Testo Ok 10-12-2004 9:51 Pagina 1 Testo Ok 10-12-2004 9:51 Pagina 2 Testo Ok 10-12-2004 9:51 Pagina 3
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testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 1 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 2 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 3 Sandro Volpe 1film00 2002-2004 Edizioni ETS testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 4 Questo volume viene pubblicato con il consenso del quotidiano «la Repubblica» Edizione fuori commercio © Copyright 2004 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa [email protected] www.edizioniets.com Distribuzione PDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze] ISBN 88-467-1143-2 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 5 Premessa Questo volume raccoglie cento brevi articoli apparsi sull’edizione di Paler- mo del quotidiano «la Repubblica» tra il settembre del 2002 e il novembre del 2004: una piccola rubrica, il giovedì, per parlare di un film scelto tra quelli in programmazione. Cento recensioni? Ho una certa riluttanza a im- piegare il termine abituale, e non solo per l’esiguità dello spazio a disposi- zione, imposta dal contenitore settimanale: un limite, del resto, percepito quasi sempre come una piacevole sfida. Penso che si tratti invece di cento esercizi di scrittura giornalistica, divagazioni tematiche a partire da uno o più titoli, riflessioni su registi, attori e sceneggiatori che hanno quasi sempre coinvolto altre opere: per questo mi è sembrato opportuno aggiungere in chiusura un indice completo dei film citati. Non ci sono stati interventi rile- vanti sui testi pubblicati, solo rare correzioni di refusi, l’eliminazione dei ri- ferimenti alla programmazione nelle sale e una generale omologazione dei criteri redazionali. Se la brevità è stato l’imperativo di un rito ebdomadario, la premessa di questo Centofilm non può che rispettarne lo spirito. Vorrei ringraziare quanti hanno contribuito alla nascita di queste pagine: in- nanzitutto Giustino Fabrizio e Angelo Melone, avvicendatisi alla guida della redazione palermitana di “Repubblica” e Mario Di Caro, responsabile degli spettacoli, per la fiducia che mi hanno accordato in questi due anni; Michele Cometa, direttore del Dipartimento di Arti e Comunicazioni, che ha accolto 5 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 6 con entusiasmo l’idea del volume e ne ha seguito, passo dopo passo, la realizza- zione; e in modo particolare Vincenzo Barbarotta e Donatella Messina che hanno discusso per tante settimane con me, film dopo film, pazienti interlocu- tori e, molto spesso, acuti suggeritori. Concepito per spettatori e lettori distratti, questo libro è però dedicato a quelli più attenti. Palermo, dicembre 2004 6 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 7 Hubert (Jean Reno) è Wasabi (qui perfettamente clo- un ispettore francese nato in Michel Mul- dai metodi un po’ bru- ler), un po’ come Don schi ma dal cuore tenero. Quando Chisciotte e Sancho Panza, nel se- una telefonata dal Giappone gli an- condo (sulla scia di Gloria di Cassa- nuncia la morte di Miko, la donna vetes) proteggeva la piccola Natalie che ha amato e che lo ha abbando- Portman. Dietro tutta l’operazione nato molti anni prima, si precipita a Wasabi c’è appunto il talento di- Tokyo dove scopre di avere una fi- scontinuo di Luc Besson: nei panni glia quasi maggiorenne, Yumi del produttore, delega a Krawczyk (Ryoko Hirosue), braccata dalla (Taxxi 2) la regia e decide di scrive- malavita locale: con il suo ex collega re lui stesso la sceneggiatura. Pecca- Maurice (Michel Muller) riuscirà a to. Geniale, però, il titolo. In una se- tirarla fuori dai guai? Se Wasabi di quenza rivelatrice Hubert assapora Gérard Krawczyk vi dà la sensazio- il piccantissimo Wasabi (è un rafano ne di déjà vu fidatevi della prima verde giapponese che serve per con- impressione: è quella giusta. Perfet- dire il pesce crudo) senza alcuna to esempio di «2 al prezzo di 1» me- reazione: e lo spettatore con lui. scola gli ingredienti di (almeno) due film delle scorse stagioni, I visitatori di Jean-Marie Poiré e Léon di Luc Besson, accomunati peraltro dalla presenza di Jean Reno. Nel primo faceva coppia con Christian Clavier 5.09.2002 7 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 8 Nella Francia del Clan Magdalene di Magdalene, premia- dei Siciliani, correva to a Venezia con il l’anno 1969, i panni Leone d’oro tra molte sporchi si lavavano in famiglia. Nel- polemiche, è un volto noto al pub- la più cattolica Irlanda (pure in In- blico dei cinefili: già interprete di ghilterra e in Scozia) ragazze madri Riff Raff e My Name is Joe di Ken o violentate o anche soltanto carine Loach e di Trainspotting di Danny ma potenziali seduttrici venivano Boyle (si ritaglia anche un piccolo rinchiuse nei conventi Magdalene ruolo di padre padrone nel suo (dal nome di Maria Maddalena, la film), è qui alla sua seconda opera peccatrice del Vangelo), grandi la- dopo l’eccellente esordio nel ’97 vanderie gestite con forte senso del con Orphans. Scozzese e cattolico, profitto dalla gerarchia ecclesiastica Mullan costruisce su testimonianze dove larga e spaziosa era la strada dirette – è anche sceneggiatore del d’ingresso – le ragazze erano state film – una storia che è un violento ripudiate dalle famiglie – e ben più atto d’accusa. Forse, laicamente, stretta la porta per uscirne: così in anche troppo: se la memoria man- Magdalene di Peter Mullan, Marga- zoniana ci ha abituati alla presenza ret (Anne-Marie Duff), Rose (Do- e alla coesistenza di una buona e di rothy Duffy) e Bernadette (Nora-Ja- una cattiva Chiesa, il cinema (un ti- ne Noone) approdano nel ’64 in tolo tra tutti: Mission di Joffé) ha già uno di questi conventi a Dublino e fatto altrettanto. il film racconta con forte tensione civile tutto il loro calvario. Il regista 12.09.2002 8 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 9 A un anno esatto 11 settembre 2001 leno per Loach, la dall’attentato alle pulizia etnica di Twin Towers, e ac- Srebrenica per Ta- compagnato da forti polemiche su novic) o altra violenza (Gitaï), chi in un suo presunto antimericanismo, è una dimensione poetica (Imamura, uscito 11 settembre 2001, opera col- Penn) chi in chiave grottesca (Oue- lettiva in undici episodi di undici draogo). E chi, infine, ha scelto di minuti, nove secondi e un foto- ricordare nel silenzio il fragore della gramma dove ogni regista (in ordi- tragedia: nel minuto di raccogli- ne di apparizione: Samirah Makh- mento che la maestra tenta inutil- malbaf, Claude Lelouch, Youssef mente di imporre ai bambini afgha- Chahine, Danis Tanovic, Idrissa ni (Makhmalbaf), negli «undici mi- Ouedraogo, Ken Loach, Alejandro nuti di silenzio visivo» dell’omaggio González Iñárritu, Amos Gitaï, Mi- di Iñárritu – così simile e così diver- ra Nair, Sean Penn e Shohei Ima- so da Blue di Jarman – e soprattutto mura) ha lavorato senza alcun con- nella felpata intimità dell’episodio tatto con gli altri. Ne è venuto fuori di Lelouch dove c’è anche spazio uno strano film – con alti e bassi co- (l’immagine è di Olivier Joyard) per me in tutti gli esempi del genere – chi ignora il furore del mondo ma che propone undici punti di vista non quello dei sentimenti. molto diversi sull’avvenimento: echi, associazioni di idee, aneddoti. C’è chi racconta l’11 settembre at- traverso altri anniversari (il golpe ci- 19.09.2002 9 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 10 Il repertorio shake- O come Otello colore e grande pro- speariano, si sa, è un messa del basket, for- serbatoio inesauribile ma con Dasy/Desde- per il cinema e Al Pacino in Riccar- mona (Julia Stiles, ormai specializ- do III - Un uomo, un re suggerisce zata in ruoli shakespeariani dopo addirittura che il Bardo sia più Hamlet 2000 e 10 cose che odio di adatto al grande schermo che al te) un’invidiabile coppia, e questa palcoscenico. E Otello non poteva non va proprio giù al perfido Hu- mancare: da Zeffirelli a Iutkevicˇ a go/Iago (Josh Hartnett, impegnato Parker, con variazioni inconsuete a correggere la sua immagine dopo come il Pasolini di Che cosa sono le lo stucchevole Pearl Harbor), figlio nuvole. Nella moda delle attualizza- dell’allenatore (Martin Sheen, un zioni, nobilitata dal Romeo + Juliet veterano), e anche compagno di di Baz Luhrmann, s’inserisce ades- squadra e amico – se così si può di- so O di Tim Blake Nelson, O come re – di Odin. Farlo ingelosire di Mi- Otello nella versione italiana, titolo chael/Cassio (Andrew Keegan)? astuto che strizza l’occhio a Welles Un gioco da ragazzi. Il finale è noto (attraverso il suo F come Falso), il e gli scarti rispetto alla trama, nei li- regista del più importante Otello ci- miti imposti da un teen movie, piut- nematografico. Nel film di Nelson, tosto contenuti: ben girato, insom- ambientato in un college del South ma, ma senza quell’inventiva che Carolina, Odin/Otello (Mekhi Phi- una vera rivisitazione shakespearia- fer, visto in Clockers e apparso negli na reclama. ultimi episodi di E.R.), studente di 26.09.2002 10 testo_ok 10-12-2004 9:51 Pagina 11 Sono rimasti sol- Asterix e Obelix palazzo reale in soli tanto Christian Missione Cleopatra tre mesi, per una Clavier (Asterix) e scommessa tra Ce- Gérard Depardieu (Obelix) del cast sare e Cleopatra (Monica Bellucci, del fortunato Asterix e Obelix con- cercasi doppiatrice) sulla grandezza tro Cesare diretto tre anni fa da del popolo egiziano: non gli resta Claude Zidi: con Asterix e Obelix: che cercare aiuto dagli amici Galli, Missione Cleopatra il regista Alain con la magica pozione del druido Chabat confeziona un sequel di Panoramix (Claude Rich, una gloria qualità, tratto dal fumetto Asterix e del cinema francese), per avere ra- Cleopatra, sesto dei trenta episodi gione degli intrighi di corte e del- della serie creata da René Goscinny l’immancabile assedio romano.