l. e distanze di danno

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Systema Ambiente S.r.l. – Via dei Santi, 58

Sulla base dei dati relativi alle specifiche quantità delle tipologie di rifiuti trattati, e delle sostanze pericolose in essi contenute, sono stati identificati gli eventi incidentali che potrebbero interessare lo stabilimento, A ciascuno di questi è stata assegnata una frequenza di accadimento, valutata da dati di letteratura. I Top Events sono riassunti nella tabella seguente.

N. DESCRIZIONE EVENTO INIZIATORE FREQUENZA DI ACCADIMENTO (occ./anno) Operatore non verifica carico. Rilascio di vapori pericolosi in TOP 01 Presenza di sostanze 5.00 10-6 fossa di scarico fanghi incompatibili Fuoriuscita di polveri dalla PSV TOP 02 Operatore non verifica livello 9.15 10-7 del silo calce Rilascio di acido cianidrico da Errore dell’operatore durante il TOP 03 1.49 10-8 reattore trattamento trattamento Rilascio di acido cianidrico Errore dell’operatore durante TOP 04 5.5 10-8 durante scarico autobotte lo scarico Rilascio di acido cianidrico da Mancato funzionamento del TOP 05 1.0 10-9 impianto di abbattimento sistema di abbattimento TOP 06 Incendio nel piazzale Rottura accidentale di un fusto 2.1 10-6 Incendio in area pensile di Errore dell’operatore durante TOP 07 1.5 10-8 scarico liquidi infiammabili lo scarico Esplosione di nuvola di vapori TOP 08 Mancato flussaggio azoto 1.9 10-7 infiammabili

Le classi di probabilità degli eventi incidentali elencati sono riassunte nella tabella seguente:

EVENTO PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO CLASSE DI PROBABILITÀ (occ./anno) Top 01 5.00 10-6 10-4 ÷ 10-8 Top 02 9.15 10-7 << 10-8 Top 03 1.49 10-8 << 10-8 Top 04 5.5 10-8 << 10-8 Top 05 1.0 10-9 <<10-8 Top 06 2.1 10-6 10-4 ÷ 10-8 Top 07 1.5 10-8 << 10-8 Top 08 1.9 10-7 << 10-8

Per quanto riguarda la compatibilità territoriale, sulla base dei dati riportati nella tabella precedente, il gestore ha calcolato le conseguenze degli eventi incidentali verificabili con maggior probabilità (ovvero il rilascio di vapori pericolosi dalla fossa di scarico fanghi e l’incendio nel piazzale).

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Analizzando i risultati ottenuti, gli effetti degli eventi citati rimarrebbero confinati all’interno dello stabilimento. Sulla base dei dati forniti dall’azienda quindi per lo stabilimento Systema Ambiente non dovrebbero riscontrarsi problemi di incompatibilità con il territorio circostante.

In particolare, si può concludere che gli eventi incidentali sono dell'ordine di pochi metri e rimarrebbero confinati all'interno dell'area dello stabilimento, e sono quindi compatibili con la categoria di destinazione d'uso F in cui ricade il gestore.

Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, nel rapporto di sicurezza dell’azienda, viene specificato che i reparti produttivi sono configurati in modo da trattenere eventuali sversamenti di sostanze pericolose; i serbatoi di stoccaggio inoltre sono posti all’interno di vasche di contenimento in cemento armato a tenuta. Un possibile contatto della falda con un prodotto fuoriuscito accidentalmente è quindi considerato un evento molto remoto.

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Riporti Galvanici S.r.l. – Via Grandi, 12

I possibili eventi incidentali individuati dal gestore sono i seguenti tre:

• EV01: formazione di acido cianidrico per sversamento di cianuri con presenza di acidi nelle operazioni di carico/scarico del deposito cianuri: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.80 10-08 • EV02: formazione di acido cianidrico per reazione tra liquidi incompatibili al reparto galvanica: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.00 10-06 • EV03: incendio nel reparto con coinvolgimento dell'impianto galvanico: frequenza di accadimento (occ/anno) 4.40 10-07

Altri incidenti, pur possibili, non sono esaminati o perché le conseguenze che ne derivano risultano di rilievo inferiore a quelle considerate, o perché le misure di sicurezza e prevenzione attiva e passiva predisposte li rendono non ragionevolmente credibili.

La compatibilità territoriale è stata valutata secondo quanto riportato nella DGR 7/19794 “Linee guida per la predisposizione dell'Elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (ERIR) nei comuni a rischio di incidenti rilevanti”. Sulla base dei risultati conseguiti, la conclusione è che: • la distanza massima con effetti di elevata letalità è di pochi metri ed è quindi compatibile con le destinazioni d'uso delle categorie E ed F; la stessa ricade all'interno dello stabilimento; • la distanza massima entro la quale si causerebbero effetti irreversibili (12 m fuori dal reparto) eccede i confini dello stabilimento Fino a questa distanza sono compatibili le categorie C, D, E, F mentre NON sono ammesse destinazioni d'uso di categoria A e B.

Nell'area in esame non risultano essere presenti destinazioni d'uso appartenenti a queste ultime categorie in vicinanza dello stabilimento ed è quindi possibile valutare lo stesso come territorialmente compatibile.

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Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, si segnala che nell'azienda si trovano quantità di bagni galvanici che contengono sostanze classificate pericolose per l'ambiente quali solfato di nichel e cloruro di nichel. Le misure di prevenzione e protezione così come quelle fisiche di contenimento di possibili sversamenti dalle vasche fanno ritenere altamente remota la probabilità di contaminazione delle acque superficiali e/o sotterranee.

Confini dello stabilimento Riporti Galvanici S.r.l. e distanze di danno

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Torchiani S.r.l. – Via Cacciamali, 45

Nell'analisi relativa alla sicurezza sono stati individuati gli eventi incidentali TOP, le frequenze di accadimento e le fasce probabilistiche degli stessi.

I possibili eventi incidentali individuati dal gestore sono i seguenti:

• EV01: Sversamento di metanolo durante le operazioni di carico/scarico fusti. Dispersione di sostanza tossica e incendio da pozza: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.045 10-5 • EV02: Sversamento di metanolo durante le operazioni di carico/scarico fusti. Incendio di nuvola di vapori infiammabili: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.045 10-7 • EV03: Rilascio di acido cianidrico per sversamento di cianuri nella zona di carico/scarico e contemporanea presenza di acidi: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.344 10-6 • EV04: Rilascio di acido cianidrico dal camino dell'impianto di abbattimento cianuri per indisponibilità dello stesso e contemporanea formazione di HCN nel deposito: frequenza di accadimento (occ/anno) 2,201 10-4

Altri eventi esaminati, pur se possibili, non sono stati considerati nel rapporto di sicurezza, poiché non ritenuti ragionevolmente credibili in seguito all'esame sia delle misure di sicurezza e prevenzione adottate, sia delle conseguenze derivanti.

La compatibilità territoriale è stata valutata secondo quanto riportato nella DGR 7/19794 “Linee guida per la predisposizione dell'Elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (ERIR) nei comuni a rischio di incidenti rilevanti”.

Sulla base dei risultati conseguiti, la conclusione è che: • la distanza massima con effetti di elevata letalità è di 11 m ed è, quindi, compatibile con le categorie E e F. La stessa ricade all'interno dei confini dello stabilimento; • la distanza massima entro cui si causerebbero effetti irreversibili è pari a 69 m. Fino a questa distanza sono compatibili destinazioni d'uso di categoria C, D, E, F mentre NON sono ammesse destinazioni di categoria A e B.

Nell'area in esame non risultano essere presenti destinazioni d'uso appartenenti a queste ultime categorie in vicinanza dello stabilimento ed è quindi possibile valutare lo stesso come territorialmente compatibile.

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Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, nello stabilimento Torchiani Srl sono depositate circa 130 t di sostanze classificate pericolose per l'ambiente (frasi di rischio R50, R51/53). Le misure di prevenzione e protezione adottate così come le caratteristiche costruttive e le capacità di contenimento di possibili sversamenti dalle vasche fanno ritenere altamente remota la probabilità di contaminazione delle acque superficiali e/o sotterranee.

Confini dello stabilimento Torchiani S.r.l. e distanze di danno

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Benoni S.n.c. – Via Gessi, 24

Dal rapporto di sicurezza sono ricavabili i seguenti eventi incidentali, individuati dal gestore mediante l'Analisi di Operabilità, e dei quali si riporta la rispettiva frequenza di accadimento: • EV01: Spandimento da contenitore di anidride cromica in fustino: frequenza di accadimento (occ/anno) 8.21 10-7 • EV02: Sversamento di soluzione cromica dalle vasche della linea con possibile percolazione in falda: frequenza di accadimento (occ/anno) 1.00 10-6

Altri eventi esaminati, pur se possibili, non sono stati considerati nel rapporto di sicurezza poiché non ritenuti ragionevolmente credibili in seguito all'esame sia delle misure di sicurezza e prevenzione adottate sia delle conseguenze derivanti.

Sulla base delle informazioni fornite dal gestore in seguito a quanto emerso dall'analisi della sicurezza, gli eventi incidentali esaminato NON influiscono sulla compatibilità territoriale, mentre potrebbero avere conseguenze su quella ambientale. Anche nel caso di una possibile emissione di HCN, le distanze di danno sarebbero dell'ordine di pochi metri (massimo 10) e resterebbero perciò confinate all'interno del perimetro dello stabilimento. Non si rilevano quindi problemi di incompatibilità territoriale poiché le conseguenze di eventi incidentali riguarderebbero aree appartenenti alla destinazione d'uso di categoria F.

Per quanto riguarda la compatibilità ambientale, l'Evento EV01 sopra citato non è stato esaminato poiché ritenuto molto improbabile. É stato invece modellato l'evento EV02 ove la soluzione cromica potrebbe percolare nella falda a causa di una eventuale microfessurazione della pavimentazione – considerato però dall'azienda improbabile poiché la superficie dello stabilimento è pavimentata e impermeabilizzata, oppure a causa della rottura della vasca, che è però posta sopra un sistema si contenimento. Lo sversamento di anidride cromica è pericoloso per l'ambiente in termini di contaminazione di acque e suolo. La modellizzazione, stimando uno sversamento di circa 200 l di soluzione sversata, contenente circa 200g/l di acido cromico (in totale 40 kh) ha prodotto quale risultato che la concentrazione max di CrVI nel suolo potrebbe raggiungere i 3333 mg/kg, mentre in falda la concentrazione massima potrebbe essere di 0,7 µg/l.

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Baratti di Eredi Inselvini S.r.l. – Via Padova, 7

Dal Piano Speditivo Industrie a Rischio di Incidente Rilevante redatto dall'azienda nell'ottobre 2010, si ricava che sono stati considerati i seguenti possibili incidenti:

TOP EVENT N.1 • EI 01 vasca di cromatura: Rilascio/Dispersione In fase liquida/IN ACQUA/dispersione liquido-liquido (fluidi solubili): frequenza di accadimento (occ/anno): 1 E-6; • EI 02 vasca di cromatura: Rilascio/Dispersione In fase liquida/SUL SUOLO/dispersione: frequenza di accadimento (occ/anno): 1 E-6.

TOP EVENT N.2 • EI 03 vasca di cromatura: RILASCIO/ FORMAZIONE DI AREOSOL CONTENENTE • CROMO In fase gas-vapore/dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell’aria): frequenza di accadimento (occ/anno) 1 E-6; • EI 04 vasca di cromatura: RILASCIO DI IDROGENO In fase gas- vapore/dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell’aria): frequenza di accadimento (occ/anno): 1 E-6.

L'impatto sul territorio viene analizzato nella seguente tabella:

1^ ZONA DI SICURO 2^ZONA DI DANNO 3^ ZONA DI ATTENZIONE SCENARIO IMPATTO TOP INCIDENT. MISURE DI MISURE DI MISURE DI EFFETTI EFFETTI EFFETTI PROTEZIONE PROTEZ. PROTEZIONE 1 RILASCIO / / / Dannosi se Impermeabili Dannosi se Impermeabilizzazi DISPERSIONE raggiunge la zzazione raggiunge la one delle vasche In fase liquida quota della delle vasche quota della e dell'intera area / IN ACQUA / prima falda e dell'intera seconda di lavorazione dispersione acquifera area di falda (pavimentazione liquido-liquido lavorazione acquifera in cemento (fluidi solubili) (pavimentazi armato) one in cemento armato)

2 RILASCIO / Possibile Impermeabilizzazi Possibile Impermeabili Possibile Impermeabilizzazi DISPERSIONE percolamento one delle vasche percolament zzazione percolament one delle vasche In fase liquida negli strati del e dell'intera area o negli strati delle vasche o negli strati e dell'intera area / SUL SUOLO / sottosuolo di lavorazione del e dell'intera del di lavorazione Dispersione (pavimentazione sottosuolo area di sottosuolo (pavimentazione in cemento lavorazione in cemento armato) (pavimentaz. armato) in cemento armato)

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3 RILASCIO / Le goccioline DISPOSITIVI DI Le goccioline DISPOSITIVI DI L'aerosol si DISPOSITIVI DI FORMAZIONE dell'aerosol ASPIRAZIONE IN dell'aerosol ASPIRAZIONE comporta ASPIRAZIONE IN DI AREOSOL contenenti GRADO DI contenenti IN GRADO DI come un gas GRADO DI CONTENENTE cromo INTERROMPERE IL cromo INTERROMPE - si diffonde INTERROMPERE IL CROMO ricadono nelle FUNZIONAMENTO ricadono RE IL in atmosfera FUNZIONAMENTO vasche DELLE VASCHE nell'area FUNZIONAME DELLE VASCHE prossima alle NTO DELLE vasche VASCHE 4 RILASCIO DI Potrebbero DISPOSITIVI DI Concentrazio DISPOSITIVI DI Concentrazio DISPOSITIVI DI IDROGENO verificarsi ASPIRAZIONE ne media di ASPIRAZIONE ne media di ASPIRAZIONE fenomeni di idrogeno idrogeno flash fire nell'edificio nell'edificio (max 2 metri) risulta risulta oltre 10 almeno 10 volte inferiore volte inferiore a quella a quella necessaria necessaria per generare per generare un'esplosione un'esplosione

Qualora si verificasse l'evento incidentale ipotizzato TOP EVENT n. 1, ovvero la rottura con la conseguente fuoriuscita di tutto il quantitativo contenuto nella vasca di cromatura (16.000 l), il liquido attraverso il sottosuolo raggiungerebbe la prima falda posta ad una quota di circa 15 m dal piano campagna. Qualora si verificasse l'evento TOP EVENT n. 2, l'area di contaminazione risulta confinata in un'area di circa 2 m sopra la vasca, pertanto circoscritta all'interno dell'impianto.

I possibili effetti ambientali sono sintetizzati nel modo seguente:

DESCRIZIONE ELEMENTO PROCEDURE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO TIPOLOGIA EVENTO VULNERABILE CONSIGLIATE 1- RILASCIO / FALDA ACQUIFERA IMPERMEABILIZZAZIONE DELLE VASCHE E DELLE DISPERSIONE IN SUPERFICI DI LAVORAZIONE ACQUA RETE DI RACCOLTA EVENTUALI SVERSAMENTI 2- RILASCIO / SUOLO IMPERMEABILIZZAZIONE DELLE VASCHE E DELLE DISPERSIONE SUL SOTTOSULO SUPERFICI DI LAVORAZIONE SUOLO RETE DI RACCOLTA EVENTUALI SVERSAMENTI 3- RILASCIO / ARIA PREDISPOSIZIONE DI ADEGUATI DISPOSITIVI DI FORMAZIONE DI AMBIENTE DI LAVORO PROTEZIONE AEROSOL CONTENENTI INTERNO CROMO 4- RILASCIO DI ARIA PREDISPOSIZIONE DI ADEGUATI DISPOSITIVI DI IDROGENO AMBIENTE DI LAVORO PROTEZIONE INTERNO

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Si riporta inoltre quanto indicato in conclusione al rapporto, come analisi dei possibili effetti domino degli eventi incidentali analizzati:

“La formazione di idrogeno in prossimità delle vasche di cromatura e la sua diffusione all'interno dell'area di lavoro potrebbe essere la causa di esplosioni generate in aree dove sono presenti eventuali fonti di innesco. Le simulazioni dimostrano che la concentrazione di idrogeno massima raggiungibile dopo 1 ora di rilascio continuo da 1 vasca è di circa 1800 ppm; nel caso di rilascio contemporaneo da 2 vasche la concentrazione sale a circa 3500 ppm. Per valutare il rischio di potenziale esplosione è necessario confrontare tali livelli di concentrazione con il limite inferiore di infiammabilità dell'idrogeno (4% in volume). Dal confronto risulta che la concentrazione media di idrogeno nell'edificio risulta almeno 10 volte inferiore a quella necessaria per generare un'esplosione. Pertanto l'evento di esplosione confinata e conseguente effetto domino risulta dunque non credibile. La dispersione in fase liquida dei sali cromici contenuti nelle vasche potrebbe creare danni alla salute della falda acquifera sottostante con relativo effetto domino sulla salute umana e sulla salute dell'ambiente. La dispersione nel sottosuolo dei sali cromici può provocare infiltrazioni dannose nelle falde acquifere e creare di conseguenza gli effetti esposti precedentemente.”

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Ori Martin S.p.A. – Via Canovetti, 13

All’interno del Piano di Emergenza si è proceduto alla verifica delle sommatorie previste dalla nota 4 all’allegato 1 del D.Lgs. 105/15, utilizzando come limite di soglia quello previsto dalle colonne 2 e 3. Si è ottenuto:

INDICE SOMMATORIA VALORE VERIFICA H1, H2, H3 (colonna 2) 0 < 1 H1, H2, H3 (colonna 3) 0 < 1 Da P1 a P8 (colonna 2) 0.826 < 1 Da P1 a P8 (colonna 3) 0.083 < 1 E1, E2 (colonna 2) 1.510 > 1 E1, E2 (colonna 3) 0.752 < 1

Da quanto sopra esposto è stato quindi ricavato che:

‐ lo stabilimento ORI MARTIN SPA risulta soggetto agli obblighi di cui agli art. 13 e 14 del D.Lgs. 105/2015 (stabilimento di soglia inferiore) per la detenzione nello stabilimento di Brescia di sostanze pericolose per l’ambiente E1 (polveri di abbattimento fumi contenenti ossidi di zinco e composti del piombo, con Tossicità acquatica Acuta 1 e Cronica 1) in quantità superiore ai limiti di colonna 2 dell’allegato 1 parte 1 del D.Lgs. 105/2015, e presentando l’indice E riferito alla seconda e seconda colonna superiore a 1.

L’analisi di sicurezza eseguita sulle attività della ditta ha permesso di evidenziare le seguenti tipologie di eventi possibili all’interno dell’insediamento:

Probabilità di Fascia Evento Descrizione accadimento probabilistica Incendio del filtro a maniche dell’impianto TOP01 di abbattimento polveri 8.40E-04/a A Dispersione di polveri in atmosfera Mancato abbattimento polveri nell’impianto di filtrazione a causa della TOP02 4.21E-04/a A rottura di un set di maniche filtranti. Dispersione di polveri in atmosfera Errata operazione durante il carico TOP03 dell’autosilos. 8.85E-06/a B Dispersione di polveri in atmosfera

Incidenti diversi da quelli esaminati, pur possibili, secondo quanto emerge dall’analisi storica e dalle analisi condotte sugli impianti, non sono stati considerati, o perché le conseguenze che ne derivano risultano di rilievo inferiore rispetto a quelle analizzate o perché le misure di sicurezza e prevenzione attiva e passiva

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Pagina 137 di 211 2017 predisposte rendono tali incidenti e le conseguenti sequenze incidentali non ragionevolmente credibili.

Sono state valutate solamente le conseguenze degli eventi ritenuti credibili in base a considerazioni probabilistiche, non considerando gli eventi ritenuti estremamente improbabili secondo la classificazione riportata di seguito: • CATEGORIA A - Eventi incidentali ragionevolmente credibili: quelli con frequenza di accadimento superiore o pari a 1.0E-04 occasioni/anno; • CATEGORIA B - Eventi incidentali non ragionevolmente credibili, ma che vengono analizzati ai fini della pianificazione di emergenza esterna: quelli con frequenza di accadimento compresa tra 9.0E-05 e1.0E-06 occasioni/anno; • CATEGORIA C - Eventi incidentali che non vengono analizzati: quelli con frequenza di accadimento inferiore a 1.0E-06 occasioni/anno.

Sono stati quindi modellizzati gli eventi TOP più sopra indicati. Dalla modellazione risulta che nessun evento incidentale ha impatto all’esterno dello stabilimento.

Le aree soggette al D.Lgs. 105/15 sono individuate nel seguente estratto planimetrico:

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RISCHIO SISMICO

Terremoto di scenario del sito

Nel contesto della redazione dello Studio di Microzonazione sismica del territorio comunale di cui all’Ordinanza C.D.P.C. n. 52/2013 e s.m.i. e Decreto D.P.C. 15 aprile 2013”, è stata stimata una Magnitudo di riferimento M=4.90, ricavata mediante l’operazione di “Disaggregazione della Pericolosità Sismica” (Progetto DPC-INGVS1 – Spallarossa D., Barani S. – 2007). Tale metodo permette di valutare, in termini di magnitudo e di distanza, il terremoto di scenario del sito, inteso come il sisma che maggiormente contribuisce alla pericolosità del sito oggetto di studio.

Caratteristiche del patrimonio edilizio

I dati ISTAT (aggiornamento 2011) su alloggi ed edifici riferiti agli edifici residenziali di Brescia forniscono le seguenti informazioni: numero piani fuori terra 1 2 3 4 e più Totale numero di edifici residenziali 22.078 123.613 67.330 17.791 230.812

Edifici Muratura Calcestruzzo diverso da muratura tutte le voci residenziali per portante armato portante, calcestruzzo tipo di materiale armato numero di edifici 107.990 70.790 52.032 230.812 residenziali

Edifici Prima Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dal Dopo residenziali del 1919 1945 1961 1971 1981 1991 2001 il per epoca 1918 al al al al al al al 2005 di 1945 1960 1970 1980 1990 2000 2005 costruzione numero di 41.111 18.421 25.391 40.929 41.758 24.929 19.498 10.705 8.100 edifici residenziali

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Vulnerabilità degli edifici strategici e rilevanti

A seguito dell’OPCM n. 3274 del 20 marzo 2003 sono state effettuate le verifiche sugli edifici strategici e rilevanti del comune di Brescia, all’epoca dei monitoraggi ricadente nella classe sismica 3. E’ stato compilato un totale di 343 schede, che hanno permesso di ottenere i seguenti risultati: • classe di vulnerabilità massima: medio-alta (valore 62,7) • vulnerabilità media cemento armato: bassa (valore 18,7) • vulnerabilità muratura o mista: medio bassa (35,5)

Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE)

Nel contesto della redazione del Piano di Emergenza si è fatto riferimento anche all’”Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE)” (ing. Claudia Confortini, 2016). La CLE viene definita quella condizione dell’insediamento urbano per cui, successivamente al verificarsi di un evento sismico, viene comunque complessivamente mantenuta l’operatività delle funzioni strategiche necessarie per le attività di gestione dell’emergenza, la loro accessibilità e la loro connessione con il contesto territoriale. Tale condizione deve mantenersi anche in concomitanza di danni fisici e funzionali tali da portare all’interruzione della quasi totalità delle funzioni urbane presenti, tra le quali anche la residenza. L’analisi della CLE ha fornito i seguenti elementi: • l’individuazione degli edifici e delle aree che garantiscono le funzioni strategiche per l’emergenza; • l’ individuazione delle infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale, degli edifici e delle aree di cui al punto precedente e gli eventuali elementi critici; • l’ individuazione degli aggregati strutturali e delle singole unità strutturali che possono interferire con le infrastrutture di accessibilità e di connessione con il contesto territoriale.

Aree utilizzabili in emergenza

Le informazioni contenute nell’Analisi della CLE, assieme a quelle riportate sul Piano di Emergenza del Comune di Brescia approvato nel 2007, hanno fornito una base di dati utile per l’analisi del rischio sismico. Per la definizione dello scenario di rischio sismico si è proceduto ad una revisione delle aree di emergenza utilizzabili, e al reperimento di nuovi spazi idonei in particolare ad accogliere le funzioni di aree di attesa e di ricovero.

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Aree di attesa

Hanno la funzione di accogliere la popolazione prima dell’evento o, nel caso di un terremoto, nell’immediato post-evento.

SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) 1-A1 Piazza Mercato via del Brolo / via A. Canossi 10.000 1-A2 Giardino pubblico Via Tamburini / Via Col di Tenda 3.600 Parcheggio sud stazione Metro Via Triumplina 2-A1 7.000 Prealpino Via Arturo Finadri 2-A2 Parcheggio supermercato via Casazza 2.900 3-A1 Parco pubblico e parcheggio Via Palazzoli 14.200 4-A1 Giardino pubblico Via Tirandi / via Stretta 12.100 via Undicesima Q.re Abba 5-A1 Giardino pubblico 2.700 Trav. Seconda Q.re Abba 6-A1 Parcheggio pubblico Via Collebeato 10.200 7-A1 Giardino pubblico via Ottavio Rossi 3.000 via Castelli / via Giovanni 8-A1 Parcheggio 3.700 Novagani 9-A1 Parco pubblico via della Lama 11.800 9-A2 Parco pubblico via Enrico Fermi 3.700 10-A1 Controstrada via Nikolajewka 1.600 11-A1 Parcheggio via Branze / viale Europa 5.300 via Francino / via Filippo da 12-A1 Giardino pubblico (parco Bondioli) 3.400 Soresina 13-A1 Parcheggio e aiuole viale Caduti del Lavoro 1.200 13-A2 Area verde p.le Maestri del Lavoro 2.100 14-A1 Rotonda stradale via Randaccio / via Cantore 2.500 15-A1 Giardino pubblico e parcheggi via Pavoni / via Monte Nero 1.800 16-A1 Parcheggio e Parco pubblico via Altopiano d’Asiago 3.300 Giardino pubblico (Parco Jan 16-A2 Via Tommaseo / Via della Valle 7.400 Palach) e parcheggio via Carlo Pisacane / via Galileo 17-A1 Parcheggio Galilei 1.100 via Crocifissa di Rosa 17-A2 Parcheggio via Galileo Galilei 800 Parcheggio privato 18-A1 via del Lazzaretto 13.200 (dipendenti Spedali Civili) Parcheggio e sede stradale 19-A1 via Baitelli 2.900 (strada chiusa) 19-A2 Parcheggio via Vallecamonica 800 20-A1 Parcheggio villaggio Badia – Via Prima 4.400 21-A1 Giardino pubblico via Nona / via Violino di Sopra 4.600 22-A1 Parcheggio via F. Petrarca 600 Giardino pubblico (parco Mons. F. Via Mercantini / Via Franzinetti / 22-A2 4.900 Masserdotti) Via Contini via Domenico Chinca / via Villa 23-A1 Parcheggio ed aiuola 2.000 Glori

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SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) 24-A1 Giardino pubblico Largo Paolo Arrigo 1.200 25-A1 Parcheggio via Mazzucchelli / via Luzzago 1.800 25-A2 Aiuola e strada chiusa piazzale Garibaldi 3.600 26-A1 Parcheggio Italia Viale Italia / Via Pietro da Cemmo 4.400 27-A1 Giardino pubblico Via Lupi di Toscana 8.700 27-A2 Piazza, aiuole e parcheggi Piazza Garibaldi 4.200 28-A1 Piazza, sede stradale, giardini Piazza della Repubblica 5.900 Via Vittorio Emanuele II 28-A2 Giardini pubblici (giardini Zanardelli) 6.500 Via XX Settembre 28-A3 Piazzale Stazione Autobus Via Solferino 5.000 29-A1 Piazza Piazza Cremona 3.600 via Spalto S. Marco / largo 29-A2 Parco pubblico, parcheggi e strada 19.300 Torrelunga 30-A1 Giardino pubblico (parco Rebuffone) viale Venezia / via Rebuffone 11.500 31-A1 Parco pubblico via Mantova / via Duca d’Aosta 4.300 31-A2 Parcheggio pubblico e giardinetto Viale del Piave 6.300 32-A1 Giardino pubblico Via Sanson 1.700 Sede stradale, parcheggi e giardino 32-A2 p.le Bernini 3.300 pubblico Giardino pubblico (parco “della 33-A1 Via Parrocchia 6.200 Memoria”) e parcheggio pubblico 34-A1 Parco pubblico via S. Zambaldi 5.900 34-A2 Parcheggio pubblico via Monte Mascheda 1.100 Parco pubblico (parco della 35-A1 via Livorno 39.500 Resistenza) 35-A2 Parco pubblico (parco Ussa e Rossi) via Parenzo 22.000 36-A1 Parco pubblico via Gian Battista Cacciamali 6.000 Parco pubblico (Gallo) e parcheggi Via Cefalonia / Via Corfù / Via 37-A1 36.800 antistanti Caleppe 38-A1 Giardini pubblici e pista ciclabile Via Malta / Via Sostegno 10.000 38-A2 Parcheggio Via Corfù 5.200 39-A1 Parco pubblico via San Zeno 4.100 via Mario Micheli / via Gianfranco 40-A1 Parco pubblico 5.600 Omassi Giardino pubblico (parco via 41-A1 Via Mantice / via Cremona 2.800 Mantice) e parcheggio 41-A2 Parcheggio pubblico via Berardo Maggi 2.800 42-A1 Giardini pubblici via Repubblica Argentina 5.000 42-A2 Giardino pubblico via del Brasile 5.000 Area verde, sede stradale e 42-A3 via Cremona / Q.re Leonessa 1.500 parcheggi 43-A1 Giardino pubblico via Ardeatine / via Pertini 8.200 43-A2 Parcheggio via Boves 2.100 44-A1 Parcheggio pubblico v.le Duca degli Abruzzi 6.300 44-A2 Parcheggio pubblico via Federico Balestrieri 4.000 Parcheggio e parco pubblico (parco 44-A3 via Sandro Botticelli / via San Polo 7.500 Questura) 45-A1 Parcheggio e piastra polivalente via Raffaello Sanzio 8.100

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SUPERFICIE CODICE TIPOLOGIA UBICAZIONE (m2) 45-A2 Parcheggio e area verde via Michelangelo 5.500 Parcheggio stazione metropolitana 45-A3 via Dario Morelli 10.400 “Poliambulanza” 46-A1 Parcheggio via Francesco Lonati 9.400 46-A2 Parcheggio via Andrea del Verrocchio 3.000 46-A3 Giardini pubblici e parcheggio via Giuseppe Bertoli 6.300 47-A1 Parcheggio via Robusti 2.500 47-A2 Parcheggio via Giovanni Cimabue 1.400 Parco pubblico e parcheggio 48-A1 via Lionello Levi Sandri 6.400 antistante Parcheggio antistante parco 49-A1 via Monsignor Carlo Manziana 2.800 pubblico 49-A2 Parcheggio e parco pubblico via Ettore Violante 2.000 50-A1 Parcheggio via Della Volta 1.300 51-A1 Marciapiede e parcheggio via Del Lapidario 400 51-A2 Strada e parcheggio via delle Bettole 2.700 52-A1 Parcheggio via Serenissima 6.300 52-A2 Parco pubblico via della Seriola Vescovada 18.200 52-A3 Parco pubblico via Don Lorenzo Milani 2.500 53-A1 Parco pubblico Traversa XX – vill. Sereno 5.700 53-A2 Parcheggio e marciapiede Traversa XII – vill. Sereno 2.200 54-A1 Parco pubblico via Maria Malibran 4.000 Parco pubblico e parcheggio 54-A2 via Carlo Venturi 9.200 perimetrale 54-A3 Parcheggio via Del Mella 700 55-A1 Incrocio stradale via S. Zeno 700 55-A2 Rotonda e parcheggio via della Cascina Pontevica 900 56-A1 Piazza antistante la chiesa via Malta 2.600 TOTALE 546.400

Le aree di attesa sono riportate sulle tavole 2/A-1, 2/A-2, 2/A-3, 2/A-4, 2/A-5, 2/A-6, 2/A-7, 2/A-8 e 2/A-9.

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Procedure di emergenza specifiche

‐ Registrazione dell’evento e calcolo della magnitudo

Al verificarsi di un terremoto i segnali sismici prodotti vengono registrati dalla Rete Sismica Nazionale e analizzati immediatamente nella Sala Sismica dell’INGV (Roma, operatività h24). Il terremoto viene localizzato calcolando le coordinate geografiche e la profondità, e viene fornita un’indicazione della sua grandezza tramite la magnitudo Richter (magnitudo locale ML). Alla localizzazione degli eventi sismici terremoto contribuiscono anche i dati raccolti da altre reti sismiche locali, regionali e nazionali acquisite in tempo reale dalla Sala Sismica dell’INGV (http://rais.mi.ingv.it e http://ran.protezionecivile.it./IT/index.php). Alla Rete Accelerometrica Nazionale appartiene una stazione permanente che ha sede sul territorio di Brescia: sigla nome LAT LONG quota sensore acquisitore BRE Brescia 45,545 10,2795 832 m Episensor-Kinemetrics Etna-Kinemetrics

Appena ricevuta la notizia di un terremoto la Sala Sismica dell’INGV comunica al Dipartimento della Protezione Civile i dati relativi a tempo origine, ipocentro (coordinate geografiche e profondità) e magnitudo. Allo stesso tempo, per gli eventi sismici di magnitudo ≥ 2.5, fornisce informazione pubblica attraverso il Web.

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Operatività a livello comunale

Al riscontro e ricevimento di anomala attività sismica viene attivata con immediatezza l’Unità di Crisi Locale. Centrale Operativa informa Sindaco, il ROC e il Comandante della Polizia Polizia Locale Locale Sindaco convoca UCL mantiene contatti con Prefettura e Sala Operativa Regione ROC Attiva la Sala operativa

Con immediatezza all’inizio di operatività dell’UCL: Sindaco Verifica l’eventuale attivazione di COM e CCS Attiva i titolari delle Funzioni di supporto ROC in collaborazione Riceve notizie sulla situazione dalla Polizia Locale con il titolare della Riceve informazioni da schede dei segnalatori qualificati Funzione Augustus Mantiene un rapporto costante con le forze dell’ordine, i Volontariato Vigili del Fuoco e gli operatori del sistema sanitario di soccorso – 112 per garantire i soccorsi alla popolazione Polizia Locale in Individua il reticolo viario transitabile e le zone che collaborazione con i richiedono interventi urgenti per garantire il passaggio titolari Funzioni dei mezzi di soccorso Tecnico-scientifica, Verifica il raggiungimento delle aree di attesa da parte Sanità, Materiali e della popolazione e indirizza verso queste le persone che mezzi, Servizi essenziali, non le hanno raggiunte Strutture operative Verifica situazione di edifici vulnerabili e degli occupanti locali e viabilità, Mass Garantisce l’informazione ai cittadini Media Attiva la funzionalità delle aree di emergenza necessarie Titolare delle Funzioni Verifica la funzionalità dei servizi essenziali e gli interventi Augustus Servizi urgenti essenziali e Verifica delle condizioni della rete di comunicazioni Telecomunicazioni

Al superamento della prima fase di operatività dell’UCL di immediato soccorso e nella fase di superamento dell’emergenza: Funzioni Augustus Verifica le condizioni degli edifici pubblici e scolastici Censimento danni a per appurarne l’agibilità, in collaborazione con i Vigili cose e Attività scolastica del Fuoco Funzione Augustus Si adopera per compilare e trasmettere le schede Censimento danni a RASDA, e collabora all’attuazione delle verifiche sui cose danni ai beni culturali e le azioni da attuare con la Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Funzione Augustus Mass Mantiene il flusso di informazioni verso la popolazione Media e Informazione

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Partecipazione dei cittadini

Al fine di disporre in tempi più rapidi possibili di informazioni dettagliate sulla situazione conseguente al verificarsi di un terremoto di rilevante magnitudo e dei danni che ha causato, il Centro Operativo Comunale riceverà via radio i dati rilevati con immediatezza da un gruppo di segnalatori qualificati. Per favorire tale raccolta di dati il territorio comunale è stato suddiviso in 56 zone in funzione della distribuzione delle aree di emergenza e della viabilità di accesso. Ogni segnalatore è formato, tramite un apposito percorso, sulle attività da compiere nella zona di competenza, e sull’utilizzo delle radio per le comunicazioni. Le zone di competenza dei segnalatori sono riportate sulla tavola 3.2. Le informazioni da trasmettere sono indicate su una scheda semplificata e standardizzata di seguito riportata.

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COMUNE DI SCHEDA DI RILEVAMENTO BRESCIA SCENARIO SISMICO ZONA__

1. IDENTIFICAZIONE SOPRALLUOGO

ESECUTORE SOPRALLUOGO NOME E COGNOME TELEFONO

DATA E ORA SOPRALLUOGO DATA ORA

2. CONDIZIONI DELL'AREA

AREA __-R1 ______AREA AGIBILE CONDIZIONI AREA PARZIALMENTE AGIBILE AREA INAGIBILE

AREA __-R2 ______AREA AGIBILE CONDIZIONI AREA PARZIALMENTE AGIBILE AREA INAGIBILE

3. INFORMAZIONI SULLA VIABILITA' DI ACCESSO

______PICCOLI MEZZI SOLO PEDONALE TRANSITABILITA' (AUTOMOBILI) GRANDI MEZZI (AMBULANZE; VVF; ECC.)

ULTERIORI ANNOTAZIONI

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RISCHIO VIABILITÀ E TRASPORTI

I pericoli riconducibili alle attività di trasporto si possono manifestare tanto all’interno quanto all’esterno del sistema dei trasporti, costituito dalle infrastrutture, dai veicoli, dal personale addetto, nonché dai suoi utenti. Con il termine di “emergenze da incidente” si considerano tutte le emergenze causate da: • Incidenti stradali • Incidenti ferroviari • Incidenti aerei • Esplosioni o crolli di strutture

Quando l’evento calamitoso è un incidente, con caratteristiche di non prevedibilità e di casualità di accadimento sul territorio, si deve tenere conto di una serie di fattori che condizionano ulteriormente le modalità di intervento, e che potrebbero, se trascurati, amplificare le criticità: - difficile accessibilità al luogo dell’incidente da parte dei mezzi di soccorso; - necessità di impiego di mezzi e attrezzature speciali; - presenza sul luogo dell’incidente di un elevato numero di operatori e non di addetti ai lavori; - possibilità di estensione ridotta della zona interessata dall’incidente, cui corrisponde la massima concentrazione delle attività finalizzate alla ricerca e al soccorso di feriti e vittime, alla quale si contrappone, nella maggior parte dei casi, un’area di ripercussione molto ampia con il coinvolgimento di un numero elevato di persone che necessitano di assistenza; - fattori meteoclimatici; - presenza di sorgenti di rischio secondario e derivato.

Tale situazione determina la necessità di svolgere un’attività di coordinamento delle operazioni sul luogo dell’incidente fin dai primi momenti dell’intervento, che non può essere improvvisata ad evento in corso, ma deve essere pianificata in via preventiva, individuando precise figure di responsabilità. La strategia generale prevede: 1. la definizione del flusso di informazioni tra le sale operative territoriali e centrali per assicurare l’immediata attivazione del sistema di protezione civile; 2. l’individuazione di un direttore tecnico dei soccorsi per il coordinamento delle attività sul luogo dell’incidente, l’indicazione delle attività prioritarie da porre in essere in caso di emergenza e l’attribuzione dei compiti alle strutture operative che per prime intervengono; 3. l’assegnazione, laddove possibile, al Sindaco delle funzioni relative alla prima assistenza alla popolazione e alla diffusione delle informazioni; 4. l’istituzione di un centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza.

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La direzione delle operazioni di intervento fa capo ai Vigili del Fuoco, che si avvalgono della Polizia Stradale per la regolazione del traffico nella zona. I Comandanti dei citati organi (VVF, Polizia Stradale o Polizia Locale) informano il Prefetto. E’ da considerare “situazione di pericolo rilevante” quella in presenza di una delle seguenti ipotesi: ‐ visibilità orizzontale sull’intero o gran parte del tratto stradale e/o autostradale della provincia inferiore a metri dieci; ‐ incidente stradale su autostrada o altra via di traffico della provincia che comporti comunque il blocco della circolazione e richieda l’impiego di straordinari mezzi di soccorso per ciascuna o concorrenti seguenti circostanze: - considerevole numero o particolare tipo di veicoli coinvolti; - modalità e conseguenze eccezionali dell’evento; - considerevole numero di morti e/o feriti gravi da assistere con urgenza.

Compiti della Polizia Locale

Il Comandante della Polizia Locale, in caso di particolare pericolo derivante da un incidente sulla rete viabilistica di eccezionale gravità: - mantiene i rapporti con i Vigili del Fuoco e il Questore nella zona oggetto di intervento D’intesa con le altre Forze dell’Ordine: - in caso di interruzione della circolazione sulle autostrade disciplina la percorribilità sulle strade ordinarie; - stabilisce eventuali itinerari alternativi; - predispone la segnaletica mobile per l’indicazione degli itinerari alternativi; - mantiene i rapporti con il Sindaco e con il ROC e valuta la necessità di attivare l’Unità di Crisi Locale.

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RISCHIO BLACK OUT ELETTRICO

Si intende per black out elettrico un’interruzione dell’energia elettrica che può verificarsi per motivi diversi: - a causa di un incidente alla rete di trasporto o alle centrali di distribuzione; - per consumi eccezionali di energia; - per distacchi programmati dal gestore nazionale; - quale fenomeno indotto da altri eventi calamitosi. In considerazione del fatto che non è possibile prevedere il momento in cui può verificarsi un black out elettrico, e la sua estensione territoriale, non si può disporre di alcun preallarme, e l’operatività del Sistema di Protezione Civile si avvia direttamente nella fase di gestione dell’emergenza. Qualora la sospensione della fornitura di energia elettrica si sviluppi su tempi lunghi, sarà necessario individuare le eventuali situazioni di emergenza che possono riguardare strutture sensibili quali ospedali, case di riposo, persone che necessitano per motivi di salute di elettromedicali salvavita. In tale contesto emergenziale, e quale attività di prevenzione, dovrà essere avviato un progetto di gestione della continuità dei servizi dell’amministrazione comunale, e un’attività di disaster recovery dei sistemi informatici dell’ente, con particolare riferimento a: - dati anagrafici della popolazione residente - elenco e riferimenti delle associazioni di volontariato - cartografie delle aree di emergenza - banche dati catastali

Fase di preallarme

Al ricevimento di comunicazione specifica di preallarme blackout da parte della Prefettura la Centrale Operativa della Polizia Locale avvia le seguenti attività: - informa il Comandante della Polizia Locale - informa l’Ufficio comunale di Protezione Civile - avvia la comunicazioni con la sala telecontrollo di A2A

Fase di allarme

Polizia Locale Informa il Sindaco Sindaco Informa il ROC e mantiene i rapporti con il Prefetto ROC Attiva l’Unità di Crisi Locale Si rapporta con l’ASST Spedali Civili per l’intervento su pazienti assistiti a domicilio con apparecchiature elettromedicali titolari funzioni Augustus Svolgono l’attività negli ambiti di competenza

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RISCHIO ONDATA DI CALORE

In concomitanza con periodi di temperature molto elevate della durata di più giorni consecutivi, spesso associati a elevati tassi di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, si manifestano ondate di calore che possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione.

Il bollettino meteorologico messo a disposizione dal Ministero della Salute consente di conoscere le condizioni climatiche della città di Brescia, che è stata inserita nel programma ministeriale HHWWS.

Tale bollettino comunica la previsione di eventuali effetti negativi della temperatura attesa nei tre giorni successivi all’emissione, e copre un periodo esteso dal 1 giugno fino al 15 settembre.

Livello 0 Rappresenta condizioni meteorologiche che non comportano un rischio per la salute della popolazione Livello 1 PRE-ALLERTA Indica condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di un’ondata di calore. Questo livello non richiede azioni immediate, ma indica che nei giorni successivi è probabile che possano verificarsi condizioni di rischio per la salute. Livello 2 ALLERTA Indica le condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili. Livello 3 EMERGENZA Indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute.

Per fare fronte al rischio di ondate di calore l'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia (ATS) ha predisposto un apposito piano per la tutela della popolazione fragile che, tra i soggetti coinvolti, prevede anche l’amministrazione comunale. In tale contesto i settori dell’amministrazione comunale svolgono le attività elencate in tabella.

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Area Servizi Collabora alla predisposizione dell’anagrafe della fragilità dei alla Persona soggetti a rischio, segnalando alla ATS attraverso canale comunicativo i nominativi di soggetti che si trovino in particolari situazioni di rischio, secondo i criteri individuati nel Piano. Area Servizi Può definire eventuali accordi con gli Enti erogatori dei servizi alla Persona socio-sanitari e assistenziali (RSA e CDI), verificando le loro capacità d’offerta e le disponibilità ad eventuali accoglienze temporanee. Area Servizi Individua e coinvolge le associazioni/organizzazioni locali del terzo alla Persona settore, e definisce con esse accordi per il trasporto e le attività da svolgere in fase di accoglienza temporanea. Area Servizi Verifica la disponibilità di offerta di proprie strutture idonee per Tecnici l’accoglienza temporanea (es. scuole, palestre, biblioteche, ecc.), nonché la disponibilità di spazi da parte delle RSA e CDI; definisce eventuali accordi anche con soggetti privati per la disponibilità di strutture adeguate con condizioni climatiche favorevoli per l’accoglienza temporanea per le ore più calde della giornata (es. centri commerciali, sale cinematografiche, ecc.) e realizzano interventi di intrattenimento. Area Servizi Verifica le modalità di erogazione diretta degli interventi alla Persona garantendone i livelli qualitativi e la continuità durante il periodo estivo; svolge un’azione d’informazione sulle modalità di erogazione dei servizi, e può richiedere agli enti fornitori un aumento di frequenza delle telefonate di cortesia e degli accessi domiciliari, e un’adeguata preparazione degli operatori per la raccolta di segnalazioni Area Servizi Si pone per i cittadini quali punto di riferimento al quale rivolgersi alla Persona per segnalazioni e informazioni.

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RISCHIO NUCLEARE

Un’emergenza di carattere nucleare è riferita alle situazioni determinate da eventi incidentali che diano luogo, o possano dar luogo, ad un’immissione di radioattività nell’ambiente tale da comportare dosi per la popolazione superiori ai limiti stabiliti.

Gli scenari di riferimento legati al rischio nucleare riguardano eventi incidentali che possono coinvolgere: • attività che prevedono l’utilizzo di sorgenti radioattive in ambito industriale, in quello sanitario (diagnostica e terapia medica), nel campo della ricerca e della didattica; • trasporto di materiale radioattivo; • depositi di materiale radioattivo;

All’attivazione di un allarme per emergenza di tipo radiologico i provvedimenti da adottare sono finalizzati alla riduzione dell’esposizione della popolazione alle radiazioni. Le operazioni di verifica dell’entità dell’evento e di contenimento degli effetti nei confronti della popolazione e dell’ambiente vedono impegnati Vigili del Fuoco (Nucleo N.B.C.R.), ARPA e AST.

L’attività delle strutture comunali di Protezione Civile è la seguente:

Polizia Locale Informa il sindaco. Sindaco Informa il ROC e valuta l’opportunità di attivazione dell’Unità di Crisi Locale. Polizia Locale Collabora con le forze di pubblica sicurezza per regolamentare gli accessi alla zona interessata dall’evento. Polizia Locale Collabora con le forze di pubblica sicurezza per l’evacuazione della zona nella quale si riscontra il superamento di determinati livelli di esposizione, in collaborazione con le autorità sanitarie. Polizia Locale Informa la popolazione in collaborazione con le autorità sanitarie.

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Rinvenimento di una sorgente radioattiva all’interno di un mezzo

Al ritrovamento di una sorgente radioattiva all'interno di un mezzo di trasporto da parte del rilevatore aziendale (es. Ori Martin o Alfa Acciai), il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) dell’azienda chiama l'Esperto qualificato e mette in atto la procedura di evacuazione interna prevista, procedendo a condurre all'esterno il personale esposto. L'Esperto Qualificato (EQ) dotato di adeguata strumentazione, provvede contestualmente a rilevare la presenza di eventuale irraggiamento sul personale in uscita. L'area verrà segregata con nastro bicolore a distanza di sicurezza oltre i 35 metri.

In seguito a questi primi interventi relativi al Piano di sicurezza Aziendale verrà attivata la procedura prevista per il rischio di incidente industriale, che segue il crono programma previsto dai Piani di Emergenza di protezione civile secondo le direttive del Dipartimento Nazionale, che prevedono:

• Chiamata da parte dell'RSPP ai Vigili del Fuoco (in questo caso Nucleo N.B.C.R.) che dopo la prima valutazione attivano: ATS Centrale operativa 118 per intervento operatori del soccorso ARPA Comune di Brescia Settore Protezione Civile

• Il Comune di Brescia provvederà ad allertare la Polizia Locale e il volontariato della Protezione civile.

ATS Brescia raggiungerà il luogo dell'evento a bordo dell'unità mobile aziendale debitamente attrezzata per un primo soccorso sanitario. Il personale del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria parte a bordo dell’automobile aziendale.

ARPA interverrà sul luogo con il personale specialistico dell'Area Radiazioni, con l'autoveicolo aziendale e la dotazione strumentale da campo per misure di radiazioni ionizzanti.

I VVF procedono alla caratterizzazione della esposizione circostante il carico che contiene il materiale radioattivo e all'isolamento dello stesso e alla delimitazione delle zone di intervento, operativa, di attenzione e di sicurezza (denominate rispettivamente rossa, arancione, gialla e bianca).

La sorgente, come nella maggior parte dei casi reali, sarà una "sorgente sigillata", ovvero non in grado di disperdersi.

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A cavallo tra zona rossa e gialla i Vigili del fuoco allestiranno un "corridoio di decontaminazione". Verranno allestiti altresì un punto medico avanzato di Croce Bianca e di Brescia Soccorso e il punto di comando dei Vigili del Fuoco.

Nel frattempo, ogni Ente coinvolto, per quanto di propria competenza, svolge l'attività prevista. In particolare: • I tecnici di ARPA procedono negli accertamenti strumentali nelle aree circostanti all’insediamento ai fini della tutela della popolazione, con particolare riferimento ai recettori sensibili.

• Presso il Punto Medico Avanzato (PMA) viene condotto il personale riconosciuto non irraggiato ma che necessita di un primo supporto sanitario.

• Il personale riconosciuto come irraggiato viene condotto dagli operatori della Croce Bianca presso il più vicino pronto soccorso ospedaliero.

• ATS, sulla base delle informazioni acquisite da VVF e ARPA, procede alla valutazione dell'impatto sanitario dello scenario.

• Il Comune di Brescia Settore Protezione Civile valuta eventuali provvedimenti necessari da parte del Sindaco, informando gli enti preposti e il consiglio di quartiere.

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EMERGENZA GRAVI ATTENTATI TERRORISICI

1. Direzione e coordinamento dei servizi da parte del Comune fino all’attivazione della Sala di crisi presso la Questura. a) Alla ricezione della notizia dell’evento terroristico sul territorio comunale, la centrale operativa dovrà avvisare: ‐ Ufficiale di Turno ‐ Responsabile del Servizio Protezione Civile ‐ Responsabile del Servizio Unità Specialistiche Territoriali ‐ Responsabile della Sezione Comando b) L’ufficiale di turno assumerà la direzione ed il coordinamento dei servizi esterni viabilistici spettanti alla Polizia Locale, in stretto collegamento con gli ufficiali in servizio esterno. La Centrale Operativa, sempre in stretto collegamento con i soggetti di cui al punto a), garantirà le necessarie comunicazioni ed assumerà il coordinamento degli altri adempimenti in capo alla Polizia Locale.

2. Intervento nell'area di crisi

Gli operatori di centrale operativa dovranno Inviare con la massima celerità e tempestività in codice 1, congrue pattuglie viabilistiche indirizzandole al controllo dei nodi di traffico fondamentali, per favorire il transito dei mezzi di soccorso ed il mantenimento delle aree di incrocio libere da veicoli, con il seguente ordine di priorità e secondo le prime indicazioni pervenute dalla Questura:

a) posizionamento delle pattuglie sulle principali vie che intersecano con l'area in cui è avvenuto l'evento terroristico; b) posizionamento delle pattuglie sulle vie secondarie che intersecano con l'area in cui è avvenuto l'evento terroristico; c) posizionamento di personale presso il Pronto Soccorso dei principali nosocomi cittadini, così delineati per importanza: Spedali Civili, Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza, Istituto Clinico Sant'Anna, Istituto Clinico Città di Brescia, al fine di disciplinare la circolazione nell'area circostante e per favorire l'arrivo dei mezzi di soccorso.

L'invio delle pattuglie è disposto dalla centrale operativa, impiegando in primis le pattuglie di pronto intervento, a seguire, tutto il personale che si rende disponibile (distaccamenti-nucleo operativo territoriale) e attivando altresì altre strutture come: il nucleo infortunistica stradale, gli ausiliari del traffico, l'ufficio lavori stradali.

Per il punto c), sarà attivato anche il personale interno del Comando Centrale.

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Una volta assunta sul posto la gestione operativa, l'ufficiale di turno e/o gli ufficiali, procederanno secondo le necessità, sulla base dell'evolversi della situazione.

Analogamente per quanto riguarda gli operatori della centrale operativa.

Nessuna pattuglia della Polizia Locale, onde evitare intralcio alle operazioni di soccorso, deve presenziare sul luogo del fatto, ma posizionarsi negli snodi assegnati dalla centrale operativa.

Il responsabile del nucleo logistico, o suo sostituto, provvederà, in accordo eventualmente con il responsabile del servizio protezione civile, all'invio sul posto delle attrezzature necessarie a recintare ed oscurare alla vista esterna il luogo dell'evento. Il materiale dovrà essere prontamente reperibile presso il Comando. L'ufficio gestione veicoli dovrà altresì gestire tempestivamente la movimentazione dei veicoli per assicurare il celere raggiungimento delle postazioni assegnate.

Si attiverà anche la squadra multi disciplinare del servizio gestione traffico e il responsabile si metterà a disposizione del Comando. Qualora non fosse presente nessun appartenente all'ufficio logistico, la centrale operativa invierà, per l'incombenza delle delimitazioni dell'area, il personale della squadra multidisciplinare o il personale del nucleo polizia giudiziaria e/o degli uffici per le altre incombenze di supporto logistico. Il nucleo polizia giudiziaria assicurerà assistenza e supporto al personale impiegato nel dipartimento di emergenza.

3. Servizi collaterali

All'attivazione dell'emergenza, l'ufficiale del distaccamento centro storico procederà ad intensificare, anche con l'ausilio dei commessi, la vigilanza dal palazzo comunale, con il supporto della pattuglia delta del distaccamento centro storico, che si posizionerà sotto il porticato fino a diverso ordine.

Analogamente, gli agenti con mansioni di front-office nei distaccamenti, si porteranno presso le loro sedi a disposizione e dovranno tenere aperti gli uffici.

Il responsabile della sezione comando dovrà intensificare la sorveglianza della struttura Comando; provvederà all'apertura sino a fine necessità della segreteria nonché a mantenere uno stretto collegamento con gli appartenenti ai front-office dei distaccamenti e del personale presente presso il palazzo comunale. Reperirà unità, se necessita, per potenziare l'ufficio corpo di guardia, la centrale operativa, l'ufficio segreteria e per la vigilanza del Comando, attingendo anche dal nucleo polizia commerciale.

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Parimenti, coadiuverà il Comandante, il responsabile del servizio unità specialistiche e territoriali e l'ufficiale di turno.

4. Attivazione sala crisi presso la Questura

Con la massima tempestività il responsabile del servizio unità specialistiche e territoriali, o in assenza un apposito incaricato con poteri decisionali, interverrà presso l'unità tecnica di coordinamento in Questura; quest'ultima assumerà la direzione di tutte le operazioni dell'emergenza.

Parimenti il Comandante assumerà il coordinamento degli interventi della Polizia Locale, coadiuvato dal responsabile della sezione comando o da altro ufficiale. I suddetti ufficiali, si terranno in stretto collegamento con la centrale operativa e l'ufficiale di turno.

I responsabili della sezione specialistica, sezione territoriale, sezione procedimenti sanzionatori, si metteranno a disposizione per le ulteriori necessità di coordinamento (Prefettura, Loggia, Comando Polizia Locale,ecc...).

5. Comunicazioni

Il personale non impiegato nella gestione dell'emergenza comunicherà con la centrale operativa attraverso un canale di riserva che verrà predisposto all'occorrenza. Sarà cura dell'ufficiale di turno comunicare tempestivamente il personale da inserire in un sottogruppo e da escludere dal gruppo di comunicazione radio generale.

Tutte le comunicazioni dovranno essere sintetiche ed essenziali, dovrà essere evitato ogni contatto con la centrale operativa non necessario o procrastinabile.

6. Rapporti - relazioni esterne

Sarà cura del Comandante, o di un suo delegato, provvedere a gestire le comunicazioni e le informazioni con gli amministratori ed i dirigenti delle strutture comunali.

Qualsiasi informazione ai media ed alla cittadinanza, sarà curata esclusivamente dalla Prefettura.

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EMERGENZE SULLA RETE METROPOLITANA

Il Piano di gestione delle Emergenze della metropolitana leggera redatto da Brescia Mobilità riporta le logiche e le disposizioni per la gestione di tutte le categorie di evento e situazioni di emergenza, anche quelle estremamente improbabili, al fine di ridurre le conseguenze con una corretta e tempestiva reazione ad ogni evento imprevisto.

In particolare, il Piano ha perseguito le finalità di: • limitare gli eventuali effetti dannosi derivanti da situazioni di emergenza sui treni, in linea, nelle stazioni e nei locali tecnici dovute a eventi sia accidentali sia intenzionali, che possano compromettere o hanno compromesso in qualsiasi misura l'incolumità delle persone; • identificare i sistemi di sicurezza e i dispositivi di emergenza previsti dal sistema per la gestione sicura dell'emergenza; • identificare gli scenari e le procedure di intervento in emergenza; • condividere, coordinare ed integrare le azioni di soccorso espletate dagli Enti competenti in caso di incidente all'interno delle aree connesse al servizio della Metropolitana Automatica di Brescia secondo gli scenari di riferimento individuati.

Nel piano è previsto un sistema di allerta e di coordinamento e vengono distinte due fasi d'intervento:

1. fase interna, durante la quale Metro Brescia applica le procedure di gestione dell'emergenza, comprese alcune iniziali misure di protezione e contrasto; 2. fase esterna, nella responsabilità del Comune di Brescia, della Prefettura o del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, che prevede l'attivazione delle strutture di soccorso esterne, secondo le disposizioni contenute nel piano.

Il piano tiene conto della necessità che le azioni previste vengano attivate il più rapidamente possibile e con il massimo automatismo, per consentire che, in attesa dell'attivazione degli organi competenti, vengano comunque avviate le operazioni di soccorso. Le azioni successive dovranno invece essere commisurate alla reale entità dell'evento e delle sue conseguenze, e potranno essere adattate in relazione all'evoluzione degli eventi. La gestione delle misure di contrasto e protezione è assicurata da Metro Brescia limitatamente al tempo strettamente necessario all'arrivo delle strutture e agli organi Istituzionali competenti ad intervenire per le proprie specifiche attribuzioni.

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Accessi e dotazioni per le squadre di soccorso

In fase si progettazione si è provveduto a garantire un accesso in sicurezza alle squadre di soccorso : • dalla stazione; • attraverso i pozzi intertratta (ubicati tra le stazioni Prealpino e Poliambulanza: un pozzo per ogni intertratta e un pozzo nel tronchino a nord della stazione Prealpino, per un totale di 13 pozzi) qualora l'emergenza richieda un intervento lungo la linea.

LOCALIZZAZIONE DEI POZZI POZZO BINARIO 1 BINARIO 2 Tronchino Prealpino X Prealpino – Casazza X Casazza – Mompiano X Mompiano – Europa X Europa - Ospedale X Ospedale – Marconi X Marconi – San Faustino X San Faustino - Vittoria X Vittoria – FS X FS – Brescia 2 X Brescia 2 – Lamarmora X Lamarmora – Volta X Volta - Poliambulanza X

I soccorsi e le squadre di manutenzione sono i soli che hanno accesso al pozzo dal piano strada.

Sono previsti in ciascuna stazione specifici locali ad uso Vigili del Fuoco ubicati a piano banchina (uno per ciascuna banchina ad eccezione di S. Faustino dove, causa la ristrettezza delle aree disponibili, è presente a piano banchina un solo locale) e, per quanto riguarda le sole stazioni profonde, un ulteriore locale a piano atrio.

In tutte le stazioni, nei locali dei Vigili del Fuoco di banchina 2 sono presenti i carrelli di soccorso per il recupero di feriti/disabili da un treno fermo in linea.

Le posizioni degli accessi e delle uscite dalle stazioni sono riportate sulla tavola 3.5.1, e i pozzi di accesso dei Vigili del Fuoco sulla tavola 3.5.2.

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Organizzazione per la gestione e il coordinamento delle emergenze

• Organizzazione interna

La sala controllo o posto centrale operativo (PCO) La sicurezza degli interventi in emergenza è garantita dalla presenza di un nucleo di persone operativo 24 ore su 24. Questa unità che ordinariamente garantisce la regolarità e la sicurezza del servizio di trasporto della Metropolitana di Brescia, in condizioni di emergenza assume il compito di diramare tempestivamente l'allarme alle strutture esterne preposte alla gestione dell'emergenza in oggetto.

Il Dirigente Supervisore (DS) Le operazioni sono supervisionate e coordinate da un responsabile delle operazioni in turno con funzioni di supervisione su quanto viene svolto dagli operatori presenti al PCO e dagli operatori in campo lungo la linea (agenti di linea). Il DS in caso di emergenza è preposto a: - attivare le strutture di soccorso più pertinenti interne e/o pubbliche, in funzione di quanto previsto nelle procedure di esercizio e di emergenza e nei rispettivi piani; - coordinare le attività degli operatori di PCO; - attivare e mantenere i contatti con il Direttore di esercizio e i responsabili interni di riferimento; - chiudere l'emergenza a seguito del ricevimento dell'ordine di cessato allarme da parte dei soccorsi; - compilare il registro di sala controllo.

Il Dirigente Centrale del Traffico (DCT) Il DCT in caso di emergenza è preposto a: - tenere sotto controllo quanto avviene sui treni e sulla linea in termini di movimento e arresto dei treni; - mantenere il collegamento con le strutture di soccorso che operano sul campo; - coordinare le attività degli agenti di linea; - coordinarsi con il DCS.

Dirigente centrale sicurezza e comunicazioni (DCS) Il DCS in caso di emergenza, oltre a informare immediatamente gli operatori di sala controllo, monitora la situazione tramite la sonorizzazione e l'uso delle telecamere e mantiene le comunicazioni con i passeggeri sui treni e in stazione.

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Dirigente centrale elettrico (DCE) Il DCE in condizioni di emergenza è responsabile di: - presidiare da remoto gli apparati del sistema quali la ventilazione, gli ascensori, le scale mobili, gli impianti antincendio, l'alimentazione ausiliaria, la registrazione di stati e allarmi, ecc.; - in caso di necessità, attivare la ventilazione di emergenza in galleria; - richiede l'eventuale attivazione della Squadra di Pronto intervento.

Agente di linea (AG) Gli agenti di linea in condizioni di emergenza rappresentano il primo nucleo di intervento per contenere l'emergenza, prestare i primi soccorsi, informare gli enti di soccorso e prestare loro assistenza durante le operazioni di soccorso vere e proprie. L'AG che si trova o giunge nel luogo dell'emergenza prima dei soccorsi, deve nell'ordine: - proteggere; - soccorrere se in grado; - verificare e favorire l'accessibilità per i soccorsi; - attuare le disposizione del PCO. L'AG quando interagisce con i soccorsi deve: - accoglierli se possibile; - comunicare con loro in modo chiaro e informarli per quanto richiesto; - se necessario, informare i soccorsi sulle modalità di accesso; - assicurarsi che i soccorsi adottino le eventuali misure di auto protezione che la situazione di emergenza richiede e necessarie per l'accesso alla via, dandone sempre notizia al PCO; - tenere informato il PCO dell'evoluzione dell'evento.

Squadra di pronto intervento (SPI) La squadra di pronto intervento si occupa di fornire un supporto continuativo e integrato, rispetto alle prerogative degli Agenti di Linea, orientato in particolare alla risoluzione di imprevisti e guasti di carattere tecnico. In caso di emergenza, la sala controllo potrebbe avere la necessità di richiedere un supporto alla squadra di pronto intervento con la quale prenderà contatto secondo le modalità di interfaccia definite con l'area Manutenzione. Alla SPI sarà comunque sempre richiesto di intervenire nei casi di emergenza che necessitano l'intervento dei Vigili del Fuoco al fine di poter fornire loro il supporto tecnico necessario allo svolgimento delle operazioni di soccorso, oltre ad effettuare le operazioni previste nelle specifiche procedure. La SPI è responsabile di intervenire per la risoluzione di guasti in stazione e/o in linea, in particolare provvedendo ad assicurare il più rapido ripristino delle condizioni di circolazione del servizio passeggeri, eventualmente secondo modalità degradate, laddove la risoluzione definitiva del guasto debba essere

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Pagina 163 di 211 2017 rimandata alla successiva finestra temporale a disposizione delle squadre di manutenzione. In caso di necessità la SPI può affiancare e collaborare con gli Agenti di Linea nello svolgimento delle loro mansioni.

Squadra interna di emergenza In caso di emergenze, il Piano di emergenza ed evacuazione prevede l'attivazione di squadre di emergenza interna, composte da personale presente al momento dell'emergenza con il compito di facilitare e verificare l'eventuale evacuazione delle persone presenti e di effettuare ove possibile un primo intervento di protezione ed eventualmente contrasto della specifica emergenza, nonché infine collaborare con gli enti di soccorso esterni.

• Organizzazione esterna

Ogni emergenza prevede l'impiego degli enti di soccorso e forze dell'ordine in funzione dell'emergenza stessa. Le strutture esterne previste, di seguito descritte, sono: - il Servizio Sanitario Nazionale (numero 112); - i Vigili del Fuoco; - le Forze dell'Ordine. Tali strutture, per alcuni tipi di intervento di soccorso, sono coordinate direttamente dalla Prefettura che può richiedere o delegare l'intervento di altri soggetti per specifiche emergenze (es. Protezione Civile, Esercito, ARPA, ecc.).

Gli Enti esterni possono essere attivati secondo due modalità: 1. emergenze rilevate sul campo: prevede la chiamata immediata da parte dell'AG al PCO che contatterà la struttura esterna interessata. Solo nel caso in cui il PCO non possa essere contattato in alcun modo, l'AG, usando qualsiasi apparecchio telefonico accessibile, deve contattare gli enti di soccorso/forze dell'ordine per richiedere assistenza e cercare di contattare la sala controllo; 2. emergenze rilevate dal PCO o emergenze segnalate dalla clientela al PCO: prevede la chiamata dal PCO alla struttura esterna interessata e il contemporaneo invio di almeno un AG sul luogo dell'evento per la verifica e la prima assistenza.

In tutti i casi in cui una struttura esterna venga attivata da soggetti diversi da Metro Brescia, ovvero da utenti della metropolitana, o da altri soggetti esterni, per un’emergenza che riguarda la Metropolitana o per interventi nelle pertinenze della stessa, tale struttura dovrà, oltre ad applicare le proprie ordinarie procedure di allertamento e di intervento, provvede ad informare immediatamente il PCO (tramite chiamata al numero di emergenza 03023589013) verificando che lo

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Pagina 164 di 211 2017 stesso sia correttamente informato sull'evento segnalato al fine di coordinare gli interventi sul posto, e consentire alla sala controllo di effettuare tutte le azioni previste per la messa in sicurezza dei soccorsi stessi.

Nel caso di attivazione degli enti che partecipano alla gestione di un’emergenza esterna il ruolo del Comune di Brescia, attivato con chiamata ordinaria dal PCO, riguarda: - la Polizia Locale per l’organizzazione della viabilità di superficie in occasione di emergenze che prevedano movimenti di mezzi di soccorso in prossimità degli accessi alle stazioni della metropolitana - le strutture interne di Protezione Civile

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Scenari e procedure di emergenza

Livelli di emergenza

In caso di segnalazione di allarme, sono stati identificati tre livelli di emergenza, ciascuno dei quali temporalmente e concettualmente precede il successivo, ma che possono anche identificarsi tutti nel livello massimo quando le fasi temporali dell'evolversi degli eventi sono talmente brevi da sovrapporsi. Ciò premesso si definisce: - emergenza lieve (allarme “verde” - sigla G): la situazione porta l'operatore ad una soglia di attenzione, per avvenimenti che si verificano all'intorno, tali da provocare il comune senso del pericolo; - emergenza marginale (allarme “giallo” - sigla B): la sensazione di pericolo si aggrava e l'operatore si rende conto di trovarsi in situazione di crisi che sta evolvendo verso situazioni gravi; emergenza critica (allarme “rosso” - sigla R): la situazione è palesemente di grave pericolo per le persone e le strutture; l'operatore non ha dubbio che lo stato di disservizio e il coinvolgimento di tutte le forze esterne disponibili è assolutamente necessario.

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Scenari di emergenza

Di seguito sono elencati i possibili scenari di emergenza ipotizzati (con relativa sigla convenzionale), per ciascuno dei quali il Piano di gestione delle emergenze prevede specifiche procedure in intervento e percorsi identificati di accesso e di evacuazione.

F - INCENDIO o FUMO F1 - Emergenza incendio in un treno in galleria tra due stazioni F2 - Emergenza incendio treno fermo in galleria tra due stazioni: F2.1 - Emergenza incendio treno fermo in galleria e assenza di altri treni nella tratta F2.2 - Emergenza incendio treno fermo in galleria e presenza di un treno che segue F2.3 - Emergenza incendio treno fermo in galleria e presenza di un treno che precede F2.4 - Emergenza incendio treno fermo in galleria e presenza di un treno in direzione opposta F3 - Emergenza incendio treno fermo in galleria tra due stazioni con camino di ventilazione (caso unico Stazione FS - Brescia 2) F4 - Emergenza incendio treno fermo in stazione sotterranea F5 - Incendio in linea F6 - Incendio in stazione: F6.1 - Incendio in stazione sotterranea - banchina F6.2 - Incendio in stazione sotterranea - atrio o mezzanino F6.3 - Incendio nei locali tecnici D – DERAGLIAMENTO C - COLLISIONE C1 - Collisione del treno con persone/oggetti/veicoli C2 - Collisione con strutture metro P - PERSONE/OGGETTI IN LINEA H - EMERGENZA MEDICA B - MINACCIA ATTO TERRORISTICO B1 - Minaccia atto terroristico B2 - Pacchi/valigie/involucri sospetti V – DELITTI – VIOLENZE – AGGRESSIONI - PERSONE IN STATO CONFUSIONALE S – SOVRAFFOLLAMENTO T - PERDITA DELL'ALIMENTAZIONE DELLA RETE ESTERNA/INTERNA E - CONDIZIONI CLIMATICHE ESTREME Allagamento per forte pioggia o rottura condotte di fluidi o di Impianti di sollevamento Forte vento Ghiaccio o abbondanti nevicate

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Evento sismico

Schema di attivazione delle strutture di soccorso esterne

Nella tabella che segue sono riportati i diversi scenari di emergenza che chiamano in causa la collaborazione alla gestione dell’intervento da parte del Comune di Brescia (livello di emergenza 3 in una scala da 1 a 3):

sigla tipologia scenario di Comune di Brescia – Livello di allarme emergenza emergenza Settori PL e PC verde F Incendio, fumo giallo rosso 3 verde D Deragliamento giallo rosso 3 verde C Collisione giallo rosso 3

Procedure di gestione delle emergenze

Il progetto della metropolitana di Brescia è stato sviluppato sul presupposto che l'emergenza venga gestita dal PCO. A tal fine sono state predisposte, sulla base degli scenari di emergenza individuati, delle apposite procedure, in base alle quali è stato addestrato il personale preposto per la gestione delle emergenze.

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Sintesi delle procedure di emergenza

La sequenza da adottare in occasione di un'emergenza è la seguente:

L'operatore al PCO che riceve una segnalazione di una situazione di pericolo o di incidente, informa il restante personale del PCO in servizio e verifica immediatamente l'attendibilità della segnalazione, registrando i primi dati utili per l'eventuale intervento di soccorso. Se la segnalazione risulta confermata, viene identificato lo scenario di emergenza, il DS assegna un identificativo all'emergenza e attiva le pertinenti strutture di soccorso e le forze dell'ordine (118, VV.F., FF.O., Prefettura, Comune, ecc.), comunicando i dati utili registrati. Il PCO può essere attivato direttamente dai soccorsi che hanno ricevuto una richiesta di intervento per una emergenza nelle pertinenze della metropolitana e che sono tenuti ad informare il PCO dell'intervento. Se lo scenario di emergenza che si presenta prevede la chiamata ai VV.F., il PCO (ed in particolare il DCE) richiede l'intervento della SPI per fornire sul posto tutto il supporto tecnico necessario ai VV.F. La gestione operativa dell'emergenza è realizzata attenendosi alle procedure di emergenza. Gli operatori al PCO provvedono a informare della situazione di pericolo le squadre di manutenzione operanti nella tratta interessata, o nelle immediate vicinanze, per la loro conseguente messa in sicurezza. In caso di incendio, per mitigare la possibile fuoriuscita di aria ad alta temperatura attraverso le griglie di ventilazione situate a livello strada, il PCO dovrà verificare che le FF.O. abbiano delimitato l'area potenzialmente pericolosa in modo che rimanga inavvicinabile da persone/cose durante l'emergenza. Gli operatori al PCO provvedono a inviare, se le procedure lo prevedono, squadre di agenti itineranti sul luogo dell'emergenza, per delimitare l'area interessata dall'emergenza, prestare i primi soccorsi, eventualmente evacuare la zona, contrastare se in grado e autorizzati l'emergenza in atto, aggiornare il PCO sull'evoluzione locale dell'emergenza e fornire assistenza ai soccorritori. Il DS mantiene i contatti con i soccorsi coordinando gli interventi del personale interno con le richieste dei soccorsi. Il collegamento con i soccorsi è assicurato dall'AG sul posto che assiste i soccorsi o da apparati radio a disposizione dei VV.F. in locali dedicati nelle stazioni e nei pozzi. Il DS attiva e mantiene i contatti con il Direttore di Esercizio e con i responsabili interni di riferimento. Tutte le azioni e le comunicazioni del PCO sono registrate e archiviate. In caso di emergenza, il DS può richiedere, secondo le stesse modalità previste per l'esercizio ordinario, l'intervento di squadre di manutenzione per attività di

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Pagina 169 di 211 2017 manutenzione curativa. Dal momento in cui intervengono i soccorsi, il PCO cede il "comando" delle operazioni al responsabile o comandante dei soccorsi e lo informa sulle azioni e sulle prime misure adottate, sui rischi residui, sulle eventuali azioni di auto- protezione dei soccorritori necessarie per l'accesso in linea. Il PCO, dopo aver terminato le operazioni previste dalle specifiche procedure, collabora e viene informato, tramite gli AG sul posto, sull'evoluzione dei soccorsi, ma effettua interventi solo su autorizzazione dei soccorsi stessi o su richiesta della SPI. La chiusura delle operazioni di soccorso è dichiarata solo dagli enti di soccorso stesso, i quali rilasciano una dichiarazione di intervento concluso precisando che la zona coinvolta dall'emergenza è, per quanto li compete, agibile. Al termine di un'emergenza, tutto il materiale e la documentazione relativa all'incidente, comprese le registrazioni e i rapporti degli AG, è raccolto dal DS e consegnato al Responsabile della Sicurezza Esercizio per la successiva indagine. Al termine dell'emergenza, eventuali elementi rilevanti relativi all'emergenza sono segnalati al detentore del sistema o al progettista delle opere civili, in base alla pertinenza, per eventuali successive attivazioni.

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SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI

Il Comune di Brescia ha attivato attraverso uno specifico protocollo d’intesa una convenzione con la Fondazione del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) – Gruppo di Brescia. Nell’ambito di tale convenzione sono previste anche attività di formazione e informazione del personale dei musei cittadini, con nozioni di protezione civile e salvaguardia dei beni culturali in caso di calamità.

Le competenze per la cura del patrimonio sono in carico al Settore Cultura del Comune di Brescia per il complesso di Santa Giulia e per la Pinacoteca, e alla Fondazione Brescia Musei per la zona del Castello.

L’intervento per la tutela dei luoghi museali e degli edifici di cultura, e delle opere artistiche in essi contenute, viene coordinato in rapporto al Piano di Emergenza Interno di ciascuna struttura. Si rende opportuno avviare un percorso relativo alla formazione di tecnici e di operatori specializzati, anche volontari, in grado di intervenire con competenza. Nel contesto di tale percorso dovranno essere stabilite le modalità e i mezzi da utilizzare per il trasferimento dei beni mobili in strutture idonee per il deposito temporaneo, che dovranno essere individuate in aree sicure e non rientranti in altre tipologie di rischio.

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ALLERTAMENTO REGIONALE

Il Centro Funzionale di Monitoraggio Rischi Naturali (CFMR)

Il Centro Funzionale di Monitoraggio Rischi Naturali (CFMR), attivo presso la Sala Operativa della Regione Lombardia, fornisce un servizio di previsione e allertamento per diversi rischi, individua l’approssimarsi di eventi critici e ne stima l’impatto sul territorio. In presenza di specifiche condizioni emette dei bollettini di allerta legati a rischi naturali diversi (alluvioni, frane, temporali forti, nevicate, valanghe, vento e incendi boschivi), con livelli crescenti riferiti alla gravità dei fenomeni previsti. Tali avvisi vengono inoltrati ai sindaci dei comuni potenzialmente coinvolti e rappresentano il primo passo per l’attivazione dello stato di allerta, e l’adozione dei provvedimenti atti a garantire la sicurezza dei cittadini, la salvaguardia delle infrastrutture e dei centri abitati.

Le procedure di intervento sui rischi di carattere idraulico e idrogeologico (e in modo analogo per temporali forti, nevicate, valanghe, vento e incendi boschivi) vengono attivate in riferimento alla normativa regionale sull’allertamento, che prevede la seguente suddivisione dei livelli di allerta in codici colori:

CRITICITA’ DESCRIZIONE VERDE Non sono previsti fenomeni naturali che possano generare il rischio (assente) considerato. Sono previsti fenomeni naturali che possono dare luogo a GIALLO situazioni usualmente e comunemente accettabili dalla (ordinaria) popolazione e governabili a livello locale. Sono previsti fenomeni naturali che non raggiungono valori ARANCIONE estremi, ma che possono interessare un’importante porzione del (moderata) territorio. Sono previsti fenomeni naturali suscettibili di raggiungere valori ROSSO estremi, che possono dare luogo a danni e rischi anche gravi per (elevata) la popolazione e interessare in modo diffuso il territorio.

Il CFMR valuta i livelli di criticità, legati ai vari rischi previsti nelle successive 12/36 ore ed emette due tipi di comunicazioni, a seconda dell’intensità/codice colore dei fenomeni. Tali comunicazioni indicano anche in dettaglio le “zone omogenee” di allerta, in cui è previsto l’arrivo degli eventi meteo, permettendo ai Sindaci di comprendere quanto e come il proprio territorio possa esserne colpito. Codice giallo: viene inviata una Comunicazione che indica come un particolare fenomeno si manifesterà in un determinato territorio (es. temporali forti) e suggerisce la predisposizione di attività operative minime iniziali di sorveglianza, anche se l’intensità è considerata affrontabile e gestibile localmente.

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Codice arancione e rosso: viene inviato un Avviso di Criticità regionale, che contiene il tipo di rischio, una sintesi meteorologica, una tabella con gli scenari previsti, le zone omogenee investite, i livelli di criticità e le fasi operative. Seguono le valutazioni degli effetti al suolo, le indicazioni delle azioni da intraprendere e una mappa sinottica del livello di allerta.

Modalità di diffusione delle notizie sulle criticità attese

La conoscenza delle criticità attese viene divulgata con le seguenti modalità:

CODICE CANALI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI COLORE VERDE Pubblicazione della “situazione odierna” sui siti web regionali GIALLO Pubblicazione della “Comunicazione” “situazione odierna” con e-mail PEC* sui siti web regionali e PEO** ARANCIO Pubblicazione della Invio dell’”Avviso Invio di un sms Pubblicazione “situazione odierna” di Criticità” con informativo al dell’”Avviso di sui siti web regionali e-mail PEC* e cellulare del Criticità” PEO** Sindaco e di sull’App un suo “Protezione sostituto Civile” ROSSO Pubblicazione della Invio dell’”Avviso Invio di un sms Pubblicazione “situazione odierna” di Criticità” con informativo al dell’”Avviso di sui siti web regionali e-mail PEC* e cellulare del Criticità” PEO** Sindaco e di sull’App un suo “Protezione sostituto Civile” *PEC (Posta Elettronica Certificata) **PEO (Posta Elettronica Ordinaria)

I siti web regionali di riferimento sono: www.regione.lombardia.it www.protezionecivile.regione.lombardia.it https://sicurezza.servizi.it

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Direttiva Allertamento

La Regione Lombardia, con D.G.R. n. X/4599 del 17 dicembre 2015, ha aggiornato e revisionato la direttiva regionale per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento per i rischi naturali ai fini di protezione civile (D.P.C.M. 27 febbraio 2004).

ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO IDRO-METEO: IDROGEOLOGICO, IDRAULICO, TEMPORALI FORTI E VENTO FORTE

Il territorio di Brescia è stato raggruppato all’interno dell’Area omogenea IM-11 “Alta pianura orientale”, che comprende i bacini di pianura dell’Oglio (a valle del lago d’Iseo), del Chiese, del Mella e del Mincio (a valle del lago di Garda).

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Codici e soglie di pericolo idrogeologico e idraulico

Zone Codici di pericolo idrogeologico-idraulico omogenee mm/12h mm/24h - A B C - A B C IM-11 <40 40-50 50-80 >80 <50 50-70 70-100 >100

ARPA-SMR, sulla scorta della valutazione dei modelli numerici di previsione meteorologica, valuta se i valori previsti di pioggia sono superiori alle soglie di riferimento predeterminate. In tal caso emette un comunicato di Condizioni Meteo Avverse.

Scenari e codici colore di allerta per rischio idrogeologico ed idraulico

Codici Scenari di evento Effetti e danni Allertamento Assenza di fenomeni significativi Eventuali danni puntuali e prevedibili, anche se non è possibile localizzati. escludere a livello locale eventuali danni dovuti a: ‐ fenomeni imprevedibili come temporali localizzati; verde

assente ‐ difficoltà ai sistemi di idro/geo smaltimento delle acque meteoriche; ‐ -cadute massi e piccoli smottamenti

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Codici Scenari di evento Effetti e danni Allertamento Si possono verificare fenomeni Occasionale pericolo per la localizzati di: sicurezza delle persone con ‐ erosione, frane superficiali e possibile perdita di vite umane colate rapide di detriti e di per cause incidentali. fango in bacini di dimensioni limitate; Effetti localizzati: ‐ ruscellamenti superficiali con ‐ allagamenti di locali interrati possibili fenomeni di trasporto di e di quelli posti a pian materiale; terreno lungo vie ‐ caduta massi. potenzialmente interessate Anche in assenza di precipitazioni, si da deflussi idrici; possono verificare occasionali ‐ danni a infrastrutture, edifici fenomeni franosi, anche rapidi, e attività agricole, cantieri, legati a condizioni idrogeologiche insediamenti civili e industriali particolarmente fragili, per effetto interessati da frane, colate della saturazione dei suoli per rapide o dallo scorrimento precipitazioni avvenute nei giorni superficiale delle acque; precedenti. ‐ temporanee interruzioni della Si possono verificare fenomeni rete stradale e/o ferroviaria localizzati di: in prossimità di impluvi, ‐ innalzamento dei livelli canali, zone depresse idrometrici dei corsi d’acqua (sottopassi, tunnel, geo gialla minori, con inondazioni delle avvallamenti stradali, ecc.) e ordinaria ordinaria aree limitrofe, anche per effetto a valle di porzioni di versante di criticità locali (tombinature, interessate da fenomeni restringimenti, occlusioni delle franosi; luci dei ponti, ecc); ‐ limitati danni alle opere ‐ scorrimento superficiale delle idrauliche e di difesa delle acque nelle strade e possibili sponde, alle attività agricole, fenomeni di rigurgito dei sistemi ai cantieri, agli insediamenti di smaltimento delle acque civili e industriali in alveo. piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse. Si possono verificare fenomeni localizzati di: ‐ incremento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, generalmente contenuti all’interno dell’alveo. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei flussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità.

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Codici Scenari di evento Effetti e danni Allertamento Si possono verificare fenomeni diffusi Pericolo per la sicurezza delle di: persone con possibili perdite di ‐ instabilità di versante, vite umane. localmente anche profonda, in contesti geologici Effetti diffusi: particolarmente critici; ‐ interruzione della rete ‐ frane superficiali e colate stradale e/o ferroviaria in rapide di detriti o di fango; prossimità di impluvi e a valle ‐ significativi ruscellamenti di frane e colate di detriti o in superficiali, anche con trasporto zone depresse in prossimità di materiale, possibili voragini del reticolo idrico;

geo per fenomeni di erosione; ‐ danni e allagamenti a singoli ‐ caduta massi in più punti del edifici o centri abitati, territorio. infrastrutture, edifici e attività Anche in assenza di precipitazioni, si agricole, cantieri, possono verificare significativi insediamenti civili e industriali fenomeni franosi, anche rapidi, interessati da frane o da legati a condizioni idrogeologiche colate rapide; particolarmente fragili, per effetto ‐ allagamenti di locali interrati della saturazione dei suoli a causa e di quelli posti a pian di precipitazioni avvenute nei giorni terreno lungo vie precedenti. potenzialmente interessate Si possono verificare fenomeni diffusi da deflussi idrici; di: ‐ danni alle opere di ‐ significativi innalzamenti dei contenimento e regimazione livelli idrometrici dei corsi dei corsi d’acqua; moderata arancione arancione d’acqua minori e maggiori, con ‐ danni a infrastrutture, edifici inondazioni delle aree limitrofe e attività agricole, cantieri, e golenali (per i corsi d’acqua insediamenti civili e industriali maggiori) nonché situati in aree inondabili; interessamento degli argini, ‐ danni agli attraversamenti anche per effetto di criticità fluviali in genere con locali (tombinature, occlusioni, parziali o totali, restringimenti, elementi che delle luci dei ponti dei corsi introducono discontinuità nella d’acqua minori e maggiori; morfologia longitudinale e ‐ danni a beni e servizi. idro trasversale dell’alveo, ecc…); ‐ fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell’alveo; ‐ criticità agli attraversamenti fluviali in genere con occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua minori e maggiori. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare criticità.

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Codici Scenari di evento Effetti e danni Allertamento Si possono verificare fenomeni Grave pericolo per la sicurezza numerosi e/o estesi di: delle persone con possibili ‐ instabilità di versante, anche perdite di vite umane. profonda, anche di grandi dimensioni; Effetti ingenti ed estesi: ‐ frane superficiali e colate ‐ danni a edifici e centri rapide di detriti o di fango; abitati, alle attività e colture ‐ ingenti ruscellamenti superficiali agricole, ai cantieri e agli

geo con diffusi fenomeni di trasporto insediamenti civili e industriali, di materiale, possibili voragini sia vicini sia distanti dai corsi per fenomeni di erosione; d’acqua, per allagamenti o ‐ occlusioni parziali o totali delle coinvolti da frane o da luci dei ponti dei corsi d’acqua colate rapide; montani minori; ‐ danni o distruzione di ‐ caduta massi in più punti del infrastrutture ferroviarie e territorio. stradali, di argini, e altre Si possono verificare numerosi e/o opere idrauliche; estesi fenomeni, quali: ‐ danni anche ingenti e diffusi ‐ piene fluviali dei corsi d’acqua agli attraversamenti fluviali in minori e maggiori con estesi genere con occlusioni, rossa

elevata fenomeni di inondazione anche parziali o totali delle luci dei di aree distanti dal fiume, diffusi ponti dei corsi d’acqua fenomeni di erosione delle minori e maggiori; sponde, trasporto solido e ‐ danni diffusi a beni e servizi. divagazione dell’alveo; ‐ fenomeni di tracimazione, sifonamento o rottura degli argini, sormonto dei ponti e idro altre opere di attraversamento, nonché salti di meandro; ‐ criticità agli attraversamenti fluviali in genere con occlusioni, parziali o totali delle luci dei ponti dei corsi d’acqua minori e maggiori. Anche in assenza di precipitazioni, il transito dei deflussi nei corsi d’acqua maggiori può determinare diffuse e/o gravi criticità.

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Reti di monitoraggio

ARPA Lombardia (Servizio Idrometeorologico Regionale) dispone di una rete di monitoraggio idrometeorologico composta da 336 stazioni, delle quali 263 dotate di pluviometro e 89 di idrometro. I dati in tempo reale sono disponibili sul portale cartografico al link http://idro.arpalombardia.it/pmapper-4.0/map.phtml?config=enti.

Nella figura riportata sotto sono rappresentate le stazioni pluviometriche (quadrati bianchi) e idrometriche (cerchi verdi) presenti sul territorio della provincia di Brescia. Nelle schede degli ambiti di presidio (servizio di piena e presidio territoriale idraulico) sono invece riportate le soglie idrometriche di allertamento e di criticità disponibili presso il Centro Funzionale di Regione Lombardia.

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Dati idropluviometrici in tempo reale della rete interregionale (AIPo), aggiornati ogni 30 minuti, ritardo medio dei dati 30-45 minuti si possono ottenere a questo indirizzo: http://www.agenziainterregionalepo.it/dati-idrologici.html.

Sono disponibili a questo indirizzo i dati delle mappe radar rilevati dal Centro Meteorologico Lombardo: http://www.centrometeolombardo.com/radar/.

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER IL RISCHIO TEMPORALI FORTI

Le zone omogenee d’allerta per il rischio temporali forti coincidono con quelle del rischio idrogeologico e idraulico.

Codici e soglie di pericolo per i temporali forti

I temporali forti si distinguono dai temporali (senza ulteriori specificazioni) e dai rovesci per le seguenti caratteristiche: temporali di breve durata e di bassa intensità, ovvero con limitate intensità orarie di precipitazione (valori orari di pioggia inferiori ai 40 mm/h), possibile grandine di piccole dimensioni, raffiche di vento generalmente di limitata intensità. In fase di previsione meteorologica si distinguono tre codici di pericolo per temporali forti, secondo il seguente schema:

Codici di pericolo per temporali forti Probabilità di accadimento (%) - BASSA <30 A MEDIA 30-70 B ALTA >70

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Scenari e codici colore di allerta per rischio temporali forti (*)

Codice Livello Scenari di evento Effetti e danni allerta criticità Assenza di fenomeni Eventuali danni puntuali. significativi prevedibili, anche se non è possibile escludere fenomeni/scenari di verde

assente evento localizzati: ‐ isolate fulminazioni, grandinate, raffiche di vento. Lo scenario è Occasionalmente pericolo per la sicurezza caratterizzato da elevata delle persone con possibile perdita di vite incertezza previsionale. umane per cause incidentali. Si possono verificare Effetti generalmente localizzati: fenomeni/scenari di ‐ danni alle coperture e alle strutture evento generalmente provvisorie con trasporto di materiali a localizzati dovuti a: causa di forti raffiche di vento; ‐ forti fulminazioni, ‐ rottura di rami, caduta di alberi e grandinate, raffiche di abbattimento di pali, segnaletica e vento. impalcature con conseguenti effetti sulla gialla

ordinaria ordinaria viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione di servizi (in particolare telefonia, elettricità); ‐ danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; ‐ innesco di incendi e lesioni da fulminazione. Lo scenario è Pericolo per la sicurezza delle persone con caratterizzato da elevata possibili perdite di vite umane. incertezza previsionale. Effetti generalmente diffusi: Si possono verificare ‐ danni alle coperture e alle strutture fenomeni/scenari di provvisorie con trasporto di materiali a evento generalmente causa di forti raffiche di vento; diffusi o persistenti dovuti a: ‐ rottura di rami, caduta di alberi e ‐ Forti fulminazioni, abbattimento di pali, segnaletica e grandinate, raffiche di impalcature con conseguenti effetti sulla

moderata vento. viabilità e sulle reti aeree di arancione arancione comunicazione e di distribuzione di servizi; ‐ danni alle colture agricole, alle coperture di edifici e agli automezzi a causa di grandinate; ‐ innesco di incendi e lesioni da fulminazione. (*)per quanto riguarda gli scenari di evento e gli effetti-danni connessi alle precipitazioni a carattere di pioggia dei rovesci temporaleschi si fa riferimento alla tabella inserita al paragrafo precedente “Scenari e codici colore di allerta per rischio idrogeologico ed idraulico”

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO VENTO FORTE

Le zone omogenee d’allerta per il rischio vento forte coincidono con quelle del rischio idrogeologico e idraulico.

Codici e soglie di pericolo per vento forte

Le condizioni di vento forte si determinano quasi esclusivamente in occasione di importanti episodi di foehn o tramontana (venti dai quadranti settentrionali), intensi e persistenti e con raffiche di elevata intensità. In questa categoria di rischio si considerano solo le situazioni alla scala regionale e sinottica in cui il vento interessa ampie porzioni di territorio, non comprende le raffiche di vento associate ai temporali in quanto fenomeni tipici di aree relativamente più ristrette e perché incluse nel rischio temporali.

Codici di pericolo per vento forte Velocità media oraria (m/s) - 0-6 m/s A 6-10 m/s B > 10 m/s

Scenari e codici colore di allerta per rischio vento forte

Sulla base delle previsioni meteorologiche, del monitoraggio e delle segnalazioni di criticità in atto e in evoluzione sul territorio, il Centro Funzionale (CFMR) emette i seguenti codici di allerta colore e i livelli di criticità corrispondenti:

CODICE COLORE LIVELLO CRITICITA’ verde assente giallo ordinaria arancio moderata rosso elevata

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO NEVE

I criteri considerati per definire le zone omogenee per il rischio neve sono di natura meteorologica, orografica, territoriale e amministrativa. Altri parametri importanti per la definizione delle zone sono il grado di urbanizzazione del territorio e la presenza di infrastrutture strategiche: importanti vie di comunicazione, presenza rete ferroviaria, aeroporti e grossi centri urbani, sistemi di fornitura e distribuzione di corrente elettrica sono solo alcuni degli elementi più sensibili alla pericolosità di nevicate.

All’interno della suddivisione operata Brescia ricade nella zona omogenea NV-14 “Alta pianura bresciana”, che comprende il territorio della fascia pedemontana bresciana.

Codici e soglie di pericolo per neve

Sulla base delle valutazioni delle criticità attivabili territorialmente si fa riferimento solo alle porzioni di territorio poste al di sotto dei 1200 m s.l.m., soglia ritenuta idonea a rappresentare la parte di territorio regionale maggiormente abitata e con presenza di infrastrutture.

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Inoltre alcune aree del territorio lombardo risultano più sensibili al rischio neve, in particolare la fascia di pianura e pedemontana dove è concentrata la maggior parte di infrastrutture critiche e di popolazione.

In fase di previsione si distinguono i seguenti codici di pericolo per neve accumulabile al suolo, anche in funzione della quota del territorio:

Codici e soglie di pericolo per rischio neve sul territorio a quote inferiori a 600 m (valida per tutte le zone omogenee rischio neve) Codici di pericolo Neve accumulabile al suolo (cm/24h) - <1 A 1-10 B 10-20 C >20

Codici e soglie di pericolo per rischio neve sul territorio a quote comprese tra 600 e 1200 metri (valida per tutte le zone omogenee NV-01, NV-02, NV-03, NV-04, NV-05, NV-06, NV-07, NV-08, NV-20) Codici di pericolo Neve accumulabile al suolo (cm/24h) - <1 A 1-20 B 20-40 C >40

Scenari e codici colore di allerta per rischio neve

Sulla base delle previsioni meteorologiche, integrate con le informazioni provenienti dal territorio relative alla permanenza della neve al suolo e alle eventuali criticità che interessino il sistema delle infrastrutture critiche (rete viabilità autostradale, statale/provinciale, locale; rete ferroviaria e aeroporti; reti distribuzione servizi essenziali), il Centro Funzionale emette i seguenti codici di allerta colore e livelli di criticità corrispondenti:

CODICE COLORE LIVELLO CRITICITA’ verde assente giallo ordinaria arancio moderata rosso elevata

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO VALANGHE

I criteri considerati per la definizione delle zone omogenee per il rischio valanghe sono di natura meteorologica, orografica, fisica (presenza di fondovalli e creste) e amministrativa. Inoltre si tiene anche in considerazione la presenza di infrastrutture e centri abitati interessati o potenzialmente interessabili da valanghe.

All’interno della suddivisione operata non è stato inserito il comune di Brescia in quanto non è soggetto a questo tipo di rischio.

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Codici e soglie di pericolo per valanghe

La previsione di pericolo valanghe viene riportata sul bollettino Neve e valanghe prodotto in Lombardia dal Centro Nivometeorologico ARPA di Bormio e consultabile on-line su questo sito: http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolniv.htm

Scenari e codici colore di allerta per rischio valanghe

Per la valutazione del rischio valanghe, il fattore discriminante è rappresentato dalla vulnerabilità del territorio, che non è uniforme su tutto l’arco alpino e prealpino lombardo, ma presenta specificità territoriali in funzione di diverse variabili quali caratteristiche morfologiche e topografiche, grado di antropizzazione e presenza di infrastrutture strategiche, storicità di eventi valanghivi osservati, ecc. In considerazione di ciò, il rischio è valutato dal Centro Funzionale, che integra i dati di vulnerabilità territoriale e le informazioni provenienti dal territorio con la previsione del pericolo valanghe. Il risultato della valutazione è l’emissione dei seguenti codici di allerta colore e livelli di criticità corrispondenti:

CODICE COLORE LIVELLO CRITICITA’ verde assente giallo ordinaria arancio moderata rosso elevata

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ZONE OMOGENEE DI ALLERTA PER RISCHIO INCENDI BOSCHIVI

Il rischio di incendi boschivi è condizionato dalla presenza di alcuni fattori favorevoli al loro innesco e propagazione. In Lombardia il periodo di maggiore pericolosità statisticamente si colloca in inverno-primavera (da dicembre a maggio), più frequentemente tra gennaio e aprile. Tra le zone omogenee di allerta Il comune di Brescia ricade nella zona F10 Mella- Chiese, alla quale appartengono le Comunità Montane di Valle Trompia e Valle Sabbia e alcuni comuni della relativa fascia pedemontana.

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Codici e soglie di pericolo per incendi boschivi

Nella tabella che segue sono indicate le corrispondenze tra i codici di pericolo e i gradi di pericolo FWI (Fire Weather Index), a confronto con i gradi di pericolo individuati dalla Scala Alpina europea.

PERICOLO METEO CORRISPONDENZA SCALA ALPINA EUROPEA GRADO GRADI DI INNESCO COMPORTAMENTO CODICE (FWI) PERICOLO POTENZIALE POTENZIALE DEL FUOCO L’innesco è difficile, se nullo e Pennacchio di fumo bianco. molto non in presenza di - molto Velocità di diffusione del basso materiale altamente basso fuoco molto bassa. infiammabile Pennacchio di fumo bianco Bassa probabilità di basso e grigio. Velocità di innesco basso e diffusione del fuoco bassa. A medio Una singola fiammella Colonna di fumo grigio con medio può causare un base scura. Velocità di incendio diffusione fuoco moderata. Una singola fiammella Colonna di fumo rossiccia e alto e B alto causa sicuramente un nera. Velocità di diffusione molto alto incendio del fuoco alta. Colonna di fumo nero. Una singola scintilla può C estremo molto alto Velocità di diffusione del causare un incendio fuoco molto alta.

Scenari e codici colore di allerta per rischio incendi boschivi

Sulla base delle previsioni di pericolo, integrate con le informazioni e le valutazioni condotte sul territorio, gli scenari per i quali il Centro Funzionale emette i codici di allerta colore e livelli di criticità corrispondenti sono, in ordine di gravità: • piccoli incendi di modeste dimensioni (fino a 5 ha) isolati e sporadici; • incendi di medie dimensioni (da 5 a 18 ha) maggiormente diffusi ed anche in numero consistente; • sviluppo di incendi di notevoli proporzioni, sia in estensione (oltre 18 ha) che in numero e gravità.

CODICE COLORE LIVELLO CRITICITA’ verde assente giallo ordinaria arancio moderata rosso elevata

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ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO REGIONALE

Attraverso il collegamento al seguente sito: http://sinergie.protezionecivile.regione.lombardia.it/sinergie_wsp6/html/public/ è possibile osservare il posizionamento delle stazioni di monitoraggio della rete idro-meteorologica della Lombardia, che forniscono dati relativi a pioggia e/o altezza idrometrica e/o temperatura e/o altezza della neve.

Per il territorio comunale di Brescia risultano utili i dati forniti dalle seguenti stazioni:

nome stazione Brescia- Via Ziziola Brescia ITAS Pastori Stocchetta codice stazione 8000005 7000002 9500006 città Brescia Brescia Collebeato quota m s.l.m. 170 149 204 ente gestore ARPA Lombardia ARPA Lombardia - AIPO ERSAF tipo stazione Idrometeorologica Meteorologica Idrometrica Dati disponibili Temperatura aria e Temperatura aria e Livello idrometrico pioggia pioggia

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Pagina 190 di 211 2017 nome stazione Caino Sarezzo - Via della Bovegno Fonte codice stazione 3000111 1000091 3000110 città Caino Sarezzo Bovegno quota m s.l.m. 428 290 572 ente gestore ARPA Lombardia ARPA Lombardia ARPA Lombardia tipo stazione Meteorologica Meteorologica Idrometeorologica Dati disponibili Temperatura aria e Temperatura aria e Pioggia e livello pioggia pioggia idrometrico nome stazione Memmo Bione San Bernardo Villanuova sul Clisi codice stazione 1000068 1000090 3000044 città Collio Bione Gavardo quota m s.l.m. 1069 911 205 ente gestore ARPA Lombardia ARPA Lombardia ARPA Lombardia tipo stazione Meteorologica Meteorologica Idrometrica Dati disponibili Temperatura aria e Temperatura aria e Livello idrometrico pioggia pioggia

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UUNNIITTAA’’ DDII CCRRIISSII LLOOCCAALLEE

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UNITÀ DI CRISI LOCALE (UCL) E CENTRO OPERATIVO COMUNALE (COC)

Componenti dell’Unità di Crisi Locale (UCL) ruolo nome recapiti Sindaco In allegato In allegato Referente Operativo Comunale (ROC) In allegato In allegato Responsabile Area Tecnica In allegato In allegato Comandante Comando Provinciale Carabinieri In allegato In allegato Comandante Polizia Locale In allegato In allegato Associazioni di volontariato In allegato In allegato

L’Unità di Crisi Locale e il Centro Operativo Comunale si riuniscono nella sala operativa allestita in Via Donegani n. 12, all’interno del complesso di edifici che accoglie il Settore Polizia Locale. La sala è fornita di adeguate dotazioni e strumenti di comunicazione, supportati da un gruppo di continuità. La stessa sala potrà essere destinata, sulla base di specifiche necessità e caratteristiche degli eventi da gestire, ad accogliere l’operatività del Centro Operativo Misto (COM).

TITOLARI DELLE FUNZIONI AUGUSTUS

Il Centro Operativo Comunale si avvale del supporto dell’attività dei titolari delle Funzioni Augustus che si relazionano, in caso di emergenza, con i referenti dei soggetti esterni di competenza. Il Comune di Brescia ha assegnato l’operatività delle funzioni come riportato nella tabella sotto riportata. I nominativi sono riportati in allegato; per ciascuno è stato individuato un sostituto.

Titolari delle Funzioni Augustus n. funzione ruolo Tecnico – scientifica e di Responsabile Settore Protezione 1 pianificazione Ambientale e Protezione Civile 2 Sanità, assistenza sociale Responsabile Settore Servizi alla persona Responsabile Settore protezione 3 Volontariato Ambientale e Protezione Civile 4 Materiali e mezzi Responsabile Settore Gare ed Appalti 5 Servizi essenziali Direttore Generale 6 Censimento danni a cose Responsabile Settore Servizi Tecnici 7 Strutture operative locali e viabilità Comandante Polizia Locale 8 Telecomunicazioni Comandante Polizia Locale 9 Attività scolastica Responsabile Settore Pubblica Istruzione 10 Mass media ed informazione Direttore Generale

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1) Funzione tecnico-scientifica e di pianificazione

Interessa tutti gli enti che svolgono attività scientifica o di gestione sul territorio. Nelle diverse fasi dell’emergenza, il costante scambio di dati con i responsabili delle funzioni di supporto consente di fornire, quotidianamente, l’aggiornamento della cartografia tematica con l’indicazione dei danni sul territorio comunale. Ciò al fine di orientare in maniera più efficace l’attuazione degli interventi.

2) Funzione sanità, assistenza sociale

Pianifica e gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio – sanitari dell’emergenza. Il titolare della funzione concorda gli interventi in emergenza con i referenti del Soccorso sanitario 112 e dell’AST, e coordina il censimento dei danni alle persone.

3) Funzione volontariato

Si occupa di redigere un quadro sinottico delle risorse di mezzi, materiali, uomini e professionalità, in relazione alla specificità delle attività svolte dalle associazioni locali di volontariato, al fine di supportare le operazioni di soccorso e di assistenza in coordinamento con le altre funzioni. Il responsabile della funzione ha il compito di: - predisporre e coordinare l’invio di squadre di volontari nelle aree di attesa per garantire la prima assistenza alla popolazione; - predisporre e coordinare l’invio di squadre di volontari nelle aree di ricovero per assicurare l’assistenza alla popolazione, l’installazione dei necessari allestimenti logistici e la preparazione e distribuzione dei pasti; - predisporre l’invio di squadre di volontari per le esigenze espresse delle altre funzioni di supporto.

4) Funzione materiali e mezzi

Riveste un compito essenziale e primario per fronteggiare un’emergenza di qualunque tipo, e ha lo scopo di fornire un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili nelle diverse situazioni di emergenza, attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi appartenenti ad enti locali, volontariato, privati ed altre amministrazioni presenti sul territorio. Il titolare della tale funzione ha il compito di: - stabilire i collegamenti con le ditte fornitrici di beni e servizi per assicurare le prestazioni necessarie per il pronto intervento; - verificare le esigenze e le disponibilità dei materiali e dei mezzi necessari all’assistenza alla popolazione e disporre l’invio degli stessi presso le aree di ricovero;

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- coordinare l’impiego dei mezzi comunali utilizzati; - monitorare l’impiego e i conseguenti costi giornalieri, che dovranno essere riportati su appositi registri. Nel caso in cui la richiesta di materiali o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta di supporto al Prefetto.

5) Funzione servizi essenziali

Svolge mansioni di coordinamento dei rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio comunale, per provvedere ad immediati interventi sulla rete al fine di garantirne l’efficienza, anche in situazioni di emergenza, secondo i rispettivi piani particolareggiati. Il titolare della funzione assicura la presenza presso la Sala Operativa dei rappresentanti degli enti e delle società eroganti i servizi primari, ovvero di mantenere i contatti con gli stessi, affinché siano in grado di inviare sul territorio i tecnici e loro collaboratori per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali.

6) Funzione censimento danni a cose

L’attività di censimento dei danni alle cose riveste particolare importanza nella valutazione della situazione complessiva determinatasi a seguito dell’evento, ed in ordine all’aggiornamento dello scenario di danno, al fine di rilevare puntualmente l’entità del danneggiamento agli edifici e ad altre strutture, di valutarne l’agibilità e stabilire gli interventi urgenti da predisporre. In caso di eventi di modesto impatto affrontabili con mezzi e risorse normali il titolare della funzione, al verificarsi dell’evento, dovrà coordinare il censimento dei danni riferito a: - edifici pubblici (in particolare per quelli di rilevanza strategica per le operazioni di soccorso); - edifici privati (in particolare le abitazioni); - impianti industriali (in particolare per le aziende RIR); - servizi essenziali; - attività produttive; - opere di interesse culturale; - infrastrutture pubbliche; - agricoltura e zootecnica. Nel caso di eventi di eccezionale gravità (ad esempio un terremoto di elevata magnitudo), per cui le risorse tecniche da mettere in campo eccedano le capacità di risposta locale, il titolare della funzione opererà in coordinamento con la sala operativa del COM/CCS. In tale circostanza, dopo aver disposto i primi urgenti accertamenti, si collegherà a tali strutture di coordinamento, utilizzando le proprie risorse tecniche locali, ad esempio per:

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- provvedere ad informare la popolazione; - trasmettere le istanze che riguardano edifici con danni dovuti all’evento in atto; - raccogliere le istanze dei cittadini riguardanti le abitazioni; - provvedere alla redazione delle ordinanze di sgombero, in presenza di inagibilità totali o parziali e agli eventuali interventi urgenti e provvisori; - tenere aggiornata la cartografi a con le risultanze dei sopralluoghi eseguiti; - raccogliere l’elenco13 degli edifici dichiarati inagibili; - informare le forze dell’ordine affinché possa essere attuato il controllo del territorio in funzione antisciacallaggio o di vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili; - segnalare le aree in frana che necessitano di sopralluoghi da parte di personale tecnico esperto della materia, eseguendo gli eventuali necessari provvedimenti di competenza. Le risorse professionali, organizzate in squadre miste di tecnici appartenenti a vari enti, saranno impegnate nel rilievo del danno e nella valutazione dell’agibilità; provvederanno, inoltre, ad individuare gli interventi urgenti, eventualmente provvisori, da realizzare sugli edifici danneggiati. Le preposte autorità di protezione civile dovranno provvedere a mettere in sicurezza tali edifici, per evitare danni alle persone e interruzioni alla rete viaria, nonché per limitare il progredire del danno.

7) Funzione strutture operative locali, viabilità

Coordina la propria struttura operativa secondo quanto previsto nello specifico piano particolareggiato di settore e in sintonia con le Forze dell’Ordine. In particolare si occupa di predisporre: - il posizionamento degli uomini e dei mezzi presso i “cancelli di afflusso e deflusso previsti negli scenari di rischio”; - il posizionamento degli uomini e dei mezzi per l’eventuale trasporto della popolazione nelle aree di ricovero; - la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili; - il divieto di accesso nelle zone a rischio da parte del personale non autorizzato.

8) Funzione telecomunicazioni

Coordina le attività svolte dalle società di telecomunicazione presenti sul territorio e dalle associazioni di volontariato dei radioamatori che hanno il compito, in periodo d’emergenza e se il caso lo richiede, di organizzare una rete di telecomunicazione alternativa.

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9) Funzione assistenza alla popolazione e attività scolastica

Ha il compito di: - predisporre un quadro delle disponibilità di alloggiamento di immobili e aree, e mantenere i rapporti con le autorità preposte all’emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione delle stesse; - provvedere ad un censimento degli appartenenti alle categorie deboli o a particolare rischio e alla loro rintracciabilità, nonché all’individuazione dei loro immediati fabbisogni specifici nella prima fase dell’emergenza; - garantire l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di ricovero; - attivare il personale incaricato per il censimento della popolazione nelle aree di ricovero attraverso una specifica modulistica. Per quanto riguarda l’attività scolastica il titolare della funzione ha il compito di conoscere e verificare l’esistenza dei piani di evacuazione delle scuole e delle aree di attesa di loro pertinenza; dovrà inoltre coordinare i Capi d’Istituto e prevedere una strategia idonea per il ricongiungimento della popolazione scolastica con le relative famiglie nelle aree di attesa.

10) Funzione mass-media e informazione

Sulla base degli indirizzi forniti dal sindaco, avrà il compito di procedere alla divulgazione della notizia per mezzo dei mass-media, stabilendo inoltre il programma e le modalità degli incontri con i giornalisti. Gli scopi principali di questa funzione di supporto, caratterizzata dalla volontà di non nascondere alcuna informazioni alla cittadinanza senza creare nella stessa allarmismi o timori infondati, sono: - informare e sensibilizzare la popolazione; - far conoscere le attività di protezione civile in corso; - predisporre i comunicati e gli annunci per gli organi di informazione; - organizzare conferenze stampa o altri momenti informativi.

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ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Associazione GRUPPO VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE PARACADUTISTI BRESCIA indirizzo Via Lupi di Toscana, 2 – 25126 Brescia Presidente Tonelli Fabrizio – cell. 3939793229 Persona di riferimento Meleri Sabrina – cell. 3383761145 Indirizzo mail [email protected]

Associazione ARI – ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI indirizzo Via Maiera, 21 - 25123 Brescia Presidente Mazzucchi Enrico – cell. 3488807236 Persona di riferimento Mazzucchi Enrico – cell. 3488807236 Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione ANA – ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI indirizzo Via Nikolajewka, 15 -25133 Brescia Presidente Turrini Gianbattista – tel. 030-641227 – cell. 3487498114 Persona di riferimento Ravelli Battista – cell. 3389521278 Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione GRUPPO VALCAROBBIO indirizzo Via Gatti, 55 – 25135 Brescia Presidente Mauro Rocca – cell. 3481334302 Persona di riferimento Gianroberto Bellandi – cell. 3333326152 Indirizzo mail [email protected]

Associazione C.I.S.O.M. – CORPO ITALIANO DI SOCCORSO DELL’ORDINE DI MALTA- GRUPPO DI BRESCIA indirizzo Via Rose 10/a – 25126 Brescia Presidente Spataro Leonardo – cell. 3473067077 Persona di riferimento [email protected] Indirizzo mail

Associazione CROCE ROSSA ITALIANA Comitato locale di Brescia indirizzo via Palazzina, 21 25124 Brescia Presidente Mastromatteo Lucio Persona di riferimento Raineri Riccardo cell. 3351037541 Indirizzo mail [email protected]

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Associazione A2A - Associazione Volontari Protezione Civile indirizzo via Lamarmora, 230 - 25124 Brescia Presidente Bossi Luigi - cell. 3487775082 Persona di riferimento Fioletti Piercostanzo - Gisolo Matteo Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione GRUPPO CINOFILI LEONESSA BRESCIA indirizzo Via Rose, 12/a - 25126 Brescia Presidente Spalenza Giuseppe - cell. 3493979091 Persona di riferimento Silvana Dusi - cell. 3493979091 Indirizzo mail [email protected]

Associazione GRUPPO CINOFILO PROTEZIONE CIVILE "I LUPI" indirizzo via S. Zeno, 35 - 25124 Brescia Presidente Ferlinghi Anna - cell. 3387214405 Persona di riferimento Stefano Castellini - cell. 3481310334 Indirizzo mail [email protected]

Associazione GRUPPO VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE OLTREMELLA indirizzo Villaggio Badia, via I, 115 - 25132 Brescia Presidente Gandellini Eugenio - cell. 3357501270 - abitaz. 0302410494 Persona di riferimento Gandellini Eugenio Serafino Indirizzo mail [email protected] / [email protected]

Associazione FONDAZIONE OPERA CARITAS SAN MARTINO indirizzo Piazza Martiri Belfiore, 4 - 25121 Brescia Presidente Cotelli Giorgio Persona di riferimento Cotelli Giorgio Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione ASSOCIAZIONE CLUB CB LEONESSA indirizzo Via Bissolati, 60 - 25124 Brescia Presidente Garatti Innocente - cell. 3282636799 Persona di riferimento Garatti Innocente - cell. 3282636799 Indirizzo mail [email protected]

Associazione ASSOCIAZIONE VOLONTARI CROCE BIANCA DI BRESCIA indirizzo Via F.lli Bandiera, 22 - Via Maggia, 6 Brescia sede op. Presidente Braga Carlo Persona di riferimento Ronconi Francesco - cell. 335343690 Indirizzo mail [email protected] / [email protected]

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Associazione CROCE BLU - ASSOCIAZIONE PUBBLICA ASSISTENZA VOLONTARI indirizzo Via delle Bettole, 101 25129 Brescia Presidente Della Valle Vincenzo - cell. 3465847998 Persona di riferimento Congo Andrea cell. 3491732325 Indirizzo mail [email protected]

Associazione CROCE VERDE BRIXIA indirizzo Via Cremona, 280 - 25124 Brescia Presidente Prignacchi Maria Persona di riferimento Vigasio Marcello - cell. 3339552643 / Bertelli Claudia - cell. 3339552643 / Angelo Remondi - cell. 337420353 Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione ASSOCIAZIONE GNARI DE' MOMPIA' indirizzo c/o A. Pedrazzani via Longinotti, 1 25133 Brescia Presidente Mario Piovanelli - cell. 3383415632 Persona di riferimento Raffaele Stoppani - 030318054 - cell. 3397877397 Indirizzo mail [email protected] / [email protected]

Associazione CIVES INFERMIERI PER L'EMERGENZA indirizzo c/o IPASVI via P. Metastasio, n. 26 - 25126 Brescia Presidente Fortuna Michele (Presidente Nazionale) Persona di riferimento Cavesti M. Grazia - cell. 3398519056 Indirizzo mail [email protected] / [email protected] / [email protected]

Associazione C.O.D.A. CENTRO OPERATIVO DIFESA AMBIENTE indirizzo via A. Zuccari, 14 - 25127 Brescia Presidente Borboni Angelo 030392656 - cell. 3333994909 Persona di riferimento Borboni Angelo 030392656 - cell. 3333994909 Indirizzo mail [email protected]

Associazione ASSOCIAZIONE NAZIONALE CADETTI D'ITALIA indirizzo Via Cefalonia, 70 - 25124 Brescia Presidente Viani Roberto - cell. 3483012017 Persona di riferimento Indirizzo mail [email protected] / [email protected]

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RUBRICA OPERATIVA

ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL

Municipio di Brescia Palazzo Loggia, 1 030 29771 Ufficio di Staff del Sindaco Via Donegani, 12 [email protected]

030 2977252 Direttore Generale Piazza Loggia, 3 fax 030 2977295 [email protected]

030 29771 Segretario Generale Piazza Loggia, 3 fax 030 2977295 [email protected] Area Affari Generali Settori Segreteria Generale fax 030 2977295 e Trasparenza; Servizi Piazza Loggia, 3 [email protected] Demografici; Partecipazione Area Risorse Finanziarie e Strumentali 030 2977700/7705 Via XX Settembre, Settori Bilancio e fax: 030 2977723 15 Ragioneria; Tributi; Gare e [email protected] Appalti Area Pianificazione Urbana e Mobilità Settori Urbanistica; Sportello Edilizia; Mobilità, 030 29771 Via Marconi, 12 eliminazione barriere [email protected] architettoniche e trasporto pubblico; Sportello unico attività produttive Area Servizi Tecnici Settori Strade; Valorizzazione patrimonio pubblico; Housing sociale e programmi E.R.P.; Manutenzione Edifici 030 297771 Pubblici; Unità di Staff Via Marconi, 12 fax 030 2978573 Servizi Amministrativi [email protected] + Unità di progetto Pinacoteca e Patrimonio Monumentale, Impianti sportivi ed Edifici Pubblici Scolastici

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL Area Cultura, creatività e innovazione 030 2977817 Settori Informatica e smart Via Musei, 81 [email protected] city; Musei; Cultura e promozione della città Area Tutela ambientale, verde, sostenibilità e protezione civile Settori Verde, parchi e Protezione Civile 030 2978625 reticolo idrico; Protezione Numero Verde 030 2978799 ambientale e protezione Via Marconi, 12 Sostenibilità amb.le 030 2978572/8754 civile; Sostenibilità [email protected] ambientale e scienze escia.it naturali; Unità di progetto risanamento ambientale e bonifiche Piazzale della 030 2977608 Area Servizi alla persona Repubblica, 1 [email protected] Via Rizzi, 4/a – ufficio di Zona Est 030 2977059 Sanpolino Via Montegrappa, ufficio di Zona Nord 030 3384560 37 ufficio di Zona Ovest Via Farfengo, 69 030 318007 ufficio di Zona Sud Via Ziliani, 6 030 347715

Via Donegani, 12 030 2978807 Polizia Locale Comando (sede del COC) 030 2978811 Polizia Locale – Centrale Via Donegani, 12 030 45001 operativa (sede del COC) Polizia Locale Via San Faustino, Distaccamento Centro 030 2978835 3A Storico Polizia Locale Via L. Fiorentini, 030 2977071 Distaccamento Sanpolino 11/E

030 45001 Nucleo Comunale di Via Donegani, 12 030 2978807 Protezione Civile della (sede del COC) 030 2978811 Polizia Locale [email protected] 030 2312191 Gruppo Valcarobbio Via Gatti, 55 3481334301 Protezione Civile [email protected]

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL 030 313467 Gruppo Volontari 030 2410494 Via Prima, 115 Protezione Civile 3357501270 Villaggio Badia Oltremella [email protected] [email protected] 030 2003976 3389521278 Associazione Nazionale Via Nikolajewka, [email protected] Alpini 15 [email protected] [email protected] [email protected] 030 3733810 Gruppo Cinofili Leonessa Via Rose, 12/a 3493979091 Brescia [email protected] 030 2808689 3488807236 Associazione Radioamatori Via Maiera, 21 [email protected] Italiani [email protected] [email protected] Gruppo Volontari 030 2148117 Via Lupi di Protezione Civile 3488054784 Toscana, 2 Paracadutisti Brescia [email protected] 030 291478 c/o Ipasvi Via P. [email protected] Infermieri per l’emergenza Metastasio, 26 [email protected] [email protected] Club Alpino Italiano sez. 3472736509 Via Villa Glori, 13 Brescia Onlus 3347724018 030 3757746 [email protected] Fondazione Opera Caritas Piazza Martiri [email protected] San Martino Belfiore, 4 [email protected] [email protected] Associazione club CB 030 3531900 Via Bissolati, 60 Leonessa [email protected] 030 2005816 Associazione Gnari dé Via Longinotti, 1 [email protected] Mompià c/o A. Pedrazzani [email protected] Corpo Italiano Soccorso 3473067077 Via Rose, 10/a Ordine di Malta Brescia [email protected] Centro Operativo Difesa 030 392656 Via Zuccari, 14 Ambiente [email protected] 3387214405 I Lupi - Gruppo Cinofilo Via San Zeno, 35 3481310334 Protezione Civile [email protected]

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL 3356863635 Amici della montagna Via Raffaello, 165 3473749706 1976 [email protected] 3483012017 Associazione Nazionale Via Cefalonia, 70 [email protected] Cadetti d’Italia [email protected] Associazione Gruppo 368 283009 Volontari Protezione Civile Rodengo Saiano fax 030 6810221 Franciacorta

Metropolitana Leggera Direzione esercizio 0302358545 Automatica di Brescia Sicurezza esercizio 0302358540 030 2507200 Via Roma, 13 Comune di Borgosatollo [email protected] Borgosatollo .it Piazza Aldo Moro, 030 2197200 Comune di Botticino 1 [email protected] Botticino Via Vittorio 030 2111211 Comune di Bovezzo Veneto, 28 [email protected] Bovezzo Piazza Unità 030 2550811 Comune di Castel Mella d’Italia, 3 Castel [email protected] Mella 030 2134042 Comune di Castenedolo Via 15 Giugno fax 030 2134034 settore Protezione Civile 1859, 1 333 2482358 Gruppo Protezione Civile Castenedolo [email protected] s.it Piazza Martiri della 030 2526811 Comune di Cellatica Libertà, 9 Cellatica [email protected] Via S. Francesco 030 2511120 Comune di Collebeato d’Assisi 1 [email protected] Collebeato Piazza Paolo VI, 1 030 2184000 Comune di Concesio Concesio [email protected] Piazza IV 030 2563173 Comune di Flero Novembre, 4 Flero [email protected] Via Peracchia, 3 030 2522919 Comune di Gussago Gussago [email protected] Via Paolo VI, 17 030 2537411 Comune di Nave Nave [email protected]

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL Comune di Rezzato ROC: 030 249719 cell. ROC: 339 8708287 Piazza Vantini, 21 fax 030 2590535 Rezzato [email protected] Gruppo Antincendio 368 7602030 Boschivo [email protected] Comune di Roncadelle ROC: 030 2589622 Via Roma, 50 cell. ROC: 333 1943571 Roncadelle [email protected]

C.O.P.C.R. 338 2002674 030 2160555 Comune di San Zeno Piazza Marconi, 3 [email protected] Naviglio San Zeno Naviglio o.bs.it Comune di Rodengo 368 283009 Saiano - Associazione fax 030 6810221 Gruppo Volontari Rodengo Saiano [email protected] Protezione Civile saiano.bs.it Franciacorta Comune di Travagliato 030 661961 Ufficio di Protezione Civile fax 030 661965 Travagliato Gruppo comunale [email protected] Volontari P. C. 393 9125677 Gruppo Intercomunale di 030 9747612 Capriano del Protezione Civile fax 030 9747384 Colle Capriano-Azzano [email protected] ROC cell. 3405515612 / 3456456037 gruppo: 030 2677097 Comune di Montirone fax gruppo: 030 677340 Settore Protezione Civile cell gruppo: 482384006 / 331 6325480 [email protected] Aggregazione comuni ROC 030 2121929 Mazzano – Nuvolera – cell. ROC: 349 5757264 Nuvolento

Gruppo Volontari 335 8297876 Protezione Civile ROC: 030 2150898 Comune di Torbole cell. ROC: 348 2447518

Casaglia [email protected] casaglia.bs.it Via E. Toselli, 7 030 6853923-931 Comune di Paderno Paderno fax 030 6857274 Franciacorta Franciacorta [email protected] Comune di Paitone ROC: 030 691155 Settore Protezione Civile cell. ROC: 333 9773225 [email protected].

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL bs.it Sostenitori Vigili del Fuoco 030 691155 C.B.O. fax 030 6916406 331 6325587

Via Ulpiano, 11 Dipartimento Protezione 00193 Roma Centralino 06 68201 (H24) Civile Via Vitorchiano, 2 00189 Roma

numero verde 800-061160 Regione Lombardia [email protected] Sala Operativa ombardia.it Milano Protezione Civile Regionale h24 fax 02 69777782 fax 02 69901091

Direzione Generale Piazza Città di centralino 02 6765.1 Protezione Civile, Lombardia, 1 fax 02 3936165 Prevenzione e Polizia Palazzo [email protected] Locale Lombardia Milano

Polizia Locale e interventi 02 67658488 Direzione integrati fax 02 67655805 02 67652422 Direzione fax 02 67655410 Regione Lombardia Struttura 02 67652920 Prevenzione Rischi Unità Organizzativa fax 02 67657251 Naturali Sistema Integrato di Struttura Prevenzione 02 67655511 Prevenzione Rischi fax 02 67656520 Tecnologici 02 67652480 Direzione fax 02 67652853 Regione Lombardia Struttura 02 67652792 Gestione delle fax 02 67652739 Unità Organizzativa Emergenze Protezione Civile Struttura 02 67654470 Pianificazione fax 02 67652853 -2739 Emergenza 030 34621 Regione Lombardia Via Dalmazia fax 030 347137 Ufficio Territoriale di Brescia 92/94 [email protected] Ministero dell’interno P.le del Viminale, 1 06 4651

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL Direzione Generale P.C. - Roma 06 46525582 Centralino 06 4818425 Sala Operativa 06 4817317 - 06 483525

Palazzo Broletto 030 37431 Prefettura di Brescia Piazza Paolo VI, 16 0303743420/0303743489/0303743613

Palazzo Broletto 030 37491 Provincia di Brescia Piazza Paolo VI, 16 [email protected] 030 3749/314 Via Musei, 29 - fax 030 3749433/4 Ufficio Protezione Civile Brescia n. emergenza (h 24) 335 1292276 [email protected] Comando Polizia Via Romiglia, 2 0303748011 Provinciale Brescia [email protected]

112 Pronto intervento Polizia di Stato – Questura Via Botticelli, 2 - centralino (H24) 03037441 di Brescia Brescia fax 030 3744577 [email protected] 112 Pronto intervento Polizia Stradale – Via Monte centralino 03037131 Distaccamento di Brescia Grappa, 25 [email protected]

Via Aeroporto Centro Elicotteri militare – 035 312682 Carabinieri Orio al Serio (BG) Comando Provinciale Piazzale T. Brusato, 112 Pronto intervento Carabinieri Brescia 19 - Brescia (H24) 030 3751361 Carabinieri - Comando Via Montegrappa, 030 302287 stazione S. Eustacchio 26 Carabinieri - Comando Via Fratelli 030 49412 stazione San Faustino Bandiera, 28 Carabinieri - Comando Via S. Zeno, 107 030 2451163 stazione Lamarmora 117 Pronto intervento Comando Provinciale Via Milano, 9 - (H24) 030 3750662-6 Guardia di Finanza Brescia Brescia fax 030 3750664 Sala Operativa 030 3750239 Comando Militare Reg. Via del Carmine, tel e fax 02 8053845 Milano 4/6 – Milano [email protected] Comando Distretto Militare Via Callegari, 1 - (H24) 030 3750590 Ufficio Presidio Di Brescia Brescia fax 030 3772870

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL [email protected]

Via Ansperto da 112 Pronto intervento Ispettorato Regionale VV.F. Biassono, 4 Milano 02 8546461 112 Pronto intervento Comando Provinciale VV.F. Via Scuole, 6 (H24) 030 37191 - Brescia Brescia fax 030 3719203 [email protected]

1515 Numero Verde per segnalazione avvistamento incendi Gruppo Carabinieri Via Donatello, 202 030 2305813 Forestale Brescia - Brescia fax 030 2305838 [email protected] Centrale Operativa Curno Via Galilei, 2 - (tutti i giorni ore 035 611009 Curno (BG) 18.00/08.00)

02 826851 A.N. A. S. Via Cassinis, 66 – n. verde 800 841 148 Compartimento di Milano Milano fax 02 82685501 [email protected] 045 8672222 Società Autostrade P.le Europa, 12 - fax 045 8200051 BS-VR-VI-PD SpA Verona [email protected] [email protected] Società Autostrade Direzione 2° Tronco Milano 02 35201 (A4: MI-BS) 0372 453029 (UTC) Società Autostrade Centro Loc. San Felice - 0372 473399/6 Padane SpA Cremona N. verde 800232120 (A21: BS-PR-PC) [email protected]

Via Solferino, 22 – 030 37901 Giornale di Brescia Brescia fax 030 292226 030 22941 Via Eritrea, 20/A – Bresciaoggi fax 030 2294229 Brescia [email protected] 030 2884546 Via Saffi, 13/A – Radio Bresciasette 030 2884544 Brescia [email protected] Brescia Punto TV Via Eritrea 20/A 030 3776161

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL 030 2884200 / 800 293120 Via Saffi, 13/A – Teletutto fax 030 2884201 Brescia [email protected] 02 393521 Via Colico, 21 – Telelombardia fax 02 39352700 Milano [email protected] 030 281515 Via Armando Diaz, RTB Network fax 030 281510 13/B [email protected] Via Prade, 10 – 0364 529023 Più Valli TV Boario Terme (BS) [email protected] Piazza Medaglie 0364 532727 Teleboario d’Oro, 1 – Darfo fax 0364 532397 Boario Terme (BS) [email protected] 030 380964 Associazione Radioamatori Via Maiera, 21 - [email protected] Italiani A.R.I. Brescia [email protected] [email protected]

Presidio Spedali Civili di Piazzale Spedali 030 39951 Brescia – ASST Spedali Civili Civili, 1 [email protected] Presidio Ospedale dei Piazzale Spedali 030 39951 Bambini di Brescia Civili, 1 [email protected] 030 35151 Poliambulanza Via Bissolati, 57 [email protected] Via del Franzone, 030 3197111 Istituto Clinico S. Anna 31 [email protected]

Istituto Clinico Città di Via Bartolomeo 030 37101 Brescia Gualla, 15 [email protected]

030 37091 Casa di cura Domus Salutis Via Lazzaretto, 3 [email protected]

Ospedale San Camillo Via Turati, 44 030 2910311

Via Bainsizza, 1 030302171 Croce Rossa Italiana 030 3531931 / 3351037541 Via Palazzina, 21 [email protected] Croce Bianca Via Maggia, 6 030 3755431

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL 030 3511811 Via F.lli Bandiera, [email protected] 22 [email protected] Via delle Bettole 030 2310920 / 030 2309862 Croce Blu 101 [email protected] 030 222242 / 3339552643 [email protected] Croce Verde Brixia Via Cremona, 280 [email protected] [email protected] Brescia Soccorso Via Trento, 155 030 391775 Centro Antiveleni Milano Piazza Ospedale ASST Grande Ospedale Maggiore, 3 0266101029 (numero di emergenza) Metropolitano Niguarda Milano

A.R.P.A. Azienda Regionale 030 3847411 Via Cantore, 20 per la Protezione fax 030 3847460 Brescia dell’Ambiente Lombardia [email protected] 030 2429537 Via Lamarmora, Ordine dei Medici Brescia fax 030 2429530 167 [email protected]

Rete utenze 02 23214511 Terna Segnalazioni N. verde guasti 803500 Guasti linee elettriche eccezionali Alta tensione 800 999666 Enel Numero verde 800 901050 A2A Pronto intervento 800 933 301 segnalazione guasti 030 3555384 Via Lamarmora, A2A Ciclo idrico n. verde 800 135 845 230 pronto intervento 800 933359 Via Lamarmora, 030 35531 A2A Energia 230 n. verde 800 199 955 030 3541702 Snam Rete gas Via Dalmazia, 100 n. verde pronto intervento 800 970911 187 – 030 29981 Telecom Italia – Brescia Via Corfù, 81 pronto intervento 191 Wind Roma 155 Londra - Regno Vodafone 190 Unito

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ENTE INDIRIZZO TELEFONO-FAX-MAIL Trezzano sul Tre 133 Naviglio (MI)

Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Via Gezio Calini, 0302896511 Paesaggio per le province 26 Brescia di Bergamo e Brescia

030 3462351 Provincia di Brescia Villa Barboglio 030 3462461 Segreteria Assessorato in Viale Bornata 030 347199 all’Agricoltura [email protected] Servizio meteorologico dell’Aeronautica Milano http://www.meteoam.it aeroporto militare 0342 91441 Centro Nivometeorologico Bormio (SO) 0342 914420 - Valanghe [email protected] Via Garibaldi, 75 - 0521 7971 Agenzia Interregionale per Parma fax 0521 797296 il Fiume Po (AIPO) - Ufficio Piazzale Morandi, 02 777141 periferico – Milano 1 – Milano fax 02 77714222 0521 2761 Via Garibaldi, 75 - fax 0521 273848 Autorità di Bacino del Po Parma [email protected] [email protected]

sede legale 030 347332 Via Petrarca, 42 fax 030 3544194 Consorzio di Bonifica Flero (BS) [email protected] Oglio Mella sede operativa 030 6863227 Via Cadorna, 8 fax 030 6864386 Travagliato (BS) [email protected] Via V. Emanuele II, 030 9637008-9-10-11 Consorzio di Bonifica 76 fax 030 9637012 Chiese Calcinato (BS) [email protected]

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DATI DI BASE

Per l’aggiornamento del Piano di Emergenza comunale sono stati forniti al gruppo di lavoro dal Servizio Protezione Ambientale e Civile del Comune di Brescia una parte rilevante degli studi e delle informazioni utili. Tali documenti sono stati integrati attraverso ulteriori raccolte, incontri con enti e professionisti e ricerche in rete. Il Piano è stato consegnato in bozza e recepisce tutte le modifiche e le integrazioni comunicate dal Comune. I principali documenti utilizzati sono stati i seguenti:

• Piano comunale di Emergenza aggiornato al 2007;

• Piano di Emergenza Provinciale aggiornato al 2007;

• Piano di Governo del Territorio vigente e analisi della componente geologica, idrogeologica e sismica;

• studi di dettaglio relativi a problematiche di carattere idraulico e idrogeologico;

• Piano di Gestione dei Rischio Alluvioni (PGRA);

• Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po redatto dell’Autorità di Bacino del Fiume Po;

• Sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche realizzato dal Gruppo Nazionale per la Difesa dalla Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR);

• Progetto IFFI – Inventario dei fenomeni franosi in Italia;

• GeoIFFINet – Inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della Regione Lombardia;

• Progetto AVI – Censimento delle aree italiane storicamente vulnerate da calamità geologiche ed idrauliche;

• Studio di Microzonazione sismica;

• Analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE);

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• Catalogo parametrico dei terremoti italiani e Mappe interattive di pericolosità sismica redatte dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2017-2019 della Regione Lombardia;

• Elaborati tecnici Rischi di Incidenti Rilevanti (ERIR);

• Piano di gestione delle Emergenze della metropolitana leggera;

• Direttiva del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 1099 del 31 marzo 2015, “Indicazioni operative per l’individuazione dei Centri operativi di coordinamento e delle Aree di emergenza”;

• D.G.R. 17 dicembre 2015 – n. X/4599 - Aggiornamento e revisione della direttiva regionale per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento per i rischi naturali ai fini di protezione civile (D.P.C.M. 27 febbraio);

• geoportale della Regione Lombardia.

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