Comune Capofila di

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI EROGATI DALL’AMBITO TERRITORIALE SOCIALE n.14

(Aquila d’Arroscia, , Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, , , , Pornassio, , e ).

1 INDICE

Capo I Finalità ed ambito di applicazione • Art. 1 Oggetto del Regolamento • Art. 2 Destinatari degli interventi e servizi socio-assistenziali • Art. 3 Tipologia di interventi e servizi socio-assistenziali CapoII Disposizioni generali in materia di istruttoria e di valutazione della situazione economica • Art. 4 Criteri per la valutazione della situazione economica • Art. 5 Doveri a carico dei familiari dell’assistito • Art. 6 Modalità di accesso agli Interventi e servizi socio-assistenziali • Art. 7 Istruttoria CapoIII Interventi e servizi sociali soggetti a valutazione della situazione economica • Art. 8 Intervento di sostegno economico ordinario • Art. 9 Intervento di sostegno economico straordinario • Art. 10 Modalità di concessione degli interventi straordinari • Art. 11 Aiuti per le cure domiciliari • Art. 12 Contributo per badanti (EX ASSEGNO SERVIZI) • Art. 13 Ammissione al contributo per le cure domiciliari • Art. 14 Assistenza domiciliare integrata • Art. 15 Telesocccorso Capo IV Altri interventi e servizi socio-assistenziali • Art. 16 Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari • Art. 17 Affidamento familiare • Art. 18 Interventi e servizi di sostegno educativo e di aggregazione sociale • Art. 19 Nuove emergenze sociali • Art. 20 Interventi di sostegno all’ inserimento lavorativo e integrazione sociale delle fasce deboli • Art. 21 Buon Vicinato • Art. 22 Tirocinio di formazione in situazione • Art. 23 Borsa lavoro • Art. 24 Inserimento lavorativo socio-assistenziale • Art. 25 Modalità di attuazione degli interventi di sostegno all’ inserimento lavorativo • Art. 26 Integrazione retta presso strutture residenziali • Art. 27 Emergenza abitativa Capo V Norme finali e transitorie • Art. 28 Disciplina specifica di altri servizi sociali – rinvio • Art. 29 Utilizzo dei dati personali • Art. 30 Abrogazioni e decorrenza

2 CAPO I FINALITA' ED AMBITO DI APPLICAZIONE

Art. 1 Oggetto del Regolamento.

1. Il presente regolamento disciplina gli interventi e i servizi socio-assistenziali che l’Ambito Territoriale Sociale n. 14 costituito da Comune Capofila di Pornassio e dei Comuni di Aquila d’Arroscia, Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Ranzo, Rezzo e Vessalico, espleta nell'ambito delle funzioni e dei compiti di assistenza sociale e beneficenza pubblica attribuiti ai Comuni e organicamente disciplinati dalla legge quadro 8.11.2000 n. 328 e dalla normativa vigente per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, al fine di concorrere alla prevenzione e all'eliminazione di situazioni che determinano nell'individuo uno stato di bisogno o di emarginazione.

Art. 2 Destinatari degli interventi e servizi socio-assistenziali

1. Hanno diritto all’ accesso agli interventi e servizi socio-assistenziali coloro i quali siano iscritti all'anagrafe della popolazione residente dei Comuni Aquila d’Arroscia, Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo e Vessalico. 2. Ai sensi dell’Art.2, comma 3, della L.n. 328/2000, accedono prioritariamente ai servizi e alle prestazioni erogati dal sistema integrato di interventi e servizi sociali, le persone in condizioni di povertà, o con limitato reddito, o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità involontaria di ordine fisico e psichico, nonché i soggetti con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro e le persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria per le quali si rendano necessari interventi assistenziali.

Art. 3 Tipologia di interventi e servizi erogati dall’Ambito Territoriale Sociale n.14

1. L’Ambito Territoriale Sociale n. 14, compatibilmente con la disponibilità delle risorse del bilancio di Ambito, al fine di superare situazioni di bisogno attua i seguenti interventi ed eroga le seguenti prestazioni: • Servizio sociale professionale e segretariato sociale; • Interventi di natura economica (contributi economici ordinari e straordinari) volti al soddisfacimento dei bisogni primari e comunque ad innalzare il livello di qualità della vita; • Interventi di cure domiciliari; • Contributo per badanti; • Telesoccorso; • Sostegno all’inserimento lavorativo e all’ integrazione sociale (I.L.S.A, tirocinio di formazione in situazione, Borsa Lavoro); • Trasporto sociale;

3 • Interventi per integrazione sociale (attività ricreative, sociali e culturali) • Soggiorni climatici e termali; • Trasporto pensionati; • Interventi di affidamento familiare; • Buon Vicinato; • Sostegno socio-educativo territoriale compresa assistenza scolastica; • Centro di aggregazione giovanile (Ratto Gi); • Interventi di prima accoglienza.

CAPO II

DISPOSIZIONI GENERALI IN MERITO ALLA ISTRUTTORIA E VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA

Art. 4 Criteri per la valutazione della situazione economica.

1. I residenti dei Comuni appartenenti all’Ambito Territoriale Sociale n. 14 hanno diritto di usufruire dei servizi secondo le modalità previste dalle disposizioni normative e regolamentari ed il dovere di contribuire al costo degli stessi secondo le proprie condizioni reddituali.

2. Ai fini della valutazione dello stato di disagio socio economico si applicano i criteri unificati di cui al D.Lgs. 31 marzo 1998, n.109,( Definizione di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, a norma dell’articolo 59, comma 51, della legge 27 dicembre 1997,n.449) di cui al D.P.C.M. 7 maggio 1999 n. 221 e di cui al D.lgs. 3 maggio 2000, n.130 che integra e modifica il D.lgs 109/98 e successive modifiche.

3. Per la determinazione della situazione economica del soggetto o del nucleo familiare ci si avvale dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente, nel prosieguo chiamato, per brevità, “I.S.E.E”. Ai fini della determinazione della situazione economica verranno aggiunti all’ indicatore della situazione reddituale, qualora percepiti dal richiedente:

• pensione di invalidità, indennità di frequenza; • assegno sociale; • assegno di accompagnamento entro la percentuale del 40%; • qualsiasi pensione o rendita non soggetta all’ IRPEF; • sussidi continuativi erogati da altri Enti assistenziali; • fondo regionale della non autosufficienza (F.R.N.A) entro la percentuale del 40%.

4. Le modalità di calcolo previste dai precedenti commi determinano il reddito disponibile.

4 5. Il Servizio Sociale può inoltre acquisire ogni altra idonea documentazione ed effettuare ulteriori approfondimenti sul tenore di vita del richiedente e dei parenti tenuti agli alimenti e su tutti gli elementi ritenuti necessari. Allo scopo di operare secondo i principi di legalità, buon andamento ed imparzialità nonché efficienza, efficacia ed economicità, i Servizi Sociali richiedono alle persone a vario titolo destinatarie di interventi di qualsiasi genere, notizie e documentazioni allo scopo di accertare con la massima scrupolosità le condizioni personali ed economiche del nucleo familiare anagrafico di appartenenza, nonché quelle dei parenti obbligati a norma di legge. Fatta eccezione per gli interventi d’urgenza, il rifiuto o il ritardo, nonostante previe sollecitazioni, da parte delle Persone interessate nella produzione di quanto loro richiesto ai fini predetti, comporterà il rigetto delle Loro istanze, con motivazione riferita alla carenza di istruttoria per causa imputabile all’interessato. Tali effetti si producono anche nel caso in cui le Persone interessate rifiutino, impediscano o in altro modo ostacolino l’azione dei Servizi Sociali diretta a coinvolgere i Terzi tenuti ad obblighi alimentari o di mantenimento nei confronti dell’utente in stato di bisogno, affinché questi concorrano secondo le previsioni di legge al mantenimento delle persone stesse. Di tale impegno a collaborare, che grava sulle persone interessate, viene data immediata informazione all’atto dell’avvio di qualsiasi procedimento,ad istanza o d’ufficio, da parte dei Servizi Sociali.

Art. 5 Doveri a carico dei familiari dell’assistito

1. Qualora l’Utente non disponga dei mezzi economici sufficienti per contribuire al pagamento del servizio, vi provvedono di norma i Familiari tenuti a prestare gli alimenti ex art. 433 del Codice Civile, in base alle proprie capacità economiche determinate secondo l’I.S.E.E. 2. A tal fine, i Familiari sono preliminarmente investiti, ove possibile, per il loro coinvolgimento nel progetto assistenziale, qualora dispongano dei mezzi necessari, richiedendo il loro impegno nel far fronte alle esigenze avanzate dall’interessato. 3. Sarà cura dei Servizi Sociali competenti informare il Richiedente in stato di bisogno (o un suo rappresentante legale) sul suo diritto di rivolgersi ai parenti obbligati civilmente per la richiesta del mantenimento o degli alimenti direttamente- o qualora gli stessi non siano concordi sulla misura, sulla distribuzione e sul modo di somministrazione degli alimenti- tramite l’intervento dell’autorità giudiziaria. 4. Nel caso in cui i soggetti obbligati ex art.433 del Codice Civile che risultino economicamente capaci si rifiutino di contribuire al pagamento del servizio erogato in favore del proprio familiare, l’Amministrazione Comunale, dopo aver sollecitato il richiedente in stato di bisogno o il suo rappresentante legale ad attivarsi per ottenere l’adempimento degli obblighi alimentari, si riserva la facoltà di valutare il sussistere dei presupposti per denunziare l’eventuale inadempimento dei doveri di assistenza familiare sanzionati nell’Art. 570 del Codice Penale, riservandosi altresì il diritto di costituirsi parte civile nei casi consentiti dalla legge.

5 Art. 6 Modalità di accesso agli interventi e servizi socio-assistenziali

1. L’accesso ai Servizi sociali avviene principalmente su domanda da parte dell’interessato e/o da parte di Parenti, Tutori, Curatori ed Amministratori di Sostegno dello stesso nelle forme e nei modi disciplinati dal presente Regolamento. 2. Tutti i servizi possono altresì essere attivati su segnalazioni di Amministrazioni Pubbliche o altri soggetti pubblici o privati, o anche d’ufficio. 3. I Servizi sociali provvedono ad intraprendere tutte le iniziative di propria competenza anche qualora la segnalazione da parte di Terzi sia anonima. 1. Gli aventi diritto all’accesso ai servizi socio-assistenziali dell’Ambito Sociale che richiedono interventi o servizi socio-assistenziali presentano istanza all’Ufficio Protocollo del Comune Capofila, corredata di tutta la documentazione obbligatoria come previsto nell’ art. 4 del presente regolamento. 4. Sin dal primo momento di avvio di un qualsiasi intervento sociale, l’Ufficio competente ne cura la comunicazione al diretto interessato ed al Comune di residenza. 5. Per tutti gli interventi e servizi soggetti alla valutazione dello stato di disagio economico e/o sociale, il richiedente deve presentare allegati all’ apposita domanda di intervento: a. Dichiarazione ISEE in corso di validità; b. Documentazione attestante le somme annue percepite nell’ anno di riferimento della dichiarazione ISEE; c. Dichiarazione di essere a conoscenza della eventualità di controlli eseguiti sulla veridicità delle informazioni fornite dal richiedente e dagli obbligati agli alimenti circa le situazioni economico- reddituale da confrontarsi con i dati del Sistema Informativo del Ministero delle Finanze. d. Dichiarazione di disponibilità al trattamento dei dati personali ai sensi del Codice in materia di Trattamento dei dati personali.

Art. 7 Istruttoria

1 L’istruttoria della pratica è affidata di norma all’assistente sociale che ha altresì il compito di attuare le necessarie visite a domicilio, redigere una relazione di valutazione, proporre un progetto di intervento a favore del richiedente e/o del nucleo familiare. 2. Nel caso in cui la relazione di valutazione e\o il progetto di intervento riguardi una persona portatrice di handicap, il caso viene esaminato da una commissione composta dal Presidente dell’Ambito, dal Sindaco del Comune di appartenenza del richiedente, dal Responsabile del Settore Servizi Sociali del Comune Capofila e dall’Assistente Sociale che lo ha istruito. La commissione è convocata per iscritto dal Responsabile del Settore Servizi Sociali in tempo utile per garantire la chiusura del procedimento entro il termine di 60 giorni dal suo avvio. 3. Qualora la Commissione di cui al comma precedente non riesca a riunirsi nei termini, l’ammissione al servizio rimane vincolata al previo invio della relazione e\o del progetto con la proposta di intervento al Sindaco competente.

6 CAPO III

INTERVENTI E SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI SOGGETTI A VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA

Art. 8 Intervento di sostegno economico ordinario

1. Gli interventi di sostegno economico sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni fondamentali del cittadino al fine di promuoverne l’ autonomia e superare gli stati di difficoltà. 2. Possono usufruire di interventi di assistenza economica coloro i quali abbiano un reddito disponibile, determinato ai sensi dell’ art. 4 (ISEE) del presente regolamento, che non sia superiore del 50% il trattamento minimo di pensione. 3. L’ assistenza economica ordinaria può essere erogata al medesimo richiedente e/o nucleo familiare una volta all’ anno e comunque il tetto massimo erogabile non può superare la somma di € 250,00 mensili per un massimo di 12 mensilità.

Art. 9 Intervento di sostegno economico straordinario

1. Per far fronte a particolari stati di disagio economico delle persone o delle famiglie dovute a cause straordinarie o a situazioni contingenti possono essere disposti interventi economici di carattere straordinario. 2. Gli interventi di carattere straordinario possono essere disposti anche in presenza di un reddito disponibile superiore al tetto minimo previsto per l’ erogazione degli interventi economici ordinari, purchè siano documentabili intervenute condizioni di difficoltà socio-economiche per fatti contingenti e straordinari, ovvero qualora l'ufficio Servizi Sociali dell’Ats n.14 ravvisi l'indispensabilità di un intervento a scopo preventivo, riabilitativo, e/o di monitoraggio. 3. L'intervento straordinario non ha carattere continuativo, può essere erogato una sola volta all’ anno e non può superare il tetto massimo di € 500,00. 4. Solo in casi di estrema gravità sia sociale che economica e sanitaria, a seguito di valutazione da parte dell’assistente sociale, e previa autorizzazione da parte del Responsabile del Servizio e del Sindaco del Comune di Residenza dell’utente, si può provvedere alla redazione di un progetto di intervento straordinario individualizzato che ecceda le somme precedentemente indicate agli artt. 8 e 9 e comunque non superi il tetto massimo di € 5.000,00 annuali. L’erogazione di tale contributo avrà fine nel momento stesso in cui cessano le condizioni che ne hanno creato i requisiti e qualora l’utente rifiuti un intervento in grado di risolvere la situazione di disagio.

7 Art. 10 Modalità di concessione degli interventi straordinari

1. Gli interventi di carattere straordinario sono sempre assunti in presenza di una circostanziata relazione degli operatori sociali che hanno assunto in carico il caso. 2. Gli interventi di cui sopra sono disposti dal responsabile dell'ufficio Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale Sociale n.14 previo parere favorevole del Presidente dell’Ats 14 e del Sindaco del Comune competente.

ART. 11 AIUTI PER LE CURE DOMICILIARI

1 A sostegno delle famiglie che, per l’assistenza ai congiunti anziani e/o portatori di handicap, si avvalgono, per le attività di cura della persona e di pulizia dell’abitazione, delle prestazioni di collaboratori/collaboratrici familiari regolarmente assunti/e alle dipendenze economiche dei beneficiari dell’intervento ed in regola con il pagamento delle contribuzioni, é prevista l’erogazione di contributi economici periodici quale supporto a totale o parziale rimborso delle spese sostenute. I beneficiari del contributo dovranno preventivamente e nel corso dell’erogazione del contributo documentare la valida sussistenza di un rapporto di lavoro e sarà in loro facoltà avvalersi di uno Studio di Consulenza del Lavoro convenzionato con l’Ambito Territoriale Sociale n.14 per il disbrigo delle pratiche e degli adempimenti relativi che resteranno ad esclusivo carico dei suddetti privati. 2 I contributi di cui sopra verranno determinati in base al progetto allegato al presente Regolamento, progetto che potrà essere aggiornato con atto della giunta esecutiva in base alla programmazione annuale. 3 In caso di persone portatrici di handicap (l. 104/1992), in considerazione della particolare condizione di disagio della persona, l’entità del contributo per le cure domiciliari sarà determinata caso per caso, valutando le deteriori condizioni personali e sociali del soggetto come indici rivelatori prevalenti e meritevoli di maggiore aiuto rispetto a quelli della mera situazione economica, e l’importo del contributo potrà essere aumentato, fermo restando che non potrà in ogni caso superare il doppio dell’importo massimo indicato nel progetto allegato.

ART. 12 CONTRIBUTO PER BADANTI (EX ASSEGNO SERVIZI)

1 In ipotesi di nuclei familiari che assumano badanti per un monte ore superiore a 24 ore settimanali, sussistendone gli altri presupposti, potrà essere erogato un contributo fisso parametrato sulla base della certificazione ISEE in quattro fasce, come da tabella allegata al presente regolamento, che potrà essere eventualmente integrata e modificata con atto della Conferenza dei Sindaci tenuto conto della periodica programmazione nonché delle esigenze e disponibilità di bilancio. 2 L’erogazione di tale contributo sarà subordinata, così come per le cure

8 domiciliari, alla presentazione di copia delle attestazioni di avvenuto pagamento dei contributi previdenziali e le domande potranno essere accolte fino ad esaurimento del budget previsto a bilancio per l’annualità in corso. Progetto allegato al presente Regolamento.

ART. 13 AMMISSIONE AL CONTRIBUTO PER LE CURE DOMICILIARI

1 L’attivazione del servizio di contributo per le cure domiciliari di cui all’art. 11 avviene su richiesta dell’interessato, del convivente e/o altro soggetto appartenente al nucleo familiare. 2 L’ammissione al servizio di contributo per cure domiciliari è disposta dal Responsabile del Settore Servizi Sociali dell’Ambito Territoriale Sociale n.14 sulla base di un progetto elaborato dall’Assistente Sociale che ha istruito il caso. 3 Il contributo per cure domiciliari viene attivato a favore di soggetti in stato di bisogno sulla scorta della situazione dichiarata alla data di presentazione della domanda e deve essere comunque prioritariamente assicurato a favore di persone che vivono in condizioni socio-sanitarie ed economiche precarie. 4 Il grado di precarietà delle condizioni socio-economiche del soggetto richiedente è misurato in relazione a: a) autonomia funzionale; b) risorse familiari; c) condizioni economiche dell’interessato secondo le modalità dell’art. 4 del presente Regolamento; d) condizioni economiche dei parenti tenuti agli alimenti secondo le modalità dell’art. 5 del presente regolamento. 5 Le condizioni socio-economiche dei soggetti ammessi al servizio di contributo per cure domiciliari sono verificate periodicamente in corrispondenza con lo scadere della validità della dichiarazione ISEE. Resta fermo che, per tutta la durata dell’erogazione del contributo, il beneficiario dovrà comprovare con periodica esibizione e, comunque, a semplice richiesta del Responsabile del Settore Servizi Sociali, il periodico e regolare versamento dei contributi previdenziali inerenti i rapporti di lavoro con i collaboratori domestici, pena la decadenza immediata dal beneficio e salva la ripetizione di quanto ingiustamente percepito.

Art.14 Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.)

Per quanto concerne l’Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) ed eventuali interventi urgenti la cui attivazione deve essere immediata a causa della gravità socio – sanitaria (valutata tale dall’assistente sociale) le stesse saranno immediatamente attivabili a titolo gratuito per un massimo di numero 30 (trenta) giorni eventualmente rinnovabili di ulteriori 15 (quindici) attraverso personale fornito da cooperativa di servizi a seguito di affidamento del servizio. In tale lasso di tempo l’utente o suoi familiari dovranno mobilitarsi al fine di produrre la documentazione necessaria all’attivazione dell’intervento di contributo per le cure domiciliari ( art. 11) qualora ritenessero opportuno proseguire con l’assistenza.

9 Art. 15 Telesoccorso

1. Il servizio garantisce, tramite l'installazione nel domicilio degli utenti, di un apparecchio collegato al telefono che mette in contatto la persona con una centrale operativa attiva 24 ore su 24 , tutti i giorni dell'anno: • un pronto intervento in caso di particolari gravi eventi (malesseri, aggressioni, fughe di gas, incendi ecc..) in quanto la persona può raggiungere in pochi istanti, via cavo, una centrale di ascolto che, in caso di bisogno, provvede a far muovere l'unità di soccorso o di assistenza più opportuna per rispondere ai bisogni urgenti della persona • una presenza amica attraverso periodiche chiamate di contatto settimanali affinché la persona non si senta sola ed abbandonata. 2. Sono ammesse al servizio le persone anziane e /o invalide che, residenti nel territorio dei Comuni di Aquila d’Arroscia, Armo, Borghetto d’Arroscia, Cosio d’Arroscia, Mendatica, Montegrosso Pian Latte, Pieve di Teco, Pornassio, Ranzo, Rezzo e Vessalico sole o in coppia, manifestino condizioni di bisogno legate a scarsa autonomia funzionale e siano prive , in vicinanza della propria residenza, di riferimenti familiari di sostegno. 3. Le ammissioni verranno disposte con riferimento alla data di presentazione della domanda e comunque sarà prioritariamente assicurata a favore delle persone con più gravi problematiche di salute e/o familiari (attestate da certificazioni mediche e/o accertamento dell' Assistente Sociale) e in condizioni socio - economiche precarie.

CAPO IV

ALTRI INTERVENTI E SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

Art. 16 Valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari

1. In applicazione della Legge quadro n. 328 del 8.11.00 il sistema integrato di interventi e servizi sociali riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona; sostiene e valorizza i molteplici compiti che le famiglie svolgono nello sviluppo della vita quotidiana e nella assistenza e cura di soggetti fragili quali minori, disabili e anziani. 2. Come previsto dalla normativa vigente e dalle linee guida regionali, nei limiti e nelle disponibilità del bilancio, sono previsti interventi di sostegno (affido educativo, interventi di natura economica) per disabili, anziani, minori nell’ ambito della promozione dei diritti dell’ infanzia e dall’ adolescenza.

Art. 17 Affidamento familiare

1. L’ Affidamento familiare è un servizio che nell’ ambito della tutela della infanzia e del sostegno alle responsabilità familiari, garantisce ai minori che si trovano temporaneamente in una situazione familiare pregiudizievole, l’ accoglienza in una famiglia o comunità di tipo familiare.

10 2. In applicazione di quanto previsto dalla normativa vigente e dalle linee guida regionali, nei limiti e nelle disponibilità del bilancio, sono previsti interventi economici mensili periodici a favore della famiglia affidataria che si assume, nell’ ambito di un progetto predisposto dall’ Assistente sociale, compiti di accoglienza e di cura di minori affidati. 3. La determinazione del contributo pro-capite di cui al precedente comma, in assenza di precisi riferimenti normativi sarà fissato dal competente ufficio.

Art. 18 Interventi e servizi di sostegno educativo, e di aggregazione sociale

1. L’Ambito Territoriale Sociale n.14, nei limiti delle disponibilità del suo bilancio, attua interventi e servizi di sostegno al singolo, alla famiglia o a gruppi volti a promuovere e a innalzare il livello di qualità di vita, a prevenire situazione di rischio e marginalità sociale mediante attività educative, culturali e ricreative. 2. Per i minori l’Ambito Territoriale Sociale attua i seguenti interventi e servizi; - sostegno educativo territoriale sulla base di un progetto individualizzato; - centri di aggregazione estivi e attività sul tempo libero. In particolare, per i minori appartenenti a nuclei familiari fragili, indigenti o a rischio di marginalità sociale, sono previsti progetti specifici e mirati al fine di sostenere il minore all’interno della sua famiglia di origine e favorire una maggiore integrazione nel contesto sociale. Gli interventi socio-educativi individualizzati sono da realizzarsi su specifico progetto dell’Area Servizi Sociali, a favore di minori ad individuato rischio di devianza e/o disagio psico-sociale. Tali interventi di prevenzione hanno la finalità di supportare il nucleo familiare nelle sue funzioni educative, perseguendo obiettivi specifici a seconda dei casi. Per quanto attiene alle attività del tempo libero l’Ambito promuove la partecipazione dei minori ai centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio ed organizza gite ed attività ricreative nel periodo estivo. 3. Per anziani, disabili e altri soggetti appartenenti alla fascia fragile l’Ambito sociale attua, tra gli altri interventi, soggiorni termali e climatici e attività di socializzazione ed integrazione.

Art. 19 Nuove emergenze sociali

L’Ambito Territoriale Sociale n.14, tenuto conto della nuova composizione del tessuto sociale, caratterizzata dalla presenza consistente sul nostro territorio di persone di origine comunitaria ed extracomunitaria, predispone azioni mirate per favorire l’integrazione sociale. In collaborazione con Altri Enti ed Istituzioni, in particolare la Scuola e la Caritas Diocesana, realizza interventi specifici di integrazione sociale rivolte a persone di nazionalità straniera, con particolare attenzione alle problematiche relative ai minori stranieri residenti nel nostro Paese.

11 Art. 20 Interventi di sostegno all’ inserimento lavorativo e integrazione sociale fasce deboli.

1. Gli inserimenti lavorativi in ambiente protetto sono destinati ad invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti in Istituti psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, ex detenuti, soggetti in condizione o a rischio di emarginazione sociale, minori che siano in carico al servizio assistenza dell’Ambito Territoriale Sociale 14 2. L’ inserimento lavorativo in ambiente protetto può essere proposto dai Servizi sanitari specialistici nell’ambito di un più ampio progetto riabilitativo a favore del soggetto destinatario dell’ intervento.

Art. 21 Buon Vicinato

Il Buon Vicinato è un’attività che ha lo scopo di contribuire a mantenere la persona nel proprio contesto socio-familiare. I servizi erogati possono concretizzare, sostanzialmente, i compiti di accompagnamento, cura della persona e dell’abitazione, sostegno amicale, preparazione e confezione dei pasti, collaborazione ed appoggio nelle attività ricreative. Il servizio è erogato a sostegno di persone sole, malate, non autosufficienti o a rischio di emarginazione. L’accesso al servizio è subordinato ad una segnalazione dello stato di bisogno all’Ufficio Servizi Sociali e ad una valutazione dello stesso da parte dell’Ufficio medesimo. L’intervento si realizza con l’ausilio di vicini di casa, volontari e/o appartenenti alle varie associazioni locali. I Buoni Vicini sono scelti tra coloro che presentino domanda e dimostrino idoneità al servizio. L’Ambito Territoriale Sociale n.14 può riconoscere un contributo ai volontari e alle eventuali associazioni di volontariato che aderiscono al Buon Vicinato.

Art. 22 Tirocinio di formazione in situazione (TFS)

1. Il Tirocinio di formazione in situazione è finalizzato alla formazione direttamente sul luogo di lavoro ed ha l'obiettivo di fare acquisire una mentalità lavorativa attraverso il confronto con situazioni lavorative sempre più evolute. 2. Il T.F.S. è uno strumento particolarmente duttile da utilizzarsi con i soggetti più giovani, portatori di bisogni formativi ancora in parte indeterminati e con soggetti disabili. 3. Il TFS si realizza attraverso stage individuali in situazioni lavorative all'interno del normale mercato di lavoro. 4. Il TFS si attua di norma attraverso una pluralità di esperienze in ambienti lavorativi diversificati e connotati da una progressività di impegno formativo. 5. Trattandosi di progetti individuali le caratteristiche e le progressioni dell'iter formativo dovranno essere definite per ogni singolo soggetto. 6. In linea di massima è opportuno che: • ogni singola esperienza di tirocinio non duri più di un anno;

12 • la frequenza debba essere progressiva, da un minimo di due ore al giorno fino ad un massimo di sette ore giornaliere; • il percorso sia individualizzato e pertanto il reperimento dei posti di tirocinio avverrà in relazione alla maturità affettivo-relazionale, alle abilità-potenzialità del giovane. 7. La durata complessiva del progetto TFS non potrà comunque superare i sei anni per i soggetti portatori di handicap e fino al raggiungimento del 21° anno di età per gli altri soggetti. 8. L'area aziendale va analizzata secondo i seguenti parametri: • la complessità dell'area; • la complessità delle mansioni; • lo stile relazionale del gruppo che accoglie il tirocinante. 9. Ai soggetti inseriti nel progetto TFS viene assegnato un contributo massimo di € 100,00 mensili per tredici mensilità fino a tre ore giornaliere di tirocinio e di un contributo massimo di € 250,00 mensili per dodici mensilità per i tirocini di durata superiore. 10. Il TFS non potrà comunque comportare una presenza settimanale superiore a 25 ore lavorative. 11. Tale progetto, non essendo finalizzato allo sbocco occupazionale, non potrà essere incluso fra quelli previsti dalla Legge n. 68/1999.

Art. 23 Borsa Lavoro

1. La BL è uno strumento individualizzato di mediazione che ha come obiettivo esplicito quello di permettere alle categorie di utenti così come individuate nel successivo comma, l'accesso ad una occupazione stabile con assunzione nel mondo del lavoro normale. 2. Sono soggetti destinatari: • portatori di handicap di natura psichica, fisica o sensoriale; • soggetti in trattamento per alcolismo o tossicodipendenza; • ex degenti di Istituti psichiatrici o soggetti in trattamento per patologie psichiatriche; • ex carcerati; • minori a rischio; • soggetti svantaggiati o in stato di emarginazione seguiti dai Servizi Sociali. 3. La BL rappresenta quindi l'ultimo tratto del percorso formativo e va attivata allorchè il soggetto, socializzazione lavorativa, è nella condizione di apprendere un lavoro specifico. 4. La BL si realizza quindi attraverso uno stage in una posizione lavorativa ritenuta idonea alle capacità / potenzialità del soggetto, con l'obiettivo esplicito dello sbocco occupazionale al termine della esperienza e a fronte della acquisizione di capacità lavorative e di adattamento adeguate. 5. L'intervento ha orientativamente una durata variabile tra i sei ed i diciotto mesi, ad eccezione dei portatori di handicap per i quali la durata può essere prolungata. 6. Al termine del progetto non esiste per l'azienda l'obbligo di assunzione. 7. Ai soggetti inseriti nel progetto BL viene assegnato un contributo massimo €

13 350,00 mensili per 12 mensilità, con esclusione dei soggetti titolari di assegni /pensioni di invalidità civile ai quali verrà corrisposto un importo mensile massimo di Euro 180,00 mensili, per 12 mensilità. 8. L'orario settimanale per i progetti BL non può esser superiore alle 30 ore di attività. 9. Questo progetto, essendo esplicitamente finalizzato alla assunzione, confluirà nelle convenzioni previste dalla della Legge 68/1999.

Art. 24 Inserimento Lavorativo Socio-Assistenziale (ILSA).

1. Questo progetto ILSA rappresenta una modalità di permanenza stabile nel mondo del lavoro di persone portatrici di handicap intellettivo o fisico di una certa gravità (invalidità superiore al 75%), senza l'obiettivo dello sbocco occupazionale. 2. Si tratta di un progetto da riservare a giovani che hanno già espletato un percorso formativo o assistenziale all'interno dei servizi esistenti, dimostrando una certa congruità comportamentale e relazionale, ma anche condizioni di gravità stabilmente incisive sulla produttività. 3. In linea generale l'intervento deve offrire al giovane, nel limite del possibile, il massimo degli elementi formali e sostanziali del ruolo, senza proporsi l'obiettivo dell'inserimento lavorativo a tutti gli effetti. 4. Il progetto non può comportare un impegno lavorativo superiore alle 25 ore settimanali, a fronte del quale al soggetto verrà concesso un contributo massimo di € 250.00 mensili per dodici mensilità. 5. Anche questo progetto, non essendo finalizzato alla occupazione, non potrà essere incluso nelle convenzioni previste dall'art. 11 della Legge 68/1999.

Art. 25 Modalità di attuazione degli interventi di sostegno all’ inserimento lavorativo

1. I soggetti inseriti nei diversi progetti devono sottoscrivere un documento di accettazione del progetto in relazione ai suoi obiettivi (se minorenni inabilitati o interdetti il progetto deve essere rispettivamente sottoscritto da chi ne abbia titolo). 2. Tutti i progetti devono essere coperti da assicurazioni INAIL e assicurazione RCT. 3. Le intese con le aziende per la attuazione dei progetti indicati vanno realizzate attraverso un PROTOCOLLO o CONVENZIONE contenente le indicazioni legislative nazionali e regionali di riferimento, gli estremi dell'azienda ospitante, del tirocinante ospitato, della durata del progetto e del suo orario, l'area aziendale utilizzata nonché naturalmente dei compiti dell'azienda e del servizio che eroga il supporto. Vanno, altresì, fornite indicazioni sulle polizze assicurative, sul nome degli operatori di supporto e sulla loro responsabilità. 4. All'interno delle spese di gestione delle esperienze potranno essere assegnati buoni pasto e abbonamento ai mezzi di trasporto per raggiungere la sede di addestramento lavorativo nonché eventuali spese per indumenti da lavoro, ove non predisposte dall'azienda ospitante. 5. Rispetto alle assenze per riposo annuale per motivi familiari o per eventi morbosi,

14 si precisa che: • ogni arbitraria sospensione del progetto o interruzioni dovute a qualsiasi motivo purché di durata superiore a 30 giorni, determinano un corrispondente riduzione o interruzione dell'incentivo economico; • i progetti prevedono un mese di riposo all'anno (anche scaglionato) con erogazione dell'incentivo economico; • brevi assenze (inferiori al mese) per malattia, anche ripetute, non determinano interruzione dell'erogazione. 6. Gli importi corrisposti all'utente verranno annualmente rideterminati sulla base del tasso di inflazione ISTAT.

Art. 26 Integrazione retta presso strutture residenziali.

Un ulteriore intervento di carattere economico rivolto a persone residenti nei comuni afferenti all’Ambito Territoriale Sociale n. 14 è l’integrazione della retta sociale o alberghiera presso strutture residenziali a favore di coloro che si trovino in condizioni di indigenza tali da non riuscire a sostenere per intero il costo della retta e che non abbiano parenti tenuti agli alimenti in grado di contribuire al pagamento di tale costo. Lo stato di indigenza di tale soggetto e dei familiari dovrà essere debitamente documentato in sede di presentazione della domanda insieme alla situazione lavorativa, patrimoniale e familiare. Al fine di sostenere tali costi si istituisce un Fondo di Solidarietà nel quale verrà versato una quota annuale da parte dell’ Ats e dei Comuni della Valle Arroscia. L’importo del versamento verrà definito entro il 31/12 di ogni anno in sede di Conferenza dei Sindaci. La somma decurtata da tale fondo in caso di integrazione retta dovrà essere reintegrata per il 60% con fondi dell’A.T.S. e per il 40% dal Comune di residenza della persona inserita in struttura. La concessione dell’erogazione di tale contributo non sarà riconosciuta a coloro che risulteranno proprietari di beni o di proprietà la cui vendita consentirebbe loro di risolvere lo stato di indigenza, ovvero che abbiano parenti tenuti agli alimenti ai sensi dell’art. 433 c.c. in grado di provvedere a tale pagamento, che rilascino mendaci dichiarazioni. L’esistenza di eventuali beni e proprietà dell’assistito o di parenti obbligati ai sensi del succitato articolo del c.c. dovrà essere verificata dal Comune di residenza dell’assistito che avrà 6 mesi di tempo dall’entrata in struttura dell’ospite per fare i necessari accertamenti. Nel caso in cui gli obbligati si rifiutino o ritardino i pagamenti saranno soggetti ai procedimenti previsti per legge ed attivati dal Sindaco stesso. Pur nelle more di tale procedura, fatta salva la rivalsa nei confronti dell’utente stesso o degli obbligati, si interverrà con il pagamento della somma necessaria alla copertura della retta residenziale con il Fondo di Solidarietà la cui gestione sarà i carico all’Ats n.14.

Art. 27 Emergenza abitativa

I residenti nel territorio dell’Alta Valle Arroscia che, a seguito di emergenza abitativa o per grave e motivata divisione dal nucleo familiare di convivenza risultino privi di qualsiasi tipo di riferimento abitativo, potranno usufruire di intervento straordinario

15 consistente in temporanea sistemazione in apposite strutture di prima accoglienza. In caso di permanenza superiore ad un mese in strutture di prima accoglienza l’Ente potrà chiedere agli utenti beneficiari degli interventi o ai parenti obbligati in base all’art. 433 C.C. un concorso nelle spese sostenute per la retta di ospitalità. Nel caso in cui l’emergenza abitativa si affronti con l’utilizzo di alloggi di proprietà comunale o assunti in locazione dal Comune con l’espressa finalità di far fronte all’emergenza stessa, il Comune provvederà a stabilire appositi criteri per l’assegnazione nonché adeguato Regolamento per l’utilizzo degli alloggi medesimi.

CAPO V NORME FINALI E TRANSITORIE

Art. 28 Disciplina specifica di altri servizi sociali – rinvio

1. I Servizi non espressamente disciplinati nel presente Regolamento sono regolamentati da espressa fonte normativa nazionale o regionale.

Art. 29 Utilizzo dei dati personali 1. Qualunque informazione relativa alla persona di cui il servizio sociale venga a conoscenza in ragione dell'applicazione del presente regolamento, è trattata ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali del 30.06.2003 n. 196.

Art. 30 Abrogazioni e decorrenza 1. Le disposizioni del presente regolamento entreranno in vigore alla data di intervenuta esecutività della delibera di approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci degli 11 Comuni della Valle Arroscia e sostituiranno ed abrogheranno ogni precedente diversa disposizione regolamentare in materia”.

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