VI - SCHEDARIO TOPOGRAFICO

(1.1) Corsignano () – Pienza (Q 121 III 1718/4772) tri che portarono alla caduta del Governo dei Nove e alla sostitu- Letteratura edita zione della classe dominate. Una secolo dopo nel 1458, Enea Silvio Habitat III, 484/493 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di Piccolomini diviene papa col nome di Pio II e nel febbraio del argille e ciottoli, fosso Rigo a 500 m, area edificata, edificato. 1459 effettua il suo primo passaggio per Corsignano, suo castello Affidabilità – Buona natale, dove decide di costruire una grandiosa chiesa, al posto di Categoria – Monumento quella di Santa Maria e nuovi palazzi, servendosi dell’opera di un Pienza si trova in Val d’Orcia, sulla sommità pianeggiante di una architetto fiorentino, Bernardo da Settignano detto il Rossellino. collina di arenaria, affacciata sulla valle, in posizione direttamente Inizia così l’opera di scavo e di raccolta di pietre e legnami necessari antistante il versante settentrionale del Monte Amiata. Il pianoro è all’impresa. Il 29 agosto 1462 viene consacrata la nuova chiesa de- caratterizzato, soprattutto in direzione sud, da oliveti che circon- dicata alla B.V. Assunta in cielo, e dichiarata cattedrale insieme a dano l’abitato. quella di San Salvatore di . Mediante questo provvedi- Notizie storiche – Pienza è una piccola cittadina che nelle forme at- mento molti popoli delle diocesi limitrofe di Grosseto, Chiusi e tuali di alcune parti, sorge a metà del XV secolo sul castello di Cor- Arezzo furono dati alle due cattedrali; e il vescovo delle due chiese signano. L’opera fu voluta dal pontefice Pio II, originario del ca- novelle fu assoggettato immediatamente alla Santa Sede. Il nome di stello di Corsignano, tornato in età avanzata nel suo paese, che volle Corsignano venne cambiato con quello di Pienza. I lavori di rinno- trasformare in una piccola “città ideale”, sulla scia delle idee umani- vamento rinascimentale di Pienza coinvolsero anche le mura, ma stiche rinascimentali. Per quanto riguarda l’origine del nome di iniziarono a rallentare già prima della morte di Pio II (+1464), an- Corsignano, la tradizione vuole che derivasse da Corsinianus, uno che se la cittadina continuò comunque a svilupparsi, sia come luogo dei commilitoni di Silla, fra i quali fu diviso il territorio chiusino. amministrativo che come centro commerciale. Questo sviluppo fu La città ha forma ovale, con tre porte aperte e due postierle chiuse. favorito da alcuni provvedimenti della Repubblica. Infatti vo- A ovest si trova la porta principale denominata al Murello, per la lendo condiscendere alle premure già esternate dal pontefice Pio II, quale entra la strada provinciale che viene da San Quirico d’Orcia. mentre era cardinale, con deliberazione del 30 aprile 1459, concede A est si apre la porta Al Ciglio, che guarda verso . La agli abitanti di Corsignano alcuni privilegi ed esenzioni, inoltre in- terza porta è detta Al Santo, si affaccia a sud-est, il nome deriva da dice l’uso di un grosso mercato o fiera annuale di sei giorni, da ini- un avvenimento storico; vi entrò la reliquia di Sant’Andrea, patrono ziare il 3 di maggio. Questi privilegi furono rinnovati nel 1494, della città e della diocesi, che Pio II, mandò da Roma. Le altre due fino a che nel 1514 furono accordate a Pienza quattro fiere annuali postierle chiuse guardano a nord. Le prime notizie storiche del ca- di tre giorni ciascuna, cioè per San Gregorio di marzo, per la Santa stello di Corsignano risalgono all’anno 828, quando l’abate dell’ab- Croce di maggio, per San Matteo di settembre e per Santa Caterina bazia di San Salvatore sul Monte Amiata, vi comprò delle terre. di novembre. I provvedimenti nello specifico si concretizzarono L’abbazia organizzò intorno a Corsignano una sua corte, inclusa più nell’esenzione perpetua da ogni nuova imposizione, nella conver- tardi nei privilegi imperiali di Ottone III (996), di Enrico II (1004 sione della gabella del mosto in un contributo forfettario ai castel- e 1007), di Corrado II (1027 e 1036). Presumibilmente fra il XII e lani di 50 lire, in una moratoria decennale e nel pagamento rateale il XIII secolo, sorsero intorno a Corsignano un castello, un borgo e per coloro che da un anno avessero lasciato lo Stato per debiti, nel- la chiesa di Santa Maria. La prima attestazione certa del castello di l’esonero dal pagamento di parte dello stipendio del podestà di San Corsignano, però risale al 1208, quando in un documento appare Quirico e correlativo aumento per il vicario di Pienza che vedeva soggetto all’autorità di Siena. Risulta citato tra i castelli obbligati a estendersi la competenza anche al penale, la consueta sospensione pagare un’imposta straordinaria per diminuire il debito pubblico se- dei debiti civili, mentre la manutenzione delle mura era sempre a nese, aggravato dalla rovinosa guerra contro Firenze. Dal IX al XIII carico del locale. Per quanto riguarda la creazione della secolo, comunque, le notizie sono scarse relativamente alle vicende diocesi di Pienza e Montalcino, creata, come detto, da Pio II nel politiche di questo paese. Durante la guerra del 1229-1235, il ca- 1462 con un atto che veniva a completare il suo sogno di trasfor- stello fu colpito dagli eserciti di Firenze e di Orvieto. La sua posi- mazione del borgo fortificato di Corsignano, in un città e garantire zione strategica, a dominio della Val d’Orcia, gli conferì dal 1251, alla famiglia un dominio in spiritualibus su un territorio da secoli le- la posizione di presidio senese. Nel 1265 fu designato castello di gato alla presenza giurisdizionale ed economica dei Piccolomini. frontiera, quindi particolarmente vigilato. Durante l’offensiva ghi- Alle antiche proprietà si aggiunge, dalla fine del ’400 e per tutta la bellina del 1289 fu occupato dai Cacciaconti. Nel 1330 divenne di- prima metà del ’500, un serie di acquisti nella Val d’Orcia di terre stretto podestarile, sotto il quale arano annoverate 40 comunità. prative, boschive, poderi, oltre a numerosi beni immobili in Pienza. Nel 1348 appare vicariato. Tra XIII e XIV secolo si consolida il Si può dire che la nuova diocesi di Pienza, per tutto il XVI secolo peso di Corsignano sull’assetto del territorio senese e si estendono i appartenne ai Piccolomini che scisse e riaggregò, a suo beneplacito possedimenti fondiari dei Piccolomini, nobile consorteria senese, e col consenso di Roma, i due territori dell’episcopio. La divisione esiliata in Val d’Orcia nel corso del XIV secolo, in seguito agli scon- fra le due diocesi avverrà alla fine del Cinquecento.

65 Tornando alle vicende storiche di Pienza, nel 1502 Cesare Borgia torri angolari, quella più a sud è mozza. Il lato sud è stato interrotto vi pose i sui accampamenti, nell’azione contro il governo di Pan- circa a metà, per creare il poderoso basamento poligonale dell’ab- dolfo Petrucci. A questo seguirono altri passaggi militari nel pe- side della cattedrale, le mura sono molto sbassate, compresa una riodo delle guerre d’Italia. Nel 1530 i pientini ricevettero dai sol- torre rotonda con base a scarpa e cordone, posta a metà della por- dati di Carlo V un grosso colpo. Questo imperatore visitò in se- zione orientale, per tutta la lunghezza in ambedue i tratti, fanno da guito Pienza nel 1536, così come vi passò nel 1538 il papa Paolo sostegno a due strade panoramiche. Si conservano ancora le due III di ritorno dal Congresso di Nizza. Ma appena l’esercito cesa- porte principali: una a ovest ad arco tondo, in pietra tra due torri reo-papale ebbe conquistato Firenze e saccheggiato Lucignano in con bassa base a scarpa e cordone, mentre sopra la porta due men- Val di Chiana e si voltò alla Val d’Orcia, prendendo Pienza come sole di tre pietre stondate successivamente, aggettanti reggono un quartier generale di Ferrante Gonzaga. Lo scopo era quello di in- apparato a sporgere, forse originariamente con spiombatoi, ma del durre il governo senese a ribandire i fuorusciti e farli tornare liberi tutto rifatto e intonacato come tutta la parte alta della porta. L’altra in patria, dove voleva fosse rimesso in seggio l’Ordine dei Nove. porta, a est, posta nel lato sud trasversalmente alle mura, con arco Maggiori disastri furono sopportati dai pientini durante l’ultima tondo a mattoni forse rifatto e fiancheggiato da speroni a scarpa; sul guerra di Siena, per le tante volte che Pienza fu presa, perduta e lato sud poi, poco a oriente della cattedrale si vede un’altra piccola riconquistata. Nel 1552 le mura furono rafforzate a cura del conte porta, forse posteriore, posta anch’essa trasversalmente alle mura, ad d’Elci, commissario senese e fu costruito un forte di fronte alla arco ribassato in mattoni. porta verso Siena. Nel 1553 dato che l’esercito imperiale si avvici- nava a Pienza dalla parte della Val di Chiana, i senesi vi inviarono Attestazioni documentarie – 500 fanti al seguito del capitano Giordano Orsini a presidiare la CA, n. 105, maggio 828 (cartula venditionis) “...Consta me Cri- città, ma questi avendo avuto poco tempo per creare dei ripari, stofalo (...), habitator in Citiliano, vindedit hac tradedit tibi furono costretti a far abbandonare almeno ai cittadini più facol- dom(no) Adualdo abb(ati) de monasterio Domini Salvatori sito tosi, Pienza in favore di Montalcino. Una volta che gli imperiali Monte Amiate ad ipso s(an)c(to) monasterio omnes res et sub- furono giunti sotto le mura, facilmente se ne impadronirono e la stantjas meas (...) tam in casale Citiliani, et in Corsiniano, seo tennero fino a quando Carlo V fu costretto a inviare le truppe im- et per singulis casalib(u)s v(e)l vocabulis, ideo: tam casis, curtis, pegnate intorno a Siena e quindi anche a Pienza, sulle coste di hortis, vineis, pratis, campis, cultis et arvis, silvis, aq(ui)s et pa- Napoli, dove era apparsa una numerosa flotta turca. Purtroppo scuis (...)”. appena l’esercito imperiale ebbe risolto la situazione al Sud, CDA, n. 221, 1004 “(…) corte in loco, qui vocatur Corsiniano mandò un contingente, comandato dal conte di Santa Fiora a li- (...)”. berare Montepulciano dai senesi, stanziati a Pienza, Chianciano e D, maggio 1004, Il re Arrigo II a istanza dell’abate Winizio Monticchiello. Pienza così fu presto nuovamente riconquistata prende sotto la sua protezione il monastero si San Salvatore del dalle truppe cesareo-medicee. Pienza a seguito di altri avvenimenti Monte Amiata con le corti e i castelli spettanti al medesimo, cioè legati ad alterne vicende, dipese dalla sua riconquista fu distrutta e il borgo de Valtiole, borgo Rico detto Rota Cordosa, corte del Ba- le sue mura furono atterrate. I francesi trovando così Pienza gno, corte di Santa Maria, corte di Ferignano, di Corsignano, di aperta e sfasciata, vi si aquartierarono, occupando la chiesa mag- Campagnatico, di Camposona, di Tintinnano, di Santa Maria a giore, il campanile e il Palazzo del Comune. Nel tempo che i fran- Lamole, col castello di Montelatroni, corte di Garmarita, coi ter- cesi rimasero a Pienza, tentarono di ricostruire alla meglio le mura reni di Corneto (....)”. con muri a secco, provando a ripararsi, ma lo impedì Pietro Ja- CDA, n. 227, 1007 “(…) curte in Corsiniano (…)”. copo della Staffa, nobile perugino che accorse con 50 cavalli e al- cuni fanti spagnoli, imponendo alla guarnigione francese di riti- D, aprile 1036, L’Imperatore Corrado II, a istanza di Gilla sua rarsi attraverso la porta al Ciglio verso Monticchiello. Dopo la ri- consorte e di Enrico suo figlio, dona a Epigisio abate del mona- conquista la guardia a Pienza fu molto diminuita e questo permise stero di San Salvatore del Monte Amiata, che riceve per detto ai francesi di Monticchiello di rientrare in città senza troppe diffi- monastero, varie celle e corti, cioè il castello di Montelatroni, il coltà. A seguito della morte di Carlo V, le truppe francesi per or- castello di Montepinzuto, la cella di Santa Maria in Corneto, dine del loro sovrano, nell’agosto del 1559, dovettero consegnare San Salvatore in Corsignano (...) e concede al medesimo tutte le a Firenze: Pienza, Chiusi, Montalcino e tutti gli altri paesi fino ad decime e commina la pena di 1.000 lib. d’oro a chi avesse osato allora presidiati. molestare la donazione. Dopo il 1559 i pientini divenuti sudditi del granduca di Toscana, D, novembre 1037, Dinanzi ad Atalberto conte, misso dell’Im- non incontrarono altre avventure guerresche, nonostante questo la peratore Corrado nel placito da lui tenuto presso Torrita (...) sua popolazione andò sensibilmente diminuendo nel corso dei se- compare Ranieri di Pietro avvocato del monastero di San Salva- coli. Dallo studio dell’Estimo della Repubblica di Siena del 1316- tore del Monte Amiata per ricercare coloro che avessero vantato 20, condotto da Passer-Neri presso Corsignano sono registrati tre diritti su i beni della chiesa di Sancti Apollinari, di Ferognano, palazzi: uno di proprietario locale, due di proprietari cittadini. Inol- Citiliano, Corsignano e altri luoghi nominati (...)”. tre sono testimoniate 292 case di proprietari locali, 34 di proprietari RS, n. 443, dicembre 1208 (viene nominato Corsignano in nota n. 2). cittadini. 13 casalini di locali, tre di cittadini. RS, n. 480, dicembre 1210 “(...) Actiones q. habemus contra vos Descrizione unità topografica – Pienza aveva un perimetro delle pro priore obligatione tempore potestarie Bartolomei Rinaldini a mura più o meno rettangolare, oggi di esso sono rimasti solo i lati vobis Uberto et Paganello facta refutamus; renuntiamus omni est e sud, mentre non é più visibile a nord. Il lato est, che è com- iuris auxilio salva obligatione, qua de dictis denariis et eorum preso tra due torri angolari rotonde in pietra con base a scarpa, è guidardone Giannes et Guido se mihi Grigorio nunc statim stato usato come muro esterno del conservatorio, una delle due obligaverunt pro consulibus de Corsignano (...)”.

66 RS, n. 986, febbraio 1235, “Ista sunt, que petentur pro parte co- CA, n. 105; RS, nn. 443; 480, 204, 986, 436-437; LIVERANI, munis Sen. contra comune Urbevet. (...) et devastaverunt castra 1872; LIVERANI, 1875¸VAN DER MEER, 1977, p. 64; CATALDI, de Monteghiello, de Corsignano (...). Item petit Urbevetanos 1977; MACK, 1987; ADAMS, 1983, pp. 8-28; ADAMS, 1985, pp. compelli ad satisfacitonem dampnorum illatorum ecclesiis, locis 99-110; BARBACCI, 1933, pp. 352-358; BARBACCI, 1934, pp. 1- religiosis et hospitalibus comitatus Sen. (...) mon. dominarum 134; BATTAGLIA, 1936; BERNETTI, 1971; CALAMARI, 1931; de Corsignano (...)”. CARLI, 1965; CASANOVA, 1931, pp. 11-34; CATALDI, 1978, pp. D, 27 febbraio 1232, Giovanni abate del monastero di Santa 73-116; FINELLI, 1984; FINELLI-ROSSI, 1979; FORMICHI, 1978, Maria de Follonica, col consenso dei suoi frati, dà a livello a pp. 119-128; FROMMEL, 1983, pp. 71-164; GAETA, 1967, pp. Mencolino rettore dello spedale dell’Orcia, il podere che teneva 127-227; HEYDENREICH, 1981, pp. 105-146; HILARY, 1970; Guido di Nuvilone da Corsignano, per il canone di sol. 3 al- HOLTZINGER, 1882, pp. 17-24; KIRBY, 1962; KRAMER, 1934, l’anno e con l’obbligo dell’albergaria per due cavalli e per due pp. 58-92; MANNUCCI, 1927; PETRI, 1976; PICCOLOMINI, 1984; scudieri specialmente quando gli abati si portavano al bagno di PIEPER, 1986, pp. 1711-1732; PIEPER, 1989, pp. 76-86; Vignoni, e di un cavallo e di uno scudiero quando vi si porta- REINHARD, 1972, pp. 261-299; CATALDI, 1977; RUBINSTEIN, vano i frati, con altre condizioni nell’atto descritto. 1957; SCHIAVO, 1942; TOTARO, 1978; UGURGIERI DELLA BE- D, 7 gennaio 1233, Giovanni abate di Santa Maria di Follonica, RARDENGA, 1973; VAN OS, 1987, pp. 23-40; VOIGT, 1856-1863; col consenso dei suoi frati, dà a livello a Ranuccio di Bencivenni, WIDMER, 1959, pp. 111-138; ZIMOLO, 1964; CORTONESI, 1990, procurataore dello spedale del ponte dell’Orcia edificato in p. 2-3, 33, 44-49, 87-89, 102-106, 126, 130, 143-144, 151, onore dei SS. Iacomo e Cristoforo, un podere che fu di Guido di 288-299, 322-324, 333-348, 349-358, 361, 364, 366-379, 393- Novilone da Corsignano, per l’annuo canone di sol. 3 e più l’al- 398, 409, 411-446, 447-490, 491, 498-504, 289, 433, 438, 458, bergaria per l’abate e per i frati del monastero. 461, 466, 489; PASSERI-NERI, 1994, p. 12. Definizione – Castello Dati telerilevati – Foto verticale-obliqua Cronologia – 828-età contemporanea Descrizione dati telerilevati – Sia le foto oblique sia quelle verticali Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, pp. 349-350; RE- non aggiungono nulla alla forma del castello di Corsignano, ancora PETTI, 1833-1843, I, p. 807; IV, pp. 190-202; Suppl., p. 182; ben percepibile nelle conservate mura di cinta che segnano tutto il CAPPELLETTI, 1844-1870, XVII, pp. 604-624, 631, 632; DD.O perimetro dell’abitato e permettono di percepire la compattezza del- III, nn. 202, 295; VERDIANI BANDI, 1894; DAVIDSOHN, 1896- l’impianto medievale. 1927, I, p. 595; II, pp. 290, 291n; DD.H II, nn. 68, 130; LU- Eira, 1976 SINI, 1901, pp. 242-244, 248-252; MANNUCCI, 1906; DD.K. II, Aima, 1996 n. 79; RS, nn. 443n, 986; MANNUCCI, 1914; VERDIANI BANDI, Aerial survey, 2000/2001/2002/2003. 1926, pp. 20, 37, 48, 54, 60, 67, 110, 111, 115, 119-121, 158, 172-177, 227-252; CDL, n. 17, VENEROSI PESCIOLINI, 1933, pp. 124, 129, 153; MANNUCCI, 1937; CECCHINI, 1957, p. 276; CARLI, 1966; BOWSKY, 1917, pp. 88, 89; PETRI, 1972; CDA, n. 105; REDON, 1975, p. 120; RSP XIV, 1959, p. 315; RSP XVIII, 1963, p. 321; IMBERCIADORI, 1940, pp. 11-22; KURZE, 1973; MONTANARI, 1984, pp. 150-151; CALISSE, 1983, pp. 289-345; CASTAGNETTI, 1982, pp. 29ss; ASS, Consiglio generale 185, cc. 115v-116, 21 dicembre 1375; Statuti dello Stato 33, cc. 30, 64v, 65, 73v, 76v, aa. 1440-1492; Concistoro 2131, c. 5, novembre 1450; TOTARO, 1984, pp. 226-230; EPSTEIN, 1986, pp. 251, 256; ASS, Concistoro 2126, c. 28, 15 e 24 febbraio 1402; Conci- storo 2128, c. 57, a. 1433; Concistoro 2126, c. 1, s.d. (intorno al 1401). Concistoro, c. 28, 15 e 24 febbraio 1402. Concistoro 2127, c. 67, a. 1428; PIETRO LEOPOLDO D’ASBURGO LORENA, 1974, p. 277; PASQUI, 1899, vol. I ; 1937, vol. III; POPOK, 1985; PECCI, Fig. 1. Foto aerea obliqua del centro storico di Pienza 1748; LAMI, 1758, vol. III; LUSINI, 1898, pp. 346-445; SCHNEI- DER, 1975; BOGNETTI, 1968; TAFI, 1972; BESTA, 1906, p. 61 ss; MARONI, 1973; DELUMEAU, 1985; TABACCO, 1970; CAMMARO- (1.2) Pienza – Pienza SANO-PASSERI, 1984; Consiglio generale 209, cc. 166v-170r; RE- Letteratura edita DON, 1982, p. 224 ss.; Capitoli 180 (30 aprile 1459), Concistoro Affidabilità – Scarsa 2133, n. 20; BARBIERI, 1972; GUIDI, 1932; GIUSTI-GUIDI, 1942; Categoria – Sito MORETTI-STOPANI, 1981; CARLI, 1966; BERNETTI, 1971; PAPA- Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento RELLI, 1950; PICCOLOMINI, 1903; BANDINI PICCOLOMINI, 1905; sporadico di epoca generica romana di un sarcofago in marmo. GIORGETTI, 1974; SANTI, 1795-1806, vol. III; CORTONESI, Il clipeo centrale appare sorretto dalle mani di due figure alate 1984; GIORGETTI, 1983¸ ASS, Consorteria Piccolomini 17, Siena (eroti), a destra presenza di due figure alate, a sinistra stessa rap- 1740; POLVERINI FOSI, 1987; MARONI, 1847; ASV, Segreteria di presentazione (forse si tratta delle quattro stagioni). Forse prove- Stato, nunziatura di Firenze, 4, c. 132r; POLVERINI FOSI, 1980; niente da Roma. Il sarcofago dovrebbe trovarsi nel Palazzo Pic- ASV, S. Congr. Visit. apostolica C 50, cc. 1r-15r; ASV, S. Congr. colomini. Concilii. Relationes ad Limina 639 A, c. 37v; PETRI, 1984, p. 37; Interpretazione – Possiamo solo segnalare la presenza di una

67 tomba, ma non avendo nessun indizio cronologico preciso, né dati Ancora di periodo generico etrusco sono dei rinvenimenti spora- sulla localizzazione non possiamo dire altro. dici: un’olla ansata con la seguente iscrizione graffita sul corpo: – v. Definizione – Tomba vete. cainal. Consegnata al museo archeologico di Firenze. Cronologia – Generica età romana Un altro importante rinvenimento è avvenuto nel 1869. Si tratta di Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 33. una tomba, forse ipogea, vicino a Pienza (ma è sconosciuta la loca- lizzazione precisa). Probabilmente la tomba appartenne alla famiglia (1.3) Pienza – Pienza dei Laphe. All’interno si trovavano diverse urne in travertino di Letteratura edita rozza fattura, a forma di cassa parallelepipeda senza peducci e sei os- Affidabilità – Media suari fittili. Le urne portavano le seguenti iscrizioni: Categoria – Sito – arnt. laphe (urna in travertino) Laphe è un gentilizio attestato nel- Descrizione unità topografica – Dai dintorni del paese proviene il l’A. Senensis). ritrovamento di quattro frammenti litici iscritti e un’urna calcarea. – (...) laphe/ cainal (urna in travertino) Cainal = gentilizio da Le lettere incise sono: Chiusi. – la – a. lanphe/vels’. p (urna in travertino). – s(...)cia/usa – larti, larn (urna in travertino). – xmp/fa(/)rp – l: lamphe: huratn (urna in travertino). – iti – tana: s’ali/nei. laph/esa (urna in travertino). L’urna calcarea è una cassa di forma parallelepipeda con peducci, – la lam/s’ alin (...) (urna in travertino). sulla faccia anteriore la decorazione è un cavallino, ai lati delle pic- – tana. petri/s’ alinal (urna in travertino). cole rosette. Tutto è stato consegnato al palazzo Piccolomini, datato – larti. titei/lanphesa (urna in travertino). Titei o tite proviene da a una generica età etrusca. Chiusi e da Perugia. Interpretazione – Probabilmente si tratta dei resti di una tomba, i – t+muria+vipinal (urna in travertino). Vipinal = gentilizio diffuso dati in nostro possesso non permettono di dire altro. a Chiusi e in A. Senensis. Definizione – Tomba – l+laphe: murias’ (urna in travertino). Cronologia – Generica età etrusca – l.lamphe/titial (urna in travertino). L’iscrizione si ripete due volte, Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 33 –34 ; ET AS 0.4. sia sulla fronte che sul lato). – l.lanphe.caina (olla fittile, l’iscrizione si trova intorno al coperchio). (1.4) Pienza- Pienza – a.lanphe.atainal (olla fittile, le lettere sono graffite sul corpo). Letteratura edita Atainal = dall’A. Senensis. Affidabilità – Media – tana.atainei.vetural (olla fittile). Categoria – Sito – (...)e.tercna (olla fittile). Descrizione unità topografica – Si ha notizia di un ritrovamento – hl venza huranznl (olletta fittile, lettere graffite sul corpo). avvenuto in una zona imprecisata del territorio di Pienza, nel 1779, – arnt petral (olletta fittile). di una necropoli, di generica età etrusca forse una tomba a ipogeo Interpretazione – Le urne sono state consegnate al museo archeolo- appartenuta alla famiglia Cae. Le urne reperite si trovano a Leiden, gico di Firenze. Si tratta del rinvenimento di una necropoli, con e riportano le seguenti iscrizioni: tombe appartenute alle famiglie dei Cae e dei Laphe. Per il fatto che – ane. cae. vetus. acnaice (coperchio di una in tufo). Cae è un gentili- sia certa la volontà di distinzione della gens delle due famiglie, è in- zio proveniente in massima parte da Chiusi, attestazioni provenienti dubbio che si tratti di famiglie abbastanza importanti e con un anche dall’Ager Tarquiniensis, da , dall’Ager Senensis. ruolo forte nella società, è probabile che l’esigenza di continuare la – arnt. caes. anes’. ca(inal)/clan. puiac (coperchio di urna in tufo). Cai- stirpe all’interno delle tombe, fosse proiettato anche nella realtà, at- nal proviene da Chiusi ma anche dall’Ager Senensis e da Arezzo. Puiac traverso la gestione della terra. Però nel caso della famiglia dei Cae, proviene da , , Ager Senensis, , Arretium. dobbiamo ricordare che si tratta di un gentilizio di origine servile, – v. veti. cainal (coperchio di urna in tufo) per cui è possibile si tratti di una famiglia divenuta importante solo – aules’(aulnis’) arntialisa/ atinal(prunas’atn)e (coperchio di urna in in seguito alla perdita della condizione servile, forse perché è man- tufo). Arntialisa proviene in massima parte dall’Ager Senensis e da cato in precedenza un potere saldo delle famiglie di origine nobile? Chiusi, più raro a Perugia e Cortona. Atinal è un gentilizio attestato Definizione – Necropoli nell’Ager Senensis e a Perugia. Cronologia – Ellenismo – anes’. caes’. pui. hui/ ni. ei. itruta (urna in pietra tufacea). Caes è Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 34-35; CRISTOFANI, 1992, pp. 89- un gentilizio attestato nell’Ager Senensis. Puil è attestato nell’Ager 114; MANGANI, 1992, p. 109; ET AS 5.1 (a) (b); ET AS 1358- Senensis, a Perugia e a Faesulae. 1378 ; ET AS 1381-1387 ; VAN DER MEER, 1977, p. 64. – cainei (urna in pietra tufacea). Cainei è un gentilizio attestato in massima parte a Chiusi, ma anche nell’Ager Hortanus, a , (1.5) Pienza – Pienza nell’Ager Senensis, a Perugia e ad Arezzo. Letteratura edita – tanxvil vel turni (urna in pietra tufacea). Tanxvil, proviene da Affidabilità – Scarsa Caere, Tarquinia, A. Tarquiniensis, A. Hortnus, , , in Categoria – Sito massima parte l’A. Senensis e Chiusi, meno Perugia, Arezzo. Descrizione unità topografica – Tra i rinvenimento sporadici di – tita: laucane (urna in pietra tufacea). Laucane proviene maggior- epoca etrusca, avvenuti in passato intorno a Pienza, c’è anche una mente da Chiusi e Perugia, la variante laucane(i) proviene dall’A. kylix attribuibile al “Pittore di ”, a suo tempo consegnata al Senensis. Museo Diocesano di Pienza.

68 Interpretazione – Probabilmente il pezzo apparteneva al corredo di CALVI REZIA, 1982, in RSP, XXXVII, 1-2, pp. 233-248; CALVI RE- una tomba, ma essendo stato rinvenuto in modo sporadico non è ZIA, 1976, in RSP, XXXI, 1, pp. 307-308; CALVI REZIA, 1975, in possibile dire altro. RSP, XXX, 1-2, p. 382; CALVI REZIA, 1981 (b), pp. 10-11; PISTOI, Definizione – Tomba 1997, pp. 36-38; PAOLUCCI, 1988, p. 65. Cronologia – Ellenismo Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 35. (1.7) Cava Barbieri – Pienza Letteratura edita (1.6) Cava Barbieri – Pienza Affidabilità – Scarsa Letteratura edita Categoria – Sito Habitat III, 484/493 m slm, terrazzo, sabbia con intercalazioni di Descrizione sito – Cfr. sito 1.6. argille e ciottoli, fosso Rigo a 500 m, incolto , incolto . Descrizione unità topografica – Sono stati rinvenuti materiali spo- Affidabilità – Buona radici di epoca generica etrusca, e una protome antropomorfa fem- Categoria – Scavo minile in . Descrizione sito – Il sito si trova in posizione sottostante tra la Definizione – Frequentazione chiesa di Santa Caterina e la Porta al Prato di Pienza, tra le mura Cronologia – Arcaismo dell’abitato e la sottostante pieve di Corsignano, è facilmente indi- Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 38. viduabile per la presenza delle tracce ancora visibili della cava. Descrizione unità topografica – Rinvenimento in passato nella (1.8) Romitorio – Pienza cava Barbieri, posta tra Santa Caterina e la pieve di Corsignano, in Letteratura edita località Romitorio, di materiale preistorico riferibile per lo più a Habitat III, 484/493 m slm, terrazzo, sabbia con intercalazioni di epoca neo-eneolitica e all’Età del bronzo. Questa zona intorno agli argille e ciottoli, fosso Rigo a 500 m, incolto, incolto. anni ’70 è stata sottoposta a uno scavo stratigrafico. Il primo passo Affidabilità – Buona è un saggio stratigrafico effettuato nel 1968, lo scavo poi è stato Categoria – Monumento condotto dal ’73 all’81. La stratigrafia archeologica individuata Descrizione sito – Il sito si trova in posizione sottostante alla chiesa aveva questa sequenza: livelli di riporto moderni. Strato agricolo. di Santa Caterina, tra la chiesa e la pieve di Corsignano. Si tratta di Frammenti fittili dell’Età del bronzo medio e finale. Livelli perti- un ambiente rupestre, di vani ricavati nell’arenaria. nenti al Neolitico. All’interno di quest’ultima stratificazione è stato Descrizione unità topografica – La parete di arenaria è stata utiliz- possibile individuare diversi momenti: il livello superiore era carat- zata in un’epoca imprecisata del passato come tomba rupestre, con terizzato da anse a rocchetto tipo Diana (Neolitico superiore). Il li- diversi vani scavati nella roccia. In seguito il sito è stato riutilizzato vello medio aveva frammenti di ceramica figulina acroma dipinta in epoca medievale come eremo. In questo momento storico le pa- stile Ripoli, insieme ad alcuni frammenti di ceramica grezza della reti interne vengono scolpite con volti, figure antropomorfe, zoo- cultura di Sasso-Fiorano (Neolitico medio). Infine il livello inferiore morfe e fitomorfe. Tutte le sculture sono di difficile datazione. La aveva ceramica grezza appartenente alla facies culturale della cera- stanza più ricca di esse, quasi tutte in altorilievo, è quella contigua mica impressa (Neolitico inferiore). Oltre questa interessante strati- alla cappella. Tra esse ci sono la statua di un frate, una testa di Cri- grafia, sono stati rinvenuti notevoli resti di industria litica, anche di sto, una sirena bicaudata, simile a quella della vicina pieve di Corsi- ossidiana, industria ossea e abbondanti resti osteologici. gnano. Il gruppo di altorilievi più consistente è rappresentato dai Dai livelli del Neolitico provengono anche due frammenti eccezio- resti di quattro figure quasi a tutto tondo, delle quali almeno due nali: uno è in osso lavorato, una forma a tre volti che si ripetono femminili, avvolte in lunghe vesti, che dovevano affiancare un cri- uno sopra l’altro, di dubbia utilizzazione, come l’altro rinveni- sto alla colonna, ormai scomparso. Tra questo eremo e la sovra- mento: una testa di ariete fittile, lisciata, una lavorazione molto ac- stante chiesa di Santa Caterina sono state ricavate delle scalette di curata. L’interpretazione dello scavo ha fornito dati interessanti, in- collegamento e un viottolo scavato nel tufo. fatti una stratigrafia così imponente di epoca neolitica è unica in Notizie storiche – Non sappiamo quanto gli eremiti continuarono ambito toscano, inoltre l’abitato neolitico è costituito da capanne a frequentare questo luogo. Nel 1344 sicuramente il luogo era abi- con pianta ellittica, ed è un esempio unico fino a ora in ambito to- tato, infatti sulla parete si trova graffita un’iscrizione di un certo sco-laziale. frate Luca, che porta questa data: Interpretazione – Si tratta di una zona abitata a partire dal Neoli- “A.D. MCCCXLIV Voi che venite prendete a mente a me che giaccio tico fino all’Età del bronzo finale. nel monimento, tal fui come voi siete e tal so come voi sarete, dite un Definizione – Abitato Pater pe’ l’anima di F. Luca”. Cronologia – Neolitico Sicuramente fino ai primi anni del 1700 la loro presenza è ancora Bibliografia – CALVI REZIA, 1969, pp. 355 e ss.; GRIFONI CREMO- attestata da documenti e da citazioni di eruditi e cronisti del tempo. NESI, 1971, p. 272; ASAT, p. 338; CALVI REZIA, 1980, pp. 323- Questi eremiti avevano anche il compito alla custodia di un’edicola 334; CALVI REZIA, 1968, pp. 410-411; CALVI REZIA, 1987, pp. della Madonna del Latte, situata nel pianoro sopra l’eremo, in se- 603-610; CALVI REZIA, 1969, p. 368 e ss.; CALVI REZIA, 1969, p. guito l’edicola fu inserita all’interno della chiesa di Santa Caterina 355 e ss.; CALVI REZIA, 1980, p. 333; RITTATORE VONWILLER, costruita appositamente. Il Vannucci ricorda come fuggì l’ultimo 1969, pp. 143-144, TAV XXXII; CALVI REZIA, 1974, in RSP, eremita che abitò al Romitorio. Si trattava di un romito veneziano, XXIX, 1, pp. 247-248; CALVI REZIA, 1979, in RSP, XXXIV, 1-2, il quale con la scusa di andare in montagna a far legna: “attaccò un pp. 308-309; CALVI REZIA, 1973, in I.I.P.P., pp. 22-23; CALVI RE- asino né più si vedè”. ZIA, 1979, in I.I.P.P., pp. 15-17; CALVI REZIA, 1981 (a), in I.I.P.P., Interpretazione – In epoca imprecisata forse tomba, in età medie- p. 11; CALVI REZIA, 1977, in “Preist. Alpina”, XIII, pp. 60-66; vale eremo.

69 Definizione – Eremo dal rinvenimento di elementi caratterizzanti tale uso: una pietra con Cronologia – Basso Medioevo testa arrossata dal fuoco, un teschio di pecora, un Menhir. Inoltre è Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 38; PETRI, 1972, p. 48; PELLEGRINI, stata messa in luce una fossa sepolcrale contenente il corpo di un Messaggi nel Tufo, pp. 6-8; PELLEGRINI, 1995, p. 91; BOLDRINI-DE inumato di circa tre anni in posizione fetale. LUCA, 1985. Interpretazione – Si tratta di una zona frequentata a partire dal Neolitico fino all’età del Bronzo finale. Definizione – Abitato e luogo di culto Cronologia – Eneolitico, Età del Bronzo Bibliografia – CALVI REZIA, 1969, pp. 355 e ss.; GRIFONI CREMO- NESI, 1971, p. 272; ASAT, p. 338; CALVI REZIA, 1980, pp. 323- 334; CALVI REZIA, 1968, pp. 410-411; CALVI REZIA e ss.; CALVI REZIA, 1980, p. 333; RITTATORE VONWILLER, 1969, pp. 143-144, TAV XXXII; CALVI REZIA, 1974, in RSP, XXIX, 1, pp. 247-248; CALVI REZIA, 1979, in RSP, XXXIV, 1-2, pp. 308-309; CALVI RE- ZIA, 1973, in I.I.P.P., pp. 22-23; CALVI REZIA, 1979, in I.I.P.P., pp. 15-17; CALVI REZIA, 1981 (a), in I.I.P.P., p. 11; CALVI REZIA, 1977, in “Preist. Alpina”, XIII, pp. 60-66; CALVI REZIA, 1982, in RSP, XXXVII, 1-2, pp. 233-248; CALVI REZIA, 1976, in RSP, XXXI, 1, pp. 307-308; CALVI REZIA, 1975, in RSP, XXX, 1-2, p. 382; CALVI REZIA, 1981 (b), pp. 10-11; PISTOI, 1997, pp. 36-38; PAOLUCCI, 1988, p. 65.

(1.10) Cattedrale di Santa Maria Assunta – Pienza Letteratura edita Affidabilità – Buona Categoria – Monumento Descrizione unità topografica – La storia del Duomo di Pienza è indistinguibile da quella della creazione di Pienza rinascimentale (la piazza in generale, il palazzo Piccolomini, gli altri palazzi). Il progettista della piazza e Pio II, decisero di collocare la nuova Cattedrale al posto della chiesa medievale di Santa Maria, orien- tata a est. Il nuovo edificio fu concepito invece orientato verso ovest, sia per necessità spaziali, sia per predisporlo a ricevere attra- verso le grandi finestre una maggiore quantità di luce. La pianta del Duomo, che è ispirata alla norma adottata dall’Umanesimo, della ricerca di una perfetta simmetria, si suddivide in tre navate, al termine delle quali si apre una cappella. La disposizione di que- ste dà luogo, nella parte absidale, a una forma poligonale, cui con- tribuiscono anche le cappelle del transetto. In quella centrale sono Fg. 2. Ingresso del sito rupestre del Romitorio. collocati gli stalli del coro, nei quali si trovano diciannove seggi (1.9) Cava Barbieri – Pienza intagliati e intarsiati secondo uno stile medievale, di fronte ai Letteratura edita quali si trova un elegante leggio che esibisce uno stile rinascimen- Affidabilità – Buona tale. La navata centrale è più ampia delle altre, ma la loro altezza è Categoria – Scavo uguale, per volere del papa, cui premeva particolarmente l’effetto Descrizione sito – Cfr. sito 1.6. della luce filtrante dalle finestre ampie, che guardano il vuoto. Le Descrizione unità topografica – Rinvenimento nella cava Barbieri, finestre esibiscono trafori e modanature gotiche, racchiuse da cor- di materiale protostorico riferibile all’età del Bronzo. Questa zona nici rinascimentali. Le pareti sono adornate in modo austero dalle intorno agli anni ’70 è stata sottoposta a uno scavo stratigrafico. Il tavole fatte preparare dal papa. Nel piano sottostante il volume primo passo è un saggio stratigrafico effettuato nel 1968 , lo scavo principale, è ubicata la cripta, nella quale si trova il Battistero de- poi è stato condotto dal ’73 all’81. La stratigrafia archeologica indi- dicato a San Giovanni (questo spazio ospita anche i resti delle viduata aveva questa sequenza: livelli di riporto moderni. Strato sculture che adornavano la facciata della chiesa preesistente, rinve- agricolo. Frammenti fittili dell’età del Bronzo Medio e Finale. nute nel corso di lavori di restauro). Vi si accede da una scala col- Nei livelli inferiori del Bronzo sono stati messi in luce i resti del locata sotto il campanile. Il battistero ospita il fonte battesimale reimpiego di una struttura megalitica datata al XV secolo a.C. La disegnato dal Rossellino. Fu nel 1463 che nel campanile fu collo- struttura ha una forma sinusoide, generata dall’opposizione di due cata la campana fusa con quella di Corsignano, da Giovanni di parti ellissoidali, i resti sono costituiti da massi di varie dimensioni. Tofano, sulla quale il papa fece scrivere: Tale struttura, che viene interpretata come un muro di cinta, pare Parva fui nuper qualis delubra deceret abbia sostituito una recinzione precedente, strutturata in maniera Et non urbani moenia pressa lodi. più complessa. Che tale luogo fosse dedicato al culto è testimoniato Mox Pius templum construxit et intulit

70 Urbem centrale e una travatura a cavalletti. Le pareti erano un tempo affre- Quantum Urbs atque Aedes postulat, scate in ogni ordine. Oggi rimane di essi solo una parte salvata dai esse jubet. restauri. La facciata è in pietra con apertura centrale a sesto acuto, Ergo Pientinos si latius imples campos l’architrave della porta è sorretto da colonnette sormontate da capi- Nunc Urbi, sed tunc Oppdulo sonui. telli. La facciata è caratterizzata da un occhio posto sopra la porta. Tutta la struttura ha subito notevoli rifacimenti dal XVII secolo in La stabilità è il problema più grave di questo edificio. Il problema poi. Il complesso oggi è trasformato in un albergo. si pose già in fase costruttiva, lo stesso pontefice committente rife- Definizione – Chiesa e monastero risce che per trovare fondazioni sicure si dové scendere a 108 Cronologia – Basso Medioevo piedi. Esalazioni sulfuree uccisero alcuni operai che tentavano di Bibliografia – REPETTI, IV, p. 195; PELLEGRINI, 1995, pp. 87-88; comprimerle. Nonostante ciò i lavori andarono velocemente SANTI, 1999, pp. 93-94. avanti. Al termine della costruzione si creò subito una profonda crepa, da terra fino alle volte. la già precaria stabilità fu minata (1.12) Conservatorio di San Carlo, ex-monastero di Agosti- nella notte del 26 novembre 1545, quando un forte terremoto, niane – Pienza fece cadere parte del campanile e delle volte (interventi che trova- Letteratura edita rono restauro nel 1570), e creò la crepa ancora visibile. Il lento Affidabilità – Buona sprofondamento del Duomo ha interessato tutti i secoli fino a Categoria – Monumento oggi, arretrandosi di tanto in tanto, a seguito di lavori di restauro Notizie storiche – Già dal XIV secolo entro le mura del castello di e consolidamento di vario genere. Corsignano è ricordata la presenza di un ospizio sotto il vocabolo di Definizione – Cattedrale Fraternità gestito dal comune. L’ospizio fu soppresso per motupro- Cronologia – Rinascimento prio nel 1754 e i suoi beni incorporati dal Santa Maria della Scala Bibliografia – REPETTI, 1833-1843, I, p. 807; IV, pp. 190-202; di Siena. Nel 1613 l’edificio, acquistato dal canonico di Pienza, Ot- Suppl., p. 182; MANNUCCI, 1906; MANNUCCI, 1914; MAN- tavio Preziani, diviene monastero con chiesa annessa. Il monastero NUCCI, 1937; CECCHINI, 1957, p. 276; CARLI, 1966; PETRI, è consacrato il 15 gennaio 1633, con bolla di papa Urbano VII, ed 1972; CATALDI, 1977; MACK, 1987; ADAMS, 1983, pp. 8-28; è intitolato a San Carlo Borromeo e segue la regola agostiniana. Dal ADAMS, 1985, pp. 99-110; BARBACCI, 1933, pp. 352-358; BAR- XVIII secolo l’edificio ospita un conservatorio di oblate. BACCI, 1934, pp. 1-134; BATTAGLIA, 1936; BERNETTI, 1971; Descrizione unità topografica – L’ex-conservatorio si trova prose- CALAMARI, 1931; CARLI, 1965; CASANOVA, 1931, pp. 11-34; guendo dalla piazza Pio II in direzione di Porta al Ciglio. Alla fine CATALDI, 1978, pp. 73-116; FINELLI, 1984; FINELLI-ROSSI pp. del corso principale si incontra un bastione fortificato (ex-Conser- 127-227; HEYDENREICH, 1981, pp. 105-146; HILARY, 1970; vatorio). Il bastione ha due torrioni e una chiesetta. Dall’esterno il HOLTZINGER, 1882, pp. 17-24; KIRBY, 1962; KRAMER, 1934, complesso appare strutturato in modo massiccio e mantiene l’a- pp. 58-92; MANNUCCI, 1927; PIEPER, 1986, pp. 1711-1732; spetto di una fortificazione. PIEPER, 1989, pp. 76-86; REINHARD, 1972, pp. 261-299; CA- Definizione – Ospedale, monastero TALDI, 1977; RUBINSTEIN, 1957; SCHIAVO, 1942; TOTARO, Cronologia – Basso Medioevo, XVII secolo 1978. Bibliografia – REPETTI, IV, p. 195; PELLEGRINI, Grafica l’, p. 35. (1.11) Convento e chiesa di San Francesco – Pienza Letteratura edita (1.13) Palazzo Gonzaga – Pienza Affidabilità – Buona Letteratura edita Categoria – Monumento Affidabilità – Buona Notizie storiche – La fondazione del convento dei Francescani Categoria – Monumento Minori viene fatta risalire poco prima della morte di San France- Notizie storiche – La storia di questo palazzo è legata a France- sco. In origine tale istituzione fu di tono piuttosto minore. Sap- sco, figlio di Ludovico Gonzaga, destinato alla carriera ecclesia- piamo poco di questo convento, in esso sono contenute le tombe stica, grazie ai legami politici della famiglia Gonzaga con il pa- della famiglia Piccolomini, perché loro benefattori (specie Pio II). pato di Pio II. Ancora adolescente Francesco divenne cardinale Il convento fu soppresso nel 1653 dal vescovo di Pienza Giovanni nel 1461. Essendo entrato alla corte papale di Pio II, viene coin- Spennazzi, con la mira di erigervi un seminario vescovile. Poco volto come gli altri cardinali nel progetto di arredo della nuova prima di creare il nuovo istituto Giovanni Spennazzi morì, così la città. Nel 1462 viene sollecitato dagli altri cardinali a costruire il popolazione premette per ristabilire nell’edificio il convento. Per suo palazzo a Pienza, evitando di alloggiare al monastero di volere di papa Alessandro VII nel 1659 si ristabilirono i conven- Sant’Anna in Camprena. In seguito alla minaccia diretta del tuali e vi rimasero fino al 1788, quando il convento venne di papa, a costruirsi il suo palazzo, pena la perdita del Vecovado di nuovo soppresso. Da questo momento il vescovo Giuseppe Pan- Mantova, Francesco fu aiutato dai genitori nella spesa e nel 1463 nillini vi istituì un’accademia ecclesiastica. Questa sistemazione fu costruito Palazzo Gonzaga. cambiò nel 1792, quando ancora Giuseppe Pannillini vi istituì un Descrizione unità topografica – Il palazzo Gonzaga si affaccia sul corso seminario vescovile. principale, in direzione di Porta del Ciglio rispetto alla piazza. Almeno Descrizione unità topografica – La chiesa di San Francesco si trova nella facciata principale il palazzo è stato ristrutturato nell’800. lungo il corso Rossellino, di fronte al lato nord del Palazzo Piccolo- Definizione – Palazzo mini, di fronte al palazzo Atrebatense ed è unita a questo dall’arco Cronologia – Rinascimento di via del Balzello. La chiesa è in stile gotico, ha una sola navata Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 72-73-74.

71 (1.14) Palazzo Ammannati – Pienza di grande cultura). Palazzo Jouffroy è collocato lungo il corso fra il Letteratura edita palazzo Gonzaga e il palazzo Borgia. Affidabilità – Buona Definizione – Palazzo Categoria – Monumento Cronologia – Rinascimento Notizie storiche – Il palazzo è stato costruito dall’umanista Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 77-78-79. Giacomo Ammannati, vero amico di Pio II. Certamente l’Am- mannati fu l’unico cardinale che a morte avvenuta di Pio II, (1.17) Palazzo Forteguerri – Pienza continuò a frequentare Pienza e il suo palazzo. In epoche di- Letteratura edita verse si incrociarono in questo palazzo le parentele di due Affidabilità – Buona grandi fisici: Galileo Galilei, figlio di Giulia Ammannati, pro- Categoria – Monumento nipote del cardinale, e Isaac Newton, un ramo della famiglia Notizie storiche – Il palazzo è stato costruito da Niccolò Forte- del quale divenne successivamente proprietario del palazzo, che guerri, membro della celebre famiglia pistoiese, imparentata ancora oggi viene spesso designato Palazzo Newton. Il palazzo con i Piccolomini. Niccolò entrò nella carriera ecclesiastica pro- Ammannati è affacciato proprio sulla piazza principale, in posi- tetto da Pio II, che lo volle con sé ancora vescovo, a ricoprire la zione antistante rispetto alla cattedrale. carica di tesoriere apostolico. Nel 1460 divenne cardinale. Fu Definizione – Palazzo molto stimato da Pio II. Cronologia – Rinascimento Definizione – Palazzo Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 74-75-76. Cronologia – Rinascimento Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 79-80. (1.15) Palazzo Borgia – Pienza Letteratura edita (1.18) Palazzo Cittadini (Spannocchi) – Pienza Affidabilità – Buona Letteratura edita Categoria – Monumento Affidabilità – Buona Notizie storiche – Il palazzo Borgia (oggi palazzo Vescovile) era il Categoria – Monumento vecchio palazzo pretorio di Corsignano, acquistato direttamente da Notizie storiche – L’amicizia di Ambrogio con Pio II risale alla gio- Pio II e poi ceduto a Rodrigo Borgia, affinché lo trasformasse in vinezza. Nel corso della vita Ambrogio fu banchiere di fiducia del residenza personale. Rodrigo Borgia divenne cardinale a 25 anni, Vaticano e cassiere di Pio II. Egli ebbe anche l’onore di aggiungere grazie al potere dello zio papa Callisto III. Il potere della famiglia le lune dei Piccolomini al suo stemma e di aggiungere il cognome era forte e lui lo usò per trascinare a Pienza tutti i prelati indecisi, dei Piccolomini a quello della sua famiglia. Il palazzo di Ambrogio ottenendo l’appoggio di Pio II, che gli dimostrò riconoscenza ac- Spannocchi potrebbe essere l’attuale Palazzo Cittadini, affacciato quistandogli il palazzo. Ma la sua condotta sregolata spinse più sul corso, affiancato al Palazzo Comunale. volte il papa a riprenderlo, fino a tentare di togliergli la carica di vi- Definizione – Palazzo cecancelliere, che mantenne grazie al potere familiare. Nel 1492 Cronologia – Rinascimento Rodrigo riuscì a farsi eleggere papa, a nome di Alessandro VI. Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, p. 80. Descrizione unità topografica – Questo palazzo fronteggia da un lato palazzo Piccolomini. Ha un piccolo cortile con al centro la ci- (1.19) Palazzo Lolli – Pienza sterna. I pareri circa la sua costruzione sono discordi. Alcuni vi leg- Letteratura edita gono una complessa ristrutturazione di quello antico, altri ne so- Affidabilità – Buona stengono l’assoluta originalità. Categoria – Monumento Il palazzo si presenta con facciata asimmetrica, giustificata dal mo- Notizie storiche – Gregorio Lolli era il segretario di Pio II. Egli era vimento prospettico della piazza. il proprietario della palazzina affacciata sul corso prima del vicolo Definizione – Palazzo dell’Amore. Cronologia – Rinascimento Definizione – Palazzo Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 76-77. Cronologia – Rinascimento Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 80-81. (1.16) Palazzo dell’Atrebatense (Jouffroy) – Pienza Letteratura edita (1.20) Palazzo di Salomone Piccolomini – Pienza Affidabilità – Buona Letteratura edita Categoria – Monumento Affidabilità – Buona Notizie storiche – Da un Capitolo dell’Ospedale del Santa Maria Categoria – Monumento della Scala, sappiamo che al posto di questo palazzo prima del 1462 Notizie storiche – Alcuni palazzi minori del centro cittadino, fu- si trovava un vecchio spedale di Pienza. Il 12 luglio 1462 viene con- rono restaurati o costruiti a spese delle casse papali, per aiutare i cessa l’autorizzazione alla demolizione dello spedale, in concessione membri della famiglia Piccolomini. A Salomone Piccolomini fu- di una nuova area e del recupero dei laterizi e legnami per far posto rono donati cento ducati, per rifare la facciata della sua casa, posta al palazzo del cardinale di Arras. all’angolo di via Condotti. Il cardinale francese di Arras, Francesco Jouffroy, detto l’Atraba- Definizione – Palazzo tense, era stato imposto al papa da re Luigi XII, ma Pio II provava Cronologia – Rinascimento per lui una forte antipatia (un uomo sanguigno e attacabrighe, ma Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 80-81.

72 (1.21) Palazzo di Tommaso Piccolomini – Pienza Notizie storiche – Il Palazzo Piccolomini è una struttura articolata Letteratura edita a complessa, che incarna perfettamente la nuova mentalità abita- Affidabilità – Buona tiva, maturata tra gli intellettuali umanisti del XV secolo. Categoria – Monumento Con un “Breve” del 19 luglio 1463 il papa dispone che il palazzo Notizie storiche – Alcuni palazzi minori del centro cittadino, fu- dopo la sua morte, restasse alla famiglia, ma a due condizioni: che rono restaurati o costruiti a spese delle casse papali, per aiutare i questa non se ne disfacesse mai per alcuna ragione e che mantenesse membri della famiglia Piccolomini. Pio II acquistò una vecchia casa sempre la sua originale architettura. per ristrutturarla e donarla a Tommaso Testa Piccolomini, scrittore Descrizione unità topografica – L’edificio è molto simile all’al- apostolico, amico del papa, più tardi vescovo di Sovana, insignito tro palazzo disegnato da Leon Battista Alberti: il palazzo Rucellai nel 1460 del cognome dei Piccolomini. a Firenze. In ambedue è stato introdotto il motivo degli ordini Definizione – Palazzo sovrapposti, secondo la tradizione degli anfiteatri romani. La no- Cronologia – Rinascimento vità maggiore del palazzo di Pienza è l’introduzione del primo Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 80-81. giardino pensile rinascimentale. Su di esso si apre un triplice or- dine di archi, verso la valle. Questa soluzione capovolge comple- (1.22) Palazzo Comunale – Pienza tamente la tradizione, che vuole il loggiato rivolto verso l’interno. Letteratura edita Il palazzo ha la facciata e l’entrata principale lungo il corso. Una Affidabilità – Buona predella in travertino chiaro cinge su tre lati il palazzo alla base. Categoria – Monumento Le facciate che guardano la città sono scandite da ordini architet- Notizie storiche – La costruzione del palazzo pubblico comportò tonici che si susseguono su una superficie a bugnato levigato, con non poche difficoltà. Fu costruito sotto la direzione di Pietro Paolo canaletti sfalsati. In ciascuno dei piani superiori si aprono otto fi- del Porrina e Puccio di Paolo, rispettivamente aiuto e nipote del nestre nel lato principale e sette negli altri due. Nelle ampie fine- Rossellino. Le difficoltà vennero dal fatto che sul luogo destinato al stre sono archi semicircolari e colonnine esili, insieme alla croce palazzo si trovavano vecchie case dei cittadini. Allo scopo di indenni- guelfa di spartizione, evidenziando la sintesi tra elementi medie- zare i proprietari delle abitazioni vennero stanziati 118 ducati. L’edi- vali e moderni. Il portico interno è sorretto da poderose colonne, ficio venne costruito ex novo, ricalcando la struttura tipica dei palazzi da qui si aprono gli accessi ai piani superiori, al piano terra e al comunali toscani, con l’accostamento della loggia e della torre. La struttura andò a occupare lo spazio predisposto: di fronte alla Catte- giardino. In ogni piano le stanze ruotano rivolte all’esterno, alla drale, con alla destra la residenza del papa e a sinistra il Palazzo dei ricerca di tutta la luce possibile. Le sale più grandi si collocano a Borgia. Uno spazio quello della piazza equamente distribuito tra due est e a ovest, in simmetria. Il maggiore intento (perfettamente poteri, quello religioso e quello civile. È caratterizzato da un ampio riuscito) del progetto del palazzo è il connubio con lo spettacolo loggiato sorretto da robuste colonne di travertino che terminano con della natura che filtra da ogni finestra. capitelli ionici. L’edificio superiore è composto da una facciata sulla La stanza del papa e la sua cappella si trovano proprio nel punto più quale si aprono quattro ampie finestre bifore. L’edificio è ben pro- prossimo al porticato e alla Cattedrale. Il pontefice voleva che il pa- porzionato e grazie alla policromicità dei materiali risulta ben inse- lazzo, come il resto della sua opera, fosse orientato verso lo spetta- rito nella piazza. La torre è costruita in mattoni e riprende il tema colo naturale. Il giardino pensile in tutto ciò rappresenta il legame del giglio gotico. Presenta un orologio che è andato a sostituire l’ori- tra la natura e la civiltà. Esso è ispirato dall’immagine del giardino ginale trafugato nel XVI secolo. Sul campanile sono visibili i resti di edenico: di pianta quadrata, ripartito in quattro parti, irrigato a par- un orologio del ’400. All’interno gli spazi si raccolgono intorno a un tire dal centro da quattro fiumi. salone che si affaccia sulla piazza. Definizione – Palazzo Definizione – Palazzo Cronologia – Rinascimento Cronologia – Rinascimento Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, pp. 44-45-46. Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, p. 82. (1.25) Santa Caterina – Pienza (1.23) Le dodici case a schiera – Pienza Letteratura edita Letteratura edita Affidabilità – Buona Affidabilità – Buona Categoria – Monumento Categoria – Monumento Notizie storiche – L’edificio religioso sorge sul luogo nel quale si Notizie storiche – Pio II parla della costruzione di dodici case trovava l’antica cappella degli eremiti, che fin dal secolo XIV abita- per il popolo. Esse si trovano nel settore nord-est della città. I vano il Romitorio (scavato sotto la chiesa). corpi di questi edifici sono ancora visibili. Le case furono co- Descrizione unità topografica – Da Porta al Prato imboccando struite con i fondi della tesoreria segreta del papa, probabilmente la strada che costeggia i giardini, si incontra il balcone di Santa allo scopo di sanare i disagi e gli espropri, resi necessari dall’opera Caterina. La chiesa si trova in fondo al viale. È costruita in cotto di ristrutturazione radicale di Corsignano. e risale alla fine del XVII secolo, fu consacrata nel 1731. Sulla Definizione – Abitato semplice facciata si apre il portale affiancato da due finestrelle, in Cronologia – Rinascimento alto è chiusa da una finestra semicircolare. L’interno è a unica Bibliografia – PELLEGRINI, 1995, p. 82. navata, con due altari laterali in stucco. L’altare maggiore ha (1.24) Palazzo Piccolomini – Pienza forme barocche. Definizione – Chiesa Letteratura edita Cronologia – XVIII secolo Affidabilità – Buona Bibliografia – PELLEGRINI, Grafica l’Etruria, p. 39; SANTI, 1999, p. 94. Categoria – Monumento

73 (1.26) La Canonica della Cattedrale – Pienza gno 1777. Il Castelluccio, detto nel medioevo dè Bifolchi, o Ca- Letteratura edita stelluccio Biforchi, poi anche Castelluccio della Foce, sembra Affidabilità – Buona aver tratto questo nome da un Bifolco di Sinibaldo dei Visconti Categoria – Monumento di Campiglia che visse nella seconda metà del XIII secolo e che Notizie storiche – A sinistra del Duomo, si trova l’edificio fatto co- possedette anche il castellare di Tolle. Su questa storia esiste co- struire da Pio II per i canonici della cattedrale. munque un margine di incertezza, infatti le sue origini sono an- Definizione – Canonica cora sconosciute. Per quanto riguarda la storia dei Visconti e Cronologia – Rinascimento quindi anche il possesso sui castelli della Val d’Orcia e sul Castel- Bibliografia – PELLEGRINI, Grafica l’Etruria, p. 29. luccio, non è certo quando questa famiglia entra nel dominio di Campiglia, è possibile che fin dal 1170 (secondo il Malavolti e (1.27) Pienza – Pienza poi dal Tommasi) fosse loro accordato con titolo di viscontato il Letteratura edita possesso di Campiglia e di altri castelli. Certo è che i Visconti nel Affidabilità – Media XII e dopo signoreggiarono su vari luoghi della Val d’Orcia, del- Categoria – Sito l’Ombrone Senese, del Paglia, e del Chiana. Tornando al Castel- Descrizione unità topografica – Nel 1873 è stato visto inserito sul luccio di certo sappiamo che dal 1320 appartenne alla comunità selciato del vicolo a lato del palazzo Piccolomini un frammento in di Monticchiello, sappiamo che fu fortificato dai senesi alla fine travertino con la seguente iscrizione: del ‘300 e ceduto in parte allo Spedale di S. Maria della Scala che – lanfi. i. p (...) ne fece un notevole centro di amministrazione fondiaria (gran- nel 1878 non c’era più. cia). Una notizia del 1368 ricorda il Castelluccio come ancora Definizione – Iscrizione costretto ad essere custodito da Monticchiello. Nel 1465 appar- Cronologia – Generica età etrusca tiene per pochi anni a Giovanni di m. Angelo Martinozzi che lo Bibliografia – PISTOI, 1990, p. 35 ; CIE, n. 1099 ; ET AS 1358. denuncia tra le sue proprietà, mentre tra 1473- 1474 Montic- chiello rivendica il possesso di Castelluccio. Il castello è soggetto (1.28) Santa Maria – Pienza a minacce nel 1552 ed è saccheggiato nel 1553. Quando la Re- Letteratura edita pubblica donò il Castelluccio all’Ospedale di Siena, lo cedette in- Affidabilità – Media sieme ad alcuni terreni già donati dai Conti di Sarteano nel 1244 Categoria – Sito e posti nel territorio della Pieve di Conino. Alla metà del XV se- Notizie storiche – Dalle parole di Repetti “(…) Pochi passi fuori colo vi predicò Bernardino da Siena e a lui più tardi quando della porla al Ciglio, era una chiesa suffraganea della pieve di San venne edificata una cappella all’interno del castello, venne dedi- Vito sotto il titolo di Santa Maria, nel sito dove tuttora esiste un cata al suo nome. Nel 1443 fu riconquistato dalla Repubblica portico spazioso di pietra tufacea lavorata a bozze, sul cui frontone dopo un’occupazione di Montepulciano. Nel 1480 la giurisdi- havvi una statua in marmo di Maria SS. Aveva diritto su questa zione del Castelluccio fu comprata da un certo Gabrielli di Siena, chiesa succursale il pievano de’ SS. Vito e Modesto innanzi che per istrumento del 1 febbrajo 1345 rogato da ser Luca di Nanni la ri- probabilmente per conto dello Spedale della Scala. Nell’ultima nunziasse alla Comunità di Corsignano, poscia di Pienza”. guerra di Siena (1552-1556) il Castelluccio visse alterne vidende. Descrizione unità topografica – In effetti appena fuori dalla Porta La grancia ed il castello furono ripetutamente occupati dagli eser- al Ciglio, sulla sinistra, in posizione addossata alle mura, si vede un citi di Cosimo I. Nel luglio del 1552 quando i senesi iniziarono a vasto spazio aperto, corrispondente a un edificio attualmente senza ribellarsi contro gli spagnoli, i Medici ordinarono a Goro, co- copertura. Sul lato che guarda verso la strada si intravedono due mandante di Montepulciano di occupare il Castelluccio, toglien- aperture corrispondenti a finestre, con inferriata e un vano leggibile dolo all’Ospedale. Un anno dopo lo restituirono finanziando i come una porta ad arco. danni. Nell’aprile del 1555 nuovamente viene occupato dai fio- Definizione – Chiesa rentini e solo due mesi dopo ripreso da Siena. Solo nel 1556 i Cronologia – Generico Medioevo fiorentini occuparono definitivamente il Castellucco e vennero Bibliografia – REPETTI, vol. IV, p. 194. smantellate le mura. A fine guerra viene restituito all’Ospedale della Scala, che lo tiene fino al 1787. Il 1 aprile 1787 Flaminio (2.1) Castelluccio - Pienza (Q 121 II 1726/4768) Dei acquista il Castelluccio dall’Ospedale per 646 scudi, 3 lire e Letteratura edita 10 soldi (la fattoria ha diciotto case coloniche). Nel 1837 viene Habitat IV, 589 m slm, Sommità collinare, Conglomerati polige- acquistato dalla famiglia Mieli di Roma che nel 1934 lo cedette nici con intercalazione di sabbia argilla e brecce, Torrente Astron- al Marchese Origo, attuale proprietario. Oggi il Castelluccio è cello a 55 mt, Area Edificata, Edificato. inserito nella grande fattoria della Foce. Affidabilità - Buona Nell’Estimo effettuato da Siena tra il 1316-20 i tabulatores regi- Categoria - Monumento strano al Castelluccio 1 palazzo di proprietario locale e 1 casa di Il Castelluccio si trova presso il valico della Foce, sul confine della proprietario locale. La località in quel tempo faceva parte del co- comunità di Pienza con quella di Chianciano, fra le sorgenti del mune di Monticchiello. torrente Miglia, tributario dell’Orcia e quelle dell’Astrone. La Descrizione unità topografica - Il castello si presenta con due torri morfologia del sito dove si trova il Castelluccio è un ampio gradone angolari rotonde con base a scarpa agli estremi del lato sud-ovest e disposto su un vasto versante aperto in direzione sudest, completa- porta di accesso sormontata da piombatoi, rifatti, che si trova sullo mente coperto da bosco. spezzato lato sud-est; il lato nord-est è convergente rispetto a quello Notizie storiche – Il Castelluccio è nominato tra i cinque comu- opposto e si raccorda infine a questo in corrispondenza della torre nelli aggregati a Pienza con il regolamento economico del 2 giu- ovest con un quarto di cerchio. Una cinta di mura lo aggira sui lati

74 nord-est e sud-est. Molte arciere-archibugiere nelle torri e nelle Interpretazione – Con i pochi dati a disposizione, possiamo solo mura. Solo pochi tratti di mura o almeno i basamenti di essi però dire che si tratta di una necropoli, che esistevano delle iscrizioni in sono autentici, ma in genere si conserva solamente il volume, estre- latino. La cronologia è fornita dall’indicazione di vasellame aretino. mamente rimaneggiato. Definizione – Necropoli Definizione - Castello Cronologia – Prima età imperiale Cronologia – Basso Medioevo Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 19, n. 5. Bibliografia - REPETTI,vol. I, p. 585; Suppl. pp. 62,72; LIVERANI, 1872, p. 306; MOCENNI, 1893; VERDIANI BANDI, 1893, pp. 145- (2.4) Castelluccio – Pienza 150; CANESTRELLI, 1915, pp. 204, 323; VERDIANI BANDI, 1926, pp. Letteratura edita 120,123,168,169,230,236,241; CECCHINI, 1959, p. 408; NERI, Affidabilità – Scarsa 1975, pp. 113-115; BullInst. 1846, p. 35; AnnInst, 1855, p. 51; Categoria – Sito GAMURRINI, NSA, 1890, pp. 310 e ss; GAMURRINI, NSA, 1892, pp. Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di 307 e ss; GAMURRINI, NSA, 1895, p. 43-79; BIANCHI BANDINELLI, tombe a camera etrusche, con vasellame a figure rosse di epoca etru- 1925, pp. 389-440; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p.19 nn. 5-7, p.20, sco ellenistica. nn. 8-9; REE, 1944, p. 309; PAOLUCCI, 1988, p. 65; BPI 1893, p. Definizione – Necropoli 53; BPI, 1895, pp. 103 e ss.; BPI, 1899, p. 242; BPI, 1900, pp. Cronologia – Ellenismo 134 s.; BPI, 1902, pp. 44 ss.; ASAT p. 351; CAMMAROSANO PAS- Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 19, n. 7. SERI, 1976, p. 350; CAMMAROSANO PASSERI, 1984, p. 126; PICCO- LOMINI, 1934, p. 101 ss.; Consiglio Generale, 218, cc. 242v-243r, 1436; Consiglio Generale, 233, c. 48r-v, 1469; ASS, Ospedale, 1427,1428,3191,3269, 1442; BONELLI CONENNA, 1980; BIANCHI BANDINELLI, 1926, p. 389 ss.; BIANCHI BANDINELLI, 1924, p. 16 ss.; DENNIS, II. 3, p. 366; BPI, 1892, p. 44; KARO, in STM. I, 244; MARTHA, Tav. I, 12; DULM, Graeberkunde, I, p. 346; PECCI, 1748, vol. 4, p. 83; BANCHI, 1863-1877, p. 326; PISTOI, 1997, pp. 24-25; CIMINO, 1986; PAOLUCCI, 1988, pp. 92-96; CORTONESI, 1990,p.3,87,98,104,131,134,151,362,363,368; PASSERI-NERI, 1994, p. 23; PASSERI, 2002, p. 55. Dati telerilevati - Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati - La foto aerea verticale mostra più chiaramente l’andamento delle mura, altrimenti non percepibile a causa della fitta vegetazione. Eira, 1976. Aima, 1996.

(2.2) Castelluccio – Pienza Letteratura edita Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Descrizione unità topografica – In passato sono avvenuti dei rinve- nimenti nella zona di materiale riferibile a epoca eneolitica. Sap- piamo che sono avvenuti in grotte naturali nelle quali sembra siano stati trovati alcuni manufatti eneolitici. Altri frequentemente rac- colti in questa zona. Interpretazione – Le scarse notizie su questi rinvenimenti esclu- dono qualsiasi definizione. Definizione – Frequentazione Cronologia – Eneolitico Bibliografia – ASAT p. 351; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 19, n. 6; PISTOI, 1997, p. 25.

Fig. 3. Immagine della porta d’ingresso del Castelluccio. (2.3) Castelluccio – Pienza Letteratura edita Affidabilità – Scarsa (2.5) Castelluccio (Casa al Savio) – Pienza Categoria – Sito Letteratura edita Descrizione unità topografica – In passato sono stati rinvenuti, Affidabilità – Buona nella zona del Castelluccio, un sepolcro a cassa con vasellame are- Categoria – Sito tino, alcuni sepolcri con urne con iscrizioni latine arcaiche (dativo Descrizione sito – Il sito si trova a sud del Castelluccio, lungo il in aci) e altre tracce romane. versante sulla quale sommità è costruito il castello.

75 Descrizione unità topografica – In località Casa del Savio, venne nuova fortificazione. Infatti nell’ultimo lavoro di Passeri che ha rac- scoperta una stipe votiva. La scoperta avvenne nel 1871 in maniera colto molti nuovi documenti riguardanti i castelli del senese, ne com- occasionale a seguito di lavori agricoli. La stipe votiva era composta pare uno molto interessante che riguarda Cosona ed è del 1262, dove da una serie di dieci bronzetti. Dalla stessa zona vennero segnalati si tratta del ritorno degli abitanti di Cosona nel vecchio castello. Nella anche frammenti di tegole e resti di un piccolo edificio di culto seconda metà del ’200 si affermò a Cosona il dominio dei Tolomei, esplorato da Leone Mieli a più riprese. Due dei bronzetti vennero la famiglia senese che più volte si era dimostrata ostile ai governi co- trafugati nel 1988. munali senesi. Dopo la congiura organizzata dalla famiglia nel 1385 Definizione – Luogo di culto le autorità della Repubblica deliberarono l’occupazione del castello e Cronologia – Ellenismo nel 1393 la sua demolizione. Il possesso però sarebbe rimasto ai To- Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 26; MINETTI, 2001, p. 12. lomei e nel ‘400 fecero costruire un palazzo fortificato presso le ro- vine del castello. Comprato nel 1465 da Ferdinando I d’Aragona, re (2.6) Chiesa di San Bernardino (Castelluccio) – Pienza di Napoli; il palazzo fu rivenduto lo stesso anno ai Forteguerri di Letteratura edita Siena. Le ultime notizie sul castello si hanno nel 1483 quando i se- Affidabilità – Buona gnali di crisi sono indicati dal fatto che i proprietari Giovanni e Nic- Categoria – Monumento codemo Forteguerri lamentano le spese per far guardare Cosona in Descrizione unità topografica – All’interno del Castelluccio si tempo di guerra. A distanza di due anni il commissario di S. Quirico trova la chiesa di San Bernardino. La chiesa è oggi di proprietà pri- Bartolomeo Luti informa dell’abbandono di Cosona. vata, ha subito notevoli rimaneggiamenti nel 1935 da parte dell’ar- Cosona fu uno di quei comuni che si configuravano come agglome- chitetto Pinsent che eseguì gli altari laterali in travertino, l’altare rati consistenti, cinti da mura o comunque con una chiara identità maggiore con balaustra, la nicchia absidale a lacunari e il fonte bat- abitativa, che a fine ‘300 ricevevano ancora il vicario e ancora “tene- tesimale. La chiesa è a navata unica, sopra il portale presenta lo vano comune”, per vederne la sospensione e diventare “comuni stemma del Santa Maria della Scala. Recentemente sono stati sco- rotti” solo ai primi del ‘400. Dallo studio della Tavola delle Posses- perti e restaurati degli affreschi della fine del XV, inizio XVI secolo. sioni della Repubblica di Siena, condotto da Passeri-Neri Cosona è Definizione – Chiesa ricordata come cassero e all’interno del cassero: 1 casa di proprieta- Cronologia – Basso Medioevo rio cittadino e una villa, composta da 13 case di proprietari citta- Bibliografia – REPETTI, I, p. 585; SANTI, 1999, pp. 100-101. dini, una casa di proprietario locale e una chiesa. Da questo studio emerge un dato molto interessante per quest’area: tra le località in- (3.1) Cosona - Pienza (Q 121 III 1711/4776) dicate dai tabulatores per il pagamento delle imposte a Siena, appare la località Arienti (Castelvecchio), dove esiste un castrum e 2 case di Letteratura edita proprietari cittadini. E’ interessante proprio Castelvecchio ad indi- Habitat II, 392 m slm, Sommità collinare, Sabbia con intercala- care che nel 1316-20 esiste anche un Castelnuovo, cioè una fortifi- zioni di argille e ciottoli, Fosso dei Fondi a 650 mt, Area Edificata, cazione più recente. La domanda è quindi dove si trovava questo Edificato. Castelvecchio? Potrebbe avere a che fare con l’insediamento di vil- Affidabilità - Buona laggio ricordato dalle fonti altomedievali? Categoria - Monumento Descrizione unità topografica - Una villa con torre è stata rico- Cosona si trova sull’estremo confine nordoccidentale del comune di struita verso la metà dell’800 sulle fondazioni di un antico castello. Pienza, in una zona di spartiacque tra le colline della Val d’Orcia e Attestazioni documentarie – quelle delle Crete senesi. Si trova su una collina circondata da olivi. CDL, n. 12, (Praeceptum Iudicati) ottobre 715, “(...) baptisterio Notizie storiche – Cosona attualmente ha l’aspetto di una villa signo- S(an)c(t)e Marie in Cosona (...)”. rile di proprietà della nobile famiglia dei Forteguerri di Siena. La sua storia inizia ad essere documentata già dall’Altomedioevo. Nell’VIII CA, n. 29, settembre 777 (Cartula Cessionis), “(...) Ideoque secolo Cosona appare dai documenti come un villaggio, dove è no- consta me Ualderani, filius q(uon)d(am) Silperadi, de Cosuna minata anche la presenza di un decanus. Le prime attestazioni riguar- manifestum est eo, (....) propterea cedo adque confirmo in te dano il toponimo di Cosona legato alla pieve di S. Maria. Questa omnem tuo conqesito aut lavorato aut conparato aut quicumqe ris conq(ui)rere in vita mea potueris, omnia et in omnibus, ut pieve fa parte di quel numero di edifici religiosi posti sul confine tra dixi, in tua abeas potestate post decesso meo. (....). Act(um) in la diocesi di Siena e quella di Arezzo, contese a partire già dal 650 plive s(an)c(t)e Marie in Cosuna(…)”. d.C. e riunite in un documento che per la prima volta le elenca nel numero completo nel 714 d.C. Non solo la pieve è ricordata nei do- CA, n. 33, marzo 785 (Cartula Cambiationis), “(....) Constat cumenti, ma anche il villaggio che se pur in maniera più sporadica nos Radip(er)ti, fil(ius) q(uon)da(m) Ualderamo; nec non et appare come un centro importante nei secoli VIII e IX. Purtroppo Lamp(er)ti, fil(ius) q(uon)d(am) Filoarti, qual(iter) cambiasse et dopo questo inizio incoraggiante, la sua storia per i secoli centrali del cambiavemus inter nobis terre et casa; ad ubi ego q(ui) s(upra) medioevo, appare oscura, tranne alcuni riferimenti alla pieve e alla Radip(er)ti dedit tjvi q(ui) s(upra) lamp(er)ti casa una, una sua circoscrizione. Un’attestazione indiretta della presenza di un ca- c(um) solomento suo, seo et terra substus ipsa casas avente, hic strum a Cosona l’abbiamo negli anni 1177-1180, quando in un testi- in Cosuna, (....) tam ipsas casa, horto, vineis, silvis, campis, om- moniale indetto per redimere la questione della desputa tra Siena e nia addiximus, quod cartula mea contene da ipsos Cuntjp(er)ti, Arezzo per alcune pievi, il testimone Froncio de Sancto Quirico parla tjvi in integrom dedi, excepto, anepositu vobis terra illa in Colt- del castrum Cosonam. Nel 1208 il nome di Cosona appare tra quelli serra da Opagu de ipsa portionem, nam alias amnia ipsas portio- soggetti al pagamento di un’imposta straordinaria a Siena. Cosona nem tjvi in integra(s) dedi. (....) terra illa in Mascina, (....) terra viene ricordato come castello in un documento del 1234, ed è in que- ad vocabulo Quercitu, (...)”. sto periodo che viene devastato dagli orvietani, alleati di Firenze nella CA, n. 44, agosto 794 (Cartula Venditionis), “(...) Consta me lotta contro Siena. In questa contingenza si apre una questione cioè Anserada, coniux Grausuni, filia q(uon)d(am) Insari, (...) vinde- quella della distruzione del castello e forse dell’edificazione di una disse et vindedit adque tradedit tivi Raduli, filiu q(uon)d(am)

76 Ualderami, portjone mea in integra de omnia ris vel substantja mea, qui mihi ligibus de subcessionem genituri meo contangere vindetur, in casale Cosuna, (...)”. CA, n. 80, aprile 817 (Cartula Cambiationis), “(...) Constat me Uillerad, filio b(one) m(emorie) Petroni q(ui) fuit gastaldio, nec non et constat nos Rotp(er)tu et Rotprandu, g(erma)nis, avitato- ris in vico Cosuna, manifesti sum(us) q(ui)a fecim(us) inter nob(i)s concambio, cambiasse adque p(er) n(ost)ra convenentja cambiabim(us) inter nob(i)s aliquantas terra cum silvas sup(er) se avente.Imprimis dedi ego Uillerad (...) in vocavolo Calcinaia (...) Uillerad in isto cambio terra nostra alia tanta, quanta ista v(est)ra datjone esse videntur, in casale Casanu (...) et de alia parte se tangit ad terra Grasoni (...)”. CA, n. 96, marzo 825 (Cartula Venditionis), “(...) Constat me Fig. 4. Immagine del complesso della villa di Cosona visto da ovest. Acihp(er)tu, filio q(uon)d(am) P(er)tifusi, de Cosuna vindedisse et vindedit, tradedit tibi Ghausp(er)ti, filio Faustini, de Au- runda medietatem de cella mea(m), quas abere videor in (3.2) Chiesa dei SS. Laurentino e Pergentino (Cosona) – Pienza Cosu(na), de dominicale et orto ibidem sup(er) ipsa Letteratura edita s(upra)s(crip)ta cella, et pastino in balle infra s(upra)s(crip)to Affidabilità – Buona casale, et illo pratale et quercito ad via torta, et ipso ca(m)po et Categoria – Monumento una bersura, una ad Toma (...)”. Notizie storiche – Questa chiesa è quella che ha sostituito nel 1373 RS, n. 22, settembre 994 , “(...) vendo que habeo in castellis, ec- la pieve di Santa Maria, probabilmente corrisponde all’attuale clesiis, casis, aliis fra comitato et territurio Volterrano in l. et ca- chiesa del podere La Pieve. stello Libbiano, in cori cum med. de ipsa roccha sive in Acona Attestazioni documentarie – sive in Cosona vel aliis locis de ipsa medietate (...)”. ADP, n. 48 (Visita Pastorale 1613) c. 79r, “Laurentini, et Per- gentini extra fortellitium Cosona”. PASQUI, n. 389, “(…) Francio del Sancto Quirico iuratus dixit ADP, n. 65 (Visita Pastorale 1700) È presente la chiesa dei SS. (…) de campo fugere cepimus ad castrum Cosonam (…)”. Laurentini e Pergentini. È presente anche l’oratorio della Natività RS, n. 443, dicembre 1208, “Nos XV inventores unde debita B.M.V. “(...) Nativitatis B.M.V. dotata a quam Nobili Viro Ni- comunis Sen. solvantur et disbrigentur, ordinamus singulis villis colao Fortiguerra (...) (dotata è un’espressione che indica quando et castellis (viene nominata Cosona in nota n. 2)”. vengono fatte delle donazioni per pagare il prete per officiare. Di RS, n. 986, febbraio 1235 “(...) et combusserunt burgum de solito si fa alla nascita della chiesa, potrebbe coincidere??). Torranieri, castrum de , burgum de Leonina, castrum Definizione – Chiesa de Cosona, (...) Item petit Urbevetanos compelli ad satisfactio- Cronologia – Basso Medioevo nem dampnorum illatorum ecclesiis, locis religiosis et hospitali- Bibliografia – MARONI, 1990, pp. 56, 204. bus comitatus Sen. (...) ecclesiis de Cosona, (...)”. CV, n. 298, 27 luglio 1235 “Appareat evidenter quod (...) exce- (3.3) Cosona – Pienza pit inde Sanctum Quiricum, Vignonem, Cosonam et Lucigna- Letteratura edita num Ultrassum, quibus noluit quod quiquam peteretur, sed de Affidabilità – Media aliis omnibus ad suum faceret sensum”. Categoria – Sito Definizione - Castello Descrizione unità topografica – Si ha notizia della scoperta di al- Cronologia – 777 - Età contemporanea cune tombe con urnette in pietra fetida. Dalla stessa zona di prove- Bibliografia - REPETTI, I, p. 827; RS, nn. 443n, 986; SCHNEIDER, nienza anche alcuni frammenti di vasi di bucchero e una fuseruola 1914, pp. 15n, 227, 325n; CDL, nn. 17, 19; VENEROSI PESCIO- di argilla con ornati a righe e piccoli fori. LINI, 1933, p. 151; CECCHINI, 1940, p. 317-326; BOWSKY, 1970, Interpretazione – L’interpretazione è di una necropoli, non sap- p. 63; CAMMAROSANO, 1974, pp. 85n, 273,274; CDA, nn. piamo il periodo preciso. 29,32,80; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 7; ASAT p. 337; Definizione – Necropoli CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 350; Catalogo del Museo Picco- Cronologia – Generica età etrusca lomini S. I. n. 21, I e S. II, CL. IV n. 6, 15, 18; PISTOI, 1997, pp. Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 7; ASAT p. 44-45; MICHELUCCI, 1979; CORTONESI, 1990, p. 337; PISTOI, 1997, pp. 44-45. 15,22,125,151,366,368,369,374,399,410; CAMMAROSANO, 1981, p. 227; PASSERI-NERI, 1994, p. 12; PASQUI, 1899, n. 389; PASSERI, (3.4) Cosona – Pienza 2002, p. 131. Letteratura edita Dati telerilevati - Foto aerea verticale Affidabilità – Media Descrizione dati telerilevati - La foto aerea verticale mostra più Categoria – Sito chiaramente come gli edifici del complesso siano raggruppati in Descrizione unità topografica – Intorno agli anni ’60 di questo se- un’area compatta dalla forma regolare. colo, presso una vecchia cava di tufo, sono stati recuperati alcuni Eira, 1976 materiali fittili, tra i quali un’urna apoda, con il coperchio fram- Aima, 1996. mentario, che in origine doveva rappresentare un defunto recum-

77 bente. Al momento della scoperta l’urna manteneva ancora note- torno alla metà del secolo XIV. Fabbrica viene già conosciuta come voli tracce di pittura. La scena dipinta rappresenta una battaglia, in un castello dei domini dei conti Scialenghi nel 1213, quando sap- cui compare la figura dell’eroe etrusco che combatte contro tre piamo aveva quarantadue capifamiglia nel castello e ventiquattro guerrieri soccombenti. A sinistra della scena è rappresentato un de- nel borgo. In questa data, come accadde per tanti altri residenti nei mone femminile che afferra per il mantello il guerriero centrale. domini degli Scialenghi, gli abitanti di Fabbrica giurarono fedeltà a Oltre a questa interessante urna dipinta, dalla zona sono stati recu- Siena. Occupata dai fuoriusciti ghibellini di Siena, Fabbrica, fu ri- perati anche tre ossuari fittili con ceneri del defunto, dei quali uno conquistata dal Comune nel 1289, e si deliberò la distruzione delle frammentario. Inoltre in passato, le notizie della provenienza da sue fortificazioni. Il documento di questo ordine è del 1290, questa zona di notevole materiale etrusco, specie urne sono ricor- quando Ildebrandino di Mancino propone di distruggere la fortezza renti, purtroppo tali materiali oggi non sono più controllabili. di Fabbrica, metà di e le mura di Sianalunga; mentre Interpretazione – Si tratta del rinvenimento di tombe, gli ossuari Ciano di Ranuccio chiede la distruzione completa sia di Fabbrica non sono databili con una cronologia precisa, quindi si fanno risa- che di Trequanda, salvo che il governo preferisca una pena pecunia- lire a una generica epoca etrusca, mentre l’urna dipinta si colloca in- ria. Mezzolombardo di Ranuccio chiede anche lui di distruggere del torno alla seconda metà del II secolo a.C., quando questa iconogra- tutto Fabbrica, Montisi, Montelifrè e . I consiglieri fia è particolarmente diffusa in ambiente chiusino. concordano con la proposta di Mezzolombardo. Nuove informa- Definizione – Necropoli zioni sulla fortezza si hanno nel 1387 quando Barnabò di Guccio Cronologia – Ellenismo essendogli stata disfatta dalla compagnia di Riccardo Ramise la sua Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 44-45. fortezza di Fabbrica chiede facilitazioni fiscali. Questo documento prevede che dopo la distruzione decisa nel 1290 una fortificazione (3.5) Cosona – Pienza deve essere stata ricostruita. Della costruzione di un nuovo fortilizio Letteratura edita lo apprendiamo nel 1401 quando è concesso a Pietro Ugurgieri, sul Affidabilità – Scarsa luogo dove era il castello di Fabbrica distrutto dalla compagnia de- Categoria – Sito gli Inglesi. Ottant’anni dopo la proprietà di una torre di Fabbrica Descrizione unità topografica – Nel 1984 viene recuperato dalla passa a un Piccolomini, ne abbiamo notizia nel 1481 quando An- zona di Cosona un elemento architettonico di travertino, sulla drea di Nanni Piccolomini denuncia che durante le guerre ha do- fronte sono scolpite a basso rilievo tre cornici di ovuli e astragali, al- vuto sostenere forti spese personali per la difesa della torre di Fab- l’interno di esse sono contenute tre raffigurazioni: a sinistra due del- brica. Alla metà del ‘300 si può riportare la fondazione della chiesa fini sovrapposti e contrapposti, al centro un fiore, a destra si intra- di S. Regolo a Fabbrica, dichiarata più tardi parrocchiale, apparte- vede un’ala, forse pertinente a una Vittoria alata. nente alla diocesi di Chiusi, sino all’erezione della cattedrale di Interpretazione – In base ai dati disponibili un’interpretazione pre- Pienza (1462), cui fu assegnata. Nel XV secolo la tenuta di Fabbrica cisa non è possibile, si tratta di un elemento architettonico, che po- fu posseduta dalla famiglia Massaini, venne venduta nel 1463 da trebbe aver avuto numerose diverse utilizzazioni. Anche se è mag- Gregorio Massaini a Jacopo Piccolomini, nipote di Pio II. Così la giormente ipotizzabile un uso funerario. tenuta entrò nel patrimonio dei Piccolomini (da qui deriva il nome Definizione – Frequentazione di Fabbrica Piccolomini con il quale a volte è designata). Nel corso Cronologia – Generica età romana della guerra di Siena il castello fu occupato e quindi distrutto dalle Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 44-45. milizie imperiali e fiorentine. L’ultima notizia sul castello è del 1552 quando I. Bensi denuncia la caduta di Fabbrica. Il castello era (4.1) Fabbrica - Pienza (Q 121 II 1721/4773) sede della chiesa pievana di S.Martino (essa appare negli elenchi Letteratura edita delle decime papali del 1276-1277 e del 1302-1303), oltre a questa, Habitat III, 483 m slm, Pianoro, Sabbia con intercalazioni di argille passando per Fabbrica un tratto importante della rete viaria senese, e ciottoli, Fosso delle Bucacce a 150 mt, Area Edificata, Edificato. vi sorse anche uno Spedale, e nel borgo c’era anche un’altra chiesa: Affidabilità - Buona S. Croce. Dallo studio della Tavola delle Possessioni della Repub- Categoria - Monumento blica di Siena, condotto da Passeri-Neri, sono state recensite presso Fabbrica si trova su un vasto pianoro nella porzione occidentale del il castello di Fabbrica: 37 case di proprietari locali e 2 case di pro- comune di Pienza, a nord di Monticchiello, diviso da questo dal prietari cittadini. Sul borgo di Fabbrica abbiamo un’interessante torrente Tresa e dal fosso del Pianaccio. Attualmente l’edificio po- notizia del 1237 quando si dice che il castello di S. Quirico garanti- derale completamente ristrutturato si trova circondato da coltiva- sce ai mercanti il passaggio per il borgo di Fabbrica. zioni di viti e olivi. Descrizione unità topografica - Costruzione ad angolo in pietra in Notizie storiche – Fabbrica attualmente ha l’aspetto di una villa parte con base a scarpa e torre nell’angolo, ma molto rimaneggiata. poderale, posta sopra un elevato poggio conformato a vasto alti- Nell’ala verso sud varie finestre ad architrave su mensole concave piano. La più antica testimonianza del luogo di Fabbrica è conte- su tutti i lati ed una ad arco tondo sul lato est. Nel fianco sud nuta in un documento di una compera da parte dell’abate di S.Sal- della torre un’archibugiera. Dai documenti sappiamo che oltre al vatore del Monte Amiata, ed è del 783 (è da considerare il fatto che castello di Fabbrica esisteva anche il borgo di Fabbrica che con questo documento da Cammarosano è ritenuto un falso del X se- ogni probabilità si sviluppava a ovest dell’attuale costruzione pode- colo). Poi abbiamo notizia che nel X secolo faceva capo a Fabbrica rale, ad inglobare i resti della pieve di S. Martino, lungo il pianoro una corte dell’abbazia di S.Antimo, confermata nel 952 dai re Be- che si dirige verso il podere Albergo. rengario II e Adalberto, e nel 1051 dall’imperatore Enrico III. E’ Attestazioni documentarie – stato un antico possesso dei conti della Scialenga, ai quali apparte- CA, n. 31, giugno, 783 (Cartula Venditionis), “(....) Scripsi ego neva Ranuccio di Fazio Cacciaconti che fu signore di Fabbrica in- Audedatus notarius hoc documentum vinditzonis rogatus ab

78 Indo, filius bo(ne) m(emorie) Traconi, v(iri) ho(nesti) et vindito- I, n. 2822; II, nn. 2834,2835,2878n; VENEROSI PESCIOLINI, ris, concivis Senenses, avitator in casale Offiliano. Consta me 1933, p. 154; CDA, n. 31; MAZZESCHI, 1976, p. 89; ASAT p. q(ui) s(upra) Indo vindedisse et bindedit tibi dom(no) Ansp(er)to 338; CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, pp. 350-351; CORTONESI, abbati rector monasterii D(om)ni Salvatori sito in monte Am- 1990, p. 15,87,151,366,371,375,390,409,461,301; CAMMARO- niate, vindedit tibi in s(upra)s(cripto) monasterio omnem sub- SANO-PASSERI, 1984; PISTOI, 1997, p. 49; CA, n. 31, pp. 59-60- stantzam meam, (...) tam casis, vineis, terris, silvis, pratis, pa- 61; CV, n. 143; n. 577; n. 306; D, Giugno 783, p. 9; 1242 24, scuis, devisis et indevisis in casale Offiliano, et in Fabrica, vel in Febbraio, p. 328; 1236 21, Novembre, p. 276; 1236 21, Novem- aliis casalib(us) vel vocabulis, hubi hubi de substantza mea vel res bre, p. 276; 1236, 25, Novembre, p. 277; 1213, Ottobre, p. 149; mea inventum fuerit, mobilibus vel inmobilibus, serbos, ancillas, 1237, Marzo, p. 280. CAMMAROSANO, 1981, p. 228; PASSERI, omnia et in omnib(us) tibi cui suo(er) Ansp(er)to abb(at)i, in 2002, p. 134, sul borgo p. 30. monasterio s(an)c(t)i Salvatori p(er)sistentem, expressum et adfi- Dati telerilevati - Foto aerea verticale nitum vindedit, et nihil mihi exinde reservabi. (....)”. Descrizione dati telerilevati - La foto aerea verticale mostra la morfo- CV, n. 143, 10 dicembre 1213 “Sacramenta hominum de Fa- logia del pianoro su cui si trova Fabbrica, attualmente il podere non brica, qui iuraverunt ut superius cantinetur, quorum nomina ha connotati particolari, indicativi dell’esistenza di una fortificazione. sunt hec: nomi (....)”. Eira, 1976 Aima, 1996. D, 1213 ottobre, Formula del giuramento prestato dagli uomini delle terre e castelli di Rinaldo di Ildobrandino e di Guido Cac- ciaconti, cioé degli uomini di Rapolano, del Poggio S. Cecilia, di (4.2) Fabbrica – Pienza S. Gimignano presso Mantalceto, di Fabbrica, di Bibbiano, di Letteratura edita Montisi, di Castelmuzio e di Monterifredi. Affidabilità – Buona CV, n. 306, 21 novembre 1236, “(...) Actum in castro de Fa- Categoria – Sito brice, in domo Fabrichesi (...)”. Descrizione sito – Il sito si trova in posizione vicina al complesso abitativo di Fabbrica, nella parte più prossima alla strada del campo D, 1237 ? marzo, Papa Gregorio IX con bolla diretta a Ugerio che caratterizza la porzione nord del pianoro antistante a Fabbrica. canonico di Siena, gli commette di far pagare allo spedale di S. Descrizione unità topografica – Nel campo antistante il podere Maria di Siena , i legati che venivano contesi dal pievano di Fa- Fabbrica, si trova una tomba ipogea scavata in un banco di arenaria. brica da Cacciaconte conte di Montisi e da altre persone secolari La struttura è caratterizzata da un ingresso principale a volta con ed ecclesiastiche delle diocesi di Siena Arezzo e Chiusi. arco a tutto sesto, da cui si accede a un grande ambiente sul quale si D, 24 febbraio 1242, Ranieri del fu Boste del borgo di Fabbrica aprono tre celle, due laterali, con tetto a capanna, e una sul fondo si dichiara debitore a Iacomo del fu Pepo da Siena, di stara 25 della parete centrale. La cella centrale è notevolmente più ampia d’orzo del prezzo di sol. 21 e promette fare il pagamento per S. delle altre e presenta in basso tracce forse di un altare. Il pavimento Maria d’Agosto - In Corsignano-. della tomba è quasi sempre coperto d’acqua a causa delle frequenti CV, n. 577, 21 dicembre 1254 “(...) volentibus venire et transire infiltrazioni, che impediscono anche la visita dell’interno. Ma cum mercato et sine mercato, cum salmis et sine salmis, per stra- quando la stagione secca favorisce il prosciugamento, è possibile no- tam que venit per Clusium, Clancianum, Burgum Fabrice (...)”. tare la grande quantità di ossa sparpagliate all’interno dell’ambiente Definizione - Castello ipogeo. Dato che questo punto in epoca medievale fu sede della pieve di San Martino, che si è mantenuta in vita fino a metà ’500, è Cronologia – 783-età contemporanea possibile supporre che la tomba fosse stata utilizzata come ossuario Bibliografia - REPETTI, II, p. 78; VERDINI BANDI, 1893, p. 147; o cripta della chiesa. Una ricognizione effettuata durante la campa- ID., 1894, p. 63; ROSSI, 1900, p. 372n; DAVIDSOHN, 1896- gna 1996 ha permesso di verificare che tra la vegetazione vi è una 1927, vol. III, p. 466; SCHNEIDER, 1914, p. 103; SCHIAPARELLI, grande tomba ipogea che si trova scavata sotto terra, in un banco di 1924, p. 304; CV, nn. 143,300; DD.H.III, 1931, n. 271; RDT, arenaria, con l’apertura verso N. È composta da un grande atrio, e due stanze laterali. Purtroppo la presenza quasi perenne di infiltra- zioni d’acqua la rende impraticabile specie la stanza destra. Sopra la tomba, in mezzo alla vegetazione si trovano delle murature in pietre abbastanza squadrate, segnalate da una grande croce di ferro. Pur- troppo le murature sono quasi interamente ricoperte dagli arbusti. Una cosa particolare, è il rinvenimento di resti di uno scheletro, parzialmente scavato (?) e in seguito ricoperto da nylon e rami di al- bero per nasconderlo. L’orientamento dello scheletro è nord-sud, a un livello superiore rispetto allo scheletro è visibile parte di una pa- vimentazione in cotto a spina di pesce. Nella radura dove oggi si trova la croce, un tempo si trovava la pieve di San Martino a Fab- brica, fondata dalla chiesa di Chiusi, fatta demolire nel 1581a causa del suo pessimo stato, per volere espresso da monsifnor Bossi, du- rante una vista pastorale. Interpretazione – Tomba ipogea etrusca forse riutilizzata in epoca medievale come ossuario o cripta di una pieve, edificata nel Me- FIg. 5. Porzione settentrionale dell’attuale struttura di Fabbrica con lacerto di mura- dioevo sopra la tomba ipogea preesistente, riutilizzata come ossua- tura a blocchi squadrati. rio o cripta.

79 Definizione – Tomba parte del podere in Monticchiello in l. d. Piandicagio o Montertine, Cronologia – Ellenismo per il prezzo di L. 18. Schiaraldie di Scorcialupo da Monticchiello, Bibliografia – ASAT p. 338; PISTOI, 1997, p. 49. col consenso do Albonetto suo marito, vende al suddetto che acqui- sta per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’altra ottava parte dello (4.3) Pieve di San Martino (Fabbrica) – Pienza stesso podere, per il prezzo di L. 20 La zona di Montertine viene in- Letteratura edita teressata da altre compravendite che riguardano zone certamente vi- Affidabilità – Buona cine a quella di Pian di Cagio. Nel 1240 si vende un terreno posto Categoria – Sito in località Afredi e si specifica tra l’Orcia ed il poggio di Montertine. Descrizione sito – Cfr. sito 4.2. Nel 1243 Andrea di Benedetto dona a m. Ranieri rettore dello spe- Notizie storiche – Nella radura dove oggi si trova la croce, un dale di S. Maria di Siena i diritti che aveva nel piano fino alla Treisa tempo si trovava la pieve di San Martino a Fabbrica, fondata dalla nel poggio di Montertari. La certezza che abbiamo fino ad ora su chiesa di Chiusi, fatta demolire nel 1581 a causa del suo pessimo Montertine e il suo stato la deduciamo da una testimonianza riguar- stato, per volere espresso da monsignor Bossi, durante una vista pa- dante la vertenza sopra descritta tra il Piccolomini e l’Ospedale della storale. La pieve è menzionata oltre che nel 1191 (bolla del papa ce- Scala. Il giudice interroga un anziano di Corsignano riguardo alla lestino III) anche nel decimario del 1275 e nell’Estimo di Fabbrica posizione e al distretto di Montertine e lui afferma che il monte è del 1320. Maroni identifica questa pieve con una di quelle paleocri- più sopra (rispetto al fiume Orcia) ed è abitato! Ma la cosa più im- stiane della diocesi di Chiusi. portante su questo castello è che in una testimonianza sempre ri- Interpretazione – Antica pieve oggi distrutta. guardante la suddetta lite, si viene informati da un testimone a fa- vore del Piccolomini che l’antico castello sulla vetta di Montertine Definizione – Pieve era ormai distrutto (Interrogatus quomodo dictus mons habuit perti- Cronologia – Secoli centrali del Medioevo-XVI secolo nentias dicit quod habuit ab antico quia ibi fuit quoddam castrum!). Bibliografia – MARONI, 1990, p. 61; GUIDI, 1932, p. 129; GIUSTI- Per quanto riguarda un altro aspetto interessante della storia dell’a- GUIDI, 1942, p. 168. rea di Montertine dobbiamo riportare un’evidenza che è emersa dalla lettura dei documenti. Dal lavoro di Roberata Mucciarelli sulle (5.1) Montertine - Pienza (Q 121 III 1717/4768) testimonianze in merito alla questione della lite Piccolomini/Scala, si Letteratura edita è evidenziato che i testimoni parlano del possesso sulle terre del Habitat II, 396 m slm, Sommità collinare, Argille, Torrente Tresa, Piano di Cagio dell’Ospedale da trent’anni, per vendite e donazioni. 455 mt, Coltura Stabile, Oliveto In effetti alcuni documenti contenuti nell’Inventario del Diploma- Affidabilità - Media tico mostrano tra gli anni 1240-43 la cessione e la vendita di terre in Categoria - Sito quella parte di piano che va dall’Orcia a Montertine a Ranieri rettore Montertine oggi è una collina che domina sul corso dell’Orcia, si- del Santa Maria della Scala in quegli anni. Le testimonianze ricor- tuata in posizione antistante alla fortificazione di Spedaletto. La dano addirittura il nome di una donna che cede le sue terre: Dialta. sommità della collina è destinata ad oliveto, mentre tutti i versanti In effetti un documento 20 Gennaio 1242, ricorda una Dialta del fu sono seminativi. Gualcherino che col consenso di Bernardino suo marito, vende a m. Notizie storiche – Di questa localià sappiamo pochissimo. E’ il Ranieri di Zaccone, che acquista per conto di Ildibrandino Para- monte Hertari, concesso in feudo da Federico II nel 1220 a due buoi, un’ottava parte del podere in Monticchiello in l. d. Piandica- Piccolomini di Siena.Verdiani Bandi nel suo volume sui castelli gio o Montertine, per il prezzo di L. 18. Sappiamo dalle testimo- della Val d’Orcia parla genericamente del castello di Montertine nianze che Dialta si fece oblate e cedette tutte le sue terre. Non è “antichissimamente abbattuto”. Una notizia di Montertari è del detto che il documento del 1242 non sia una delle cessioni che ella 1255 quando “pro recolligendis redditibus de Monterteri pro Com. fece ancora prima di divenire oblata. Sen.”. Nel 1377 una carta del Concistoro 1792 ricorda Montertari Descrizione unità topografica - Fino ad alcuni anni fa si vedevano nell’occasione del passaggio per la Val d’Orcia delle truppe della ancora sulla vetta del Poggio di Montertine tracce di mura, oggi Chiesa per cui si ha timore che possano prenderlo. scomparse, che stavano a testimoniare l’ubicazione del castello. Sappiamo che il colle di Montertine non venne mai tassato da Siena, Oggi non si vede più niente, probabilmente a causa dell’impianto essendo luogo esente etiam-dio per privilegio imperiale. Nel 1439 è di un oliveto proprio sulla sommità. ancora ricordato come castello, del quale faceva parte anche il sotto- Attestazioni documentarie – stante spedale di Spedaletto. Nel 1277 una lite sorta tra un espo- RS, n. 581, novembre 1220, “Fridericus II imp. concedit Ilde- nente della famiglia Piccolomini e l’Ospedale di Santa Maria della brandino Rubani et Enghelberto Ugonis Piculhominis civibus Scala, riguardo al possesso di un pezzo di terra posto ai piedi di Sen. Montem Hertari in valle Urcie in feudum.”. Montertine e denominato Pian de Cagio, lo mostra come castello. D, 28 novembre, 1241 Ildebrandino del fu Andrea da Montic- Le pertinenze di Montertine sono indicate come confinanti da un chiello vende a Ildebrandino Parabuoi da Siena, la metà di un lato con il Fosso Sambuco, da un lato con il Torrente Tresa e dall’al- podere nel castello di Monticchiello, in l. d. Caggio, ai piedi di tro con il fiume Orcia, quindi son tutt’ora facilmente individuabili. Montertari, per il prezzo di L. 80 (...). Nello specifico la località Pian di Cagio era già stata menzionata dalle fonti archivistiche negli anni 1240 (1241-42), nel Diploma- D, 21 gennaio, 1243 Andrea di Benedetto dona a m. Ranieri tico, quando nel 1241 Ildebrandino del fu Andrea da Monticchiello rettore dello spedale di S. Maria di Siena i diritti che aveva nel vende a Ildebrandino Parabuoi da Siena, la metà di un podere nel piano fino alla Treisa nel poggio di Montertari castello di Monticchiello, in l. d. Caggio, ai piedi di Montertari, per D, 17 dicembre 1240, Visconte di Martino e Ranieri di donna il prezzo di L. 80 (...). Nuovamente nel 1242 Dialta del fu Gualche- Sorella da Monticchiello e Ranieri di m. Ranuccio da Sofena ven- rino, col consenso di Bernardino suo marito, vende a m. Ranieri di dono a Ranieri d’Anselmo, che compra per Cacciaconte rettore Zaccone, che acquista per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’ottava dello spedale di S. Maria di Siena, un pezzo di terra in Montic-

80 chiello in l. d. Afredi tra l’Orcia ed il poggio di Montertine, per il beneficio. In seguito sembra che il castello fosse ceduto dalla Sede prezzo di L. 28. - Nella chiesa di S. Martino di Monticchiello -. Apostolica all’Ordine dei Cavalieri Teutonici, mentre il dominio ef- D, 20 gennaio, 1242 Dialta del fu Gualcherino, col consenso di fettivo veniva esercitato da un’aristocrazia locale di Lambardi. Fra le Berrardino suo marito, vende a m. Ranieri di Zaccone, che ac- carte appartenute a Montepulciano, si conservano molti documenti quista per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’ottava parte del relativi alle vertenze dovute alla vicinanza del confine con Montepul- podere in Monticchiello in l. d. Piandicagio o Montertine, per il ciano. Ne è un esempio il documento del 13 dicembre 1297, redatto prezzo di L. 18. Schiaraldie di Scorcialupo da Monticchiello, col a Siena nella residenza del Consiglio dei Nove, eletti dalle parti per consenso do Albonetto suo marito, vende al suddetto che acqui- mettere fine alle liti tra le due comunità, relativamente ai confini in- sta per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’altra ottava parte torno al poggio o castellare di Tolli. Sempre su questa causa fu re- dello stesso podere, per il prezzo di L. 20. - In Monticchiello -. datto un altro documento il 21 ottobre 1308. Sappiamo che già Definizione – Castello verso il 1175, Siena esercitava su Monticchiello la sua influenza. Dal Cronologia – 1220 - 1439 1259 la Signoria di Siena aveva decretato di fortificare e munire di Bibliografia - SCHNEIDER, 1908, pp. 263-267; VERDIANI BANDI, una rocca il castello di Monticchiello; quindi in un Consiglio della 1926, p. 15; CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 351; Statuto dello campana, tenuto nel 1271, fu deliberato di inviare a Monticchiello Spedale di Siena, Bologna 1877, p. 243 ss.; BANCHI, 1863-1877, un giusdicente sotto gli ordini del Podestà di Siena. L’inserimento vol. 3, p. 249; CORTONESI, 1990, p. 102; RS, n. 581, pp. 259; D, nel contado senese si era certo compiuto nel 1208, come indica una 1241 28 Novembre, po. 317-318; 1243 21 Gennaio, p. 335; 1240 clausola dell’accordo di pace stipulato tra senesi e fiorentini e anche 17 Dicembre, p. 311; 1242 20 Gennaio, p. 326.; MUCCIARELLI, la circostanza che a Monticchiello venisse imposto un tributo (assai 2001; PASSERI, 2002, p. 205. elevato) per il finanziamento del debito pubblico senese. Nel 1220 il Dati telerilevati - Foto verticale/obliqua popolo del castello (circa 80 capifamiglie), si rivolse al Podestà di Descrizione dati telerilevati - Sia le foto oblique sia quelle verticali Siena perchè venisse risolta una vertenza con i Lambardi; vi furono mostrano l’anomalia della collina rispetto alla zona circostante. La anche delle vane proteste dei Cavalieri Teutonici e del papa per l’ac- presenza degli olivi solo sulla sommità del poggio ne accentuano la quisizione di Monticchiello da parte di Siena. Nel 1283 i Ghibellini visibilità. senesi fuorusciti avendo preso il castello di , intima- Eira, 1976 rono la resa anche a quello di Monticchiello i cui abitanti dovettero Aima, 1996 promettere di aprire loro le porte se il governo senese entro tre giorni Aerial survey, 2000 non li avesse soccorsi, il ricatto non fu accettato, ma nonostante que- Rilievo GPS sto i monticchiellesi non accettarono di “ospitarli”. Un’altra notizia su questo castello si trova in un documento del 21 aprile 1338, dove (6.1) Monticchiello – Pienza (Q 121 II 1721/4772) si ricorda che Cola del fu Petruccio di Bernardino da Montepul- Letteratura edita ciano, mentre era castellano della rocca di Monticchiello, vendé a un Habitat IV, 544 m slm, sommità collinare, litofacies prevalente- certo Betto di Martinozzo da Montepulciano per il prezzo di 702 mente arenacee, fosso Lanese a 320 m, area edificata, edificato. fiorini d’oro un podere con altri pezzi di terra posti nel distretto di Affidabilità – Buona Monticchiello, nella contrada di Montuolo. Con un altro docu- Categoria – Monumento mento scritto dalla curia di Monticchiello il 21 maggio dello stesso Monticchiello è situato in posizione dominante sulla Val d’Orcia, anno, ser Nuccio del fu ser Mino da Monticchiello, cedé al mede- su un’altura posta fra il torrente Tressa e il fosso Rigo. simo Betto di Martinozzo, per il prezzo di 140 fiorini d’oro, tutte le Notizie storiche – La prima attestazione storica di Monticchiello è ragioni che egli aveva contro Cola del fu Petruccio di Bernardino da nell’elenco dei castelli e delle corti (purtroppo viene ricordato solo Montepulciano, di cui era creditore per 190 fiorini d’oro. con il toponimo, senza l’indicazione di castello o di corte) cedute nel La sovranità senese sul castello si consolidò con la guerra del 1229- 973 dall’aldobrandesco Lamberto, figlio del marchese Ildebrando a 1235, soprattutto per la comune ostilità contro Montepulciano, nel un certo prete Ropprando. Sino al ’200 la storia di questo impor- 1233 i consoli di Monticchiello giurarono al podestà di Siena al- tante castello, sede della chiesa battesimale di San Leonardo (alla leanza, impegnandosi a non far risiedere nel castello “nessuna donna quale fu unita la più antica pieve di Santa Maria dello Spino), ri- e nessun fanciullo dei nemici, in ispecie le mogli e i figli dei monte- mane quasi del tutto ignota. Dalle notizie prodotte si può rilevare, pulcianesi che fuggirono quando quel castello fu espugnato e di- come la Val d’Orcia alla fine dell’XI secolo, fosse divisa fra tre signo- strutto”. Nel corso della guerra Monticchiello fu devastato dagli or- rie. La parte orientale, che si estende da Castiglioncello del Trinoro vietani, e i senesi per questo nel 1235 chiesero un risarcimento. Le e dal Monte Cetona a Radicofani, ricca di casali, sotto la dipendenza vicende insediative della zona di Monticchiello sono legate al feno- della consorteria dei Manenti di Sarteano e dei Visconti che unita- meno del sinecismo, diffuso in tutta la Toscana meridionale, tipico mente ai vicini conti di Marsciano, avevano giurisdizione su Campi- della seconda fase di incastellamento. La storia del castello di Mon- glia, su una porzione di Radicofani e su moltissimi castelli della Valle ticchiello dal XIII secolo è strettamente legata all’abbandono di un del Paglia. Sulla parte opposta dominava la vastissima contea Aldo- certo numero di centri circostanti, i cui territori andarono a con- brandesca, a cui appartenevano Monticchiello e Castiglione d’Orcia, fluire nella curia di Monticchiello, che raggiunse alla fine del ’200 le mentre nella vicina Rocca, e parte di San Quirico 2.000 unità. La maggior parte dei centri abbandonati erano posti sul dominava un ramo dei signori dell’Ardenga, feudatari degli stessi Al- confine con Montepulciano: Annano, Conino, Castellare Marzuoli, dobrandeschi e che presero più tardi il titolo di conti di Tintinnano. “Castillione quod est ultra plebem de Conino”. È probabile che l’at- Da ogni parte poi si insinuavano i possessi del monastero di San Sal- tazione che esercitò Monticchiello si sia indirizzata anche verso altri vatore al Monte Amiata. Tornando alle vicende storiche di Montic- centri, che un secolo dopo si presentavano come piccoli nuclei de- chiello, si sa che nel 1156 il conte Paltonieri di Fonteguerra ne fece mici aperti, per esempio: Castelletto e Torricelle. Per tutto il XIII se- donazione al papa Adriano IV, il quale lo retrocesse poi al conte in colo Siena sarebbe intervenuta nelle vertenze di confine tra l’ormai

81 grande castello di Monticchiello e Montepulciano, essendo come fortificazione e conseguente ristrutturazione urbanistica. Per quanto Montefollonico, un caposaldo dell’organizzazione militare senese sul riguarda l’assetto urbanistico e la popolazione dallo studio dell’E- confine orientale del contado: dal 1250 datano le deliberazioni citta- stimo senese del 1318-20, nel castrum di Monticchiello sono stati re- dine per il rifacimento delle mura e la costruzione del cassero, nel gistrati 2 palazzi di proprietari locali, 345 case di proprietari locali e 1265 Monticchiello fu designato quale castello di frontiera. Poco 18 di proprietari cittadini, un casalino di proprietario locale e due dopo, negli anni della crisi del governo ghibellino senese, Montic- casalini di proprietari cittadini, una pieve e la chiesa di San Martino. chiello e Montefollonico furono occupati dal capo guelfo Donosdeo Descrizione unità topografica – La cinta delle mura che si attesta Tolomei e a lui concessi in feudo da Carlo d’Angiò (1268-1271). verso nord-est, dove il terreno diventa estremamente scosceso, fino Tornato sotto l’autorità della Repubblica, Monticchiello ebbe un ca- alla rocca posta in cima alla collina, è tutta facilmente individuabile stellano cittadino al comando del cassero e della sua guarnigione, ma e in buona parte più o meno conservata, anche se a tratti ridotta a alla metà del ’300 il cassero, ampiamente restaurato, fu consegnato un modestissimo rudere. I tratti meglio conservati sono a sud-ovest, direttamente alla comunità di Monticchiello per la custodia in nome a sinistra della porta e a nord-est, dove le mura scendono dalla della Repubblica. Una serie di capitolazioni, frequentemente rinno- rocca; in questo tratto, dalla parte interna, portano alla sommità vate, determinavano le autonomie di Monticchiello e il Comune si una serie di piccole mensole in pietra. Esse sono intervallate da va- dava una prima legislazione statutaria, oggi smarrita. Dopo aver su- rie torri: tre quadrate, di cui una sbassata, nel tratto orientale tra cui bito nella seconda metà del ’300, come altre comunità della Val una d’angolo e ben cinque sul tratto di ponente, talune più o meno d’Orcia e della Maremma, gli assalti delle compagnie di ventura, sbassate; di esse tre sono rotonde, una delle quali quasi integra, con Monticchiello fu occupato alla fine del secolo, probabilmente per il base a scarpa sormontata da cordone e sopra a questo, lateralmente, tradimento di un castellano (pare nel 1397 il castellano che guardava due larghe feritoie orizzontali con architrave in pietra. La porta di la rocca di Monticchiello per la Repubblica Senese, accettò di conse- accesso, posta a sud-ovest, è ad arco acuto in pietra e fiancheggiata gnare il castello ai fiorentini allora in guerra contro Siena, purché gli da due piccole torri, di cui quella a sinistra è mozza. Della rocca, ol- fossero dati 2.000 fiorini d’oro), dai fiorentini e dai montepulcianesi tre a pochi frammenti di muri sparsi qua e là, è rimasta un’alta torre in guerra contro Siena e i Visconti. Monticchiello ritornò poi sotto con base a scarpa e cordone e coronata da apparato a sporgere in il dominio senese con la pace di Venezia del 1401. Infatti nello sta- pietra su mensole di tre pietre stondate successivamente aggettanti, tuto senese del 1406 ci sono i nomi dei castellani che la Repubblica alquanto rovinato; essa è stata da pochi anni restaurata. senese inviava a Monticchiello. Nel 1442 fu emanata un’ampia reda- Attestazioni documentarie – zione di statuti in volgare. Monticchiello era ora un’importante cen- CA, n. 203, aprile 973, Galliano, “In nom(ine) s(an)c(t)e indivi- tro agricolo, con un ceto dominante di medi e agiati possessori locali due Trinitatis. Regnante do(m)no n(ost)ro Otto gloriossisimo e un’articolata organizzazione demaniale e finanziaria; in posizione inperator augustus, anno imperii ei(us) in Italia duodecimo (...). subalterna si sviluppava un artigianato indigeno di lavoratori dell’e- Manifestu su(m) ego La(m)b(er)to, fil(ius) b(one) m(emorie) Il- dilizia e di tessitori. Nel 1502 il castello fu espugnato del Valentino dibra(n)di q(ui) fuit marchio, q(ui)a p(er) anh cartula vindo et e la guarnigione trucidata. Monticchiello ebbe poi un ruolo molto trado tibi Roprando pr(es)b(iter)o, fil(io) b(one) m(emorie) Be- importante nella guerra di Siena. Sarebbe caduto sotto l’assalto delle nedicti, id su(nt): curtis et casis et reb(us) meis illis (...): prima forze imperiali nel 1553, dopo aver opposto una resistenza tenace. curte Astiano, secu(n)da Caliano cu(m castello et eclesia seu La storia di questo assedio nei particolari, fu che i soldati francesi in- turre (...) quartadecima Mo(n)ticlello (...), seo venu(m) dare vi- calzati e respinti dalla Val di Chiana si erano ritirati a Monticchiello deor tibi aliis omnib(us) casis et reb(us) meis mihi p(er)tinen- con il loro capitano Adriano Baglioni, il luogo era per sua natura tib(us) sicut superius legitur ad deiniq(ue) s(upra) s(crip)to ben difendibile, perchè oltre che a trovarsi su un piano rialzato è cir- s(an)c(t)o monasterio, et p(re)nominatis curtis in singulis deno- condato da balze. L’esercito italiano si era fermato a circa 150 passi minatis locis et calocabulis, simulq(ue) cu(m) p(re)tassatis castel- dalle mura di Monticchiello, da dove iniziò l’assedio che si concluse lis seu turris atq(ue) reb(us) (...)”. con la loro vittoria, conquistata non senza difficoltà. I vincitori però CV, n. 32, principio 1176 “ (...) facimus iurare omnes de Sciano non infierirono sui vinti in onore del valore con il quale avevano re- et eius burgis hec omnia qui fuerit etatis XIIII annorum usque sistito avendo a disposizione non più di 100 soldati e senza neppure LX et de omni lite et offensa quam Seneses, vel eorum adiutores una bombarda. Soltanto il Baglioni rimané prigioniero. Questa glo- Montepulcianum et Montechiellum (...)”. riosa difesa di Monticchiello portò alla coniazione del termine di RS, n. 407, ottobre 1202 “(...) Dabunt comitibus C milites duo- Monteflagello per indicare Monticchiello. Da allora Monticchiello bus mensibus annuatium, donce guerra inter Senenses et Mon- dové ubbidire alle truppe imperiali, quindi al Governo di Cosimo tepulcianenses duraverit, ad standum in Monticchiello et in de’ Medici, cui si sottomise per atto pubblico del 16 agosto 1559. Monte de Folonica (...)”. Lo statuto di Monticchiello esistente nell’archivio delle Riforma- CV, n. 60, 1 ottobre 1202, “(...) Item dabimus predictis (...) ad gioni di Siena, fu redatto nel 1595. standum in Montechiello (...)”. Per quanto riguarda l’aspetto economico e la generale crisi del XV CV, n. 82, 5 aprile 1205, “Geczus iurato dicit (...) tenere secolo, per Monticchiello mancano segnali di crisi della comunità e Montepulcianum pro comitatu Senensi, sicut tenebant Monte- della proprietà contadina, anche se sappiamo che conobbe un gravis- chiellum (...)”. simo calo demografico fino alla ritrazione delle mura nel 1436. Alla RS, n. 438b, ottobre 1208, “(...) Senenses facient finem Mon- fine del ’400 però Monticchiello è già in ripresa. Monticchiello e tepulcianensibus; item filii Menentis comitis, filii Caccia- San Quirico d’Orcia emergono tra Quattrocento e Cinquecento, guerre, homines de Montefollonico, de Turrita et de Cilliano; grazie anche a una consapevole politica di pianificazione territoriale dicti et Montekiell(enses) vel alii de comitatu Senensi non reci- da parte di Siena. Diversi e ripetuti interventi popolazionisti, fino al- pient Montepulcianenses qui deinces iverint (...) Montepulcia- l’insediamento di una vera e propria colonia forestiera a Montic- nenses finem facient Senensibus, adiutoribus predictis et Mon- chiello nell’ultima decade del XV secolo, sommati a interventi di tikiello (...)”.

82 RS, n. 443, dicembre 1208, “Nos XV inventores, unde debita D, 9 dicembre 1239, Albenetto di Cotone da Monticchiello, comunis Sen. solvantur et disbrigentur, ordinamus singulis villis vende a Orlandino di Berizo un casalino in l. d. Spino, per il et castellis (viene nominato Montechiellum in nota n. 2) (...)”. prezzo di sol. 5. Nella piazza di Monticchiello. D, 7 maggio 1220, vertendo lite tra i Lombardi di Montic- D, 29 aprile 1240, Farignola del fu Trivaglio e Gualdrada di chiello e gli uomini di detto castello, gli uomini predetti rimet- Musca da Monticchiello donano allo spedale di Santa Maria di tono la controversia stessa a Oddone potestà di Siena, obbligan- Siena tutti i loro beni posti in Monticchiello (...) – Nella curia dosi d’osservare la sentenza, sotto pena di l. 100. In Montic- del Comune di Monticchiello. chiello nella chiesa di San Leonardo. D, 1240 15 agosto, Toscano prete della chiesa di San Martino di CV, n. 264, 21 marzo 1228-27 ottobre 1229, “(...) Pietrus Monticchiello procuratore della chiesa di Santa Mustiola di Gualterocti Pieri Martii iuravit apud Montechiellum (...)”. Chiusi, dichiara di avere ricevuto da Andrea di Benedetto, che D, 11 febbraio 1229, Ascarello di Cotone, si dichiara malleva- paga per lo spedale del ponte dell’Orcia, staia 20 di grano per il dore per Bonfigliolo e Ildibrandino pizzicaiuoli, a Orlandino di canone della steccaia del molino dello spedale. Berizo, per 26 staia di grano loro consegnata, e in garanzia ob- D, 17 dicembre 1240, Visconte di Martino e Ranieri di donna bliga un pezzo di terra in corte di Monticchiello. In Montic- Sorella da Monticchiello e Ranieri di m. Ranuccio da Sofena ven- chiello. dono a Ranieri d’Anselmo, che compra per Cacciaconte rettore RS, n. 824, gennaio 1230, “(...) quod Senenses castrum Mon- dello spedale di Santa Maria di Siena, un pezzo di terra in Mon- tikelli ad eandam domum pertinens suae ditioni subigere gestien- ticchiello in l. d. Afredi tra l’Orcia e il poggio di Montertine, per tes ab habitatoribus castri de parendo suis mandatis contra iusti- il prezzo di l. 28. Nella chiesa di San Martino di Monticchiello. tiam iuramenta in magistri et domus praeiudicium exigant (...)”. D, 1 settembre 1241, Salvuccio del fu Salvi di Ranaldo permuta RS, n. 908, ottobre 1232, “(...) Sen. refutent Urbevetanis Clu- con Ranuccio di Scarlino due pezzi di terra a Monticchiello in l. d. sium, Monthiculum, Sartianum, Montepisini (...)”. Fontanella, e riceve altra vigna in l. d. Tritane. In Monticchiello D, 11 gennaio 1232, Gualduccio di Mangiovergari e Gemmina D, 28 novembre 1241, Ildebrandino del fu Andrea da Montic- sua moglie vendono a Peruccio e a Ranuccio del fu Rolando Al- chiello vende a Ildebrandino Parabuoi da Siena, la metà di un farde, generi di Martino da Ruduli, alcune terre e vigne a Mon- podere nel castello di Monticchiello, in l. d. Caggio, ai piedi di ticchiello, per il prezzo di l. 10 e sol. 5. In Monticchiello. Montertari, per il prezzo di l. 80 (...). D, 18 gennaio 1232, Giovanni di Bonatto, promette a Guiduc- D, 9 dicembre 1241, Benvenuta moglie di Ildebrandino d’An- cio e a Ricca sua moglie, di rivendere per il prezzo di l. 50, una drea da Monticchiello conferma la vendita fatta da suo marito a vigna comprata dai medesimi, in Monticchiello, in l. d. Solego. Ildebrandino Parabuoi di Siena, di un pezzo di terra in luogo In Monticchiello. detto Caggio, per il prezzo di l. 80. In Monticchiello. RS, n. 940, luglio 1233 “Iacobus Philippi et Rainerius Therisii D, 16 marzo 1241, Ranieri di Zaccone da Monticchiello, a ti- consules Montekielli (...) in Montechiello stare aut habitare per- tolo di locazione, dà a Cacciaconte rettore dello spedale di Santa mictant et usque proximum festum s. Marie de aug. expellant. Maria di Siena, la quarta parte del piano di Caggio per il canone Homines castri Montechielli intendant custodie et munitioni di 12 staia di grano, per la durata di sei anni (...). eiusdem die noctuque et oves de Radicofani (...)”. D, 13 gennaio 1242, Salvuccio del fu Salvi di Renaldo vende a D, 31 luglio 1233, Iacomo di Filippo e Ranieri di Terisio, consoli Ranieri del fu Clara, un pezzo di terra in Monticchiello in l. d. di Monticchiello, giurano di obbedire agli ordini di m. Guglielmo Spino, per il prezzo di sol. 33. In Monticchiello. Amati potestà di Siena, cioé di aiutare i cavalieri fuoriusciti di D, 20 gennaio 1242, Dialta del fu Gualcherino, col consenso di Montepulciano, di non ricevere donne e fanciulli dei nemici nel Berrardino suo marito, vende a m. Ranieri di Zaccone, che ac- quista per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’ottava parte del loro territorio, e altre condizioni nell’atto specificate. Ubertino ret- podere in Monticchiello in l. d. Piandicagio o Montertine, per il tore del castello di Torrita fa eguale giuramento. – Nella pieve del prezzo di l. 18. Schiaraldie di Scorcialupo da Monticchiello, col castello di Monticchiello e nella chiesa di Santa Flora in Torrita. consenso do Albonetto suo marito, vende al suddetto che acqui- D, 26 agosto 1234, Goio del fu Berizzo Iovunculi, vende a Gio- sta per conto di Ildibrandino Parabuoi, un’altra ottava parte vanni del fu Martino Magetti, la metà di un pezzo di terra “cum dello stesso podere, per il prezzo di l. 20. In Monticchiello. una cista” olive in l. d. Pietraposatoia nel distretto di Montic- D, 11 aprile 1243, Aldobrando di Parabuoi dona a Cacciaconte chiello, per il prezzo di sol. 9 e den. 6. In Monticchiello. rettore dello spedale di Santa Maria di Siena, un podere a Mon- RS, n. 986, febbraio 1235, “(...) et devastaverunt castra de Mon- ticchiello in l. d. Piano di Caggio, confinante con i beni della teghiello (...) plebe de Monteghiello (...)”. chiesa di Santa Mustiola, con l’impero, con i figli Piccolomini e D, 17 settembre, 1235, Aviduto notaio e procuratore del Co- col fiume Orcia. mune di Radicofani, cede a Gualterotto di conte, procuratore D, 12 gennaio 1245, ...e Rosa sua moglie da Monticchiello, ven- del Comune di Siena, tutte la ragioni che il detto Comune aveva dono a Burnetto del fu Servodeo de Percena, una piazza in contro i Comuni di Siena, Torrita, Monticchiello, contro Pietro Monticchiello con muro, pietre e legnami, per il prezzo di l. 4 e d’Orlandino Monachi e contro gli usciti di Montepulciano e sol. 10; In Monticchiello. contro Bernardino da Cinigiano. In Monticchiello. D, 18 aprile 1249, copie fatte nel gennaio 1293. Atti per ristabi- D, 20 marzo 1237, Fariguola e Gualdrude da Monticchiello, lire amichevolmente i confini tra Monticchiello e Montepul- donano a Ildibrandino del fu Maneto, frate dello spedale di ciano. Segue una protesta fatta dal procuratore di Monticchiello Santa Maria di Siena, tre pezzi di terra in Monticchiello. In nel 1293, quando i montepulcianesi si erano portati a distruggere Monticchiello. il palazzo di Neri di Bernardino nel territorio di Monticchiello. D, 28 settembre 1238, Ildibrandino d’Andrea vende a Burnetto D, 4 febbraio 1249, Ranieri e Berradino del fu Panzo Vaccatore del fu Giovanni di Graziano, un pezzo di terra con un fico nel di- e Adelasia loro madre, vendono a Ugolino di Piero di Turcicone stretto di Monticchiello, per il prezzo di sol. 16. In Monticchiello. un pezzo di terra a Monticchiello (...).

83 D, 19 marzo 1249, Peruccio del fu Orlandino, genero del fu Dati telerilevati – Foto verticale-obliqua Marindrudoli, ridottisi in miseria, restituisce le doti a Berta figlia Descrizione dati telerilevati – Sia le foto oblique sia quelle verticali d’Ambrogio e a Solabella mogli, la prima rispettivamente di mostrano l’accentramento del castello e il perimetro delle mura. Giovanni e l’altra di Ranieri suoi figli, cedendo loro alcuni ter- Volo Rossi, 1976 reni in Monticchiello per il valore di l. 100. Aima, 1996 D, 21 marzo 1249, Peruccio del fu Orlandino, essendosi ridotto Aerial survey, 2000 in miseria, e volendo restituire a Berta moglie di Giovanni e a Aerial survey, 2002. Solabella moglie di Ranieri suoi figli, le loro doti per la somma di l. 100, cede un campo posto in Asio Casati e in Asio Cisolle. D, 8 dicembre 1250, Giovanni di Pepo cede a Marchisiana, mo- glie di Bucco d’Arezzo, i diritti che aveva verso Piero del fu Or- lando di Rustichello e suoi eredi, sopra una casa posta in Mon- ticchiello (...). Definizione – Castello Cronologia – 973-età contemporanea Bibliografia – REPETTI, III, P. 563; ROCCHI, 1901; RS, nn. 438b., 443n., 824, 940, 986; SCHNEIDER, 1914, p. 103; MANNUCCI, 1921, pp. 110-121; VERDIANI BANDI, 1926, pp. 25, 37, 48n., 49, 59, 60, 64, 66-68, 72, 90, 107, 115, 158-163, 169-171; DAVID- SOHN, 1896-1927, p. 104; CV, n. 32; CANTAGALLI, 1962, p. 92; CDA, nn. 25, 54, 141; NERI, 1975; REDON, 1975, pp, 114n, 120n; AnnInst, 1882, p. 146; BIANCHI BANDINELLI, 1925, pp. 400, 434; BIANCHI BANDINELLI, 1926, II SO n. 1; GRIFONI CREMONESI, 1971, p. 272 s.; PAOLUCCI, 1988, p. 65; ASAT p. 339; CAMMARO- SANO-PASSERI, 1976 p. 351; CORTONESI, 1990, p; 3, 41, 43, 45, Fig. 6. Foto aerea obliqua di Monticchiello. 49, 52-53, 87-88, 96, 102-105, 130-136, 142-144, 151, 195, 299, 366-377, 395, 409, 453, 461, 472, 479, 489; ASS, Concistoro (6.2) Monticchiello – Pienza 2132, c. 40, s.d.; ASS, Concistoro 2134, c. 30, a. 1473, c. 35, 27 Letteratura edita giugno e 11 luglio 1401; Concistoro 2128, c. 57, 1433; Concistoro Affidabilità – Buona 2132, c. 40, senza data ma probabilmente 1462; Concistoro 2134, c. Categoria – Sito 57, 1474; CAMMAROSANO-PASSERI, 1984; CIAMPOLI, 1979, vedi Descrizione unità topografica – Nel 1878 nell’orto della fattoria Statuti di Siena 38. Consiglio generale 209, cc. 166v-170r. Consi- del conte Borghesi di Siena, a ovest del paese, presso il confine con glio generale, 218, cc. 242v-243r, 1436 e Consiglio generale, 233, c. il comune di Chianciano, è stata trovata una tomba a camera con 48rv, 1469. Consiglio generale, c. 48rv. Consiglio generale, 236, cc. urnette cinerarie, fuseruole in selce e fittili, varie urne con iscrizioni: 6r e 36r, 1474. Concistoro 2117, c. 157r, 1475. Balìa 36, cc. 23r e – arnt ve (...) (urna fittile) Ve = gentilizio con attestazioni mag- 49rv, 1488; GINATEMPO, 1988, pp. 367 nota 51, 410-14, 514 nota giormente concentrate a Chiusi e Perugia. 18 e Appendice 3; NERI, 1986; ASS, Ms. D. 83 (Relazione Gherar- – vel.(...)v(...) (urna fittile, le lettere sono dipinte) Vel = gentilizio dini), c. 667; CIL, XI, 2428-2473; CIE, 1129; BIANCHI BANDI- con attestazioni maggiormente concentrate a Chiusi, ma molto NELLI, 1927, p. 19, n. 1; MURATORI, 1773-89, t. 3, p. 722; AMMI- numerose anche a Tarquinia, Vulci, Ager Senensis. RATO, Istorie Fiorentine, vol. 8; vol. 4 p. 54; PISTOI, 1997, pp. 31- – tana:trepania (urna fittile) T(repania = gentilizio proveniente 32; CA n. 115, pp. 244-245; n. 132, pp. 279-280-281; n. 141, pp. da Chiusi. 297-298-299; CA n. 184, pp. 387-388-389; RS, n. 240, pp. 90-91; – mi.selenia (urna fittile). n. 407, pp. 164-165; n. 438b, pp. 184-185-186; n. 443, pp. 190- Interpretazione – Si tratta di una tomba con diverse urne iscritte 191; n. 824, pp. 365 366, n. 859, 86, p. 381; n. 908, pp. 401-402; che permettono di individuare due gentilizi: trebonia e selenia, di n. 940, pp. 416-417; n. 940, p. 417; n. 986, pp. 436-437; CV, n. chiara origine latina. Questo indica che il periodo deve essere abba- 82; n. 32; n. 60; n. 264; D, marzo 775, p. 8; settembre 909, p. 31; stanza tardo (tardo ellenismo), quando il contatto con i romani ha giugno 1022, p. 42; aprile 1027, pp. 42-43; CDL, p. 93 n. 21 ; p. già imposto la sua influenza, ma a parte questa osservazione non 179 n. 29; D, 1197, p. 117; 1213, 6 gennaio, p. 149; 1220, 7 mag- sono dati elementi per una cronologia precisa. gio, p. 164; 1229, 11 febbraio, p. 216; 1231, 12 giugno, p. 224; Definizione – Necropoli 1231, 19 giugno, p. 224; 1232, 11 gennaio, p. 240; 1232, 18 gen- Cronologia – Ellenismo naio, p. 240; 1233, 31 luglio, p. 246; 1234, 26 agosto, p. 252; Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 19, n. 1; ASAT p. 1235, 14 agosto, p. 265; 1235, 17 settembre, p. 267; 1237, 20 339; PISTOI, 1997, pp. 31-32; ET CL 1084-1086; CIL 2428; CIE marzo, p. 291; 1238, 28 settembre, p. 294; 1239, 9 dicembre, p. 1126-1129. 302; 1240, 29 aprile, p. 306; 1240, 17 dicembre, p. 311; 1241, 1 settembre, p. 315; 1241, 28 novembre, pp. 317-318; 1241, 9 di- (6.3) Monticchiello – Pienza cembre, p. 318; 1241, 16 marzo, p. 320; 1242, 13 gennaio, p. 326; Letteratura edita 1242, 20 gennaio, p. 326; 1243, 11 aprile, p. 329; 1245, 12 gen- Affidabilità – Buona naio, p. 361; 1249, 18 aprile, p. 407; 1249, 4 febbraio, p. 419; Categoria – Sito 1249, 19 marzo, p. 421; 1249, 21 marzo, p. 421; 1250, 8 dicem- Descrizione unità topografica – Nei pressi del bivio per Chian- bre, p. 435; 1240, 15 agosto, p. 308; PASSERI-NERI, 1994, p. 24. ciano – Montepulciano, in seguito a lavori di edificazione di due

84 villette è stata incontrata e in seguito distrutta una tomba. Del cor- tamente la distribuzione interna precedente. Nel 1933, un restauro redo è rimasta un’urna frammentaria “conservata” in situ. ha riportato in luce alcuni elementi originari della chiesa: furono Interpretazione – Tomba di epoca etrusca, non è possibile fornire demoliti i cinque altari barocchi e ripristinati tre altari in pietra are- una cronologia più puntuale. naria. Furono martellati gli intonaci e vennero alla luce affreschi an- Definizione – Tomba cora integri; furono riaperte cinque finestre, ripristinate le sacrestie. Cronologia – Generica età etrusca Definizione – Pieve Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 31-32. Cronologia – Basso Medioevo Bibliografia – MARONI, 1990, p. 227; NERI, 1986, pp. 67-68, 103-111. (6.4) Monticchiello – Pienza Letteratura edita (7.1) Palazzo di Polo – Pienza (Q 121 II 1722/4767) Affidabilità – Buona Letteratura edita Categoria – Sito Habitat II, 335 m slm, versante collinare, argille, torrente Rigo a 80 Descrizione unità topografica – Intorno alla zona di Monticchiello m, coltura stabile, bosco. oltre a diversi frammenti di materiale sporadico di epoca generica Affidabilità – Media romana, è stato rinvenuto un cippo di travertino iscritto: Categoria – Sito D.M. Descrizione sito – Il sito si trova poco a nord della S.P. n. 53, si L. TREBONIO DONATO raggiunge imboccando una stretta strada sterrata posta poco dopo il L. TREBONUS podere Checche, percorrendo la S.P. in direzione ovest. Il sito è po- SPINTHER sto lungo un versante collinare. FRATRI Notizie storiche – Il toponimo è ricordato tra quelli toccati dal pas- Definizione – Cippo saggio della strada romana che collegava la Cassia con Siena. Nel Cronologia – Generica età romana Catasto Leopoldino del 1825 nell’area di Palazzo di Polo è indicata Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 31-32; CIL 2473. una struttura dalle forme regolari, mentre nella cartografia IGM la località è indicata anche con il termine: Ruderi. (6.5) Pieve di San Leonardo e Cristoforo (Monticchiello) – Descrizione unità topografica – In un boschetto isolato in un Pienza campo, quasi totalmente nascosti dalla folta vegetazione, si ve- Letteratura edita dono modesti ruderi insieme a molti resti di muri crollati presu- Affidabilità – Buona mibilmente medievali. Dalla sezione L del Catasto Lepoldino Categoria – Monumento della Comunità di Pienza si vede una struttura dalla forma rego- Notizie storiche – Secondo Maroni, tra il secolo X e il secolo XIII, lare, a due ali giustapposte aperte su una corte, oggi di questo nei territori frazionati delle antiche pievi sorsero altre nuove pievi, edificio ancora in piedi nel 1830 non si vede più nulla. che appaiono nelle Rationes Decimarum del 1302. Tra queste pievi Interpretazione – I dati a nostra disposizione sono troppo pochi c’è anche quella di San Leonardo di Monticchiello. Agli inizi del se- per poter tentare un’interpretazione. colo XIII, già esisteva una chiesa di San Leonardo. In essa nel 1220, Definizione – Fortificazione il podestà di Siena, Oddone, fa da arbitro in una controversia tra gli Cronologia – Generico Medioevo abitanti del paese e i “Lombardi”. Probabilmente questa prima Bibliografia – MARONI, 1990, p. 55; CAMMAROSANO-PASSERI, chiesa apparteneva a qualche ordine religioso (forse dei Cavalieri 1976, p. 351. Teutonici). La nuova chiesa di San Leonardo fu costruita soltanto Dati telerilevati – Foto aerea verticale dopo il 1256 e terminata verso la fine del secolo: la campana mag- Descrizione dati telerilevati – La foto aerea verticale mostra l’ef- giore reca la data “Anno Domini 1292 ”. La chiesa di San Leonardo fetto anomalo che producono le due radure lungo il versante com- (solo dopo fu aggiunto Cristoforo, patrono del comune) fu costruita pletamente a seminativo sul quale si trovano. con l’appoggio dei senesi. Al momento del passaggio alla Diocesi di Eira, 1976 Pienza il territorio della pieve coincide con quello del Comune, Aima, 1996. comprendente le attuali parrocchie di Monticchiello, Castelluccio e Spedaletto. La parrocchia fu smembrata nel 1783 per erigere la pieve (8.1) Palazzo Massaini – Pienza (Q 121 III 1719/4775) di Castelluccio, comprendente una parte di Monticchiello e la Co- Letteratura edita munità di Chiarentana, ammessa al comune di Chianciano. Habitat III, 471 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille Descrizione unità topografica – La chiesa dedicata inizialmente a e ciottoli, torrente Tuoma a 780 m, area edificata, edificato. San Leonardo di Limoges, sorge sulla parte più elevata dell’abitato. Affidabilità – Buona Ha una pianta a croce commissa, con l’abside rivolta a Levante. Al- Categoria – Monumento l’esterno l’edificio, presenta alte pareti, costruite con blocchi squa- Palazzo Massaini si trova su una sommità collinare che domina sul- drati di arenaria locale. Sui lati della navata si aprono sei finestre al- l’ampia vallata posta a ovest e che degrada dolcemente fino all’Orcia, lungate ad arco tondo e doppio sguancio, delle quali solo due sono intervallata solo dal pianoro di Pienza. Si trova sul dorso dei poggi aperte. Il portale ha lo sguancio decorato da pilastri con lo spigolo che separano la Val di Chiana da quelle dell’Asso e dell’Orcia, sopra sgusciato, alternati con esili colonnette salenti con basi attiche con le sorgenti del torrente Tuoma, lungo la strada principale che da San foglie angolari. In alto, separato da una cornice orizzontale decorata Quirico porta a Montepulciano. Attualmente Palazzo Massaini pre- di un doppio ordine di fogliette, si apre il rosone suddiviso da co- senta delle forme rinascimentali e un ampio giardino all’italiana che lonnine, sulle quali s’impostano archetti acuti trilobati. L’interno occupa tutta la parte nord-ovest del pianoro sul quale sorge. della chiesa è stato rinnovato nel Settecento, sconvolgendo comple- Notizie storiche – Il nome di Palazzo Massaini deriva dalla famiglia

85 patrizia senese che lo possedeva nel XVI secolo. Il palazzo sorse sul luogo dell’antico castello di Bibbiano Cacciaconti. Era un dominio dei conti della Scialenga e venne sottomesso nel 1213 ai senesi con un giuramento dei ventisei capifamiglia che allora vi risiedevano. Nei pressi si trovava la chiesa battesimale di San Donato di Citi- liano, Bibbianello, menzionata già nella disputa senese aretina nel documento del 715, poi compresa nei registri delle decime papali del 1278-79 e del 1302-03. Bibbiano Cacciaconti appare nell’e- lenco delle delibere del Consiglio generale del comune di Siena, di- scussa nel dicembre del 1271, in merito alle terre del contado in cui Siena non invia rettori. Bibbiano risulta nell’elenco che segue un ordine per grandi proprietà, tra i castra della Scialenga Oltre a queste poche notizie non sappiamo altro sulle prime fasi del castello di Bibbiano, mentre più luce si fa con il passare dei secoli. FIg. 7. Immagine della struttura di Palazzo Massaini vista da sud. Sappiamo che un luogo chiamato Palazzo nei dintorni di Montisi è rammentato in una carta di procura dell’8 novembre 1373, apparte- (8.2) Palazzo Massaini – Pienza nuta alla badia di Sant’Eugenio, ora nell’Archivio Diplomatico fio- Affidabilità – Buona rentino. Comunque è certo che all’epoca del motuproprio del 2 giu- Categoria – Sito gno 1771, relativo all’organizzazione delle comunità della Provincia Descrizione unità topografica – Nel 1852 venne scoperta una superiore di Siena, il Palazzo Massaini era uno dei cinque comunelli tomba con urne in pietra fetida di forma parallelepipeda. Una delle della Comunità di Pienza. Dallo spoglio dell’Estimo della Repub- urne presenta sul coperchio un’iscrizione, redatta in due parti, sul blica senese degli anni 1318-20 sappiamo che a Bibbiano Caccia- margine anteriore del lato sinistro e nella parte opposta del tetto, l’i- conti, presso il castrum, esistevano un palazzo di proprietario citta- scrizione è la seguente: dino, 12 case di proprietari locali e cinque di proprietari cittadini, tre – velia:s’(...)ui:velxural:tetals’ / (...)ui casalini di proprietari locali e sei casalini di proprietari cittadini. Un’altra urna presenta la seguente iscrizione, redatta su tre righi: Descrizione unità topografica – Torrione in pietra con base spor- -lar(...)arnti(...)s’a(...). gente, con finestre ad arco ribassato, che sembrerebbero origina- Interpretazione – I dati a nostra disposizione permettono solo di rie, come il coronamento ad archetti di mattoni su mensole a pi- confermare l’esistenza di una tomba, senza una collocazione crono- ramide rovesciata e sormontato da una fitta serie di finestre ad logica precisa. arco ribassato. Nel ’500 è stato trasformato in villa, aggiungen- Definizione – Tomba dovi un’ala a est, con un portico, ora richiuso, e un’elegante log- Cronologia – Generica età etrusca getta nel cortile e semplici cornici ai portali. Verso sud-ovest è un Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 8; ASAT altro grosso fabbricato cinquecentesco con base leggermente scar- p. 337; PISTOI, 1997, p. 46; ET AS 1388-89. pata e sormontata da cordone sul lato a valle. Attestazioni documentarie – 8.3) Chiesa di (Palazzo Massaini) – Pienza CV, n. 143, 10 dicembre 1213, “Sacramenta (...) hec sunt: Letteratura edita nomi tra i quali Bibbiano(...)”. Affidabilità – Buona Categoria – Monumento D, 1213 ottobre, Formula del giuramento prestato dagli uomini Notizie storiche – La parrocchia di San Regolo è ricordata come la delle terre e castelli di Rinaldo di Ildobrandino e di Guido Cac- chiesa del Palazzo Massaini. In un documento del XVI secolo (Vi- ciaconti, cioé degli uomini di Rapolano, del Poggio Santa Ceci- sita Pastorale) è però ricordata la cappella di San Gismondo. lia, di San Gimignano presso Mantalceto, di Fabbrica, di Bib- Descrizione unità topografica – La piccola cappella si trova all’in- biano, di Montisi, di Castelmuzio e di Monterifredi. gresso del viale che porta al palazzo. Ha una struttura con tetto a ADP, n. 44 (Visita Pastorale 1592), 1V, “Ultimo loco accessit at capanna e unica navata. Cappellam Sancti Gismundi in villa vulgariter nuncupata il Pa- Attestazioni documentarie – lazzo Massaini (...)”. ADP, n. 44 (Visita Pastorale 1592), 1V, “Ultimo loco accessit at Definizione – Castello Cappellam Sancti Gismundi in villa vulgariter nuncupata il Palazzo Cronologia – 1213-età contemporanea Massaini (...)”. Bibliografia – REPETTI, I, p. 309; IV, p. 34; CV, n. 143; RDT, I, Definizione – Chiesa n. 1901; II, n. 1773; REDON, 1975, p. 127; BIANCHI BANDINELLI, Cronologia – Basso Medioevo 1925, p. 434; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 8; ASAT p. Bibliografia – REPETTI, I, IV, p. 34; SANTI, 1999, pp. 101-102. 337; CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 351; CIE, 1096-1097; PI- STOI, 1997, p. 46; CV, n. 143; ADP, n. 44 (Visita Pastorale 1592. (9.1) o Palazzo di Tuoma o Torre di Pierozzo - Pienza Dati telerilevati – Foto aerea verticale (Q 121 III 1716/4776) Descrizione dati telerilevati – La foto aerea verticale mostra più Letteratura edita chiaramente l’andamento di quello che deve essere stato il perime- Habitat II, 344 m slm, Pianura, Sabbia con intercalazioni di argille tro della fortificazione, oggi occupata solo in parte dal torrione in e ciottoli, Torrente Tuoma a 43 mt, Area Edificata, Edificato. direzione sud, mentre a nord l’area è destinata a giardino. Affidabilità - Buona Eira, 1976 Categoria - Monumento Aima, 1996. Descrizione sito - Il sito si trova lungo la strada che da Pienza porta

86 Descrizione sito – Il sito si trova vicino al podere Palazzone, nei pressi del bivio per Chianciano, quasi all’incrocio per Pianoia. In quest’area si trova un podere che appunto nella cartografia è nomi- nato , costruito interamente in piccole pietre sbozzate, ma la struttura non rivela nulla di un eventuale passato come luogo di culto. È stata ipotizzata l’identificazione dell’attuale Pievina con il sito della pieve di Conino. Il riferimento alla pieve di Conino e le notizie relative si trovano alla scheda: cfr. 64/Q 121 II/Pie. Descrizione unità topografica – Sulla vetta della collina e partico- larmente sull’orlo sono indubbie tracce di grossi muri crollati, que- sta è la notizia relativa a questo sito riportata dal catalogo delle forti- ficazioni di Cammarosano-Passeri. Una notizia fornita da Paolucci sulle ricerche condotte nel 1894 da Leone Mieli nei dintorni del Castelluccio e Casa al Vento, riporta che egli scoprì presso la Pie- vina una piccola necropoli con tombe alla cappuccina e venne ritro- vata anche un’urnetta fittile recante sulla cassa la raffigurazione del congedo funebre presso la porta dell’Ade. Interpretazione – Per quanto riguarda la possibile identificazione della Pievina con la pieve di Conino, non so quanto siano effetti- vamente relazionabili i resti di murature testimoniati da Camma- rosano-Passeri con la pieve. Comunque per quanto riguarda le no- tizie relative alla pieve: cfr. 64/1/121II/Pie. I resti di murature po- trebbero essere più facilmente messe in relazione con il sito documentato dalle fonti d’archivio del “Castillione quod est ultra Fig. 8. Immagine del torrione del complesso di Palazzone. plebem de Conino”, cfr.128/1/121II/Pie. In genere i dati a dispo- sizione sono troppo esigui per poter avanzare delle interpretazioni a S. Anna in Camprena, appena svoltato per la piccola strada che precise. Di certo sappiamo che il sito in epoca romana è stato uti- conduce all’azienda agricola Bagnolo, in posizione pianeggiante lizzato come necropoli. lungo il corso del torrente Tuoma. Sulle vicende storiche di questa Definizione – Fortificazione-necropoli struttura fortificata sappiamo poco. Cronologia – Generica età romana Notizie storiche – La prima notizia riguardante il luogo dicto Val di Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352; PAOLUCCI, Tuoma è del 1318 quando si dice che il palazzo con la terra la casa e 2001, p. 45. il mulino appartengono ad Agnolo Bindi. Un passaggio di proprietà è avvenuto visto che nel 1435 appartiene a Pierozzo e Tommasso di (11.1) Poggio Castellaccia – Pienza (Q 121 III 1715/4777) Iacomo di m. Piero Piccolomini che denunciano il fatto che tutte le Letteratura edita case del palazzo sono state bruciate dai fiorentini. L’ultima notizia Habitat III, 462 m slm, sommità collinare, rocce carbonatiche mas- tra quelle raccolte dall’ultimo lavoro del Passeri è del 1554 quando a sicce e/o stratificate, torrente Tuoma a 522 m, vegetazione perma- si rifiutano di difendere la Torre di Pierozzo. nente, bosco. Descrizione unità topografica - Alto torrione rettangolare in filaretto con coronamento ad archetti di mattoni su mensole a piramide rove- Affidabilità – Media sciata, sopra un cordone di pietra. Nel lato a monte una porta in pie- Categoria – Sito tra ad arco tondo ed al primo piano traccia di ampia finestra analoga. Descrizione sito – Il sito si trova su un’altura completamente co- Sopra la porta alla sommità, in sostituzione di un archetto del coro- perta da bosco. La collina è posta lungo la strada che porta a namento, un piombatoio in mattoni su belle mensole sagomate in Sant’Anna in Camprena, all’altezza dell’incrocio per Cosona. La pietra. Verso nord-ovest è addossato perpendicolarmente al torrione morfologia è quella di una collina con la sommità appuntita, la col- un lungo fabbricato in due piani, coevo ma molto rimaneggiato. lina sale da 415 m alla base a 462 m sulla sommità. Alla base della Interpretazione – Il Palazzone fa parte di quelle numerose fortifica- collina in direzione sud si trova una vecchia cava di rena che carat- zioni presenti sul territorio di Pienza delle quali non abbiamo molti terizza ancora la morfologia del versante rendendo la parte sud più cenni storici. dolce, grazie ai terrazzi della cava ormai in parte ricoperti dalla vege- Definizione - Torrione tazione. I resti delle murature si trovano sulla vetta del poggio. Non Cronologia – Basso Medioevo abbiamo ulteriori notizie sulle fasi di frequentazione dell’altura e Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 351; PASSERI, della fortificazione. 2002, p. 224. Grazie alla ricognizione effettuate nel 2001 abbiamo potuto racco- gliere alcuni indicatori sul periodo di frequentazione dell’area. (10.1) Pievina – Pienza (Q 121 II 1725/4769) Descrizione unità topografica – Il repertorio dei castelli di Cam- Letteratura edita marosano-Passeri assegna a questo sito la presenza di resti evi- Habitat IV, 618 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni denti di una grossa muraglia crollata, che circonda più o meno di argille e ciottoli, torrente Miglia a 140 m, area edificata, edificato. tutta la collina, che stanno a testimoniare l’esistenza di un antico Affidabilità – Media castello. Purtroppo non si può dire niente sulle fasi di frequenta- Categoria – Sito zione del sito. In base alle notizie che avevamo sul sito preceden-

87 temente alla nostra visita, sapevamo che quello che stavamo cer- (12.1) Podere La Rocca - Sciano Guidi o Ascianguidi - Pienza cando si trovava sulla sommità della collina. Le notizie che ave- (Q 121 II 4775/1720) vamo a disposizione parlavano di fortificazioni di cronologia Letteratura edita contrastante alcuni dicevano etrusche altri medievali. La nostra Affidabilità - Buona visita è iniziata partendo dalla base del versante sud-est, dove si Categoria - Sito apre una vasta radura. Abbiamo imboccato il sentiero che si apre Descrizione sito - Sciano Guidi o Ascianguidi coincide con l’attuale in direzione nord nella parte bassa del versante. Poco dopo aver toponimo La Rocca nella porzione nord del comune attuale di Pienza. percorso il sentiero verso nord, tenendosi alla base del versante Notizie storiche – Si tratta di una località nell’area di Pienza che era collinare, abbiamo lasciato il sentiero battuto per infilarci nella ancora comunello in epoca leopoldina. Sappiamo che nell’opera di macchia più fitta di sottobosco in un sentiero appena accennato. presidio voluta nel 1406 non ci si occupò di Sciano Guidi, e si de- Dopo una parte che ha iniziato a salire sempre più ripidamente cise di disfare il cassero. Notizie più dettagliate sono state raccolte siamo giunti ai primi crolli di pietre ancora molto scomposti. I nell’ultimo lavoro di Passeri e mostrano la prima notizia utile sul crolli hanno accompagnato la salita fino a dove la sommità si castello nel 1404. Nel 1409 è dato ordine di distruggere dalle fon- damenta fortezza et circuito di Scian Guidi. Successivamente la for- apre in uno spiazzo abbastanza agevole e più libero dagli alberi, tificazione deve essere stata restaurata e nel 1453 un certo Pietro di da dove si ha una bellissima vista sulla parte sud-est del paese di Pietro Signorini denuncia il possesso di tre case ad Ascianguidi che Pienza e della piana tra il poggio e Pienza. Da questo punto dove da un momento all’altro si aspetta siano bruciate. La difficoltà della abbiamo iniziato a salire ancora verso il punto di massima altezza posizione del castello, così vicina al confine con Montepulciano, si in direzione nord. I crolli di pietre di piccole e medie dimensioni vede in un nuovo documento del 1466 dove si riferisce della fortifi- erano dappertutto fino a confondersi con la pietra naturale affio- cazione di alcune case in Ascianguidi, necessaria essendo sui confini rante in vari punti sotto la vegetazione. Nella parte più elevata la con Montepulciano. Nel 1478 il possesso del castello è passato ad sommità acquisisce la morfologia di un pianoro. Il pianoro più Aldobrandino di Pietro Signorini de’ Pecci che riferisce della diffi- libero dalla vegetazione appare circondato da fortificazioni che coltà nel dover guardare il palazzotto essendo sempre in pericolo. emergono appena dalla terra, ma che si riconoscono per il rilievo Nel 1482 si ha la prima notizia della presa del castello da parte del che danno alla superficie. La forma della fortificazione sembra es- montepulcianese Andrea Cinughi con 40 uomini che con alterne sere vagamente circolare, e delimitare tutta la sommità. Il mate- vicende terrà il controllo su Ascianguidi fino al 1483, quando il ca- riale affiorante tra le pietre è scarsissimo. Sono emersi appoggiati stello viene consegnato e lo annuncia P. Bucci. Nel 1491 Niccolò tra i crolli di pietre pochi frammenti di laterizi con chamotte (te- di Domenico di Placido denuncia di possedere della fortezza a metà gole). Questi frammenti fissano la cronologia al periodo almeno con Giovanni d’Antonio Massaini. Nuovamente nel 1526 Ascian- etrusco-romano. Ma è da puntualizzare che il sopralluogo è stato molto veloce e non approfondito per cui una ulteriore visita po- trebbe far emergere i segni della frequentazione medievale che è molto probabile sia presente sul poggio data la posizione e il do- minio su tutti i lati della collina sia verso Pienza che nelle altre direzioni. Interpretazione – I dati a nostra disposizione sono troppo limi- tati per poter dare un’interpretazione certa. Solo grazie alla rico- gnizione effettuata sulla sommità del poggio nel corso della cam- pagna 2001 siamo riusciti ad aggiungere alcuni dati su questo sito. Per adesso il materiale raccolto e la tipologia dei crolli di pietre sulla sommità della collina fanno pendere l’interpretazione verso una fortificazione ellenistica e comunque di periodo etru- sco-romano, per il momento non sono stati raccolti frammenti inerenti alla fase medievale che comunque è probabile sia stata presente. Questo primo sopralluogo sul sito già conosciuto sia dal materiale edito sia dalla voce di Dondoli che in seguito a vec- chi sopralluoghi lo da come castellare etrusco, la letteratura edita lo pone in varie maniere, Pistoi lo da come castellare etrusco, mentre il sito appare anche tra i castelli medievali schedati da Cammarosano-Passeri. Definizione – Fortificazione Cronologia – Generica età etrusco-romana Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra una leggera traccia vagamente circolare sulla sommità del poggio, caratterizzato da copertura boscosa totale, che indica il perimetro delle murature sottostanti. Eira, 1976 Aima, 1996 Fig. 9. La torre posta davanti al complesso abitativo del podere La Rocca.

88 guidi è preso d’assalto da un gruppo di sbandati. Annunciazioni mento. Viene aggiunto alla struttura l’elegante protiro peruzzesco a della prossima caduta si hanno nel 1552 quando da un documento slanciati pilastri e il chostro coevo, ma soprattutto dal ciclo di affre- appare l’ordine di mandare vettovaglie alla rocca di S. Guidi, ve- schi eseguiti per il refettorio da Giovanni Antonio Bazzi detto il So- lando la presenza di necessità basilari. Nel 1554 D. Piccolomini di doma, con Episodi della vita di Gesù, caratterizzato da ornati grotte- Pienza annuncia la perdita di Rocca Ascianguidi. L’ultimo docu- schi aggiornati sul gusto di Roma antiquaria di Alessandro VI. mento è del 1554 dove si denuncia il crollo e il recupero di Ascian- Attestazioni documentarie - guidi. Esso fece parte delle 46 località “messe a contado” nel 1438. ADP, n. 45, pp. 249-250, (Visita Bossio 1576): “(...) campanilem Un’attestazione documentaria del 1592 ricorda ancora esistente la fulgurei devastatum infra annum accomodetur at prisitenam for- chiesa di S. Maria della Neve a Rocca San Guidi. mam (...)”. (Riguarda un intervento di restauro sulla chiesa del Attestazioni documentarie – monastero) ADP, n. 44 (Visita Pastorale 1592) 1R E’ citata la chiesa di S. Ma- Definizione - Monastero ria della Neve a Rocca San Guidi “Mox visitavit ecclesiam divae Cronologia – Basso Medioevo Mariae ad Nives in villa vulgariter detta La Rocca San Guidi (...)”. Bibliografia - REPETTI, I, pp. 91,180,434; CAPPELLETTI, 1844- Definizione - Castello 1870, XVII, p. 627; LUGANO, 1902, pp. 239-249; ID. 1947, p. 62; Cronologia - Basso Medioevo NSA., 1915, p. 266 nota 2; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. Bibliografia - Nuovi regolamenti cit. (nt. 13) p. 156; VERDIANI 6; SE XXXIII, 1965, p. 425, 467, n. 54; 468; PAOLUCCI, 1988, p. BANDI, pp. 150-153; CAMMAROSANO, 1984, p. 169; ISAACS, 1983; 64; MAGGIANI, 1986, p.177 s.e nota 30; ASAT p. 335; CAMMARO- Statuti di Siena 38, c. 77r, 1409; ADP, n. 44 (Visita Pastorale SANO-PASSERI, 1976, p. 352; CORTONESI, 1990, p. 15, 20,483; 1592), PASSERI, 2002, p. 14. FATTESCHI, p. 650; GALLI, 1915, p. 266; SE, 1964, p. 169 ss.; PI- Descrizione dati telerilevati - La foto verticale mostra chiara- STOI, 1997, p. 43; ADP, n. 45, pp. 249-250, (Visita Bossio 1576); mente il tracciato del percorso murario, delineato maggiormente D, Marzo 775, p. 8; SANTI, 1999, p. 36; PASSERI, 2002, p. 309. da vegetazione stabile che ne demarca il contorno. La forma al- Dati telerilevati - Foto aerea verticale lungata in direzione nord-sud è enfatizzata al centro dalla pre- Descrizione dati telerilevati - La foto verticale mostra chiaramente senza del torrione ancora in piedi. La foto obliqua mostra le stesse indicazioni sulla forma del castello. l’insieme del complesso monastico. Eira, 1976 Eira, 1976 Aima, 1996 Aima, 1996. Aerial survey, 2002. (13.2) Sant’Anna in Camprena – Pienza (13.1) Sant’Anna in Camprena - Pienza (Q 121 III 1715/4778) Letteratura edita Letteratura edita Affidabilità – Media Habitat II, 418 m slm, Terrazzo, Rocce carbonatiche massiccie e/o Categoria – Sito stratificate, Torrente Trove a 414 mt, Area Edificata, Edificato. Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento nel Affidabilità - Buona 1910 di un’urna in pietra fetida iscritta, con coperchio a doppio Categoria - Monumento spiovente. L’iscrizione è incisa sulla parte superiore della cassa: Descrizione sito - Il monastero di S.Anna si trova a nord del Pog- – tana:alufia/as’tnis (l’iscrizione è inedita ma il termine alufia, si gio Castellaccia, quasi sul confine con il comune di Trequanda. Il trova anche in un’iscrizione proveneinte da Pienza, con attestazione sito si trova su una costa ampia che si forma sul versante nord del maggiormente concentrata in A. Senensis). grande rilievo del Poggio Castellaccia. Intorno alla costruzione la Oltre all’urna erano presenti una brocca a bocca circolare e ansa a vegetazione dominate è rappresentata da bosco e da oliveti. tripla scanalatura, un orcio e una brocchetta in argilla rossastra. Notizie storiche – Il monastero fu una fondazione olivetana, pro- Interpretazione – I dati a disposizione non permettono precisazioni mossa tra il 1324 e il 1334 da una certa Ugaccia, moglie del patrizio ulteriori, oltre a dire che si tratta di una tomba di periodo etrusco senese Ramezio Ragnoni, e arricchita di importanti strutture architet- generico. toniche e di opere d’arte nei secoli XV e XVI. Altre versioni della sto- Definizione – Tomba ria della sua fondazione la vogliono fondata dal beato Bernardo Tolo- Cronologia – Generica età etrusca mei, poi donata nel XIV secolo agli Olivetani, oppure fondata da Bibliografia – ASAT p. 335; PISTOI, 1997, p. 43; PAOLUCCI, 1988, Bernardo Tolomei per la sua congregazione olivetana e dotata di beni p. 64; GALLI, 1915, in NSA., p. 266, nota 2; MONACI, 1965, p. 468. dalle nobili famiglie senesi Martinozzi e Ragnoni. Varie notizie sul monastero sono state raccolte nell’ultimo lavoro di Passeri riferite in (13.3) Sant’Anna in Camprena – Pienza tutti i casi a vicende militari della prima metà del XVI secolo. Una di Letteratura edita esse rivela il compito di difesa richiesto ai monaci che nel 1554 de- Affidabilità – Scarsa vono difendere la torre del Pierozzo (Palazzone di Tuoma). Categoria – Sito Descrizione unità topografica - Dell’eremo fortificato trecentesco, Descrizione unità topografica – Si ha notizia del ritrovamento di interamente riedificato nel secolo XVI, restano soltanto pochi avanzi vari materiali di epoca romana, un contrappeso di statera a forma di sul lato dell’ingresso, cioè la porta principale ad arco ed una porticina bustino, con tracce di decorazione a corona vegetale, e un numero vicina in arenaria tufacea, affioranti negli strappi dell’intonaco, ed un imprecisato di monete di epoca imperiale. modesto apparato a sporgere con piombatoi e feritoie, posto sopra la Interpretazione – Non possiamo dire nulla oltre a registrare la pre- porta d’ingresso. La chiesa e il monastero vengono riedificati total- senza in questo luogo di una frequentazione di epoca imperiale. mente entro il 1517, secondo i dettami pacati dello stile di inizio XVI Definizione – Frequentazione secolo che penetra in Val d’Orcia a partire proprio da questo monu- Cronologia – Età imperiale

89 Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 6; ASAT p. cigena: l’hospitalis Sancti Nicolai, o del Ponte. L’Ospedale di San Ni- 335; PISTOI, 1997, p. 43. cola si ricorda come una tappa posta lungo uno degli itinerari paral- leli a quello della Francigena magistram, che passava a nord dell’Or- (13.4) Sant’Anna in Camprena – Pienza cia, collegando San Quirico a Radicofani. Il tracciato viene indicato Letteratura edita anche da una fonte di XII secolo, il diario di viaggio del re Filippo II Affidabilità – Scarsa Augusto di ritorno dalla terza crociata nel 1191. Questo percorso al- Categoria – Sito ternativo secondo alcuni studiosi avrebbe ricalcato il passaggio di una Descrizione unità topografica – Rinvenimento nella zona intorno viabilità di epoca romana. Proprio per la posizione strategica sulla via a Sant’Anna in Camprena di un’anfora vinaria etrusco-romana in Francigena, nei pressi del ponte sull’Orcia, Spedaletto fu occupato e terra giallognola e brocchetta analoga, provenienti da un ritrova- presidiato dai senesi alla fine del ’300, nel corso delle guerre contro i mento imprecisato. Tutto datato II-I secolo a.C. Salimbeni e gli altri nobili ribelli e contro la lega antiviscontea. Sin Interpretazione – Non siamo in grado di dire quasi nulla su questo dal XIII secolo era amministrato dallo Spedale della Scala, che lo ritrovamento, se non che attesta in questo luogo una frequenta- aveva ricevuto da una donazione tra il 1236 e il 1243, insieme ad al- zione tardo-repubblicana. tre cospicue donazioni nella zona (come quella di Rinaldo Piccolo- Definizione – Frequentazione mini del 1284) che contribuirono a spingere l’Ospedale alla creazione Cronologia – Tarda-repubblica. della grancia che divenne presto una delle principali lungo la Franci- Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 22 n. 6. gena, tanto che nel 1318 si stabilì di inviarvi un responsabile fisso. Alla fine del XIV secolo il comune di Siena impose allo Spedale im- (13.5) Camprina (Camprena) – Pienza ponenti opere di fortificazione, per la posizione poco sicura in cui si Letteratura edita trovava Spedaletto, così nel 1398 venne ordinato di rialzare di otto Habitat II. braccia il palatium, di costruire un barbacane intorno al circuito mu- Affidabilità – Buona rario di otto braccia, con fossato, corridoi e bertesche, tutto nel giro Categoria – Sito di sei mesi (non tutti i lavori vennero eseguiti in tempo). Alla metà Notizie storiche – Una vigna presso il villaggio di Camprena fu og- del ’400 l’ente senese fece compiere nuovamente lavori di restauro e getto di un atto di compravendita stipulato tra privati nel 775 e nuove opere di fortificazione, con altre torricelle tonde, per le quali confluito poi nell’archivio dell’abbazia del Monte Amiata. Ma di esiste un’eccezionale convergenza di fonti materiali, storiche ed epi- grafiche. Venne espugnato dall’esercito del duca Cosimo I nel 1552. questo antico insediamento non si conoscono ulteriori notizie. Da una petizione dello Spedale della Scala sappiamo che Spedaletto Attestazioni documentarie – nel XV secolo non era stato incluso nelle località della “messa a con- CA, n. 25, marzo 775: (cartula venditionis) “(...), Iscripsi ego tado” senese del 1436 che prevedeva un’opera di tassazione; ma la Maurinu notario rogatus et petitus a Maurulu, fili(u)s commissione di “accontadamento” aveva proseguito i suoi lavori in- q(uon)d(am) Auduald(i), v(iri) h(onesti) et vinditores, ab ac die cludendovela. Il 27 maggio 1439 lo Spedale osservò che Spedaletto vindedisse et vindedit vobis Radiuro et Radip(er)tu, g(ermanis) era parte del castello di Montertine, luogo esente etiam dio per privi- emoribus vinea in casale Camprina; et posita est ipsa vinea sup(er) legio imperiale e infatti mai tassato da Siena, per cui non si capiva cas(a) chip(er)tulo, et uno latere vinea Miccul(o), et di alia pars vi- l’attuale imposizione (21 lire) senza neppure sentire l’Ospedale se- nea P(er)tul(o), pede tene in vinea Uualp(er)te, et di alia pars vinea nese. Il luogo era “naturalmente della vostra Comunità”, continuava de amuri; infra ista disignate loca vobis ex integr(o) vindedimus la petizione, ma con abitanti “veniticci e forestieri” che non avrebbero p(er) mens(ura)tu in tremissi quinque, et insemul absque mensu- potuto sopportare quel peso e se ne sarebbero andati con gran danno ras vobis vindedit urdenis ucto, sic tamen et publica censura”. dell’Ospedale. Ovvia pertanto la richiesta di esonero. La domanda D, A.1 del regno di Carlo Magno in Italia, marzo 775, “Mau- venne accolta, ma nel 1444 Spedaletto figura tassato, anche se con la rolo del fu Auduald vende a Radiuro e a Raudiperto fratelli, un riduzione della tassa a 20 lire. Per quanto riguarda l’economia della casale a Campriana (...)”.. grancia, sappiamo che nel XV secolo la produzione maggiore della Definizione – Casalis Val d’Orcia era l’allevamento, insieme a produzioni di cereali, vino e Cronologia – 775 olio ma in misura minore. Ancora oggi il titolo dell’antico ospedale è Bibliografia – REPETTI, I, pp. 91, 180, 434; CAPPELLETTI, 1844- rievocato dalla chiesa di San Niccolò, consacrata nel 1462. 1870, XVII, p. 627; LUGANO, 1902, pp. 239-249; ID. 1947, p. 62; Descrizione unità topografica – Grandioso complesso approssima- CDA, n. 25; CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352; CORTONESI, tivamente quadrato con tre torri angolari e un grosso fabbricato ret- 1990, p. 15, 20, 483; D, marzo 775, p. 8. tangolare nel quarto angolo; all’interno è un cortile recinto da fab- bricati su tre lati, mentre il quarto è separato dall’esterno dalle sole (14.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767) mura. È a cavallo di queste mura che sorge la costruzione rettango- Letteratura edita lare suddetta con due piani sopra una base a scarpa sormontata da Habitat I, 281 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a cordone; a essa si accede dall’interno del cortile a mezzo di un por- 300 m, area edificata, edificato. tone ad arco tondo con belle mensole in un’interruzione della Affidabilità – Buona scarpa. Un ampio arco simile dà accesso a nord al cortile attraverso il Categoria – Monumento muro di divisione, che è munito sui due lati di forte apparato a spor- Spedaletto si trova in posizione pianeggiante, compreso tra il corso gere di archetti di pietra su mensole di tre pietre stondate progressi- del fiume Orcia a sud e la S.P. 53 a nord. vamente aggettanti con numerosi piombatoi. Delle torri angolari Notizie storiche – Spedaletto è stato una delle principali grance del- quella di nord-ovest è assai più grossa delle altre, ha un’alta base a l’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena, ma in precedenza, se- scarpa coronata da cordone ed è munita alla sommità da apparato a condo alcuni già nell’Alto Medioevo, era uno spedale lungo la Fran- sporgere merlato su lunghe mensole e con piombatoi; quella di sud-

90 ovest ha solo una bassa base a scarpa e manca del coronamento; (14.3) Spedaletto – Pienza quella di sud-est, senza base a scarpa è coronata di archetti in mat- Letteratura edita toni poco sporgenti su mensole di due pietre stondate e che reggono Affidabilità – Media merli in mattoni attualmente riempiti. In un secondo tempo si era Categoria – Sito iniziato a racchiudere il complesso dentro un’altra cinta muraria, che Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di però è stata realizzata solo verso ovest; essa ha base a scarpa, sormon- alcune tombe romane con materiale datato al I secolo a.C., ora di- tata da cordone di archetti lievemente aggettanti con soprastante sperso. Le sepolture erano con tegole e urnette in calcare cavernoso merlatura; nell’angolo meridionale, dove piega per raccordarsi con la a cassetta trapezoidale, con coperchio fastigiato di rozza fattura. costruzione preesistente, è sormontata da una guardiola merlata, po- Interpretazione – Si tratta dei materiali pertinenti a una necropoli sta su un apparato a sporgere simile a quello delle mura interne e di epoca romano repubblicana. con piombatoi. Circa a metà sporge una torre che contiene la porta Definizione – Necropoli di accesso, analoga alle due interne, sormontata ai lati da due fessure Cronologia – Tarda repubblica per lo scorrimento delle catene del ponte levatoio e coronata da ap- Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 25 n. 19; ASAT p. 349; parato a sporgere poco aggettante e merlato come quello delle mura PISTOI, 1997, pp. 30-31. adiacenti; dalla parte interna la porta si prolunga con un profondo arcone a volta, sormontato da un altro meno profondo e più basso e (14.4) Spedaletto – Pienza con un piombatoio al centro della volta. Le mura continuano poi Letteratura edita verso nord a filo del lato esterno della torre-porta, con addossata al- Affidabilità – Buona l’interno la bella chiesa gotica e si concludono con un’altra torre nel- Categoria – Sito l’angolo nord-ovest con il solito apparato a sporgere leggermente ag- Descrizione unità topografica – Il 15 aprile 1934 l’ispettore onora- gettante e merlato, che si ritrova senza merli, anche sul lato nord nel- rio di Pienza, G. B. Mannucci, avverte del ritrovamento di mate- l’abside della chiesa; da qui al posto delle mura settentrionali, è una riali archeologici attribuiti all’Eneolitico (ca. 2500 a.C.), scoperti schiera di bassi fabbricati rustici, che formano un secondo cortile durante lavori di sbancamento per l’apertura di una strada. Una aperto davanti al castello. Ovunque alla base, a metà altezza e sui tomba a cassetta rivestita da cinque lastre di travertino. Lo scheletro merli di mura e torri e perfino nell’abside e nel fianco della chiesa si che si trova all’interno è in posizione rannicchiata. Il corredo è rap- trovano arciere-archibugiere sparse in gran numero. presentato da un’ascia piatta in rame, con taglio leggermente curvo Definizione – Fortificazione un po’ corroso, margini ribattuti. Un’ascia in rame, con taglio cur- Cronologia – Secoli centrali del Medioevo-età contemporanea veggiante e leggermente espanso, margini appena rialzati. Una lama Bibliografia – GABBRIELLI, 1998, pp. 51-124; BEZZINI, 1998, di pugnale in rame, di forma allungata ed espansa, il tallone è di p. 45; REPETTI, V, p. 441; BANCHI, 1863-1877, III, p. 267; VER- forma semicircolare e lungo il bordo presenta tre fori per l’immani- DIANI BANDI , 1926, pp. 17, 86, 90, 111, 123, 168, 169; CEC- catura nel legno. La lama è spezzata all’attaccatura del tallone, i CHINI, 1959, p. 408; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 25 n. 19; SE bordi sono un po’ corrosi. Una punta di freccia in selce chiara, di VII, 1933, pp. 341, 347; NSA, 1934, 32 ss.; BPI 1935, 65; forma triangolare, ritoccata bene ai margini, le alette sono legger- GRIFONI CREMONESI, 1971, p. 273; COCCHI GENIK-CECCANTI, mente sporgenti in basso, il peduncolo è rettangolare. 1977, 138, 140; PAOLUCCI, 1988, p. 64 s.; ASAT p. 349; CAM- Una punta di freccia in diaspro rosso, rotta in punta e in uno degli MAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352, EPSTEIN, 1986, p. 103-156; angoli alla base. Consiglio generale, 218, cc. 242v-243r, 1436 e Consiglio generale, A circa un metro si trova un’altra tomba, questa non presenta il ri- 233, c. 48rv, 1469; PISTOI, 1997, pp. 30-31; PAARDEKOOPER, vestimento di lastre. Il corredo è composto da: un’ascia piatta in 1996; CATALDI-FORMICHI, 1989; PICCINI, 1990, p. 44n; STO- rame, con taglio curveggiante. Una lama di pugnale foliata in rame, PANI, 1988; BEZZINI, 1996. molto corrosa e priva della punta. Un piccolo pendaglio litico di Dati telerilevati – Foto aerea verticale colore grigio scuro, levigato a forma di ascia piatta, con taglio cur- Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra chiaramente veggiante e due fori a doppio imbuto alla base, forse per essere ap- l’insieme del complesso fortificato, si percepisce come anomalia peso alle vesti. non tanto per la posizione o la morfologia ma per la struttura stessa. Definizione – Necropoli Eira, 1976 Cronologia – Eneolitico Aima, 1996. Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 25 n. 19; PISTOI, 1997, pp. 30-31; PAOLUCCI, 1988, pp. 64-65; BECATTI, 1934, p. (14.2) Spedaletto – Pienza 42 ss.; GRIFONI CREMONESI, 1971, p. 273. Letteratura edita Affidabilità – Scarsa (14.5) Chiesa di San Niccolò (Spedaletto) – Pienza Categoria – Sito Letteratura edita Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di Affidabilità – Buona due sepolture di epoca neolitica. Categoria – Monumento Interpretazione – Non possiamo dire nulla sul contenuto di queste Descrizione unità topografica – La chiesa si trova all’interno delle tombe, possiamo solo registrare l loro esistenza e la loro datazione fortificazioni di Spedaletto, proprio a ridosso della grande porta di molto generica. accesso al castello, essa fu consacrata nel 1462. La facciata si pre- Definizione – Necropoli senta in pietra, con grande rosone centrale, lunetta e portale risa- Cronologia – Neolitico lenti al XIV secolo. All’interno la chiesa è a navata unica. Bibliografia – ASAT p. 349. Definizione – Chiesa

91 Cronologia – Basso Medioevo Cronologia – Basso Medioevo Bibliografia – REPETTI, V, p. 441; SANTI, 1999, p. 102. Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352. Dati telerilevati – Foto aerea verticale (15.1) La Torre – Pienza (Q 121 II 1722/4775) Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra la presenza Letteratura edita della torre lungo il perimetro del costone di Pienza, ma non ag- Habitat IV, 520 m slm, sommità collinare, sabbia con intercalazioni di giunge nessun elemento non visibile da terra. argille e ciottoli, fosso del Pianaccio a 250 m, area edificata, edificato. Eira, 1976 Affidabilità – Buona Aima, 1996. Categoria – Monumento Descrizione sito – Il sito si trova quasi al confine con il comune di (17.1) Torre Tarugi – Pienza (Q 129 I 1725/4763) Chianciano. Percorrendo la S.S. 146 in direzione di Chianciano, Letteratura edita poco dopo il bivio di Poggio Colombi, si incontra una diramazione a Habitat II, 374 m slm, sommità collinare, argille, fiume Orcia a destra, il podere La Torre non è immediatamente visibile, dobbiamo 290 m, area edificata, edificato. salire una ripida salita per scorgere il profilo dell’antica costruzione. Affidabilità – Buona Sulle vicende storiche di questa struttura fortificata non sappiamo Categoria – Monumento nulla. Fa parte insieme ad altri siti come questo, di fortificazioni che Descrizione sito – Torre Tarugi si trova nella parte più a sud del non trovano corrispondenza documentaria, andando ad allargare una comune, poco dopo il punto in cui il torrente Miglia taglia a metà questione che soprattutto per il territorio di Pienza è ricorrente. la stretta lingua di comprensorio comunale, all’altezza dell’incrocio Descrizione unità topografica – Torre di rustica muratura in pietra che costeggia il podere Piano e il Poggio Villanova. La torre si trova con base a scarpa e cordone in pietra. Nella base porticina ad arco sulla sommità di una collina. Fa parte insieme ad altri siti come ribassato in mattoni nel lato sud-est e due finestrelle analoghe nel questo, di fortificazioni che non trovano corrispondenza documen- lato sud-ovest; al primo piano finestrelle a feritoia con forte taria, andando ad allargare una questione che soprattutto per il ter- strombo verso l’esterno a sud-est e nord-ovest. Il fronte nord-est, a ritorio di Pienza è ricorrente. monte, è stato ristrutturato nel ’500 in mattoni con porta ad arco Descrizione unità topografica – Alta torre in pietra isolata in cima tondo (richiusa), e all’altezza dell’imposta dell’arco, su tutto il a una collinetta. fronte, cornice in pietra serena dentellata e sagomata. Interpretazione – Quello che attualmente si vede è solamente la Interpretazione – I dati materiali ancora visibili, ci informano del- torre isolata al centro di una collinetta, anche la ricognizione sui l’esistenza su questo luogo di un castello, con fortificazione lungo il terreni circostanti non ha restituito tracce di ulteriori strutture, per perimetro della collina e torrione centrale. Ulteriori dati sulla strut- cui il sito può essere interpretato come torre di guardia, isolata, a tura non sono leggibili. controllo di un punto di passaggio. Definizione – Torre Definizione – Torre Cronologia – Basso Medioevo Cronologia – Basso Medioevo Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352. Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352. Dati telerilevati – Foto aerea verticale Dati telerilevati – Foto obliqua Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra un’anomalia Aerial survey, 2002. morfologica, unita a elementi della vegetazione che ne ricalcano in parte i contorni a nord dell’attuale torre ancora in piedi. Eira, 1976 Aima, 1996.

(16.1) La Torre – Pienza (Q 121 III 1716/4773) Letteratura edita Habitat III, 448 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, fosso Sambuco a 1100 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Monumento Descrizione sito – La costruzione si trova nelle immediate vici- nanze di Pienza, leggermente a ovest del paese, nel punto in cui il costone inizia a declinare verso la valle. Sulle vicende storiche di questa struttura fortificata non sappiamo nulla. Fa parte insieme ad altri siti come questo, di fortificazioni che non trovano corrispon- denza documentaria, andando ad allargare una questione che so- prattutto per il territorio di Pienza è ricorrente. Descrizione unità topografica – Alta torre medievale in pietra, in- corporata in una casa colonica. Non si può dire molto sul tipo di struttura medievale. Oggi resta solamente una torre incorporata in una costruzione più moderna, che impedisce di individuare even- tuali ulteriori tracce medievali intorno alla torre. Definizione – Torre Fig. 10. Torre Tarugi vita da nord.

92 (18.1) Torricella – Pienza (Q 121 III 1715/4776) tiliano con Ceciliano e la pieve di San Donato in Citiliano, ricordata Letteratura edita dal 714 nella contesa tra Siena e Arezzo, con il monastero di San Habitat II, 353-379 m slm, leggero pianoro, argille, torrente Donato ad Asso. Sia Canestrelli, che Schneider che Verdiani-Bandi Tuoma a 95 m, area edificata, edificato. posizionano Citiliano e la fondazione regia (Ariperto II) di San Do- Affidabilità – Media nato, lungo l’Asso, verso Montalcino, sotto la pieve di Santa Maria Categoria – Monumento in Cosona. Schneider lo fa coincidere con il monastero di San Pietro Descrizione sito – Il sito del podere Torricella dal quale emergono ad Asso. Altri come il Kurze, il Maroni e Cammarosano-Passeri po- le strutture fortificate si trova in una posizione abbastanza nascosta, sizionano Citiliano e la pieve di San Donato, nella zona di Palazzo lungo il corso del torrente Tuoma, coperto da un’altura a est, che Massaini (l’attuale podere La Pieve). In un elenco del XIII secolo sale di circa 20 m rispetto alla posizione del podere. È posto tra il dove sono riportate 15 delle 19 pievi contese tra il vescovo di Siena e podere Bagnolo e il podere Palazzone. Fa parte insieme ad altri siti di Arezzo, compare la pieve di San Donato ad Asso ad aumentare la come questo, di fortificazioni che non trovano corrispondenza do- situazione di confusione tra i due toponimi. Quello che è certo è che cumentaria, andando ad allargare una questione che soprattutto per se Ceciliano è Citiliano, si trova su una foresta (cagio) di proprietà re- il territorio di Pienza è ricorrente. gia, ceduta nell’813 da Ludovico il Pio a Sant’Antimo. Personal- Descrizione unità topografica – Fabbricato apparentemente medie- mente sono propensa a pensare che le due località non coincidano vale, rettangolare, addossato ad altri corpi più recenti, di muratura dato che Citiliano già dall’VIII secolo apparteneva al monastero del- in pietra assai rustica con muri di forte spessore e interessante porta l’Amiata al quale viene riconfermato ancora nel 1037, credo strano a piattabanda curva di conci di pietra. che nell’813 fosse passato per donazione regia a Sant’Antimo. Interpretazione – Questo sito è di difficile interpretazione, la co- Attestazioni documentarie – struzione di epoca medievale si trova inglobata in un complesso più CA: n. 37, giugno 791 (cartula offersionis) “(...) Et ideo manife- recente, per cui resta difficoltoso riconoscere la sua funzione, se si stus sum ego Ualtifus(us) cl(ericus), filio q(uon)d(am) Ualtulo, tratta di una torre isolata o di un centro di dimensioni maggiori, le avitator in vico Citiliano, finib(us) Senense, offersi omnem ris cui tracce oggi non sono più visibili. paup(er)tacule mee heclesie beatissimi s(an)c(t)i Salvatori, Definizione – Torrione Ansp(er)t abbati pro redemjone anime mee: casa cum solamento Cronologia – Basso Medioevo suo et intrense, c(um) case, orta, vinie, pratis, campis, silvis, rivis, Bibliografia – CAMMAROSANO-PASSERI, 1976, p. 352. pascuis, cultum vel incultu(m), movile vel inmovile, omnia et in omnibus quantu(m) mihi Ualtifuso legibus de germano meo (19.1) Citiliano – Pienza (Q 121 III 1719/4776 areale) Aricauso contangere viditur, pro remedio anime me eclesie Letteratura edita s(an)c(t)i Salvatori offersi (...)”. Habitat III. D, A 18 di Carlo Magno, A 13 di Pipino, gennaio 791, “Wlati- Affidabilità – Media fuso chierico del fu Wultolo, abitante nel vico Citiliano nei con- Categoria – Sito fini di Siena (...)”. Attualmente Citiliano non esiste più, il toponimo è rintracciabile CA: n. 48, febbraio 799 (cartula promissionis) “(...) Consta me solo sulle fonti documentarie e si localizza comunque nella porzione Ualtifusu cl(ericu), filiu q(uon)d(am) Ualticausi, avitator in Ci- nord occidentale del comune di Pienza, nei dintorni del Palazzo tilianu (...) proptera pro mercide et remedium anime me di- Massaini, tra il podere La Pieve e il Poggio Santo Pietro. spuno desuper omnia ris vel supstantja mea, sicut hic supter de- Notizie storiche – Citiliano è un toponimo che inizia ad apparire già scrivero, ut germano meo Aricausu seu filiis aut eridis eius desu- sulla documentazione di VIII secolo d.C., legato a un insediamento per omnia ris vel supstantja mea per omne circuli annis facias umano di una certa importanza, del quale andando avanti si perde la pinsiune ad ipsu monastjrio D(omi)ni Salvatori pro remedium memoria e rimane legato solo alla pieve di San Donato, poi detta di anime me duodeci denariis nam non amplius (...)”. Bibbianello. La località viene identificata da alcuni studiosi con la D, A 26 di Carlo Magno, A18 di Pipino, febbraio 799, “Walti- zona circostante il podere La Pieve, nei pressi di Palazzo Massaini e furo del fu Ovalticauso, cherico abitante a Citiliano (...)”. la pieve di San Donato viene identificata proprio con il sito oggi oc- cupato dal podere La Pieve. Da altri Citiliano e la pieve di San Do- CA: n. 50, agosto 800 (cartula venditionis) “(...) Consta me Ildo, nato, vengono posizionati presso la zona del podere Santo Pietro filiu q(uon)d(am) Sello, de bico Citiliano, territorio cibitatis Se- (cfr. 28/Q 121 II/Pie) a nord-est di Palazzo Massaini. Citiliano è no- nense, ac die bindedisse et bindedit in monasterio Domini Sal- minato nei documenti dell’abbazia di San Salvatore al Monte batori sito Monte Amiate, qui modo regitur p(er) Ermimar(o) Amiata nell’VIII secolo e all’inizio del IX come vico, solo dall’828 è habbate, casa mea, qui posita est in s(upra)s(crpto) bico Citi- chiamato casale, dove è ricordata anche la presenza della figura di un liano, cum edificio suo, tam sup(er) terra vel suptus terra, ut centinarius. La curtes di Citiliano in due diplomi di Corrado II dixi: casa, corte, ortis, bineis, pratis, cetinis, campis, silbis, cul- (1027-1036), viene confermata al monastero di San Salvatore sul tum vel incultum, mobilia vel inmobilia, utensilia intus vel foris, Monte Amiata. Del villaggio di Citiliano si parla ancora in un docu- animalia maioris, minoris, omnia et in omnib(us) (...)”. mento del 1037, quando si dice che questo villaggio avrebbe assor- D, A 27 di carlo Magno, A 19 di Pipino, agosto 800, “Ildo del bito quello di Baiano (dove si trovava l’oratorio di San Salvatore, poi fu Sello del vico Citiliano (...)”. Sant’Elena), tanto che in un placito del 1037 si ricorda la chiesa di CA: n. 87, giugno 821 (libellus convenientiae) “(...) Consta me Sant’Elena in Citiliano. Citiliano viene fatto coincidere con Ceci- Uacari pr(es)b(iter) rector oratorio s(an)c(t)i Salvatori sito liano, località nominata in vari documenti come sede di una foresta Baianu, sicut inter nobis convenit, p(er) hunc livello confirmo in regia, anche se su questi due toponimi e sulla pieve di San Donato te Leutprandu, filio q(uon)d(am), in casa et res, vineis, terri, qui c’è un po’ di confusione documentaria. Alcuni fanno coincidere Ci- mihi ex conparatjone obvine da Gumfridi in Citilianu (...)”.

93 CA: n. 105, maggio 828 (cartula venditionis) “(...) Consta me Cri- troversia per le chiese del territorio senese) “In nomine domini stofalo pr(es)b(itero), filiu b(one) m(emorie) Raconi, habitator in Dei et Salvatoris nostri Iesu Christi. Ex iussione domni excellen- Citiliano, vindedit hac tradedit tibi dom(no) Audualdo abb(ati) de tissimi Liutprandi regis (...) venerunt in nostram presentiam monasterio Domini Salvatoti sito Monte Amiate ad ipso s(an)c(to) sanctissimi viri Adeodatus senensis ecclesiae episcopus et Luper- monasterio (...) tam in casale Citiliani et in Corsiniano (...)”. tianus aretine ecclesie episcopus altercationem inter se abentes de CA: n. 106, maggio 828 (notitia iudicati) “(...) Notitja brave iu- diocesis, ecclesiis et monasteriis in finibus senensis territorio eiu- dicati, adubi venerunt Andreas advocato D(omi)ni Salvatoris sdem civitatis: ides (...) sancti Donati in Citiliano (...)”. sito Monte Ammiate et d(om)n(us) Auduald(us) v(ir) v(enerabi- CA: n. 106, maggio 828 (notitia iudicati) “(...) Notitja brave iu- lis) abb(a)s ad s(an)c(t)a Elina sito Baiano, territorio Senense, dicati, adubi venerunt Andreas advocato D(omi)ni Salvatoris nec non ex alia parte veniens Alip(er)tu advocato suo ipsius sito Monte Ammiate et d(om)n(us) Auduald(us) v(ir) v(enerabi- s(an)c(t)i Donati sito Citiliano (...)”. lis) abb(a)s ad s(an)c(t)a Elina sito Baiano, territorio Senense, CA n. 107, giugno 828 (libellus) “(...) Previdi ego Audualdus nec non ex alia parte veniens Alip(er)tu advocato suo ipsius abb(a)s ex monasterio D(omi)ni Salvatoris sito Monte Ammiate s(an)c(t)i Donati sito Citiliano (...)”. (...) propt(er)ea dedim(us) curte cum om(ni)a ibi modo legibus Definizione – Pieve p(er)tinentes nobis in casale Citiliano, qui est de s(upra)s(crip)to Cronologia – 714-1462 monasterio, ideo: ta(m) casis domuicultilis seo massaricias, ad Bibliografia – REPETTI, I, p. 162, 741; SCHNEIDER, 1975, p. 276, ipso cemso vob(i)s p(er)solvendo, sicut in libelli eoru(m) legitur, p. 329; DA, nn. 3, 6; CDL, nn. 14-17-20. om(ni)a cum terris, silvis, vineis, rivis et pascuis, cultis vel incul- tis, mobilia et inmobilia, om(ni)a et in omnibus s(upra)s(crip)te (20.1) Tribbioli – Pienza (Q 129 I 1726/4760) case et reb(us) (...)”. Letteratura edita Definizione – Villaggio Habitat II, 386 m slm, sommità collinare, argille, fiume Orcia a Cronologia – 791-1037 200 m, –, –. Bibliografia – CORTONESI, 1990, p. 15, 25; FATTESCHI, p. 650; Affidabilità – Scarsa CA: n. 37, pp. 71-72; n. 48, pp. 92-93; n. 50, pp. 96-97; n. 87, Categoria – Sito pp. 170-171-172-173-174; n. 105, pp. 219-220-221; n. 106, pp. Descrizione sito – La localizzazione di questo sito è molto dub- 221-222-223-224-225; n. 107, pp. 225-226-227; D, gennaio 791, bia, ci siamo basati essenzialmente su due carte pubblicate da p. 10; febbraio 799, p. 11; agosto 800, p. 12; CAMMAROSANO, Kurze sui documenti del Monte Amiata. La località attualmente 1981, p. 228; MANARESI, 1955-1960, III/1, n. 346, p. 75; REPETTI, detta podere Tribbioli a sud di San Pietro in Campo, viene da al- cuni studiosi identificata con l’antico toponimo Tribiloni. Lo I, p. 162, 741; SCHNEIDER, 1975, p. 276, p. 329. stesso Schneider identifica Tribiloni con Tribbioli. La localizza- (19.2) Pieve di San Donato in Citiliano – Pienza zione di Tribbioli da parte del Kurze risulta posta appena a ovest della posizione attuale del podere Tribbioli, a ovest dell’Orcia, ma Letteratura edita alla stessa altezza latitudinale, possiamo quindi prospettare una Affidabilità – Media coincidenza toponomastica con una area circoscritta. Possiamo Categoria – Sito concludere che la posizione originaria del sito di Tribbioli po- Notizie storiche – Si tratta di una chiesa facente parte delle 19 con- trebbe non essere quella attuale, ma è probabile che l’area di ap- tese tra il vescovo di Siena e di Arezzo. La pieve di San Donato partenenza del toponimo graviti tra il podere Tribbioli a la parte viene identificata da alcuni con il sito oggi occupato dal podere La di territorio a est di , nell’arco di circa 2 km. La Pieve, nei pressi di Palazzo Massaini (località dalla quale abbiamo morfologia dell’area di identificazione del sito è caratterizzata da ricavato le coordinate e i dati di riferimento del sito), da altri con il un susseguirsi di colline argillose intervallate da fossi e corsi d’ac- Poggio Santo Pietro a nord-est di Palazzo Massaini. La pieve viene qua che la tagliano in senso latitudinale. detta a partire dal 1045: plebes Sancti Donati in Bibbiano, ancora Notizie storiche – Il toponimo Tribiloni appare in un documento nominata tale nelle decime del 1295-1304 (Bibbianello). La pieve del monastero del Monte Amiata del 791 come casale. In seguito era ancora esistente nel 1390, oggi è scomparsa. Kurze pubblica nel suo volume sull’Archivio del Monte Amiata Nel 1462 sappiamo che la pieve di San Donato in Bibbiano, passa delle carte dei possessi del monastero fino all’816 e vi compare alla diocesi di Pienza, dopo che Pio II ha creato le due nuove dio- Tribbiolo, come località con beni citata una volta, il toponimo è ri- cesi di Pienza e Montalcino. portato in altre due carte una al tempo di Lotario (metà IX secolo) Attestazioni documentarie – sempre come località con beni citata una volta e una al tempo di DA: n. 3, agosto 714 (giudicato di Ambrogio maggiordomo di Ludovico II (853). Liutprando, per il quale si confermano a Luperziano vescovo di Attestazioni documentarie – Arezzo le chiese e i monasteri del territorio senese a lui contesi CA: n. 38, aprile 791 (cartula venditionis) “(...) Consta me Ior- dal vescovo Adeodato di Siena. “Dum in Dei nomine ex ius- dannis v(ir) h(onestus), fil(ius) q(uon)d(am) Gaudentja, havita- sione piissimi et a Deo conservato domno Liutprando rege di- tur ubi Ulma vocatur, livera potestatem vindediss(e) et vindedit rectus (...) nomine Adeodato, de ecclesias vel plebes quas a tem- tivi v(iro) b(enerabili) Ansp(er)to abb(ati), qui deservire preesse pore Romanorum sedis Sancti Donati possedit (...) Lupertiano videtur monastiriu D(omi)ni et Salvatori sito amiate, id est: ex vescove aretine civitatis de predictas ecclesias causa dicere debe- integra sortis meas, quem havire et tenere visu sum in fundi ca- ret (...) baptisterium a sancto Donato in Citiliano (...)”. salis Tribilonis, et Sparagaria, seo et in Vinciale (...)”. DA: n. 6, 5 luglio 715 (giudicato e decreto dei vescovi di Fiesole, D, A 20 di Adriano I papa, aprile 791, “Iordanni del fu Gau- Firenze, Pisa e Lucca fatto in favore del vescovo aretino nella con- denzo, abitante in Ulma, vende ad Ausiperto abate del mona-

94 stero di San Salvatore del Montamiata l’intera parte dei beni che registrati gli atti relativi all’acquisizione da parte del comune di possedeva nel casale Tribilone, Sparagiaria e Vinciale (...)”. Montepulciano di quote del territorio pertinente al castellare di CA: n. 62, febbraio 808 (cartula venditionis) Questo documento Marzuolo. All’inizio del Trecento un insediamento piuttosto consi- è stato redatto a Tribiloni (Tribbioli?) e sono nominati i topo- stente situato in località Marzuolo (due palatia e nove domus) risulta nimi: Flabiano, Marconianu, Cellule, Gravilona, Paccianu. comunque censito nella curia di Monticchiello. D A 7 dell’Impero di Carlo Magno, A 12 di Leone III papa, feb- Nel 1243 viene ricordata la cessione da parte del monastero del braio 808, “Filiprando e Roppertulo (...) vendono una casa con Vivo, dei beni della tenuta di Marzuolo, al comune di Montepul- vigne e selve (...) – Nel vico Tribilone”. ciano. Nel lavoro di Passeri-Neri del ’94 sugli Estimi, in questa zona viene ricordata la presenza di due palazzi di proprietari locali, CA n. 184, settembre 908 (libellus) “(...) q(ue) est in casale otto case di proprietari locali e una casa di proprietario cittadino. Monticlu, q(ue) vocitat(ur) ad Tribiu (...)”. Attestazioni documentarie – Definizione – Casalis D, 1243, 4-20 aprile, M. Enrico da Pescia giudice del comune di Cronologia – 791-808 Montepulciano, col Consiglio della campana di detto comune, no- Bibliografia – CA: n. 38, pp. 72-73; n. 62, pp. 123-124 ; n. 184, mina procuratore Guasco del fu Mendi, per ricevere da Basilio pp. 387-388-389; D, aprile 791, p. 10; febbraio 808, p. 13; SCH- priore del monastero del Vivo, le premesse e la consegna dei beni di NEIDER, 1975, p. 108; KURZE, 1988, figg. II-III. esso monastero, il suddetto procuratore riceve dall’abate col con- senso del Capitolo di detto monastero, la tenuta dei beni del Mar- (21.1) Castellare di Tolle – Pienza (Q 121 II 1726/4767) zuolo, di Secundario de Talle detto Chiancianello e l’abbadia di Letteratura edita San Pietro in Campo con tutte le case, vigne, terre, boschi dal Habitat IV, 608 m slm, sommità collinare, conglomerati poligenici fiume Orcia fino a Montepulciano. con intercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Astroncello a Definizione – Castellare 260 m, bosco, bosco. Cronologia – fine XIII-1243 Affidabilità – Media Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177; PASSERI-NERI, Categoria – Sito 1994, p. 24. Descrizione sito – La zona del castellare è con ogni probabilità da identificare con l’attuale zona di C. Tolle sul confine tra il comune (23.1) Castelluccio (Grotta delle Pocce Lattaie) – Montepul- di Pienza e quello di Chianciano, nei pressi della fattoria della Foce, ciano (Q 121 II 1725/4768) poco a sud-est del Castelluccio. Il sito si trova sulla sommità di una Letteratura edita collina coperta da vegetazione boschiva. Per quanto riguarda l’iden- Habitat IV, 485 m slm, sommità collinare, conglomerati poligenici tificazione dobbiamo precisare che per il momento la collocazione con intercalazione di sabbia argilla e brecce, torrente Miglia a 50 m, geografica è avvenuta solo in base a indizi quali il toponimo e la forma anomala della collina, dove è visibile una sommità collinare bosco, bosco. dominante e spianata. Affidabilità – Media Notizie storiche – Nella zona compresa tra gli attuali siti di Castel- Categoria – Sito luccio e La Foce, si trovava il nucleo castrense di Tolle, già decastel- Descrizione sito – Il sito si trova non lontano dal podere Palazzone, lato nella seconda metà del Duecento, quando di esso rimaneva un in direzione est, ai piedi dell’altura di Poggio al Vento, sul confine palatium associato a un castellare sive casale contenente un certo nu- tra Montepulciano e Pienza. La grotta si trova su un fianco che de- mero di capanne, ceduto al comune di Montepulciano tra il 1286 e limita il corso del torrente Miglia. il 1296 da Bifolco di Sinibaldo dei Visconti di Campiglia e dai suoi Descrizione unità topografica – All’interno della grotta delle Pocce eredi. Repetti identificò il Castellare di Tolle con il poggio Toto- Lattaie furono recuperati alcuni manufatti litici, resti di animali fos- nella (comune di Montepulciano). silizzati e a breve distanza una canalizzazione di età romana con fi- Definizione – Castellare stula di piombo che adduceva l’acqua a una fonte presso la grotta. Cronologia – Basso Medioevo La grotta è stata sede del culto millenario delle acque galattofore Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177; MARONI, 1990, praticato fino a tempi relativamente recenti. Nel 1959 vi fu recupe- p. 59; REPETTI, V, p. 783. rata una piccola statuetta fittile raffigurante una figura femminile ammantata, che si è aggiunta ad altre piccole figure, rinvenute al- cuni decenni prima che testimoniano che presso la grotta venivano (22.1) Castellare Marzuoli – Pienza (Q 121 II – areale) offerti ex voto anatomici. Purtroppo le statuine in terracotta non Letteratura edita presentano delle connotazioni tipiche di una specifica divinità. Habitat IV. Sempre nel 1959 un piccolo saggio di scavo portò alla luce alcuni Affidabilità – Scarsa reperti litici e resti osteologici. Categoria – Sito Definizione – Luogo di culto Descrizione sito – Probabilmente Marzuolo si trovava nella zona tra il Castelluccio e La Foce. Non conosciamo la zona di identifica- Cronologia – Paleolitico generico, generica età romana zione ma potrebbe trattarsi di uno dei poggi coperti da fitta vegeta- Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, p. 64; PAOLUCCI, 2001, p. 13, 55; zione boschiva che caratterizzano il confine attuale tra il comune di SECCHI TARUGI, 1960, p. 472 ss. Pienza e quello di Montepulciano. Notizie storiche – Il castellare Marzuoli fa parte di quei centri si- (24.1) San Pietro in Campo – Pienza (Q 129 I 1725/4761) tuati lungo il confine tra Monticchiello e Montepulciano, forte- Letteratura edita mente contratti o abbandonati entro la fine del XIII secolo. Sul ca- Habitat II, 374 m slm, sommità collinare, argille, torrente del Gra- stellare Marzuoli e sulla limitrofa chiesa (Sanctus de Marzuolo) sono gnano a 300 m, area edificata, edificato

95 Affidabilità – Buona Campo si trovava lungo uno dei percorsi alternativi più impor- Categoria – Monumento tanti della Francigena magistram, quello che da Spedaletto si San Pietro in Campo si trova nella parte più meridionale del co- ricongiungeva alla via principale poco dopo Ponte al Rigo. Se- mune, al centro della lunga striscia di terra che delimita i confini in condo alcuni studiosi San Pietro in Campo fa parte di quei direzione sud. Il sito è posto su una sommità collinare, circondato monasteri nati proprio in seguito allo sviluppo, a partire dall’e- da campi a seminativo. poca longobarda, dell’importante arteria stradale. Notizie storiche – Non conosciamo la data di fondazione. Sappiamo Descrizione unità topografica – La chiesa si presenta a navata che il monastero fu edificato su terreno demaniale. La prima notizia unica, conclusa da un’ampia abside semicircolare. La copertura do- che attesta l’esistenza di questo monastero risale al 1031, quando lo si vette essere lignea fin dall’origine. La struttura della chiesa eviden- ricorda patronato dei conti Manenti di Sarteano. A questa abbazia un zia molti elementi che, pur con divario qualitativo, manifestano un conte Pietro, figlio del conte Winigildo e di Teodora, insieme ai fra- collegamento con Sant’Antimo, per esempio le quattro esili colon- telli Ranieri e Forolfo, faceva dono nel 1055, di alcuni possessi. A te- nette che spartiscono l’abside all’esterno, con capitelli a foglie sti- lizzate che scandiscono l’ampia curvatura absidale. La chiesa del- stimonianza della sua maggiore antichità rispetto alle notizie che ab- l’antica abbazia presentava un ingresso di tipo basilicale, oggi que- biamo, viene un privilegio del papa Alessandro II del 1068, dove è sto è chiuso e ne è stato aperto un altro laterale. L’interno ha definito: “antico monastero”, unitamente a San Salvatore del Monte subito notevoli trasformazioni, tra le altre cose sono stati tampo- Amiata, Sant’Antimo e San Benedetto. La storia di questo monastero nati due dei tre arconi di sostegno per ricavare alcuni locali. Oltre si intreccia più volte con quella del monastero amiatino del Vivo. Nel alla facciata rimane l’abside dell’antica struttura, di forma semicir- 1117 i monaci del Vivo furono, per ordine di papa Onorio II scomu- colare, e alcune formelle decorate inserite all’interno dell’abside e nicati dal vescovo di Chiusi e da Alberigo cardinale e dopo non molti la porta del Morto, posta lateralmente e oggi tamponata. Tracce anni nel 1146, a petizione del loro priore Don Rustico, i detti eremiti dell’antica struttura abbaziale sono riconoscibili nel cortile lastri- furono da Eugenio III uniti alla Badia di San Pietro in Campo con cato in pietra, probabilmente quello che resta di un chiostro, at- tutti i loro beni; fu allora che quest’ultimo monastero lasciò l’antica tualmente circoscritto dalle abitazioni che si distribuiscono intorno regola di San Benedetto, per quella camaldolese di San Romualdo a questo spazio. Le dimensioni del cortile sono circa 18x18 m. (intitolazione del Vivo). Nel marzo 1126, Manente, figlio del conte Attestazioni documentarie – Pepone, donò metà di Castiglioncello del Trinoro ai monaci del Vivo CA, n. 286, dicembre 1068 “Alexander episcopus, servus ser- e l’altra metà alla Badia di San Pietro in Campo. vorum Dei. Sancte Clusine ecclesie in perpetuum (...). Sequen- Nel 1176 San Pietro in Campo passa sotto la protezione del mona- tes igitur precepta canonum, presbiteris ab episcopo quartam stero di Sant’Eugenio di Siena. All’inizio del XIII secolo il mona- partem decimarum dari, statuimus, tribus vero reliquis in di- stero è costretto a sottomettersi a Siena per avere protezione contro spositione episcopi persistentibus, episcopum vero medietatem le molestie che gli venivano arrecate continuamente dai conti di omnium primitiarum tertiamque totius oblationis cunctarum Sarteano. Al monastero di San Pietro in Campo pare appartenne ecclesiarum episcopatus vivorum ac mortuorum, tam in terris, probabilmente già nel 1191 la chiesa di Santa Maria in Campo, quam in vineis, mobilibus vel immobilibus, seu cuislibet gene- detta in seguito in Contignano. Infatti in una bolla del pontefice ris possessionibus, habere censuimus, oblationibus antiquorum Celestino III del 1191 non appare la chiesa di Santa Maria Campo, monasteriorum exceptis, videlicet sancti Antimi, sancti Salva- probabilmente (secondo Maroni) perchè appartenete al vicino mo- toris, nec non sancti Bendicti et sancti Petri in Campo. (...)”. nastero. Nel 1212, per stipulazione fatta in San Quirico in Osenna, D, dicembre 1068, “papa Alessandro II, con sua bolla, defini- fra il priore di Camadoli, l’abate del Vivo e quello di San Pietro in sce alcune vertenze tra il Vescovo e il clero di Chiusi (...). Campo, i monaci di San Pietro si dettero in accomandigia al co- Concede al clero la metà delle primizie e il terzo delle obla- mune di Siena, con tutto il loro vastissimo territorio, confermando zioni fatte alle chiese del vescovado, eccettuate quelle dei mona- tale accomandigia al vicario imperiale di Federico II in San Quirico. steri di Sant’Antimo, di San Salvatore, di San Benedetto e di San Nuovamente nel 1226 San Pietro in Campo si sottomette a Siena, Piero in Campo (...)”. trovandosi continuamente molestato dai conti e baroni, special- mente della Maremma. Fu costretto nuovamente a sottomettersi RS: n. 76, giugno 1072 “(...) aliorum in favorem Mauri abbatis nel 1231 si rassegnò nuovamente sotto la tutela della Repubblica eccl. s. Salvatoris de Monte Amiati et Peponis avocati sui contra senese, successivamente, nel 1243 i suoi monaci si affidarono alla Lanfrancum ep. Clusinum et Binizonem abb. s. Petri de Campo protezione del comune di Montepulciano, quindi alla Repubblica cum Rolando avocato suo de roca de Semzano”. fiorentina. Dal 1196 ha inizio la disputa di San Pietro in Campo D, giugno 1072, “Alla presenza della contessa e duchessa con il monastero di San Salvatore del Montamiata, per i diritti sulla Beatrice (...) si presentano Mauro abate del monastero di San chiesa di Sant’Andrea di Radicofani: “papa Celestino III con la sua Salvatore del Monte Amiata e Pepo suo avvocato, dicendo bolla diretta al priore del Vivo e all’abate di San Pietro in Campo, che il monastero possedeva la corte e rocca di Senzano (...). inibisce ai medesimi di costruire una chiesa presso Radicofani, in Dopo di che Lanfranco vescovo di Chiusi e Bonizio abate di danno del monastero di San Salvatore del Monteamiata”. La di- San Piero in Campo (...) riconoscono al proprietà di detto sputa sarà particolarmente accesa intorno al 1237, quando la con- monastero (...)”. troversia si allarga anche alle chiese di Arcidosso, Montepinzuto e D, 1081 3 giugno, Privilegio del re Arrigo IV concesso al mo- Montenero, “Pisano vescovo di Chiusi, col consenso di Arin- gerio arciprete e Augelo monaco di San Salvatore, procuratore nastero di Sant’Eugenio posto nel contado di Siena, in luogo di Manfredi abate del detto monastero, eleggono Maffeo pie- detto Pilosiano, col quale conferma le concessioni fatte al me- vano di San Fiora e Rolando cappellano d’Arcidosso per deci- desimo dai suoi antecessori, e specialmente il possesso della dere le loro controversie sorte a causa di alcune chiese d’Arci- chiesa di San Pietro in Campo, di San Savino “cum corticella dosso, Montepinzuto e Montenero”. L’abbazia di San Pietro in in Audrina et in ponzia”, la chiesa di San Pietro in Arganello,

96 di San Michele in Veronula, di San Cecilia in Mendina, di D, 1225, 14 gennaio (copia fatta nel 1300) Ermanno vescovo di Sant’Angelo in Lucinula, la corte di Vescona, Vitavena e Ar- Chiusi, avendo concesso a vita a Valentino, rettore della chiesa biola, la chiesa di Sant’Agnese, di San Pietro in Monte Sinderi, di San Vittore, per San Pietro in Campo, un benefizio della la corte de le Stine col castello, la chiesa di Sant’Anastasio in chiesa di San Pietro in Sarteano, con l’obbligo di pagare al vesco- Baniaria, pieve di San Pietro in Valle, di Sant’Angelo in Vi- vado sol. 5, una ospitazione, la quarta parte dei morti e delle de- ciano e di Sant’Angelo in Certano, di San Pietro in Barontuli, cime, con nuovo atto riduce perpetua detta concessione. di San Paolo in burgo de Sena, di San Miniato, di Sant’An- RS, n. 666, giugno 1225 “(...) Valentino rectori eccl. s. Victorie gelo, di San Romolo, di Sant’Agostino dove è edificato il ca- pro s. Petro in Campo (...) obedientiam pro ipsis ei fecit salva ra- stello, la terra di Corsignano e Campriano, San Paolo nel ca- tione s. Petri in Campo et s. Victorie (...). Ego Hermannus ep. stello d’Orgia, il castello di Liziniano. In Roma. promitto ecclesiam s. Victorie non tollere et confirmo s. Petro in D, marzo 1089, Manfredi del fu Tenzo dona al monastero di Campo dictam eccl. et rectorem mittendum ibi, sicut abbati et San Pietro in Campo un pezzo di terra con vigna in l. d. Vite- conventui placuerit”. reta. Nel monastero. D, 1226, 6 maggio, Il monastero di San Pietro in Campo del- RS, n. 137, febbraio 1097 “(...) Gualfrendus f. Renzi donat Ra- l’Ordine benedettino nella diocesi di Chiusi, trovandosi conti- nerio abbati s. Petri in Campo quasdam res infra plebem s. Sil- nuamente molestato dai conti e baroni, specialmente della Ma- vestri in comitatu Causino”. remma, a mezzo di don Benigno suo procuratore si sottopone al comune di Siena con i beni nell’atto descritti, e con alcuni capi- D, 1126, marzo, “Il conte Manente del conte Pepo, emancipato toli e condizioni specificati nell’atto medesimo. da suo padre, dona al monastero di San Pietro in campo, in pre- senza di m. Pietro vescovo di Chiusi e di Guido proposto, la RS, n. 693, maggio 1226 “Abbatia s. Petri in Campo ord. s. Be- metà di Castiglioni, dalla croce delle Serraglia fino al castello di nedicti Clus. dioc. custodiae et protectioni civitatis Sen. se sub- Lazaro e dal fosso Covo fino al fosso della Serpentaia (...)”. mittit consentientibus Gualfredo ep. Clus., Guidone priore Ca- maldul., Ildebrandino priore de Vivo, Rainerio abb. s. Petri in RS, n. 169, marzo 1127 “(...) Manente comes, comitis Peponis Campo, ad quoram preces Rodulfus de S. Miniate vicarius in emancipatus f., in presentia Petri Clusini ep. et Guidonis Clus. Tuscia pro Federico II imp. praesenense existens haec vice imp. eccl. prepositi donat monasterio s. Petri in Campo in manibus ratificat et confirmat”. Guidonis abb. et Peponis prioris med. Castellionis”. D, 1237, 15 maggio, Testimonianze raccolte da Bonaventura RS, n. 193, maggio 1146 “(...) Ego Martinus Clus. ep. cogitans not. per ordine di Ranieri cardinale di Santa Maria in Cosme- de antiquo statu episcopatus inter cetera destituta mon. s. Petri din, nella questione tra i monasteri di San Salvatore del Monta- in Campo consilio fratrum canonicorum et officialium et Pepo- miata e quello di San Pietro in Campo, per i diritti sulla chiesa nis eiusdem mon. abbatis suorumque fratrum monachorum, cle- di Sant’Andrea di Radicofani. ricorum et laicorum ad religionem reformandam Rustico priori D, 1237, 17-19 maggio, prete Monaco e m. Bonaventura, invi- heremi s. Benedicti de Vivodono (...)”. tano Bartolomeo converso e procuratore del monastero di San D, 1146 5 maggio (copia fatta il 4 febbraio 1250). “Martino ve- Pietro in Campo a presenziare l’esame dei testimoni da farsi da- scovo di Chiusi dona al monastero di San Pietro in Campo e a vanti a R. cardinale di Santa Maria in Cosmedin nella questione m. Pepo, abate del detto monastero l’eremo di San Benedetto col monastero di San Salvatore del Monte Amiata (...). Attesta- del Vivo con tutti i suoi beni (...)”. zione fatta da Serafino e Seracino consoli di Radicofani, della D, 1146 gennaio 13 (copia fatta il 4 febbraio 1250). “Bolla di papa lettera mandata dall’abate di San Pietro in Campo per giustifi- Eugenio III diretta a Rustico priore del Vivo con la quale prende care la sua assenza. sotto la sua protezione il monastero predetto con tutti i beni acqui- D, 1237, 10 giugno, Testimonianze raccolte da Bonaventura per stati e da acquistare per donazione di re, di principi e di fedeli, con ordine del cardinale Ranieri di Santa Maria in Cosmedin nella i monasteri di San Pietro in Campo, di San Benedetto di Moiano, questione vertente tra Manfredi abate di San Salvatore del di San Pietro in Arnano dipendenti da quello del Vivo (...)”. Monte Amiata e Giovanni abate di San Pietro in Campo, a D, 19 giugno 1176, “Bolla di papa Alessandro III diretta al mo- causa di diritti sulla chiesa di Sant’Andrea di Radicofani (...). nastero di Sant’Eugenio, con la quale prende sotto la sua prote- D, 1237, 9-13 febbraio, Pisano vescovo di Chiusi, col consenso zione il monastero e i beni che possedeva, cioé la cellula di San di Aringerio arciprete, e Augelo monaco di San Salvatore, procu- Miniato (...) la chiesa di San Niccolò in Bartua, di San Pietro in ratore di Manfredi abate del detto monastero, eleggono Maffeo Campo (...) già confermate dal suo predecessore papa Innocenzo pievano di Santa Fiora e Rolando cappellano d’Arcidosso per de- con privilegio della sepoltura e della celebrazione della messa in cidere le loro controversie sorte a causa di alcune chiese d’Arci- tempo di interdetto, tenendo chiuse le chiese (...)”. dosso, Montepinzuto e Montenero. In Radicofani, nello spedale dell’abbadia di San Pietro in Campo posto sotto il borgo di Mal- D, 8 agosto 1185, “L’Imp. Federico I, ad istanza dell’abate Od- milaceo (...). done, prende sotto la sua protezione il monastero di Sant’Euge- nio presso Siena, in luogo detto Pilosiano, con le chiese e terre D, 1237, 16 marzo, Giovanni abate di San Pietro in Campo, col poste a San Pietro in Campo (...) in Sant’Agostino di Corsi- consenso dei frati nomina procuratore del monastero Bartolo- gnano, con i poderi di Campriano (...)”. meo di Viviano per rappresentarlo davanti alla curia del papa nella questione vertente col monastero di San Salvatore del D, 1196, 13 maggio, papa Celestino III con la sua bolla diretta Monte Amiata. al priore del Vivo e all’abate di San Pietro in Campo, inibisce ai medesimi di costruire una chiesa presso Radicofani, in danno del D, 1243, 4-20 aprile, M. Enrico da Pescia giudice del Comune monastero di San Salvatore del Monte Amiata. di Montepulciano, col Consiglio della campana di detto Co-

97 mune, nomina procuratore Guasco del fu Mendi, per ricevere da 8 agosto, p. 103; 1081, 3 giugno, p. 57; marzo 1089, p. 61; 1196, 13 Basilio priore del monastero del Vivo, le premesse e la consegna maggio, p. 115; 1225, 14 gennaio, p. 188; 1226, 6 maggio, p. 190; dei beni di esso monastero, il suddetto procuratore riceve dall’a- 1237, 15 maggio, p. 281; 1237, 17-19 maggio, p. 281; 1237, 10 giu- bate col consenso del Capitolo di detto monastero, la tenuta dei gno, pp. 282-283; 1237, 9-13 febbraio, p. 289; 1237, 16 marzo, p. beni del Marzuolo, di Secundario de Talle detto Chiancianello e 290; 1243, 4-20 aprile, p. 329; 1250, 3 febbraio, p. 441; 1250, 7 l’abbadia di San Pietro in Campo con tutte le case, vigne, terre, marzo, p. 443. Bezzini, 1996, p. 28; Santi, 1999, p. 101. boschi dal fiume Orcia fino a Montepulciano. Dati telerilevati – Foto obliqua D, 1250, 3 febbraio, Il Consiglio generale della campana del Co- Aerial Survey 2002. mune di Siena, adunato d’ordine di m. Gentile da San Geminiano assessore e di Guido di Ranuccio camarlingo, vicari di m. Ventril- (25.1) Cretaiole – Pienza (Q 121 III 1715/4773) lio di Guido di Ventrillio potestà di Siena, nomina m. Uguccio Letteratura edita del fu Bandino giudice procuratore di detto Comune per ricevere Habitat III, 374 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille dal monastero di San Pietro in Campo, Dall’eremo del Vivo e dai e ciottoli, fosso Sambuco a 280 m, area edificata, edificato. rettori di Castiglioni dei Ladroni altrimenti detto Castiglion Se- Affidabilità – Media nese, il castello predetto, obbligandosi i senesi di custodirlo per Categoria – Monumento conto dei ricordati monasteri, ai quali promettono di far bandire Descrizione sito – Il sito storico si identifica con l’attuale podere annualmente che il detto Castello con tutto il territorio spettava a Cretaiole, posto lungo la strada S.S. 146 che da Pienza porta a San essi monasteri, e che il Comune lo riteneva in custodia per essi. Quirico d’Orcia. Il sito è posto a dominio della Val d’Orcia su uno D, 1250, 7 marzo, Don Iacomo abate di San Pietro in Campo, sperone che si apre come una terrazza dal grande pianoro delineato col consenso dei suoi monaci e di m. Benigno priore del mona- dal passaggio della strada statale. stero del Vivo, da cui l’abbadia di San Pietro in Campo dipen- Notizie storiche – Cretaiole è citata in un documento del 1088, deva, e con licenza di m. Pietro cardinale dal titolo di San Gior- raccolto nel Regesto Senese, purtroppo senza indicazione di tipolo- gio ad velum aurem, per utilità del monastero e per affrancarlo gia insediativa. L’unica indicazione è che un certo Raineri viene in- da gravezze usuraie, vende a Uguccione del fu Bandino giudice e dicato come comitis in Cretaiuole. procuratore del Comune di Siena, che stipula per detto Comune Descrizione unità topografica – Attualmente l’abitazione è comple- il castello dei Latroni chiamato Castiglionsenese nel vescovado tamente ristrutturata e ospita un’azienda agrituristica, ma la sua chiusino, con il territorio compreso dalla Croce della Serralla a struttura permette ancora di individuare tracce di epoca medievale, Castello di Lazzaro, dal fossato Cavo al fossato della Serpentoia, rintracciabili per esempio nell’ampia base a scarpa che caratterizza eccetto alcune case e chiese nell’atto descritte (...). l’edificio sul lato est. Definizione – Chiesa, abbazia Attestazioni documentarie – Cronologia – 1031-1250 RS, n. 118, marzo 1088 “(...) Raineri comitis in Cretaiuole, sicut Gerardi Bonzi ante est posita infra plebe s. Marie sito Cosona et in- Bibliografia – MORETTI-STOPANI, 1981, p. 114; CORTONESI, 1990, fra plebe s. Stephani sito Cennano (...)”. pp. 300-322; REPETTI, I, pp. 187-188; AC, t. 5 c. 150; MASETTI, No- Definizione – Generica area insediativa tizie istoriche dell’antica Città di Siena, p. 80, 89, 100; CAMICI, Sup- Cronologia – 1088 plemento, p. 1014; MURATORI, 1773-89, t. 3, p. 598; CA, n. 286. Bibliografia – RS, n. 118, pp. 44-45. AC, t. 4 , p. 231; LIVERANI, 1872, p. 234; VERDIANI BANDI, 1926, p. 28, 41, 47, 105; RS: n. 76, pp. 26-27; n. 137, pp. 52-53; n. 169, pp. Dati telerilevati – Foto aerea verticale 62-63; n. 193, pp. 72-73; n. 666, p. 299; n. 693, p. 308; D, dicem- Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra la presenza bre 1068, p. 51; giugno 1072, p. 52; marzo 1126, p. 74; 5 maggio del complesso abitativo di Cretaiole. 1146, p. 82; 1146, 13 gennaio, p. 82; 1176, 19 giugno, p. 97; 1185, Eira, 1976 Aima, 1996.

(25.2) Cretaiole – Pienza Letteratura edita Affidabilità – Media Categoria – Sito Descrizione unità topografica – Nel 1981 è segnalato il rinveni- mento di una tomba a camera di forma semicircolare databile nella prima metà del II secolo a.C. All’interno della tomba sono state rin- venute varie urne in pietra fetida con corredo, recanti iscrizioni della gens Cainei. Una di esse presenta la figura di Scilla, sulla faccia anteriore. Oltre alle urne contenute nella tomba, dalla zona proven- gono anche altre quindici urne in pietra fetida, per lo più iscritte, del tipo a cassa semplice con coperchi displuviati. Alcune di esse hanno la decorazione a rosette incise a basso rilievo. Una ha la testa di Gorgone alata posta sulla fronte. Un’altra è del tipo troncoconico con coperchio conico. Dalla zona provengono anche un’olla e di- Fig. 11. Alcune bozze decorate inserite nella curvatura absidale dell’ex- verse ciotole in vernice nera, uno specchio in bronzo e un orecchino abbazia di San Pietro in Campo. proveniente da un’urna.

98 Interpretazione – Dai dati in nostro possesso possiamo dire che si ria dello Spino, posto su una sommità collinare spianta e protetta a tratta di una necropoli, sicuramente una delle tombe, quella a ca- nord da una serie di collinette e dal Poggio Collo Sodo. mera, apparteneva a una famiglia abbastanza importante, purtroppo Notizie storiche – Castelletto faceva parte di quei centri, che dal non sono riportate le iscrizioni. Duecento sono stati assorbiti dall’attrazione demica di Montic- Definizione – Necropoli chiello ed hanno poi continuato a esistere come fattorie fortificate, Cronologia – Prima metà II secolo a.C. dotate di palatium. Dal lavoro di spoglio dell’Estimo degli anni Bibliografia – ASAT p. 358; PISTOI, 1997, pp. 42-43; PAOLUCCI, 1318-20 presso Castelletto sono registrate 4 case di proprietari resi- 1988, p. 65; RASTRELLI, 1985, p. 438 ss. denti e 2 palazzi di proprietari residenti. Castelletto apparteneva alla comunità di Monticchiello. (25.3) Cretaiole – Pienza Descrizione unità topografica – L’attuale podere Castelletto man- Letteratura edita tiene una struttura piuttosto imponente, di forma rettangolare, Affidabilità – Buona sulla quale nella facciata si aprono una serie di archeggiature. Categoria – Sito Definizione – Palazzo Descrizione unità topografica – In seguito a lavori di sbanca- Cronologia – Basso Medioevo mento di un piccolo poggio, lungo la S.S. 146 sono state incon- Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, p. 177; PASSERI-NERI, trate e poi distrutte delle strutture murarie. Insieme a queste mu- 1994, p. 23. rature sono apparsi: frammenti di tegole, ceramica acroma, cera- Dati telerilevati – Foto aerea verticale/obliqua mica a vernice nera, a vernice rossa, sigillata aretina, un beccuccio Descrizione dati telerilevati – La foto verticale e quelle oblique mo- in bronzo pertinente a un vaso. Uno dei frammenti in sigillata strano la presenza del complesso abitativo di Castelletto, enfatizzata presentava un bollo in planta pedis = M(arcus) P(erenius) Sec(un- dalla vegetazione che ne delinea il perimetro. dus), risulta inedito. Eira, 1976 Interpretazione – I dati a disposizione non sono molto interpreta- Aima, 1996 bili, ma il fatto di incontrare sia vernice nera che sigillata in uno Aerial survey, 2000. stesso sito, indica che ci troviamo in una fase di passaggio tra il tardo ellenismo e l’età romana, non sappiamo se la frequentazione è (28.1) Poggio Santo Pietro – Pienza (Q 121 II 1720/4776) stata continuativa o se c’è stata una cesura. Letteratura edita Definizione – Fattoria Habitat III, 526 m slm, collina, sabbia con intercalazioni di argille Cronologia – I secolo a.C.-I secolo d.C. e ciottoli, fosso Stagno a 600 m, incolto, erboso. Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 42-43. Affidabilità – Buona Categoria – Sito (25.4) Cretaiole – Pienza Descrizione sito – Il sito si trova sulla sommità del Poggio Santo Pie- Letteratura edita tro, posto lungo la S.S. 146 Montepulciano-Pienza, appena a sud- Affidabilità – Buona ovest dell’attuale agriturismo Santo Pietro. Il sito è adibito a oliveto, Categoria – Sito le piante sono ben presenti specialmente sui fianchi del poggio, men- Descrizione unità topografica – Abbiamo notizia del rinvenimento tre nella sommità gli olivi sono ancora piccoli essendo stati piantati da nei pressi della tomba a camera etrusca (cfr. 25/2/121III/Pie), di pochi anni. La morfologia del sito è nord-est/sud-ovest. Alcuni stu- una necropoli di epoca romana, con tombe alla cappuccina. diosi identificano in questo poggio l’area del sito altomedievale di Ci- Definizione – Necropoli tiliano e dell’omonima pieve di San Donato, attestata nei documenti Cronologia – Generica età romana della disputa senese-aretina dal 715 (cfr. 19/Q 121 III/Pie). Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 42-43. Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di urne sepolcrali dai caratteri etruschi, con tegoli, quadroni smisurati, (26.1) Castel di Villero – Pienza (Q 121 III – ) vasi di quel periodo. I dati provengono da una notizia di Santi Letteratura edita (Viaggio al Montamiata) per cui non sono forniti particolari molto Affidabilità – Scarsa indicativi del periodo o della fattura dei materiali, le indicazioni Categoria – Sito sono molto generiche. Descrizione sito – Abbiamo notizia dell’esistenza fin dal IX secolo Interpretazione – I dati forniti da Santi non sono molto precisi, del Castel di Villero nei pressi di Cosona, ma ulteriori notizie sulla possiamo solamente registrare l’esistenza di una necropoli di epoca sua ubicazione o struttura sono ignote. etrusca. Definizione – Castello Definizione – Necropoli Cronologia – Generico Medioevo Cronologia – Generica età etrusca Bibliografia – VERDIANI BANDI, 1926, p. 14; LIVERANI, 1872, p. 272. Bibliografia – SANTI, 1806, II, 303; BIANCHI BANDINELLI, 1925, p. 433; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 20 n. 6; ASAT p. 337; (27.1) Castelletto – Pienza (Q 121 II 1721/4770) BIANCHI BANDINELLI, 1926, Mon. Ant. XXX, c. 433; PISTOI, Letteratura edita 1997, pp. 46-47. Habitat IV, 503 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni di argille e ciottoli, Sorgente a 450 m, area edificata, edificato. (28.2) Poggio Santo Pietro – Pienza Affidabilità – Buona Letteratura edita Categoria – Monumento Affidabilità – Buona Descrizione sito – Castelletto si trova a est della pieve di Santa Ma- Categoria – Sito

99 Descrizione sito – Cfr. sito 28.1. italo-geometrica (oinochoai trilobe, fiasca, cratere, calici) e protoco- Descrizione unità topografica – Nella parte sommitale del poggio rinzia (ariballoi a palla con oche e a semplici strie), ceramica d’im- Santo Pietro nel 1983 è stata individuata una vasta area di mate- pasto, buccheri pesanti a rilievo, con o senza graffiti e decorati a ci- riale edilizio, frammenti ceramici e qualche breve tratto di mura- lindretto. Una kylix frammentaria attica a figure rosse, attribuibile tura. Sul poggio si distinguono abbastanza bene un’area cimite- al “Pittore di Sarteano”, databile tra 350-330 a.C. Specchi graffiti riale e una occupata da un edificio. Forse questo luogo può essere di stile libero con Ercole e Iolato. Vari strigili e bronzi (VI-V a.C. e stato la sede della pieve medievale dedicata a San Donato, esi- II-I a.C.), ferro, una piccola coppa di vetro frammentaria, vasi in stente ancora nel 1390, la stessa pieve che altri collocano presso il vernice nera (III a.C.), vasi di argilla figulina (fine VII primi de- podere Pieve vicino Palazzo Massaini (cfr. 19/2/121III/Pie). Le cenni del V a.C.), vasi a figure rosse etruschi (metà del IV a.C.), arature piuttosto profonde del 1983 hanno sconvolto alcune un’offerente femminile in bronzo, datata alla metà del V secolo a.C. tombe di inumati, costituite da fosse rivestite con pietre, da una La necropoli ha un arco cronologico di frequentazione molto vasto, di queste tombe proviene una fibbia circolare, datata alla metà del va dai secoli VII-VI ai secoli III-I a.C. isolati accenni ai secoli V-IV. XIV secolo. I materiali rinvenuti sono: frammenti di catini in ce- Manca ogni dato di scavo. ramica depurata, frammenti di ciotole in maiolica arcaica, un Interpretazione – Si tratta di una necropoli forse con tombe a ca- frammento di un boccale in maiolica arcaica. I materiali rinvenuti mera. Sembra essere frequentata per un arco temporale vastissimo, sono databili tra XIV-XV secolo. Nell’area di identificazione del- non sappiamo se in modo continuativo o a intervalli cronologici. l’edificio (interpretato come la pieve) prevalgono i laterizi, soprat- Definizione – Necropoli tutto le tegole con aletta arrotondata verso l’interno. In questa Cronologia – fine VII secolo a.C.-I secolo a.C. zona sono state individuate alcune pietre squadrate con subbia- Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1925, p. 434; BIANCHI BANDI- tura entro cornice. Inoltre sono stati raccolti un frammento di NELLI, 1927, p. 20 s. nn. 7-9; SE II, 1928, p. 584, 688; REE, 1964, marmo grigio di Carrara e uno di porfido rosso-egiziano prove- p. 168 s.; ASAT p. 337; BA, IV, 1925 p. 572; PISTOI, 1997, p. 47; nienti probabilmente da qualche edificio di età romana reimpie- MONACI, 1965, pp. 425-468; CRISTOFANI, 1992, pp. 89-114. gati nella costruzione della pieve. Interpretazione – I dati a disposizione permettono di riconoscere (29.2) Borghetto – Pienza un cimitero, i resti dell’edificio non sono stati identificati, probabil- Letteratura edita mente si tratta di una cappella, forse la pieve di San Donato. Affidabilità – Scarsa Definizione – Luogo di culto Categoria – Sito Cronologia – Basso Medioevo Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento in Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, pp. 156-158, fig. 86; MARONI, zona, di materiale di epoca romana. Un peso di statera in forma di 1990, pp. 211-212. busto in bronzo, varie lucerne in bronzo e monete. Dati telerilevati – Foto aerea verticale I materiali sono datati tra I-II secolo d.C. Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra un’anomalia Interpretazione – I dati a disposizioni sono troppo limitati per po- morfologica molto netta presso il podere Santo Pietro. Si tratta di ter indicare un’interpretazione, possiamo solo riconoscere una fre- una collina allungata in direzione nord-sud, demarcata da vegeta- quentazione di epoca imperiale. zione stabile solo sui limiti estremi che ne enfatizzano il perimetro. Definizione – Frequentazione Dalla superficie della collina emergono tracce forse di terrazzamenti Cronologia – I-II secolo d.C. a nord, e linee orientate nord-sud sulla sommità. Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1925, p. 434; BIANCHI BAN- Eira, 1976 DINELLI, 1927, p. 20 s. nn. 7-9; ASAT p. 337; BA, IV, 1925 Aima, 1996. p. 572; PISTOI, 1997, p. 47; MONACI, 1965, pp. 425-468.

(29.1) Borghetto – Pienza (Q 121 II 1721/4774 areale) (29.3) Borghetto – Pienza Letteratura edita Letteratura edita Habitat III, 510 m slm, leggero pianoro, sabbia con intercalazioni Affidabilità – Media di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 440 m, –, –. Categoria – Sito Affidabilità – Buona Descrizione unità topografica – Rinvenimento di ceramica a ver- Categoria – Sito nice nera, bucchero grigio, ceramica acroma e impasti. Descrizione sito – Il Borghetto è raggiungibile sia imboccando una Interpretazione – I dati non sono particolarmente leggibili e inter- stretta strada sterrata a sinistra della S.S. 164, percorrendola in dire- pretabili. Possiamo solo affermare che il periodo è ellenistico, data zione Montepulciano-Pienza, oppure percorrendo la strada sterrata la presenza di vernice nera e bucchero grigio. che collega Monticchiello a Pienza, immettendosi nella biforcazione Definizione – Frequentazione situata all’altezza del podere Albergo. Il Borghetto si trova su un Cronologia – Ellenismo versante collinare, in un punto in cui le curve di livello degradano Bibliografia – ASAT p. 337; PISTOI, 1997, p. 47. dolcemente, si tratta di un’area completamente destinata a oliveti. Descrizione unità topografica – Da questa località proviene abbon- (30.1) La Lama – Trequanda (Q 121 III 1716/4778 areale) dante materiale relativo a una necropoli etrusca, di cui manca qual- Letteratura edita siasi indicazione di rinvenimento. I materiali, circa 500 pezzi, fanno Habitat III, 378 m slm, Collina, sabbia con intercalazioni di argille parte della Collezione Newton, furono rinvenuti alla fine dell’800 e ciottoli, torrente Trove a 600 m, –, –. nei dintorni della fattoria. Non si hanno notizie circa l’esatta ubica- Affidabilità – Buona zione delle tombe, forse di tipo a camera. I materiali sono: ceramica Categoria – Sito

100 Descrizione sito – Il sito è fuori comune, appartiene al comprenso- Cronologia – III-I secolo. a.C. rio di Trequanda, ma la zona di pertinenza è quella di Sant’Anna in Bibliografia – BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. 23 nn. 5-6; ASAT p. Camprena, infatti il sito si trova appena a est del monastero di 340; CIE, I, 205-212, 1908-1929; Bull. Inst., 1869, p. 72; CIL, Sant’Anna. La localizzazione si riferisce al podere La Lama, ma non XI, 2473. conosciamo la posizione precisa del ritrovamento. Descrizione unità topografica – Rinvenimento nel 1985 di un la- (32.1) Podere Porciano – Pienza (Q 121 III 1717/4772 areale) strone in travertino con iscrizione rubricata su otto righe, molto lacu- Letteratura edita nosa: Habitat III, 401 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni – (...) ris:herm++ di argille e ciottoli, Sorgente a 50 m, –, –. lart:cilni:vel Affidabilità – Media acuri:marcni: Categoria – Sito (...) e+++a+:rexu Descrizione sito – La località si trova lungo il Costone di Pienza, (...) +:+ un+ sottostante al Romitorio e alla chiesa di Santa Caterina, si incontra (...) +:etera/la+ percorrendo la strada bianca, che dalla pieve di Corsignano con- (...)amfini:na++(...) duce verso il podere Arpicella. +:vel:ta++(...) Descrizione unità topografica – Durante l’effettuazione di lavori L’iscrizione è datata al terzo quarto del III secolo a.C. agricoli nel 1969, sono stati rinvenuti numerosi frammenti di cera- Interpretazione – L’iscrizione riporta i nomi di membri dell’aristo- mica d’ (alcuni con decorazioni impresse), molte lame, crazia agraria delle aree a ovest della Val di Chiana, tra di essi ci punte, grattatoi in selce e in diaspro e alcune lamette di ossidiana. sono i Cilni in posizione eminente, ma posposta a quella degli Definizione – Stazione Hermni. Essendo la famiglia dei Cilni una delle più potenti della Cronologia – Neolitico polis aretina, appare strano trovarle menzionate in una pietra rinve- Bibliografia – ASAT p. 358; PISTOI, 1997, pp. 39-40; CALVI REZIA, nuta tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana. Proprio la provenienza 1972. è l’elemento più significativo di questo ritrovamento. Infatti essa prova l’esistenza di interessi della famiglia aretina in un territorio (32.2) Podere Porciano – Pienza lontano da quello di origine, ma collegato alle vie fluviali Orcia e Letteratura edita Asso, che mettono in connessione il comprensorio della Val di Affidabilità – Media Chiana con il bacino dell’Ombrone conseguentemente con l’Etru- Categoria – Sito ria costiera. Quindi si può leggere in questa iscrizione la diffusione Descrizione sito – Cfr. sito 32.1. della cilnium genus, che tra l’altro è attestata anche in zone vicine Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di alla Val d’Orcia: , Asciano, Chiusi; ma anche molto lon- materiale dell’Età del bronzo: ceramiche con striature a pettine e tane: Roselle, Sovana, Vulci, Tarquinia, Orvieto, Viterbo, a testi- con cordoni plastici. monianza della loro importanza ed espansione. Il fatto che i loro Definizione – Stazione interessi abbiano lasciato testimonianza nei pressi di Sant’Anna in Cronologia – Età del bronzo Camprena, è una testimonianza delle “tappe” della loro espansione Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 39-40; CALVI REZIA, 1972. su un vastissimo territorio. Definizione – Iscrizione (33.1) Favolello – Pienza (Q 121 III 1717/4773 areale) Cronologia – Terzo quarto del III secolo. a.C. Letteratura edita Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, p. 65; ASAT p. 339; PISTOI, 1997, Habitat III, 450 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni p. 48; MAGGIANI, 1988, pp. 171-192. di argille e ciottoli, –, –. Affidabilità – Scarsa (31.1) Collimbuti – San Quirico d’Orcia (Q 121 III 1713/4772) Categoria – Sito Letteratura edita Descrizione sito – La località del rinvenimento non è identificabile, Habitat III, 356 m slm, –, argille, –, –. sappiamo solo che si trova alla base del costone di Pienza, nella zona Affidabilità – Media compresa tra la pieve di Corsignano e il podere Arpicella. Categoria – Sito Descrizione unità topografica – Alla fine degli anni ’60 venne repe- Descrizione sito – La zona del ritrovamento attualmente non è rita una brocchetta fittile. identificabile, ma il podere Collimbuti si trova nel comune di San Definizione – Frequentazione Quirico d’Orcia, lungo la S.S. 146, più o meno a metà strada tra Cronologia – Non identificabile Pienza e San Quirico. Il podere si trova a dominio di una zona ca- Bibliografia – ASAT p. 358; PISTOI, 1990, p. 50. ratterizzata dall’alternanza di dolci rilievi collinari, coltivati a semi- nativi, tipici dell’ambiente morfologico valdorciano. (34.1) Sassaie – Pienza (Q 121 III 1716/4773 areale) Descrizione unità topografica – Rinvenimento nel 1864 di alcune Letteratura edita tombe con urnette a theca con iscrizioni della gente Aneini. Inoltre Habitat III, 438 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille è stata scoperta un’altra tomba disfatta con materiale analogo, rin- e ciottoli, fosso Sambuco a 800 m, –, –. venuta da persone del luogo e dispersa. Probabilmente da ubicarsi Affidabilità – Media in questa località un ritrovamento analogo con iscrizione della Categoria – Sito gente Trepu-Trebonia (III-I secolo a.C). Descrizione sito – La località si trova in prossimità del podere Sasso, Definizione – Necropoli posto lungo la S.S. 146 che porta da Pienza a San Quirico, poco

101 lontano dal cimitero comunale. La zona è prevalentemente coltivata (37.1) Campi Rutiliani – Pienza (Q 121 III 1717/4772) a olivi. La località puntuale del rinvenimento non è identificabile. Letteratura edita Descrizione unità topografica – In seguito a lavori agricoli, sono Habitat III, 391m slm, versante collinare, argille sabbiose, sorgente state incontrate e poi distrutte delle strutture murarie, dalla stessa a 200 m, seminativo, –. zona sono stati recuperati frammenti di: ceramica acroma, dolia, Affidabilità – Buona vernice nera, vernice rossa, sigillata, un frammento di sigillata con Categoria – Sito bollo radiale Cinna, inedito, vari pesi da telaio. Descrizione sito – Il sito si trova lungo la S.P. 18, poco dopo Definizione – Fattoria l’incrocio per la pieve di Corsignano continuando a scendere le Cronologia – I secolo a.C.-I secolo d.C. curve che da Pienza portano verso la valle. L’area indicativamente Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 39. può essere compresa tra la pieve di Corsignano e il podere Co- (34.2) Sassaie – Pienza lombaiolo. La zona dei campi sottostanti il ciglio stradale, indi- cati genericamente da un grande cipresso è quella interessata dai Letteratura edita ritrovamenti. Affidabilità – Media Categoria – Sito Descrizione unità topografica – Durante lavori agricoli, nel Descrizione sito – Cfr. sito 34.1. 1975, vennero scoperti grossi blocchi di pietra arenaria poligo- Descrizione unità topografica – Rinvenimento nel 1934 di una nali e molti frammenti ceramici: vasellame da mensa, frammenti tomba con urnette e vasi fittili. Un’urna in pietra fetida porta un’i- di dolia, ceramica a vernice nera, a vernice rossa, sigillata, coppi, scrizione pertinente alla famiglia degli Alfi. tegoloni, frammenti di pavimento in cocciopesto, un peso da te- Definizione – Necropoli laio di forma tronco piramidale, una moneta bronzea attribuibile Cronologia – Generica età etrusca ad Antonino Pio (138-161 d.C.) un frammento di conduttura in Bibliografia – RIESCH, 1934, in SE VIII, pp. 334-336; CAMPO- piombo. REALE-MONACI, 1964, p. 168 ss.; PAOLUCCI, 1988, p. 65; ASAT Interpretazione – Si tratta di un sito plurifrequentato, le tracce ini- p. 358; PISTOI, 1997, p. 39. ziano con la vernice nera ellenistica e terminano con la vernice rossa tardo antica. Se la frequentazione sia stata continuativa o a volte in- (35.1) Costone di Pienza – Pienza (Q 121 III 1717/4772 areale) terrotta non possiamo desumerlo dai dati a disposizione. Quello Letteratura edita che è certo è che si tratta di un complesso di grandi dimensioni Habitat III, 483 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni (villa o fattoria). di argille e ciottoli, Sorgente a 50 m, –, –. Definizione – Complesso di medio grandi dimensioni Affidabilità – Media Cronologia – I secolo a.C.-V secolo d.C. Categoria – Sito Bibliografia – PISTOI, 1997, p 41. Descrizione sito – Il sito è posto lungo il costone sul quale sorge Pienza, nel punto in cui comincia a degradare verso la valle, a ovest (38.1 Poggio Grande – Pienza (-) di Pienza. La località precisa della posizione del rinvenimento non è Letteratura edita individuabile. Affidabilità – Scarsa Descrizione unità topografica – Siamo venuti a conoscenza che fra Categoria – Sito il 1976 e il 1980, durante lavori agrimensorali vennero rinvenuti Descrizione sito – Località non identificata. vari frammenti di ceramica con decorazioni applicate, con striature Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di a spazzola e con incisioni; inoltre oggetti litici di selce e di diaspro una tomba di epoca etrusca generica, non meglio precisata. come grattatoi semicircolari punte e lame. La scoperta è avvenuta Definizione – Tomba lungo un tracciato viario medievale. Cronologia – Generica età etrusca Definizione – Stazione Bibliografia – PISTOI, p. 41. Cronologia – Età del Bronzo Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 38-39; CALVI REZIA, 1981 n. 1-2. (39.1) Pianoia – Pienza (Q 121 II 1725/4770 areale) (36.1) Santa Giuseppina – Torrita di Siena (Q 121 III Letteratura edita 1722/4775 areale) Habitat IV, 660 m slm, leggero pianoro, sabbia con intercalazioni Letteratura edita di argille e ciottoli, fosso Scornabue a 350 m, –, –. Habitat II, 498 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni Affidabilità – Scarsa di argille e ciottoli, -, -. Categoria – Sito Affidabilità – Scarsa Descrizione sito – Il sito di Pianoia si trova all’estremo confine nor- Categoria – Sito dorientale di Pienza, lungo il limite con il comprensorio di Monte- Descrizione sito – Il sito si trova lungo la S.P. 146, nel punto di di- pulciano. Pianoia è posta lungo la S.P. 88 che porta da Montic- ramazione di Poggio Colombo venendo da Pienza da un lato si va a chiello verso Montepulciano e Chianciano. L’area è facilmente in- Torrita dall’altro a Montepulciano. dicata percorrendo la strada da Monticchielllo, dall’interruzione Descrizione unità topografica – Nel 1974 in seguito a lavori agri- brusca del bosco che poco dopo il superamento della località la coli, si è avuto il ritrovamento sporadico di un’oinochoe di bronzo Macchia si apre in un vasto pianoro con campi a seminativo che in- mancante di fondo. Il pezzo è datato al V secolo a.C. dica appunto la zona di Pianoia. Definizione – Frequentazione Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento di Cronologia – V secolo a.C. strutture murarie non specificate, forse romane. I dati a disposi- Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 40. zione sono scarsissimi, potrebbe trattarsi di una qualsiasi costru-

102 zione, non sappiamo neppure le dimensioni e il tipo di apparec- sitabili sono contigue. La prima ha tracce di displuviatura sul sof- chiatura. fitto e una parete piena di colombari quadrangolari, posti a destra Definizione – Frequentazione dell’ingresso. La seconda ha il tetto piano e molti colombari di Cronologia – Generica età romana fronte all’ingresso e in altri punti del vano, ma poco riconoscibili. Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 42. Le tracce dell’abitato vanno forse ricercate nella zona sovrastante le tombe, sul pianoro posto sulla sommità della collina. (39.2) Pianoia – Pienza Per quanto riguarda i colombari sono l’elemento che può mettere Letteratura edita in crisi l’identificazione del sito come necropoli. Infatti questa ti- Affidabilità – Scarsa pologia presente presso Vitozza nell’area interna del grossetano, Categoria – Sito ancora poco conosciuta in merito alla funzione, può mettere in Descrizione sito – Cfr. 39.1. dubbio anche il sito della Buca delle Fate. Bianchi Bandinelli a Descrizione unità topografica – Presso Pianoia sono state scavate suo tempo identificò i colombari di Vitozza come elementi con sette tombe di cui due a camera e cinque a nicchiotti. Fanno parte funzione funeraria (cellette per la sistemazione delle urne cinera- di una necropoli ellenistica. Lo scavo è stato condotto dalla Soprin- rie) e li datò all’epoca romana. Ma il dibattito intorno ai colom- tendenza della Toscana. Non lontano dalla necropoli nei primi bari si è poi sviluppato segnalando come in età classica e in età anni del XX secolo sono stati recuperati alcuni oggetti votivi da ri- medievale, strutture di questo tipo venissero usate per l’alleva- collegare a un piccolo luogo di culto, ubicato a breve distanza da un mento di colombe. Se ne trova traccia in trattati di agraria di tracciato stradale minore che probabilmente collegava la Val d’Or- epoca romana e medievale, dove vengono descritti minuziosa- cia con l’insediamento di Casa al Vento e Montepulciano. I pochi mente. Queste nicchie dovevano essere di circa 26 cm, distribuite materiali sembrano indicare un utilizzo del luogo sacro tra la fine in modo serrato lungo le pareti, l’accesso per i volatili doveva dell’età arcaica e l’età ellenistica. aprirsi su pareti a picco ed essere abbastanza stretto per impedire Definizione – Luogo di culto l’accesso a uccelli rapaci. Era necessario anche un accesso per Cronologia – Ellenismo l’uomo che doveva raccogliere il prezioso guano, usato come ferti- Bibliografia – VILUCCHI, 1998, pp. 342-343; MINETTI, 1988, p. 55. lizzante. Secondo questi antichi trattati i colombari necessitavano di canalette per l’acqua in cui i colombi potevano bere. In effetti a (40.1 Pescina – Pienza (-) Vitozza la ripulitura di uno dei piani di calpestio di una grotta Letteratura edita con colombai ha permesso il rinvenimento di canalizzazioni che Affidabilità – Buona potrebbero far pensare a questo uso. Presso il sito di Buca delle Categoria – Sito Fate la ricognizione è stata piuttosto veloce e non è stata effettuata Descrizione sito – Località non identificata ponendo attenzione a questo particolare, quindi non possiamo Descrizione unità topografica – Nel corso di lavori agricoli, sono escludere anche a Pienza la presenza di questo elemento che avva- stati scoperti dei materiali provenienti da una tomba: un’urna in lorerebbe l’uso non funerario (o almeno non solo) di queste travertino, diverse piccole anfore, varie olle in ceramica. grotte. Inoltre a Vitozza altri elementi che portano l’interpreta- Definizione – Tomba zione verso un uso non funerario vengono dal riconoscimento Cronologia – Generica età etrusca sulle pareti tra una nicchia e l’altra, di fori non regolarmente di- Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 46; SE, II, p. 668; ASAT, p. 337. sposti, che possono essere collegati all’inserimento di asticelle. Presso Buca delle Fate sono presenti vari fori di dimensioni di- (41.1) Buca delle Fate – Pienza (Q 121 II 1721/4774) verse, posti in maniera non regolare, che potrebbero far pensare a Letteratura edita un utilizzo come alloggi per palizzate, , asticelle, e così Habitat IV, 465 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni via. Purtroppo sia a Vitozza come a Buca delle Fate i vani rupestri di argille e ciottoli, fosso delle Bucacce a 180 m, vegetazione perma- non sono databili. Non è stato rinvenuto nessun reperto o ele- nente, bosco. mento in qualche modo datante. Gli unici elementi da prendere Affidabilità – Buona in considerazione per capire vagamente l’uso possono essere i tagli Categoria – Monumento e i fori presenti sulle pareti oltre ai colombari, che in ambedue le Descrizione sito – Il sito si trova lungo il costone di arenaria, posto località possono essere messi in relazione anche con un utilizzo dei in linea d’aria antistante in direzione nord-ovest al podere Fab- vani in fasi diverse e per usi diversi. Presso la Buca delle Fate brica.Vi si giunge dalla S.S. 146 voltando in direzione del podere Saracina, da cui si procede a piedi lungo un sentiero nel bosco che costeggia il versante dell’altura fino a raggiungere il terrazzo di are- naria. La zona è raggiungibile con maggiori difficoltà anche dalla direzione opposta. Dal podere Terrabianca a piedi si attraversano i due campi a seminativo che sono stati ritagliati tra il bosco e si rag- giunge la base della collina sul cui versante si trova il sito. Attraver- sando il bosco dirigendosi verso il costone si raggiunge la terrazza dove si aprono i vani di Buca delle Fate. Descrizione unità topografica – In questa località viene segnalata la presenza di un abitato con tombe. Lungo il perimetro della collina, per lo più a strapiombo, si trovano scolpite le tombe rupestri. Due sono ben visibili, altre non sono facilmente raggiungubili, le due vi- Fig. 12. Colombari ricavati in una delle pareti del sito rupestre della Buca delle Fate.

103 quindi per il momento teniamo in considerazione l’interpreta- Definizione – Stazione zione del luogo come necropoli, senza comunque escludere la pos- Cronologia – Eneolitico sibilità di un utilizzo invece a scopo non funerario, magari per al- Bibliografia – PISTOI, 1997, p. 50; BIANCHI BANDINELLI, 1927, p. levare le colombe o abitativo in fasi coeve o diverse (precedenti 22, n. 1; Bull. Paletn. XLIII, 1923, p. 105; STM, II, p. 218, n. e/o successive) alla datazione a epoca etrusco-romana fornita per il 366-367. momento dalla letteratura esistente sul sito. Interpretazione – Probabile luogo sacro, usato come necropoli, per (44.1) Costarelle – Pienza (Q 121 II 1722/4773 areale) il quale non possiamo escludere anche un utilizzo diverso, mancano Attestazione documentaria per il momento indizi esaustivi. Habitat IV, 479 m slm, versante collinare, litofacies prevalente- Definizione – Frequentazione mente argillitiche, torrente Tresa a 390 m, –, –. Cronologia – Generica età etrusco-romana Affidabilità – Scarsa Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 48-49; MAZZESCHI, 1976, p. 89; Categoria – Sito BOLDRINI-DE LUCA, 1985, pp. 36-37. Descrizione sito – Località identificata con il podere Costarelle, a ovest di Monticchiello, situata in un’area dove attualmente predo- (42.1) Piano delle Checche – Pienza (Q 121 II 1721/4766 mina il bosco. areale) Notizie storiche – Costarelle appare citata per 30 volte nelle schede Fonte orale redatte per l’Estimo del Comune di Fabbrica tra il 1316-20. In Habitat I, 285 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a tutte le registrazioni la località appare legata alla presenza di terre a 150 m, seminativo, –. seminativo. Affidabilità – Scarsa Definizione – Sfruttamento agricolo Categoria – Sito Cronologia – 1316-1317 Descrizione sito – Il sito secondo le fonti orali dovrebbe trovarsi sul Bibliografia – EF = Tavoletta preparatoria dell’Estimo del comune piano delle Checche, cioè una vasta area pianeggiante compresa tra di Fabbrica. il corso dell’Orcia e la S.P. 53 nell’area antistante il podere Le Checche. Non conosciamo la posizione precisa del sito indicativa- (45.1) Lantra Lama – Pienza (Q 121 II 1722/4772 areale) mente però il piano delle Checche si trova tutto in posizione pia- Attestazione documentaria neggiante, su suoli destinati a seminativi. Habitat IV, 450 m slm, versante collinare, litofacies prevalente- Descrizione unità topografica – Da fonti orali abbiamo saputo del mente argillitiche, fosso Lanese a 250 m, –, –. rinvenimento anni fa, di un grande complesso di epoca romana Affidabilità – Scarsa presso il piano delle Checche. Addirittura l’informazione ha for- Categoria – Sito nito il dato della presenza di circa 200 sepolture. Non abbiamo Descrizione sito – Località probabilmente identificabile con l’at- chiarito la cronologia, certamente è stata menzionata una frequen- tuale podere Le Lame, a nord-est di Monticchiello. tazione imperiale del sito. Riguardo alla necropoli non sappiamo Notizie storiche – La località Lantra Lama appare citata 2 volte nel- niente sulla cronologia. l’Estimo di Fabbrica. In ambedue le registrazioni si parla di pro- Interpretazione – Pur non avendo assolutamente nessun elemento in prietà di terre. mano per fornire una interpretazione possiamo prospettare un com- Definizione – Sfruttamento agricolo plesso legato alla ricchezza proveniente dal passaggio della viabilità, se Cronologia – 1316-1317 non addirittura coincidente con un attraversamento dell’Orcia. Bibliografia – EF = Tavoletta preparatoria dell’Estimo del comune Definizione – Complesso di medio grandi dimensioni di Fabbrica. Cronologia – Tarda repubblica-prima età imperiale. Bibliografia – Da una conversazione avuta con la dottoressa Viluc- (46.1) Valle Bernardi – Pienza (Q 121 II 1721/4772 areale) chi, ispettrice di zona della Soprintendenza della Toscana e il mae- Attestazione documentaria stro Dondoli ispettore onorario. Habitat IV, 442 m slm, versante collinare, litofacies prevalente- mente arenacee, sorgente a 10 m, –, –. (43.1) Costilati – Pienza (Q 121 III 1715/4772 areale) Affidabilità – Scarsa Letteratura edita Categoria – Sito Habitat II, 391 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille Descrizione sito – Località identificata con l’attuale podere Fonte e ciottoli, fosso Sambuco a 500 m, –, –. Bernardi, a sud-ovest di Monticchiello. Affidabilità – Buona Notizie storiche – Il toponimo Valle Bernardi si trova citato per 12 Categoria – Sito volte nell’Estimo di Fabbrica. In tutti i casi si parla della proprietà Descrizione sito – Il podere Costilati si trova a sud-ovest di di terre lavorative. Pienza non distante dal confine con il comune di San Quirico Definizione – Sfruttamento agricolo d’Orcia. La zona è collinare e destinata per la maggior parte alle Cronologia – 1316-1317 colture di seminativi e allevamento. Non conosciamo la zona pre- Bibliografia – EF = Tavoletta preparatoria dell’Estimo del comune cisa del rinvenimento. di Fabbrica. Descrizione unità topografica – Si ha notizia del rinvenimento in zona, ma non conosciamo il luogo preciso, di materiali eneolitici: (47.1) Caggiolo – Pienza (Q 121 III 1719/4774 areale) molti scarti di lavorazione litica, un’ascia di diorite levigata, raschia- Attestazione documentaria toi e punteruoli, 13 punte di freccia e una di bronzo, trovate spora- Habitat III, 461 m slm, sommità collinare, argille, fosso Stagno a diche nei dintorni, uno scalpello in roccia serpentina. 270 m, –, –.

104 Affidabilità – Scarsa Descrizione sito – Il sito è da identificare probabilmente con l’at- Categoria – Sito tuale podere Lucignanello, a est di Pienza, posto su un’altura a Descrizione sito – Località identificata con l’attuale podere Cag- dominio della porzione di Val d’Orcia compresa tra Pienza e giolo, a ovest di Fabbrica. Monticchiello. In questo luogo viene citata la presenza di terra, se Notizie storiche – Il nome Caggiolo appare citato per 60 volte nelle sia coltivata o edificata non viene specificato. registrazioni dell’Estimo di Fabbrica. In tutti i casi si parla della Attestazioni documentarie – proprietà di terre. D, maggio 1099, “Rolando figlio di Azzo, vende a Maiza di Definizione – Sfruttamento agricolo Roizo la sesta parte di una terra nel contado di Siena, posta Cronologia – 1316-1317 presso la pieve di San Vito in Corsiniano, in luogo detto Luci- Bibliografia – EF = Tavoletta preparatoria dell’Estimo del comune niano, dove fu la chiesa di Santo Stefano, per il prezzo di sol. 3 – di Fabbrica. In Lucignano”. D, 1116 ottobre, “Nevaldino del fu Gerardo e Aza sua moglie, (48.1) Fontanella – Pienza (Q 121 II 1720/4770 areale) vendono a Rodolfo del fu Pietro due pezzi di terra nel contado Attestazione documentaria di Siena presso la pieve di San Vito in Corsignano in luogo detto Habitat III, 424 m slm, leggero pianoro, argille sabbiose, torrente Lucignano, per il prezzo di 20 sol. – In Corsignano”. Tresa a 800 m, –, –. Definizione – Sfruttamento agricolo Affidabilità – Scarsa Cronologia – Secoli centrali del Medioevo Categoria – Sito Bibliografia – D, maggio 1099, p. 64; 1116 ottobre, p. 71. Descrizione sito – Località identificata con l’attuale podere Fonta- Dati telerilevati – Foto aerea verticale nelle, a sud di Monticchiello. Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra un’anomalia Notizie storiche – In un documento del 1241 viene ricordato vegetazionale evidente soprattutto a nord della costruzione dell’edi- come toponimo legato alla vendita di pezzi di terra. Il toponimo ficio monumentale di Lucignanello, posto sulla sommità della col- Fontanella si trova citato 25 volte nell’Estimo di Fabbrica. Le lina, segnata appunto dalla vegetazione disposta a semicerchio. schede si riferiscono 13 volte a proprietà di terra coltivata a orti, Eira, 1976 11 riguardano proprietà di case, una riguarda un cellarium. Il vo- Aima, 1996. lume del Passeri-Neri, sullo studio delle tavole dei vari Estimi, ha riconosciuto nella zona di Fontanella la presenza di 9 case di pro- (51.1) Podere Ragnuzzi – Pienza (Q 121 III 1714/4777) prietari locali e una di proprietario cittadino. Ricognizione di superficie Attestazioni documentarie – Habitat II, 375 m slm, pianoro, argille sabbiose, torrente Tuoma a D, 1241, 1 settembre, Salvuccio del fu Salvi di Ranaldo permuta 1000 m, seminativo, arato con Ranuccio di Scarlino due pezzi di terra a Monticchiello in l. d. Affidabilità – Media Fontanella, e riceve altra vigna in l. d. Tritane. In Monticchiello. Categoria – Sito Definizione – Abitato Ricognizioni effettuate – 2 Cronologia – 1316-1317 Descrizione sito – Il sito si trova a ovest del podere Ragnuzzi, carat- Bibliografia – D, 1241, 1 settembre, p. 315; EF = Tavoletta prepara- terizzato da un rilievo molto evidente nella morfologia del fondo toria dell’Estimo del comune di Fabbrica; PASSERI-NERI, 1994, p. 6. agricolo costeggiato a sud dalla strada bianca che conduce a Co- sona. Il campo a nord, est e ovest è delimitato da altri campi e da (49.1) Frischeta – Pienza (Q 121 III 1719/4773 areale) costoni argillosi. La morfologia è tendenzialmente di versante colli- Attestazione documentaria nare molto dolce, tranne appunto in direzione sud dove un rilievo Habitat III, 404 m slm, versante collinare, argille sabbiose, fosso si stacca nettamente dalla morfologia tipica del fondo. Il terreno è Stagno a 137 m, –, –. argilloso di colore uniformemente grigio con la tendenza al giallo in Affidabilità – Scarsa alcuni punti. La collinetta vicina alla strada è caratterizzata da un Categoria – Sito grande albero secco sulla sommità. Descrizione sito – Località identificata con l’attuale podere Fra- scheta, tra la zona est di Pienza e Fabbrica. Descrizione unità topografica – A ovest del podere Ragnuzzi, su Notizie storiche – Il nome Frischeta si trova citato 28 volte nell’E- una collinetta (la seconda dalla strada) si trova una concentrazione stimo di Fabbrica. Tutte le registrazioni si riferiscono alla proprietà di laterizi (coppi, tegole, tegole con cerchi fatti con le dita) ceramica di terre, tranne una contenente la stima di un’abitazione. per lo più depurata. I laterizi si trovano sparsi lungo le arature, ma Definizione – Generica area insediativa emergono anche dalla piccola porzione di terra non lavorata. La Cronologia – 1316-1317 concentrazione pur se sparsa misura approssimativamente 29, 5x22 Bibliografia – EF = Tavoletta preparatoria dell’Estimo del comune m, orientata nord-sud, la terra non presenta cambiamenti di colore. di Fabbrica. I reperti sono: coppi, tegole, ceramica depurata, poca grezza, maio- lica rinascimentale, vernice nera, vernice rossa. (50.1) Lucignano – Pienza (Q 121 III 1719/4772) Interpretazione – L’interpretazione può essere dubbia, dato che Letteratura edita molti materiali sono stati portati via in passato, in più l’aratro ha Habitat III, 443 m slm, sommità collinare, argille sabbiose, fosso completamente sconvolto la situazione. Si riconosce comunque l’e- Rigo a 540 m, area edificata, edificato. sistenza di una struttura in materiale deperibile e copertura in late- Affidabilità – Media rizi, i materiali ceramici indicano plurifrequentazione, certamente è Categoria – Sito esistita una fase etrusco arcaica.

105 Definizione – Frequentazione nazioni. La lite durò tre anni, l’ultimo atto è datato 1280 e vede la Cronologia – Arcaismo risoluzione della questione con la donazione delle terre contese in fa- vore dell’ospedale. La chiusura della disputa si intreccia con il de- (52.1) Caggio/ Cagio/ Cagione – Pienza (Q 121 III 1719/4774 stino di Bernardino di Alamanno dei Piccolomini, nipote di Ugone areale) Piccolomini infeudato da Federico II del castello di Montertine. Letteratura edita Bernardino è l’erede di Montertine del quale si è disfatto in gioventù Habitat II, 250 m slm, –, –, fiume Orcia a 1.000 m, –, –. donandolo a un consorte. Infatti fu proprio Bernardino che in virtù Affidabilità – Media del suo diritto feudale sul luogo dona Pian di Cagio all’ospedale, da Categoria – Sito un lato appianando i rapporti politici tra i Piccolomini e la Scala e Descrizione sito – Il sito storico non si può identificare con l’at- dall’altro ponendo fine alla questione giudiziaria in maniera pacifica. tuale podere Caggiolo nei pressi di Fabbrica, a causa delle indica- La questione dei passaggi di proprietà circa trent’anni prima della zioni fornite dai documenti. Il sito sembrerebbe posizionarsi alle questione giudiziaria effettivamente è stata registrata dallo spoglio pendici di Montertine, purtroppo attualmente non si è conservato dei documenti pubblicati nella raccolta del Diplomatico dell’Archi- un toponimo simile. vio dello Stato di Siena. Nel 1241 Ildebrandino del fu Andrea da Grazie a uno studio su alcune carte dell’Archivio di Stato di Siena Monticchiello vende a Ildebrandino Parabuoi da Siena, la metà di condotto da Roberta Mucciarelli, carte relative a una causa giudizia- un podere nel castello di Monticchiello, in luogo detto Caggio, ai ria tra il Santa Maria della Scala di Siena e un esponente della fami- piedi di Montertari, per il prezzo di lire 80. L’anno dopo Ranieri di glia Piccolomini, conosciamo bene le vicende che nel XIII secolo Zaccone da Monticchiello, a titolo di locazione, dà a Cacciaconte hanno interessato quest’area di Pian di Cagio. Infatti la controversia rettore dello spedale di Santa Maria di Siena, la quarta parte del nasce proprio dai diritti di possesso avanzati da ambedue le parti su piano di Caggio per il canone di 12 staia di grano, per la durata di sei questo pezzo di terra posto ai piedi di Montertine. Grazie alle testi- anni. Nel 1243 Aldobrando di Parabuoi dona a Cacciaconte rettore monianze riportate dalle carte conosciamo abbastanza puntual- dello spedale di Santa Maria di Siena, un podere a Monticchiello in mente la posizione di questo Pian di Cagio, si trovava compreso tra luogo detto Piano di Caggio, confinante con i beni della chiesa di l’Orcia a sud, Montertine e nord, il fosso Sambuco a ovest e il tor- Santa Mustiola, con l’impero, con i figli Piccolomini e col fiume Or- rente Tresa a est. cia. Nel 1245 Andrea del fu Benedetto da Monticchiello, dona a Ra- Notizie storiche – Le carte parlano di un avvenimento denun- nieri rettore dello spedale di Santa Maria di Siena i diritti che aveva ciato dall’Ospedale di Siena, accaduto nel mese di aprile del nel piano di Cagio, presso i beni dei figli Piccolomini di Siena. Po- 1277, quando Rinaldo di Turchio della famiglia dei Piccolomini trebbero essere proprio questi alcuni degli atti che hanno portato poi occupa un terreno posto in località Pian di Caggio di proprietà nel 1277 a iniziare le vertenze per la penetrazione in questa porzione dell’Ospedale della Scala di Siena da almeno trent’anni. Il ter- di Val d’Orcia dell’ospedale senese. reno confina con le terre di Zaccone di Monticchiello, la via Attestazioni documentarie – pubblica, i beni della comunità di Monticchiello e dell’Impero. D, 1241, 28 novembre, Ildebrandino del fu Andrea da Montic- Con la forza, le armi e un seguito di mezzadri anch’essi armati, chiello vende a Ildebrandino Parabuoi da Siena, la metà di un Rinaldo Piccolomini ha cacciato gli uomini che vi lavoravano e podere nel castello di Monticchiello, in l. d. Caggio, ai piedi di colmato una buca che da tempo era stata scavata. Nei giorni suc- Montertari, per il prezzo di l. 80 (...). cessivi il Piccolomini ancora aiutato dai suoi mezzadri ha nuova- D, 1241, 9 dicembre, Benvenuta moglie di Ildebrandino d’An- mente cacciato i lavoranti, disperso gli animali e rovinato gli ara- drea da Monticchiello conferma la vendita fatta da suo marito a tri. Alla denuncia segue una lunga serie di testimonianze sul Ildebrandino Parabuoi di Siena, di un pezzo di terra in luogo fatto, fornite da gente dei dintorni di Montertine (Rocca a Ten- detto Caggio, per il prezzo di l. 80. In Monticchiello. tennano, Vignone, Abbadia San Salvatore, San Quirico, Crevole, D, 1241, 16 marzo, Ranieri di Zaccone da Monticchiello, a ti- Corsignano e Monticchiello). Proprio le indicazioni fornite dai tolo di locazione, dà a Cacciaconte rettore dello spedale di Santa testimoni, come detto, offrono molte notizie utili alla ricostru- Maria di Siena, la quarta parte del piano di Caggio per il canone zione del paesaggio medievale. Specialmente una testimonianza è di 12 staia di grano, per la durata di sei anni (...). ricca di informazioni. Si tratta di quella fornita da Rinaldo di Vi- D, 1245, 15 novembre, Andrea del fu Benedetto da Montic- tello, un sessantenne di Corsignano, testimone dalla parte del chiello, dona a Ranieri rettore dello spedale di Santa Maria di Piccolomini. Egli fornisce molte indicazioni sulla topografia del Siena i diritti che aveva nel piano di Cagio, presso i beni dei figli luogo: definisce con chiarezza i limiti delle pertinenze di Corsi- Piccolomini di Siena (...). gnano che iniziano ai piedi del versante settentrionale di Monter- D, 1246, 27 novembre, copia fatta nel 1286. Andrea di Bene- tine, e quelli delle pertinenze di Monticchiello che iniziano dal detto da Monticchiello, vende a m. Ranieri rettore dello spedale torrente Tresa, delimitando quindi all’interno di questi elementi di Santa Maria di Siena, la metà di una selva in l. d. Cagiole, quelle di Montertine. Egli ci informa anche del fatto che il Monte nella Val d’Orcia, per il prezzo di l. 10. Hertari (Montertine) nella parte più alta è abitato mentre in D, 1243, 11 aprile, Aldobrando di Parabuoi dona a Cacciaconte basso iniziano le pertinenze della sua curia. rettore dello spedale di Santa Maria di Siena, un podere a Mon- Le testimonianze divergono specialmente per quanto riguarda le ticchiello in l. d. Piano di Caggio, confinante con i beni della prove di possesso delle due parti. Quelli che pendono per il Piccolo- chiesa di Santa Mustiola, con l’impero, con i figli Piccolomini e mini spingono sul fatto che Montertine è stato donato alla famiglia col fiume Orcia. dall’Imperatore con tutte le sue pertinenze, mentre quelli che pen- Definizione – Sfruttamento agricolo dono per la Scala insistono sul fatto che l’Ente è da trent’anni che è Cronologia – Basso Medioevo venuto in possesso delle terre di Pian de Cagio, tramite vendite e do- Bibliografia – D, 1241, 28 novembre, pp. 317-318; 1241, 9 di-

106 cembre, p. 318; 1241, 16 marzo, p. 320; 1245, 15 novembre, p. temente (dal Gamurrini, 1895) era stato ricordato come note- 359; 1246, 27 novembre, p. 371; 1243, 11 aprile, p. 329; MUC- vole, tanto da far ipotizzare la presenza di una villa nelle vici- CIARELLI, 2001. nanze della necropoli. Rinvenimento nella zona di Tolle di una necropoli etrusca con tombe a ziro comprendenti anche mate- (53.1) Cisolle – Pienza (Q 121 II 1723/4770 areale) riale villanoviano e tombe a camera datate al VI-V secolo a.C. in- Letteratura edita sieme a tombe di epoca tardoetrusca; nella zona sono segnalate Habitat IV, 473 m slm, versante collinare, argille sabbiose, torrente anche tegole funerarie con iscrizioni bilingui etrusco-latine e una Rigo a 390 m, –, –. con iscrizione latina (CII 984 bis a-c; ET CL 1939-1948; CIL Affidabilità – Media XI, 2185-93, 7159-71). La necropoli comprende anche tombe a Categoria – Sito piccola camera, buccheri a cilindretto e a rilievo, materiali bron- Descrizione sito – Il sito storico si identifica con l’attuale podere zei e preziosi, caratteristici per i secoli VI e V, oltre a tombe a Cisolle a est di Monticchiello, in direzione di Pianoia. Il termine ziro con canopi fittili e metallici. Sul colle sono state scavate due asio, con il quale viene indicato il toponimo, indica un lotto di ter- tombe parzialmente sterrate da ricerche abusive. Una sepoltura a reno edificabile. incinerazione aveva un corredo di ceramiche etrusco-corinzie, Attestazioni documentarie – vasi di bucchero e armi in ferro. L’altra è a inumazione e con- D, 1249, 21 marzo, Peruccio del fu Orlandino, essendosi ridotto in tiene pochi frammenti del corredo. Il tutto datato fine VII-inizio miseria, e volendo restituire a Berta moglie di Giovanni e a Sola- VI secolo a.C. V secolo a.C. La necropoli di Tolle è inseribile bella moglie di Ranieri suoi figli, le loro doti per la somma di l. cronologicamente fra l’età villanoviana e la romanità. Il periodo 100, cede un campo posto in Asio Casati e in Asio Cisolle. arcaico sembra finora il momento di maggior sviluppo dell’area. Definizione – Asio I materiali di quest’età sono i più cospicui e coprono un arco Cronologia – Basso Medioevo temporale che va dal VII secolo alla fine del VI a.C. Dalla necro- Bibliografia – DU CANGE, 1840, tomo I; D, 1249, 21 marzo, p. poli proviene anche un oggetto molto interessante: la cosiddetta 422. fibula Campana. Si tratta di una magnifica fibula d’oro iscritta, ad arco elastico, in passato passò con la raccolta Campana al Mu- (54.1) Colle Tolle – Pienza (Q 121 II 1726/4767) seo del Louvre. Letteratura edita Essa sulla staffa reca un’iscrizione composta a granaglia: Habitat IV, 548 m slm, versante collinare, puddinghe poligeniche, – miarathiavelaves- torrente Astroncello a 215 m, incolto , incolto . naszamathimafi)(rkemse- Affidabilità – Buona fempetvrsikipia) Categoria – Sito Sull’asta d’oro della fibula si legge un’iscrizione in oro granulare che Descrizione sito – Il sito si trova su un colle tagliato dal confine tra la qualifica come dono di Mamurce Turkisina a un certo Arath Ve- i comuni di Pienza e di Chianciano, tra il Castelluccio e la Foce. La lavsna. Il cognome del donatore si identifica col nome del popolo zona è caratterizzata da ampie zone boscose, anche questa collina etrusco stesso e costituisce la più antica testimonianza che si cono- presenta solo il versante meridionale libero da colture stabili, men- sca sulla sua forma scritta. Attribuita all’ultimo quarto del VII se- tre in direzione nord l’altura è tutta coperta da bosco ininterrotto colo a.C. la fibula dimostra quanto fosse alto il livello di cultura e di fino a superare il Castelluccio. prosperità dei principi locali. Oltre alla fibula, con una grafia ar- Descrizione unità topografica – Dalla zona provengono i 715 pezzi caica analoga, dalla stessa zona proviene anche l’iscrizione su un co- che compongono la Collezione Mieli, formata per iniziativa di perchio rotondo in arenaria tufacea: Leone Mieli alla fine del secolo scorso. La cronologia dei materiali – mi arathia favnamanei inizia con l’orientalizzante recente, con vasi etrusco corinzi prodotti (CIL XI, 2189) in Etruria meridionale, oltre ad alcuni pezzi di importazione. In Meno note le notizie relative agli abitati, che forse erano ubicati particolare è da ricordare un aryballos corinzio e un unguentario di sotto Poggio al Vento (Montepulciano). Il colle a partire dal 1996 alabastro, del tipo importato dall’Oriente in Etruria costiera e dif- è stato interessato da scavi del Museo Archeologico di Chianciano, fuso nell’interno dalle vie commerciali del Fiora e dell’Ombrone, condotti da Giulio Paolucci ha portato all’indagine di ben 350 che avevano il loro sbocco presso il valico di Castelluccio-La Foce. tombe per la maggior parte intatte e a sepoltura singola. L’orienta- Notevole la presenza di buccheri, che giungono a datare i materiali mento delle camere è quasi costante: verso sud-est o sud-ovest. al VI a.C. Da questo momento si forma una lacuna progressiva- Nell’area orientale della collina le sepolture sono meno affollate, mente più forte fino ad arrivare al V a.C., periodo che coincide con mentre nella zona centrale e in quella occidentale la densità è così il presunto inurbamento entro Chiusi. Ma il V secolo a.C. è co- elevata che le tombe in alcuni casi si sovrappongono. Si tratta di munque rappresentato: da alcune ceramiche a figure rosse attiche una necropoli con tombe di diversi tipi, a pozzetto, a camera, a (530-420 a.C.), da un foculo in argilla, decorato da due teste sileni- ziro, a inumazione. Notevole la presenza di canopi. Le tombe a ca- che (stilisticamente appartenenti alla prima metà del V a.C.). mera possono essere a cella semplice oppure a tramezzo, a pianta Quindi a differenza di altri centri come Cetona e Sarteano, che quadrangolare oppure vagamente circolare. I dromoi di accesso alle conobbero un definitivo abbandono in età classica, nella zona del tombe sono in genere brevi e in forte pendenza, totalmente riem- Castelluccio, sembra non si assista a un tale declino, probabil- piti da argilla rossa trasportata dalla zona sottostante. Per le chiu- mente grazie alla sua favorevole posizione. In seguito, in epoca sure furono utilizzati cumuli di ciottoli, grandi pietre oppure lastre ellenistica, la collezione testimonia una ripresa, notevolmente di pietra fetida o travertino. È interessante in questa necropoli la rappresentati sono i bronzi all’interno delle tombe, le oreficerie, presenza di canopi nelle camere di metà VII secolo a.C. Infatti fi- la ceramica a vernice nera. Scarsamente rappresentato il mo- nora i tipi chiusini erano comunque abbastanza rari. Le tombe a mento romano, restano pochi pezzi di un periodo che preceden- fossa più comuni sono quelle a pianta rettangolare con estremità

107 arrotondate. Nella maggior parte dei casi queste tombe erano rico- spigolo o spessore. Pare che questa sia la vera spettante al sepolcro o perte solo da terra, raramente da scaglie di pietra fetida o da traver- alla persona principale: le brevi epigrafi della fronte sono staccate, in- tino. In queste fosse la testa del defunto è quasi sempre rivolta a dicanti vari nomi, che non sembrano siano di coloro, che successiva- est. Il corredo si trovava spesso ai piedi del defunto, oppure su uno mente furono deposti. Disgraziatamente la pietra non si cavò che in dei lati. Alcune tombe sono prive di corredo a testimoniare il diva- tre pezzi, e due scritti rimasero fra la terra di scavo...” rio sociale dei defunti di questa necropoli. Con l’inizio dell’età ar- L’iscrizione sulla pietra rotta in tre pezzi è: caica si diffonde quasi esclusivamente la tomba a camera con dro- – mi suti lartia larkien(as)...///...rve ver... arikius apinas ituni am mos di accesso, progressivamente allungata, fino a quando a fine VI upe ver... inizi V raggiunge le massime estensioni. Le sepolture maschile – ve an parsi iuke mi ve teti nakvani ani ipa ama kep(en) ipa em erano segnalate in superficie da cippi sferici, mentre quelle femmi- ken... (CIE 1136) nili con cippi a forma di casa con tetto a doppio spiovente. Nelle – su una tegola sepolcrale: C.Tati.T.f. (CIE 1137) tombe arcaiche ci sono anche sepolture a incinerazione. Molta af- – su una tegola sepolcrale: Ar. Pederni/Larthiaei.Metliaei.f. (CIE finità nei corredi tombali è testimoniata nella fase finale del VI se- 1138) colo, con molta ceramica d’importazione. La ricchezza dei corredi L’ultima notizia riportata dal Codice delle iscrizioni etrusche sulle anche di questa fase testimonia il persistere della floridezza del cen- tombe della Foce è: tro abitato della necropoli di Tolle. Questi insediamento (ancora “Tomba posta all’estremità della collina sepolcrale, a mezzo- non individuato) continua ad avere una notevole importanza an- giorno, presso le Foci; aveva la strada incassata, volta a levante, e che nel momento di massima espansione di Chiusi. Il periodo va in ambo le pareti, come era di costume, i piccoli loculi, coperti dall’Orientalizzante, all’Arcaico, una breve frequentazione romana. esternamente da tegoli: dentro quello poi i vasi cinerari, di forma Insomma dall’VII secolo a.C. fino al II a.C., con una breve inter- ordinaria. Ogni tegola recava la sua epigrafe, rozzamente incisa in ruzione pare intorno al V a.C., di pochi decenni. Notizie avute da lettere latine, che indicano il transito, che allora avveniva dal lin- Giulio Paolucci durante la breve conferenza tenuta su questo sito. guaggio etrusco nel dominante romano... Come si vedrà, la Alcuni dei materiali dello scavo sono visibili al Museo delle Acque tomba appartenne alla famiglia Nastia”. di Chianciano. Le iscrizioni sulle tegole sono: Nel Codice delle iscrizioni etrusche si legge in merito a questo sito: – A.Nanstius/Hastiae (CIE 1139) “A Castelluccio Biforchi in alta collina chiamata le Foci..., il cav. – C.Nansti/fili (CIE 1140) Leone Mieli ha scoperto molti sepolcri, alcuni dei quali hanno pro- – Lart Nan/Lartis.f (CIE 1141) dotto delle epigrafi, che nella sua fattoria di Castelluccio conserva, e – A.Na (CIE 1142) furono vedute prima dal dott. Korte, che dubitò della loro sincerità, – C.Na (CIE 1143) e quindi nel giugno del 1878 da me, che con accurato esame tolsi – Lartia.Mar/ina.Nantna/lisa (CIE 1144) da essi qualsiasi sospetto, sebbene sia persuaso che si tratti di monu- – Lart Mare/Ar.f.patr. (CIE 1145) menti molto volgari. Il sepolcro principale da cui si tolse la maggior – Arnunis lautni (CIE 1146) parte delle esposte iscrizioni aveva una larga strada di accesso con – Vaeliza Lantinaei (CIE 1147) cinque nicchiotti o loculi coperti da tegoli, e la porta della cella – C.Thansins/Vetronia (CIE 1148) mortuaria era serrata con due altri tegoli. Questo metodo di seppel- – I.A (...) (CIE 1149) lire in Etruria spetta al sesto e settimo secolo di Roma”. Abbiamo anche la notizia del rinvenimento di quattro tegole sepol- Le iscrizioni rinvenute da Leone Mieli sono: crali iscritte, raccolte tra il torrente Miglia e il torrente Astrone, le – su una tegola sepolcrale: setre clan/iu (CIE 1130) iscrizioni sono: – su un olla cineraria fittile: setre:claniu (CIE 1131) – Lartia.Marin.La.fil (CIE 1150) – su una tegola sepolcrale: arnt. clauniu.vetina (l) (CIE 1132) – Larthia.Marina/Cainae filia (CIE 1151) – su una tegola sepolcrale: ..claniu/(ve)tinasa ve (CIE 1133) – Tana Papia (CIE 1152) – su una tegola sepolcrale: (...)upu lata ve pupu lata (CIE 1134) – Murrenia/Veliza (CIE 1153) – su una vaso cinerario fittile: vl pumpu la (CIE 1135) Ancora rinvenute tegole sepolcrali iscritte: Ancora nel Codice delle iscrizioni etrusche sono ricordati rinveni- – mi aratia iauiamenei (CIE 1154) menti in località La Foce: “Dall’altra parte del territorio di Chiusi, a – Ariauga/Ar(untis) f(ilius)/Ativai gna(tus) (CIE 1155) ponente, nei monti che dividono la valle d’Orcia da quella di – lati vipin (CIE 1156) Chiana v’è un luogo chiamato le Foci (...). Questo fu antichissimo – cesu (CIE 1157) transito degli italici e degli etruschi, i quali ebbero cura fin da princi- Gli ultimi scavi presso la necropoli di Tolle hanno permesso il rin- pio di fortificare e abitare l’altura che gli sovrasta detta Casa al vento. venimento di indicazioni molto interessanti sulla cultura etrusca. La La cinsero quindi di solidissime mura a grandi blocchi quadrati, e se tomba 23 fatta di una cassa di lastre di pietra contenente due urne n’è discoperto un fianco a ponente. Il sig. cav. Leone Mieli proprie- cinerarie è forse la cosa più interessante. Le due urne una maschile tario del luogo e del castello medioevale, il Castelluccio... ha fatto una femminile sono in terracotta. Quella maschile è chiusa da un con grande amore molti scavi; e per aver aperto e perlustrato la ne- coperchio che porta come manico una figura di uomo reclinante sul cropoli, che ampia in giro si estende, e per le dette mura di cinta e braccio sinistro, come per un banchetto, vestito con un mantello per le varie antichità, crede che quello sia il Camars vetus ossia i Clu- bianco, la testa è mancante. Si tratta del primo esempio conosciuto sini veteres notati da Plinio il maggiore. Ma lasciando per ora in so- datato al terzo quarto del VII secolo, di una figura ritratta in questa speso questa questione, è certo che in quelle Foci si stanziarono posizione, che in seguito assumerà un’importanza primaria nella prima gli italici, a cui gli etruschi succedettero... Or son due anni nel scultura funeraria. Nel 1878 Leone Mieli scoprì presso la Foce una ricercar le tombe, una si trovò chiusa da una grande pietra di arena- tomba ellenistica composta da un dromos di accesso, cinque loculi ria fetida con iscrizioni nella fronte, e con un’altra per il lungo dello su ogni lato del corridoio e la camera funeraria. Tutti i loculi e la

108 cella erano chiusi con tegole iscritte. All’interno vi erano gli ossuari che le scelte abitative motivate dalla vicina presenza di luoghi fune- coperti da una coppa in vernice nera e da un piatto in presigillata rari e di culto a Tolle vengano meno. Appare invece forse già com- volterrana, talvolta iscritto e un solo vaso di corredo. La cella aveva presa in questa fase la funzione strategica di questo valico. tre sepolture entro olle cinerarie e i corredi comprendevano alcune Definizione – Abitazione ceramiche, uno strigile di bronzo e una moneta di bronzo. Tutte le Cronologia – Età del bronzo iscrizioni studiate dal Gamurrini sono da riferire allo stesso com- Bibliografia – CUDA, 2001, pp. 69-71. plesso funerario della famiglia dei Claniu. Definizione – Necropoli (55.1) San Gregorio – Pienza (Q 121 III 1717/4773) Cronologia – Villanoviano-età imperiale Letteratura edita Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, p. 65; PISTOI, 1997, pp. 24-27; Habitat III, 452 m slm, leggero pianoro, argille sabbiose, fosso Rigo ASAT, p. 351; BIANCHI-BANDINELLI, 1925, pp. 389-392; BIANCHI- a 817 m, area edificata, edificato. BANDINELLI, 1927, p. 19, n. 7, p. 20, nn. 8, 9; CIMINO, 1986, pp. Affidabilità – Buona 3-15; GAMURRINI, 1895, in Nsc., pp. 73-79; Annal. Istit., 1855, p. Categoria – Scavo 51, Tav. X; MARTHA, in Arte etr., Tav. I, p. 12; CIE, 1130-1135, Descrizione sito – Il sito si trova in prossimità di Pienza, inglobato 1136-1138, 1139-1149, 1150-1153, 1154-1157; HAYNES, 2001, dalle abitazioni della periferia nord. Giungendo a Pienza dalla dire- pp. 10, 28-31, 73-78. zione di Torrita, poco dopo il distributore Agip, sulla sinistra si nota un gruppo di abitazioni a schiera, il sito si trova in quel punto, (54.2) Colle Tolle – Pienza ormai coperto dalle strutture, infatti i materiali sono emersi al mo- Letteratura edita mento dello sbancamento per la costruzione delle fondamenta. Affidabilità – Scarsa Descrizione unità topografica – Durante uno sbancamento ese- Categoria – Sito guito nel 1976 per la costruzione di un blocco di appartamenti, Descrizione sito – Cfr. sito 54.1. vennero alla luce delle strutture murarie, una cisterna e un’area la- Descrizione unità topografica – Rinvenimento a sud del colle di stricata. Oltre alle strutture in muratura, dalla zona emersero nume- scarso materiale di età romana e dei resti di una struttura edilizia di rosi frammenti di ceramica acroma, sigillata aretina, uno dei fram- incerta cronologia realizzata con ciottoli fluviali. menti con bollo: (...)escenn(...), inedito. Vari frammenti di dolia, te- Interpretazione – Costruzione di incerta funzione, materiali non gole, tubuli, e pezzi di condutture in piombo. Il tutto venne datato specificati. Impossibile affermare qualcosa sull’interpretazione del alla prima età imperiale. rinvenimento. Il sito tra il 1996-97 è stato sottoposto a uno scavo dalla Soprin- Definizione – Frequentazione tendenza e dal gruppo dei volontari di Pienza. È stato uno scavo di Cronologia – Generica età romana emergenza, venuto a seguito dei lavori di costruzione di un can- Bibliografia – ASAT, p. 351. tiere edile. Sono emerse tracce di una struttura di epoca romana (villa o piuttosto grande e ricca fattoria), con materiali che vanno (54.3) Colle Tolle – Pienza dalla vernice nera alla sigillata e alla ceramica tardo antica. È visi- Letteratura edita bile il riempimento e i contorni di una vasca ricoperta di cocciope- Affidabilità – Media sto e le tracce di grossi muri. Purtroppo molte parti della struttura Categoria – Sito probabilmente sono state cancellate durante i lavori per la costru- Descrizione sito – Cfr. sito 54.1. zione delle case attigue negli anni ’70. Lo scavo ha arricchito la Descrizione unità topografica – Nel corso degli scavi effettuati dal cronologia del sito. Dalla letteratura edita conoscevamo solo la fase Museo di Chianciano sulla necropoli di Tolle, sono stati messi in imperiale, i risultati dello scavo hanno messo in luce una fase elle- luce alcuni depositi preistorici, molto manomessi dagli scavi delle nistica e una tardo antica. Infatti la vasca termale (probabilmente tombe etrusche e dal dilavamento del terreno. Le aree residue della un frigidarium) conservata per 7x5 m di ampiezza e per una frequentazione preistorica sono limitate al settore centro-settentrio- profondità di almeno 1,70 m con attiguo piccolo vano pavimen- nale della necropoli, anche se è probabile che l’insediamento occu- tato in cocciopesto, probabilmente databile in epoca imperiale è passe una superficie più estesa. Sono stati messi in luce un livello apparsa riempita prevalentemente con materiale tardo antico. A basale di una struttura abitativa, e qualche frammento di ceramica. epoca tardo antica sono stati attribuiti anche alcuni vani abitativi La struttura è tagliata da due corridoi di successive tombe. È ipote- di cui rimangono parzialmente le fondamenta, posti più in alto ri- tica la correlazione della capanna con alcune buche di palo indivi- spetto alla vasca e forse i resti di una fornace da calce nelle imme- duate sul lato sud-ovest. I materiali ceramici raccolti sono omoge- diate vicinanze dell’abitazione. nei, prevalgono gli impasti grossolani con inclusi rilevanti. Scarsa- Definizione – Complesso di medio grandi dimensioni mente presente la ceramica semidepurata, poco spessa e con Cronologia – Tarda repubblica-prima età imperiale-tarda antichità superfici levigate. I dati provenienti da questo scavo consentono di Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 40-41. integrare il quadro del popolamento del comprensorio Monte Ce- tona-Val d’Orcia in epoca protostorica. I rinvenimenti di Tolle pos- (56.1) Grotta del Beato Benincasa – Pienza (Q 121 II sono essere attribuiti alla facies appenninica. Un tratto particolare 1721/4772) dei reperti di Tolle è una certa insicurezza nell’esecuzione del mo- Letteratura edita tivi decorativi, in linea con la caratteristica scadente di tutta la pro- Affidabilità – Buona duzione ceramica del sito. Tali rinvenimenti del Bronzo in questo Categoria – Scavo sito permettono di far intravedere nuovi modi di insediarsi sul ter- Habitat IV, 428 m slm, piede di collina, argille e marne siltose, tor- reno valdorciano rispetto agli esempi conosciuti in passato. Sembra rente Tresa a 40 m, coltura stabile, bosco.

109 Descrizione sito – Si tratta di un’apertura scavata nella roccia lungo il corso del torrente Tresa nella zona a nord-ovest di Monticchiello. In questa direzione il Tresa attraversa una vallata che si forma dalle pendici dell’altura di Monticchiello fino a risalire attraverso il po- dere Telle verso il grande pianoro rialzato delle Costarelle. È una zona molto boscosa, dove solo presso il podere Costarelle si trovano alcuni campi a seminativo ritagliati tra i boschi. Descrizione unità topografica – La Grotta del Beato è composta un complesso di ambienti scavati dall’effetto dell’erosione dell’ac- qua, che ha generato delle grotte dalle grosse spigolature, l’acqua probabilmente infiltrava a pressione. Ci sono tre ingressi, uno dal- l’alto, uno intermedio e uno in basso, dal letto del torrente. L’in- gresso superiore si trova a circa 35 m dal torrente, è costituito da un’ampia apertura leggermente inclinata. Il secondo ingresso è po- sto a 15 m dal torrente, nella parte verticale della gola, è composto da due imboccature distanti 10 m dalla cascata che alimenta un pic- colo lago. L’ingresso più basso si trova al livello del torrente sopra un secondo laghetto. Entrando da questa apertura rotonda e verti- cale, incontriamo la sala dello “Scavo”, un vano dell’altezza di circa 2,5 m, dove in passato sono stati effettuati gli scavi archeologici. Da lì inizia un percorso di tipo speleologico che conduce attraverso uno stretto cunicolo alla “Sala del Trono”, dove sono presenti fenomeni di stalattiti. Il percorso dei cunicoli conduce ad altre due sale, quella del “Lago Fossile” e quella dei “Pipistrelli”. Dall’ingresso superiore incontriamo il vano dove si dice abbia vissuto il Beato Benincasa nel ’400. In questa porzione sono stati effettuati solo piccoli inter- venti di scavo, dai quali sono emersi frammenti di reperti medievali. Nel 1973 si intraprende lo scavo stratigrafico del deposito indivi- duato all’interno della grotta, in parte già manomesso da interventi abusivi. I materiali testimoniano una frequentazione del sito a par- tire dal Neolitico (con ceramica tipo Fiorano, datata al Neolitico medio-iniziale, fine V millennio), numerosi i materiali dell’Eneoli- tico finale fino all’Età del bronzo. Negli strati superficiali sono recu- Fig. 13. L’ingresso dalla parte del torrente Tresa della Grotta del Beato. perate 24 monete romane, datate tra la prima metà del II a.C. e gli ultimi decenni del I a.C.-I d.C. Un riesame in seguito dei materiali, Bibliografia – RADI, 1981; PISTOI, 1997, pp. 31-32; RADMILLI, ha permesso il riconoscimento anche di ceramica medievale. Il 1975, p. 88; PAOLUCCI, 1988, p. 65; FRANCOVICH-VANNINI, 1981; nome della grotta viene dall’eremita Giovanni Benincasa, vissuto ASAT, p. 339; VALENTI, 1999, pp. 80-81. intorno al 1400, che passò più di venti anni in questo luogo. Se- condo la tradizione più accreditata il santo nacque a Montepul- (57.1) Casa al Vento – Montepulciano (Q 121 II 1725/4769) ciano nel 1375, nel corso della sua vita si trasferì nell’eremo di Ba- Letteratura edita gni San Filippo. Qui rimase pochi mesi per stabilirsi nei pressi di Habitat IV, 683 m slm, sommità collinare, sabbie argillose, torrente Monticchiello, dove la Compagnia dei Servi di Maria aveva dei ter- Miglia a 350 m, incolto, incolto. reni vicino alle grotte. Vi rimase vent’anni, vivendo nella parte su- Affidabilità – Buona periore, dove ancora una croce di ferro ricorda il suo soggiorno. Vi Categoria – Sito morì Il 9 maggio 1426. La tradizione popolare individua il giaciglio Descrizione sito – Il sito si trova nel comune di Montepulciano del santo all’interno delle grotte, il luogo è detto “Letto del Beato”. sulla linea di confine con quello di Pienza a pochissima distanza dal A lui vengono attribuite le “Orme del Diavolo”, impronte di qua- podere Palazzone. Morfologicamente l’altura di Casa la Vento ap- drupede impresse nelle rocce soprastanti la grotta, si pensa quando pare il punto più alto della serie di colline allungata in direzione il santo, per sfuggire al Demonio, spiccò con la sua cavalcatura un nord-est/sud-ovest sulla quale sorgono anche il Castelluccio e la enorme salto attraverso la gola. Foce. La sommità della collina è appiattita e allungata in direzione Interpretazione – Sito plurifrequentato, le ipotesi fatte, sono: a nord-sud. Più o meno al centro del piano si trova una casa poderale scopo forse votivo nel periodo della prima frequentazione (Neoli- ormai abbandonata e tutta la superficie circostante è incolta. tico), un abitato nell’Età del Bronzo, lo sfruttamento come riposti- Descrizione unità topografica – Questa zona è stata messa in rela- glio di un tesoretto di monete in epoca romana, e infine una fre- zione alla vicina necropoli di Tolle, riconoscendo in questa altura quentazione probabilmente a scopo abitativo in epoca medievale il luogo che doveva ospitare l’abitato che ha utilizzato in vari mo- (dato che le ceramiche individuate sono per lo più da fuoco, di uso menti storici la necropoli. Il Gamurrini alla fine del secolo scorso è molto comune). stato il primo ha formulare questa ipotesi. Egli informava che la Definizione – Frequentazione collina di casa al Vento era di forma ellittica, con l’asse maggiore Cronologia – Neolitico-Basso Medioevo misurante circa 180 m, quello minore circa 40 m. Informava an-

110 che del fatto che quest’area restituiva tracce di mura con blocchi trovamento di frammenti di intonaco, di tessere di mosaico, di parallelepipedi di travertino murati a secco. Inoltre dallo scavo di frammenti ceramici di epoca romana, fecero supporre il succedersi due pozzi, rinvenuti all’interno dell’area abitata di Casa al Vento, all’abitato di epoca etrusca, un edificio di età romana imperiale. scavati da Leone Mieli nel secolo scorso, proveniva molto materiale Non abbiamo notizie sulle dimensioni del ritrovamento, ma la non solo ceramico. Tra le altre cose anche una testa frammentaria presenza di marmi africani e di tessere mosaicali confermano in pietra arenaria, una maschera fittile di sileno coronato, un’ante- senz’altro la presenza di una villa. fissa fittile con ornamenti fitomorfi, una testina fittile, due dischi Definizione – Villa di terracotta, una tegola con iscrizione di un prenome personale Cronologia – Età imperiale con il soggetto etrusco mi, un mattone con l’iscrizione dell’abbre- Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, p. 64; GAMURRINI, 1895, in Nsc., viazione ve del prenome personale Vel, ceramica a vernice nera e pp. 73-79; CIMINO, 1986, p. 8. SECCHI TARUGI, 1960, SE, p. 461. pesi da telaio. Interpretazione – Si tratta dell’ipotesi che in coincidenza dell’at- (57.4) Casa al Vento – Montepulciano tuale podere Casa al Vento si trovasse anticamente un abitato etru- Letteratura edita sco, alcuni sostengono un oppidum fortificato. Affidabilità – Buona Definizione – Oppidum Categoria – Sito Cronologia – Ellenismo Descrizione sito – Cfr. sito 57.1. Bibliografia – PISTOI, 1997, pp. 24-25; BIANCHI-BANDINELLI, Descrizione unità topografica – Nel 1893 Leone Mieli praticò 1925, pp. 391-392; GAMURRINI, 1895, in Nsc., pp. 73-79; CI- delle ricerche sulla collina di Casa al vento e in particolare anche MINO, 1986, p. 8. sulla necropoli posta nella parte orientale della collina, dove furono Dati telerilevati – Foto aerea verticale recuperati materiali del VII e VI secolo a.C. Descrizione dati telerilevati – La foto verticale mostra un’anomalia Definizione – Necropoli morfologica molto evidente, caratterizzata da una forma a mezzaluna Cronologia – VII-VI secolo a.C. attorno alla casa poderale che domina la collina. Il perimetro della Bibliografia – PAOLUCCI, 2001, p. 45. collina, indicato dall’emergenza di murature e di vegetazione che ne segue il percorso, rappresentano un’anomalia ben individuabile. (58. 1) Palazzo di Papa - Pienza (Q 121 II/129 I 1724/4764) Eira, 1976 Letteratura edita Aima, 1996. Habitat II, 314 m slm, Pianura, Argille, fiume Orcia a 600 mt, Area Edificata, Edificato. (57.2) Casa al Vento – Montepulciano Affidabilità - Buona Letteratura edita Categoria - Sito Affidabilità – Buona Descrizione sito – Il sito si trova nella parte sud del comune lungo Categoria – Sito il corso dell’Orcia si raggiunge facilmente dalla strada che porta a S. Descrizione sito – Cfr. sito 57.1. Pietro in Campo. Descrizione unità topografica – Nel 1959 in seguito a una Notizie storiche – Due documenti del XV secolo si riferiscono a profonda aratura furono praticati alcuni saggi di scavo sulla cima questa località. Uno è del 1453 e si ricorda che Mariano di Gia- della collina, dove nel secolo scorso era già stato riconosciuto un in- coppo Petrucci denuncia terreni con un casolone a Palazzo di Papa. sediamento etrusco. Le ricerche misero in luce un lungo tratto della Nel 1465 la proprietà è passata a Trailo, Galeazzo ed Elisabetta del cinta muraria (115 m), costruita in blocchi e ciottoli di pietra. Sul fu Francesco Malavolti, in questo caso è indicato come un podere versante ovest furono individuati alcuni fondi di capanna e a nord- nella corte di Monticchiello. est venne scavata una fornace di forma circolare. Definizione - Palazzo Interpretazione – Si tratta del rinvenimento di capanne, ma non Cronologia - Basso Medioevo abbiamo ulteriori notizie, neppure della fornace che è stata scavata. Bibliografia - PASSERI, 2002, p. 14. Definizione – Abitato Cronologia – Ellenismo-Tarda repubblica (59.1) Hospitalis Sancti Benedicti – Pienza (Q 121 III Bibliografia – PAOLUCCI, 1988, p. 64; SECCHI TARUGI, 1960, 1714/4778) p. 461 ss. Letteratura edita Habitat II, 349 m slm, pianoro, argille sabbiose, torrente Trove a (57.3) Casa al Vento – Montepulciano 960 m, area edificata, edificato. Letteratura edita Affidabilità – Buona Affidabilità – Buona Categoria – Sito Categoria – Sito Descrizione sito – L’Hospitalis Sancti Benedicti si identifica con l’at- Descrizione sito – Cfr. sito 57.1. tuale podere Spedalone. Il sito si trova immediatamente a sud-ovest Descrizione unità topografica – Oltre ai resti di un abitato etru- della collina del Poggio Castellaccia. L’unico modo per raggiungere sco il colle di Casa al Vento ha restituito anche materiali inerenti Spedalone è percorrere una stretta strada che si incontra solo en- a una villa romana: tre tavolette di cui una di smalto vitreo tur- trando nella proprietà del podere Ragnuzzi. Spedalone si trova in chino, le altre di breccia verde, alcuni pezzi di bronzo e di una zona di versante collinare, si tratta delle ultime propaggini del piombo, un glirarium, cioè un dolium, bucato in più parti del rilievo di Poggio Castellaccia, intorno al podere il prevalente uso del corpo, con anse orizzontali impostate sulla spalla, destinato se- suolo è a fondi agricoli a seminativo o incolti. condo Plinio, all’allevamento dei ghiri per le mense ricercate. Il ri- Notizie storiche – Ancora nel 1227 l’attuale podere Spedalone era

111 (61.1) Spino – Pienza (Q 121 II 1720/4770 areale) Letteratura edita Habitat III, 405 m slm, leggero pianoro, argille sabbiose, fosso Spino a 580 m, –, –. Affidabilità – Media Categoria – Sito Descrizione sito – Il sito storico si identifica con l’attuale podere Lospino, situato a sud di Monticchiello, raggiungibile tramite una deviazione dalla S.P. 88, posta tra il podere Lamone e il podere Montello. Morfologicamente la zona è definita da una serie di ampi versanti collinari che degradano dolcemente verso il torrente Tresa fino ad arrivare all’Orcia. Notizie storiche – Il toponimo è citato come casalino e come zona di vendita di un pezzo di terra. Comunque in ambedue i casi si tratta di generico sfruttamento agricolo. Attestazioni documentarie – D, 1239, dicembre 9, Albenetto di Cotone da Monticchiello, vende a Orlandino di Berizo un casalino in l. d. Spino, per il prezzo di 5 soldi. Nella piazza di Monticchiello. D, 1242, gennaio 13, Salvuccio del fu Salvi di Renaldo vende a Ranieri del fu Clara, un pezzo di terra in Monticchiello in l. d. Spino, per il prezzo di 33 soldi. In Monticchiello. Definizione – Sfruttamento agricolo Cronologia – 1239-1242 Bibliografia – D, 1239, dicembre 9, p. 302; 1242, gennaio 13, p. 326.

(62.1) Chiesa di Santa Croce (Villa Nano) – Pienza (Q 121 II 1723/4772) Letteratura edita Habitat IV, 531 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille Fig. 14 . Ingresso e cortile del complesso del podere Spedalone. e ciottoli, torrente Tresa a 457 m, –, –. ricordato come Hospitalis Sancti Benedicti, posto nel piviere di Affidabilità – Buona Santa Maria di Cosona. Categoria – Sito Definizione – Spedale Descrizione sito – La località si trova a nord-est di Monticchiello, Cronologia – Basso Medioevo quasi al confine con Montepulciano. La morfologia è quella di una Cronologia – MARONI, 1990, pp. 55, 61. vasto pianoro caratterizzato da zone a seminativo delimitate dal bo- sco che ne disegna i limiti. Specialmente nella porzione antistante la (60.1) Casati – Pienza (Q 121 II 1724/4769 areale) costruzione della Villa Nano tutta l’area è destinata a vigneti. Letteratura edita Descrizione unità topografica – Nelle Decime del 1302-03, ap- Habitat IV, 553 m slm, pianoro, Sabbie argillose, fosso d’Orsenna pare la “ecclesia Sancte Crucis” di Annano (oggi Villa Nano). Di a 255 m, –, –. questa chiesa si ha memoria ancora in un documento diocesano Affidabilità – Media del 1728, che afferma che i beni di questa chiesa passano al godi- Categoria – Sito mento dei Canonicati della cattedrale prima del 1544, e conclude Descrizione sito – Il sito storico si identifica con l’attuale po- “al presente”. Il luogo dove sorgeva tale chiesa si chiama ancora dere Casato, a est di Monticchiello, in direzione di Pianoia, la Santa Croce. zona si trova a destra della strada, nei pressi del podere Fonti- Definizione – Chiesa coni. La zona è circondata essenzialmente da campi coltivati e Cronologia – 1302-1728 orti nelle immediate vicinanze dei poderi. Il termine asio, con il Bibliografia – MARONI, 1990, p. 60; NERI, 1986, p. 71; MORETTI, quale viene indicato il toponimo, indica un lotto di terreno edi- 1990, pp. 300-301. ficabile. Attestazioni documentarie – (62.2) Villa Nano – Pienza D, 1249, 21 marzo, Peruccio del fu Orlandino, essendosi ridotto in Letteratura edita miseria, e volendo restituire a Berta moglie di Giovanni e a Sola- Affidabilità – Scarsa bella moglie di Ranieri suoi figli, le loro doti per la somma di l. Categoria – Sito 100, cede un campo posto in Asio Casati e in Asio Cisolle. Descrizione sito – Cfr. sito 62.1. Definizione – Asio Descrizione unità topografica – Intorno al 1720 il vescovo monsi- Cronologia – 1249 gnor Arrighi rinvenne un’urna cineraria etrusca. Il luogo preciso del Bibliografia – DU CANGE, 1840, t. I; D, 1249, marzo 21, p. 422. rinvenimento è sconosciuto.

112 Interpretazione – I dati a disposizione indicano la presenza di una Descrizione unità topografica – La pieve era già cadente nel tomba, ma l’iscrizione trovata nelle vicinanze, prova anche l’esi- 1500, ma fu ricostruita, come attesta la lapide nella facciata, dalla stenza di un abitato, purtroppo non localizzabile. famiglia Saracini nel 1570. Officiata saltuariamente fino al 1940 Definizione – Tomba era negli anni ’70 in stato di abbandono e in parte pericolante. Cronologia – Generica età romana Alla fine degli anni ’80 un gruppo di giovani volenterosi ha ten- Bibliografia – MARONI, 1990, p. 60; DEMPSTER, 1722-24, urna tato di salvarla. Oggi la pieve si presenta ristrutturata grazie an- LXXXII, nota 4. che all’intervento dei proprietari. Si presenta con la facciata in pietra arenaria e piccolo campanile a vela. A unica navata, ha su- (62.3) Annano (Villa Nano) – Pienza bito profonde ristrutturazioni nel XVIII secolo, come dimostra Letteratura edita l’unico altare di forme barocche. Affidabilità – Scarsa Attestazioni documentarie – Categoria – Sito CDA: 1014, 16 febbraio (cartula venditionis) “In nom(ine) Descrizione sito – Cfr. sito 62.1. D(omi)ni n(ost)ri Ihesu Christi D(e)i eterni (...) p(er) hanc Descrizione unità topografica – All’inizio del Trecento ad An- cartula vindo et trado tibi Martino pr(es)b(iter)o, filio b(one) nano è attestata l’esistenza di piccoli insediamenti aperti, compresi m(emorie) Ioh(ann)i, idest: omnio(m) ex omnib(us) casis he- nella curia di Monticchiello. Annano fa anche parte di uno di quei reb(us) meis illis, quam abeo in loco et finib(us) infra comitato luoghi forse fortificati abbandonati entro la fine del secolo XIII, a et territurio de Clusine(n)se, quod su(n)te ipsi casis hereb(us) causa dell’entrata nell’orbita dell’espansione demografica di Mon- infra iudicaria et plebem s(an)c(t)e Marie, que dicit(ur) Li- ticchiello. spino (...)”. Definizione – Generica area insediativa Definizione – Pieve Cronologia – Basso Medioevo Cronologia – 1014-Età contemporanea Bibliografia – FARINELLI-GIORGI, 1998, pp. 176-177. Bibliografia – MARONI, 1990, p. 220; NERI, 1986, pp. 67-68; SANTI, 1999, pp. 99-100. (62.4) Villa Nano (pieve di Totona) – Montepulciano (Q 121 Descrizione dati telerilevati – Foto obliqua II 1725/4772) Aerial survey, 2000. Letteratura edita Habitat IV, 532 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di argille (64.1) Pieve di Conino – Pienza (Q 121 II 1725/4769) e ciottoli, torrente Scornabue a 460 m, –, –. Letteratura edita Affidabilità – Scarsa Habitat IV, 618 m slm, versante collinare, sabbia con intercalazioni Categoria – Sito di argille e ciottoli, torrente Miglia a 140 m, area edificata, edificato. Descrizione sito – Cfr. sito 62.1. Affidabilità – Media Descrizione unità topografica – La località di Villa Nano, ha preso Categoria – Sito il nome dalla gens etrusco romana degli Anniani, la cui presenza è Descrizione sito – Il sito dell’antica pieve di Conino, si identifica testimoniata dal rinvenimento nel 1717, nel vicino podere della con l’attuale podere La Pievina, nei pressi di Fonticoni e Palazzone, pieve a Totona, di un’iscrizione romana mutila, incisa su un cippo nella porzione nord-est del comune di Pienza (per le indicazioni di travertino, che documenta la presenza di un abitato romano: sulla morfologia cfr. 10/Q 121 II/Pie). – ANNIANE/ MAXSIMI/ LE. UXORI/... Notizie storiche – Nelle Rationes Decimarum del 1302 appaiono i Definizione – Abitato nomi di alcune pievi di nuova creazione, che sono sorte sui territori Cronologia – Generica età romana frazionati, precedentemente di pertinenza delle pievi più antiche. Bibliografia – MARONI, 1990, p. 60; DEMPSTER, 1722-24, urna Tra questi nomi appare quello della pieve di Conino presso Montic- LXXXII, nota 4. chiello. Un decimario del 1693 esistente nell’archivio parrocchiale chiama con il nome di pieve di Conino l’attuale podere La Pievina. (63.1) Santa Maria de Spino – Pienza (Q 121 II 1721/4770) Letteratura edita Habitat III, 471 m slm, pianoro, argille sabbiose, fosso dello Spino a 1.200 m, area edificata, edificato. Affidabilità – Buona Categoria – Monumento Descrizione sito – L’edificio della pieve esiste ancora, si trova a sud di Monticchiello, in una radura raggiungibile sia dal podere Fonta- nelle che dal podere Spinarello. La morfologia del luogo è di ver- sante collinare protetto a nord da una serie di rilievi mentre a sud si affaccia verso il grande versante che degrada fino all’Orcia. Vicino all’edificio della pieve si trovano alcune costruzioni poderali ormai abbandonate. Notizie storiche – Essa fa parte delle probabili pievi paleocristiane della diocesi di Chiusi, elencate in una bolla del pontefice Celestino III del 1191. In un documento del 1014 è citata la pieve di Santa Maria de Spino. Fig. 15. Alcuni elementi architettonici forse pertinenti alla scomparsa pieve di Conino.

113 La pieve deve essere sorta tra XI e XIII secolo, è tra quelle che Interpretazione – Materiale sporadico. Una frequentazione è in- hanno frazionato i terreni appartenuti alle pievi più antiche. dubbia, forse anche legata al vicino complesso di Spedaletto, ma Descrizione unità topografica – In effetti presso il podere Palazzone, non possiamo aggiungere altro data la frammentarietà e disomoge- che si trova a poche decine di metri dall’attuale Pievina e fa parte della neità dei materiali. stessa proprietà, sono state viste, durante la ricognizione del 1997, Definizione – Frequentazione delle decorazioni architettoniche in marmo utilizzate come limiti per Cronologia – XIV-XV secolo d.C. aiuole di fiori e piante nel giardino antistante il podere. Nello specifico sono stati riconosciuti: una lastra di circa 50x30 cm, decorata con un (67.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767) serpente in rilievo, due cippi troncoconici, due statue (forse basi di co- Ricognizione di superficie lonne) a forma di animale (forse leoni seduti) e vari frammenti di ar- Habitat I, 274 m slm, pianura, depositi alluvionali, torrente Tresa a chitravi sagomati. Per quanto riguarda altre notizie su rinvenimenti 90 m, seminativo, arato. avvenuti in precedenza presso la Pievina Cfr. 10/1/121II/Pie. Affidabilità – Scarsa Definizione – Pieve Categoria – Sito Cronologia – XI-XIII secolo-1693 Ricognizioni effettuate – 1 Bibliografia – MARONI, 1990, 59, 227; NERI, 1986, p. 68. Descrizione sito – Campo molto pianeggiante nella parte verso nord-ovest, mentre la morfologia assume l’aspetto di una leggera (65.1) Podere Marcoli – Pienza (Q 121 III 1719/4767) pendenza verso sud-est. È delimitato a nord dalla S.P. 53, a sud dal Ricognizione di superficie fiume Tresa come a ovest, a est da una fitta vegetazione di confine. Habitat I, 283 m slm, pianura, depositi alluvionali, fosso Pian del- La terra è molto scura, argillosa con parti meno compatte più o l’Asino a 10 m, seminativo, arato. meno al centro del campo. Affidabilità – Scarsa Descrizione unità topografica – Erano presenti pochi frammenti di Categoria – Sito laterizi, e pochissimi frammenti di ceramica depurata. Ricognizioni effettuate – 1 Interpretazione – Materiale sporadico, difficilmente collegabile a Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, limitato a sud- un deposito archeologico. ovest dalla S.P. 53, a est dal fosso Pian dell’Asino, a ovest dalla strada Definizione – Sporadico bianca che porta al podere Marcoli. Il campo è pianeggiante, la terra Cronologia – Non identificabile. è di colore variabile dal grigio al marrone scuro, di tipo argilloso. Vi- stosi affioramenti di ghiaia dividono il campo nel senso nord-sud. (68.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1719/4767) Descrizione unità topografica – Non è possibile individuare una Ricognizione di superficie vera e propria concentrazione, anche se abbiamo riscontrato un Habitat I, 280 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a maggior numero di resti di ceramica grezza in direzione est, in pros- 400 m, seminativo, arato. simità del fosso Pian dell’Asino, mentre a ovest vicino alla strada vi Affidabilità – Scarsa era una maggior concentrazione di maiolica arcaica, frammenti di Categoria – Sito laterizi erano invece sparsi un po’ in tutto il campo. Ricognizioni effettuate – 1 Interpretazione – Il sito non è facilmente percepibile, ma i mate- Descrizione sito – Campo di forma rettangolare, allungato in dire- riali presenti, anche se non di forte entità, sono probabilmente i re- zione nord-sud, delimitato a nord dalla S.P. 53, a ovest dalla strada sti di un’abitazione di generica età medievale (datata per la presenza bianca che porta al podere La Torre, a sud dal podere La Torre. il di maiolica arcaica). terreno è scuro e compatto la morfologia è pianeggiante. Definizione – Abitazione Descrizione unità topografica – Il materiale raccolto era sporadico Cronologia – XIV-XV secolo d.C. ma disposto abbastanza omogeneamente su tutta la superficie del Elementi datanti campo, si tratta di frammenti di coppi e tegole, frammenti di cera- Acroma depurata mica grezza e depurata. Casseruola: tav. XLVI, n. 7. Interpretazione – Materiale sporadico. I frammenti rinvenuti non sono apparsi legati a nessun tipo di deposito. La datazione alla fase (66.1) Spedaletto – Pienza (Q 121 III 1717/4767) medievale è dipesa dal tipo di laterizi presenti, in altre occasioni rin- Ricognizione di superficie venuti in associazione a maiolica arcaica. Habitat I, 287 m slm, piede di collina, argille, fiume Orcia a 700 Definizione – Frequentazione m, seminativo, arato Cronologia – Basso Medioevo. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito (68.2) Podere La Torre – Pienza Ricognizioni effettuate – 1 Letteratura edita Descrizione sito – Campo in leggera pendenza verso sud. Delimi- Affidabilità – Scarsa tato a nord da una casa moderna costruita appena a sud del podere Categoria – Sito Osteria, a est dalla strada bianca che porta al podere Osteria, a sud Ricognizioni effettuate – 1 dalla S.P. 53. La terra è di colore marrone scuro, di consistenza Descrizione sito – Cfr. sito 68.1. compatta e argillosa. Descrizione unità topografica – La torre che caratterizza mag- Descrizione unità topografica – In modo molto sporadico erano giormente il complesso abitativo, oggi adibito ad agriturismo, presenti frammenti di laterizi, frammenti di ceramica grezza, cera- appare inglobata nel caseggiato colonico. Dalla voce del proprie- mica depurata e maiolica arcaica. tario abbiamo acquisito che durante i lavori di restauro e di

114 sbancamento, avvenuti tra il 1996/97 per la ristrutturazione, sono stati individuati dei vani nella parte bassa della struttura del torrione, forse dei cunicoli o dei vani archeggiati interrotti. Strutture sotterranee con archi sono state individuate anche du- rante lo sbancamento per la costruzione della piscina nelle im- mediate vicinanze del complesso, a circa 20 m a sud in direzione dell’Orcia. Definizione – Frequentazione Cronologia – Basso Medioevo.

(69.1) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4766) Ricognizione di superficie Habitat I, 278 m slm, pianura, depositi alluvionali, fiume Orcia a 250 m, seminativo, arato. Affidabilità – Scarsa Categoria – Sito Ricognizioni effettuate – 1 Descrizione sito – Campo di forma vagamente rettangolare, ten- denzialmente pianeggiante, di terra molto compatta di colore mar- rone scuro, delimitato a sud-est dal podere La Torre, a ovest dal fiume Orcia. Su tutta la superficie sono presenti tantissimi affiora- menti di sassi di fiume dovuti ai probabili spostamenti dell’alveo dell’Orcia. A est la terra è di colore marrone chiaro con affioramenti di piccolissimi frammenti di pietrisco chiaro frantumato dalle ara- ture. Nella parte che confina con l’Orcia appaiono ancora più note- voli gli affioramenti di ghiaia. Descrizione unità topografica – Molti frammenti di laterizi sono sparsi sulla superficie del campo, ma non c’è nessun frammento di ceramica. Interpretazione – Materiale sporadico. I frammenti non sono ap- parsi legati a nessun tipo di deposito, inoltre è del tutto assente la ceramica, dai soli laterizi non è stato possibile dedurre nessuna indi- cazione cronologica. La collocazione cronologica nel Basso Me- dioevo deriva dalla presenza dei laterizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. Fig. 16 . La torre vista da ovest. Definizione – Sporadico Cronologia – Basso Medioevo. Definizione – Abitazione Cronologia – Basso Medioevo. (69.2) Podere La Torre – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Ricognizione di superficie (70.1) Podere Casavecchiata – Pienza (Q 121 III 1718/4767) Affidabilità – Media Ricognizione di superficie Categoria – Sito Habitat II, 283 m slm, pianura, argille, torrente Tresa a 50 m, se- Ricognizioni effettuate – 1 minativo, arato. Descrizione sito – Cfr. sito 69.1. Affidabilità – Media Descrizione unità topografica – Nella parte a nord del campo più Categoria – Sito o meno nella zona che confina con la strada bianca che conduce al Ricognizioni effettuate – 1 podere La Torre, all’altezza del capannone per il fieno si trova la Descrizione sito – Campo pianeggiante delimitato a nord-est dalla UT 2. Si distingue abbastanza nettamente il cambiamento del co- strada bianca che porta al podere Casavecchiata, a nord-ovest dal lore della terra che assume una tonalità di marrone più chiaro ri- torrente Tresa, a sud da una stradina segnata dai trattori che divide spetto al resto, inoltre si nota la presenza di pietrisco molto frantu- i campi. La terra è di colore marrone scuro ed è molto argillosa. mato. Si sono raccolti frammenti di laterizi molto frammentati, Descrizione unità topografica – Nella parte più a sud del campo, poca ceramica depurata. La concentrazione misura: 20x8 m, orien- lungo il corso del Tresa è visibile una piccola concentrazione di tata est/ovest. frammenti di coppi e tegole, alcuni sono bruciati. La terra non pre- Interpretazione – Probabile abitazione medievale, poco visibile per- senta nessun cambiamento di colore, ne’ una forma precisa. Nel re- chè le arature devono aver intaccato solo gli strati di crollo superfi- sto del campo non concentrati sono stati raccolti pochissimi fram- ciali. La presenza di un deposito è percepibile, ma la mancanza di menti di ceramica grezza e depurata. materiale datante limita notevolmente l’interpretazione. La colloca- Interpretazione – I materiali presenti sembrano indicare una proba- zione cronologica nel Basso Medioevo deriva dalla presenza dei la- bile piccola fornace o butto di fornace, mancando completamente terizi in altre occasioni rinvenuti associati a maiolica arcaica. resti datanti, appare problematica ogni ulteriore interpretazione.

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