Inventario Dell'archivio Storico
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INVENTARIO DELL ’A RCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI BAGNOREGIO Provincia di Viterbo Il presente inventario è stato compilato dalla dott. Alessandra Merigliano e dalla dott. Elvira Maria Rescigno nel 2000 a seguito delle Deliberazione del Consiglio Regionale n. 485 del 16 settembre 1992. Direzione e coordinamento dei lavori. Dott. Tommaso Galanti, Soprintendenza Archivistica del Lazio. INDICE GENERALE Introduzione storica pag. 6 Bibliografia 9 Introduzione Archivistica 11 Avvertenze per la consultazione del materiale 17 Titolario Modello del 1 marzo 1897 18 Fondo Diplomatico pag. 23 Archivio dell’Antico Regime Atti del Consiglio pag. 33 Cause 36 Istrumenti 37 Bandi 39 Sentenze e Sindacazioni 40 Libri delle Apoche 42 Atti diversi 43 Delibere e registrazioni, affitti e locazioni 46 Registri delle entrate ed uscite 47 Riparti del bestiame 48 Bollettari 49 Registro Polizze ricevute 52 Libro del sale 53 Dogana 54 Catasto: 1) Registri del Catasto; 2) Registro delle Patenti 55 Lavori Pubblici: Contabilità, Costruzione strade pag. 57 1 Visite alla Comunità 58 Ordini di Luogotenenti 59 Lettere dei Superiori 60 Accensione di candela 61 Istrumenti 62 Cause varie 63 Carteggio 64 Archivio del Periodo Francese e Restaurazione Atti del Consiglio e Congregazioni pag. 67 Istrumenti 68 Sentenze e Sindacazioni 69 Delibere e registrazioni, affitti e locazioni 70 Bollettari 71 Catasto 72 Visite alla Comunità 73 Lettere dei Superiori 74 Registri degli atti di nascita 75 Registri degli atti di matrimonio 76 Registri degli atti di morte 77 Copie delle delibere 78 Notificazioni 79 Atti di possesso 80 Aggiudicazioni 81 Istrumenti 82 Atti d’Asta 83 Minutari e Protocolli 85 Elenco dei possidenti dei fondi rustici 86 Carteggio relativo al primo Titolario 87 Ricevute 111 2 Archivio del Regno d’Italia Copie delle delibere pag. 113 Carteggio relativo al secondo Titolario 114 Carteggio relativo al terzo Titolario 115 Carteggio relativo al Titolario Modello del 1897 156 Carteggio non classificato 385 Mandati di pagamento 396 Ordini di esigenza 400 Elezioni 401 Documentazione relativa allo Stato Civile 403 Archivio della Repubblica Copie delle delibere pag. 408 Carteggio relativo al Titolario Modello del 1897 411 Carteggio non classificato 435 Mandati di pagamento 443 Ordini di esigenza 444 Elezioni 446 Documentazione relativa allo Stato Civile 447 Miscellanea 449 Archivi Giurisdizionali Archivio del Podestà Registri degli atti civili pag. 452 Testimonianze e interrogazioni 453 Danni dati pag. 454 3 Atti giudiziari diversi 455 Memoriali 456 Archivio Notarile Repertorio pag. 458 Archivio Notarile 459 Archivio Parrocchiale pag. 460 Archivi dell’Assistenza Monte Frumentario Registro dei verbali delle elezioni pag. 463 Registri finanziari diversi 464 Carteggio 465 Elenchi delle Polizze del grano 466 Congregazione di Carità Corredi dotali pag. 468 E.C.A. Carteggio pag. 470 Mandati di pagamento e ordini d’incasso 471 4 U.N.R.R.A. Carteggio pag. 473 Università Agraria Copie e verbali delle delibere pag. 475 Carteggio 476 Mandati di pagamento e bollettari 481 5 INTRODUZIONE STORICA Bagnoregio, situata a m. 484 di altezza in posizione panoramica, è una tranquilla cittadina di nobile aspetto, allungata su uno sperone tufaceo tra due profondi solchi, i valloni di Bagnoregio e di Lubriano . Il suo nome originario si conosce ma, secondo recentissimi studi, sembra essere stato “AREAGINIA”. La città di Bagnoregio anticamente era formata da tre borgate: CIVITA, MERCATO, ROTA. Civita era la borgata principale; Mercato, ora Mercatello, era la borgata di mezzo ove risiedeva il Comune; Rota, attuale Bagnoregio, era la borgata secondaria. Relativamente alle sue origini si può dire ben poco, ma in seguito ai ritrovamenti di vari utensili e armi di pietra si può constatare che il territorio fu abitato già dal periodo neolitico . Del periodo Etrusco considerevoli sono i reperti archeologici e gli storici sono concordi nell’affermare che Bagnoregio, in questo periodo, appartenesse ad un piccolo stato la cui capitale era “Vulsinium”, l’attuale Orvieto. Le due comunità nel Medio Evo furono improntate talora dall’amicizia e talora dalla discordia. Ben di rado in passato gli eventi di cui Orvieto fu protagonista non coinvolsero contemporaneamente la piccola Bagnoregio, cosicché la storia della prima, sia pure sotto un profilo di maggiore vastità ed importanza nel quadro regionale, è anche la storia della seconda e i nomi delle due città almeno a cominciare dalla fine del VI secolo, sono spesso associati nei codici, nei documenti in genere, nelle cronache e nelle opere storiche. Bagnoregio viene nominata per la prima volta in un documento risalente all’anno 600. Questo documento è una lettera che il Papa S. Gregorio Magno scrisse ad Ecclesio, vescovo di Chiusi, per invitarlo a fare indagini più accurate riguardo i requisiti e la preparazione delle sacre scritture di un certo diacono Giovanni, che Aufrido, quasi sicuramente un “Magister Militum”, aveva scelto insieme agli abitanti del luogo, per ordinarlo vescovo di Bagnoregio. In questo periodo Bagnoregio era chiamata “Balneum Regis” o “Balneoregium”. Con traduzione letterale diventa “Bagnoregio” e così la chiama Dante nel Paradiso (XI, 128) e quindi nel decadimento della lingua si trasforma in “Bagnorea” o “Bagnarea”. Alcuni autori la chiamano perfino “Balneoregio”, “Bagnoreale”, “Bagnorezum”, ”Bagnoreia”, ma si tratta evidentemente di errate traduzioni dal latino in italiano e viceversa, oppure di deformazioni dialettali, specialmente usate dai cronisti orvietani del 1500, del vero nome. Il più antico documento nel quale la città viene chiamata “Bagnorea” è un atto di sottomissione della terra di Cortona all’imperatore Enrico VII in data 17 6 marzo 1312. Ciò significa che fin dai tempi di Dante, che indicava la città col nome di “Bagnoregio”, era entrato nell’uso quello di “Bagnorea”. Nel 1921, ricorrendo il 7° centenario della nascita del loro concittadino S. Bonaventura, e il 6° centenario della morte dell’Alighieri, i bagnoresi chiesero allo Stato che ”Bagnorea“ tornasse a chiamarsi “Bagnoregio”. Un decreto del 18 giugno 1922 lo confermò. Per tornare ai rapporti con Orvieto, si ricorda che, secondo l’opinione di molti, le due cattedre vescovili furono costituite contemporaneamente. Col decadimento dell’Impero Romano d’Occidente, Bagnoregio e Orvieto condivisero il triste destino d’Italia, quando la penisola divenne terra di conquista di popolazioni primitive e rozze. Infatti nel 410 d.C., Bagnoregio fu invasa e saccheggiata dai Visigoti di Atalarico; quindi dal 493 al 553 fu sotto la dominazione dei Goti; poi dal 553 al 605 sotto quella Bizantina; ed infine dal 605 al 774 sotto la dominazione Longobarda. Riconquistata nel 774 dalle truppe di Carlomagno, fu riconsegnata alla Santa Sede come stabilito nel 754 con i patti di Quiersy sottoscritti dal Papa Stefano II e Pipino Re dei Franchi. I Diplomi o Privilegi, non tutti ritenuti integralmente autentici dalla critica storica, con i quali gli imperatori confermarono ai pontefici le donazioni di Pipino e di Carlomagno, debbono considerarsi i principali documenti da cui riceve un po’ di luce la storia di Bagnoregio. Le due città di Orvieto e Bagnoregio nell’anno 778 erano state sicuramente già donate da Carlomagno al pontefice Adriano I. Esse seguono pertanto le sorti della provincia denominata “Patrimonio di S. Pietro in Tuscia”. Bagnoregio si contraddistinse spesso nella fedeltà alla Santa Sede per circa 11 secoli. Venne poi il periodo del Feudalesimo. I Papi adeguandosi agli eventi storici, frazionarono i loro territori assegnando Bagnoregio ad un conte antenato dei Monaldeschi del Cervo. Questo conte ed i suoi eredi in principio ubbidirono al potere centrale, ma in seguito, divenendo sempre più potenti, si ribellarono e tennero per loro Bagnoregio ed il suo territorio. Dopo un lungo e travagliato periodo feudale, venivano formandosi in Italia i Comuni e, intorno al 1160, Bagnoregio, recuperata la propria autonomia, si costituiva in libero comune. Il documento più importante di quel periodo era lo statuto. Nonostante gli incendi e ripetute distruzioni avvenute nella città nel corso dei tempi, si è salvata una copia di uno statuto comunale, compilata sotto il pontificato di Gregorio XI e datato 28 marzo 1373. Il manoscritto originale è conservato nella Cancelleria Vescovile di Bagnoregio. Esso è costituito di 5 libri, rispettivamente relativi al “Regime”, alle “Cause Civili”, ai “Malefici”, ai “Danni Dati” e agli “Straordinari”. Leggendo quelle pagine ingiallite e corrose dal tempo, c’è da rimanere stupiti nel vedere con quanta sapienza quegli uomini abbiano saputo governarsi, provvedere ai bisogni sociali, politici e religiosi . 7 La maggiore attività dei cittadini era rivolta all’agricoltura, estremamente florida e perciò prima fonte di benessere. Affiancata all’agricoltura c’era la pastorizia e l’allevamento del bestiame. Si parla inoltre di alcune norme intese ad ottenere una più intensa e razionale coltivazione delle campagne ed infine norme igieniche e disposizioni di carattere edilizio e urbanistico . Durante il periodo in cui Bagnoregio era comune autonomo, gli antichi conti feudatari, arroccati nel loro nuovo castello della Cervara ricostruito nell’anno 1318 sui resti dell’antico castelliere di Guascante, attendevano il momento opportuno per riprendersi il dominio della città. Ma i bagnoresi, stanchi dei continui soprusi, con il loro esercito in pieno assetto di guerra si recarono nell’anno 1458 al castello della Cervara, lo assalirono, lo conquistarono e lo rasero al suolo.