Comune di Vito d’Asio

Arzino, Una Valle da scoprire I tesori nascosti dell’antica terra d’Asio Arzino una Valle da scoprire Comune I tesori nascosti dell’antica terra d’Asio di Vito d’Asio

Provincia di

A cura dell’Amministrazione Comunale

Ed. 3 anno 2015 [email protected]

Impaginazione grafica e stampa Graphistudio, Arba (PN) È con particolare piacere che vi presento questa nuova guida, un piccolo gioiello che racchiude informazioni, immagini, storia e tradizioni del co- mune di Vito d’Asio e della Val d’Arzino, uno stru- mento fondamentale per agevolare quanti visitano ogni anno il nostro comune, con i contatti per la ristorazione, il vitto e l’alloggio e tutto quello che può essere utile sapere per la permanenza in valle. Gli scorci della montagna pordenonese proposti si presentano come paesaggio culturale nel quale muoversi, dove si possono trovare ambienti natu- rali incontaminati, architetture spontanee che rap- presentano vere sintesi di valori legati alla tradizio- ne e all’originalità. Oltre alle informazioni utili, abbiamo voluto inserire nella guida anche una breve selezione delle antiche storie e leggende che si tramandano nel comune di Vito d’Asio e nella Val d’Arzino, in modo da evocare in poche righe lo spirito che anima queste antiche vallate, lo stesso che ha spinto il poeta Domenico Zannier a scrivere: “La Val d’Arzino è una poesia del mondo, un canto raccolto nel grembo del Friuli, un’immagine delle origini”.

4 5 Alla scoperta della Val d’Arzino

La Val d’Arzino si trova a cavallo tra le Province di Por- denone e Udine nel settore nord-orientale delle Prealpi Carniche ed occupa un’ampia parte del bacino del torrente Arzino, corso d’acqua che nasce nei piani di Chiampon, a circa 790 metri sul livello del mare, scorre lungo un alveo ripido e tortuoso e confluisce nel fiume poco a monte della stretta di Pinzano. La principale via d’accesso dalla pianura è rappresen- tata da due strade provinciali, quella “della Val d’Arzi- no” e quella “della Val Cosa”, mentre la viabilità interna è permessa da una rete viaria minore ed alcune piste forestali che consentono di raggiungere le localita più interne dei comuni di e Vito d’Asio, i due maggiori comuni che con piccole porzioni dei comuni di Preone, Verzegnis e Pinzano al Tagliamento sono i comuni attraversati dal torrente Arzino. Il comune di Vito d’Asio si compone di 5 frazioni: An- duins, Casiacco, Pielungo, San Francesco, Vito d’Asio.

6 7 Nei secoli andati, i territori dell’alta Valle d’Arzino, dopo es- Briciole di storia… sere stati affrancati dai loro proprietari originari (i Comuni carnici di Mediis e Priuso) erano beni comunali ove, du- rante l’estate, si recavano i pastori con le loro mandrie. In Le antiche vicende della Val d’Arzino sono legate a quelle del- seguito vennero edificate le stalle per collocarvi gli armenti la Pieve d’Asio, la cui giurisdizione ecclesiastica si estendeva e a poco a poco si sentì il bisogno di costruire delle abi- sul territorio che ora è suddiviso tra i Comuni di Vito d’Asio e tazioni non solo per i pastori ma anche per intere famiglie. . Così si cominciò a dividere il territorio in borgate a seconda Gia in epoche remote, in questa zona esistevano insediamenti della fertilità del suolo e delle esigenze delle famiglie più umani che spiegano le numerose leggende sorte attorno alla numerose, borgate che presero nel tempo uno sviluppo “cjasa da las aganas”, grotta carsica situata nei pressi di An- sempre più largo. Ma i beni indivisi erano motivo di litigi tra duins, nate probabilmente da ancestrali ricordi degli antichi famiglie e ancor di più tra gli abitanti delle diverse borga- abitanti. te; così il comune decise di assegnare alle singole famiglie Secondo gli storici, i primi nuclei stabili di residenti si sarebbero una porzione di terreno, sulla quale fossero obbligate a formati tra il IX ed il X secolo al tempo delle invasioni unga- pagare un canone annuo predeterminato. È interessante resche, ma probabilmente questo esodo di fuggiaschi dalla notare come l’antica Pieve d’Asio costituisse da principio pianura, non fece altro che incrementare il numero della popo- un solo Comune e che questo fu in seguito diviso in tre: lazione gia presente. Clauzetto, Vito e Anduins; per molto tempo, tuttavia, la di- Sembra che i toponimi “Asio” (Âs) e “Arzino” (Arzìn) derivino visione ebbe solo carattere amministrativo e non vi furono da una comune radice prelatina “àus” che significa “sorgente” sostanziali differenze per i vari abitanti di quelle tre frazioni o “rivo”. Il monte Asio potrebbe essere il monte “Ausemano” dell’antico Comune. La prima divisione avvenne tra Vito e citato nell’atto di donazione longobardo del 762 relativo alla Clauzetto, quando questo si prescelse le borgate limitrofe fondazione dell’abbazia di . al suo territorio, Fratta, Paveon e Rengans, più il Canale Per quanto riguarda la Pieve d’Asio, il primo documento stori- San Francesco, lasciando tutto il resto della Valle al Co- co ad attestarne l’esistenza, col nome di “plebeni de Isonia” (ô mune di Vito. Con l’intento di sopire discordie e di toglie- “Ausonía” o “Dasonia”), è la bolla del 12 marzo 1186 rilasciata re pretesti per nuove liti, si giunse alla divisione tra Vito e a Verona dal papa Urbano III a Gionata, vescovo di Concordia, Anduins, che si eressero ciascuno in comune autonomo. dalla quale risulta inclusa in questa diocesi. Va però specifica- Anche in questa seconda divisione prevalse il principio di to che la Pieve, in particolari situazioni storiche, fu soggetta attribuire alle singole comunità il proprio territorio secondo anche alla giurisdizione ecclesiastica del patriarca di Aquileia. la provenienza delle famiglie che lo abitavano e, per conse- La prima chiesa della Pieve fu quella di San Martino che sor- guenza, il Canale di Vito, ad eccezione di Pert e Fruinz, fu geva e tuttora sorge in Comune di Vito d’Asio, su di un’altura interamente assegnato al Comune di Vito d’Asio. a metà strada tra gli abitati di Vito e di Clauzetto. L’edificazione Pur mancando la documentazione, possiamo ritenere con risale al XV secolo, ma recenti scavi hanno portato alla luce tutta probabilità che le famiglie Cedolini, poi i Ceconi, indi i sullo stesso sito i resti di una costruzione precedente databile Guerra, i Missana, e anche i Sabbadini, Marcuzzi e Marin, attorno al Mille. fossero le prime che si trasferirono nel Canale provenienti L’abitato di Vito capoluogo prende il nome dal latino “vicus” da Vito. (villaggio) e compare per la prima volta in una sentenza del Fin dal principio del secolo XVIII, San Francesco ebbe una 1220 nella quale un teste viene indicato come “Nicolaus qm. chiesa propria, officiata dal Mansionario della famiglia Con- Iacobi de incolís de Vit de Asio” e in due atti dei signori di cina, il quale, al tempo stesso, si occupava anche della relativi alla vendita di due “mansi” (case con terreni localita detta dei Nanoi. Canale di Vito, oggi Pielungo, non circostanti) nel territorio d’Asio. Il primo reca data 10 gennaio ebbe una chiesa se non verso la meta del secolo XIX otte- 1260 (“in villa que dicitur Vitus”) mentre il secondo 8 settembre nendo per Decreto Vescovile solo il 30 giugno 1854 il suo 1281 (“in Adasio in villa que dicitur Vitus”). Questi documenti primo Cappellano. Prima di allora la parrocchia era gesti- testimoniano l’esistenza di una comunità raccolta in un paese ta dalI’Arciprete d’Asio adiuvato dai suoi aiutanti residenti denominato Vito. nella canonica di Clauzetto. 8 9 11 Anduins Anduins Anduins

L’inverno ancor non è passato Paese arroccato alle pendici dell’omonimo ma Anduins è fortunato giacchè dal sole è baciato; monte, esposto al sole e riparato dai venti il sole inonda strade e gradinate freddi, gode di un clima mite e salubre. Vie- tanto che nella Scala Santa viole profumate sono sbocciate. ne definito “La Nizza del Friuli”. Nel fondo Forse la neve ancora cadrà della valle scorre serpeggiando l’Arzino, tra ma le viole annunciano le colline moreniche, in un pittoresco qua- che la primavera presto verrà. dro panoramico. (Quintavalle Maria Pia) Il paese è meta turistica e ottima stazione di cura anche per l’esistenza della fonte d’Acqua solforosa. L’acqua minerale della Fonte solfo- rosa di Anduins contiene in dosi curative otti- mali sali di zolfo, magnesio, calcio e silicio. Fin dal 1872 uno studioso descrisse l’efficacia dell’acqua come antidoto in numerose comuni affezioni definendola un tesoro“ igienico cu- rativo”. Le cure idroponiche e la balneoterapia rese possibili da queste acque favoriscono il gran- de sviluppo turistico del paese di Anduins e dell’intera Valle d’Arzino. Alto 800 metri sul livello del mare, la Mont di Anduins è un vasto pianoro ondulato che sovrasta il paese di Anduins, con abbondanti macchie boschive, collegato al centro abitato da una comoda strada carrabile asfaltata. La chiesetta votiva costruita dalla popola- zione di Anduins nell’immediato dopoguerra, dedicata alla “Madonna della neve” completa l’interesse turistico della zona. Paese natale della soprano Fiorenza Cedolins.

13 Monte Zucchi Anduins

Madonna Anduins della neve

Dedicata alla Madonna della Neve e alla Regi- na della Pace, la chiesa sul monte Zucchi di An- duins fu costruita nel 1946 dagli abitanti di An- duins come compimento di un voto emesso nel 1944, durante la seconda guerra mondiale. I fedeli furono risparmiati dalla minaccia che incom- beva sul paese che prevedeva un bombardamento. Tutti gli abitanti del paese, guidati dal parroco don Giu- sto Del Bel Belluz, percorrendo il sentiero con gerle e i materiali necessari, si prodigarono per costruire la chiesetta. Il 5 agosto si celebra la festa in onore della Madonna della Neve con varie manifestazioni durante tutto il primo fine settimana di agosto.

➑ Chiesa di Anduins

La chiesa di Anduins è stata consacrata nel 1989 e sostituisce quella precedente demolita dopo il terre- moto del 1976. Il progetto è dell’architetto Gianpaolo Bortoluzzi. All’inter- no si trova l’organo datato 1983 della ditta Tamburini, or- ganari di fama internazionale provenienti da Crema. La parrocchia lo acquistò, grazie alla collaborazione dei fedeli, e fu solennemente inaugurato il 20 luglio 2009, giorno di Santa Margherita, Patrona della Comunità as- sieme a San Bartolomeo che si celebra il 24 agosto. Nella domenica più vicina al 21 novembre si celebra la Festa della Madonna della Salute con la processione. Il 5 agosto si celebra la Festa della Madonna della Neve presso la chiesetta sul monte Zucchi, che venne edificata nel 1946 dagli abitanti di Anduins come ex-voto, emesso durante la seconda guerra mondiale.

14 15 Fonti Solforose

Verso la metà del secolo scorso, in coincidenza con la realizzazione di collegamenti viari che consentivano un più agevole accesso agli abitati di Anduins e Vito d’Asio, pro- venendo dalla pianura, iniziarono le prime razionali valoriz- zazioni delle sorgenti del Barquet, le cui acque erano già note da secoli, ma che solo da tale periodo furono classi- ficate come “idrosolforiche salino fredde”, particolarmente ricche di sali magnesiaci e quindi con una elevata attitudi- ne curativa. Di proprietà comunale, nei primi anni del se- colo furono dotate di un vero e proprio stabilimento balne- are, con 25 cabine per la balneoterapia, oltre che di locali e spazi riservati alo svago degli ospiti. Parimenti presero slancio anche tutta una serie di attività ricettivo-turistiche che, agli inizi degli anni ’20, quando già erano stati ristrut- turati il Grande Albergo alla Fonte, dotato di 80 lussuose camere e i preesistenti “Alla Posta” e “Belvedere”, si è stimato fossero all’incirca 500 i posti letto disponibili nella “Stazione Balneare Climatica di Anduins”. Calcolando an- che la ricettività dei centri vicini, è realistico ipotizzare che fossero circa 700 le persone che giornalmente frequen- tavano gli stabilimenti, con picchi di oltre mille presenze nei periodi di maggior affluenza. Un simile flusso era supportato e garantito dalla linea ferroviaria Casarsa-Gemona, con stazione applicazioni idropiniche, abbandonando completa- allocata a Forgaria del Friuli, dove mente la balneoterapia. L’amministrazione comunale vi era un trasbordo su carrozze commissionò sul finire degli anni ’60 un primo studio a cavalli, fino all’abitato di An- multidisciplinare per valutare le prospettive connesse duins. Nel periodo pre-bellico la ad un rilancio della struttura. Furono fatte indagini di crisi portò rapidamente ad un ri- ordine medico, clinico, geologico, idrico, urbanistico, dimensionamento dell’attività del nonché econometrici. Da tali studi sono emersi dati centro termale, fino alla chiusura più che confortanti, tali da collocare la fonte di Anduins del Grande Albergo alla Fonte ai vertici qualitativi tra tutte le acque presenti in regio- ed alla trasformazione dello sta- ne. Le difficoltà nel reperimento dei fondi necessari, bilimento in albergo-ristorante. hanno ritardato l’avvio di un progetto di sfruttamento L’attività della sorgente si limitò alquanto ambizioso. Infine i gravi danni alle strutture alla gestione di un ridotto stabi- e alla stessa portata idrica, riportati in conseguenza limento balneare che, tramite la locale Pro-loco, evitava del sisma del ’76, hanno decretato un momentaneo la totale chiusura dell’attività. Nel dopoguerra la ripresa accantonamento del progetto stesso. fu abbastanza interessante, pur non raggiungendo mai le presenze degli anni ’20. Le cure furono limitate alle (Testo tratto dal sito www.arzino.it)

16 17 Anduins

Jó šcolti il cjó šunšûr fuarča indomabil vuaš di clapš e bošc fîi e lignas trašparinc’ matassas di âga c’a corin iù e a ši alcin sui salz mudanši in roʃas di bruma e in gotas levadas pararia c’a si šcjassin in t’una batuda di ceas a tornin a colâ a trimin a matein a s’incerclin a šclopin in šgleʃas luʃinz di frešc. Barcuîat rešpîr dal nuešti sóšpîr rasada lunâr c’a cola a dištudâ la sîat dal soréli.

Silvia Lanfrit

18 19 ➓ Las Aganas

La Val d’Arzino offre interessanti mete per l’attività spele- ologica sotterranea. La grotta più nota nella zona, ma an- che la più raggiungibile attraverso la strada che va dall’a- bitato di Vito d’Asio verso “La Mont di Vit”, è la “Cjasa de las Aganas” della quale sono percorribili, superando sette piccoli laghetti, trecento metri di basse gallerie. Accanto a questa, che risulta essere la più famosa, sono da segnalare anche numerose altre grotte e cavità: ne sono state censite oltre trenta. Ad esempio la “Grotta delle Eccentriche”, in località Ma- sarach, caratterizzata da uno sviluppo di 250 metri, l’in- ghiottitoio dei Tinei, una borgata dei Cedolins, pressoché verticale, che raggiunge una profondità di 120 metri; l’in- ghiottitoio dei Juris, con un meandro di 300 metri, situato a 90 metri di profondità.

(Tratto dal sito www.arzino.it)

20 21 Arrampicare in Val d’Arzino

Era il lontano 1985 quando un appassionato di ar- rampicata un po’“speciale” l’allora parroco di Pie- lungo Bianco Adriano, individuava nella parete di roccia del Masarach nella frazione di Anduins in co- mune di Vito d’Asio il luogo ideale per esercitare la sua passione, e piantava il primo chiodo tentando di salire quella parete che in seguito sarebbe diven- tata “la palestra di roccia del Masarach”. In seguito alcuni rocciatori, appartenenti al C.A.I. di , aiutati da altri appassionati subito accorsi non appena si era diffusa la voce di questa nuova pare- te disponibile, ampliarono progressivamente il ventaglio di vie arrivando all’attuale numero di 120. La Palestra di roccia del Masarach oltre alla estrema comodità di accesso (praticamente confina con la stra- da provinciale Val d’Arzino, all’altezza dell’imbocco della storica Regina Margherita, la strada costruita dal conte Ceconi nel 1891) le vie ora proposte soddisfano le esigenze sia dei Climbers principianti che di quelli più esperti. Le qualità tecniche, la sicurezza e la sua posizione geo- grafica che la posizionano praticamente al centro della regione, hanno fatto sì che venisse rapidamente cono- sciuta al di fuori dei confini nazionali venendo frequenta- ta da Austriaci, Sloveni e Tedeschi. Assidui frequentatori sono i corsi roccia tenuti dai vari sodalizi Friulani e Triveneti. I Climbers hanno a disposizione un ampio parcheggio e la possibilità di campeggiare. Vista l’esposizione a Sud è possibile arrampicare tutto l’anno. Per i più esigenti c’è la possibilità di salire i sei tiri classici della via “Gina” o visitare i contrafforti della soprastante montagna seguendo il sentiero attrezzato della via “Lui- gino Turri”, splendido belvedere sulla forra del torrente Arzino. È di prossima realizzazione da parte del Comune di Vito d’Asio un locale spogliatoio che renderà più piacevole e confortante la sosta.

22 1 Albergo alla Posta Trattoria e pizzeria Anduins

Nuova gestione Lo storico Albergo Alla Posta è immerso nel verde, in una posizione tranquilla e soleggiata. La trattoria e la pizzeria offrono la possibilità di assa- porare sia specialità gastro- nomiche friulane che piatti della classica cucina nazio- nale. Entrate, e lasciatevi cocco- lare. Vi accompagneranno cordialità ed allegria.

“La Val d’Arzino è una poesia del mondo, un canto rac- colto nel grembo del Friuli, un’immagine delle origini.(...) E ogni sera, mentre si accendono sopra il Pala e il Corno le stelle o quando scende dal Piombada lungo i declivi il passo silente della luna, nelle case un calore di famiglia e di fuoco avvince e rasserena la gente tenace, laboriosa, ingegnosa della valle. È il silenzio, appena toccato dalla sinfonia dei torrenti, che riempie di pace e di serenità la Val d’Arzino”. Piazza Municipio, 4 Tel. 0427-800017 (Domenico Zannier, da “Immagini per una storia”, Cellulare 329/2311247 - Roberto Vattori Editore) 349/1208769 [email protected] FACEBOOK: allapostaanduins

24 25 Villa Margherita Infinite possibilità di camminate attraverso i vari sentieri delle montagne circostanti, i percorsi in mountain-bike, di pesca e canoa sull’Arzino, di arrampicate nella vicina palestra di roc- Anduins Situata nel centro del paese di Anduins, sulla strada che cia del Masarach. Escursioni nella vicina riserva del lago di porta alla Fonte Solforosa (300 metri) VILLA MARGHERITA Cornino. è immersa in uno splendido giardino, ideale per favorire lo Tappe obbligate il castello Ceconi di Pielungo, l’altopiano svago ed il relax degli ospiti. La struttura comprende camere della Mont di Anduins con la Chiesetta della Madonna della

doppie con servizi, dotate di tutti i confort, aria condizionata Neve, la Pieve di San Martino d’Asio, le Grotte Verdi di Pra- ed un appartamento autonomo. dis, il borgo di Fruinz, le cascate dell’Arzino. A disposizione degli ospiti un’ampia e caratteristica taverna A venti minuti di auto si trovano la “capitale del prosciutto”, con caminetto, due salette per conversazione o lettura, pisci- San Daniele, quella del mosaico, Spilimbergo, e della Carnia, na ed un parcheggio privato. L’ottima posizione panoramica Tolmezzo. sulla valle dell’Arzino e del Tagliamento, il clima mite e saluta- In definitiva VILLA MARGHERITA rappresenta, per chi è alla re e l’assoluta tranquillità ne fanno un punto di riferimento per ricerca di calma e relax, un luogo ideale dove, in un paesag- soggiorni estivi, di relax o finalizzati alle cure termali. gio da fiaba, la natura concilia al meglio salute e svago. VILLA MARGHERITA è aperta tutto l’anno consentendo un piacevole soggiorno per chi vuole visitare la Val d’Arzino in ...una villeggiatura incantevole per scoprire l’amore e la bel- qualunque stagione e poterne così cogliere gli affascinanti lezza della natura! aspetti naturalistici, folcloristici e culturali. L’ambiente circo- stante è veramente un paradiso per gli amanti della natura.

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28 29 SEDE MUNICIPALE - ALBERGO ALLA POSTA ALLA ALBERGO - SEDE MUNICIPALE MEDICA - GUARDIA FARMACIA BAR - ALIMENTARI BIOLOGICA LAVANDA AGRICOLA AZIENDA CENTRALE PIAZZA SANTA SCALA PANORAMICO - PUNTO CIEL IL SOMP MARGHERITA SANTA PARROCCHIALE CHIESA E DI RIPOSO PANORAMICO PUNTO LEOPOLDO LUALDI PIAZZA FONTI SOLFOROSE SCUOLE ELEMENTARI DI MEDITAZIONE PUNTO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Anduins Anduins

1 SEDE MUNICIPALE - ALBERGO ALLA POSTA

6 2 FARMACIA - GUARDIA MEDICA 7 7 3 BAR - ALIMENTARI 8 4 AZIENDA AGRICOLA LAVANDA BIOLOGICA 5

8 5 PIAZZA CENTRALE 5 6 6 SCALA SANTA

4 7 SOMP IL CIEL - PUNTO PANORAMICO 4 8 CHIESA PARROCCHIALE SANTA MARGHERITA

11 9 10 9 PUNTO PANORAMICO E DI RIPOSO 9 3 2 10 PIAZZA LEOPOLDO LUALDI 3 12 13 1 11 FONTI SOLFOROSE 2 1 12 SCUOLE ELEMENTARI

13 PUNTO DI MEDITAZIONE 13 10 MMunicipiounicipio CChiesahiesa 12 FFarmaciaarmacia -- GuardiaGuardia Medica Medica VVillailla MargheritaMargherita BBibliotecaiblioteca ee InternetInterne tPoint Point BBarar AlimentariAlimentar i CecottiCecotti AAlbergolbergo “Alla“Alla Posta”Posta” ttrattoriarattoria ee pizzeriapizzeria

Dati percorso:

2.530 m. di lunghezza 179 m. di dislivello 45 min. tempo di percorrenza 11

31 32 33 35 Casiacco Casiacco Casiacco La frazione di Casiacco costituisce, assie- me al vicino centro di Flagogna, per la mor- fologia pianeggiante del territorio, il trian- golo industriale e artigianale della Valle, suo centro economico, garanzia di occupazio- ne per gli abitanti della zona. L’anfiteatro formato daimonti Corno, di An- duins, Asio e Prat racchiude in una colorata cornice la frazione di Casiacco, estrema pro- paggine del comune di Vito d’Asio, ove il fiume Arzino, dopo aver concesso diversi suggestivi angoli dove in estate si pratica il turismo flu- viale, abbandona il suo tortuoso corso, e si distende in una piana, prima di sfociare nel Ta- gliamento. La sua bellezza naturale, infatti, è data dai verdi boschi che lo delimitano e nei quali è piacevole Lassù in mieč al vert inoltrarsi. da las nueštas monz rešpirìn un’aria ca no pò Il suo centro, situato lungo l’arteria di comu- cjatâ confronz. nicazione per i luoghi turistici di Sella Chian- Chì, tai nueštis biel paîs zutan e della vicina Carnia, si sviluppa in una a soméa da eši in paradîš. ampia piazza luogo di incontro dei paesani in Cjalìn in jù viers il Tiliment occasione delle ricorrenze e dei festeggiamenti chešta scia d’arint, a nos fâš estivi. pensâ a un puešt for dal mont. Accanto al Centro Sociale, dove è alloggiato Ducj ši volìn ben e ši rišpetìn uno splendido Auditorium, vi sono alcune at- e con co faʃìn fiešta sin plens di murbin. trezzature sportive tra cui il campo da calcio con le tribune coperte, il campo da tennis e il Però la ruba pì biela, a é co sin Aʃìns. campo poliuso.

Int un pùac teštarda, ma plena di côr pa la so int!

Lucia Miorini

37 12 Chiesa di Sant’Osvaldo

L’attuale chiesa, dedicata a Sant’Osvaldo re, fu con- sacrata nel 1987 su progetto dell’architetto Gianpaolo Bortoluzzi e sostituisce quella precedente demolita dopo gli eventi sismici del 1976.

La pianta dell’edificio è a “elle” e si dispone a lato del ba- samento della torre campanaria creando uno spazio che funge da filtro tra interno ed esterno. Nella scelta dei materiali si è cercato di attenersi ad una ri- gorosa semplicità dettata dall’ambiente circostante e dalla funzione dell’edificio. Assieme alla statua del Patrono Sant’Osvaldo è collocata anche quella di Santa Lucia. Particolare devozione è riser- vata alla Madonna Immacolata che si celebra con solenni- tà l’8 dicembre con la processione.

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42 43 PUNTO PANORAMICO PUNTO BAR GIARDINO RE SANT’OSVALDO PARROCCHIALE CHIESA IMPIANTO SPORTIVO E CENTRO POLIFUNZIONALE SPORTIVO IMPIANTO SULL'ARZINO VISTA PASSERELLA BORGO VALLATA BORGO SEQUALINS SENTIERO NANDRUS BAR ALIMENTARI MULINO LAS CURTAS 8 9 1 2 3 4 5 6 7 10 11 12

Casiacco 1 Casiacco 1 IMPIANTO SPORTIVO E CENTRO POLIFUNZIONALE

2 VISTA SULL'ARZINO

3 PASSERELLA 12 6 4 BORGO VALLATA

5 BORGO SEQUALINS 7 5 11 6 SENTIERO NANDRUS 4 2 7 BAR ALIMENTARI 3 10 8 MULINO

1 9 2 9 LAS CURTAS

10 PUNTO PANORAMICO 8 3 11 BAR GIARDINO 11 12 12 CHIESA PARROCCHIALE SANT’OSVALDO RE 4

ChiesaChiesa BarTrat “Alletoria Alpi”Alle Alpi

5 Impianto sportivo e centro polifunzionale Bar Alimentari 6

9 Dati percorso:

10 4.780 m. di lunghezza 8 199 m. di dislivello 80 min. tempo di percorrenza 7

45

49 Pielungo Pielungo Pielungo A 560 mt. sul mare, Pielungo è il cuore di tante borgate di cui è costellata la media Valle d’Arzino. Pert, Chiamp, Cerdevol, Ju- ris, Forno, Cedolins, Oltrefoce, sono borghi che, tra boschi e prati, hanno trovato un loro spazio sui declivi collinosi che scen- dono dal monte Pala e dal monte Cecon degradando sempre più rapidi sui torrenti Foce ed Arzino, paradiso degli amatori del- Pert, 2008 la trota e delle acque fresche e chiare.

Il rumùar da l’âga. Antiche mulattiere e comodi sentieri condu- Il sunâ di un riu cono l’escursionista alla piacevole scoperta di sul bruî dal Ar∫ìn: a noi ši mešedan. angoli che profumano di funghi, alle malghe di Albareit e Jovet, alle borgate di Pert o Saeto- Ai colan flocš. la, alle pareti rocciose del monte Rossa o del Ai ši piert par cjera. Gotas monte Flagel che fioriscono di stelle alpine e as reštan tacadas genziane. tor las pontas dai ramaz as deventan lignas. Sono carichi di bellezze e suggestioni i diversi

Il štoc di un floc angoli lungo l’orrido del Clapiat frequentatissi- tor la mê ombrena: mi dal turismo fluviale. a no fâš rumuar la niaf c’a ši poia tai claš. A Pielungo, di grande richiamo turistico è il ca- Un floc ridint al ven jù a zig zag stello del Conte Giacomo Ceconi, un signo- šmenant la šchena. Chel âti al passa via dret: “Rivât! Prin!” rile edificio dalla facciata ricca di statue, torri e torrette merlate, costruito alla fine dell’800 e Da un čoc di zesâr muart un biel fonc blanc al šponta situato in mezzo al verde. coma anima a forma di nivula.

Doi cjavroi ai traviersan l’âga dal Ar∫ìn: tal mieč dai flocš c’ai colan doi pontuts blancš ai saltan su, par trois co noma luar ai san.

Luigina Lorenzini

51 2 La chiesa di Sant’Antonio da Padova

La chiesa di Pielungo, dedicata a Sant’Antonio da Padova, è stata consacrata nel 1905. Maggior bene- fattore fu il Conte Giacomo Ceconi che l’abbellì con statue, dipinti e decorazioni.

Gli affreschi sono opera dell’artista e pittore Barazzutti di Gemona ed altri artisti. Totalmente perduto, a causa del terremoto del 1976, è l’affresco sul soffitto della na- vata centrale raffigurante la Gloria di Sant’Antonio, di cui rimane un quadro posto sopra la porta della sacristia. La pila dell’acqua santa, il battistero e gli altari sono di stile gotico, tutti doni del Conte in occasioni familiari speciali. L’altare maggiore è in marmo di Car- rara con ornamenti in mosaico e co- lonnine di rosso africano, con basi e capitelli in bronzo dorato. Stupendo è il bassorilievo dell’Ultima Cena fedele ri- produzione del quadro di Leonardo da Vinci. Di grande pregio gli altari laterali dedicati all’Immacolata e a Sant’Antonio da Pa- dova. Il 15 agosto si celebra la Festa del- la Madonna e in giugno quella del Patrono Sant’Antonio da Padova, entrambi con la processione.

53 10 è per lo meno di difficile Castello comprensione e privo di organicità.

Conte Ceconi Brillano invece luminose La facciata del Castello Ceconi, con il suo eclettico so- sulla facciata principa- vrapporsi di stili, ben rappresenta l’esuberante personalità le, come in una confusa del suo ideatore. atmosfera culturale, ma Il Conte di Pielungo ha voluto perpetuare con il marmo discontinue e separate delle sculture e la pittura degli affreschi tutto il suo mon- fra loro quasi stelle di un do, la sua terra coi suoi personaggi e la sua cultura, ma firmamento, le quattro anche chi con la sua opera e le sue idee gli ha permesso, statue in pietra del in maniera indiretta ma decisiva, di diventare ciò che è cornicione rappre- diventato. sentanti nell’ordine A livello personale Ceconi ha sempre avvertito il bisogno di da sinistra a destra rinfrancarsi da un passato di dignitosa povertà, costruen- Ariosto, Petrarca, dosi una dimora degna dei titoli e della fama che aveva Dante e Tasso. acquisito con sudore e passione; nacque così Villa Ceconi Non si capisce bene che negli anni divenne un maestoso castello, la dimora la ragione né sareb- degna di un conte. be facile indagare perché la scelta Nel costruire ed adornare quell’imponente struttura, sia caduta proprio emerse tutta la genuina “ignoranza” del ragazzo partito su quattro grandi da Pielungo: l’insieme architettonico del castello è un giu- poeti, di cui due stapporsi di stili senza soluzione di continuità, anche se vissuti nel 300 e negli anni proprio questa sua particolarità, unita al panora- due nell’età rina- ma fiabesco in cui è inserito, hanno senza dubbio accre- scimentale. sciuto il suo fascino. Sembra più age- Nella prima versione la villa era coperta con un tetto a vole intuire che padiglione e solo successivamente il Ceconi, ottenuto il il suggerimen- titolo nobiliare di Conte, trasformò questa copertura con to sia perve- la costruzione dei merli che diedero alla villa la parvenza nuto arbitra- di castello; una ancor più facile lettura delle vicende lun- riamente nel gamente sofferte nel suo inconscio ci viene dall’insieme suo animo, sen- architettonico del castello stesso, il cui sviluppo stilistico za che egli se ne rendesse conto. Non sarebbe neppure azzar- dato supporre che dei quattro poeti l’autore del castello non abbia mai avuto nel tempo la possibilità di leggerne un solo verso.

55 6 Il piano del comando italiano, a cui era legata ogni Sentiero speranza di salvezza per migliaia di soldati, prevedeva di raggiungere la pianura, da dove sarebbe stato più della battaglia agevole proseguire la ritirata verso il Piave, attraverso Pielungo due itinerari: A (Paludon - Gerchia - Col Manzon - Tra- vesio) e B (Orton - Clauzetto - Paludea). Pradis Avviate le salmerie verso la VaI Tramontina attraverso Da alcuni anni è molto frequentato il percorso che si la tortuosa ma più rapida via del Canal di Cuna, la mat- sviluppa lungo i luoghi ove si svolse la battaglia di tina del giorno 5 novembre ha inizio da San Francesco Pielungo–Pradis nella ritirata di Caporetto. Il sentiero I’incolonnamento verso gli itinerari stabiliti. perfettamente tabellato è adatto ad ogni tipo di uten- Un primo scontro, nella stessa mattinata. avviene te e molto apprezzato da quel turismo legato ai luoghi attorno all’abitato di Pielungo, dove i reparti italiani della prima guerra mondiale sempre più numeroso. respingono l’attacco della 2ª Compagnia del Garde Reserve Jäger Battaillon, reparto dell’avanguardia Il 24 ottobre 1917 l’of- prussiana giunto in zona seguendo il percorso della fensiva lanciata dagli Forchia a nord del Monte Pala. Imperi Centrali nella Nella stessa giornata, nelle ore del pomeriggio, ha luo- zona dell’Alto Isonzo, go a Forno un ulteriore combattimento, nel quale le nel settore compreso avanguardie italiane si trovano a fronteggiare l’intero fra Pieno e Tolmino, Garde Reserve Jäger Battaillon, appena giunto in zona porta allo sfondamento attraverso l’attuale strada che da Clauzetto conduce delle linee italiane e all’i- a Pielungo. I reparti italiani hanno ancora una volta nizio di un movimento di la meglio e respingono i ripiegamento generale germanici oltre il torrente che, secondo le iniziali disposizioni dei Comandi Italiani, Foce, dopo avergli inferto avrebbe dovuto arrestarsi sulla linea costituita dal Fiume pesanti perdite, fra le quali Tagliamento. lo stesso comandante del In ottemperanza agli ordini ricevuti, la mattina del 30 otto- battaglione, Maggiore bre, sulla riva destra del tratto di Fiume che va da Preone Von Stülpnagel, caduto in fino a Peonis, si trovano schierate la 36ª, scesa dalla zona quello scontro. della Val Raccolana, oltre che della Val Resia, e la 63ª di- A Forno, gli italiani ap- visione di fanteria, in ripiegamento dalla zona di Gemona prendono per la prima e Venzone. Le due divisioni, prive di ordini precisi, impos- volta di avere di fronte sibilitate a comunicare con le altre unità e ignare della l’intera Deutsche Jäger progressiva avanzata del nemico che nel frattempo aveva Division, un rinomato re- forzato il Tagliamento nella zona di Cornino, si trattengono parto dell’esercito prus- sulle loro posizioni fino aI 4 novembre, quando ha inizio il siano, tanto da far provare deflusso verso la Vai d’Arzino, e il concentramento a San ai nostri persino un certo Francesco. grado di soddisfazione. Da San Francesco, le due grandi unità, riunite sotto il co- Scesa l’oscurità, la calma mando del generale Francesco Rocca, avrebbero dovuto è assoluta su entrambi i muoversi verso Pielungo e quindi, seguendo i due itinera- versanti della valle, gli ita- ri costituiti dall’attuale strada per Pradis di Sopra e dalla liani sono concentrati die- vecchia mulattiera, raggiungere la valle di Pradis attraver- tro la stretta di Forno, la so Forno. prima linea è costituita dal

56 57 I° e 2° battaglione del 36° reggimento fanteria, quelli che va dalla colletta di VaI da Ros, alla Borgata Tascans e nel pomeriggio erano stati impegnati nel combattimento. fino all’altura che sovrasta l’attuale bivio Orton, dove Giunto sulle posizioni di Forno, il generale Rocca si rende la strada che sale da Clauzetto attraversa il costone e immediatamente conto della necessità di riprendere il mo- inizia la discesa verso il canale di Foce. Pielungo vimento verso sud. La linea nemica è concentrica rispetto a quella italia- Ordina quindi al 49° reggimento fanteria di scavalcare il na, spesso a stretto contatto con quest’ultima, ma in 36° e di iniziare il movimento lungo l’attuale strada per generale in posizione più favorevole poiché la luce del Pradis di Sopra. Sono circa le 23 del 5 novembre quando giorno precedente aveva consentito ai germanici una il 2° battaglione del 49°, in riga per quattro e a baionetta buona scelta delle posizioni su cui attestarsi. inastata, inizia la discesa sotto Forno, ma deve ben presto Gli attaccanti si trovano schierati di fronte due reggi- arrestarsi poiché il ponte è stato fatto brillare, a quanto si menti tedeschi. Il reggimento Bettendorf (11° Jäger) venne poi a sapere da reparti italiani in transito la mattina occupa la linea nel tratto che va dalla borgata Tascans dello stesso giorno. fino alla quota della Casera Polpazza sul Monte Pala, Grazie ad alcune persone pratiche del luogo viene imme- il reggimento Bibra (13° Jäger), con il comando a Cer- diatamente individuata, quale via alternativa, la vecchia chia, tiene la Val da mulattiera per Clauzetto che valica il torrente Foce nel Ros e le retrostanti tratto a monte, dove assume il nome di Rio di Molin, con borgate di Paludon e un ponticello ancora oggi esistente. Blanchs, sull’itinera- Una volta individuato il nuovo itinerario, verso l’una di not- rio verso Campone. te il 2° battaglione si mette in movimento, seguito dal 3° All’alba, anche il 1° e e dal btg. alpini VaI Fella, supportati da 2 compagnie di il 2° btg. del 36° fan- mitragliatrici e dalla 21a batteria da montagna. teria, insieme alla 56ª Superato il ponte, il percorso si apre in due distinte mu- batteria da montagna, lattiere: quella di destra, attraverso la borgata Fumatins da Forno vengono av- arriva fin sotto la colletta della VaI da Ros, l’altra, verso viati oltre il torrente, lungo la mulattiera che sale verso sinistra, porta a risalire verso l’attuale strada. i Fumatins. Il 2° battaglione, prendendo l’itinerario di destra, ha come Alle sei, il generale Rocca attraversa il ponte per re- obiettivo la VaI da Ros, il 3° battaglione, seguendo il per- carsi in ispezione alla linea di combattimento, per la corso di sinistra, punta sulla vicina borgata Tascans. mulattiera di sinistra risale verso la strada e, trovando Le colonne in avvicinamento vengono immediatamente su questa un carro ambulanza abbandonato, vi fissa fatte segno di tiro di fucileria e di mitragliatrici appostate una specie di comando avanzato. nel bosco, il comandante del reggimento, col. Zampieri, Alle sette la situazione della linea è la seguente: sulla ordina che si attacchi alla baionetta. destra, il 2° btg. del 49°, al comando del magg. Morel- Questo primo attacco avviene fra le 2,30 e le 3,30 del 6 li, tiene le alture della VaI da Ros, l’unico tratto in cui gli novembre. L’attacco riesce, ma il maggiore Sisto Frairia, italiani sono riusciti a conquistare la sommità del ciglio comandante del 3° battaglione alla cui testa si era lanciato che li separa dalla valle di Pradis. in avanti, cade colpito a morte. Al centro, il 3° btg. del 49°, al comando del capita- Sulla destra, la 2ª compagnia del 2° battaglione giunge ad no Pollio, rafforzato dalla 269ª compagnia alpini del occupare le alture attorno all’attuale rifugio ANA, che ven- VaI Fella, tiene i Tascans e il gradino sotto il ciglio del gono definite come colletta di VaI da Ros. Nell’oscurità, costone oltre l’avvallamento che parte dall’attuale prosegue l’avanzata anche sulla sinistra, verso Tascans cimitero di guerra; sulla sinistra, una compagnia del e verso le alture sopra l’attuale strada, i progressi sono 49° fanteria tiene l’altura sopra l’attuale bivio di Orton, particolarmente difficoltosi per la continua presenza di ele- appoggiata anche dalla 21a batteria da montagna. In menti nemici nascosti nella boscaglia. Sul far del giorno, riserva sta il battaglione alpini VaI Fella. lo schieramento si estende ad anfiteatro lungo la linea che Il colonnello brigadiere Petracchi, comandante della

58 59 brigata Parma e quindi di tutta l’avanguardia, nel mentre ristabilire una linea di difesa più arretrata e a impedire che i ispeziona il terreno per decidere il da farsi, si avvede che tedeschi tengano il ciglio superiore della VaI da Ros. il nemico si sta muovendo in forze verso le alture della VaI Durante questa azione, è l’artiglieria tedesca a far senti- da Ros e fa quindi avanzare le compagnie del VaI Fella a re la sua voce, probabilmente posizionata nella zona di rinforzare le difese italiane. Rope, concentra il tiro sui reparti che nel frattempo stanno Il generale, percorrendo la linea di combattimento fra i Ta- giungendo da Forno. scans e l’altura sul bivio di Orton si rende conto dello stato A questo punto, il generale deve suo malgrado constatare di sfinimento delle truppe impegnate. valutata l’impossibi- che anche la via per Paludon è preclusa, per cui non resta lità di disporre dell’artiglieria da campagna, rimasta bloc- che ripiegare verso San Francesco e la via del Canale di cata a Pielungo, ritiene opportuno concentrare gli sforzi Cuna. per uno sfondamento in direzione di Campone. Mentre sulla Val da Ros gli italiani arretrano, nella zona Spingendo l’attacco sulla destra, cioè in corrispondenza dei Mineres e dei Zattes, il battaglione alpini Pinerolo, alle dell’attuale rifugio, si sarebbe dovuta imboccare l’agevo- 8,45 lancia un deciso attacco contro i Garde Schätzen le mulattiera che scendeva verso Paludon e i Blanchs e appostati sul Cuel d’Orton. quindi verso Campone: manovra particolarmente rischio- Si tratta di una azione di cui l’avanguardia che combat- sa in quanto avrebbe dovuto svolgersi sotto la pressione te lungo l’anfiteatro attorno al cimitero non ha perce- laterale dei tedeschi che tenevano tutto il versante di Cer- zione, il btg. Pinerolo è infatti separato dal grosso delle chia nella valle di Pradis. divisioni italiane, ha infatti raggiunto autonomamente Da Campone, avrebbero deciso se proseguire per Me- la zona dei Mineres dopo essere stato inviato, assieme duno oppure per la Forcella Clautana. Alle 7,35, daI carro ad altri reparti, per la via di Fruinz verso il monte Pala. ambulanza sulla strada poco a valle del cimitero, il genera- L’attacco è violentissimo, gli Schützen avrebbero pro- le emana l’ordine per l’avanzata dei reparti rimasti a Forno babilmente ceduto se non fossero intervenuti gli Jäger e per la concentrazione dell’attacco verso la Val da Ros. del 20° btln. Il Pinerolo lascia sul campo 12 alpini, di I tedeschi non sono però colti alla sprovvista, il loro co- cui 2 ufficiali, oltre a 15 feriti. Alle 10, il generale Roc- mando, dimostrando quasi doti di preveggenza, nelle pri- ca rientra a Forno, dal posto di comando presso la me ore della notte, da , aveva emanato un ordine cappelletta che ancora oggi è visibile sulla strada, pur- che prevedeva proprio il rafforzamento delle difese in di- troppo in stato di abbandono, compila l’ordine di ripie- rezione di Campone, in previsione di un concentramento gamento che invia al colonnello brigadiere Petracchi. degli sforzi italiani in quella direzione. Il comandante la brigata Parma riceve l’ordine alle 11 e 30 Alle 8,30, mentre il movimento italiano sta per avere inizio, e convoca al posto di comando dei Fumatins i suoi su- si verifica quell’episodio che risulterà decisivo per le sorti balterni impegnati in linea e impartisce le disposizioni per della battaglia: il nemico attacca con violenza le posizioni il ripiegamento in direzione di Forno, che avrebbe dovuto sulla colletta della Vai da Ros e riesce a ributtare gli italiani iniziare alle 15, con l’arretramento del gruppo Cantoni, i due sul versante verso il cimitero. Il contrattacco italiano, nel reparti misti ultimi arrivati in avanguardia. Dispone affinché quale si distinguono gli alpini della 270ª e 271ª compagnia sulla linea vengano mantenute postazioni di mitragliatrici al del VaI Fella e la 6ª compagnia deI 49° fanteria, riesce a fine di mascherare al nemico l’arretramento. Dopo le 13, la

60 61 pressione tedesca si fa meno intensa, sulla linea di com- battimento scende una relativa calma: è probabilmente una calma apparente collegata al fatto che gli Jäger hanno già notizia dell’avvicinamento dei reparti austroungarici che stanno scendendo dalla Carnia per la Valle d’Arzino, alle spalle dei nostri. Anche il generale Rocca è ormai persuaso che la via di ar- retramento per San Francesco non è più praticabile, alle 15,25, da Forno, compila l’ultimo ordine diretto al coman- dante della brigata Parma. Il fonogramma non giunse mai a destinazione, fu raccolto da un abitante di Forno, tale Anto- nio Marin, il giorno dopo i combattimenti: “Ritirata per San Francesco non è più sicura. Mi segua per sentiero che possa o nord dì Monte Rosso. Comand. 15° bersaglieri appostato a Forno per proteggere sua ritirata le indicherà la strada. Generale Rocca”. Compilato l’ordine, il generale si avvia sul sentiero che da Forno conduce alla malga Jovet. Fatte poche centinaia di metri, quasi colto da un richiamo istintivo, rientra alla cap- pelletta di Forno da dove segue le sorti dell’avanguardia in ripiegamento dalla VaI da Ros. ll secondo e terzo scaglione non riusciranno a ripiegare. Oltre al fuoco che proviene dal costone della VaI da Ros e a quello sulla sinistra, in progressivo avvicinamento dalla zona dei Zattes e dei Minerei, si aggiunge anche la minac- cia del Reserve Jäger Battaillon 21° che ha raggiunto nel frattempo le stalle di Palamaior risalendo da Pradis attra- verso il Cuel da la Siere, dietro il Monte Dagn e batte la valle del Rio di Molin da quella posizione elevata. Il comando della brigata Parma, il 49° fanteria, il btg. VaI Fella, una par- te del gruppo Cantoni e le due batterie da montagna sono sopraffatti e perduti, presi da tre lati e con il quarto chiuso dal fuoco incrociato fra le posizioni di Palamaior e dei Zattes e Mineres. La battaglia di Pradis è finita. Alle 16,30 il gene- rale Rocca, con il comando della 63ª divisione, lascia defini- tivamente Forno, per la via del Monte Tajet. Assieme ad un nucleo sempre più ridotto giungerà fino a Selis, nell’alta VaI Meduna. dove si svolgerà, il 9 novembre, l’ultimo combat- timento. Sfuggito alla cattura insieme a pochi altri, vagherà per i nostri monti e poi verso la pianura in cerca di una via per ricongiungersi alle truppe italiane oltre il Piave fino a quando, il 18 dicembre, sarà arrestato dai gendarmi au- striaci nei pressi di Cesarolo.

Tratto da: www.arzino.it

62 Pielungo

64 65 Al stallon dolci (crostate, crep, strudel, tiramisù,...) che prepara la si- gnora Mercedes. Si metta in conto un bel viaggetto, immer- La struttura è sorta intorno al 1900 come stallaggio per i cavalli si in una natura incontaminata con impareggiabili panorami delle carrozze del Conte Giacomo ceconi di Pielungo. Quando mozzafiato delle gole del torrente Arzino da cui la valle ne Pielungo il Conte e la Contessa si recavano da qualche parte con la loro prende il nome. carrozza o con il carretto, lì potevano cambiare i cavalli e fermarsi Il servizio è discreto e l’accoglienza è buona e questo è pro- per uno spuntino (un panino, un pezzo di formaggio,... e un taglio prio il posto ideale (soprattutto in inverno) per riposare ma- di vino). Dopo la morte del Conte (1910) il caseggiato è stato più gari davanti al camino acceso. L’osteria è il punto di incontro volte risistemato ed ampliato (causa di molti amici che lì, in completa armonia, trascorrono alcune anche ai terremoti che si sono avuti ore assieme. nel 1928 e nel 1976 che ne hanno Per mangiare è gradita la prenotazione ma si può sempre lesionato la struttura) e sempre più bere un buon taglietto e il tradizionale “Madrac” (vino bian- adattato a osteria con cucina. Per co secco con la Genziana cioè un vino amarognolo ottimo molti anni è stato gestito dai Fratelli come aperitivo) serviti nei vecchi bicchieri come si usava un Mecchia di Vito d’Asio, poi chiuso tempo e fare uno spuntino veloce. e ridotto in stato di abbandono, nel Per chi ama le storie antiche, la semplicità e i climi d’altri 1956 è stato acquistato dai fratelli tempi, questo ne è il posto ideale dove sempre si possono Vittorio e Lino Lorenzini che lo han- fare nuovi e piacevoli incontri. no rimodernato. Nel 1976 pur mantenendo le carat- teristiche essenziali della struttura lo stabile è stato in gran parte rifatto. L’osteria è originale e si può ancora vedere l’antico e pregiato fogolar, ma sono stati tolti gli antichi e pericolanti solai in legno e i muri in pietra sono stati rinforzati e intonacati come tutta la struttura. Dopo la Morte di Vittorio (2005), l’attività prosegue sotto la ge- stione dei figli Alfredo detto affettuosamente Fredo e Giuseppe detto Bepi che sono aiutati dalla Signora Valesio Mercedes che è l’attuale cuoca. È questa la più antica e tradizionale osteria della Val d’Arzino. Chi si “Arrampica” all’“Osteria al Stallon” in località Stallon a Pielungo sa quello che trova: un ambiente retrò un arredamento in parte nuovo ma che ricorda le antiche osterie, un meraviglioso fogolar ed una cucina con due o tre piatti ma di grandissima valenza. Qui vogliamo segnalarne tre: l’originale frico, la trota (“pescata” da una vasca alimentata da un corso d’acqua che scorre accan- to al locale) e la carne alla piastra cotte alla brace secondo antica tradizione da Bepi presso il camino del fogolar. Qui si può assaggiare ed eventualmente comprare anche dell’ot- timo formaggio (oggigiorno difficile da trovare) come il formaggio salato tipico locale, la ricotta franta, la ricotta affumicata e simili. Si ricorda che l’Osteria è chiusa il martedì per turno Infine segnaliamo anche gli antipasti come quello tipico dell’o- e tutto il mese di ottobre per ferie. steria che è quello detto della Val d’Arzino con formaggi locali, Potete trovare ulteriori informazioni affettati di ottima qualità, verdure grigliate e un cestino di frico visitando il sito: www.unpostoatavola.it friabile, i primi piatti (pastasciutte, gnocchi, lasagne,...) e i golosi Per prenotazioni telefonare allo 0427/80112

66 67 G. CECONI

MULINO DEL CONTE MULINO DEL PIAZZA PIAZZA DI SANT'ANTONIO CHIESA MONDIALE INIZIO SENTIERO 1^ GUERRA PUBBLICA PESA VECCHIA PIC-NIC AREA PER LE MALGHE FORESTALE INIZIO STRADA ROSSA, JOVET BATISTIN, ALBAREIT, CONTE G. CECONI DEL LUOGO NATIO CASTELLO G. CECONI 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Pielungo Pielungo

1 PIAZZA G. CECONI

2 CHIESA DI SANT'ANTONIO

9 3 INIZIO SENTIERO 1^ GUERRA MONDIALE 7 4 VECCHIA PESA PUBBLICA

5 AREA PIC-NIC

8 6 MULINO DEL CONTE

7 INIZIO STRADA FORESTALE PER LE MALGHE ALBAREIT, BATISTIN, ROSSA, JOVET

8 LUOGO NATIO DEL CONTE G. CECONI

9 CASTELLO G. CECONI

2 6 5 1 4 3

2 Chiesa 1 Castello G. Ceconi 3 9 7 8 Dati percorso: 6 2.200 m. di lunghezza 4 106 m. di dislivello

5 40 min. tempo di percorrenza

68 69 71 San Francesco San Francesco

San Francesco, anticamente chiamato “Cja- nal d’Argin” a 400 mt. sul livello del mare, San Francesco Quassù si distende sull’ampia conca che si apre sembra che il tempo si sia fermato nell’Alta Valle dell’Arzino. Turisticamente già e che l’altro ieri nota, questa località continua a proporre sia realtà presente. un’immagine di vita solerte e serena. Passata la trattoria a Stallon, si entra in un altro mondo. Prati puliti e versanti boscosi offrono passeg- E’ lì, la valle, dove sognare... giate che salgono alle case Giaf, alla capanna è la regola d’oro. Givoli, alla forca Armentaria, Palar ed a Pozzis. Magici colori, suoni armonici... Posto a contatto con la Carnia, ne è la naturale di oggi e di ieri, - dolci carezze. porta d’accesso attraverso la pittoresca e sme “Buongiorno!” raldina Valle di Preone, dove poco lontano dalla mi sussurran gentili persone. sorgente si possono ammirare le straordinarie Suona una campana, la birra è nel bicchiere, cascate dell’Arzino, ma soprattutto col valico di scorre l’acqua del torrente, Sella Chianzutan che si spalanca, dai suoi 954 il verde e l’azzurro mt., sul Tolmezzano e sulla Carnia intera. San colorano l’orizzonte. Qui Francesco, di antica vocazione agricola, dopo il le persone terremoto ha visto il rinnovamento delle sue bor- hanno una casa invidiabile gate, nel rispetto della caratteristica fisionomia. e quasi vorrei dir loro: “Restate qui, Successivamente ha sempre più preso piede puri come siete, ad ammirare le meraviglie la vocazione turistica per il suo ruolo di ponte di questo luogo incantato, verso la Carnia, cui si sente legato da ataviche a custodirlo gelosamente, perchè altrove... tradizioni. tutto è corruzione, malessere generale e il mondo La vetta del Monte Verzegnis, dai suoi 1915 è lì che ti schiaccia. mt., sovrasta Teglada, Valcalda e Piombada, è Restate qui, il pennone della bianca bandiera di neve che si col vostro pievano, il bar staglia tra le due valli. Sui prati sottostanti e sulle e la splendida natura incontaminata. piste del Piombada sciatori di fondo e slalomisti Restate qui, creano sulle nevi intrecci di serpentine lucenti. o voi oriundi del posto perchè altrove... La particolare amenità dell’ambiente ha fatto sì non sareste più voi stessi. che divenisse una delle mete preferite dal mo- Restate candidi e puri, come forse voi siete, vimento Scaut che d’estate movimenta e porta a parlare il vostro particolare linguaggio una ventata di giovanile allegria nel villaggio. Il in sintonia, paese è servito da un bar, trattoria con alloggio, col magico paesaggio che vi circonda.” dall’albergo diffuso e da un moderno e funzio- Enrico Mos nale centro vacanze.

73 2 Chiesa di San Francesco

San Francesco ebbe una sua chiesa fin dal 1700. L’at- tuale chiesa fu eretta a Parrocchia nel 1945. Nel 1928 un terremoto colpì San Francesco che abbatté anche la vecchia chiesa. Fu ricostruita nel 1929 e consa- crata nel 1930. All’interno vi trovano collocazione l’altare maggiore e quello laterale dedicato alla Madonna della Salute che si celebra la domenica più vicina al 21 novem- bre. Il patrono è San Francesco d’Assisi che si festeggia la prima domenica di ottobre con la processione. Nell’ambito della Parrocchia, al di là del confine provincia- le, si trova la chiesa di Pozzis all’interno della quale si trova una statua della Madonna in pietra, opera dell’architetto Davide Manzato, inaugurata il 20 maggio 2012.

74 Chiesa di Pozzis

La chiesa porta la data del 1887. Anticamente il borgo era popolato da oltre 100 abitanti, ma dagli anni ’60 del secolo scorso si spopolò gradualmente. Oggi vede il ritorno di alcuni nuovi abitanti con il recupero di varie case. La chiesa accoglie dal 20 maggio 2012 una statua in pietra della Madonna del Rosario, completamente scolpita a mano dall’architetto Davide Manzato. L’opera è stata generosamente offerta dalla famiglia Lorenzon di Mar- con (Ve). L’antica statua lignea, preziosa e molto bella, è stata rubata alcuni anni or sono da ignoti. La seconda do- menica di ottobre, alle ore 11.00, si celebra la S. Messa con la processione in onore della Madonna del Rosario, patrona di Pozzis. La frazione di Pozzis appartiene giuridicamente al comune di Verzegnis e alla provincia di Udine. Ecclesiasti- camente fa parte della parrocchia di San Francesco di Vito d’Asio e della diocesi di Concordia–Pordenone.

76 77 1 Da Renzo Bar trattoria alimentari affittacamere

Il Bar trattoria da Renzo è sito a San Francesco di Vito d’A- sio a due passi dal fiume Arzino e a pochi Km dal Castello San Francesco Ceconi. Gestito dalla famiglia Tosoni fin dal 1952, propone piatti tipici friu- lani, quali ad esempio cjalsons, frico, ed anche variazioni di que- sti come i “fiori di San Francesco”, ovvero delle specie di cjalsons ripieni al formaggio Frant. Inoltre serve carni alla griglia e dolci di preparazione casereccia (al cucchiaio) e crostate varie. Su prenotazione è possibile gustare carne di selvaggina (cinghia- le o capriolo).

Gli appartamenti sono molto ampi, comprensivi di bagno, salotto, cucina, due camere da letto, televisione.

L’alimentari è aperto dal lunedì al sabato, nel mese di Agosto anche di Domenica. Servizio Bombole GPL e Metano. Chiuso nel periodo invernale, Altri servizi: il venerdì pomeriggio e sera. Rivendita Tabacchi, biglietti servizio corriere ATAP. Nel periodo estivo è aperto tutti i giorni. Tel-Fax: 0427-80123

78 79 BAR / ALIMENTARI SAN FRANCESCO D'ASSISI CHIESA ALBERGO DIFFUSO PONTE GALANZ - CASCATA SPISUL RIU DAL MOLIN DI BEPO BORGO MARINS BORGO SELETZ LAS LAVRAS SENTIERO VICINALE AGRIFUNGO AGRICOLA AZIENDA 3 5 7 8 9 1 2 4 6 11 10

San Francesco

1 BAR / ALIMENTARI San Francesco 6 2 CHIESA SAN FRANCESCO D'ASSISI

3 ALBERGO DIFFUSO

7 5 4 PONTE GALANZ

9 5 RIU DAL SPISUL - CASCATA 9

6 MOLIN DI BEPO 8

6 7 BORGO MARINS 7

8 8 BORGO SELETZ 4 3 9 LAS LAVRAS 2 1 10 SENTIERO VICINALE 3 2 10 11 11 AZIENDA AGRICOLA AGRIFUNGO 1 11 10 4 5 Chiesa Albergo diffuso Bar Trattoria Alimentari “Da Renzo”

Dati percorso:

3.960 m. di lunghezza 243 m. di dislivello 80 min. tempo di percorrenza

81

85 Vito d’Asio Vito d’Asio Vito d’Asio Vito d’Asio, situato a quota 550 sul livello del mare, alle pendici del monte Asio, si esten- de su un breve altipiano dal quale si domina l’intera pianura friulana. Il paese può essere raggiunto agevolmente attraverso la strada provinciale Val d’Arzino e della Val cosa. Le origini del nome “Vito” sono piuttosto incer- te, ma è molto probabile che l’etimologia più esatta sia “Vicus” (villaggio) da cui Vito. Per il nome Asio l’origine è del tutto ignota. Questo paese, come tutto il Friuli, fu occupa-

Adagiato tra lussureggianti colline to nel 1420 dalla Repubblica di Venezia che lo domini le valli, governò per quasi quattro secoli. certo di essere sovrano. Accarezzo i contorni delle case. Nel 1642, Vito d’Asio viene costituito in libe- Mosaici di pietre rugose, ro Comune, il primo nello Spilimberghese, con antiche, orgogliose di essere scalfite da sapienti mani, statuto in cinque capitoli. gusci umili, custodi di remote vite. Le attività agricolo-pastorali ebbero sempre un Vie guizzanti si rintanano primato nell’economia della zona, ma spesso come rivi tra angoli vissuti. non bastarono a garantire la sopravvivenza alla Coccolati fazzoletti ricamati di verzure, ancone di saperi. gente del luogo che dovette perciò emigrare. Incantatore, seducente sei mio borgo, mia radice. Sede del comune fino al 1899 (poi trasferito Mi immergo nei trilli delle sere di giugno, nella più centrale frazione di Anduins), diede i nei giochi puri e liberi. Corro nel grigio delle pietre natali ad un personaggio storico della letteratu- custodi dei nostri cammini. ra italiana, quel Jacopo Ortis che Ugo Foscolo Profumi di rose e gigli m’inebriano, mi avvolgono. immortalò nel suo celebre romanzo. L’orizzonte è danza di pittori in stagion matura. Le stelle irrorano di luce fatata Oltre al meraviglioso panorama che al clima vegliano la notte di questo cielo non v’è altro cielo. mite, a Vito d’Asio si può ammirare la chiesa Mi perdo in lontane vite di San Michele Arcangelo di grande valore il cuore palpita di tenera nostalgia. Ci avvinghia la tua magia storico citata la prima volta nel 1436. con lacci stregati e non ci lasci andare.

Paola Pascale

87 5 Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Le prime notizie risalgono al 1436. L’attuale edificio della chie- sa fu ampliato nel 1719. L’organo fu installato nel 1858 opera del friulano Valenti- no Zanin. La facciata della chiesa fu realizzata nel 1922 su disegno del professor Rupolo, realizzato dal parroco mons. Cecco. Nel 1895 l’edificio sacro fu abbellito dall’artistico lampa- dario in vetro di Murano, dono di alcuni operai emigrati in Russia per la ferrovia transiberiana. Meritano un accenno particolare, fra le tante opere, il bat- tistero, l’altare maggiore e quelli laterali. Nel 1976 il terribile terremoto che colpì il Friuli danneggiò gravemente la chie- sa. Fu restaurata e portata all’antico splendore, essendo inaugurata nel 1987. A Vito d’Asio si celebra con parti- colare solennità la Festa della Madonna della Cintura e di Consolazione la terza domenica di ottobre dove ha luogo la processione. Inoltre si celebra la Festa del Patrono San Michele Arcan- gelo il 29 settembre e quella di San Gottardo la prima do- menica di maggio.

Chiesa di Santa Rita da Cascia CELANTE DI VITO D’ASIO

Chiesa dedicata a Santa Rita da Cascia, la cui festa si celebra il 22 maggio. Costruita dalla buona volontà di tante persone e in parti- colare dagli abitanti del luogo, la chiesa fu consacrata il 16 agosto 1981. Sulla facciata trovano posto due mosaici, uno raffiguran- te Santa Rita, l’altro delle rose. Attualmente si celebra la Messa ogni ultimo giovedì del mese. Annesso alla chiesa si trova un edificio che funge da cen- tro sociale per i vari momenti comunitari.

88 7 Chiesa di San Martino

Ciò che distingue la chiesa di San Martino, già sede della pieve del territorio d’Asio, dalla maggior parte delle sedi plebanali ad essa analoghe, è la possibilità di visitare i resti degli antichi edifici posti immediatamente dietro l’abside dell’attuale chiesa, ubicata in un suggestivo bosco fra Vito d’Asio e Clauzetto. Questa singolarità è dovuta al fatto che nel 1503, dopo la demolizione dell’antico luogo di culto e il seppellimento di ciò che rimaneva, la chiesa viene ricostruita, traslandola dove oggi la vediamo, con dimensioni maggiori della pre- cedente. i resti, consolidati e resi visitabili, sono stati rimessi in luce con una serie di campagne di scavo attuate durante i mesi estivi dal 1990 al 1992. Curiosamente la memoria dei ruderi sepolti si era persa nei secoli. Ciò spiega la sorpresa degli archeologi quando, durante la campagna di scavo iniziale - avviata con il patrocinio dell’università di Udine (Conservazione dei Beni Cultu- rali), - sono emerse le prime strutture murarie. In realtà il motivo che aveva favorito l’avvio della ricerca era stato l’esigenza di chiarire in modo approfondito, la realtà archeologica di un cimitero abbandonato di epoca post-medievale. Il terreno attorno a San Mar- tino sembrava possedere i requisiti richiesti. Con il secondo e terzo anno, la ricerca si con- ta la memoria storica di un edificio che per secoli ha centra sia sull’edificio “ri- rappresentato il fulcro e il simbolo di una comunità, trovato” sia sul recupero ma vengono anche recuperati e studiati i resti di alcuni e studio delle sepolture, membri della comunità stessa. relative alla parte indagata È un’occasione speciale che contribuisce ancor di più dell’antico cimitero. È così a rendere storicamente importante e suggestivo que- tornata alla luce la pianta sto sito. Tutto ciò ha favorito la decisione di finanziare, completa della chiesa, con ai sensi della legge regionale n° 60/1976 (art. 37/1), il le sue trasformazioni che consolidamento dei ruderi e delle strutture dell’antica ne hanno mutato, nel tem- chiesa, rendendo comprensibili al visitatore, le sue fasi po, la fisionomia. storiche di formazione e trasformazione. Affinché le Non viene solo recupera- generazioni che verranno, non dimentichino.

90 91 Bar Ortal

L’Ortal è un bar trattoria a conduzione familiare situato al centro del capoluogo Vito d’Asio, lungo la strada principale

Di aerei scoiattoli su, vicini al cielo, Vito d’Asio di tondi ricci dall’irsuto dorso, in via Jacopo Ortis. Dalla terrazza di questo locale si può di goffi tassi, tardi nell’andare ammirare il meraviglioso pa- la mente e il cuor di me bambino norama che offre la vista del per anni ed anni han popolato i boschi e i prati tuoi, caro a me colle fiume Tagliamento e lo scor- quanto ancor oggi dir non m’è dato. cio spettacolare del mare Per lor veder o quante volte il cuore con i suoi grattacieli e le bar- nel venire a cercar mi salia in gola che più grandi. del loro passo anche un timido segno!

Da te mirar potea ville lontane e m’affacciavo allor primo sul mondo.

Per l’aria chiara de la nuova pioggia si vedea sul lontan baluginar l’ombra azzurra del misterioso mare e a remote piagge menavan navi l’ondivago cuore.

Forse ti sovvien, o colle mio l’incanto degli occhi miei bambini quando si leva il vento Qui si può degustare la cucina tipica casalinga con un menù a piegar le tue cime e ridonare all’anima sempre diverso ogni giorno. I prezzi sono accessibili a chiun- per un istante que in quanto un menù completo parte tutto il tempo ch’è andato. da 10 euro. La specialità culinaria che si può degustare è il piatto Ortal: sala- Sergio Zannier me nostrano all’aceto di vino, accompa- gnato da polentina e patate. Gli appuntamenti fissi da non perdere sono il 15 agosto e la terza domenica di ottobre con pollo allo spiedo, patate e formaggio salato. Su prenotazione si organizzano costate o fiorentine alla brace (minimo 10 persone).

Aperto tutti i giorni con chiusura il lunedi pomeriggio. Il numero di telefono è 0427/807760.

93 Alimentari “LA BUTIGUTA”

È un piccolo negozio posizionato in centro al paese che domina la piazza con la sua fontana antichissima. Qui si possono trovare Vito d’Asio prodotti tipici locali come il formaggio salato; la ricotta, il formag- gio di capra e di pecora di Pradis, il salame di Coletti con aglio e quello di Lovison e il miele di Pielungo. Inoltre c’è un piccolo angolo dedicato a qualche prodotto pugliese come i taralli, le focacce e le mozzarelle di bufala, vista l’origine pugliese della titolare. Particolare attenzione è data anche all’“artigianato manuale” lo- cale con lavoretti fatti a mano da persone del paese e da quelli limitrofi.

Cuori in lana cardata, artigianato locale sporte friulane e non solo...

In inverno l’alimentari è aperto tutti i giorni tranne la domenica con orari: LUN-SAB 8.30-12.00 - pomeriggio 16.00-19.00. Chiuso lunedì e giovedì pomeriggio. In estate invece l’alimentari rimmarrà aperto tutti i giorni con pane fresco la domenica mattina.

LA BUTIGUTA di Palumbo Federica Piazza Fontana, 13 - Vito d’Asio - Tel. 0427-952273

94 SEDE S.O.M.S.I. POČ FONTANA DI CURTÌNES MADONNA BELVEDERE DI SAN MICHELE CHIESA CANONICA SAN MARTINO ARCHEOLOGICI SCAVI BEVÒRCHIA RE SAN OSVALDO PARROCCHIALE CHIESA FONTANA PANORAMICO PUNTO 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Vito d’Asio

SEDE S.O.M.S.I. Vito d’Asio

1 POČ

2 FONTANA

8 4 4 5 3 6 3 MADONNA DI CURTÌNES

7 5 9 4 BELVEDERE

2 6 5 CHIESA DI SAN MICHELE

3 1 6 CANONICA 2

9 7 SAN MARTINO

8 SCAVI ARCHEOLOGICI

1 9 BEVÒRCHIA

CHIESA PARROCCHIALE SAN OSVALDO RE

FONTANA

PUNTO PANORAMICO Scavi archelogici Chiesa Galleria d’Arte moderna Sede S.O.M.S.I. 1 Poč Biblioteca e Internet Point 2 Fontàna 8 5 4 6 3 Madona di Curtìnes 7 La Buteguta 9 4 Belvedere L’Ortâl 2 5 Chiesa di San Michele 3 6 Canonica Agriturismo Paradiso 7 San Martino Impianti sportivi 8 Scavi archeologici 1 9 Bevòrchia

Chiesa Dati percorso: Scavi archelogici Galleria d'Arte moderna

Biblioteca e Internet Point 2.300 m. di lunghezza La Buteguta

138 m. di dislivello L'Ortâl 40 min. tempo di percorrenza Vito d'Asio 580 m 575 m Dati percorso: 550 m

525 m 2.300 m di lunghezza

504 m 500 m 138 m di dislivello

8 40 min. tempo di percorrenza 0,25 km 0,5 km 0,75 km 1 km 1,25 km 0,5 km 1,75 km 2 km 2,3 km 7 97

101 L’Arzino 102 vegliarde rigogliose verdi vergini e canute e vergini verdi rigogliose vegliarde memoria risparmiata dal sidero bollente sidero dal risparmiata memoria incise nella roccia grandi vecchie fiabe vecchie grandi roccia nella incise sorprendente culla di improvviso fiore improvviso di culla sorprendente Come gettato sorridi, colore di corolla di colore sorridi, gettato Come particella di Dio fra i rimanenti atomi rimanenti i fra Dio di particella Al petto l’oro della primula annoda primula della l’oro petto Al Il torrente parole dell’abisso scrive dell’abisso parole torrente Il nella trama che è scopo senza fine senza scopo è che trama nella c’è e discerne del tempo l’essenza tempo del discerne e c’è al nastro azzurro del torrente del azzurro nastro al già da dove il conio ha inizio ha conio il dove da già per l’istante che lo guardi. lo che l’istante per ininterrotta unica azzurra unica ininterrotta di piccola roccia sporche. roccia piccola di vittoria al cuore semplice semplice cuore al vittoria di pace garante almeno garante pace di nel vuoto di Democrito di vuoto nel Fernando Gerometta ti accarezza il vento il accarezza ti ed è un racconto, un è ed e cime accarezza cime e e città accarezza città e come gettata. come nella valle nella campione grandi fragile

L’Arzino L’Arzino L’Arzino Lassù ta la Val da Preòn ‘là c’al naš, tra bošc e prâz il cuièt cji paš. Il visitatore che giunge in Val d’Arzino pro- Al é un riu c’al cimìa tra erba e claš, coma un canaùt c’al ši tombola par fâ i prins paš, veniente dalla pianura trova all’imbocco ma no trop in jù, là che i faiârs sot tegnin net, del fondovalle il torrente Arzino che, con i al à cjapât corsa e al é coma un cavrét. suoi 28 km percorsi dalla Val di Preone alla Cun torgoi, scliz, jù par pièra fruiada e šliša, l’âga a salta a fâš revòc e a šbriša, foce presso la località Pontaiba, costitui- cjantarin matečùas tra ridîs e claš. sce l’affluente di destra più consistente del Al passa a fîl dai Počas c’a son ì sora a doi paš, cun chês cjasutas di piera e chê gle∫euta biela, Tagliamento. c’a son via par enta chê taviela. Po al va jù pal Bearzùt e al cunfina, Sgorga ai piedi del monte Teglada, in loca- cu la cjera cjargnela e chê a∫ìna, lità Fontanon, a 750 mt. di quota. Le acque al s’infuèsa enfra i crez, cua∫i a šparî, sorgive sono costrette a precipitare nelle già e s’al sint doma t’un lontan bruî, puac dopo coma un in šcjapinelas, prossime cascate e rapide di rara potenza. cidinùas e cenča favela, al passa a San Francešc šliš e dret, Lambito il solitario borgo di Pozzis, l’Arzino sotan cun rivuart e rišpiet, ritrova luce ed ampiezza sul Canale di San po al galòp jù par Cjanâl, la Cumugna a man dreta, ai entra denta cu la sô aga šcleta. Francesco: torrenti laterali come Rio Sclu- Al entra denta t’una fòra fonda e šcura, sons, Comugna, Foce, ne aumentano la por- coma glotût da la natura. tata, mentre le strette forre della Cengla e del Al salta fôr pi in jù tal daviert, a vuàl di Cjamp disora Pert. Clapiet, danno accelerazione al suo corso Tal Clapìat salvadi e in Bucìna l’aga a šbat tor dai clapàz, fino alla localitàMasarac , situata ad Anduins. e a štralûš cjalantla jù enfra i ramàz. La galarìa di Cecòn, la Cjaranda, Dopo aver rallentato sulla più larga vallata di ‘là c’al riva jù un troi pùac pi in banda, che doma cualchi vecju al conòš, Casiacco, l’Arzino taglia quasi tutto l’ultimo là che la int a geva jù a savalòn cul coš. traguardo sotto il ponte dell’Armistizio per La cjasata, muriandòn, al é tai Sequalins, concludere la sua staffetta affidandosi al gran- c’al riva jù il Barcuiat dai čocjus di Anduins. Ormai al é dongja, a é cua∫i fata, de Tagliamento. ben o mâl al é rivât ta la Valata. E sot via i Šclopetins, Per i pescatori l’Arzino è un ambito sportivo al é Cja∫iât cui Cja∫adins, unico, l’esercizio della pesca risulta tecni- che cun orz, vîz e pomârs, a é la cjera dai Verzârs. camente difficile e rappresenta un banco di A Flavuigna al passa sot dal arc che tal timp indavôr, prova unico per verificare la propria abilità nel al era segnu di valùar cun tribût di grant onôr. catturare la mitica trota marmorata oltre che Lungja e dura, ce calvari che mišiòn, comenčada ta che val cuieta di Preon. la trota fario, il temolo, l’anguilla e qualche Ta la Pontaiba dreta e plana, raro scazzone. la prima planura alta Furlana, coma un saluštri prin da la fin, di che aga clara dal Argìn. Štrac, šfinît, però content, al da la so aga al Tiliment. Francesco Peresson

105 I testi sono tratti dal volume “Âs Int e Cjere”, edito dalla Societât Filologjche Furlane.

Nell’attuale sistema idrografico del Tagliamento il torrente Arzino, che ne è l’ultimo importante affluente di destra, si segnala per la vastità del suo bacino di alimentazione che si estende su 123 kmq. Rispetto al solco vallivo principale, il bacino si presenta di forma alquanto asimmetrica, sviluppandosi estesamente sulla destra idrografica mentre si riduce ad una fascia ri- stretta, che in certi tratti precipita al fondovalle con ripido pendio, sulla sinistra; ciò influisce ovviamente sullo svilup- po in lunghezza e sulla portata dei corsi d’acqua tributari, l’apporto idrico principale provenendo all’Arzino dal ver- sante destro. La portata del torrente, calcolata in media trentennale, è di 6,8 mc/s, per un afflusso meteorico medio sul bacino di 2139 mm d’acqua all’anno, con un massimo autunnale e un minimo estivo accentuati (Pulselli, 1975). Il corso del fiume si sviluppa, pur con qualche sinuosità, quasi esattamente lungo un asse nord-sud che attraversa fasce di diversa struttura e composizione geolitologica. L’alto bacino fino alla conca di Pielungo è compreso nel-

le formazioni triassiche di Dolomia Principale, di notevole potenza, che costituiscono l’ossatura delle intere Prealpi Carniche. Dalle selle Chiampon e Chianzutan, che con i monti Valcalda e Verzegnis segnano la linea di spartiac- que con l’alto corso del Tagliamento, provengono i due rami che confluendo a Pozzis formano l’alto corso del fiu- me, pittoresco e suggestivo per le forme erosive e i salti d’acqua che lo caratterizzano.

106 107 dell’Arzino, mentre di interesse storico è la sua deno (valutato mediamentefra1,2-1,4mc/s)gliaffluenti tina di kmq,sideveil più consistenteapportoidrico A quest’ultimo,ilcuibacinosiestendesuunatren zona) eiltorrente Comugnaindestra. che ricorda nelnomeunpassatousopascolivodella in sinistra(lacuitestataèformatadalrioArmentaria, ve quindi i suoiprincipalitributari: il torrente Sclusons Lungo lostretto CanalediSanFrancescol’Arzinorice Tratto da:www.arzino.it della stretta diPinzano. fluenza nel Tagliamento cheavvienepocoamonte e siallarga,appenapochichilometriprimadellacon Oltre ilPontedell’Armistiziofondovallivosidistende la peculiare stratigraflasovrascorsa. Pala -MontePrât,tagliandoloemettendoneagiorno de capacitàerosiva l’anticlinalecalcarea delMonte residuale dellostessoArzino,ilfiumeincidecongran Paveon elacuiprofonda forraèunprobabile percorso stra iltorrente Foce,notolocalmentecomeFùasdel Oltre allaconcadiPielungo,dopoaverricevutoinde zati informacollettivaaboscoepascolo. terreni rimastipersecoliin possesso comunee utiliz minazione cheattestalapresenza diantichicomunali, ------109 L’Arzino Canyoning sull’Arzino L’Arzino Uno dei modi più suggestivi per godere a pieno dell’atmo- sfera magica del torrente Arzino è percorrerlo in un’escur- sione di canyoning. Il torrentismo (o canyoning) consiste nella discesa di strette gole (o canyon o forre) percorse da piccoli corsi d’acqua. Si percorre il torrente a piedi, senza l’ausilio di gommone o canoa. I percorsi sono alla portata di tutti e studiati per offrire un’escursione facile e divertente in luoghi con panorami particolarmente suggestivi. La guida Speleo-Canyoning è una figura professionale tecnicamente e didatticamente preparata, legalmente ri- conosciuta, nell’accompagnamento in grotta e forra, ge- stisce e garantisce la progressione e le calate su corda. Possibilità di percorsi per scuole, centri estivi, associazio- ni, enti, gruppi sportivi, circoli. Per le escursioni sono fornite attrezzature individuali che comprendono la muta in neoprene da 5 mm, i calzari in neoprene, i guanti, il casco e l’imbrago. Consigliabile l’uso delle scarpe da trekking (non fornite).

110 111 Alcuni dei percorsi proposti: L’Arzino

RIO AGAVIVA Percorso facile dentro la foresta regionale di PIelungo, vicino al castello Ceconi. Un corridoio nel calcare con divertenti piccole calate e scivoli.

RIO GASPARINI Percorso facile ma da emozioni profonde. Una gola immersa nei boschi della Val d’Arzino. Un piccolo viaggio alla scoperta di un ambiente nascosto. l colori caldi delle rocce, in contrappunto al verde profondo del bosco e dei muschi, vengono esaltati dalla luce, che accende le vasche calcaree di acqua smeraldina. Escursione estrema- mente varia e divertente, scivoli calate in corda tuffi e tuffetti per un arrivo nel fiume Arzino mozzafiato.

RIO LA FOCE Una delle forre storiche del Friuli. Monumento della natura dove si percepisce la sua potenza. Molto acquatica, con progressione varia in ambienti di incom- parabile bellezza, e con un’uscita spettacolare sulle verdi va- sche di calcare del Fiume Arzino.

Per informazioni e prenotazioni: Guida Speleo-Canyoning Alessandro De Santis Cell. 373-5099700 [email protected] [email protected] Sito Web: www. canyoningadventures.com

112 113

117 Flora e Fauna Flora e Fauna

Il patrimonio arboreo della Val d’Arzino Flora e Fauna comprende essenze tipicamente montane quali il Faggio, il Frassino, il Carpino bianco e nero, il Corgnolo, l’Ontano, il Pino nero. Abbondano inoltre i cespugli di noccioli. Tra- lasciando le zone sempre più vaste abban- donate da ogni tipo di coltivazione e pertan- to ormai contese da piantagioni spontanee di acacie e vegetazione infestante, si possono trovare anche piante tipicamente mediterranee quali il leccio, l’olivo e l’alloro. Troviamo inoltre il ciliegio, il noce, il castagno oltre ai tradizionali alberi da frutta quali il melo, il pero, il susino. Crescono in abbondanza gli asparagi selvatici (i ruscuj), e i funghi, soprat- tutto chiodini, porcini e mazze di tamburo. La cjara leada tor dal morâr Il fiore spontaneo più comune è ilciclamino , a mangja encja il profum che cresce sia in montagna che in prossimità da l’arisi apena seât. dei centri abitati. “Salta su a codèz o ta la coša Anche la fauna presente è quella tipica del- ma jùat da no šporcjâ la pedemontana: il tasso, la donnola, la mar- di vert tora, il riccio, il ghiro e la volpe, da alcuni anni la biela cutuluta da las ro∫as”. è ritornato il cinghiale, è presente il capriolo, Il riu al cjanta qualche esemplare di camoscio e da poco an- pai ciclamins che il cervo. Fra gli uccelli, oltre a una buona c’ai rešta bissuai tal bošc presenza di rapaci quali la poiana, il falco pel- di not. legrino e al grifone (proveniente dal vicino inse- Cussì, tu tornas a cjasa intant che il soreli diamento di Cornino), è presente la conturnice al va a platâši davôr dal pecól e il francolino di Mont. e il šcjernàm c’al bru∫a al cji gjava u’ninin da la solita Tratto da: www.arzino.it malinconia da la sèra.

Maria Amelia Clemente

119 Flora e Fauna

Calendario

Free Climbing Kajak Mountain Bike Tre k king Canyoning Speleologia

PAESAGGI IN MOVIMENTO

Acque, boschi e vallate si animeranno di opportunità per vivere lo sport nella sua dimensione più pura, al contatto con una natura meravigliosa e ospitale Manifestazioni

125 Fiesta di Mont Madonna della Neve (Pro Loco Val d’Arzino – Anduins)

La fede religiosa, la storia e la cultura di una terra protagoni- m anifestazioni ste da 67 anni in una Festa dalle suggestioni antiche dove i prodotti tipici locali sono esaltati in ricette uniche e originali e la musica degli antichi popoli Celti anima e rallegra le piccole Valli della Mont di Anduins.

126 127 128 gli antichisaporidelFriulicullatidallentoscorrere dell’Arzino. in unamisceladiculture evaloriantichisipossonoassaggiare Unafestadove ca terrad’Asioincontral’amicadiCarnia. San Francesco“Cjanald’Argin”unluogomagicodovel’anti (Pro LocoAltaVal d’Arzino) Pielungo, nell’area delCastelloCeconi Sagra diPais - 129 manifestazioni Cjaminada pai trois di cjanal

Al visitatore che si inoltra lungo i sentieri di mezza costa che circondano San Francesco con il lento scorrere dell’Arzino che scandisce il tempo si addentra in una dimensione unica dove una fauna e una flora straordinaria accompagnano i suoi passi al tempo del commiato una piccola parte del suo cuore resterà in questa valle.

130 Tiliment Marathon Bike

La Tiliment Marathon Bike, organizzata dalla A.S.D. Polispor- tiva Trivium di Spilimbergo, è una gara per Mountain-Bike m anifestazioni che ha lo scopo di far conoscere ed apprezzare gli aspetti ambientali, naturalistici e culturali dei luoghi che si affacciano sull’ampio letto naturale del fiume Tagliamento.

www.tilimentmarathonbike.it

Gara Nazionale MTB specialità Enduro

L’Enduro è una disciplina nata da qualche anno e stà crescendo in maniera esponenziale di anno in anno su tutto il territorio Nazionale. Sono delle gare che si svolgo- no su 2 giorni e possono essere paragonate ad un rally, trasferimenti e prove speciali cronometrate, la differenza sostaziale e che le prove speciali sono esclusivamente in discesa, e le somme dei tempi daranno alla fine dei due giorni il vincitore. La gara ora alla terza edizione (30 e 31 maggio 2015) si svolge nel mese di maggio.

pierobicya.wix.com/pierobicya E-mail: [email protected]

132 133 135 Prodotti 136 definito ilprincipe della Tavola. fa dapadrone ilformaggiosalato,inventato inquesteValli e produzioni della piccolalatteriadiPradis Sopradovela li neri,eiMaroni dellaVal d’Arzino perconcludere conle fragole efruttidibosco,l’allevamento deifunghi,ifagio pendii dimezzacostadellaVal d’Arzino, le marmellate di ottenere conlalavanda,levarietàdelmieleprodotto sui che sièscopertagrandevarietà diutilizzichesipossono pubblico chesistarapidamentemoltiplicando.Edècosì, alcuni prodotti dinicchiache hannoincontratoifavoridiun opera direcupero ambientale,hannopostosulmercato cuni interessanti progetti, cheoltre ad operare unapreziosa mettenti prodotti, hainvogliatoalcunefamiglieaattivare al sperimentare accantoaproduzioni tradizionalinuoviepro e nostalgicoricordo. L’amore perlaterraevolontàdi giva congenerosa abbondanza rimanessero unlontano le anticheproduzione agricole chelaValle d’Arzinoelar Dopo cheilprogressivo abbandono dellaterrafecesiche a tavola I nostriprodotti e EugenioGerometta Luciano Cedolin - - - - 137 Prodotti Mevania Marchi Produzione lavanda biologica La nostra è una piccola realtà agricola a conduzione familiare, situata nella Val d’Arzino, precisamente nel comune di Vito d’Asio (PN). Nata nel 2005 da un’ idea abbastanza irrazionale, che pian piano ha preso forma e che tutt’oggi ci impegna nella cura del territorio dove viviamo. Ha come obiettivo: − il recupero del nostro splendido territorio, per quanto ci è pos- sibile, che ormai ha raggiunto un degrado importante; − la ricerca di un integrazione al reddito familiare, potendo con- temporaneamente vivere sul posto e seguire la famiglia (ho due figlie che adesso hanno 13 e 9 anni). Abbiamo scelto di produrre Lavandula angustifolia/officinalis, che è la più pregiata di questa specie, per le sue proprietà curative note dai tempi e soprattutto perchè è una pianta che trova un ha- bitat favorevole nelle zone montane e una fonte di guadagno che altrimenti sarebbe difficile ipotizzare. L’azienda si occupa della coltivazione (in regime biologico), trasformazione e vendita sia del prodotto primario (agricolo: fiori freschi, piantine, olio essenziale distillato in corrente di vapore, sgranato, sia per la profumazione che per uso alimentare), nonché del prodotto derivato, principal- mente per uso cosmetico ed alimentare. Sin dall’inizio dell’attività, abbiamo fatto richiesta all’ASS per la raccolta e trasformazione di piante spontanee. Dall’estate del 2012 è iniziata la distillazione in corrente di vapore di achillea millefoglie e alloro che crescono spontanei in queste zone; questi ultimi vengono poi utilizzati in un unguento utile per problemi alle articolazioni. Non è stata, sino ad oggi, un’impresa facile, ma possiamo dire che stiamo ottenendo delle soddisfazioni e dei plausi dai clienti, legati sopratutto alla qualità dei prodotti che proponiamo, che ci hanno impegnato non poco nella ricerca di collaboratori affidabili. Speriamo che nel futuro questo progetto si possa sempre più so- stenere ampliando la rete di vendita, che attualmente trova mag- giore riscontro fuori regione, in modo tale da poterci permettere una più serena gestione dell’attivita’ e magari un’ampliamento della gamma di piante officinali da coltivare.

Sede lavorativa: Via Pelesan 18 – Anduins di Vito d’Asio (PN) Anno di fondazione: ottobre 2005 CERT. BIOS codice IT BIO 005 3602 www.mevaniamarchi.it (non sempre aggiornatissimo) e-mail: [email protected] cell. 328 2660500 138 140 telefonicamente. appuntamento, daconcordarsi L’attività èvisitabile con Sostenete l’apicolturaatuteladell’ambiente edellabiodiversità! polline epappareale bio. e propoli). Diprossima realizzazione, unaprima produzione di facilissima assunzione,cheaffiancano imieliedistillati(almiele to MIELECONPROPOLI,altrimentipococonosciutoseppurdi significativa agaranziadell’efficacia del prodotto –edel prepara in soluzione idroalcoolica al 30% – percentuale particolarmente Vogliamo sottolineare particolarmente lapeculiaritàdelPROPOLI viamo ancheapidestinateallavendita. di pere almieled’acacia,ecandeleedoggettiincerad’api;alle luzione idroalcoolica al30%,grappamieleepropoli, distillato Produciamo diversi tipi di miele, miele con propoli, propoli in so scelto dialimentare inostriveicolicongasmetano. che perridurre l’impattoambientaledellenostre attività, abbiamo province diUdine,Pordenone eTrieste conapiaristanziali;an Attualmente gestiamo un centinaio di famiglie e operiamo tra le fiducia emoltiprogetti perilfuturo. investire risorseeimpegno inquestobellissimolavoro: abbiamo lonie negliannipassati,decidiamopurtuttaviadicontinuare ad Duramente colpitidalfenomenodellospopolamentodelleco professione, nonostantelegraviavversitàdiquestianni. negli annidisviluppare unapiccolaattivitàtrasformandolain suoi delicatiequilibri,maturalaconsapevolezzacheconsente Un istintivo sentimento di rispetto, verso l’ambiente e l’ape, i famiglie diapiequattro alvearicostruiticonlenostre mani. quando abbiamoiniziatounaesperienzaamatorialeconquattro Siamo unafamigliadeditaall’apicolturabiologicadal1996, Apicoltura BiologicaAzzaro Maria TEL: 3495072966–3687653106 [email protected] fraz. Pielungo-VITO D’ASIO (PN) IVNovembre,Via 65 CERT. BIOSdal2004Cod.Z561 - - - - - lavoro Angelooffre L’atti negliannimoltespecialitàdaforno. rativo esistente dal1908. Con professionalità e dedizione al Nasce nel1952quandoiltitolare coope Angelorilevailforno riosamente econpassione. tranquillità edellanatura,ilpanificioBrattioperadaannilabo A ForgarianellaVal d’Arzino,metaturisticaperamantidella Panificio Bratti 25 aFlagogna, 0427808388 Ci puoitrovare Pinzano, inVia te etritate…adognifestaunottimodolceèsempre servito tipici “ColazdiSanLaurinç”arricchitimandorleBaritosta te dialbicocca,fruttiboscoemandorle;caratteristicisonoi sono assaggiare grissiniconolioextraverginedioliva,crosta panedivaritipieformati,inoltre sisforna sipos Ogni giorno attenta. di prodotti genuiniedestinatiadunaclientelapiùesigente nuziosa ricerca dellemigliorimaterieprimeperlarealizzazione titolare Angelo che si sono impegnati sempre più in una mi Nel 1991ilpanificioBrattièstatopreso incaricodaifiglidel definitiva aFlagogna. aForgarianel1978.Successivamentesistabilìinvia ritornò struzione dell’edificio“storico” dapartedegliAlpini il panificio mento temporaneodell’aziendaaProvesano; grazieallarico a quelliseguitialterremoto del1976checostrinsero iltrasferi vità hadovutosuperare anchemomentidifficili, basti pensare ------! 141 Prodotti 142 rali evitaminesono poveridicontenuticalorici.Contengono vi PRINCIPI ATTIVI: Ricchi di proteine vegetali,ferro, fibra,mine ti, utilinelledisfunzioni sessuali. ti, antiradicaliliberi,prevengono lemalattieinfettiveedegeneran Funghi cheaiutanoadabassare ilcolesterolo, sonoantiossidan FUNGHI SHIITAKE –LentinusEdodes circonda l’azienda. atmosfera, accompagnatadaunanaturaincontaminatache Ma larisorsamaggiore èdata dalclima,l’ariaelagiusta mediante computer. peratura, umiditàequant’altro ècontrollato elettronicamente Alta Val attrezzatura, d’Arzino,conunamoderna dovelatem poi diproprietà d’Asioedoradell’Azienda delComune diVito e adattatouncapannoneadusostalladiproprietà dell’ERSA, zione diSanFrancescovicinoalfiumeArzino,venivaristrutturato Con uncontributodellaComunitàEuropea, nellasplendidafra (porcino giapponese)perlasuaconsistenzaequalità. a questapartelaproduzione èdeifunghidellasaluteSHIITAKE me qualitàsonostatiiPLEUTOTUS–PIOPPINIedauntriennio titolare, produrre funghiinunluogoincantevoleenaturale,lepri Nasce nel1996daunaintelligenteintuizionediLEONMaurizio Azienda AgricolaAltaVal d’Arzino ------

del cancro edelleinfezioniingenere. Eritadeninaingrado di duzione dilinfocitiTecellulekiller, importantinel controllo Contiene inoltre Lentiniauno zucchero chestimolalapro delle arterieediriflessoanchel’ipertensionearteriosa. i livellidicolesterolo nelsangue,prevenendo l’indurimento Niacina. Laeritadeninaunaminoacidoingradodiabbassare tamine B1,B2,B6,B12,D2,alticontenutiinRiboflavinae interferone, coneffetti anti che stimolalaproduzione di vitamine A,E,C edilselenio Contengono antiossidanti, abbassare ilcolesterolo. UNICA AZIENDAINFRIULI della dietaquotidiana. siderati unaparteessenziale la cucinaorientalesonocon ed unaroma particolare, nel I funghishiitakehannoodore malattie degenerative. virali equindiprotettivi delle 33030 VITOD’ASIO(PN) telefono 333 5737109 San Francesco Via Gialinars 7 Via - - - - 143 Prodotti ERSA Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale Castagna marrone di Vito d’Asio

Castagna dall’elevata pezzatura e dalla buona produttività, risulta indicata sia per il consumo fresco, sia per l’industria alimentare. Categoria: prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati Territorio interessato alla produzione: Fascia prealpina della provin- cia di Pordenone, ad un’altitudine variabile tra 350 e 400 metri sul livello del mare. La produzione, è concentrata, in particolare, nei comuni di Vito d’Asio, Forgaria, Clauzetto e Castelnuovo del Friuli.

Descrizione sintetica del prodotto I dati seguenti (caratteristiche agronomiche della varietà e qualita- tive dei frutti) sono tratti dalla scheda “Marrone di Vito D’Asio” di Youssef et al. (2000). Albero Vigore: medio Portamento: assurgente, chioma conico-globosa Corteccia del tronco: presenta costolature longitudinali evidenti, con andamento lievemente spiralato. Rami: internodi medio-lunghi, corteccia mediamente rugosa con sottili scanalature longitudinali evidenti; lenticelle di dimensioni medio-grandi; gemme di forma conica e di colore verde giallastro. Foglie: ovato-lanceolate o lanceolate, di medie dimensioni, con base a graffa, apice appuntito e margine seghettato; pagina su- periore di colore verde scuro lucido, con aspetto ondulato; pagina inferiore più chiara, di scarsa tomentosità e con nervature evidenti; picciolo di media lunghezza. Epoca germogliamento: intermedia, prima decade di maggio. Caratteri produttivi Epoca di fioritura: intermedia, seconda decade di giugno Amenti: corti, con fiori astaminei privi di polline Infiorescenze femminili: 1-2 per amento androgino Ricci: forma sferica, dimensioni grandi con aculei lunghi, rigidi e distri- buiti uniformemente; contengono 2-3 frutti; deiscenza in 2-3 valve. Produttività: buona Frutto Pezzatura: grossa (peso medio 15.5 g) Forma: ovale-allargata, con apice appuntito e base arrotondata Pericarpo: di colore marrone-rossiccio con striature longitudinali scure, piuttosto distanziate, in rilievo Cicatrice ilare: di medie dimensioni e di forma subrettangolare Seme: episperma: poco aderente; solcature: molto piccole; pluri- spermia: generalmente monospermo.

144 145 146 bosco eneiprati. affidamento apiantesparse, allevateinformelibere aibordi del naria. Latecnicacolturaleèimmutata,rispettoalpassato,efa alberi testimonianolaloro etàavanzata,sicuramenteultracente alla dietadellepopolazionilocali.Leimponentidimensionidimolti terreni acidinelleAlpi–costituivaunimportanteapportoamilaceo d’Asio,oveilcastagno - comeinaltreVito zonecaratterizzateda La varietà,nefafedeladenominazione,èoriginariadelterritoriodi non inferiore ai25anni in manieraomogeneaesecondoregole tradizionaliperunperiodo Elementi checomprovino chelemetodichesianostatepraticate e toelettatura,localeperlavendita. misura perilprodotto lavorato,eventualelocaleperlalavorazione zione delcastagnoecioè:cesteperlaraccolta,cassettedivaria di normaquellichesiusanotuttorainzonaperlanormalecoltiva I materiali,leattrezzature eilocaliutilizzatiperlaproduzione sono enelladisposizionedelprodottoconsiste nellacernita incassette. con l’usodicestee/osecchieunalavorazionesommariache La raccoltavieneeffettuata manualmente,previo sfalcio delprato, gionatura Descrizione dellemetodichedilavorazione,conservazioneesta alimentare perprodotti dipregio, siaperilconsumofresco. ceologiche etecnologichelaproduzione èadattasiaall’industria caratteristiche organolettiche.Perleeccellentimer I fruttisonoapprezzati perlaforma,l’elevatapezzaturaelebuone Giudizio d’insieme - - - - a seguitodivalutazioneagro quennio di ricerca e passione, reperite nelcorsodiunquin sone legateallatradizionee Dalla costanzadialcuneper di PIELUNGO FAGIOLO sgrano esecca. diamente tardiva, adattaperproduzioni digranellafresca da di buonaproduttività edottimecaratteristicheculinarie,me produttività medio-altaecostante,varietàlocalerampicante di fagiolorampicantedallacolorazionebiancastriataconuna delle qualitàgeneticheautoctone,sièriproposta unaqualità nale presenti inpassatoaPielungo,edindaginesullostato nomica dellavarietàtradizio - - - - - 147 Prodotti 148 burro eallaricottafreschi. “Montasio” eiI“Formaggiosalato”il“Formaditalcìt”,oltre al al marchio “Asino”.Tra Iprodotti, ricordiamo ilfamosoformaggio La tipicitàdelformaggioèinfasedisalvaguardia inabbinamento Sopra lorendono unprodotto adaltro valore qualitativo. I prodotti: le caratteristiche di unicità del formaggio di Pradis di locale. volta” allevandoognivaccaconprodotti naturaliediprovenienza Nello svolgere le sue attività l’azienda rispetta le tradizioni di “una 9kg diburro e9ricotte. quintali dilatte,elaproduzione di14formeformaggio“Asino” diattivitàprevedeOgni giornata lalavorazioneinmediado9 neimesifreddi. alterni caldi eagiorni 7 socie50capi.Lalatteriafunzionatuttalasettimananeimesi dilattee1200vaccheattualmenteconta quota di130fornitori diPradisSopraharaggiuntonel1973una la latteriaturnaria L’azienda: sortanel1935ecompostainizialmentedasedicisoci, Latteria Pradis Azienda AgricolaTrevisanut– 33090 CLAUZETTO(PN) Latteria diPradis Via PradisdiSopra, Via Tel. 0427.80131 149 Prodotti Salumificio Coletti Prodotti L’attuale Salumificio COLETTI è il risultato del lavoro di tre gene- Prodotti Stagionali Prodotti Freschi razioni di una famiglia di antica tradizione norcina i Coletti. La for- • Salame Nostrano • Salsiccia mula per ottenere un ottimo prodotto sta nel riuscire a coniugare i • Sopressa Nostrana • Salsiccia Piccante frutti della tradizione, con il necessario ed indispensabile progres- • Salame Tagliato • Lardo e golino so tecnologico. • Coppa Nostrana Altro aspetto fondamentale per la nascita di un prodotto è l’am- • Pancetta Arrotolata Nostrana biente. Il salumificio si trova all’imbocco dell’incontaminata Val • Culatello d’Arzino che prende il nome dalle limpide acque dell’affluente del Tagliamento, beneficia di un microclima ideale per temperatura, ventilazione naturale e giusto grado di umidità, dato dal fiume e dalla vallata. Grazie alle correnti d’aria estremamente adatte per una perfetta stagionatura l’habitat è ideale per la riuscita di un prodotto unico nel suo genere. Il Salumificio COLETTI, per scelta, utilizza esclusivamente carni provenienti da suini nati, allevati e macellati in Italia acquistate nei principali macelli nazionali, i quali garantiscono la fornitura di un suino con caratteristiche adeguate alla trasformazione in salumi tipici friulani.

Tutti i prodotti stagionati possono essere confezionati sot- tovuoto ed i prodotti freschi possono essere confezionati in vaschetta con atmosfera modificata.

Salumificio Coletti Pierino & C. snc Via Pinzano, 16 – Flagogna - Tel. 0427 808188 E-mail: [email protected] - www.salumificiocoletti.it

150 151 Azienda Vitivinicola Bulfon Prodotti

Abbiamo riscoperto ormai quarant’anni fa alcuni vitigni friulani in via d’estinzione, coltivati per secoli nella Pedemontana pordeno- nese, solo Pinzano al Tagliamento e . Anti- che varietà autoctone come l’Ucelùt, il Piculìt-Neri, il Forgiarìn, lo Sciaglin, che, grazie a questo recupero, sono state reinserite nel registro nazionale delle viti ed hanno rivisto la luce attraverso una nuova coltivazione. L’azienda Bulfon, a conduzione familiare, cer- ca da sempre di coniugare lo spirito imprenditoriale e le moder- ne tecnologie di vinificazione con la valorizzazione della cultura storico artistica del territorio; non a caso di recente si è dotata di un alloggio agrituristico per accogliere gli enoturisti in visita nella zona, posta tra Spilimbergo e . I vini ottenuti dagli antichi vitigni recuperati, di alta qualità e che si presentano all’amatore con un’etichetta disegnata dallo stesso Bulfon raffigurante un particolare di un affresco medievale, un Ul- tima cena presente nella Chiesa dei Battuti di Valeriano, si com- mercializzano non solo in Italia, ma anche all’estero e rappresen- tano una produzione di nicchia ricercata, in tempi di sempre più accelerata e generale omologazione dei cibi e dei vini.

Azienda Vitivinicola “I Vini di Emilio Bulfon” Via Roma, 4 33094 Valeriano PN www.bulfon.it - [email protected] tel. 0432 950061

152 153 Azienda Vitivinicola La Concha Prodotti Il Logo dell’Azienda “La Concha” riassume due antiche vocazioni (vino e mosaico), di questo lembo di Friuli, posto in località Borgo Ampiano, tra i comuni di Castelnovo del Friuli, e Pinza- no al Tagliamento, terre di grande tradizione vitivinicola da tempi immemorabili. L’Azienda, a conduzione familiare, consta di circa una decina di ettari dove si coltivano sia tipici vitigni autoctoni come Ucelut, Scjaglin, Piculit Neri e Forgiarin, sia vitigni classici quali Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot Grigio. La vigna è gestita assolutamente con metodi tradizionali. Ogni processo di coltivazione, dallo sfalcio alla raccolta, è fatto a mano nel pieno rispetto dell’ambiente e della qualità del pro- dotto.

Azienda Agricola LA CONCHA Di Marescutti Alfredo e Pascuttini Marilena Via Borgo Mizzari, 4 - 33090 Valeriano (PN) Tel. 0432 950520 - Cell. 320 3480439 E-mail: [email protected]

154 155 Azienda Agricola Zago Prodotti La ZAGO AGRICOLA ha deciso di produrre tre tipologie di Prosecco DOC tutte con lo stesso denominatore comune, vini dal gusto fresco ed elegante e abbinabili al cibo con grande facilità. Il Prosecco ZAGO è l’ideale per festeggiare la quotidiana gioia di vivere.

PROSECCO DOC EXTRA DRY Metodo italiano con fermentazione in autoclave lenta e conseguente naturale presa di spuma con forma- zione di piccole bollicine e produzio- ne di note aromatiche inebrianti.

PROSECCO DOC MILLESIMATO BRUT Metodo italiano con fermentazione in autoclave lenta e conseguente naturale presa di spuma conforma- zione di piccole bolle e produzione di note capaci di rilasciare caratteri- stiche aromatiche avvolgenti.

PROSECCO DOC RIFERMENTATO IN BOTTIGLIA Col fondo, ovvero sui lieviti, non sboccato. Questo Prosecco fer- menta spontaneamente con i propri lieviti indigeni e matura in bottiglia.

Zago Agricola s.s.a. Anduins di Vito d’Asio - Italia Vigneti in - Terroir in: Taiedo di (PN) Tel. 0434 621583 - Fax 0434 611919 www.zagoagricola.it Azienda Agricola LA CONCHA E-mail: [email protected]

156 157 158

159 Itinerari e ospitalità 160 ne www.comune.vitodasio.pn.it escursionistici nellaVal d’Arzino,sonodisponibilisulsitowebdelcomu cartografia, tracciatiGPS),unitamenteadaltrisuggerimentiperitinerari ri informazioni relative ai percorsi qui proposti (immagini fotografiche, la poesiasappiatalvoltainterpretare perfettamentelarealtà. Maggio Ecco alcuniitinerarichepermetterannoaivisitatoridiverificare come Domenico Zannier. del Friuli, un’immagine delle origini”. Così decanta questa terra il poeta “La Val d’Arzinoèunapoesiadelmondo,uncantoraccoltonelgrembo Itinerari Not Descrizione Carta Tabacco Difficoltà massima Altitudine min Altitudine Tempo di percorrenza Lunghezza Dislivello inizio Località ANELLO DEI COLLI DI CELANTE Note Descrizione Carta Tabacco Difficoltà massima Altitudine min Altitudine Tempo di percorrenza Lunghezza Dislivello inizio Località SENTIERO DELLA BATTAGLIA DI PRADIS a

complessivo complessivo

ima ima

alla strada asfaltata Manazzons asfaltata strada alla Dalla 028 E 510 160 10 e 3h 8,4 Km. 425 (m. 160) Sclopetins località Casiacco, di barriere e mai ultimato, privo fa secolo un oltre iniziato manufatto un di trattandosi Il superamento pietra sul Rio Pontaiba in arco ad ponte un raggiunge un superato e, pressi nei fra l’Arzino e il displuviale dosso il superato Pontaiba torrente aver dopo pendenza lungo le pend e, modesta omonimo con colle sale Rio Albignons, sul ponte di pressi metri prendendo quindi un sentiero sulla un quindi prendendo metri Rio Pontaiba su un altro ponte pedonale, entra in un bosco per poi al termine della strada borgata, si della asfaltata, case pedonale, ultime delle ponte corrispondenza In altro un su raggiungere in breve la borgata di Celante di Vito d’Asio. Pontaiba Rio Da qui Da d’Asio. Vito di Cedolins. Superata la borgata alla sentiero fino all’abitato comodo su prosegue fino si Croci” “delle asfaltata strada sale che carrareccia alla innestarsi giungendo così pr asfaltata, ma Casiacco e da qui al punto di partenza. per Anduins, da ripida molto provinciale Bolzon, di nella strada immette poi a destra per la strada deviando metri, 300 circa per discesa in percorrere si Cjamplan, località decine di metri si trova il cimitero di guerra che ricorda i caduti della guerra di Il rientro il cimitero trova si battaglia. metri di decine riprende a salire e poi sul Rio di Molin riprende per sc Salaries di sul Rio asfaltata ponti strada suggestivi ai rapidamente la subito i caduti tedeschi raccolti furono quale nel acn, rgine l olta e qid a Selletta di Val da Ros. la e quindi Colletta la raggiunge Tascans, la strada asfaltata 2 volte supera che acciottolato in breve giunge 1917 e 1917 stabi si quale a sinistra porta che stradina sulla deviazione breve Forno. Qui si suggerisce una di bivio del pressi nei asfaltata strada alla breve discesa in Sompielungo. ripida mulattiera, su poi paese, lungo Salita Marcuz sale si di Pielungo piazza Dalla 028 T 687 466 3h e 45’ 8,5 Km 500 m Pielungo, piazza Conte G.Ceconi (m. 466) degli episodi Si tratta di un percorso tematico che consente di la zona teatro attraversare nelle pagine di questa guida

– -­‐

Turistico Escursionisti

m m m DA CASIACCO località Sclopetins di Casiacco, sulla provenendo da Pinzano, sinistra

, presso il Bar “L’Ortâl Bar il presso ,

al borgo di Forno borgo al

avviene per il medesimo percorso. medesimo il per avviene

una cappelletta una , tenendo la destra subito dopo la cappelletta, fino a giungere in cappelletta, la dopo subito destra la tenendo , di un rudere un di ed esposto

scende bellici bellici lì il comando del generale Rocca nella giornata del 6 novembre nella Rocca generale del comando il lì

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del primo ponte sul Rio Pontaiba richiede qualche attenzione co dosso (sulla sinistra forra con il “Pozzo del Signore”), si il “Pozzo con forra sinistra (sulla dosso

al gnora il segnavia CAI 821 che sale al M. Taieit e sale che 821 CAI segnavia il gnora e, dopo aver dopo e,

in località Vignale località in la borgata Fumatins. borgata la del 5 6 e novembre 1917

u snir io a sprr l ponte sul Rio Selva e il superare fino a sentiero su . Si . (si è facilita è (si , si prende la strada carrareccia che, superato un carrareccia strada la si prende , prosegue su sentiero il oltrepassando Rio d’Arcoiaz sul cui colle cui sul . ”,

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io del Coz per terminare Coz del io alla cappelletta presso la presso cappelletta alla

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prose A poche A entiero

che, in c del ici porta porta n, si n, gue gue . Si . nei - - 161 Itinerari DA PERT A FORGARIA PER IL SENTIERO DELLA “MADONNA BALLERINA” Località inizio Pert (m. 365) Dislivello complessivo 640 m Lunghezza Km 11,5 Tempo di percorrenza 4h e 30’ Itinerari Altitudine min 263 Altitudine max 468 Difficoltà E -­‐ Escursionistico Carta Tabacco 020 Risalendo la strada “Regina Margherita” (SP1) da Anduins in direzione Pielungo, dopo circa 1,5 Km dall’ultima galleria, si incontra a destra l’indicazione per la borgata di Pert. Abbandonata la SP1 si percorre la stretta stradina che scende fino al ponte l’ sul Arzino per poi risalire al piccolo borgo dove si esaurisce divenendo pista forestale (divieto . di transito) Qui è possibile parcheggiare due/tre veicoli a bordo strada in ( alternativa si consiglia di parcheggiare in corrispondenza el d ponte sull’Arzino presso l’area pic-­‐nic, allungando così l’escursione di circa 500 m.). Imboccata la pista forestale gli che porta a Stavoli Saetola e Zopiet, la si percorre solo per poche decine di metri svoltando subito a destra (indicazioni per Sen il tiero della Madonna, segnavia CAI n. . 814) In leggera discesa si supera un piccolo ponticello sopra un rio lungo il quale corre la linea di confine tra le Province di Udine e Pordenone: ci troviamo quindi già nel territorio del comune di Forgaria. Dopo aver attraversato alcune schiarite e un piccolo corso d’acqua, il sentiero rasenta i ruderi degli Stavoli Buccina e, mantenendosi in quota, raggiunge il costone roccioso dove si trova l’immagine della “Madonna Descrizione Ballerina” (tavolo, panche e libro firme). Si prosegue salendo ripidamente per aggirare in alto un costone roccioso altrimenti impraticabile e, dopo il superamento di un tratto ghiaioso, si giunge al ripiano di “Planet” (m. 468). Da questo punto si gode di un’ottima vista sul versante orientale t della Mon di Anduins, il “Clapeit”, che precipita ripidamente nell’Arzino e lungo il quale corre rada l’ardita st “Regina Margherita”. Dopo aver aggirato uno sperone di roccia il sentiero inizia a scendere nel bosco e, superato il sito della “Madonna del Sentiero” (un piccolo antro naturale scavato nella roccia, all’esterno del quale è posta una effigie della Madonna) attraversa i ghiaioni della Costalunga e termina immettendosi su una pista forestale. Si prosegue lungo la pista, in direzione di sinistra, fino in corrispondenza di un tornante dove, sulla destra, si stacca un sentiero che in breve esce sul grande tornante “Volt di Cimel” della strada che da Forgaria sale a San Rocco. Da qui, in pochi minuti, per il “Troj dal Clapuc” si scende alla Piazza di Forgaria (m. 263). Il rientro avviene per il medesimo percorso. Il sentiero ricalca un antico percorso intagliato lungo le ripide pendici orientali della Val d’Arzino. Si dice che l’immagine votiva della Madonna con Bambino sia chiamata “Madonna Ballerina” perché i valligiani, rientrando nell’Alta Val d’Arzino dalla lontana pianura Friulana, facevano un giro effige di ballo davanti all’ della Vergine come ringraziamento per i buoni affari conclusi. Curiosità Ogni anno, nel mese di settembre, il luogo è meta di un legrinaggio pel organizzato dalle Parrocchie delle Comunità di Forgaria e Vito d’Asio. Il sito della “Madonna Ballerina” è ben visibile anche dalla strada “Regina Margherita”: Percorso privo percorrendola di difficoltà da Anduins e ben verso mantenuto Pielungo, da all’uscita parte dell’ultima dei volontari delle Note galleria, comunità a della bordo rada st Val d’Arzino. c’è un piccolo capitello in legno che ne indica la posizione sul versante opposto.

Percorso privo di difficoltà e ben mantenuto da parte dei volontari delle Note comunità della Val d’Arzino.

CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA NEVE Località inizio escursione Anduins, Borgo di Sopra (m. 395) Dislivello 385 m Durata totale escursione 2h e 15’ Altitudine min 395 Altitudine max 765 Difficoltà Facile Dal piazzale della chiesa si sale a sinistra, alle spalle del campanile, fino alla sommità del Borgo di Sopra dove una gradinata in cemento ci porta alla comoda mulattiera lastricata (cartello “Strada di Mont”) che sale con gradevole pendenza nella boscaglia. Arrivati al bivio di quota 633 (cartello “Spignons”) si prende a destra e, giunti in vista di alcune , case si abbandona la mulattiera per salire brevemente a destra fino al pulpito panoramico la che ospita chiesetta della Madonna della Neve (m. . 765) Descrizione Ritornati alla mulattiera la si percorre a destra per pochi metri, fino in prossimità delle prime case, dove si prende a sinistra un sentiero più stretto che scende inoltrandosi nel bosco fino a raggiungere, in località Chiampeis”, la rotabile asfaltata che percorre l’intero pianoro della Mont di Vît. Si prosegue lungo la rotabile per pochi metri fino in prossimità di uno stavolo risistemato dove, poco prima di un maestoso faggio si prende a sinistra una mulattiera che scende a guadare un canale roccioso (che da’ origine al Rio Barquet) oltre il quale continua fino a incontrare, a quota 633, la mulattiera di salita, attraverso la quale si ritorna ad Anduins. La Chiesetta della Madonna della Neve è stata edificata dagli abitanti di Anduins, alla fine del secondo conflitto mondiale, a scioglimento di un voto fatto nel 1944 per chiedere che il paese venisse risparmiato da un bombardamento. Ospita ogni anno, nel primo fine settimana di agosto, una Note suggestiva festa popolare: la “Fiesta di Mont”. Incantevole da questo “pulpito” il panorama sul tortuoso corso del Tagliamento che raccoglie le acque dell’Arzino e, superata la stretta di Pinzano, attraversa la pianura Friulana per giungere all’Adriatico.

162 163 ANELLO DEL MONTE ROSSA DA FORNO Località inizio Pielungo, località Forno (m. 620) Dislivello complessivo 1100 m Lunghezza Km. 13,6

Tempo di percorrenza 6h e 30’ Itinerari Altitudine minima 618 m Altitudine massima 1369 m Difficoltà EE – Per escursionisti esperti Carta Tabacco 028 Raggiunto il centro abitato di Pielungo, si prosegue in auto lungo la SP55 in direzione di -­‐ Pradis Clauzetto fino a giungere, dopo circa 3 Km, in località Forno, dove è possibile lasciare l'auto in prossimità di un cippo commemorativo dedicato a Giacomo Missana, caduto civile della guerra di liberazione nel 1944. Si imbocca la vecchia strada sterrata per Pielungo (divieto di transito alle auto) che si percorre per qualche centinaio di metri, fino ad un quadrivio con una antica ancona. Qui si lascia la strada e si prende sulla sinistra il sentiero Cai n. 821 che, addentrandosi in un bosco di pini, risale ripidamente le pendici del Cuel di For fino a giungere alla franosa forcella che lo separa dal Monte Cecon: passaggio che si supera agevolmente grazie a una comoda passerella in legno di recente costruzione. Il sentiero continua risalendo in diagonale il versante sud della cresta che collega il Monte Cecon al Monte Taieit fino a giungere, in località Forchiazza, al bivio con il sentiero segn. Cai n. 820 che proviene da Sella Dagn e che al rientro consentirà di chiudere l'anello del percorso. Si prosegue seguendo il segn. Cai n. 821 (destra) e in breve si giunge alla forcella in cresta fra i monti Cecon e Taieit dove l si trova i cartello giallo che segnala l'ingresso nella Foresta Ceconi (di proprietà regionale, i cui confini sono delimitati con segnaletica di colore bianco/rosso che richiede una certa attenzione per non essere confusa con i consueti segnavia Cai). Ignorando la traccia di sentiero che scende sul versante opposto, si risale verso sinistra mantenendosi sul versante meridionale del crinale boscato del Descrizione Monte Taieit e, dopo aver superato un'ampia sella prativa, si giunge ad un pulpito attrezzato (a quota ui 1225 m.) da c è possibile apprezzare un'anteprima dei panorami che ci attendono, con un inaspettato scorcio sul M.Coglians. Si riprende il sentiero che ora si sposta sul versante Nord e, addentrandosi in una dolce valletta, in breve giunge a Malga Lovet: l'edificio, recentemente ristrutturato, offre possibilità di ricovero. Alle spalle della malga ci si incammina lungo la pista forestale che sale da Pielungo e, dopo averla percorsa per qualche minuto si giunge a una selletta (circa 250 m. dalla malga); qui si abbandona la strada e ci si addentra verso sinistra nel bosco di faggio raggiungendo, senza percorso obbligato, la linea di cresta, seguendo la quale in breve si guadagna la cima del Monte Taieit (m. 1369, croce di vetta). Riprendendo la linea di cresta in direzione sud-­‐ovest, sempre senza percorso obbligato ma avendo cura di mantenersi all'interno della faggeta nel versante settentrionale (il versante meridionale precipita ripidissimo nel sottostante vallone di Palamaior) si raggiunge in breve anche la cima del Monte Rossa (m. 1369) e proseguendo ci si innesta nuovamente nel sentiero segn. Cai 820 che proviene da Malga Lovet. La traversata della cresta termina in corrispondenza dell'insellatura di quota 1309 (posta sulla linea del contrafforte di Cuesterelde) dove il sentiero volge improvvisamente a sinistra e scende tortuoso sul versante meridionale fino ad un bivio. Qui si abbandona il segn. Cai 820 che scende ai Piani di Gerchia e si prosegue lungo il sentiero segn. Cai 821a in direzione di Sella Dagn (tabella segnaletica). Inizia qui la lunghissima traversata delle pendici meridionali dei monti Rossa e Taieit, caratterizzata da continui saliscendi necessari a superare i numerosi speroni rocciosi e i relativi canaloni che li dividono. Giunti a Sella Dagn ci si immette nel sentiero segn. Cai n. 821 che scende dal Monte Dagn e che, percorso verso sinistra in direzione del Bivio 820 (tabella segnaletica), riporta in località Forchiazza dove si chiude l'anello del Monte Rossa. Ripercorrendo a ritroso il sentiero del Cuel di For si ritorna in località Forno.

Percorso privo di punti particolarmente pericolosi anche se richiede piede fermo e un buon grado di allenamento. Durante l'attraversamento in cresta è opportuno mantenersi ai margini della faggeta nel versante settentrionale per evitare di dover affrontare passaggi Nota particolarmente esposti, dal momento che il versante meridionale precipita ripidissimo nel sottostante vallone. Una certa attenzione è richiesta nel tratto di sentiero segn. 821a (fra il bivio segn. 820 e Sella Dagn) in quanto la traccia non sempre è evidente e ben segnalata.

164 165 166 Not Descrizione Car Difficoltà massima Altitudine min Altitudine Tempo di percorrenza Lunghezza Dislivello inizio Località STAVOLI PALAR DA SAN FRANCESCO Carta Difficoltà massima Altitudine min Altitudine Tempo di percorrenza Lunghezza Dislivello inizio Località ANELLO DELLA CROCE DI VITO D’ASIO Note Descrizione ta Tabacco a

Tabacco

complessivo complessivo

ima ima

alcune abitazioni alcune tavolo e al piano superiore di sei posti letto con brande e materassi. posti Il rientro avviene per il medesimo percorso. sei di gli edifici superiori, meta della nostra escursio raggiungono si superiore metri di decine poche piano per Proseguendo una stanza con cucina e al di e dispone tavolo struttura la Palar: Stavoli degli primo s verso forestale che sal pista nella quindi immette si Ci destra si scorge Malga Armentaria). (più in alto sulla Armentaria Forchia a porta che forestale pista sulla innesta lungo la mulat prosegue dopo alcune svolte si Armentaria, del si Rio orografica riportandosi destra sulla poi risalire un breve gradino per passaggio questo franati, Superato sassi roccioso. e ghiaie fra metro qualche dove la mulattiera la dove (il “Fontanon”), cascata una di impluvio, che comunque si supera senza difficoltà, supera si comunque che impluvio, alcuni saliscendi, si giunge si saliscendi, alcuni Il tracciato risulta parzialmente rovinato da una frana nei pressi da rovinato parzialmente risulta tracciato Il che consente ancora di militare retto. mulattiera e f vegetazione vecchia la lungo individuare e apprezzare sua la forma originaria, pur essendo ora invasa dalla risale Si portarsi sulla sponda sinistra del corso d’acqua. 22 di via Tolmezzo civico il dopo subito franata, per la presenza di e per l’espos ghiaino di presenza insidioso. la per franata, la mulattiera è dove “Fontanon”, del del gradino roccioso in pressi nei dell’impluvio corrispondenza superamento nel richiesta è attenzione Particolare Dalla 013 E 806 395 e 5 5h Km. 930 San Francesco insellatura dove si trova il bivio con il segnavia CAI 840 (che scende in segnavia il con bivio il trova Sclusons). Torrente del direzione si con fondo inizialmente dove insellatura che, Armentaria) per Forchia ceme 827 CAI (segnavia fattura del sentiero al panorama. vastissimo breve Percorso fino alla chiesa dove c’è auto metri in Pochi sale si d’Asio parcheggiare. per spazio Vito di l’abitato Raggiunto 028 T 716 5 1h e 30’ 3,5 Km. 200 d’Asio Vito subito la strada asfaltata per imboccare a destra per asfaltata strada la subito agli Alpini, Alpini, agli destra destra della Neve, si volge a Madonna della Est fino a g chiesetta sale alla che strada la sinistra direzione in prosegue Si Mont) il sentiero che sbuca Nord lungo destra questa sempre in direzione a seguendo poi, e forestale pista una su dapprima si prosegue forcelletta alla Ritornati Tagliamento e sulla pianura Friulana. panora il filo di cresta, al punto lungo breve, in arriva si destra di traccia la Seguendo forcelletta. torna di divertenti numerosa Il percorso è ripido ma piacevole e si velocemente sfruttando alza e piacevole ma ripido è percorso Il gradini in pietra bellissimi dei con subito inizia che e destra a stacca per seguire il s mulattiera abbandona la si 200 metri circa Dopo in legno “Forcella Monte Asio”) Martino S.Martino”) di civici 15 e 17 di v opra

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Escursionistico Turistico

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167 Itinerari Albego Diffuso Mandi vito d’asio

Nel cuore delle Prealpi Friulane la Val d’Arzino e la val Tramontina Il cui denominazione è probabile che derivi dal latino vicus sono il luogo perfetto per chi cerca la natura e il silenzio. Idea- (villaggio) e Asio (l’antico nome del vicino monte Pala), si tro- le per una vacanza in un territorio ricco di grotte, forre, laghi e va adagiato su un breve altipiano, sopra una lunga e stretta magici boschi di faggio. Antiche borgate, case, strade in pietra, valle scavata dal torrente Arzino. Albergo diffuso romantiche fontane e una splendida vista panoramica accompa- La storia del territorio d’Asio ha origini molto antiche: le prime gnerà le vostre giornate. Divertimento e avventura sono garantiti: famiglie si stabilirono nel 1186, giunte nella zona per scap- speleologia, arrampicata con la palestra di roccia, canyoning nel pare dalle incursioni ungaresche. A partire dai primi anni del letto del torrente Arzino, mountain bike e zone di balneazione 900, il paese conobbe un momento di straordinario sviluppo spettacolari rendono il soggiorno prezioso. turistico ed economico grazie allo sfruttamento della fonte solforosa della frazione di Anduins. Nei pressi della fonte sol- forosa rimane una suggestiva grotta carsica, ritenuta dalla tradizione popolare la casa delle Agane, donne belle e crudeli raffigurate con i piedi all’indietro. Nella parte settentrionale del territorio, zona di pascoli so- leggiati un tempo contesa con le comunità della Carnia, il fiabesco castello Ceconi testimonia tutt’oggi l’incredibile av- ventura umana di Giacomo Ceconi, emigrato povero a metà Ottocento e rientrato in patria ricco e nobile grazie alle sue capacità imprenditoriali.

Nella zona di Vito D’Asio esiste una ragnatela di sentieri, mulattiere e stradine in ottimo stato di conservazione che permettono escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta. Per gli amanti del trekking più impegnativo, il Monte Pala è sicu- ramente una meta da non perdere.

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ASSOCIAZIONI Elenco [email protected]

• • • • • • • • • [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Società OperaiadiMutuoSoccorsoItaliano “SanFrancesco” Circolo fotograficoefilmicoLasLusignes Ass. S.O.M.S.I. I PoetidellaVal d’Arzino Ass. Liberamente Coro Val d’Arzino Circolo CulturaleeRicreativo Pro LocoVal d’Arzino–Anduins Pro Loco“AltaVal d’Arzino” Ass. Sportiva“Arzino” [email protected]

• • • • • • www.la-valdarzino.it [email protected] [email protected]

“Acquavivad’Arzino” Santa Margherita Società diPescaSportiva Gruppo A.N.A.Val d’Arzino Ass. Musicaleeculturale Ass. C.P.R. –Centro diPsicomotricità Ass. “Pro Iuventute”diCelante Parrocchie dellaVal d’Arzino 177 Associazioni Poste Italiane Servizi Pubblici Piazza Municipio 2 33090 Anduins Tel 0427 - 807878 ANDUINS Servizio Fax Sportello bancoposta Servizi Pubblici Sede Municipale: Aperto da lunedì a venerdì Piazza Municipio 1 8.15-13.30 33090 Anduins sabato 8.15-12.30 Tel 0427 - 80136

Biblioteca Civica di Vito d’Asio Friulovest Banca Piazza Municipio (sportello bancomat) 33090 Anduins Via Roma 6 Tel 0427 - 807091 33090 Anduins www.sebico.it Tel 0427 - 80429 [email protected]’asio.pn.it Riferimento filiale Orario di apertura di Pinzano al Tagl.to Mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 - dalle 14.00 alle 16.30 0432-950434 Sabato dalle 10.30 alle 12.00

Farmacia: Marangoni Alberta Via Macilas, 1 33090 Anduins Tel 0427 80680 Orari: Lunedì 14.00-19.30 Da Martedì a Venerdì 8.30-12.30 / 15.30-19.30 Sabato 8.30-12.30 Domenica CHIUSO CASIACCO

Guardia Medica Banca Friul Adria Via Macilas Credit Agricole 33090 Anduins Piazza Vittoria 3 33090 Casiacco Tel 0427 807784 Tel 0427 - 808949 Orari: dal Lunedì al Venerdì Apertura dalle 20.00 alle 8.00 lun. - merc. - ven. Sabato e Domenica: h 24 dalle 10.30 alle 13.00

178 179 ELENCO FOTOGRAFI

Si ringraziano per la disponibilità per l’uso delle fotografie:

Graziano Soravito Carlo Pascolo Costantino Galante Franco Missana Luigina Lorenzini Maicol Galante Isacco Tosoni Matteo Gerometta Archivio Parrocchiale Archivio Las Lusignes Archivio Pietro Gerometta Ferdinando Ponte Tiziano Lorenzini

e tutti coloro che hanno collaborato

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