CALANNA: UN SITO MEDIEVALE DELL’AREA DELLO STRETTO Di ROSSELLA AGOSTINO, MARGHERITA CORRADO, FRANCESCA MARTORANO

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CALANNA: UN SITO MEDIEVALE DELL’AREA DELLO STRETTO Di ROSSELLA AGOSTINO, MARGHERITA CORRADO, FRANCESCA MARTORANO CALANNA: UN SITO MEDIEVALE DELL’AREA DELLO STRETTO di ROSSELLA AGOSTINO, MARGHERITA CORRADO, FRANCESCA MARTORANO Il moderno centro di Calanna si distingue per la parti- colare suggestione legata alla natura del terreno, un calcare conchiglifero corroso dall’azione eolica, e per la posizione dominante l’intera vallata e l’area dello Stretto. È infatti situato nel punto terminale di un crinale tra la fiumara Gal- lico a sud e la fiumara Catona a nord, pochi chilometri a sud-est di Villa San Giovanni. Le ricerche condotte dalla Soprintendenza Archeologi- ca della Calabria in questa area sono appena all’inizio, ed Fig. 1 – Pianta IGM 1:25000. 1. Imperio 2.“Castello”. hanno interessato la collina del Castello – alla cui base sor- ge l’odierno paese – e località Imperio superiore, sita pochi chilometri a nord dall’odierna Calanna (Fig. 1). Gli elementi pena sbozzate e frammenti laterizi misti ai consueti ciottoli di conoscenza acquisiti e presentati in questa sede, relativi Lo scavo ha restituito una grande abbondanza di coppi e di ad una età compresa tra il IX ed il XV sec. d.C., permetto- ceramica frammentaria acroma e del tipo a bande rosse. Data no solo di avviare lo studio del sito, confortato per la prima la brevità delle indagini dell’epoca, non è stato possibile de- volta da dati archeologici. finire né la tipologia della struttura né l’eventuale rapporto Anche se è evidente lo stato del tutto preliminare della con le altre strutture messe in luce. ricerca, si è ritenuto opportuno presentare i risultati delle Una terza opera muraria risultava visibile sul lato Nord- indagini sulle strutture messe in luce ed i materiali più si- Ovest del pianoro addossata ad un tratto di cinta e non in- gnificativi dello scavo, unitamente ad alcune riflessioni sul- taccata dai lavori degli anni 1960: i muri di notevole spes- l’architettura e sulle tecniche costruttive delle emergenze sore misuravano m 3 circa. monumentali ancora oggi in vista. Data la posizione topografica strategicamente impor- tante, è probabile che Calanna abbia rivestito fin dall’età AREA DEL CASTELLO (570 m s.l.m.) (Figg. 3-4) bizantina un ruolo significativo per quanto attiene la difesa Le indagini hanno interessato il settore nord e est della del territorio a nord di Reggio. Le fonti documentano l’esi- collina, laddove l’area risultava non danneggiata da lavori stenza di un castrum Calanne solo dal XIII sec. d.C. agricoli recenti ed era in vista un tratto della cinta muraria (ARILLOTTA 1983; ZINZI 1991), ma tale data documentata può nord-est (largh. m 1,55) caratterizzata dalla presenza di tre essere per alcuni studiosi, sulla base dell’analisi tipologica torri a pianta quadrangolare, la cui distanza intermedia è di e strutturale, retrocessa alla prima metà dell’XI secolo 28-30 metri circa. (MARTORANO 1987/93). Sono stati realizzati: In una valutazione complessiva del sito sono natural- mente interessanti i rinvenimenti fortuiti di materiali cro- – lo svuotamento della torre Est, che ha permesso l’indivi- nologicamente collocabili tra il VI-VII sec. d.C. ed il XII sec. duazione degli incassi per travi portanti e di parte del piano (ARILLOTTA, COSTABILE, FERRANTE 1982; FERRANTE, MINUTO, pavimentale, costituito da un mattonato poggiato su uno VENOSO 1983; GUZZETTA 1983; DI DARIO GUIDA 1999). strato argilloso di colore rossastro; – la messa in luce di un tratto della cinta orientale (lungh. m 5) e di un brevissimo tratto di struttura muraria LOC. IMPERIO SUPERIORE (600 metri s.l.m.) (Fig. 2) (lungh. m 3) impostata ortogonalmente al tratto di fortifi- L’area, un pianoro terrazzato di media estensione, situa- cazione nord, individuato a fine scavi per una lunghezza to a Nord del paese e visibile dalla rocca del castello da cui la complessiva di m 22. Il suddetto muro, che dista m 1,50 dalla parete ovest della torre, è interpretabile allo stato at- separa una profonda gola, dal punto di vista archeologico è tuale delle indagini quale muro perimetrale del settore orien- stata in gran parte danneggiata a seguito della costruzione di tale della fortificazione, che si caratterizza per la presenza un serbatoio intorno al 1960. Sono comunque ancora visibili di diverse strutture solo parzialmente indagate. sul lato Nord resti di murature, almeno in parte di età antica e riutilizzate come muri di terrazzamento. Lungo la cinta di fortificazione era stato inoltre eviden- Le indagini di scavo hanno interessato il settore est e Sud ziato un accesso adiacente alla torre mediana, della quale re- del pianoro, ed hanno messo in luce resti di strutture murarie stava ancora parte della copertura a botte. L’esame della tor- forse interpretabili come tratti di una cinta di fortificazione. re angolare Est permetteva di verificare nella muratura l’uso In particolare un muro orientato nord-ovest, largo m 1,50 e di blocchi squadrati di pietra e pietre di cava disposti secon- lungo m 12, realizzato in ciottoli e pietre discretamente squa- do corsi ordinati regolarizzati da frammenti di laterizi; il pa- drate e legate con malta unitamente a qualche laterizio. Il ramento esterno della muratura presentava inferiormente una muro nella sua estremità ovest piega verso sud, definendo un scarpa, quello interno si presentava intonacato per un’altez- angolo che farebbe pensare ad un accesso. Sulla sua faccia za di circa un metro. Erano ancora visibili inoltre, lungo lo sud, ad una distanza di 5 metri e mezzo dal suddetto angolo, spiccato dei quattro muri perimetrali, incassi circolari da in- è visibile un setto murario conservato per una lunghezza di terpretare quali fori di alloggiamento per travi di sostegno. m 2,50. Tale setto ha un orientamento sud-est, (largh. cm 50 L’accesso alla torre (largo cm 90 e alto m 1,55) era posizio- circa) ed è stato realizzato direttamente su terreno argilloso nato nel muro ovest con soglia in pietre legate con malta, il con una tecnica costruttiva leggermente diversa. Un secondo piano pavimentale risultava realizzato in terra battuta fram- saggio di scavo ha restituito una ulteriore struttura muraria mista a malta e minuti frammenti di laterizi. (lungh. m 3,50 circa) con orientamento nord-sud che sem- L’intera area, come facilmente desumibile, era occupata brerebbe distinguersi dalle precedenti per l’uso di pietre ap- da consistenti crolli di pietrame che, una volta smontati, han- 474 Fig. 2 – Scavi Imperio Superiore. Fig. 4 – Calanna, scavi “Castello”. Fig. 3 – Calanna, planimetria della fortificazione. Il più ampio, orientato ovest-est, – di cui sono stati in- dividuati tre muri perimetrali – presentava un piano di cal- no permesso di mettere in luce, sia pure parzialmente, ulte- pestio in terra battuta frammista a laterizi, ciottoli e malta riori strutture le quali non sembrerebbero essere tutte in fase. ed un focolare nell’angolo nord-ovest. Lungo il muro peri- Nella zona antistante la torre angolare Est è stato sca- metrale est (us 110, largh. cm 50) si evidenziava inoltre, vato uno spazio abbastanza ampio, che sembrerebbe poter- una canaletta a sezione quadrangolare, intonacata, caratte- si interpretare come cortile aperto, con piano di calpestio in rizzata da una pendenza verso ovest, utile al drenaggio del battuto frammisto a piccolissime pietre e frammenti di late- cortile ricordato in precedenza. La soglia d’accesso all’am- rizi. Il suo drenaggio era assicurato dalla presenza di due biente risultava visibile lungo il muro Est ed era costituita canalette, di cui una fu individuata nella soglia d’accesso in da un piano di malta definito sul lato esterno e da tre bloc- conci di pietra e malta, e risultava visibile lungo il muro chi di pietra squadrati; gli stipiti erano realizzati da laterizi (us 106) che, orientato nord-sud, perimetrava sul lato ovest, legati con malta. l’area che è stata oggetto delle indagini di scavo. All’esterno di questo ambiente è stato scavato un piano Ad ovest del cortile, con l’ampliamento delle indagini, sono pavimentale in fase con la soglia, in laterizi disposti in par- stati messi in luce seppure parzialmente, almeno tre ambienti. te a spina di pesce, in parte a fasce parallele allettati su uno 475 strato preparatorio in malta. L’estensione di questo piano di tutto invece, in questa sede, dei reperti che attestano la fre- calpestio non si conosce in quanto, come documentato dai quentazione dei due siti in età greca ed in epoca moderna. giornali di scavo, la durata delle indagini non aveva per- La documentazione utile disponibile per Imperio Supe- messo di allargare il fronte scavo. riore è di gran lunga più abbondante che per Calanna, no- Di un secondo ambiente, contiguo al primo sul suo lato nostante la durata e l’entità degli interventi di scavo giochi sud-est, sono stati messi in luce, e solo in parte, due muri a favore della seconda. La us 35, in particolare, restituisce perimetrali: quello est (us 151) molto mal conservato e quel- tra gli altri un frammento di scodella d’età normanna deco- lo nord-ovest (us 147). Lungo quest’ultimo (lungh. m 6,20), rata in bruno, con macchie sulla tesa e motivo geometrico realizzato in corsi piuttosto regolari di pietre sbozzate e le- all’interno della vasca, coperta da una vetrina verde unifor- gate con malta, con paramento interno intonacato, è visibi- me stesa su entrambe le superfici (Tav. I, n. 1, a-b). La tona- le una soglia realizzata con gli stessi materiali anch’essa lità scura del verde e l’impasto rosso consentono di asse- intonacata. Ad esso (faccia ovest) si appoggia con orienta- gnarla al primo dei due gruppi di prodotti simili finora di- mento nord-ovest/sud-est, un setto murario (lungh. stinti in Calabria, quello per il quale le analisi minero-pe- m 2,40 circa) di fattura grezza e senza malta, che documen- trografiche condotte su alcuni campioni escludono l’origi- ta una seconda fase di sistemazione di questo settore dello ne nordafricana accertata per gli impasti biancastri coperti scavo (us 148).
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