Progetto Artistico 2018
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la contrada - teatro stabile di trieste progetto artistico 2018 Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino Trieste teatro orazio bobbio Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste tel. 040 948471 fax 040 946460 [email protected] la contrada 2018 Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino Direttore organizzativo Diego Matuchina 2 Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Francesco Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo. Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che opera in sei principali settori di attività: • L’allestimento di opere di autori triestini; • La messa in scena di testi di autori dell’area mitteleuropea, dell’Est Europa e della drammaturgia italiana degli anni Trenta-Quaranta; • La produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù; • La metodica presenza in Istria - in collaborazione con la Regione Friuli- Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste e con l’Unione Italiana di Fiume - a favore delle Comunità Italiane di Slovenia e Croazia; • La realizzazione di attività seminariali per insegnanti e studenti e di progetti di aggiornamento e perfezionamento professionale per giovani attori; • La programmazione degli spettacoli e delle rassegne del Teatro Cristallo, rein- titolato nel 2007 a Orazio Bobbio. Nel 1989 la contrada ottiene il riconoscimento ministeriale quale “Teatro Stabile di interesse pubblico” . Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha assunto la guida della Contrada Livia Amabilino. Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 200 produzioni ed ospi- tate più di 380 compagnie, per un totale di oltre 600 spettacoli, ripartiti fra la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi. In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – considerando gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di quasi 3.000 abbonati con oltre 40.000 presenze complessive. Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali. Ogni anno lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, maestranze tecniche, impiegati e collaboratori stagionali. 3 la contrada 2018 attori Daniela Gattorno Ariella Reggio Giulio Settimo Milena Vukotich Elke Burul Daniele Pecci Maddalena Crippa scene, costumi e musiche Anna Galiena Andrea Stanisci Corrado Tedeschi Francesco Montanaro Daniela Morozzi Isabella Rizza Blas Roca Rey Laura Benzi Nini Salerno Andrea Bianchi Maximilian Nisi Rossella Plaino Brigitta Boccoli Fabio Valdemarin Alessandro Fullin Lucio Gregoretti Francesco Magali Elke Burul Enza De Rose servizi tecnici Francesco Paolo Ferrara Bruno Guastini Daniela Gattorno Roberto Vinattieri Gualtiero Giorgini Francesco Orrendo Adriano Giraldi Angelo Scommegna Francesco Godina Viljem Ciuch Franko Korosec Rossella Plaino Valentino Pagliei Massimiliano Baskar Marzia Postogna Sara Zanni teatro per l’infanzia e la Leonardo Zannier gioventù Enza De Rose Laura Antonini amministrazione Stefano Bartoli Antonella Delbello Monica Rogledi Alice Esposito Roberto Serpi Gabriella Barberi Ariele Vincenti Julian Sgherla ufficio stampa Giacomo Segulia Daniela Sartogo Claudio Moneta promozione Tullio Sorrentino Julian Sgherla Patricia Vezzuli Paola Saitta Vincenzo Volo responsabile di sala Mario Opinato Ornella Antonazzi regia biglietteria Matteo Oleotto Alessandra Ropretig Guglielmo Ferro Elisabetta Colavito Marcello Cotugno sala e biglietteria Nicola Pistoia Lorenzo Antonelli Antonio Zavatteri Manuel Chelo Marco Mattolini Alice Debianchi Alessandro Fullin Benjamin Fortini Ennio Coltorti Alessandra Lama Tina Sosic Giovanni La Porta Loredana Piedimonte Gabriele Prodam Diana Höbel Giulia Sacchi la contrada 2018 L’attività di produzione del 2018 della contrada - teatro stabile di trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle pagine successive: (1) Il teatro legato al territorio [ Tempo d’attesa; Basabanchi rèpete]; (2) Le produzioni di interesse nazionale [Un autunno di fuoco; Il fu Mattia Pascal; La cena perfetta; Notte di follia; Quel pomeriggio di un giorno... da star!]; (3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù [ Anche le pulci hanno la tosse; La gatta con gli stivali; I musicanti di Brema; Bella e Bestia; Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve; Cenerentola e l’albero magico; C’era una volta... cercasi; Sisi, Ottone e la cantina musicale il progetto interattivo dedicato ai più piccoli Dove si è nascosta Ricioli d’oro?; altre rassegne dedicate ai bambini più piccoli]; (4) I progetti speciali [Progetto sulle figura di Egon Schiele Egon & Jim; Progetto sull’integra- zione sociale e disabilità “Il teatro che fa il suo dovere”; Allestimento di un testo contemporaneo sul disagio psichiatrico Giovanna e il funambolico Alfredo; Co-produzione con Golden Show su un testo di Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul; iniziative dell’Associazione culturale Amici della Contrada]. L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra- li. La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec- niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva- zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione per la redazione del progetto. Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni. Il progetto della Contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti. 5 la contrada 2018 Il teatro legato al territorio Tempo d’attesa Basabanchi rèpete Il primo dei percorsi fondamentali della Contrada nasce dal profondo radicamento di questa realtà nella comunità in cui opera, dove per comunità si intende non solo il quar- tiere specifico o la città di Trieste, ma la Regione e la zona confinante, in particolare l’Istria (Slovenia e Croazia). In concreto significa proporre agli spettatori momenti di riflessione sul passato e il presente allargando l’orizzonte ai grandi mutamenti epocali che stiamo vivendo. La storia di queste terre è caratterizzata in maniera diversa rispetto a quella italiana, con le problematiche di confine e l’intreccio di culture e sensibilità. Si è sviluppato negli anni un rapporto molto diretto e non anonimo con gli spettatori, facili- tando la familiarità tra il Teatro e l’utente, anche sfruttando le moderne forme di relationship quali i social, ma dando sempre un volto e soprattutto un responsabile all’interlocutore. Negli anni questo ha prodotto effetti importanti, in primis sviluppando un’originalità dell’im- magine e del “marchio” della Contrada e in seconda battuta contribuendo a sviluppare una drammaturgia originale, su commissione, sia in italiano che in triestino (modalità “alta” di utilizzo del dialetto), attingendo a scrittori, giornalisti, poeti nati o operanti in queste terre o rivisitando autori conosciuti o meno della grande tradizione. Oltre alla rivisitazione dei “classici” la maggior parte dei testi attinge al presente o alla storia contemporanea. I nomi sono molteplici: Claudio Grisancich, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Pierluigi Sabatti, Paolo Rumiz, Roberto Curci, Ugo Vicic, Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Enrico Luttmann, Matteo Oleotto, Francesco Macedonio, Stefano Crivelli, Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio Giotti, Fulvio Tomizza, Anita Pittoni, James Joyce e moltissimi altri. la contrada • produzioni 2018 Tempo d’attesa Autore Pietro Spirito e Elke Burul Regia Marko Sosič Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Marzia Postogna, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna Prima nazionale 19 marzo 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Testo commissionato dalla Contrada allo scrittore e storico Pietro Spirito su un episodio della storia recente ambientato a Padriciano nella periferia di Trieste sulla figura e l’opera di un fotografo realmente esistito che ha testimoniato del suo internamento. Trieste 1972. Alle porte della città è attivo il campo profughi per stranieri di Padriciano, una struttura voluta dal governo italiano per accogliere persone della più varia estrazione, perlopiù in fuga dai Paesi del blocco sovietico, che chiedono asilo politico in cerca della libertà. In quegli anni Trieste è una città sismografo, che coglie e riflette i mutamenti e le inquietudini di un mondo diviso in due blocchi. Jan Paklic arriva al campo nell’autunno del 1972. È un fotografo cecoslovacco noto per aver immortalato i fatti della Primavera di Praga, costretto a fuggire dal suo Paese dopo la messa al bando e al macero dei suoi libri seguita all’oc- cupazione da parte delle truppe