NERO MAGAZINE Numero 4
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NER O Neromagazine.it BIMESTRALE A DISTRIBUZIONE GRATUITA NUMERO 4 MARZO / APRILE 2005 Direttore Responsabile: Giuseppe Mohrhoff Direzione Editoriale: Francesco de Figueiredo ([email protected]), Luca Lo Pinto ([email protected]), Valerio Mannucci ([email protected]), Lorenzo Micheli Gigotti ([email protected]) Staff di redazione: Rudi Borsella, Marco Cirese, Ilaria Gianni, Andrea Proia, Francesco Tatò, Francesco Ventrella Collaboratori: Gianni Avella, Emiliano Barbieri, Silvia Chiodi, Roberta Ferlicca, Federico Narracci, Piero Pala, Marta Pozzoli, Giordano Simoncini Grafica&Impaginazione: Daniele De Santis ([email protected] Industrie Grafiche di Roma) Responsabile illustrazioni: Carola Bonfili (carolabonfi[email protected]) / Titoli: Nicola Pecoraro - www.hopaura.org Invio Materiale: Via degli Scialoja,18 - 00196 ROMA / Pubblicità: [email protected] - Alexandra Gracco Kopp ([email protected]) - 338-4997742 Distribuzione: [email protected] Editore: Produzioni NERO soc. coop. a r.l. In copertina un collage di Andrea Mastrovito particolare, 2004 - anilina su carta su tela, 70x100cm (courtesy of The Flat, Massimo Carasi) NERO Via Paolo V, 53 - 00168 ROMA tel. 06/97600104 - [email protected] - www.neromagazine.it Registrazione al Tribunale di Roma n. 102/04 del 15 marzo 2004 Stampa: Repro Stampa - via Zoe Fontana, 220 ROMA - www.reprostampa.it 2 REMOTE. A UN PASSO DAL SOGNO / 6 SWOON / 8 PRE. L’INTIMA PERCEZIONE DIVENTA CONCRETA / 10 ALL MUSIC HAS COME TO AN END / 12 LISETTE SMITS UN’INTERVISTA / 15 REDS STRIKE THE BLUES / 16 ALL THINGS SHINING / 20 CRYSTAL DISTORTION / 23 TERRE THAEMLITZ / 28 MASQUÉRADE / 30 COSE COMUNI / 34 L’OSCURA MATERIA DEI SOGNI / 35 APPLAUSI AL FESTIVAL DEI CORTI? / 36 I TODD NERI / 38 JOLLY / 40 RECENSIONI / 46 NERO INDEX / 48 DISTRIBUZIONE illustrazione di Emiliano Maggi A un passo dal sogno. di Lorenzo Micheli Gigotti Ho scoperto REMOTE per caso, all’INDIPENDENTE tica poco pipparola. In barba al ‘politically correct’ intellettuale, REMOTE guarda FILM SHOW, curiosando, come ormai faccio spesso, alle cose belle e le offre gratuitamente alla gente. negli angoli e sulle mensole dei luoghi che frequen- Siamo ad un passo dal sogno: vicini a quella tanto agognata proliferazione di to, alla ricerca di primizie editoriali. Ed è cosa assai dispositivi alternativi di diffusione culturale che iniziano a sdoganare l’audiovi- rara, specialmente in Italia, trovarsi in mano un dvd sivo, come qualsiasi altra produzione culturale, anche la più sconosciuta, dai magazine gratuito come questo. contesti gerarchici ed economici, dalle occasioni festivaliere, dai vernissage e Dentro REMOTE c’è di tutto. Tutto quello che ha a dalle esecuzioni live. L’unico costo sono le pubblicità, oltretutto poche e perti- che fare con la musica e il video. nenti, disseminate nella line-up. Ma può bastare un avvertimento o un minimo di Predominante è la presenza del videoclip, alcuni dei attenzione per essere consumatori consapevoli. quali prodotti da note etichette come Mute e Ninja Tune. Ma a rendere REMOTE un progetto editoriale In Italia si sa poco o nulla del progetto REMOTE e delle persone che lo hanno innovativo è lo smaliziato avvicendamento di promo ideato. Mi piacerebbe conoscere qualcosa di voi. Da chi è composto lo staff di musicali (elettronica, post-rock, hip-hop, punk, new- REMOTE, chi sono e cosa fanno? new wave ecc.), cortometraggi, animazioni digitali e video d’artista. Remote è stato ideato da tre persone. Ted, Kevin e Jason. Ted vive a Londra Finalmente anche il movie (filologicamente sarebbe ed è un direttore artistico freelance. Kevin è un curatore freelance e un più esatto dire l’immagine in movimento) si scrolla organizzatore di feste, Jason lavora per un magazine di moda e vivono di dosso la correlatività con l’aspetto musicale. Per- entrambi a New York. ché se spesso si è soliti denunciare la componente visiva non all’altezza di quella sonora, in REMOTE Perché avete scelto di distribuire REMOTE gratuitamente? sembra le cose siano esattamente l’opposto. Infatti ad impressionare è la grande padronanza tecnica e Per prima cosa abbiamo voluto creare Remote perché volevamo introdurre formale che soggiace nella ricca, e anche generica, la gente al contesto artistico legato alla musica in cui siamo calati. Abbiamo produzione video proposta. Con questo non guardo pensato: perché non vendere pubblicità e così fare pagare i dvd alle grandi alle raffinate produzioni da etichetta o ad artisti compagnie. Stiamo pensando nel prossimo futuro di fare degli abbonamen- quotati come Plastikman, kid 606, The Liars, to ti. Per avere maggiori informazioni su questo vi rimando al nostro sito: rococo rot, Soft Pink Truth, The Streets, ma anche ai www.remoteondvd.com lavori realizzati da soggetti totalmente sconosciuti. La selezione di REMOTE, quindi, è variegata e tra- Mi sembra di aver capito che la gran parte del materiale video inserito nelle di- sversale. A realtà già affermate, nelle quali l’utilizzo verse uscite di REMOTE provenga principalmente da New York, Londra e Berlino. del video sembra ancora condizionato da esigenze A cosa è dovuta realmente questa scelta? promozionali, si alternano produzioni low-budget, più audaci e sperimentali, frutto di una genuina Noi non raccogliamo o scegliamo i contenuti in base alla location. Più che prerogativa artistica. Formalmente avrete a che fare altro cerchiamo quello che ci interessa. Quando abbiamo iniziato a produrre con ogni tipo di registrazione video. Non riesco a REMOTE Jason viveva a Los Angeles, Ted era Londra e Kevin a Berlino. trovare, fatta esclusione di lavori folli ed originali Troviamo molto più stimolante mettere insieme lavori che provengono da difficilmente descrivibili, una categoria visiva non ogni parte del mondo piuttosto che stare a guardare verso una sola area presente in Remote. Una volta avviato il ‘play all’ specifica. non vi sorprenderà passare dal patinato ghiaccio al super8 underground newyorkese, dalle animazioni In Italia un dvd generalmente costa 30 euro, e solo da pochi anni si vedono in futuriste warpiane al corto trash demenziale, dal giro free magazine o prodotti editoriali a distribuzione gratuita. Con questo non video performativo al collage digitale, dal documen- intendo dire che in italia non si siano prodotte fanzine…ma che la diffusione tario al video d’artista. A questo aggiungete una gratuita a largo consumo, che si spinge al di là dei contesti settoriali, ha preso notevole difformità nel confezionamento delle varie piede da circa un decennio. Fatto sta che oggi in Italia trovare in giro un dvd uscite, caratteristica stimolante e tipica di progetti gratuito con inserti culturali di qualità e senza fini di lucro sarebbe qualcosa di appena nati. straordinario e di inimmaginabile. In cosa consiste il progetto REMOTE? Come Remoti, appartati e fuori mano sono i video con- riuscite a sostenerlo finanziariamente? tenuti nelle selezioni dei primi quattro numeri del magazine. Fuori dai palinsesti generalisti o sem- Noi vendiamo pubblicità sul dvd per coprire i costi di produzione e abbiamo plicemente relegati in settori di nicchia, la gran iniziato a lavorare ad un programma settimanale per una nuova stazione parte dei video proposti sono accostati, spesso con televisiva. Ci sono stati pochi altri esempi di dvd gratuiti simili a REMOTE, stridente ma eccitante approssimazione, a video di ma credo che presto la formula del DVD magazine gratuito o a basso costo tendenza “indipendente” che avreste già potuto diventerà molto comune. I costi di produzione ormai sono diventati molto vedere in rarissime apparizioni televisive notturne. meno costosi della carta. E questo chiaramente rende più facile una produ- E’ un progetto americano, molto ben congegnato zione di questo tipo. Comunque solo oggi inizia ad incuriosire questa idea. produttivamente (il biglietto non lo paghi…basta che guardi), non eccessivamente avangarde che ha Quale credi sia la realtà del Free Press o della produzione a distribuzione gratuita tutta l’aria di essere frutto di una prerogativa este- a New York o a Londra e Berlino? Hai dei titoli da consigliarci? NERO 5 Ci sono free magazine in ogni posto a New York e molti di questi Credi che iniziative come REMOTE possano destabilizzare il controllo uni- sono delle cacate totali. Ci saranno, solo nel mio quartiere, almeno voco e gerarchico dei dispositivi mediatici di massa, come televisione e quattro free magazine. A me tra questi piace molto un free magazine radio? che si chiama Frank 151 in formato tascabile che si occupa di hip hop, art e stili urbani (www.frank151.com). Anche The Royal (www. Dio, lo spero. Sono terrorizzato all’idea che con l’arrivo del strea- theroyalmagazine.com)è un free magazine trimestrale niente male ming dei video e con il fatto che tutti possono avere una tv, tutto con un gran design. possa rimanere uguale. La gente sembra non voler credere alla ve- rità sul mondo ma preferisce seguire ciò che più semplicemente le Quale è il vostro criterio di selezione? La sostanziosa proposta di conte- viene proposto. nuti editati in ogni numero è molto varia. Al di là del discorso estetico, anch’esso molto diversificato, si ha l’impressione di avere a che fare con Trovo fantastica l’opportunità che offrite al pubblico di visionare lavori di un prodotto attento all’interesse di massa quanto alla nicchia. E’ un bel artisti esordienti che producono animazioni, video arte e corti. Che tipo di connubio che soddisfa chiunque. Una scelta che non limita il suo bacino reazione suscitate sui giovani artisti? E’ un’impresa possibile sdoganare d’utenza… la video arte dal contesto ‘arte contemporanea e accostarla ad espressioni più ‘pop’? Noi tre che facciamo REMOTE abbiamo gusti molto diversi che sono spesso in conflitto tra loro. Spesso accade che uno di noi ama folle- Siamo orgogliosi di poter offrire la possibilità ai giovani artisti esor- mente un pezzo che l’altro odia. Penso comunque che questo sia il dienti di allargare la loro audience e di offrire loro contesti molto più bello del nostro progetto.