la contrada - teatro stabile di trieste

progetto artistico 2018

Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino

Trieste teatro orazio bobbio Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste tel. 040 948471 fax 040 946460 [email protected] la contrada 2018

Direttori artistici Matteo Oleotto Livia Amabilino

Direttore organizzativo Diego Matuchina

2 Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Francesco Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo. Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che opera in sei principali settori di attività:

• L’allestimento di opere di autori triestini; • La messa in scena di testi di autori dell’area mitteleuropea, dell’Est Europa e della drammaturgia italiana degli anni Trenta-Quaranta; • La produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù; • La metodica presenza in Istria - in collaborazione con la Regione Friuli- Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste e con l’Unione Italiana di Fiume - a favore delle Comunità Italiane di Slovenia e Croazia; • La realizzazione di attività seminariali per insegnanti e studenti e di progetti di aggiornamento e perfezionamento professionale per giovani attori; • La programmazione degli spettacoli e delle rassegne del Teatro Cristallo, rein- titolato nel 2007 a Orazio Bobbio.

Nel 1989 la contrada ottiene il riconoscimento ministeriale quale “Teatro Stabile di interesse pubblico” . Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha assunto la guida della Contrada Livia Amabilino. Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 200 produzioni ed ospi- tate più di 380 compagnie, per un totale di oltre 600 spettacoli, ripartiti fra la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi. In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – considerando gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di quasi 3.000 abbonati con oltre 40.000 presenze complessive. Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali. Ogni anno lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, maestranze tecniche, impiegati e collaboratori stagionali.

3 la contrada 2018 attori Daniela Gattorno Ariella Reggio Giulio Settimo Milena Vukotich Elke Burul Daniele Pecci Maddalena Crippa scene, costumi e musiche Anna Galiena Andrea Stanisci Corrado Tedeschi Francesco Montanaro Daniela Morozzi Isabella Rizza Blas Roca Rey Laura Benzi Nini Salerno Andrea Bianchi Maximilian Nisi Rossella Plaino Brigitta Boccoli Fabio Valdemarin Alessandro Fullin Lucio Gregoretti Francesco Magali Elke Burul Enza De Rose servizi tecnici Francesco Paolo Ferrara Bruno Guastini Daniela Gattorno Roberto Vinattieri Gualtiero Giorgini Francesco Orrendo Adriano Giraldi Angelo Scommegna Francesco Godina Viljem Ciuch Franko Korosec Rossella Plaino Valentino Pagliei Massimiliano Baskar Marzia Postogna Sara Zanni teatro per l’infanzia e la Leonardo Zannier gioventù Enza De Rose Laura Antonini amministrazione Stefano Bartoli Antonella Delbello Monica Rogledi Alice Esposito Roberto Serpi Gabriella Barberi Ariele Vincenti Julian Sgherla ufficio stampa Giacomo Segulia Daniela Sartogo Claudio Moneta promozione Tullio Sorrentino Julian Sgherla Patricia Vezzuli Paola Saitta Vincenzo Volo responsabile di sala Mario Opinato Ornella Antonazzi regia biglietteria Matteo Oleotto Alessandra Ropretig Guglielmo Ferro Elisabetta Colavito Marcello Cotugno sala e biglietteria Nicola Pistoia Lorenzo Antonelli Antonio Zavatteri Manuel Chelo Marco Mattolini Alice Debianchi Alessandro Fullin Benjamin Fortini Ennio Coltorti Alessandra Lama Tina Sosic Giovanni La Porta Loredana Piedimonte Gabriele Prodam Diana Höbel Giulia Sacchi la contrada 2018

L’attività di produzione del 2018 della contrada - teatro stabile di trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle pagine successive: (1) Il teatro legato al territorio [ Tempo d’attesa; Basabanchi rèpete]; (2) Le produzioni di interesse nazionale [Un autunno di fuoco; Il fu Mattia Pascal; La cena perfetta; Notte di follia; Quel pomeriggio di un giorno... da star!]; (3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù [ Anche le pulci hanno la tosse; La gatta con gli stivali; I musicanti di Brema; Bella e Bestia; Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve; Cenerentola e l’albero magico; C’era una volta... cercasi; Sisi, Ottone e la cantina musicale il progetto interattivo dedicato ai più piccoli Dove si è nascosta Ricioli d’oro?; altre rassegne dedicate ai bambini più piccoli]; (4) I progetti speciali [Progetto sulle figura di Egon Schiele Egon & Jim; Progetto sull’integra- zione sociale e disabilità “Il teatro che fa il suo dovere”; Allestimento di un testo contemporaneo sul disagio psichiatrico Giovanna e il funambolico Alfredo; Co-produzione con Golden Show su un testo di Paolo Rumiz La cotogna di Istanbul; iniziative dell’Associazione culturale Amici della Contrada].

L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra- li. La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec- niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva- zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione per la redazione del progetto. Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni. Il progetto della Contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti.

5 la contrada 2018

Il teatro legato al territorio

Tempo d’attesa Basabanchi rèpete

Il primo dei percorsi fondamentali della Contrada nasce dal profondo radicamento di questa realtà nella comunità in cui opera, dove per comunità si intende non solo il quar- tiere specifico o la città di Trieste, ma la Regione e la zona confinante, in particolare l’Istria (Slovenia e Croazia). In concreto significa proporre agli spettatori momenti di riflessione sul passato e il presente allargando l’orizzonte ai grandi mutamenti epocali che stiamo vivendo. La storia di queste terre è caratterizzata in maniera diversa rispetto a quella italiana, con le problematiche di confine e l’intreccio di culture e sensibilità. Si è sviluppato negli anni un rapporto molto diretto e non anonimo con gli spettatori, facili- tando la familiarità tra il Teatro e l’utente, anche sfruttando le moderne forme di relationship quali i social, ma dando sempre un volto e soprattutto un responsabile all’interlocutore. Negli anni questo ha prodotto effetti importanti, in primis sviluppando un’originalità dell’im- magine e del “marchio” della Contrada e in seconda battuta contribuendo a sviluppare una drammaturgia originale, su commissione, sia in italiano che in triestino (modalità “alta” di utilizzo del dialetto), attingendo a scrittori, giornalisti, poeti nati o operanti in queste terre o rivisitando autori conosciuti o meno della grande tradizione. Oltre alla rivisitazione dei “classici” la maggior parte dei testi attinge al presente o alla storia contemporanea. I nomi sono molteplici: Claudio Grisancich, Pino Roveredo, Pietro Spirito, Pierluigi Sabatti, Paolo Rumiz, Roberto Curci, Ugo Vicic, Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Enrico Luttmann, Matteo Oleotto, Francesco Macedonio, Stefano Crivelli, Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio Giotti, Fulvio Tomizza, Anita Pittoni, James Joyce e moltissimi altri. la contrada • produzioni 2018 Tempo d’attesa

Autore Pietro Spirito e Elke Burul Regia Marko Sosič Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Marzia Postogna, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna

Prima nazionale 19 marzo 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Testo commissionato dalla Contrada allo scrittore e storico Pietro Spirito su un episodio della storia recente ambientato a Padriciano nella periferia di Trieste sulla figura e l’opera di un fotografo realmente esistito che ha testimoniato del suo internamento. Trieste 1972. Alle porte della città è attivo il campo profughi per stranieri di Padriciano, una struttura voluta dal governo italiano per accogliere persone della più varia estrazione, perlopiù in fuga dai Paesi del blocco sovietico, che chiedono asilo politico in cerca della libertà. In quegli anni Trieste è una città sismografo, che coglie e riflette i mutamenti e le inquietudini di un mondo diviso in due blocchi. Jan Paklic arriva al campo nell’autunno del 1972. È un fotografo cecoslovacco noto per aver immortalato i fatti della Primavera di Praga, costretto a fuggire dal suo Paese dopo la messa al bando e al macero dei suoi libri seguita all’oc- cupazione da parte delle truppe sovietiche. Il testo si ispira liberamente alla vicenda di Jan Lukas, fotografo cecoslovacco che nel 1965 fuggì da Praga con la sua famiglia chiedendo asilo politico in Italia, prima di emigrare negli Stati Uniti. A Trieste Jan Lukas visse un anno nel campo profughi della Risiera di San Sabba (allestito prima che fosse edificato il campo di Padriciano). La figlia di Lukas, Helena, vive negli Stati Uniti, e aiuterà ad allestire una mostra fo- tografica sul campo profughi per stranieri. La regia è affidata a Marko Sosič, già Direttore artistico del Teatro Stabile Sloveno, vincitore recente della residenza parigina alla Cité internationale des artes, profondo conoscitore dell’area balcanica, regista e scrittore internazionale.

Tournée in via di definizione

7 la contrada • produzioni 2018

Basabanchi rèpete

Autore Alessandro Fullin Regia Alessandro Fullin Scene e costumi Andrea Stanisci Interpreti Ariella Reggio, Alessandro Fullin, Marzia Postogna, Francesco Godina, Franko Korosec, Valentino Pagliei, Sara Zanni

Prima nazionale 19 ottobre 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Trieste 1958. In questo testo scanzonato e irriverente che mette a nudo tutti i vizi del pen- sare comune, Fullin illustra le vicende di una Trieste che da quattro anni è tornata all’Italia. Il benessere del dopoguerra è palpabile ma non nel monastero di via Biasoletto: la Madre Superiora infatti, per rilanciare l’Istituto, si è cimentata nell’impresa di far affrescare le anti- che pareti dal noto pittore Duccio da Sgonico. È un passo azzardato: il costo dei materiali e il compenso dell’artista portano il convento sull’orlo del fallimento. Le suore disperate cercheranno allora una soluzione accettando persino di diventare protagoniste di un’opera cinematografica del regista yugoslavo Borut Rasnici. È l’inizio di nuove avventure per le Sorelle del convento che pur protette come sempre da Santa Tecla si troveranno coinvolte negli inganni della Guerra Fredda. Con Basabanchi rèpete torna in scena l’affiatato gruppo della prima puntata dedicata alla saga delle suore di Via Biasoletto, Le basabanchi, campione d’incassi nella Stagione 2017/18.

Nato a Trieste nel 1964, Alessandro Fullin si è laureato al Dams dell’Università di Bologna. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive: “Comedy Lab” su Mtv, “Zelig off” su Canale 5, “Zelig Circus” su Canale 5, “Belli dentro” su Canale 5, “Niento- logy” su Deejay Tv, “G day” su “LA 7”. Ha scritto e interpretato diversi testi teatrali: con Clelia Sedda “Gengis Khan ovvero il problema del Tartaro”; con la regia di Andrea Adriatico ha presentato: “L’auto dei comizi” (produzione Teatri di vita, 2003) e “Le serve di Goldoni” (co- produzione Teatri di vita-Biennale di Venezia, 2007); con la regia di Roberto Piana “Un delitto senza importanza: chi ha ucciso Oscar Wil- de?”, “Fullin legge Fullin. Spettacolo leggermente autoreferenziale”. Ha pubblicato: “Tuscolana” (Mondadori, 2005), “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna” (Mondadori, 2008), “Ho molto tempo dopo di te” (Kowalski,2011), “Pomodori sull’orlo di una crisi di nervi ovvero La vera cucina gay italiana “ (Cairo, 2012), “Sissi a Miramar” (MGS Press, 2013). Nel gennaio 2016, Alessandro Fullin è stato insignito del Premio Nazionale “Salva la tua lingua” per la Sezione prosa con il libro “Ritorno a Miramar”. Nello stesso anno pubblica “Giallo Trieste, rosso Capodistria” (MGS Press), che - seppur scritto in dialetto triestino - scala da subito la classifica nazionale dei libri più venduti.

8 la contrada 2018

Le produzioni di interesse nazionale

Un autunno di fuoco

il fu Mattia Pascal

la cena perfetta

notte di follia

Quel pomeriggio di un giorno... da star!

Il secondo filone del progetto artistico della Contrada verte sulla messa in scena di autori contemporanei italiani e stranieri. Nel 2018 il fil rouge degli spettacoli prodotti è la krísis, nell’accezione greca di cambiamento. L’ovvio riferimento è naturalmente alla lunga crisi economica che ha investito il nostro paese ma anche i periodi difficili che ognuno di noi deve affrontare nella vita. È dunque un’occasione per scegliere, una potenziale opportunità di cambiamento superan- do un momento di disorganizzazione, cambiamento e turbamento, in cui la nostra mappa mentale non riesce a ritrovarsi e cerca nuovi ordini. Questo tema è sviluppato attraverso diversi testi, con la collaborazione di interpreti e registi di assoluta eccellenza. la contrada • produzioni 2018 Un autunno di fuoco

Autore Eric Coble Traduzione Marco Casazza Regia Marcello Cotugno Scene Luigi Ferrigno Costumi Andrea Stanisci Interpreti Milena Vukotic, Maximilian Nisi

Prima nazionale 2 agosto 2018; Festival di Borgio Verezzi

Una donna anziana barricata in casa e un intruso che si infila dalla finestra. È così che inizia Un autunno di fuoco di Eric Coble, commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli. Ma Alessandra non è una vecchietta indifesa, bensì un’artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi anni di vita. Con un’arguzia inaspettata in una donna dall’aspetto così gentile, una passione vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo. E l’intruso è Chris, il più giovane dei tre figli, quello che con la madre ha avu- to il rapporto più problematico tanto da allontanarsi dalla famiglia per molti anni. Ed è sempre lui a dover convincere Alessandra a lasciare la sua casa, men- tre le prime bombe emotive iniziano a detonare.

Tournée in via di definizione Lo spettacolo sarà ripreso in novembre a Trieste, da dove partirà la tournée invernale 2018/19.

10 la contrada • produzioni 2018 Marcello Cotugno

Regista, autore, filmmaker, pedagogo. Si forma all’Accademia di Napoli diretta da Guglielmo Guidi, al Teatro di Roma con Mario Martone e, alla Biennale di Venezia, agli Atelier di regia di Eimuntas Nekrosius e di drammaturgia di Neil LaBute. Dal 1996 a oggi ha diretto oltre 60 spettacoli, tra cui Anatomia della morte di… (vincitore del premio “7 spettacoli per un teatro italiano per il 2000” e rappresentato al Teatro Argentina di Roma), Niente e nessuno di Letizia Russo, Bash, La forma delle cose e Some Girl(s)di Neil LaBute, Il corpo giusto di Eve Ensler, Due vecchiette van- no al Nord di Pierre Notte, Italiani si nasce… di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli, Novantadue - Falcone e Borsellino vent’anni dopo di Claudio Fava. A novembre 2017 ha debuttato il suo nuovo spettacolo: Regalo di Natale, tratto dal di Pupi Avati e adattato per il teatro da Sergio Pierattini. Per il cinema, dopo il diploma in Filmmaking alla New York Film Academy nel 1999, ha diretto il cortometraggio Don’t you need. Somebody to love (menzione speciale al LAIFA 2001 a Los Angeles), il corto Fuori dal giro, co-diretto con Dario Iacobelli (vincitore al Festival di Trevignano 2001) e il corto La Tazza (premio Franco Santaniello al Napoli Film Festival 2006). Nel 2016 dirige due cortometraggi: Non è volare di Paolo De Vita e L’Incontro, scritto assieme a Philippe Goudard e Irene Alison, vincitori di premi a Madrid, Valencia, Buenos Aires e Fano. Dal 2014 collabora come docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal 2009 alla Link Campus University, dal 2008 all’Accademia Padiglione Ludwig e dal 2017 all’Accademia Italiana di Musical. Dal 2007 al 2015 è uno degli autori della serata David di Donatello per RAI1. Tra le sue pubblicazioni il saggio L’atroce ironia del quotidiano nella drammaturgia post-moderna americana sul Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Let- teratura, A New Form of Beauty all’interno del libro Corpo Riflessione Immagine per Alpes Edizioni, la prima edizione italiana di testi di Neil LaBute, Trilogia della bellezza per Editoria&Spettacolo in collaborazione con Masolino D’Amico e Gianluca Ficca e il testo Liquido scritto in collaborazione con Irene Alison, pubblicato da Nardini editore nella collana Sottotesto, curata da Luca Cedrola. È presidente dell’Associazione Te@troshock che si occupa di teatro-terapia.

11 la contrada • produzioni 2018 Milena Vukotic

Nata a Roma, Milena Vokotic è figlia di un commediografo mon- tenegrino e di una pianista e compositrice italiana. Frequenta le scuole superiori a Londra e poi si trafserisce a Parigi per studiare recitazione, musica e danza sotto la guida di Tania Balachova. Qui, come ballerina, entra a far parte della compagnia internazionale Grand Ballet du Marquis De Cuevas e, in seguito, in quella di Roland Petit. Torna in Italia negli anni Sessanta e si dedica alla recitazione, prima in teatro, con la compagnia Morelli-Stoppa, con , Giorgio Strehler, e Jean Cocteau, poi in televisione e al cinema, rivelandosi da subito un’attrice minuta e delicata, dotata di soavità e leggerezza unita ad una notevole dose di classe, che da sempre la contraddistingue. Approda al cinema nel 1958 con “La carne è debole” (primo di oltre 95 film), ma la sua prima interpretazione significativa è del 1964 in “Giulietta degli spiriti” di Fellini. Capace di destreggiarsi con vari registri interpretativi, le vanno a pennello soprattutto le parti da persona introversa e fragile. Viene molto valorizzata dai film di Luis Buñuel, come in “Il fascino discreto della borghesia” (1972), “Il fantasma della libertà” (1974) e “Quell’oscuro oggetto del desiderio” (1977). La sua figura minuta si distingue anche in “Amici miei” (1975) di Mario Monicelli, e nel lavoro del grande maestro , “Nostalghia” (1983). La sua particolare mimica espressiva l’ha resa particolarmente adatta ad imperso- nare una vasta gamma di personaggi, anche i più strampalati, come quello di “Pina”, moglie del ragionier Fantozzi, in quasi tutti i film della saga (ruolo che le vale anche un Nastro d’Argento come ‘miglior attrice non protagonista’ nel1993). Da sempre è molto attiva anche in televisione partecipando a numerosi sceneggiati, come “Il giornalino di Gian Burrasca” (1964) di Lina Wertmüller, “Nel mondo di Alice” (1974) e, negli ultimi anni, “Un medico in famiglia”, sicuramente la serie più nota. Negli anni Duemila prende parte a “Saturno contro” (2007) di Ferzan Özpetek e “Scontro di Civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” (2009) di Isotta Toso. Nel 2002 le viene stato assegnato il premio ‘Eleonora Duse’, in riconoscimento della sua rilevante carriera teatrale mentre, nel 2007, ha ricevuto il Ciak d’Oro alla carriera cinematografica. Nel 2014 ottiene la terza nomination al ‘David di Donatello’ grazie alla sua partecipazione al film testamento di Carlo Mazzacurati “La sedia della felicità”. Nel 2017 è protagonista a teatro di “Sorelle Materassi” con la regia di Geppy Gleijeses, mentre per il cinema partecipa a “” con la regia di Neri Parenti.

12 la contrada • produzioni 2018

Maximilian Nisi

Maximilian Nisi, attore e regista torinese si diploma nel 1993 alla Scuola del Teatro d’Europa di Milano diretta da Giorgio Strehler. Nel 1995 segue il Corso di Perfezionamento per Attori, presso il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi in collaborazione con Peter Stein, Luigi Squarzina, Piero Mac- carinelli, Federico Tiezzi e Franco Quadri. Studia inoltre con Marcel Marceau, Carolyn Carlson, Lindsay Kemp, Micha Van Hoecke, Bruce Myers, Erica Utter, Dizziacs Theatre Company. In campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, Ronconi, Vassil’ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, Cavani, Ca- lenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze, Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marinuzzi, Ricordi, Sepe, Marini, Pizzech. Nel giugno 1995 gli viene assegnato il “Lauro Olimpico” dell’Accademia Olimpica di Vicenza e nel novembre 1999 il premio Lorenzo il Magnifico dell’Accademia Internazionale Medicea di Firenze. In campo cine-televisivo è stato diretto, tra gli altri, da Brandauer, Argento, Maselli, Magni, Negrin, Bibliowicz, Spano, De Sisti, Greco, De Luigi, Zaccaro, Chiesa, Ponzi, Molteni, Migliardi, Sciacca, Riva, Pingitore, Sollima, Terracciano, Parisi, Inturri, Amatucci.

13 la contrada • produzioni 2018

Il fu Mattia Pascal

Autore Luigi Pirandello Adattamento Guglielmo Ferro e Daniele Pecci Regia Guglielmo Ferro Interpreti Daniele Pecci e altri 8 attori

Prima nazionale 12 luglio 2018; Festival di Borgio Verezzi Coproduzione con Arca Azzurra Teatro e ABC Produzioni.

Mattia Pascal vive a Miragno, immaginario paese della Liguria. Il padre, intraprendente mercante, ha lasciato­ alla famiglia una discreta eredità, che presto va in fumo per i disonesti maneggi dell’amministratore, Batta Malagna. Per vendicarsi, Mattia ne compromette la nipote­ Romilda, che però poi è costretto a sposare, ritrovandosi anche a convive­re con la suocera, che lo disprezza. La vita familiare è un inferno, umiliante il modesto impiego nella Biblioteca Boccamazza. Mattia decide allora di fuggire per tentare una vita diversa. A Montecarlo, dove vin­ce alla roulette un enorme somma di denaro, legge per caso su un giornale della sua presunta morte. Ha fi­nalmente la possibilità di cambiare vita. Col nome di Adriano Meis comincia a viaggiare, poi si stabilisce a Roma come pen- sionante in casa del signor Paleari. S’in­namora della figlia di lui Adriana e vorrebbe proteggerla dalle mire del losco cognato Terenzio. Ma si accorge che la nuova identità fittizia non gli consen­te di sposarsi, né di denunciare Terenzio, perché Adriano Meis per l’anagrafe non esiste. Architetta allora un finto suicidio per poter riprendere la vera identità. Tor­nato a Miragno dopo due anni nessuno lo riconosce e la moglie è ormai risposata e con una bambina. Non gli resta che chiudersi in biblioteca a scrivere la sua storia e portare ogni tanto dei fiori sulla tomba delFu Mattia Pascal.

Tournée in via di definizione Lo spettacolo sarà ripreso a fine ottobre in Toscana, da dove partirà la tour- née invernale 2018/19, che toccherà diverse piazze toscane, Roma (Teatro Quirino) e la Sicilia (Teatro Al Massimo di Palermo, Teatro ABC di Catania e circuito della Sicilia orientale).

14 la contrada • produzioni 2018 Guglielmo Ferro

Classe 1965, figlio del grande attore Turi Ferro e di Ida Carrara, Guglielmo Ferro si forma accanto a registi quali Mario Missiroli, Sandro Sequi, Lamberto Puggelli e Antonio Calenda e segue un corso di formazione con Peter Brooke. A teatro firma la regia di oltre settanta spettacoli prodotti dai più importanti teatri italiani, dirigendo tra gli altri Ugo Tognazzi, Turi Ferro, Massimo Dapporto, Arturo Bra- chetti, Remo Girone, Mario Scaccia, Giulio Brogi, Pino Micol, Ida Carrara, Maria Paiato. Dirige dal 2001 al 2011 la rassegna internazionale “Gesti contemporanei” in collabo- razione con varie ambasciate – tra cui Olanda, Portogallo, Danimarca – che ospita artisti provenienti da tutto il mondo. Dirige Mar de tierras in collaborazione con Jachim Ruiz, progetta e realizza lo spettacolo di apertura dei campionati mondiali di scherma 2011 (evento in mon- dovisione) e collabora con l’istituto italiano di cultura a Londra per eventi collegati alle olimpiadi 2012. Negli ultimi anni, oltre a curare la regia di eventi speciali come lo spettacolo multi- mediale “Dorando” a Londra o “Pollok”, in occasione della mostra su Jackson Pollok al Gugghenaim Museum, Ferro si cimenta con l’opera lirica dirigendo due edizioni della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e il Tristna und Isolde di Richard Wagner. Ha da poco diretto a teatro Giuseppe Zeno ne Il sorpasso, tratto dal capolavoro di Dino Risi. Vincitore di due “Biglietti d’oro” (con Servo di scena di Ronald Hardwood e Il malato immaginario di Molière), Ferro è direttore artistico del Teatro Quirino di Roma.

15 la contrada • produzioni 2018 Daniele Pecci

Nato nel 1970 a Roma, Daniele Pecci è uno degli attori italiani più amati e noti degli ultimi anni. La sua passione per la recitazione esplode a 16 anni grazie all’Amleto di Shakespeare, mentre partecipa al suo primo seminario sul teatro, accorgendosi potrebbe essere la giusta strada da percorrere. Dopo il diploma, inizia la scuola di teatro ed esordisce come attore nel 1990 (dove lavora quasi ininterrottamente - qualche volta anche come regista - fino alla prima metà degli anni 2000 ). Debutta in televisione con la miniserie “Deserto di fuoco”, ma il grande successo arriva nel 2000 con “Il bello delle donne”, cui seguiranno tante altre serie di successo: “L’ultimo padrino”, “Crimini bianchi”, “Sposami”, “I misteri di Laura”. Ovviamente non tralascia il cinema, dove recita diretto da famosi registi: “Appuntamento a ora insolita” di Stefano Coletta; “Fortapàsc” di Marco Risi; “Mine Vaganti” di Ferzan Özpetek; “The Tourist” di Florian Henckel von Donnersmarck; “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi; “Maternity Blues” di Fabrizio Cattani. La popolarità di Pecci aumenta negli ultimi anni anche grazie alle fiction Rai “Orgoglio” e “L’ultimo padrino”. In tanti anni di carriera, Pecci non ha mai dimenticato il teatro, il suo primo amore. Molteplici le rappresentazioni di cui è stato protagonista, tra cui Medea diretta da Gabriele Lavia, Kramer contro Kramer per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, Scene da un Matrimonio con Federica De Martino per la regia di Alessandro D’Alatri, Edipo Re per la regia di Daniele Salvo e, ultima pièce andata in scena con ottime risposte di critica e di pubblico l’Enrico V di Shakespeare di cui firma anche adattamento e regia. Laureato in Storia del teatro inglese, oltre ad aver tradotto e adattato Enrico V, firma anche la traduzione di un’edizione dell’Amleto, diretta da Filippo Gili.

16 la contrada • produzioni 2018 La cena perfetta

Autore Sergio Pierattini Regia Nicola Pistoia Scene Francesco Montanaro Costumi Isabella Rizza Interpreti Daniela Morozzi, Blas Roca Rey, Ariele Vincenti, Monica Rogledi con la partecipazione di Nini Salerno

Prima nazionale 10 novembre 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

In una banlieue di Parigi, il “Girgenti”, piccolo ristorante dalla conduzione scal- cinata e familiare, si prepara ad accogliere la quanto mai insperata visita di un ispet- tore della Guida Michelin. L’esuberante proprietario del locale siciliano, lo chef Salvatore, insieme alla moglie Caterina, alla socia Lucia e al cameriere rumeno Cristian, attendono con ansia l’avvenimento, che amplifica tutti i conflitti di una gestione a dir poco disastrosa. Gli acquisti maniacali e dispendiosi dello chef (uniti alla sua tendenza ad alzare spesso il gomito), i debiti, l’eccentricità del cameriere, l’eccessiva generosità di Salvatore e le continue lamentele della moglie, stannp portando il locale al disastro. Per questo cresce l’attesa per l’arrivo del critico gastronomico: tutto potrebbe cambiare con l’attribuzione della famosissime stelle Michelin, a patto però di realizzare una cena perfetta! Ma non tutto andrà come previsto..

Tournée da novembre 2017 a febbraio 2018 Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo ha toccato le piazze di Trieste, Milano (Teatro Martinitt), Bologna (Teatro Duse), Roma (Teatro Vittoria), diverse piazze della Regione FVG (San Daniele, Lestizza, Zoppola) della Regione Toscana (Sansepolcro, Pratovecchio, Castelnuovo G., Altopascio, Castelfranco P., Castelnuovo B.), di Budrio (BO), Magenta (MI) e Albano Laziale (RM). La tournée 2018/19 partirà nel febbraio del 2019.

17 la contrada • produzioni 2018 Sergio Pierattini

Nato a Siena, Sergio Pierattini frequenta giovanissimo per alcuni anni il Piccolo Teatro della città di Siena, dove ritornerà alla fine degli anni ‘70. Nel 1979 inizia l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Dopo il diploma lavora come attore in spettacoli firmati da importanti registi, tra i quali Antonio Calenda e Roberto Guicciardini. Nel 1989 scrive ed interpreta il monologo Silvano che viene prodotto dal Teatro Niccolini di Firenze, diretto da Roberto Toni, con la regia di Alessandro Marinuzzi. Inizia in questi anni la collaborazione con il drammaturgo Roberto Cavosi che lo sceglie come protagonista di alcuni suoi lavori di successo come Luna di miele e L’uomo irrisolto. Nel 1994 scrive ed interpreta il monologo a tre voci Babbo secondo te quella lassù è una nuvola o un incendio?. Nel 1999 partecipa al progetto “Grand Hotel Italia”, ideato da Cavosi, e scrive Il gregario, mini pièce di 20 minuti di cui sarà interprete principale con Giancarlo Ratti al Teatro Argot di Roma. Nel 2000 è autore con Cavosi del programma radiofonico “Teatrogiornale” e scrive circa 320 radiodrammi di quindici minuti ciascuno. Nel 2001 scrive per Maria Paiato La Maria Zanella. Per l’interpretazione di questo monologo la Paiato riceve nel 2005 il Premio Ubu come migliore attrice. È finalista al Premio Riccione del 2004 con Quando ci siamo ritrovati. Per la rassegna Kalsart scrive La madre che sarà interpretata da Valeria Valeri. Nel 2006 scrive Il caso K, finalista al Premio Enrico Maria Salerno. Nel 2007 vince il Premio Flaiano con Il raggio bianco. Nello stesso anno scrive per Maria Paiato Notte d’aprile che va in scena nella rassegna romana curata da Rodolfo di Giammarco “Garofano verde”. Nel 2008 vince il Premio Riccione sez. Bignami Quondamatteo con Un mondo perfetto che produce e porta in scena nel 2010 con Milvia Marigliano. Nel 2005 scrive e dirige “Da Trafalgar ad Austerlitz” sceneggiato a puntate dedicato alla campagna napoleonica del 1805 che ha come interprete principale Andrea Giordana. In occasione dell’anniversario della rivoluzione ungherese del 1956 scri- ve e dirige per Radio Tre Rai “Una doppia verità” interpretato da Omero Antonutti. Sempre per Radio Tre Rai nel 2008 scrive lo sceneggiato “La guerra di Benedetto”, interpretato da Virginio Gazzolo e Paolo Lombardi. Nel 2009 l’Associazione Nazionale Critici di Teatro premia Il ritorno, già finalista al Premio Ubu, come migliore testo teatrale italiano della stagione 2007/2008. Dal 2013 fa parte del corpo docenti dei master di drammaturgia presso L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Nel 2014 il suo dramma “Il drago di carta” vince il Premio S.I.A.E (sezione dramma) e nello stesso anno vince il Premio Vallecorsi (terzo premio) per il “Drago di carta”.

18 la contrada • produzioni 2018 Nicola Pistoia

Nicola Pistoia, attore e regista italiano, inizia il suo intenso percorso in teatro alla fine degli anni settanta con i film-commedia all’italiana. Nel 1987 partecipa al giallo per bambini Operazione Pappagallo, opera prima del regista romano Marco Di Tillo su sceneggiatura scritta dallo stesso Di Tillo insieme a Piero Chiambretti e Claudio Delle Fratte. Nel cast ci sono anche Siusy Blady, Leo Gullotta, Tiberio Murgia e . Ha recitato in “Quattro bravi ragazzi” con Michele Placido, Tony Sperandeo e Giancarlo Dettori, “Caro maestro” con Marco Columbro e , “Finalmente soli” e “Finalmente Natale” con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. Ha partecipato inoltre alla miniserie televisiva “Giovanni Paolo II”. Insieme all’amico Pino Ammendola, cura la regia delle pièces ‘I tre moschettieri’, ‘Mezzi uomini’ e ‘Uomini stregati dalla luna’. Inizia a lavorare in tv (‘Un cane ed un poliziotto’, ‘L’avvocato Porta 2’, ‘Gli esami non finiscono mai’) e nel cinema (‘Uomini sull’orlo di una crisi di nervi’, ‘Uno a me, uno a te e uno a Raffele’ e ‘American Express’). Nel 2001, sempre insieme ad Ammendola, dirige ‘Stregati dalla luna’, una commedia per il grande schermo. Nel 2004 è stato nel cast del film “In questo mondo di ladri”, diretto da Carlo Vanzina. Nel 2009 ha partecipato al corto “Le Notti Bianche (o come quando il colore perse di ogni significato)” scritto e diretto da Cristian Patanè. Nel 2010 è stato il protagonista del cortometraggio “La ferma instabilità”, scritto, diretto ed interpretato da Giada Arena. In teatro, fra i numerosi lavori, è stato protagonista di Uomini sull’orlo di una crisi di nervi, Ben Hur - una storia di ordinaria periferia, Trote, Grisù, Giuseppe e Maria, Fausto e gli sciacalli, La cena dei cretini e Cose popolari, di molti dei quali ha curato pure la regia.

19 la contrada • produzioni 2018 Daniela Morozzi

Daniela Morozzi, nota al grande pubblico per il ruolo della poliziotta Vittoria Guerra nella miniserie Distretto di polizia(2000) ha recitato per il grande schermo in Baci e abbracci(1999) e I primi della lista (2011). Nel 2002, è stata insegnante teatrale nel reality show “Operazione Trionfo” condotto da Miguel Bosè e trasmesso su Italia 1. Precedentemente a questo, era stata diretta da Enrico Montesano in Pazza famiglia (1999) e da Michele Soavi in Ultimo - La sfida. Ha poi preso parte a varie fiction italiane come L’uomo del vento, L’amore non basta, Il mio amico Babbo Natale, Il commissario Manara, La fuga di Teresa, diretta per l’occasione dalla regista tedesca Margarethe von Trotta. Oltre al cinema e alla Tv continua a calcare il palco- scenico teatrale , principalmente assieme a Roberto Nobile e Gianni Ferreri in vari spettacoli come “Terapia, Terapia”, “Se non ci fossi io” e “Chiamalo Ancora Amore”. È anche la protagonista di “Mangiare bere dormire - Storie di badanti e badati!”, “La vedova scaltra!”, “La fortuna si diverte!” e “Amaranto - Inatteso sorprendente amore!”.

Blas Roca Rey

Figlio dello scultore peruviano Joaquin Roca Rey, Blas nasce in Perù e si trasferisce in Italia, lavorando come attore teatrale, cinematografico e televisivo. Tra i suoi lavori, i film: Facciamo fiesta (regia di Angelo Longoni), Ecco fatto e Ricordati di me (entrambi diretti da Gabriele Muccino), La cena per farli conoscere (regia di Pupi Avati). Nel 1987 appare nel cortometraggio Exit di Pino Quartullo e Stefano Reali che verrà candidato all’Oscar come miglior cortometraggio. Oltre a numerosi lavori per il piccolo schermo (Valeria medico legale; Scusate il disturbo, Un posto al sole), Roca Rey vanta diversi lavori teatrali, fra cui Ladro di razza di Clementi e Ferro, per citare i più re- centi. Inizia la sua collaborazione con la Contrada di Trieste nel 2015, come protagonista di Cancun di Jordi Galceran, per la regia di Marco Mattolini.

20 la contrada • produzioni 2018 Nini Salerno

Nato a Verona, dopo gli studi nella città natale, Nini Salerno, insieme agli amici Jerry Calà, Umberto Smaila e Franco Oppini, dà vita al gruppo cabarettistico Gatti di Vicolo Miracoli, che ottiene un enorme successo di pubblico fino al 1986. Scioltosi il gruppo, Salerno – che è la faccia seria del gruppo – si divide tra teatro, televisione e cinema, come attore, autore e regista. In teatro esordisce con Fools di Neil Simon (regia di P. Quartullo) e prosegue diretto da Attilio Corsini, Walter Lupo, Gigi Proietti e tanti altri. Negli ultimi anni lo ricordiamo in moltissimi spettacoli tra cui, come autore e interprete, Bersagli di vetro; come attore I 39 scalini di John Buchan, regia di Maria Atken; Vengo a prenderti stasera con Diego Abatantuono; Taxi a due piazze di Ray Cooney; Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa per la regia di Gianluca Guidi; Forbici e follia di Paul Portner per la regia di Marco Rampoldi. Nel cinema raggiunge il successo con “Arrivano i gatti” (1980) bissato l’anno seguente da “Una vacanza bestiale”, entrambi di Carlo Vanzina. Tra i suoi film come regista, interprete, sceneggiatore, autore delle musiche, ricordiamo: E io non pago - L’Italia dei furbet- ti (2012), 2061 (2007), Soldati di pace (2002), Ti voglio bene Euge- nio (2001), L’attentatuni - Il grande attentato (2000), Metronotte (2000), Anni ‘60 (1999), PROVINCIA SEGRETA (1998), Gli inaffida- bili (1997), Il testimone dello sposo (1997), Bruno aspetta in mac- china (1996), Il barbiere di Rio (1996), I TARASSACHI (1991), Aqui- le (1989), Turnè (1989), Arrivano i miei (1982), Una vacanza bestia- le (1980), Arrivano i gatti (1979), Come personaggio televisivo, ha al suo attivo programmi televisivi come Quo vadiz? (1984, Rete 4), Un fantastico tragico venerdì (1986, Rete 4), Amici mostri (1993-1994, TMC) e numerosi altri.

21 la contrada • produzioni 2018 Notte di follia

Autore Josiane Balasko Regia Antonio Zavatteri Scene Laura Benzi Interpreti Anna Galiena, Corrado Tedeschi, Roberto Serpi

Prima nazionale 16 gennaio 2018; Grosseto, Teatro degli Industri Coproduzione con I Due della Città del Sole-Teatro Parioli di Roma.

Un incontro inatteso al bar di una stazione. Un noto conduttore di un pro- gramma TV beve per dimenticare e, brillo, importuna una cliente sotto gli occhi di un barista irriverente e dalla battuta pronta. Lei, da poco uscita di prigione, non si lascia mettere i piedi in testa e anzi risponde per le rime. Due persone agli antipodi, sole, acco- munate dallo stesso segreto iniziano un dialogo divertente e serrato finché man mano che la notte si fa più assurda emer- ge il vero malessere che pervade e unisce queste due singolari anime. L’amnesia al risveglio del protagonista Jacques trasporterà i tre personaggi in un turbinio di follia dove, tra offese, battute e malintesi, emerge ciò che veramente conta, ciò che attira un essere umano verso l’altro. Tratto da Nuit d’ivresse di Josiane Balasko, attrice e autrice francesce di cinema e teatro fra le più acclamate, Notte di follia è un testo di grande intelligenza e divertimento per una coppia inedita come Anna Galiena e Corrado Tedeschi.

Tournée da gennaio 2018 Nel suo primo anno di tournée lo spettacolo toccao diverse piazze del La- zio (Tor Bella Monaca, Frosinone, Montalto di Castro, Velletri), Roma (Teatro Parioli), Modena, Rho (MI), Sant’Elpidio (FM), della Liguria (Cairo Montenot- te, Sarzana), della Toscana (Grosseto, Castelfranco P., Roccastrada, Portofer- raio), e della Regione FVG, dove conclude il primo anno di giro (Cordenons, Grado, Cormons e il Teatro Orazio Bobbio di Trieste). La tournée 2018/19 partirà in novembre e prevede già le piazze di Genova, Verona e Bologna.

22 la contrada • produzioni 2018 Josiane Balasko

Attrice, regista, sceneggiatrice, scrittrice e costumista francese, Josiane Balasko ha conquistato la vetta del cinema d’oltralpe quando era anco- ra un’under 30, imponendosi come segno di rinnovamento nel vecchio panorama cinematografico dei nostri cugini francesi, nonostante il suo aspetto davvero lontano da quello charmant delle attrici francesi. Capace di creare piccoli gioielli di grande successo, è una raffinata e ironica personalità artistica capace di descrivere e giocare senza pu- dore con temi di attualità scottanti come la prostituzione maschile, l’ambiguità sessuale, le donne single con irriverenza e leggerezza, facendo della sua “poco ortodossia” il suo divertente e anticonformista marchio di fabbrica. Nel 1973, debutta al cinema con la pellicola L’anno 01, e da allora un’ ininterrotta storia di successi sia a cinema che a teatro accanto ad alcuni dei più importanti attori e attrici francesi per i quali riceve varie nomi- nation per il César sia come attrice che come sceneggiatrice e regista. Per tutti ricordiamo Peccato che sia femmina (1995) con Victoria Abril, Alain Chabat e Miguel Bosé di cui ha curato la regia. Al cinema continua a recitare ruoli di grande impatto come quello della portinaia Renée ne Il riccio (2009), aggiungendo un’altra piacevole, divertente e a tratti pruriginosa interpretazione. In teatro continuano i suoi successi come autrice e attrice in particolare “Nuit d’ivresse” (1986) “Tout le monde aime Juliette” (2009), “La nuit sera chaude” (2010).

Antonio Zavatteri

Antonio Zavatteri studia recitazione alla scuola del Teatro Stabile di Genova fino al 1994. Comincia la propria attività di attore con vari teatri nazionali lavorando con registi quali Benno Besson, Matthias Langhoff, Marco Sciaccaluga, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Luca Ronconi, Inizia quindi l’attività da regista mettendo in scena con la compagnia Gank (di cui è socio fondatore) spettacoli tra cui La Bottega del Caffè, Don Giovanni, Poker (Dealer’s Choice) di Patrick Marber e Le Prénom (Cena tra Amici). Ha fatto parte di una delle più importanti compagnie italiane di ricerca, la Popular Shakespeare Kompany diretta da Valerio Binasco, con cui realizza Romeo e Giulietta e La Tempesta di W. Shakespeare. Negli ultimi anni ha cominciato una intensa attività televisiva lavorando tra l’altro in “1992” e “Non Uccidere” di Giuseppe Gagliardi, in “Gomor- ra – la serie” di Stefano Sollima, “Sense8” di Lana e Lilly Wachowski; e cinematografica con Gabriele Muccino, Francesca Comencini, Maria Sole Tognazzi e Nanni Moretti. Ha recitato in Pecore in Erba, opera prima di Alberto Caviglia e ne Il Mangiatore di Pietre di Nicola Bellucci.

23 la contrada • produzioni 2018 Anna Galiena

Nella seconda metà degli anni Settanta va a studiare recitazione a New York, dove nel 1978 debutta come Giulietta nella tragedia Romeo e Giulietta. Nel 1980 recita ne Il gabbiano di Cechov nella parte di Nina ed entra all’ Studio di Elia Kazan. Nel 1990 interpreta Mathilde in “Il marito della parruc- chiera”, il suo primo grande successo cinematografico, che la rende molto popolare. Tra i suoi ultimi lavori citiamo “Nessuno si salva da solo” regia di Sergio Castellitto e “La pazza gioia” di Virzì. A teatro negli ultimi anni ha lavorato in alcune com- medie di grande successo, fra cui Tres di Juan Carlos Rubio e Diamoci del tu di Norm Foster. Ad oggi è una delle attrici italiane più apprezzate sia in patria che all’estero, grazie alla versatilità con cui è riuscita, nel corso di una lunga carriera, a passare facilmente dal teatro al cinema, fino al piccolo schermo.

Corrado Tedeschi

Conduttore televisivo e attore teatrale, Corrado Te- deschi si diploma all’accademia del Teatro Stabile di Genova. Numerose le sue apparizioni in televisione come presentatore, giusto per citarne alcune “Doppio Slalom”, “Il gioco delle coppie”. Intanto il teatro da passione diventa sempre di più la sua principale occupazione. Dopo numerose esperienze, nel 1999 diventa primo attore del Teatro Parenti di Milano: da allora continua a dividersi fra teatro e televisione. A teatro negli ultimi anni è protagonista di titoli come L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, Vite private di Noël Coward, Trappola mortale di Ira Levin e Quel pomeriggio di un giorno... da star! di Gianni Clementi, spettacolo nato da una sua idea.

24 la contrada • produzioni 2018

Quel pomeriggio di un giorno … da star!

Autore Gianni Clementi da un’idea di Corrado Tedeschi Regia Ennio Coltorti Scene Andrea Bianchi Interpreti Corrado Tedeschi, Brigitta Boccoli, Ennio Coltorti, Patricia Vezzuli, Claudio Moneta, Tullio Sorrentino

Prima nazionale 16 gennaio 2016; Grado (GO), Auditorium B. Marin

Gino Fumagalli è un piccolo imprenditore, fondamentalmente onesto, che sta attraversando un periodo di grave difficoltà economica. Quando un amico alla Guardia di Finanza lo avverte che è oggetto di un’inchiesta e i suoi telefoni sono sotto controllo, Gino non sa davvero che pesci pren- dere, finchè nella sua mente, ormai provata, si fa strada l’unica soluzione possibile: una rapina in banca. Ha bisogno di un complice e mette al corrente del suo progetto Renato Pacini, il suo contabile che, seppur con timore, aderisce al piano. È sera nella filiale di periferia. Il dottor Ambrogio Cerutti, Direttore, la spor- tellista Alice Filetici, che ha una relazione clandestina con il Direttore, e il vigilante albanese Valon Berisha, stanno aspettando che l’unica cliente, una giornalista televisiva in disgrazia, Carolina Gargiulo, effettui l’ultima operazione allo sportello quando i due improbabili rapinatori fanno irruzione nell’agenzia… che cosa succederà?

Tournée da marzo a maggio 2018 Giunto al suo terzo anno di tournée lo spettacolo tornerà in scena nelle piazze di Ferrara, Rovigo e Milnao (Teatro Manzoni).

25 la contrada 2018

Il teatro per l’infanzia e la gioventù

Anche le pulci hanno la tosse la gatta con gli stivali I musicanti di Brema Bella e bestia Alice nel paese delle meraviglie Biancaneve la bella lavanderina Rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA (36a edizione) Rassegna TI RACCONTO UNA FIABA (27a edizione) Rassegna FIABE AL CIOCCOLATO (4a edizione) Rassegna I FUORICLASSE (2a edizione)

Terzo filone del progetto artistico è il settore del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù. Fin dalla fondazione l’attenzione alla cura e alla crescita culturale del piccolo pubblico è una delle colonne portanti del Teatro La Contrada. Gli obiettivi fondamentali da sempre perseguiti sono la qualità artistica dell’offerta raggiunta attraverso la collaborazione con realtà significative di questo settore e la partecipazione a festival, il rinnovamento della scena e la multidisciplinarità. La Contrada metterà in scena e ospiterà spettacoli che promuovono l’avvicinamento alla danza e alla musica attraverso – solo come esempio non esaustivo – quattro produzioni ad hoc: Dove si è nascosta Riccioli D’Oro? (novità) un percorso interattivo che porterà i bambini ad essere protagonisti in prima persona attraverso l’esperienza tattilo-visiva e uditiva. Al piccolo Teatro dei Fabbri, tolte le seggiole della sala, sarà allestito un percorso di oggetti, luci, suoni e musiche in cui i bambini “vivranno” la celebre fiaba, mentre attraverso un tulle i genitori seguiranno il loro percorso emotivo e li potranno accogliere al termine usciti da un piccolo scivolo che li riporterà al mondo reale; Sisi e Ottone e la cantina musicale (ripresa) che spiega ai bambini le basi delle note musicali attraverso l’aiuto di una ballerina di carillon e del proprietario di un emporio musicale; I musicanti di Brema, (ripresa) che avvicina il bambino alla conoscenza del blues attraverso musiche eseguite dal vivo dagli stessi attori/musicisti; Anche le pulci hanno la tosse, tratto dal testo di Fulvio Tomizza, con quattro attori, tra i quali un tenore e un soprano, che avvicineranno i bambini all’opera lirica attraverso una storia di piccoli insetti cantanti. Altre quattro riprese completano l’offerta produttiva presentata in tutta Italia, fino in Calabria (grazie alla collaborazione in atto con Scena nuda di Reggio Calabria). la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

Anche le pulci hanno la tosse

Autore Fulvio Tomizza Adattamento Ugo Vicic Regia Diana Höbel Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Leonora Surian Popov, Stefano Surian

Prima nazionale 3 gennaio 2018; Trieste, Teatro Orazio Bobbio Coproduzione con Il Dramma Italiano di Fiume-Teatro Nazionale Croato.

“Anche le pulci hanno la tosse”: nel suo racconto Tomizza parte da questa espressione figurata e le dà vita. Ci presenta infatti Saltellina, una pulce con la tosse! E poi il ragno Tessitori, il millepiedi Locomotore e la zanzara Tzatzira che come Saltellina... adorano l’opera lirica e, soprattutto, cantare, cantare come veri cantanti! Come i bambini che giocano a fare le cose degli adulti. Chi sono le pulci con la tosse, chi sono quelli che si fingono più grandi di ciò che sono in realtà? Gli insettini? I bambini? o tutti noi, presi dalle nostre serissime passioni, che viste da lontano, dal fondo della platea, non sono altro che piccolissimi colpi di tosse pulcesca? La vita è fatta di incontri felici, che ti permettono di crescere e guardare il mondo con occhi diversi. E la collaborazione tra La Contrada e il Dramma italiano è uno di questi, in particolar modo in questo spettacolo rivolto ai giovanissimi, il nostro pubblico di domani. T E A T R O N A Z I O N A L E C R O A T O

F I U M E Anche le pulci hanno la tosse è di un grande

D R A M M A I T A L I A N O

C O P R O D U Z I O N E K O P R O D U K C I J A autore istriano, Fulvio Tomizza, forse non valo- rizzato sufficientemente a Trieste, per il quale abbiamo pensato uno spettacolo che coniu- gasse dolcezza e divertimento, musica e teatro, nella festa collettiva che è (o dovrebbe essere) andare a Teatro. Voci liriche che si alternano alle battute dei quattro bravissimi attori nei panni dei piccoli insetti, una giovane regista dalle idee innovative, delle musiche coinvolgenti e arie di tradizione: gli ingredienti giusti per un 24 1 pubblico speciale!

27 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

La gatta con gli stivali

Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale Regia Elena Husu Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei

Prima nazionale 2 gennaio 2017; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

La nuova produzione della Contrada per la sezione Teatro Ragazzi, La gatta con gli stivali, è tratta dalla favola originale di Basile con un’aggiunta di sti- vali, che nella versione originale non c’è, corredata da un lieto fine. La favola infatti ha ispirato quella che sarebbe poi diventato il Gatto con gli stivali di Ludwig Tieck, ma appare anche in diverse versione: dai Fratelli Grimm a Charles Perrault. La gatta in questione aiuta un pover’uomo a far fortuna, a sposare una principessa dal caratterino non facile ma in fondo buona e amorevole e a diventar signore. Soprattutto insegna ai piccoli spettatori il valore dell’ami- cizia e della gratitudine. La scenografia è resa speciale dalle videoproiezioni curate da Enza de Rose e dalla tecnica ispirata al Teatro delle ombre dove le silhouette degli attori, attraverso un grande telo bianco - interagiscono con le immagini proiettate creando sfondi dentro cui le ombre nuotano, si baciano, ballano e cantano. Musica e canzoni infatti non mancheranno a rendere suggestiva la rappre- sentazione anche grazie alla voce della cantante lirica Valentina Sancin. Elena Husu porta in scena Francesco Godina, Valentino Pagliei e Enza De Rose in un vortice di vicissitudini narrate oltre che con musica e parole, anche attraverso l’utilizzo fisico portando gli attori a lavorare molto con il corpo. La regista infatti ha studiato alla London Institute of Performig Arts la tecnica che deriva da De Cock e la applica in questo spettacolo insieme alla Commedia dell’Arte e forme di clownerie.

28 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

I musicanti di Brema

Autore Livia Amabilino tratto dalla fiaba tradizionale Regia Daniela Gattorno Scene Gisella Leone Costumi Rossella Plaino e Daniela Gattorno Luci Francesco Orrendo Musiche Franco Trisciuzzi Canzoni L. Amabilino, F. Trisciuzzi e D. Gattorno Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei

Prima nazionale 2 gennaio 2016; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Tratta dalla famosa fiaba dei Fratelli Grimm, la nuova proposta della Contrada per l’Infanzia e la gioventù I musicanti di Brema - The old animals band (ovvero La banda dei vecchi animali) è un vero e proprio spettacolo musicale. La storia dell’asino che scappa per evitare di essere macellato e che parte alla volta di Brema appassionerà i più piccoli ma anche gli spettatori adulti, che si divertiranno in questo viaggio strampalato scandito da canzoni dal vivo. Il primo a scappare da un triste destino è l’asino, che si imbatte in un vecchio cane anche lui in fuga, ma pronto a entrare a far parte della banda della città tedesca. I due amici incontrano poi una gatta non più giovane che a sua volta con astu- zia riuscirà a farsi accettare, pronta ad esibirsi come cantante. I tre riescono a salvare un gallo dalla pentola della sua proprietaria e con un amico in più continueranno il loro percorso finché non arriveranno alla casa dei quattro briganti. E qui possono improvvisare la loro prima esibizione da quartetto, per riuscire a conquistarsi un rifugio per la notte. Complice l’oscurità però un brigante torna alla casa, ma ne fugge terrorizzato scambiando gli ani- mali per esseri malvagi. I quattro amici, finalmente al sicuro, decideranno di suonare la loro musica lì, accogliendo i visitatori con le loro meravigliose canzoni blues. I temi evidenziati nello spettacolo, in forma leggera e divertente, sono le potenzialità degli anziani, considerati non come un peso o un’inu- tilità ma come una risorsa e le responsabilità nei confronti degli animali che vanno accuditi anche quando invecchiano e comunque non vanno mai maltrattati o sfruttati. Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio della LAV Lega Antivivisezione.

29 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

Bella e Bestia

Autore Livia Amabilino e Lorella Tessarotto tratto dalla fiaba tradizionale Regia Daniela Gattorno Scene Gisella Leone Costumi Rossella Plaino e Daniela Gattorno Luci Francesco Orrendo maschera Giulio Settimo Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei Prima nazionale 2 gennaio 2015; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Liberamente tratto dalla fiaba tradizionale, con un nuovo adattamento di Livia Amabilino e Lorella Tessarotto, lo spettacolo resterà in scena al Bobbio fino al 6 gennaio, con repliche pomeridiane tutti i giorni alle 16.30 e nei giorni 4 e 6 gennaio anche al mattino alle 11.00. La bestia della fiaba omonima è qui un giovane principe, ma anche un ragazzo di oggi, con grandi orecchie e sopracciglia pelose, trasformato in un essere orribile da una strega malvagia. Ma Bestia non si arrende e vuole trovare la ragazza giusta per spezzare l’incantesimo che lo opprime. E’ così che, quando un padre sta per cogliere una rosa in regalo per la figlia preferita, alla Bestia viene offerta la grande opportunità di costringere una ragazza a vivere con lui, nella speranza di riuscire a convolare a nozze. Bella per sua fortuna non è solo carina, ha un grande cuore e accetta di conoscere Bestia, che è brutta ma simpatica e anche un po’ romantica. Tra i due si instaura un rapporto speciale, che trascende l’aspetto fisico, capace di spezzare ogni incantesimo, partendo dall’accettazione di sé. Tra sorelle intigranti e pasticcione, un padre negato per gli affari ma col cuore di poeta e un cameriere bizzarro, si sno- da una vicenda dal finale un po’ speciale.

30 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

Alice nel paese delle meraviglie

Autore Giulio Settimo da Lewis Carroll Regia Giulio Settimo Scene DACO srl Musiche Giovanni Settimo Interpreti Enza De Rose, Francesco Paolo Ferrara, Francesco Godi- na Prima nazionale 2 gennaio 2014; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Un titolo che ha ispirato tantissimi registi teatrali e cinematografici, che vi hanno trovato la giusta ispirazione per i loro lavori. Adatto ai più piccoli, ma in grado di convincere anche gli adulti, il testo di Lewis Carrol dal 1865 è uno dei più amati al mondo. In questa nuovissima messinscena, il regista Giulio Settimo ha deciso di basarsi, come spesso accade, anche sul seguito, intitolato “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, mantenendosi fedele all’originale ma concedendosi anche delle aggiunte. La vicenda è quindi ambientata al giorno d’oggi. Alice è una bambina di otto anni con la testa tra le nuvole, che a scuola fatica a seguire le lezioni perché la sua fantasia troppo spesso la porta a giro- vagare per altri luoghi. Nel paese delle meraviglie, appunto, che è un posto in cui incontra tanti buffi personaggi, come il Bruco Buffo o il Cappellaio matto. Questo suo percorso la porta però a conoscere le diverse discipline scolastiche come la matematica, la storia, la geografia, l’inglese e l’italiano, prima di arrivare a confrontarsi con il test più importante, ovvero l’incontro con la famigerata Regina di Cuori, che minaccia di tagliarle la testa, perché non è ade- guatamente preparata. Per la prima volta nella sua storia la Contrada pro- duce uno spettacolo di teatro di figura. In questa messinscena infatti il teatro si fonde con il teatro di figura misto e l’animazione a vista. Burattini e muppet animeranno tutta la vita nel paese delle meraviglie, nel quale la stessa Alice arriverà trasformata in un burattino. Impegnati in questa straordinaria avventura saran- no Enza De Rose, che sarà Alice, affiancata dai mille personaggi di Francesco Paolo Ferrara e Andrea Tich. I pupazzi sono delle creazioni di Giulio Settimo realizzati, come le scenografie, in collaborazione con il Teatro Statale di Karlovaz, Gradtsko Kazaliste Zorin Dom. Le musiche sono di Giovanni Settimo.

31 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

Biancaneve

Autore Livia Amabilino e Lorella Tessarotto tratto dalla fiaba tradizionale Regia Daniela Gattorno Scene DACO srl Costumi Ida Visintin Musiche Carlo Moser Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei con l’amichevole partecipazione di Adriano Giraldi Prima nazionale 2 gennaio 2012; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Ironico e divertente, lo spettacolo vuole mostrare ai bambini la prota- gonista della celebre fiaba un po’ diversa, forse meno dolce e romantica di quella tradizionale o dei film d’animazione, ma che appassiona per la sua sbadataggine. Lo spettacolo è un “divertissement” sul testo della fiaba originale dei fratelli Grimm ma i bambini ritroveranno il burbero Brontolo e i suoi fratelli, il cacciatore, la regina cattiva e un principe un po’ speciale. Nella leggerezza della proposta si nasconde il tema della necessità delle scelte, delle con- seguenze negative dell’invidia e della vanità e quello delle proibizioni, utili e non, che ac- compagnano il percorso di crescita di ognuno di noi. Un percorso tra luci ed ombre, come avviene quando si cammina nel bosco, finché il sostegno degli altri e la forza dell’amore non aiutano il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

32 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

Cenerentola e l’albero magico

Autore Livia Amabilino e Lorella Tessarotto tratto dalla fiaba tradizionale Regia Maurizio Zacchigna Scene Umberto Di Grazia / DACO srl Costumi Ida Visintin Musiche Carlo Moser Maschere Scudo D’Ontano Interpreti Enza De Rose, Francesco Godina, Valentino Pagliei Prima nazionale 22 dicembre 2010; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Ispirato alla fiaba tradizionale e adattato per le scene da Livia Amabilino e Lorella Tessarot- to, Cenerentola e l’albero magico vede per protagonista una bambina felice e spensierata che gioca per conto suo, finché un bambino prepotente e sgarbato non arriva a disturbarla. La nostra bambina, un po’ timida e sensibile, si rifugia dal nonno, che per consolarla inizia a raccontarle una storia un po’ magica che per certi versi assomiglia alla sua. È la famosa vicenda di Cenerentola, una bambi- na maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, in una versione meno nota al grande pubblico che al posto della zucca vede la presenza di un albero magico, sotto il quale si può leggere e sognare. E si può anche – magari con l’aiuto di un piccolo amico – trovare la forza di rispondere con coraggio ai soprusi e alle violenze. Ispirato dai sempre più frequenti casi di bulli- smo nelle scuole, Cenerentola e l’albero magi- co vuole affrontare in maniera indiretta il tema della sopraffazione sui più deboli, da parte del coetaneo, dell’amico o anche del familiare. La storia naturalmente è a lieto fine, a patto però di capire dove trovare la forza interiore per opporsi con intelligenza e garbo alle situazioni difficili. Niente paura, però! In questo spettacolo non mancheranno gli elementi più tradizionali e divertenti della fiaba: ci sono le scarpette, il ballo, il principe e, naturalmente, le sorellastre vanitose. Lo spettacolo è realizzato con il contributo dell’Asses- sorato alle Politiche di Pace e Legalità della Provincia di Trieste.

33 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2018

La bella lavanderina

Autore Daniela Gattorno Costumi e regia Daniela Gattorno Scene Bruno Guastini Luci Roberto Vinattieri Interpreti Daniela Gattorno

Prima nazionale 21 novembre 2015; Trieste, Teatro dei Fabbri

Ideata e portata in scena da Daniela Gattorno, La bella lavanderina - Storie colorate fra bolle di sapone prende spunto dall’antica canzon- cina che tutti conoscono e fa da sottofondo alla storia di Serafina, una lavandaia maldestra e un po’ pasticciona ma innamoratissima del suo lavoro che considera un vero e proprio tesoro. Tra grandi tinozze di acqua saponata, Serafina immerge il suo bucato, ma ad ogni indumento si lega una storia, una filastrocca o una can- zone. Sono sette i colori che caratterizzano i protagonisti delle storie che pian piano troveranno posto sulla corda del bucato per asciu- garsi, diventando un allegro carosello variopinto. Un vero e proprio arcobaleno che si rincorrerà tra mille bolle di sapone. La bella lavanderina prosegue il progetto di Teatro per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada dedicato ai piccolissimi; assieme a Mare e Quadratino lo spettacolo si presta ad essere fruito anche da bambini di soli 2-3 anni.

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Progetti speciali

Egon e Jim il teatro che fa la differenza giovanna e il funambolico Alfredo la cotogna di Istanbul i due lati del cerchio

Progetto sveviano Amici della Contrada la contrada • progetti speciali 2018

Egon & Jim

Autore Renzo S. Crivelli Regia Francesco Godina e Enza De Rose Interpreti Francesco Godina, Giacomo Segulia, Enza De Rose, Valentino Pagliei Prima nazionale 16 giugno 2016; Trieste, Auditorium del Museo Revol- tella Festival Triestestate 2016

Trieste nel testo di Crivelli diventa complice di un incontro tra due grandi artisti, che si riconoscono nel nome dell’arte. Avviene così, con un cavalletto in un luogo affollato, la conoscenza del tutto occasiona- le tra Egon Schiele, il famoso pittore espressionista austriaco e James Joyce, per gli amici solo Jim, già autore a quel tempo di “Gente di Dublino”. Schiele, seppur molto giovane, ha già soggiornato a Trieste insieme alla sorella, nella fuga che li ha portati nello stesso hotel in cui i loro genitori avevano trascorso la luna di miele. Ci è tornato di proposi- to, ma non per restarvi, dopo avere trascorso un periodo in prigione a causa delle sue opere, ammirate dai critici ma troppo scandalose per lo sguardo severo del giudice chiama- to in causa. Joyce lo accoglie da padrone di casa nell’amata Trieste, sentendosi più che a suo agio anche se lontano da Dublino, dalla quale gli arrivano solo commenti negativi per i suoi scritti. Entrambi amano le donne, soprat- tutto giovani, e affidano a queste muse la loro ispirazione, scontran- dosi con resistenze e incomprensio- ni. Tra di loro nasce un’amicizia che sa andare oltre al consueto, per ap- prodare all’essenza delle cose e tra- sformarla in arte.

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Il teatro che fa il suo dovere! ideato e realizzato da Francesco Paolo Ferrara

La promozione della salute e la prevenzione delle disabilità nell’anziano e nella persona fragile sono alla base di un ampio progetto di inclusione so- ciale che la Contrada ha inziiato a perseguire negli ultimi anni affidandosi all’esperienza di Francesco Paolo Ferrara, attore, educatore, esperto della lingua dei segni (italiano e inglese). Il progetto è partito tre anni fa con un primo percorso laboratoriale dal titolo Il teatro che fa la differenza!, sostenuto dal Comune di Trieste, dall’Azienda per i Servizi Sanitari n° 1 “Triestina”, dai Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino, Muggia e San Dorligo della Valle e dalla Fondazione Casali. Si è trattato di un percorso teatrale interculturale e intergenerazionale che ha coinvolto una molteplicità di soggetti diversi tra loro (circa una quindicina) facendoli lavorare sulla ricerca continua di un linguaggio comune, abbatten- do le diversità. Ai tre laboratori hanno preso parte di volta in volta persone anziane, persone diversamente abili, attori e altri soggetti provenienti da realtà diverse: la lingua italiana dei segni è diventata il mezzo di comunica- zione principale, consentendo l’elaborazione di un vocabolario universale, la stimolazione della fantasia, una diversa modalità di socializzazione. Dallo scambio e dal confronto è emerso un potenziamento delle diverse abilità di ciascuno e ha contribuito a creare la nascita di una “compagnia teatrale” fissa che si è confrontata di anno in anno con tematiche diverse. Dal 2017 è partito un nuovo esperimento i più fasi che mira a coinvolgere nel gruppo ragazzi giovani a rischio devianza: il titolo del nuovo progetto - che ha già visto una prima presentazione in dicembre - è Il teatro che fa il suo dovere! e si pone l’ambizioso obiettivo di puntare stavolta su tematiche legate alla legalità.

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Giovanna e il funambolico Alfredo

Autore Francesco Magali Scene e costumi Andrea Stanisci Regia Marco Mattolini Interpreti Ariella Reggio e Francesco Magali Prima nazionale 6 maggio 2017; Teatro Orazio Bobbio, Trieste

Il 7 agosto 1974 il funambolo francese Philippe Petit compì la sua impresa più famosa e spettacolare: passò da una torre all’altra del World Trade Center di New York camminando su un cavo sospeso a più di 400 metri di altezza. Come convive questa vicenda a suo modo epica con Giovanna d’Arco e un pittoresco personaggio di nome Alfredo che nel suo mondo, claustrofobi- co e pieno di libri, in pigiama e vestaglia, è pronto per andare a dormire? Francesco Magali mette in scena, con poesia e ironia, la ricerca di un uomo che sfiora la follia nel voler dare un senso alla sua esistenza e scrive, per un’attrice d’eccezione come Ariella Reggio, il personaggio di una Giovanna d’Arco anziana che, ripercorrendo con fedeltà storica la sua vicenda, aiuta Alfredo ad affrontare i suoi fantasmi.

Francesco Magali comincia il suo percorso artistico in ra- dio. Si accosta al teatro grazie alla frequentazione di alcuni corsi, tra i quali quelli diretti da Judith Malina e Geraldine Baron, intraprendendo quindi la carriera teatrale che lo porterà negli anni a collaborare, tra gli altri, con: Luca De Filippo, Armando Pugliese, Marco Mattolini, Ugo Grego- retti, Giorgio Pressburger, Maurizio Panici, Flavio Bucci. Nel 2000 debutta come autore teatrale con lo spettacolo “Prove di volo per piccoli roditori”, che si replicherà nei due anni successivi. Da quel momento alterna alla recitazione il suo impegno come autore teatrale e sceneggiatore televisivo. Tra le fiction cui ha collaborato si ricordano “Carabinieri”, “Vivere”, “Incantesimo”, “Centovetrine”, “I Cesaroni”, e altre ancora. È stato anche autore, insieme a Marco Mattolini, di un evento televisivo sulla lirica dall’arena di Verona.

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La cotogna di Istanbul

Autore Paolo Rumiz Adattamento Alberto Bassetti Regia da definire Interpreti Maddalena Crippa e Renato Sarti Prima nazionale 23 novembre 2018; Teatro Orazio Bobbio, Trieste Coproduzione con Golden Show.

È il 1997. Max Altenberg, ingegnere viennese di 55 anni, in missione umanitaria a Sarajevo un anno dopo la fine della guerra, incontra Maša Dizdarevic, una vedova di dieci anni più giovane e se ne innamora a prima vista, senza svelare i suoi sentimenti. Max è figlio di un ufficiale della Wehrmacht che ha combattuto in Bosnia dopo la campagna di Russia. Lei è musulmana, figlia di due partigiani che sulle stesse montagne hanno conquistato medaglie al valore, e ha alle spalle la storia drammatica che segue in flash back.

Paolo Rumiz è un giornalista e scrittore italiano. Inviato speciale del Piccolo di Trieste, nel 1996 diventa editorialista della Repubblica. Dal 1986 si è occupato degli eventi dell’area balcanica e danubiana; negli anni Novanta, durante la dissoluzione della Jugoslavia, fu corrispondente in Croazia e Bosnia-Erzegovina. Nel novembre 2001 fu inviato ad Islamabad, e successivamente a Kabul, per documentare l’attacco degli Stati Uniti d’America all’Afghani- stan talebano. Ha pubblicato numerosi romanzi editi da Feltri- nelli e La nave di Teseo.

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Gli “Amici della Contrada”

L’Associazione culturale Amici della Contrada nasce nel 1998 per iniziativa di Mario Licalsi, Tullio Kezich, Fulvio Tomizza, Armando Zi- molo, Ariella Reggio, Sergio D’Osmo, Bruno Maier, Claudio Grisancich, Livio Chersi, Adriano Dugulin, Mario Diego, Danilo Soli, Claudio Grizon e Paolo Quazzolo con lo scopo di promuovere attività culturali volte a diffondere la conoscenza del teatro e a sostenere l’immagine della Con- trada - Teatro Stabile di Trieste. Nell’arco di quattrodici stagioni, gli Amici della Contrada han- no superato il migliaio di adesioni, ottenendo vivi consensi da parte del pubblico, della critica e il riconoscimento delle maggiori istituzioni cittadine, collocandosi così tra le associazioni culturali più vivaci - e più numerose - nell’ambito triestino. In tutti questi anni sono state realizzate decine di inziative (conferenze, mostre, tavole rotonde, proiezioni video, serate di poesia e musicali), diversi cicli di Prolusioni degli spettacoli e incontri con gli attori in scena alla contrada. Ma il fiore all’occhiello dell’Associazione rimane sicuramente il Teatro a Leggìo, proposto e diretto per molti anni dal regista Mario Licalsi, pri- mo Presidente dell’Associazione. Il Teatro a Leggìo ha rilanciato presso il pubblico un genere di teatro - quello in lettura, appunto - che da anni non veniva più praticato. L’occasione offre la possibilità di allestire testi che, per la loro peculiarità, non vengono rappresentati con frequenza in palcoscenico o sono stati ingiustamente trascurati, mentre la particolare forma della lettura consente allo spettatore di concentrarsi sui contenuti del testo, sul suono della voce, sul ritmo della recitazione, senza che altri elementi quali scene, costumi, luci, movimenti e gestualità vengano a interferire con la linea della scrittura drammatica. L’idea del “teatro a leggio”, ossia di una particolare forma di rappresenta- zione teatrale nella quale - eliminato qualsiasi codice visivo - predomi- na solamente la parola, nasce assieme all’Associazione nella primavera del 1998, quando vengono proposti in rapida successione Il letterato Vincenzo di Umberto Saba, Terzetto spezzato di Italo Svevo e La casa del melagrano di Pier Antonio Quarantotti Gambini, tutti per la regia di Licalsi. Il successo delle prime letture è tale che a partire dalla stagione 1998/1999 gli Amici della Contrada presentano un cartellone decisamente più nutrito. Il crescente numero di presenze, costringerà l’Associazione dopo due sole stagioni a limitare l’ingresso alle letture sceniche ai soli soci (inizialmente l’ingresso era libero). Nei primi anni le letture del Teatro a Leggìo vengono proposte pres- so il Circolo delle Assicurazioni Generali (partner degli Amici della Contrada in questa iniziativa), ma già nel 2001 si rende necessario il trasferimento nella più capiente sala del Cristallo, a causa del conti-

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nuo aumento dei soci. E, tra i motivi di vanto di questa iniziativa, anche i numerosi tentativi di imitazione che, tuttavia, non hanno mai saputo eguagliare la qualità dell’originale. Fin dai primi cartelloni proposti da Licalsi si manifesta la grande duttili- tà del Teatro a Leggìo, che spazierà negli anni dalla drammaturgia con- temporanea giuliana a quella italiana e francese tra Otto e Novecento, dai classici ai drammi di autori viventi, dai testi italiani alle commedie straniere, con diverse incursioni nel teatro nordamericano. L’eredità di Licalsi, scomparso nel 2003, è stata raccolta dal direttivo degli Amici che hanno continuato a proporre stagioni di qualità, in equilibrio fra il rispetto della grande tradizione teatrale e la ricerca di nuovi linguaggi. Le decine e decine di letture sceniche presentate in questi tredici anni hanno avuto quali interpreti Orazio Bobbio, Ariella Reggio, Antonio Sali- nes, Lidia Kozlovich, Dario Penne, Maria Grazia Plos, Elke Burul, Maurizio Zacchigna, Marisandra Calacione, Adriano Giraldi, Massimo Somaglino, Marzia Postogna, Mariella Terragni, Gualtiero Giorgini, Manuel Fanni Ca- nelles, Maurizio Repetto, e molti altri ancora. Dopo Mario Licalsi, l’Associazione è stata retta da Ariella Reggio e da Ma- ria Grazia Plos. Attualmente ne è Presidente Sergio Barbieri.

1998/1999 L’uomo di sfiducia di Tullio Kezich; Clop- pete-cloppete. Concerto Palazzeschi, collage di Paolo Quazzolo da Aldo Palazzeschi; L’ultimo pezzo è in cucina di Giuseppe O. Longo, Variazioni del tempo che passa di Furio Bordon; Le voci di Claudio Magris; Il gioco di Nera Fuzzi; Storia uno e, magari, due e tre di Claudio Grisancich; Il segno di Roberto Damiani. 1999/2000 Grisaglia blù di Sergio Velitti; La moglie ideale di Marco Praga; La bilancia di Silvio Benco; Le voci di Claudio Ma- gris; La nemica di Dario Niccodemi; Tristi amori di Giuseppe Giacosa; Lu- mie di Sicilia di Luigi Pirandello; Atto unico di Italo Svevo. 2000/2001 Cecè di Luigi Pirandello; Inferiorità di Italo Svevo; Era una roccia, il colonnello di Giuseppe O. Longo; Divorziamo di Victorien Sardou; La parigina di Henry Becque; Boubouroche di Geor- ges Courteline; La cantatrice calva di Eugène Ionesco; L’anniversario di Anton Cechov. 2001/2002 Cavalleria rusticana di Giovanni Verga; La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca; La voce umana di Jean Cocteau; La vedova nera di Carlo Terron; La morsa di Luigi Pirandello; Un corpo estraneo di Renzo Rosso. 2002/2003 Liolà di Luigi Pirandello; Due dozzine di rose scarlatte di Aldo De Benedetti; Le parole tra noi leggere di Lidia Kozlo- vich da Lalla Romano; Tre quarti di luna di Luigi Squarzina; Rose di Martin Sherman; Candida di George Bernard Shaw. 2003/2004 Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello;

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Boubouroche di Georges Courteline; Le piccole volpi di Lilian Hellman; La mamma buonanima della signora di Georges Feydeau; La sacra fiammadi Somerset Maugham; Svevo a Venezia di Paolo Puppa. 2004/2005 Come le foglie di Giuseppe Giacosa; Vor- rei incatenare la mia anima per non vederla più vagabondare di Elsa Fonda; La finzione della vita di Giovanni Antonucci; A porte chiuse di Jean Paul Sartre; L’orso di Cechov; Le parole tra noi leggere di Lalla Romano; Monolo- go di Yvette di Maria Luisa Spaziani. 2005/2006 La lupa di Giovanni Verga; L’orso di An- ton Cechov; Vecchio mondo di Aleksej Arbuzov; La moglie ebrea e Lo spio- ne di Bertolt Brecht; Erano tutti miei figli di Arthur Miller; L’osteria della posta di Carlo Goldoni. 2006/2007 Il sosia di Tullio Kezich; L’uomo malato di Silvio Benco; Pupo prende la purga di Georges Feydeau; Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams; I creditori di August Strindberg; La lezione di Eugène Ionesco. 2007/2008 Una casa di bambola di Henrik Ibsen; L’uomo dal fiore in bocca e La patente di Luigi Pirandello; Elettra e Cliten- nestra da Eschilo, Sofocle ed Euripide; Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee; Cattivi e cattivissimi nel teatro shakespeariano di Luigi Lu- nari; Lo spinato dev’essere grande di Giuseppe O. Longo; Dialoghi con Ma- rie Curie di Luisa Crismani e Simona Cerrato; Il pozzo di Ugo Vicic; I ricordi rubati di Vittoria Miani Cannarella. 2008/2009 Candida di George Bernard Shaw; Let- tere impossibili di Paolo Puppa; Medea di Euripide; Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill; Tango viennese di Peter Turrini; Triangolo magico di Alessandro De Stefani. 2009/2010 Vera Verk di Fulvio Tomizza; Una serata futurista a cura di Giovanni Antonucci; Delitto all’isola delle Capre di Ugo Betti; Cecè di Luigi Pirandello; Spettri di Henrik Ibsen; Fedora Barbieri: un viaggio nella memoria di Liliana Ulessi. 2010/2011: George Dandin di Molière; Il sorriso di Daphne di Vittorio Franceschi; Miss Margherita di Roberto Athaide; Il pa- dre di August Strindberg; Come lui mentì al marito di lei di George Bernard Shaw; Mademoiselle Molière di Giovanni Macchia; La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca. 2011/2012: Uno sguardo dal ponte di Arthur Mil- ler; La signorina Giulia di August Strindberg; Le teorie del Conte Alber- to di Italo Svevo; Resurequie di Carlo Tolazzi; Parenti terribili di Jean Cocteau; Ex di Aldo Nicolaj; Luisito di Susanna Tamaro 2012/2013: Due gatte randagie di Aldo Nicolaj; Un leggero malessere di Harold Pinter; 100 mq di Juan Carlos Rubio; Caro bu- giardo di Jerome Kilty; Emigranti di Slawomir Mrozek; Tre donne alte di Edward Albee; Cronache venete di Paolo Puppa.

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2013/2014: Emily di Adam Boch; L’ultimo pezzo è in cucina di Giuseppe O. Longo; Storia dello zoo di Edward Albee; Io, Anton Cechov di Claudio Grisancich; Le serve di Jean Genet; Due dozzi- ne di rose scarlatte di Aldo De Benedetti 2014/2015: Non si sa come di Luigi Pirandello; Voci di Renzo S. Crivelli; Due signore di Manlio Santanelli; Il ladro in casa di Ita- lo Svevo; La malinconia del disc-jockey di Furio Bordon; L’armadietto cine- se di Aldo De Benedetti; Stai zitta per favore da Raymond Carver. 2015/2016: Non ti conosco più di Aldo De Benedet- ti; Giacomo Leopardi e la grande muraglia di Claudio Grisancich; Il cala- pranzi di Harold Pinter; Il direttore di Pietro Spirito e Elke Burul; Danza macabra di August Strindberg; Due signore di Manlio Santanelli. 2016/2017: Duetto di Giuseppe O. Longo; La mam- ma buonanima della signora di Georges Feydeau; L’anniversario di Anton Cechov; Sogno o forse ne - La patente di Luigi Pirandello; Manzoni, ovvero del rimorso di Claudio Grisancich; Spettri di Henrik Ibsen; Trieste, l’aria na- tìa di Claudio Grisancich. 2017/2018: Zoo di vetro di Tennessee Williams; Fio- ri per Maria Teresa di Luisa Crismani; La cantatrice calva di Eugene Ione- sco; Toutou di Agnes e Daniel Besse; Tempo d’attesa di Pietro Spirito e Elke Burul; Storie de Fausta di Claudio Grisancich.

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L’ospitalità al Teatro Orazio Bobbio la contrada • ospitalità teatro bobbio 2018

Stagione 2017/18

Una scelta di cuore. Quest’anno la Contrada di Trieste pone l’accento sull’a- more, l’amore che gli abbonati e gli spettatori da più di 40 anni affidano al Teatro Orazio Bobbio di Trieste e l’amore che da sempre muove Livia Amabi- lino, presidente della Contrada, e Diego Matuchina, direttore organizzativo, insieme a quello di tutto lo staff, ad arricchire l’offerta degli spettacoli proposti, anche con molte neoproduzioni, e ad offrire percorsi diversificati per fruire del corposo e accattivante pro-gramma 2017/2018. A partire dal 20 ottobre oltre 30 titoli in cartellone tra spettacoli “ros-si”, “blu”, fuori abbonamento, Family Show, recital di danza, concerti e matinée per le scuole medie e superiori. Quest’anno è stato ideato an-che uno speciale percorso scuole pensato appositamente per gli stu-denti. A presentare l’ampio e articolato anno del Bobbio alla presenza dell’Assessore Regionale Gianni Torrenti e dell’Assessore del Comune di Trieste con delega ai Teatri Serena Tonel, sono stati stamattina la Presi-dente dello Stabile di Trieste, Livia Amabilino, il Direttore artistico Matteo Oleotto e il Direttore or- ganizzativo Diego Matuchina. La conferenza stampa, trasmessa in streaming con la collaborazione della Be Nice, ha visto la presenza della stampa, degli artisti e degli amici della Contrada.

Per primi sono stati illustrati i 12 titoli del nuovo cartellone, suddivisi fra spet- tacoli “rossi” e spettacoli “blu” - come da tradizione - che vedono la presenza, tra gli altri, di grandi interpreti come Raul Bova, Daniela Morozzi, Blas Roca Rey, Nini Salerno, Emilio Solfrizzi, Anna Ga-liena, Corrado Tedeschi, Paolo Calabresi, Biagio Izzo e Veronica Pivetti. Per gli spettacoli fuori abbonamento si riconferma il circuito Family Show con 3 appuntamenti di musical per bambini realizzati dalla compagnia bolognese Fantateatro. Altri 10 gli appuntamenti d’eccezione tra cui spiccano nomi di fama come Lillo e Greg, Sabina Guzzanti (in esclusiva regionale), Federico Rampini e il maestro Gino Paoli. Ritorna inoltre il ciclo per gli studenti delle medie e superiori “I Fuoriclasse” con 4 spettacoli dalla forte connotazione sociale insieme all’amatissimo circuito danza con 3 spettacoli di classica che vedranno ballerini danzare sulle musiche di Čajkovskij, Mozart fino a toccare no-te di Flamenco. La Stagione 2017/2018 partirà il 20 ottobre, con l’esilarante “Le Ba-sabanchi”, una produzione in dialetto triestino della Contrada che por-ta la firma dello scrittore Alessandro Fullin insieme a Tina Šosic con l’impareggiabile Ariella Reggio in scena con lo stesso Fullin, Marzia Postogna, Franko Korosec, Francesco Godina, Valentino Pagliei e Da-niela Gattorno. Uno spettacolo ambientato nel 1944 in uno scanzona-tissimo convento dove un gruppo di suore scalmanate tenta di supera-re indenne la Tempesta della Storia. Previ- ste anche delle recite straordinarie fuori abbonamento dal 27 al 31 ottobre. Secondo appuntamento in stagione con la nuova produzione nazionale della Contrada “La Cena Perfetta” di Pierattini, in scena dal 10 al 15 novembre con Daniela Morozzi, Blas Roca Rey e la partecipazione spe-ciale di Nini Saler-

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no. Lo spettacolo inizierà le prove a Roma domani 2 settembre e toccherà moltissime piazze in Italia durante la stagione 2017/2018. In una banlieue di Parigi, il “Girgenti”, piccolo ristorante dalla conduzione scalcinata e familiare, si prepara ad accogliere la quanto mai insperata visita di un ispettore della Guida Michelin. L’e-suberante proprietario del locale siciliano, lo chef Sal- vatore, insieme alla moglie Caterina, alla socia Lucia e al cameriere rumeno Cristian sono i protagonisti di una gestione a dir poco disastrosa: gli acquisti maniacali e dispendiosi dello chef (uniti alla sua tendenza ad alzare spesso il gomito), le continue lamentele della moglie, i debiti, l’eccentricità del ca- meriere. Tutto potrebbe cambiare con l’attribuzione della stella Michelin, a patto però di realizzare una cena perfetta!

Dal 24 novembre appuntamento al Bobbio con “Il Borghese Gentiluomo”, un testo dalla satira sferzante del grande Molière interpretato da Emilio Solfrizzi, in cui una coppia borghese viene raggirata da tutti e comicamente imitata dalla coppia di sguatteri al loro servizio. Solfrizzi, noto anche grazie alla fiction “Tutti pazzi per amore”, ha vinto molti premi ed è stato candidato a diverse nomination dal David di Donatel-lo al Nastro d’Argento. Dal 8 al 13 dicembre saliranno sul palcoscenico i protagonisti di “Sabbie Mobili”: Roberto Ciufoli, Gaspare e Max Pisu. Portato in scena mol-ti anni fa da Zuzzurro e Gaspare, viene ripreso in una nuova versione, scritta a più mani. Di ritorno da una serata in Svizzera, due comici di successo i cui rapporti sono ormai logori e vicini alla rottura si imbat-tono con il loro Cessna in una strana nube nera che li farà precipitare in un luogo misterioso dove è possibile atterrare sui fili della luce “come le rondini”. Qui incontreranno una strana e singolare creatura spuntata fuori da un cactus che comincerà ad interessarsi a loro…uno spettacolo che è una favola, un viaggio alla ricerca di se stessi. Con l’anno nuovo dal 12 al 17 gennaio andrà in scena “Alla faccia vostra” una commedia che nasce dalla penna dello stesso autore dell’ormai cele- bre ”L’inquilina del piano di sopra”. Pierre Chesnot or-chestra qui un vero e proprio meccanismo ad orologeria fatto di tempi perfetti, di entrate ed uscite a ripetizione e di continui colpi di scena. Intrighi, sotterfugi, equivoci, ipocrisia, per una vicenda che mette a nudo la parte più meschina e cinica dell’animo umano. Una corsa al denaro, per accaparrarsi l’eredità di uno scrittore defunto, che dov-rebbe scandalizzare, ma che invece cattura lo spettatore, coinvolgen-dolo in un vortice di comicità e regalandogli due ore di divertimento e risate. In scena due attori d’eccezione: l’esilarante Gianfranco Jannuz-zo e la splendida Debora Caprioglio. Il 26 gennaio sarà la volta dell’attesissimo spettacolo con Raoul Bova e Chia- ra Francini: “Due”. Da un letto da montare, simbolo di un nuovo inizio, alla rimessa in discussione di un’intera vita. Inizia così questa commedia con cui Luca Miniero ha voluto portare sul palcoscenico i piccoli, grandi problemi, dubbi e ostacoli che nascono all’interno di una coppia, persino quella più innamorata, che decide di fare il grande passo e sposarsi. Dal 2 febbraio invece arriva sul palcoscenico del Bobbio “Il Diavolo cer- tamente”, tratto da un romanzo di Camilleri. Sei passeggeri, perfetti sco-

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nosciuti, salgono a Palermo sul treno che nella notte li porterà a Torino e s’incontrano nello scompartimento 6 della carrozza 6. Supe-rato l’imbarazzo iniziale, durante il viaggio si raccontano, e le storie, rappresentazioni nella rappresentazione, diventano il pretesto per discutere sull’esistenza o meno del diavolo; e quando tutto sembra ri-solversi in una negazione dell’esistenza di quest’ultimo, arriva il colpo di scena finale. Repliche fino al 7 febbraio. Dal 23 febbraio calcheranno la scena , Milena Vukotic e Marilù Prati in “Sorelle Materassi”. Lungamente applaudite al loro debut-to al 50° Festival teatrale di Borgio Verezzi (Savona), le interpreti ec-cezionali dell’adattamento firmato da Ugo Chiti del capolavoro di Aldo Palazzeschi arriveranno a Trieste “crudeli e esilaranti” in un dramma familiare a tinte ironiche e assurde. La Contrada, in coproduzione con I due della città del sole, presenta il 9 marzo “Notte di Follia” con due grandiosi interpreti. Anna Galiena e Corrado Tedeschi inscenano rispettivamente due persone agli antipo-di, sole, ma accomunate da uno stesso segreto. Insieme iniziano un dialogo divertente e serrato finché, man mano che la notte si fa più assurda, emerge il vero malessere che pervade e unisce queste due sin-golari anime. “Qui e Ora”, uno degli spettacoli cult di Mattia Torre, autore tra i più amati e apprezzati d’Italia, andrà in scena al Bobbio dal 23 marzo. Protagonisti Paolo Calabresi e Valerio Aprea. Un incidente appena av-venuto in una strada se- condaria di un’isolata periferia romana, com-pletamente deserta, nel nulla. Due scooter di grossa cilindrata subito dopo l’impatto, il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il se-condo irriconoscibile, un disastro di la- miere ancora fumanti. Un inci-dente importante. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro pi-ano muove un piede, a fatica si alza. E anche il primo apre gli occhi. Avrebbero bisogno di aiuto ma non lo avranno, avrebbero bisogno di cure ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza. Intorno a loro, per loro, niente e nessuno. Sale sul palco il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, questo Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per gen-erare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città. Dal 6 all’ 11 aprile andrà in scena Biagio Izzo in uno spettacolo teatra-le con molti spunti di riflessione, intitolato “Dì che ti mando Picone”. Nel 1984 Nan- ni Loy gira “Mi manda Picone”, pellicola fortunata con Giancarlo Giannini e Lina Sastri. Storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che per protesta alla chiusura della fabbrica, si dà fuoco in tri-bunale davanti al figlio piccolo e alla moglie. Giannini ne prenderà il posto “lavorativo”, scoprendo un mondo nascosto fatto di camorra e mazzette. A lui bastava dire “Mi manda Picone!” e avere i crediti. Ma che fine ha fatto quella creatura, il bimbo che assiste alla pira del pa-dre? Ecco oggi uno spin-off che immagina dopo 33 anni il figlio Antonio ormai adulto, disoccupato, sposato, forse futuro papà, esaurito e perseguitato da oscuri personaggi. In più il padre Picone che entra, come uno spirito, nel povero Antonio. In una casa fatiscente, che strizza l’occhio a un luna park napoletano in disuso, si consumerà la storia senza troppi sorrisi di complicità ma con risate ai danni di An-tonio. Risate, suoni, rumori, ricordi

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di una Napoli che fu e non c’è più. Chiude la stagione Veronica Pivetti in “Viktor e Viktoria”, al Bobbio dal 13 aprile. Berlino, anni ‘30. Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, annaspa alla disperata ricerca di una scrittura per arrivare a fine me-se. Ma quando si finge “Viktor” tutto cambia. Tra battute di spirito e divertenti equivoci, con molta leggerezza, si arriva nelle profondità dell’animo umano. Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruo-lo di Viktor/Viktoria, reso immortale sul grande schermo da Julie Andrews. I titoli fuori abbonamento (per i quali gli abbonati della Stagione di Prosa godranno di un trattamento di favore) partiranno venerdì 17 novembre con lo spettacolo/concerto “Due come noi che…” di Gino Paoli e Danilo Rea (prevendite già aperte). Da giovedì 19 ottobre aprono le prevendite e le prenotazioni per tutti gli altri fuori abbona-mento in cartellone a partire dalla “Carmen” di scena il 23 novembre. Venerdì 1 dicembre salirà sul palco l’esilarante “Se ti sposo ti rovino” con Marco Cavallaro, che, garantisce, “pro- voca risate ogni 17 secondi”. Venerdì 15 dicembre sarà la volta dei “Prodigi” dell’illusionista e men-talità Vanni de Luca, a seguire sabato 16 dicembre arriva la satira pungente di Sabina Guzzanti in “Come ne venimmo fuori”. Dal 9 gen-naio ritorna dopo il suo successo a Roma di quest’estate la pro- duzione Contrada “Giovanna e il funambolico Alfredo” con Ariella Reggio e Francesco Magali. Il 23 gennaio Federico e Jacopo Rampini porteranno sul palco del Bobbio, il loro recital “L’età del caos. Trump Blues”, tratto dall’ultimo libro dello scrittore e giornalista Rampini senior. Appun-tamento il 2 marzo con il piccolo gioiello prodotto dalla Contrada “Egon e Jim” del Prof. Renzo S. Crivelli mentre il 3 marzo arrivano le gag divertenti di Lillo e Greg e i loro “Best of”. Infine il 17 marzo dopo il successo dell’anno scorso, unico data per “Viaggio nell’operetta”, un Musical attraverso l’Europa tra la fine dell’800 e gli anni trenta del ‘900. Il ciclo Family Show quest’anno si apre domenica 17 dicembre con il con- sueto orario: 16.30. Primo appuntamento con “Il canto di natale”, il musical liberamente ispirato al racconto di Charles Dickens, in cui di-versi linguaggi artistici, teatro, musica e danza, si mescolano in un unico turbinio di emozioni, proiettando lo spettatore in un’atmosfera natalizia poetica e divertente nello stesso tempo. Domenica 21 gennaio arriva a teatro “Alice nel pentagramma delle meraviglie”, lo show musicale tutto da ballare in un mondo fatto di lepri Valzerine, note salterine e un’iraconda regina che mette in fila tutte le note creando stupende melodie.Infine domenica 4 marzo sarà “Il mago di Oz” a divertire grandi e piccini con il capolavoro di Frank L. Baum attraverso diverse tecniche di espressione: corpo, immagini e colori nella tradizione e fantasia del Teatro Ragazzi del Fantateatro. Su grande richiesta ritorna inoltre il ciclo danza. Il 30 e 31 dicembre si potrà festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo con il Gran Galà di Capo-danno “Russian Stars & Moscow Classical State Ballet by Titova. Il 9 Febbraio appuntamento con il commovente “Il lago dei cigni”con Mari-ja Kichevska e Boban Kova- chevs e la Compagnia Nazionale Raffaele Paganini. Ultimo appuntamento il 21 Aprile con “Flamenco live” in-sieme a Juan Manuel Carrillo, Luis Ortega e il Ballet Flamenco Español.

48 la contrada 2018

La compagnia la contrada • registi 2016

Matteo Oleotto

Nato a Gorizia nel 1977 e residente a Gorizia, Matteo Oleotto si diploma come attore nel 2001 presso la Civica Ac- cademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine e nel 2005 si diploma come regista presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel frattempo, prima di dedicarsi completamente alla regia, svolge i lavori più disparati che lo porteranno a sviluppare quell’attenzio- ne nei confronti della gente comune e quella cura dei dettagli nel descrivere le vite ordinarie che saranno tipi ci dei suoi lavori successivi. Frequenta seminari e spettacoli studio con Gabriele Ferzetti, Jurij Alschitz, Danio Manfredini, Françoise Khan, Giuseppe Bevilacqua, Giuseppe Bat- tiston, Virgilio Sieni, Michele Abbondanza, Geraldine Baron, Pippo Del Bono e debutta come prefessionista con lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate per la regia di Giuliano Bonanni, presentato al Mittelfest di Cividale. Lavora come attore in alcuni corto e lungometraggi, è copro- duttore, aiuto-regista e attore per Alfredo Covelli e attore coprotagonista in “Lezioni di Cioccolato” di Claudio Cupellini. Dirige numerosi spot, programmi televisivi , documentari per la tv e corto- metraggi. I suoi cortometraggi vengono selezionati ai festival di Belgrado, Trieste, Cracovia, Ankara, Ikmir, Ischia, Palmanova, Biarritz, Valdarno, Ber- gamo, Celje, Lenola, Messina, Venezia, Milano, Reykjavik ricevendo anche alcuni premi e menzioni speciali. Dopo queste prime esperienze di attore e regista Oleotto dirige nel 2013 il suo primo lungometraggio, “Zoran il mio nipote scemo”, co-produzione italiana e slovena che vede Giuseppe Battiston come protagonista. Il film si rivela un grande successo di pubblico, vince numerosi premi nazionali e internazionali e ottiene svariate candidature ai Globi d’Oro, ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Ad oggi “Zoran il mio nipote scemo” ha partecipato a 75 festival in tutto il mondo ed è stato proiettato nei seguenti paesi: Germania, Austria, Portogallo, Spagna, Inghilterra, Scozia, Svizzera, Russia, Ucraina, Lituania, Estonia, Lettonia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Grecia, Australia, Messico, Argentina. Insegna recitazione presso il Centro sperimentale di Roma. Debutta nel 2015 come regista teatrale firmando l’allestimento di Vipere di Carlo To- lazzi, per la Contrada, cui fa seguito l’anno dopo Il solito viaggio, di cui è anche co-autore. Ha appena finito di scrivere il suo secondo film (titolo provvisorio: Ines) prodotto da Beppe Caschetto, sta scrivendo una serie TV tratta dal blog “Volevo fare la rockstar” e a breve inizierà la rivisitazione di una serie americana; il pilota della versione italiana sarà girato a Milano. È stato il regista della seconda unità della serie “Romanzo famigliare” diretta da Francesca Archibugi, con protagonista Giancarlo Giannini, che andrà in onda su RaiUno.

50 la contrada • attori 2018

Ariella Reggio

Nata a Trieste, frequenta nella sua città la Scuola di Recitazione “Silvio D’Amico” (annessa al Teatro Nuovo diretto da Ser- gio D’Osmo). Entra in seguito a far parte dell’allora esistente compagnia di prosa della RAI, diretta da Ugo Amodeo. Nel 1961 viene scritturata dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia per partecipare a un’edizione di Arlecchino servitor di due padroni di Goldoni e da allora, per numerosi anni, fa parte della compa- gnia del Teatro Stabile. Partecipa alla messinscena di svariati spettacoli sotto la direzione di registi quali Giuseppe Maffioli, Orazio Costa, Giovanni Poli, Francesco Macedonio, Sandro Bolchi, Furio Bordon e altri. Si trasferisce quindi a Londra dove si ferma per parecchi anni, conducendo presso la BBC delle trasmissioni culturali sia radiofoniche che tele- visive. Ritornata in Italia lavora a Genova con il Teatro della Tosse diretto all’epoca da Lele Luzzati e Tonino Conte, e partecipa nel 1970 all’allestimento di Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e diretto da Giorgio Strehler. Nel 1976 assieme a Orazio Bobbio, Lidia Braico e Francesco Macedonio fonda a Trieste il Teatro Popolare La Contrada e da allora innumerevoli sono le sue partecipazioni sia in testi brillanti che drammatici, in dialetto triestino e non, sotto la direzione di molti registi (Francesco Macedonio, Antonio Calenda, Patrick Rossi Gastaldi, Luisa Crismani, Elena Vitas, Ales- sandro Marinuzzi, Mario Licalsi e altri). Da allora collabora ogni anno agli spettacoli teatrali prodotti dalla Contrada di Trieste. Nelle ultime stagioni ha preso parte, con Maria Amelia Monti e Antonio Catania, alla commedia di Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria, per la regia di Valerio Binasco (prod. Teatro Stabile di Firenze) e ha ottenuto un ottimo successo personale nella prima edizione italiana del monologo Rose di Martin Sherman per la regia di Sabrina Morena. Nella stagione 2007-08 ha recitato in Il compleanno di Pinter, prodotto dallo Stabile di Firenze e diretto da Fausto Paravidino. Nel 2014 Ariella Reggio vince il Premio “Maschere del teatro” come attrice non protagonista per la com- media Boeing boeing e riceve il “San Giusto d’Oro” , onorificenza che il Comune di Trieste dà ai suoi concittadini più illustri. Nelle ultime stagioni prende parte a Calendar girls con e Laura Curino per la regia di Cristina Pezzoli. É stata anche interpete di alcuni film diretti, fra gli altri, da Sandro Bolchi, Gianni Lepre, Mathieu Amalric, mentre sul piccolo schermo ha partecipato a diverse fiction e film per la TV, tra cui la fortunatissima serie “Tutti pazzi per amore” , regia di R. Milani. Nell’estate 2011 ha preso parte alle riprese a Roma del film di Woody Allen, “To with love”.

51 la contrada • attori 2018

Marzia Postogna

Triestina, ha studiato danza classica e contemporanea nonché canto lirico. Ha seguito alcuni corsi di perfezionamento attoriale con Giovanni Boni, Aldo Vivoda, Jean Pierre Marry, nonché gli stages condotti dai registi Francesco Macedonio e Mario Licalsi presso la Contrada. A teatro ha esordito nel 1993 nel contesto del Palio teatro-scuola. Da allora ha recitato dapprima con piccole compagnie per approdare infine al teatro professionistico. Tra le esperienze più significative Piaf con il CIRT di Trieste e Babele con la compagnia Petit Soleil. Ha debuttato con la Contrada recitando in alcuni spettacoli di Teatro per ragazzi e dalla stagione 1996/97 fa parte della compagnia stabile del teatro privato triestino. Ha recitato in diversi spettacoli dedicati alla program- mazione serale: Non ti conosco più di Aldo De Bene- detti sotto la direzione di Patrick Rossi Gastaldi e, con la regia di Francesco Macedonio, El mulo Carleto e El serpente de l’Olimpia di Roberto Damiani da Angelo Cecchelin, Antonio Freno di Macedonio-Perno, L’assente di Bruno Maier, L’Americano di San Giacomo, Un nido di memorie e L’ultimo carneval di Tullio Kezich e la riedizione di Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna. Ha inoltre preso parte a due spettacoli della trilogia Teatro-Scienza promossa dalla Contrada e ad alcune produzioni di Teatro per Ragazzi. Ha partecipato al Festival dell’Operetta del Ente Lirico Giuseppe Verdi di Tri- este e ha recitato con successo nelle produzioni musicali della Contrada: Un bellissimo settembre. Kurt Weill, l’Americano di Gianni Gori per la regia di Mario Licalsi, Piccole donne: il musical! di Tonino Pulci e Stefano Marcucci (regia di Tonino Pulci), Orient Express, spettacolo nato da una sua idea in collaborazione con la pianista Cristina Santin per la regia di Orazio Bobbio. Negli ultimi anni ha preso parte a tutte le commedie dialettali che inaugu- rano la Stagione della Contrada (Sariandole e Tramachi di Roberto Curci, Vola colomba di Pierluigi Sabatti, Remitùr di Ugo Vicic, Fuori i secondi e Svola cicogna di Enrico Luttmann, Maldobrie e Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna, tutti per la regia di Francesco Macedonio; Sissi a Miramar e Ritorno a Miramar di Alessandro Fullin, per la regia di Alessandro Marinuzzi e Alessandro Fullin; Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna per la regia di Davide Calabrese). È stata protagonista al fianco di Antonio Salines della prima edizione teatrale italiana di Io e Annie di Woody Allen e de Il gatto in tasca di Feydeau; era fra gli interpreti di Capriole in salita di Pino Roveredo (regia di Macedonio) e di Capitano Ulisse di Alberto Savinio, diretto da Giuseppe Emiliani e presentato al 40° Festival di Teatro della Biennale di Venezia e ha partecipato alla prima edizione del Prigioniero della Seconda Strada di Neil Simon con Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino, per la regia di Giovanni Anfuso.

52 la contrada • attori 2018

Gualtiero Giorgini

Nato a Trieste nel 1960, si avvicina al teatro alla fine negli anni ’80 sotto la guida del regista Ugo Amodeo, affrontando vari testi, tra i quali George Dandin di Molière e L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello. La sua collaborazione con la Contrada comincia nel 1993, quando affianca Ariella Reggio in Un baseto de cuor di Claudio Grisancich, sotto la direzione di Francesco Macedonio. Partecipa a Centocinquanta la gallina canta di Achille Campanile, diretto da Antonio Calenda e ad alcune produzioni di teatro per ragazzi. Negli anni successivi prende parte a Ecco un uomo libero! di Tom Stoppard, I rusteghi di Goldoni, Cosa dirà la gente? di Carpinteri e Faraguna, I ragazzi irresistibili di Simon, Vola colomba di Sabatti e Il gatto in tasca di Feydeau, tutti per la regia di Macedonio. Numerose le sue collaborazioni con il Teatro Lirico “Verdi ” per il Festival dell’Operetta: prende parte a diversi spettacoli lavorando con Gino Landi, Andreas Paesler, Alberto Fassini, Giulio Ciabatti e Lorenzo Ma- riani, che lo vuole anche per L’opera da tre soldi nell’allestimento dell’Ac- cademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Accanto alla partecipazione a diverse fiction e pellicole cinematografiche (Marcinelle, Diverso da chi?), Giorgini prosegue la sua carriera teatrale collaborando con diverse realtà del territorio. Prende parte negli ultimi anni a diversi lavori con la Contrada, fra cui la nuova edizione di Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna (ultima regia di Francesco Macedonio nell’autunno del 2013) e Vipere di Carlo Tolazzi, prima regia teatrale di Matteo Oleotto. Nel 2016 è protagonista accanto a Rossana Carretto della co-produzione con il Dramma Italiano di Fiume Omicidi in pausa pranzo di Viola Veloce, per la regia di Paola Galassi. Innumerevoli anche le sue partecipazioni alle letture sceniche dell’Asso- ciazione Amici della Contrada. Giorgini si dedica anche all’insegnamento, tenendo corsi di recitazione e perfezionamento teatrale.

53 la contrada • attori 2018

Francesco Godina

Nato a Trieste nel 1982, Francesco Godina muove i suoi primi passi nel mondo del teatro con la Contrada, nel 2002, partecipando all’allesti- mento de L’ultimo carneval di Tullio Kezich, per la regia di Francesco Macedonio. Nel 2005 consegue il diploma di attore presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Fra il 2005 e il 2011 partecipa a numerosi stages: con Renata Mo- linari, nell’ambito del Mittelfest di Cividale del Friuli; di teatro-danza con l’Accademia Nico Pepe in collaborazione con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine; con l’attore e regista Massimo Di Michele sulle Serve di Genet; con Maurizio Schmidt su Tradimenti di Pinter; con Emma Dante a Palermo; con Jean-Paul Denizon. Dal 2006 al 2010 collabora con Fondazione Atlantide - Teatro Stabile di Verona prendendo parte a Romeo e Giulietta di Shakespeare e Enrico IV di Pirandello. Nel 2007 interpreta I due lati del cerchio, storie di Auschwitz e Semi di zucca, storie d’emigrazione e Resistenza, prodotti dalla compagnia TEATROMUROQUATTRO di Trieste, della quale è socio fondatore, creata per lo sviluppo degli studi e degli spettacoli sulla formazione e la memoria storica e teatrale in Italia. Nel 2009 interpreta La Variante di Lüneburg, lettura scenica in friulano, per la regia di Sabrina Morena, mentre nel 2010 partecipa a Odisee, spetta- colo prodotto dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine in collaborazione con l’Accademia Nico Pepe, per la regia di Claudio De Maglio. Lo stesso anno è in Molto rumore per nulla e ne I Giganti della Montagna di Pirandello. Nel 2012 è a Mittelfest con Siums, prodotto dal CSS di Udine e diretto da Gigi Dall’Aglio Accanto all’attività di attore, Godina si forma anche come assistente alla regia, collaborando diverse volte dal 2007 in poi con Claudio De Maglio. Nel biennio 2008-2009 insegna presso alcuni Istituti superiori di Trieste tecniche di lettura ed approfondimento per migliorare lo studio e dal 2008 al 2013 tiene un laboratorio teatrale presso l’Istituto Deledda di Trieste. Fra il 2008 e il 2011 collabora in laboratori teatrali, di recitazione e dizio- ne organizzati dall’Accademia Nico Pepe. Nel 2013 diventa docente di riferimento per l’Accademia Nico Pepe in Microcosmi di Claudio Magris, evento Mittelfest 2013, per la regia di Giorgio Pressburger. Dal 2008 al 2014 è docente interno di Impostazione della voce, dizione e lettura presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine. Dal 2013 ha ripreso la collaborazione con la Contrada partecipando a tutti gli spettacoli per il settore dedicato ai ragazzi, a diverse letture sceniche dell’Associazione Amici della Contrada e agli allestimenti di Sissi a Miramar e Ritorno a Miramar, scritti e interpretati da Alessandro Fullin, e di Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna per la regia di Davide Calabrese.

54 la contrada • attori 2018

Adriano Giraldi

Triestino, si forma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e debutta nel 1981 con la compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in Karl Valentin kabarett per la regia di Giorgio Pressburger. In seguito lavora al Teatro di Roma con Luigi Squarzina (Il cardinale Lambertini di Testoni e Timone d’Atene di Shake- speare); all’Olimpico di Vicenza con Sandro Sequi (I pettegolezzi delle donne); a Bologna con Leo De Berardinis (Amleto nel ruolo di “Laerte”); a San Mini- ato con Krzystof Zanussi (Giobbe, con Ugo Pagliai e Paola Gassman. Torna allo Stabile del Friuli Venezia Giulia recita in Attraverso i villaggi di Handke e in Baal di Brecht, per la regia di Roberto Guicciardini. Partecipa inoltre a diversi spettacoli diretti da Giuseppe Patroni Griffi, Gabriele Lavia, Franco Però e Sandro Bolchi. Nel 1986 inizia a collaborare con La Contrada, parte- cipando a quasi tutti gli allestimenti dello Stabile privato triestino sotto la direzione di Francesco Macedonio, Antonio Calenda, Mario Licalsi, Patrick Rossi Gastaldi, Tonino Pulci e altri. Sempre per la Contrada è direttamente coinvolto nell’organizzazione di progetti teatrali legati alla realtà culturale triestina, come ad esempio le rassegne estive dedicate all’allestimento di spettacoli ed eventi urbani legati alle figure di Italo Svevo e James Joyce. In tale ambito è fra i protagonisti di tuti gli spettacoli della rassegna Serate Sveviane, diretto di volta in volta da Elena Vitas, Antonio Salines, Francesco Macedonio, Sabrina Morena e Ulderico Manani. Nell’estate del 2001 è al fianco di Ariella Reggio al Todi Festival inBallando con Cecilia di Pino Roveredo, con la regia di Macedonio. Nel 2003 è fra gli interpreti di Sonno, novità italiana di Enrico Luttman per la regia di Marco Casazza. Nelle ultime stagioni con La Contrada ha preso parte a Un nido di memorie di Tullio Kezich e a I rusteghi di Goldoni per la regia di Francesco Macedonio, a Piccole donne: il musical! di Pulci e Marcucci, a Io e Annie di Woody Allen con la regia di Antonio Salines, a I ragazzi irresistibili di Neil Simon, accanto a Johnny Dorelli e Antonio Salines, e a Il divo Garry di Noël Coward con Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi, entrambi diretti da Macedonio. Ha inoltre preso parte all’allestimento di Alcesti da Euripide, Rilke e Savinio, con Mariangela D’Abbraccio per la regia di Ulderico Ma- nani; di Vera Verk di Fulvio Tomizza, regia di Elia Dal Maso; di La battaglia di Arminio di H. Von Kleist, regia di Salines. Ha recitato in tutti gli ultimi spettacoli dialettali di inizio stagione della Contrada, è stato protagonista di L’aberrazione delle stelle fisse di Santanelli, de Il metodo di Jordi Galceran, ha partecipato alle tournée di Italiani si nasce e L’apparenza inganna, accanto a Maurizio Micheli e Tullio Solenghi; all’allestimento di Daddy blues. Un papà per tutti, con Marco Columbro e . Nel 2014 ha recitato con Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino nel Prigioniero della Seconda Strada di Neil Simon e nel 2016 è stato protagonista di Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna per la regia di Davide Calabrese.

55 la contrada • attori 2018

Daniela Gattorno

Nasce artisticamente nel Circo Orfei dove vive per 13 anni formandosi con diversi maestri e perfezionandosi nelle arti della giocoleria e nell’acrobazia aerea. All’inizio degli anni ’90 si stabilisce a Trieste dove incomincia l’attività teatrale con Aldo Vivoda, attore e regista formatosi nel Theatre du Soleil di Ariane Mnouchkine. Con il gruppo lavora sui testi delle commedie di William Shakespeare, partecipando a seminari e a tutte le messe in scena. Nel 1995 entra a far parte dell’Associazione Culturale Fuclap e con la stessa inizia un’intensa attività di teatro di strada, contribuendo poi alla realizzazione di eventi tea- trali e musicali a tema, con specifici riferimenti al territorio friulano e alla conservazione delle sue tradizioni e memorie. Nell’ottobre del 2001 incomincia un duraturo rapporto di collaborazione con la Contrada; da allora prende parte a tutti gli spettacoli prodotti per il Settore del Teatro Ragazzi: (I viaggi di Marco Polo, Dalla terra alla luna, Il vello d’oro, Il gatto e la volpe e Giro giro tondo), diretta dai registi Eugenio Allegri, Carlo Rossi, Francesco Macedonio e Giorgio Amodeo. Partecipa all’allestimento dello spettacolo L’ultimo carnevàl di Tullio Kezich, per la regia di Macedonio e a diverse messe in scena nell’ambito del Settore della Contrada “ContradeAperte-Progetti speciali” (Le vie del caffè, Viaggi a Trieste: il carnevale di Casanova). Prende poi parte all’allestimento di Vera Verk di Fulvio Tomizza, presentato al Castello di Muggia nell’ambito del Festival “Teatri a Teatro” 2009 promosso dalla Provincia di Trieste. Per il settore del Teatro Ragazzi della Contrada prende parte a due delle produzioni più recenti, Cappuccetto Rosso e Hansel&Gretel, entrambe dirette da Maurizio Zacchigna. È inoltre protagonista degli spettacoli realizzati per la prima infanzia in collaborazione con il Progetto Teatro&Scuola dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e presentati al Festival internazionale di Teatro e Cultura per la prima infanzia promosso dal Comune di Trieste “Cornici Zero-Sei”: Mare e Quadratino. Nel 2011 organizza e interpreta le animazioni della rassegna “Fiabe al cioccolato” presentata al Teatro dei Fabbri e dirige il suo primo spettacolo per ragazzi, Biancaneve, cui seguiranno interpretazione e regia dei nuovi allestimenti per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada, Fiabe africane e La bella lavanderina.Sempre più attiva nella direzione di allestimenti per i bambini, Gattorno ha diretto nel 2016 I musicanti di Brema. Sempre nel 2016 viene scelta dal regista Davide Calabrese per lo spettacolo inaugurale della Contrada, Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna.

56 la contrada • attori 2018 Valentino Pagliei

Nato a Terracina (LT), si diploma presso l’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine studiando con Gabriele Ferzetti, Jurij Alschitz, Danio Manfredini, Françoise Khan, Giuseppe Bevilacqua, Giuseppe Battiston, Pierre Byland, Geraldine Ba- ron, Pippo Del Bono. Studia danza classica e contemporanea con Michele Abbondanza, Anita Bucchi, Virgilio Sie- ni, Julie Stanzak e Irène Tassembedo; violino e contrabbasso con Antonio Nicchiniello e Andrea Zulian. Debutta in teatro nel 1990 con Girotondo di Ar- thur Schnitzler, regia di Marco Angelilli. Dal 1991 al 1995 è appassionato animatore della compa- gnia di teatro di sperimentazione L’Appeso. Nel 1992 partecipa al Festival di Santarcangelo dei Teatri con La Condanna da Franz Kafka, regia di Amedeo di Sora. È organizzatore della Scuola di Teatro Città di Frosinone. Negli anni successivi lavora con Claudio Di Scanno, Marcello Sambati, Luciano Brogi, Giambattista Storti, Valeria Talenti, Renata Ciaravino, Andrea Collavino ed entra in contatto con il Living Theater di Judith Malina e Hanon Reznikov. Dal 1997 al 2004 è co-regista de La Notte delle Paure, teatro in paesi ab- bandonati nel Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, su storie e leggende raccolte dalla viva voce degli anziani del posto. Dal 2001 collabora attivamente con la Contrada, recitando in tutte le produzioni di Teatro Ragazzi dello stabile triestino (Il Gatto e la Volpe, Giro Giro Tondo, Dalla Terra alla Luna, Il Vello d’oro, I viaggi di Marco Polo, Cappuccetto Rosso, Hansel&Gretel, Il segreto della matematica, Facciamo pace, Cenerentola e l’albero magico, Biancaneve, Bella & Bestia e La gatta con gli stivali), sotto la direzione di Eugenio Allegri, Carlo Rossi, Francesco Macedonio, Giorgio Amodeo, Maurizio Zacchigna, Daniela Gattorno e Elena Husu. È stato responsabile del Settore per l’Infanzia e la Giovantù della Contrada dal 2009 al 2012. Partecipa inoltre allo spettacolo di Tullio Kezich L’ultimo carnevàl, ad Al- cesti tratto da Euripide, Savinio e Rilke per la regia di Ulderico Manani, a Tramachi di Roberto Curci e Fuori i secondi. Tiberio Mitri: professione pugile di Enrico Luttmann, diretti da Macedonio, e all’allestimento di Ritorno a Miramar, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Fullin. Oltre a collaborare continuativamente con la Contrada per il settore dedicato ai ragazzi, prende parte a diverse letture sceniche del ciclo “Teatro a Leggio” degli Amici della Contrada ed è fra gli interpreti di Egon & Jim di Renzo S. Crivelli. Ha lavorato anche per il cinema, ne “Il papà di Giovanna” di Pupi Avati, in varie fiction per la RAI, la TV Nazionale Austriaca, quella Tedesca e History Channel, con la regia di Emanuele Sangiuli, Luigi Perelli, Gianni Lepre, Marco Rosi, Hannu Salonen e in alcune registrazioni radiofoniche con Massimo Somaglino e Marisandra Calacione.

57 la contrada • attori 2018

Elke Burul

Elke Burul nasce a Trieste nel 1970. Nel 1993 ottiene il diploma alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, frequentando, fra gli altri, i seminari di Walter Magliaro, Vittorio Franceschi, Nanni Garella e Francesco Macedonio. Dopo una serie di esperienze semiprofessioni- stiche tra il 1985 e il 1990, recita in La Maddalena lasciva e penitente di Gianbattista Andreini per la regia di Walter Magliaro, Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello per la regia di Nanni Garella, in Anche le pulci hanno la tosse di Fulvio Tomizza per la regia di Boris Kobal, I misteri di Pari- gi. Delitti in osteria tratto da Eugene Sue, adattato e diretto da Roberto Piaggio, Rilke curato e diretto da Luisa Crismani, e infineIl Campiello di Goldoni per la regia di Francesco Macedonio. Nel 1996 e nel 1997 prende parte a Il fuoco del radio e Ettore Majorana (regia Luisa Crismani), primi due spettacoli della trilogia “Teatro-Scienza” prodotta dalla Contrada e presentata al Teatro Miela nell’ambito della rassegna Teatralmente Intrecci. Fra il 1997 e il 1999 è protagonista di due spettacoli prodotti dall’Associa- zione Internazionale dell’Operetta, Le strade di Abdera e La maga, per la regia di Giulio Ciabatti. Fin dalla sua fondazione nel 1998, collabora con l’Associazione Amici della Contrada prendendo parte a numerose letture del ciclo “Teatro a Leggìo”. È stata la voce recitante di Il mio caro amatissimo Pino (produzione Asso- ciazione Culturale Zenobi), tratto dal carteggio fra un soldato al fronte durante la Grande Guerra e sua moglie, e di Due passi dentro spettacolo musicale con Ornella Serafini. Ha preso parte all’allestimento diMia fia di Giacinto Gallina, spettacolo della Contrada che ha inagurato la Stagione 2003-2004 del Teatro Cristallo. Partecipa alle fiction “Conta su di me” e “Rossella”, per la regia di Gianni Lepre e interpreta lo spettacolo Crinale estremo di Nelida Milani, invitato al Festival Internazionale del Monodrama di Umago. Partecipa a diversi progetti speciali della Contrada, fra i quali “Le Vie del Caffè 2008” recitando inLe mille e una notte, le edizioni annuali 2008 e 2009 de “La Settimana del Cervello” dove prende parte a diverse letture sceniche di Teatro-Scienza e interpreta lo spettacolo Una specie di Alaska di Harold Pinter. Per la manifestazione estiva “Teatri a Teatro” 2009 promossa dalla Provincia di Trieste, prende parte a Vera Verk di Fulvio Tomizza, per la regia di Elia Dal Maso. Nelle ultime stagioni si cimenta sempre più spesso con la regia delle let- ture sceniche dell’Associazione Amici della Contrada, delle quali è anche inteprete.

58 la contrada • attori 2018

Enza De Rose

Enza De Rose si diploma nel 2009 all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, la scuola di teatro promossa dall’Associazione culturale La Cantina in collaborazione con il Teatro Stabile La Contrada. Durante il corso biennale dell’Accademia, studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del teatro con professionisti dello spettacolo quali Francesco Macedonio, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e altri. Interpreta C’era una volta in America tratto da vari autori contemporanei statunitensi come saggio di fine biennio, per la regia di Macedonio. In seguito viene diretta da Franco Però in Uno, due, tre! di Vadim Levanov, produzione della Contrada pre- sentata al Teatro dei Fabbri. Da alcune stagioni fa parte della compagnia stabile della Contrada e partecipa a tutti gli allestimenti di Teatro per Ragazzi, settore del quale, dall’autunno del 2013, prende in mano l’organizzazione. È stata ideatrice, con Sara Cechet, del ciclo di fiabe per bambini in lingua italiana e inglese Mrs. grey & me, del quale ha curato anche la regia. È protagonista di tutte le produzioni più recenti di Teatro Ragazzi del- la Contrada (Cenerentola e l’albero magico, Biancaneve, Bella & Bestia, I musicanti di Brema e La gatta con gli stivali), di diverse letture sceniche dell’Associazione Amici della Contrada, di Egon & Jim di Renzo S. Crivelli e di Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna.

59 la contrada • attori 2018

Francesco Paolo Ferrara Laureato in Arti Visive e dello Spettacolo, dipartimento di Design e Arte presso lo IUAV a Venezia, Francesco Paolo Ferrara prende parte a diversi labvboratori teatrali e allestimenti scenici sotto la regia di Luigi Dall’Aglio, Claudio Longhi, Giuseppe Emiliani e altri. Nel 2007 si iscrive all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, diretta da An- tonio Salines, e studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del teatro con professionisti dello spettacolo quali Francesco Macedonio, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e altri. Dopo il diploma nel 2009, partecipa a diversi allestimenti della Contrada, per la regia di Paola Bonesi (Il triangolo magico di De Stefani) e di Francesco Macedonio (Storie brevi di brevi amori, antologia da Cechov; Remitur di Ugo Vicic; Aspettando Giulietta di De Franceschi; C’era una volta in America antologia da E.Lee Master, T.Williams, I.Shaw). Partecipa alle performance del progetto di Dora Garcia “The Inadequate” all’interno del padiglione spagnolo per la 54sima Esposizione Internazio- nale d’Arte della Biennale di Venezia. Nel 2013 diventa assistente alla comunicazione LIS (il linguaggio italiano per sordomuti) presso il Centro di Formazione Professionale “IAL SICILIA” di Messina in ambito del corso “Tecniche artistiche polivalenti”. Nel 2014 riprende la collaborazione con la Contrada partecipando all’al- lestimento degli spettacoli per ragazzi Alice nel paese delle meraviglie e I musicanti di Brema e ideando e curando il progetto triennale “Il teatro che fa la differenza!”.

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