LA BREVE STORIA DI EUGENIO ELIA LEVI Di Mauro Comoglio
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UN MATEMATICO VA ALLA GUERRA: LA BREVE STORIA DI EUGENIO ELIA LEVI di Mauro Comoglio Mauro Comoglio l 24 maggio 1915 l’Italia entrò di Caporetto, la più disastrosa scon - Laureato in Matematica, in guerra contro l’Impero au - fitta nella storia dell’esercito italiano. collabora con il Centro PRI - STEM dal 1993. È membro stroungarico: a ricordarcelo Mentre i reparti della II Armata veni - della redazione di Lettera anche la Canzone del Piave vano travolti e la III Armata cercava fa - Matematica PRISTEM . Inse - imparata a memoria da gene - ticosamente di ripiegare, iniziava la gnante nei Licei, i suoi setto - razioni di alunni delle scuole lenta e dolorosa fuga di centinaia di ri di interesse sono la divul - elementari e celebrata dalla migliaia di profughi che tentavano di gazione e la Storia della Ma - Iretorica del Ventennio. raggiungere i ponti sul Tagliamento tematica. Ha scritto numerosi articoli pubblicati su Un altro evento, legato alla Grande prima che fossero fatti brillare dal Ge - Alice e Bob , Lettera Matematica , PRISTEM /Storia e sul sito del PRISTEM e del progetto Polymath. Ha Guerra, è forse impresso ancora più a nio, confusi con reparti di sbandati e svolto attività di sostegno alla didattica presso il Po - fondo nella memoria storica degli ita - truppe fresche che cercavano di an - litecnico di Milano. liani: la disfatta di Caporetto. A par - dare incontro al nemico per arginar - tire dalle 2:00 del 24 ottobre 1917, le ne l’avanzata, in un caos assoluto. La artiglierie dei generali austriaci rove - disfatta subita dall’esercito italiano sciarono decine di migliaia di bombe costò la vita a migliaia di connazionali sulle posizioni tenute dalla II e III Ar - e rappresentò un vero e proprio trau - mata del Regio Esercito Italiano, sul ma collettivo, il cui ricordo resiste nel fronte dell’Isonzo. Dopo 6 ore di in - tempo, tanto da essere divenuta cessante martellamento, da cui emer - espressione proverbiale. se un paesaggio lunare, 353.000 uo - Durante le giornate convulse della ri - mini degli eserciti imperiali si river - tirata, il 28 ottobre nei pressi di Cor - sarono sulle trincee italiane, sfon - mons, cadde colpito da “ vile palla ne - dando nei pressi di Gabria e di San mica ” il capitano Eugenio Elia Levi, Daniele del Carso. I reggimenti bo - comandante della 98 ma Compagnia del sniaci e le temutissime truppe sle - I Reggimento Genio. Quella pallotto - siane ebbero rapidamente la meglio la spense la vita di uno dei più creati - sugli italiani. Fu l’inizio della ritirata vi matematici italiani del ’900. Lettera Matematica 92 49 La breve storia di Eugenio Elia Levi EUGENIO ELIA LEVI (1883-1917) nelle scienze matematiche, dalla per - sonalità di Luigi Bianchi – Enrico Bet - ti era infatti scomparso e Ulisse Dini Durante le giornate assumeva sempre più cariche di ca - convulse della ritirata, rattere politico che lo distoglievano il 28 ottobre nei pressi dalla ricerca. I contributi di Bianchi “ concernono svariate discipline, tut - di Cormons, cadde colpito tavia i suoi interessi principali si con - da “ vile palla nemica ” centrano sulla Geometria differenzia - il capitano Eugenio Elia le. Tra i suoi risultati ricordiamo le co - Levi, comandante siddette formule di Bianchi, apparse ma della 98 Compagnia per la prima volta in una Memoria del del I Reggimento Genio. 1902 e che trovarono poi un’impor - Quella pallottola spense la tante applicazione nella teoria della re - vita di uno dei più creativi latività generale. Bianchi divenne do - cente interno alla Normale nel 1881 e matematici italiani del vi rimase fino alla morte. Tra i suoi nu - ’900. merosi allievi ricordiamo Guido Fu - bini, Gaetano Scorza e Mauro Picone. I primi lavori di Levi furono dunque ” orientati dalla personalità forte e ca - 1. Gli anni della formazione Il giovane Eugenio Elia fu uno stu - rismatica di Bianchi, a iniziare dalla Eugenio Elia Levi nacque a Torino il dente di notevoli risorse; dopo le tesi di laurea intitolata Saggio sulla 18 ottobre del 1883, nono dei dieci fi - scuole elementari, frequentò il Li - teoria delle superficie a due dimen - gli di Giulio Giacomo Levi e Sara Dia - ceo-Ginnasio “Massimo d’Azeglio” sioni immerse in un iperspazio . Que - mantina (Mantina) Pugliese. La casa di Torino, come la maggior parte dei sto lavoro, che mostra il particolare natale era situata nell’elegante via rampolli della buona società torine - approccio alla Geometria differenzia - Lamarmora, nell’esclusivo quartiere se umbertina. I registri scolastici del le proprio di Bianchi, contiene una della Crocetta, a testimoniare una flo - periodo che va dal 1893 al 1900 ci generalizzazione del teorema di Meu - rida condizione economica e l’appar - restituiscono l’immagine di un otti - snier che mette in relazione la curva - tenenza alla buona borghesia subal - mo allievo, ammesso in prima gin - tura di una superficie con quella di pina. Il padre era uno stimato avvo - nasio a soli 10 anni e giunto al di - una particolare curva su di essa. Le - cato di idee liberali riformiste, non in - ploma quando mancavano alcuni vi si laureò, con il massimo dei voti e differente alle sofferenze delle classi mesi al compimento dei diciassette la lode, nell’agosto del 1905. meno agiate e anni; conseguì il con uno spiccato diploma senza so - 2. Carriera accademica e ricerca: interesse per le Rivelatore della stenere l’esame di i primi anni scienze economi - personalità di Levi è stato. “ Licenziato La laurea chiuse la prima parte della che e sociali cui l’affermazione orgogliosa senza esame con vita di Levi. Non si chiuse, tuttavia, dedicò due libri. “ licenza d’onore e l’esperienza pisana. Nel biennio 1905- Uomo del Risor - di aver adempiuto sino dispensato dalle 1907, il matematico torinese usufruì gimento, inculcò in fondo ai propri doveri tasse ”, come recita infatti di uno dei posti di studio La - nei figli un amor di docente, anche la motivazione ver - vagna per giovani matematici, isti - patrio che si co - nell’imminenza della gata in bella grafia tuiti grazie al lascito del matematico niugava con un sua partenza per sul registro gene - livornese Giovanni Maria Lavagna, a elevato senso del la guerra. rale dei diplomati lungo docente presso l’ateneo pisano. dovere. Il quarto dell’anno scolasti - A partire dall’anno accademico 1906- dei fratelli Levi, co 1899-1900. 1907 fu inoltre assistente di Ulisse Giuseppe detto Dopo il diploma, Dini alla cattedra di Analisi infinite - Beppo, divenne ” Levi si iscrisse alla simale, per espresso volere dello stes - un famoso matematico a sua volta, Facoltà di Matematica dell’Universi - so Dini. Sempre nello stesso periodo mentre l’ultimo figlio Decio Valerio, tà di Pisa, avendo vinto un posto co - tenne corsi complementari di calco - ingegnere, cadde sul Monte Santo nel me convittore presso la Regia Scuola lo vettoriale, calcolo numerico ed 1917 dopo una rapida carriera da uf - Normale Superiore. Gli anni di inizio equazioni differenziali agli studenti ficiale. secolo furono dominati in Normale, della Normale. 50 92 Lettera Matematica La breve storia di Eugenio Elia Levi Pubblicazioni di Eugenio Elia Levi Pubblicazioni del 1905 Pubblicazioni del 1909 1. “Sulla struttura dei gruppi finiti e continui”, Atti della R. 22. “Sopra una proprietà caratteristica delle funzioni armo - Acc. di Torino , T. XL. niche”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , I Sem. 2. “Sui gruppi di movimenti”, Rend. della Regia Accade - 1909. mia dei Lincei , I Sem. 1905. Pubblicazioni del 1910 3. “Sui gruppi transitivi dello spazio a n-dimensioni”, id. II 23. “Sulle ipersuperficie dello spazio a quattro dimensioni Sem. 1905. che possono essere frontiera del campo di esistenza di Pubblicazioni del 1906 una funzione analitica di due variabili complesse”, id. 4. “Ricerche sulla teoria delle funzioni automorfe”, id. II T. XVIII. Sem. 1906. 24. “Sopra un teorema di esistenza per le equazioni alle 5. “Su un lemma di Poincaré”, ivi . derivate parziali del secondo ordine”, Parte I ivi . 25. “Studii sui punti singolari essenziali delle funzioni anali - Pubblicazioni del 1907 tiche di due o più variabili complesse”, Annali di ma - 6. “Sopra una classe di trascendenti meromorfe”, Ann. Di tematica pura e applicata , XVII. Matem ., III Ser. T XIV. 7. “Sulle equazioni integrali”, Rend. della Regia Accade - Pubblicazioni del 1911 mia dei Lincei , II Sem. 1907. 26. “Sopra un teorema di esistenza per le equazioni alle 8. “Sul problema di Cauchy”, ivi . derivate parziali del secondo ordine”, Parte II. id. T. XIX. 9. “Sull’equazione del calore”, ivi . 27. “Sur l’équation différentielles périodiques”, Comptes 10. “Sulle equazioni lineari totalmente ellittiche alle derivate Rendus , T. CLIII. parziali”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , I 28. “Sulle condizioni sufficienti per il minimo nel Calcolo Sem. 1907 e Rend. del Circolo matematico di Palermo . delle variazioni (gli integrali sotto forma non parame - trica)”, Rend. della Regia Accademia dei Lincei , II Sem. Pubblicazioni del 1908 1911. 11. “Sur l’application des équation intégrales au problèm 29. “Sulle ipersuperficie dello spazio a 4 dimensioni che de Riemann”, Göttinger Nachrichten . possono essere frontiera del campo di esistenza di una 12. “Sul problema di Cauchy per le equazioni lineari in due funzione analitica di due variabili complesse”, Annali di variabili a caratteristiche reali”, Rend. del R. Ist. Lom - matematica pura e applicata XVIII. bardo , Ser. II, T. XLI (due note). 13. “Sul problema di Cauchy per le equazioni a caratteri - Pubblicazioni del 1912 stiche reali e distinte”, Rend. della Regia Accademia 30. “Sulle condizioni sufficienti per il minimo nel Calcolo dei Lincei , II Sem. 1908. delle variazioni (gli integrali sotto forma parametrica), 14. “Sull’equazione del calore”, Ann. di Matem ., II Ser. T. XIV. ivi , I Sem. 1912. 31. “Serie di Taylor e funzioni analitiche di più variabili”, ivi . 15. “Sur l’équation ”, Comptes Rendus , T. CXLVI. 32.