Jo Sto Con I Pellerossa!
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JOLANDA PIETROBELLI JO STO CON I PELLEROSSA! Ebook 1 JOLANDA PIETROBELLI JO STO CON I PELLEROSSA! Ebook 2 Jolanda Pietrobelli JO STO CON I PELLEROSSA! © Copyright CristinaPietrobelli E-Book Non si fa alcun divieto di riproduzione testi e illustrazioni, basta che sia citata la fonte di provenienza 2 luglio 2015 Questa pubblicazione viene scaricata gratuitamente dal sito www.libreriacristinapietrobelli.it 3 Ad un Grande Popolo che ha insegnato a noi il modo di vivere e di amare. Ma noi lo abbiamo oppresso. Questo è amore? 4 Io sto con i Pellerossa... Nota dell'A. Gli indani d'america, i così detti < pellerossa>, hanno sempre avuto grande fascino su di me, che da giovanissima, amavo vedere i film western e naturalmente tifavo per loro. Mi piacevano, mi coivolgevano, li amavo. Le giacche blu mi erano antipatiche e per quanto fossi piccola, sentivo la loro ostilità, sentivo che non avevano ragione, <che avevano ragione gli indani>. E di conseguenza: tifo, ammirazione, gaudio, quando i pellerossa andavano all'assalto e avevano la meglio sui lunghi coltelli. All'epoca in cui ero fanciulla, si facevano molti film (chi non ricorda il mitico <Ombre Rosse>) sugli <indiani e le giacche blu>, oggi questo <filone> è scomparso lasciando spazio al...fantasy, sul quale non intendo spendere alcuna parola, perché non mi interessa, perché non sollecita la mia attenzione. Dopo tanti argomenti che la mia <sensibilità di scrittura> ha toccato, che vanno dall'arte alle ragioni olistiche, adesso mi sento pronta per affrontare con tutto l'amore e l'attenzione che merita, l'argomento: <Indiani d'America, i così detti Pellerossa>. Io sto con i Pellerossa! La leggenda della creazione Narra una leggenda pellerossa che Dio per creare l'uomo, si servì di acqua e farina. Il primo giorno preparò un impasto e lo mise in forno. Ma ahimè, Dio si dimenticò di inserire il timer e così sfornò un pane assai cotto e piuttosto bruciato. Allora Dio disse: <Questa sarà la razza nera>. Il secondo giorno allo stesso modo Dio fece un altro impasto. Ma ahimè per la paura di bruciarlo, sfornò il pane in breve tempo, e così l'impasto risultò poco cotto. Allora Dio disse: <Questa sarà la razza bianca!>. Il terzo giorno allo stesso modo Dio fece un altro impasto. Insieme ad acqua e farina aggiunse troppo olio, per la paura di bruciarlo nuovamente. Ma ahimè Dio sfornò un pane troppo dorato. Allora Dio disse: <Questa sarà la razza gialla !>. Il quarto giorno allo stesso modo Dio fece un altro impasto, stando attento a ben dosare olio e cottura, così sfornò un pane ben cotto. Allora Dio disse: <Questa sarà la razza pellerossa!> *** Gli indiani d'America discendono da popolazioni asiatiche giunte in Alaska dalla Siberia nord- orientale, nel periodo glaciale, attraversando lo stretto di Bering, allora coperto di ghiacci, con successive ondate migratorie. Non tutti gli studiosi concordano sulla data delle prime migrazioni, che qualcuno fa risalire a 30.000 anni fa. Pescatori e cacciatori nomadi di mammut e di renne, i primi abitatori del continente, spostandosi in gruppo alla ricerca di cibo dettero impulso ad una serie di gruppi etnici, di culture e tradizioni difformi. Troviamo gruppi che si sono insinuati fino al Sud America, altri li troviamo fermi al Centro, e molti a nord del continente. Questi ultimi spalmati sul territorio canadese, non hanno avuto difficoltà di adattamento sia al luogo che al clima. 5 Le loro risorse le leggiamo nella pesca e la caccia (Alci e Caribù), agricoltura, allevamento di bestiame domestico. I nativi americani hanno sempre amato molto la famiglia e le alleanze con popolazioni vicine, in diversi siti le famiglie erano legate in clan, solitamente con possesso comune di terra e diritti di pesca. Gli indiani d'America hanno avuto una generosa varietà di credenze religiose, molti di loro credevano in una energia spirituale, origine di tutte le cose. In molti luoghi questa energia veniva identificata nella luce e nel potere del sole, nella terra, nei così detti <animali totem>. Mai veniva trascurato il culto dei morti, in cui erano impegnati gli sciamani. Non sappiamo quanti indiani abitassero l'America prima che arrivassero gli europei, sicuramente quando vennero fatti i primi censimenti, le popolazioni indigene erano già state decimate da guerre, carestie. Nel 1492 (Cristoforo Colombo), l'America era tra le zone più densamente popolate della terra. Il successivo forte calo demografico è da attribuire principalmente, oltre alle già citate cause, alle malattie portate dagli europei che provocarono vere e proprie epidemie: vaiolo, peste, infezioni polmonari e gastrointestinali, malattie contro le quali le popolazioni indigene non potevano combattere. Gli inglesi crearono ampi insediamenti sulle rive atlantiche degli attuali Stati Uniti e costrinsero molti indiani ad abbandonare i propri territori, spingendoli in aree delimitate, a ovest dei monti Appalachi, rubando loro il territorio. Di conseguenza gli Stati Uniti, costrinsero gli indiani orientali nel Territorio Indiano (l'odierno Oklahoma). A questa migrazione, fece seguito il confinamento nelle riserve, che provocò le guerre indiane, XIX secolo. Soltanto nel 1924 fu loro accordata la cittadinanza statunitense. Dall'inizio del XX secolo la popolazione degli indiani d'America degli Stati Uniti raggiunge i due milioni di persone, circa lo 0,8% della popolazione statunitense, si può parlare di una vera decimazione!. Un terzo vive nelle riserve, i rimanenti nelle aree urbane, spesso vicino alle riserve. Nel Canada, gli indiani costituiscono circa il 2% della popolazione del paese e appartengono ai gruppi linguistici algonchino, irochese, athabasko, inuit, un gruppo consistente è costituito da popolazioni miste, tra cui meticci di lingua francese. Se in Europa abbiamo avuto episodi storici da cancellare, come la Santa Inquisizione (sec. XIIV) , Hitler (sec. XIX), il popolo indiano ha avuto la sua persecuzione abbondantemente. Il più grosso genocidio registrato dalla storia, risulta essere proprio quello consumato su territorio indano, ad opera dei <bianchi>, un'altra vergogna da inscrivere nelle pagine della nostra <umanità>. Certo: io sto con i Pellerossa! 6 PRIMA PARTE 7 Pellerossa Il nome <pellerossa> fu inventato dagli europei per indicare gli indigeni dell’America, perché alcune tribù, si tingevano il viso con ocra rossa. Quando nel 1492 Cristoforo Colombo organizzò il suo viaggio, era intenzionato a raggungere le Indie. Invece scoprì un nuovo continente e nuovi popoli, che chiamò <indiani>. Gli indiani d’America sono molto simili ai Mongoli che vivono ancora nell’Asia orientale. Per raggiungere l’ America Settentrionale gli indiani passarono su una lingua di terra che allora univa i due continenti, nel punto in cui oggi sono separati dallo Stretto di Bering. Essi cominciarono a stabilirsi in America circa 25000 anni fa. Vivevano di caccia e di pesca e formavano numerose tribù, ciascuna delle quali aveva usanze diverse. Essi viaggiavano a piedi, perché in America i cavalli erano già scomparsi prima del loro arrivo. Grazie agli spagnoli, correva l'anno '500 i cavalli riapparvero... Gli indumenti che indossavano gli indiani definivano la tribù di appartenenza e il rango di chi l'indossava. Sia l'uomo che la donna portavano casacche di daino, e come calzari i mocassini. L’alimentazione variava in base alle regioni, nell'area settentrionale si consumava carne di cervo, di bisonte. Nell'area meridionale l'alimentazione era per lo più vegetariana. Certe tribù coltivavano riso selvatico che cresceva lungo le sponde dei corsi d’acqua, esso veniva raccolto poco prima della maturazione. Acqua e infusi di piante e foglie erano le bevande comuni. Alcune tribù costruivano le loro abitazioni con la terra altre adottavano le capanne di frasche. I pellirosse vivevano in tende dette Tepee* che essi costruivano con bastoni e pelli di animali. * Nota tepee è una tenda conica originariamente fatta con pelli, corteccia di betulla o teli, e resa famosa dai nativi americani delle Grandi Pianure del nord degli Stati Uniti d'America. L'abitazione era resistente e forniva un ambiente tiepido e confortevole ai suoi occupanti anche durante gli inverni più rigidi, era impermeabile anche sotto le piogge più battenti e fresca anche al culmine delle calure estive. Era trasportabile - fattore importante dal momento che la maggior parte delle tribù era nomade - e poteva essere smontata ed era imballabile rapidamente quando una tribù decideva di mettersi in movimento, così come era possibile tornare a tirarla su rapidamente quando una tribù decideva di insediarsi in un'area. Oggi sono di norma la copertura è di canvas e vengono utilizzati da famiglie di nativi che assistono a feste e celebrazioni (Powwow) o che erigono accampamenti in cui si trasmettono alle generazioni più giovani le tradizioni. Oltre ad essere impiegate in ricostruzioni storiche questa tipologia di abitazione viene utilizzata dalla città di New Orleans come presepe per il gemellaggio che lega la città ad alcune tribù presenti nel territorio quali sioux, cheyenne, apache e piedi neri I tepee consistono di tre elementi: un insieme di di pali, il numero varia a seconda della dimensione del tepee (11 per un tepee da 3 -4 metri, 14 per un tepee da 5m...), una tela o una copertura di pelli, lining (rivestimento interno chiamato anche la tela della rugiada). Corda e picchetti sono necessari per legare i pali ed ancorare la copertura. I tipi si distinguono dalle altre tende per due innovazioni determinanti: l'apertura superiore delle falde per il fumo, che permettono all'abitante di cuocere e riscaldarsi con un fuoco acceso, e la copertura versatile, che consente un solido ma controllato sistema di circolazione dell'aria fresca e di smaltimento dei fumi con qualsiasi tempo. I tipi sono concepiti per essere agevolmente montati e smontati in funzione degli spostamenti, specialmente per inseguire le mandrie di bisonti. I lunghi pali potevano essere impiegati per costruire un travois trainato da cani e più tardi da cavalli.