06 Schedario Pienza

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06 Schedario Pienza VI - SCHEDARIO TOPOGRAFICO (1.1) Corsignano (Pienza) – Pienza (Q 121 III 1718/4772) tri che portarono alla caduta del Governo dei Nove e alla sostitu- Letteratura edita zione della classe dominate. Una secolo dopo nel 1458, Enea Silvio Habitat III, 484/493 m slm, pianoro, sabbia con intercalazioni di Piccolomini diviene papa col nome di Pio II e nel febbraio del argille e ciottoli, fosso Rigo a 500 m, area edificata, edificato. 1459 effettua il suo primo passaggio per Corsignano, suo castello Affidabilità – Buona natale, dove decide di costruire una grandiosa chiesa, al posto di Categoria – Monumento quella di Santa Maria e nuovi palazzi, servendosi dell’opera di un Pienza si trova in Val d’Orcia, sulla sommità pianeggiante di una architetto fiorentino, Bernardo da Settignano detto il Rossellino. collina di arenaria, affacciata sulla valle, in posizione direttamente Inizia così l’opera di scavo e di raccolta di pietre e legnami necessari antistante il versante settentrionale del Monte Amiata. Il pianoro è all’impresa. Il 29 agosto 1462 viene consacrata la nuova chiesa de- caratterizzato, soprattutto in direzione sud, da oliveti che circon- dicata alla B.V. Assunta in cielo, e dichiarata cattedrale insieme a dano l’abitato. quella di San Salvatore di Montalcino. Mediante questo provvedi- Notizie storiche – Pienza è una piccola cittadina che nelle forme at- mento molti popoli delle diocesi limitrofe di Grosseto, Chiusi e tuali di alcune parti, sorge a metà del XV secolo sul castello di Cor- Arezzo furono dati alle due cattedrali; e il vescovo delle due chiese signano. L’opera fu voluta dal pontefice Pio II, originario del ca- novelle fu assoggettato immediatamente alla Santa Sede. Il nome di stello di Corsignano, tornato in età avanzata nel suo paese, che volle Corsignano venne cambiato con quello di Pienza. I lavori di rinno- trasformare in una piccola “città ideale”, sulla scia delle idee umani- vamento rinascimentale di Pienza coinvolsero anche le mura, ma stiche rinascimentali. Per quanto riguarda l’origine del nome di iniziarono a rallentare già prima della morte di Pio II (+1464), an- Corsignano, la tradizione vuole che derivasse da Corsinianus, uno che se la cittadina continuò comunque a svilupparsi, sia come luogo dei commilitoni di Silla, fra i quali fu diviso il territorio chiusino. amministrativo che come centro commerciale. Questo sviluppo fu La città ha forma ovale, con tre porte aperte e due postierle chiuse. favorito da alcuni provvedimenti della Repubblica. Infatti Siena vo- A ovest si trova la porta principale denominata al Murello, per la lendo condiscendere alle premure già esternate dal pontefice Pio II, quale entra la strada provinciale che viene da San Quirico d’Orcia. mentre era cardinale, con deliberazione del 30 aprile 1459, concede A est si apre la porta Al Ciglio, che guarda verso Monticchiello. La agli abitanti di Corsignano alcuni privilegi ed esenzioni, inoltre in- terza porta è detta Al Santo, si affaccia a sud-est, il nome deriva da dice l’uso di un grosso mercato o fiera annuale di sei giorni, da ini- un avvenimento storico; vi entrò la reliquia di Sant’Andrea, patrono ziare il 3 di maggio. Questi privilegi furono rinnovati nel 1494, della città e della diocesi, che Pio II, mandò da Roma. Le altre due fino a che nel 1514 furono accordate a Pienza quattro fiere annuali postierle chiuse guardano a nord. Le prime notizie storiche del ca- di tre giorni ciascuna, cioè per San Gregorio di marzo, per la Santa stello di Corsignano risalgono all’anno 828, quando l’abate dell’ab- Croce di maggio, per San Matteo di settembre e per Santa Caterina bazia di San Salvatore sul Monte Amiata, vi comprò delle terre. di novembre. I provvedimenti nello specifico si concretizzarono L’abbazia organizzò intorno a Corsignano una sua corte, inclusa più nell’esenzione perpetua da ogni nuova imposizione, nella conver- tardi nei privilegi imperiali di Ottone III (996), di Enrico II (1004 sione della gabella del mosto in un contributo forfettario ai castel- e 1007), di Corrado II (1027 e 1036). Presumibilmente fra il XII e lani di 50 lire, in una moratoria decennale e nel pagamento rateale il XIII secolo, sorsero intorno a Corsignano un castello, un borgo e per coloro che da un anno avessero lasciato lo Stato per debiti, nel- la chiesa di Santa Maria. La prima attestazione certa del castello di l’esonero dal pagamento di parte dello stipendio del podestà di San Corsignano, però risale al 1208, quando in un documento appare Quirico e correlativo aumento per il vicario di Pienza che vedeva soggetto all’autorità di Siena. Risulta citato tra i castelli obbligati a estendersi la competenza anche al penale, la consueta sospensione pagare un’imposta straordinaria per diminuire il debito pubblico se- dei debiti civili, mentre la manutenzione delle mura era sempre a nese, aggravato dalla rovinosa guerra contro Firenze. Dal IX al XIII carico del comune locale. Per quanto riguarda la creazione della secolo, comunque, le notizie sono scarse relativamente alle vicende diocesi di Pienza e Montalcino, creata, come detto, da Pio II nel politiche di questo paese. Durante la guerra del 1229-1235, il ca- 1462 con un atto che veniva a completare il suo sogno di trasfor- stello fu colpito dagli eserciti di Firenze e di Orvieto. La sua posi- mazione del borgo fortificato di Corsignano, in un città e garantire zione strategica, a dominio della Val d’Orcia, gli conferì dal 1251, alla famiglia un dominio in spiritualibus su un territorio da secoli le- la posizione di presidio senese. Nel 1265 fu designato castello di gato alla presenza giurisdizionale ed economica dei Piccolomini. frontiera, quindi particolarmente vigilato. Durante l’offensiva ghi- Alle antiche proprietà si aggiunge, dalla fine del ’400 e per tutta la bellina del 1289 fu occupato dai Cacciaconti. Nel 1330 divenne di- prima metà del ’500, un serie di acquisti nella Val d’Orcia di terre stretto podestarile, sotto il quale arano annoverate 40 comunità. prative, boschive, poderi, oltre a numerosi beni immobili in Pienza. Nel 1348 appare vicariato. Tra XIII e XIV secolo si consolida il Si può dire che la nuova diocesi di Pienza, per tutto il XVI secolo peso di Corsignano sull’assetto del territorio senese e si estendono i appartenne ai Piccolomini che scisse e riaggregò, a suo beneplacito possedimenti fondiari dei Piccolomini, nobile consorteria senese, e col consenso di Roma, i due territori dell’episcopio. La divisione esiliata in Val d’Orcia nel corso del XIV secolo, in seguito agli scon- fra le due diocesi avverrà alla fine del Cinquecento. 65 Tornando alle vicende storiche di Pienza, nel 1502 Cesare Borgia torri angolari, quella più a sud è mozza. Il lato sud è stato interrotto vi pose i sui accampamenti, nell’azione contro il governo di Pan- circa a metà, per creare il poderoso basamento poligonale dell’ab- dolfo Petrucci. A questo seguirono altri passaggi militari nel pe- side della cattedrale, le mura sono molto sbassate, compresa una riodo delle guerre d’Italia. Nel 1530 i pientini ricevettero dai sol- torre rotonda con base a scarpa e cordone, posta a metà della por- dati di Carlo V un grosso colpo. Questo imperatore visitò in se- zione orientale, per tutta la lunghezza in ambedue i tratti, fanno da guito Pienza nel 1536, così come vi passò nel 1538 il papa Paolo sostegno a due strade panoramiche. Si conservano ancora le due III di ritorno dal Congresso di Nizza. Ma appena l’esercito cesa- porte principali: una a ovest ad arco tondo, in pietra tra due torri reo-papale ebbe conquistato Firenze e saccheggiato Lucignano in con bassa base a scarpa e cordone, mentre sopra la porta due men- Val di Chiana e si voltò alla Val d’Orcia, prendendo Pienza come sole di tre pietre stondate successivamente, aggettanti reggono un quartier generale di Ferrante Gonzaga. Lo scopo era quello di in- apparato a sporgere, forse originariamente con spiombatoi, ma del durre il governo senese a ribandire i fuorusciti e farli tornare liberi tutto rifatto e intonacato come tutta la parte alta della porta. L’altra in patria, dove voleva fosse rimesso in seggio l’Ordine dei Nove. porta, a est, posta nel lato sud trasversalmente alle mura, con arco Maggiori disastri furono sopportati dai pientini durante l’ultima tondo a mattoni forse rifatto e fiancheggiato da speroni a scarpa; sul guerra di Siena, per le tante volte che Pienza fu presa, perduta e lato sud poi, poco a oriente della cattedrale si vede un’altra piccola riconquistata. Nel 1552 le mura furono rafforzate a cura del conte porta, forse posteriore, posta anch’essa trasversalmente alle mura, ad d’Elci, commissario senese e fu costruito un forte di fronte alla arco ribassato in mattoni. porta verso Siena. Nel 1553 dato che l’esercito imperiale si avvici- nava a Pienza dalla parte della Val di Chiana, i senesi vi inviarono Attestazioni documentarie – 500 fanti al seguito del capitano Giordano Orsini a presidiare la CA, n. 105, maggio 828 (cartula venditionis) “...Consta me Cri- città, ma questi avendo avuto poco tempo per creare dei ripari, stofalo (...), habitator in Citiliano, vindedit hac tradedit tibi furono costretti a far abbandonare almeno ai cittadini più facol- dom(no) Adualdo abb(ati) de monasterio Domini Salvatori sito tosi, Pienza in favore di Montalcino. Una volta che gli imperiali Monte Amiate ad ipso s(an)c(to) monasterio omnes res et sub- furono giunti sotto le mura, facilmente se ne impadronirono e la stantjas meas (...) tam in casale Citiliani, et in Corsiniano, seo tennero fino a quando Carlo V fu costretto a inviare le truppe im- et per singulis casalib(u)s v(e)l vocabulis, ideo: tam casis, curtis, pegnate intorno a Siena e quindi anche a Pienza, sulle coste di hortis, vineis, pratis, campis, cultis et arvis, silvis, aq(ui)s et pa- Napoli, dove era apparsa una numerosa flotta turca.
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