DI PROVINCIA DI

PIANO URBANISTICO COMUNALE L.R. n.16/2004 Regolamento di Attuazione n. 5 del 2011 RAPPORTO PRELIMINARE VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PROGETTISTA STUDIO ASSOCIATO TECNOURB dott. ing. Michele Grimaldi dott. ing. Raffaella Petrone R.2 - Rapporto ambientale

GRUPPO DI LAVORO preliminare dott. ing. Costantino Puorro

dott. ing. Gabriele Miranda scala 1:5000

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO dott. ing. Giuseppe Spagnuolo

IL SINDACO dott. Lucio Pasquale Tirone Piano Urbanistico Comunale Urbanistico Piano

Cartografia: Regione - Carta Tecnica Regionale 2011 gennaio 2020 Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Documento per la consultazione finalizzato a definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale del Puc di Manocalzati ai sensi del D.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 e s.m.i., del D.G.R. n. 203 del 5 marzo 2010 “Indirizzi operativi e procedurali per lo svolgimento della Vas in Regione Campania” e del “Regolamento di attuazione per il governo del territorio della Lr 16/2004 n.5/2011”

Rapporto ambientale pag. 1/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Premessa ...... 3 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...... 3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO ...... 4 PARTECIPAZIONE ...... 4 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLA STRUTTURA DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI MANOCALZATI ...... 5 DESCRIZIONE SINTETICA DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE ...... 7 Inquadramento territoriale ...... 7 Identificazione degli indicatori ambientali di riferimento per analisi di contesto e valutazione ..... 8 Analisi demografica e salute umana...... 13 La popolazione ...... 13 Sistema insediativo ...... 28 Sistema socio-economico ...... 31 Aria e cambiamenti climatici ...... 40 Acque ...... 43 Zone vulnerabili ...... 47 Aree sensibili ...... 51 Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna...... 52 Analisi della fragilità e delle risorse ambientali ...... 54 Suolo e sottosuolo ...... 59 Uso del suolo agricolo ...... 59 Consumo di suolo ...... 59 Geologia ...... 63 Idrografia superficiale ...... 64 Geomorfologia ...... 67 Siti inquinati ...... 68 Vulnerabilità del territorio ed eventi idrogeologici, e sismici ...... 69 Rumore e vibrazioni ...... 73 Campi elettromagnetici ...... 73 Energia ...... 73 Rifiuti ...... 73 Mobilità e trasporti ...... 73 Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico ...... 76 RAPPORTO CON PIANI E PROGRAMMI PERTINENTI ...... 81 IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE E ANALISI DI COERENZA ...... 82 IDENTIFICAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIENTE ...... 95 ANALISI DELLE ALTERNATIVE ...... 100 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE ...... 100 I Fase: analisi di coerenza “esterna” ...... 100 II Fase: analisi di coerenza “interna” ...... 101 III Fase: valutazione degli impatti ...... 101 PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE ...... 101 FASI DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... 105

Rapporto ambientale pag. 2/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Premessa Il Comune di Manocalzati, in Provincia di Avellino, ha avviato il processo di pianificazione urbanistica comunale. Il processo di pianificazione si accompagna con quello di valutazione ambientale strategica, previsto dalla Direttiva 2001/42/CE e dal quadro normativo nazionale. Il presente rapporto ambientale preliminare, redatto ai sensi dell’art 13 del D.Lgs. 04/2008, in conformità agli “Indirizzi operativi e procedurali per lo svolgimento della VAS in Regione Campania” (Allegato al DGR 203/2010), del Regolamento n. 5/2011 (Regolamento di attuazione per il governo del territorio della Lr 16/2004), approvato con delibera di Consiglio regionale del 4 Agosto 2011, e del “Manuale operativo del Regolamento 4 agosto 2011 n. 5 di attuazione della L.R. 16/2004 in materia di Governo del territorio”, costituisce dunque il contributo ed il supporto alla fase di scoping del processo di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Manocalzati (Av). Lo scoping rappresenta l’avvio della procedura di VAS, teso a concordare le modalità di integrazione della dimensione ambientale nel PUC ed individuare il suo ambito di influenza in riferimento al contesto territoriale e programmatico in cui si inserisce. Esso ha la finalità di definire le informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, il loro livello di dettaglio e gli indicatori da utilizzare per l’analisi di contesto e le successive valutazioni. In conseguenza, al fine di definire l’integrazione sostenibile del PUC di C si è provveduto nell’ambito del presente Rapporto Preliminare a: . individuare gli obiettivi di sostenibilità, definiti da strumenti normativi, strategici e di pianificazione a livello comunitario, nazionale e regionale, rispetto ai quali dovrà essere valutata la coerenza del Piano; . individuare un set di indicatori, necessari a descrivere e ricostruire il contesto ambientale e lo stato di fatto del sistema territoriale su cui il piano può avere effetti significativi, con i quali sarà valutata la sostenibilità delle scelte di Piano; . indicare i soggetti competenti in materia ambientale potenzialmente interessati dagli effetti del Piano. Si è inoltre provveduto a redigere una proposta di indice del Rapporto Ambientale, che definisca le informazioni da includere nello stesso.

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La presente relazione scaturisce nell’ambito dell’iter di formazione del piano urbanistico comunale (Puc). Allo scopo di eliminare, contenere e minimizzare gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di Piani e Programmi, la Direttiva 2001/42/CE introduce in ambito comunitario la necessità della Valutazione Ambientale Strategica per gli strumenti pianificatori che possano esercitare “impatti significativi sull'ambiente”, al fine di garantire un uso razionale e sostenibile delle risorse naturalistico-ambientali e paesaggistiche, storico-culturali e socio- economiche caratterizzanti il territorio d’interesse. Ai sensi dell’art. 3, comma 2 della Direttiva 2001/42/CE, il Piano Urbanistico Comunale (PUC), quale strumento di pianificazione che disciplina gli usi e le trasformazioni del territorio, è tra i Piani da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica. In base a quanto prescritto dalla direttiva, la responsabilità della procedura di VAS è dell’autorità di volta in volta responsabile dell’elaborazione e approvazione del piano. La direttiva 2001/42/CE è stata recepita a livello nazionale dal D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, recentemente modificato ed integrato dal D.Lgs. n. 4 del 2008. Con la D.G.R. n. 203 del 5/3/2010, la Giunta regionale della Campania ha approvato gli "Indirizzi Operativi e Procedurali per lo svolgimento della VAS in Regione Campania" al fine di chiarire i collegamenti tra la normativa regionale inerente la pianificazione urbanistica e la novellata disciplina statale nonché di fornire ulteriori strumenti di semplificazione ed integrazione procedurale per lo svolgimento delle procedure di VAS in Campania.

Rapporto ambientale pag. 3/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Con il “Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio” n.5 del 4/8/2011 la Regione ha apportato, poi, significative modifiche nella individuazione delle autorità competenti in materia di VAS. In particolare, l’art.2 individua come autorità competente per la VAS dei PUC i Comuni che redigono i rispettivi piani, sempreché dotati di un apposito ufficio interno (comma 7 e 8), che può coincidere con quello preposto alla tutela del paesaggio, ma deve essere diverso da quello avente funzioni in materia urbanistica ed edilizia. Il successivo “Manuale operativo del Regolamento 4 agosto 2011 n. 5 di attuazione della L.R. 16/2004 in materia di Governo del territorio” fornisce, infine, le esplicitazioni procedurali ed applicative di quanto riportato nel Regolamento. Relativamente, invece, alla Valutazione di Incidenza (VI), la circolare esplicativa del Regolamento regionale n.5/2011, lascia la competenza in capo alla Regione Campania, Settore 02, Tutela dell' Ambiente. Essa disciplina, inoltre, la procedura per l’integrazione procedurale tra VAS e VI, rimandando per i dettagli al Regolamento Regionale n. 1/2010 “Disposizioni in materia di procedimento di valutazione di incidenza” ed al D.G.R. n. 167 del 31/3/2015 Approvazione delle "Linee Guida e Criteri di Indirizzo per l'effettuazione della Valutazione di Incidenza in regione Campania" ai sensi dell'art. 9, comma 2 del Regolamento Regionale n. 1/2010 e della D.G.R. 62 del 23/02/2015.

DESCRIZIONE DEL PROCESSO La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di Piani e Programmi è da intendersi come procedura continua ed articolata, inquadrata nel più complesso processo di pianificazione o programmazione. Al fine di assicurare la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, l’art. 13 del D.Lgs. n. 4/2008 prescrive che ogni Piano sia accompagnato da un Rapporto Ambientale, documento in cui è reso evidente in che modo la dimensione ambientale è integrata nel Piano. I contenuti del Rapporto Ambientale sono definiti durante la fase di scoping in accordo tra l’autorità procedente (Comune di Manocalzati) e l’autorità competente in materia di VAS (Ufficio preposto del comune di Manocalzati), con l’intervento dei soggetti competenti in materia ambientale. Gli elementi fondamentali della procedura di VAS sono: . l’integrazione delle considerazioni di sostenibilità ambientale nel processo di pianificazione/programmazione; . la partecipazione di tutti i soggetti portatori d’interesse e dei soggetti competenti in materia ambientale. Attraverso l’integrazione delle considerazioni ambientali sin dalle prime fasi dell’elaborazione e adozione di Piani e Programmi, la VAS consente la validazione degli obiettivi di qualità ambientale nelle politiche di sviluppo economico e sociale, rappresentando uno strumento per la promozione dello sviluppo sostenibile.

PARTECIPAZIONE Il processo partecipativo costituisce un aspetto fondamentale della procedura di VAS. Esso riguarda il pubblico interessato, ma anche i soggetti competenti in materia ambientale e gli Enti Locali interessati dagli effetti del piano. In particolare, in accordo a quanto previsto dal Manuale Operativo del Regolamento n. 5/2011, nell’ambito del processo di VAS del PUC di Manocalzati gli interlocutori da coinvolgere nell’ambito delle consultazioni saranno i seguenti: . Regione Campania - Assessorato all’Ambiente, Assessorato all’Urbanistica, Assessorato ai Trasporti e Viabilità, Porti, Aeroporti e Demanio Marittimo; . Agenzia regionale per l’ambiente (ARPAC); . Provincia di Avellino - Assessorato all’Ambiente, Assessorato all’Urbanistica, . Distretto Idrografico Appennino Meridionale - Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno; . Autorità Ambito Territoriale Ottimale 1;

Rapporto ambientale pag. 4/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

. Ministero dei Beni ed Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania; . Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per le Provincie di Avellino e Salerno; . Comuni confinanti: Avellino, , , Candida, e . Ulteriori interlocutori potranno essere ulteriormente identificati, selezionati tra enti locali, parti economiche e sociali e associazioni di categoria di localizzazione provinciale, individuate con Delibera di Giunta Regionale n. 627 del 21/04/2005, Decreti Dirigenziali n. 68/06, n. 24/07 e n. 128/07. Le fasi di consultazione e partecipazione avranno come oggetto sia la proposta di Piano, sia il Rapporto Ambientale al fine di considerare le osservazioni prodotte per revisionare il documento. Il processo partecipativo avrà luogo sia attraverso il tradizionale meccanismo delle osservazioni scritte, sia attraverso metodologie più efficaci, quali seminari e incontri tematici. Per la diffusione delle informazioni si farà ricorso alla pubblicazione sul sito internet istituzionale.

DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLA STRUTTURA DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI MANOCALZATI Tra gli indirizzi fondamentali posti alla base del nuovo strumento urbanistico comunale del Comune di Manocalzati, tenuto conto dei contenuti della legge urbanistica regionale L.R. 16/2004 e delle individuazioni operate dagli strumenti di pianificazione sovraordinati, è sicuramente possibile individuare:

OG.1 Tutela e valorizzazione del patrimonio storico culturale e naturalistico-ambientale OG.2 Riqualificazione della struttura insediativa per contrastare il consumo di suolo OG.3 Promuovere e diversificare lo sviluppo del sistema economico-produttivo in una logica di sostenibilità ed innovazione per innescare processi durevoli ed incrementali di sviluppo socio-economico OG.4 Razionalizzazione del sistema della mobilità

Le tabelle che seguono riassumono, gli obiettivi generali e specifici e le azioni del PUC, in coerenza con le strategie di sviluppo delineate nel Documento strategico del Preliminare di Piano.

Sistema ambientale OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI OG 1 Tutela e OS 1.1 Tutela e valorizzazione A1.1.1 Ambito di valorizzazione valorizzazione del tessuto storico del patrimonio storico del patrimonio storico culturale e naturalistico- OS 1.2 Salvaguardia identità e A1.2.1 Elementi di connessione ambientale riconoscibilità del ecologica patrimonio paesaggistico A1.2.2 Ambito di integrità ecologica

OS 1.3 Messa in sicurezza delle A1.3.1 Individuazione ambito porzioni di territorio con integrità ecologica criticità da dissesto idrogeologico

Rapporto ambientale pag. 5/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Sistema insediativo OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI OG 2 Riqualificazione OS 2.1 Favorire la ricucitura A2.1.1 Ambito di della struttura delle frange marginali al consolidamento insediativa per contesto agricolo urbanistico contrastare il consumo di OS 2.2 Equa distribuzione degli A2.2.1 Sistema delle attrezzature suolo standard pubblici, e dei servizi da prevedere favorendo nuovi punti di nell’ambito di aggregazione per lo consolidamento sviluppo delle relazioni urbanistico umane ed il miglioramento della qualità della vita OS 2.3 Valorizzazione del A2.3.1 Ambito di valorizzazione patrimonio immobiliare del patrimonio storico esistente A2.3.2 Misure di incentivazione per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente OS 2.4 Mitigazione A2.4.1 Individuazione ambito dell’interazione del agricolo periurbano sistema insediativo con il sistema ambientale

Sistema produttivo OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI OG 3 Promuovere e OS 3.1 Valorizzazione delle A3.1.1 Ambito di diversificare lo attività turistiche consolidamento a sviluppo del connesse alla funzione destinazione mista sistema ricreativa e ambientale prevalentemente economico- turistico-ricettiva produttivo OS 3.2 Valorizzazione delle A3.2.1 Ambito produttivo aree per insediamenti consolidato industriali, artigianali e commerciali OS 3.3 Incremento A3.3.1 Ambito di dell’offerta insediativa consolidamento ai fini produttivi produttivo

A3.3.2 Ambito di consolidamento della mixtè funzionale prevalentemente produttiva

Rapporto ambientale pag. 6/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Sistema della mobilità OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI OG 4 Razionalizzazion OS 4.1 Individuare le criticità A4.1.1 Viabilità e nodi esistenti e del sistema relative al sistema da potenziare della mobilità cinematico primario (e studio delle possibili alternative di A4.1.2 Organizzazione spostamento; razionale delle intersezioni OS 4.2 Incentivare l’utilizzo di A4.2.1 Organizzazione percorsi pedonali razionale del sistema della sosta

DESCRIZIONE SINTETICA DELLO STATO ATTUALE DELL’AMBIENTE

Inquadramento territoriale Il territorio comunale di Manocalzati, centro agricolo e produttivo della conca di Avellino, è posto sul versante destro della media valle del Sabato e su di una sella collinare alle pendici occidentali della Toppa di Sant'Andrea (mt. 646) che accoglie il poggio isolato di Monte Sant’Angelo (mt. 492), e si configura ad anfiteatro naturale degradante verso la valle ed il corso del fiume Sabato. Il comune copre una superficie territoriale di complessivi Kmq 8,65 e confina con i territori di Avellino, Atripalda, San Potito Ultra, Candida, Pratola Serra e Montefredane. Comprende oltre al centro capoluogo, dove ha sede il palazzo municipale, anche le due frazioni di San Barbato e Pastenaca-Faenzera, situate rispettivamente ai confini settentrionali e meridionali del territorio comunale e a due e tre Km di distanza dal centro capoluogo. Il centro di Manocalzati è posto a mt 450 s.l.m., con una altitudine min e max del suo territorio pari a mt 261/574 s.l.m. Esso dista km 7 dal capoluogo di provincia (Avellino) e Km 61 dal capoluogo di regione (Napoli) ed è sede di un importante snodo viabile con il casello Avellino Est dell’Autostrada Napoli - Bari (A 16).

Rapporto ambientale pag. 7/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 1 –ortofoto Le principali vie di accesso al territorio comunale sono la strada statale a scorrimento veloce Ofantina (S.S. 400), la strada provinciale n. 61 che da Atripalda porta a Manocalzati, la strada provinciale n. 126 che porta a e , e la variante-est di Avellino (S.S. 7 bis), che ne lambisce i confini occidentali per poi incanalarsi nella vecchia statale n. 7 (via Appia). Il centro urbano, così come si presenta, ha subito poche trasformazioni nel corso degli ultimi decenni, come si può rilevare dall’analisi della Tavola QC_C.1 – Evoluzione dell’edificato recente. Lo studio sulla stratificazione dell’insediamento urbano è stato svolto sulla base di una adeguata documentazione cartografica, e restituito mediante la rappresentazione cartografica dell’evoluzione diacronica degli insediamenti urbani e rurali, nonché delle espansioni recenti e dei fenomeni di dispersione edilizia, dettagliando specificatamente gli insediamenti di recente formazione con le edificazioni del 1998, al 2004 e al 2011.

Identificazione degli indicatori ambientali di riferimento per analisi di contesto e valutazione La VAS è un processo di programmazione finalizzato all’integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nelle politiche di sviluppo sociale ed economico. Risulta, pertanto,

Rapporto ambientale pag. 8/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare necessaria, come punto di partenza per le successive valutazioni, una attenta definizione dello stato ambientale preesistente. In particolare, un modo efficace di descrivere e quindi valutare, a seguito di azioni, un contesto ambientale è quello di riferirsi ad uno specifico set di indicatori suddivisi per componente ambientale. Nel caso del PUC del Comune di Manocalzati sono proposti gli indicatori di efficacia riportati nella tabella che segue. La scelta degli indicatori è stata effettuata in riferimento alle specifiche caratteristiche del territorio comunale oggetto di studio e delle azioni previste dal redigendo PUC, tali da risultare facilmente reperibili, monitorabili in fase di attuazione e sostenibili per l’amministrazione.

Tabella 1 - Indicatori di efficacia proposti nell’ambito della VAS del PUC di Manocalzati INDICATORE UNITA’ DI MISURA

Analisi demografica e salute umana Struttura della Consistenza assoluta della popolazione residente n. di residenti popolazione Composizione per classi di età della popolazione % per classe di età residente Saldo naturale e saldo migratorio della popolazione n. di nati, morti, residente immigrati ed emigrati Sistema insediativo Uso del territorio Superfici urbanizzate sul totale della sup. territoriale % Intensità d’uso del suolo urbanizzato n. abitanti su kmq di area urbanizzata Verde pubblico per abitante mq di verde pubblico per abitante Numero e tipologia Servizi sanitari pubblici di base n. dei servizi di base Linee di trasporto collettivo n. Scuole pubbliche dell’obbligo e scuole materne n. superfici urbanizzate sul totale della superficie territoriale Sistema socioeconomico Tasso di occupazione/ Persone in cerca di prima occupazione n. disoccupazione Tasso di variazione negli ultimi 10 anni %

Unità locali e addetti Numero di unità locali n. per settore di attività o Persone impiegate n. area

Aria e cambiamenti climatici

Rapporto ambientale pag. 9/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rete di monitoraggio Centraline fisse: numero, tipologia, localizzazione, Numero delle centraline della qualità dell’aria parametri rilevati e efficienza di funzionamento fisse e % di dati validi per parametro; Postazioni mobili: numero delle campagne di Numero delle campagne monitoraggio realizzate, localizzazione, data di inizio e di monitoraggio e % di fine delle campagne, parametri rilevati ed efficienza di dati validi per il funzionamento. monitoraggio. Qualità dell’aria Numero di superamenti dei valori limite n. di superamenti del ambiente (riferiti a soglie di concentrazione di inquinanti valore limite stabilite dall’organizzazione Mondiale della Sanità) per determinati inquinanti atmosferici Esistenza e livello di attuazione del piano di Grado di attuazione (%) risanamento/gestione della qualità dell’aria del piano di risanamento della qualità dell’aria Acque Consumi idrici Volume di acqua immesso nella rete di distribuzione in m3/anno un anno Volume di acqua erogato per usi civili in un anno m3/anno Volume di acqua consumata prò capite in un anno m3/anno Qualità delle acque Stato ambientale delle acque superficiali giudizio superficiali Qualità delle acque Stato ambientale delle acque sotterranee giudizio sotterranee Collettamento delle Quota di popolazione servita dalla rete fognaria % ab. serviti dalla rete acque reflue fognaria sul totale dei residenti Quota di popolazione servita da depuratore % ab. serviti da depuratore sul totale dei residenti Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna Minaccia Specie di fauna minacciate n./ Tipologia per le specie animali e Specie di flora minacciate N°. / Tipologia vegetali Presenza di habitat particolarmente sensibili N°. / Tipologia Variazione del numero e tipologia di specie rispetto a Scala ordinale (alta, quelli di cui alla corrispondente scheda NATURA 2000 media, bassa, data della zona di interesse trascurabile)

Rapporto ambientale pag. 10/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Aree sottoposte a tutela Aree protette regionali n./ kmq Aree SIC n./ kmq Aree ecologicamente attrezzate n. Suolo e sottosuolo Zone edificate Superficie edificata sul totale della sup. territoriale % Area adibita ad Superficie territoriale dedicata alle produzioni di pregio ha agricoltura e/o biologiche per tipologia di prodotto di prodotti di pregio e/o biologici Tutela e sviluppo del Superficie di aree vincolate e destinate al paesaggio ha paesaggio agricolo e agricolo delle attività produttive e ad attività produttive connesse connesse Territorio agricolo destinato ad agricoltura a basso mq sup. agricola impatto coltivata con tecniche amb/mq tot. sup. agricola Uso sostenibile del Superfici urbanizzate mq territorio Ripristino del territorio: n.

. recupero e riconversione cave;

. ricostruzione di edifici abbandonati, di aree abbandonate per nuovi usi urbani, incluse le aree verdi pubbliche; Aree bonificate/totale aree da bonificare n. di aree bonificate su kmq di aree da bonificare Classe di rischio Impatto della previsione di piano sulle condizioni di Numero puro (Indice del pericolosità/rischio presenti Rischio 1

Rapporto ambientale pag. 11/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Campi elettromagnetici Inquinamento Superficie territoriale ricadente in fasce di rispetto da % elettromagnetico elettrodotti in ambito urbano in rapporto alla superficie urbanizzata; Sorgenti di campi Numero di SRB n. elettromagnetici Numero di antenne per la telefonia n. Numero di impianti per la radiodiffusione n. Lunghezza elettrodotti km Rifiuti Produzione di rifiuti Quantità di rifiuti urbani totali per anno tonnellate / anno Quantità di rifiuti urbani prò capite per anno kg / abitante per anno Raccolta Quantità di rifiuti oggetto di raccolta differenziata sul % differenziata totale di rifiuti urbani prodotti in un anno Raccolta differenziata per frazione merceologica in un % anno Trattamento dei rifiuti Quantità di rifiuti urbani sottoposti a ciascun tipo di % trattamento sul totale dei rifiuti urbani trattati in un anno Energia Risorse energetiche Quantificazione delle risorse energetiche per tipologia produzione energia (rinnovabili e non rinnovabili) totale/tipologia Consumo energetico totale consumo totale Consumo medio per abitante nel territorio d’interesse in consumo/abitante un anno Mobilità e trasporti Mobilità locale Numero di linee del trasporto pubblico sul totale della % e trasporto passeggeri popolazione residente Patrimonio storico, artistico, culturale ed archeologico Protezione, Risorse investite per la conservazione e recupero Milioni € conservazione dei valori storici, culturali ed architettonici e recupero dei valori Monumenti recuperati e ristrutturati n. storici, culturali ed architettonici

Rapporto ambientale pag. 12/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Per ciascuno degli indicatori proposti, sarà predisposta una scheda descrittiva indicante la tipologia di dati impiegati e/o da individuare per la loro determinazione, le fonti dei dati e la metodologia di calcolo adottata. Nel capitolo successivo viene invece riportata una sintetica analisi del contesto ambientale preesistente del Comune di Manocalzati, per completezza di analisi e per consentire le dovute valutazioni di opportunità e di approfondimento dello specifico comparto ambientale strategico individuato nell’ambito del successivo Rapporto Ambientale.

Analisi demografica e salute umana

La popolazione Lo studio dell’evoluzione demografica del comune di Manocalzati evidenzia come questo comune dal 2001 al 2018 ha visto alternarsi momenti di crescita demografica e momenti di decrescita; la popolazione al 01.01.2019 è pari a 3.166 unità.

Figura 2 - Andamento della popolazione residente Fonte: Tuttitalia.it

Figura 3 - Variazione percentuale della popolazione

Fonte: Tuttitalia.it

Rapporto ambientale pag. 13/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 4 - Andamento della popolazione residente, variazioni, numero famiglie e numero medio componenti Fonte: Tuttitalia.it

Valutando i flussi migratori e il saldo naturale appare evidente come il trend negativo registratosi nell’ultimo anno sia da ascrivere al saldo sociale (flusso migratorio) ovvero al numero di iscritti e/o cancellati dall’anagrafe, più che al saldo naturale (ovvero la differenza tra nascite e decessi), che peraltro poche volte nel periodo 2002-2018 ha registrato valori negativi.

Figura 5 - Flusso migratorio della popolazione

Rapporto ambientale pag. 14/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Fonte: Tuttitalia.it

Figura 6 - Saldo migratorio Fonte: Tuttitalia.it

Figura 7 - Movimento naturale della popolazione Fonte: Tuttitalia.it

Rapporto ambientale pag. 15/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 8 - Saldo naturale Fonte: Tuttitalia.it

Anche il numero di famiglie inizialmente crescente nell’ultimo triennio diminuisce. Il numero dei componenti per famiglia, al contrario, segue un andamento prevalentemente decrescente, partendo da un numero medio di componenti per famiglia pari a circa 3 componenti nei primi anni 2000, e attestandosi a 2,64 nell’anno 2018. Tale dato conferma un dato tendenziale di famiglie sempre più piccole e molte volte costituite da pochi o, al limite, da un unico componente.

Rapporto ambientale pag. 16/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 9 - Popolazione per età, sesso e stato civile (2019) Fonte: Tuttitalia.it

Rapporto ambientale pag. 17/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 10 - Struttura della popolazione Fonte: Tuttitalia.it

I principali indicatori demografici calcolati sulla popolazione del comune di Manocalzati consentono di avere una globale lettura della situazione demografica, sia nel confronto tra gli anni censuari (1991-2001-2011) che negli ultimi diciotto anni.

Rapporto ambientale pag. 18/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 11 - Principali indicatori demografici – confronto anni censuari 1991-2001-2011

Colpisce in particolare l’aumento, dal 1991 al 2018 dell’indice di vecchiaia; esso rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione, o meglio il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni e il numero dei giovani fino a 14 anni. Nel 2019 ogni 100 giovani ci sono circa 149 anziani. Negli ultimi tre anni si registra un leggero aumento dell’indice di dipendenza strutturale che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e oltre 65 anni) su quella attiva (14-65 anni); nel 2019 ogni 100 persone che lavorano ce ne sono poco meno della metà (circa 48) non attivi ovvero a carico; nei primi anni duemila i non attivi erano in numero superiore (circa 52). Cresce nel tempo anche l’indice di ricambio che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Manocalzati nel 2019 l'indice di ricambio è 124 e significa che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana.

Rapporto ambientale pag. 19/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 12- Indicatori demografici Fonte: Tuttitalia.it

Al fine di consentire una più chiara lettura dei dati riportati nella tabella che precede si definiscono qui di seguito gli indici in essa rappresentati: Indice di vecchiaia Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2019 l'indice di vecchiaia per il comune di Manocalzati dice che ci sono circa 149 anziani ogni 100 giovani. Indice di dipendenza strutturale Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Manocalzati nel 2019 ci sono 48,4 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Rapporto ambientale pag. 20/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Indice di ricambio della popolazione attiva Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Manocalzati nel 2019 l'indice di ricambio è 124 e significa che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana. Indice di struttura della popolazione attiva Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). Carico di figli per donna feconda È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Indice di natalità Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti. Indice di mortalità Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. Età media È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

Di seguito si riportano alcune schede elaborate su dati Istat contenenti nello specifico dati che esplicitano le dinamiche demografiche del comune di Manocalzati, nel confronto con i dati censuari 1991-2001-2011 e con la regione Campania e l’Italia, nonché la la struttura della popolazione e quella delle famiglie.

Rapporto ambientale pag. 21/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

POPOLAZIONE | Dinamica demografica e territorio

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Popolazione residente 3.050 3.096 3.234 Variazione intercensuaria annua 1,7 0,1 0,4 Variazione intercensuaria popolazione con meno di 15 anni - -1,2 -1,5 Variazione intercensuaria popolazione con 15 anni ed oltre - 0,5 0,8 Incidenza superficie centri e nuclei abitati 7,0 9,0 10,1 Incidenza della popolazione residente nei nuclei e case sparse 37,0 39,8 38,7 Densità demografica 348,8 354,0 369,8

Densità demografica per kmq Variazione intercensuaria annua 375 369,8 2,0 370 1,7 1,8 365 1,6 360 1,4 354,0 1,2 355 1,0 348,8 350 0,8 0,6 345 0,4 0,4 0,1 340 0,2 335 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia

Popolazione residente 3.234 5.766.810 59.433.744 Variazione intercensuaria annua 0,4 0,1 0,4 Variazione intercensuaria popolazione con meno di 15 anni -1,5 -1,2 0,3 Variazione intercensuaria popolazione con 15 anni ed oltre 0,8 0,4 0,4 Incidenza superficie centri e nuclei abitati 10,1 9,0 6,4 Incidenza della popolazione residente nei nuclei e case sparse 38,7 7,6 9,0 Densità demografica 369,8 421,8 196,8

Variazione intercensuaria annua 1,0

0,8 Manocalzati

Variazione 0,6 intercensuaria popolazione con 15 Italia anni ed oltre 0,4 Campania 0,0

0,2

0,0 -2,0 -1,8 -1,6 -1,4 -1,2 -1,0 -0,8 -0,6 -0,4 -0,2 0,0 0,2 0,4 0,6

Variazione intercensuaria popolazione con meno di 15 anni

Rapporto ambientale pag. 22/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

POPOLAZIONE | Struttura della popolazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Rapporto di mascolinità 101,7 99,7 99,6 Incidenza popolazione residente con meno di 6 anni 7,7 7,0 5,6 Incidenza popolazione residente di 75 anni e più 5,0 6,8 8,8 Indice di dipendenza anziani 17,6 24,5 25,1 Indice di dipendenza giovani 30,0 26,7 21,2 Indice di vecchiaia 58,7 91,8 118,3 Incidenza dei separati legalmente e dei divorziati 0,7 1,4 2,9

Incidenza popolazione residente di 75 anni e più Incidenza popolazione residente con meno di 6 anni 10,0 8,8 9,0 9,0 7,7 8,0 8,0 7,0 6,8 7,0 7,0 5,6 6,0 6,0 5,0 5,0 5,0 4,0 4,0 3,0 3,0 2,0 2,0 1,0 1,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Rapporto di mascolinità 99,6 94,1 93,7 Incidenza popolazione residente con meno di 6 anni 5,6 6,1 5,6 Incidenza popolazione residente di 75 anni e più 8,8 7,8 10,4 Indice di dipendenza anziani 25,1 24,5 32,0 Indice di dipendenza giovani 21,2 24,0 21,5 Indice di vecchiaia 118,3 101,9 148,7 Incidenza dei separati legalmente e dei divorziati 2,9 3,6 5,4

Incidenza dei separati legalmente e dei divorziati 24,5 0 24,0 Campania

23,5

23,0 Indice di dipendenza 22,5 giovani 22,0

21,5 Italia Manocalzati 21,0

20,5 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0

Indice di dipendenza anziani

Rapporto ambientale pag. 23/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI | Indici di presenza ed integrazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011

Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza di residenti stranieri 0,3 9,4 22,3

Incidenza di minori stranieri …. 31,0 20,8 Incidenza di coppie miste …. 1,4 0,9

Tasso di occupazione straniera …. 30,0 60,0

Rapporto occupazione italiana/straniera …. 123,0 68,1 Rapporto disoccupazione italiana/straniera …. 97,5 123,5

Indice di mobilità residenziale straniera … 0,0 12,5 Indice di frequenza scolastica straniera …. 0,0 53,8

Rapporto frequenza scolastica italiana/straniera …. - 80,5 Rapporto lavoro indipendente italiano/straniero …. - 162,2

Incidenza di coppie miste Incidenza di minori stranieri 1,6 35,0 1,4 31,0 1,4 30,0 1,2 25,0 0,9 20,8 1,0 20,0 0,8 15,0 0,6 0,4 10,0 0,2 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011

Indicatore Manocalzati Campania Italia Incidenza di residenti stranieri 22,3 25,7 67,8 Incidenza di minori stranieri 20,8 16,4 23,4 Incidenza di coppie miste 0,9 1,3 2,4 Tasso di occupazione straniera 60,0 55,8 58,9 Rapporto occupazione italiana/straniera 68,1 61,0 74,9 Rapporto disoccupazione italiana/straniera 123,5 156,5 80,4 Indice di mobilità residenziale straniera 12,5 14,8 16,0 Indice di frequenza scolastica straniera 53,8 30,1 39,5 Rapporto frequenza scolastica italiana/straniera 80,5 235,1 112,9 Rapporto lavoro indipendente italiano/straniero 162,2 135,5 159,2

Tasso di occupazione straniera 30,0 0,00

25,0 Italia 20,0 Manocalzati

Incidenza Campania 15,0 di minori stranieri

10,0

5,0

0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Incidenza di coppie miste

Rapporto ambientale pag. 24/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

FAMIGLIE | Struttura familiare

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011

Indicatore 1991 2001 2011

Ampiezza media delle famiglie 3,5 3,0 2,7

Incidenza famiglie senza nuclei 18,0 20,2 26,4

Incidenza famiglie con due o più nuclei 5,5 1,7 1,1

Ampiezza media delle famiglie Incidenza famiglie senza nuclei 4,0 30,0 3,5 26,4 3,5 3,0 25,0 3,0 2,7 20,2 20,0 18,0 2,5

2,0 15,0 1,5 10,0 1,0 5,0 0,5

0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011

Indicatore Manocalzati Campania Italia Ampiezza media delle famiglie 2,7 2,8 2,4 Incidenza famiglie senza nuclei 26,4 26,7 33,8 Incidenza famiglie con due o più nuclei 1,1 2,4 1,4

Ampiezza media delle famiglie 3,0

2,5 Campania

2,0

Incidenza famiglie 1,5 con due o più nuclei Italia Manocalzati 1,0

0,5

0,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 Incidenza famiglie senza nuclei

Rapporto ambientale pag. 25/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

FAMIGLIE | Struttura delle famiglie giovani

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza di giovani che vivono da soli 1,5 3,9 4,4 Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 1,0 0,7 0,8 Incidenza di coppie giovani senza figli 4,2 3,6 3,1 Incidenza di coppie giovani con figli 22,8 16,4 8,2

Incidenza di coppie giovani con figli Incidenza di coppie giovani senza figli 25,0 22,8 4,5 4,2 4,0 3,6 20,0 3,5 16,4 3,1 3,0 15,0 2,5 2,0 10,0 8,2 1,5 1,0 5,0 0,5 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia

Incidenza di giovani che vivono da soli 4,4 3,5 7,0 Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 0,8 1,2 1,0 Incidenza di coppie giovani senza figli 3,1 2,1 3,4 Incidenza di coppie giovani con figli 8,2 9,5 7,4

Incidenza di famiglie monogenitoriali giovani 12,0

10,0 Campania 0,00 8,0 Manocalzati Italia Incidenza di coppie 6,0 giovani con figli

4,0

2,0

0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 Incidenza di coppie giovani senza figli

Rapporto ambientale pag. 26/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

FAMIGLIE | Struttura delle famiglie anziane

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza di anziani soli 20,1 19,7 24,0

Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane 2,5 3,9 4,0 Incidenza di coppie anziane senza figli 8,1 12,9 11,6

Incidenza di coppie anziane con figli 2,8 3,9 4,2

Incidenza di coppie anziane con figli Incidenza di coppie anziane senza figli 4,2 4,5 14,0 12,9 3,9 4,0 11,6 12,0 3,5 2,8 10,0 3,0 8,1 2,5 8,0 2,0 6,0 1,5 4,0 1,0 0,5 2,0

0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia

Incidenza di anziani soli 24,0 24,3 27,1

Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane 4,0 4,8 4,6

Incidenza di coppie anziane senza figli 11,6 10,5 14,2

Incidenza di coppie anziane con figli 4,2 3,9 3,8

Incidenza di famiglie monogenitoriali anziane

4,30 0 Manocalzati 4,20

4,10

Incidenza di coppie 4,00 anziane con figli Campania 3,90 Italia 3,80

3,70 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 Incidenza di coppie anziane senza figli

Rapporto ambientale pag. 27/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Sistema insediativo Da un’analisi storica cartografica di evoluzione del tessuto insediativo si rileva che il Comune è caratterizzato dalla conservazione nel tempo di un impianto compatto, principalmente intorno al centro storico del capoluogo, e della frazione San Barbato e da fenomeni di dispersione insediativa di più recente formazione nel territorio rurale aperto, prevalentemente nella zona lungo la viabilità principale. Dalla mappa della distribuzione del disagio abitativo (Regione Campania- Linee guida in materia di edilizia residenziale sociale), si evince che il rischio potenziale di disagio per il Comune di Manocalzati è giudicato alto. Il comune di Manocalzati vanta un buon patrimonio edilizio in termini di stato di conservazione; su 650 edifici residenziali circa 45 sono in buono stato di conservazione, 164 in ottimo stato e solo 36 edifici presentano uno stato di conservazione mediocre (dati Istat 2011) In patrimonio edilizio in termini di alloggi è costituito da 1307 abitazioni, di cui 143 vuote e 1164 occupate. Di questo patrimonio edilizio circa il 73% è di proprietà La superfice media delle abitazioni occupate è di circa mq 114 che se si tiene conto che la composizione media delle famiglie a Manocalzati è di 2,6 componenti, è evidente che la superficie media degli alloggi è di gran lunga superiore a quella minima standard che per una famiglia di 2,6 componenti è pari a circa 78 mq. La lettura degli indicatori sottoelencati, consente di interpretare l’evoluzione delle caratteristiche del patrimonio edilizio nel ventennio 1991-2011. In primo luogo si fa osservare che è diminuita l’incidenza delle abitazioni in proprietà rispetto al 1991; circa il 73% nel 2011 risulta di proprietà rispetto al dato del 1991 quando invece le abitazioni in proprietà erano il 77,6% del totale. Molto migliorate le caratteristiche del patrimonio edilizio relativamente allo stato di conservazione; il 94,3% del patrimonio edilizio esistente risulta infatti in buono stato di conservazione; solo lo 0,2% degli edifici risulta in pessimo stato di conservazione.

Rapporto ambientale pag. 28/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

CONDIZIONI ABITATIVE ED INSEDIAMENTI | Patrimonio abitativo

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Incidenza delle abitazioni in proprietà 77,6 72,5 73,7 Superficie media delle abitazioni occupate 101,4 109,9 114,4 Potenzialità d'uso degli edifici … 6,7 5,7 Potenzialità d'uso abitativo nei centri abitati 17,9 20,8 7,3 Potenzialità d'uso abitativo nei nuclei e case sparse 19,0 11,1 16,4 Età media del patrimonio abitativo recente 12,3 18,1 25,0 Indice di disponibilità dei servizi nell'abitazione 97,6 99,7 99,5 Incidenza degli edifici in buono stato di conservazione … 80,5 94,3 Incidenza degli edifici in pessimo stato di conservazione … 2,6 0,2 Consistenza delle abitazioni storiche occupate 8,6 1,9 0,3 Indice di espansione edilizia nei centri e nuclei abitati 3,8 6,3 7,1

Incidenza delle abitazioni in proprietà Superficie media delle abitazioni occupate 78,0 77,6 120,0

77,0 115,0 114,4 76,0 109,9 75,0 110,0 73,7 74,0 105,0 73,0 72,5 101,4

72,0 100,0

71,0 95,0 70,0

69,0 90,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Incidenza delle abitazioni in proprietà 73,7 62,2 72,5 Superficie media delle abitazioni occupate 114,4 95,6 99,3 Potenzialità d'uso degli edifici 5,7 5,9 5,1 Potenzialità d'uso abitativo nei centri abitati 7,3 16,3 20,9 Potenzialità d'uso abitativo nei nuclei e case sparse 16,4 26,1 37,5 Età media del patrimonio abitativo recente 25,0 31,5 30,1 Indice di disponibilità dei servizi nell'abitazione 99,5 98,8 99,1 Incidenza degli edifici in buono stato di conservazione 94,3 78,2 83,2 Incidenza degli edifici in pessimo stato di conservazione 0,2 1,8 1,7 Consistenza delle abitazioni storiche occupate 0,3 10,7 10,2 Indice di espansione edilizia nei centri e nuclei abitati 7,1 4,1 7,8

Potenzialità d'uso degli edifici

120,0 0 115,0 Manocalzati

110,0 Superficie media delle abitazioni 105,0 occupate

100,0 Italia

95,0 Campania

90,0 60,0 62,0 64,0 66,0 68,0 70,0 72,0 74,0 76,0 Incidenza delle abitazioni in proprietà

Rapporto ambientale pag. 29/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

CONDIZIONI ABITATIVE ED INSEDIAMENTI | Condizioni abitative

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate 29,0 36,6 41,2 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni 17,2 30,4 35,3 Indice di affollamento delle abitazioni 1,5 0,6 0,4 Mobilità residenziale … 2,5 4,3

Indice di affollamento delle abitazioni Indice di sottoutilizzo delle abitazioni 1,80 40,0 1,5 35,3 1,60 35,0 30,4 1,40 30,0

1,20 25,0 1,00 20,0 17,2 0,80 0,6 15,0 0,60 0,4 10,0 0,40 5,0 0,20 0,00 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Metri quadrati per occupante nelle abitazioni occupate 41,2 33,8 40,7 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni 35,3 24,2 31,27 Indice di affollamento delle abitazioni 0,4 1,7 0,63 Mobilità residenziale 4,3 4,7 6,08

2,00

1,80 Campania 1,60 1,40 1,20 Indice di affollamento delle 1,00 abitazioni 0,80 0,60 Italia 0,40 Manocalzati 0,20 0,00 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 Indice di sottoutilizzo delle abitazioni

La quantificazione delle dotazioni territoriali mostra già all’attualità un deficit di standard rispetto ai livelli minimi, che dovrà essere arginato e compensato con il Puc.

Rapporto ambientale pag. 30/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Sistema socio-economico Per una lettura generale delle condizioni socio economiche della popolazione di Manocalzati ci si riferisce alla lettura analitica dei principali indicatori, riportati nella tabella che segue:

Indicatore Valore Unità di misura - Descrizione Indice di vecchiaia 118,3 % Rapporto percentuale della popolazione di 65 anni e più su quella 0-14 anni Incidenza di anziani soli 24 % Rapporto percentuale delle famiglie unipersonali (non in coabitazione) anziane (età 65 e più) sulla popolazione in età 65 anni e più Indice di struttura della 109,8 % popolazione attiva L’indice di struttura della popolazione attiva è il rapporto percentuale tra la popolazione in età 40- 64 anni e la popolazione in età 15-39 anni. Tasso di occupazione 41,3 % Rapporto percentuale degli occupati sul totale dei residenti di 15 anni ed oltre Tasso di disoccupazione 15 % Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15 anni e più in cerca di occupazione e la popolazione residente di 15 anni e più attiva Tasso di disoccupazione 36 % giovanile Rapporto percentuale tra la popolazione residente di 15-24 anni in cerca di occupazione e la popolazione residente di 15-24 anni attiva Incidenza di giovani fuori dal 13,1 % mercato del lavoro e dalla Rapporto percentuale dei residenti di 15-29 anni formazione in condizione non professionale diversa da studente sui residenti della stessa età Rapporto occupazione 1,95 % maschile/femminile Rapporto percentuale tra il tasso di occupazione maschile (maschi occupati rispetto alla popolazione maschile residente 15 anni e più) e quello femminile (femmine occupate rispetto alla popolazione femminile residente di 15 anni e più).

Rapporto ambientale pag. 31/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

ISTRUZIONE | Livello generale di istruzione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Differenziali di genere per l'istruzione superiore 129,1 104,1 103,7

Adulti in apprendimento permanente 3,0 6,7 5,2

Rapporto adulti con diploma o laurea/licenza media 57,3 121,3 171,1

Incidenza di analfabeti 4,6 3,5 2,3

Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione 35,3 17,3 8,2

Differenziali di genere per l'istruzione superiore Rapporto adulti con diploma o laurea/licenza 140,0 129,1 media 171,1 120,0 180,0 104,1 103,7 160,0 100,0 140,0 121,3 80,0 120,0 100,0 60,0 80,0 57,3 40,0 60,0

20,0 40,0 20,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Differenziali di genere per l'istruzione superiore 103,7 103,5 101,5 Adulti in apprendimento permanente 5,2 5,0 5,2 Rapporto adulti con diploma o laurea/licenza media 171,1 140,9 164,5 Incidenza di analfabeti 2,3 2,0 1,1 Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione 8,2 20,6 15,5

Differenziali di genere per l'istruzione superiore 3,0

2,5 Manocalzati 2,0 Campania

Incidenza di 1,5 analfabeti

1,0 Italia

0,5

0,0 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 180,0 200,0 Rapporto adulti con diploma o laurea/licenza media

Rapporto ambientale pag. 32/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

ISTRUZIONE | Istruzione per classi di età

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011 Incidenza di adulti con diploma o laurea 19,2 43,8 57,7 Incidenza di giovani con istruzione universitaria 5,2 14,4 27,5 Livello di istruzione dei giovani 15-19 anni 84,6 98,9 100,0 Incidenza di adulti con la licenza media 33,5 36,1 33,7

Incidenza di giovani con istruzione universitaria Livello di istruzione dei giovani 15-19 anni 30,0 27,5 105,0 98,9 100,0 25,0 100,0

20,0 95,0

14,4 90,0 15,0 84,6 85,0 10,0 5,2 80,0 5,0 75,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Incidenza di adulti con diploma o laurea 57,7 49,1 55,1 Incidenza di giovani con istruzione universitaria 27,5 19,4 23,2 Livello di istruzione dei giovani 15-19 anni 100,0 97,6 97,9 Incidenza di adulti con la licenza media 33,7 34,8 33,5

Livello di istruzione dei giovani di 15-19 anni 35,20 35,00 34,80 Campania 34,60 34,40 Incidenza di adulti con la licenza 34,20 media 34,00 33,80 Manocalzati 33,60 Italia 33,40 33,20 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 Incidenza di giovani con istruzione universitaria

Rapporto ambientale pag. 33/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

MERCATO DEL LAVORO | Attività della popolazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Partecipazione al mercato del lavoro maschile 60,5 59,7 61,0 Partecipazione al mercato del lavoro femminile 27,4 26,4 36,6 Partecipazione al mercato del lavoro 44,1 42,8 48,5 Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 40,1 32,5 22,6 Rapporto giovani attivi e non attivi 89,0 34,4 39,4

Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano Partecipazione al mercato del lavoro femminile 40,0 36,6 45,0 40,1 35,0 40,0 35,0 32,5 30,0 27,4 26,4 30,0 25,0 22,6 25,0 20,0 20,0 15,0 15,0 10,0 10,0 5,0 5,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Partecipazione al mercato del lavoro maschile 61,0 57,4 60,7 Partecipazione al mercato del lavoro femminile 36,6 33,2 41,8 Partecipazione al mercato del lavoro 48,5 44,8 50,8 Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 22,6 35,3 22,5 Rapporto giovani attivi e non attivi 39,4 42,4 50,8

Incidenza giovani 15-29 anni che non studiano e non lavorano 50,0

45,0 Italia 40,0 Manocalzati 0 35,0 Campania 30,0 Partecipazione al mercato del lavoro 25,0 femminile 20,0

15,0

10,0

5,0

0,0 56,0 57,0 58,0 59,0 60,0 61,0 62,0 Partecipazione al mercato del lavoro maschile

Rapporto ambientale pag. 34/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

MERCATO DEL LAVORO | Disoccupazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Tasso di disoccupazione maschile 26,0 11,7 9,9

Tasso di disoccupazione femminile 49,2 18,7 23,0

Tasso di disoccupazione 33,1 13,9 15,0 Tasso di disoccupazione giovanile 62,4 42,6 36,0

Tasso di disoccupazione giovanile Tasso di disoccupazione 70,0 35,0 33,1 62,4 60,0 30,0 50,0 25,0 42,6 40,0 36,0 20,0 15,0 13,9 30,0 15,0 20,0 10,0 10,0 5,0 0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI Indicatore Manocalzati Campania Italia

Tasso di disoccupazione maschile 9,9 19,1 9,8

Tasso di disoccupazione femminile 23,0 28,4 13,6

Tasso di disoccupazione 15,0 22,7 11,4

Tasso di disoccupazione giovanile 36,0 55,4 34,7

Tasso di disoccupazione giovanile 35,0

30,0 0 Campania 25,0 Manocalzati Tasso di 20,0 disoccupazione femminile 15,0 Italia 10,0

5,0

0,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Tasso di disoccupazione maschile

Rapporto ambientale pag. 35/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

MANOCALZATI

MERCATO DEL LAVORO | Occupazione

INDICATORI AI CONFINI DEL 2011 Indicatore 1991 2001 2011

Tasso di occupazione maschile 44,8 52,7 54,9 Tasso di occupazione femminile 13,9 21,5 28,2 Tasso di occupazione 29,5 36,8 41,3 Indice di ricambio occupazionale 111,3 190,3 284,8 Tasso di occupazione 15-29 anni 25,5 25,4 28,5 Incidenza dell'occupazione nel settore agricolo 4,5 5,5 3,5 Incidenza dell'occupazione nel settore industriale 41,4 32,8 28,8 Incidenza dell'occupazione nel settore terziario extracommercio 36,1 40,3 44,1 Incidenza dell'occupazione nel settore commercio 18,0 21,4 23,6 Incidenza dell'occupazione in professioni ad alta-media specializzazione 21,3 37,2 26,3 Incidenza dell'occupazione in professioni artigiane, operaie o agricole 45,5 25,9 23,7 Incidenza dell'occupazione in professioni a basso livello di competenza 10,5 16,6 16,7 Rapporto occupati indipendenti maschi/femmine 97,9 127,6 120,9

Indice di ricambio occupazionale Tasso di occupazione 300,0 284,8 45,0 41,3 40,0 36,8 250,0 35,0 29,5 190,3 200,0 30,0 25,0 150,0 111,3 20,0 100,0 15,0 10,0 50,0 5,0

0,0 0,0 1991 2001 2011 1991 2001 2011

CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011 Indicatore Manocalzati Campania Italia Tasso di occupazione maschile 54,9 46,4 54,8 Tasso di occupazione femminile 28,2 23,8 36,1 Tasso di occupazione 41,3 34,6 45,0 Indice di ricambio occupazionale 284,8 290,4 298,1 Tasso di occupazione 15-29 anni 28,5 23,0 36,3 Incidenza dell'occupazione nel settore agricolo 3,5 7,3 5,5 Incidenza dell'occupazione nel settore industriale 28,8 21,5 27,1 Incidenza dell'occupazione nel settore terziario extracommercio 44,1 52,5 48,6 Incidenza dell'occupazione nel settore commercio 23,6 18,7 18,8 Incidenza dell'occupazione in professioni ad alta-media specializzazione 26,3 31,5 31,7 Incidenza dell'occupazione in professioni artigiane, operaie o agricole 23,7 17,8 21,1 Incidenza dell'occupazione in professioni a basso livello di competenza 16,7 19,9 16,2 Rapporto occupati indipendenti maschi/femmine 120,9 141,4 161,1

Tasso di occupazione 15-29 anni 45,0 0 40,0 35,0 Italia 30,0 Manocalzati Tasso di 25,0 Campania occupazione femminile 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 44,0 46,0 48,0 50,0 52,0 54,0 56,0 58,0 Tasso di occupazione maschile

Rapporto ambientale pag. 36/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Il sistema economico viene descritto anche analizzando i dati statistici relativi alla sua struttura, articolata nelle varie categorie sociali della popolazione, con particolare attenzione al segmento che costituisce la forza-lavoro di Manocalzati.

Su una popolazione residente di 2765 abitanti (al 2011), la forza-lavoro di Manocalzati nello stesso anno (2011) è inferiore al 50% di questa ed è pari a 1342 unità, di cui 1141 occupati e 201 in cerca di prima occupazione. Le altre categorie sociali sono così articolate: 566 pensionati, 281 studenti, 380 casalinghe, e 196 in altre condizioni.

Sesso totale Età 15 anni e più Stato civile totale Cittadinanza totale Area geografica di tutte le voci Grado dicittadinanza istruzione totale Frequenza di uno o più corsi di tutte le voci formazioneTipo diprofessionale convivenza tutte le voci Anno di Censimento 2011 Tipo dato popolazione residente (valori assoluti) forze di forze di lavoro non forze non forze di lavoro totale lavoro occupato in cerca di di lavoro percettore- studente- casalinga- in altra occupazio rice di ssa o condizion ne una o più e pensioni Condizione professionale o non per professionale effetto di attività lavorativa precedent e o di redditi da capitale Territorio Manocalzati 1342 1141 201 1423 566 281 380 196 2765

I 1141 occupati risultano così suddivisi:

Sesso totale Anno di Censimento 2011 Tipo dato occupati (valori assoluti) totale agricoltur totale commerci trasporto, attività altre a, industria o, magazzin finanziarie attività (o- silvicoltur (b-f) alberghi e aggio, e u) a e pesca ristoranti servizi di assicurati (g,i) informazi ve, one e attività comunica immobilia zione (h,j) ri, attività profession ali, scientifich Sezioni di attività economica e e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (k-n)

Territorio Manocalzati 1141 40 329 269 53 125 325

Rapporto ambientale pag. 37/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Analizzando la ripartizione degli occupati al 2011 per settore di attività economica si osserva che i residenti sono in maggior parte dediti ad attività economiche connesse alle industrie e al commercio. Per quanto concerne invece le imprese operanti sul territorio:

Tipologia unità impresa Ateco 2007 totale Forma giuridica totale Classe di addetti totale numero unità attive numero addetti numero lavoratori numero lavoratori Tipo dato esterni temporanei

Anno 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011 Territorio i i Manocalzati 186 215 801 958 17 7 3 3

Territorio Manocalzati

Tipologia unità impresa Forma giuridica totale Classe di addettitotal numero unità attive numero addetti numero lavoratori numero Tipo dato esterni lavoratori temporanei Anno 2001 2011 2001 2011 2001 2011 2001 2011

Ateco 2007 i totale 186 215 801 958 17 7 3 3 agricoltura, silvicoltura e pesca 1 .. 2 ...... coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi 1 .. 2 ...... attività manifatturiere 29 23 158 158 4 2 .. 2 industrie alimentari 4 1 36 14 2 ...... industrie tessili 1 .. 2 ...... confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia 2 .. 7 ...... industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili), fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 6 3 15 8 1 ...... fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche .. 2 .. 6 ...... fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 3 1 13 4 ...... metallurgia 2 2 39 64 ...... fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 5 4 14 9 ...... fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 1 .. 11 ......

Rapporto ambientale pag. 38/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche .. 1 .. 16 .. 2 .. 2 fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 2 4 4 20 1 ...... fabbricazione di mobili .. 2 .. 13 ...... altre industrie manifatturiere 2 3 12 4 ...... riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature 1 .. 5 ...... fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata .. 1 ...... fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata .. 1 ...... fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 2 2 14 7 ...... attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti recupero dei materiali 2 2 14 7 ...... costruzioni 18 28 60 69 2 ...... costruzione di edifici 6 7 19 20 1 ...... lavori di costruzione specializzati 12 21 41 49 1 ...... commercio all'ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli 73 76 389 453 7 5 3 1 commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli 19 16 46 51 .. 1 .. .. commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 22 24 284 327 5 4 3 1 commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 32 36 59 75 2 ...... trasporto e magazzinaggio 11 2 20 14 ...... trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 9 2 16 14 ...... magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 2 .. 4 ...... attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 13 22 34 69 ...... alloggio 1 2 4 15 ...... attività dei servizi di ristorazione 12 20 30 54 ...... servizi di informazione e comunicazione 2 2 8 3 2 ...... attività editoriali .. 1 .. 1 ...... produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 2 1 8 2 2 ...... attività finanziarie e assicurative 2 4 3 6 ...... attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative 2 4 3 6 ...... attività immobiliari 2 5 2 3 ...... attività immobiliari 2 5 2 3 ......

Rapporto ambientale pag. 39/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare attività professionali, scientifiche e tecniche 13 27 24 50 ...... attività legali e contabilità 1 5 1 5 ...... attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 1 .. 1 ...... attività degli studi di architettura e d'ingegneria, collaudi ed analisi tecniche 7 16 18 37 ...... ricerca scientifica e sviluppo .. 1 .. 1 ...... altre attività professionali, scientifiche e tecniche 4 5 4 7 ...... noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 5 4 23 48 ...... attività di servizi per edifici e paesaggio 3 1 3 1 ...... attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 2 3 20 47 ...... istruzione .. 1 .. 1 ...... istruzione .. 1 .. 1 ...... sanità e assistenza sociale 4 8 5 20 ...... assistenza sanitaria 4 8 5 20 ...... attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 3 4 5 5 ...... attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco .. 1 .. 4 ...... attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 3 3 5 1 ...... altre attività di servizi 8 6 54 52 2 ...... riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa 3 .. 10 ...... altre attività di servizi per la persona 5 6 44 52 2 ......

Aria e cambiamenti climatici Dall’analisi delle carte di precipitazione medie annue in Campania, l’area territoriale di Manocalzati si trova nella zona climatica di tipo E, con precipitazioni annuali medie medie comprese tra i 1200 e i 1400 mm. Il territorio comunale è interessato dal clima tipico delle zone appenniniche caratterizzate da sensibili escursioni stagionali con precipitazioni invernali ed estati poco piovose.

Rapporto ambientale pag. 40/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 13- Mappa delle precipitazioni medie annue Regione Campania

Figura 14- Mappa dell’incremento di precipitazioni cumulate nei mesi gennaio-maggio 2018 rispetto alla media degli anni 2008 -2017 in Regione Campania

Rapporto ambientale pag. 41/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 25- Distribuzione delle zone fitoclimatiche in Campania.

La centralina meteorologica più vicina al Comune è sita nel Comune di e fa parte della Rete Agrometeorologica della Regione Campania, gestita dal Settore S.I.R.C.A. Le temperature registrate da tale centralina all’anno 2011 sono comprese nel range sotto indicato.

Andamento della Temperatura dell'aria misurata a 2 metri - Anno 2011-

50 40 30 20 10

Temperature 0 -10 g f m a m g l a s o n d Mesi

T.max ° C T.min ° C T.media ° C

Figura 16 – Andamento della temperatura- Stazione di Santa Paolina

Rapporto ambientale pag. 42/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Precipitazioni mensili in mm - Anno 2011 - 200.0

150.0

100.0

precipitazioni 50.0

0.0

g

Figura 17 – Andamento delle precipitazione- Stazione di Santa Paolina Relativamente, invece al monitoraggio della qualità dell’aria, il Comune di Manocalzati non rientra tra i punti della rete di monitoraggio fissa dell’ARPAC. Manocalzati non rientra neppure tra i comuni appartenenti alle zone di osservazione per il risanamento della qualità dell’aria individuate nel Piano di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria approvato dal Consiglio della Regione Campania nella seduta del 27 Giugno 2007.

Figura 18 – Zone di risanamento

Acque Risulta importante considerare ai fini delle scelte di pianificazione sul territorio, quanto emerso dagli studi degli enti territoriali che hanno competenza in materia di gestione e tutela delle risorse idriche. A tal proposito si rimanda innanzitutto agli studi e alla documentazione prodotta dalla Regione Campania con il Piano di Tutela delle Acque (SOGESID, 2005) con particolare riferimento ai dati riguardanti la caratterizzazione e lo stato qualitativo e quantitativo delle acque sotterranee; al

Rapporto ambientale pag. 43/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare manuale sul monitoraggio delle acque in Campania, redatto nel 2006 dall’ARPAC (i cui dati di monitoraggio sono proprio quelli che hanno consentito di pervenire al PTA); nonché ai documenti costituenti il Piano di Gestione delle Acque (2009) redatto dal Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, prosecuzione e approfondimento del PTA, della Regione Campania. Si ricorda che Il Piano Regionale di Tutela delle Acque, adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1220 del 06/07/2007, costituisce lo strumento di pianificazione delle risorse idriche superficiali e sotterranee, introdotto dal D. Lgs. 152/99, contenente l'insieme delle misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dei sistemi idrici, a scala regionale e di bacino idrografico. Alla base del Piano di Tutela vi è la conoscenza degli aspetti quantitativi che caratterizzano i corpi idrici (andamento temporali delle portate nei corsi d'acqua, delle portate e dei livelli piezometrici negli acquiferi sotterranei, dei livelli idrici nei laghi, serbatoi, stagni) e la conoscenza delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici desunti attraverso il sistema di monitoraggio esistente.

Fig. 19: Idrostrutture- Fonte: Piano Gestione delle Acque Regione Campania

Rapporto ambientale pag. 44/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Fig. 20: Stralcio Corpi Idrici Sotterranei (CISS) - Fonte: Piano Gestione delle Acque Ciclo 2015-2021

Il Piano di Gestione, invece, costituisce lo Strumento operativo della Direttiva comunitaria2000/60/CE, il cui obiettivo è quello di fornire principi comuni in cui inserire gli interventi volti alla protezione delle acque (superficiali interne, di transizione, costiere e sotterranee), partendo dalle conoscenze del PTA di cui costituisce aggiornamento e approfondimento. Uno degli obiettivi del PGA è stato la determinazione dello stato ambientale corpi idrici superficiali e sotterranei, partendo dall’analisi del loro stato quantitativo e chimico. Sulla base degli studi effettuati e dei dati rilevati attraverso le campagne di monitoraggio, è stata definita una prima classificazione dello stato quali - quantitativo della risorsa idrica superficiale e sotterranea nel territorio della Regione Campania.

Rapporto ambientale pag. 45/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Fig. 21- Classificazione dello Stato Qualitativo dei corpi idrici sotterranei (ARPAC, 2006)

Fig. 22- Classificazione dello Stato Chimico dei Corpi Idrici Sotterranei (CISS) - Anno 2012 Fonte: Piano Gestione delle Acque Ciclo 2015-2021

Rapporto ambientale pag. 46/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Fig. 23- Classificazione dello Stato Chimico dei Corpi Idrici Sotterranei (CISS) - Anno 2014 Fonte: Piano Gestione delle Acque Ciclo 2015-2021

Si rimanda alla relazione e alle tavole del PIANO DI GESTIONE ACQUE (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09, D.L. 194/09) Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale (Autorità di Bacino Nazionale dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Regione Abruzzo, Regione Basilicata, Regione Calabria, Regione Campania, Regione Lazio, Regione Molise, Regione Puglia) per maggiori informazioni utili alla pianificazione nel rispetto e tutela della idrostruttura con particolare riferimento al ciclo 2015-2021 del Piano che costituisce un approfondimento dell’azione di pianificazione già realizzata nel primo ciclo (2009-2014) e in ultimo ai dati, gli studi e le analisi dell’Ambito Territoriale Ottimale n.1 (ATO1) “Calore Irpino” organo di indirizzo e di controllo del SII (Servizio idrico Integrato: acquedotto, fognatura e depurazione delle acque) che gestisce la risorsa idrica dell’Ambito, con particolare attenzione alle aree di tutela e di salvaguardia delle acque destinante al consumo umano disciplinate dall’art. 94 del D.lgs. 3/04/06, n.152.

Zone vulnerabili Le zone vulnerabili sono “zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati di origine agricola o zootecnica in acque già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali tipi di scarichi” (lettera pp del comma 1 dell’art. 74 del D. Lgs. N. 152/06). La prima delimitazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (ZVNOA) della Regione Campania è stata effettuata con deliberazione di Giunta Regionale n. 700 del 18 febbraio 2003. I parametri adottati per valutare il comportamento del suolo sono stati scelti tra quelli che condizionano maggiormente i flussi idrici, quali: . la permeabilità, parametro chiave nel determinare perdite idriche in profondità; . la profondità utile alle radici, indicatore della capacità di stoccaggio di volumi idrici; . la capacità di trattenere sostanze potenzialmente inquinanti; . l’indice di incrostamento, indicatore della resistenza all’ infiltrazione superficiale. Sulla base di tali parametri e dell’uso del suolo, tenendo quindi conto di quelle porzioni di territorio nelle quali sono adottati ordinamenti colturali di tipo estensivo, è stata effettuata la

Rapporto ambientale pag. 47/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare prima delimitazione delle “zone vulnerabili” ai nitrati di origine agricola, di cui, in Figura, se ne riporta la rappresentazione grafica. Nel 2012 la Regione Campania ha effettuato una nuova delimitazione delle ZVNOA tramite l’utilizzo di un metodo parametrico, a punteggio e pesi, che ha portato, in prima analisi, all’elaborazione di una carta del grado di vulnerabilità intrinseca all’inquinamento dei corpi idrici sotterranei, compreso tra “elevato” ed “estremamente elevato”. Successivamente, mediante la sovrapposizione tra la carta delle principali fonti di inquinamento antropico, sia puntuale che diffuse, e la carta della vulnerabilità intrinseca all’inquinamento, è stata elaborata la carta della vulnerabilità integrata all’inquinamento. La delimitazione vigente delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola è stata approvata con DGR n.762 del 5/12/2017. Le delimitazioni delle zone vulnerabili ai nitrati del 2003 e del 2013 (quest'ultima solo adottata) sono indicate a solo titolo informativo.

ZVNOA 2003 ZVNOA 2013 Figura 24 – Delimitazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

Rapporto ambientale pag. 48/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 25 – Zone vulnerabili ai nitrati nel comune di Manocalzati Nel periodo 2008-2011, il rilevamento delle concentrazioni di nitrati nelle acque dei fiumi dell’ATO Calore Irpino è stato effettuato attraverso la determinazione analitica dell’azoto nitrico (N-NO3) nei campioni di acqua prelevati lungo le aste fluviali, in corrispondenza dei siti di monitoraggio inclusi nella rete ARPAC. Per tutti i siti della rete, ricadenti nei territori dell’ATO, la concentrazione media di nitrati, rilevata nelle acque campionate nel periodo 2008-2011 ed espressa in mg/l di NO3, è risultata sempre inferiore alla soglia di 25 mg/l. La distribuzione geografica delle concentrazioni medie dei nitrati è riportata nella cartografia di Figura, in cui appare evidente che i valori più elevati si riscontrano lungo le aste fluviali del Sabato, dell’Isclero e dell’Ufita.

Rapporto ambientale pag. 49/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 26 – Mappa dei valori medi annuali dei nitrati rilevati nelle stazioni della rete di monitoraggio ARPAC delle acque superficiali nel quadriennio 2008-2011

L’analisi della tendenza evolutiva delle concentrazioni di nitrati nelle acque dei fiumi dell’ATO 1, tra il periodo di riferimento 2008-2011 ed il precedente 2004-2007, valutata sulla base dei criteri di classificazione proposti dalla “Reporting Guideline 2012”, evidenzia una condizione di sostanziale stabilità o debole miglioramento delle concentrazioni nel tempo. Deboli aumenti nei valori medi annui di concentrazione dei nitrati si registrano, invece, per i siti ubicati lungo l’asta del Fiume Sabato. Anche i trend temporali dei valori delle concentrazioni medie invernali dei nitrati risultano complessivamente spostati verso una diminuzione del dato, ad eccezione del Fiume Sabato e del Torrente Tesa, per i quali, nel periodo 2008-2011, sono stati registrati deboli incrementi delle concentrazioni medie invernali dei nitrati, ripetto al periodo 2004-2007. Come per le acque superficiali, anche per le acque sotterranee il monitoraggio dei nitrati è stato condotto campionando punti d’acqua, pozzi e sorgenti, individuati come siti rappresentativi dei corpi idrici sotterranei, ricadenti nei territori dell’ATO 1 e inclusi nella rete di monitoraggio avviata dall’ARPAC nel 2002. Dall’analisi della tabella si evince che le maggiori criticità ambientali afferiscono ai corpi idrici della Piana di Benevento e della Piana dell’Ufita, che presentano evidenza di vulnerabilità o un grado di pericolosità medio/elevata, con tendenza evolutiva all’aumento. Di contro i corpi idrici della Piana dell’Isclero, della Piana del Solofrana e della Piana del Sabato, presentano evidenza di non vulnerabilità e una tendenza evolutiva stabile o in debole aumento.

Rapporto ambientale pag. 50/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 27 – Mappa delle concentrazioni dei nitrati nelle acque sotterranee, interpolazione con il metodo IDW (Regione Campania 2012)

Figura 28– Valori medi di concentrazione di nitrati nei corpi idrici sotterranei, relativi al periodo 2008-2011 e all’ultimo anno di monitoraggio, e probabile trend evolutivo della qualità delle acque senza l’aggiornamento del piano d’Ambito

Aree sensibili La Direttiva 91/271/CEE definisce, all’Allegato II, i criteri per l’individuazione delle aree sensibili. Costituiscono “aree sensibili” i sistemi idrici che rientrano in una di queste tre tipologie: . acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofizzate o esposte al rischio di eutrofizzazione in assenza di interventi protettivi specifici; . acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile la cui concentrazione di nitrati è o potrebbe essere superiore a 50 mg/l;

Rapporto ambientale pag. 51/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

. aree che necessitano di un trattamento complementare per conformarsi alle prescrizioni di altre Direttive del Consiglio, quali quelle in materia di acque destinate alla piscicoltura, di acque di balneazione, di acque destinate alla molluschicoltura, nonché le Direttive sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali, ecc. Il Piano di Gestione delle Acque (PTA) della Regione Campania fornisce la specificazione e rappresentazione cartografica delle aree protette, tra cui ricadono le aree sensibili rispetto ai nutrienti, comprese quelle designate come zone vulnerabili a norma della direttiva 91/676/CEE e le zone designate come aree sensibili a norma della direttiva 91/271/CEE. In Figura 3.18 si riporta la rappresentazione cartografica delle aree sensibili individuate. dalla mappa si evince che il territorio di Manocalzati non risulta interessato da aree sensibili e vulnerabili.

Figura 29 – Aree sensibili rispetto ai nutrienti, comprese quelle designate come zone vulnerabili a norma della Direttiva 91/676/CEE e le zone designate come aree sensibili a norma della direttiva 91/271/CEE

Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna Per quanto concerne le aree di interesse naturalistico ed ambientale non si registra la presenza di elementi di naturalità. Infatti, dalle analisi del Ptcp risulta il territorio comunale presenta un grado di naturalità scarso.

Rapporto ambientale pag. 52/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 30– Grado di Naturalità – Ptcp

Non sono infatti presenti sul territorio comunale superfici soggette a tutela, se non relativamente al fiume Sabato. In particolare, con riferimento alla proposta di rete ecologica provinciale che parte da una ricognizione di tipo fisico del territorio provinciale si identificano elementi di emergenze geologiche ed idrografiche (fascia di rispetto di 1000 m lungo il fiume Sabato).

Figura 31– Elementi della rete ecologica –Ptcp

Rapporto ambientale pag. 53/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Analisi della fragilità e delle risorse ambientali All’analisi della fragilità e delle risorse ambientali afferiscono una serie di elaborazioni che contengono la rappresentazione dei caratteri e valori naturali, eco-sistemici, idro-geo- morfologici, agro-silvo-pastorali e paesaggistici del territorio comunale, nonché le analisi necessarie alla valutazione della compatibilità ambientale delle scelte di piano. La ricognizione delle risorse naturali ed ambientali è stata orientata principalmente all’analisi dei seguenti aspetti: . le risorse rappresentative degli ecosistemi naturali ed agroforestali, al fine di illustrarne le principali caratteristiche, funzionalità ed attitudini, per pervenire ad una compiuta disciplina del territorio ed alla individuazione e specificazione degli elementi strutturali della rete ecologica (Tavola QC_B.1 - La carta degli elementi di interesse ecologico) . la struttura ecologica del territorio comunale (individuazione aree/nodi ecosistemici esistenti/potenziali; ricognizione stato della naturalità; ricognizione stato della biodiversità) – (Tavola QC_B.1 - La carta degli elementi di interesse ecologico) . la caratterizzazione morfologica ed il patrimonio geologico del territorio comunale con riferimento ai sistema dei crinali e, all'assetto morfologico, (Tavola QC_B.3 – La carta delle pendenze e Tavola QC_B.4 – La carta dell’esposizione dei versanti) . i caratteri geologici, geolitologici, geomorfologici, idrogeologici, sismici attraverso lo studio geologico-geotecnico prescritto dal DM 11/03/1988, punto H (G.U. n.127 dell’1/06/1988); a tal fine, anche in coerenza con la LrC n.9/83 e s.m. e i., sarà necessario predisporre una relazione generale illustrativa delle metodologie e dei risultati delle indagini geologiche-geognostiche eseguite, nonché i seguenti elaborati di base: o carta di inquadramento generale geologico, geolitologico e strutturale; o carta idrogeologica e del sistema idrografico; o carta geomorfologica (che evidenzierà anche gli ambiti di particolare interesse geomorfologico e i beni geologici – geositi – meritevoli di attenzione ai fini della previsione di limitazioni d’uso); o carta della stabilità (riportante i fenomeni di instabilità, reali e potenziali, antichi e recenti); o carta clivometrica o delle acclività (le classi potranno essere eventualmente inserite all’interno della carta della stabilità) o carta della zonazione sismica del territorio in prospettiva sismica (il territorio comunale dovrà essere microzonato in aree omogenee dal punto di vista della pericolosità sismica). La caratterizzazione morfologica e geologica con il necessario grado di approfondimento normativamente richiesto sarà oggetto degli studi geologici che corredano il piano, opportunamente redatti dal geologo incaricato. Nel ritenere che la struttura ecologica del territorio comunale assuma una valenza e una connotazione strutturale del territorio, perché incide sensibilmente sui livelli di trasformabilità del territorio stesso, sarà definita a livello comunale la rete ecologica locale in conformità a quella provinciale e il relativo elaborato sarà contenuto nelle disposizioni strutturali del redigendo Puc, lasciando al quadro conoscitivo una prima essenziale valutazione degli elementi di interesse e connessione ecologica sui quali si costruirà la rete ecologica comunale in conformità a quella provinciale e regionale. Ai fini dell’analisi delle fragilità e delle risorse ambientali è inoltre stata elaborata la Carta della sensibilità ecologica (Tavola QC_B.2); essa è stata condotta con riferimento agli indicatori più sotto definiti, opportunamente spazializzati relativi alla carta della natura del 2018. La stima della Sensibilità Ecologica è finalizzata ad evidenziare quanto un biotopo è soggetto al rischio di degrado o perché popolato da specie animali e vegetali incluse negli elenchi delle specie a rischio di estinzione, oppure per caratteristiche strutturali. In questo senso la sensibilità esprime la vulnerabilità o meglio la predisposizione intrinseca di un biotopo a subire un danno, indipendentemente dalle pressioni di natura antropica cui esso è sottoposto (Ratcliffe, 1971;

Rapporto ambientale pag. 54/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Ratcliffe, 1977; Angelini et al., 2009). Anche gli indicatori utilizzati per la stima della Sensibilità Ecologica sono riconducibili alle tre categorie riconducibili a tre diversi gruppi. Uno che fa riferimento a cosiddetti valori istituzionali, ossia aree e habitat già segnalati in direttive comunitarie; uno che tiene conto delle componenti di biodiversità degli habitat ed un terzo gruppo che considera indicatori tipici dell’ecologia del paesaggio come la superficie, la rarità e la forma dei biotopi, indicativi dello stato di conservazione degli stessi (Amadei et al., 2004; Amadei et al., 2005). Il dato, classificato in una scala di cinque valori, da molto alto a molto basso (da cui le aree urbane sono escluse), ha permesso di evidenziare i fattori di vulnerabilità degli areali di elevato valore ecologico. Poiché la ramificazione di questi areali di elevato valore ecologico permette di individuare le connessioni ambientali utili per la definizione dei corridoi ecologici. Gli indicatori per la determinazione della Pressione Antropica forniscono una stima indiretta e sintetica del grado di disturbo indotto su un biotopo dalle attività umane e dalle infrastrutture presenti sul territo-rio. Si stimano le interferenze maggiori dovute alla frammentazione di un biotopo prodotta dalla rete viaria; all’adiacenza con aree ad uso agricolo, urbano ed industriale ed alla propagazione del disturbo antropico. Gli effetti dell’inquinamento da attività agricole, zootecniche e industriali non sono stimati in modo diretto poiché i dati Istat, disponibili per l’intero territorio nazionale, forniscono informazioni a livello comunale o provinciale e il loro utilizzo, rapportato a livello di biotopo, comporterebbe approssimazioni eccessive, tali da compromettere la veridicità del risultato. Dopo aver calcolato i singoli indicatori, nella metodologia si procede ai calcoli della Fragilità Ambientale mediante combinazione della Pressione Antropica con la Sensibilità Ecologica, secondo una matrice che mette in relazione le rispettive classi (Angelini, 2009).

Rapporto ambientale pag. 55/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 32 - QC_B.1 - La carta degli elementi di interesse ecologico

Rapporto ambientale pag. 56/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 33 - QC_B.2 - La carta della sensibilità ecologica

Rapporto ambientale pag. 57/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 34 - QC_B.3 – Carta delle pendenze

Rapporto ambientale pag. 58/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Suolo e sottosuolo

Uso del suolo agricolo In questa sezione si evidenzia l’estensione di territorio comunale destinato ad attività agricole, anche con riferimento alle aziende che operano nel settore. Per gli usi agricoli specifici si rimanda agli allegati agronomici allegati al Puc, redatti ai sensi della Lr 14/1982 e s.m.i

Comune N. Aziende Sau Sat 2010 2000 2010 2000 2010 2000 Montefalcione 217 331 504,44 587,64 587,31 689,35

Comuni SEMINATIVI LEGNOSE AGRARIE di cui VITE ORTI FAMILIARI Aziende Sup. Aziende Sup. Aziende Sup. Aziende Sup. 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 Manocalzati 28 51,50 69 111,92 44 51,26 31 2,67

I dati fanno riferimento al 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010. Fanno riferimento all’annata agraria 1° novembre 2009 – 31 ottobre 2010 i dati relativi all’utilizzazione dei terreni, ai metodi di produzione agricola (tra cui la superficie agricola biologica), al lavoro e alle attività connesse e alla commercializzazione dei prodotti aziendali.

Consumo di suolo Il "consumo di suolo" è un concetto multidimensionale, di cui allo stato non esiste una definizione univoca. I suoi elementi più evidenti sono l'espansione delle aree urbane e l'impermeabilizzazione delle superfici naturali (soil sealing), solo in parte associata all'urbanizzazione. Entrambi questi fenomeni negli ultimi decenni sono aumentati assai più rapidamente della popolazione, in Italia come in altri paesi europei. In generale, altre trasformazioni permanenti o difficilmente reversibili delle caratteristiche dei terreni sono associate all'insieme delle attività antropiche e agli stessi agenti naturali. L'agricoltura, ad esempio, può determinare la perdita di sostanze organiche o la salinizzazione con l'uso intensivo delle falde acquifere sotterranee per l'irrigazione. Inoltre, alcune parti del nostro territorio sono esposte in misura crescente ad erosione e al rischio di desertificazione, in relazione agli effetti del cambiamento climatico. L'insieme di queste forme di consumo del suolo, oltre a determinare la perdita, nella maggior parte dei casi permanente e irreversibile, di suolo fertile, si riflette in frammentazione del territorio, riduzione della biodiversità, alterazioni del ciclo idrogeologico e modificazioni microclimatiche. L’analisi del consumo di suolo condotta a partire dal monitoraggio Ispra restituisce le quantificazioni del fenomeno di seguito riportate.

Rapporto ambientale pag. 59/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 35 – Consumo di suolo

Comune Consumo Consumo di Incremento consumo Incremento consumo di suolo suolo di suolo [ettari] di suolo [%] [%] 2017 [ettari] 2017 2016-2017 2016-2017 Manocalzati 19,06 166 1,54 0,94

Figura 36 – Consumo di suolo quantificazione L’analisi dell’impianto urbanistico-edilizio passa anche attraverso l’individuazione di ambiti omogenei rispetto ad alcuni parametri insediativi quali la densità edilizia. Nel territorio di Manocalzati è possibile riconoscere tre differenti tipologie di ambito: urbano, periurbano, metaurbano ed extraurbano. Per ambito urbano si intende la forma insediativa nella quale è riconoscibile una stretta complementarietà tra impianto viario e trama edilizia, che consiste in una sostanziale giustapposizione ordinata fra trama viaria, isolati e lotti e spesso si caratterizza per il parallelismo tra gli assi di giacitura dei corpi edilizi. Il termine periurbano, se pur frequentemente utilizzato sia nei riferimenti legislativi che nei documenti di pianificazione, non ha trovato ancora una definizione chiara ed univoca che fornisca precise indicazioni e descrizioni mirate alla perimetrazione di tale ambito. Sicuramente esso è la fase periferica dei tessuti urbani consolidati che si protrae verso il tessuto rurale. L’ambito metaurbano, può essere definito come quella forma insediativa caratterizzata dalla non complementarietà tra impianto viario e trama edilizia posta al di la dell’ambito urbano. L’ambito extraurbano è coincidente con il tessuto rurale e caratterizzato da insediamenti radi e sparsi e da una sostanziale integrità del paesaggio.

Rapporto ambientale pag. 60/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

L’individuazione degli ambiti si basa su relazioni logiche implementate mediante una serie di processi, riuniti in un processing tree. L’ipotesi di base è che, è la distribuzione spaziale della densità di insediamento a descrivere i diversi ambiti. Assunto l’edificio quale occorrenza spaziale del fenomeno indagato e considerato come attributo la superficie coperta, si passa al calcolo della densità mediante il metodo della kerneldensityestimation (KDE). La KDE, consente di creare una superficie di densità continua a partire da un set di eventi puntuali. Essa si basa sul concetto di associare, una densità ad ogni punto dello spazio e non soltanto ai punti in cui avviene l’evento. La densità λ(L) viene stimata contando il numero di eventi in una regione, detta kernel, centrata in corrispondenza del generico punto della regione studio dove si vuole effettuare la stima.

 n 1  L  Li  λ(L)   2 k  i1 τ  τ 

Li indica le posizioni degli n eventi osservati, k rappresenta una funzione che pesa gli eventi in funzione della loro distanza dal punto L, e il parametro t è la larghezza di banda, ovvero il raggio del cerchio centrato in L, all’interno del quale gli eventi contribuiscono alla stima. La definizione di tale raggio influenza sensibilmente i risultati dell’analisi ed è pertanto l’aspetto più delicato da trattare nelle applicazioni del metodo. L’applicazione del metodo genera una grid, esaustiva dell’intero territorio preso in esame, classificata in base agli attributi associati al point pattern di partenza. Nel dettaglio le diverse fasi risultano essere:  Costruzione del point pattern di partenza, attraverso la conversione della primitiva poligonale rappresentativa degli edifici in una primitiva di tipo puntuale.  Determinazione della mappa di densità. Tale fase prevede la definizione della dimensione della cella della grid di output e determinazione della larghezza di banda. Per la definizione della dimensione della cella, si studia la distribuzione di frequenza delle superfici coperte degli edifici, quindi si sceglie una cella di dimensioni tali da contenere mediamente un edificio. Per quanto riguarda la definizione della larghezza di banda, la quale influenza sensibilmente il risultato (Bailey, Gatrell 1995), si è partiti dalle definizione di centro abitato fornita dal nuovo Codice della strada (D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285) e di località abitate dell’Istat. Il decreto definisce il centro abitato come raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di 25 fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada. L'Istat definisce il centro abitato come la località abitata costituita da un aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di continuità per la cui determinazione si assume un valore variabile intorno ai 70 metri. Combinando le due definizione si è giunti alla definizione di una larghezza di banda di raggio 100 metri, che individua una porzione di tessuto costituita da venticinque edifici intervallati da strade e da una breve soluzione di continuità del tessuto, avente larghezza pari a 70 metri. Il risultato è una factormap, rappresentativa della distribuzione spaziale dei valori di densità, relativamente all’evento e ai parametri considerati, opportunamente classificata suddividendo il range di valori in quattro classi di intensità e individuando così, porzioni di territorio omogenee con densità etichettata:alta, densità media, densità bassa e densità molto bassa. Tuttavia la scelta del metodo di classificazione può portare a rappresentazioni del fenomeno del tutto diverse. Volendo mettere a punto un metodo generalmente valido, si è scelta, per la definizione dei range di densità, tra le varie tecniche di classificazione, il metodo Natural Break (Jenks, 1969). Tale tecnica aggrega i valori a partire dalla sua distribuzione minimizzando la varianza interna a ciascuna classe.

Rapporto ambientale pag. 61/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

 Definizione degli ambiti insediativi. A partire dalla mappa di densità si associa a ciascuna classe di densità il corrispondente numero di edifici in esso ricadenti. Si selezionano quindi, le porzioni di territorio a diversa densità, con più di 25 edifici, definendo ambiti di primo riferimento. La scelta di tali soglie è legata alla definizione di centro abitato del nuovo codice della strada che considera un numero di 25 fabbricati. A partire da questo livello di classificazione, si prendono in considerazione gli ambiti con un numero di edifici inferiore a 25 e, attraverso una serie di regole di inclusione, si giunge alla definizione degli ambiti insediativi, ovvero delle unità di paesaggio (Tavola QC_C.2 – Carta delle densità insediative).

Figura 37 - QC_C.2 – Carta delle densità insediative

Rapporto ambientale pag. 62/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Geologia Dal punto di vista geologico-strutturale la Provincia di Avellino, è caratterizzata da una complessa struttura a coltri di ricoprimento derivanti dallo scollamento e raccorciamento delle coperture sedimentarie di domini paleogeografici appartenenti al margine settentrionale della placca africano-padana, trasportati verso l’avampaese padano-adriatico-ionico, a partire dall’Oligocene superiore. L’orogenesi della catena appenninica, dunque, è dovuta alla collisione di due croste continentali (placca africano padana e quella padano-adriatico-ionica) con la conseguente sovrapposizione di varie unità con caratteristiche differenti, formatesi in seguito a fenomeni di compressione ed accavallamento che hanno dato luogo a dei depositi alloctoni che costituiscono delle coltri di ricoprimento. La catena appenninica è caratterizzata da una struttura riferibile ad un sistema duplex, in cui un complesso di thrusts sheets carbonatici, derivanti dalla deformazione della piattaforma apula è sepolto al disotto di una serie di coltri di ricoprimento di provenienza interna derivanti dalla deformazione di domini di piattaforma carbonatica, di domini di transizione tra piattaforma e bacino, di domini bacinali avvenuta tra il Miocene superiore ed il Pliocene superiore - Pleistocene inferiore. Per quanto riguarda gli aspetti litostratigrafici relativi al territorio si rimanda allo studio geologico propedeutico alla approvazione del Puc. In prima analisi si individuano quali complessi idrogeologici interessanti il territorio comunale: - un complesso piroclastico; - complesso arenaceo-argilloso-marnoso; - complesso calcareo-argilloso-marnoso.

Rapporto ambientale pag. 63/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 38 –Carta Geologica Appennino Meridionale: Unità M.ti Picentini-Taburno (da Bonardi et alii 1988)

Idrografia superficiale L’idrografia presenta uno sviluppo piuttosto scarso con corsi d’acqua a marcato carattere torrentizio, rientranti nel bacino imbrifero del Sabato di competenza dell’Autorità di Bacino Liri- Garigliano e Volturno. Il Fiume Sabato scorre sul lato ovest del territorio comunale e ne segna il confine con il comune di Montefredane e in parte con il comune di Avellino, mentre a sud con il comune di Atripalda.

Figura 39 – reticolo idrografico

Rapporto ambientale pag. 64/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

L’attività di monitoraggio della qualità dei corpi idrici, svolta dall’ARPAC, nel periodo 2002- 2006, si estende a 14 corsi d’acqua ricadenti nei territori dell’ATO Calore Irpino, sui quali si sviluppa una rete di monitoraggio costituita da 30 stazioni con campionamento mensile/trimestrale (Tabella 3.8). in particolare per il fiume Sabato. Le tre stazioni di monitoraggio ubicate sul Fiume Sabato riflettono una costante diminuzione della qualità man mano che ci si avvicina all’immissione nel fiume Calore. Con ogni probabilità la qualità delle acque viene compromessa già a valle del nucleo industriale di Avellino e peggiora ulteriormente allorché le acque vengono impegnate dagli scarichi urbani della città di Benevento. Il fiume Sabato soffre una cattiva gestione della risorsa idrica (il tratto superiore è completamente asciutto), un notevole carico inquinante veicolato nell’alveo ed una profonda alterazione dell’ambiente fisico.

Figura 40 – reticolo idrografico Ripartizione amministrativa dei bacini idrografici con indicazione delle reti monitoraggio ARPAC delle acque superficiali (ARPAC, 2007)

La metodologia adottata dell’ARPAC per la classificazione dei corpi idrici è quella indicat dall’allegato 1 del D.Lgs. 152/99, che definisce gli indicatori e gli indici necessari per costruire il quadro conoscitivo dello stato ecologico (SECA) ed ambientale (SACA) delle acque, rispetto a cui misurare il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale prefissati. Alla definizione dello Stato Ecologico contribuiscono sia parametri chimicofisico- microbiologici di base, attraverso

Rapporto ambientale pag. 65/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare l’indice LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori), sia la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti, attraverso il valore dell’IBE (Indice Biotico Esteso). Il LIM si ottiene sommando i punteggi ottenuti da 7 parametri chimici e microbiologici “macrodescrittori”, considerando il 75° percentile della serie delle misure. Il risultato viene, quindi, fatto rientrare in una scala con livelli di qualità decrescente da uno a cinque. Il controllo biologico di qualità degli ambienti di acque correnti basato sull’analisi delle comunità di macroinvertebrati rappresenta un approccio complementare al controllo chimico-fisico, in grado di fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente e stimare l’impatto che le diverse cause di alterazione determinano sulle comunità che colonizzano i corsi d’acqua. A questo scopo è utilizzato l’indice IBE, che classifica la qualità di un corso d’acqua su di una scala che va da 12 (qualità ottimale) a 1 (massimo degrado), suddivisa in 5 classi di qualità. Il confronto tra il LIM e l’IBE determina la classe di appartenenza del SECA. I valori di LIM e IBE, relativi ai corsi d’acqua ricadenti nell’ATO 1, misurati durante la campagna di monitoraggio condotta da ARPAC nel periodo 2002-2006, sono riportati in figura

Figura 41 – Andamento dell’IBE e LIM nel periodo di monitoraggio 2002-2006, per i corpi idrici superficiali ricadenti nell’ATO1 (ARPAC, 2007)

Con riferimento ai singoli corpi idrici superficiali individuati, si riporta la rappresentazione grafica del corso d’acqua, con l’indicazione delle relative stazioni di monitoraggio, l’andamento dei valori di LIM e IBE, rilevati da ARPAC nel corso dei cinque anni di monitoraggio, nonché i principali elementi di caratterizzazione idrologica e territoriale. I valori di portata presentati in tabella sono stati desunti dai piani stralcio delle Autorità di Bacino di relativa competenza.

Rapporto ambientale pag. 66/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 42 – Andamento dell’IBE e LIM nel periodo di monitoraggio 2002-2006, per i corpi idrici superficiali ricadenti nell’ATO1 (ARPAC, 2007)

Geomorfologia La Provincia di Avellino viene attraversata, con direzione sud-est nord-ovest dalla catena appenninica. Dal punto di vista geologico-strutturale, quest’ultima, è caratterizzata da una

Rapporto ambientale pag. 67/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare complessa struttura a coltri di ricoprimento derivanti dallo scollamento e raccorciamento delle coperture sedimentarie di domini paleogeografici appartenenti al margine settentrionale della placca africano-padana, trasportati verso l’avampaese padano-adriatico-ionico, a partire dall’Oligocene superiore. L’orogenesi della catena appenninica, dunque, è dovuta alla collisione di due croste continentali (placca africano padana e quella padano-adriatico-ionica) con la conseguente sovrapposizione di varie unità con caratteristiche differenti, formatesi in seguito a fenomeni di compressione ed accavallamento che hanno dato luogo a dei depositi alloctoni che costituiscono delle coltri di ricoprimento. La catena appenninica è caratterizzata da una struttura riferibile ad un sistema duplex, in cui un complesso di thrusts sheets carbonatici, derivanti dalla deformazione della piattaforma apula è sepolto al disotto di una serie di coltri di ricoprimento di provenienza interna derivanti dalla deformazione di domini di piattaforma carbonatica, di domini di transizione tra piattaforma e bacino, di domini bacinali avvenuta tra il Miocene superiore ed il Pliocene superiore - Pleistocene inferiore. La morfologia del territorio comunale di Manocalzati è influenzata dalla natura geologica del territorio provinciale e per i dettagli si rimanda allo studio geologico propedeutico alla approvazione del Puc.

Siti inquinati Il Piano regionale di Bonifica delle Aree Inquinate, recentemente aggiornato ed adottato con Deliberazione della Giunta Regionale Campania n. 129 del 27/05/2013, approvato in Consiglio Regionale il 25.10.2013 e pubblicato sul BURC n. 30 del 05/06/2013 individua sul territorio comunale n. 1 sito potenzialmente contaminato e n. 2 siti in attesa di indagini.

Figura 43- Elenco recante il Censimento dei Siti Potenzialmente Contaminati (CSPC locali)

Rapporto ambientale pag. 68/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 44- Censimento dei Siti in attesa di Indagini

Vulnerabilità del territorio ed eventi idrogeologici, e sismici L’Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno con delibera del Comitato Istituzionale n.1 del 25.02.2003 ha adottato il piano stralcio per l’assetto idrogeologico – rischio frana, mentre con delibera del Comitato Istituzionale n.2 del 05.04.2006 ha adottato il piano stralcio per l’assetto idrogeologico – rischio idraulico. I suddetti piani sono stati approvati dalla presidenza del Consiglio dei Ministri con DPCM del 12.12.2006 pubblicati sulla GU n. 122 del 28.05.2007. Dall’esame della carta degli scenari di rischio, con riferimento al comune di Manocalzati, si evince che, con riferimento al rischio di frana vi sono solo alcune piccolissime zone a rischio elevato R3. Il resto del territorio comunale non presenta particolari problematiche connesse a condizioni di rischio.

Rapporto ambientale pag. 69/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 45- QC_B.4 - Carta degli scenari del rischio da frana

Nel territorio della Provincia di Avellino la sismicità costituisce un’importante sorgente di pericolosità naturale, la quale, associata alla presenza di insediamenti umani ed infrastrutture, determina un elevato livello di rischio. La mappa delle massime intensità macrosismiche osservate per ciascun comune campano, valutata a partire dalla banca dati macrosismici e dei dati del catalogo dei forti terremoti in

Rapporto ambientale pag. 70/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Italia, mostra che la massima intensità registrata per Manocalzati è di 9 gradi della scala Mercalli.

Figura 46 - Massima intensità macrosismica osservata

Nel 2002, con Delibera n. 5447 del 07.11.2002, la Regione Campania ha aggiornato la classificazione sismica dei comuni del proprio territorio, individuando tre categorie, a cui corrispondono diversi gradi di sismicità decrescenti dalla I alla III. Il comune di Manocalzati ricade nella zona a media sismicità. Appare evidente come il rischio sismico per questa area assume una importanza fondamentale che induce certamente una maggiore prudenza ed oculatezza nella pianificazione e gestione dell’ambiente fisico e delle risorse naturali. E’ necessaria quindi una pianificazione che regolamenti, soprattutto nelle aree a più alto rischio, l’urbanizzazione del territorio, mediante prescrizioni e controlli severi in termini di edilizia antisismica per le costruzioni ad uso civile, per le infrastrutture pubbliche e per i siti industriali.

Rapporto ambientale pag. 71/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 47 - Nuova classificazione sismica della Regione Campania - Dgr n. 5447 del 7/11/2002

Figura 48 – Pericolosità sismica (fonte INGV)

Rapporto ambientale pag. 72/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rumore e vibrazioni Questa tematica vuole comprendere in che misura gli abitanti di un certo territorio possono essere esposti a rumore ambientale, prodotto soprattutto dal traffico e dalle attività industriali. Ad oggi non vi sono dati disponibili e si è in attesa dei dati relativi al Piano di Zonizzazione Acustica in via di definizione.

Campi elettromagnetici I limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno sono stabiliti dal Dpcm 23.04.1992 e dal Dm 29.05.2008. La distanza di rispetto dalle parti in tensione di una cabina di trasformazione o da una sottostazione elettrica deve essere uguale a quella prevista per la più alta tra le tensioni presenti nella cabina o sottostazione stessa. I fabbricati adibibili a funzioni abitative o ad altre funzioni comportanti la permanenza prolungata di persone, non possono essere edificati a distanze inferiori a quelle sottoindicate dalle linee elettriche aeree esterne:  linee elettriche a 132 KV: 10 metri;  linee elettriche a 220 KV: 18 metri;  linee elettriche a 380 KV: 28 metri. Per le linee elettriche aeree esterne a tensione nominale diversa, superiore a 132 KV e inferiore a 380 KV, le distanze vengono calcolate mediante proporzione diretta rispetto a quelle indicate. Per le parti in tensione delle cabine e delle sottostazioni elettriche le distanze devono essere eguali a quelle stabilite per la più alta tra le tensioni presenti nella cabina o sottostazione interessata.

Energia Nel territorio comunale non si evidenziano, all’attualità, significative produzioni di energia da fonti rinnovabili.

Rifiuti Il Comune di Manocalzati appartiene al Consorzio AV 1.

Mobilità e trasporti Il sistema della mobilità è stato oggetto di analisi nell’elaborato del quadro conoscitivo del Puc denominato QC_E.1 – Rete viaria. L’elaborato contiene la rappresentazione delle caratteristiche della rete infrastrutturale esistente, suddivisa in principale, secondaria e locale; tale elaborazione è necessaria al fine di implementare specifiche politiche per il sistema della mobilità comunale ed infra-comunale, sempre in conformità alle strategie di settore delineate dalla pianificazione sovraordinata ed in particolare con quella provinciale. Tali politiche non possono prescindere dalla valutazione delle attuali condizioni di mobilità non solo relativamente alla presenza, tipologia e adeguatezza della rete infrastrutturale, ma anche e soprattutto in considerazione delle effettive necessità del sistema della mobilità inteso nelle sue componenti misurabili quali ad esempio il rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio ed utilizza un mezzo privato a motore (autoveicolo o motoveicolo) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio, o ancora il rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per recarsi al luogo di lavoro o di studio e la popolazione residente di età fino a 64 anni, il rapporto tra la somma dei flussi in entrata ed in uscita dal comune per motivi di lavoro e la popolazione occupata del comune, il rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio e utilizza mezzi di trasporto collettivi

Rapporto ambientale pag. 73/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

(treno, autobus, metropolitana) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio, ecc.. Tali indicatori sono riportati nella tabella che segue e consentono, come già detto, una più accurata lettura delle attuali condizioni e delle reali necessità in tema di mobilità.

Indicatore Valore Descrizione Indice di accessibilità alle stazioni 3 Indicatore (0-4) ferroviarie (Grandi Stazioni e L'indicatore è calcolato Centostazioni) utilizzando una funzione di campionamento delle isocrone in cui ricade il centroide del comune. Tra tutte le isocrone viene selezionata quella corrispondente al tempo di percorrenza minore: 0 = tempo medio di percorrenza maggiore di 60 minuti 1 = tempo medio di percorrenza compreso tra 45 e 60 minuti 2 = tempo medio di percorrenza compreso tra 30 e 45 minuti 3 = tempo medio di percorrenza compreso tra 15 e 30 minuti 4 = tempo medio di percorrenza minore di 15 minuti Mobilità privata (uso mezzo 65,5 % Rapporto percentuale tra la privato) popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio ed utilizza un mezzo privato a motore (autoveicolo o motoveicolo) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio Mobilità giornaliera per studio o 59,2 % Rapporto percentuale tra la lavoro popolazione residente che si sposta giornalmente per recarsi al luogo di lavoro o di studio e la popolazione residente di età fino a 64 anni Indice di autocontenimento 0,26 Indice (0-1) (pendolarismo per motivi di È calcolato come rapporto tra i lavoro) flussi pendolari per motivi di lavoro interni ad un comune e la popolazione occupata del comune. Mobilità residenziale 4,3 % Rapporto percentuale tra la popolazione residente che ha cambiato dimora abituale nell'ultimo anno e il totale della popolazione residente

Rapporto ambientale pag. 74/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Mobilità pubblica 15,8 % Rapporto percentuale tra la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio e utilizza mezzi di trasporto collettivi (treno, autobus, metropolitana) e la popolazione residente che si sposta giornalmente per motivi di lavoro o di studio

Figura 49 - QC_E.1 – Rete viaria

Rapporto ambientale pag. 75/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Il centro abitato di Manocalzati, così come oggi lo vediamo, ha una sua origine medievale. Esso era costituito da “casali”, la cui struttura urbanistica era di facile lettura fino a pochi decenni fa. Il toponimo Manocalzati con la sua desinenza di plurale lo testimonia. Il nome appare nella documentazione ufficiale più antica nella forma latina “Manicalceati, -orum”. Sul significato del nome, sulla sua etimologia, si sono fatte delle ipotesi più dettate dalla fantasia che da una valida argomentazione linguistica, glottologia. Si deve ad un coltissimo sacerdote del luogo, don Lorenzo Accomando, vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo XX, l’ipotesi suggestiva che il nome Manocalzati derivi da quello di una matrona romana di nome Manunzia. Un’ ipotesi più attendibile, e con una garanzia di carattere glottologico, è quella di riferire il toponimo al verbo della latinità medievale “calbare”, cioè mettere a coltura un luogo boscoso; con questo significato il verbo ricorre in documenti del Codice Diplomatico Verginiano. Nel secoli dell’Umanesimo e della Rinascenza, avendo gli uomini di cultura più dimestichezza con il latino classico, si pensò alla derivazione del nome dal latino “manus”, la mano che era anche un simbolo militare. Di qui è derivato molto probabilmente lo stemma del comune, la mano. Si possono vedere incastonati nei muri esterni della chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista dei rilievi in pietra che riproducono la mano, lo stemma appunto del paese. Il comune di Manocalzati comprende oggi le frazioni San Barbato, che è stata fino al 1869 prima feudo a sé stante e poi comune indipendente, e Faenzera-Pastenaca, che si incunea nell’abitato di Atripalda e per la quale c’è stata una secolare controversia giurisdizionale tra i principi di Avellino, possessori di Atripalda, e i marchesi di Montefalcione prima e i principi di Montemiletto poi, feudatari del paese. Manocalzati propriamente detta consta di due nuclei urbani, che erano definiti nei secoli passati come Casal Soprano, la parte alta dell’abitato, e Casal Nuovo, quella posta a quote altimetriche più basse. Tra i due Casali c’era una netta cesura, rappresentata dai campi coltivati. Oggi quella cesura non c’è più: la vecchia sede comunale, l’asilo parrocchiale, l’edificio scolastico sono l’anello di congiunzione tra i due abitati. Casal soprano si raccoglieva intorno alle due strade dette oggi via Roma, che si prolunga nella via Mandamentale perché conduceva alla sede del Mandamento Manocalzati, e via San Vito. Dove le due strade si incrociavano venne costruita una chiesa dedicata alla Vergine Immacolata, sede anche di una antica confraternita fondata probabilmente agli inizi del secolo XVII. Il Casal Nuovo è posto tra due chiese: quella parrocchiale dedicata a San Marco Evangelista, protettore del paese, e quella di San Sebastiano, posta appena fuori dell’abitato, ma oggi dedicata alla Madonna del Carmine. Un’altra chiesa dedicata a San Vito, ma notoriamente conosciuta come cappella di Sant’Antonio, fu costruita dalla famiglia Accomando agli inizi del XIX secolo poco fuori del paese sulla strada per Montefalcione. Si ha notizie di un’altra cappella dedicata a Santa Lucia, edificata a Casal Nuovo (sull’area di sedime recuperata dal comune è stata costruita una casa per abitazione). Della chiesa di Sant’Angelo si ha menzione soltanto perché i suoi beni furono uniti alla Rettorìa di San Marco quando fu eretta la parrocchia, ma risultava a quel tempo già “diruta”. E di essa si è perduta ogni traccia. Nel 1572 la chiesa di San Marco Evangelista da Rettorìa curata (una pietra all’angolo della facciata reca incisa una mano e la data 1434, riferita forse alla costruzione o ad un ampliamento dell’edificio) fu eretta in parrocchia, ovvero in chiesa collegiata con il suo arciprete e i canonici. Il tempio reca incastonati nei muri perimetrali esterni rilievi di un’edicola funeraria di epoca romana e conserva nel suo interno una epigrafe romana del I secolo dopo Cristo di straordinario interesse, a parere degli esperti. Altre testimonianze di antichità romane si ritrovano nel cunicolo sotterraneo in località Montechiuppo, sulla strada per Atripalda. Ad una profondità di circa 40 metri dal piano di campagna il cunicolo fu scoperto durante i lavori per la sistemazione dell’area antistante

Rapporto ambientale pag. 76/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare l’edificio scolastico di contrada Faenzera, oggi proprietà dell’Anas, Un’iscrizione su tegola rinvenuta nel condotto sotterraneo ha fatto datare l’opera al II secolo dopo Cristo. Con molta probabilità si tratta di opere di drenaggio delle acque per la bonifica della zona: un monumento, comunque, di alta ingegneria idraulica. La frazione San Barbato ha avuto la sua parrocchia dal secolo XVII fino al recente accorpamento a quella di San Marco Evangelista negli anni Ottanta del secolo appena passato. La chiesa, dedicata alla Vergine Assunta e al patrono San Barbato, è stata demolita in seguito al terremoto del 1980. Nella parte che si sviluppò fuori dell’area del “castrum Sancti Barbati”, come viene indicato il paese nei documenti antichi, fu edificata la chiesa di Sant’Anna, oggi unico edificio di culto rimasto nella frazione, se si esclude il prefabbricato collocato nella zona di espansione dell’abitato in via Orni. Del feudo di San Barbato, sempre distinto da quello di Manocalzati a cui non fu mai accomunato, si fa menzione nel Catalogus Baronum del secolo XII; e la serie dei suoi feudatari, dai Filangieri di Candida alla omonima famiglia dei San Barbato, giunse ininterrotta fino ai Gattola, che si fregiarono nel ramo napoletano della loro famiglia del titolo di baroni di San Barbato. L’abitato di San Barbato si distingue per il suo castello medievale che troneggiava un tempo sulle modeste abitazioni che scendono a cascata lungo la dorsale della collina. Probabilmente fu un avamposto già nel periodo longobardo, ma ha subito gli adattamenti che nel tempo hanno richiesto le strategie militari e i nuovi padroni. Non si hanno notizie di edifici sacri per la frazione Faenzera-Pastenaca; ma sin dall’antichità la zona ha ospitato attività artigianali e industriali. La vicinanza con l’industriosa città di Atripalda e con il capoluogo della provincia Avellino, ha reso Manocalzati di fatto una periferia di queste città. Nel secolo XVII, Scipione Bellabona, uno dei primi storici di Avellino, così scriveva trattando dei confini della sua città: “dalla parte dell’oriente il suo tenimento (di Avellino) si distese fin dove è edificato Manicalciati, il quale, parte tiene gli suoi edifici su quello di San Barbato, e parte in quello d’Avellino”; e attribuiva alla sua città l’appartenenza di illustri manocalzatesi quali Leonardo Duardo, scrittore rinomato di opere di diritto canonico vissuto tra il XVI e il XVII secolo. La parte del territorio di Manocalzati confinante con Atripalda ha avuto nel passato, come oggi, insediamenti produttivi artigianali e industriali. E’ stato attivo fino agli anni sessanta del secolo scorso uno dei più importanti laterifici della provincia, quello della ditta Fratelli Berardino; in contrada Gissara nel XIX secolo era attiva la fornace Ferri-Chierici, i cui resti hanno interessato dopo il terremoto del 1980 anche la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino perché monumento di archeologia industriale. Il nome stesso della contrada attesta insediamenti di manifatture di ceramica e la permanenza di maestranze qualificate, “i faenzari”. Il termine “Faenza” e “Faenzaro” compare nelle regioni meridionali della nostra penisola intorno alla metà del secolo XVI, a seguito dell’intenso fenomeno di diffusione ed imitazione della produzione dei “bianchi compendiari faentini”, e dopo la diaspora in tutta l’Europa dei ceramisti di Faenza. Nei secoli precedenti i ceramisti meridionali vengono chiamati figuli, cretari, pignatari, rovagnari e mai faenzari. In questa zona fin dal secolo XIV i cittadini di Manocalzati avevano il diritto di esporre panche per la vendita nei giorni della fiera di San Marco, che si teneva nella vicina Atripalda. Il casale che ivi esisteva si chiamava Salsola, ma andò distrutto e gli abitanti, che ammontavano a 30 fuochi (l’equivalente di 150 abitanti circa) andarono ad abitare in Manocalzati. La tassa che gravava su questi fuochi fu venduta nel 1575 dal Fisco a Domizio Caracciolo duca di Atripalda, il quale a sua volta li rivendè nel 1576 ad Antonio Poderico, marchese di Montefalcione, per 200 ducati. Gli abitanti di Manocalzati, che alla fine del secolo XVIII risultavano circa 1.200, erano nel 1532 circa 400 ed aumentarono fino a diventare quasi il doppio alla fine dello stesso secolo; poi la peste del 1656 decimò gli abitanti riportandoli al numero registrato nei primi decenni del secolo precedente. La frazione San Barbato ha avuto una sua vocazione per l’allevamento ovino, oggi del tutto scomparso; ma nel passato, anche recente, era molto apprezzato il formaggio di pecora che vi si

Rapporto ambientale pag. 77/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare produceva. La penuria di abitanti ha sempre condizionato la vita economica e sociale di questo piccolo centro. Al catasto conciario del 1752 San Barbato contava una popolazione di 299 abitanti, di cui 62 “infanti”. I capifamiglia, in tutto 33, erano “bracciali”, cioè operai che vivevano alla giornata; e poi si contavano qualche artigiano, un notaio e 5 sacerdoti. L’Università ha un bilancio di 197 ducati, di cui solo una minima parte, poco più dell’uno per cento destinato alle spese straordinarie (accomodo strade, fontane ed altro). Sin dall’antichità il territorio di Manocalzati si è trovato al centro di importanti strade di comunicazione. La Strada Regia per Melfi, che partendo da Atripalda, toccava in più punti il territorio comunale, ha lasciato il nome ad una strada detta ancora oggi via Procaccia, la strada cioè del corriere che recava per conto terzi merci, pacchi, lettere. A valle, poi, costeggiando il fiume Sabato passava la Strada Regia per antonomasia che da Napoli conduceva in Puglia: la strada su cui passavano le derrate per la capitale del Regno, ma anche eserciti, mercanti e avventurieri. Non è raro trovare documenti che riportano convenzioni e patti stipulati dal comune (o come si diceva un tempo l’Università) di Manocalzati con altri molto distanti, come avvenne nel 1487 con quello di Polcarino, oggi . Il nome di Manocalzati compare per la prima volta in un documento del 972 pubblicato nel Codex Diplomaticus Cavensis: l’atto rogato in Avellino è un “morgincapht”, cioé la donazione che Amatus Clericus filius Sillicti de loco Malecalbiati fece alla sposa Gemma filia Johanni de loco all’indomani della celebrazione delle loro nozze. “Per lunghi anni –scrive Francesco Scandone il maggiore storico dell’Irpinia- Manocalzati gravitò intorno al castello di Candida, finché staccata dalla signoria di esso, passò a quella del castello di Serra. Alla fine Costanza Grillo, di Salerno, la lasciò al figlio Rinaldo Poderico. E nella famiglia di costui rimase Manocalzati, fino a Paolo Poderico, marchese di Montefalcione. Ad istanza dei creditori di costui, il Sacro Regio Consiglio pose all’incanto la baronia di Serra, col casale di Manocalzati, ed altri feudi, che furono comprati, nel 1601, da Giovanni Battista II di Tocco, allora conte di Montemiletto. Nel secolo XVI Manocalzati vive un certo fervore di iniziative. Il feudo è passato nelle mani della famiglia Poderico, padrona anche di Serra e di Montefalcione: si pensi alla fondazione della Parrocchia. Con il secolo successivo il paese viene acquistato dai Tocco di Montemiletto e nel loro possesso resterà fino alla soppressione della feudalità. I protocolli dei notai operanti in loco ci offrono per i secoli XVI e XVII uno spaccato di vita paesana certamente povero: abitazioni in locali al piano terra per i meno fortunati, manodopera bracciantile diffusa. Le condizioni degli abitanti della frazione San Barbato non erano certamente migliori: il feudatario non risiede sul posto e non ha nemmeno la preoccupazione di adeguare alle esigenze dei tempi nuovi il suo castello, che resterà fino ai nostri giorni con il suo carattere di fortilizio piuttosto che di dimora signorile. I fremiti rivoluzionari del 1799 arrivarono anche nel paese, anzi nei due comuni di Manocalzati e di San Barbato. Particolarmente in quest’ultimo la lotta tra i sostenitori della Repubblica Partenopea e i monarchici fu aspra, con qualche morto. Non mancarono figure di intellettuali manocalzatesi che aderirono alla Repubblica e ne pagarono le conseguenze. Nei moti scoppiati nel Regno di Napoli nel 1820 si distinsero i cittadini di Manocalzati, che ebbero tra i principali rivoltosi due carbonari, Nazzaro e De Matteis, costretti, dopo la fine dell’esperienza rivoluzionaria, all’esilio in Tunisia. Non furono esenti da pene nemmeno altri manocalzatesi che a vario titolo avevano aderito alla Carboneria. L’Unità d’Italia fece registrare accanto ad episodi di partecipazione alla causa nazionale, anche partecipazione alle varie sommosse antiunitarie che esplosero in modo anche spontaneo in diversi comuni. Non si registrarono, però, episodi di efferatezze come nella vicina Montefalcione e Montemiletto. L’Unità comunque un cambiamento produsse: l’unione, anche se inizialmente contrastata, dei due comuni. Poi la I Guerra Mondiale e il debito pagato in termini di vite umane, come pure nella II Guerra Mondiale, con caduti su vari fronti e con l’occupazione momentanea da parte delle

Rapporto ambientale pag. 78/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare truppe tedesche, che abbatterono facendo brillare le mine una parte dell’abitato in via Pietro Picone. L’emigrazione ha visto il ricomporsi di comunità manocalzatesi nei paesi europei e negli altri continenti, soprattutto negli Stati Uniti. Anche nei paesi di adozione i cittadini di questo paese si sono distinti nelle attività produttive, nella politica e nella cultura. Giudici, deputati, senatori, imprenditori con chiare origini manocalzatesi si sono distinti e si distinguono nel mondo. Una delle più felici espressioni della letteratura americana del ‘900, John Ciardi, scomparso da qualche decennio, è figlio di una emigrata del paese. In seguito al terremoto del 1980, come era già successo in seguito ad un altro grave sisma nel 1732, il paese è stato quasi interamente ricostruito, conserva poco dell’antico, solo gli edifici sacri. L’abitato si espande di anno in anno; soprattutto quelle che un tempo potevano essere considerate periferie del paese oggi sono diventati dei grossi agglomerati urbani, luoghi di residenza ma anche di attività economiche. Le antiche vie regie oggi sostituite da moderne autostrade e superstrade sono polo di attrazione per insediamenti produttivi i più vari. Uno sguardo senza retorica al passato può illuminare su quella che potrà essere la Manocalzati del futuro.

Sia il centro capoluogo che la piccola frazione di San Barbato, entrambe di fondazione altomedievale, presentano inoltre un nucleo storico di rilevante interesse ambientale e monumentale (San Barbato) e storico - architettonico (Manocalzati), mentre la frazione Pastenaca - Faenzera, limitrofa al corso del Sabato, conserva importanti testimonianze materiali dei primi insediamenti industriali della zona (fornaci). Particolarmente interessante il Centro Storico con le sue presenze medioevali: abitazioni con ingresso a porticato e cortili interni, strette viuzze, palazzi dai magnifici portali, in particolare quello Accomando e la Chiesa di San Marco, l’edificio più importante, che risale al XII sec. con restauri nei secoli successivi e nel 700, con la torre campanaria risalente a un secolo prima. E con antichi dipinti conservati al suo interno.

Rapporto ambientale pag. 79/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Figura 50 –Centro storico (Fonte Ptcp)

Alcuni elementi architettonici risultano anche vincolati, con appositi decreti, ai sensi della legge 1089/39 come indicati nella tabella che segue e che sono opportunamente individuati nella tavola dei vincoli, di cui al quadro conoscitivo del Preliminare di Piano.

Rapporto ambientale pag. 80/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Il Castello di San Barbato sorge sulla collina a circa 450 metri di altitudine e sovrasta l'alta valle del fiume Sabato. Il forte fu costruito in epoca Longobarda nell'849. Le prime notizie sull'esistenza del Castello risalgono a un documento del 1146 in cui compare il nome di Malfrido de Sancto Barbato. Il maniero è stato trasformato in Castello residenza nel XVI secolo e nel corso degli anni ha subito notevoli danni in seguito ai numerosi eventi sismici. Oggi presenta una pianta quadrangolare, due e negli angoli due torri quadrate; è completamente restaurato e visitabile all'interno.

RAPPORTO CON PIANI E PROGRAMMI PERTINENTI Nel Rapporto Ambientale sarà esaminato il rapporto intercorrente tra il PUC di Manocalzati ed altri pertinenti piani o programmi, individuando i potenziali fattori sinergici ed eventuali aspetti di problematicità o conflittualità. Il confronto tra la proposta di piano ed il contesto pianificatorio e programmatico vigente consente infatti di verificarne la coerenza "esterna" rispetto a tali strumenti pianificatori, e di integrarne le scelte con gli obiettivi generali di sostenibilità ambientale, anche al fine di evitare inutili duplicazioni nelle valutazioni e non appesantire il processo formativo. Il riferimento ai Piani di settore fornisce inoltre preziosi elementi per meglio definire un quadro conoscitivo del territorio sulla base del quale impostare adeguate strategie di pianificazione per uno sviluppo sostenibile dello stesso. Di seguito si riporta un elenco, non esaustivo, dei Piani e dei Programmi selezionati in quanto ritenuti pertinenti al PUC di Manocalzati: - Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Campania 2014-2020 - POR FSE della Regione Campania 2014-2020 - POR FESR della Regione Campania 2014-2020 - Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) - Progetto operativo Difesa Suolo (PoDis) - POIN “Energie rinnovabili e risparmio energetico” - POIN “Attrattori culturali, naturali, turismo” - Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato con L.R. 13 del 13.10.2008; - Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Avellino (PTCP) - Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico dell’Autorità Liri Grigliani Volturno - Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria; - Piano Sanitario Regionale della Campania 2002/2004 - Programma d’azione per le zone vulnerabili da inquinamento da nitrati di origine agricola; - Piano Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati della Regione Campania - Piano Regionale Amianto - Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTA) - Piano d’Ambito ATO 1 - Pianificazione degli Enti di Ambito - Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani della Regione Campania 2016 - Piano Regionale Rifiuti Speciali della Regione Campania adottato con DGR n. 212 del 24/05/2011 - Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale - Rete Natura 2000; - Piano Regionale dei trasporti - “Riforma del Trasporto Pubblico Locale e Sistemi di Mobilità della Regione Campania” approvata con L.R del 28 marzo 2002 n. 3, BURC n°19 del 08 aprile 2002. Il D.Lgs. 152/06 stabilisce, inoltre, che tra le informazioni da includere nel Rapporto ambientale siano presenti gli “obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale,

Rapporto ambientale pag. 81/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale’’. Gli obiettivi di sostenibilità ambientale, da assumere per la verifica dell’esistenza di relazioni di coerenza, saranno desunti da piani, programmi e strategie nazionali e comunitarie quali: . Riferimenti per lo sviluppo sostenibile del Consiglio Europeo di Barcellona 2002; . "Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010" - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 2 agosto 2002. In seguito alla fase di consultazione con Enti e soggetti competenti in materia ambientale, tale elenco potrà essere integrato e modificato anche in relazione alle priorità di analisi previste e in considerazione delle modifiche ed integrazioni che nel frattempo giungessero ad ampliare il panorama legislativo e pianificatorio attuale.

IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE E ANALISI DI COERENZA Nella tabella seguente è riportata una proposta di obiettivi ambientali da utilizzare come riferimento per la valutazione degli impatti ambientali del PUC di Manocalzati. Gli elenchi presentati sono di avvio al processo valutativo e potranno essere oggetto di integrazione nel corso delle diverse consultazioni a cui è soggetta l’intera procedura di VAS, di cui è parte integrante il presente rapporto preliminare. In particolare, nella prima colonna sono evidenziati i principali riferimenti normativi da cui sono stati estrapolati gli obiettivi per ciascuna componente ambientale strategica da analizzare nel Rapporto Ambientale. Gli obiettivi ambientali generali considerati sono esclusivamente quelli in relazione ai quali si ritiene possibile la produzione di impatti (positivi o negativi) a seguito dell’attuazione delle azioni del Piano.

Tabella 2- Obiettivi ambientali di riferimento per la valutazione ambientale strategica RIFERIMENTI NORMATIVI OBIETTIVI AMBIENTALI Popolazione e salute umana Progetto “Health 21” dell’O.M.S., maggio 1998 Strategia Europea Ridurre la percentuale di Ambiente e Salute, COM (2003) 338 Strategia dell’UE in materia di popolazione esposta agli sviluppo sostenibile (SSS dell’UE) - Nuova strategia adottata dal inquinamenti Consiglio europeo il 15/16 giugno 2006 Ridurre l’immissione di Piano d’azione europeo per l’ambiente e la salute 2004-2010 Piano sostanze chimiche pericolose Sanitario Nazionale 2006/2008, Ministero della Salute - Piano per la salute umana e Sanitario Regionale, Regione Campania sull’ambiente

Sistema insediativo Comunicazione della Commissione COM(2004) 60 - Verso una Contribuire allo sviluppo delle città, strategia tematica sull’ambiente urbano - Bruxelles, 11/02/2004 rafforzando l’efficacia Comunicazione della Commissione COM(2005) 0718 relativa alla dell’attuazione delle politiche in Strategia tematica sull’ambiente urbano - Bruxelles, 11/01/2006 materia di ambiente e Risoluzione del Parlamento europeo INI/2006/2061 - sulla strategia promuovendo a lungo termine un

Rapporto ambientale pag. 82/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare tematica sull’ambiente urbano - Bruxelles, 26/09/2006 Agenda 21 - assetto del territorio rispettoso UNCED - Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile - dell’ambiente a livello locale Rio De Janeiro, 4 giugno 1992

Sistema socioeconomico - Programma quadro per l'innovazione e la competitività (CIP) Incrementare l'occupazione (2007- 2013) Innescare percorsi di sviluppo nelle - Politica Agricola Comunitaria (PAC), aree rurali con una chiara - Trattato di Lisbona, 2007 dimensione territoriale, con - Riesame della strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile strumenti volti alla sostenibilità Bruxelles, 26 giugno 2006 ambientale ed economica - CC)M(2006) 136 per promuovere la responsabilità sociale delle generalizzata degli interventi da imprese realizzarsi; - Strategia mediterranea per lo sviluppo sostenibile, Promuovere la responsabilità - Meeting dei MAP Focal Points 2005 sociale delle imprese - COM(2000) 576 - Regolamento della Commissione n. 70/2001 - Regolamento della Commissione n. 69/2001 - Regolamento della Commissione 68/2001 - Regolamento (CE) 1260/99 - Regolamento (CE) 1257/99 (FEOGA) - Dichiarazione di Stoccolma Nazioni Unite Stoccolma (Svezia) 1972 - Rapporto Brundtland 1987

Aria e cambiamenti climatici

Rapporto ambientale pag. 83/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

- D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 Modifiche ed integrazioni al Migliorare la qualità dell’aria: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - cd. "Correttivo Aria-VIA-IPPC" ridurre le emissioni di inquinanti in - Direttiva Commissione UE 2010/26/UE Emissione di atmosfera da sorgenti puntuali, inquinanti gassosi e particolato inquinante lineari e diffuse, anche attraverso il - Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2008/50/CE ricorso all’utilizzo di fonti Qualità dell'aria ambiente e per un aria più pulita in Europa energetiche rinnovabili. - DM Trasporti 25 settembre 2007 Emissioni degli impianti di Contribuire al perseguimento degli condizionamento d'aria dei veicoli a motore - Recepimento obiettivi del Protocollo di Kyoto direttiva 2006/40/Ce - D.Lgs. 3 agosto 2007, n. 152 Attuazione della direttiva 2004/107/Ce concernente l'arsenico, il caDMio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente - DM Ambiente 18 dicembre 2006 Approvazione del Piano nazionale di assegnazione delle quote di CO2 per il periodo 2008- 2012 - Decisione Commissione CE 2006/944/CE Determinazione dei livelli di emissione della Comunità e degli Stati membri nell'ambito del protocollo di Kyoto ai sensi della decisione 2002/358/CE - D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale - Stralcio - Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera - Legge 6 marzo 2006, n.125 Ratifica ed esecuzione del Protocollo relativo agli inquinanti organici persistenti (Pop) fatto ad Aarhus il 24 giugno 1998

- D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento

- Direttiva 2005/166/CE del 10 febbraio 2005 Istituzione del meccanismo per monitorare le emissioni di gas a effetto serra nella Comunità e per attuare il protocollo di Kyoto

- Direttiva 2004/107/CE Arsenico, cadmio, mercurio, nickel ed idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente

- Legge 30 giugno 2004, n. 185 Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono

- D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 171 Attuazione della direttiva 2001/81/Ce

Rapporto ambientale pag. 84/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici

- D.Lgs. 21 maggio 2004, n. 183 Ozono nell'aria - Attuazione della direttiva 2002/3/CE

- Regolamento Parlamento europeo e Consiglio UE 850/2004/CE Inquinanti organici persistenti

- DM Ambiente 16 gennaio 2004, n. 44 Recepimento della direttiva 1999/13/Ce - Limitazione delle emissioni di composti organici volatili di talune attività industriali - DPR 203/1988

- D.M. Ambiente (di concerto con il Ministro della Salute) n. 261 del 1° ottobre 2002 (G.U. n. 272 del 20/11/2002) -Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente, i criteri per l’elaborazione del piano e dei programmi

- Legge 1 giugno 2002, n. 120 Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto

- Delibera CIPE n. 123/2002 Approvazione del Piano nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra

- Decisione Consiglio UE 2002/358/CE Approvazione del protocollo di Kyoto

- DM Ambiente 2 aprile 2002, n. 60 Sostanze inquinanti dell'aria - Valori limite di qualità dell'aria ambiente

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2001/81/CE Limiti nazionali di emissione in atmosfera di biossido di zolfo, ossidi di azoto, componenti organici volatili, ammoniaca

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE n. 2000/69/CE Valori limite per il benzene ed il monossido di carbonio nell'aria ambiente

- Decisione Commissione CE 2000/479/CE Direttiva 96/61/CE - IPPC - Attuazione del Registro europeo emissioni inquinanti

- DM Trasporti 16 marzo 2000 Emissioni di biossido di carbonio

- D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 351 Attuazione della direttiva 96/62/CE sulla qualità dell'aria

- Direttiva Consiglio UE 1999/30/CE Valori limite qualità dell'aria ambiente per biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, piombo

- Direttiva Consiglio UE n. 96/62/Ce Qualità dell'aria

- DPCM 21 luglio 1989 Attuazione e interpretazione del DPR 203/1988

Rapporto ambientale pag. 85/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

- Legge 23 agosto 1988, n. 393 Ratifica del Protocollo di Montreal

- DPR 24 maggio 1988, n. 203 Emissioni in atmosfera

- DPCM 28 marzo 1983 (G.U. n. 145 del 28/5/83) -Limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e di esposizione relativi ad inquinanti dell’aria nell’ambiente esterno

- Piano d’Azione per lo sviluppo economico regionale - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1318 del 1 agosto 2006 Deliberazione n. 167 del 14 febbraio 2006 (BURC Speciale del 27 ottobre 2006) Provvedimenti per la Gestione della qualità dell’aria- ambiente - Approva gli elaborati “Valutazione della Qualità dell’aria ambiente e Classificazione del territorio regionale in Zone e Agglomerati” e “Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria i”

- Delibera n. 4102 del 5 agosto 1992 - Fissazione dei valori delle emissioni in atmosfera derivanti da impianti sulla base della migliore tecnologia disponibile e tenendo conto delle Linee Guida fissate dallo Stato e dei relativi valori di emissione

- UNFCCC, Convenzione Quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici - Rio de Janeiro 1992 Protocollo di Kyoto - COP III UNFCCC, 1997

Acque

- DM Salute 30 marzo 2010 Determinazione del divieto di - Promuovere un uso sostenibile balneazione - Definizione dei criteri dell’acqua basato su una gestione a

- Decreto direttoriale Minlnterno 8 marzo 2010 Gestione dei lungo termine, salvaguardando i rifiuti urbani e del servizio di acquedotto diritti delle generazioni future

- Legge 25 febbraio 2010, n. 36 Disciplina sanzionatola dello - Proteggere gli ecosistemi scarico di acque reflue - Modifica alla Parte terza del D.Lgs. 152/2006 acquatici nonché gli ecosistemi

- D.Lgs. 23 febbraio 2010, n. 49 Valutazione e gestione dei terrestri e le zone umide che rischi di alluvioni - Attuazione della direttiva 2007/60/Ce dipendono direttamente da essi, al

- DM Ambiente 14 aprile 2009, n. 56 Criteri tecnici perii fine di assicurarne la funzione monitoraggio dei corpi idrici - Articolo 75, D.Lgs. 152/2006 ecologica, anche per salvaguardare

- D.Lgs. 16 marzo 2009, n. 30 Protezione delle acque e sviluppare le utilizzazioni sotterranee dall'inquinamento potenziali delle acque

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2008/56/CE - Favorire l’attuazione degli Direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino accordi internazionali, compresi

- D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 116 Gestione della qualità delle quelli miranti a impedire ed acque di balneazione - Attuazione della direttiva 2006/7/Ce eliminare l’inquinamento

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2007/60/CE dell’ambiente marino, con azioni

Rapporto ambientale pag. 86/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Valutazione e gestione dei rischi di alluvioni previste negli strumenti di

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2006/118/CE pianificazione per arrestare o Protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal eliminare gradualmente gli scarichi, deterioramento le emissioni e le perdite di sostanze

- Direttiva 2006/11/CE concernente l’inquinamento pericolose prioritarie provocato da certe sostanze pericolose scaricate neH’ambiente idrico della Comunità

- Direttiva 2006/11/CE concernente l’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose scaricate neH’ambiente idrico della Comunità

- DM Ambiente 2 maggio 2006 Articolo 74, comma 1, lettera e del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 - Definizione dei limiti esterni dell'estuario, area di transizione tra le acque dolci e le acque costiere alla foce di un fiume

- DM Agricoltura 7 aprile 2006 Articolo 38, D.Lgs. 152/1999 - Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento

- D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale - Stralcio - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche

- Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2006/7/CE Gestione della qualità delle acque di balneazione

- Decisione Consiglio UE 2004/575/CE Conclusione del protocollo della convenzione di Barcellona per la protezione del Mare Mediterraneo dall'inquinamento DM MinSalute 6 aprile 2004, n. 174 Acque destinate al consumo umano - Materiali e oggetti utilizzabili negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione

- DM Ambiente 6 novembre 2003, n. 367 D.Lgs. 152/1999 - Regolamento concernente la fissazione di standard di qualità nell'ambiente acquatico per le sostanze pericolose

- DM Ambiente 12 giugno 2003, n. 185 Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue

- Decisione Consiglio UE 2455/2001/CE relativa all’istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e che modifica la direttiva 2000/60/CE

- D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 Attuazione della direttiva

Rapporto ambientale pag. 87/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

98/83/Ce - Qualità delle acque destinate al consumo umano

- Strategia Europea per lo Sviluppo Sostenibile di Goteborg (2001; 2006)

- Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque

- Direttiva Consiglio UE 98/83/CE Qualità delle acque destinate al consumo umano

- Direttiva 96/61/CEE “IPPC”

- Legge 2 dicembre 1994, n. 689 Ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare fatta a Montego Bay il 10 dicembre 1982

- Legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche

- Decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109 Modifiche al DPR 470/1982 - Qualità delle acque di balneazione

- Direttiva Consiglio CE 91/676/CEE Protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

- Direttiva Consiglio UE 91/271/CEE Trattamento delle acque reflue urbane

- DPR 24 maggio 1988, n. 236 Qualità delle acque destinate al consumo umano

- DPR 8 giugno 1982, n. 470 Direttiva 76/160/CEE - Qualità delle acque di balneazione

- Convenzione sul diritto del mare di Montego Bay del 1982

- Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo - Decisione 77/585/CEE

Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna Convenzione sulla diversità biologica -Rio de Janeiro 1992 Direttiva Promuovere e sostenere strategie, 79/409/CEE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli interventi, tecniche e tecnologie per selvatici prevenire alla fonte, mitigare o Direttiva 92/43/CEE “Habitat” - relativa alla conservazione degli compensare gli impatti negativi habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche sulla diversità biologica connessi D.P.R. n. 357 dell’8 settembre 1997 e s.m.i. - Regolamento recante allo svolgimento di processi attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione antropici ed attività economiche degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Legge n. 394/1991 - Legge Quadro sulle aree protette Legge

Rapporto ambientale pag. 88/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Regionale n. 33/1993 - Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania - Legge Regionale n. 17/2003 - Istituzione del sistema dei parchi urbani di interesse regionale

- Suolo e sottosuolo D.Lgs. 152/2006 Testo Unico recante norme in materia ambientale Prevenire e difendere il suolo da (art. 54) fenomeni di dissesto idrogeologico Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione al fine di garantire condizioni Comunicazione della Commissione “Verso una Strategia ambientali permanenti ed omogenee Tematica per la Protezione del Suolo” COM(2002) 179 definitivo Contrastare i fenomeni di Direttiva 2000/60/CE contaminazione dei suoli Circolare n 1866 del 4 luglio 1957 “Censimento fenomeni franosi” Favorire la gestione sostenibile della Legge n. 183 del 18 maggio 1989 “Norme per il riassetto risorsa suolo e contrastare la perdita organizzativo e funzionale della difesa del suolo” di superficie (agricola, forestale, Legge n. 267 del 3 agosto 1998 “Misure urgenti per la prevenzione naturale) dovuta agli sviluppi del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri urbanistici, alle nuove edificazione franosi nella regione Campania” ed all'edilizia in generale Legge n. 225 del 24 febbraio 1992 “Istituzione del servizio nazionale della protezione civile” DPCM 12 aprile 2002 “Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi” Legge Regionale n. 8 del 7 febbraio 1994 “Norme in materia di difesa del suolo” Convenzione delle Nazioni Unite di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (POP) Decisione CE del Consiglio, del 14 ottobre 2004, relativa alla firma, per conto della Comunità europea, della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo agli inquinanti organici persistenti e che modifica le direttive 79/117/CEE e 96/59/CE [Gazzetta ufficiale L. 158 del 30.04.2004] Legge n. 183 del 18 maggio 1989 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” D.Lgs. 29 aprile 2006, n. 217 - Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti D.Lgs. 152/2006 Testo Unico recante norme in materia ambientale D.M. n. 471 del 25 ottobre 1999 “Regolamento recante criteri, procedure, e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica ed il

Rapporto ambientale pag. 89/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 22/97 e successive modifiche ed integrazioni” Legge 11 novembre 1996, n. 574 Direttiva 86/278/CEE come attuata dal D.Lgs. 99/92 VI Programma d'azione per l'ambiente (priorità di intervento “protezione del suolo”) Strategia di Goteborg (priorità di intervento “gestione sostenibile delle risorse naturali) - L.R. 16/04 Piano Territoriale Regionale

Rumore, vibrazioni D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 194 Attuazione della direttiva 2002/49/Ce Ridurre l'entità delle immissioni relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale sonore nell'ambiente, prodotte DPR 30 marzo 2004, n. 142 Disposizioni per il contenimento e la dalle sorgenti di emissione mobili e prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico fisse veicolare Migliorare le prestazioni di D.Lgs. 4 settembre 2002, n. 262 Macchine ed attrezzature protezione passiva degli edifici in destinate a funzionare all'aperto - Emissione acustica cui si svolgono attività umane. ambientale - Attuazione della direttiva 2000/14/CE Direttiva Parlamento europeo Consiglio UE n. 2002/49/CE Determinazione e gestione del rumore ambientale DPR 3 aprile 2001, n. 304 Disciplina delle emissioni sonore di attività motoristiche DM Ambiente 29 novembre 2000 Criteri perla predisposizione dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE n. 2000/14/CE Emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto DM Ambiente 3 dicembre 1999 Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti DPCM 16 aprile 1999, n. 215 Requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi DPR 18 novembre 1998, n. 459 Inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario DM Ambiente 16 marzo 1998 Inquinamento acustico - Rilevamento e misurazione

Rapporto ambientale pag. 90/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

DPCM 14 novembre 1997 Valori limite delle sorgenti sonore Legge 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull'inquinamento acustico DPCM 1° marzo 1991 Limiti massimi di esposizione Articolo 659 Codice penale Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone

Campi elettromagnetici

— Dpcm 23.4.1992 Limiti massimi di esposizione ai campi Proteggere dall’esposizione a campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 magnetici, elettrici ed Hz) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno elettromagnetici

— Legge Quadro n.36 del 22 febbraio 2001 "Legge quadro sulla Assicurare la tutela della salute dei protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed lavoratori e della popolazione dagli elettromagnetici" effetti dell’esposizione a DPCM dell' 8 luglio 2003 "fissazione dei limiti di esposizione, dei valori determinati livelli di campi elettrici, di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della magnetici ed elettromagnetici, ai popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla sensi e nel rispetto dell’articolo 32 frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti". della Costituzione; Raccomandazione 1999/512/CE 12 luglio 1999, "Raccomandazione Assicurare la tutela dell’ambiente e del Consiglio relativa alla limitazione dell'esposizione della del paesaggio e promuovere popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz", GU C 30 rinnovazione tecnologica e le azioni luglio 1999, n. L 199 Legge Regionale Campania n. 13 del 24/11/2001 di risanamento volte a minimizzare "Prevenzione dei danni derivanti dai campi elettromagnetici generati l’intensità e gli effetti dei campi da elettrodotti". elettrici, magnetici, ed Legge Regionale Campania n. 14 del 24/11/2001 "Tutela igenico elettromagnetici secondo le sanitaria della popolazione dalla esposizione a radiazioni non migliori tecnologie disponibili ionizzanti generate da impianti per teleradiocomunicazioni" Deliberazione della Giunta Regionale della Regione Campania n. 3202 di agosto 2002 "Approvazione del documento: "Linee Guida per l'applicazione della L.R.14/2001". Rifiuti D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale Sviluppare la prevenzione, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori riduzione della quantità e della disposizioni correttive ed integrative” pericolosità dei rifiuti prodotti D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 “Attuazione delle direttive 91/156/CEE Aumentare la Raccolta Differenziata sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli ai fini della massimizzazione del

Rapporto ambientale pag. 91/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare imballaggi e sui rifiuti di imballaggio” (solo per i provvedimenti recupero di materia ed energia dai attuativi) rifiuti e del ricorso residuale al D.Lgs. 36/2003 “Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle conferimento in discarica discariche di rifiuti” Massimizzare i flussi di rifiuti DM Ambiente 29 gennaio 2007 - D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59 - smaltiti illegalmente Garantire la Linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliorie sostenibilità del ciclo dei rifiuti, tecniche disponibili, in materia di gestione dei rifiuti L.R. n. 10 del minimizzando l’impatto ambientale, 10/02/93, recante “Norme e Procedure per lo smaltimento dei sociale ed economico della rifiuti” (solo art. 6) produzione e della gestione dei L. R. n. 4 del 28/03/2007, recante “Norme in materia di gestione, rifiuti trasformazione, riutilizzo dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati” Energia Legge 13 agosto 2010, n. 129 Conversione in legge del DL 8 luglio Ridurre il consumo di energia 2010, n. 105 recante misure urgenti in materia di energia e prodotta da fonti non rinnovabili disposizioni per le energie rinnovabili DL 8 luglio 2010, n. 105 Misure Incentivare la produzione di urgenti in materia di energia Decisione Consiglio UE 2010/385/UE energia elettrica da fonti rinnovabili Ratifica dello statuto dell'Agenzia internazionale per le energie Riqualificare energeticamente gli rinnovabili (Irena) edifici esistenti Legge 22 maggio 2010, n. 73 Conversione in legge del DL 40/2010 Promuovere l'edilizia recante incentivi per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi energeticamente sostenibile di efficienza energetica, ecocompatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio UE 2010/31/UE Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia Decreto direttoriale Min. Sviluppo economico 19 maggio 2010 Modifica degli allegati al decreto 22 gennaio 2008, n. 37, concernente il regolamento in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici DL 25 marzo 2010, n. 40 Incentivi per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, ecocompatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro - Attività edilizia libera DM Sviluppo economico 26 gennaio 2010 Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica degli edifici DM Finanze 6 agosto 2009 Detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio DM Sviluppo economico 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici Regolamento Parlamento europeo e Consiglio UE 397/2009/CE Efficienza energetica in edilizia - Modifiche al regolamento

Rapporto ambientale pag. 92/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

1080/2006/CE (FESR) Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2009/28/CE Promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili DM Sviluppo economico 2 marzo 2009 Incentivi alla produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare DM Sviluppo economico 18 dicembre 2008 Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - Articolo 2, comma 150, legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria 2008) DM Sviluppo economico 11 aprile 2008 Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da fonte solare mediante cicli termodinamici DM Sviluppo economico 21 dicembre 2007 Efficienza energetica degli usi finali di energia, risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili - Revisione e aggiornamento dei DM 20 luglio 2004 DM Sviluppo economico 19 febbraio 2007 Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare - cd. "Conto energia" - Attuazione articolo 7, D.Lgs. 387/2003 DM Attività Produttive 6 febbraio 2006 Criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare - D.Lgs. 387/2003 - Modifica DM 28 luglio 2005 Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2005/32/CE Istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia DM Attività Produttive 20 luglio 2004 Obiettivi nazionali di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili - D.Lgs. 164/2000 DPR 17 febbraio 2003, n. 84 Informazioni su risparmio energetico ed emissioni inquinanti delle autovetture - Attuazione della direttiva 1999/94/CE Direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2001/77/CE Promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 1999/94/Ce Informazioni su risparmio energetico ed emissioni inquinanti delle autovetture — Legge 29 maggio 1982, n. 308 Norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l'esercizio di

Rapporto ambientale pag. 93/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi - Stralcio

Mobilità e trasporti

- Direttiva Parlamento europeo e del Consiglio UE Incentivare il trasporto pubblico di 2010/40/UE Quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto merci e persone, utilizzando i intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri sistemi meno inquinanti modi di trasporto Migliorare l'organizzazione

- Legge 1° febbraio 2010, n. 19 Adesione alla Convenzione di logistica del trasporto di merci Londra sulla responsabilità civile per i danni dovuti a inquinamento da attraverso la realizzazione di combustibile delle navi direzionali di smistamento

- Regolamento Parlamento europeo e Consiglio UE Decongestionare la mobilità urbana 443/2009/CE Emissioni di CO2 - Prestazione delle autovetture mediante la promozione della

- DM Sviluppo economico 19 marzo 2008 Condizioni, criteri e mobilità alternativa (ciclabile e modalità per la concessione di agevolazioni a favore di progetti di pedonale) innovazione industriale perla Mobilità sostenibile

- DM Sviluppo economico 8 febbraio 2008 Adozione progetto di innovazione industriale per la mobilità sostenibile

- DM Ambiente 3 agosto 2007 Programma di finanziamenti per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane e per il potenziamento del trasporto pubblico

- Regolamento Parlamento europeo e Consiglio UE 1692/2006/CE Contributi finanziari comunitari per migliorare le prestazioni ambientali del trasporto merci - Programma Marco Polo II

- Regolamento Parlamento europeo e Consiglio UE 1382/2003 Contributi finanziari comunitari per migliorare le prestazioni ambientali del trasporto merci - Programma Marco Polo

- L. 01/08/02,n.166 Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti

- DM Trasporti 19 marzo 2001 Controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali

- Legge 7 marzo 2001, n. 51 Prevenzione dell'inquinamento da trasporto marittimo di idrocarburi

- D.Lgs. 13 gennaio 1999, n. 41 Trasporto di merci pericolose per ferrovia - Attuazione delle direttive 96/49/CE e 96/87/CE

- DM Ambiente 27 marzo 1998 Mobilità sostenibile nelle aree urbane

- DM Trasporti 15 maggio 1997 Trasporto di merci pericolose

Rapporto ambientale pag. 94/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare su strada - Attuazione direttiva 96/86/CE

- DM Trasporti 4 settembre 1996 Trasporto di merci pericolose su strada - Attuazione della direttiva 94/55/CE

- Direttiva Consiglio UE 96/49/CE Trasporto di merci pericolose per ferrovia

Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Carta del paesaggio Mediterraneo - St. Maio, ottobre 1993 Strategia Tutelare, conservare e valorizzare il paneuropea della diversità biologica e paesaggistica - Sofia, 25 patrimonio paesaggistico e novembre 1995 culturale e recupero dei paesaggi Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo - Postdam, 10/11 maggio degradati 1999 Convenzione Europea del Paesaggio - Firenze, 20 ottobre 2000 Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 - Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’ articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137

IDENTIFICAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI DEL PIANO SULL’AMBIENTE L’art. 13, comma 1 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. prevede che vengano identificati, per la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, i potenziali impatti ambientali derivanti dall’attuazione del Piano. Appare evidente che il livello di dettaglio raggiungibile in tale fase è strettamente correlato a quello dei documenti di Piano disponibili. Di seguito, con riferimento agli obiettivi generali individuati, si riporta dunque una proposta di identificazione dei potenziali effetti attesi, suddivisi per componente ambientale strategica, rimandando alla completa ed approfondita analisi nel momento della stesura del Rapporto ambientale.

Rapporto ambientale pag. 95/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Tabella 3 - Analisi di coerenza tra gli obiettivi del piano e gli obiettivi ambientali individuati Ecosistemi Patrimonio Popol. e Sistema Aria e Obiettivi Obiettivi Sistema biodiversità Suolo e Rumori e Mobilità storico, Azioni salute socio cambiamenti Acqua Campi Rifiuti Energia generali specifici ins…vo flora e sottosuolo vibrazioni e trasp. arch. archeologico e umana economico climatici elettr.- fauna paesaggistico

OS 1.1 Ambito di Tutela e valorizzazi valorizzazi one del + + + 0 0 0 + 0 0 + 0 0 + one del patrimonio tessuto storico storico

Elementi OS 1.2 di + 0 0 + + + + 0 0 + 0 0 + Salvaguardi connession a identità e e ecologica OG 1 - riconoscibil Tutela e ità del Ambito di valorizzazio patrimonio integrità + 0 0 + + + + 0 0 + 0 0 + ne del paesaggisti ecologica patrimonio co storico culturale e naturalistico -ambientale OS 1.3 Messa in sicurezza delle Ambito di porzioni di integrità + 0 0 + + + + 0 0 + 0 0 + territorio ecologica con criticità da dissesto idrogeologi co

OG 2 - OS 2.1 - Ambito di Riqualificazi Favorire la consolida one della ricucitura mento struttura delle frange urbanistico + + + + 0 0 + 0 0 0 0 + + insediativa marginali per al contesto contrastare agricolo Rapporto ambientale pag. 96/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare il consumo OS 2.2 Sistema di suolo Equa delle distribuzio attrezzatur ne degli e e dei standard servizi da pubblici, prevedere favorendo nell’ambito nuovi punti di di consolida aggregazio mento + + + + 0 0 + 0 0 0 0 + + ne per lo urbanistico sviluppo delle relazioni umane ed il migliorame nto della qualità della vita Ambito di valorizzazi one del patrimonio storico + + + 0 0 0 + 0 0 + 0 0 +

OS 2.3 - Valorizzazi one del patrimonio Misure di immobiliar incentivazi e esistente one per la riqualificaz ione del + + + + 0 0 + 0 0 0 0 + + patrimonio edilizio esistente

Rapporto ambientale pag. 97/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Individuazi one ambito OS 2.4 - agricolo Mitigazione periurbano dell’interaz ione del sistema + + + 0 0 0 0 - 0 + + 0 + insediativo con il sistema ambientale

Ambito di consolida mento OS 3.1 - misto Valorizzazi one delle attività turistiche + + + 0 0 0 - - 0 - 0 - + connesse alla funzione culturale e ambientale

OG 3 - Promuovere OS 3.2 - Ambito di e Valorizzazi consolida diversificare one delle mento lo sviluppo aree per produttivo del sistema insediamen economico- ti + 0 + 0 0 0 - - - - + - + produttivo industriali, artigianali e commercial i OS 3.3 - Nuovo Incremento impianto a dell’offerta destinazio + 0 + 0 0 0 - - - - + - + insediativa ne mista ai fini terziario produttivi produttivo Rapporto ambientale pag. 98/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Nuovo impianto a destinazio + 0 + 0 0 0 - - - - + - + ne mista

OS 4.1 - Viabilità e Individuare nodi le criticità esistenti relative al da 0 + + 0 0 0 0 - 0 0 0 + 0 sistema potenziare cinematico OG 4 - primario (e Organizzaz Razionalizza studio delle ione zione del possibili razionale sistema alternative delle 0 + 0 0 0 0 0 - 0 0 0 + 0 della di intersezion mobilità spostament i o OS 4.2 - Organizzaz Incentivare ione l’utilizzo di razionale 0 + + 0 0 0 0 0 0 0 0 + 0 percorsi del sistema pedonali della sosta

Rapporto ambientale pag. 99/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

ANALISI DELLE ALTERNATIVE Le alternative da individuare e confrontare nella procedura di VAS sono quelle che consentono di distinguere chiaramente le diverse implicazioni ambientali di ognuna di esse. Alcune alternative possono essere intese come discrete, altre possono derivare dalla loro combinazione in modo tale da definire differenti scenari. La scelta tra le varie alternative dovrebbe derivare dalla gerarchizzazione delle possibili opzioni, in modo da rendere evidenti le implicazioni derivanti da ogni soluzione. Nello specifico, risulta palese come un nuovo Piano Urbanistico Comunale rappresenti una scelta obbligata per il Comune di Manocalzati, derivante dalla necessità di riorganizzazione del territorio comunale ed incentivazione delle attività agricole, industriali ed artigianali. Nel Rapporto Ambientale il procedimento valutativo delle diverse alternative sarà effettuato identificando, qualificando e, se possibile, quantificando gli impatti ambientali da esse derivanti e confrontandone i risultati ottenuti. Risulta evidente poi come, alla fine, saranno prese in considerazione, tra le varie alternative analizzate, quelle che complessivamente risulteranno essere ambientalmente più sostenibili.

METODOLOGIA DI VALUTAZIONE La Valutazione Ambientale Strategica del PUC di Manocalzati che comprende quattro fasi consequenziali fortemente connesse necessarie all’espressione di un condiviso parere di sostenibilità ambientale del piano, indirizzato verso: . la verifica della congruità fra gli obiettivi di sostenibilità ambientale generali, stabiliti a livello internazionale, comunitario, nazionale e quelli specifici relativi del PUC (analisi di coerenza “esterna”; I Fase); . la correlazione delle azioni del PUC con gli obiettivi specifici (analisi di coerenza “interna”; Il Fase); . la valutazione, attraverso il recepimento dello specifico set di indicatori degli effetti delle azioni del PUC sull’ambiente, ai fini della verifica di fattibilità strategico-ambientale dell’intervento in riferimento agli obiettivi di sostenibilità assunti (III Fase); . la individuazione e valutazione di alternative e/o azioni in grado di mitigare o compensare le eventuali pressioni ambientali strategicamente meno sostenibili generate dall’attuazione del PUC, ai fini della verifica finale di sostenibilità dell’intervento, nell’ottica della minimizzazione degli impatti sfavorevoli (IV Fase). L’approccio seguito è un approccio multicriteriale. Questo tipo di approccio permette la valutazione di sistemi complessi, come quello ambientale, o socio-ambientale, valutando in maniera complessiva tutti gli aspetti, che spesso, per loro natura, non hanno un comportamento omogeneo in risposta ad un cambiamento dello stato attuale.

I Fase: analisi di coerenza “esterna” La prima fase del processo di valutazione ha lo scopo di assicurare la sostenibilità della politica di piano attraverso la verifica di coerenza dei suoi elementi costitutivi con gli indirizzi globali e locali di sostenibilità ambientale promossi dagli strumenti di governo del territorio ad esso sovraordinati ovvero tra gli Obiettivi specifici del Piano (OP) e gli Obiettivi globali di Sostenibilità ambientale (OS). La matrice di analisi conseguente è una matrice a doppia entrata OS-OP, di tipo valutativo, che pone in relazione gli OS (righe della matrice), definiti dalle linee strategiche dei piani e programmi a carattere comunitario, nazionale e regionale (Piani Settoriali, Piani Regionali, Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, Piani di Bacino, Piani di Parco, etc.) con quelli specifici del piano oggetto di valutazione (OP, colonne della matrice) attraverso una scala di giudizio di tipo ordinale a tre categorie (non coerente, indifferente, coerente). Attraverso questa prima matrice si è in grado di valutare l’importanza nell’ottica dello sviluppo sostenibile generale del Piano proposto.

Rapporto ambientale pag. 100/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

II Fase: analisi di coerenza “interna” Il secondo step procedurale, di coerenza interna, ha lo scopo di individuare le relazioni fra gli Obiettivi del Piano (OP) e le specifiche Azioni (AP) che lo stesso intende implementare per il perseguimento degli obiettivi. In particolare, le AP possono essere considerate come quelle attività dirette o indirette che l’attuazione dello stesso apporta o va a realizzare. Queste sono determinate dall’analisi delle caratteristiche e dei contenuti della proposta di Piano effettuata, con riferimento alla alternativa migliore. Il numero e dettaglio delle stesse è affidato alla sensibilità di chi opera la valutazione. Esse costituiscono le pressioni ambientali che alterano lo stato di qualità strategico-ambientale, generando così gli elementi di impatto. La matrice di analisi conseguente è una matrice a doppia entrata del tipo AP-OP, simile alla precedente, a cui si associa la stessa scala di giudizio descritta.

III Fase: valutazione degli impatti La terza fase del processo di VAS, cuore della procedura, ha lo scopo di verificare la compatibilità ambientale del Piano mediante l’analisi delle sue specifiche azioni (AP). Essa si articola in tre step successivi: . individuazione del set di indicatori Ambientali Strategici (IAS) per la caratterizzazione delle Componenti ambientali Strategiche (CS); . caratterizzazione del Livello di Qualità Ambientale Strategico Preesistente (LQAS0); . valutazione ambientale mediante verifica di compatibilità e sostenibilità delle azioni di piano (AP) con il quadro conoscitivo delle risorse territoriali ed ambientali e con le eventuali criticità esistenti (matrice AP-CS).

PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE Lo scopo del Rapporto Ambientale è quello di individuare, descrivere e valutare gli impatti significativi che l’attuazione del Piano proposto potrebbe avere sulla salute, sull’ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono essere adottate in considerazione degli obiettivi e dell’ambito territoriale del Piano stesso. Le informazioni da fornire nel Rapporto Ambientale sono riportate nell’Allegato VI al D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. (come modificato dal D. Lgs 4/2008), tenendo conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del Piano. Sulla base del succitato Allegato VI e del livello di dettaglio del Documento Programmatico del Piano è stata elaborata una proposta di indice del Rapporto Ambientale del Piano Urbanistico Comunale di C che si riporta di seguito. In allegato al Rapporto ambientale sarà inserito poi, così come stabilito dalla circolare esplicativa al Regolamento n.5/2011, lo studio di incidenza ambientale redatto secondo le indicazioni dell’allegato G del DPR 357/1997 e ss.mm.ii. e dalle Linee Guida VI.

1. Introduzione 1.1 La procedura di Valutazione Ambientale Strategica applicata al PUC di Manocalzati 1.2 La fase di scoping: le risultanze della prima consultazione 1.3 La struttura del Rapporto Ambientale

2. Illustrazione dei contenuti e degli obiettivi principali del Piano Urbanistico Comunale e del rapporto con Piani e Programmi pertinenti 2.1 Premessa e contenuti 2.2 II contesto territoriale

Rapporto ambientale pag. 101/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

2.3 II Piano Urbanistico Comunale (PUC) di Manocalzati 2.3.1 Il processo di pianificazione 2.3.2 Contenuti ed obiettivi 2.3.3 Sintesi delle alternative analizzate 2.4 Rapporto con Piani e Programmi pertinenti 2.4.1 La pianificazione regionale 2.4.2 La pianificazione provinciale 2.4.3 II sistema delle tutele

3. Stato attuale dell’ambiente e sua probabile evoluzione senza l’attuazione del PUC 3.1 Premessa e contenuti 3.2 Analisi demografica e salute umana 3.3 Sistema insediativo 3.4 Sistema socioeconomico 3.5 Aria e cambiamenti climatici 3.6 Acque 3.7 Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna 3.8 Suolo e sottosuolo 3.9 Rumore e vibrazioni 3.10 Campi elettromagnetici 3.11 Rifiuti 3.12 Energia 3.13 Mobilità e trasporti 3.14 Patrimonio storico, artistico, culturale ed archeologico

4. Valutazione ambientale-strategica del PUC 4.1 Premessa e contenuti 4.2 Metodologia di valutazione 4.3 Obiettivi di protezione ambientali stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, nazionale e regionale pertinenti al PUC 4.4 Azioni del PUC (AP) 4.5 Identificazione e valutazione dei possibili impatti

Rapporto ambientale pag. 102/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

5. Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del PUC 5.1 Premessa e contenuti 5.2 II Piano di monitoraggio

6. Conclusioni Bibliografia Sintesi non tecnica

Nella Tabella che segue si evidenzia, alla luce dell’indice del proposto Rapporto Ambientale, la corrispondenza tra i contenuti del Rapporto Ambientale e le informazioni richieste dall’Allegato VI del D.Lgs. 4/08.

Tabella 4 - Analisi di corrispondenza tra la ipotizzata struttura del RA del PUC di Manocalzati e le lettere riportate all’Allegato VI del D.Lgs. 4/08 ed all'Allegato G del D.P.R. 357/97. Indice del redigendo Rapporto Riferimenti normativi Ambientale 1. Introduzione 1.1 La procedura di VAS applicata al PUC di Manocalzati

1.2 La fase di scoping: le risultanze della prima consultazione

1.3 La struttura del Rapporto Ambientale Allegato VI D.Lgs. 4/08 a) illustrazione dei contenuti, degli 2. Illustrazione dei contenuti e degli obiettivi principali del piano o obiettivi principali del Piano Urbanistico programma e del rapporto con altri Comunale e del rapporto con Piani e pertinenti piani o programmi Programmi pertinenti

h) sintesi delle ragioni della scelta 2.1 Premessa e contenuti

delle alternative individuate e una 2.2 II contesto territoriale

descrizione di come è stata effettuata 2.3 II Piano Urbanistico Comunale (PUC)

la valutazione, nonché le eventuali 2.4 Rapporto con Piani e programmi difficoltà incontrate (ad esempio pertinenti carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste

Rapporto ambientale pag. 103/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Allegato VI D.Lgs. 4/08 b) aspetti pertinenti dello stato 3. Stato attuale dell’ambiente e sua attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile evoluzione senza l’attuazione probabile senza l’attuazione del piano del PUC

o programma 3.1 Premessa e contenuti

c) caratteristiche ambientali, 3.2 Analisi demografica e salute umana

culturali e paesaggistiche delle aree 3.3 Sistema insediativo

che potrebbero essere 3.4 Sistema socioeconomico

significativamente interessate 3.5 Aria e cambiamenti climatici

d) qualsiasi problema ambientale 3.6 Acque

esistente, pertinente al piano o 3.7 Ecosistemi, biodiversità, flora e fauna

programma, ivi compresi in 3.8 Suolo e sottosuolo

particolare quelli relativi ad aree di 3.9 Rumore, vibrazioni

particolare rilevanza ambientale, 3.10 Campi elettromagnetici

culturale e paesaggistica, quali le zone 3.11 Rifiuti

designate come zone di protezione 3.12 Energia

speciale per la conservazione degli 3.13 Mobilità e trasporti

uccelli selvatici e quelli classificati 3.14 Patrimonio storico, artistico, culturale come siti di importanza comunitaria ed archeologico per le protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’art. 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 Allegato VI D.Lgs. 4/08 e) obiettivi di protezione ambientale 4. Valutazione ambientale-strategica del stabiliti a livello intemazionale, PUC

comunitario o degli Stati membri, 4.1 Premessa e contenuti

pertinenti al piano o al programma, e 4.2 Metodologia di valutazione

il modo in cui, durante la sua 4.3 Obiettivi di protezione ambientali preparazione, si è tenuto conto di detti stabiliti a livello internazionale, comunitario obiettivi e di ogni considerazione o degli Stati membri, nazionale e regionale ambientale pertinenti al PUC

f) possibili impatti significativi 4.4 Azioni del PUC (AP)

sull’ambiente, compresi aspetti quali 4.5 Identificazione e valutazione dei la biodiversità, la popolazione, la possibili impatti salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’ari, i fattori climatici, i

Rapporto ambientale pag. 104/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

beni materiali, il patrimonio culturale, anche archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o programma Allegato VI D.Lgs. 4/08 i) descrizione delle misure previste in 5. Descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo merito al monitoraggio e controllo degli degli impatti ambientali significativi impatti ambientali significativi derivanti derivanti dall’attuazione dei piani o dall’attuazione del PUC

del programma proposto definendo, in 5.1 Premessa e contenuti

particolare, le modalità di raccolta dei 5.2 II Piano di monitoraggio dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive adottate 6. CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA Allegato VI D.Lgs. 4/08 j) sintesi non tecnica delle SINTESI NON TECNICA informazioni di cui alle lettere precedenti.

FASI DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Nella successiva tabella si riporta lo schema metodologico-procedurale di Piano/VAS riportato nel “Manuale Operativo del Regolamento n. 5/2011 in attuazione della ir. 16/2004”, approvato a Gennaio 2012, che sarà seguito per l’approvazione del PUC e della parallela VAS del Comune di Manocalzati.

Rapporto ambientale pag. 105/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Tabella 5 – Schema metodologico-procedurale di Piano/VAS

Rapporto ambientale pag. 106/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 107/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 108/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 109/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 110/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 111/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 112/113 preliminare

Comune di VAS MANOCALZATI Rapporto Ambientale Preliminare

Rapporto ambientale pag. 113/113 preliminare