Giugno Duemilaundici | 32

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Giugno Duemilaundici | 32 Mensile - Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. - Mensile free | anno nono | numero settantatré | maggio - giugno duemilaundici | www.exibart.com For Those About To Rock (We Salute You): ecco il nuovo numero di Exibart! Puntuale e carico come sempre. Una tradizione che prosegue, soprattutto nel rinnovamento: molti avranno già visto il lancio del nuovo sito internazionale che va ad aggiungersi al sito italiano. Da Exibart.com parte anche una nuova rubrica: INCHIESTA, le inchieste sull’arte. Siamo ormai consapevoli che l’iperinformazione ha l’unico effetto di stordire e produrre l’effetto inverso, quello della deinformazione e dell’ipertrofia da notizia. Mi diceva, con qualche rammarico, il compianto Dennis Oppenheim che la differenza sostanziale tra la scena dell’arte degli anni sessanta e settanta e quella odierna, è che oggi “siamo sotto tiro” da un numero di pallottole sparate a caso: le mostre. Noi siamo per la critica, per l’informazione critica, quindi la nuova rubrica nata proprio per il sito e quindi per essere continuamente aggiornata, sarà il terreno friabile con cui c’immergeremo nel “candido” mondo dell’arte, in tutte le sue sfumature, per assorbirne umori e sapori. Questo numero di Exibart.onpaper parte dalla Stazione Centrale del panorama internazionale: la Biennale di Venezia, il vero Gotha dell’arte. Alla Biennale è debitamente riservato il nucleo centrale della rivista con riflessioni sulla curatrice, le questioni scomode sulla Biennale di Sgarbi colte direttamente dalla voce dello stesso, i padiglioni storici, i nuovi padiglioni, gli eventi collaterali, lo speciale sugli artisti italiani di Ivan Fassio, e le interviste a due generazioni diverse di artisti: Yan Jiechang a Vettor Pisani cui si aggiungono le opinioni di due curatori d’eccezione: Massimiliano Gioni, il nome più adatto per una prossima biennale a firma italiana, e Hou Hanru, già curatore del Padiglione Cinese della 52sima edizione della Biennale. La sezione perennis della rivista, con le sue rubriche fisse, si è arricchita con nomi nuovi, come nel caso della rubrica curata da Alberto Zanchetta, “Garimpeiros”, i “cercatori d’oro”, una rubrica dedicata al nuovo dell’arte attraverso i nomi più promettenti. E poi “Oldies but goldies: cataloghi senza tempo”, a cura di Rossella Caruso, un ritorno alla storia attraverso i documenti che l’hanno generata. L’esordio di questa rubrica ci riporta in una delle mostre più importanti a Roma: Teatro delle mostre, del 1968, un libro storico che ci racconta il fantastico mese di mostre alla galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. Restano poi le certezze di sempre, come Assolo Show, le segnalazioni e riflessioni visive di Marianna Agliottone. Una novità in assoluto, è l’estensione di Exibart al suono e alle arti contigue, quali la grafica, il design, il videodesign. Alva Noto, Sakamoto, John Maus. E poi le segnalazioni della DJ Flavia Lazzarini per il Clubbing Sound, le incursioni di Invader contenuto nella nuova rubrica di Stefano Vittori e ancora: i libri, gli spazi di cultura, le mostre. Exibart è un cannocchiale aristotelico sul mondo caleidoscopico delle arti: una molla che si estende, si dilata e torna ogni volta sulla stessa rigida direzione verso il futuro. Oggi più che mai. Angelo Capasso 4l’intervista del mese LA STRADA DI DURHAMLa partecipazione a “The Road to Contemporary Art” ha aperto un acceso dibattito nel panorama artistico romano a sinistra: Jimmie Durham, La strada di Roma, 2011; Courtesy RAM radioartemobile, Roma; Foto di Yamina Tavani, 2011 a destra: Jimmie Durham, Earth and Hair on cotton, 1996, m 3,02x 2,14 La tua ultima opera La strada di corso estemporaneo, caotico, la potere. Questo appare dalle rovine. buoni amici, il tempo è bello, il vino zii, Jan Van Eyck, Monet, Courbet, e, Roma, presentata da Radioarte- cui meta é fuori dal visibile, in con- Questi due lavori da te citati sono en- è buono, ma vivo in Italia perchè la come ho già detto, tutti gli artisti ita- mobile alla fiera Roma - The Road trapposizione al Gran Tour sette- trambi contro l’architettura e contro storia dell’arte in Italia è sempre in liani. Ma io adoro anche David Ham- to Contemporary Art, ha aperto ottocentesco. C’è un dialogo tra le il potere. continuo sviluppo. mons e praticamente tutti gli altri. un acceso dibattito nel panorama due opere? A distanza di due anni artistico romano, qual’é la sua com’é cambiato il suo rapporto E il suo rapporto con la cultura Ne La strada di Roma, sebbene Per le tue sculture prediligi mate- opinione in proposito? con questa città? italiana? C’é qualcun’altro oltre l’accumulazione sia composta da riali di recupero: un attacco ironi- Mi fa molto piacere. L’arte dovrebbe Grazie per averlo notato, certamen- Calvino che l’ha particolarmente elementi tipici della cultura occi- co alla struttura coloniale ancora creare accesi dibattiti così come i di- dentale é possibile scorgere forme alla base della cultura occidentale battiti dovrebbero accendere l’arte. naturali e rimandi allo sciamanesi- nonché una critica all’eccessivo mo. Quanto é importante l’appar- consumismo che caratterizza la Le tue opere possono essere in- Io penso che la cosa che desta più interesse in tenenza alla cultura Cherokee per società di oggi. Qual’é il tuo punto terpretate come canovacci, par- la sua produzione artistica? di vista sulla società contempora- tendo dai quali si possono creare un’opera d’arte è la stessa che lo desta nella Effettivamente io ho inserito un te- nea? infinite storie tanti quanti sono gli schio di mucca nell’opera, perchè C’è un problema con la tradizione spettatori. La strada di Roma ne poesia: il fatto che ogni spettatore può vedere essa è stata esposta alla fiera d’ar- dell’arte occidentale che viene dalla é un esempio emblematico. Lei é te al Macro, nell’area dove tradizio- costruzione delle cattedrali. L’arte in anche poeta e saggista, come de- contenuti maggiori e differenti rispetto a quelli nalemente si trovava il mattatoio di Europa è fondamentalmente illustra- scriverebbe quest’opera? Roma. Io non vedrei il mattatoio in zione. In Corea, ad esempio, l’illu- Io penso che la cosa che desta più che l’artista o il poeta intendeva affermare; relazione allo sciamanesimo. Uno strazione non è la strada principale interesse in un’opera d’arte è la stes- semplicemente perchè quando si prova a non può immaginare che un artista dell’arte. La mia arte non è illustra- sa che lo desta nella poesia: il fatto francese prenda in esame la cultura zione, non è una metafora di un testo che ogni spettatore può vedere con- comunicare si confessa in realtà molto di più francese quando crea arte. Per me o una narrazione. Io uso ogni tipo di tenuti maggiori e differenti rispetto a è lo stesso. materiale che trovo. Ho appena finito quelli che l’artista o il poeta intende- di quello che si intendeva rivelare un’opera a Colonia, ad esempio, dove va affermare; semplicemente perchè Ci sono artisti o opere di partico- ho utilizzato il tronco di un albero di quando si prova a comunicare si con- lare rilievo per il tuo lavoro? mogano africano che mi è costato fessa in realtà molto di più di quello Stavo parlando con un collezionista 25.000 euro. Il materiale mi piace che si intendeva rivelare. te c’è un dialogo. Io ho un rapporto colpita? recentemente e io ho citato altri ari- perchè sono uno scultore. Ma poi- bizzarro con Roma. Amo la città ma Io penso che la storia dell’arte del sti dicendo che tutti gli artisti sono chè non sono uno scultore nel senso Nel 2009 ha realizzato un’altra non mi piacciono le sue architetture ventesimo secolo è sempre molto contemporanei. E poi ho detto: ad classico tradizionale occidentale di installazione dedicata a Roma: De- monumentali. L’architettura classica interessante per quanto riguarda gli esempio, io sono contemporaneo di decorare le cattedrali, io non ho nes- tour over Rome. Un’opera realiz- di Atene, ad esempio, mi sembra artisti italiani. Se noi guardiamo a Michelangelo. E il collezionista ha ri- suna gerarchia dei materiali. zata appositamente per l’Acquario rappresenti il lusso e la sensualità De Chirico, Fontanta, Boetti, Merz, sposto: sì Pistoletto è meraviglioso. romano, che sottolinea la visione della vita ad Atene, mentre l’archi- Anselmo e ai giorni d’oggi ad artisti Ma io intendevo il più vecchio Miche- anti-circolare del suo viaggio all’in- tettura della Roma classica sembra come Pietroiusti o molti altri. Così, io langelo. Gli artisti ai quali sono più terno della città eterna, un per- essere solo la rappresentazione del vivo a Roma perchè qui ci sono molti grato sono: mio padre e i miei due [damaride d’andrea] 8sexybart a cura di di Ginett@ Internett@ Biennale di Venezia!!! Sarà sicuramente una tumida e calda estate, non solo nel senso atmosferico, viste le promesse opere erotiche che copriranno le pareti del padiglione Italia.... Che piatto succulento per inaugurare Potrà quindi confidare su quell’unica questo nostro mensile appuntamen- appendice che, sorretta dalla cele- to. stiale pilloletta, gli permetterà di ma- Con un restyling adeguato la vostra nifestare l’unica arte in cui ci sa fare! Ginetta Internetta ritorna graffiante (Almeno così lui dice) ghermendo anche le pagine web. Non credo sia questa la materia in Di certo ero abituata solo a quelle cui è ferrata la Bice Curiger, ragaz- cartacee degli anni ’90 ma ridando za d’oltralpe legnosetta e sciapetta, smalto alle laccatissime e affilate un- probabilmente in attesa che la co- ghia le farò danzare anche sulla rete, lata lavica del suo artista preferito, senza naturalmente danneggiare mostratoci alla conferenza stampa, quella delle mie calze! si manifesti con una più tangibile e Sarà sicuramente una tumida e calda illuminante azione! estate e, non solo nel senso atmosfe- E la novità della Biennale delle Regio- rico, viste le promesse opere eroti- ni? 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    PIER PAOLO CALZOLARI Born in 1943 in Bologna. Lives and works in Fossombrone, Italy. SOLO SHOWS 2019 « Pier Paolo Calzolari : Painting as a butterfly », MADRE Museum of Contemporary Art, Naples, Italy. 2018 « Pier Paolo Calzolari », White Cube Gallery Mason’s Yard, London, United Kingdom. 2017 « Pier Paolo Calzolari : And I Say », Boesky Gallery, New-York, USA. 2016 “Ensemble”, Pier Paolo Calzolari, kamel mennour, Paris, France. 2013 “Another”, kamel mennour, Paris, France. “Pier Paolo Calzolari, Sur l'aile du tourbillon intelligent”, Galleria Repetto, Acqui Terme, Italy. 2012 “When the dreamer dies what happens to the dream?”, Marianne Boesky Gallery, New York; Pace Gallery, New York, USA. “Pier Paolo Calzolari: Abstract in Your Home”, Marianne Boesky Gallery, New York, USA. 2011 “Che ne è del sogno”, Galleria de’ Foscherari, Bologna; Museo Morandi, Bologna; MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Bologna, Italy. “Pier Paolo Calzolari”, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venice, Italy. “Pier Paolo Calzolari”, Bernier-Eliades Gallery, Athens, Greece. 2008 “Quand le rêveur meurt que reste-t-il du rêve”, Fondation Marguerite et Aimé Maeght, Saint Paul de Vence, France. 2007 “Pier Paolo Calzolari”, Nature morte, Galleria Il Ponte Contemporanea, Rome, Italy. 2006 “Pier Paolo Calzolari”, New works, Christian Stein, Milano; Galleria Cardi & Co., Milano, Italy. 2004 “Pier Paolo Calzolari”, Studio La Città, Verona, Italy. 2003 “Pier Paolo Calzolari”, Quadreria Cesarini, Fossombrone, Pesaro, Italy. “Pier Paolo Calzolari”, Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nice, France. 2002 “Pier Paolo Calzolari”, Studio La Città, Verona, Italy. 2001 “Pier Paolo Calzolari”, Ballata bluia, Galerie de France, Paris, France. “Pier Paolo Calzolari”, Galleria Giorgio Persano, Turin, Italy.
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