Diavolo Torna in Campo
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Il Piccolo Diavolo Torna in campo OPERA OMNIA Rivista Digitale Il progetto Sette numeri ricchi di storie e racconti dalle annate del Piccolo Diavolo, ciclo dove si sono temprati gli animi dei veri milanisti. Dalla prima serie B all’alba di un ciclo glorioso, da Giacomini a Capello, passando per Radice, Castagner e Liedholm. Un viaggio basato su storie, rubriche speciali, curiosità, i gol più belli, le testimonianze dei tifosi che seguivano la squadra dagli spalti di San Siro o nelle trasferte in piccoli campi della provincia italiana del pallone. Dal racconto della stagione all’occhio sulla storia, dai protagonisti a coloro che hanno fatto solo poche apparizioni, compresa una rassegna stampa d’epoca ragionata sul Milan e una disamina delle trasmissioni televisive che si occupavano di calcio in quegli anni. L’opera omnia del Milan quando era un Piccolo Diavolo! Se non l'hai ancora fatto sottoscrivi l'abbonamento cliccando questo link 2 Giugno 202 0 N.1 IL PRIMO ANNO IN PURGATORIO Condannati alla serie B Milan retrocesso in B dalla Giustizia Sportiva. La notizia la diede il Tg1, per voce di Beppe Viola, il 18 maggio '80 Stagione 1980-1981 La squadra rossonera fu condannata per la combine nella partita contro la Lazio, giocata cinque mesi prima a San Siro. Diavolo declassato nel purgatorio cadetto, per un anno di lavacro purificatore. Tra il gruppo di giocatori artefici della pronta risalita si distinse il blocco che un anno prima aveva conquistato la Stella. L’operazione risalita venne affidata a Massimo Giacomini che aveva ben guidato il Milan nel campionato ‘79/80, con un terzo posto spazzato via dal ciclone scommesse come se niente fosse. L'operazione 'risalita' poteva contare su giocatori come Baresi, Maldera, Tassotti ma anche Evani e Battistini 3 Giacomini puntò su una difesa di prima grandezza, con Aldo Maldera, Franco Baresi e Fulvio Collovati oltre a Mauro Tassotti, soffiato all’Inter di Fraizzoli e destinato ad un lunghissimo e glorioso cammino rossonero. Tra i pali arrivò Ottorino Piotti, ex Avellino. Dal vivaio approdarono in prima squadra Sergio Battistini e Alberico Evani, destinato anch'egli ad un glorioso cammino con la maglia del Milan. Niente piagnistei, se una squadra viene amata dai propri tifosi, non può subire flessioni di affetto solo perché retrocede senza sua colpa. Le parole di Giacomini furono raccolte dai tifosi: il Milan tornò in A. Nello spazio approfondimento parleremo del Mundialito ’81 che vide in maglia rossonera, solo per 45 minuti, Johann Cruijff. Ad arricchire il tutto una lunga intervista esclusiva con Walter Novellino, autore di una grande stagione. Nel primo numero analizzeremo le discese ardite e le risalite di quel Piccolo Diavolo, esordiente in B, che affrontò con grande impegno e dignità l’anno di cadetteria. Il punto più basso si toccò a Taranto, quello più alto a Roma contro la Lazio, con Antonelli grande protagonista e capocannoniere stagionale della B. 4 Luglio 202 0 N.2 AMARA E COCENTE DELUSIONE La seconda retrocessione in B L’annus horribilis rossonero termina con l’onta della seconda retrocessione scaturita dal verdetto del campo di gioco Stagione 1981-1982 Il diavolo, quattordicesimo in classifica, ritornava tra i cadetti. Il 2° numero parlerà anche di Gigi Radice, tecnico esperto, reduce da ottimi risultati, ma che al Milan fallì clamorosamente. L’inizio del ritiro precampionato ad Asiago (venerdì 17 luglio 1981) e la strepitosa quanto inutile rimonta di Cesena (16 maggio 1982) furono l’alfa e l’omega di una stagione tremenda. Il sigillo definitivo della disfatta arrivò dalla brutta faccenda napoletana. Ringrazio i tifosi per l’affetto al mio arrivo all’aeroporto di Linate. Ho pochi denti ma basteranno per azzannare l’Inter (Joe Jordan) 5 Lo Squalo Joe Jordan Joe Jordan, il primo straniero a vestire la maglia rossonera dopo la riapertura delle frontiere, cominciò bene la sua avventura milanese con un gran gol in un derby di Coppa Italia. I guai del Milan partirono da un attacco asfittico mal supportato da un centrocampo lento e compassato, mentre la difesa pagò la lunga assenza di Baresi. Il buon finale di campionato non bastò per raggiungere la salvezza. L’ultimo scampolo di stagione vide un Milan all’altezza del suo blasone. Dalle vittorie con Genoa e Avellino (grazie a due gol di Maldera), i rossoneri trassero linfa vitale per agganciare l'autobus salvezza. A frenare l’entusiasmo furono i pareggi con Cagliari e Torino. Poi arrivò la domenica di un giorno da cani. L’approfondimento sarà dedicato alla Mitropa Cup, conquistata dal Milan il 12 maggio ’82, quattro giorni prima della retrocessione in B. 6 Agosto 202 0 N.3 PRONTO RISCATTO ROSSONERO La nuova risalita dai cadetti Castagner guiderà la riscossa rossonera. Il Milan centrerà il primo posto in serie B senza troppi patemi d'animo. Stagione 1982-1983 Nel secondo campionato di B fu Ilario Castagner, tecnico del Perugia dei miracoli 78/79, a guidare la squadra rossonera. Dall’Inter giunsero Aldo Serena, Giancarlo Pasinato e Nazzareno Canuti. Joe Jordan ritrovò la via del gol con continuità, Franco Baresi, a 22 anni, venne promosso capitano: inizio di un lungo cammino costellato da tanti momenti di gloria. Tra gli elementi più continui ci furono anche Sergio Battistini, Andrea Icardi e Alberico Evani, non tralasciando Vinicio Verza, altro nome nuovo in rosa, autore di gol di elevata fattura. 7 Baresi a 22 anni ha già la responsabilità della squadra Racconteremo quella grande stagione del diavolo tra i cadetti, con 19 vittorie, 16 pareggi e 3 sconfitte. L’attacco fu stratosferico: 77 gol all’attivo, record per la serie B. Battistini fu il miglior marcatore rossonero stagionale, davanti ad un rivitalizzato Jordan. Fu la prima stagione di Silvano Ramaccioni, dirigente che avrebbe attraversato anche gli anni magniloquenti del diavolo berlusconiano. Tra le partite che hanno fatto epoca c’è la sconfitta interna con la Cavese ma anche due cinquine: la prima rifilata al Bologna e la seconda alla Lazio. Fu un Milan dal gioco a tratti spettacolare, capace di centrare senza patemi il primo posto nel campionato di B. Tratteremo il cammino rossonero nella Coppa Italia, conclusosi contro il Verona ai quarti di finale, e l'esperienza nella 2° edizione del Mundialito, con le prestazioni contro Flamengo, Juventus e Inter. 8 Settembre 202 0 N.4 IL DIAVOLO VESTE BLISSETT L'anno di Gerets e Blissett Luther Blissett, il Pelè al contrario, il calciatore capace di sbagliare anche i gol più facili. L'altro straniero fu Eric Gerets. Stagione 1983-1984 Luther Blissett, il bidone perfetto arrivato nel nostro calcio. Il Pelè all’incontrario, l’attaccante che sbagliava anche i gol più facili. Blissett, proveniente dal Watford di Elton John, prese il posto di Jordan. All’inizio incoraggiante seguì un prosieguo devastante contrassegnate da errori grossolani. Il rendimento del numero 9 arrivò a livelli di simpatiche canaglie, con topiche in rapida sequenza. Bastava dargli la sfera per avere risate assicurate: Blissett superava in velocità un paio di avversari poi s’incartava e scodellava il pallone oltre la tribuna. 9 Luther Blissett ed Eric Gerets Il secondo straniero fu Eric Gerets, difensore di notevole esperienza, nazionale belga. Tra i nuovi arrivati anche l’ex romanista Luciano Spinosi, utilizzato da Castagner nel ruolo di stopper. La stagione, inaugurata da un pesante ko ad Avellino, proseguì con alti e bassi e con la squadra in una tranquilla posizione di classifica. Nell’ultima parte del campionato Blissett trovò con maggior frequenza la via del gol ma non bastò per strappare la riconferma. Il presidente Farina gli scrisse una lettera: Caro Blissett, quando sbagli a due passi dalla porta mi sembra di sognare Nell’approfondimento parleremo anche di Gerets e della sua permanenza brevissima in maglia rossonera. Inoltre, ricorderemo alcune amichevoli di quella stagione, tra cui quella contro il Real Madrid nel novembre 1983. 10 Ottobre 202 0 N.5 LA STAGIONE DI MARK HATELEY Il Milan conquista il derby In panchina tornerà il Barone Niels Liedholm. In squadra arriveranno i due inglesi Mark Hateley e Ray Wilkins Stagione 1984-1985 Con il ritorno di Liedholm in panchina ed una campagna acquisti azzeccata, il Milan visse una stagione d’alta classifica. Lasciato partire Blissett, arrivò la coppia inglese composta dall’attaccante Mark Hateley e dal centrocampista Ray Wilkins. Due giocatori che assicurarono qualità e continuità di rendimento, entrando nel cuore dei tifosi in brevissimo tempo. Uno dei momenti cult del campionato arrivò il 28 ottobre 1984: la domenica del derby in cui Attila prese l’ascensore e annichilì l’ex Collovati. L’istante dello stacco di testa rimarrà come una delle immagini sacre del milanismo militante. 11 Ray Wilkins e Mark Hateley Mark non sovrastò un avversario qualunque. Sovrastò Collovati, il giovane cresciuto nel Milan che scelse i cugini dopo la nostra retrocessione. Perfetto. La stagione vide il Milan sempre a ridosso delle posizioni di vertice. Tra le migliori prestazioni quella contro il Verona futuro campione d’Italia, costretto sulla difensiva per novanta minuti. Fu il campionato del gol di chiappa di Virdis alla Juventus e della zampata finale di Verza nel derby di ritorno, che gabbò Bergomi e Zenga. Quel Milan centrò la qualificazione in Coppa Uefa arrivando pure in finale di Coppa Italia. Parleremo di Agostino Di Bartolomei, l’ex capitano della Roma vicecampione d’Europa passato in maglia rossonera, seguendo Liedholm. Tra le date diventate storiche c'è il 20 gennaio 1985: l'esordio di Paolo Maldini in prima squadra. 12 Novembre 202 0 N.6 L'ANNO DEL TRIO VI-RO-HA Virdis, Rossi e Hateley Il campionato di Pietro, Paolo e Mark. Sarà anche la stagione dell'addio di Farina con Berlusconi a fare capolino Stagione 1985-1986 Annata di travagli societari e tempeste che misero a dura prova le coronarie dei tifosi milanisti.