Tredicesimo Rapporto IEM "L'industria Della Comunicazione In

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Tredicesimo Rapporto IEM FONDAZIONE ROSSELLI Istituto di Economia dei Media L’INDUSTRIA DELLA COMUNICAZIONE IN ITALIA TREDICESIMO RAPPORTO IEM Gli investimenti pubblici nell’industria culturale e delle telecomunicazioni © 2011, Fondazione Rosselli Corso Giulio Cesare 4 bis/B 10152 Torino Tel. +39 011 2079083 Fax +39 011 76 52 613 [email protected] | www.fondazionerosselli.it ISBN 978-88-97269-03-8 Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art.68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n.633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Fondazione Rosselli. FONDAZIONE ROSSELLI Fondazione Rosselli Istituto di Economia dei Media L’INDUSTRIA DELLA COMUNICAZIONE IN ITALIA TREDICESIMO RAPPORTO IEM Gli investimenti pubblici nell’industria culturale e delle telecomunicazioni A cura di Flavia Barca Coordinamento operativo Andrea Marzulli Autori Flavia Barca - Daniela Ciavarelli - Andrea Marzulli -Luca Murrau Lorenzo Principali - William Ricci - Paola Savini - Roberto Triola Chiara Valmachino - Bruno Zambardino La Fondazione Rosselli ringrazia per il sostegno: ed inoltre: Se i dati e le informazioni di seguito rappresentati sono stati raccolti in maniera accurata, non si intende comunque offrire alcuna garanzia formale, esplicita o implicita, che le fonti da cui sono stati raccolti siano veritiere o complete. Le informazioni sono state espressamente raccolte per l’uso in questo rapporto di ricerca e basate sui dati e le fonti disponibili al momento della realizzazione dello studio, per il quale ci si riserva il diritto di aggiornamenti e correzioni in qualsiasi momento. La Fondazione Rosselli non si assume, quindi, alcuna responsabilità formale su dati e valutazioni espresse e sull’eventuale uso che di questi possa essere fatto in altre sedi, come ad esempio intraprendere iniziative o valutazioni commerciali basate sulle informazioni qui raccolte e sulle opinioni qui espresse. Indice Introduzione (7) di Flavia Barca e Andrea Marzulli Parte prima Mercati Televisione di Andrea Marzulli 1. Introduzione (15) - 2. Ascolti e penetrazione (16) - 3. Il mercato (23) - 4. L’andamento della pubblicità televisiva: lo scenario europeo (26) Radio di Chiara Valmachino 1. Lo scenario (33) - 2. Gli investimenti pubblicitari (39) - 3. Il confronto internazionale (41) - 4. Le piattaforme di distribuzione e il futuro della radio (42) Cinema di Bruno Zambardino 1. Produzione, distribuzione, esercizio (48) - 2. Le risorse del mercato (51) - 3. Una comparazione con i mercati europei (59) Home-video di Andrea Marzulli 1. Il mercato italiano (63) - 2- Il confronto internazionale (66) Libri di Daniela Ciavarelli 1. Produzione e lettura (71) - 2. Valore del mercato (74) - 3. Confronti internazionali (76) Quotidiani e periodici di Paola Savini 1. Introduzione (80) - 2. La stampa quotidiana e periodica in Italia: analisi dei principali indicatori (82) – 2.1 Tiratura, diffusione e vendita (82) – 2.2 La lettura (84) – 3. Le aziende editoriali: fonti di ricavo e redditività (86) – 3.1 Quotidiani (86) 3.2 Periodici (88) – 4. Il confronto internazionale (89) Directory di Luca Murrau 1. Il mercato italiano (94) - 2. Il mercato europeo (96) Musica registrata di William Ricci 1. Il mercato italiano (99) - 2. Il mercato europeo (103) - 3. Il mercato mondiale (105) Pubblicità 1. La comunicazione commerciale: lo scenario 2008-2009 (108) - 2. Il media mix italiano (111) - 3. Il confronto internazionale (115) Telecomunicazioni fisse e banda larga di Lorenzo Principali 1. Il mercvato dei servizi di rete fissa e la banda larga (120) - 2. Gli operatori, gli investimenti e l’ultra broadband (126) - 3. Il confronto internazionale (132) - 4. La separazione funzionale della rete (136) Telecomunicazioni mobili di Lorenzo Principali 1. Lo scenario del mercato (142) - 2. Gli operatori infrastrutturati e i MVNO (144) - 3. La banda larga mobile: contenuti, traffico e investimenti (146) - 4. Il confronto internazionale (149) Informatica di Roberto Triola 1. Introduzione (153) - 2. Le imprese IT in Italia (155) - 3. Il mercato (157) - 4. Il confronto internazionale (163) Videogiochi di William Ricci 1. Il mercato italiano (167) - 2. Mercato europeo (173) - 3. Abitudini di consumo (174) Parte seconda Approfondimenti Gli investimenti pubblici nell’industria culturale e delle telecomunicazioni di Flavia Barca, Andrea Marzulli, Luca Murrau, Lorenzo Principali, Bruno Zambardino 1. Introduzione e Nota Metodologica (178) 1.1. Introduzione (178) 1.2. Nota metodologica (182) 2. Gli aiuti di stato a cultura e telecomunicazioni: orientamenti e iniziative dell’Unione Europea (186) 2.1. I nuovi orientamenti sugli aiuti di Stato (186) 2.2. La deroga prevista per gli aiuti alla cultura e le iniziative di supporto (188) - 2.2.1. La deroga per la cultura (188) - 2.2.2. Le iniziative di supporto (191) 2.3. L’azione europea per le telecomunicazioni (195) - 2.3.1. Il quadro generale (195) - 2.3.2. Gli aiuti di stato a sostegno del broadband (197) - 2.3.3. Le aree di aiuto al broadband (199) 3. La spesa pubblica in Italia in telecomunicazioni e cultura nel sistema dei conti pubblici territoriali (201) 3.1. Introduzione (201) 3.2. Il quadro complessivo (202) 3.3. La spesa pubblica nelle telecomunicazioni (205) - 3.3.1. Spesa complessiva sul territorio italiano (205) - 3.3.2. Spesa per regione (207) 3.4. La spesa pubblica in cultura (209) - 3.4.1. Spesa complessiva sul territorio italiano (209) - 3.4.2. Spesa suddivisa per regione (214) 4. L’intervento pubblico in Italia nei settori dell’industria della comunicazione (217) 4.1. Radio e tv (217) - 4.1.1. Introduzione (217) - 4.1.2. Sostegno alla tv pubblica nazionale (217) - 4.1.3. Le convenzioni Rai con la PA (222) - 4.1.4. I contributi del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento delle Comunicazioni (228) - 4.1.5. I contributi della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Editoria ed Informazione (233) - 4.1.6. Rimborsi per messaggi autogestiti a titolo gratuito in campagna elettorale (236) - 4.1.7. Contributi per il digitale terrestre (239) 4.2. Editoria (247) 4.3. Cinema e spettacolo dal vivo (251) - 4.3.1. Introduzione (251) - 4.3.2. Evoluzione degli stanziamenti Fus e macrotendenze (258) - 4.3.3. I settori più rilevanti: cinema, fondazioni lirico- sinfoniche, attività musicali, prosa (262) - 4.3.4. Investimenti pubblici a favore della fiction nazionale e i fondi regionali per l’audiovisivo (271) - 4.3.5. I fondi extra-FUS (273) - 4.3.6. Le risorse Arcus per la cultura e lo spettacolo (275) - 4.3.7. Le risorse del lotto per lo spettacolo (283) - 4.3.8. La ridistribuzione della spesa pubblica nazionale a livello regionale (285) 4.4. Forme di incentivi pubblici alle infrastrutture di telecomunicazione (290) - 4.4.1. Introduzione (290) - 4.4.2. I principali organismi impegnati nella diffusione della banda larga (291) - 4.4.3. I principali interventi a livello nazionale (294) - 4.4.4. I principali interventi a livello regionale (300) - 4.4.5. Le risorse stanziate nella lotta al digital divide (302) Bibliografia (304) Considerazioni a margine dello studio (306) di Carla Bodo (306) di Maurizio Dècina (309) di André Lange (310) di Mario Morcellini (311) di Mariella Volpe (314) Note sugli autori (326) diIntroduzione Flavia Barca e Andrea Marzulli Una forte flessione nel 2009 e una ripresa generalmente debole, con l’eccezione di alcuni comparti, nel 2010. Il quadro disegnato dall’andamento dell’industria della comunicazione nel corso della crisi economica non è particolarmente differente da quello dell’economia in generale nel nostro Paese. La flessione di questo macro-settore, dal perimetro non immune da puntualizzazioni metodologiche, è stata complessivamente del 4,4%, una percentuale non lontana da quella pronosticata nel precedente rapporto (4,9%), grazie a una ripresa migliore del previsto negli ultimi mesi del 2009. Il valore totale si attesta sui 96.147 milioni di euro (contro i 100.520 del 2008), una cifra di poco inferiore a quella registrata nel 2005. Questo valore non supererà i 100 miliardi a fine 2010; anzi, considerando le difficoltà dell’ICT, resterà decisamente al di sotto. Figura 1 - Ricavi dell’industria della comunicazione, 2005-2009 105.000 100.321 100.520 100.000 98.712 96.263 96.147 95.000 90.000 85.000 80.000 2005 2006 2007 2008 2009 Note: dati in milioni di euro. Fonte: IEM su varie. L’andamento dei diversi mercati nel 2009 lascia poco spazio a considerazioni fuori dall’alveo nel quale i fenomeni degli ultimi anni sono stati letti e interpretati. Se guardiamo ai pochissimi segmenti che hanno chiuso l’anno con un segno positivo, troviamo il mercato pubblicitario su Internet, la cui forte crescita è stata solo frenata ma il cui ruolo nel riposizionamento degli investimenti in comunicazione si conferma. A questa si aggiunge il box office cinematografico, che conferma la sua straordinaria valenza anticiclica, ma che rappresenta solo la prima delle tipologie di sfruttamento del prodotto. Prodotto che invece non è immune dal restringersi delle finestre successive, come l’home video, in forte caduta, e la televisione con la flessione dei ricavi Introduzione 7 pubblicitari e il rallentamento di quelli da abbonamento. Terzo e ultimo segmento in positivo, la pubblicità below the line, forma di comunicazione commerciale che tradizionalmente meno risente dell’andamento macroeconomico rispetto agli investimenti sui mezzi classici. La lista dei mercati con segno negativo comprende tutti quei settori che hanno pagato la crisi pubblicitaria, a diversi livelli d’incidenza. Per cui può essere considerato persino positivo il –3,4% della televisione, dove la flessione pubblicitaria, meno forte che in altri media, è stata parzialmente compensata dalla crescita, persistente seppur a tassi inferiori, della pay. Peggio è andata alla radio e, soprattutto, a quotidiani e periodici, i quali non hanno trovato nelle vendite dirette un fattore di compensazione quanto di aggravamento del risultato finale.
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