Enrico Parrini: Fermiamo il mostro

Anno XXIV, n°10 - Ottobre 2019 - mensile Sped. A.P. 70% Filiale di Pistoia OTTICA

Registrazione Tribunale Pistoia n.471 del 26.10.1995 OTTICAPERSONALIZZATA Redazione e Pubblicità: N E T W O R K Gianni Silvestrini Luca Silvestrini Via Kennedy, 19 - Pescia Tel. 339 3946898 Tel. 349 3228988 e-mail: [email protected]

Anno XXIV, n.10 - Ottobre 2019 L’ELOGIO DELLA PAROLA

Che arte quella dell’eloquenza, quella di saper incantare eccezionale comprensione dell’altro e dei suoi sentimenti con le parole il proprio pubblico, ed anche quella di saper più intimi, in modo pressoché impercettibile ed immediato, con garbo ed eleganza incensare, onorare, encomiare, e l’ambiente come la giungla nera in cui oggi tutti noi glorificare, celebrare, esaltare, apprezzare, lodare una siamo chiamati a sviluppare il nostro innato spirito di persona, un fatto, una cosa, per le sue caratteristiche, sopravvivenza, possibile solo con il benestare degli altri. per le sue gesta, per le sue qualità e fattezze interiori ed Tutti questi paroloni e discorsoni per dimostrarVi che LE esteriori; insomma, le parole corrono, abbondano e spesso si PAROLE VALGONO, e bisogna quasi stare attenti a sprecano, ma quando si tratta di elargir complimenti sinceri dirle tanto grande ed immenso è il loro peso specifico, non sono mai troppe, anzi è bene averne sempre tante nella e talvolta bisogna riguardarsi pure a pensarle: delle bisaccia e regalarle a dismisura, se uno veramente, e dico volte infatti anche il pensarle solamente è peggio, veramente, se lo merita un bel bravo bravissimo scritto sul perché poi vorresti dirle VERAMENTE ma non lo fai. quaderno della vita, che quando uno è piccino sembra che A quest’ora del sabato meglio comunque non fare il sia un librone con migliaia di pagine, e poi man mano che processo alle intenzioni, niente processi almeno oggi, si va in su con l’età diventa un libriccino tascabile, assai e se mi chiedessero di scegliere una parola meritevole prezioso però! di studio e di approfondimento scientifico ora direi Si diceva che LE PAROLE VALGONO, che hanno un pregio seriamente PASTASCIUTTA! assoluto, nel bene e nel male, che le parole TAGLIANO, Signori, a questa parola sì che farei un elogio, ma ARRIVANO, RAGGIUNGONO mente e cuore, sono mutevoli che dico elogio, un monumento, una statua in fondo ed e camaleontiche nel significato e nell’uso, diventando anche in cima di piazza, perché qui sono tutti discorsi, segno ed espressione del nostro tempo che va e che fugge, discorsi che fanno fondere cellulari a suon di parole, parole, portandosi a sua volta dietro milioni di parole, dette e non parole, discorsi insulsi che molto spesso non fanno farina, dette, sussurrate ai quattro venti oppure solamente pensate, chiacchiericci, quisquiglie come avrebbe detto il grande tenute dentro, ben nascoste nel profondo dell’anima, Totò che in Miseria e Nobiltà non disdegnò certamente un covate come uova, parole dette e non dette una volta per bel piattone di spaghetti, andandoseli perfino a nascondere costrizione ed un’altra per scelta, nelle tasche della giacchetta. per protezione, per poco coraggio Nei più prestigiosi vocabolari di dire e/o per la volontà di tacere. della lingua italiana dicesi A Lecco dal 4 al 6 Ottobre la PASTASCIUTTA la preparazione lingua italiana diventa un festival, tipica della cucina italiana, servita tre giornate e tre vocaboli oggetto come primo piatto e costituita di studio, ed il primo appunto è da un qualsiasi tipo di pasta la VERITA’, da intendersi come alimentare, industriale o fatta in il dire o non dire cosa è vero, casa, cotta in acqua bollente e cosa veramente è accaduto, salata, scolata e poi variamente cosa veramente è stato fatto ed condita. architettato; il tutto raccontato, Dicesi per me piatto assai gustoso filtrato, indorato, impanato e e succulento – e ben venga fritto dalle capacità del narratore, certamente il succitato variamente testimone oculare più o meno attendibile della faccenda: ed abbondantemente condito -, vera delizia, sogno che si rimane infatti sempre ben saldo in sella quel saggio avvera, sublime bontà che riempie dolcemente le bocche proverbio siciliano, valido comunque a livello mondiale: “u golose di noi poveri lupi famelici, sublime bontà altresì fattu è nenti è comu si cunta”. connotata dal pregio di metter tutti a tacere per qualche Le altre due grandi parole oggetto di analisi sono momento, sì, per qualche momento solo silenzio, silenzio AMBIENTE ed EMPATIA, vocaboli di grande peso ed e pace, niente più parole, niente più parole, niente più né estensione, e se vogliamo anche legati fra loro, potendosi punti né virgole….in situazioni come queste LE PAROLE tentare di definire l’empatia come una sensibile ed NON VALGONO, state zitti e mangiate! FRANCHI BONSAI - VIVAI

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SULAWESI VIAGGI Via Circonvallazione 65, 51011 Borgo a Buggiano (PISTOIA) tel. 0572318485 LO SAPEVI CHE…l’arte dei pizzaioli napoletani è stata stendono l’impasto e dai profumi che emanano i forni a legna. formalmente riconosciuta dall’Unesco come un bene culturale da Così, un giorno, mentre guardavo distrattamente facebook, mi preservare e proteggere? Per la prima volta tra i tesori apparve la pubblicità di un istruttore pizzaiolo, Marco “Patrimonio dell’Umanità” rientra un mestiere legato Manzi. Nei giorni seguenti feci un breve colloquio a una delle più importanti produzioni alimentari. a Firenze con Manzi. Da quel giorno mi misi La pizza. subito all’opera. La mattina facevo il pasticcere e appena avevo finito andavo a Firenze a 50 Una bella pizza napoletana doc, molto chilometri da Pescia, a fare…pizze. leggera, ben lievitata e cotta alla perfezione. Dopo tre mesi di sacrifici ho completato il Ecco cosa caratterizza il locale di Giovanni corso e ho collaborato con marco, nel 2017, Quisillo, Annarè, in via Galeotti a Pescia. in eventi di vario tipo. Appena un anno più tardi ho finalmente aperto una pizzeria, una “La mia passione verso l’arte di fare pizze mia pizzeria, Annaré. parte nel lontano 2006, quando a 16 anni, In Annarè posso finalmente dare libero già lavoravo nella pasticceria di famiglia. sfogo alla mia immensa passione”. Con un chiodo fisso nella mente, un sogno: “diventare un pizzaiolo”. Ero sempre stato attratto dal movimento delle mani che

IMPASTO L’impasto della pizza è realizzato solo con acqua, sale, lievito, e farina ed è fatto lievitare per un minimo di 8 ore.

MANIPOLAZIONE Il disco di pasta viene steso esclusivamente con le mani. Tale manipolazione determina lo spostamento dell’aria dal centro verso l’esterno del panetto che resta più gonfio ed in cottura forma il cornicione.

PRODOTTI I prodotti utilizzati devono essere preferibilmente di origine campana.

COTTURA La cottura dovrà avvenire direttamente sul piano del forno a legna, non in teglia, per 60-90 secondi.

ASPETTO La pizza deve essere tonda, di diametro non superiore ai 35cm, con il bordo rialzato (cornicione) e la parte centrale spessa max 4mm.

AROMA OLFATTIVO La pizza appena sfornata ha: il profumo del pane fresco

VALORE NUTRIZIONALE La pizza è il piatto simbolo della dieta mediterranea. L’IMPIEGATO COMUNALE NELLA PRIMA META’ DEL 1800

Spulciando distrattamente nella montagna di appunti raccolti quando modesto “pulitore della pubblica piazza e vie annesse”. mi divertivo a fare il “topo di archivio”, ho trovato delle notiziole che Per essere assunto il candidato non doveva superare alcun penso possano interessare voi lettori de “Il Cittadino”. Eccone una. esame attitudinale, si dava invece molta importanza alla serietà Nel 1800 le norme che regolavano il rapporto di lavoro erano dettate, della famiglia di appartenenza, oppure all’essere figlio, nipote o nelle imprese private, solo dal padrone: si lavorava in precarie comunque parente di qualche vecchio e stimato ex dipendente. condizioni igieniche e ambientali mediamente 12-14 ore al giorno, Fattore determinante per l’assunzione, tuttavia, era il nome del non esisteva alcun tipo di assistenza, le feste erano solo quelle “mallevadore”, cioè di colui che garantiva la futura condotta comandate, ma non sempre rispettate nonostante le esortazioni della dell’aspirante. Più questa raccomandazione veniva dall’alto, tanto Chiesa. Le ferie, ovviamente, dovevano essere ancora inventate. più velocemente si aprivano le porte del “paradiso”. E sì, perché un Inoltre, a causa delle esasperate differenze sociali, gerarchiche ed posticino in Comune voleva dire molto, anzi moltissimo! economiche, il dipendente era tenuto costantemente fra l’incudine Secondo le antiche leggi granducali, confermate da Pietro e il martello: da una parte la necessità urgente di lavorare, dall’altra Leopoldo nel 1775, il regolamento comunale prevedeva, anche una infinità di padroni e padroncini, capi e capetti tutti pronti con per le competenze meno importanti, un diverso incaricato e ciò le loro esigenze a rendergli difficile la vita. moltiplicava di parecchio i posti di lavoro e invogliava i cittadini a In questo mondo di diseguaglianze e di mutevoli condizioni partecipare alla loro assegnazione. economiche, quel povero diavolo di lavoratore era costretto a vivere Per questo motivo, ogni anno sul tavolo del Cancelliere arrivavano nella costante precarietà e a questa regola non poteva sottrarsi decine di domande e non solo per la carica di medico, maestro neppure il dipendente pubblico, come ad esempio quello comunale, o donzello (l’odierno usciere) i cui compensi nel 1847 erano che eleggiamo a protagonista di questa storia. rispettivamente di 724,700 e 432 Lire annue (confrontare il loro A quei tempi, come sappiamo, capo indiscusso della città era il valore di acquisto con i prezzi riportati in appendice). Ma erano Gonfaloniere (dal 1865 si chiamerà Sindaco), il quale, sia perché ambiti anche i posti più modesti come quello di spazzino (£.77); nobile, sia perché investito dal Granduca di notevolissimi poteri, era di suonatore della campana “della scuola” (£.42); di quella “della trattato alla stregua di un piccolo monarca a cui dovere indiscussa ritirata” (£.40) o del mantenitore del lampione del palazzo obbedienza. Questi presiedeva il Consiglio Magistrale (l’odierna pretorio (£.38), personaggi, questi, che garantivano singolarmente Giunta Comunale), che era formato da nove persone: tre del ceto compensi da fame, ma che, se ad eseguirli fosse stato un solo nobile, tre del ceto cittadino e altrettante dei possidenti. Alle prime dipendente, avrebbero potuto formare uno stipendio dignitoso. due categorie si apparteneva per nascita, famiglia, lunga residenza o Fra gli aspiranti comunali c’era chi si sarebbe accontentato del concessione anagrafica, mentre i possidenti, lo dice la parola stessa, posto di “cameriere del Gonfaloniere” (£.50) o di “portatore erano coloro che in Pescia avevano dei beni immobili il cui estimo dei panconi del magistrato” quando questo doveva intervenire superava un certo valore. ufficialmente alle funzioni religiose (£.32) o chi, come Matteo Oltre a questi “eletti”, nelle stanze del Comune, o come si diceva Gereschi, nel comunicare l’avvenuto decesso, nell’ottobre del allora “della Comune”, gravitavano dodici consiglieri, che, insieme 1814, di Vincenzio Ansaldi, ne richiedeva il posto di “portatore ai componenti del Magistrale, formavano il Consiglio Generale. del cuscino, ossia del guanciale per il signor Gonfaloniere nelle Poi c’erano diversi funzionari quali il Cancelliere, il Camarlingo pubbliche funzioni”, in quanto, a suo tempo, era stato nominatosuo (addetto alle finanze), l’Ingegnere Comunale e di circondario e aiuto e successore. Per la cronaca diremo che la richiesta rimase così via. Ebbene, era proprio da questi personaggi e dalla loro inevasa in quanto, nel periodo della dominazione francese, quel discrezionalità, in assenza di vere e proprie regole comportamentali, tipo di incarico era stato abolito. che dipendeva non solo l’assunzione, ma anche la permanenza A tutti i dipendenti, ogni anno, scadeva l’incarico per cui dovevano in servizio di tutti i dipendenti della comunità: dal primo medico rinnovare la domanda di assunzione e con essa la certificazione condotto, al maestro di “grammatica, umanità e rettorica” , al più del loro superiore diretto, che garantiva la “tutta esattezza” del FAI CRESCERE IL TUO BUSINESS CON:

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L’IMPIEGATO COMUNALE NELLA PRIMA META’ DEL 1800

compito fino ad allora eseguito. Naturalmente, se il rapporto era era da imputare ai suoi “clienti” che, anno negativo, per lui cominciavano i dolori. dopo anno, aumentavano considerevolmente Prendiamo ad esempio quanto accadde a G.Battista Tronchetti, procurandogli un superlavoro e un grande “capo beccamorti” dalla comunità di Pescia al tempo dei francesi. dispendio di denaro per l’acquisto della calce Questi, sentendosi ormai sicuro nella mansione per non essere e per il compenso dovuto al suo aiutante. Per compreso nell’elenco di coloro che, in virtù di una legge del questo motivo, forte di una attestazione di “restaurato” granduca Ferdinando III, dovevano lasciare l’incarico ben servito ottenuta chissà come dal Rettore ai vecchi titolari, aveva trascurato, negli ultimo mesi, i suoi doveri. dell’Ospedale, non solo si sentiva in diritto di A rimarcare le sue manchevolezze, oltre a un membro del Consiglio essere riconfermato, ma chiedeva anche un Generale, ci s’era messo di impegno il suo predecessore ed avente considerevole aumento di stipendio, che ammontava a £.300 annue. diritto, tale Pellegrino del fu Francesco Orsi, il quale fra il 1814 e A questo punto, visto che dal momento del richiamo il lavoro il 1817 importunerà più volte con lettere accorate il Gonfaloniere. del Tronchetti non aveva più creato malcontenti, venne deciso di Ci sembra corretto usare confermare l’incarico, ma per il termine importunare in 1 Kg. pane chiaro £. 0,45 1 Kg. formaggio £. 1,20 quattro mesi soltanto. Questa 1 Kg. pane scuro £. 0,36 1 Kg. zucchero £. 1,20 quanto in Comune, in quegli 1 Kg. farina granturco £. 0,24 1 Kg. caffè £. 2,12 tattica temporeggiatrice, anni, si era più indaffarati a 1 Kg. farina castagne £. 0,24 1 Kg. sapone £. 0,99 adottata probabilmente per conservare la propria fetta 1 Kg. riso £. 0,75 1 qt. carbone £. 8,00 non cacciare il dipendente, di potere che ad ascoltare le 1 Kg. patate £. 0,15 1 lt. latte £. 0,21 lavativo sì, ma pur sempre lamentele dei cittadini. 1 Kg. fagioli £. 0,24 1 lt. vino di piano £. 0,06 padre di famiglia, non piacque 1 Kg. vitello £. 0,99 1 lt. vino di colle £. 0,11 Con le lettere del povero 1 Kg. maiale £. 0,99 al suo accanito avversario, Orsi, caddero nel vuoto, 1 Kg. pollo £. 1,00 Affitto annuo a stanza quel tale Pellegrino del fu prima, i reclami di un gruppo 1 Kg. baccalà £. 0,75 palazzi £. 16,00 Francesco Orsi, il quale di cittadini degli Alberghi, 1 Kg. tacchino £. 1,40 buone case £. 15,33 ritornò alla carica appellandosi 1 Kg. burro £. 2,40 casette £. 14,00 abitanti nelle vicinanze del all’ultima ordinanza granducale nuovo Campo Santo (costruito N.B. Lo stipendio medio di un lavoratore comune variava da una a due lire al e al fatto che, a differenza del nel 1781), che si dicevano giorno; le donne prendevano la metà e i fanciulli in base al loro rendimento. Tronchetti, egli aveva operato “stufi di respirare le pestifere in passato e per ben dieci anni esalazioni provenienti dai Prezzi approssimativi di alcuni prodotti praticati fra il 1848 e il 1849 tratti da senza mai avere un richiamo. A.ZUCCAGNI ORLANDINI “Ricerche statistiche sul Granducato di Toscana cadaveri sotterrati a fior di Così era stato, prima di lui, per dal 1848 al 1856”, Firenze, Tip. Granducale. terra”, e successivamente un suo padre, ormai passato agli rapporto di diversi testimoni secondo cui il Tronchetti aveva lasciato “eterni riposi”. al Regio Ospedale un morto senza sepoltura per dieci giorni, tanto La cosa, probabilmente, sarebbe andata avanti chissà per quanto da dover rimediare “a forza di lenzuoli” e in tutta fretta seppellire tempo ancora, se quella “signora” che tutti noi conosciamo, ma il povero diavolo nel prato interno del nosocomio. che nessuno vorrebbe mai incontrare, procacciatrice di lavoro e di A quel punto, apparve sulla scena un uomo di giustizia, ovvero affanni per tutti i becchini, non avesse pensato bene, proprio allo il Vicario Regio, il quale, venuto a conoscenza dei fatti, invitò scadere del quadrimestre, di accogliere fra le sue gelide braccia perentoriamente i pubblici amministratori a pretendere dal anche il povero Tronchetti, il quale, lasciando a soli quarantuno Tronchetti “un più esatto servizio” e a sospendergli lo stipendio. anni questa terra, mise tutti definitivamente d’accordo e permise Il becchino, più stupito che pentito, rigettò completamente il ai nostri amministratori di porre, come sulla tomba, anche sulla provvedimento, facendo notare che la colpa, se di colpa si trattava, faccenda una bella pietra sopra!

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NOI DEI FILMINI

Noi, tartassati da’ filmini del Benemerito. Benemerito che “straordinario” sarebbe riuscì a riaprì almeno il ponte del Marchi e magari quello dell’Alberghi!

Senza titolo-2‘Un 1 passa giorno. E quando ‘un ha filmati di giornata Ordinario14/03/2012 7.03.28 invece riasfaltà le strade che c’enno delle bu’e da mettè, va a ricercà quelli vecchi e li che ci si perde un figliolo, ordinario sbatacchia su faceboch come fossero accomodà il cimitero prima che i badilate di crema sciantillì su una torta. nostri avi comincino a brontolà anche Ora, va bene che siamo nell’epoca della loro, ordinario taglià l’erba senza comunicazione globale, ma un fermino allo aspettà l’arrivo di Attila…insomma, squallore ci dovrebbe essè. qualcuno spieghi al Benemerito come Un Catone che guardi che si manda avanti un Comune che ha a roba è e magari dopo dica: disposizione ben diciassette milioni “Ovvia, un lo fa il pitoro, di euri… questo qui l’hai già messo va be’, però qualcosa di straordinario tre o quattro volte…” oppure lo sta facendo davvero. “ Giù, ma che scherzi per Ha fatto capì che ha il dono davvero? dell’ubiquità. Un vorrai mi’a mettè questo Insomma, essè in più luoghi troiaio in rete, eh?” contemporaneamente. Altrimenti non E invece no. si spiega come nella stessa sera possa Il nostro Benemerito, tiri vento, nevi’i o si essè a Collodi a mangià la torta co’ scoppi dar caldo, continua imperterrito nella becchi mentre si gusta un bombolone distruzione della propria immagine, già po’o a Castevecchio, trangugia una pizza credibile prima per via anche delle pacche in piazza a Vellano bevendo un gotto sulle spalle…anzi a pensacci bene la colpa di vino a San Quiri’o… dev’essè l’addetto stampa pagato co’ soldi Per spiegà questo strano mistero tempo pubblici, ma di fatto utilizzato un po’ troppo fa ho preso in prestito una vecchia da’ privati…e la baracca che c’ha intorno battuta, e l’ho riadattata: Sapete muta. Ma la faccenda più squallida è che la differenza tra Dio e il Giurlani? fa sempre passà come straordinario tutto Che Dio è in ogni luogo. quello che un normale Comune dovrebbe Il Giurlani c’è già stato. fa in gestione ordinaria…qualcuno dica al Buon lavoro, Benemerito. Molendi Olinto

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via cesare battisti, 43 - 0572 490699 via fosso del tomolo, 5 - 0572 444458 via mazzei, 30, spianate FUNCTIONAL TRAINING O ALLENAMENTO FUNZIONALE

Negli ultimi anni il mercato del fitness ha visto possiamo avere piena salute. Un corpo sano è un nascere una nuova forma di allenamento, corpo forte, scattante e agile; e un corpo scattante, FUNCTIONAL TRAINIG O ALLENAMENTO agile e forte è un corpo sano. Eseguire esercizi con FUNZIONALE. Questa moda di allenarsi si basa su l’unico fine di tonificare un muscolo non potrà mai esecuzione di esercizi in grado di mimare movimenti migliorare l’insieme delle capacità del corpo. che il corpo esegue nell’ambiente. Non si utilizzano quindi macchinari complicati e sofisticati ma viene 3 – L’ALLENAMENTO FUNZIONALE IMPEGNA IL realizzato ponendo il CORPO proprio come punto Utilizzando il corpo nella sua complessità in ogni cardine degli esercizi il esercizio si realizza un elevato dispendio energetico CORPO e MOVIMENTO. e consumo di calorie maggiore in quanto si muovono Questa nuova forma di più muscoli contemporaneamente. allenamento permette di Questo favorisce il dimagrimento raggiungere ottimi risultati e la bonificazione dei muscoli che si per quanto riguarda contraggono in modo sinergico. l’estetica e la perfezione. 4 – ESERCIZI VARI E MAI 1 – MIGLIORA LA CAPACITA’ DEL CORPO DI MONOTONO INTERAGIRE CON L’AMBIENTE. Il corpo è sempre sottoposto a un Il corpo viene posto come centro dell’allenamento, lavoro diverso e più complesso senza macchinari che guidano il movimento, e questo impedisce l’adattamento al lavoro svolto abbandonando i classici esercizi di isolamento, ma ed è possibile contemporaneamente ottenere un sviluppando dei gesti che impegnano il corpo nella progressivo miglioramento delle capacità. Un sua totalità. Si basa quindi su esercizi a corpo libero allenamento così impostato è più gradevole e che attirano l’intero organismo e non solo una parte stimolante. specifica della muscolatura. 5 – L’ALLENAMENTO FUNZIONALE METTE 2 – SVILUPPA TUTTE LE CAPACITA’ FISICHE DEL SEMPRE IL CORPO ALLA PROVA CORPO Prepara la mente a nuove sfide, quindi In questa forma di allenamento, ogni aspetto all’allenamento diventa strumento formativo per dell’atletismo viene curato (forma, equilibrio, velocità, carattere e psiche. resistenza). Non si raggiungono solo risultati estetici ma otteniamo un miglioramento delle capacità fisiche. Tutto questo è ALLENAMENTO FUNZIONALE, Questa è importante poiché solo quando il corpo è un viaggio alla scoperta del proprio corpo e le sue in grado di interagire con l’ambiente che lo circonda, capacità.

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Al fine di rendere omogeneo sul territorio nazionale L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello il trattamento delle richieste per le diverse opere nr. 383/2019 ha affermato che le modifiche edilizie, con il D.M. 2/3/2018 del Ministrero delle sopra indicate non influenzeranno la normativa Infrastrutture e dei Trasporti è stato adottato il relativamente alla possibilità o meno di fruire delle Glossario che individua un elenco delle principali detrazioni fiscali per ristrutturazione in quanto opere edilizie che potranno essere realizzate in regime le definizioni degli interventi edilizi di attività edilizia libera, ossia senza presentare “agevolabili” a cui rimanda l’art. 16-bis comunicazioni o richiedere permessi ma pur sempre del TUIR non vengono variate. nel rispetto degli strumenti urbanistici comunali Pertanto, ad esempio, la sostituzione e delle normative di settore; di fatto, alcune di dei serramenti esterni con altri di queste opere, vengono declassate da manutenzione diversa tipologia o la realizzazione straordinaria ad ordinaria. e miglioramento dei servizi igienici Quest’ultimo passaggio ha fatto sorgere il dubbio circa continueranno a far parte degli interventi la possibilità di fruire delle detrazioni per interventi per i quali sarà possibile fuire della di ristrutturazione con riferimento a quelle opere che detrazione fiscale anche se per gli stessi precedentemente erano qualificate come straordinarie non sarà necessario presentare alcuna comunicazione e pertanto richiedevano permessi o comunicazioni ed o richiedere autorizzazioni. adesso sono indicate come ordinarie. In assenza di una SCIA o CILA, sarà però necessario che il contribuente predisponga una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ove indicherà la data di inizio dei lavori e dove attesterà che gli interventi effettuati rientrano tra quelli agevolabili pur in assenza di titolo abilitativo, in quanto non necessario.

CIBO E FARMACI

Tutti sappiamo che il consumo di bevande alcoliche primo fra tutti il Coumadin, vedono ridotto il loro insieme ai farmaci può essere estremamente effetto da alimenti ricchi di vitamina K. Coloro imprudente, ma non tutti conoscono l’influenza che che assumono farmaci per fluidificare il sangue possono avere invece alcuni alimenti sul meccanismo dovrebbero quindi fare attenzione ai di azioni di certi farmaci. vegetali a foglia larga e verde, ai broccoli Sono molti infatti gli alimenti che possono far parte e ai cavoli, oltre al tè verde e alle spezie di una dieta sana ed equilibrata, ma che sono ritenuti (Timo, Basilico, Salvia, Prezzemolo, rischiosi in caso di interazione con alcuni farmaci. etc). Tali alimenti non devono essere Questo non vuol dire che dobbiamo eliminarli del allontanati dalla dieta, ma devono essere tutto dalla nostra dieta, ma solo di essere cauti nel consumati moderatamente, in quantità loro consumo. Nella maggior parte dei casi basta costanti nel tempo e soprattutto mai in mangiarli a distanza di 2-4 ore dall’assunzione del associazione fra loro. farmaco. Un esempio pratico è il consumo di agrumi e Questi sono solo degli esempi banane, da evitare poco prima o poco dopo aver preso sull’interazione tra alimenti e farmaci, il farmaco per abbassare la pressione. Questi alimenti ed è molto importante che chi assume farmaci ogni sono infatti ricchi di potassio e potrebbero causare giorno presti particolare attenzione alla propria effetti indesiderati come palpitazioni o battito cardiaco dieta, senza mai dimenticare di essere maggiormente irregolare. esposto ai rischi dei regimi dietetici “fai da te” o “fai Alcuni alimenti come me”. possono perfino interferire con Dr.ssa Irene Piaceri Biologa Nutrizionista l’efficacia dei [email protected] - Tel. 328 8339605 farmaci. www.piaceridellanutrizione.it Ad esempio, gli anticoagulanti, SIAMO TUTTI ? NO, non siamo tutti gretini, a molti piacerebbe lo e capi di varie organizzazioni, ha continuato a GRETINI fossimo ma non lo siamo. strillare sempre più forte e più strillava più diventava Una bimbetta svedese di nome Greta si è messa famosa, fino a chiedere e ottenere di poter parlare a strillare e a manifestare per il cambiamento del all’ONU al vertice mondiale sul clima. Ho scarsissima clima. La colpa è nostra, dice, che per produrre stima dell’ONU, una costosissima organizzazione energia emettiamo enormi quantità di CO2, che poi internazionale che, per quanto ricordi, non ha mai sarebbe l’anidride carbonica, quella che, come risolto un problema ma, di solito, serve da ci spiegavano alle elementari, emettono gli vetrina per capi di Stato e di Governo alberi la notte quando non c’è più il sole. e mi son chiesto che meriti avesse la Questo gas provocherebbe “l’effetto Greta, o quali cose vitali avesse da serra”, con aumento della temperatura comunicare all’umanità per godere terrestre e così il clima andrebbe a di un simile privilegio. ramengo con conseguenze disastrose. Alla solita TV, all’ora di pranzo Lancia le sue accuse parlando incupita, me la son trovata davanti e quei con espressione del volto vagamente buoni spaghetti al pomodoro inquietante, incattivita e minacciosa, e che mi tenevano in pace col di solito con un grande cartello appeso al mondo mi sono andati di collo. Ben supportata dalla madre cantante traverso. Con la piccola faccia e dal padre attore, ha attirato subito ingrugnita, gli occhi fiammeggianti l’attenzione dei giornalisti, sempre in e minacciosi, sull’orlo di una crisi di caccia di fenomeni per poter riempire pianto, ha scagliato i suoi anatemi contro notiziari TV che ci riversano addosso a tutti: “è colpa vostra, vi tengo getto continuo un mare di scemenze d’occhio, avete rubato i miei sogni camuffate da notizie. e la mia infanzia, le persone stanno L’inusuale: una bimbetta che invece morendo, gli ecosistemi stanno di andare a scuola protesta per il clima, crollando, siamo all’inizio di una l’esotico: la Svezia richiama atmosfere estinzione di massa e voi parlate pulite, rarefatte, perfettine, il fanciullesco: di soldi e di crescita economica, la giovanissima età evoca innocenza e come osate? Se non farete nulla ingenuità, fanno presa su tutti e, anche se il sarete dei traditori e le generazioni fatto di per sé è insignificante, è stato gonfiato future non vi perdoneranno mai”, ha più o ad arte fino ad assumere rilevanza mondiale. meno detto. La bimbetta ha abbandonato la scuola ed è Ascoltare quella bimbetta recitare la parte diventata a tempo pieno la protesta vivente di chi crede di rappresentare tutti i giovani contro il cambiamento del clima. del mondo che mi accusa di aver provocato Accolta come un’eroina d’altri tempi da politici il cambiamento del clima che il mondo

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via Caravaggio, 23 - 51012 Pescia (PT) Tel. 0572.445220 - Fax 0572.446204 - www.info01.it - [email protected] SIAMO TUTTI ? GRETINIlo distruggerà, mi ha fatto diventare (scusate il dico io che intellettualmente potrei essere allo stesso francesismo) più incazzato di lei. livello della Greta, ma il premio Nobel per la fisica Non io, ma i tuoi genitori, che ti portano in giro a e senatore a vita Carlo Rubbia. Dice: “Il clima della raccattar consensi e finanziamenti, forse sono loro che terra è sempre cambiato. Si pensa che se teniamo il ti hanno rubato i sogni e l’infanzia. CO2 sotto controllo il clima resterebbe invariato. Ce l’ho con giornalisti e TV che diffondono le sue Questo non è assolutamente vero. …Negli ultimi 100 ben orchestrate carnevalate, che la fanno apparire anni ci sono stati cambiamenti climatici sostanziali fragile e indifeso baluardo contro la prepotenza del ben prima dell’effetto serra. …dal 2000 al 2014 la potere economico quando, per andare a New York, temperatura della terra non è aumentata, anzi, essa naturalmente senza utilizzare energia inquinante, ha è diminuita di 0,2 gradi e negli ultimi usato uno yacht a vela di 18 m. con turbine sottomarine, 15 anni non abbiamo osservato alcun certamente non disponibile per una commessa o un cambiamento climatico di una certa impiegato comunale dato che costa quattro milioni dimensione. Contano i fatti e il fatto è di euro, del sig. Pierre Casiraghi, famiglia reale di che negli ultimi 15 anni la temperatura Monaco, grande ecologista e, guarda caso, proprietario media della terra non è aumentata ma di una compagnia aerea che fa alzare in volo da diminuita”. Montecarlo e Nizza un elicottero ogni quarto d’ora. Arrabbiato come sono, potrei anche Ce l’ho con i politicanti incapaci e insignificanti che aggiungere per i signori dell’ONU e per tutti pensano di acquistare prestigio dando corda alla Greta i gretini quello che da molto tempo sostiene il furiosa. Siccome mi rendo conto di avercela con molti, climatologo e studioso di fisica dell’atmosfera, di fama mi sforzerò di trovarne ancora altri così anch’io potrò internazionale, Franco Prodi, fratello del più famoso sperare di andare all’ONU a dire la mia. politico Romano Prodi. Prodi scrive: “Sostenere che Potrei andare a dire che i cambiamenti del clima sono l’attività umana sia la causa primaria dei cambiamenti sempre esistiti e non dipendono da noi. Questo non lo climatici è una bufala, attribuire il riscaldamento globale al CO2 è scientificamente avventato e non siamo assolutamente in grado di prevedere con metodo scientifico come sarà il clima tra 50 o 100 anni. Altra cosa è il deterioramento ambientale provocato dall’inquinamento, specie con i metalli pesanti negli oceani e con la qualità dell’aria”. Forse sarò strano, ma sono più disposto a credere a questi due scienziati che alla studiosa di terza media Greta che farebbe bene, lei e tutti i giovani gretini, a smetterla di inquinare consumando e gettando via tutto quello che possono avere e che è sempre esageratamente troppo.

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Via Galeotti, 18/20 - tel/fax 0572 476908 Via Buonvicini, 5 - tel/fax 0572 476003 CON UN UNICO ABBONAMENTO ENTRI IN TUTTE LE NOSTRE PALESTRE! Montecatini - Lucca - Pescia Bene eccoci di nuovo qui al nostro appuntamento mensile, E veniamo ai genitori, al nucleo familiare, nucleo peraltro per affrontare un argomento direi DELICATO perché mi vede caratterizzato spesso dalla mancanza di un genitore o da famiglie coinvolta come mamma e come insegnante: la relazione genitori- allargate, dove subentrano problematiche di gestione di ruoli. E insegnanti-figli… . Concedetemi un momento di riflessione... chi ne risente di tutto questo? obbligatoria...perchè devo esporre i fatti da due punti di vista Quante volte nella mia carriera scolastica mi sono scontrata diversi… . MOLTO diversi! Dall’indagine psicopedagogica, con famiglie del genere e con bambini da gestire nella loro e dal lavoro pratico sul campo da parte nostra, è ormai certo e complicata storia di vita vissuta….sì perché i bambini sono consolidato che una buona relazione tra genitori e insegnanti sia spontanei e se trovano un insegnante “disponibile” si lasciano favorevole per il ben-essere dei figli e il successo degli alunni. andare e raccontano spaccati di vita familiare che poi non dormi Per questo la scuola è impegnata a progettare interventi mirati la notte nel tentativo di cercare di risollevare il morale di quel con i genitori affinchè ai loro ragazzi sia data l’opportunità di uno bambino il giorno successivo….Anche noi genitori, che magari sviluppo sereno e armonico, intervento che deve tener di conto ci troviamo ad affrontare in casa un periodo della collaborazione delle parti in causa, della condivisione dei un po’ pesante, ci confidiamo con uno o più valori e del rispetto reciproco delle competenze. insegnanti, scelti come consulenti a supporto Purtroppo, in realtà, scuola e famiglia non riescono a comunicare, del nostro “problema da risolvere”. Non nonostante l’impegno da ambo le parti, per cui questo tipo sempre anche questo funziona, e allora scattano di relazione rappresenta un campo dove investire le forze a le antipatie verso quel particolare insegnante vantaggio di tutti. Consideriamo la figura dell’insegnante. perché dà sempre un brutto voto a mia figlia, L’insegnante, a scuola, non deve solo gestire la relazione con fino ad arrivare agli insulti verbali o sui social l’alunno, ma deve inserirsi in una complessità relazionale, dove perché va di moda, o peggio ancora ad atti di intervengono altri addetti ai lavori: colleghi insegnanti, dirigente, violenza o minacce da parte di noi genitori, famiglia, esperti di progetti interni all’edificio scolastico o offerti ma questo è un altro capitolo…. E la figura del bambino dal territorio, personale ausiliario, operatori dei servizi/trasporti, dove la mettiamo? È il personaggio principale pur se spesso il operatori del servizio- mensa, personale di segreteria…e la lista suo ruolo è quello della palla in un incontro di rugby tra due non finisce qui. squadre: genitori contro insegnanti. LA COLLABORAZIONE È L’insegnante, in questo intricato compito di relazioni, progetta POSSIBILE se consideriamo il successo degli alunni/figli come e realizza una serie di lavori di didattica inclusiva, che ha come responsabilità da condividere tra tutti gli operatori attraverso obiettivo di far raggiungere a tutti gli alunni un buon livello strategie comunicative e non di incontro da ring! Occorre quindi di apprendimento, valorizzando e rispettando le differenze una PROFESSIONALITÀ RELAZIONALE nel rapporto individuali. Differenze che non riguardano solo gli alunni di una insegnante-alunno e insegnante-genitore ma anche genitore- classe ma anche gli insegnati figlio, che favorisca e non della stessa classe, ognuno col ostacoli il processo di crescita proprio metodo di insegnamento. e di apprendimento dei figli- E in tutto questo riveste un alunni. Ricapitolando: alcuni ruolo fondamentale l’ambiente istituti inviano alle famiglie un delle nostre scuole, che, se patto di corresponsabilità tra pur tinteggiate di nuovi colori insegnanti, genitori e ragazzi all’inizio del nuovo anno da restituire FIRMATO DOPO scolastico, nascondono ancora ATTENTA LETTURA, mille lavori di manutenzione da dove gli insegnanti, i genitori realizzare per offrire ai docenti e i ragazzi si impegneranno al gli strumenti funzionanti e raggiungimento di determinati necessari per l’attuazione del obiettivi, stipulati dagli loro insegnamento. Istituti Scolastici, secondo i principi di fiducia, collaborazione, Ed ecco allora venir fuori incontri con esperti del territorio rispetto altrui, flessibilità, condivisione, coinvolgimento (psicologo esperto dell’età evolutiva, logopedista, esperti di e PARTECIPAZIONE. Leggere leggere e rileggere prima di centri specializzati in disturbi del comportamento, disgrafia e firmare, è un patto che una volta FIRMATO ottiene il nostro discalculia…) rivolti alle famiglie, open-day per promuovere le consenso di genitore. E qui concludo con una frase trovata sul attività scolastiche, gestione di comitato di genitori, progetti di web: NON FALLISCONO LE PERSONE CHE PROVANO A lettura e realizzazione di libri con i propri figli, incontri a tema CAMBIARE E NON CI RIESCONO MA QUELLE CHE SI su problematiche delle varie fasce di età o all’alimentazione, LAMENTANO SEMPRE SENZA PROVARE! che vedono però sempre poca partecipazione e sempre la stessa. Buon anno scolastico.

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Via Guglielmo Marconi 19/25 Tel. 0572 476214 - Fax. 0572 476215 e-mail: [email protected] QUALE MARE?

Dal mio esordio sulla riviera viareggina, verso la metà tutto questo mi sembrava così strano tanto che anch’io fui degli anni’50, ricordo mi fosse stato detto che il mare in preso dallo stesso timore. Ma che sarà mai? E lo capii dopo fronte alla città fosse denominato “Tirreno”. Ora, è certo pochi minuti, purtroppo. Un camion, con il rimorchio: odore che nella mia memoria stanno aprendosi alcune falle, acre di nafta, fumo, una lentezza esasperante su di un passo ma io ne sono stato convinto che così fosse per diversi in salita poco oltre le Cinque Terre. Quindi, temutissimo anni. In questo intermezzo, ebbi la possibilità di risolvere proprio a causa del camion perché difficilissimo e pericoloso il dilemma – mar Ligure v. mar Tirreno -, ma ero troppo sorpassarli, e quindi dovevi accodarti, tornante dopo piccolo, poco informato, decisamente distratto alla sua tornante, sperando in un mezzo miracolo. Babbo friggeva, risoluzione. Ho, però, bellissime memorie di quel viaggetto e io soffrivo: ma che vacanza era, questa? E non era finito (ma fu lungo e duro) che feci con babbo sulla “600” verdolina … Ci avvicinavamo a Genova, e lui guardava nervosamente proprio in questo periodo. Le mie conoscenze marittime l’orologio: ora che succede? Scendevamo giù verso il mare, non andavano oltre il litorale sabbioso della città di Mario al Porto. Una sirena. Dopo una curva, ci trovammo di fronte Tobino, e già vederlo, e camminarci a piedi nudi, trasmetteva ad una marea di tute blu/azzurre che occupava tutta la calore, vacanza, felicità. Tutto finiva lì. Fu strada: e questi? Questi erano i camalli. Chi? I camalli, gli proprio quel viaggione sull’utilitaria che scaricatori del porto, e altri operai, che terminavano il turno mi fece scoprire un nuovo paesaggio, e mattutino. Ecco risolto il secondo mistero. Quindi, fermi, in nuove emozioni, che ancora porto dentro. attesa che la fiumana umana passasse, e che passassero Fu proprio in quei tempi ormai – ahimè – i nervi di babbo, piuttosto lontanissimi che, non solo io, scoprimmo logorati. E io? Mah! Ero che l’Italia non finiva poco oltre l’uscio di lì, ma forse pensavo che casa. Non era nata l’autostrada dei “Fiori” se fossi rimasto a casa, e, per raggiungere Imperia, dove si erano a pescare con le mani trasferiti i fratelli di mio padre, si doveva nella Pescia, mi sarei utilizzare l’Aurelia, la Strada Statale n°1, proprio divertito, altro che! che da Roma si raggiungeva la Francia Provenzale. Era un Dopo diversi minuti, si lungo rettilineo che partiva dalla Città Eterna fino alle Apuane riprese la marcia, e tutto, perché allora gli eserciti romano avevano così la possibilità fuori Genova, cambiò. di arrivare “velocemente”, in marce forzate, sui campi di Già prima, e subito dopo battaglia con una media di 30-35 km al giorno, per non il passo, c’era qualcosa parlare del loro equipaggiamento, pesante circa 20 kg. così, di strano, giù, tra mare e partii con babbo alla volta di Porto Maurizio nella completa terra: dov’era la spiaggia? ignoranza di ciò che mi aspettava lungo questo percorso. Non c’era, proprio non la Sentii citare, nell’immediate vicinanze, di un certo “Bracco”, vedevo, ma come mai? e degli operai del porto di Genova, ma non ricordo che Scogli, solo scogli; e rimanessi colpito; già ricordavo vagamente gli zii, figurarsi acqua, di un azzurro e di di due parole sconosciute. Era tarda primavera, o gli albori un bianco nello scontro dell’estate; quindi, la natura si preparava a festeggiarli con con i massi, colori mai visti quell’esplosione di colori che da subito ti coinvolgono e ti prima. E i saliscendi della strada, i tornanti, il cielo che fanno sentire più leggero, più contento. Così cominciò quella toccava il mare, e poi spariva. Spariva coperto dalle casette, che oggi, ripensandola, fu una delle prime avventure; e colorate, con i terrazzini, e gli scalini macchiati dai colori quando si parla di avventure credo che, dentro di noi, nasca brillanti, forse gerani, che lasciavano una scia multicolore la curiosità, mista ad un pizzico di ansia, per la scoperta al nostro passaggio. Ecco, avevo trovato la tranquillità in di un nuovo, sconosciuto, mondo. Via, dunque! Il traffico queste visioni, e mi stupivo quando si apriva un varco tra le era scarso e lento, e quindi vedevo scorrere dal finestrino abitazioni e il mare faceva capolino. Fotografie che porto con paesaggi all’inizio simili agli abituali, così come quelli di mare me da sempre, e per sempre. Infine, Oneglia e, poco dopo, arrivano a Viareggio e svoltano a destra. Poi, verso Carrara, Porto Maurizio. Su, verso la cima del colle che domina la una sorpresa: e la sabbia, e la rena, dove sono? Scomparse, città; la piazza, il duomo, e una traversa verso il mare, che quasi improvvisamente, così come il mare nel dover dopo pochi metri, portava al bar degli zii Silvio e Flavio. E affrontare quella parola temuta: il Bracco! C’era nervosismo, qui s’interrompono i miei ricordi. Ero piccolo, inesperto, molto che aumentava quasi metro dopo metro, in lui. Io non capivo: confuso da quel viaggio e dalle sue scoperte tanto che non QUALE MARE?

ricordo più nulla del ritorno. Parenti lontani, per quei tempi, e noi. quindi con tanta difficoltà a ritrovarci, a parlare della famiglia, Così, un po’ improvvisamente, le visite sperate prendono degli affari, di un quotidiano diverso dal mio, e di un passato un altro colore, un altro sapore; un misto di rimpianto e di paesano – il loro – che andavano perdendo. Pochissimi tristezza che stringono il cuore. “Ciao! Sai, mamma sta male anni dopo ritornai su –meglio, là- con il treno, un mezzo di …”. “Ciao, babbo ha dei problemi …”. “ciao, sono triste, ma trasporto che ha segnato tappe importanti del mio percorso. se n’è andato …”. Ricordo che non ebbi paura di fare il viaggio da solo; anzi, Il tempo pessimo dei funerali. Così oggi, su con Antonio e già mi allenavo per il mio essere solitario anche tra la gente. Vittoria per l’ultimo saluto a zia Edda. Ecco: ormai posso La famiglia, in Imperia, si era divisa, o si stava dividendo per dire, per non affondare nello sconforto, com’è il vero mar motivi di lavoro. Io mi fermai a Porto Maurizio, e fui ospitato Ligure tanto diverso dal nostro. Non è una scoperta, per da zio Silvio, trascorrendo le vacanze col cugino Walter me, ma una riscoperta perché troppo lontani i primi tempi, e ed alcuni suoi amici. Non feci scoperte particolari tranne immaturo io nell’interpretarli. Comunque, l’altro ieri ciò che che loro, e gran parte degli abitanti della città, preferivano, mi circondava lo trovavo curioso. Parole sconosciute, anche al mare, la campagna; infatti proprio zio Silvio possedeva se profferte in modo stringato, come il curioso intercalare di una roulotte che utilizzava per le sue vacanze. A parte una “belàn”, da usare con attenzione perché se usi la “i” al posto fotografia in rigoroso bianco e nero, che mi fu scattata con della “a”, l’effetto del cambio non è gradevole. Loro, un’idea Walter su una barchetta in spiaggia, non ricordo di aver un po’ particolare dei soldi, e una certa ritrosia da scambiare fatto un bagno nelle mie come una goccia di freddezza. Ma forse anche l’aspetto trasferte imperiesi. Seppi del suo territorio può essere causa di questo. Una striscia poi che mio zio Flavio si sottilissima di pianura, quasi affogata tra gli scogli e colline, spostò, e si trasferì poco che diventano rapidamente montagne. lontano, ad Arma di Taggia, Villaggi come gusci di noci, con i loro carùggi che si tuffano e lì si stabilì, e lì nacquero nel mare. Paesi coloratissimi, che li puoi abbracciare solo Fulvio (che ereditò il con una barchetta dal largo; e quella “Scuola di cantanti”, nome del bisnonno) e che scuola non è stata, ma che racchiudeva un manipolo Roberta. Il tempo passa di interpreti che ha prodotto canzoni meravigliose: Fabrizio velocemente, quando non De Andrè, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Umberto Bindi; anche vorresti; lentamente, per Paolo Conte, con la sua “Genova per noi”. Ecco, così cerco farti soffrire di più. Rari, di ritornare indietro nel tempo, quando tutto mi sembrava se non rarissimi, i contatti più semplice, sereno, tranquillo, racchiuso in un quadretto con i parenti liguri, anche familiare, tanto che il domani si pensava fosse una lunga se la distanza ormai si strada piena di scoperte favolose, di novità, di star bene era accorciata grazie alla con sé stessi e con il mondo. Sembrava proprio un “Cielo in nuova autostrada, che una stanza”, e tutto era prezioso: cielo, mare, stradine, una saltava – finalmente! – partita alle boccette, queste sconosciute. “Rimanete ancora sia il Bracco che il porto cinque minuti, forza! di Genova. E’ una delle Ci vediamo sempre poco …”. mille storie che hanno coinvolto tante famiglie; una parte di E’ una frase che mi commuove, mi vela gli occhi, mi chiude stacca dalla base e, inavvertitamente ma continuamente, la gola. Quel bellissimo mosaico che ci hanno “consegnato” la lontananza allenta tutti i rapporti affettivi. Poi, comincia all’inizio , ha perso un’altra tessera; ormai, già tante, troppe. l’autunno della vita, e si sente la stanchezza di un’estate “Dobbiamo andare, lo sappiamo tutti”, e vorrei aggiungere vissuta con frenesia, con una sciàlo di energie, e di periodi, di non darci più appuntamenti come questo. Si monta in più o meno lunghi, di felicità, di voglia di vivere. Si fa la macchina, e ci salutiamo così, di corsa. Si torna verso nostra vita, e si accantona quella degli altri, dei parenti e casa. E’ buio; la strada è lunga; anche la luna ha la gobba a degli amici, vicini e lontani. Il mondo cambia, e tutto corre levante. sempre più velocemente; in una pausa, si rammentano i Ciao! Ritorno al mio mare, mezzo ligure e mezzo tirreno, tempi andati, passati, ma non dimenticati. Comincia la litanìa come sono io , da sempre combattuto tra le tante parole che del domani telefonerò; dovrei andar su, là; mi mancano, ma vorrei dire contro l’amico silenzio. ora ho poco tempo. Qualche acciacco, i vecchi da badare, Ora, una volta di più, so di lasciare dietro di me tanto affetto, un po’ di strisciante stanchezza. Cadono le foglie, e cadiamo tanto calore, tantissima nostalgia. Ciao …

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ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA PER GLI ANZIANI

Intorno ai settant’anni, per “convenzione”, si è considerati E lo Sport cosa c’entra in tutto questo? anziani. L’età media è cresciuta e di conseguenza questo Direi che ci può entrare ma non è detto c’entri. Fare attività parametro negli ultimi anni si è innalzato. motoria è indicato, raccomandato, fortemente consigliato. Definizione a parte, è indispensabile che l’attività fisica, Ma fare Sport è un’altra cosa: significa competere con se nostra vera amica lungo l’intero arco della vita, ci debba stessi e con gli altri. accompagnare anche in questo periodo per assicurare alla Vuol dire fare un’attività motoria molto particolare. Vuol dire nostra salute una difesa ed una tutela efficace. Le rilevanze chiedere al nostro apparato locomotore (che poi è il “tutto” di scientifiche sono lì a dimostrarlo. noi) delle prestazioni talvolta piuttosto esagerate. Ogni punto L’attività aerobica (quella di durata, di resistenza, o come si d’arrivo nello Sport corrisponde al punto di partenza per una dice, d’endurance) è la più importante. Fondamentale per tutti successiva “impresa”. ma irrinunciabile e insostituibile per l’adulto in età avanzata, Dobbiamo fare attenzione. La qualità dell’impegno, una in particolare per il sessantenne ed oltre. Attività in cui si saggia moderazione ed un accurato monitoraggio clinico fatica ma non in modo eccessivo. Attività di grosso sostegno almeno periodico, dovrebbero essere sempre presenti nella al declino inevitabile che la nostra “funzionalità generale” vita dello sportivo praticante. subisce man mano che gli anni passano. Cambiano molto le cose in chi fa attività motoria nonostante Camminare, marciare, fare jogging, ci siano da prestare le stesse attenzioni, ma, mancando il correre, nuotare, sono “semplici” attività, momento agonistico, lo “stress” (termine appropriatissimo) alla portata di tutti, che se praticate con raggiunto è tendenzialmente sempre “buono”. continuità e con metodo, migliorano È quello, cioè, che consente modifiche organiche e muscolari soprattutto il funzionamento degli apparati sia temporanee che permanenti tali da garantire un’ottima cardiovascolare, respiratorio e nervoso. qualità della vita nonostante il trascorrere del tempo. Ma, attenzione, è sbagliato affidarsi al “fai da Controindicazioni a muoversi per l’anziano? te”, ci si deve rivolgere ad uno specialista del Non ce ne sono a condizione che ci si muova bene, senza settore dopo avere avuto la certificazione medica d’idoneità eccessi o pretese prestative prive di senso, e si sia ben come lasciapassare. consigliati o guidati. Un lasciapassare davvero indispensabile. Un corretto e razionale movimento nel rispetto delle Gradualità nell’impegno motorio, continuità, distribuzione caratteristiche individuali e delle singole inclinazioni attenta del carico di lavoro, alimentazione corretta ed i fa senz’altro bene, genera benessere ed allunga la vita. È rilevanti risultati si possono riscontrare in un giro breve di un’ottima medicina. tempo. L’efficienza è garantita. Un movimento improvvisato ed approssimativo può sortire Essere tonici, sentirsi sorretti dai nostri muscoli, supportati e l’effetto opposto e compromettere la salute. sostenuti nella nostra stabilità spazio-temporale dà sollievo e sicurezza, offre positive ripercussioni sulla qualità della vita, dà autonomia fisica e previene il rischio di cadute. Ecco che, sempre, ma in particolare da anziani, oltre che organicamente (salute dei grandi organi interni cuore, vasi sanguigni e polmoni etc.) dobbiamo avere rispetto e considerazione per il nostro apparato muscolare e scheletrico impegnandolo con esercitazioni mirate e adatte, anche in età molto avanzate (addirittura abbondantemente oltre i novant’anni!), come dimostrano recenti studi scientifici in questo campo. Va da sé che il “fai da te” anche qui è sconsigliatissimo.

Sede legale e Uffici PESCIA (PT) - Via Giusti, 67 Tel. 0572/478604(5) - Fax 0572/478562 Impianto Conglomerati Bituminosi AGLIANA (PT) - Via Ferrucci Tel. 0574/676905 Cantiere Magazzino PESCIA (PT) - Via Lucchese, 44 Tel. 0572/444886 - Fax 0572/453178 e-mail: [email protected] PER INSEGNARE BISOGNA SAPER AFFASCINARE

Ho avuto, in generale, dei buoni maestri. Conservo un ricordo partenogenesi non è, in fondo, un alieno venuto da qualche piacevole dei miei anni scolastici, antichi e più recenti, ed lontana galassia, ma una persona come loro, con l’unica è forse questo il motivo per cui non mi sono mai veramente differenza che ha già deciso cosa fare da grande. allontanata dalla scuola e ho scelto di restarci dall’altra parte E probabilmente lo fa molto volentieri. delle barricate, dietro la cattedra. Ho avuto insegnanti di molti Quand’è che un docente capisce che un rapporto non solo di tipi: severi, brillanti, formali, informali, burloni, impacciati, fiducia ma anche di affetto con la sua classe è stato stabilito? noiosi, disinvolti. C’è un momento preciso in cui se ne Quelli che mi ricordo di più, tuttavia, avevano la medesima rende conto: ed è quando uno studente, caratteristica: sapevano comunicare. Non parlo soltanto dei non necessariamente il più bravo, ma contenuti delle loro discipline. il più brillante del gruppo, quello che Ci sono professori preparatissimi, che spesso per svariati studia pochino ma la sfanga sempre, per motivi vengono dal mondo dell’università e della ricerca, intendersi, gli fa l’imitazione. Ecco, la che non riescono a entrare in sintonia coi loro studenti caricatura bonaria di un prof, per me, ha semplicemente perché parlano linguaggi diversi. sempre rappresentato un punto di arrivo. Una E ci sono invece professori oggettivamente meno preparati, o certificazione di qualità, che testimonia la meno aggiornati, che in vari modi sanno infondere nei ragazzi buona riuscita di un progetto educativo comune e biunivoco. quello che ci vuole per imparare, la curiosità di approfondire L’imitazione parla un linguaggio condiviso: il professore sta al e l’interesse per la loro materia. L’empatia è una dote senza la gioco e accetta di essere preso in giro per i suoi tic, le sue frasi quale questo mestiere non si può fare: è la capacità di calarsi ricorrenti e le sue manie, l’alunno, dal canto suo, infrange nei panni dell’altro, percepirne gli stati d’animo, e settare sulla quella barriera di vetro che troppe volte separa la cattedra dai base di quelli i propri comportamenti. banchi, scoprendo la persona che si nasconde dietro il ruolo. Spesso è legata semplicemente a quanto ci piace o non ci E scoprendo anche, più spesso di quanto si creda, che quella piace avere a che fare con i ragazzi: sembrerà paradossale, persona gli piace. ma ho conosciuto insegnanti che, in fondo, non sopportavano Se di un consiglio di classe soltanto un docente non gli adolescenti, e in qualche modo questa cosa era evidente ha ottenuto il bollino della caricatura si può star certi che ai loro interlocutori. Mi sono resa conto in vent’anni di vent’anni dopo quel docente sarà l’unico il cui nome sfuggirà insegnamento che il linguaggio gioca un ruolo fondamentale, alla memoria e non troverà posto nei ricordi dei suoi studenti in classe. ormai diventati uomini e donne: e per chi ha scelto come Un insegnante attento se ne accorge immediatamente, quando mestiere quello di insegnare vi assicuro che non essere l’attenzione della sua platea cala, e cerca di porvi rimedio. Di ricordati, a distanza di anni dalla fine della scuola, è la più solito accade dopo una trentina di minuti dall’inizio di quelle triste delle eventualità. che oggi si chiamano “lezioni frontali” e che sono, a mio parere ingiustamente, definite un’abitudine retrò. Una gag, un gesto inaspettato e buffo, una battuta piazzata al momento giusto risollevano le palpebre agli studenti e l’umore agli insegnanti: li riconnettono immediatamente col senso profondo del loro lavoro, che ogni tanto viene dimenticato, o seppellito dalle scartoffie di cui la scuola, oggi, chiede loro sempre più spesso di occuparsi. Spesso suscitare un sorriso o una risata fa ottenere anche un altro risultato. Genera nei ragazzi la consapevolezza che quello strano individuo che parla di fronte a loro di robe assurde come equazioni di secondo grado, figure retoriche o riproduzione per Di Marco I.& C. Immobiliare spa [email protected] tel. 0583 429400 - fax 0583 930932 Identità di genere

In questo articolo voglio parlare di un tema che oggigiorno è, ritengo, profondamente storpiato e usato come scusante per vedere i propri scheletri nell’armadio sotto una luce forzatamente positiva ed euristica. Ho recentemente visto che in una città degli Stati Uniti d’America, e per essere precisi New York, è passata la legge per cui sulla carta d’identità dei nascituri accanto alla voce “GENERE” verrà posta una X per chi non si prende Perle la briga di riconoscere il sesso della propria prole. In altri stati come l’Oregon, la California e il Montana, la cosa è già Come le perle di una collana entrata in vigore; oltretutto, questa procedura può essere I giorni magici di questa estate fatta senza il riconoscimento da parte di un medico. Il che, a mio avviso, è irrilevante visto che non serve un medico o brillano nel mio ricordo una ricetta scritta per decretare a quale genere una persona si sente di appartenere. tenuti insieme dal filo rosso Ora, non contesto la scelta di persone che, per motivi intimi, del nostro giovane amore. psicologici ed emotivi, decidono di cambiare sesso perché sentono di appartenere ad un genere piuttosto che ad un altro. La sensazione che una E’ lo stesso bagliore che vedo persona ha è indiscutibile e del tutto personale; e si può negli occhi tuoi innamorati solo provare ad immaginare ogni volta che mi guardi, il tormento interiore che un essere umano prova quando luce piena di sole e di mare sente di essere nel “corpo sbagliato”. che oggi illumina la mia vita. Ma la decisione del, o dei genitori, di non riconoscere a quale genere appartiene Ed in questo incredibile autunno il proprio figlio o la propria invece del buio interiore figlia la trovo un enorme ed eccessivo sbaglio nel progresso che precede la fine e la notte del genere umano. Ora, credo ci sia una sottilissima tu sei la fiamma e il calore linea tra “avere la mente aperta” tu sei tutto per me. e “andare da un estremo a un altro”. Un neonato non è in grado di decidere se è maschio o Francesco Bellandi femmina ma lo scopre nel corso dei primi anni di vita quando si relaziona coi suoi simili coetanei e scopre la sessualità. Togliere ad un neonato il riconoscimento Gennaio.pdf 1 09/01/15 16:46

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Bianchi Dino S.r.l. ArteVia dei ori, 16se - 51012mp rCastellareever ddi Pesciae - Pistoia - Italy - E-mail: [email protected] - Tel. +39 0572 451821 - Fax +39 0572 453310 www.bianchid.it Bianchi Dino S.r.l. Via dei ori, 16 - 51012 Castellare di Pescia - Pistoia - Italy - E-mail: [email protected] - Tel. +39 0572 451821 - Fax +39 0572 453310 www.bianchid.it www.zincheriedelcarlo.it [email protected] www.zincheriedelcarlo.it Via Provinciale Lucchese 148 - 51010 Uzzano (PT) tel. +39 0572 44711 (PT) 148 - 51010 Uzzano tel. Lucchese Provinciale Via variare nel corso della vita, a seconda delle esperienze variare nel corso della vita, a seconda delle esperienze che uno fa, e che questo POTREBBE, come no, incidere sull’orientamento sessuale. e una femmina può fare boxe, giocare a calcio o essere a calcio o essere e una femmina può fare boxe, giocare legate all’emisfero una manager (peculiarità prettamente “maschile”) e questo sinistro, quello razionale e quello più orientamento sessuale,può come non può incidere sul loro ad un genere, o ma quella persona apparterrà comunque maschile o femminile. o femmina, si sarà Ognuno di noi, che sia maschio è sensibilità La vita. nella volta una almeno emozionato strettamente legata alla femminilità. Quindi un uomo che piange perché magari vede un film drammatico, perde una persona cara, è sotto forte stress o sente una canzone che lo emoziona, è di conseguenza, più debole? E quindi più femminile? E quindi potrebbe essere omosessuale? Forse. O forse, molto più semplicemente, è un uomo sensibile alle emozioni. Una donna che si arrabbia, che detta legge, che fa bodybuilding o che ha un taglio di capelli maschile è, di conseguenza, un maschiaccio? E quindi potrebbe essere omosessuale? Forse. O forse, molto più semplicemente, è una donna tosta e sicura di sé. Se si avesse la mente aperta senza il bisogno di estremizzare certi concetti basterebbe dire che ognuno di noi ha può questa che e femminile, una e maschile un’energia donna può riconoscersi come donna, essere attratta dagli come donna, essere attratta donna può riconoscersi un’altra di ma innamorarsi sessuale e uomini a livello fisico donna. No, (per non usare un altro termine). “Allora è omosessuale!” io non credo. Credo, più semplicemente, che si sia innamorata di UNA PERSONA. quale Punto. Il genere della persona della esseredi questa donna si è innamorata può maschile o femminile. Lo stesso discorso vale ovviamente per gli omosessuali! oltre. Ma non si può, e non si deve, andare Allora sì, si crea confusione. Un maschio o può ballare danza classica, dipingere legate prettamente (peculiarità cucire saper più “femminile”)quello e artistico quello destro, all’emisfero

www.sca.com mezzo” si sente mezzo” si sente il bisogno di le famose “vie di le famose “vie di si riesce a trovare si riesce a trovare ma siccome non ma siccome non persona appartiene, persona appartiene, genere al quale una genere al quale una indipendente dal indipendente dal sessuale è sessuale è Infatti la scelta Infatti la scelta scelta. e personalissima personalissima e perché è una sua libera più semplicemente più semplicemente gli/le sono capitate. O suoi, con le cose che suoi, con le cose che interiorizzato e fatto interiorizzato e fatto con i schemi che avrà avrà che schemi i con

estremizzare un concetto. genere subito un innamoramento verso il genere opposto. Una me, viene travisata. L’orientamento sessuale non è da da è non sessuale L’orientamento travisata. viene me, confondere con il sentimento dell’amore. Non è sempre automatico che l’orientamento eterosessuale presupponga C’è anche un’altra sottile differenza che spesso, secondo C’è anche un’altra sottile differenza grande a seconda di ciò che avrà imparato nella sua famiglia,grande a seconda di ciò che avrà imparato maschio o femmina e avere un orientamento un orientamento maschio o femmina e avere bi, trans ecc... ? sessuale che può essere etero, omo, la persona deciderà daÈ proprio l’orientamento sessuale che appartengono per compensare chissà quale mancanza loro. mancanza quale chissà compensare per appartengono nel crescere Perché non insegnare al nascituro/a, di sbagliato nell’essere ovviamente, che non c’è niente la considero una semplice deresponsabilizzazione da da deresponsabilizzazione semplice una considero la hanno il coraggio di parte dei genitori, che forse non figlia a quale sesso dire al proprio figlio o alla propria maschile o femminile) lo trovo un grosso passo indietro. maschile o femminile) lo trovo un genere riconoscersi” “Deciderà da grande in quale transgender, o ermafroditi, che nascono con entrambi i i che nascono con entrambi o ermafroditi, transgender, questi dai transessuali, perché genitali e che differiscono corpo un in nati siano benché sesso cambiano ultimi biologico in un genere o in un altro (perché i generi generi genere o in un altro (perché i biologico in un per i e femmina; fatta eccezione sono due, maschio Identità di di Identità io che non vivo più di un’ora... Ci sono canzoni quasi immortali che, sorprendentemente, a senso. Quindi quel che conta di più in una canzone è la distanza di tanti anni vengono ancora ascoltate e cantate. E’ musica. Ma da questo, che comporta ovviamente anche il caso della canzone «Io che non vivo» di Pino Donaggio, tutta una logica anche commerciale, a dire che chi scrive noto cantautore, più volte in gara e ospite al Festival di i testi è, dispregiativamente, un “paroliere” se non proprio San Remo e, soprattutto, musicista di notevole prestigio un “canzonettaro”, ce ne passa. Perché personaggi come internazionale. Pallavicini (o Mogol, con il quale all’epoca lavorava) dimostrano che, invece, alla base del loro lavoro c’è vera D.Maestro Donaggio, come spiega che la sua canzone, ispirazione e quindi autentica poesia. Basterebbe solo «Io che non vivo», a distanza di oltre cinquanta anni è “Azzurro” per dare a Vito Pallavicini la patente del poeta. Ma ancora in auge? Vito aveva una marcia in più. Sentendo la musica –la si sa R.Sicuramente ha una magia musicale nella melodia che la prassi, nascono prima le note sulle quali poi si inseriscono emoziona tutte le persone del mondo visto il successo le parole- lui, al di là della costruzione della plausibilità di planetario che ha avuto. Devo molto alla versione di Dusty una sorta “racconto” di “storia”, riusciva a fabbricarne un Springfield ed . equivalente letterario, se non addirittura fonetico. Come è accaduto, per noi, nel 1966 con “Una casa in cima D.Come è nata questa sua canzone di grande successo. al mondo”. Che poteva rappresentare il grande ritorno di R.Ho scritto la canzone per mia moglie Rita (allora fidanzata) Mina a Sanremo dopo anni di assenza, ma poi non se ne quando mi è arrivato a casa il mio nuovo pianoforte a coda. fece niente: lei non se la sentì. Così è toccato di nuovo a Ho iniziato a suonare e subito mi è venuta la musica di Io che me presentarla e lei l’ha incisa subito dopo: aveva capito non vivo non pensando certo di aver scritto un evergreen. che era proprio una di quelle canzoni con una marcia in più. Basata su una sovrapposizione esemplare tra musica e testo. D.Il testo appartiene alla penna di Vito Pallavicini. Qual è il E probabilmente è il testo più bello, il testo più poetico tra suo giudizio su questo grande paroliere? quelli del mio intero repertorio. E come sempre si è trattato R.Per il rapporto con Vito Pallavicini riporto uno scritto che ho di un qualcosa di diretto, immediato. Un testo scritto di getto, realizzato per la presentazione di un suo libro. quasi necessariamente, perché c’era un appuntamento subito «Quella notte a san Remo, nel 1964, avevo appena cantato dopo e Vito non poteva, arrivando con l’amico Beppe Boffino “Motivo d’amore”. Qualcuno per la strada mi ferma e mi d’estate in campagna da me (a Budoia), presentarsi a mani dice: Secondo me funziona meglio se ripeti più spesso “Io ti vuote. Ma facciamo un passo indietro: come ho già raccontato ringrazio perché te ne vai”: diventa più incisivo. non l’ho cercato io, pur sapendo già bene del suo grande Inizialmente ho ringraziato senza pormi problemi: avevo professionismo, Vito Pallavicini. Io sono nato prima musicista, già inciso il pezzo e c’erano un sacco di dischi già provenendo addirittura dal classico, e poi, passato alla musica stampati da vendere. Ma il tarlo mi è leggera, privilegiando la dimensione del cantautore. Preferivo rimasto in testa e, alla fine, mi sono far tutto da solo. convinto. Pallavicini aveva proprio O chiedere di volta in volta contributi diretti, come è capitato ragione. Così ho rifatto tutto da con Alberto Testa per “Giovane, giovane”: mi ero come capo. Permettendo di dare origine, da bloccato perché mi era nata pensando ad una nipotina, ed quella sua proposta legittima oltre che era il suo nome che ripetevo come tormentone nel refrain. estremamente produttiva, ad una collaborazione Da quella notte, però, dal fortuito, almeno per me, incontro è che presto è diventata anche un’amicizia. Nel cominciato un importante lavoro comune. Non era un rapporto mondo della musica leggera chi scrive i testi si sente facile, sia chiaro, il nostro. Se da un lato Pallavicini era un un po’ trascurato. Da un certo punto di vista, però, è vero istrione quando si trattava di raccontare un progetto di una situazione legittima dato che, ad esempio, se poi canzone per venderla, dall’altro ci provava sempre a imporre una canzone viene venduta all’estero, magari viene la sua visione, senza accettare più di tanto i contraddittori. reinterpretata e riscritta cambiandone totalmente il Così, ad un certo momento, è arrivata la separazione. Anche

Anche quest’anno il vostro AMMINISTRATORE ha conseguito l’esame per essere in regola con il Dm 140/2014 FAI CRESCERE IL TUO BUSINESS CON:

via Caravaggio, 23 - 51012 Pescia (PT) Tel. 0572.445220 - Fax 0572.446204 - www.info01.it - [email protected] io che non vivo più di un’ora... perché lui non accettava che uno come me, con le mie non vivo”, quanto affetto in quel testo scritto di getto e che capacità, avesse deciso di fare solo ed esclusivamente la non poteva non tener conto del mio imminente matrimonio musica per il cinema, e per giunta con partiture che non con Rita, legatissima, ricambiata, a Vito. E’ abbastanza prevedevano ogni volta almeno una canzone. Nei frequenti sintomatico, ora che Vito ci ha lasciati, che dalla sua stessa successivi contatti e contradditori (ci si sentiva spesso anche famiglia provenga, finalmente, apprezzamento per il mio solo per telefono per la verità) fu felicissimo di constatare, ad lavoro di autore di colonne sonore. esempio, come in Don Camillo (di e con , 1983 La nipote di Vito, Francesca, è andata al cinema ed ha amato n.d.r.) Randy Crawford cantasse quella canzone, “Why”, che moltissimo la musica di “Colpo d’occhio” (, venne poi chiamata come ospite in quell’anno al Festival di 2008). E’ importante per me sapere che, sia pur con due San Remo. Ma si è trattato di un’occasione felice. generazioni di ritardo, la famiglia Pallavicini condivide Perché poi il rimprovero continuava costante non tenendo finalmente e pienamente la mia scelta… minimamente conto che, alla fine, scrivere per il cinema E in particolare, grazie ad una battuta mi offriva occasioni importanti e altrettanto importanti ironica, la scelta di ricordare con affettuosa gratificazioni a livello internazionale. Lui pensava, invece, ad leggerezza ed affetto un amico e un prezioso occasioni costantemente perdute, soprattutto per l’impianto collaboratore che, purtroppo, non è più tra classicheggiante della mia musica che consentiva a lui di porsi noi». in modo diverso nel suo lavoro di “poeta”. Ricordo bene quell’ultimo viaggio in Francia fatto insieme D.Per quali ragioni “Io che non vivo” non (all’epoca del lavoro in comune, lui traduceva i testi dal si piazzò al primo posto nel Festival di francese e Mogol dall’inglese) per provare a costruire dei San Remo 1965? canali di scambio. Vito, che mi collocava vicino ad altri dei R.A Sanremo non avevo una grande partner, suoi compagni di strada come Albano o Toto Cutugno (era . Bravissima in americano ma straordinario, tra l’altro, sentirlo cantare le “sue” canzoni scritte troppo lirica in italiano. con e per altri…). Ed io che, al solito, sentendomi il fiato sul collo, com’è sempre D.Nel corso di questi oltre cinquanta anni la sua canzone successo nella mia vita, facevo l’impossibile per ritornare a è stata eseguita da altri cantanti. Da chi è stata meglio decidere da solo. Ma, tornando a quel 1966, ad “Una casa in interpretata? cima al mondo” scritta subito dopo quello che sono orgoglioso R.In seguito a centinaia di altre versioni in tutte le lingue di di definire un classico Pallavicini-Donaggio, ovvero “Io che tanti celebri cantanti stranieri ed italiani, su internet si possono trovare molte delle versioni più famose... Le versioni più belle sono quelle citate prima, ed Elvis Presley. Per quelle italiane sono tutte interessanti perchè ognuno l’ha eseguita con il proprio stile.

D.Da quale cantante gli sarebbe piaciuto che fosse stata interpretata? R.Mi piacerebbe una versione swing di Michael Buble perchè non è mai stata fatta.

D.Quali sentimenti risveglia ancora in lei questa singolare canzone? R.La canzone mi ricorda mia madre e mio padre che purtroppo non ci sono più e che venivano sempre con me a Sanremo per supportarmi, quindi tristezza e gioia insieme.

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Gli occhi si svegliarono bagnati. Fuori, alcuni cani stavano accettato di malavoglia, ma ora ringraziava di cuore quella abbaiando ad un operaio che colpiva col piede destro i fiori sua zia un po’ strana, ma che in fondo le voleva un gran sul bordo del sentiero che portava fuori dalla campagna bene. Chissà se da lassù, pensò Eleonora un secondo prima per giungere dritto al cancello della fabbrica di bottiglie. di alzarsi, la zia aveva approvato ciò che avevano fatto le Eleonora sentiva anche il gracidio delle rane, laggiù verso sue mani. Che erano bellissime, dritte ed affusolate come il laghetto, dove terminavano i campi coltivati a girasoli ed quelle di una pianista che però si trova costretta a suonare iniziava il fitto boschetto di betulle. sempre brani tristi. Rigirandosi nel letto, sorrise al pensiero di quei girasoli Nel frattempo, si era rigirata nel letto un altro paio di laggiù che si stavano preparando all’inizio di una nuova volte, quando finalmente si alzò, nonostante non fossero giornata. Fin da quando era bambina vedeva nel girasole nemmeno le sette. una seconda Eleonora, in tutto e per tutto uguale a lei; Quella mattina aveva il giorno libero, come da amava tutto di quel fiore: l’alto stelo, i petali, la corolla consuetudine inveterata da oramai più di quindici ricolma di semi, pronti a generare decine e decine di nuovi anni. Il martedì. Quel glorioso giorno che girasoli. Eleonora stava lentamente cambiando vita. lei attendeva ogni settimana con una gioia Le sue mani non erano più sporche di quel sangue particolare, perché la rendeva libera, ed ogni maledetto e bastardo. Aveva preso tutte le precauzioni volta era come se gli altri giorni della settimana necessarie. si fossero riuniti per donarle un mazzolino di fiori Oramai era tutto finito. Lui era lontano, beh, forse era variopinti con magari qualche girasole a fare capolino. meglio dire invece che era vicino a lei e coperto da chili Decise di alzarsi. e chili di terra scavata con perizia lì vicino al boschetto Passò davanti allo specchio che aveva ereditato da quando di betulle. Non ci aveva poi messo molto a fare la buca. nonna era morta e si vide meravigliosamente bella. L’adolescenza trascorsa con i boy scout l’aveva resa molto Eleonora in effetti possedeva qualcosa che poteva fermare pratica ad usare la pala e la vanga e di questo andava non il respiro a chiunque. I bei capelli castani stavano fiera ma fierissima. sciolti a coprire un poco le spalle, che erano qua e E mai come la sera precedente aveva ringraziato quella sua là punteggiate di piccoli tatuaggi, che rendevano vecchia zia che aveva insistito tanto affinché entrasse nei il suo esile corpo un intero sconfinato continente boy scout durante gli anni delle elementari. Eleonora aveva da perlustrare giorno dopo giorno. Stava lì la sua

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via del monte est, 9 0572/490180 - 329/7492100 località monte a pescia - pescia (pt) luano 335 7707790 - fabio 335 8368493 Eleonora, o di un cuore bellissimo bellezza. Non una bellezza sfacciata ed arrogante, bensì poche parole scambiate assieme Eleonora aveva accettato una placida armonia di forme e di colori, che la rendevano un suo invito a vedere le stelle la sera stessa lassù sulla una tra le donne più ammirate e desiderate del borgo in cui collina che dominava tutta la vallata. Erano circa dieci malvolentieri si trovava costretta a vivere. minuti di automobile, non di più, calcolarono poi i Si vide le mani. Lunghe, curate, unghie in ordine, tutto era poliziotti. perfetto. Possibile che quelle stesse mani avessero fatto A lei parve normale vedere le stelle insieme con una quello appena poche ore prima? Lei era ben cosciente, e persona interessante ed intelligente come le era subito le sue splendide mani pure. E così sembrato quell’uomo dai modi affabili. Tutto sembrava il suo cuore, che una volta tanto andare per il verso giusto. Lui guidava e conversava le aveva detto di agire così, amichevolmente con Eleonora, che però avvertì qualcosa per il bene di Eleonora. dentro di sé. Lui fermò la sua auto Perché Eleonora, da quella all’improvviso. Nemmeno il tempo di piccola ed apparentemente fermarla, che le sue mani si avventarono fragile ragazza che era, si su Eleonora, che è bellissima e minuta. voleva un gran bene, e mai Non seppe in seguito come aveva fatto, avrebbe potuto tollerare ma riuscì a divincolarsi dalla sua terribile che qualcuno la umiliasse, stretta e proprio sotto il suo sedile trovò la ferisse o la offendesse, un martello di quelli che usano i carpentieri. Non seppe in anche solo per scherzo o per seguito come aveva fatto, ma Eleonora, che è bellissima sbaglio. e minuta, colpì mille volte quello schifoso volto, quel Quella sera era capitato sudicio corpo, quelle luride mani, fino a quando non si tutto all’improvviso. Aveva sentì di nuovo libera, e bellissima e minuta. Uscì urlando conosciuto nel pomeriggio da quell’auto, tutta sporca di quel sangue che l’aveva in biblioteca un bel giovane, toccata ma non piegata. Si mise a sedere sopra una roccia, sui trent’anni, separato, dai accese una sigaretta e guardò da sola ed in silenzio le stelle modi affabili e con una gran macchina che erano luminosissime. parcheggiata proprio in piazza. Dopo Come i suoi occhi. Come il suo cuore.

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