REGIONE AUTONOMA AVTONOMNA DEŽELA FURLANIJA JULIJSKA KRAJINA PROVINCIA DI POKRAJINA TRST

COMUNE DI SGONICO - OBČINA ZGONIK PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE N.19 SPLOâNEMU OBý,NSKEMU REGULACIJSKEMU NAý5789$5,$17$â7

Elab. - Mapa Titolo - Naslov RIA RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE

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GAB RUP SAG SUD CAM ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della DEV provincia di udine BOR appc udine fadel massimo albo sez. A/a- numero1067 architetto

Progettazione QDþUWRYDQMH Collaboratori - sodelovanje Aspetti specialistici - strokovne opombe arch. Massimo Fadel dott. nat. Marco Vecchiato

DATA - DATUM rev. - pr. data - datum motivo - razlog riferimenti - reference VCC Novembre 2018 redatto - pripravila November 2018 controll. - pregledal FLC archivio - arhiv

COMUNE DI SGONICO VAR N.19 PRGC

INDICE

1. PREMESSA ______2

2. INTRODUZIONE METODOLOGICA ______2

3. DESCRIZIONE DEL PIANO ______4 3.1 Inquadramento territoriale e localizzazione punti di variante ...... 4 3.2 Tipologia, obiettivi e contenuti generali di Piano ...... 5 3.3 Azioni di Piano ...... 6 3.3.1 . Azioni strategiche (AS) ...... 6 3.3.2 . Azioni operative AZ e AN ...... 7 3.3.3 . Azioni escluse dalla presente valutazione di incidenza ...... 13 3.3.4 . Azioni della Variante n. 19 aventi rilevanza ambientale AA ...... 14 3.4 Relazioni con Rete N2000 e aree protette (LR 42/96) ...... 17 3.5 Altri pareri/autorizzazioni ambientali acquisiti o da acquisire ...... 20 3.6 Verifica di compatibilità ...... 21 3.7 Descrizione delle eventuali alternative strategiche e progettuali prese in esame e motivazione delle scelte effettuate...... 24

4. COMPLEMENTARIETÀ CON ALTRI PIANI E/O PROGETTI ______24

5. DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 ______25 5.1 Descrizione delle caratteristiche ambientali necessarie all’analisi dell’incidenza ...... 25 5.2 Descrizione degli habitat presenti nell’area di studio, con particolare attenzione agli habitat inclusi nell’Allegato I alla Dir. “Habitat” ...... 26 5.3 Descrizione delle specie vegetali e animali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative, interessate dalle azioni di piano ...... 42

6. VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA ______43 6.1 Descrizione dei singoli elementi del piano/progetto/intervento che, da soli o congiuntamente con altri, possono produrre effetti sui siti N2000 ...... 43 6.2 Individuazione degli impatti potenziali del Piano sui Siti Natura 2000 ...... 45 6.3 Valutazione degli elementi del Piano che possono produrre probabili incidenze ...... 54 6.3.1 . Componenti abiotiche ...... 54 6.3.2 . Componenti biotiche ...... 55 6.3.3 . Connessioni ecologiche ...... 56

7. DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE ______56

8. QUALITÀ DEI DATI ______58

9. CONCLUSIONI ______60

10. ALLEGATI ______60

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1. PREMESSA La Valutazione d'Incidenza è una procedura, di carattere preventivo, tesa a verificare l'impatto che un determinato progetto o piano può avere sui Siti Natura 2000 (SIC/ZSC/ZPS) per quanto stabilito dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”.

Il proponente un progetto o un piano deve dimostrare che gli interventi previsti non incidano negativamente sulla conservazione delle specie e degli habitat che hanno determinato l'individuazione dei Siti, nonché alle reciproche relazioni ecologiche che li conservano.

In relazione ai contenuti del Piano in oggetto, vista la possibilità di impatti significativi, il presente Studio approfondisce i temi dell’incidenza secondo il “Livello II: valutazione appropriata” (come meglio inquadrato al successivo paragrafo), ai fini dell’individuazione del possibile grado di significatività delle incidenze che la azioni di Piano in esame possono indurre sulla Rete Natura 2000 interessata.

2. INTRODUZIONE METODOLOGICA La metodologia per la Valutazione di Incidenza Ecologica è suggerita dalla Commissione Europea (2001) nel documento “Assessment of plans and projects significantly affecting Natura 2000 sites. Methodological guidance on the provisions of Article 6(3) and (4) of the Habitats Directive 92/43/EEC”, che prevede che il processo di valutazione sia suddiviso in quattro fasi, dove ciascuna di esse determina se la successiva debba essere intrapresa oppure no, in funzione del grado di significatività delle criticità ambientali via via riscontrate. Per meglio focalizzare il significato dei quattro livelli proposti dalla Commissione Europea, si ripropongono le definizioni del documento sopra citato:

Processo d’individuazione delle implicazioni potenziali di un progetto o piano su un sito Natura Livello I: 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e determinazione del possibile screening grado di significatività di tali incidenze. Considerazione dell’incidenza del progetto o piano sull’integrità del sito Natura 2000, Livello II: singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, tenendo conto della struttura e valutazione appropriata funzione del sito, nonché dei suoi obiettivi di conservazione. In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di mitigazione. Livello III: Valutazione delle modalità alternative per l’attuazione del progetto o piano in grado di valutazione delle prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l’integrità del sito Natura 2000. soluzioni alternative Livello IV: Valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla conclusione positiva della valutazione delle misure valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto necessario portare compensative avanti il piano o progetto.

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In linea con le suddette indicazioni, la presente relazione è stata redatta in conformità ai contenuti indicati: - nell’Allegato B (scheda 3) alla DGR n. 1323 dell’11 luglio 2014; - nell’Allegato G “Contenuti della relazione per la Valutazione di Incidenza di Piani e Progetti” del DPR 8 settembre 1997 n. 357, come modificato dal DPR 12 marzo 2003 n.120, di seguito riportato:

“1. Le caratteristiche dei piani e progetti debbono essere descritte con riferimento, in particolare: - alle tipologie delle azioni e/o opere; - alle dimensioni e/o ambito di riferimento; - alla complementarietà con altri piani e/o progetti; - all’uso delle risorse naturali; - alla produzione di rifiuti; - all’inquinamento e disturbi ambientali; - al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate.

2. Le interferenze di piani e progetti debbono essere descritte con riferimento al sistema ambientale considerando: - componenti abiotiche; - componenti biotiche; - connessioni ecologiche.

Le interferenze debbono tener conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona e della capacità di carico dell’ambiente naturale, con riferimento minimo alla cartografia del progetto CORINE LAND COVER”, il quale progetto “fa parte del programma comunitario CORINE, il sistema informativo creato allo scopo di coordinare a livello europeo le attività di rilevamento, archiviazione, elaborazione e gestione di dati territoriali relativi allo stato dell’ambiente. Tale progetto ha previsto la redazione, per tutto il territorio nazionale, di una carta della copertura del suolo in scala 1:100.000.”

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3. DESCRIZIONE DEL PIANO Di seguito si riporta la descrizione generale e sintetica dei contenuti della Variante n.19 al PRGC del Comune di Sgonico, organizzati in Azioni di Piano che si ritengono possano avere rilevanza ambientale. Per ogni approfondimento non strettamente correlato al presente Studio si rimanda al documento di VAS che più propriamente descrive e analizza ulteriori aspetti.

3.1 Inquadramento territoriale e localizzazione punti di variante

Il territorio comunale di Sgonico, si colloca nella porzione centrale del carso triestino. Si tratta pertanto di ambienti carsici: circa metà del territorio è caratterizzato da modesti rilievi montuosi, mentre la porzione pianeggiante è tipicamente caratterizzata dalla presenza di doline. A nord-est confina con la Slovenia (in particolare con la Municipalità di Sezana), quindi, da est verso ovest, con il Comune di , il Comune di Trieste e il Comune di Duino-Aurisina (fig. 1).

Fig. 1 - Inquadramento territoriale del Comune di Sgonico e punti di variante.

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3.2 Tipologia, obiettivi e contenuti generali di Piano

Il Piano in oggetto è la predisposizione, come detto, della Variante n.19 al PRG del Comune di Sgonico, che presenterà caratteri di sostanzialità rispetto alla strumentazione urbanistica vigente, pur non trattandosi di Variante Generale. Le Direttive impartite dall’Amministrazione comunale per la predisposizione della Variante in esame, ai sensi della normativa regionale vigente in materia, sono di seguito riportate.

a. Riduzione di zone edificabili (B2.1 e B2.2); b. Trasformazione di zone E3 (Zona produttiva agricola di interesse silvozootecnico) in altre zone agricole (E4 o E5); c. Modifiche ai perimetri delle zone E5 (zona produttiva agricola di preminente interesse agricolo; d. Trasformazione delle zone militari dismesse; e. Definizione delle zone omogenee in corrispondenza del tracciato del metanodotto; f. Rivedere le Norme tecniche di attuazione del PRGC per allinearne le prescrizioni agli obiettivi perseguiti dal piano, in particolare relativamente alle zone A “dei nuclei storici”; g. Rivedere i vincoli puntuali preordinati all’esproprio presenti sul territorio comunale reiterati con l’approvazione della variante 12 (generale) al PRGC; h. Riformulare gli obiettivi e le strategie di piano relativamente alle zone produttive agricole in modo da aumentare la flessibilità dell’utilizzo agricolo del territorio; i. Riformulare gli obiettivi e le strategie di piano relativamente alle zone destinate alle attività estrattive. Riprendendo quanto approfondito nel documento di VAS, in sintesi gli obiettivi generali della Variante in esame possono essere ascritti a due aspetti:  tutela e uso razionale delle risorse naturali nonché salvaguardia dei beni di interesse culturale, paesistico e ambientale;  equilibrato uso del territorio in relazione alle esigenze abitative dei cittadini e alle attività economiche presenti.

Gli obiettivi specifici dalla Variante al PRGC sono:  OBs 1 - Riduzione del consumo di suolo a fini edificabili;  OBs 2 - Potenziamento e valorizzazione dell’attività agricola produttiva nel rispetto delle valenze paesaggistiche e delle peculiarità del territorio;  OBs 3 - Valorizzazione delle zone militari dismesse;  OBs 4 - Migliorare la gestione e le modalità d’intervento nelle aree di più antica formazione

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3.3 Azioni di Piano

Con riferimento ai contenuti generali e agli obiettivi precedentemente esposti, di seguito sono riportate le Azioni di Piano sono state suddivise in:  AZIONI STRATEGICHE (AS): Si tratta di modifiche al Documenti Obiettivi e Strategie e al collegato documento Schema delle strategie di Piano e sintesi degli elementi strutturali. Possono essere considerate azioni senza valore cogente ma che è comunque necessario descrivere al fine di meglio comprendere le azioni sopraccitate. La loro valutazione è affidata a successive varianti al PRGC che le introdurranno in zonizzazione.  AZIONI OPERATIVE (AZ e AN): introducono modifiche alla zonizzazione e/o alle Norme Tecniche di Attuazione. Sono azioni con valore cogente. Dalla definizione delle Azioni Strategiche (AS) e delle Azioni Operative (Zonizzative AZ e Normative AN) sono state derivate da un lato le Azioni della Variante n.19 al PRGC “aventi significato e rilevanza ambientale” (AA), che sono state quindi oggetto della presente Valutazione di Incidenza, dall’altro quelle ritenute “non significative sotto il profilo ambientale”, per le quali è stato data adeguata motivazione.

3.3.1 Azioni strategiche (AS)

AS1- MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI Descrizione La Variante modifica a livello di Piano Struttura la delimitazione degli ambiti silvo-zootecnici (Zone E3), prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse agricolo paesaggistico. Dimensione 129,65 ha, di cui: 26,20 ha a favore di zone d’interesse agricolo paesaggistico (E4) e 103,44 ha a zone d’interesse agricolo produttivo (E5). AS2- MODIFICA ZONE MILITARI DISMESSE Descrizione La Variante individua a livello di Piano Struttura la ridefinizione di 2 aree per attrezzature militari. La prima (AS2.1) corrisponde alla Caserma Dardi con destinazione a zona artigianale e produzione energia da fonti rinnovabili. La seconda (AS2.2) alla ex Polveriera con destinazione a prato pascolo e riutilizzo degli edifici (parte) a produzione trasformazione prodotti del territorio Dimensione Si tratta di 2 aree aventi le seguenti dimensioni: AS2.1 di circa ha 6,3 ha; AS2.2 di circa ha 14,1 (di cui 7,3 interni alla recinzione e ha 6,8 fuori recinzione).

Le Azioni Strategiche del Piano Struttura vengono trasferite, dalla Variante in oggetto di livello regionale (cfr. normativa regionale per le condizioni per il trasferimento dal Piano Struttura alla Zonizzazione) all’interno del Piano Operativo, nelle corrispondenti Azioni Operative: - AS1 in AZ1, AZ2, AZ3, AZ4 e AN4; - AS2.1 in AZ5 e AN5; - AS2.2 in AZ6 e AN6.

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3.3.2 Azioni operative AZ e AN Le Azioni Operative sono state distinte tra quelle che modificano la zonizzazione (azioni operative zonizzative, AZ) e quelle che modificano solo i contenuti delle Norma Techiche di Attuazione (azioni operative normative, AN), anche in coerenza con le modifiche apportate alla zonizzazione.

AZ – Azioni operative Zonizzative: modifiche alla zonizzazione Le modifiche zonizzative sono incentrate in maniera estesa principalmente sulle aree agricole e sulla riclassificazione delle aree ex militari, mentre hanno interessato in maniera puntuale altri aspetti dell’organizzazione morfologico-funzionale del territorio. In sintesi esse prevedono:

- Modifiche zona agricola E3 in decremento con relativa modifica zona agricola E4 ed E5 in incremento. - Modifiche n. 3 zona agricola E5 in E5 con perimetro insediabilità. - Modifiche n.2 zone militari in riclassificazione con relativa modifica zona artigiana D2.1 e zona per attività agricole e di piccolo allevamento E3* in incremento. - Modifiche n.1 zona F2 in riclassificazione con relativa modifica E3* in incremento. - Modifiche n.2 aree interne alla zona Scalo Ferroviario. - Stralcio n.3 zone residenziali. - Stralcio n. 5 zone per servizi e attrezzature collettive con riclassificazione a Verde Privato e zona agricola. Di seguito si riporta nel dettaglio il contenuto di ogni Azione.

AZ1- MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI da Zona E3 a Zona E4 Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti silvo-zootecnici, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse paesaggistico, apportando una modifica a livello Zonizzativo la delimitazione della zona E3 silvo-zootecnico in zone E4, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività), secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E3 stralciate ammontano a circa ha 26,20 da cui le zone E4 incrementate ammontano a circa ha 26,20 AZ2- MODIFICA AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO da Zona E4 a Zona E5 Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti d’interesse paesaggistico più prossimi a infrastrutture, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse agricolo, apportando una modifica a livello Zonizzativo, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività) secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E4 stralciate ammontano a circa ha 31,94 da cui le zone E5 incrementate ammontano a circa ha 31,94

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AZ3- MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI da Zona E3 a Zona E5 Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti silvo-zootecnici, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse paesaggistico, apportando una modifica a livello Zonizzativo la delimitazione della zona E3 silvo-zootecnico in zone E5, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività), secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E3 stralciate ammontano a circa ha 103,44 da cui le zone E5 incrementate ammontano a circa ha 103,44 AZ4- MODIFICA EDIFICABILITA’ AMBITI D’INTERESSE AGRICOLO in Zona E5 con perimetro di insediabilità Descrizione La Variante modifica a livello Zonizzativo la delimitazione di alcune zone agricole E3, E4 ed E5, e di una zona F2 di tutela in zone E5 perimetrate apportando una modifica a livello Zonizzativo secondo criteri di accessibilità e di contiguità funzionale alle aziende agricole, con l’obiettivo di spostare le attività agricole all’esterno degli abitati. Dimensione Si tratta di un insieme di aree articolate di circa ha 6,09 AZ5- MODIFICA ZONA MILITARE CASERMA DARDI Descrizione La Variante individua la ridefinizione dell’area per attrezzature militari corrispondente alla Caserma Dardi con destinazione a zona artigianale e produzione energia da fonti rinnovabili e inserimento in zona D2.1 secondo criteri di contenimento del consumo di suolo riutilizzo di aree brownfield adeguatamente infrastrutturate e dotate di accessibilità esistente. Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 6,33 AZ6- MODIFICA ZONA MILITARE EX POLVERIERA Descrizione La Variante individua la ridefinizione dell’area per attrezzature militari corrispondente alla ex Polveriera con destinazione a prato pascolo e riutilizzo degli edifici (parte) a produzione trasformazione prodotti del territorio e inserimento in zona E3* secondo criteri di vocazionalità al prato pascolo e attività silvo-zootecnica; secondo criteri di contenimento del consumo di suolo riutilizzo di volumi per attività di trasformazione dei prodotti locali (ad es. vinaccia) e piccolo allevamento, adeguatamente infrastrutturate e dotate di accessibilità esistente. Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 7,28 incrementata di ulteriori ha 6,86 fuori recinzione in zona F2. AZ7- MODIFICA ZONA MILITARE SCALO FERROVIARIO Descrizione La Variante individua la ridefinizione di aree minori per attrezzature militari localizzate in corrispondenza dello scalo ferroviario di Prosecco (ex Caserma Guardia Finanza e Palazzina) con destinazione a Scalo Ferroviario ad attuazione diretta in quanto in contiguità alle aree contermini adeguatamente infrastrutturate e dotate di accessibilità esistente. Dimensione Si tratta di un'area di circa mq 4.655 AZ8. STRALCIO LOTTI SERVIZI E ATTREZZATURE COLLETTIVE Descrizione La variante individua a livello zonizzativo, lo stralcio di alcuni lotti per attrezzature e viabilità riclassificandoli come zone a Verde privato o zone agricole. Dimensione 5 lotti, per totali mq 9.267 AZ9. STRALCIO LOTTI RESIDENZIALI Descrizione La variante individua a livello zonizzativo, come azione pro-attiva dal punto di vista ambientale, lo stralcio di alcuni lotti residenziali riclassificandoli come Zona Agricola. Dimensione 2 lotti, per totali mq 4.309

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Come meglio evidenziato nella successiva tab. 1 (e ripreso al paragrafo 3.4), i punti di variante che si caratterizzano per un passaggio da zone E3 a zone E4 e/o E5 sono i più rappresentativi anche per interessare, conseguentemente, diverse aree N2000. Per meglio comprenderne tale significato, di seguito si riportano (in breve) i principali aspetti disciplinati dalle rispettive Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PRG, rimandando alle medesime NTA per ogni migliore dettaglio.

Art. 27 - Zona produttiva agricola E3 (di interesse silvo-zootecnico) Questa zona è costituita da territori con caratteristiche montane ove l’attività primaria è ancora presente, ma necessita di particolari cautele in relazione alle preesistenze naturalistiche ed alla delicata situazione idrogeologica. Sono consentiti unicamente interventi atti a rendere più funzionale l’utilizzo zootecnico del territorio: interventi di miglioramento fondiario, miglioria e bonifica, normali attività d’uso e di presidio attivo dell’ambiente agricolo (quali il pascolo, il legnatico e simili), opere puntiformi inerenti l’infrastrutturazione, non ubicabili “a priori” sul territorio (cabine di trasformazione, serbatoi idrici, ecc.). l’escavo e il trasferimento di terreno di terreno da doline di ampie dimensioni, entro determinati limiti. È vietato qualsiasi intervento edificatorio mentre sono consentiti limitati ampliamenti.

Art. 28 - Zona produttiva agricola E4 (di interesse agricolo paesaggistico) Sono ammessi esclusivamente per gli imprenditori a titolo principale interventi riguardanti: 1. Edifici relativi alle strutture produttive aziendali (stalle e allevamenti a conduzione familiare, magazzini ed annessi rustici). 2. Serre..... 3. Edifici a libera localizzazione adibiti alla conservazione, prima trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli o destinati ad attività per l’assistenza e la manutenzione delle macchine agricole. Sono ammessi gli interventi di ampliamento ed entro certi limiti. Le serre sono a libera localizzazione.

Art. 29 - Zona produttiva agricola E5 (di preminente interesse agricolo) Sono ammessi esclusivamente interventi da realizzarsi da parte di imprenditori a titolo principale riguardanti: 1. edifici per la residenza in funzione della condizione del fondo e delle esigenze del conduttore agricolo a titolo principale, ai sensi dell’art. 12 della Legge n.153/75 e assimilati; 2. edifici relativi alle strutture produttive aziendali (stalle ed allevamenti a conduzione familiare, magazzini, annessi rustici); 3. serre.... Mentre le serre sono a libera localizzazione entro la zona E5, gli edifici di cui ai precedenti punti 1. e 2. possono essere ubicati esclusivamente entro il perimetro di insediabilità individuato dalla tavola di piano, in contiguità o vicinanza ai centri edificati.

Nella tabella che segue sono riepilogate le modifiche alla zonizzazione, evidenziando in grassetto rosso quelle che sono ricomprese (anche solo parzialmente) dentro i perimetri dei Siti in oggetto, in grassetto blu quelle escluse dalla presente valutazione di incidenza in quanto non ritenute di “rilevanza ambientale” (come meglio spiegato al successivo paragrafo 3.3.3).

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Punto AZ Rif. richiesta località Da Zona A zona Sup. (mq) Variante AZ3 I 16a Samatorza E3 E5 7.842 AZ4 II 16b Samatorza E5 E5 Insediabilità 5.881 AZ3 III 16c Samatorza E3 E5 860 AZ4 IV 5b Samatorza E5 E5 Insediabilità 7.105 E5 E5 Insediabilità 6.903 AZ4 V 5a Sales E3 E5 Insediabilità 1.258 AZ3 VI 24a+1+30a* Sales E3 E5 125.568 AZ2 VII 30b* Sales E4 E5 36.043 AZ2 VIII 30c* Sales E4 E5 138.487 AZ3 IX 24b+25 Sales E3 E5 187.305 AZ9 X 27 Sales B2.1 E5 246 AZ4 XI 9 Sales E3 E5 Insediabilità 33.183 AZ9 XII 19 Sgonico B2.2 E5 1.461 AZ3 XIII 2 Sgonico E3 E5 18.010 AZ3 XIV 12 Gabrovizza E3 E5 33.167 AZ3 XV 8 Campo Sacro E3 E5 16.323 AZ8 XVI 32* Campo Sacro IT verde priv 3.775 AZ1 17+18b E3 E4 262.045 XVII Gabrovizza AZ3 18a E3 E5 3.768 AZ2 XVIII 31* Gabrovizza E4 E5 38.477 AZ2 XIX 31* Gabrovizza E4 E5 15.554 AZ2 XX 31** Gabrovizza E4 E5 90.854 AZ9 XXI 28 Gabrovizza B2.1 verde priv 762 AZ3 XXII 23+18c+15 Prosecco Scalo Ferr E3 E5 637.459 AZ7 XXIII Servizio Scalo Ferr ex militari IT 4.655 stralcio strada di AZ8 XXIV Scalo Ferr strada prog. E3 1.330 progetto AZ3 XXV 29 Borgo Grotta G E3 E5 4.115 F2 E5 Insediabilità 1.374 AZ4 XXVI 7 Borgo Grotta G E4 E5 Insediabilità 5.236 AZ9 XXVII 20 Borgo Grotta G B2.1 E5 1.840 AZ5 XXVIII Dardi Borgo Grotta G Ex militari D2 63.258 F2 E3* 68.611 AZ6 XXIX ex Polveriera Borgo Grotta G Ex militari E3* 72.783 AZ8 XXX standard Borgo Grotta G park verde priv 1.878 AZ8 XXXI standard Gabrovizza park verde priv 742 AZ8 XXXII standard Sgonico park E5 1.542 TOTALE 1.899.700

Tab. 1 – Punti di variante in ordine di numerazione progressiva (punto var.); in grassetto rosso quelli che interessano (anche parzialmente) aree Natura 2000, in grassetto blu quelli esclusi dalla presente Valutazione di Incidenza.

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AN – Azioni operative Normative: modifiche alla normativa Le Azioni Normative hanno interessato in maniera puntuale aspetti diversi dell’articolato, che in generale discendono dalla necessità di rendersi coerenti alle modifiche zonizzative descritte precedentemente. Pertanto, anche alcune Azioni Normative sono state considerate “non significative sotto il profilo ambientale” (ed evidenziate in blu), in relazione sia alla modifica zonizzativa a cui sono correlate, sia al contenuto della normativa stessa. Di seguito sono elencati gli articoli modificati con riferimento all’Azione Normativa a cui fanno capo: - Art. 4 - Definizioni dei parametri urbanistici ed edilizi - AN1 - Art. 9 - Recinzioni in zone residenziali e in zona produttiva agricola - AN2 - Art. 12 - Zone dei nuclei storici A - AN2 - Art. 14 - Zona A2: Costituita dagli immobili soggetti risanamento conservativo ristrutturazione edilizia parziale - AN2 - Art. 16 - Zona A4: Costituita dagli immobili soggetti a ristrutturazione edilizia demolizione con ricostruzione - AN2 - Art. 17 - Zona A5: Costituita dagli immobili soggetti a demolizione senza ricostruzione- AN2 - Art. 18 - Zona A6: Costituita dalle aree libere edificabili - AN2 - Art. 20 - Zone residenziali B - AN2 - Art. 21.2 - Zona B2 di completamento - AN2 - Art.22 Zone VP - verde privato e vincolato - AN2 - Art. 23 - Zona produttiva D2 - AN3 - Art. 23.1 - Zona produttiva e per la commercializzazione dei prodotti D2.0 - AN3 - Art. 23.2 - Zona D2.1 area ex Caserma Dardi - AN5 - Art. 24 - Zona produttiva per attività estrattive D4 - AN1 - Art. 27 - Zona produttiva agricola E3 (di interesse silvo-zootecnico) - AN4 - Art. 27.1 - Zona E3* area ex Polveriera - AN6 - Art. 28 - Zona produttiva agricola E4 (di interesse agricolo paesaggistico) - AN4 - Art. 29 - Zona produttiva agricola E5 (di preminente interesse agricolo) - AN4 - Art. 30.1 - ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia e ZSC Carso Triestino e Goriziano-AN8 - Art. 30.2 – Norme specifiche per la tutela degli habitat in ambito Natura 2000 - AN8 - Art. 32.1 Zona per attrezzature sportive di interesse sovracomunale (PS) - AN1 - Art. 32.3 Zona destinata al recupero ambientale e messa in sicurezza - AN1 - Art. 33.1 – Aree militari - AN7 - Art. 34.1 - Zona dello scalo ferroviario - AN7

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Di seguito si sintetizzano i contenuti della AN apportate all’articolato sopraelencato:

AN 1. MODIFICA DEFINIZIONE INDICI E PARAMETRI E SPECIFICHE DI ZONA Descrizione La Variante aggiorna le definizioni di indici e parametri in linea con la LR 19/2009 ridefinisce le modalità per il calcolo dei volumi edificabili, introduce specifiche normative di gestione in varie zone omogenee. Dimensione - AN 2. MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONE RESIDENZIALI (A e B: materiali, recinzioni, zone A4, ecc.) E VERDE PRIVATO Descrizione La Variante ridefinisce le norme per le finestrature degli edifici storici, alle recinzioni, al verde privato, ecc. Dimensione - AN 3. MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONE PRODUTTIVE (D2) Descrizione La Variante ri-definisce alcuni parametri edilizi e urbanistici Dimensione - AN 4. MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONE AGRICOLE (E3, E4, E5) Descrizione La Variante ri-definisce alcuni parametri edilizi e urbanistici Dimensione - AN 5. MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONA MILITARE CASERMA DARDI Descrizione La Variante ridefinisce le due aree per attrezzature militari con destinazione prevalente produttiva artigianale area D2.1 Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 6,33. AN 6- MODIFICA ZONA RELATIVE A MILITARE EX POLVERIERA Descrizione La Variante ridefinisce le due aree per attrezzature militari con destinazione prevalente agricol-produttivo a prato- pascolo E3* Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 7,28 incrementata di ulteriori ha 6,86 fuori recinzione in zona F2. AN 7. MODIFICHE ZONE ATTREZZATURE VARIE: SCALO FERROVIARIO, EX MILITARI, ECC Descrizione La Variante ridefinisce le norme per la gestione delle dello scalo ferroviario esistente, e di altre attrezzature esistenti Dimensione - AN 8. MODIFICHE NORME AREE NATURA 2000 Descrizione La Variante richiama la normativa sui Piani di Gestione delle aree Natura2000 e prevede specifiche norme di mitigazione. Dimensione -

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3.3.3 Azioni escluse dalla presente valutazione di incidenza Riprendendo quanto meglio definito nel documento di VAS, sono da considerare “di rilevanza ambientale” le Azioni aventi un effettivo impatto sull’ambiente in grado di modificare, in modo ragionevolmente significativo, sotto il profilo qualitativo o quantitativo, lo stato di una componente ambientale; ciò presupposto, di seguito sono elencate e motivate le azioni che sono state considerate “non significative sotto il profilo ambientale”:

Modifiche normative terminologiche e gestionali trattasi di cambio di specificazioni limitate che non (AN1) incrementano edificabilità Modifiche aree interne alla zona Scalo Ferroviario trattasi di solo cambio di destinazione senza incremento (AZ7, AN7) di edificabilità in area già edificata e infrastrutturata in maniera intensiva Inserimento norma su verde privato trattasi di nuova zona senza possibilità edificatorie in (AN2) area già edificata Modifiche normative aree residenziali trattasi di cambio di specificazioni limitate che non (AN2, escluso mod. art.9) incrementano edificabilità Modifiche normative aree produttive esistenti trattasi di cambio di specificazioni limitate che non (AN3) incrementano edificabilità

Si precisa che tra le AN2 considerate “non significative sotto il profilo ambientale”, si esclude quanto modificato all’art.9 in cui si prevede che sia “consentita la recinzione dei fondi con rete metallica infissa e montanti in acciaio per un’altezza massima di m 2,00, con retrostante siepe arborea/arbustiva di mascheramento”. Si presume infatti che tale azione possa ripercuotersi sugli spostamenti della fauna in qualità di barriere fisiche. Le Azioni Zonizzative e Normative non escluse sono quindi riepilogate nelle successive AA - Azioni di Piano aventi rilevanza ambientale.

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3.3.4 Azioni della Variante n. 19 aventi rilevanza ambientale AA Come indicato precedentemente, dalla definizione delle Azioni Strategiche (AS) e delle Azioni Operative (Zonizzative AZ e Normative AN) sono state derivate le Azioni della Variante n.19 al PRGC aventi “significato e rilevanza ambientale” (AA), che sono state quindi oggetto della presente Valutazione di Incidenza, e che sono elencate di seguito.

AA1 MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO (AS1+AZ1+AN4) Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti silvo-zootecnici, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse paesaggistico, apportando una modifica a livello Zonizzativo la delimitazione della zona E3 silvo-zootecnico in zone E4, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività), secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E3 stralciate ammontano a circa ha 26,20 da cui le zone E4 incrementate ammontano a circa ha 26,20 AA2 MODIFICA AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO IN AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO (AS1+AZ2+AN4) Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti d’interesse paesaggistico più prossimi a infrastrutture, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse agricolo, apportando una modifica a livello Zonizzativo, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività) secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E4 stralciate ammontano a circa ha 31,94 da cui le zone E5 incrementate ammontano a circa ha 31,94 AA3 MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO E AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO (AS1+AZ3+AN4) Descrizione La Variante modifica la delimitazione degli ambiti silvo-zootecnici, prevedendone una riduzione con riclassificazione delle parti modificate in ambiti d’interesse paesaggistico, apportando una modifica a livello Zonizzativo la delimitazione della zona E3 silvo-zootecnico in zone E5, secondo criteri di vocazionalità alla coltura erbacea e/o legnosa (esposizione e acclività), secondo criteri di accessibilità e di omogeneità territoriale e contiguità con zone omogenee simili. Dimensione Si tratta di un insieme di aree così articolate: le zone E3 stralciate ammontano a circa ha 103,44 da cui le zone E5 incrementate ammontano a circa ha 103,44 AA4 MODIFICA EDIFICABILITÁ AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO (AZ4) Descrizione La Variante modifica a livello Zonizzativo la delimitazione di alcune zone agricole E3, E4 ed E5, e di una zona F2 di tutela in zone E5 perimetrate apportando una modifica a livello Zonizzativo secondo criteri di accessibilità e di contiguità funzionale alle aziende agricole, con l’obiettivo di spostare le attività agricole all’esterno degli abitati. Dimensione Si tratta di un insieme di aree articolate di circa ha 6,09

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AA5 MODIFICA ZONA MILITARE CASERMA DARDI (AS2+AZ5+AN5) Descrizione La Variante individua la ridefinizione dell’area per attrezzature militari corrispondente alla Caserma Dardi con destinazione a zona artigianale e produzione energia da fonti rinnovabili e inserimento in zona D2.1 secondo criteri di contenimento del consumo di suolo riutilizzo di aree brownfield adeguatamente infrastrutturate e dotate di accessibilità esistente. Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 6,33 AA6 MODIFICA ZONA MILITARE EX POLVERIERA E SUO INTORNO (AS2+AZ6+AN6) Descrizione La Variante individua la ridefinizione dell’area per attrezzature militari corrispondente alla ex Polveriera con destinazione a prato pascolo e riutilizzo degli edifici (parte) a produzione trasformazione prodotti del territorio e inserimento in zona E3* secondo criteri di vocazionalità al prato pascolo e attività silvo-zootecnica; secondo criteri di contenimento del consumo di suolo riutilizzo di volumi per attività di trasformazione dei prodotti locali (ad es. vinaccia) e piccolo allevamento, adeguatamente infrastrutturate e dotate di accessibilità esistente. Dimensione Si tratta di un'area di circa ha 7,28 incrementata di ulteriori ha 6,86 fuori recinzione in zona F2. AA7 STRALCIO LOTTI RESIDENZIALI, SERVIZI E INFRASTRUTTURE (AZ8+AZ9) Descrizione La variante individua a livello zonizzativo, come azione pro-attiva dal punto di vista ambientale, lo stralcio di alcuni lotti residenziali, a servizi e infrastrutture riclassificandoli come Verde privato e Zona Agricola. Dimensione 9 lotti, per totali mq 13.576 AA8 INTRODUZIONE MISURE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE (AN8) Descrizione La variante individua a livello normativo, come azione pro-attiva dal punto di vista ambientale. Dimensione -

Nella tabella seguente sono state riporte la AA con indicazione della Azioni zonizzative e superfici modificate, mentre per la rispettiva individuazione grafica si rimanda alla successiva figura 7 nel paragrafo 6.2 “Individuazione degli impatti potenziali del Piano sui Siti Natura 2000”.

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AA AZ Punto Var. località Da Zona A zona Sup. (mq)

AA1 AZ1 XVII Gabrovizza E3 E4 262.045 AZ2 VII Sales E4 E5 36.043 AZ2 VIII Sales E4 E5 138.487 AA2 AZ2 XVIII Gabrovizza E4 E5 38.477 AZ2 XIX Gabrovizza E4 E5 15.554 AZ2 XX Gabrovizza E4 E5 90.854 AZ3 I Samatorza E3 E5 7.842 AZ3 III Samatorza E3 E5 860 AZ3 VI Sales E3 E5 125.568 AZ3 IX Sales E3 E5 187.305 AZ3 XIII Sgonico E3 E5 18.010 AA3 AZ3 XIV Gabrovizza E3 E5 33.167 AZ3 XV Campo Sacro E3 E5 16.323 AZ3 XVII Gabrovizza E3 E5 3.768 AZ3 XXII Prosecco Scalo Ferr E3 E5 637.459 AZ3 XXV Borgo Grotta G E3 E5 4.115 AZ4 II Samatorza E5 E5 Insediabilità 5.881 AZ4 IV Samatorza E5 E5 Insediabilità 7.105 E5 E5 Insediabilità 6.903 AZ4 V Sales AA4 E3 E5 Insediabilità 1.258 AZ4 XI Sales E3 E5 Insediabilità 33.183 F2 E5 Insediabilità 1.374 AZ4 XXVI Borgo Grotta G E4 E5 Insediabilità 5.236 AA5 AZ5 XXVIII Borgo Grotta G Ex militari D2 63.258 F2 E3* 68.611 AA6 AZ6 XXIX Borgo Grotta G Ex militari E3* 72.783 -- AZ7 XXIII Scalo Ferr ex militari IT 4.655 AZ8 XVI Campo Sacro IT verde priv 3.775 strada AZ8 XXIV Scalo Ferr E3 1.330 prog. AZ8 XXX Borgo Grotta G park verde priv 1.878 AZ8 XXXI Gabrovizza park verde priv 742 AA7 AZ8 XXXII Sgonico park E5 1.542 AZ9 X Sales B2.1 E5 246 AZ9 XII Sgonico B2.2 E5 1.461 AZ9 XXI Gabrovizza B2.1 verde priv 762 AZ9 XXVII Borgo Grotta G B2.1 E5 1.840 TOTALE 1.899.700

Tab. 2 – Punti di variante, raggruppati per Azioni di piano di rilevanza ambientale (AA); in grassetto rosso le Azioni interessanti aree Natura 2000, in grassetto blu le Azioni escluse dalla presente Valutazione di Incidenza.

In sintesi le aree di variante complessive ammontano a circa 189,97 ha di cui, come meglio approfondito oltre, 68,80 ha (36,2%) interessano aree interne alla ZSC/ZPS.

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3.4 Relazioni con Rete N2000 e aree protette (LR 42/96)

Nella figura seguente, la localizzazione dei punti di variante è stata messa in relazione sia con la Rete Natura 2000 sia con le Aree Protette regionali ai sensi della LR 42/96.

Fig. 2 – Relazione geografica di scala vasta tra punti di variante, Rete N2000 e aree protette (LR 42/96).

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In riferimento a quanto fino ad ora rappresentato, i siti Natura 2000 più prossimi ai punti di variante sono stati elencati nella seguente tabella.

Distanza dell’Azione più Sito Natura 2000 Tipo Sito vicina 0 m IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano G - SIC incluso in una ZPS (Az. interne) 0 m IT3341002 - Aree Carsiche della Venezia Giulia F - ZPS che contiene SIC (Az. interne) B - SIC senza relazioni con altro IT3340007 - Area marina di Miramare 1.800 m sito NATURA 2000 SI3000276 – Kras (sito in Slovenia) SIC 1.000 m Tab. 3 - Distanza delle Azioni di Piano dai Siti N2000 più vicini.

In merito alle modifiche zonizzative AZ nella tabella seguente sono riepilogati gli 8 punti di variante che risultano sottesi dal perimetro ZSC o ZPS per circa 68,80 ha; per ogni” punto di variante” sono indicati la superficie complessiva (sup var.) e la superficie in aree N2000 (Sup. var. N2000).

Sup. Sup. var. N2000 Punto di AA AZ Località Da Zona A zona var. (ha) (S:ZSC, Variante (Ha) Z:ZPS) AA2 AZ2 VIII Sales E4 E5 13,85 Z 2,26 AZ3 IX Sales E3 E5 18,73 Z 18,73 AZ3 XIII Sgonico E3 E5 1,80 Z 1,80 AA3 Prosecco Scalo AZ3 XXII E3 E5 63,75 Z 27,67 Ferr AZ4 XI Sales E3 E5 Insediabilità 3,32 Z 3,32 AA4 AZ4 XXVI Borgo Grotta G F2 E5 Insediabilità 0,66 Z S 0,66 AA5 AZ5 XXVIII Borgo Grotta G Ex militari D2 6,33 Z S 0,21 F2 E3* 6,86 Z S 6,86 AA6 AZ6 XXIX Borgo Grotta G Ex militari E3* 7,23 Z S 7,23

TOTALE 122,53 68,80

Tab. 4 – Punti di variante che interessano aree Natura 2000.

Nella figura che segue sono sati evidenziati in rosso i punti di variante interni ai siti N2000 e in verde quelli esterni, mentre nelle figure di cui al successivo paragrafo 5.2 “Descrizione degli habitat presenti nell’area di studio ...” sono stati rappresentati (in scala 1:10.000 circa) con maggior dettaglio tutti i punti di variante in relazione gli habitat N2000.

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Fig. 3 – Azioni Ambientali suddivise tra interne ed esterne ai Siti N2000.

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3.5 Altri pareri/autorizzazioni ambientali acquisiti o da acquisire

Come meglio esplicitato nei documenti di VAS, per l’identificazione di eventuali pareri/autorizzazioni ambientali acquisiti o da acquisire, è stata eseguita una ricognizione dei vincoli territoriali ed ambientali presente sul territorio. A tal fine è stato consultato il web gis della Regione FVG e i documenti del PRG del comune in oggetto. Il quadro vincolistico è stato sintetizzato nella tabella seguente.

presenza DESCRIZIONE VINCOLO SI NO

Vincoli ambientali-naturalistici

Aree Natura 2000 (SIC - Direttiva 92/43/CEE e ZPS - Direttiva 79/409/CEE) X Aree protette (LR 42/96) X Aree umide (Convenzione di Ramsar, 1971; DPR 448/1976) X Prati stabili (LR 9/2005) X

Vincoli storico-culturali e paesaggistici

Edifici vincolati: Beni culturali come individuati dal D.Lgs. 42/2004 parte II, art. 10 X

Zone vincolate con decreto: beni Paesaggistici come indicati dal D.Lgs. 42/2004 parte III, art. X 136 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico Aree a vincolo paesaggistico: beni Paesaggistici come indicati dal D.Lgs. 42/2004 parte III, art. X 142 Aree tutelate per legge Zone archeologiche vincolate con vincolo apposto da PRGC X Vincoli idraulici Vincolo idrogeologico di cui al R.D. 3267/1923 ai sensi della Sez.II della L.R.9/2007 X Altri vincoli e pericolosità X

Tab. 5 - Vincoli interessati dalle Azioni di Piano in esame

Complessivamente gli ambiti oggetto di variante sono interessati dai seguenti vincoli e tutele:  Aree Natura 2000: - ZSC IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano - ZPS IT3341002 - Aree Carsiche della Venezia Giulia  Vincolo paesaggistico (parte III del D.Lgs. 42/2004): - art. 136 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico; in particolare “Zone nel Comune di Sgonico comprendenti i villaggi di Samatorza, Rupinpiccolo e Borgo ” (DGR 2500/1994). - art. 142 Aree tutelate per legge, lettera g) i territori coperti da foreste e da boschi …(omissis); si veda IV^ Circolare Regione Friuli Venezia Giulia, indicante gran parte dell’area carsica come “Territorio coperto da foreste e boschi”.  Vincolo idrogeologico (RD 3267/1923, LR 9/2007)

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3.6 Verifica di compatibilità

La verifica di compatibilità/coerenza è stata attuata con riferimento agli strumenti vigenti di regolamentazione e pianificazione delle Aree Protette intercettate o comunque contermini alla Variante in oggetto. In relazione al caso specifico lo stato di tali strumenti di regolamentazione risulta il seguente:  Per ZSC: sono in vigore le Misure di conservazione sito specifiche (MCS) relative ai 32 SIC della regione biogeografica continentale del Friuli Venezia Giulia approvate con DGR 546 del 28.03.13. Il SIC in oggetto è stato designato ZSC in data 11.08.2013.  LR. 14/2007: individua misure di conservazioni generali e specifiche nella ZPS (in attuazione alle Direttive “Uccelli” e “Habitat”).  LR. 7/2008: individua misure di conservazioni generali e specifiche per i SIC (in attuazione alle Direttive “Uccelli” e “Habitat”).  Riserva naturale del Monte Lanaro: sono vigenti solo le norme di salvaguardia di cui all’art. 69 della LR 42/1996, in attesa della redazione del PCS e relativo regolamento (di cui all’art. 50 della LR 42/1996).  Piano di Gestione dei siti Natura 2000 (SIC e ZPS) del Carso: in elaborazione, non vigente.

Le aree di variante interessano habitat Natura 2000 riconducibili a “formazioni erbose naturali e seminaturali” (in particolare 62A0 e 5130) per le quali le suddette MSC (in particolare le Misure di Conservazione per Habitat) prevedono quanto segue:

Tipologia PRG

RE Divieto di realizzare nuovi impianti selvicolturali SI RE La fertilizzazione azotata è disciplinata dal regolamento sull'utilizzazione agronomica dei NO fertilizzanti azotati (DPReg. 3/2013) RE 6110*, 62A0: divieto di allevamento allo stato brado dei suini; il pascolo è ammesso a NO rotazione purché non vi sia danneggiamento del cotico erboso. RE 6410, 6420, 6430: divieto di attività di drenaggio e di modifica sostanziale del reticolo idrico NO non direttamente funzionali alla gestione del SIC; sono fatti salvi gli interventi di ordinaria manutenzione del reticolo idrico GA Mantenimento dell'attività di pascolo purché non causi degrado o alterazione degli habitat NO prativi GA 62A0: decespugliamento periodico (almeno ogni 3 anni) da effettuarsi tra 1agosto e 15 NO febbraio, con eventuale asporto della biomassa GA 62A0: interventi di ripristino, che includano il taglio delle specie arboree e arbustive, l'esbosco NO integrale della biomassa ottenuta, l'utilizzo di sementi di specie erbacee tipiche dell'habitat 62A0 (anche tramite l'impiego di fiorume ottenuto dallo sfalcio delle aree interessate dall'habitat 62A0) per il ripristino del cotico erboso, ove necessario GA 6410, 6430: eliminazione progressiva di tutti i presidi drenanti di origine antropica (scoline, NO punti di captazione ecc.) e mantenimento di eventuali canali scolanti a bassa profondità rispetto al piano campagna (20-30 cm)

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In relazione alla LR. 14/2007 si precisa quanto segue. Art. 3 Misure di conservazione generali nelle ZPS e sul territorio regionale. 1. Nelle zone di protezione speciale (ZPS) sono vietati le attività, gli interventi e le opere che possono compromettere la salvaguardia degli ambienti naturali tutelati, nonché la conservazione della fauna e dei rispettivi habitat protetti ai sensi della direttiva 79/409/CEE. 2. Fatto salvo quanto disposto dall'articolo 1 del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 ottobre 2007, n. 184 (Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)), nelle ZPS sono vietati le attività, le opere e gli interventi di seguito indicati: … (omissis) k quater) la conversione ad altri usi della superficie a pascolo permanente ai sensi dell'articolo 2, punto 2, del regolamento (CE) n. 796/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004, recante modalità di applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori; … (omissis)

In relazione alla LR. 7/2008 si precisa quanto segue. Art. 9 Misure di salvaguardia generali nei pSIC e SIC 1. Al fine di garantire il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente, nei pSIC e nei SIC sono vietati le attività, gli interventi e le opere che possono compromettere la salvaguardia degli habitat naturali e degli habitat di specie e le perturbazioni delle specie per cui le zone sono state designate ai sensi della direttiva 92/43/CEE. 2. Fatto salvo quanto disposto dall'articolo 1 del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 17 ottobre 2007, n. 184 (Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)), nei pSIC e SIC, sono vietati: … (omissis) e) la conversione ad altri usi di superfici a pascolo e prato permanente ai sensi dell'articolo 2, punto 2, del regolamento (CE) n. 796/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004, recante modalità di applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e

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istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori; … (omissis) Si precisa: Reg. CE 796/2004, Articolo 2 “Definizioni”, (2) «pascolo permanente»: terreno utilizzato per la coltivazione di erba o di altre piante erbacee da foraggio, coltivate (seminate) o naturali (spontanee), e non compreso nell’avvicendamento delle colture dell’azienda per cinque anni o più. In sintesi:  le misure sopra esposte prevedono la conservazione degli habitat, nella fattispecie, di prato e prato/pascolo, vietando ogni azione che ne comporti l’eliminazione diretta o indiretta.  La Variante in esame, in relazione a tali norme, risulta parzialmente compatibile, in quanto le normative introdotte nei rispettivi cambi di zona, introducono azioni che, per loro natura (es. dissodamento, a favore di nuove superfici coltivabili), possono incidere negativamente su habitat di Allegato II.

Un po’ diverse appaiono, invece, le Misure Regolamentari (per quanto non vigenti) per l’agricoltura (RE – Norme per l’agricoltura) delineate nel redigendo Piano di Gestione, che prospettano la possibilità di riduzione di habitat, tuttavia molto contenuta e limitatamente al rispetto di precise condizioni. Com’è noto, le misure di cui alle normative sopracitate saranno superate solo dall’entrata in vigore del sopracitato Piano di Gestione dei siti Natura 2000 (ZSC e ZPS) del Carso. Gli esiti del processo partecipativo (è in corso di stesura la versione definitiva del Piano) hanno portato alla formulazione/proposta di nuove Norme regolamentari per diversi settori. In sintesi, tali Norme complessivamente vertono verso la non riduzione degli habitat o, se del caso, riduzioni subordinate a precise prescrizioni e Valutazione di Incidenza. Per quanto in attinenza alle Azioni della presente Variante, le citate Norme regolamentari possono riassumersi come segue:  Espansione agricola su landa degradata: non sono consentite riduzioni di habitat di interesse comunitario, fatto salvo quanto previsto per gli habitat 62A0 e 5130 (landa e landa a ginepro); su tali habitat la riduzione di superficie è consentita una tantum fino al 5% del singolo poligono riferito alla carta habitat più aggiornata. Ogni riduzione di superficie deve prevedere una compensazione. [per questo aspetto la Variante in esame interessa l’habitat 62A0]

 In zona B (già parzialmente frammentata da infrastrutture) l’espansione dell’agricoltura su superfici a boscaglia carsica è consentita, per superfici non superiori a 5000 mq e a conseguenti azioni compensative; interventi più consistenti sono da sottoporre a valutazione di incidenza. [In questa zona ricadono vari punti di variante interni alla ZSC e alla ZPS]

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 In zona A (di maggior interesse faunistico) o zona B (con peculiarità naturalistiche importanti -zone umide, ecc.-), l’espansione dell’agricoltura è subordinata a diverse condizioni, anche di divieto (es. Boschi di rilevanza faunistica), e comunque da sottoporre sempre a Valutazione di Incidenza. [In questa zona non ricadono punti di variante interni alla ZSC e alla ZPS] Per una rapida identificazione delle ZONE A e B sopracitate si rimanda alla figura 4 in cui si riporta un estratto della “Carta delle zone ecologiche del Carso” (documenti del processo partecipativo). Infine si precisa ulteriormente che la Variante in esame non è interessata/non contrasta con altre norme e/o regolamentazioni in materia di tutela ambienta e della biodiversità, in riferimento a: LR. 9/2005 (Prati stabili); DGR 3304-2007 (Aree wilderness), nonché alle norme di tutela della flora e della fauna (LR 9/2007, Reg. n. 74/Pres. del 20.03.2009).

3.7 Descrizione delle eventuali alternative strategiche e progettuali prese in esame e motivazione delle scelte effettuate.

In linea con le normative di pianificazione vigenti, i contenuti della Variante fanno capo innanzitutto gli obiettivi generali e specifici della Variante che in sintesi sono ascrivibili (come precedentemente esposto) a due aspetti:  tutela e uso razionale delle risorse naturali nonché salvaguardia dei beni di interesse culturale, paesistico e ambientale;  equilibrato uso del territorio in relazione alle esigenze abitative dei cittadini e alle attività economiche presenti. In riferimento ai possibili impatti negativi sulla Rete Natura 2000, si precisa che non sono definibili alternative alla Variante se non lo stralcio della richiesta o l’accoglimento della stessa nel rispetto degli obiettivi sopracitati. La Variante prevede l’accoglimento delle richieste dei cittadini (quindi su determinate aree private) e delle scelte dell’Amministrazione, nell’ambito di determinati criteri urbanistici e ambientali compreso, in particolar modo, quanto emerso nel presente Studio di Incidenza. È proprio in virtù del buon esito dell’applicazione di tali criteri che la Variante cerca di dare attuazione alle richieste, con le prescrizioni del caso finalizzate anche a perseguire e rispettare gli obiettivi di conservazione dei siti e delle specie della Rete Natura 2000. Del resto anche nelle “Norme per l’agricoltura” del redigendo PdG (in ogni caso, si ribadisce, non vigenti), si concedono, ad esempio, riduzioni di habitat ma con opportune limitazioni.

4. COMPLEMENTARIETÀ CON ALTRI PIANI E/O PROGETTI Sul territorio comunale sono presenti:  Piano della telefonia mobile. Non si ritiene che le previsioni del suddetto Piano possa avere effetti cumulativi con le Azioni di Piano in esame.

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5. DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 Di seguito sono stati delineati gli aspetti principali relativi ai siti:  ZSC - IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano  ZPS - IT3341002 - Aree Carsiche della Venezia Giulia Più ampia trattazione è già stata sviluppata per il redigendo Piano di Gestione, a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

5.1 Descrizione delle caratteristiche ambientali necessarie all’analisi dell’incidenza

Con riferimento al Formulario Standard (2012), nella seguente tabella sono stati riproposti alcuni dati dimensionali con ulteriore specificazione dell’area ricompresa dentro il territorio comunale di Sgonico:

Regione Area in Sito Natura 2000 Tipo Sito Area (ha) comune di biogeografica Sgonico (ha)

IT3340006 - Carso Triestino Continentale 2% G - SIC incluso in una ZPS 9.648 1.350 (14%) e Goriziano Mediterraneo 98%

IT3341002 - Aree Carsiche Continentale 2% F - ZPS che contiene SIC 12.189 2.371 (20%) della Venezia Giulia Mediterraneo 98%

Tab. 6 - Dati generali da Formulario Standard aggiornamento 05-2012.

La ZSC ha complessivamente un’estensione di circa 9.650 ha, frastagliato in aree di varia grandezza, lungo la direttrice che dal Carso Triestino (Val Rosandra come estremo meridionale) arriva al Goriziano (Comune di Fogliano e Doberdò del Lago, quali estremi più settentrionali), interessando ambiti costieri e marini nonché, tipicamente, dell’altopiano carsico. Nel territorio comunale di Sgonico si trovano tre porzioni della ZSC. Quella più ampia (circa 1.050 ha) si estende subito a oriente della direttrice Sales-Rupinpiccolo, mentre le porzioni più piccole (rispettivamente 190 ha e 100 ha circa) si estendono una a nord-ovest tra la linea ferroviaria TS- UD e l’abitato di Sales e l’altra a sud-est a fianco dell’abitato di Borgo Grotta Gigante, per complessivi 1.350 ha (ca. il 14% della superficie complessiva della ZSC).

L’ambiente carsico è costituito da un insieme di aspetti che lo rendono peculiari e di alto valore naturalistico più di tanti altri ambienti. Da un punto di vista climatico su di esso convogliano una serie di masse d’aria che determinano un clima tipicamente mediterraneo sulla costa, caratterizzato da una certa siccità estiva; mentre bruscamente si passa a situazioni più continentali (con inverni piuttosto rigidi) nella fascia interna dell’altipiano. Tutto questo va considerato nell’ottica che il cambiamento è brusco in quanto molto piccola è la distanza (qualche chilometro) delle zone costiere a quelle dall’altipiano. Ciò determina, via via che si passa dalla costa verso l’interno, un repentino aumento delle

1715C_SIN_R0.docx Pag. 25 di 60 Studio d’Incidenza Ecologica COMUNE DI SGONICO VAR N.19 PRGC precipitazioni (2500-3000 mm/annui sul Carso montano) e un sensibile diminuzione delle temperature che mediamente tendono a diminuire di circa 1°C ogni 5-6 km circa. Un ruolo fondamentale è poi quello definito dalla morfologia del territorio, la cui conformazione è determinata sostanzialmente dalla facilità con cui rocce di natura calcarea vengono erose (e quindi modellate) dalle acque di pioggia. Ciò instaura il cosiddetto fenomeno del “carsismo”. Il sito ZSC/ZPS, come del resto l’intero territorio comunale, comprende una tipica area carsica, calcarea e calcareo-dolomitica (quindi meno incarsita), con rilievi di tipo collinare e presenza di doline e di altri fenomeni carsici sia epigei (es. doline, campi carreggiati o solcati, grize, ecc.) sia ipogei (es. grotte, abissi, ecc.), molte dei quali segnalate per l’intrinseca importanza ambientale, storica ed archeologica. In particolare molte cavità sono registrate al Catasto Grotte della Regione Friuli Venezia Giulia, e tutelate attraverso il vincolo ambientale e archeologico (ai sensi D.Lgs. 42/2004); di esse si evidenzia che per territorio comunale di Sgonico, sono censite 762 tra grotte, abissi, spaccature, pozzi, ecc. (www.catastogrotte.fvg.it). Tutte queste condizioni del territorio giocano un ruolo determinate nello sviluppo della vegetazione e della fauna che vi abita, come meglio approfondito successivamente. Infatti, più in generale, la struttura ecologica del territorio è descritta da molteplici fattori principalmente definiti dal clima, dalla geologia e geomorfologia, dall’idrografia, dalla fauna, dai fattori di disturbo antropici, ecc., dove la vegetazione rappresenta l’aspetto del territorio che meglio riassume la qualità degli habitat naturali o semi-naturali. In questo sistema complesso non si può prescindere dalla considerazione, seppur banale, che se una pressione negativa (o positiva) si sviluppa su uno di questi tasselli naturali, le conseguenze si riversano sia su scala locale sia su scala più vasta. L’aumento della frammentazione degli ambienti naturali è attualmente considerata una delle principali minacce di origine antropica alla diversità biologica (Wilson, 1993; Dobson et al., 1999; Henle et al., 2004, Malcevschi, 2013). La distribuzione e la trasformazione degli ambienti naturali, la loro riduzione in superficie e l’aumento dell’isolamento, tutte componenti del processo di frammentazione, influenzano, infatti, la struttura e la dinamica di determinate popolazioni e specie animali e vegetali sensibili, fino ad alterare i parametri di comunità, le funzioni ecosistemiche e i processi ecologici.

5.2 Descrizione degli habitat presenti nell’area di studio, con particolare attenzione agli habitat inclusi nell’Allegato I alla Dir. “Habitat”

Con riferimento alle cartografie redatte per il PdG (disponibili alla data di stesura del presente Studio, gennaio 2017), nella tabella seguente sono stati riepilogati gli habitat presenti all’interno dei Siti N2000 considerati, su tutto il territorio comunale. In grigio sono evidenziati gli habitat N2000 di cui in grassetto quelli intercettati con la variante.

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COD COD Sup. Sup. in Hab. Denominazione Habitat FVG Hab. Denominazione Habitat N2000 Totale - Variant FVG N2000 mq e - mq Laghi e laghetti di media profondità a AF6 prevalente vegetazione natante 0,10 radicante (rizofitica) Prati da sfalcio di bassa quota PC1 Pratelli aridi pionieri discontinui 6110 (Alopecurus pratensis, Sanguisorba 0,13 officinalis) Praterie (landa) xero-termofile su Praterie aride submediterraneo- PC4 62A0 103,99 15,26 substrato calcareo del Carso orientali (Scorzoneretalia villosae) Prato-pascolo su terre rosse del Praterie aride submediterraneo- PC9 62A0 35,63 1,72 Carso orientali (Scorzoneretalia villosae) Prati da sfalcio di bassa quota Prati da sfalcio dominati da PM1 6510 (Alopecurus pratensis, 53,21 3,74 Arrhenatherum elatius Sanguisorba officinalis) Brughiere collinari delle Alpi sud- GC1 orientali e del Carso dominate da 4030 Brughiere xeriche europee 0,10 Calluna vulgaris Arbusteti collinari e montani su Formazioni di Juniperus communis su GM3 substrati calcarei e/o flyschoidi a 5130 brughiere o prati calcarei 2,80 Juniperus communis prevalente Mantelli submediterranei a Rubus GM4 0,17 ulmifolius Siepi planiziali e collinari a Cornus GM5 sanguinea subsp. hungarica e Rubus 12,57 1,7 ulmifolius Arbusteti pionieri su litosuoli calcarei GM6 del Carso e delle Prealpi friulane a 1,76 Prunus mahaleb e Frangula rupestris Arbusteti policormici a Cotinus GM8 20,02 2,02 coggygria prevalente Arbusteti policormici su suoli profondi a GM9 1,44 0 Prunus spinosa Preboschi su suoli evoluti a Corylus GM10 4,29 0,2 avellana Rupi carsiche soleggiate a Campanula Rupi calcaree con vegetazione RU1 8210 0,14 pyramidalis e Teucrium flavum casmofitica Pavimenti calcarei orizzontali collinari e RU2 8240 *Pavimenti calcarei 6,52 montani Rupi umide infranemorali e Rupi calcaree con vegetazione RU3 imboccature delle grotte collinari e 8210 5 punti casmofitica montane Grotte del carso classico (Carso SC4 8310 Grotte non aperte al pubblico 66 punti 6 punti triestino e goriziano) BC16 Pineta d’impianto a pino nero 123,89 0,07 Querco-carpineti illirici (Erythronio- BL11 Carpineti del piano collinare 91L0 4,60 Carpinion) Querceti su suoli colluviali e terre rosse BL17 67,50 del Carso BL18 Ostrio-querceti del Carso 1535,36 39,99 Ostrieti postnemorali del Carso esposti BL21 10,35 a nord Arbusteti su suoli inondati dominati da BU11 0,06 Salix cinerea Prati polifitici e coltivazioni ad erba D1 4,49 1,56 medica

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Colture estensive dei vigneti D3 0,76 0,19 tradizionali Colture estensive cerealicole e degli D4 0,87 orti D5 Sodaglie a Rubus ulmifolius 0,60 0,03 Boschetti nitrofili a Robinia D6 10,90 0,61 pseudacacia e Sambucus nigra D7 Boschetti di Ailanthus altissima 0,40 0,10 D11 Formazioni a Helianthus tuberosus 0,07 D15 Verde pubblico e privato 13,18 Vegetazione ruderale di cave, aree D17 19,77 1,45 industriali, infrastrutture Vegetazione ruderale degli scassi e D22 1,89 0,16 delle post-colture 2037,56 68,80 TOTALE 100% 3,4% 207,11 20,72 di cui N2000 100% 10% Tab. 7 - Habitat presenti nei Siti N2000 nel territorio comunale di Sgonico.

Con riferimento all’intera estensione della ZSC/ZPS, gli habitat che presentano la maggiore superficie sono quelli boschivi ed in particolare gli ostrio-querceti (BL18) e loro stadi prenemorali, che complessivamente si estendono su quasi l’80% della superficie, per quanto non di meno caratterizzino comunque l’intero territorio comunale. Le formazioni boschive degli ostrio-querceti più propriamente definite “boscaglie” (a causa della loro discontinuità e altezze arboree contenute), sono composte principalmente da carpino nero (Ostrya carpinifolia) e roverella (Quercus pubescens), seguiti in subordine da orniello (Fraxinus ornus), oltre all’acero minore e a quello campestre. Si tratta di “boschi” primitivi, molto luminosi e a volte aperti, e per questo sono caratterizzati da un compatto strato erbaceo dominato dalla Sesleria autumnalis. La boscaglia si stabilisce generalmente sulle pendici e che trova il suo optimum ecologico grazie alle scarse precipitazioni che caratterizzano l’area carsica. Questo tipo di formazione viene tipicamente definita come Ostro-Quercetum pubescentis. Questi boschi si contrappongono alle formazioni boschive più evolute (ma decisamente meno estese) afferenti al “bosco a rovere” (Seslerio-Quercetum petraeae; BL17) che predilige le terre rosse o il flysch, più freschi. Grazie invece ad un topoclima più fresco, soprattutto nelle doline più estese dove più facilmente si manifesta una significativa inversione termica, si riscontra il tipo bosco a carpino bianco (afferente all’associazione Asaro-Carpinetum betuli; BL 21) ancorché habitat di interesse comunitario. Ulteriore elemento caratterizzante è la presenza della nota “landa carsica”, che un tempo (si ritiene risalga già al periodo dell’Età del ronzo) descriveva gran parte del territorio prima del rimboschimento a pino nero (a partire dal 1800, circa). La landa è infatti la vegetazione erbacea tipicamente sviluppatasi a seguito della pratica pastorizia e, tutt’oggi, rappresenta senz’altro l’ambiente più ricco di specie (molte endemiche), ma anche di storia. In riferimento ai 4 habitat comunitari intercettati dalla Variante in esame, si precisa quanto segue.

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Gli ambiti prativi PC4 (landa carsica) e PC9 (prati-pascolo), complessivamente afferenti al cod. N2000 62A0 Praterie aride submediterraneo-orientali - Scorzoneretalia villosae, La landa carsica (PC4), come introdotto precedentemente, è una tipica cenosi secondaria derivata da disboscamento ai fini del pascolo estensivo ovino e caprino; per quanto la landa sia stata piuttosto diffusa fino agli anni cinquanta del secolo scorso, a causa dell’abbandono della pratica del pascolo, oggi è in forte regressione per un consistente fenomeno di incespugliamento e rimboschimento naturale. Infatti questi pascoli soffrono l’invasione di Cotinus coggygria e Junniperus communis che, accanto al Prunus mahaleb, sono i primi arbusti che innescano il processo di incespugliamento la cui evoluzione naturale porta alla formazione del bosco a roverella e carpino nero. Si distinguono in due tipologie: i prati più termofili (Chrysopogono-Centaureetum) generalmente prediligono esposizioni meridionali e anche sassose (Anthyllis x adriatica, Artemisia alba, Bupleurum veronese, ecc.), più tipica del carso Monfalconese; e i prati meno termofili (Carici humilis-Chrysopogonetum) più tipici delle zone interne (nel resto del carso), lontane dal mare fino al piano sub-montano (Centaurea rupestris, Plantago argentea, Thalictrum minus, Jurinea mollis, Carex humilis quale componente fondamentale della cotica erbacea). L’area dell’ex polveriera (in loc. Borgo Grotta Gigante) presenta una superficie a landa (PC4) tra le più significative del Carso (con aree molto accorpate), assieme alle zone nei pressi di Sgonico e Stazione di Prosecco. Nel resto del territorio comunale i poligoni sono molto frammentati, con superfici quasi sempre inferiore all’ettaro e ciò predispone rapidi fenomeni di incespugliamento. Nel complesso la landa necessita di interventi di gestione (decespugliamento e sfalcio/pascolo) proprio per lo stato di conservazione molto precario. I prati-pascolo (PC9), aspetti più evoluti dei PC4, si caratterizzano per il passaggio tra pascolo e prato stabile: si tratta infatti di aree prative generalmente falciate nei mesi primaverili e condotte a pascolo nella restante stagione estiva. Il prato stabile è favorito da suoli più profondi rispetto alla landa carsica. Nel complesso si tratta di un habitat con estensioni molto piccole (mediamente di solo 0,3 ha), molto sparso, e ciò rende molto difficile la conservazione di tale habitat. Un cenno importante meritano pure le limitate estensioni di prati falciati quali gli arrenatereti (PM1, cod. N2000 6510 Prati da sfalcio di bassa quota - Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis), che comprendono prati naturali, legati a situazioni pianeggianti e regolarmente concimati. Per quanto habitat abbastanza presente all’interno della ZPS, le superfici maggiori circondano generalmente i borghi carsici, presenti all’esterno del Sito. La graminacea di spicco è rappresentata dall’avena maggiore (Arrhenetherum elatius), a cui si accompagnano buone foraggiere sia leguminose (Trifolium repens e Trifolium campestre, Vicia angustifolia) sia graminacee (Avena pubescens, Dactylis glomerata). Lo stato di conservazione è piuttosto eterogeneo anche se tendente alle condizioni migliori, grazie infatti agli sfalci periodici. Tuttavia il rischio di “scomparsa” è alto, proprio per la loro ridotta dimensione, dove l’eventuale abbandono potrà portare al rapido degrado. Secondo la Direttiva Habitat, le grotte sono l’habitat comunitario 8310 - Grotte non ancora sfruttate a livello turistico, corrispondenti al cod. habitat FVG: SC4 – “Grotte del carso classico

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(Carso triestino e goriziano)”, che in comune di Sgonico sono state censite in 66 punti di cui 6 ricompresi entro le zone oggetto della presente variante. Per la cartografia degli habitat sono state considerate solo le grotte non ancora sfruttate a livello turistico, con uno sviluppo di almeno con 50 m di profondità o sviluppo. Si tratta di habitat in genere privi di vegetazione (ad eccezione delle imboccature), più importanti invece sotto il profilo della fauna eucavernicola. Infatti dalla carta degli habitat (puntuali) solo in 5 siti (nessuno intercettato dalla Variante) si rinviene una tipica vegetazione di imboccatura (habitat n2000 8210, fvg RU3). La mancanza di tale vegetazione fa quindi ragionevolmente ritenere che si tratti di imboccature di piccole dimensioni, non quindi sufficienti a creare le condizioni per lo sviluppo di tale habitat; per contro piccole imboccature concorrono al mantenimento costante delle condizioni microclimatiche interne delle grotte/cavità, favorendo così la presenza di specie eucavernicole come i chirotteri. In presenza di condizioni idonee (morfologiche e microclimatiche), alcune imboccature di grotte possono presentare, infatti, una flora solitamente sciafila e per lo più composta da felci e da associazioni muscinali tipiche, che complessivamente sono associate all’habitat (comunitario) 8210 – “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica” (cod. FVG: RU3- “Rupi umide infranemorali e imboccature delle grotte collinari e montane)”. Le felci più tipiche sono Asplenium scholopendrium/scholopendrium, Asplenium trichomanes, Polypodium vulgare, P. cambricum e P. interjectum. Le conformazioni muscinali cambiano al variare di micro situazioni ecologiche e quindi in certi casi la biodiversità è elevata. Dalle cartografie degli habitat della ZSC/ZPS emerge che l’habitat 8210, che complessivamente riunisce più cenosi (cod. habitat FVG RU1, RU3 e CP9, quest’ultimo sulle falesie di Duino) è presente nel comune di Sgonico in 8 siti (di cui 3 RU1 –piccoli areali- e 5 RU3 –puntuali- in varie zone del territorio), sempre esterni e lontani dalle aree di variante; un sito RU3 è posto a circa 30 m a nord del punto di variante XIV. La presenza di queste vegetazioni è stata accertata anche presso la “Fovea maledetta” e presso “Stare ograde” vicino Bristie, oppure sulle pareti all’ingresso della “grotta dell’orso”, in località Gabrovizza (lavori per il PdG: Stoch, 2009; Oriolo, 2010 in Relazione Fase IV).

Nelle figure che seguono sono stati evidenziati gli habitat di Allegato I interessati dai vari punti della Variante. Per migliore rappresentazione grafica sono stati omessi gli habitat non di direttiva che, negli ambiti interessati dalla variante, sono quasi esclusivamente rappresentati da Ostrio-querceti del Carso (BL18) e, in subordine e di esigua estensione, da Boschetti di Ailanthus altissima (D7), Siepi planiziali e collinari a Cornus sanguinea subsp. hungarica e Rubus ulmifolius (GM5), Vegetazione ruderale di cave, aree industriali, infrastrutture (D17).

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Aspetti faunistici Le condizioni vegetazionali, contestualmente alle condizioni geomorfologiche del territorio, hanno significativamente contribuito allo sviluppo della fauna stanziale. La maggior parte delle aree individuate come ZSC e ZPS si collocano nel settore Nord orientale del territorio comunale e sono caratterizzate dalla presenza di specie legate ai sistemi forestali e, in misura molto minore, alla landa carsica, alle pareti rocciose ed ai macereti (grize). La boscaglia carsica è, in questo tratto notevolmente estesa e relativamente scarsi sono i disturbi antropici data l’assenza di strade, centri abitati ed utilizzo forestale; ciò favorisce la presenza di considerevoli popolamenti di Cinghiale e Capriolo con un recente incremento del Cervo; la vastità di comprensorio, se si considerano anche i boschi della vicina Slovenia, unita al bassissimo disturbo, garantiscono condizioni essenziali per la presenza di specie prioritarie molti elusive come l’Orso bruno e la Lince. L’areale di tali specie infatti vine meglio inquadrato nella “Carta delle zone ecologiche del Carso” (presentata durante il processo partecipativo del redigendo PdG) in riferimento alla “Zona A: zona di maggior interesse per la macrofauna (orso, lupo, lince, sciacallo dorato) grazie alla continuità con il territorio sloveno e quindi dove deve essere preservata la continuità ecologica”, riportata in stralcio nella figura successiva.

Fig. 4 – Estratto “Carta delle zone ecologiche del Carso” (documenti del processo partecipativo), al centro il territorio del comune di Sgonico.

Conseguentemente allo scarso utilizzo delle risorse forestali è presente un elevato numero di alberi morti che forniscono un sito di alimentazione ideale a differenti specie di Picchi. In particolar modo i boschi a pino nero sembrano aver contribuito all’insediamento del Picchio nero, specie inserita nell’allegato I della direttiva “Uccelli”. Nella figura 5 successiva si riporta stralcio della “Carta dei boschi a valenza faunistica” (anch’essa presentata durante il processo partecipativo del redigendo PdG) in cui si rappresentano i boschi di rilevanza faunistica, in particolare boschi maturi individuati in quanto particolarmente significativi per l’avifauna, ma vocati anche per chirotteri e per fauna invertebrata legata alle necromasse legnose.

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Fig. 5 – Estratto “Carta dei boschi a valenza faunistica” (documenti del processo partecipativo), al centro il territorio del comune di Sgonico. In riferimento alle due carte soprariportate, nessun punto di Variante interessa tali ambiti. Le zone di landa sono molto piccole, se ne osservano alcune tra gli abitati di Sgonico e Rupinpiccolo e sui versanti meridionali del rilievo dell’Huntovec, ed in diminuzione per il costante processo di incespugliamento dovuto all’assenza di pascolamento del bestiame; questo fatto determina un impoverimento nelle specie che amano gli ambienti aperti e xerici come la Calandrella, il Calandro, l’Averla minore, l’Averla cinerina. Nei pressi dell’abitato di Colludrozza e Rupinpiccolo sono presenti due stagni carsici, unici esempi di acque superficiali, seppure di modestissima estensione. Queste due zone umide contribuiscono senz’altro a favorire la presenza di anfibi. Tali ambiti non sono interessati dalla Variante in oggetto. Nell’ambito del lavoro “Catasto degli stagni del carso triestino e gorizinao” (Gaia Fior, 2009), emerge che nel territorio comunale di Sgonico sono state rilevate le specie di anfibi di seguito elencate, e indicate nel formulario come specie di Allegato II: - ululone dal ventre giallo, Bombina variegata variegata; - tritone crestato italiano, Triturus canifex carnifex; mentre tra le altre “specie importanti”: - rospo comune occidentale, Bufo bufo spinosus; - raganella, Hyla arborea arborea; - rana agile, Rana dalmatina; - tritone punteggiato, Lissotriton vulgaris meridionalis. Nell’immagine seguente si riportano le carte distributive delle tre specie sopraevidenziate in grassetto in quanto interessate dalla Variante (punto AZ3-XXII).

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Fig. 6 – Carte distributive (da Gaia Fior, 2009) delle tre specie di anfibi i cui siti di censimento sono interessati dalla Variante in esame indicato dalla freccia gialla.

I rettili sono ben rappresentati e tra questi merita menzione la vipera dal corno che in quest’ambito trova l’ambiente d’elezione. Un’altra area su cui insiste la ZSC si trova agli estremi Nord occidentali del territorio comunale, grossomodo a Sud dell’abitato di Bristie (Brišče). Questa zona si presenta ricca di grotte e cavità carsiche, ed inoltre vi si trovano i resti di cave di calcite. Un ulteriore lembo di territorio compreso nella ZSC è collocato nei pressi della Grotta gigante agli estremi meridionali del territorio comunale. Questi territori sono caratterizzati da una quota media inferiore e ad una notevole quantità di doline, grotte ed abissi in grado di offrire adeguati siti di ibernazione e sosta giornaliera alle differenti specie di chirotteri segnalate per la zona; per questa ragione l’importanza di quest’area è notevole, viste lo scarso numero di dati disponibili e ed il notevole numero di specie di interesse comunitario di questo gruppo di animali. Come descritto precedentemente, in comune di Sgonico sono presenti in 66 punti (tra grotte, abissi, ecc.) di cui 6 grotte sono ricomprese entro le zone oggetto della presente variante. Dai risultati inerenti l’incarico per la fornitura del servizio di integrazioni al catasto grotte nel Sito Natura 2000 SIC IT3340006 “Carso Triestino e Goriziano” e ZPS IT3341002 “Aree Carsiche della Venezia Giulia” (Stoch F., 2009), emerge che le specie eucavernicole di Direttiva habitat (allegato II e IV) sono: 1 coleottero Leptodirus hochenwartii (non presente nel territorio di Sgonico), 1 anfibio Proteus anguinus (specie prioritaria, non segnalato nel territorio), 4 chirotteri Rhinolophus ferrumequinum e R. hipposideros sembrano risultati ampiamente distribuiti nelle grotte del Carso triestino, mentre R. euryale e R. blasii (a cui si aggiunge anche Miniopterus schreibersii), non vengono segnalati nel comune di Sgonico. Per le altre specie di pipistrelli le segnalazioni in grotta sono sporadiche. Nel territorio di Sgonico sono state indagata 2 grotte anche per i chirotteri: la Grotta dell’orso (id 33, a circa 250 m a nord del punto di variante AZ3-XIV) e la Grotta Fantasma (id 690, molto distante dai punti ti variante), indicate nella figura seguente.

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Pur non essendoci dati relativi alla presenza in superficie del Proteo, anfibio di importanza prioritaria, date le peculiari abitudini di vita della specie, si può ipotizzare una sua presenza in corsi d’acqua ipogei. È indicata (IUCN 2010) come vulnerabile (VU), e la stessa qualifica le può essere attribuita a livello regionale.

La disponibilità di grotte, anfratti rocciosi e cave abbandonate favorisce anche l’insediamento di alcuni uccelli appartenenti Fig. 7 – Stralcio della distribuzione delle grotte campionate all’ordine degli Strigiformi tra i quali il Gufo nel Carso (Stoch F., 2009). reale. Nel caso particolare dell’ambito ex Polveriera (punto XXIX), trattandosi di edifici abbandonati da tanto tempo, non si esclude la presenza di zone di roost per i chirotteri, per quanto ciò non si evinca dai monitoraggi sopracitati; in ogni caso indagini specifiche potranno essere fatte in sede di Valutazione di Incidenza sui progetti futuri dell’area. La figura riportata di seguito riassume alcune aree di valore faunistico per alcuni gruppi di specie ritenute significative (anche di interesse comunitario). La mappa e parte di quanto sopraesposto, è stata ripreso (e aggiornato) nei contenuti dallo studio faunistico corredato di Carta della Fauna (redatta in scala 1:10.000) redatto per la variante n.12 al PRG di Sgonico (2006), sviluppata dal faunista dott. Matteo De Luca.

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Fig. 8 – Carta della Fauna

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5.3 Descrizione delle specie vegetali e animali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative, interessate dalle azioni di piano

Per quanto fino ad ora esposto, nessuna specie vegetale e animale di interesse comunitario è interessata dalle Azioni di Piano, in relazione al fatto che seppur sottesi dalla Variante, gli habitat di Allegato I della Direttiva Habitat sono salvaguardati e con essi le relative specie.

A titolo informativo, per gli habitat N2000 interessati dalla variante (zone prative), le specie floristiche potenzialmente presenti sono: Himantoglossum adriaticum - Barbone adriatico: specie di aree prative submesofile, aperte e soleggiate o negli orli boschivi termofili; predilige suoli argillosi abbastanza profondi, ricchi in basi ma talvolta decalcificati, da neutri a subacidi,

Paeonia officinalis ssp. banatica - Peonia selvatica: specie endemica dell’Europa settentrionale; predilige i boschi evoluti e luminosi di latifoglie decidue, anche in aree marginali, su suoli ricchi in scheletro e in humus.

Per le specie faunistiche, invece, le zone prative sottese dalla variante, a tratti aride o debolmente incespugliate, risultano adeguate alla nidificazione, tra varie specie, della tottavilla (Lullula arborea), e nelle zone marginali maggiormente rimboschite dall’averla piccola (Lanius collurio). Entrambe le specie sono inserite nell’allegato I della direttiva 409/79 CEE. Lullula arborea – Tottavilla: migratrice regolare, talvolta sedentaria e nidificante. Predilige zone caratterizzate da radure, boscaglie rade, e cespugli; sembra gradire anche i vigneti, specialmente se mantenuti inerbiti. Durante il periodo del passo forma piccoli gruppi. Nidifica al suolo deponendo in media 3, 4 uova che solitamente schiudono in 12 -16 giorni. Lanius collurio – Averla piccola: migratrice regolare, estiva e nidificante. Ama gli ambienti di landa, le praterie aride intercalate da radi alberi e cespugli; talvolta frequenta anche orti, parchi e giardini. Nidifica su piccoli alberi ed arbusti. Risente della sparizione dell’habitat e dell’uso di pesticidi.

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6. VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA 6.1 Descrizione dei singoli elementi del piano/progetto/intervento che, da soli o congiuntamente con altri, possono produrre effetti sui siti N2000

Precedentemente sono stati evidenziati i punti di variante interni ed esterni alla Rete N2000, raggruppati per Azioni di Piano, ossia per caratteristiche omogenee. Quindi sono stati esclusi alcuni di essi perché ritenuti privi di valore ai fini del presente Valutazione di Incidenza. Nella tabella successiva si riportano le Azioni di Piano ritenute di rilevanza ambientale (AA) oggetto di valutazione, con relativa identificazione delle possibili azioni e pressioni che potenzialmente possono provocare impatti su habitat e specie. Le modifiche alla zonizzazione definiscono la nuova destinazione d’uso all’area oggetto di variante, introducendo, conseguentemente, anche i rispettivi elementi normativi che definiscono le attività concesse in funzione degli obiettivi di sviluppo della zona stessa. Le azioni/pressioni appena elencate discendono, quindi, da ciò che le Norme di piano permettono nella zona oggetto di variante, e la significatività di tali azioni andrà valutata anche in relazione alle condizioni precedenti. In linea generale, infatti, è ragionevole supporre che il passaggio da zona E3 a zona E4/E5 (AZ1-AZ3) sia più significativo rispetto alla riclassificazione da zona E4 a zona E5 (AZ2). Il passaggio da zona agricola E3 a E4 o E5 introduce la possibilità del disboscamento (che sarà tuttavia regolamentato dalla rispettiva normativa di settore) che, nella fattispecie, si tradurrà in eliminazione di habitat. Mentre il passaggio da zona E4 a zona E5 sostanzialmente lascia immutata la situazione agricola esistete introducendo qualche variazione in tema di edificabilità e sua individuazione. Viceversa, lo stralcio di lotto residenziali potrà essere considerato un elemento positivo (pro- attivo) in quanto la mancata edificazione permetterà la conservazione del lotto agricolo (riferito ai casi in esame) e del suo valore agroecosistemico, seppur sistema antropico. Infine, viene valutata l’Azione Normativa AN2 in riferimento alla modifica dell’art. 9 che, come visto, introduce la possibilità di recintare i fondi con rete metallica, principalmente per la protezione delle colture dagli animali.

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AZIONE DI PIANO AZIONE E/O PRESSIONE

AA1 MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN - Azioni come per AZ3, ma esterne e ai margini dei Siti N2000. AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO (AS1+AZ1+AN4) AA2 MODIFICA AMBITI D’INTERESSE - Aumento della cubatura edilizia PAESAGGISTICO IN AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO - Razionalizzazione dell’edificazione diffusa (AS1+AZ2+AN4) - Disboscamento. - Dissodamento. AA3 - Impiego di prodotti fitosanitari e diserbanti. MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN - Impiego di fertilizzanti. AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO E - Emissione di rumori (trattori e mezzi agricoli). AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO - Erosione del suolo in situazioni di pendio. (AS1+AZ3+AN4) - Potenziale siti di diffusione di specie sinantropiche. - Possibile realizzazione di nuove viabilità campestri. - In generale, nuove zone coltivate.

AA4 - Possibilità di edificazione (per le tipologie consentite) solo all’interno del perimetro individuato sulla cartografia di piano: MODIFICA EDIFICABILITÁ AMBITI DI ottimizzazione in termini di edificato sparso. INTERESSE AGRICOLO - Previsione di nuove aree agricole ed edificabili, con riduzione di (AZ4) zone ad alto valore naturalistico (solo per punto XXVI). AA5 - Emissione di rumori (*). MODIFICA ZONA MILITARE CASERMA - Emissioni in atmosfera (*). DARDI (*) Per insediamento nuove attività e da movimento mezzi. (AS2+AZ5+AN5) AA6 - Emissione di rumori (*). MODIFICA ZONA MILITARE EX - Emissioni in atmosfera (*). POLVERIERA E SUO INTORNO (*) Per insediamento nuove attività e da movimento mezzi. (AS2+AZ6+AN6) - Possibilità di pascolo. AA7 - Eliminazione di zone edificabili STRALCIO LOTTI RESIDENZIALI, SERVIZI - Eliminazione servizi e viabilità. E INFRASTRUTTURE - Mantenimento di zone agricole. (AZ8+AZ9) - Nuove zone a verde privato. AA8 INTRODUZIONE MISURE DI MITIGAZIONE - Introduzione di misure di mitigazione e gestione di habitat AMBIENTALE (AN8) AN2 MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONE - Recinzione aree agricole RESIDENZIALI (mod. art. 9) Tab. 8 - Individuazione delle possibili azioni e pressioni delle Azioni di Piano.

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6.2 Individuazione degli impatti potenziali del Piano sui Siti Natura 2000

Individuazione degli impatti Gli aspetti chiave sulla base dei quali verificare l’incidenza che un Piano o Progetto può avere su habitat e specie, tenendo conto degli obiettivi generali di conservazione (direttiva Habitat), possono essere ricondotti ad una serie di fattori (o impatti). L’analisi di tali aspetti (individuazione dei possibili impatti) si è basata tenendo conto di quanto proposto dalla guida metodologica della Commissione europea (2001), dalla DGR 1323/2014, nonché dalle pressioni sito-specifiche già individuate nel Formulario Standard. Successivamente, tali impatti sono stati ricondotti ad ogni Azione di Piano in relazione alle azioni/pressioni individuate precedentemente.

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AZIONE DI PIANO AZIONE E/O PRESSIONE IMPATTO SU RETE N2000

AA1 - Azioni come per AZ3 ma esterne ai Siti Azione esterna ai Siti: MODIFICA AMBITI SILVO- N2000. - Nessuna interferenza diretta ZOOTECNICI IN AMBITI D’INTERESSE - Nessun impatto significativo sui Siti PAESAGGISTICO Natura 2000 (AS1+AZ1+AN4) AA2 - Aumento della cubatura edilizia - Nessun impatto significativo MODIFICA AMBITI - Razionalizzazione dell’edificazione diffusa D’INTERESSE PAESAGGISTICO IN AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO (AS1+AZ2+AN4) - Disboscamento. - Riduzione di habitat. - Dissodamento. - Alterazione di habitat. - Impiego di prodotti fitosanitari e diserbanti. - Frammentazione di habitat e habitat di AA3 - Impiego di fertilizzanti. specie. MODIFICA AMBITI SILVO- - Emissione di rumori (trattori e mezzi - Alterazione qualità dell’acqua. ZOOTECNICI IN AMBITI agricoli). - Inquinamento del suolo. D’INTERESSE PAESAGGISTICO E AMBITI - Erosione del suolo in situazioni di pendio. - Perturbazione specie animali. DI INTERESSE AGRICOLO - Possibile realizzazione di nuove viabilità - Inquinamento floristico, potenziale siti (AS1+AZ3+AN4) campestri. di diffusione di specie sinantropiche. - In generale, nuove zone coltivate. - Favorite le specie faunistiche degli agroecosistemi

- Possibilità di edificazione (per le tipologie - Riduzione diretta di habitat. AA4 consentite) solo all’interno del perimetro - Perturbazione specie animali. MODIFICA EDIFICABILITÁ individuato sulla cartografia di piano: AMBITI DI INTERESSE ottimizzazione in termini di edificato sparso. AGRICOLO - Previsione di nuove aree agricole ed (AZ4) edificabili, con riduzione di zone ad alto valore naturalistico (solo per punto XXVI). AA5 - Emissione di rumori (*). - Perturbazione specie animali. MODIFICA ZONA MILITARE - Emissioni in atmosfera (*). CASERMA DARDI (*) Per insediamento nuove attività e da (AS2+AZ5+AN5) movimento mezzi. - Emissione di rumori (*). - Perturbazione specie animali. - Emissioni in atmosfera (*). Corretta conduzione del pascolo: AA6 (*) Per insediamento nuove attività e da - conservazione superfici prative. MODIFICA ZONA MILITARE movimento mezzi. Non corretta conduzione del pascolo: EX POLVERIERA E SUO - Possibilità di pascolo. INTORNO - Eccessivo calpestamento prati/pascolo (AS2+AZ6+AN6) - conseguente distruzione del cotico erbaceo - e ingressione di specie ruderali.

AA7 - Eliminazione di zone edificabili Azione esterna ai Siti: STRALCIO LOTTI - Eliminazione servizi e viabilità. - Nessuna interferenza diretta/indiretta RESIDENZIALI, SERVIZI E INFRASTRUTTURE - Mantenimento di zone agricole. - Nessun impatto negativo significativo (AZ8+AZ9) - Nuove zone a verde privato. sui Siti Natura 2000. AA8 INTRODUZIONE MISURE DI - Introduzione di misure di mitigazione e - Positivo MITIGAZIONE AMBIENTALE gestione di habitat (AN8) AN2 - Possibili barriere fisiche allo MODIFICA DELLE NTA - Recinzione aree agricole RELATIVE A ZONE spostamento della fauna RESIDENZIALI (mod. art. 9) Tab. 9 - Individuazione dei possibili impatti per ciascuna Azione di Piano esaminata.

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Sulla base di quanto sopraesposto, emergono i possibili impatti negativi e positivi, a vario titolo significativi, che interessano sia componenti biotiche (flora e fauna) sia componenti abiotiche (acqua e suolo), come riepilogati nella seguente tabella.

IMPATTI NEGATIVI IMPATTI POSITIVI - Riduzione di habitat. - Favorite le specie faunistiche degli - Alterazione di habitat. agroecosistemi. - Frammentazione di habitat e habitat di specie. - Conservazione superfici prative (per corretta - Perturbazione specie animali. conduzione del pascolo). - Possibili barriere fisiche allo spostamento della - Mantenimento agroecosistemi locali. fauna - Contenimento consumo di suolo - Inquinamento floristico, potenziale siti di diffusione di specie sinantropiche. - Eccessivo calpestamento prati/pascolo, conseguente distruzione del cotico erbaceo e ingressione di specie ruderali (per non corretta conduzione del pascolo). - Alterazione qualità dell’acqua. - Inquinamento del suolo Tab. 10 – Riepilogo degli impatti su habitat e specie.

Di seguito si sintetizzano alcuni dati dimensionali della Variante in esame e, a seguire, si espongono alcune descrizioni di dettaglio sull’entità degli impatti, analizzando le varie Azioni di Piano: - ha 189,97: area complessiva; - ha 68,80 (36,2%): le aree interne alla ZSC/ZPS; - ha 20,72: la superficie di habitat N2000 interessate; - 6 grotte di habitat 8310, tuttavia senza presentare caratteristica vegetazione all’ingresso afferente all’habitat 8210.

COD Sup. tot. Sup. Tot. Sup. COD Hab. Denominazione Habitat FVG Hab. ZSC/ZPS - Comune - Variante - FVG N2000 ha ha ha Praterie (landa) xero-termofile su substrato calcareo 1.091,27 103,99 15,26 PC4 62A0 del Carso 100% 9,5% 1,4 - 15,7% 186,78 35,63 1,72 PC9 Prato-pascolo su terre rosse del Carso 62A0 100% 19,1% 0,9 - 4,8% 372,49 53,21 3,74 PM1 Prati da sfalcio dominati da Arrhenatherum elatius 6510 100% 14,3% 1,0 - 7,0% 1.650,54 192,84 20,72 Totale 100% 11,7% 1,3 - 10,7% Grotte del carso classico (Carso triestino e 289 punti 66 punti 6 punti SC4 8310 goriziano) 22,8 22,8 2,1 - 9,1% Tab. 11 – Riepilogo Habitat N2000 interessati dalla Variante in relazione alle superficie complessive dei Siti ZSC/ZPS (desunte da elaborazione cartografia file shape, aggior. Ottobre 2010); le percentuali sono rapportate al valore complessivo nei Siti, mentre per i dati di Variante il secondo valore % è riferito all’estensione dell’habitat sul territorio comunale.

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Fig. 9 – Azioni di Piano raggruppate per Azioni di rilevanza ambientale AA.

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Dettagli sull’individuazione degli impatti Si ritiene innanzitutto rilevante richiamare come premessa a quanto segue, quanto analizzato al precedente paragrafo 3.6 “Verifica di compatibilità”, da cui emerge che nella vigente normativa di settore, le misure indicate prevedono (nelle aree Natura 2000) la conservazione degli habitat e quindi, per la fattispecie, dei prati e prato/pascolo, vietando ogni azione che ne comporti l’eliminazione diretta o indiretta. In quest’ottica non sussisterebbe l’impatto derivante dalla potenziale riduzione dei habitat ascrivibile alla Variante in esame. In ogni caso di seguito vengono identificati tutti gli impatti possibili associati alla Variante in esame. AA1 - MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO - (AS1+AZ1+AN4) La modifica interessa un unico lotto che si pone esternamente ma a confine con la ZSC/ZPS. In riferimento ai contenuti della modifica, l’azione più significativa sarà il potenziale disboscamento di boscaglia carsica che rappresenta la vegetazione predominante dell’area in esame. Dalla precedente carta della fauna si evince che una parte di questo territorio risulta vocato alla presenza delle specie comunitarie picchio nero e p. cenerino che presentano, comunque, l’areale maggiore all’interno della ZSC/ZPS. Sono specie che preferiscono fustaie mature, in quanto esigono grossi alberi per nidificare; la salvaguardia di eventuali alberi maturi in adeguate fasce o nuclei boscati potrebbe quindi limitare la contrazione dell’areale di queste due specie. Essendo l’ambito in oggetto “incuneato” su tre lati da strade (autostrada e comunale Prosecco- Gabrovizza) e da una zona artigianale (a sud-est) che fungono da barriere ad eventuali reti ecologiche o di spostamento della fauna, non si ritiene che l’ambito in esame possa avere funzioni significative in tale senso tali da ripercuotersi anche sulla ZSC/ZPS limitrofa.

AA2 - MODIFICA AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO IN AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO - (AS1+AZ2+AN4) L’Azione in esame AA2 interessa una superficie consistente del territorio comunale (circa 31,94 ha), ma solo in minima parte (circa 2,26 ha) risulta ricompresa in ZPS. In tale ambito sono presenti prati da sfalcio (cod. PM1/6510) per circa 5.268 mq e prato-pascolo (PC9/62A0) per circa 3.423 mq, contornati da rade siepi a sanguinella e rovo ascrivibili all’habitat GM5. La nuova destinazione d’uso (zona E5) non modifica in sostanza quanto già possibile sulla zona E4, se non aumentando significativamente la cubatura edilizia possibile (comunque prevista) ma al contempo stabilendo che (art. 29 delle NTA) “...gli edifici ... possono essere ubicati esclusivamente entro il perimetro di insediabilità individuato dalla tavola di piano, in contiguità o vicinanza ai centri edificati.”. Tale perimetro non è al momento previsto (come invece per i punti di variante AA3 successivi) e nelle vicinanze non sono presenti altri centri edificati. Pertanto si ritiene che questa azione non comporti effetti significativi sul sito e/o sugli habitat.

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Va ricordato che quasi tutto il territorio sotteso da questo passaggio di zona è per la maggior parte interessato dalla presenza di ostri-querceti (BL18) che sicuramente hanno valore in termini di connessione ecologica con il Sito; Tuttavia, l’eventuale disbosco (sia per colture agrarie, sia per l’edificazione permessa) sarebbe stato possibile comunque, fatto salvo l’eventuale rispetto di altre normative di settore (es. vincolo idrogeologico e forestale, paesaggistico).

AA3 - MODIFICA AMBITI SILVO-ZOOTECNICI IN AMBITI D’INTERESSE PAESAGGISTICO E AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO - (AS1+AZ3+AN4) In termini di superficie l’Azione AA3 risulta la più significativa interessando circa 103,44 ha di cui 48,21 ha all’interno della ZSC/ZPS e 8,75 ha di habitat N2000. In primo luogo l’eliminazione di habitat forestale (35,01 ha, quindi quasi prevalente nelle zone E3) è correlato con la possibilità di riduzione della superficie boscata che, tuttavia, non interessa habitat di Allegato II. Tuttavia verrebbero interessate le zone a ovest di Bristie che rivestono area a forte vocazione per le due specie comunitarie quali il picchio nero e il picchio cenerino. Tra gli habitat N2000, la riduzione di habitat prativi potenzialmente potrà interessare circa 8,75 ha, ascrivibili ai tipi 62A0 per circa 7,55 ha e 6510 per circa 1,20 ha. In modo particolare le zone prative, a tratti aride o debolmente incespugliate, risultano adeguate alla nidificazione della tottavilla (Lullula arborea), dell’allodola (Alauda arvensis) del succiacapre (Caprimulgus europaeus) e nelle zone marginali maggiormente rimboschite dell’averla piccola (Lanius collurio). L’averla piccola e la tottavilla sono inserite nell’allegato I della direttiva 409/79 CEE. Sempre negli spazi aperti trova terreno di caccia ideale il gheppio (Falco tinnunculus). La zona prativa si presente adatta ad ospitare differenti specie di rettili, alcune di particolare interesse, come il ramarro (Lacerta viridis), la lucertola campestre (Podarcis sicula) il biacco maggiore (Hierophis viridiflavus), e di mammiferi come la lepre (Lepus europaeus), il riccio (Erinaceus concolor) ed alcune specie di micromammiferi. In entrambi i casi di riduzione di habitat appena descritti, si ritiene opportuno evidenziare che nelle “Norme per l’agricoltura” del redigendo PdG (in ogni caso, si ribadisce, non vigenti), tali pratiche sono concesse ma con opportune limitazioni. In generale, l’introduzione della pratica agricola, potrà evidenziare i classici problemi connessi alla lavorazione dei terreni, come ad esempio l’erosione superficiale (tuttavia contenuta viste le modeste pendenze delle zone interessate), la riduzione dell’attività microbiologica del terreno (in relazione all’impiego di pesticidi) e del contenuto di sostanza organica, nonché effetto deriva (per azione del vento) dei fitofarmaci sugli habitat contermini, che potrebbero interessare anche gli habitat delle 4 grotte (cod. 8310/SC4) che sono ricomprese nelle aree di Variante (a sud di Sgonico, punto XIII; a nord-ovest di Borgo Grotta Gigante, punto XXII).

AA4 - MODIFICA EDIFICABILITÁ AMBITI DI INTERESSE AGRICOLO - (AZ4) Rispetto alla ZSC/ZPS sono esterne le zone localizzate negli intorni di Samatorza, mentre sono

1715C_SIN_R0.docx Pag. 50 di 60 Studio d’Incidenza Ecologica COMUNE DI SGONICO VAR N.19 PRGC interne quelle nei pressi di Bristie e Borgo Grotta Gigante. Nel complesso la Variante interessa 6 ha circa, di cui 3,98 ha in aree N2000. Soprattutto le aree esterne/marginali ai Siti si caratterizzano per la presenza di boscaglia carsica. Non sono ipotizzabili impatti significativi, anche in relazione al prevedibile ma lieve aumento in termini di emissione di rumori legati al nuovo insediamento. I punti interni alla ZSC/ZPS si caratterizzano invece per la quasi totale presenza di prati da sfalcio (6510) e landa (62A0); in subordine ostrio-querceti (BL18). Nei pressi di Bristie la variante individua il perimetro entro cui nelle zone E5 (esistenti) è possibile edificare. Se da un lato le attuali NTA ammettono la messa a coltura dei suoli, tra cui le aree prative (con conseguente eliminazione delle stesse) dall’altro l’introduzione del perimetro di edificabilità rafforza la possibilità di eliminazione degli habitat medesimi. Ulteriori impatti sono inoltre ascrivibili all’effettiva attuazione dei Progetti inerenti anche le eventuali opere di urbanizzazione e fasi realizzative (cantiere), comunque da valutarsi nelle opportune sedi di Valutazione di Incidenza dei rispettivi Progetti. Impatti tuttavia conseguenti all’effettiva possibilità di edificazione. Nel caso dell’area nei pressi di Borgo Grotta Gigante, il passaggio da zona F2 a zona E5 con insediabilità introduce di fatto la possibilità di eliminazione degli habitat prativi 62A0 e 6510. In ogni caso va tuttavia osservato che per quanto osservato al paragrafo 3.6 “Verifica di compatibilità”, la riduzione di habitat prativo appare vietata.

AA5 - MODIFICA ZONA MILITARE CASERMA DARDI - (AS2+AZ5+AN5) L’ambito di variante interessa molto marginalmente il ZSC/ZPS contermine, per una superficie di circa 1.350 mq, interamente caratterizzati da vegetazione ruderale ascrivibile all’habitat D17. In ogni caso tale superficie non è oggetto di trasformazione. Le previsioni di piano tendono ad escludere nuova edificazione, prevedendo piuttosto una riqualificazione dell’area per l’insediamento di attività artigianali. Da ciò è possibile prevedere un aumento delle emissioni acustiche (rumori) rispetto all’attuale “tranquillità” dei luoghi dismessi dal servizio militare, in relazione alle attività che potranno trovare insediamento. Tuttavia si ritiene che tale disturbo (seppur non reversibile e solo diurno) possa avere un raggio d’influenza limitato alle strette zone contermini. Anche le emissioni in atmosfera, correlate alle nuove attività insediative (prevalentemente da riscaldamento) non si ritengono possano produrre impatti significati sulla ZSC/ZPS contermine.

AA6 - MODIFICA ZONA MILITARE EX POLVERIERA E SUO INTORNO - (AS2+AZ6+AN6) L’ambito interessato (interamente compreso nella ZSC/ZPS) comprende un’area di 14,09 ha ed

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è prevalentemente caratterizzato dalla presenza degli habitat comunitari 62A0 (PC4, landa, per circa 8,80 ha) e 6510 (PM1, arrenateereti, un piccolo lotto di 480 mq); subordinatamente seguono la boscaglia carsica (BL18) e gli arbusteti (GM5). Nel complesso di tali habitat non è prevista alcuna riduzione significativa. Le previsioni di piano mirano al riutilizzo funzionale dell’edificato esistente (compresa la viabilità), ammettendo locali adeguamenti edilizi e infrastrutturali in funzione delle attività di nuovo insediamento, di cui non si esclude, tuttavia, che in virtù di tali adeguamenti possano interessare le aree prative contermini. Va comunque precisato che gli interventi sono previsti nell’area dell’ex polveriera (7,23 ha) mentre l’intorno considerato (6,86 ha) verrebbe adibito eventualmente a pascolo. Si precisa quanto segue. 1. Eventuali impatti andranno più che altro ricercati durante i lavori di realizzazione delle opere, che nel caso di locali allargamenti stradali potranno necessariamente eliminare piccole superfici prative; in ogni caso tali lavori dovranno essere subordinati ad una relativa procedura di Valutazione di Incidenza. 2. Non si escludono limitati impatti riconducibili all’introduzione di disturbo acustico e a emissioni di gas in atmosfera, che meglio potranno definirsi in funzione delle attività che potranno trovare insediamento; 3. la possibilità di pascolo risulta un aspetto positivo, che potrà contrastare l’incespugliamento del prato/pascolo e, quindi, contribuire alla salvaguardia dell’habitat medesimo attualmente in forte declino su tutta l’area carsica. Tuttavia se l’attività di pascolo dovesse risultare sovradimensionata, potrà provocare il danneggiamento dei prati/pascoli presenti (distruzione del cotico, eccessivo apporto di azoto con le deiezioni, con conseguente ruderalizzazione e scomparsa dell’habitat prativo). Tale criticità, tuttavia, non si esclude neppure in presenza di un’adeguata valutazione del carico di bestiame ipotizzabile. Ciò in relazione al fatto che le zone prossime agli edifici di allevamento saranno comunque maggiormente calpestati proprio per il continuo movimento degli animali, prima che si “disperdano” sulle superfici di pascolo contermini. Pertanto tali aspetti dovranno essere valutati sia sotto il profilo della gestione del pascolo (Piano di Pascolamento) sia sotto il profilo progettuale nella definizione delle zone di ingresso/uscita dai locali di allevamento. L’area di variante ricomprende anche 2 grotte (cod. 8310/SC4) individuate nell’area (“intorno”) che dovrebbe essere utilizzata solo ai fini del pascolo; pertanto non si ritiene che possano manifestarsi impatti negativi significati.

AA7 - STRALCIO LOTTI RESIDENZIALI, SERVIZI E INFRASTRUTTURE - (AZ8+AZ9) Le aree in oggetto sono dislocate su più punti del territorio comunale, con un’estensione complessiva di 1,36 ha e sono sempre esterne ai siti. L’Azione prevede l’eliminazione della previsione di edificabilità a favore del mantenimento

1715C_SIN_R0.docx Pag. 52 di 60 Studio d’Incidenza Ecologica COMUNE DI SGONICO VAR N.19 PRGC dell’uso del suolo attuale (agricolo o verde privato). Nel complesso, quindi, si ritiene che l’Azione AA7 non determini alcun impatto negativo significativo sulla Rete N2000, mantenendo invece generali riflessi positivi in termini di conservazione degli agroecosistemi, per quanto interessi limitate estensioni.

AA8 - INTRODUZIONE MISURE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE - (AN8) Le NTA sono state integrate con le misure di mitigazione emerse nella presente Valutazione di Incidenza. Nel caso specifico, vista la natura delle Azioni di Piano, le mitigazioni definite mirano a mantenere quantomeno inalterato lo stato di conservazione degli habitat e delle specie presenti all’interno della ZSC e ZPS in esame prevedendo, in primo luogo, la salvaguardia di tutti gli habitat N2000 sottesi dalla Variante. Pertanto non sono previste riduzioni in tal senso. Tuttavia, come visto, è possibile la contrazione dell’areale vocato alla presenza dei picchi nero e cenerino ma che verrebbe “mantenuta” con le mitigazioni proposte. Nel caso del recupero funzionale dell’area “ex polveriera” (Azione AA6) si ritiene, invece, che le misure di mitigazione possano dare un valore aggiunto all’Azione medesima. Infatti fermo restando la salvaguardia degli habitat prativi (come previsto), l’eventuale pascolo possa contribuire al mantenimento degli habitat prativi medesimi, purché adeguatamente calibrato anche sotto il profilo della progettazione edilizia e degli spazi d’allevamento.

Resta inteso che sono vigenti su tutto il territorio ZSC/ZPS le Misure di Conservazione applicate ai 32 SIC della regione biogeografica continentale del Friuli Venezia Giulia approvate con DGR 546 del 28.03.13.

AN 2. MODIFICA DELLE NTA RELATIVE A ZONE RESIDENZIALI (A e B: materiali, recinzioni, zone A4, ecc.) E VERDE PRIVATO Di questa azione si ritine rilevante sotto il profilo ambientale la modifica all’art. 9, che acconsente la recinzione dei fondi con rete metallica. In generale le recinzioni potrebbero creare forti limitazioni agli spostamenti della fauna, e ciò diverrà tanto più significativo quanto maggiore sarà lo sviluppo di tali recinzioni. Tale criticità quindi si amplifica soprattutto se le recinzioni non troveranno soluzioni di continuità in fondi confinanti.

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6.3 Valutazione degli elementi del Piano che possono produrre probabili incidenze

Riprendendo quanto precedentemente esposto in merito ai possibili impatti di ogni Azione di Piano, di seguito si è cercato di evidenziare, quindi, le probabili incidenze (dirette o indirette) sulle componenti biotiche, abiotiche ed ecosistemiche dei Siti, degli habitat e delle specie.

6.3.1 Componenti abiotiche Le componenti abiotiche analizzate sono:  Atmosfera  Suolo e sottosuolo  Acque (superficiali e sotterranee) Per la prima componente, “atmosfera”, confluiscono gli impatti derivanti dalle emissioni gassose, acustiche e luminose, che potranno svilupparsi più che altro nelle fasi di realizzazione o di sistemazione/adeguamento delle opere per la nuova edificazione (in aree agricole) o delle nuove attività insediative (zona ex polveriera, Caserma Dardi). In particolare le nuove attività in zona “ex polveriera” introdurranno dei disturbi acustici permanenti ma, per loro natura, si ritengono di lieve entità e raggio d’influenza. Disturbi più significativi potranno derivare dalle attività di cantiere eventualmente previste a seguito di opere edilizie o infrastrutturali. Per la componente “acqua”, in relazione alla mancanza di un reticolo idrografico superficiale, si escludono criticità significative in tal senso. Nel sottosuolo si ha circolazione idrica secondo un sistema di canalizzazioni in gran parte sconosciuto, situato comunque a profondità comprese tra i 200 ed i 300 metri. Situazioni di rischio reale per la risorsa acqua si avrebbero solamente nel caso di fenomeni di inquinamento sul lungo periodo. Gli effetti di una contaminazione accidentale verrebbero assorbiti dal massiccio calcareo – dolomitico sovrastante il livello piezometrico delle acque circolanti, per quanto tuttavia non si possa escludere In generale, viste le la modalità di conduzione degli attuali fondi agricoli, si ritiene che le possibilità di infiltrazione nel sottosuolo di concimi, antiparassitari etc., sia decisamente limitata. In relazione all’inquinamento del suolo e sottosuolo, tale componente sarà maggiormente interessata soprattutto in seguito alle attività dell’eventuale disboscamento a favore della messa a colture nelle zone oggetto di variante. È possibile infatti, il verificarsi di zone di accumulo sia di nutrienti (concimazioni) sia di residui di prodotti fitosanitari, trasportati dal ruscellamento superficiale in terreni acclivi ma che, tuttavia, si ritiene di bassa entità vista l’elevata permeabilità dei suoli. Nel caso di aree con destinazione viticola, non andranno sottovalutate gli impatti da rame, il cui accumulo al suolo (e più in generale l’impatto sulla biodiversità degli agroecositemi), nel tempo potrebbe divenire significativo in base all’intensità degli interventi stessi. Ciò potrà essere meglio valutato in fase di pianificazione e attuazione di tale coltura. Si tenga presente, infatti, le proprietà biocide nei confronti di muschi e funghi, ma sono noti anche effetti insetticidi ed effetti di allontanamento di cocinellidi ed

1715C_SIN_R0.docx Pag. 54 di 60 Studio d’Incidenza Ecologica COMUNE DI SGONICO VAR N.19 PRGC impollinatori. Eventuali effetti erosivi da ruscellamento superficiale, si ritengono bassi o nulli, considerata in genere la modesta acclività delle zone oggetto di variante; qualora fosse necessario, pratiche agronomiche come terrazzamenti (nei casi più spinti) o inerbimenti (nei casi di debole pendenza, ad esempio tra le file dei vigneti) potrebbero contrastare tale effetto erosivo; inoltre anche in questo caso l’elevata permeabilità dei suoli sarà un buon deterrente al ristagno superficiale al conseguente ruscellamento.

6.3.2 Componenti biotiche Le componenti biotiche considerate sono le seguenti:  Habitat, vegetazione e flora  Fauna Tali componenti sono interessate da varie Azioni e in modo particolare (soprattutto in aree N2000) da quella che prevede il passaggio da Zone E3 a Zona E5 (AA3) essendo, tra tutte, l’Azione più estesa prevedendo, infatti, di interessare il 54% (103 ha circa) della superficie complessiva (190 ha circa) della Variante in oggetto; mentre la similare Azione AA1 (da Zone E3 a Zona E4) è esterna ai Siti N2000. Nei confronti degli Habitat, come già evidenziato, tali Azioni introducono la possibilità di riduzione di ambiti boschivi e prativi, di cui quest’ultimi elencati come habitat di Allegato II alla Dir. “Habitat”. Con l’azione AA4, l’individuazione di aree per l’edificazione (in abiti agricoli) rafforza la possibilità di riduzioni di habitat prativi comunitari, di fatto già possibile con l’attuale destinazione d’uso. Come indicato nella tabella 11, la Variante sottende habitat di interesse comunitario, solo prativi (ad eccezione delle grotte), che rappresentano l’1,3% della superficie totale nei Siti e il 10,7% di quella rappresentata nel territorio comunale. Le aree di Variante insistono sulle superfici a landa più significative ed estese (anche per singoli lotti) del territorio comunale (azione AA6, in loc. Borgo Grotta Gigante e AA3, nei pressi di Stazione di Prosecco) ma anche dell’intera ZSC/ZPS. L’eventuale riduzione favorirebbe l’ulteriore frammentazione degli habitat, anche con riduzione di superficie dei singoli poligoni che li predisporrebbe maggiormente all’incespugliamento, fenomeno piuttosto diffuso dato il precario stato di conservazione generale. Dal formulario si desume che per 62A0 e 6510 lo stato di conservazione è buono, rispettivamente con valutazione globale “eccellente” e “buona”. Anche per la componente faunistica la previsione di intervenire nelle zone prative (e in parte a boscaglia) con differente utilizzo del suolo andrebbe certamente ad impattare in modo negativo nei confronti delle specie più esigenti come l’averla piccola e la tottavilla (inserite nell’allegato I della direttiva 409/79 CEE). Parallelamente, per quanto alcuni habitat come gli ostrio-quesceti non siano “di direttiva”, rappresentano tuttavia “habitat di specie” che in alcune porzioni del territorio (come visto) evidenziano vocazionalità alle due specie di picchio nero e cenerino, anch’esse inserite nell’Allegato I alla Dir. “Uccelli”.

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Richiamando quindi quanto osservato al precedente paragrafo 3.6 Verifica di compatibilità, in virtù di ciò si ritiene che l’impatto associato alla Variante e derivante dalla riduzione di habitat non sia significativo. Infine, la messa a coltura di alcune delle zone individuate ricomprende alcune “grotte” (non utilizzate a fini turistici, cod. 8310/SC4) sulle cui imboccature, tuttavia, non vengono segnalate le tipiche vegetazioni casmofictiche, sciafile a muschi e felci (habitat 8210); entrambi gli habitat sono comunitari. L’assenza di tale vegetazione (come detto precedentemente) fa ritenere che si tratti di imboccature di piccole dimensioni, ma potenzialmente idonee alla fauna eucavernicola. In generale i monitoraggi effettuati per il redigendo Piano di Gestione segnalano la presenza nelle grotte di diverse specie animali comunitarie (chirotteri, anfibi, invertebrati). Appare evidente la necessità di individuare delle fasce di rispetto al fine di evitare interferenze dirette con le azioni agronomiche, sia al suolo sia da effetto deriva dei trattamenti fitoparassitari, i cui effetti (ad esempio residui di concimi e fitofarmaci) potrebbero riversarsi nel tempo negli ambiti interni delle grotte medesime.

6.3.3 Connessioni ecologiche Le componenti che sono maggiormente correlabili con le connessioni ecologiche sono:  reti ecologiche (componenti a vario titolo come corsi d’acqua, siepi, ecc.)  frammentazione di habitat Per tali aspetti risulta senz’altro critica la zona sottesa dai vari ambiti dell’Azione AA3, che in diversi punti interessa porzioni estese della ZSC/ZPS. In particolare nel punto di variante XXIII l’intera larghezza della fascia di ZPS verrebbe potenzialmente disboscata/frammentata, dove già insiste una barriera stradale rappresentata dalla la viabilità che collega Rupinpiccolo e Prosecco. Si ricima infine quanto già evidenziato al paragrafo precedente nell’Azione AN2, circa l’un ulteriore aspetto di barriera allo spostamento della fauna potenzialmente possibile in relazione alla recinzione dei fondi con reti metalliche.

7. DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MITIGAZIONE L’analisi precedentemente condotta ha portato all’individuazione di potenziali impatti negativi e significativi sui Siti considerati, riferiti ad alcuni Punti di Variante interni ai siti. Si ritiene che con l’adozione delle misure mitigative di seguito descritte, fermo restando la conservazione degli habitat N2000 interessati (per quanto si evince dalle normative vigenti analizzate al paragrafo 3.6 Verifica di compatibilità), tali impatti possono essere contenuti e riportati, quantomeno, ad un livello di non significatività. Resta inteso che: - tutti i progetti/opere che di volta in volta potranno derivare, saranno sottoposti a specifica Valutazione di Incidenza (o a Verifica di Significatività dell’Incidenza – screening); ciò

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permetterà di meglio valutare gli impatti alla luce di una precisa localizzazione dell’intervento e della sua natura; - sono vigenti e, quindi, dovrà essere rispettato quanto previsto nelle Misure di conservazione sito specifiche (MCS) relative ai 32 SIC della regione biogeografica continentale del Friuli Venezia Giulia approvate con DGR 546 del 28.03.13. Il SIC in oggetto è stato designato ZSC in data 11.08.2013. Ciò premesso, di seguito si precisano le seguenti mitigazioni:  con particolare riferimento alla normativa vigente di cui alla LR 17/2007 e LR 7/2008, è vietata la riduzione di habitat di interesse comunitario fino all’entrata in vigore del redigendo Piano di Gestione della ZSC/ZPS in esame, che potrà prevedere eventuali deroghe in tal senso.  Ogni intervento di riduzione della superficie boscata dovrà prevedere un ripristino e/o miglioramento di habitat in almeno uguale misura rispetto alla superficie sottratta, privilegiando interventi di decespugliamento della landa degradata e comunque attuando interventi di gestione coerenti con le necessità di conservazione degli habitat su cui si intende intervenire. In ogni caso tali interventi (sia proposti dal Privato sia dalla Pubblica Amministrazione) dovranno essere concordati con gli Uffici Regionali preposti di cui è competenza l’approvazione e la definizione di ulteriori ed eventuali prescrizioni.  Nella previsione di utilizzare le aree prative dell’ambito dell’ex polveriera (Punto di variante XXIX) per il recupero di attività agricole tradizionali, si suggerisce di limitarsi all’allevamento allo stato brado di ovini (pecora carsolina) con un numero di esemplari adeguato alle superfici, purché (come previsto anche dalla MSC) non vi sia danneggiamento del cotico erboso. A tal fine, tali aspetti dovranno essere valutati sia sotto il profilo della gestione del pascolo (Piano di Pascolamento) sia sotto il profilo progettuale nella definizione delle zone di ingresso/uscita dai locali di allevamento o di stazionamento, per evitare appunto il sovra calpestamento degli intorni di tali aree.  Si ripropone quanto già disciplinato nelle vigenti MSC (misure RE): per le formazioni erbose naturali e seminaturali ascrivibili agli habitat 6110*, 62A0 è vietato l’allevamento allo stato brado dei suini; il pascolo è ammesso a rotazione purché non vi sia danneggiamento del cotico erboso.  Con particolare riferimento alle azioni che interessano vasti territori interni ai Siti N2000 (di cui i punti XXII e IX ne sono rappresentativi), al fine di non creare effetti di frammentazione ambientale, si dovranno salvaguardare opportune fasce di boscaglia (habitat BL18 o stadi prenemorali) con finalità di corridoio ecologico. In relazione a tale fine, quindi, ogni richiesta di trasformazione dell’uso suolo dovrà sottostare ad una generale valutazione fatta su un’adeguata porzione di territorio e che conservi le connessioni ecologiche e limiti la frammentazione degli habitat. Questi aspetti potrebbero essere ancor meglio valutati soprattutto in presenza di un Piano di Rete Ecologica Locale (come previsto dal Piano Paesaggistico Regionale) che analizzerebbe le connessioni ecologica sull’intero ambito territoriale.  In relazione alla modifica dell’art.9 (AN2), in cui si introduce la possibilità di recintare i fondi

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con rete metallica, si precisa che tali recinzioni dovranno garantire sempre lo spostamento almeno della fauna di piccole dimensioni quali anfibi, rettili e piccoli mammiferi, adottando, ad esempio, maglie di adeguate dimensioni (tipo 15x15, 20x20 cm di lato) o mantenendo la recinzione sollevata da terra (ad es. per circa 20-25 cm). Nel caso di recinzioni il cui sviluppo interessi vaste porzioni di territorio e che possa creare significative barriere allo spostamento della fauna di grandi dimensioni, si dovrà valutare attentamente la possibilità di creare idonei passaggi al fine di garantire gli spostamenti faunistici. Tale attenzione dovrà essere posta sia per il singolo intervento sia in relazione alla presenza di altre recinzioni (effetto cumulativo).  Nei pressi delle aree prative (62A0 e 6510) l’eventuale formazione di aree agricole dovrà garantire adeguate fasce per il movimento dei mezzi agricoli al fine di evitare che tali mezzi sfruttino le aree a prato contigue sia per le attività di manovra sia per eventuali deposito (per quanto temporaneo) di materiali (es. concimi), evitando quindi il danneggiamento del cotico erbaceo e le conseguenze del caso. Inoltre, sarà opportuno prevedere il mantenimento (o la formazione) di fasce arboreo-arbustive che separino l’area agricola dal prato, al fine di limitare l’effetto deriva dei trattamenti antiparassitari che avrebbero delle conseguenze negative soprattutto sull’entomofauna prativa.  Per gli eventuali disboscamenti nelle aree in cui sia accertata la vocazione per il picchio nero e picchio cenerino, sarà opportuna la salvaguardia di eventuali alberi maturi in adeguate fasce o nuclei boscati al fine di limitare la contrazione dell’areale di queste due specie.  In relazione alla possibile presenza di fauna eucavernicola anche di interesse comunitario, nelle grotte sottese dalla Variante si dovranno individuare delle fasce di rispetto al fine di evitare interferenze dirette con le azioni agronomiche, sia al suolo sia da effetto deriva dei trattamenti fitoparassitari, i cui effetti (ad esempio residui di concimi e fitofarmaci) potrebbero riversarsi nel tempo negli ambiti interni delle grotte medesime.  Per il più generale problema del disturbo acustico, eventuali attività di cantiere dovranno essere eseguite nel rispetto del periodo di nidificazione della fauna (in genere dal 1 aprile al 31 luglio).

8. QUALITÀ DEI DATI Per gli aspetti conoscitivi su habitat e specie il presente studio ha utilizzato i dati del Formulario Standard - aggiornamento 2012 e le carte degli habitat FVG e carte degli habitat N2000 (scala 1:10.000) sviluppate per il redigendo Piano di Gestione (aggior. 2010) nonché gli studi conoscitivi per il Piano stesso (Stoch 2009, 2011; Bressi 2009; Oriolo 2010 carte habitat e relazione); compresa la documentazione presentata al processo partecipativo (2013, sito web FVG). Sono stati inoltre consultati anche i documenti di piano del PRGC, compresi VAS e Valutazione di Incidenza pregresse. In particolare per la parte faunistica si è fatto riferimento anche agli approfondimenti a cura del dott. De Luca Matteo, affrontati nello Studio di Incidenza della Variante n. 12 al PRG del Comune di Sgonico e aggiornati in questa sede.

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Ulteriori approfondimenti in materia ambientale sono reperibili e sviluppati nel documento di VAS della presente variante. Sono stati inoltre consultati i seguenti siti web: http://www.carsonatura2000.it http://www.regione.fvg.it http://irdat.regione.fvg.it/WebGIS/GISViewer.jsp Ai fini del presente studio si ritengo sufficientemente completi i dati e le informazioni tratte dalle fonti consultate.

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9. CONCLUSIONI Come introdotto, la presente Relazione di Valutazione di Incidenza si è posta l’obiettivo di valutare il grado di interferenza della Variante n. 19 al PRG del Comune di Sgonico nei confronti dei Siti della Rete Natura 2000, in relazione agli obiettivi di conservazione sia dell’integrità degli habitat e delle specie ivi presenti, sia dell’integrità ecologico-funzionale dei Siti. In particolare i Siti interessati sono:

Distanza (in m) Sito Natura 2000 Tipo Sito dell’Azione più vicina 0 m IT3340006 - Carso Triestino e Goriziano G - SIC incluso in una ZPS (Az. interna) 0 m IT3341002 - Aree Carsiche della Venezia Giulia F - ZPS che contiene SIC (Az. interna)

Dalle analisi condotte, solo alcuni elementi di Variante introducono, a vario titolo, impatti negativi significativi su habitat di Allegato II circa la possibile eliminazione e/o alterazione di habitat di Allegato II e la frammentazione ambientale. Tuttavia, da quanto emerso dall’analisi della normativa di settore (cfr. paragrafo 3.6 Verifiche di compatibilità), si evince che sono vietate tutte le Azioni che sottendono l’eliminazione diretta o indiretta degli habitat e habitat di specie.

Pertanto, alla luce di quanto esaminato nel presente Studio, si ritiene che: 1. è possibile concludere in maniera oggettiva che il piano non determinerà incidenza negativa ovvero non pregiudicherà il mantenimento dell’integrità del sito con riferimento agli specifici obiettivi di conservazione di habitat e specie. 2. Il rispetto della normativa vigente e delle mitigazioni proposte sono condizione essenziale per rendere non significativi gli effetti negativi sui siti Natura 2000.

La presente relazione è stata redatta da tecnici del settore naturalistico-ecologico con specifiche e attestabili competenze relative alle specie e agli habitat. Dott. Naturalista Marco VECCHIATO

10. ALLEGATI Si allega al presente studio i file shape relativi ai punti di variante (sistema di riferimento: Monte Mario/ zone 2; EPSG 3004 - Gauss Boaga fuso est).

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