OUTSIDERS: Difformi E Deformi D'ogni Epoca E Sorte
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www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni music e segnalando una serie di dischi tra i più epoca e sorte folli e assurdi della storia del rock. Adesso abbiamo deciso di tornare sulla scena del delitto di Stefano I. Bianchi con una serie di articoli non più basati su semplici recensioni ma sui ritratti di alcuni dei musicisti già Questo testo ricalca l’introduzione pubblicata su presenti nel tour (oltre che, naturalmente, su Blow Up (#160, settembre 2011) alla serie di articoli altri): la filosofia di fondo che ci guiderà sarà dedicati all’outsider music che sono comparsi e simile ma non esattamente sovrapponibile, tuttora trovano regolarmente spazio nella sezione perché la follia e l’isteria non saranno le nostre “Outsiders” all’interno della rivista. Segue un uniche linee guida. Lo saranno invece la contributo inedito di Federico Savini su una difformità e la deformità rispetto ai canoni selezione di autori riconducibili al fenomeno. correnti, l’eccezionalità degli eventi prodotti, il mancato calcolo oppure il calcolo ossessivo e maniacale sul/per il suono, gli estremi risultanti L’idea, inutile dire, ci è venuta dopo la morte di e/o gli estremismi che li motivano, la naturalezza Larry ‘Wild Man’ Fischer, lo scorso 16 giugno. e istintività dell’ispirazione oppure la sua Avevamo già compiuto un “Magical Hysteric indulgenza e la sua intellettuale soavità. In breve, Tour” esattamente 10 anni fa (BU#40 e #41), tutto ciò che non rientra nella normalità così girando attorno alle marginalità dell’outsider come essa viene comunemente declinata e 1 www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte accettata, sia essa relativa alla musica prodotta o Diremmo certamente che è un dropout o un che riguardi magari solo la vita personale del freak, per lo più ingenuo ma non sempre e non musicista che di volta in volta ci farà da cavia; ed del tutto inconsapevole, spesso naif ma è ovvio, ma va ricordato, che ‘usi e abusi’ di raramente stupido, forse folle ma non demente. qualunque tipo sono elementi che rientrano nella L’outsider non ha sempre la coscienza che il suo normalità del cosiddetto ‘rock’n’roll lifestyle’ e disegno musicale sia ‘outsider music’, spesso è quindi in questa sede non ci interesseranno. convinto che non lo sia e altrettanto Alcuni dei personaggi papabili – da Daniel frequentemente ha ragione. Johnston a Moondog, da Harry Partch a Joe È però, e soprattutto, un visionario autentico Meek – li abbiamo già trattati nel passato e su di dalla cui visione altri – talvolta molti altri – hanno essi quindi non torneremo di nuovo. Attingeremo attinto idee ed esempio; ed ha, anche per questo, da ogni epoca/stile musicale e da ogni sorta di inciso in profondità nel corpo della storia del difformità/deformità; il giornalista Irwin Chusid rock/avant: persino più di nomi blasonati e nel suo “Songs In The Key Of Z” (il libro e i due altisonanti. Perché qualunque outsider è dischi) ne incluse molti ma, inevitabilmente, non destinato, nel tempo e suo malgrado, a tutti e non sempre seguendo le traiettorie che trasformarsi in insider. Toglietele tutto, alla storia seguiremo noi. Anche perché dovremmo – del rock, ma non toglietele l’outsider: ne dovremo – metterci d’accordo sul concetto morirebbe, ne morirà, in tre secondi netti. stesso di ‘outsider music’ e su cos’è un outsider. 2 www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte Guida ragionata all’outsider music necessario per raggiungerne anche solo qualche di Federico Savini raggio di luce riflessa. In altri casi la radice della lontananza dai sentieri più battuti può annidarsi Difficile sintetizzare in poche parole quali siano le nel semplice dato biografico, in un evidente peculiarità che fanno di un musicista un outsider. svantaggio di partenza o nell'incapacità del E dato che l'etichetta viene applicata anche in pubblico di cogliere scintille di genio in esibizioni altri ambiti (non solo artistici) probabilmente la che vengono sistematicamente fraintese e prese cosa migliore per definire la quintessenza per innocui freak-show da intrattenimento greve. dell'outsider music è partire dalla natura stessa L'outsider può però essere anche terrorizzato dal del mercato musicale con le sue ricadute sui pubblico, ma di solito in questi casi la paura nasce musicisti, che normalmente sono orientati dal desiderio represso di un confronto. Si può all'esibizionismo, alla spettacolarità e alla ricerca parlare di outsiders anche a proposito di quelle della notorietà. L'outsider di per sé è figure (di solito talentuose e poco comprese) che fondamentalmente un "diverso", eppure buona hanno cercato di scendere malamente a parte dei personaggi di cui diremo hanno un compromessi con l'industria musicale, rapporto tormentato con il successo, del quale di partorendo risultati inclassificabili e solito vanno in cerca pur non avendo (nella immancabilmente rigettati dal mercato. maggioranza dei casi) i mezzi e il talento Tra le caratteristiche tipiche dei musicisti outsider ci sono l'incapacità tecnica, la devianza dalla 3 www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte norma, l'estraneità dai circuiti e rimanere in piedi in un mondo aggressivo e l'inconsapevolezza, ma non si tratta né di omologante. E che per la maggior parte del esclusive né di condicio sine qua non. Il punto è tempo ci fa vivere come parassiti dei nostri che l'outsider per essere tale deve avere un desideri. problema di fondo, qualcosa che gli impedisca la sintonia con il resto del mondo e gli permetta di Nell’attuale scenario musicale, è del tutto fare cose che "voi umani non potreste probabile che l’outsider più famoso in immaginare". E per fermentare gli occorre anche circolazione sia il cantautore americano DANIEL una cultura giovane che abbia bisogno di creare JOHNSTON, idolatrato ormai da anni da una dei miti propri, fosse anche solo per riderne. Non corposa frangia dei seguaci della musica stupirà quindi scoprire che la outsider music è un indipendente internazionale. Grasso, impacciato, fenomeno tipicamente statunitense. affetto da problemi mentali non proprio banali, Ripercorrere la storia di alcune di queste figure, stonato e disadattato, eppure capace di scrivere non necessariamente le maggiori ma comunque canzoni bellissime, Daniel Johnston è il perfetto indicative delle varie sfaccettature di un universo esempio (in positivo) dell’outsider che “ce la fa” che per sua natura nasce ai margini, equivale a nonostante gli ostacoli imposti dalla natura e il intraprendere un viaggio alla ricerca della parte mondo che lo relega per tutta l’infanzia e sbagliata e nascosta di noi stessi, quella che ci l’adolescenza nel ruolo del reietto assoluto. Figlio vergogniamo di esibire, quella che ci occorre per di una coppia religiosissima, innamorato dei 4 www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte Beatles e dei fumetti (che realizza anche in registrazioni scadentissime, nel senso di proprio, usandoli per gli artwork dei suoi album), casalinghe e incise su un registratore da pochi Daniel Johnston è molto più che un perdente dollari da una persona disturbata e soggetta a quando molla la scuola d’arte e si mette a forti crisi, che però rivelano un’anima candida e vendere pop corn in un Luna Park. Siamo nei gentile. Daniel canta con una voce a dir poco primi anni ’80, Daniel ha vent’anni e la sua storia fragile e impastata, capitombolando malamente pare uscita da un pessimo telefilm americano. fra note e armonie sopra a scricchiolanti balletti Immancabilmente perde la testa per una ragazza, di piano jazz-vaudeville, o tutt’al più con l’incerta Laurie, che puntualmente elude le sue attenzioni bava di un organo giocattolo a fare da sfondo alle nonostante Daniel incida proprio per lei alcune sue confessioni sincere e disperate. Ed è la nudità cassette ricolme di canzoni commoventi e disarmata quello che sconvolge in questi dischi, romantiche, che oltre all’amore per Laurie impietosamente fallimentari e rozzi sul piano raccontano del suo pantheon privato fatto di eroi tecnico quanto pregni di un sentimento a fumetti, mostri caricaturali, miti musicali e dilagante. Daniel si racconta veramente senza richiami alla Bibbia. Dato che Laurie non è filtri, dal basso di una condizione che qualcuno interessata, Daniel regala le cassette definirebbe subumana (la situazione è quindi indistintamente ad amici e passanti, finché dopo diversa rispetto a quella del Syd Barrett troppo qualche anno la sua musica non arriva a orecchie lontano dal mondo per poter proseguire l’attività particolarmente sensibili e aperte. Parliamo di con i Pink Floyd). Ma dicevamo che qualcuno si 5 www.aracne-rivista.it Stefano Isidoro Bianchi #1 2012 – Artisti fuori OUTSIDERS: difformi e deformi d’ogni epoca e sorte accorge di lui, e infatti sul principio degli anni ’90 orchestrazioni di Mark Linkous/Sparklehorse. il produttore Mark Kramer (ultimo ambasciatore La storia di Daniel Johnston, che tuttora porta della stagione freak di stanza a New York) e i avanti la sua carriera disegnando anche fumetti, texani Butthole Surfers lo portano in tour e ne ha un happy end che però non è tipico delle producono nuovi album, che suonano solo (meno lineari) vicissitudini che di solito leggermente più professionali nel tentativo di contraddistinguono gli outsiders. Ad esempio un gestire alla meno peggio le esondazioni profilo piuttosto simile a quello di Daniel può confessionali a briglia sciolta di Daniel. La sua vantarlo MARK TUCKER, che però a tutt’oggi è un figura, romantica e condannata ma sempre emerito sconosciuto.