Roma Antica Futura &
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Roma Antica & Futura Newsletter Sui Beni Culturali Della Capitale Newsletter a cura dell’Agenzia di stampa Asca - N. 0 Aprile 09 Focus Il ritorno delle statue parlanti Pasquino, Madama Lucrezia, Abate Luigi, Facchino. Le Statue Parlanti del centro storico alle quali i romani sono legati da secoli, stanno per “rivedere nuova luce”. E’ partita con l’intervento di restauro della Statua dell’Abate Luigi in piazza Vidoni, il ciclo di manutenzioni delle Statue Parlanti, grazie all’Associazione Abitanti del Centro Storico d’intesa con l’Assessorato alle Politiche Culturali e la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Continua a pag. 2 storia - Musei & Scavi Editoriale: Una guida alle novità Crypta Balbi, in arrivo altri due Il passato e il futuro: lo ritroviamo ogni giorno ambienti dell’area archeologica davanti a noi attraversando la Capitale. ll Museo si compone di due sezioni: una racconta la trasformazione del paesaggio urbano del sito dall’antichità ai nostri giorni e E’ il caso però di approfondirli, una sezione che illustra la trasformazione di Roma dall’antichità talvolta con una visita più all’altomedioevo. Entro l’anno saranno aperti due nuovi ambienti, mirata ai luoghi della storia, recentemente scavati, nell’area archeologica già aperta al pubblico. talora con una maggiore Due ambienti degli edifici affacciati su una strada basolata e adibiti attenzione verso i programmi dell’amministrazione. a officina nel corso del VI secolo. Continua a pag. 3 Questa Newsletter vuole essere una guida alle novità progetti & Ambiente per chi lavora e vive a Roma, ma anche per chi visita la città Alemanno: “Sconfiggere l’incuria eterna per scoprirne le innumerevoli bellezze. e la trascuratezza” Per gli “addetti al settore” potrà costituire un utile Noi stiamo lavorando sulla tradizione, sul passato, su quelle che aggiornamento sulle iniziative generalmente vengono indicate come radici, ma siamo attenti anche e i progetti, mentre per i tanti a quello che sarà il futuro della Capitale. Musei sarà un’occasione per Continua a pag. 14 uscire finalmente allo scoperto. Realizzato da: Focus Le Statue Parlanti del Centro Storico torneranno a nuova vita Pasquino, Madama Lucrezia, Abate Luigi, Facchino. Le Statue Parlanti del centro storico alle quali i romani sono legati da secoli, stanno per “rivedere nuova luce”. E’ partita con l’intervento di restauro della Statua dell’Abate Luigi in piazza Vidoni, il ciclo di manutenzioni delle Statue Parlanti, grazie all’Associazione Abitanti del Centro Storico d’intesa con l’Assessorato alle Politiche Culturali e la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Per rifare il look ai quattro capolavori occorreranno 60 giorni di lavoro per Statua e gli interventi si concluderanno entro l’autunno del 2010. L’Associazione, che sosterrà la spesa complessiva di circa € 70.000 tramite finanziamenti pubblici - Regione Lazio e Provincia di Roma - e privati, ha affidato i lavori ad una Ditta specializzata nel restauro di opere monumentali che opererà sotto la Direzione Tecnico- Scientifica della Sovraintendenza Comunale. Le cosiddette “statue parlanti” sono sculture, che fin dagli inizi del XVI secolo entrano nel cuore dei romani che fanno di loro dei “portavoce” delle denunce anonime contro l’arroganza e la corruzione delle classi dominanti: su di esse venivano apposti cartelli satirici che potevano esser letti dai passanti. La più nota fra queste è certamente Pasquino, collocata nel 1501 nella piazza omonima dal Cardinale Oliviero Carafa a ridosso del proprio Palazzo. Il torso mutilo di figura maschile è probabilmente appartenente al gruppo marmoreo Menelao col corpo di Patroclo della prima età ellenistica (III secolo a.C.). La notorietà delle satire a lui attribuite è tale che da allora viene definita “pasquinata” ogni presa in giro del potere costituito. La Madama Lucrezia, in piazza San Marco è un colossale busto marmoreo muliebre, probabilmente un’immagine di Faustina, proveniente dal Tempio di Iside. Il soprannome le deriva da una nobile dama piuttosto conosciuta che visse nei pressi della piazza nel XV secolo. L’Abate Luigi, in piazza Vidoni, è addossato al muro della chiesa di S. Andrea della Valle. La statua rappresenta una figura maschile togata, di epoca tardo-romana. Il suo nome si ispira probabilmente al sacrestano della vicina Chiesa del Sudario che, secondo la tradizione romana, assomigliava al personaggio scolpito. Il Facchino in via Lata è una fontanella raffigurante un facchino nel costume cinquecentesco dell’Università degli Acquaioli. Scolpita intorno al 1590, probabilmente su disegno di Jacopino del Conte, fu originariamente collocata sulla facciata principale di Palazzo De Carolis, in via del Corso e successivamente spostata nella collocazione attuale nel 1874. La statua di Pasquino all'angolo di palazzo Braschi. 2 storia - Musei & Scavi Crypta Balbi, in arrivo altri due ambienti dell’area archeologica Intervista a Laura Vendittelli Il Museo si compone di due sezioni: una racconta la trasformazione del paesaggio urbano del sito dall’antichità ai nostri giorni e una sezione che illustra la trasformazione di Roma dall’antichità all’altomedioevo. Entro l’anno saranno aperti due nuovi ambienti, recentemente scavati, nell’area archeologica già aperta al pubblico. Due ambienti degli edifici affacciati su una strada basolata e adibiti a officina nel corso del VI secolo. Una bella novità che fa seguito agli scavi tutt’ora in corso nella Crypta, Stiamo completando lo scavo proprio come delinea la direttrice Laura Vendittelli. Il complesso offre di due ambienti che presto una ‘’fotografia’’ di come Roma è cresciuta sulle sue stesse antichità nel corso dei secoli. Costumi sociali, attività economiche e vita quotidiana saranno aperti al pubblico dei romani prendono vita all’interno del sito che, unicità assoluta, racconta il passaggio dall’antichità al medioevo. Presto anche una sala Siete in procinto di presentare qualche novità all’interno del Museo? polifunzionale per Sì, stiamo completando lo scavo di due ambienti che presto organizzare manifestazioni saranno aperti al pubblico. Si tratta di due zone molto interessanti come convegni o mostre affacciate su una strada basolata, probabilmente adibiti a officina nel VI secolo; abbiamo trovato un forno e dei crogioli per fondere i metalli. Mi auguro di poter aprire questa novità al pubblico nel corso dell’anno seguendo la nostra politica di aprire nuove aree man mano che si scava. Si sta lavorando anche per la realizzazione di una sala polifunzionale da adibire ad auditorium e per organizzare manifestazioni come convegni o mostre. Come si sviluppa il museo della Crypta Balbi? La peculiarità della Crypta Balbi è mostrare come su un edificio antico si è continuano a vivere dall’antichità fino ai nostri giorni. E le tracce di questa attività umana sono state ben conservate. Il sito è stato prima un edificio pubblico antico annesso a un teatro, poi sede di chiese, di monasteri e di case nell’età medievale, di botteghe, e mostra la vita vissuta con le trasformazioni che ci sono state, gli usi e i riusi. Ma, a differenza di altri siti in questo sono molto rilevanti le tracce delle fasi tardoantiche e altomedievali che raccontano con evidenza aspetti della vita quotidiana a Roma dopo la caduta dell’impero. Insomma duemila anni di storia mostrati strato dopo strato? In qualche modo sì. Le tracce che vengono mostrate collegano a noi il mondo antico. La caratteristica del museo è esporre i contesti in modo che siano più comprensibili possibili, frammenti recuperati e restaurati in modo che fosse evidente la loro fattura e il loro uso. Il museo è organizzato in modo particolare per offrire un messaggio immediato e comprensibile. La Crypta Balbi. 3 storia - Musei & Scavi Palazzo Altemps apre nuova parte Museo Orientale Intervista a Matilde De Angelis Palazzo Altemps apre all’oriente. In occasione della settimana dei beni culturali, che si concluderà il 26 aprile, è stato inaugurato il completamento della parte del Museo orientale. Si tratta di una nuova sezione museale alloggiata nello spazio dell’appartamento al primo piano di Gabriele D’Annunzio che sposò in prime nozze Maria Altemps Hordouin di Gallese. Una grande novità, dunque, come spiegato dalla direttrice di Palazzo Altemps, Matilde De Angelis. La novità più importante è senza dubbio è la nuova sezione orientale Siete in procinto di presentare qualche novità all’interno del Museo? La novità più importante è senza dubbio è la nuova sezione orientale E' stato completato il ospitata nell’appartamento di Gabriele D’Annunzio. Si tratta di un salone della Collezione bellissimo appartamento in cui sono stati esposti materiali che Mattei che era in Villa vengono da scavi recenti di Roma, santuari egizi e materiale piuttosto interessante. Inoltre, è stato completato il salone della Celimontana Collezione Mattei che era in Villa Celimontana. Qual è la storia e lo scopo del Museo? Si tratta di un Museo con una connotazione particolare: è ospitato all’interno di un palazzo rinascimentale che nei primi anni ’80 venne acquistato dallo Stato. Un Museo di collezioni di antichità. Si è voluto includere nel palazzo il patrimonio di collezioni storiche di cultura antica conservate finora nel Museo delle terme di Diocleziano, dove avevano però una posizione ristretta. Dopo un lungo restauro è stata dunque data una cornice degna a questa bellissima collezione che per la prima volta viene presentata al pubblico completa, con la presentazione di materiali che prima erano dispersi. E’ esposta la collezione Boncompagni Ludovisi, una collezione principesca tra le più ricche e importanti che contiene capolavori assoluti come il Galata Suicida e il Trono Ludovisi del V secolo a.C.. Insomma, punti fermi nella storia dell’arte antica. A chi si rivolge il Museo? Questo è un Museo rivolto a tutti. Sicuramente, in particolare, agli studiosi e poi a chi desidera vivere, nel caos del centro di Roma, un momento di riflessione. Il pubblico che entra nel Museo non è tantissimo, ma si tratta di persone che passano un'ora, un'ora e mezza, anche due, per respirare una sorta di decantazione dal caos intorno.