MAT2020 - Anno II - n°15 - 04/14

CAMEL GLAD TREE SOPHYA BACCINI ANDREA FERRANTE GIANNI DE BERARDINIS Con una sconcertante puntualità capace di superare ogni più rosea speranza, arriva MAT2020 di aprile. Qualche nuova entrata tra i collaboratori occasionali porta una ventata di opinioni fresche, anche se chi le propone ha esperienza da vendere, come il giovane Jacopo Muneratti, che MAT 2020 - MusicArTeam racconta... si addentra nel mondo di , e il saggista Innocenzo Alfano, che ci racconta [email protected] l’ultimo libro di Mox Cristadoro, I cento migliori dischi del progressive italiano. Angelo De Negri Ritorna Claudio Milano che descrive l’ di OTEME, mentre Gianmaria Consiglio propone General Manager and Web Designer l’intervista realizzata con Sophya Baccini. Athos Enrile A proposito di botta e risposta, è con grande piacere che ritroviamo un mito televisivo di 1st Vice General Manager and Chief Editor qualche anno fa, più che mai sul campo, Gianni De Berardinis, così come va sottolineato lo Massimo ‘Max’ Pacini scambio di battute con Andrea Ferrante. 2nd Vice General Manager, Chief Editor and Webmaster Marta Benedetti, Paolo ‘Revo’ Revello La sezione live è ridotta, ma di estrema qualità, per effetto del racconto di Alberto Sgarlato Administration del concerto dei Camel, che mantiene comunque viva la sua rubrica mensile. Web Journalists: Innocenzo Alfano, Gianmaria Consiglio, Claudio Milano, Jacopo Muneratti, Tra quelli che non mollano mai possiamo ancora inserire Mauro Selis, titolare del “Prog del Fabrizio Poggi, Gianni Sapia, Mauro Selis, Alberto Sgarlato, Riccardo Storti. Sud America” e della sezione “Psicology”, Riccardo Storti, che rivisita Alberto Radius, Fabri- zio Poggi, titolare dell’angolo blues, e Gianni Sapia che sviscera l’opera prima di Marcello Faranna. MAT2020 is a trademark of MusicArTeam. Per il side “Nuovi Album”, MAT2020 propone il nuovissimo Passio secundum Matthaeum, The Complete Work, dei Latte Miele. Significativo il quadretto dedicato a DISCOCLUB, il negozio di dischi più vecchio di Genova. E poi ancora qualche news… il cammino di Muovi La Musica, il progetto St’Art e i Glad Tree di Marcello Capra. Per quanto riguarda il Tour Dates di Zia Ross, è ormai consolidata l’uscita sul blog di MAT2020 (http://mat2020.blogspot.it/), che ha ormai superato le 12000 visite dopo pochi mesi di vita. Un instancabile lavoro fatto di passione quello di MAT, con la certezza di creare qualcosa che resterà nel tempo.

2 3 MAT2020 - Anno II - n° 15 - 04/14 sommario Le Rubriche di MAT2020

New Millenium Prog Gioielli Nascosti a cura di Mauro Selis a cura di Riccardo Storti Immagine di copertina dedicata aANDY LATIMER, fotografato sul MEXICO - parte 4 RADIUS palco di Torino da Enrico Rolandi, dove si è esibito in un acclama- Psycomusicology Profondo Blues to concerto con i suoi CAMEL a cura di Mauro Selis a cura di Fabrizio Poggi OSSESSIONE ALI FARKA TOURE Once I wrote some poems a cura di Alberto Sgarlato IN QUESTO NUMERO: FUGAZI - MARILLION (click sul titolo per andare alla pagina)

CAMEL Aiutateci a crescere! ALFANO LEGGE CRISTADORO Cliccate qui ST’ART CAPTAIN BEEFHEART E SOPHYA BACCINI Il nuovo Blog di ANDREA FERRANTE MAT2020 GLAD TREE PASSIO LATTE E MIELE OTEME IL MONDO VISTO DA DISCO CLUB GIANNI DE BERARDINIS MUOVI LA MUSICA MARCELLO FARANNA

4 5 CAMEL Hiroshima Mon Amour, Torino 21 Marzo 2014 di ALBERTO SGARLATO foto di ENRICO ROLANDI 6 7 Era dal 2002 che i Camel non pubblicavano conosciuto soprattutto come fondatore degli show è di altissimo livello e, forse, a tratti LeBlanc. A tal proposito, sorprende la scelta un album di materiale inedito, e grossomodo olandesi Kayak, ma già collaboratore dei persino più emozionante della prima. Si parte di selezionare ben due tracce dall’album “A dallo stesso periodo, anno più anno meno, che Camel periodicamente in passato, l’eccellente con un classicissimo come “Never let go”, dal nod and a wink”, del 2002. Del resto, stiamo non facevano un tour che toccasse l’Italia. Nel batterista Denis Clement e il membro-jolly primo album, che inizia in chiave acustica, con parlando di una band con oltre 40 anni di frattempo due gravi tragedie si sono abbattute Jan Schelhaus (tastiere, chitarra acustica e Colin Bass che passa dal basso alla chitarra, Jan carriera alle spalle e, tra chi nel pubblico sulla band: la morte, proprio nel 2002, a soli cori). Niente album inedito, quindi, per questo Schelhaus dalle tastiere alla chitarra anch’egli chiede “Ice” e chi “”, chi sogna 56 anni, del tastierista storico Pete Bardens tour, ma una recente riedizione riarrangiata e Denis Clement dalla batteria al basso: una di sentire “Sasquatch” e chi “Skylines”, (che però aveva ufficialmente lasciato la band con le odierne tecnologie del titolo acclamato bella prova di polistrumentismo, non c’è che non si può certo accontentare tutti. Il bis è da diverso tempo), e una grave malattia che come capolavoro della band da pubblico e dire! “A song within’ a song”, da un altro ovviamente affidato a un’epica, emozionante ha costretto il polistrumentista-leader Andy critica. A proposito di Ton Scherpeenzel, il classico come “”, rivela uno versione dell’altro “classico dei classici” nella Latimer a un trapianto di midollo osseo e a tastierista olandese è dovuto subentrare in Scherpeenzel ai suoi massimi livelli ed è forse storia della band, “Lady Fantasy”. un lungo periodo di inattività musicale, con formazione a tour già intrapreso per sostituire la vetta esecutiva più alta di tutto il concerto. Chi si è fermato a lungo dopo il concerto, all’orizzonte la tragica ipotesi che potesse Guy LeBlanc, altro collaboratore di Latimer I suoni sono ulteriormente migliorati rispetto per aspettare che la band uscisse a salutare anche non sopravvivere a questo momento da molti anni, anch’egli colpito da un tumore alla prima parte, con una nota di merito il pubblico, ha visto un Andy Latimer così delicato. incurabile ai reni che si è propagato alle ossa e particolare per una batteria tra le migliori che squisito, cordiale e sorridente con tutti, A sorpresa, alla fine del 2013, contro ogni lo sta uccidendo. Ennesima nota tragica nella si possano sentire in circolazione, rotonda, ma tangibilmente provato, consumato, aspettativa, il grande Latimer annuncia il suo storia di una band funestata da tante vicende presente, molto ben riverberata, senza rientri barcollante. A riprova che questo artista, ritorno sulle scene e, per la sorprendente dolorose. o spiacevoli disturbi. La band si lascia andare forse mai del tutto ripresosi dai suoi problemi imprevedibilità dell’evento e per la sua Alle 22, quando l’Hiroshima Mon sempre di più, ride e scherza con il pubblico fisici, è ancora disposto a dare il 110% sul importanza storico-musicale, i biglietti delle Amour torinese è già gremito oltre ogni e trasmette veramente la sensazione di palco ma poi ne paga lo scotto. Per cui, una due uniche date italiane, Torino e Vicenza, immaginazione da più di un’ora, il concerto divertirsi e di divertire, come sul finale di “Fox esibizione di questo livello ci porta a sognare vanno letteralmente a ruba. Alla data inizia con le prime note di “The Snow Goose”. Il Hill”, quando Bass e Latimer si salutano a di vedere ancora qualche tournèe nella storia torinese, infatti, ci ritroviamo circondati da risultato è strabiliante: la band è rodatissima, vicenda mimando il gesto delle orecchie della dei Camel e di ascoltare magari presto anche gente che parla con accenti un po’ di tutte l’amalgama perfetto, i suoni eccellenti e volpe, con le mani sulla testa. Non manca un nuovo materiale inedito, ma la razionalità le regioni d’Italia, conosciamo dei sardi e dei Latimer sembra una specie di folletto che momento riflessivo, con la melanconica “For lascia supporre che questo, in fondo, sia un toscani, veniamo fermati da tre giovanissimi fin dall’inizio della sua partitura saltella con today”, originariamente scritta per le vittime tour di addio. di Marsiglia, uno dei quali con maglietta olimpica precisione tra la chitarra, la tastiera dell’11 settembre 2001 al World Trade Center raffigurante “Larks tongues in aspic” dei King e il flauto. L’esecuzione dell’album nella sua e qui dedicata all’amico sofferente Guy Crimson, che ci chiedono informazioni sul interezza, senza tregua e senza pause, dalla più vicino “auberge de la jeunesse” (ostello prima nota all’ultima, lascia il pubblico senza della gioventù) e, cosa molto positiva che fa fiato. Solo due minime pecche si potrebbero ben sperare per le condizioni di salute del rimarcare: la prima è legata al fatto che il , vediamo tanti giovani e disco originale fu registrato con l’ausilio di un persino intere famiglie, a riprova di un bel orchestra e i suoni delle tastiere moderne, per ricambio generazionale tra gli ascoltatori. quanto diventino sempre più fedeli, danno un Del resto l’evento merita tutto ciò, e per leggerissimo sapore più “sintetico” al tutto; la almeno tre motivi: per la sua insperata unicità, seconda pecca è che, in questo album tutto come detto poco sopra, per l’annuncio che strumentale, negli unici brevi punti in cui i la band eseguirà integralmente “The Snow vocalizzi doppiano le melodie chitarristiche Goose”, l’opera certamente più famosa a il microfono di Schelhaus sembra spento nome Camel, e per l’eccellente formazione, e, per quanto lui si impegni, la voce arriva che riassume un po’ il meglio di sempre tra pochissimo. i vari cambi di line-up. Accanto al già citato La band ringrazia e si concede una pausa Andy Latimer, infatti, troviamo Colin Bass, eccessivamente lunga (circa mezz’ora), il bassista a suo fianco da ormai 35 anni dopo la quale però l’attesa del pubblico è più o meno, il tastierista Ton Scherpeenzel, ampiamente ripagata. La seconda parte dello 8 9 Adrian ZARATE ilNew Progressive Millenium del terzo millenio Prog

Adrián Zárate classe 1981 (nome completo: Adrián de los Reyes Zárate Becerra) è un a cura di MAURO SELIS musicista di grande talento. Già membro dei Saena di Josè Luis Fernandez Ledesma (vedi articoli in Messico prima e seconda parte), Il Progressive dell’America Centrale puntata 5 Zarate come solista ha prodotto uno splendido lavoro non propriamente progressive con venature di jazz-fusion e parti più “cerebrali “ alla Henry Cow. Nel disco, oltre ad essere il compositore, non PARTE 4 si cimenta solo nel suo strumento d’elezione, ossia la batteria o le percussioni in genere, ma Ed eccoci al quartoME ed ultimoXI tour messicano.CO Una nazione capace di anche nel pianoforte e in vari effetti digitali e produrre musica progressiva di quantità e di qualità, nonchè eventi di nelle parti vocali. rilievo mondiale come il Baja Prog MYSPACE (click sul titolo per visualizzare il link)

RIZENGARD Album consigliato: De La A A La Z (2009) SWEET FINGERS

I Rizengard sono una band di Monterey, con un solo disco all’attivo dal titolo Chapter 21. Quartetto originario di Querétaro, uno stato Nel loro lavoro, con grande perizia tecnica del Messico centrale, ha prodotto un unico e uno spiegamento di musicisti ospiti (ben disco nel 2011, ricco di variegate sfumature: 14!), coniugano strumenti usuali per il rock- dal prog sinfonico a passaggi kraut-rock, da progressive con altri tipici della cultura atzeca cenni simil blues a momenti più orientati al come elementi percussivi , passando per le post-rock. cornamusa, tromba e sax soprano. Line up: Mano: chitarra, Muki: batteria, Mc Line up: Alberto Galarza (voce), Gary Zidnes e Fly: basso e Ibis alle tastiere Daniel Tonda (chitarre), Gesù Torres (basso), Rodrigo Soto (batteria), e il compositore, FACEBOOK autentico deus ex machina del progetto, (click sul titolo per visualizzare il link) Christian Rizzo alle ridondanti tastiere.

REVERBNATION (click sul titolo per visualizzare il link)

Album consigliato: Chapter 21 (2012) Album consigliato: Sweet Fingers (2011)

10 11 METACONCIENCIA CRONOMAD

I Metaconciencia sono un gruppo formatosi negli anni novanta. Hanno, però, prodotto un unico disco, totalmente strumentale, nel Un combo space-rock quello dei Cronomad terzo millennio. che, in soli due recenti e.p., sono riusciti a Le loro composizioni vedono le chitarre conquistarsi una fetta di visibilità nazionale (elettrica ed acustica) come principali per la pura energia dei loro live act. elementi con la sezione ritmica di ottimo Line up: Erick Huicochea: basso, Miguel livello. Il sound risulta basato sul progressive Romero: batteria, Moises Marquez : synth anni 70 con venature più dure e financo Alfredo de la Cruz : flauto e sax, Diego Ortega passaggi jazzati con qualche tocco blues. / visuals, Aldo González: basso Line up: Francisco Estrada ( chitarre elettriche E alla chitarra e voce Gerardo Vaquero. , classiche e synth ) , Jose Ramon Porrua (basso ) , Ricardo Moreno (chitarra acustica , tastiere ) e Carlos Bonequi (batteria) SITO WEB (click sul titolo per visualizzare il link) LAST.FM (click sul titolo per visualizzare il link)

Album consigliato: La Danza Etérea (2013) Album consigliato: Bestiário (2003) ARTERIA Jacques MENACHE Non propriamente progressive, gli Arteria Jacques Menache, autentico fan del rock sono un nuovo ensemble proveniente progressivo, è un chitarrista che, dopo aver da Città del Messico con un unico disco fatto parte di progetti minori, nel 2004 decide totalmente strumentale. Sono stati catalogati di incidere un disco solista ,un concept album dagli esperti come uno dei gruppi RIO (rock ricco di ospiti musicisti con Laura Barbosa alla in opposition) di maggior valore degli ultimi voce e di buon tappeto sonoro progressivo, anni. Tra i musicisti di questo combo troviamo altamente sinfonico. autentici “mostri” del prog messicano come Juan Carlos Ruiz e Víctor Baldovinos già presenti in diverse band come (tra le altre) Nazca negli anni ottanta e Iconoclasta (vedi articolo Messico seconda parte). Line up: Juan Carlos Ruiz : fagotto , Adolfo Saragozza: chitarre , Víctor Baldovinos : batteria e Mari Carmen Graue al violoncello. Album consigliato: Cenizas (2004) MYSPACE (click sul titolo per visualizzare il link) Album consigliato: Cuatro Visiones (2011) 12 13 all’unico album dei Perigeo in lista, Abbiamo Italia» (p. 53). Addirittura uno dei brani del tutti un blues da piangere (1973), il classico disco, Confessione, sarebbe dotato, sempre a I CENTO MIGLIORI La valle dei templi (1975), album compatto e giudizio di Cristadoro, di un riff così originale contenente alcuni fra i temi più memorabili e sconvolgente da anticipare nientemeno che DISCHI ideati dalla formazione italiana. Oppure l’estetica musicale delle formazioni della New inserirli entrambi, poiché entrambi significativi Wave Of British Heavy Metal. Con il dovuto DEL PROGRESSIVE nella produzione discografica spiccatamente rispetto per il Biglietto per l’Inferno, a me il jazz-rock di questa notevole band, e magari riff di chitarra elettrica di quel brano pare aggiungere ad essi lo strepitoso Live in Italy invece piuttosto ordinario per quegli anni, ITALIANO 1976, un doppio 33 giri pubblicato per la prima oserei dire al limite della banalità (e, detto volta nel 1990 ma registrato, come si evince per inciso, lo sarebbe stato anche quattro o ...IN LIBRERIA dal titolo, nel 1976 (a Pescara, il 6 agosto). Tra cinque anni prima: White Light/White Heat di l’altro, così facendo, sarebbe pure aumentata Lou Reed, tanto per fare un nome, si muoveva di INNOCENZO ALFANO la scarna rappresentanza di dischi dal vivo, su un terreno simile già nel lontano 1968, oggetti piuttosto rari nel rock nostrano di per divenire quasi identico nel 1973 con le Quando uno intitola un suo libro “I 100 una quarantina d’anni addietro. Anche del registrazioni del live Rock’n’Roll Animal). migliori dischi del progressive italiano” si Banco del Mutuo Soccorso, Cristadoro ha Ecco, se le prove apportate da Cristadoro dà per scontato che conosca la materia selezionato solo materiale del primissimo a sostegno della sua teoria sono queste, pressoché alla perfezione, altrimenti, va da periodo (i primi due album), ma, per tutti gli temo che la tesi sia destinata all’insuccesso. sé, lo intitolerebbe in un altro modo. Mox appassionati, almeno uno degli lp del Banco Insomma, senza ulteriori approfondimenti (da Cristadoro, dunque, fa capire di sapere tutto usciti tra il 1975 ed il 1979 meriterebbe di parte di Cristadoro), quel solenne ed enfatico sul progressive rock suonato e inciso nel Bel libro poteva anche intitolarsi “I migliori dischi stare tra i “migliori” del progressive italiano. «miglior album rock mai pubblicato in Italia» Paese, in particolare su quello degli anni ’70, del progressive italiano della prima metà Un secondo problema nasce dal taglio che ha più che altro il sapore di un attestato di e decide di mettere le sue conoscenze nero degli anni Settanta”, ed un primo equivoco l’autore dà al volume, e che, a mio avviso, è simpatia dell’autore del libro nei confronti di su bianco e di intitolare il suo ultimo libro, per sarebbe stato, così, subito evitato; infatti, per fin troppo apologetico. Scorrendo le pagine quel gruppo e della sua musica, solo, diciamo l’appunto, I 100 migliori dischi del progressive Cristadoro, dopo il 1974 non succede quasi del libro, infatti, si ha talora l’impressione così, “leggermente” esagerato. italiano (Tsunami edizioni, 2014). più nulla di significativo. Un’idea, questa, che i gruppi italiani, o alcuni di essi, abbiano Al di là del giudizio sul libro e sul metodo Cristadoro quindi, se il titolo del libro non che reputo sbagliata. Così come considero fatto cose che le formazioni e i musicisti scientificamente incerto utilizzato per inganna, ha ascoltato più volte tutti i 33 giri eccessivo il numero di 100 quali “migliori” stranieri delle epoche successive, soprattutto organizzarne la stesura, a difesa e merito rock italiani degli anni Settanta, li ha analizzati album italiani di rock progressivo. Per me, di altri generi musicali, abbiano ripreso di Cristadoro – e concludo – va in ogni a dovere uno per uno, li ha messi in relazione i migliori sul serio, sono molti di meno. Ma e/o rielaborato, o che comunque, più in caso ascritta la sua attività di musicista: un tra di loro e con la coeva scena internazionale, quest’ultima, tutto sommato, potrebbe anche generale, che all’estero siano stati in qualche musicista che scrive di musica, sia pure senza e poi, in vista delle sue riflessioni, ne ha essere un’opinione personale. modo influenzati dal rock italiano degli anni usare un linguaggio musicale, è infatti già una selezionato cento, non però cento qualsiasi, Per qualche ragione, dunque, i “migliori” lp ’70. Non voglio dire che la tesi sia di per sé novità, nell’immarcescibile panorama italico bensì i “migliori” cento. Dovrebbe essere del progressive italiano sono stati quasi tutti bislacca o ridicola, ma certo sarebbe stato della saggistica rock. andata così, se il titolo del libro ha un senso, registrati e pubblicati prima del 1975, e più necessario – e anche in questo caso utile – cioè se le parole, pronunciate o scritte, hanno della metà nel solo biennio ’72-’73. A mio che ad una simile affermazione fossero seguiti P. S. La lettura del testo è comunque piacevole, un senso. A mio modo di vedere, tuttavia, è parere sarebbe stato necessario, e anche dei seri elementi di prova. Sarebbe stato cioè pur non aggiungendo molto a quanto già andata così solo in parte, come di solito capita utile, un maggiore equilibrio “temporale”, interessante capire il perché. Un esempio, divulgato da altri – penso ad esempio a in questo genere di pubblicazioni. che si poteva peraltro facilmente ottenere ad qui, valga per tutti. Parlando dell’omonimo Riccardo Storti – sullo stesso argomento. Intanto, nello sfogliare le 200 pagine del esempio sostituendoPhotos Of Ghosts (1973) 33 giri del Biglietto per l’Inferno, uscito nel volume, ho subito notato che più dei 4/5 degli con (1975), due lavori della 1974 e sconosciuto ai più (e l’artwork del album, per l’esattezza 81, appartengono agli Pfm entrambi ottimi ed entrambi con testi quale è riprodotta sulla copertina del tomo), anni 1970-1974, e il resto, 19, al periodo 1975- cantati in inglese, nel primo caso, però, in un l’autore del libro, introducendo la scheda del 1977. Non ci sono invece rappresentanti delle inglese che è tale soltanto per noi italiani... disco, sostiene che si tratta «probabilmente annate 1978 e 1979. Da questo punto di vista il Parimenti si sarebbe potuto sostituire del miglior album rock mai pubblicato in 14 15 ne commemorative autografate dagli artisti coinvolti e CD delle band che parteciperanno a questa prima serata. Chi parteciperà farà parte di un progetto che potrebbe veramente cambiare e migliorare la situazione musicale italiana.

Questi i riferimenti online:

Pagina della campagna su MUSIC RAISER: http://www.musicraiser.com/projects/2248-festival-rock-al-teatro-dellantoniano-di-bolo- St’Art - lo Stato dell’Arte do in Italia e all’estero notevole interesse. gna I musicisti coinvolti in questo primo evento Negli ultimi anni è diventato progressiva- sono: Altare Thotemico, Notturno Concer- FACEBOOK: https://www.facebook.com/gruppostart mente più difficile, se non impossibile, per tante, Marcello Capra, Silver Key. le band alternative, presentare idee nuove Il prezzo del biglietto d’ingresso sarà assolu- GOOGLE+: https://plus.google.com/u/1/114829143866082664577/posts e artisticamente originali. Molti locali stori- tamente politico (7 euro) ed è previsto uno ci della musica “live” italiana hanno chiuso sconto ulteriore per chi partecipa alla nostra YOUTUBE: https://www.youtube.com/user/gruppostart i battenti e quelli che sono rimasti faticano campagna di fundraising su Music Raiser. a sopravvivere, spesso costretti a program- Questa è l’opportunità, per tutti colo- E sul nostro SITO UFFICIALE: http://www.gruppostart.it mare gruppi di cover e tributi per cercare di ro che non sono contenti della situa- avere un maggiore afflusso di pubblico. Mol- zione musicale attuale italiana, di - par Sul sito ci sono notizie e dettagli sulle band coinvolte. Abbiamo già preso contatti con altre ti musicisti sono così costretti a lasciare nel tecipare alla realizzazione di un evento band che sono interessate al progetto per organizzare nuove date, festival e concerti in giro cassetto opere valide e innovative. Abbiamo totalmente autoprodotto, pensato dalle band per l’Italia, nonché con locali e spazi pubblici che ci potranno ospitare nel prossimo futuro. quindi formato un’associazione autogestita di per il proprio pubblico, senza alcuna inter- musicisti e artisti (provenienti da varie parti mediazione di locali, produttori ed etichette. La tua energia per ST’ART!... TUTTA UN’ALTRA MUSICA! d’Italia) per dar vita a un festival e promuove- re eventi dedicati alle espressioni musicali che Music Raiser altrimenti non troverebbero spazio nei canali tradizionali. Il nostro scopo è il dialogo diretto Abbiamo lanciato una campagna di rowdfun- tra artisti, band e il pubblico, la creazione di ding su Music Raiser, il primo sito italiano eventi, concerti, manifestazioni, festival, mo- indipendente di fundraising interamente de- menti di approfondimento culturale e artistico dicato alla scena musicale. L’intero ricavato e l’incontro tra la musica e altre forme d’arte. della campagna verrà impiegato per pagare le spese di noleggio del teatro e dell’impianto Iniziative e nell’organizzazione e promozione dell’even- to. Come primo passo stiamo organizzando La campagna prevede molte “ricompense” un Festival di musica che si terrà a Bologna interessanti, come prezzi scontati o ingressi il 28 maggio2014 al Teatro dell’Antonia- gratuiti per assistere al concerto, posti riser- no, con artisti e band che stanno riscuoten- vati in prima fila, t-shirt, sciarpe e locandi- 16 17 A CARROT IS AS CLOSE AS A RABBIT GETS TO A DIAMOND L’EPOPEA DI CAPTAIN BEEFHEART E BAT CHAIN PULLER di JACOPO MUNERATTI gtbtreviews.blogspot.com

THE PAST SURE IS TENSE - ANTEFATTO soddisfare anche il pubblico di massa, deci- commerciale, che vedeva un parziale abban- dare per il verso giusto: il gruppo, composto se di affidare la sua carriera in mano ai fra- dono delle sonorità d’avanguardia in cambio da Bill Harkleroad e Alex St. Claire alla chi- Ci fu un momento in cui la carriera di Don telli Andy e Augie DiMartino, due produttori di un riavvicinamento con le sue radici blues. tarra, Mark Boston al basso e alla Van Vliet (meglio conosciuto come Captain specializzati in rock Americano. La scelta del Con questi due personaggi a bordo, Captain batteria (nel mondo di Captain Beefheart Beefheart), rischiò seriamente di interrom- Capitano, probabilmente, era dovuta al fat- Beefheart e la sua Magic Band cominciarono and His Magic Band erano ufficialmente Zoot persi, e si tratta degli anni dal 1974 al 1976. to che il suo ultimo disco, intitolato “Clear a registrare quello che poi diventerà il loro Horn Rollo, Alex Snouffer, Rockette Morton Tutto cominciò quando Vliet, spinto dal de- Spot” aveva avuto un relativo buon successo disco successivo: “Unconditionally Guaran- e Ed ) finalmente, cominciò a regi- siderio di realizzare un lavoro che potesse teed”. Inizialmente, le cose sembravano an- strare e a provare, per la prima volta, in ma- 18 19 niera normale. Infatti, solitamente, i tentativi incassato parte del denaro che spettava loro venne cancellata a causa delle cattive recen- più pregevoli del disco, come le ottime parti di Captain Beefheart di far capire ai membri come pagamento per le registrazioni, si inca- sioni. Il disco venne pubblicato solo nel 1994 chitarristiche di Dean Smith su “Observatory del gruppo cosa volesse erano quantomeno volarono definitivamente e abbandonarono a nome “Live in London” e, se oggi siamo in Crest” e “Further Than We’ve Gone” non era- bizzarri: i malcapitati, infatti, dovevano gio- in massa il progetto. Tutto questo accadde di grado di ascoltarlo con orecchio critico e riu- no esattamente quello che il fan medio vole- strarsi tra nastri nei quali Vliet fischiettava colpo, pochi giorni dopo l’uscita dell’LP (Apri- scendo a cogliere la sua gradevolezza, all’epo- va. Comunque, è necessario specificare che, o canticchiava le parti che voleva far suonar le 1974) e, soprattutto, alla veglia di un tour ca, uno spettacolo del genere fatto da Captain in fin dei conti, il tempo è stato gentile con loro e definizioni puramente dadaiste (“suo- in tutti gli Stati Uniti! Beefheart era un semplice e puro cataclisma: questi due album. Sebbene siano ancora con- na come se fossi una fragola che colpisce il basta comparare questa esibizione con quella siderati quasi all’unanimità gli album peggiori rullante”). Grazie al dominio dei fratelli Di- I fratelli DiMartino non erano assolutamente recentemente pubblicata nel DVD “The Lost di Captain Beefheart and His Magic Band, con Martino, tutto questo ormai, faceva parte del intenzionati a cancellare la tournée e a perde- Broadcast” risalente ad appena due anni pri- il tempo, e alla luce delle successive prove passato. Al termine delle registrazioni delle re soldi, quindi si affrettarono a reclutare qual- ma e alle varie tracce dal vivo pubblicate nel artistiche di Vliet & compagni, sono stati de- tracce base del disco, la Magic Band era mol- che musicista che conoscevano dalle loro pro- cofanetto “Grow Fins”. Curioso notare che, cisamente rivalutati. Addirittura, Kate Bush to soddisfatta: il gruppo aveva suonato per la duzioni precedenti, soprattutto membri del questo sarebbe stato il primo della carriera di in un’intervista per l’edizione del Dicembre prima volta in un clima di rilassatezza totale e gruppo rock Buckwheat. Oltre che da Vliet, la Vliet e, a dire il vero, non uscirono sui album 1980 della rivista “Smash Hits”, mise “Blueje- il che aveva influito positivamente sulla loro nuova Magic Band era composta da Fuzzy Fu- live ufficiali fino a quando non decise di riti- ans and Moonbeams” al settimo posto nella performance. Tutto ciò, però, fu temporaneo. scaldo e Dean Smith alla chitarra, Paul Ulhrig rarsi dalle scene. sua lista di 10 dischi preferiti, e nel 2000, la Al momento delle registrazioni della voce co- al basso, Michael Smotherman alle tastiere, band garage-rock White Stripes pubblicò un minciarono i problemi: su consiglio di Andy il jazzista (e più vecchio di vent’anni rispetto Comunque, nell’Agosto 1974 cominciaro- EP con la cover di “Party of Special Things to DiMartino, le surreali immagini dadaiste era- al resto del gruppo) Del Simmons ai fiati e Ty no le session per un nuovo disco di Captain Do”, il brano di apertura di suddetto album. no completamente sparite dai testi di Vliet Grimes alla batteria. A nessuno di loro ven- Beefheart, che si sarebbe intitolato “Blueje- Comunque, dopo questo ennesimo fallimen- ed erano sostituite da banali parole d’amo- ne dato un soprannome. Il nuovo gruppo era ans and Moonbeams”. Per la registrazione to, l’atteggiamento del Capitano verso questa re, probabilmente un omaggio ai dischi Doo- tecnicamente molto preparato, ma i musici- dell’album, vennero reclutati Smotherman, nuova Magic Band cambiò: sciolse il gruppo e Wop che il Capitano amava ascoltare da ra- sti ebbero non poche difficoltà a passare dal Grimes e Smith dalla tournée precedente, più si rifiutò di portare in tournée l’album. Il che gazzino, assieme al suo amico e collega Frank soft-rock alla musica di Beefheart. Non solo, Bob West al basso, Jimmy Caravan e Mark gli lasciò problemi legali coi fratelli DiMarti- Zappa. Come se non bastasse, Vliet, riguardo ma, sebbene il personaggio pubblico fosse Gibbons alle tastiere, e Gene Pello alla bat- no, ma, comunque, Vliet sembrò riuscire ad alla sua carriera, era sicuramente uno di quel- cambiato, la personalità privata di Vliet era teria. Forse per avere un po’ più di credibi- aggirarli, perché la sua carriera musicale non li che in Inglese si chiamano “control freak”: sempre la stessa: visionario e con un senso lità, Vliet si servì della collaborazione di El- finì lì. ovvero, una persona che deve avere in mano dell’umorismo molto particolare e nessuno liot Ingber, ovvero Winged Eel Fingerling, ogni piccola cosa e deve essere in grado di di loro era preparato a tutto questo. Conside- ex chitarrista della Magic Band nel 1971-72 Alla fine dello stesso anno, un Vliet dispera- decidere tutto, e, il fatto di essere sceso in rando, inoltre, il fatto che chi suonava aveva (compare nel disco “”), che to chiese aiuto a . Tra i due c’era secondo influì negativamente sulla sua influenze diverse rispetto agli ex-membri, è a sua volta coinvolse suo fratello bassista Ira, sempre stato un rapporto strano: inizialmen- prestazione vocale. In questo album, infatti, il facile capire che le sonorità di questa nuova e di Victor Hayden (The Maskara Snake) che te erano molto amici, ma ogni volta che le Capitano si mantiene decisamente sottotono, formazione fossero completamente diverse. altri non era che il cugino di Vliet. Hayden due carriere si incontravano (quando Zappa pur riuscendo, comunque, a lasciare la sua Le recensioni di “Unconditionally Guaran- era stato brevemente membro della Magic produsse “” e quando impronta inconfondibile. I fratelli DiMartino, teed” erano in gran parte disastrose e nem- Band nel 1969 come clarinettista, ma poiché Beefheart cantò su “Willie the Pimp” sul di- inoltre, aggiunsero dei fiati e delle chitarre meno il tour venne recepito troppo bene: più che un musicista era un artista visivo, gli sco di Zappa “Hot Rats”) scoppiava subito acustiche alla musica in modo da renderla più non solo per il tipo di musica che proponeva venne affidata la copertina del disco.“Blueje - un po’ di astio tra i due. La verità è che en- easy-listening possibile. Il risultato finale era (limitando i brani classici del Capitano solo a ans and Moonbeams” uscì nel Novembre trambi erano due geni con mischiavano un lontano mille anni luce da tutti i lavori prece- tre: “Mirror Man”, “Abba Zaba” e “Crazy Lit- del 1974 e, sebbene la direzione musicale talento immenso ad un altrettanto immenso denti di Captain Beefheart,“” com- tle Thing”), ma anche perché i membri della non fosse poi così diversa da quella di “Cle- egocentrismo, addizionato a nessuna volontà preso. Inoltre, come spregio finale, la coper- Magic Band originali erano amati quasi quan- ar Spot” e la voce di Vliet, stavolta, fosse in di ognuno dei due di sottomettersi ai deside- tina dell’LP mostrava un Vliet con un sorriso to Beefheart stesso, e la loro assenza era una gran forma, il fatto che i brani continuasse- ri dell’altro. Inoltre, Don Van Vliet, che aveva a pieni denti, reggere in mano diversi bigliet- costante dei fan, che a volte si spingevano a ro ad essere semplici, meno d’avanguardia e, un modo particolarissimo di vedere le cose, toni. L’intento era chiaramente ironico, ma il tal punto da gridarlo direttamente al Capita- soprattutto, che la musica non fosse suonata era pronto ad incolpare chiunque, tranne sé modo in cui sarebbe stato percepito dal pub- no durante i concerti. Da questa tournée, la da una Magic Band vera e propria, fecero in stesso, per qualsiasi insuccesso. Ad esempio, blico era uno solo. L’umore dei suoi compagni Virgin aveva in mente di fare uscire un LP dal modo che il disco venne recepito alla stessa a inizio 1975, Vliet rinnegò i due album pre- di viaggio, a questo punto, era sceso sotto le vivo, registrato al Royal Theatre di Londra il maniera di “Unconditionally Guaranteed”, cedenti, definendoli “orribili e volgari” esi scarpe ma quando scoprirono che Vliet aveva 9 Giugno 1974, ma la produzione del disco se non peggio. In effetti, persino i momenti spinse a tal punto da dire che “Bluejeans and 20 21 Moonbeams” era una collezione di scarti e The Showing Scat Flap Top”, “Poofter’s Froth provini completato a sua insaputa dalla casa Wyoming Plans Ahead”, “Advance Romance” discografica, chiedendo ai suoi fan di riporta- e “Man With The Woman Head”. Inoltre, uno re entrambi gli LP in negozio chiedendo indie- dei due brani incisi in studio, “200 Years Old”, tro i soldi. Ovviamente, tutto questo non sa- era un vero e proprio duetto tra Zappa e Vliet, rebbe accaduto se i due dischi avessero avuto con entrambi che cantavano in armonia e con successo, e “Bluejeans and Moonbeams” rispettivi assolo di chitarra e armonica. Il di- non è mai stata una collezione di scarti, ma sco venne recepito piuttosto bene, più dai fan un lavoro sé stante al 100%. Ad ogni modo, di Zappa che da quelli di Captain Beefheart, Zappa, nonostante fosse stato lui stesso vitti- ma se non altro, era la dimostrazione che la ma di alcune accuse (ingiustificate) da parte direzione commerciale e stucchevole degli di Vliet, decise di sotterrare l’ascia di guerra ultimi due album era definitivamente sparita. e di assumerlo come membro del suo gruppo per il tour Americano di Aprile-Maggio 1975. Prima dell’uscita del disco, comunque, al I musicisti, oltre e Zappa e Vliet, erano i ve- Capitano venne offerta una chance per re- terani Zappiani Tom Fowler al basso, suo fra- dimersi: il manager di Zappa Herb Cohen tello Bruce al trombone, Napoleon Murphy riuscì a procurargli un ingaggio al festival di Brock al sassofono e alla voce, George Duke Knebworth, il 5 Luglio dello stesso anno, as- alle tastiere e alla voce e le nuove reclute, de- sieme a artisti comeRoy Harper, Pink Floyd e stinate a far parlare di sé, Denny Walley alla i Monty Python, che intrattenevano il pubbli- chitarra slide e alla voce e Terry Bozzio alla co tra un set e l’altro. Per questo nuovo even- batteria. Il repertorio del gruppo era tipica- to, era stata creata una nuova Magic Band mente Zappiano, ma conteneva alcuni spazi usando vecchi membri del gruppo e associati: dove Vliet poteva esprimersi liberamente e oltre al già citato Elliot Ingber, venne reclu- diventare il frontman. Oltre alla quasi obbli- tato anche (Drumbo), batterista gata apparizione di “Willie The Pimp”, i brani storico della Magic Band (suonò in tutti i di- in questione erano “Orange Claw Hammer” schi fino a “The Spotlight Kid”) e una delle da “Trout Mask Replica”, originariamente persone più importanti nella carriera musica- a cappella, veniva eseguito adesso con tut- le del Capitano, in quanto aveva anche la fun- ta la strumentazione, “Sam With The Show- zione di trascrivere e di tradurre le composi- ing Scat Flap Top” e “Man With The Woman zioni spontanee di Vliet al piano. Alla seconda Head” due recitativi nuovi composti da Cap- batteria c’era il primo batterista dei Mothers tain Beefheart, “Debra Kadabra”, “Poofter’s of Invention (Indian Ink) da Froth Wyoming Plans Ahead” e “Why Doesn’t sempre molto amico di Vliet e desideroso di Someone Get Him a Pepsi?”, tre brani scritti collaborare con lui, mentre il giovane chitar- da Zappa appositamente per la voce di Vliet rista e grandissimo fan di Captain Beefheart (quest’ultimo, con un arrangiamento pro- Greg Davidson (Ella Guru) e, soprattutto, fondamente diverso, diventerà “The Torture Bruce Fowler (Old Fossil) al trombone, al po- Never Stops”, uno dei cavalli di battaglia Zap- sto di un bassista, completavano la formazio- piani). Inoltre, il Capitano si ritagliava il suo ne. La scaletta comprendeva classici e brani spazio personale anche in quei brani lunghis- amati dal pubblico ma poco eseguiti dal vivo simi dove ogni membro del gruppo poteva e il sound, seppure nuovo, era molto coeren- improvvisare, come “Advance Romance” e te con la carriera passata del Capitano. Con “A Pound for a Brown”. Finalmente il 2 Ot- tutti questi ingredienti, l’esibizione fu un suc- tobre 1975, uscì “” un disco dal cesso e la nuova Magic Band, con un paio di vivo tratto da questa tournée, accreditato a cambiamenti (Black se ne andò, senza essere Zappa/Beefheart/Mothers. In tale album, sostituito e Davidson venne rimpiazzato dal vennero incluse “Debra Kadabra”, “Sam With già citato Denny Walley, ribattezzato Feeler’s 22 23 Reedo) intraprese un acclamato tour Euro- resto, ma perfettamente funzionale nel con- Di pregevolissima fattura la parte centrale del la pensava diversamente… peo dall’Ottobre al Dicembre 1975, a volte testo, in tipico stile Beefheart. Dopo questo pezzo, eseguita in unisono da parte di tutti gli come spalla ai concerti di Zappa. La voce che brano, posto necessariamente in apertura strumenti, una sorta di composizione nella Tornato dal suo tour Europeo, Zappa scoprì il Capitano di una volta fosse finalmente ritor- al disco per dimostrare ulteriormente, che il composizione. che, in realtà, Cohen aveva finanziato le regi- nato si sparse a tal punto che, Cohen decise Capitano sorridente che sventolava soldi di strazioni dell’album usando i suoi soldi, senza di finanziare le registrazioni per un nuovo di- “Unconditionally Guaranteed” era tornato Il secondo lato del disco si apre con “The il suo permesso. Iniziò un litigio tra i due, al sco di Captain Beefheart: “Bat Chain Puller”, in sé stesso, seguono due momenti di relati- Floppy Boot Stomp”, di ascolto più semplice termine del quale, Herb prese possesso dello e, per gli standard Beefhartiani, quasi balla- studio di registrazione di proprietà di Frank e che sarebbe uscito per la Reprise. va tranquillità: “Seam Crooked Sam” è poco bile. In questo pezzo, eseguito su un 4/4, ma di tutti i suoi contenuti, compreso il master più di un recitativo su una base minimalista con una parte di batteria così bizzarra che è tape di “Bat Chain Puller”. Zappa gli fece prodotta dal piano elettrico di John Thomas quasi difficile notarlo, si apprezza soprattut- causa, ma il procedimento legale non termi- BAT CHAIN PULLER - L’ALBUM e dalla chitarra, che, in questo brano è suo- nata da John French, che, nella sua fluidità, to la chitarra di Denny Walley, oltre che alla nò prima del 1981, anno in cui Frank riuscì a Prima delle registrazioni del disco ci fu un non contiene nemmeno una ripetizione o voce di Vliet, chiara e cristallina. La splendi- riavere tutti i suoi nastri. In quel momento, nuovo cambiamento: Elliot Ingber e Bruce un vero tema principale, mentre “Harry Ire- damente titolata “A Carrot is as Close as A però, questo significava una cosa sola: “Bat Fowler lasciarono il gruppo. Jeff Morris Tep- ne”, composta ai tempi di “The Spotlight Rabbit Gets to a Diamond” è un breve stru- Chain Puller” non sarebbe potuto uscire, o, per (Jeff Tapir White Jew), un giovane chitar- Kid”, è uno dei brani più semplici dell’intero mentale di una bellezza quasi barocca, ese- perlomeno, non tanto presto. Nel frattempo, rista in piena adorazione di Beefheart e John album: si tratta di un delizioso shuffle, qua- guito all’unisono dalla chitarra e dal pianofor- però, Vliet, che possedeva una copia in cas- Thomas (nessun soprannome) alle tastiere si una ballata in stile Francese, impreziosita te. La successiva “Owed T’Alex” è un’ottima setta dell’album, aveva spedito alcune casset- e al synth bass vennero aggiunti al loro po- dal pregevole crooning di Vliet e dalla fisar- coniugazione tra il presente (l’avanguardia) e te a delle riviste musicali, in modo che recen- sto. Tepper si dimostrò un valido gregario e monica, suonata da Denny Walley (pare che il passato (il blues) di Vliet, ed è impreziosita sissero l’album. Dopo questo fatto, il Capitano alleato, e rimase con Vliet per il resto della lo strumento appartenesse al padre di Gail ancora una volta dalla chitarra di Walley, che cominciò a diffondere l’album ulteriormente, sul finale esegue delle cose magnifiche, oltre facendolo ascoltare a più amici possibili e discografia. A French toccò il solito compi- Zappa, la moglie di Frank). “Poop Hatch” è un che da una performance vocale piena di grin- facendone copie. Non sorprendentemente, to di tradurre le istruzioni musicali che dava visionario racconto di Vliet, senza nemmeno ta e convinzione. “Odd Jobs” sebbene non avesse avuto una pubblicazione il Capitano e di girarle al resto del gruppo in una base musicale di sottofondo. L’inclusione è il terzo brano maniera umanamente comprensibili. Le regi- di questo brano non deve sorprendere: John dove la chitarra è suonata da John French e, ufficiale, nel corso degli anni apparvero molti strazioni del disco avvennero nei primi mesi French, nel suo eccellente libro “Through musicalmente, non dice molto, anche se vale bootleg non ufficiali contenenti il disco. Co- del 1976 ai Paramount Studios di Hollywood. The Eyes of Magic” ricorda che fin dai tempi la pena ascoltarla almeno un paio di volte per munque fosse, altro tempo era stato buttato Il budget che venne dato al gruppo da Herb di “Trout Mask Replica”, il Capitano avesse la prestazione vocale di Vliet, stranamente via, e la carriera del Capitano era di nuovo sul Cohen era relativamente alto, quindi il grup- scritto una quantità infinita di storie e di poe- pacata e quasi sognante. “The Thousandth filo del rasoio… po, per una volta era tranquillo di poter fare sie, quasi superiore al numero delle sue com- And Tenth Day Of The Human Totem Pole” è, le cose fatte bene. Per il disco, vennero regi- posizioni. A volte, qualcuno di questi scritti probabilmente, una delle migliori composi- strati 13 brani, ma solo 12 arrivarono alla se- finiva come testo di una sua composizione zioni di Don Van Vliet: sia dal punto di vista SKELETON MAKES GOOD - EPILOGO lezione finale. anni dopo, altri venivano pubblicati nell’art- musicale, sia liricamente (una metafora sur- Vliet, inizialmente, aveva in programma di re- work degli album, altri ancora, invece, finiva- reale e angosciante sul problema del sovraf- Il disco si apre con la title-track, “Bat Chain incidere il disco da capo, ma la cosa cambiò no nel dimenticatoio; in questo album, per la follamento). La cosa incredibile di questo bra- Puller”, la cui ritmica, particolarissima, sta- in fretta. Per prima cosa, nessuno dei membri prima volta, Vliet decide di leggerne uno sen- no è che nei suoi 6 minuti, riesce ad essere bile dall’inizio alla fine del pezzo ed eseguita originali del gruppo era rimasto con lui, ad ec- za nemmeno musicarlo. “Flavor Bud Living” perfettamente coerente pur non contenendo all’unisono da batteria, synth bass e armo- praticamente nessun tema e nessuna ripeti- cezione di Jeff Tepper, e, con la nuova Magic nica, deriva da una trascrizione di un nastro è un pacifico intermezzo per chitarra, ancora Band, già testata dal vivo, aveva cominciato French (suonerà su zione, con le sue parti strumentistiche pre- dove Vliet aveva registrato il rumore dei ter- una volta suonata da John a produrre altre composizione e a recupe- tre brani del disco, in tutto), derivato da una cisissime ed eseguite alla perfezione. Il disco gicristalli della sua macchina ed è un ottimo rarne vecchie inedite. Quello che finalmente trascrizione di un’improvvisazione pianistica viene chiuso da “Apes-Ma”, un altro brano esempio di come il Capitano considerasse uscì nel 1978 era un album ibrido ed era sta- di Vliet. “Brickbats” scuote violentemente recitato da Vliet senza musica: 44 secondi per musicale praticamente qualsiasi cosa. Oltre to intitolato“Shiny Beast (Bat Chain Puller)”, l’ascoltatore, dopo la tranquillità e la sereni- ricordarci che “state mangiando troppo, sta- al cantato indemoniato di Beefheart, l’altro forse per avere l’illusione di poter chiudere il tà dei tre brani precedenti, con una musica te andando al bagno troppo e la vostra gab- elemento che stronca sul nascere qualsiasi progetto una buona volta. Per questo album tortuosa e agitata accompagnata dalla voce bia non diventerà certo più grande”. Con un possibile monotonia è la precisissima sezione vennero incise nuove versioni di “The Floppy di Vliet, qui al massimo della sua potenza, e, album di questa fattura e con un’esecuzione centrale eseguita simultaneamente dalle due Boot Stomp”, “Harry Irene”, “Bat Chain Pul- soprattutto, dal suo sassofono soprano, che del genere, il Capitano era sicuro di riconqui- chitarre, apparentemente slegata da tutto il ler” e “Owed T’Alex”; venne riregistrata anche blatera inarrestabile fino alla fine del brano. starsi l’affetto dei suoi fan. Tuttavia, il destino 24 25 “Candle Mambo”, incisa per il “Bat Chain Pul- era stato, ancora una volta, sostituito. Gary e creò, all’ultimo secondo, “Skeleton Makes uscito? Sicuramente, sarebbe stato recepito ler” originale ma scartata e Vliet usò “Apes- Lucas adesso era diventato membro ufficiale Good”, il finale del disco e dell’intera disco- molto bene dai fan, come testimonia l’entu- Ma” dalla sua cassetta originale. Uno dei bra- del gruppo, il basso era suonato da Richard grafia. Nel testo di questo brano, tra le righe, siasmo con cui sono stati accolti i tre dischi ni nuovi, “Topical Hot Dog Night”, derivava Snyder (Midnight Hatsize) e la batteria da Vliet sembrava voler dare l’addio al suo pub- finali del Capitano, ma la sua carriera sarebbe da una sezione di “Odd Jobs” e risultò molto Cliff Martinez (nessun soprannome), che in blico musicale: “ci sono così tante cose da per- durata più a lungo se non ci fosse stato que- più interessante del pezzo originale. Come futuro avrebbe fatto fama con i Red Hot Chili cepire e vedere quando sei sveglio/sono tutte sto ennesimo intoppo? La risposta, probabil- già citato, oltre a Tepper, nessuno dei membri Peppers. Il budget per questo disco era estre- così fuori portata/e ce ne sono altrettante nel mente, è “no”: Vliet amava creare musica, del disco originale suonava su questa nuova mamente basso, per cui si era pensato ad un momento in cui dormi/quindi dovrò gettare la ma in questo periodo era molto più interes- versione: la nuova formazione comprendeva espediente: si sarebbero incisi dei nuovi brani spugna”. “Seam Crooked Sam” e “Odd Jobs” sato alla pittura (è sua la splendida grafica di il ritorno di Bruce Fowler al trombone e l’ag- e il finale del disco sarebbe stato affidato ai furono, quindi, gli unici brani del disco origi- “Shiny Beast” e “”) giunta di Richard Redus (Mercury Josef) alla brani mancanti del “Bat Chain Puller” origi- nale a non essere stati recuperati in nessuna e, probabilmente, considerava un investi- chitarra, (Black Jew Kitta- nale, che a questo punto, era di nuovo entra- nuova configurazione. mento quello che sperava di guadagnare con boo) al basso e alle tastiere eRobert Williams to in possesso di Frank Zappa, risolvendo così i dischi. Inoltre, come pittore, ebbe molte più (Wait for Me) alla batteria. Inoltre, nel disco qualsiasi tipo di problema. FZ, però, non era Una volta che cominciò la sua carriera da pit- soddisfazioni economiche: i suoi dipinti ven- compariva come ospite anche Art Tripp, un dello stesso parere: stavolta non avrebbe aiu- tore, Don Van Vliet abbandonò il sopranno- nero esposti numerose volte e quotati molto altro ex-membro del gruppo, alle percussioni. tato il suo vecchio amico regalandogli delle me Captain Beefheart e si lasciò alle spalle il in alto. In ogni caso, per come sono andate parti di master e decise che, se Vliet voleva suo passato da musicista, disinteressandosi oggi le cose, non possiamo fare altre altro Il disco successivo si intitolò “Doc at the Ra- veramente quei pezzi, doveva comprare tutto delle ristampe dei suoi dischi e di fare musica che ascoltare questo splendido disco e me- dar Station”, ed uscì nel 1980. La formazione il master originale. Questo comportamento nuova. Morì a 69 anni il 17 Dicembre 2010, da ravigliarci ogni volta come sia stato possibile del disco era praticamente uguale alla pre- da parte di Zappa può sembrare non proprio tempo malato di sclerosi multipla, senza aver concepire, creare ed eseguire della musica cedente, con solo il ritorno di John French, buono ed amichevole, ma bisogna ricordarsi mai pubblicato “Bat Chain Puller”. L’album del genere, ricordandoci che, per un certo pe- stavolta alla chitarra al posto della batteria che Frank, oltre ad essere un musicista, era vide la luce postumo, il 22 Febbraio 2012, riodo, su questo pianeta è esistito un omet- (anche se finì per suonarla comunque in due anche un uomo d’affari e non voleva perde- 36 anni dopo la sua realizzazione. La nuova to buffo e apparentemente incomprensibile, brani), in sostituzione di Redus. Anche in que- re ulteriore denaro. Inoltre, Don era sempre edizione proveniva dal master originale rima- chiamato Don Van Vliet che con i suoi com- sta occasione, vennero reincisi alcuni brani da stato ingrato nei suoi confronti e gli aveva ad- sterizzato e aveva note di copertina di John portamenti strani e bizzarri e la sua creatività “Bat Chain Puller”: “A Carrot is as Close as dossato colpe che non aveva, e, riregistran- French e Denny Walley. Il CD, inoltre, conte- quasi aliena, si è addentrato in zone dove nes- a Rabbit Gets to a Diamond”, “Brickbats” e do i brani del disco originale, aveva violato neva tre tracce presenti sul master-tape ma sun altro si era mai addentrato prima e dove, “Flavor Bud Living”. Le nuove versioni era- il contratto che aveva con la Reprise, e, per che non dovevano essere sul disco originale: probabilmente, nessun altro lo farà per molto no molto simili agli originali, ad eccezione di questo, ci sarebbero stati gli estremi per una un mixaggio alternativo della title-track, la tempo e, sicuramente, non in questo modo. quella di “Flavor Bud Living”, eseguita, stavol- causa legale. Dopo questo fatto, Vliet ruppe versione originale di “Candle Mambo” e “Ho- ta, dal giovane chitarrista (nessun ancora una volta i rapporti con Zappa, per poi boism”, un duetto blues improvvisato in stile soprannome), musicista brillante che in quel riavvicinarsi a lui definitivamente nei primi delta anni ’30 tra Walley alla chitarra slide e momento stava facendo da manager al Ca- anni ’90, quando a Frank venne diagnosticato Vliet alla voce e all’armonica, che ricordava pitano. Questa nuova versione si discostava un cancro alla prostata in fase terminale. Ad molto la “China Pig” di “Trout Mask Replica”. totalmente dall’originale, considerata da Vliet ogni modo, il Capitano non aveva abbastan- Il brano era stato registrato su un registrato- “troppo religiosa”, e venne registrata secon- za fondi economici per permettersi l’acquisto re a cassette ed era finito sul master tape di do “la teoria delle note esplosive” che, consi- del disco originale, quindi cercò di riempire “Bat Chain Puller” su consiglio del tecnico steva, nell’eseguire il pezzo come se ogni nota lo spazio come meglio che poteva: per pri- del suono Kerry McNabb che aveva consiglia- non avesse relazione con la precedente. Il ri- ma cosa inserì “Poop Hatch” dalla sua copia to di fare una copia nel caso fosse successo sultato finale è senza dubbio più virtuosistico, in cassetta di “Bat Chain Puller”. La versione qualcosa alla cassetta. Il pezzo suona come ma senza l’atmosfera rilassata dell’originale. del recitativo era esattamente la stessa, ma un buon post-mortem e come un bel finale forse, per evitare ritorsioni legali, la rinominò per la travagliata storia di un disco che ci ha Facciamo un salto in avanti di due anni per messo troppo tempo ad uscire, ma che, oggi, “”, che sarebbe stato l’ul- “‘81 Poop Hatch”. Inserì una versione scarta- ta di “The Thousandth And Tenth Day Of The finalmente, può essere ascoltato ed apprez- timo album ufficiale di Vliet, che voleva pro- zato da tutti. seguire la sua carriera da pittore ed era stan- Human Totem Pole” incisa durante le session co del business musicale. Tepper continuava il di “Doc at the Radar Station” eliminando la Molte domande rimangono irrisolte: cosa suo ruolo di chitarrista, ma il resto del gruppo parte di chitarra di French e sostituendo la sarebbe successo se il disco originale fosse batteria di Williams con quella di Martinez 26 27 sua realtà, la sua terra, la sua gente. Vestito vincere il prestigioso premio Grammy Award con i colorati abiti tradizionali del Mali, Touré per il miglior disco di musica “etnica dell’anno”. viaggioPROFONDO intorno alla musica BLUES dell’anima ha portato la musica e la cultura della “sua Ma il “bluesman africano” non era nuovo a Africa” in Europa, Giappone e Stati Uniti. queste imprese, infatti, il suo album “Talking La sua straordinaria musica suonata Timbuktu” inciso con gli aveva già utilizzando sia antichi strumenti originali fruttato lo stesso riconoscimento nel 1995 e a cura di FABRIZIO POGGI della sua terra sia strumenti più “moderni” quella registrazione è stata considerata dai ha affascinato tutti coloro che hanno avuto lettori di “Blues Revue” (la rivista di blues più la fortuna di ascoltare le magie sonore che diffusa al mondo) come uno dei dischi più l’artista ha profuso a piene mani negli ultimi importanti degli ultimi quindici anni! vent’anni. Il suo ipnotico ritmo chitarristico “La musica non è solo divertimento” aveva e la sua voce calda e sussurrata lo hanno detto nel 1995. “E’ una cosa importante, fatto paragonare a due grandi artisti del preziosa, che dovrebbe essere usata solo per “Mississippi Blues” come John Lee Hooker, scopi spirituali e per accrescere la conoscenza R.L. Burnside e Junior Kimbrough. Tutti gli delle persone. Ecco perché come musicista appassionati di questo genere musicale sanno sento di avere importanti responsabilità che le radici del blues si trovano nell’Africa verso la mia famiglia, il mio villaggio e la mia occidentale: da lì, infatti, venivano la maggior gente”. Ritornerà più volte su questo concetto parte degli schiavi deportati negli Stati Uniti e, anche nel periodo in cui sentiva avvicinarsi la per quanto “i padroni bianchi” abbiano fatto propria fine. di tutto per cancellare le millenarie tradizioni Ali Ibrahim Touré era nato da una famiglia del popolo nero, è di fatto innegabile che “la poverissima sulle rive del fiume Niger a musica del diavolo” derivi proprio da ciò che Kanau, nei pressi di Timbuktu, nel cuore i “griots”, i cantastorie africani, cantavano tra dell’Africa occidentale. Dei dieci figli avuti savane, foreste e deserti. Curioso il fatto che dai suoi genitori (il padre morì giovanissimo quando negli anni sessanta del secolo scorso arruolato nell’esercito francese) lui è stato Ali Farka Touré ascoltò il primo disco di blues l’unico a sopravvivere agli stenti e alle afroamericano cantato da John Lee Hooker malattie. Per questa sua “testardaggine a pensò che non si trattasse di un artista voler vivere” venne soprannominato “Farka” proveniente da “un altro mondo” ma di un che nella lingua del suo popolo significa “collega” africano. “asino”, animale universalmente noto per la Più tardi avrà anche loccasione di suonare sua indole cocciuta. con il mitico bluesman dichiarando però, All’età di dodici anni Ali si costruì una chitarra sempre e fermamente, l’assoluta originalità tradizionale chiamata “djerkel” e ritenuta della propria musica. Di sé e dei bluesmen capace di evocare spiriti e divinità che da afroamericani diceva spesso: “Io sono la completo autodidatta imparò ben presto a Ali Farka Touré radice e loro sono i rami”. Innegabile per suonare con una tecnica del tutto inusuale chi ha ascoltato entrambi le musiche il fatto ma assolutamente efficace. Ali di lì a poco poeta del blues “africano” che l’albero del blues era davvero lo stesso: imparerà anche a suonare il “gurkel” una Vorrei parlarvi in questo numero di un grande era un grande artista eppure si è sempre antico, magico e affascinante. chitarra ad una sola corda e il “n’jarka” una personaggio scomparso qualche anno fa, e considerato soprattutto un contadino. Le Negli ultimi anni di vita si era un po’ ritirato dalla specie di violino monocorde. forse troppo presto dimenticato. Ali Farka due importantissime vittorie ai Grammy sua frenetica attività di musicista per tornare Alla musica si avvicinò dopo aver visto in Touré, chitarrista e cantante del Mali, era il Awards (gli Oscar del disco) che hanno di a fare il contadino. Solo sporadicamente concerto il grande chitarrista originario della più americano dei bluesmen africani e la sua conseguenza spalancato le “porte del mondo” incideva dischi o si esibiva in concerto. La sua Guinea Ketia Fodera. Di lì a poco anche grazie musica aveva davvero parecchi “contatti” con a decine di eccellenti musicisti africani non ultima fatica discografica “In the heart of the alle prestigiose collaborazioni in Occidente il blues dei neri americani. Ali Farka Touré gli hanno mai fatto perdere il contatto con la moon” (nel cuore della luna) gli aveva fatto con musicisti del calibro di Ry Cooder, Taj 28 29 Mahal, i Chieftains e Clarence “Gatemouth” Brown la popolarità di Ali Farka Touré divenne planetaria ed il mondo si accorse finalmente del meraviglioso forziere sonoro che per anni era stato nascosto in terra africana. Il suo album del 1992 “The source” restò primo in classifica negli Stati Uniti per ben undici settimane! Un risultato davvero incredibile soprattutto pensando alla “semplicità” della musica di Touré che cantando in nove lingue africane diverse fra loro riusciva ad evocare le immagini che popolavano le sue canzoni: l’amore, la spiritualità, le terre e le acque del “suo” Mali. Sempre disponibile ad aiutare gli altri e usando spesso il suo “potere mediatico” per migliorare le condizioni economiche della sua gente, Ali Farka Touré è riuscito davvero a toccare il cuore “blues” di migliaia di persone in tutto il mondo e la sua scomparsa lascia un vuoto difficilmente colmabile. L’ultima volta che si è esibito in Italia in compagnia di un altro grande della sua terra, Toumani Diabatè, a chi gli chiedeva di definire se stesso rispondeva con grande umiltà: “Io sono solo un musicista ma ho ricevuto un grande dono da Dio. Un dono che non deve essere sprecato ma usato responsabilmente e soprattutto condiviso con gioia, amore e rispetto con tutte le altre persone. C’è un vecchio proverbio del mio paese, il Mali, che recita: “Il miele non sembra così buono se ad assaggiarlo è una sola bocca”. Marc Camins 30 31 di GIANMARIA CONSIGLIO foto di ENRICO ROLANDI Ci vuole coraggio a dedicare un disco a William Blake, di questi tempi. Tempi in cui “tutti” pretendono di fare “tutto”, spesso con risultati discutibili. Tempi di saturazione informativa e culturale, di velocità supersonica, di smisurata dispersione, e soprattutto di inconsapevole conformismo. Blake, vissuto tra la seconda metà del XVIII e l’inizio del XIX secolo, fu e resta un outsider, un genio folle, un illustrissimo sconosciuto, citato da tutti, letto da quasi nessuno, e pochi hanno mostrato, come recentemente ha fatto la cantante e musicista napoletana Sophya Baccini, di comprendere a fondo il suo mondo “irriverente” e visionario. E così numerosi musicisti prima di lei si sono ispirati ai suoi testi, ma nessuno forse aveva mai osato dedicare un intero album ai quadri dipinti dal poeta e pittore inglese a commento dei suoi libri, della “Bibbia” e della “Divina Commedia”. “Big Red Dragon”, pubblicato dalla Black Widow lo scorso ottobre e ora disponibile anche in formato Lp Deluxe contenuto in un vero e proprio quadro da appendere, è un disco concepito come un musical, o un “melodramma rock”, che si avvale della presenza di alcuni prestigiosi ospiti come Sonja Kristina dei Curved Air, Christian Décamps degli Ange e Lino e Irvin Vairetti degli Osanna. Certamente un’opera della maturità, la sintesi di un lungo percorso, e una raccolta compiuta di immagini - quelle di Blake appunto - messe in musica, destinata a detto che nell’alfabeto greco la lettera “phy” che sinfonica. Io mi trovo esattamente sul restare nel tempo, e meritevole della massima attenzione, che qui significa proprio rinascita, così ho voluto confine. Sophya ci racconta in una maniera appassionata e da vera artista, sottolineare tutto questo con un cambio di con un toccante pensiero conclusivo rivolto a Francesco di Giacomo, nome, come se ripartissi da zero. Ho sostituito La maggior parte delle tue composizioni “f” con “phy”, cambiava l’essenza ma non ha un mood marcatamente dark, termine il cantante del Banco del Mutuo Soccorso, recentemente scomparso. la pronuncia, ed è stato davvero un nuovo che viene comunemente associato ad una inizio. corrente della new wave e del post punk degli Ciao Sophya, e grazie per la tua disponibilità. Cominciamo a anni ’80 noto come “gothic”. Naturalmente parlare di te. A partire dal tuo album d’esordio, “Aradía” del 2009, Il tuo background musicale proviene dalla atmosfere e tematiche dark sono presenti hai deciso di apportare una piccola modifica al tuo nome come grande tradizione classica della musica in generi musicali precedenti e successivi a segno di una rinascita e di un significativo cambiamento non solo europea e in particolare dal melodramma quell’epoca, e stilisticamente molto distanti artistico ma anche personale. Cosa distingue la Sophya di oggi italiano. In più di un’occasione hai reso tra loro. Secondo Sophya Baccini che cos’è la dalla Sofia del passato? omaggio a Giuseppe Verdi, nel medley musica dark? Una nuova consapevolezza. Prima ero la cantante dei Presence, verdiano contenuto nell’album “Black È quella parte della musica che esplora il scrivevo i testi, qualche melodia, e andava bene così. Poi mi sono Opera” dei Presence e nella citazione di una lato nascosto, sinistro dell’animo umano. È resa conto che volevo esprimermi anche in altri modi, per esempio celebre frase del compositore di Busseto nata con i Black Widow nel rock, ed è stata in suonando, componendo, arrangiando i miei brani, seguendo un (“Torniamo all’antico: sarà un progresso”) seguito magnificamente confermata dai Black percorso parallelo ma opposto a quello dei Presence. Una mia all’interno della confezione in digipack di Sabbath, che ne hanno stabilito i canoni, intima interpretazione del rock, del prog e del dark in particolare. “Aradía”. Consideri il tuo approccio più affine esaltando le quinte diminuite e le tematiche Questo è successo in un periodo molto lungo, dal 2000 al 2008, alla musica classica o al rock? oscure ed ermetiche. in cui i Presence non hanno pubblicato dischi. Mi mancava quella Sono così profondamente connesse entrambe Ma anche Mussorgsky, Orff, Verdi, Wagner musica, mi mancava quel genere, è stata quasi un’esigenza mettermi dentro di me che non so distinguerle. e molti compositori dodecafonici come a scrivere. Sul piano personale è avvenuta una specie di rinascita. Ho detto più volte che il prog è secondo me Berg rispondono al mio concetto di dark. Ci Tornare a sedermi al pianoforte mi richiamava prepotentemente l’espressione più alta della musica leggera. vorrebbe un trattato per nominarli tutti. verso sensazioni ed emozioni dimenticate, soprattutto cominciavo Oltre il prog c’è la musica classica, sia lirica In molti, dopo l’uscita di “Aradía”, mi hanno ad avere fiducia in me, a rispettare il mio talento. Qualcuno mi ha L’intervista BACCINI SOPHYA 32 33 34 35 detto che ero “gotica”, e questo mi ha spinto risposto: “Quelque fois la vie est comme un quasi interamente sinfonico, ha delle brano e del quadro. Non poteva mancare ad ascoltare più approfonditamente quella rêve“ (“A volte la vita è come un sogno”). atmosfere molto soffuse e malinconiche. Per assolutamente Lino Vairetti, che aveva già corrente. Conoscevo ad esempio gruppi Sonja l’ho incontrata a Roma un anno fa, un lavoro su Blake, invece, avevo in mente cantato in un brano di “Aradía”, ma stavolta ho come i Cure, ma non sapevo che fossero abbiamo cantato insieme con gli Oak la qualcosa di più potente, ci volevano anche rilanciato. In questi ultimi anni ho partecipato “gotici”. Però non mi riconosco pienamente sera di Halloween. Sono entrata nel suo una sezione ritmica e delle tastiere. Dato come ospite a moltissimi concerti degli nella definizione di “gotico”. Il “mio” dark è camerino e l’ho vista che provava la sua che una band al femminile è stato sempre Osanna cantando “‘A Zingara”, incisa nel loro più energetico, più grintoso, forse meno… parte col chitarrista con una semplicità ed un mio desiderio, ho pensato di aggiungere “Prog Family”. Ho sentito cantare Irvin, figlio depresso? una professionalità incredibili. Ci siamo a Stella altre musiciste donne, mantenendo di Lino, e mi sono innamorata della sua voce. abbracciate, abbiamo chiacchierato e giocato Chicco come punto di riferimento. Così Così potevo scrivere un terzetto ispirandomi La tua carriera è costellata di numerose con i cellulari come “two school girls”, e alla sono arrivate Francesca Colaps alla batteria, alla mia amata lirica su un’illustrazione di collaborazioni artistiche. Quali sono quelle fine abbiamo cenato tutti insieme facendo tramite Lino Vairetti, e Marilena Striano alle Blake dalla “Divina Commedia” di Dante che ti hanno lasciato un segno più profondo? un gran chiasso, mentre una delle ballerine ci tastiere, che ho conosciuto in extremis e che mi sembrava perfetta, ed è nata “La Quella con Lino Vairetti e quindi con gli Osanna, truccava in maniera terrificante. Mi ha anche veramente per caso tramite una mia allieva Porta dell’Inferno”, con Lino che interpreta che continua ancora. La collaborazione dato un sacco di consigli sulla pronuncia della di canto. Io potevo occuparmi da sola delle Virgilio, Irvin che è Dante, suo discepolo e con Martin Grice, flautista/sassofonista dei lingua inglese ed è stata molto disponibile e linee di basso (suonate su un synth, NdR.), figlio spirituale, mentre io canto la famosa Delirium, che è sfociata come nel caso di Lino gentile. quindi adesso c’era il progetto, c’era la band, iscrizione “Per me si va…”. in una bellissima amicizia. Devo a Martin se Con Steve invece c’è stato un lungo scambio ma mancavano gli interpreti, e qui mi sono A quel punto si era definitivamente risvegliato mi sono “lanciata” anche come pianista. Stavo di mail. Oltre ad essere un grande artista è sbizzarrita. Sono andata da Massimo e gli il mio spirito guerriero, e sono andata da registrando le voci a Genova per “Il Nome del anche simpaticissimo. ho detto: “William Blake meriterebbe come Aurelio Fierro Jr. Vento” dei Delirium, e mentre aspettavo che minimo Sonja Kristina e Christian Décamps”. Aurelio lo conosco da anni, è un cantante il fonico preparasse il microfono ho visto un E a questo proposito mi pare che il tuo ultimo E così, dopo qualche mese, mentre i primi eccezionale, ed ero molto affezionata al suo pianoforte Yamaha C3, gran coda, impossibile album “Big Red Dragon” vada considerato pezzi prendevano forma, mi arriva una mail grande omonimo nonno, che era un amico resistere! Mi sono messa a strimpellare un più che come un album solista, piuttosto con gli indirizzi di Sonja e Christian, e in più la di famiglia. Ha un background molto hard po’, Martin mi è venuto vicino e mi ha detto: come un’opera collettiva diretta da Sophya proposta di chiedere anche la collaborazione rock, Coverdale e Gillian per intenderci, ma è “Fammi un passaggio da re minore a fa Baccini per il suo progetto musicale chiamato di Steve Sylvester, che Massimo conosce veramente in grado di cantare qualsiasi cosa. maggiore”. Io ho suonato un paio di cose e Aradia. Parlaci dei prestigiosi ospiti che bene. A quel punto ho capito che il gioco si Avrei sempre voluto coinvolgerlo in un mio lui senza dirmelo ha registrato. Qualche mese hanno partecipato alla sua realizzazione, dei/ faceva serio, e che non potevo perdere questa lavoro. Ho pensato che per lui Big Red Dragon dopo mi è arrivata a casa la copia del disco delle musicisti/e che ti hanno accompagnato occasione. Tutta questa situazione mi ispirava calzava a pennello, così gli ho chiesto di con un brano, “Cuore Sacro”, che cominciava in questa avventura, e del significato che si moltissimo, conoscere meglio William Blake partecipare. È venuto in studio, l’ha cantata, e col mio pianoforte. Quello è stato l’inizio della cela dietro al nome Aradia. mi apriva orizzonti illimitati, e le melodie, quando ho sentito il risultato finale ho deciso mia carriera di pianista, oltre che di cantante. Questa definizione che hai dato mi piace gli accordi, fluivano liberamente, quasi con che quella sarebbe stata la title track. Anche Conservo per lui un affetto ed una gratitudine moltissimo, perché descrive pienamente prepotenza. Mi sono chiusa nel mio studio il dipinto è tra i più belli ed immaginifici di particolari. lo spirito del disco. Partendo dall’idea di per due anni interi, mangiando panini davanti Blake, ed il titolo “Big Red Dragon” secondo Poi ci sono le collaborazioni recentissime realizzare un omaggio a William Blake, ho al pianoforte e dormendo cinque ore a notte. me dipinge anche la sua personalità. per “BRD”, quelle con Sonja Kristina, Steve focalizzato l’attenzione sui suoi quadri, perché Quando l’album era quasi finito mi sono detta Infine, il fonico che ha registrato sia “Big Red Sylvester e Christian Décamps. Ho avuto mi sembrava il modo migliore per descrivere che ci voleva anche qualche musicista oltre ai Dragon” che “Aradía” è ormai un amico del la fortuna di conoscere Christian e Sonja l’anima di questo grande genio senza tempo. cantanti, così ho chiesto ad Elisa Montaldo cuore, so che posso rivolgermi a lui quando personalmente. Sono andata in Francia Dopo averne scelti 11 tra la sua immensa (de Il Tempio delle Clessidre, NdR.) di fare un voglio ottenere dei suoni impossibili, delle nell’estate del 2011 a casa di Christian, un produzione, in maniera puramente istintiva, assolo di per “Love of Hecate”. Nel atmosfere sofisticate, e mi segue con una ospite stupendo, gentilissimo, una persona prima di scrivere un brano per ogni disegno mi frattempo gli ospiti cominciavano a spedirmi pazienza ed un senso dello humour a volte affabile e alla mano, che mi ha trattata come sono chiesta chi avrebbe potuto interpretare i file con le voci. Ascoltando l’interpretazione addirittura spiazzanti. Siccome poi è anche se ci conoscessimo da sempre. C’erano anche e suonare le singole tracce. Da qui è partita incredibile, per grinta e tecnica, di Steve un bravo tastierista, ha un gran gusto, e tra lui mio marito e Massimo e Laura della Black l’opera collettiva, come hai accennato. Ho Sylvester in “The Number”, ho pensato: e Chicco si era stabilito da subito un feeling Widow. Abbiamo pranzato insieme, suonato cominciato col gruppo, per poi concentrarmi “Ci vuole Enrico” (Enrico Iglio, tastierista/ eccezionale di reciproca stima, li ho fatti e cantato. Davanti a un buon bicchiere di vino sugli ospiti. compositore dei Presence, NdR.). Solo lui duettare nel solo finale di “Cerberus”. abbiamo parlato di musica, di letteratura, Per pubblicizzare “Aradía”, il mio precedente con la sua cultura e la sua anima dark poteva Così il corpus del lavoro era compiuto, c’erano dei progetti futuri, e del brano che avrebbe album, avevo fatto alcuni concerti acustici affiancare e valorizzare una voce come quella i brani, c’erano gli ospiti, c’erano i musicisti, dovuto cantare sul mio disco. Quando ci con Chicco alla chitarra e Stella Manfredi di Steve. Infatti mi ha mandato un assolo di e c’era la copertina. Mancava solo un nome siamo salutati gli ho detto che avevo vissuto al violino, che accompagnavano me al Hammond e alcune parti di Minimoog e di per la band. E ancora una volta ho capito quella giornata come in un sogno, e lui mi ha pianoforte e alla voce. “Aradía” è un disco Bells perfettamente inserite nello spirito del che si trattava di una nuova partenza. Non 36 37 volevo più essere una cantautrice e basta, che si trova in basso, mentre il dragone, il Male, Al momento cosa bolle nella pentola di con leggerezza tutto quello che il Banco e la sua volevo un gruppo, un progetto corale più è in alto, in grado di volare nel cielo notturno. Sophya Baccini? musica rappresentava. Parlava di argomenti ampio, che descrivesse anche il nuovo disco È il capovolgimento delle idee ancestrali, oggi Sto organizzando una serie di concerti per scottanti e profondissimi, cantava una musica e tutto quello che c’era intorno, e che desse diremmo dell’inconscio collettivo. È l’amore pubblicizzare “Big Red Dragon”, e sto cantando difficile e complessa, ma attraverso di lui tutto continuità al mio percorso. Il mito di Aradia, che congiunge gli opposti, la luce che illumina i brani per il nuovo album dei Presence. Anche acquistava una semplicità ed una bellezza dea venerata in Italia dalla cultura contadina dal basso, il buio che ti fa volare. Il dialogo Enrico e Sergio (Iglio e Casamassima, NdR.) disarmanti. Sembrava tutto facile quando lo pre-cristiana, mi aveva già intrigato quando stanno vivendo un momento di creatività faceva lui. I testi che scriveva erano magnifici, impossibile tra Bene e Male, che fa di due avevo dedicato a lei il mio primo album, ed molto positivo, e mi hanno chiesto di cantare e non gli ho mai sentito presentare un brano ora era perfetto per definire tutto questo. esseri uno soltanto. Il Matrimonio tra Paradiso e scrivere testi, come sempre, ma adesso è nella stessa maniera. La cosa tremenda di Figlia della dea Diana e del diavolo, si poneva ed Inferno che partorirà l’idea, impossibile tutto molto diverso, c’è più entusiasmo, più tutta questa situazione è proprio questa: come fine ultimo la salvezza del genere per noi da concepire, della conciliazione rispetto. Sophya ha cambiato anche Sofia, Francesco secondo me è insostituibile, sia per umano per espiare il peccato della madre che dell’antico dualismo. Un’altra tematica e poi qualche idea un po’ folle mi frulla nel il timbro unico della sua voce, sia per la sua si era congiunta al demonio. Era il frutto del ricorrente di Blake che ha influenzato tutta cervello, per il momento non dico di più. personalità inimitabile. Ora è troppo presto bene e del male, e al suo culto si fa risalire la cultura rock, tutte le arti del Novecento per azzardare un’ipotesi, ma credo che il la nascita della stregoneria. È stata la prima e quelle contemporanee, cinematografia Com’è il tuo rapporto con la religione? Banco si esibirà ancora, forse più che altro per strega di ogni tempo, incarnazione positiva compresa. In continua evoluzione ricordarlo, magari con una serie di cantanti ed del potere della volontà e della conoscenza. amici del gruppo che interpreteranno i suoi Così sono nati i Sophya Baccini’s Aradia. Il brano più ispirato e commovente dell’intero Da poco ci ha lasciato senza preavviso brani alla propria maniera. Ma non credo che album è certamente “Beatrice”, con una Francesco Di Giacomo, voce, anima, pensiero ci sarà mai un altro al suo posto, è impossibile. Il brano “Big Red Dragon” pare trovare, interpretazione vocale e pianistica molto e corpo del Banco del Mutuo Soccorso. Qual Ci sentiamo tutti orfani di un’avventura e di coerentemente all’idea di Blake espressa impegnativa e sentita. Ci racconti comeè è il ricordo più caro che hai di lui? E cosa un sogno meraviglioso, finito troppo presto… nell’immagine di riferimento, una nato e come è stato realizzato? pensi che succederà adesso al Banco? L’unica cosa che mi ripeto per consolarmi è che riconciliazione tra il drago (il demonio) “Beatrice” l’ho scritta espressamente per Sono moltissimi i ricordi che ho di Francesco, se non altro c’è stato, è esistito, e noi siamo e la donna incinta di un futuro devoto di Marilena, la tastierista. Come ti ho detto l’ho che conoscevo personalmente anche se stati fortunati ad avere avuto il privilegio di Dio destinato a diffondere la sua parola e conosciuta in extremis, quando il disco era non benissimo. Sono amica da tanto tempo assistere, di conoscere, e di amare un gruppo a guidare “tutte le nazioni”. Qual è la tua praticamente finito, e non c’era più il tempo di Vittorio Nocenzi e di Rodolfo Maltese. che ci ha accompagnati nel periodo più bello interpretazione di questo acquerello di Blake per farle suonare le parti di tastiere e di Quello che più mi piaceva di Francesco, e che della nostra vita. che è diventato anche la copertina del tuo pianoforte. Però lei è un’artista sensibilissima, suscitava in me un’ammirazione sconfinata Se i ragazzi continueranno a suonarla, questa album? ha una grande cultura classica e pop, e per che si rinnovava ad ogni concerto, oltre musica non morirà mai. Guardando il quadro ho avuto la sensazione questo volevo che fosse presente nell’album in naturalmente alla voce stupenda, era quel suo E’ dal 1607 che si suona dal vivo l’Orfeo di che fosse un fermo immagine, un frame. qualche modo. Ho pensato così di aggiungere modo unico di sdrammatizzare e di prendere Monteverdi, ed è sempre meraviglioso. L’idea del movimento è fortissima: i capelli un ultimo disegno, e cercando qua e là ho di lei si muovono verso l’alto, il mare è in trovato quest’illustrazione della “Divina tempesta, la coda del dragone è attorcigliata Commedia”: “Beatrice che indirizza Dante” verso il basso, le sue ali sono spiegate. (verso il Paradiso). Mi ha colpito subito, e Mi è sembrato di vedere chiaramente cosa come testo ho preso un estratto dal “Canto I” del “Paradiso”, ho scritto in un pomeriggio un stava succedendo prima: lei era chinata sullo brano per pianoforte e voce, l’ho registrato in scoglio, mentre il dragone volava nel cielo MIDI nello studio di casa mia, lasciando delle in burrasca. Un fulmine le fa alzare la testa armonie semplicissime per non influenzarla, ed i loro sguardi si incontrano. Rimangono e gliel’ho mandato. come ipnotizzati, incapaci di muoversi e di Dopo una quindicina di giorni lei mi ha spedito reagire, mentre intorno a loro tutti e quattro la sua versione, con l’armonizzazione diversa gli elementi sono in tempesta. Le loro braccia e due piccole parti strumentali al centro. formano un cerchio perfetto, all’interno del Incantevole… Ci siamo viste poco dopo in quale sembra quasi di percepire il flusso dei studio dove l’abbiamo registrato in diretta con loro pensieri, immuni dall’agitazione che un piano a coda. Per la prima volta in vita mia li circonda. Il Bene è inequivocabilmente quando abbiamo finito di registrare abbiamo detto: “Buona la prima”. rappresentato da lei, la donna vestita di sole 38 39 “aggressivo” e poco incline alle manie di in una sequenza stabilita attraverso una logica Emiliano, notte tempo, dissotterrasse il alfabetica. Mai e poi mai avrebbe potuto nastro e se ne appropriasse indebitamente. scegliere a caso o peggio saltare un ascolto. Psycomusicology Alla domanda: “Ma non hai voglia di scegliere Il “ladruncolo”, nonostante si facesse beffe di un disco per il piacere di ascoltarlo in quel Emiliano esibendogli il trofeo, non riusciva a momento?”, Emiliano rispondeva che era a cura di MAURO SELIS turbarlo più di tanto. Emiliano era convinto necessario un ordine di ascolto e che non ci che quella non fosse la sua cassetta, essendo dovevano essere favoritismi, quasi come se “defunta” nel suo delirante immaginario la musicassetta avesse un anima e provasse personale. infelicità se non veniva scelta! Tra i labirinti della mente e gli sfuocati Con la logica parossistica del paziente c’era Ossessione: alambicchi della ragione, in forma impetuosa un tempo ben fissato: quello che ascoltava si manifestava la sua patologia. oggi lo avrebbe riascoltato solo dopo altri le musicassette di Emiliano Emiliano non solo teneva in ordine cinquanta giorni, una specie di par condicio alfabetico la propria collezione ma ascoltava paradossale! Ma quest’ascolto mattutino La comunità per pazienti psichiatrici si trovava paese. rigorosamente una cassetta al giorno - e solo provocava in Emiliano una situazione che si al limitare di un paese collinare nell’entroterra All’insorgere dei suoi problemi maniacali quella - in ordine progressivo. protraeva per tutto il giorno. ligure. Arrivarci in automobile era semplice. (verso i diciotto anni), questa abilità era Dopo colazione, in pratica, il suo rituale Il paziente, conoscendo a memoria, ogni Un po’meno quando pioveva forte, nevicava svanita e il paziente negava - addirittura - di prevedeva l’ascolto dell’intero disco in singolo testo, poteva rispondere agli o c’era ghiaccio. Lo sterrato finale, in salita, aver mai suonato una chitarra. massima concentrazione. Tra la prima e interlocutori (altri pazienti od operatori) con era assai impervio. A quell’epoca, fine anni Ad Emiliano piaceva solo la musica italiana. la seconda facciata poteva alzarsi e fare “frasi fatte” tratte da uno dei brani ascoltati ottanta, ero un neo Psicologo alle prime armi Possedeva una cinquantina di musicassette eventuali bisogni fisiologici, altrimenti sostava o poteva anche agire in una determinata e, come tale, totalmente affascinato dalle disposte in rigoroso ordine alfabetico, per di fronte allo stereo portatile e in religioso maniera, giacché una delle canzoni di giornata storie dei degenti della clinica. cognome dell’artista o nome del gruppo, su silenzio ascoltava il disco. La musicassetta, prevedeva quell’azione. Emiliano (nome di fantasia), già da qualche di una mensola sopra la scrivania, di fronte al al termine, veniva riposizionata esattamente Per comprendere meglio descrivo alcuni tempo, era ricoverato in quella struttura letto. dov’era posta prima. Il giorno seguente esempi eclatanti della sindrome di Emiliano. specializzata in pazienti con patologie Le musicassette erano tutte originali, la sua sarebbe toccato a quella successiva e così via, Se al mattino aveva ascoltato L’Arca di Noè psichiche. La sua stanza – singola - si trovava mania patologica non contemplava l’idea che al primo piano, in fondo a sinistra. in uno stesso nastro ci fossero due dischi L’uomo quarantenne, alto e magro, soffriva di registrati o che non ci fosse la copertina con una gravissima forma di disturbo ossessivo- il timbro della Siae. Per ogni autore poteva compulsivo. avere un solo nastro, la regola era ferrea! In pratica era legato a dei comportamenti Se usciva sul mercato una nuova opera di ritualistici che gli permettevano di sopravvivere un autore o gruppo già presente nella sua dignitosamente e senza affanno ma che, collezione, l’unico modo per farla “entrare” esternamente, apparivano inadeguati. nel suo circuito era quello di sostituire, Se uno di questi rituali veniva contrastato eliminandola, la cassetta meno recente dalle variabili della vita, il paziente entrava della relativa discografia. Questo avveniva in grave agitazione psico-motoria. Quanti attraverso una specie di rito funebre e la ricoveri coatti nel reparto di Psichiatria per musicassetta più vecchia veniva sotterrata compensare il suo disagio mentale! nel giardino della comunità. Tra le sue tante forme ossessive, una – Emiliano, dopo qualche momento di emozione imponente - riguardava la musica. per il commiato, era soddisfatto del nuovo Nella cartella anamnestica di Emiliano c’era arrivo. Per lui era vincolante mantenere scritto che, da ragazzino, era stato un valente l’unicità. chitarrista con esibizioni in piccole sagre di Ogni tanto accadeva che un paziente 40 41 di Franco Battiato, poteva rivolgersi ad Avendo da tempo cambiato zona ed azienda una attonita inserviente, probabilmente di lavoro, del paziente sono quasi venticinque inconsapevole della patologia, con queste anni che non ho notizie, ne conosco la sorte. parole: “Voglio vederti danzare come le Mi chiedo come Emiliano abbia potuto zingare del deserto/ con candelabri in testa/ superare il declino delle musicassette con o come le balinesi nei giorni di festa” … il proliferare dei cd e soprattutto l’avvento dell’MP3 che, in definitiva, azzera il concetto Voglio vederti danzare di album. (click sul titolo per visualizzare il link) Credo che, se sopravvissuto, abbia dovuto Se uno degli educatori vedendo il paziente davvero mutare certi rituali (ma ci sarà nel pomeriggio seduto in disparte in giardino riuscito?) per continuare a recitar-cantando i gli chiedeva cosa stesse facendo, se il disco brani di giornata. di giornata prevedeva Storia o Leggenda In omaggio a Big Francesco Di Giacomo che ci ha Dietro a queste pagine di musica cI SONO passione e delle Orme, Emiliano poteva rispondere : recentemente lasciato, stamani ho riascoltato lavoro, aiutaci a farle conoscere! “Primavera, estate, autunno, inverno/ canto Darwin del Banco del Mutuo Soccorso e alla il giorno della terra in festa/ e così sereno/ stregua del paziente Emiliano, ripensando Come? resto qui ad aspettar la sera” alla sua vita rigidamente schematica, mi permetto di concludere il mio contributo per Se io lavoro la rubrica Psycomusicology con questi sublimi (click sul titolo per visualizzare il link) versi: “Ruota eterna ruota pesante lenta nel INVITA I TUOI AMICI AD Se lo Psicologo gli chiedeva di parlare di sua tuo cigolio/ stai schiacciando le mie ossa e la madre e il disco del giorno era Montecristo mia volontà/meccanismo fatto di croci/ coi ISCRIVERSI ALLA RIVISTA di Roberto Vecchioni, il paziente poteva tuoi fantocci attaccati che pendono dai tuoi rispondere inizialmente così: “Forse avresti raggi/ girano coi tuoi ingranaggi” dovuti farmi nascere vecchio/ per tornare VISITA LE NOSTRE lentamente bambino/ avrei avuto meno Banco Mutuo Soccorso ombre da temere la notte/e più voglia di (click sul titolo per visualizzare il link) PAGINE FACEBOOK aspettare il mattino… Madre (click sul titolo per visualizzare il link) METTI UN “MI PIACE” Se un altro ospite della struttura gli chiedeva ED INVITA I TUOI CONTATTI di fare un giro in paese assieme e l’ascolto del giorno prevedeva Viaggi Organizzati, A FARE ALTRETTANTO di Lucio Dalla, Emiliano declinava l’invito rispondendo: “Vieni che ci chiudiamo in casa/ fuori c’è troppa confusione/non è tanto per CONDIVIDI I NOSTRI AGGIORNAMENTI paura/ma perché non vale la pena/vieni che è meglio che stiam zitti/che tutti ci possono sentire”. MAT2020 FACEBOOK Tu come eri (click sul titolo per visualizzare il link) Innumerevoli sono gli aneddoti che ricordo di MusicArTeam FACEBOOK Emiliano, uno dei pazienti più “rigorosamente” CLICK SUL NOME PER IL LINK DIRETTO deliranti che ho incontrato. 42 43 Il Maestro Andrea Ferrante scrive per orche- stre, ensemble e solisti tra i più prestigiosi del panorama europeo ed extraeuropeo, pubbli- Andrea cando per Rai radiotelevisione italiana, Video- radio, Zecchini, Carrara, Simeoli e altre edizioni ed etichette discografiche indipendenti. La sua scrittura abbraccia dalla musica colta a quella FERRANTE per l’immagine, anche attraverso “incursioni” di MAX PACINI nell’ambito della musica pop, della televisione e del cinema. Insegna elementi di composizione e analisi per Didattica della musica al conservato- rio Arcangelo Corelli di Messina. E’ considerato uno degli ‘eredi’ di Ennio Morricone.

44 45 MP - Ciao Maestro, è da un po’ che non ci segua distrattamente. Non avrebbe senso al- AF – Vi sono molto grato per questo. Lasciami MP – Grazie Maestro per il tempo che ci hai sentiamo! Tutto bene? lora il principio del televoto e si farebbe torto aggiungere che sono convinto che sia la musi- dedicato, ti seguiremo con moltissima- at a quelle persone che esprimono il loro giudi- ca classica di repertorio e sia le opere di nuo- tenzione. In ogni caso ritengo già prenotata AF- Ciao Max, tutto benissimo. E’ un periodo zio attraverso questa procedura. Tuttavia un va creazione, i giovani talenti e i grandi inter- un’intervista sul palco dell’Ariston che, come della mia vita molto intenso e, diciamo così, “Sanremo Classica” richiederebbe altri para- preti saprebbero ben catalizzare l’attenzione sai, è a pochi chilometri dalla mia città! stimolante. metri d’ascolto, certamente una attenzione del grande pubblico. La musica è spettacolo maggiore e più “sensibile”, probabilmente di per sé. In più, quando la sua dimensione AF – Mi considero impegnato! Spero di tut- MP – Ne sono lieto. So che recentemente hai to cuore di mantere al più presto questa pro- lanciato un progetto particolarissimo: “San- non troppo distante da quella che si presta simbolica viene impreziosita, è in grado di nel seguire un buon film in tv. In ogni caso, toccare il cuore e l’anima di tutti. E la gente è messa. Ciao Max e un saluto speciale a tutti i remo classica”, un vero e proprio festival de- lettori di MAT2020. dicato alla musica che più ami. Come è nata volendo cedere alla sua “provocazione”, po- pronta e disponibile ad accogliere il bello, più quest’idea? trei dirti che al massimo saremmo in presen- di quanto si voglia credere. za di una straordinaria musique d’ameuble- AF - La musica classica oggi attraversa una ment: per dirla con Erik Satié «Chi non ha mai fase di estrema criticità, sia dal punto di vi- ascoltato musique d’ameublement ignora la sta formativo che sul piano della produzione. felicità». Allora, siate felici! Istituti preposti alla formazione che si svuo- tano, teatri e orchestre che chiudono, edito- MP – Pochi, però, conoscono il panorama ria e discografia musicali incapaci di segnare dei compositori contemporanei (Giovanni il mercato: sono questi l’evidente segnale di Allevi, Ludovico Einaudi e Ennio Morricone a un sistema ormai in cortocircuito. Individuar- parte). Certo una manifestazione come que- ne cause e colpe è cosa assai complessa e, sta potrebbe fare da trampolino di lancio per altro, inutile. Ma non si può nascondere il per musicisti non troppo noti o per giovani PETIZIONE fatto che parte di questo declino vada impu- talenti. Cosa pensano in proposito i tuoi col- tato a noi musicisti (intendo noi “colti”) che leghi e soprattutto i tuoi alunni? I sottoscrittori invitano il Comune di Sanremo e la RAI a prendere in considerazione la possibilità di organizzare un Festival della Musica Classica denominato SANREMO da sempre rigettiamo l’idea della dignità di AF – Hanno accolto la mia petizione con gran- CLASSICA. rappresentanza (quindi di presenza) di generi de interesse e con vero entusiasmo. Hanno diversi. Lʼidea che la musica classica potesse aderito diversi colleghi e studenti dei conser- Il Festival della Musica Classica potrebbe svolgersi secondo le formule di competizione accostarsi al pop o al jazz ha portato con sé, vatori di Messina, Palermo, Trapani e dell’Isti- già ampiamente sperimentate in seno al Festival della Canzone. Protagonisti sarebbe- nutrendolo sempre più, quel principio di con- tuto Musicale di Catania, i Direttori dei Con- ro cantanti e strumentisti solisti del panorama musicale nazionale classico, anch’essi taminazione che, sia sul piano compositivo servatori di Palermo (prof. Daniele Ficola) e di divisi nelle categorie “big” e “nuove proposte”. Essi interpreterebbero brani inediti per che su quello performativo, non ha fatto altro Mantova (maestro Salvatore Spanò), nonché solista e orchestra appositamente realizzati da compositori italiani rappresentativi del che rimarcare le distanze. L’idea di “Sanremo colleghi e studenti di altri conservatori, liberi linguaggio musicale colto contemporaneo. Classica” nasce per tentare una inversione di professionisti e amanti della musica. Sosten- tendenza, per portare la musica e i musicisti gono l’iniziativa anche le riviste Amadeus, Gli obiettivi di SANREMO CLASSICA sono pochi e semplici: classici nelle case della gente, per far sape- Musica e Suonare. Al momento hanno firma- re al mondo che esistiamo e che c’eravamo • Favorire la diffusione, la conoscenza e la comprensione della musica classica to la petizione in 378… molti vista la nostra presso il grande pubblico sbagliati nel nostro atteggiamento autorefe- atavica incapacità ad unirci in battaglie comu- renziale, perché la nostra musica non è solo ni, ma forse pochi per sensibilizzare i vertici • Contribuire alla rinascita culturale del nostro paese, attraverso l’ampliamento di nostra… è di tutti, è per tutti. RAI verso una scelta di tale innovativa porta- conoscenze e competenze della musica e delle arti contemporanee ta. MP – Il Festival di Sanremo che conosciamo • Destinare visibilità e spazio presso i media nazionali, sia alla musica colta che ai è associato a una musica di ‘rapida presa’ e MP – Io ho subito sottoscritto la tua iniziati- professionisti tutti che la praticano facile ascolto. Come potrebbe essere “San- va a titolo personale, ma ti assicuro che tutta remo classica” vista la concentrazione che ri- • Creare nuove opportunità di lavoro, incontro e scambio per/tra i professionisti la redazione di MAT2020 è con te, spero da del settore, con particolere riferimento alle aspettative dei giovani talenti chiede solitamente questo genere musicale? oggi insieme a tanti lettori. AF - Non credo che il Festival di Sanremo lo si 46 47 a Roma, però la carovana sonora arriva da Mi- pennate raggiunge idealmente i vari Nico Di lano e dintorni. Palo, Marco Zoccheddu e Bambi Fossati sul GIOIELLI NASCOSTI Questo lavoro è praticamente contempora- loro pianetino di incandescenti Marshall. neo all’apice prog della Formula Tre (Sognan- Lato B, power trio con il comparto ritmico do e risognando), ma sembra più un sano della PFM (Piazza e Di Cioccio, qui Pappa e diversivo teso a codificare sprazzi di improv- Ciccia), in una rock song firmata da Battisti visazione e possibilità compositive nate sul (Prima e dopo la scatola), ma elevata presto a cura di RICCARDO STORTI momento. Una sorta di free-rock tra blues, al rango di parco improvvisativo dagli esiti ru- jazz e psichedelia, fedele ad una probabile spanti. Il sound spazia dalla rutilante dialetti- (e passabile) linea Led Zeppelin-Mahavishnu ca cassa rullante alla Bonham fino alle dina- Orchestra-Cream. miche telluriche di Entwistle. Rock n. 1 irrompe con un paio di riff zeppeli- Area, la profezia. Sì, perché lì ci sono qua- niani, motore ideale per accelerazioni, scale si tutti (Capiozzo, Djivas e Stratos all’organo cromatiche, cambi di atmosfera, duetti chi- Hammond più Lambizzi e Gaetano, che non tarristici (sparring partner di Radius, Alberto entreranno in sala d’incisione). Sono le prove Valli di Flora Fauna Cemento) e addirittura un generali di Arbeit Macht Frei? Il clima fusion allusivo richiamo a Funiculì funiculà (3’13”), ci sta tutto. La base tradisce felici legami con tanto per sottolineare che siamo (ancora) in Soft Machine e Nucleus, sviluppa intuizioni Italia, nonostante l’aplomb british dell’insie- coeve ai Perigeo mentre il violino di Alfredo me (con un instancabile Gianni Dall’Aglio alla D’Aquino proietta l’ensemble verso prospetti- batteria e Walter Bravi (con I Delfini ai tempi ve alla Mahavishnu Orchestra. La chitarra di del beat) al basso). Radius - quasi in una ricognizione davisiana Si vola ancora più in alto con To The Moon I’M - cerca il giusto filone di note con pazienza Going, un bluesaccio animato dalla poderosa additiva. Concentrazione sul suono e svilup- voce (e dal pianoforte) di Demetrio Stratos e po dell’idea. dal sax soprano di Johnny Sax. Il solo di Radius In Il mio cane si chiama Zenone centrale il pia- (2’44”), per il primo giro, è pura sperimenta- noforte di Vince Tempera, tra ragtime e rock’n zione timbrica: una nuvola di saturazione che roll. Un vivace strumentale leggero come po- tende a stemperarsi lentamente, fino ad un teva uscire da un Elton John qualunque, ma, voluto controllo di pulizia sugli acuti, stretti in questo caso, reso più poderoso dalla po- dalla tensione del bending. Giganti assoluti tente batteria di Ellade Bandini e dall’immen- per un episodio ulteriormente corroborato sa cordiera hard di Radius, diviso tra basso e dal preciso riscontro ritmico di Tony Cicco chitarre sovraincise, come se i Deep Purple (Formula tre) alla batteria e Gabriele Biondi avessero stretto un patto diabolico con Jelly (già con i forlivesi Silver e baci di Enzo Valli- Roll Morton. celli). Azzeccata la chiusura rumoristica hen- Radius oggi suona come la testimonianza di ALBERTO RADIUS drixiana. un fermo immagine musicale da rivivere, an- A proposito di esperimenti, l’artista ci consen- che per comprendere meglio un’importante te di entrare nel suo laboratorio grazie all’o- fase di entusiasmi creativi. Anche le stesse Radius(Numero uno, 1972) monima Radius, quasi a sottolineare che lui impurità e sbavature del live action sono se- sia proprio quel brano, o meglio, che quella sia gno di una spontanea naturalezza realistica, Più che un gioiello, una gemma. Anzi un trat- il chitarrista della Formula 3 Alberto Radius la sua anima musicale. Il passo ricorda la Star figlia di quel clima. Lì c’era una musica che tato di “jammologia” applicata al contesto decide di fissare alcune idee su LP. La pro- Spangled Banner di Hendrix in salsa italiana, stava puntualmente attraversando quei mo- rock italiano. duzione viene fornita, sotto mentite spoglie con la citazione rossiniana del Guglielmo Tell menti. Radius e complici hanno avuto la pron- Sinceramente non so proprio se, nella storia (Lo Abraceck), dall’amico Lucio Battisti; per (rimembrate la sigla di chiusura delle trasmis- tezza di fermarla e catturarla per mezzo dei della discografia nazionale, esista un esempio il resto, il solido e assodato giro di musicisti sioni Rai?). Amplifica risonanze, costruisce loro strumenti. più calzante di quanto accadesse nelle sale gravitanti attorno alle lande dorate della Nu- frasi, manda in controfase frequenze, genera © Riccardo Storti prova degli anni Settanta. Siamo nel 1972 e mero Uno, ma non solo. Diciamo che si incide phasing e feedback elettroacustici. In quattro 48 49 Marcello, da dove spunta il tuo amore per la vuole il caso che prima di uscire dal locale cultura orientale? incontro Lanfranco, vecchia conoscenza dai tempi che suonavo con Tito Shipa Jr., diplo- Il mio interesse verso la vasta e articolata mato al conservatorio di flauto traverso, cultura indiana parte da tempi lontanissimi, con insegnate Claudio Montafia, che incise da quando a 17 anni frequentavo abbastan- nel mio primo album “Aria Mediterranea”; za assiduamente il centro italo-indiano a To- anche lui quella sera presente per ascolta- rino; qualche anno dopo mia sorella fece un re quella musica. Poi all’inizio della prima- di ATHOS ENRILE lungo viaggio nell’India del nord e al ritorno vera ci siamo sentiti al telefono per parlare GLAD TREEfoto di SERGIO CIPPO mi feci raccontare tutta la sua esperienza, del progetto “trio”, MA impegni vari hanno ascoltando con grande interesse; più recen- fatto iniziare le prime prove solo in mag- temente ho “assorbito” i libri di Tiziano Ter- gio. Ora, dopo aver fatto una registrazione zani che ha vissuto molti anni in Oriente e live a luglio presso gli Electromantic Studios le sue descrizioni reali mi hanno fatto molto con Beppe Crovella alla consolle, siamo in- riflettere; ma mi hanno segnato anche l’a- tenzionati a continuare per aggiungere altri scolto molto concentrato di ragas e improv- brani, approfondire meglio alcuni temi, in- visations del grandissimo Ravi Shankar e la tensificare l’affiatamento, che devo dire fin lettura appassionata della sua biografia in dalla prima prova mi e’ parso molto naturale “Raga Mala”, con introduzione di George e cordiale. Le musiche per ora sono di mia Harrison e di Yehudi Menuhin, illuminante composizione, in seguito vedremo di inclu- per comprendere da grandi musicisti dell’Oc- dere altri pezzi nostri; in ogni brano lasciamo cidente cosa c’e’ dietro una civiltà che so- spazio all’intuizione e all’improvvisazione e pravvive da migliaia di anni, diventando i pezzi possono allungarsi se troviamo una sempre più raffinata ed evoluta, e nel caso speciale “atmosfera”; quello che voglio sot- della musica l’importanza cruciale dell’ordi- tolineare, oltre alla musica ovviamente, e’ la ne e della tradizione. Sono diversi anni che nostra presenza scenica , “colorata” come la con la mia chitarra acustica mi dedico a rea- nostra musica… per noi e’ importante otte- lizzare brani dove e’ forte l’influenza dell’O- nere un vero coinvolgimento del pubblico, riente, in particolare l’India mi attrae per la senza trucchi, ma con il solo “vibrare” dei sua spiritualità naturale, senza dogmi, senza nostri strumenti. rituale, anche se ogni gesto ed ogni sguardo ha un preciso significato. John Mc Laughlin I tuoi progetti sono trasversali e risulta impos- con “ SHAKTI” del 77, e’ stato un precursore sibile inserirti in una casella di definizione. Ma di questa “fusion”, un disco meraviglioso per un artista completo - e non mi riferisco alla me, che ogni tanto riascolto. tecnica - non si limita ad un solo genere, ad un’arte precisa, ad una via sempre uguale: da Come nasce GLAD TREE? cosa sono legati i vari episodi della tua vita Marcello Capra presenta un suo nuovo impe- mo rigore nelle parti definite e largo spazio musicale, quella che va dal prog al classico, gno, basato su sue composizioni che si posso- alla creatività nel corso delle improvvisazioni; La storia dei “GLAD TREE” inizia in una sera di dal blues alla situazione etnica? no identificare come un ponte tra Oriente e importante la ricerca dell’effetto scenico che febbraio scorso, in un piccolissimo locale to- Occidente. si miscela al suono delle tabla di Kamod Raj rinese, dove decido di andare ad ascoltare un E’ vero, credo per me siano più forti i lega- Il progetto prende il nome di Glad Tree, un Palampuri, incrociato con i fraseggi armoni- concerto di musica classica indiana, suonata mi tra i generi che non le separazioni stili- trio che ha già raggiunto un significativo -af co/melodici di Marcello Capra e i temi ario- da un Sitar e dalle tabla; Kamod mi colpisce stiche; e’ stato molto naturale iniziare col fiatamento - non solo musicale - per effetto si creati dal flauto traverso di Lanfranco Co- subito, per la maestria e la sua concentrazio- beat italiano da giovanissimo, passando at- di interessi comuni all’insegna del dialogo tra stanza ne sugli strumenti, poi lo ascolto cantare e traverso cover di Cream, Hendrix, Led Zep- differenti culture, con applicazione di estre- rimango affascinato dalle sue modulazioni, pelin, Jethro Tull, Free, Atomic Rooster, sino 50 51 all’esperienza “pop” dei Procession - poi in- espressione? Marcello Capra condivide il progetto con … clusi nel genere prog italiano dagli addetti ai lavori - per poi iniziare a coltivare brani con Ogni strumento ha una storia, ed e’ giusto Kamod Raj Palampuri, nato a Manali, Hima- l’acoustic guitar, con influenze iniziali “clas- conoscerla per accostarsi nel modo più con- chal Pradesh, India, diplomato presso l’Uni- siche”, blues, sempre con corde di metallo e sono alla sua struttura; poi e’ bello comin- versità di Musica Classica indiana antica Pra- plettro, creando uno stile misto con ispira- ciare a utilizzarlo nelle proprie “corde”… ci cheen Kala Kendra in tabla e canto classico zioni dal Mediterraneo e dall’Europa dell’est, sono strumenti per ogni luogo, costruiti in indiano. Ha studiato canto classico, tabla e mantenendo uno stile composito, ritornan- modo artigianale con tecniche antiche tra- harmonium presso il maestro Sufi Ayub Khan, do al rock con Maolucci, passando alla can- mandate nei secoli; penso che si debba co- e svariati corsi di perfezionamento a Varanasi. zone d’autore con Tito Schipa Jr, maturando munque scegliere il proprio strumento se Virtuoso anche dell’ harmonium. pezzi per guitar solo, scegliendo collaborato- con esso si vuole comunicare il meglio delle ri come la bravissima Silvana Aliotta, inizian- nostre emozioni, ma apprezzo anche i po- Lanfranco Costanza, diplomato in didattica e do un progetto con influenze world con ta- listrumentisti se sono eclettici di natura, le flauto traverso, e’ nato nel rock progressive bla, canto, flauti che si inseriscono nelle mie fonti di espressione sono molteplici, ognuno (Re di nulla Mother Goose). Ha suonato etno- composizioni arricchendole di chiaroscuri, dovrebbe trovare quella che lo fa crescere. jazz (Shamal) e in varie formazioni di musica giochi ritmici e sentieri spirituali. Mi piacciono gli sperimentatori che seguono classica in Italia e all’estero. un percorso che non scelgono solo con la ra- Collaboratore teatrale, e’ sperimentatore in La tua ricerca spirituale nasce già nel periodo zionalità. progetti solista. della giovinezza: come si è evoluta questa tua esigenza di far convivere aspetti materiali e … Che cosa ti aspetti da questo nuovo progetto? impalpabili? Vorrei intanto avere tempo per perfezionar- Ho “sentito” presto un bisogno di spiritualità, lo, come si studia da soli il proprio spartito; e’ e credo che questo sentimento abbia influito necessario suonare, suonare, suonare insie- sul mio modo di suonare; più passa il tempo me, perchè questo non può che far migliora- e più avverto questa esigenza, ma per me la re la qualità del progetto. Spero di poter re- musica e’ anche passione, quella che fin da alizzare nuove alchimie con i miei compagni bambino mi spingeva a seguire i musicisti più di viaggio, spero di trovare sbocchi fuori dai grandi, quella che mi ha fatto perdere molte nostri confini nazionali, incisioni e concerti, lezioni a scuola, quella che mi ha fatto im- aspirazione comune a tutti i musicisti. maginare di essere nato per suonare on the road. Il problema money si e’ posto molto presto, perché già prima di terminare il con- Marcello Capra inizia da autodidatta nel servatorio volevo la mia indipendenza dalla 1966, prosegue gli studi di contrabbasso al famiglia; ho fatto diverse esperienze, come conservatorio di Torino; nel 71 fonda il grup- suonare nei nights, dando lezioni anche a po rock progressive Procession; in seguito domicilio, facendo il commesso in negozi di diventerà uno degli esponenti di spicco in strumenti musicali All’inizio degli anni ‘80 Europa della chitarra acustica suonata con la ho sentito il bisogno di prendermi una pausa tecnica a plettro; innumerevoli collaborazioni dai palchi, cambiando aria, ho casualmente e alcuni dischi solisti. Il 31 Maggio i Glad Tree si esibiranno nell’ex chiesa di S.Croce, in piazza Vittorio Alfieri a Bei- iniziato un’attività che tuttora mi consente di www.marcellocapra.com nasco (TO), per la XXVIII edizione di “TASTAR DE CORDA”, rassegna che in tutti questi anni ha coltivare la mia Imagination. inserito grandi solisti di musica classica, prevalentemente chitarristi e liutisti, in seguito altri progetti legati comunque dall’uso di strumenti a corda. Scopro ogni giorni strumenti dai nomi esotici Questo il luogo: http://youtu.be/KBtFcvnpHFk di cui non conoscevo l’esistenza: quanto ti appassiona la ricerca di nuove fonti di 52 53 Era l’inizio del 1984 (ricorreva quindi poche indipendenza, e le atmosfere etniche, tra settimane fa il trentennale) quando i Marillion Asia e Medio Oriente, di “Assassing”, sono ONCE I WROTE SOME POEMS… uscivano per l’etichetta EMI con questo album la prima prova di una acquisita personalità. Riflessioni sugli album che hanno maggiormente segnato la mia esistenza intitolato “Fugazi”, una espressione che Andando avanti fra le tracce, “Punch & Judy” usavano i soldati americani in Vietnam per in 3.18 declina la canzone perfetta, quella indicare una situazione senza vie di uscita. che qualsiasi band, in ogni epoca, vorrebbe a cura di ALBERTO SGARLATO La band, che aveva mosso i primi passi sapere scrivere. La delicata “Jigsaw” ammicca sul finire degli anni ‘70 e, dopo alcuni al sound radiofonico della sua epoca, tra assestamenti di formazione, era attiva a prog-rock e AOR, ma con una esplosione pieno regime dal 1981, aveva avuto già chitarristica di altissima scuola, “Emerald modo di distinguersi pubblicando un paio lies” dà un’ulteriore riprova della modernità di EP davvero interessanti nel 1983; in essi niente affatto derivativa dei Marillion, con si trovavano brani come “He knows you delle linee ritmiche basso/batteria di Pete know”, “Charting the Single”, “Market Square Trevawas e del già citato Mosley, lontane Heroes”, che sembravano davvero perfetti nel migliaia di miglia dal progressive rock classico, loro amalgamare i ghirigori barocchi del prog- “She Chameleon” è il monumento eretto dal rock anglosassone con l’immediatezza delle tastierista Mark Kelly, che esprime tutta la sua pop-songs anni ’80. E poi, a sorpresa, c’era una perizia tra cupi organi da chiesa che tracciano suite, “Grendel”, di ben 18 minuti, fortemente ricami liturgici, improvvise e funamboliche debitrice nei confronti dei Genesis (certe cavalcate di Minimoog e tappeti di tastiere scansioni ritmiche evocano in modo pesante che arrivano come ondate sotto le chitarre. La la “Apocalypse in 9/8” da “Suppers’ Ready”). lunga e articolata “Incubus” è invece il picco L’album di esordio, sempre del 1983, “Script creativo del chitarrista Steve Rothery, con i for a jester’s tear”, sbilanciava ulteriormente suoi arpeggi e con il suo solo forse più bello di la lancetta, rispetto ai singoli, in favore del sempre. La conclusiva “Fugazi”, un’altra vera classic prog. e propria mini-suite, si imporrà per anni come E nel 1984 arriva come un fulmine a ciel il manifesto della band. sereno questo “Fugazi” a far capire davvero Parlando dei Marillion, non si può trascurare di che pasta sono fatti i Marillion. Rispetto la parte grafica affidata a Mark Wilkinson: lui al primo album troviamo un cambio di non disegna copertine, ma quadri, vere opere batterista: Mick Pointer se ne è andato con d’arte. E inventa per i Marillion un personaggio forti dissapori nei confronti della band eal ricorrente nei primi album e relativi singoli, suo posto troviamo un illustre turnista, Ian un giullare, che qui troviamo sofferente, Mosley, già collaboratore di Darryl Way’s seminudo, sul letto, con le cuffie nelle Wolf, di Gordon Giltrap e di Steve Hackett. orecchie; accanto a lui, per terra, dei vinili, Proprio alla lite con Pointer è dedicata di cui a fatica riconosciamo le copertine, tra l’iniziale “Assassing”, accorata e infuocata cui “Over” e “Fool’s mate” di Peter Hammill… interpretazione del cantante scozzese Fish, un citazioni minime, ma significative. perfetto mix tra la teatralità di Peter Gabriel Con “Fugazi” i Marillion creano di fatto un e la cupezza di Peter Hammill, l’enfasi soul di nuovo filone musicale, battezzato dalla critica Marillion Roger Chapman e il dolore decadente di un NWOBPR (New Wave Of British Progressive David Bowie e (perché no?) con un pizzico del Rock) e fanno fare ai nostalgici del rock anni nostrano Bernardo Lanzetti. ’70 contemporaneamente un balzo di dieci Se troppo spesso, agli esordi, i Marillion anni indietro in quanto a emozioni e di dieci FUGAZI erano stati tacciati di marcate influenze anni avanti dal punto di vista evolutivo. (1984) genesisiane, “Fugazi” è il manifesto della loro 54 55 Lacagnina ha continuato a convivere con la Max Manfredi, Elisa Montaldo e Simon Luca, creazione, e a idealizzare ciò che mancava Roberto Tiranti e Lino Vairetti. per chiudere il cerchio, perché a vent’anni si Non credo sia necessario specificare la loro è vissuto troppo poco per essere completi nei vita musicale. propri propositi. Dice Massimo Gori, intervistato da Alberto E così accade che tra scritture, attese e attività Sgarlato: “Non temiamo che qualcuno ci parallele, viene il momento di concretizzare, e accusi di una ‘Operazione Nostalgia’: come al titolo originale si aggiunge “The Complete band siamo più attivi che mai, lo dimostriamo Work”. ai nostri concerti. Lo abbiamo fatto per Giustifichiamo l’addizione. sincera passione, perché le musiche nuove La sensazione di incompletezza maturata scritte da Oliviero erano talmente belle che nel tempo porta ad un ampliamento che in non si potevano non incidere”. termini quantitativi significa circa 18 minuti in Scrivere musica per se stessi, sentire di dover più rispetto all’originale, e i 13 brani diventano compiere una sorta di missione, provare una 19. Ma non è a peso che si valuta un lavoro specie di frustrazione che spinge ad un lavoro così impegnativo. continuo, che potrà terminare solo alla fine La tecnologia disponibile e la maturità del percorso, e poco importa se i chilometri permettono all’anima classica della band - musicali si spalmeranno su quaranta due anni Oliviero Lacagnina alle tastiere e Marcello di storia: ecco l’impegno di una vita per i Latte Giancarlo Della casa alle chitarre - di Miele. ricamare trame sinfoniche magistralmente Forse è anche questo l’insegnamento di Don fuse all’indole rock del bassista e vocalist Andrea Gallo, spirito libero a cui è dedicato il Massimo Gori, e a quella del drummer Alfio cocept. Vitanza. E questa commistione emerge Album immancabile per gli amanti del prog, nel corso dell’ascolto, che a mio giudizio va disco impedibile per chi volesse avvicinarsi ad affrontato, soprattutto, nei momenti in cui una miscela che appare sempre fresca, e che spunta la voglia di un minimo di riflessione e utilizza il ritmo, che tutti amano, per addolcire di concentrazione: ci vuole rispetto per certe le trame classiche, giudicate a volte troppo sonorità! impegnative, il tutto condito con la sacralità PASSIO Impossibile dimenticare il lavoro di Aldo De dei testi. SECUNDUM MATTHÆUM Scalzi, coproduttore del progetto, da me Un mio vecchio sogno… questa musica nella definito in altra occasione una sorta di collante scuola, con funzione didattica! di questa musica così speciale, e che mi piace immaginare come il quinto Latte Miele. The Complete Work A completare la parte musicale il GnuQuartet, di ATHOS ENRILE splendido e avanguardistico quartetto di Un delle novità “prog” di questo inizio 2014 è periodo, fatta di intersezione tra mondo archi, e il coro lirico spezzino “Classe Mista”, la rivisitazione di un album nato nel 1972, la classico e rock, diede la spinta giusta per diretto dal Maestro Sergio Chierici. “Passio secundum Matthaeum”, dei genovesi realizzare qualcosa la cui valenza oltrepassa E veniamo ad un altro importante aspetto, Latte e Miele, prodotto dalla Black Widow. l’elemento musicale, spostandosi verso una quello recitativo, dove narratori “evangelisti” Non mi è chiaro - ma è poco importante - interpretazione “laica”, capace di superare inframezzano e aprono al versante musicale. come nacque in un pugno di giovanissimi testi e immagini precostituite. Non nomi qualsiasi, non valenti attori, ma l’ispirazione che condusse a musicare la Ma non è stato un capitolo e basta, un atto figure note e storiche della scena musicale, “Passione di Cristo”, fornendo una visione da ricordare con felicità ed orgoglio, perché prog e non solo: Silvana Aliotta, Paolo personale di una sezione del Nuovo in tutti questi anni il punto e a capo nonè Carelli, Giorgio D’Adamo, Aldo De Scalzi, Testamento; certo è che l’atmosfera del mai avvenuto, e di fatto il “Maestro” Oliviero Sophya Baccini, Alvaro Fella, Paolo Griguolo, 56 57 (quasi mai manifestamente, qui non c’è più facendo un paragone tra questo lavoro e “teatralizzazione”) emotivo. Tra le canzoni, da quanto prodotto dal contesto “alternativo” segnalare assolutamente il bozzetto sardonico/ italiano, avrei dovuto dare non 10, ma 1000. surreale di “Dite a mia Moglie” dove i fiati Tra le tracce strumentali, tutte comunque non OTEME emergono in grande bellezza, assieme ai cori meno che eccezionali e in media, un gradino (sempre benvenuti nell’opera) di Valentina sopra le canzoni propriamente dette, “Caduta Osservatorio delle Terre Emerse Cinquini e Emanuela Lari. Chi ha ascoltato Massi” è a mio avviso la più avvincente, con un “Dedicato a Milva – da Ennio Morricone”, può quadro cameristico completamente a fuoco. immaginare i migliori episodi di quell’opera, Assai più che semplicemente “interessante” 45 anni dopo, senza nessun ossequio a “nuove anche la title track, dove le ragnatele tessute IL GIARDINO consonanze” ma a ad un sistema tonale da percussioni orchestrali e strumenti a e non, a prova di spettrogramma. Il tutto, corda creano un substrato alleggerito da fiati con la consapevolezza e la conoscenza, di coloratissimi (e se vi dicessi che siamo un DISINCANTATO quanto la canzone d’autore mista di CLAUDIO MILANO ad arrangiamenti orchestrali, da allora abbia saputo donare, Quando negli anni ‘70 si faceva riferimento al identico, al punto che si potrebbe parlare, il Piero Ciampi di “Andare, rock progressivo dicendo che si trattava della oggi, finalmente, di una fortunata area Camminare, Lavorare” e Fossati di “musica classica del millennio che sarebbe di confine che, si spera, possa diventare “Discanto” e “Macramè”, su tutti, arrivato”, si proferiva una bestemmia, dato presto oggetto di studio serio in campo per non citare chi come Battiato, che per la sua quasi totalità, quella musica musicologico. L’odioso fare manifestativo e a ha fatto del post-modernismo faceva riferimento a stilemi classici sin troppo compartimenti stagni del post modernismo, una fortunata bandiera, o di digeriti e rimasticati in salsa “post moderna”, sta trovando una nuova soluzione in qualità chi come Branduardi, ha fatto non pensando neanche per scherzo a di “fusione”, a tratti centrifuga, ben distante del citazionismo, più o meno quello che la contemporaneità vera stava dall’ormai vecchia idea di “contaminazione”. ortodosso, la stessa cosa. producendo in ambito jazz e classico. Stefano Giannotti mette assieme la scrittura di Panella Di grande interesse anche Giannotti quella musica l’ha conosciuta, ma (questo in realtà, più che citato, “clonato”) “Ed io non c’ero”, che centra ne ha tratto le somme, nel bene e nel male, ne e Umberto Fiori (Stormy Six/Luciano una vena drammatica senza ha colto le evoluzioni in ambito RIO e chamber Margorani) per le liriche, riprendendo le appesantimenti di sorta ed il pop, ha fatta profondamente sua l’evoluzione metriche dell’ultimo Battisti (quello di “L’ pianoforte della Lari a disegnare dei diversi idiomi musicali nei decenni Apparenza”, in particolare), attorno alle quali trame di grandissimo pregio. successivi, coniando una sua personalissima costruisce un humus che attinge a certa Questi due sono i quadretti che sintesi. E’ un compositore nel senso più lato saudade sudamericana e alla migliore musica più hanno saputo convincermi e dunque, contemporaneo, del termine, da camera contemporanea (sensazionale nel formato canzone, ma “Sopra capace di avvicinare sacro e profano, che poi, l’arrangiamento di glassharmonica su tutto e tutti” trasforma una semplice pop passo oltre il Frank Zappa di “Hot Rats”?). Qui qui mai autenticamente “profano” è, semmai “Mattino”, con la partecipazione del grande song in una sinfonia contemporanea; la c’è spazio per tutti, in una scrittura assai felice, “profano, alla buon ora, sacralizzato”. A scanso Thomas Bloch, uno che ha lavorato con scarna e bellissima cantilena “Per Mano divertita quanto geniale, nell’attraversare d’equivoci, come Romitelli sta portando John Cage, quanto con Radiohead e Damon conduco Matilde”, accarezzata dalla voce e centrifugare tutto (niente a che vedere (nonostante la sua prematura scomparsa) il Albarn) mostrando di essere assieme al di Valeria Marzocchi, è brano dalle tante con Transavanguardia e Anacronisti), come rock nella classica contemporanea, alla stessa prima citato Zago, il più grande arrangiatore frammentazioni ritmiche (un plauso davvero a ad aprire “Mr Internet Musica” in un unico maniera Giannotti e Zago (di Yugen e Kurai), contemporaneo estraneo ai canonici circuiti Matteo Cammisa, per il lavoro svolto nell’arco fiume in piena, che regala, infine, una stanno portando la classica strettamente classici. Se però, il compositore degli Yugen, è dell’intero disco) e testo di rilievo, che lascia coda d’arpa autenticamente deliziosa. La contemporanea, nel rock e nella canzone genialmente debordante nei suoi improbabili davvero il segno. Preannuncio dunque, il voto realizzazione piena di quell’idea di “Musica d’autore. Il risultato, pur apparentemente e cerebrali sentieri alla Borges/Escher, che darò è una media tra il valore artistico e Totale” (ma non “Gesamtkunstwerk”, questa da fronti diversi, è a tratti praticamente Giannotti è misurato e, a tratti, sottilmente la compiutezza complessiva dell’album, ma a è musica. Stop) che dalla fine degli anni ‘60 voler considerare solo il valore artistico, tanto in poi s’è manifestata, salvo rari episodi, in 58 59 quadretti frammentari e “citazionisti” a causa salumiere e poi mezz’oretta la sera su di un Band: OTEME – Osservatorio delle Terre di mancanza di genio nell’arrangiamento, ponticello, ricurvo, a dipingere la Sistina? Emerse cosa che certo non manca a Giannotti, senza Avrebbe fatto due graffiti! Ridiamo dignità Titolo: Il Giardino Disincantato dubbio, architetto e scenografo a corte della al valore della ricerca in musica, smettendo Anno: 2013 contemporaneità più nobile. Il minimalismo una volta per tutte di intenderla come Label: Strapontins / Ma.Ra.Cash Records classico ha in buona misura abbandonato qualcosa che attraversa senza lasciare segno, la contemporaneità da almeno 20-30 anni, mentre guidiamo o facciamo le pulizie, come Line-up: almeno nelle sue derive più integraliste “additivo” appresso a un drink e uno spinello. Stefano Giannotti: voce, chitarra classica, (nonostante l’amore, eccessivo a mio avviso, Smettiamola di identificare il valore artistico chitarra elettrica, banjo, componium, che la critica mostra ancora per gente come di un musicista con la sua presenza su uno teponatzli, armonica, metallofono. Nils Frahm), è in questo che rispetto a “Baba schermo, cosa che nel suo odioso narcisismo, Valeria Marzocchi: flauto, ottavino, voce. O’Riley”, già gran parte del post-rock era “roba la quasi totalità dei musicisti oggi difende, Nicola Bimbi: oboe, corno inglese. vecchia”. Dunque l’indie rock che continua perché (quasi) tutti vorrebbero barattare Lorenzo Del Pecchia: clarinetto, clarinetto a citare se stesso da 30 anni a questa parte ciò che sono con qualche migliaio di “clap basso. farebbe meglio a definirsi “pop” per giovincelli clap”, qualche migliaio di euro in tasca e Maicol Pucci: tromba, flicorno. annoiati/disperati che musicalmente, certo qualche migliaio di donnette/maschietti nel Valentina Cinquini: arpa, voce. “vorrebbero”, ma proprio “non possono” letto. Prendete questo disco (o ascoltatevelo Emanuela Lari: piano, tastiere, voce. e intanto, si vestono di comici misticismi, in rete), l’ultimo Deadburger, dE-Noize#2 Gabriele Michetti: basso, contrabbasso, consapevoli di aver creato attorno a dischi di Lophophora, l’esordio di Dalila Kayros, “Glad” voce. muli (solo parzialmente), prima e tempeste, di Stefano Luigi Mangia, l’ultimo Butcher Matteo Cammisa: batteria, xilofono, . poi (con un fare borioso insopportabile), una Mind Collapse, “Canes Venatici” e Almagest! Thomas Bloch: glass harmonica. vera e propria lobby di “fancazzisti montati di Tomasini/Palumbo, solo per fare qualche ad arte come la panna”. Volete il nuovo in esempio e consumateli, poi ditemi se avete Genere: Nuova Musica Italia? Smettiamola dunque di fare della voglia ancora di Vasco Brondi e se vi perderete semplicità banale una bandiera, non ha senso appresso a definizioni come, “è brutto perché Tracklist: in un’epoca dove tutti possono attingere a non so che roba sia”, datevi all’ippica. MATTINO tutto tramite la rete e tutti hanno toccato CADUTA MASSI uno strumento almeno per qualche anno DAL RECINTO della propria vita, esiste anche una semplicità PALUDE DEL DIAVOLO nobile e una complessità non manifestativa TERRA DEI CAMPI o dichiaratamente elitaria. Musica è ricerca ED IO NON C’ERO attorno a suono, intervalli, armonia, tocco, DITE A MIA MOGLIE emissione, non è un imbarbarimento IL GIARDINO DISINCANTATO appresso a una nuova pedaliera, non può SOPRA TUTTO E TUTTI essere solo l’hobby del sabato sera, tra una PER MANO CONDUCO MATILDE posa fotografica e l’altra o un lavoro alle poste. TERRE EMERSE (BOLERO PRIMO) Ce li vedete Beethoven, Wagner, Stravinskij, Web: www.oteme.com, www. Xenaxis, Coltrane, Davis, Zappa, Brian Eno, stefanogiannotti.com Diamanda Galàs, Meredith Monk, Laurie Voto: 7’5 Anderson, David Byrne, a fare musica mezz’ora a settimana e ad “autodefinirsi” geni? Non avrebbero prodotto neanche un millesimo di quanto hanno maturato, interiormente ed esteriormente. In un periodo in cui si fanno grandi discorsi sul valore della bellezza, vi immaginate Michelangelo a fare di giorno il 60 61 Un modo diverso per spiegare il “Day in the Life” di questo mese DISCOCLUB E... IL MONDO VISTO DA DISCOCLUB Riflessioni in ordine sparso con Giancarlo Balduzzi, fatte dal negozio di dischi più vecchio di Genova

di ANGELO DE NEGRI

“Lo so, non conosci quasi nessuno dei cd in vetrina, ma è proprio per questo che sono ancora aperto”

62 63 A DAY IN THE LIFE Il 19 dicembre 1965 nasce a Genova quello che è ormai il negozio di dischi (non facente parte di catene) più vecchio della città: Disco Club. Da quel giorno il mitico sacchetto verde invaderà ben presto le case e le scuole pas- sando dalle mani dei padri (in alcuni casi or- mai nonni), a quelle dei figli, con dentro i lp (a quei tempi), i cd (ora), della musica rock più all’avanguardia. Ho provato tante volte a ricordare quale sia stata la prima volta che ho messo piede da Disco Club e quale è stato il primo disco che ho comprato là. Solitamente ho buona memoria ma questa volta non riesco ad identificare quel mio “Day in the Life”. Poi ci penso bene e traggo una conclusione logica: ogni volta che ho acquistato (ed acqui- sto) un disco da “Gian” è stato (ed è) un “A Day in the Life” ed è pertanto logico che io non mi ricordi “la prima volta” (anche se credo possa essere stata verso la fine del 1981, quando ho iniziato le scuole superiori nel centro di Ge- nova), perchè ogni volta è una prima volta. Allora ho scelto una strada alternativa e sono andato all’origine optando per una specie di intervista al proprietario Giancarlo Balduzzi. Non sono domande dirette ma spunti per considerazioni sul mondo (musicale e non) fatte da un punto di vista particolare, quello, appunto, di uno storico punto di aggregazio- ne per gli amanti ed i cultori della buona mu- sica. Perchè, come è scritto sul sito, “Disco Club non è solo un negozio ma è l’unico vero e pro- prio luogo di incontro cultural-musicale in cit- tà: non abbiamo divanetti, ma anche in piedi si possono sfogliare tutte le riviste musicali specializzate, italiane e straniere, ascoltare un cd, assistere gratuitamente all’unico gran- de evento che ogni giorno va in scena in nego- zio: un “Alta Fedeltà” sempre uguale e sem- pre diversa con attori Gian e i “suoi” clienti”. 64 65 Discoclub e… i negozi di dischi a Genova insieme tutti i vari format tipo X Factor). L’unica Più che altro, vorrai dire, i negozi di dischi che che resiste, quantomeno per un negozio c’erano a Genova. Dal 2001, anno di apertura tipo il mio, è l’Universal, anche se ormai il della Fnac al 2013, anno di chiusura definitiva fatturato che faccio è quasi tutto merito di della Fnac, hanno chiuso nella Grande Genova piccoli distributori indipendenti (Audioglobe, (non contando quindi quelli dei vicini comuni) Goodfellas, Self); ovviamente un discorso 37 negozi. Scommetto che dirai “Ma figurati, a parte lo meritano i fornitori esteri, nel non ce ne sono mai stati così tanti”, e invece mio caso olandesi: loro sì che hanno saputo sì, prova a contare, parti dalle delegazioni e rimanere alla pari coi tempi, come magazzino avvicinati al centro e vedrai che c’erano. Pensa e come organizzazione. solo nella mia strada (quella del negozio, via S.Vincenzo) hanno chiuso Stereosound, Discoclub e… il Record Store Day Kamarillo, Orlandini (aveva aperto una filiale A parte il primo anno, che era una cosa nel centro commerciale “Central Station”) e limitata agli Stati Uniti, noi abbiamo sempre un negozietto, di cui non ricordo nemmeno partecipato. Abbiamo spesso organizzato più il nome (è durato poco), aggiungici i due piccoli concerti davanti alla mia vetrina, cosa che erano in via Galata e fanno un totale di che non si è ripetuta quest’anno, visto che sei nel raggio di non più di 80 metri. Perché l’anno scorso la Siae (altra piaga italiana) ci ho fatto riferimento alla Fnac? Perché, negli ha spillato 180,00 € per poter fare suonare ultimi anni i motivi delle chiusure sono dei gruppi che facevano, tra l’altro, canzoni altri, ma nei primi tre dalla sua apertura loro. Quest’anno è stato un anno radiofonico; sicuramente ha provocato un vero terremoto è incominciato due giorni prima con un nella discografia genovese. Quando abbiamo intervista serale su Radio1, è proseguito aperto noi e per tutti gli anni ‘70 i “rivali” storici con la diretta mattutina di sabato 19 con erano altri, quelli specializzati, ad esempio 1975 Radio Capital e si è conclusa con due ore in Alta Fedeltà a Piccapietra nella scalinata dopo diretta dal negozio insieme ai ragazzi di Radio il Moody (al tempo Motta), molto rifornito di Gazzarra (web radio, gazzarra.org), condotta jazz e (lo dice il nome) in apparecchiature hi- da miei vecchi clienti e collaboratori. Il RSD è fi; da metà anni ‘70 Liguria Libri e Dischi in via sicuramente utile per le vendite, ma ha un po’ XX; dai primi anni ‘80 Pink Moon, sempre a 2012 perso il significato di partenza. Era riservato a Piccapietra. On Stage era nato prima, ma di piccole etichette e ai piccoli negozi di dischi partenza era una costola di Disco Club, dove indipendenti, non facenti parte di catene; ora il mio predecessore teneva i vinili in offerta, non è più così, fiutato l’affare i grossi si sono così come Kamarillo l’ho aperto io per tenerci avventati e ormai quel giorno esce un numero i cd, mentre io mi illudevo di poter tenere per improponibile di edizioni limitate (sarà vero?) tutta la vita i vinili. Un ricordo di quei tempi e certe uscite le trovi poi addirittura su eroici lo meritano il mitico Zanello in piazza Amazon. Caricamento e, qualche anno dopo, Red House alla Maddalena. Discoclub e… i giovani clienti d’oggi e i vecchi di ieri Discoclub e… il mercato discografico Nei primi anni ‘70, io ero uno dei più vecchi Il mercato discografico ha avuto negli ultimi del negozio (ed avevo poco più di vent’anni), anni un cambiamento drastico. Le così dette il cliente medio era il liceale. Negli anni ‘80 “major” sono quasi sparite, qualcuna proprio la media era salita, ma sempre molto bassa, fallita, vedi la EMI (cosa impensabile fino a diciamo 25 anni. Un’altra salita negli anni ‘90 pochi anni prima, visto che nel suo catalogo e abbiamo superato i trenta. Ora ho il negozio aveva Beatles, Pink Floyd, Queen, Rolling frequentato da pensionati e l’età media è Stones dagli anni ‘70 e molti altri), altre si balzata oltre i cinquanta, inevitabilmente sono ridimensionate e puntano su successi visto che molti clienti sono gli stessi di trenta/ “mordi e fuggi” (la Sony ha, purtroppo, messo quaranta anni fa e non è che invecchio solo 66 67 io! Devo dire però che negli ultimi tempi c’è tutto l’anno fino al 12 febbraio di quest’anno, stato un sorprendente ritorno dei ventenni. quando ho deciso d’interromperlo, essendo Secondo me, sono andati per anni nelle finite le pagine del diario. Non l’avessi mai catene (Fnac e Feltrinelli) perché lì trovavano fatto, non mi avete più lasciato vivere, fino a tutto quello che cercavano (cd, dvd, giochi per quando non ho ricominciato. Adesso qualche il computer, telefonini e aggiungeteci il bar). giorno lo salto, ma di solito non più di uno Chiuso uno, ridotto nel reparto musica l’altro, alla settimana, perché altrimenti qualche mio sono stati costretti a ripiegare sul piccolo fedele lettore va in crisi di astinenza. Anche Disco Club e si sono accorti che in fondo è più le richieste di pubblicarlo in un libro sono divertente partecipare al nostro helzapopping pressanti, ma non è così facile; a parte trovare quotidiano e alle discussioni accanite musicali un editore, bisogna poi fare in maniera che (ma anche sportive, politiche e su quant’altro il tutto sia legato in maniera coerente, senza è possibile “litigare”). Pensa, un ragazzo ripetizioni e presentando i vari personaggi mi ha detto “Quanti anni ho sprecato, se lo (reali) in un pre-diario. avessi saputo sarei venuto prima qui”. Devo Autorizzato a pubblicare una pagina, lascio a dirti che questo mi ha procurato parecchia te la scelta. soddisfazione, alla fin fine avrei potuto essere il nonno (!!!) di quel ragazzo. Discoclub e… Nick Hornby Alta Fedeltà è il libro, e il film, di riferimento per Discoclub e… il vinile i dischivendoli sopravvissuti, anche perché, Nella nostra insegna c’è sempre stato un stranamente, i negozi ancora aperti sono vinile e per anni è stato l’unico oggetto proprio quelli dove c’è un ambiente da Alta delle nostre vendite. Le musicassette non le Fedeltà, quelli più seriosi sono spariti tutti. abbiamo quasi mai tenute, i nastri vergini sì Figurati quindi la mia faccia quando quella (e ne vendevamo una quantità esagerata: sui piovosa sera autunnale di quasi dodici anni 25.000 all’anno!). Abbiamo cercato di non fa ho visto entrare Nick Hornby in persona. cedere ai cd, ma nel 1991 le case discografiche L’aspetto è un po’ da hooligan (dell’Arsenal), hanno abbandonato quasi completamente ma è solo il primo impatto, in realtà è una il nostro amato disco nero costringendoci persona gentile e tranquilla, anche se alla ad adeguarci. Abbiamo riadattato i nostri fin fine abbiamo parlato, più che di musica, espositori per poterci mettere i cd, ma non proprio di calcio, dei vari scontri tra il suo li abbiamo tolti, nella speranza di riusarli Arsenal e la mia Samp (lo so che sei genoano, ancora per i 33 giri. Chissà, magari succederà ma anche tu sai che io sono sampdoriano). davvero; intanto in questi giorni i vecchi dischi Non sono riuscito a regalargli nemmeno hanno rioccupato le prime due vaschette un cd, “Me ne mandano un sacco le case espropriando gli antipatici cd (difficili da discografiche per fare le recensioni” mi ha esporre, scivolosi come saponette quando detto e se ne è andato dopo essersi lasciato provi a prenderne più di uno insieme, troppo fotografare dai presenti con molta pazienza. cari in rapporto al materiale, ahimè facilmente rubabili).

Discoclub e… “il diario” (domanda nascosta: lo raccoglierai in un libro? - autorizzazione richiesta: si può pubblicare una pagina?) Il Diario è incominciato per caso. Ogni tanto pubblicavo qualcosa relativa ai fatti del negozio sul gruppo e sulla pagina Disco Club di facebook. Un giorno il 13 febbraio dell’anno scorso ho intitolato lo scritto Diario del .... Non pensavo di continuare poi per 68 69 Discoclub e… la musica di Discoclub Hai notato? Nemmeno uno dei soliti vecchioni. (domanda nascosta: i dischi dell’anno 2013?) Non sono di quelli che dicono “Ormai non si Ecco la mia classifica dell’anno scorso: fanno più dischi belli”. Non è vero, dischi belli NATIONAL - Trouble will find me ne escono, è difficile poterli ascoltare, non JONATHAN WILSON - Fanfare li fanno sentire le tv e non lo fanno le radio. BILL CALLAHAN - Dream River L’unico modo per sentire musica nuova è MATT ELLIOTT - Only Myocardial Infarction entrare nei vecchi negozi di dischi. Can Break Your Heart SPAIN - The Morning Becomes Eclectic Session Discoclub e… il futuro del disco DAUGHTER - If You Leave Un giorno sono ottimista, un giorno son KURT VILE - Walkin on a pretty daze pessimista. Non so cosa succederà per il BOARDS OF CANADA - Tomorrow’s harvest mercato discografico, per i miei fornitori, per ANNA CALVI - One Breath i miei clienti. Per me sì: oggi, ieri, domani, JULIA HOLTER - Loud City Song sempre Disco Club!

Per visitare il sito: SITO WEB (click sul titolo per visualizzare il link) Diario del 13 gennaio Il primo cliente del mattino è Luca, di ritorno da tre settimane di viaggio di nozze, “Sai Per leggere il “Diario”: cos’era la prima cosa che facevo al mattino alle Maldive? Leggevo il tuo Diario”. Diario FACEBOOK Intercontinentale! Adesso c’è un altro cliente in viaggio di nozze, Giorgio, quando torna (click sul titolo per visualizzare il link) gli chiedo se anche lui ci leggeva tutte le mattine: anzi, Giorgio, se ci sei batti un colpo. Ancora una volta contrasto giovani/vecchi nel pomeriggio. Una signora ol- IL MONDO VISTO DA DISCO CLUB tre i settanta guarda un po’ di caselle, poi mi chiama, “Chissà cosa cerca?”- mi (click sul titolo per visualizzare il link) chiedo - “Bocelli, Claudio Villa o una cassetta di liscio?”, sbagliato, “Dei Super- tramp cos’ha? Vorrei Breakfast in America o un The Best”, già mi spiazza, ma ancora di più quando continua con “Dove trovo gli Emerson, Lake e Palmer?”, e continua “Ho perso un po’ di dischi di quegli anni, le porto una lista per or- dinarmi quelli che non ha. Per ora mi dia Pictures at an Exhibition”. Paga, le passo il cd e mi allontano dal banco per servire un altro cliente, nel frattempo entrano due ragazzini; quando ritorno al banco, uno dei due teenagers mi si av- vicina, “La signora che è appena uscita ha comprato qualcosa?”, sono di nuovo spiazzato “Cos’è, il nipotino che controlla la vecchia rimbambita per paura che di- lapidi il patrimonio?”, lo scruto, sembra serissimo, “Sì ha comprato un cd”, “Ah, perché l’ho vista che s’infilava qualcosa in un sacchetto”. Eccolì (toulì), il con- trasto giovani/vecchi, però rovesciato: la vecchietta compra rock, i giovani Men- goni e, nel frattempo, stanno attenti che l’arzilla signora non mi freghi qualche cd. 70 71 GIANNI DE BERARDINIS L’INTERVISTA… di ATHOS ENRILE

Vorrei partire dal mezzo che ha permesso zioni e servizi”. questo nostro contatto, la rete, e quindi la tecnologia avanzata: puoi fare un bilancio di Restando sempre in fase di comparazione, quanto ha tolto e quanto ha dato internet ai che cosa ti manca e cosa non rimpiangi degli vari “attori musicali”, tra artisti e operatori anni un po’ meno facili dal punto di vista della del settore? comunicazione? Internet ha dato e da tutto quello che altri Beh, qualche danno forse è stato provoca- media non hanno più fornito alla musica (ra- to alla passione che anima tutti noi. La co- dio e Tv) per cui parliamone sempre molto modità ci ha coccolati tutti e costretti quasi bene. Considero la rete una opportunità da all’immobilismo nel pratico. Ai tempi tutti cogliere continuamente, una fonte eterna a noi lavoravamo incessantemente sulle no- cui anche tanti addetti come me attingono. tizie, sulle fonti, sulla stampa estera. Se poi Tanta roba buona ci è sfuggita dal Bel Paese, come me vivevi in provincia dovevi sgambet- e quindi rivivono sulla rete pezzi di Tv sto- tare il doppio per rimanere informato (New rica, pezzi di concerti… o live interi non go- Musical Expresse, Melody maker… etc. etc.). duti che ci arricchiscono. Sinceramente non Questo mondo di “topi di archivio” era for- credo che abbia tolto proprio nulla, anzi, la mativo e solido anche se qualche volta, dico rete favorisce “il libero scambio di informa- la verità, estremamente faticoso.

Nel bel mezzo della visione del fantastico DVD degli Osanna, “Tempo”, da poco rilasciato, mi imbatto in un mito televisivo che ha caratterizzato parte del mio percorso musicale. Lui, in- sieme a molti altri, bazzicava con costanza la TV, a contatto con il mio elemento naturale - la musica - con quella sua voce così particolare e quel viso d’angelo che non lasciava indifferenti. Tanta TV come dicevo, ma molta radio e progetti trasversali portati avanti per tutta la vita, con tante soddisfazioni e, forse, qualche amarezza, come in tutti i percorsi di vita. A un certo punto l’ho perso, e rivederlo in video ha scatenato in me la voglia di ricostruire un po’ di storia, la sua, e forse anche la mia. Santa tecnologia! Lo contatto e, nel giro di po- chissimo, soddisfa qualche mia curiosità. Gentilissimo, e fuori dallo standard: “…sono troppo impegnato, non riesco a risponderti!”. Leggiamo il suo pensiero. Ah, dimenticavo, lui è Gianni De Berardinis.

72 73 mour 1982… Freddie Mercury, Festival di Ti ho ritrovato nel corso della visione del DVD San Remo 1984… Frank Sinatra 1987 Stadio degli Osanna, splendido esempio di musica La Favorita Palermo… Paul Mc Cartney 2013, eterna: esistono dal tuo punto di vista signifi- radio R 101 (di tutti questi incontri ho realiz- cativi talenti alle spalle dei grandi nomi che ci zato un intervista), B.B.King Teatro Smeral- accompagnano da quarant’anni? do, 1998. GLI AREA ed il BANCO in testa, a loro vanno tutti i meriti di una coraggiosa carriera dall’I- Nel corso di una carriera lavorativa i tratti po- talia per il Mondo. Loro avevano un atteg- sitivi e quelli negativi si bilanciano, ma… esi- giamento veramente radicale e quindi serio ste un tuo rammarico per qualche occasione e costruttivo, diverso dagli altri che ho ama- che non hai sfruttato per eccessiva cautela? to meno. Sai ti dico la verità’ … no nessuna … ho fatto tutto quello che potevo ed anche di più della Mi dai un tuo giudizio sui tanto famigerati mia carriera artistica, e non è detto che non “Talent”? accada ancora qualcosa. Sono “un ragazzo Non mi piacciono, non servono. di provincia” appassionato, ed il mio sogno si e’ avverato il giorno in cui ho comincia- Tra i tanti generi che hai amato, quale conti- to a muovermi, parlare, agire con piacere nua a darti enormi soddisfazioni? nell’ambito radio-televisivo. Io sono attratto dal Folk, quindi pane e folk misto a tutto. Ogni musica che si muove con Come è cambiato il modo di fare giornalismo, intelligenza ed innovazione, e che produce e mi riferisco allo stile, dagli anni ’70 ad oggi? un effetto vivo e sincero tra la gente, mi coin- Se parli di radio o di Tv il modo e’ cambia- volge. Ho tanto materiale e di ogni tipo, di to rispetto ai tempi di cui disponi, che sono ogni epoca e genere. Vado dai Velvet a John oggi estremamente veloci. Poi è cambiata la Cage, da Dave Van Ronk a Satie… Miles Da- selezione degli artisti che entrano e diventa- vis, Coltrane, Sun Ra… i Weather Report. no servizi solo se hanno mosso le cronache (gossip ecc ). In sostanza è difficile trattare Mi dai una tua definizione di “concerto perfet- musiche coraggiose sempre di più, quindi di- tamente riuscito”? rei ancora una volta questione di contenuti, Il concerto è “un momento di comunicazione di spirito di avventura, di proposte, di spes- alto” nel quale il palco ed il pubblico comu- sore. nicano costantemente. Non e’ giusto pensa- re alla esibizione e basta, ma se dovessero Di cosa ti occupi oggi e che cosa ha pianificato esserci “dubbi verbali” (mi riferisco a infelici per l’immediato futuro? tellers autori che parlano male o a sproposi- Ho pensato dopo 39 anni di onorato servizio to) mi va bene lo stesso, sinceramente amo direi… di guardarmi un po’ intorno e di fare la vibrazione e odio tutto quello che la impe- nella musica qualcosa solo ne sento il biso- disce. Il concerto è la ragione per cui la musi- gno, solo se ricevo una ispirazione autentica ca conserva un valore ancora o diversamen- e invento una cosa che non ho fatto prima. te lo perde. E’ sostanza e verità, e’ magia… Ho prodotto dischi, suonato chitarre, pro- dotto radio shows, tv shows, e poi composto Se dovessi ripensare a incontri musicali si- musiche per commercials, che vuoi che fac- gnificativi nel tuo percorso di vita, quelli da cia più! Vedremo. lasciare il segno intendo, chi metteresti tra i primi tre? Peter Gabriel a Canale 5 nel 1983… David Bowie per RAI 1, S. Siro 1987… David Gil- 74 75 MuoviLaMusica si propone di favorire le regionalmente per poter avere informazioni interrelazioni tra tutti gli operatori della costanti e aggiornate su tutto il territorio. II musica, dello spettacolo e di tutte le arti che primo fondamentale mattone di questa nostra abbiano nella musica una forte componente casa mobile e in costante evoluzione, dopo di ispirazione creativa e realizzativa. il naturale primo periodo di assestamento L’Associazione sostiene l’incontro e il dialogo, organizzativo, è stato quello di chiedere che prevede capacità di ascoltare l’altro e di a ciascuno dei referenti e collaboratori di averne quindi rispetto. aiutarci ad ottenere una mappatura di tutti In questi anni, l’immobilismo della struttura i locali che programmano musica dal vivo. produttiva della musica italiana e il suo Verrà chiesto ai referenti e collaboratori di asservimento all’imbuto distruttivo e illusorio effettuare altre mappature di strutture che dei talent televisivi ha causato un profondo vogliano avere nella musica un importante senso di frustrante impotenza per tutte elemento di sviluppo sociale e culturale. Solo quelle sensibilità che vorrebbero poter avendo chiara la situazione generale su tutto esprimere contenuti diversi e più liberi da il nostro territorio sarà possibile per MLM quelli vincolanti del linguaggio televisivo. programmare eventi, incontri e iniziative Questa situazione di inerzia ha prodotto coordinati con le proposte regionali che ci individualismo egoistico spinto all’eccesso, perverranno di volta in volta e che verranno da un lato, e senso di rassegnato isolamento esaminate e valutate dal Direttivo. dall’altro. L’invito che vi facciamo calorosamente è L’Associazione vuole dissolvere questo muro quello di avere fantasia nelle proposte, che di gomma e offrire spazi alternativi in cui preferiremmo coraggiose, innovative e anche i musicisti e gli artisti possano esprimersi di sana follia e non solo seguendo lo schema seguendo la propria inclinazione e non i della solita esibizione dal vivo. modelli di moda. Per fare questo occorrono delle solide fondamenta su cui costruire. http://www.muovilamusica.it/ Abbiamo quindi deciso di organizzarci

76 77 Ecco che immagino, costretto dagli odori arabeggianti, stop e riprese progressive, ma sprigionati dai suoni. Costretto dai ricordi. anche aperture pop, il tutto legato insieme Piacevolmente costretto. L’immaginazione, da un gusto sinfonico che ne sottolinea la locomotore di un convoglio di brividi. matrice progressiva. Un “progressive made in Immagino l’album fotografico, stampato Sicily”, come ama definirlo lo stesso Faranna. sulla carta della mia memoria, di una terra Si passa quindi ad Abbaddarò, title track che che ho avuto il tempo di amare, malgrado il riprende le promesse del preludio. Un pezzo tempo, sempre troppo poco quando inciampi galoppante trainato dalla batteria di Danilo in qualcosa di meraviglioso. Allora lascio Spinoso e dalla chitarra di Marcello e di cui che l’acido lisergico liberato dai piacevoli potete vedere il video qui https://www. ricordi abbia la meglio e visioni di paesaggi youtube.com/user/marcellofaranna. La dolce di stordente bellezza, facce che emergono da e speranzosa melodia di Tra Un Po’ Sarò Là ci mille espressioni, suoni suadenti di naturale fa proseguire il viaggio verso l’utopica città. psichedelia e silenzi altrettanto affascinanti, La grinta iniziale di Stelle di Cartone ci riporta colori puri come quadri di Matisse e ad affrontare la cruda realtà sviluppando banchetti di gusti gotici e romantici insieme, un tema, la prostituzione, sempre attuale, si impadroniscono di me, senza trovare in un crescendo musicale esaltante, da fine alcuna opposizione e mi godo il sogno, figlio concerto, chiuso dalla nota di basso di Simone prediletto dell’immaginazione. Un sogno Campione. La Pace del Cielo strizza l’occhio che si chiama Sicilia, terra che mi ha dato alla musica pop italiana, in particolare è tanto in un attimo, che ha lasciato indelebile inevitabile l’accostamento al lavoro di… sulla pelle della mia anima i segni della sua non ve lo dico, ascoltate e scopritelo da forza, delle sue contraddizioni, della sua soli. Fatima Lo Verde, moglie di Marcello, ci meraviglia, il suo mare, la sua arte, la storia, regala un’interpretazione di Quale Amore, fiori, colori, odori, suoni, il “pani câ meusa”, sesta traccia dell’album, davvero esaltante, il suo vino. La sua musica, capace a volte di originale, inebriante, a tratti ipnotica. Una portarsi dietro tutto il carico emozionale di canzone davvero bella che gode, oltre della una terra così indefinibilmente straordinaria. straordinaria interpretazione di Fatima, di Capace di fondere cultura classica e barocca arrangiamenti originali ed impregnanti, che con suoni popolari e progressivi spolverati restano nella testa. L’introduzione hard rock d’oriente, ingredienti mescolati e amalgamati di Qualcosa Mi Dice dà ancor di più l’idea con saggezza dall’abile mano del druido della capacità di Faranna di sapersi districare Marcello Faranna nel suo ultimo lavoro, tra vari generi e di saper amalgamare i suoni Abbaddarò. Marcello è di Palermo e le sue seguendo la stessa ricetta dei grandi del radici emergono chiaramente nella sua progressive italiano, ma non si limita a questo, opera. Si sente un fatalismo, tipico della perché nel brano seguente, La Ballata del gente di mare, che però non lascia spazio alla Barcone Insanguinato, ripercorre le strade del rassegnazione, anzi, Abbaddarò è il luogo più classico cantautorato italiano, affrontando ideale da raggiungere una volta superate le per altro un tema, quello dell’immigrazione, brutture che la realtà ogni giorno ci presenta. di triste attualità. Prima che il marasma della Si respira il mondo, la cronaca, “quello che mia mente abbia la meglio, voglio citare succede”. “La vita si sgretola e tu insieme gli altri musicisti che hanno collaborato a lei, ma tu non arrenderti mai”, canta ad Abbaddarò, ovvero: Dario Di Matteo Faranna nel suo disco ed è una frase che (programmazione, orchestrazione, cori) può ben riassumere il senso di Abbaddarò. Il e Angelo Spadafora (violino). Doveroso, ABBADARO’ disco si apre con un Preludio tutto musicale i musicisti sono sempre tutti importanti. Marcello Faranna che sembra essere un po’ la summa della Siamo alla traccia numero nove, Mobbing. Il di GIANNI SAPIA musica che incontreremo nell’opera: richiami titolo dice già molto del tema trattato, che si 78 79 sviluppa su una base musicale… una base… una base musicale… piena, ecco, forse la parola giusta per descriverla è proprio piena. In Ho Visto Un Uomo viene confermata del tutto la solidità creativa di Marcello, che sul finale ci regala una chitarra gustosissima sullo stesso ticchettio “metronomico” iniziale. Con La Parte Migliore di Te torna prepotente la voglia di accostare Marcello Faranna ad un noto cantante italiano, ma, come ho già detto, questo lo lascio a voi. Ascoltate e scopritelo da soli. Una canzone di speranza, una canzone dove la follia diventa la nostra parte migliore. L’autore palermitano non conclude la sua opera, o meglio, la conclude con un brano che lascia aperta ogni possibilità, ogni porta, La porta del Futuro, brano strumentale che dà all’ascoltatore l’opprtunità di concludere il viaggio verso Abbaddarò come meglio crede. Anche il mio personale viaggio si conclude qui. Guardo la copertina, tratta da un’opera di Fatima Lo Verde ed ecco che succede di nuovo. Ecco che immagino. Immagino un luogo dove regna l’armonia, dove l’io è sostituito dal noi, dove basta chiudere gli occhi ed ascoltare la musica per volare, tra spazi infiniti, tra pianeti lontani e mari luminescenti. Ecco che immagino. Immagino Abbaddarò.

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