UN MATEMATICO VA ALLA GUERRA: LA BREVE STORIA DI EUGENIO ELIA LEVI di Mauro Comoglio

Mauro Comoglio l 24 maggio 1915 l’Italia entrò di Caporetto, la più disastrosa scon - Laureato in Matematica, in guerra contro l’Impero au - fitta nella storia dell’esercito italiano. collabora con il Centro PRI - STEM dal 1993. È membro stroungarico: a ricordarcelo Mentre i reparti della II Armata veni - della redazione di Lettera anche la Canzone del Piave vano travolti e la III Armata cercava fa - Matematica PRISTEM . Inse - imparata a memoria da gene - ticosamente di ripiegare, iniziava la gnante nei Licei, i suoi setto - razioni di alunni delle scuole lenta e dolorosa fuga di centinaia di ri di interesse sono la divul - elementari e celebrata dalla migliaia di profughi che tentavano di gazione e la Storia della Ma - Iretorica del Ventennio. raggiungere i ponti sul Tagliamento tematica. Ha scritto numerosi articoli pubblicati su Un altro evento, legato alla Grande prima che fossero fatti brillare dal Ge - Alice e Bob , Lettera Matematica , PRISTEM /Storia e sul sito del PRISTEM e del progetto Polymath. Ha Guerra, è forse impresso ancora più a nio, confusi con reparti di sbandati e svolto attività di sostegno alla didattica presso il Po - fondo nella memoria storica degli ita - truppe fresche che cercavano di an - litecnico di Milano. liani: la disfatta di Caporetto. A par - dare incontro al nemico per arginar - tire dalle 2:00 del 24 ottobre 1917, le ne l’avanzata, in un caos assoluto. La artiglierie dei generali austriaci rove - disfatta subita dall’esercito italiano sciarono decine di migliaia di bombe costò la vita a migliaia di connazionali sulle posizioni tenute dalla II e III Ar - e rappresentò un vero e proprio trau - mata del Regio Esercito Italiano, sul ma collettivo, il cui ricordo resiste nel fronte dell’Isonzo. Dopo 6 ore di in - tempo, tanto da essere divenuta cessante martellamento, da cui emer - espressione proverbiale. se un paesaggio lunare, 353.000 uo - Durante le giornate convulse della ri - mini degli eserciti imperiali si river - tirata, il 28 ottobre nei pressi di Cor - sarono sulle trincee italiane, sfon - mons, cadde colpito da “ vile palla ne - dando nei pressi di Gabria e di San mica ” il capitano Eugenio Elia Levi, Daniele del Carso. I reggimenti bo - comandante della 98 ma Compagnia del sniaci e le temutissime truppe sle - I Reggimento Genio. Quella pallotto - siane ebbero rapidamente la meglio la spense la vita di uno dei più creati - sugli italiani. Fu l’inizio della ritirata vi matematici italiani del ’900.

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EUGENIO ELIA LEVI (1883-1917) nelle scienze matematiche, dalla per - sonalità di – Enrico Bet - ti era infatti scomparso e Ulisse Dini Durante le giornate assumeva sempre più cariche di ca - convulse della ritirata, rattere politico che lo distoglievano il 28 ottobre nei pressi dalla ricerca. I contributi di Bianchi “ concernono svariate discipline, tut - di Cormons, cadde colpito tavia i suoi interessi principali si con - da “ vile palla nemica ” centrano sulla Geometria differenzia - il capitano Eugenio Elia le. Tra i suoi risultati ricordiamo le co - Levi, comandante siddette formule di Bianchi, apparse ma della 98 Compagnia per la prima volta in una Memoria del del I Reggimento Genio. 1902 e che trovarono poi un’impor - Quella pallottola spense la tante applicazione nella teoria della re - vita di uno dei più creativi latività generale. Bianchi divenne do - cente interno alla Normale nel 1881 e matematici italiani del vi rimase fino alla morte. Tra i suoi nu - ’900. merosi allievi ricordiamo Guido Fu - bini, Gaetano Scorza e . I primi lavori di Levi furono dunque ” orientati dalla personalità forte e ca - 1. Gli anni della formazione Il giovane Eugenio Elia fu uno stu - rismatica di Bianchi, a iniziare dalla Eugenio Elia Levi nacque a Torino il dente di notevoli risorse; dopo le tesi di laurea intitolata Saggio sulla 18 ottobre del 1883, nono dei dieci fi - scuole elementari, frequentò il Li - teoria delle superficie a due dimen - gli di Giulio Giacomo Levi e Sara Dia - ceo-Ginnasio “Massimo d’Azeglio” sioni immerse in un iperspazio . Que - mantina (Mantina) Pugliese. La casa di Torino, come la maggior parte dei sto lavoro, che mostra il particolare natale era situata nell’elegante via rampolli della buona società torine - approccio alla Geometria differenzia - Lamarmora, nell’esclusivo quartiere se umbertina. I registri scolastici del le proprio di Bianchi, contiene una della Crocetta, a testimoniare una flo - periodo che va dal 1893 al 1900 ci generalizzazione del teorema di Meu - rida condizione economica e l’appar - restituiscono l’immagine di un otti - snier che mette in relazione la curva - tenenza alla buona borghesia subal - mo allievo, ammesso in prima gin - tura di una superficie con quella di pina. Il padre era uno stimato avvo - nasio a soli 10 anni e giunto al di - una particolare curva su di essa. Le - cato di idee liberali riformiste, non in - ploma quando mancavano alcuni vi si laureò, con il massimo dei voti e differente alle sofferenze delle classi mesi al compimento dei diciassette la lode, nell’agosto del 1905. meno agiate e anni; conseguì il con uno spiccato diploma senza so - 2. Carriera accademica e ricerca: interesse per le Rivelatore della stenere l’esame di i primi anni scienze economi - personalità di Levi è stato. “ Licenziato La laurea chiuse la prima parte della che e sociali cui l’affermazione orgogliosa senza esame con vita di Levi. Non si chiuse, tuttavia, dedicò due libri. “ licenza d’onore e l’esperienza pisana. Nel biennio 1905- Uomo del Risor - di aver adempiuto sino dispensato dalle 1907, il matematico torinese usufruì gimento, inculcò in fondo ai propri doveri tasse ”, come recita infatti di uno dei posti di studio La - nei figli un amor di docente, anche la motivazione ver - vagna per giovani matematici, isti - patrio che si co - nell’imminenza della gata in bella grafia tuiti grazie al lascito del matematico niugava con un sua partenza per sul registro gene - livornese Giovanni Maria Lavagna, a elevato senso del la guerra. rale dei diplomati lungo docente presso l’ateneo pisano. dovere. Il quarto dell’anno scolasti - A partire dall’anno accademico 1906- dei fratelli Levi, co 1899-1900. 1907 fu inoltre assistente di Ulisse Giuseppe detto Dopo il diploma, Dini alla cattedra di Analisi infinite - Beppo, divenne ” Levi si iscrisse alla simale, per espresso volere dello stes - un famoso matematico a sua volta, Facoltà di Matematica dell’Universi - so Dini. Sempre nello stesso periodo mentre l’ultimo figlio Decio Valerio, tà di Pisa, avendo vinto un posto co - tenne corsi complementari di calco - ingegnere, cadde sul Monte Santo nel me convittore presso la Regia Scuola lo vettoriale, calcolo numerico ed 1917 dopo una rapida carriera da uf - Normale Superiore. Gli anni di inizio equazioni differenziali agli studenti ficiale. secolo furono dominati in Normale, della Normale.

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Pubblicazioni di Eugenio Elia Levi

Pubblicazioni del 1905 Pubblicazioni del 1909 1. “Sulla struttura dei gruppi finiti e continui”, Atti della R. 22. “Sopra una proprietà caratteristica delle funzioni armo - Acc. di Torino , T. XL. niche”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , I Sem. 2. “Sui gruppi di movimenti”, Rend. della Regia Accade - 1909. mia dei Lincei , I Sem. 1905. Pubblicazioni del 1910 3. “Sui gruppi transitivi dello spazio a n-dimensioni”, id. II 23. “Sulle ipersuperficie dello spazio a quattro dimensioni Sem. 1905. che possono essere frontiera del campo di esistenza di Pubblicazioni del 1906 una funzione analitica di due variabili complesse”, id. 4. “Ricerche sulla teoria delle funzioni automorfe”, id. II T. XVIII. Sem. 1906. 24. “Sopra un teorema di esistenza per le equazioni alle 5. “Su un lemma di Poincaré”, ivi . derivate parziali del secondo ordine”, Parte I ivi . 25. “Studii sui punti singolari essenziali delle funzioni anali - Pubblicazioni del 1907 tiche di due o più variabili complesse”, Annali di ma - 6. “Sopra una classe di trascendenti meromorfe”, Ann. Di tematica pura e applicata , XVII. Matem ., III Ser. T XIV. 7. “Sulle equazioni integrali”, Rend. della Regia Accade - Pubblicazioni del 1911 mia dei Lincei , II Sem. 1907. 26. “Sopra un teorema di esistenza per le equazioni alle 8. “Sul problema di Cauchy”, ivi . derivate parziali del secondo ordine”, Parte II. id. T. XIX. 9. “Sull’equazione del calore”, ivi . 27. “Sur l’équation différentielles périodiques”, Comptes 10. “Sulle equazioni lineari totalmente ellittiche alle derivate Rendus , T. CLIII. parziali”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , I 28. “Sulle condizioni sufficienti per il minimo nel Calcolo Sem. 1907 e Rend. del Circolo matematico di Palermo . delle variazioni (gli integrali sotto forma non parame - trica)”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , II Sem. Pubblicazioni del 1908 1911. 11. “Sur l’application des équation intégrales au problèm 29. “Sulle ipersuperficie dello spazio a 4 dimensioni che de Riemann”, Göttinger Nachrichten . possono essere frontiera del campo di esistenza di una 12. “Sul problema di Cauchy per le equazioni lineari in due funzione analitica di due variabili complesse”, Annali di variabili a caratteristiche reali”, Rend. del R. Ist. Lom - matematica pura e applicata XVIII. bardo , Ser. II, T. XLI (due note). 13. “Sul problema di Cauchy per le equazioni a caratteri - Pubblicazioni del 1912 stiche reali e distinte”, Rend. della Regia Accademia 30. “Sulle condizioni sufficienti per il minimo nel Calcolo dei Lincei , II Sem. 1908. delle variazioni (gli integrali sotto forma parametrica), 14. “Sull’equazione del calore”, Ann. di Matem ., II Ser. T. XIV. ivi , I Sem. 1912. 31. “Serie di Taylor e funzioni analitiche di più variabili”, ivi . 15. “Sur l’équation ”, Comptes Rendus , T. CXLVI. 32. “Sui criteri sufficienti per il massimo e il minimo nel Cal - colo delle variazioni”, Ann. di Matem ., II Ser. T. XXI. 16. “Saggio sulla teoria delle superfici a due dimensioni im - Pubblicazioni del 1914 merse in un iperspazio”, Ann. della Scuola Normale di 33. “Sopra un teorema del Calcolo delle Variazioni del Sig. Pisa , T. X. Lindeberg” , Rend. del Circolo matematico di Palerm o, 17. “Sul problema di Fourier”, Atti della R. Acc. di Torino , T. XXXVII . T. XLIII. Pubblicazioni del 1915 18. “Sulla deformazione delle superfici flessibili e inesten - 34. “Sull’integrale della potenza”, Bollettino della Mathesis , dibili”, ivi . T. VII. 19. “I problemi dei valori al contorno per le equazioni li - 35. “Sulla necessità della condizione di Weierstrass per neari totalmente ellittiche alle derivate parziali”, Mem. l’estremo degli integrali doppi”, Rend. della Regia Ac - della Soc. dei XL , III Ser. T. XVI. cademia dei Lincei , II Sem. 1915. 20. “Caratteristiche multiple e problema di Cauchy”, Ann. 36. “Elementi della Teoria delle funzioni e del Calcolo di Matem ., III Ser. T. XVI. delle variazioni”, (Lezioni di Analisi superiore , Univer - 21. “Studi sui punti singolari essenziali delle funzioni anali - sità di Genova, anno accademico 1914-15), Tip. Lit. tiche di due o più variabili complesse”, id . T. XVII. Castello.

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Il 3 luglio del 1907 Levi conseguì l’abilitazione “all’insegnamento della Matematica, ancora con il massimo dei voti e la lode. Tra i commissari esaminatori vi era Salvatore Pincherle. ”

LETTERA CON LA QUALE IL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA CHIEDE AL MINISTERO DELLA GUERRA DI MANDARE IN LICENZA IL SOTTOTENENTE EUGENIO ELIA LEVI, PER CONSENTIRGLI DI SVOLGERE GLI ESAMI DEL CORSO DI ANALISI INFINITESIMALE (ARCHIVIO STORICO DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA)

LAPIDE CHE COMMEMORA GLI ALLIEVI E GLI EX ALLIEVI DEL GINNASIO – LICEO “MASSIMO D’AZEGLIO” CADUTI NELLA GRANDE GUERRA. LA LAPIDE RIPORTA 99 NOMI

PAGELLA DELL’ULTIMO ANNO DI LICEO DI EUGENIO ELIA LEVI. È RIPORTATO L’ESONERO DAL PAGAMENTO DELLE TASSE E LA LICENZA CON LODE SENZA ESAME, PER MERITI SCOLASTICI (ARCHIVIO STORICO LICEO D’AZEGLIO - TORINO)

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Il 3 luglio del 1907 Levi conseguì pare, la Facoltà di Roma desidera ave - l’abilitazione all’insegnamento della re un professore di Analisi e mi consi - Matematica, ancora con il massimo glia, qualora desiderassi di essere chia - dei voti e la lode. Tra i commissari mato, di scriverne a Lei, lasciandomi esaminatori vi era Salvatore Pin - intendere con ciò che Ella sarebbe di - cherle, che così si espresse alcuni sposta ad appoggiarmi. Nessuna pro - anni dopo nella commemorazione uf - va di stima potrebbe essermi più lu - ficiale di Levi, tenutasi presso l’Uni - singhiera di questa che mi viene da versità di Roma a guerra non ancora Lei; e di essa La ringrazio di gran cuo - conclusa: re. E certo, per l’importanza dell’Uni - “Prima ancora di conoscere il Levi, versità ove sarei chiamato ad inse - avevo imparato ad apprezzarlo per il gnare, nessuna sede mi sarebbe più giudizio lusinghiero che sponta - gradita, se non forse la mia Torino ”. neamente di lui portavano i suoi Tuttavia, per diversi motivi, questa maestri dell’Università di Pisa, ed possibilità sfumò e Levi non si tra - ad ammirarne l’ingegno di cui pro - sferì mai a Roma. fondeva le prove in pubblicazioni Quale titolare dell’insegnamento di nelle quali, ancora giovanissimo, si Analisi superiore a Genova, dall’anno rivelava conoscitore profondo ed accademico 1909-10 sino al 1916-17 esperto delle parti più ardue del - quando era già sotto le armi, Levi in - l’analisi moderna. Lo conobbi di per - segnò argomenti diversi. I corsi spa - sona in un concorso per le Scuole ziavano dal calcolo delle variazioni al - Medie al quale prese parte, e quel - la teoria elementare delle funzioni a la figura, quasi ascetica, dal sorriso una o due variabili complesse, sino al - mite e pensoso, mi ispirò a prima la teoria delle equazioni alle derivate vista una schietta simpatia, cui si parziali, a testimonianza di una non unì ben presto la stima per la dot - comune attenzione alla didattica e trina e la perizia didattica dimo - dell’ampiezza degli interessi scienti - strata dal giovane candidato nel mo - fici del matematico torinese. desto concorso ”. Oltre al lavoro di Geometria differen - La stretta collaborazione tra Levi e ziale costituito dalla tesi di laurea, nel Dini durò sino al 1909; l’anno prece - decennio di attività scientifica 1905- dente, infatti, Levi partecipò al con - 1915 Levi pubblicò circa 34 lavori, corso per la cattedra di Analisi infi - senza contare le dispense litografate nitesimale presso l’Università di dei corsi, che sarebbero dovute dive - Messina; risultato secondo, venne nire il nucleo centrale di un libro di te - chiamato dall’Università di Genova sto. I lavori in questione riguardano la nel febbraio del 1909 per ricoprire il teoria dei gruppi, la Geometria diffe - ruolo di professore straordinario di renziale, il calcolo delle variazioni, la Analisi infinitesimale. La commis - teoria delle funzioni analitiche in più sione che nel 1912 lo promosse ordi - variabili e le equazioni differenziali nario, sempre a Genova, era compo - alle derivate parziali. Il precedente sta da Pincherle, D’Arcais, Torelli, box riporta l’elenco dei lavori nume - ZONA DI GUERRA (SAGA, PLEZZO), LUGLIO 1916. Bagnera e da Fubini che funse da rati progressivamente. FOTO IN ALTO: IN PRIMO PIANO EUGENIO ELIA LEVI, ALLORA SOTTOTENENTE DEL GENIO relatore. In un lavoro del 1908 Levi applicava i ZAPPATORI AL COMANDO DI UNA CENTURIA, Il capoluogo ligure fu una sede sicu - metodi di Geometria differenziale alla CON ALCUNI DEI SUOI SOLDATI. IN FONDO ramente gradita al giovane mate - Bianchi allo studio dell’applicabilità SI ERGE IL VELIKI BABANSKI SKEDENJ (2117 M.). matico, anche se vi furono contatti tra due superfici, mentre in diversi ar - FOTO IN BASSO: SULLA DESTRA EUGENIO ELIA LEVI, ALLORA SOTTOTENENTE DEL GENIO con Volterra per un eventuale tra - ticoli pubblicati tra il 1911 e il 1915 af - ZAPPATORI, ALL’INTERNO DI UNA GALLERIA sferimento a Roma. In una lettera di frontava alcune questioni di calcolo DI CUI AVEVA DIRETTO I LAVORI DI SCAVO Levi a Volterra del 1912 traspaiono delle variazioni per integrali semplici [FONDO “EUGENIO ELIA LEVI”, FAMIGLIA MOMIGLIANO-LEVI, AOSTA] chiaramente le intenzioni del mate - e doppi [27, 28, 30, 31, 34]. Levi si de - (DA CELLI A., MATTALIANO M., EUGENIO ELIA LEVI. matico romano: dicò anche alla teoria generale delle LE SPERANZE PERDUTE DELLA MATEMATICA “Chiarissimo Signor Professore, funzioni analitiche [4, 6], ma i suoi con - ITALIANA , EGEA, MILANO, 2015) l’amico Vacca mi scrive che, a quanto tributi più consistenti riguardano la

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teoria delle equazioni differenziali alle all’interno della Mathesis nel corso do tuttavia mio dovere, in questi mo - derivate parziali cui sono dedicati una del quale si oppose con forza all’in - menti, e dato che una legge entrata dozzina di lavori. In uno scritto del gresso di insegnanti donne negli isti - posteriormente in vigore alla mia le - 1907 [10], Levi dedusse l’esistenza di tuti maschili. va ha abbassato tale limite di statura, una soluzione fondamentale per le di fare domanda onde andare a fare il equazioni lineari totalmente ellittiche 3. La Grande Guerra mio servizio militare nella qualità di attraverso l’uso di equazioni integrali Nei mesi successivi allo scoppio del - sottotenente della territoriale. con un metodo che prendeva le mos - la Prima guerra mondiale, Levi fu un Però quale impiegato dello stato che se da alcuni risultati di Somigliana e acceso interventista. Partecipò alla avrebbe diritto alla dispensa alla chia - soprattutto di Fredholm. Numerosi so - grande manifestazione di Quarto dei mata alle armi, sono costretto a chie - no infine i lavori dedicati allo studio del Mille, svoltasi il 5 maggio 1915 pres - dere alla cortesia delle S.V. Ill. ma di vo - problema di Cauchy nel caso di equa - so Genova con lo scopo di inaugura - ler apporre il nulla osta alla qui an - zioni a due variabili reali [8, 12, 13, 21]. re il monumento dedicato all’impre - nessa domanda. In un’altra pubblicazione del 1908 [11], sa dei Mille ma trasformatasi presto, Fiducioso che Ella non vorrà negarlo, Levi corresse un errore, scoperto da grazie anche all’infiammato discorso dato che per quest’anno ho già pie - Levi-Civita, contenuto in una delle fa - di D’Annunzio, in una manifestazio - namente compiuto il mio dovere di mose Memorie di Hilbert sulle equa - ne revanscista e interventista. Ri - insegnante, e lascio i corsi legalmen - zioni integrali. Due lavori del 1910 e del portiamo lo stralcio di una lettera te e sostanzialmente terminati, Le 1911 [25, 29] lo pongono tra i padri del - scritta da Levi a Volterra alcune set - porgo i miei ossequi ”. la teoria delle funzioni olomorfe di due timane dopo i fatti di Quarto e che Rivelatore della personalità di Levi è variabili complesse. Il primo dei due ar - ben rappresenta il sentire del tempo l’affermazione orgogliosa di aver ticoli, in particolare, riguarda le pro - di molti italiani: adempiuto sino in fondo ai propri do - prietà del dominio di regolarità di una “Seppi in ritardo dai giornali della Sua veri di docente, anche nell’imminen - funzione di più variabili complesse [1]. presenza a Genova (...) ebbi piacere di za della sua partenza per la guerra. Ar - I lavori di Levi, che si inscrivono nello sapere essere Lei pure venuto a Ge - ruolato quale sottotenente della Mili - sviluppo dell’Analisi complessa del XX nova per questa cerimonia, così si - zia Territoriale, prestò giuramento il 24 secolo, mostrano gnificativa nel mo - ottobre 1915 e venne assegnato al I dunque una gran - mento attuale ”. Reggimento Genio (Zappatori) di Pa - de varietà di ap - Il desiderio di Levi via, mentre il fratello Decio prestava procci e di metodi. Nei mesi successivi di essere al centro servizio nel II Reggimento Genio. Ter - La profondità e allo scoppio della Prima degli avvenimenti minato il periodo di istruzione venne l’abbondanza del - “guerra mondiale, Levi fu della storia si restituito ai ruoli universitari per po - la sua produzione un acceso interventista. scontrò in un pri - ter completare il semestre invernale, scientifica gli val - Partecipò alla grande mo momento con cosa che può oggi stupire ma assai sero l’assegnazio - manifestazione una difficoltà non usuale all’epoca. ne della Medaglia di Quarto dei Mille, […] da poco: era stato A questo punto Levi, desideroso di d’oro della Socie - scartato alla visita contribuire fino in fondo alla buona tà dei XL, con una trasformatasi presto, presso l’Ufficio di causa, chiese e ottenne di essere rein - commissione giu - grazie anche Leva di Torino per tegrato nel Regio Esercito nel marzo dicatrice compo - all’infiammato discorso essere al di sotto del 1916 e inviato in prima linea nel - sta da D’Ovidio, di D’Annunzio, dei limiti di statu - l’aprile dello stesso anno. Il compito Bianchi e Volter - in una manifestazione ra. Un provviden - che gli toccò in sorte fu di scavare ra in qualità di re - revanscista ziale, a suo modo una galleria per alloggiare le batterie latore. La com - e interventista. di vedere, decreto da montagna, alla quota 1001, nella missione sottoli - regio che rivede - stretta di Saga, nei pressi di Plezzo, neò che più di va tali limiti al ri - nell’alta valle dell’Isonzo. Compito da uno dei lavori pre - basso, gli consen - ingegnere e non da professore di Ana - si in esame avrebbe potuto valergli tì di sp”erare di essere arruolato. Chie - lisi ma, come osserva Salvatore Pin - l’assegnazione della medaglia [2]. sta la revisione della visita di leva e di - cherle, “ seppe mostrare come una Levi si occupò anche degli aspetti or - chiarato abile, scriveva al Rettore del - profonda preparazione teorica possa ganizzativi della didattica dell’inse - l’Università di Genova per ottenere il giovare, in chi non difetti delle ne - gnamento secondario. Fu infatti so - nulla osta all’arruolamento: cessarie attitudini, ad improvvisare cio, e per un periodo segretario, del - “Chiarissimo Sig. Rettore, anche il tecnico ”. la sezione ligure della Mathesis. Par - esente da obblighi militari perché ri - Per meriti di servizio Levi ottenne, il tecipò tra l’altro a un aspro dibattito formato per deficienza di statura, cre - 31 agosto 1916, la nomina a Tenente,

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cui seguì nel maggio del 1917 la pro - ta lontano dal fronte, gli parve da im - Kuc-Monte Voidice-Monte Santo, do - mozione a Capitano per meriti di boscato. Nei mesi passati a combat - ve ebbe modo di partecipare alla de - guerra, su decreto del Comando Su - tere, il mite e “quasi ascetico” pro - cima e undicesima battaglia del - premo. Nel frattempo riuscì a evitare fessore di Matematica dovette esser - l’Isonzo. Nei primi giorni delle opera - il reintegro invernale all’Università di si trasformato in uomo d’azione, se zioni durate circa tre mesi, gli italia - Genova e a rimanere in zona di ope - tanto fece e tanto brigò da essere in - ni ebbero 36.000 caduti, 96.000 feriti razioni. La nuova destinazione a sca - viato nuovamente in prima linea sul e 27.000 prigionieri; da parte austria - vare trincee in terza linea, questa vol - Monte Voidice, lungo la linea Monte ca vi furono 7.300 caduti, 45.000 feri - ti e 23.400 prigionieri. Alla fine di ago - sto i caduti di entrambe le parti furo - no circa 93.000 cui si debbono ag - giungere 76.000 dispersi. Si stenta a credere che un ufficiale ar - dimentoso e desideroso di azione sia potuto sopravvivere a una simile car - neficina, eppure è ciò che accadde al Capitano Eugenio Elia Levi del I Reggimento Genio, il quale fu deco - rato con medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione ufficiale: “Bell’esempio di calma, serenità e di alto sentimento del dovere, in ogni circostanza, con instancabile attivi - tà, seppe trarre dai proprio dipendenti il maggior rendimento. Incaricato di

ZONA DI GUERRA (VODICE), 13 LUGLIO 1917: AL CENTRO EUGENIO ELIA LEVI E LEONIDA BISSOLATI IN VISITA AL FRONTE [FONDO “EUGENIO ELIA LEVI”, FAMIGLIA ZONA DI GUERRA (SAGA, PLEZZO), 1916/17: EUGENIO ELIA LEVI, MOMIGLIANO-LEVI, AOSTA] [FONDO “EUGENIO ELIA LEVI”, FAMIGLIA MOMIGLIANO-LEVI, AOSTA] (DA CELLI A., MATTALIANO M., EUGENIO ELIA (DA CELLI A., MATTALIANO M., EUGENIO ELIA LEVI. LE SPERANZE PERDUTE DELLA MATEMATICA LEVI. LE SPERANZE PERDUTE DELLA MATEMA - ITALIANA , EGEA, MILANO, 2015) TICA ITALIANA , EGEA, MILANO, 2015)

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costruire una lunetta avanzata nella tore a nord di Gorizia, Levi parteci - doa. Ricevuto l’ordine di ripiegare, nostra prima linea, assolveva il difficile pò alla battaglia della Bainsizza e come molte unità della III Armata compito mettendosi alla testa di una del vallone di Chiapovano. Il 15 set - anche la 98 ma Compagnia comanda - squadra di lavoratori, nonostante che tembre sul Monte Santo cadde suo ta dal Capitano Levi fu raggiunta da i tiri dell’artiglieria e fucileria nemica fratello Decio Valerio, maggiore del colpi di fucileria nei pressi di Subi - causassero perdite – Monte Voidice 3 II Reggimento Genio. Il 10 ottobre da, a est di Cormons. Rimasti illesi Luglio 1917 ”. 1917 Eugenio Elia diede sue notizie tutti gli italiani, al termine dello In agosto, raggiunte le posizioni più per l’ultima volta, scrivendo una let - scontro risultava un unico caduto: avanzate del Regio Esercito, nel set - tera al matematico Alessandro Pa - il comandante della Compagnia, col - pito alla tempia al di sotto dell’el - metto da una pallottola variamente definita, in seguito, “ vile palla ne - mica ” o anche “ troppo intelligente fucilata nemica ”. La concitazione del momento non consentì onoranze funebri di alcun tipo, se non una sommaria sepoltu - ra. La conferma della morte tardò a giungere a Genova e ai familiari, tan - to che con un telegramma del 7 no - vembre e una lettera del 17 novem - bre, il Rettore dell’Università di Ge - nova chiedeva notizie al Ministero della Pubblica Istruzione del “Prof. Levi”. Il Ministero in una lettera da - tata 10 gennaio 1918, sentito il Mi - nistro della Guerra, sostenne di non avere alcuna notizia certa della sor - te del Capitano Levi, a testimonian - za dello stato di confusione e sban - damento in cui versava l’Esercito italiano dopo la ritirata di Caporetto. Arrivò poi la conferma della scom - parsa che gettò nella costernazione la comunità scientifica italiana. Un primo commosso e partecipato ricordo apparve sul Bollettino di bi - bliografia e storia delle matemati - che a guerra non ancora conclusa , a firma di e Gino Loria. Nel corso della seduta del 22 giugno 1918 del Seminario matematico del - la Facoltà di scienze dell’Università di Roma fu Salvatore Pincherle a ri - percorrere la biografia personale e scientifica di Levi. Nella stessa se - duta vennero ricordati anche Lucia - no Orlando, libero docente di Fisica matematica a Roma e ucciso a Tol - mino nel 1915, Ruggiero Torelli, li - bero docente di Geometria proietti - va e descrittiva a Pisa morto per un ZONA DI GUERRA (PROBABILMENTE NEL 1917 SUL MONTE VODICE): EUGENIO ELIA LEVI attacco cardiaco dopo una esercita - [FONDO “EUGENIO ELIA LEVI”, FAMIGLIA MOMIGLIANO-LEVI. AOSTA] (DA CELLI A., MATTALIANO M., EUGENIO ELIA LEVI. LE SPERANZE PERDUTE DELLA MATEMATICA zione nel 1915, e Adolfo Viterbi, or - ITALIANA , EGEA, MILANO, 2015) dinario di Geodesia a Pavia caduto

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nel ’17 sul fronte del Piave. Presen - Parole cariche di retorica che poco Terminata la guerra e la conta dei ziarono la cerimonia, tra gli altri, il hanno a che spartire con la nostra morti, ci fu il tempo per dare degna Ministro della Pubblica Istruzione sensibilità ma che ben restituisco - sepoltura ai caduti. Il 2 ottobre 1924, dell’epoca, varie autorità militari, il no il sentire di un’epoca e che han - le salme del Capitano Eugenio Elia sindaco di Roma Ernesto Nathan, no una chiosa che oggi lascia sbi - Levi e del Maggiore Decio Valerio , Giacomo Ciamician, gottiti: Levi giunsero alla stazione di Porta Enrico D’Ovidio, Orso Maria Corbi - “Troppo bello sarebbe, se in così gi - Nuova, per essere inumate nel Ci - no e misteriosa presenza… il diret - ganteschi conflitti, le vittime non mitero Monumentale di Torino, do - tore generale dei telefoni. fossero che la parte meno necessa - ve riposano tutt’oggi – l’uno accan - La casa editrice SEI pubblicò a To - ria, intellettualmente, al paese ”. to all’altro – nel sobrio e appartato rino, nel 1919, un librettino scritto da campo israelitico numero 4. Mario Lobetti Bodoni, insegnante del “D’Azeglio”, per commemorare i quasi 100 allievi ed ex allievi della Terminata la guerra scuola caduti nella Prima guerra e la conta dei morti, ci fu Note mondiale [3]. Queste alcune delle ri - il tempo per dare degna “ [1] Questo problema fu posto e risolto da ghe dedicate da Lobetti Bodoni a sepoltura ai caduti. Il 2 Levi in un caso particolare. Il “pro - Eugenio Elia Levi: ottobre 1924 le salme del blema di Levi” costituisce ancora og - “Qui piace rendere onore – e si vor - Capitano Eugenio Elia Levi gi un importante oggetto di studio (si rebbe avere per tal fine, un’altezza e del Maggiore Decio veda per esempio l’articolo di Yum adeguata di parola – all’intemerato Valerio Levi giunsero alla Tong Siu, “Pseudoconvexity and the carattere di questo studioso, alla problem of Levi” apparso sul Bulletin sua coerenza, al suo eroismo. Uo - stazione di Porta Nuova, of the AMS nel 1978). mo di scienza, avvezzo a studi se - per essere inumate nel [2] Vale la pena di osservare che questa veri, pei quali occorre che l’uomo Cimitero Monumentale medaglia venne donata dallo stesso tutto si doni, quasi straniandosi dai di Torino. Levi, in via assolutamente riservata, al comitato genovese della Croce rumori e dal fiotto della vita, egli al - Rossa Italiana all’indomani dell’en - la vita partecipò, invece, con entu - trata in guerra dell’Italia nella Gran - siastica fede. Uomo di scienza, giu - Percorse da tutt’altro sentimento, in - de Guerra. dicò un affronto alla verità e alla giu - vece, le parole di Beppo Le”vi rivolte [3] Di questo libretto oggi restano forse stizia quell’atto degli scienziati te - idealmente al fratello caduto in guer - due copie, una delle quali autogra - deschi, ond’essi vollero coonestare, ra nel discorso inaugurale dell’anno fata dal giovanissimo studente che ne all’inizio della guerra, il proditorio accademico 1918-19, all’Università di era proprietario: Norberto Bobbio. attacco della loro nazione: divenne Parma: “A te, che per affinità di atti - allora, come si volle dire con nuovo tudini e di sentimenti potesti più di gergo, un interventista; e quando ogni altra persona intendermi ed es - sonò la diana di guerra, non si ras - sere da me inteso ”. Il legame affetti - Bibliografia segnò alla dichiarazione di riforma vo e scientifico tra Beppo e suo fratello decretata dal Consiglio di Leva, ne fu sempre saldo e forte. La monogra - Coen S., Levi B., una biografia in Bep - sollecitò con impetuosa insistenza la fia pubblicata da in Ar - po Levi Opere 1897-1926 , Edi - revisione, ottenne, dopo istanze e gentina (dove si trasferì in seguito zioni Cremonese, 1999. premure e sollecitazioni continue, alle leggi razziali) dal titolo Sistemas Di Sieno S., Guerraggio A. (a cura di), di essere assunto in servizio milita - de ecuaciones anàliticas en términos La matematica italiana dopo l’Unità. re nell’ottobre del 1915, come sot - finitos, diferenciables y en derivadas Gli anni tra le guerre mondiali, Mi - totenente del 1° Reggimento del Ge - parciales venne dedicata a Eugenio lano, Marcos & Marcos, 1998. nio di sede in Pavia. Nel dicembre “el que fué mi más querido amigo y Fubini G., Loria G., “Necrologio di E. E. Levi”, Bollettino di bibliografia e storia fu rimandato al suo insegnamento, compañero de studios y discusiones delle matematiche, S. 2, XX, 1918. il che fu praticato allora e negli an - de toda clase ”. La Memoria in que - Guerraggio A., Nastasi P., L’Italia degli ni successivi per gli ufficiali che era - stione conteneva gli argomenti trat - scienziati , Milano, Mondadori, 2010. no professori universitari; e si badi tati da Eugenio nel corso di Analisi Pincherle S., “Onoranze a Eugenio Elia Le - che il Levi insegnava una disciplina superiore dell’anno accademico 1912- vi”, Seminario matematico della Fa - fondamentale che avrebbe dato di - 13. Del resto lo stesso Eugenio utiliz - coltà di scienze della R. Università di ritto, a chi avesse voluto servirsene, zò il lavoro del fratello maggiore Sul Roma. Atti della commemorazione del all’esenzione dal servizio militare principio di Dirichlet in alcuni dei suoi 22 giugno 1918 , Roma, 1918 . (…).” lavori più noti.

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