10 Della L.P
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Consiglio della Provincia autonoma di Trento AUTORITA' PER LE MINORANZE LINGUISTICHE RELAZIONE ANNUALE 2020 (ai sensi dell’art. 10 della L.P. n. 6 del 19/06/2008) AUTORITA’ PER LE MINORANZE LINGUISTICHE - Presidente dott. Dario Pallaoro - Avv. Giada Nicolussi - Avv. Luciana Rasom 3 4 Signor Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento Signori Consiglieri In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 10 della legge provinciale n. 6 del 10 giugno 2008, questa Autorità presenta la relazione riguardante l’attività per l’anno 2020. L’anno 2020 è stato connotato dall’emergenza epidemiologica Covid-19, purtroppo ancora in corso, che ha rallentato l’attività di questa Autorità, riducendo la possibilità di incontro con gli enti e organismi vari che si occupano delle minoranze linguistiche della nostra provincia. Gli incontri a distanza, pur con tutti gli aspetti positivi che ne derivano, non sono certamente paragonabili con gli incontri in presenza. I componenti di questa Autorità sono giunti al termine del loro mandato; preme pertanto innanzitutto ringraziare per l’attenzione e la disponibilità dimostrata da tutti i soggetti che hanno avuto rapporti con l’Autorità, contribuendo alla sua azione e attivandosi per la risoluzione delle problematiche e criticità rilevate. Si ringrazia, altresì, il Presidente del Consiglio Provinciale, la segreteria generale e tutto il suo personale per il supporto amministrativo e la collaborazione forniti. L’Autorità ha cercato di dare il suo contributo attraverso un’azione di informazione, di sollecito, di richiesta di chiarimenti e di proposte sui diversi temi di volta in volta trattati. Si auspica che ciò sia stato utile e propositivo per le comunità di minoranza, ed abbia anche, seppur in modo parziale, contribuito a sensibilizzare tutta la 5 popolazione trentina, ancora scarsamente informata e poco consapevole delle realtà di minoranza. La Provincia autonoma di Trento, attraverso il suo Servizio per le minoranze, la Regione Trentino Alto Adige – Südtirol, gli istituti culturali, il Comun General de Fascia e le due Comunità di valle competenti, il mondo della scuola ladina, di Pergine 1 e di Folgaria, Lavarone e Luserna/Lusérn, con i loro dirigenti, l’Università degli studi di Trento hanno sempre dimostrato disponibilità e sensibilità nei confronti delle richieste sollevate dall’Autorità. Si ribadisce l’azione determinante della Provincia nell’attività di tutela e promozione delle minoranze linguistiche, mediante l’attuazione di iniziative proprie e il sostegno all’informazione, ai progetti ed iniziative proposti da amministrazioni locali, istituti culturali e istituzioni scolastiche, nonché attraverso il finanziamento della politica linguistica del Comun General de Fascia. In secondo luogo, si sottolinea il ruolo della Regione Trentino Alto Adige - Südtirol, in sincronia con la Provincia autonoma, alla luce anche della nuova legge regionale n. 3 del 24 maggio 2018 in materia di tutela e promozione delle minoranze linguistiche cimbra, mòchena e ladina della regione stessa. Va inoltre ricordato il ruolo del Comun General de Fascia cui sono demandate le funzioni amministrative della Provincia in materia di usi e costumi locali e di istituzioni culturali di carattere locale, di manifestazioni e attività artistiche, culturali ed educative locali nonché di tutela, promozione e conservazione della lingua ladina. Con la modifica apportata dalla legge costituzionale 4 dicembre 2017 n. 1, il Comun General de Fascia ha assunto 6 la qualifica di ente sovracomunale, di fondamentale importanza per l’azione di tutela e promozione della lingua minoritaria. Si evidenzia l’attività dei tre Istituti culturali ladino, mòcheno e cimbro che rappresenta il fulcro fondamentale dell’attività di sostegno, di studio della lingua, della cultura, della storia e delle tradizioni delle tre comunità di minoranza. L’Università di Trento, in particolare, i Dipartimenti di lettere e filosofia, Facoltà di giurisprudenza ed il Dipartimento di economia, contribuisce in modo rilevante alla valorizzazione delle minoranze linguistiche mediante progetti di alta formazione e corsi universitari di linguistica, tesi di dottorato e assegni di ricerca. In questa fase di conclusione dell’incarico si ritiene utile ricordare alcuni dei principali temi che sono stati affrontati da questa Autorità e che hanno trovato positiva soluzione alle criticità rilevate. a) nell’autunno del 2017 sono stati attivati i due corsi di formazione per gli insegnanti di lingua di minoranza: ANTROPOLAD per la formazione di studenti universitari, laureati, tirocinanti e insegnanti che intendano insegnare il ladino e IALM per la formazione di studenti universitari, laureati, tirocinanti e insegnanti che intendano insegnare la lingua mòchena e cimbra. I due percorsi formativi hanno riscosso un’ottima partecipazione e ne è proseguita la loro edizione per gli anni successivi. Su questo tema si rinnovano le considerazioni per il riconoscimento del percorso formativo ed in particolare, come riportato nelle precedenti relazioni, la necessità di individuazione, tramite previsione attuativa, delle modalità con le quali la partecipazione ai corsi proposti possano considerarsi titoli abilitanti per 7 l’assunzione a tempo indeterminato e l’esigenza di riconoscimento di crediti acquisisti tramite i corsi ai fini delle graduatorie per l’assunzione a tempo determinato. Oltre all’opportunità di riconoscere il percorso di alta formazione come attività formativa anche al personale pubblico impiegato nei settori attinenti all’ambito culturale e linguistico (ad es. Istituto culturale, biblioteche, enti ed istituzioni operanti sul territorio). b) si prende atto che la Provincia ha accolto la sollecitazione riguardo alla necessità di un’indagine sociolinguistica attivandosi per l’avvio di detta indagine finalizzata a meglio comprendere i risultati ed i miglioramenti realizzati dopo questi anni di intervento e di sostegno dei vari enti ed organismi interessati, nonché le azioni da promuovere ed attuare nell’immediato futuro. c) si prende atto, altresì, che il Servizio per le minoranze linguistiche è ora sgravato dall’impegno derivante dai “grandi eventi” e risulta quindi maggiormente disponibile quale ruolo di riferimento delle comunità di minoranza. d) va parimenti sottolineata l’importanza della costituzione, da parte del Servizio della Provincia, del tavolo di coordinamento fra i diversi servizi e tutte le realtà che operano nel settore, in particolare gli Istituti culturali, che si trovano spesso ad affrontare problemi di carattere amministrativo. e) nel corso degli anni l’Autorità aveva evidenziato la mancata attuazione degli art. 32 e 29 della legge provinciale 6/2008 riguardo alla necessità di riconoscimento dell’indennità di bilinguismo per il personale degli enti locali e degli enti ad ordinamento provinciale operanti nei comuni di minoranza, che utilizzano la lingua minoritaria e sono in possesso dell’attestato di 8 conoscenza. Nel corso del 2018, nell’ambito delle trattative per la chiusura della parte economica del contratto collettivo provinciale, è stata finalmente introdotta l’indennità, seppure allo stato in misura meramente simbolica, a favore del personale dipendente. f) si rileva che ha trovato parziale accoglimento l’istanza formulata da questa Autorità finalizzata alla modifica dell’art. 32 della legge provinciale 6/2008, che prevede l’applicazione del diritto di precedenza per coloro che partecipano ai pubblici concorsi indetti da enti comunali organizzati in forma associativa. g) grande interesse ha suscitato sicuramente la decisione dell’esecutivo provinciale e del suo ufficio stampa di attivare un servizio di informazione nelle lingue di minoranza, per questo periodo relativo all’emergenza sanitaria Covid-19. Questo rappresenta l’inizio e l’apertura per una serie di altre iniziative in lingua minoritaria da parte dell’ente pubblico a favore delle tre comunità di minoranza, suscitando, riteniamo, anche un certo interesse da parte di tutta la comunità trentina. Quelli più sopra evidenziati sono solo alcuni degli aspetti assunti all’attenzione dell’Autorità e rivolti ad enti ed organismi competenti che hanno trovato risposte risolutive. Rimangono da affrontare e risolvere altre problematiche che sono state sollevate dall’Autorità e che non hanno ancora trovato positiva soluzione. Vengono qui di seguito nuovamente evidenziate in quanto sono considerate, almeno alcune, di basilare importanza per le minoranze ed il mantenimento delle lingue di minoranza. 9 1. uno dei problemi più importanti e anche difficili da risolvere riguarda l’insegnamento nelle scuole della lingua di minoranza mòchena e cimbra. Nel progetto formativo nella scuola primaria dell’ambito Lavarone-Folgaria- Luserna/Lusérn, permane l’istanza finalizzata ad ottenere il potenziamento della formazione in lingua cimbra nella scuola primaria dell’ambito Lavarone-Folgaria-Luserna/Lusérn al fine di dare continuità di apprendimento della lingua cimbra agli studenti che hanno preso parte al progetto educativo/linguistico denominato “Khlummane lustege tritt – Servizio Educativo di continuità 0-6 anni”. In particolare, si pone l’esigenza di individuare modalità organizzative che consentano una full immersion nella lingua cimbra, ciò al fine di evitare che la lingua cimbra rimanga in posizione “secondaria” rispetto alla lingua tedesca ed al fine di favorire l’effettivo apprendimento della lingua di minoranza da parte dei bambini. L’Autorità non può che apprezzare lo sforzo svolto dai dirigenti per