Check List Delle Briofite Dell'emilia-Romagna
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Riccardo Fariselli, Michele Aleffi, Maria Speranza Check List delle Briofite dell’Emilia-Romagna Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2018 In copertina e nelle immagini del testo: Tortula revolvens (Schimp.) G. Roth (fotografie di Michele Aleffi) Prima edizione 2018 Questo volume è frutto della collaborazione dei tre autori Riccardo Fariselli1, Michele Aleffi2, Maria Spe- ranza3 ed è stato sottoposto alla peer review. 1 Via Romea 294, 48015 Savio (RA), Italia; 2 Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Unità di Biodiversità Vegetale e Gestione degli Ecosistemi, Laboratorio ed Erbario di Briologia, Università di Camerino, Via Pontoni 5, 62032 Camerino (MC), Italia; 3 Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Viale Fanin 44, 40127 Bologna, Italia. Realizzazione editoriale Federica Rossi, Biblioteca di Agraria “Gabriele Goidanich” E-mail: [email protected] Licenza Pubblicato in AMS Acta - http://amsacta.unibo.it/id/eprint/6033 DOI - http://doi.org/10.6092/unibo/amsacta/6033 ISBN 9788898010875 Sommario Introduzione p. 5 Schema tassonomico per le epatiche (Marchantiophyta) p. 9 Medodi p. 9 Schema tassonomico per i muschi (Bryophyta) p. 10 Elenco floristico delle epatiche p. 13 Elenco floristico dei muschi p. 28 Sintesi della distribuzione delle epatiche in Emilia-Romagna p. 129 Sintesi della distribuzione dei muschi in Emilia-Romagna p. 133 Numero di segnalazioni prima e dopo il 1950, per le epatiche ed i muschi in Emilia-Romagna p. 149 Elenco dei sinonimi delle epatiche p. 151 Elenco dei sinonimi dei muschi p. 152 Bibliografia p. 163 3 Check List delle Briofite dell’Emilia-Romagna Riccardo Fariselli, Michele Aleffi, Maria Speranza Riassunto Viene presentata una sintesi delle conoscenze in merito alla distribuzione delle briofite in Emilia- Romagna sulla base dei dati disponibili nei lavori pubblicati fino al 2017. Si è costruito un database di oltre 7300 record di cui 6900 effettivamente utilizzati nella compilazione della Check List. Vengono qui riportati gli elenchi delle specie segnalate (epatiche e muschi) suddivise secondo le diverse provincie. All’interno degli elenchi, per ogni segnalazione si indica la località di rinvenimento. Sulla base dei dati disponibili sono presenti in Emilia-Romagna 546 taxa (comprendenti specie, sottospecie e varietà) di cui 87 epatiche e 459 muschi. Parole chiave: Briofite, Check List, Emilia-Romagna Introduzione Le conoscenze sulla distribuzione delle briofite in Emilia-Romagna sono piuttosto scarse. Gran parte degli studi più importanti sono molto antichi anche se negli ultimi anni si è assistito ad un certo risveglio dell’interesse sull’argomento. Le provincie di Ferrara e Rimini sono pressoché sconosciute. Poco si sa anche di quelle di Piacenza e Ravenna. Per la prima la quasi totalità dei dati risale alla fine dell’Ottocento (Bracciforti 1877). Più cospicuo è l’elenco di specie note per le provincie di Parma e Forlì-Cesena. Anche in questo caso, per quel che riguarda la prima, la maggior parte dei dati risale alla fine dell’Ottocento (Avetta 1897) mentre per la provincia di Forlì-Cesena le ricerche coprono un ampio arco temporale ma se si eccettua uno studio recente di Bonini (2009) la maggior parte delle informazioni disponibili sono piuttosto datate (Del Testa 1903; Zodda 1921; Zangheri 1959; Zangheri 1966b). Per quel che riguarda il Modenese la quasi totalità dei dati disponibili derivano da lavori di Fiori risalenti anch’essi agli ultimi anni dell’Ottocento (Fiori 1886; Fiori 1892a; Fiori 1892b). La provincia di Reggio Emilia è la più ricca di studi floristici rilevanti e comprende una ricerca molto interessante di Velluti piuttosto recente (Velluti 1993) e parte di una di Aleffi et al. (2014) ma anche in questo caso altre fonti importanti di dati risalgono a circa 120 anni fa e oltre (Fiori 1886; Fiori 1892a; Fiori 1892b; Casali 1899a; Casali 1899b). La provincia di Bologna è quella che ha visto il maggior numero di lavori pubblicati negli ultimi 20 anni (Aleffi & Silenzi 2000, Aleffi et al. 2014 e Fariselli et al. 2017) ma prima di allora anche in questo caso i dati disponibili derivavano in gran parte da un lavoro di fine Ottocento (Farneti 1889). Metodi La ricerca si è svolta in più fasi. Innanzi tutto si sono analizzati i lavori comprendenti le segnalazioni floristiche per l’Emilia-Romagna fino al 2017 e si è compilato un database contenente un record per ogni località di rinvenimento di ogni specie segnalata negli articoli. In totale si sono inseriti oltre 7300 record. In seguito è stato effettuato l’aggiornamento della nomenclatura che segue le pubblicazioni di Aleffi et al. (2008) per le epatiche e di Ros et al. (2013) per i muschi. Si è poi provveduto ad attribuire ogni località di rinvenimento alla rispettiva provincia di appartenenza. Dove ciò non è stato possibile a causa delle indicazioni stazionali troppo generiche la segnalazione è stata attribuita all’Emilia (Province di Piacenza, Parma, Reggio 5 Riccardo Fariselli, Michele Aleffi, Maria Speranza Emilia, Modena, Bologna e Ferrara) oppure alla Romagna (Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini). Parallelamente a questo lavoro si è effettuata un’operazione di scrematura del database eliminando tutte le segnalazioni non appartenenti al territorio regionale presenti negli articoli analizzati o che comunque potevano avere una elevata ambiguità. Per le segnalazioni utilizzate in questo lavoro l’appartenenza alla Regione è certa per le aree interne del territorio regionale mentre una fonte di incertezza è costituita dalle aree di confine. Queste sono rappresentate dai monti che sono condivisi fra l’Emilia-Romagna e la Toscana (Monte Orsaro, Monte Prado, Monte Rondinaio ecc.) oppure da indicazioni stazionali generiche presenti nei lavori più antichi (ad esempio Fitzgerald & Bottini 1881) quali “Alpi di Camporaghena”, “Alpi di Mommio”, “Alpi di Sillano”, “Alpi di Soraggio”, toponimi che designano parte della catena appenninica situata fra la provincia di Reggio Emilia e quelle di Massa Carrara e Lucca fra Emilia-Romagna e Toscana. Questi sono i soli casi in cui è possibile incertezza di cui si è tenuto conto nella compilazione degli elenchi floristici. Negli altri casi si è cercato di adottare un criterio prudenziale escludendo le segnalazioni non chiaramente attribuibili al territorio regionale oppure ricadenti immediatamente al di là del confine toscano ed incluse in vecchi lavori floristici relativi al territorio dell’Emilia-Romagna (Valle delle Pozze, Boscolungo ecc.). Sono altresì state escluse le segnalazioni troppo generiche come ad esempio l’indicazione “Appennino tosco-emiliano”. Ciò ha in parte ridotto il totale delle segnalazioni utilizzate per la compilazione di questa Check List: dalle oltre 7300 inserite a 6900. Talvolta sono riportate località di distribuzione inedite il che è evidenziato nel testo. A volte l’incertezza può sussistere anche per l’attribuzione delle segnalazioni tra due province della Regione, in particolare per le località poste al confine fra di esse. Ad esempio l’indicazione “Sopra Rigoso” potrebbe indicare stazioni situate nella provincia di Parma ma non è del tutto esclusa la possibilità che si riferisca a stazioni della provincia di Reggio Emilia. In tali eventualità si è riportata la segnalazione nella provincia a cui appartiene la località menzionata. Qualora invece la segnalazione si riferisca a toponimi condivisi fra due province (ad esempio Monte Cappelbuso fra Modena e Bologna) si è deciso di riportare la segnalazione in entrambe le province. Gli elenchi floristici sono preceduti dai due schemi tassonomici riportati in ordine alfabetico che seguono Crandall-Stotler et al. (2009) per le epatiche e Goffinet et al. (2009) per i muschi eccetto i generi Alleniella S. Olsson, Enroth & D. Quandt, Exsertotheca S. Olsson, Enroth & D. Quandt, Imbribryum N. Pedersen, Nyholmiella Holmen & Warncke e Sarmentypnum Tuom. & T.J. Kop. che non sono considerati nella pubblicazione. All’interno dei due elenchi floristici le specie sono elencate in ordine alfabetico. Per pochissime specie, 19 in tutto di cui 2 epatiche e 17 muschi, dopo le segnalazioni derivanti dalle pubblicazioni, è presente una sezione denominata Erbario Crittogamico Italiano. L’Erbario Crittogamico Italiano (E.C.I.) fu pubblicato in due serie, la prima dal 1858 al 1866 e la seconda dal 1868 al 1885. I fascicoli dell’Erbario sono in parte introvabili ed i dati qui utilizzati sono stati ricavati da una pubblicazione di Cuccuini (1997) nella quale venivano indicati, oltre ai dati dei campioni, la provincia di raccolta degli stessi. Le due epatiche dell’E.C.I. sono trattate in dettaglio nel lavoro di Massalongo (1903) che costituisce una revisione dei campioni delle epatiche dell’Erbario Crittogamico Italiano. Proseguendo nella descrizione della struttura del testo della Check List si evidenzia come le segnalazioni derivanti da revisione di materiale d’erbario sono riportate in una sezione distinta nell’ambito delle relative specie denominata Dati d’erbario adottando il seguente formato: Località di rinvenimento, Dati del campione (Riferimento bibliografico). Gli erbari citati in questo lavoro sono quelli di Firenze [FI], Pisa [PI], Camerino [CAME], Stoccolma [S] e l’erbario privato Poelt [H-POELT]. Le segnalazioni sono ordinate sulla base dell’anno di raccolta dei campioni. Occorre sottolineare come a volte, in particolare per quel che riguarda gli sfagni, per una stessa località sono presenti in letteratura diversi campioni appartenenti alla stessa specie; qui